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Cristian Baritono Salvatore DErasmo Stefano Miglietti Laura Neboli

StRaDE E quaRtIERI
III // magg io 2011

PENSIERI DI

Via Veneto

N. 5 ANNO

HINtERlaND

Castegnato

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1,00

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persa per strada

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3 DODICI MESI // maggio 2011

IN QUESTO NUmERo

Editoriale Energetica-mente Prodotto & mercato Salvatore DErasmo: Il dottor Sottile alla sfida balcanica Cristian Baritono: La passione qualche volta non basta Stefano Miglietti: La lunga corsa Laura Neboli: Con il poster di Baresi appeso al muro Concorso: Nuove penne per Brescia Strategia dimpresa Lavoro Una leva per Brescia Metalriciclo-Recomat 2011 Bacheca Puntare diritto sui problemi concreti Materie prime: Bloccare i prezzi possibile Inchiesta: Il senso civico si perso per strada Strade e quartieri: Via Veneto, una modernit vecchio stile

9 11 13 15 19 23 27 30 33 35 37 45 49 50 53 57 69

73 Hinterland: Castegnato, tra campi e citt, un borgo timido 78 Viaggio in Provincia. Basso Garda, vento di novit: Desenzano, Padenghe, Sirmione, Lonato 93 Did Palazzolo: Le meraviglie della terra del fiume sono gi un successo 97 Tu e il fisco 98 Pelo e contropelo 101 Formazione 103 Truffe: L illusione della magia 109 Manuale del buon mezzobustese 114 Qui & l 117 I Cantafiabe: Far ridere i bambini? Basta un burattino 119 Libri: Il sale della terra 121 Libri: Fratelli dItalia, lItalia Unita? 122 Gentile Farmacista 126 Specchio delle mie brame 127 Videoteca 128 successo

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Maggio 2011 Anno III - Numero 5 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 www.dodicimesi.com redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Roberto Barucco direzione@dodicimesi.com Coordinamento Donatella Car donatella.care@dodicimesi.com Hanno collaborato Alice Aimo, Eva Alessandri, Giovanni Altuni, Luca Anni, Davide Bacca, Fiorenzo Bandirali, Roberto Barucco, Luce Bellori, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Paolo Cittadini, Mario Conserva, Enrico Filippini, Bruno Forza, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Viola Ladi, Lucrezia Lombardi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Irene Panighetti, Luciano Ponzi, Massimo Portolani, Francesco Rastrelli, Federico Rossi, Massimo Rossi, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Andrea Tortelli, Silvia Valentini.
Questo periodico associato allUnione Stampa Periodica Italiana

DODICI MESI

MESI

Editore Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Impaginazione Sales Solutions Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Tiber Spa - Brescia Pubblicit Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it

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E
di RoBERTo BaRUCCo

DITORIALE

BUON COMPLEANNO, DODICI

cos siamo arrivati a due anni. Due anni di vita per il nostro mensile. 12 Mesi, guardandolo dallangolazione atipica di un negozio di barbiere, o dalla prospettiva del bancone di un bar, come quello dellamico Eros, cos pronto ad essere sfogliato, o infilato sotto braccio, guardandolo appunto con occhi diversi, da avventore, prima ancora che da giornalista, assume un volto particolare. cresciuto in fretta, per essere cos giovane, questo giornale. Due anni, poca cosa se vogliamo di fronte a longevit e nobili quarti pi blasonati, eppure anni portati con un piglio e una grinta tutta personale, tanto da renderlo ben distinguibile nel panorama delle pubblicazioni bresciane. Una storia gi lunga, questa, che si arricchir presto, dicono i sussurri di corridoio, dopo il sito dedicato al mensile, di ulteriori novit, di ampio respiro, capaci di sostenerci nel percorso di crescita del periodico voluto con tenacia dalleditore. Insieme, con

tutta la redazione, i collaboratori e quanti ci hanno assistito con pazienza nel nostro peregrinare tra una pagina e laltra, ci apprestiamo a festeggiare. Non c molto da aggiungere, quando si tratta di soffiare su un paio di candeline di tutto rispetto come queste, se non limportanza del ritrovarsi nel segno dellallegria. E rinnovare il senso della redazione, del gruppo, la voglia di scrivere, di raccontare la nostra citt e la sua provincia. Le sue vicende, il dibattito, la ricerca del confronto, le arrabbiature e le soddisfazioni. Insomma, narrare quella storia senza fine, che va dalla brescianit al lombardismo, da strapaese a stracitt, che parte di noi. Tutte le favole belle che ancora una volta, come avviene da secoli, il Mella raccoglie e porta verso le pianure pi ampie della Bassa. Storie duomini e imprese, che a noi paiono, mentre le scriviamo, sempre nuove e invece, un attimo dopo, sono gi vecchie come il cucco e lasciano gi spazio a un nuovo foglio, bianco come questa pagina, da riempire con le nuove sfide che ci prepariamo ad affrontare. Ad maiora.

MESI 12maggio 2011

O
di aNToNio PaNigaLLi

PINIONI

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ENERGETICA-MENTE

pesso il nucleare viene presentato come un male da combattere, molte volte come miracolosa pozione per risolvere qualsiasi problema energetico e coadiuvante per risollevare le malmesse energivore economie nazionali. In realt il nucleare rappresenta esclusivamente una opzione energetica come le altre con i suoi pro ed i suoi contro, certo necessario siano chiari almeno alcuni principali concetti di base. 439 reattori nucleari sono attualmente in funzione nel mondo; 21 anni, la vita media a oggi di tutti i reattori nucleari attualmente attivi; 32 anni la vita media delle circa 80 centrali che sono in fase di smantellamento; 36 le nuove centrali in fase di costruzione. Il nucleare presenta degli indubbi vantaggi: Le centrali nucleari non producono anidride carbonica n ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco nellozono e delleffetto serra = Una centrale nucleare non emette CO2. La produzione di energia dal nucleare riduce limportazione di petrolio e la dipendenza delle economie terze. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare riduce la possibilit degli shock sulleconomia e consente un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con lestero, con conseguente maggiore stabilit e competitivit del sistema economico di una nazione = Vantaggio nella bilancia dei pagamenti. Le principali riserve petrolifere sono concentrate in pochi paesi con po-

tenziale elevata instabilit politica (ES: Medio Oriente) che rischia di trasformarsi in fattore critico anche nei paesi fortemente dipendenti dallimport del petrolio. Luso del nucleare riduce la dipendenza dal petrolio = Maggiore stabilit politica. Ma esiste anche laltro lato della medaglia sulluso dellenergia nucleare, la sicurezza. La storia ha gi mostrato la gravit delle conseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Dallincidente di Chernobyl la sicurezza delle centrali nucleari diventato uno dei principali aspetti critici dellenergia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione. Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del processo nucleare. Non possono essere distrutte e lattuale unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio a tempo illimitato presso depositi geologici e siti protetti artificiali. La ricerca di un deposito sicuro tra i principali obiettivi della UE e degli USA, sono necessari anni di studi e grandi investimenti per lindividuazione delle soluzioni di stoccaggio con caratteristiche sicure. Anche il processo di localizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie molto difficoltoso. Viviamo in unepoca in cui poche persone possono compiere grandi danni allumanit. Il rischio che

le centrali nucleari siano prese come obiettivo per atti di terrorismo o come bombe sporche quindi realistico. Le nuove centrali nucleari dovranno includere questo aspetto fin dalla fase di progettazione. Il trasporto di scorie e di materiale nucleare e la logistica nel suo complesso sono uno degli aspetti pi critici della questione sicurezza. La ricerca tecnologico-scientifica non ha ancora trovato il modo per distruggere le scorie allinterno delle stesse centrali nucleari. Si attendono ancora risposte in tale senso. Abbiamo elencato i principali vantaggi e gli aspetti critici legati alla sicurezza dellenergia nucleare (che sono quasi sempre riferibili al fattore umano). Sbagliato non disporre di una politica energetico nucleare, altrettanto sbagliato, e forse ancora di pi, non lavorare alacremente per una valida alternativa. Ogni lettore potr trarre le proprie conclusioni.

MESI 12maggio 2011

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R
di SiLVio BETTiNi

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


LEURIBOR E RATA DEL MUTUO

UN AUMENTO ANNUNCIATO
ugati anche gli ultimi dubbi, dal 12 aprile lEuribor ha toccato quota 1,25%, tasso che diventa oggi la nuova base di riferimento per la misurazione degli andamenti futuri del mercato. Sono attesi, infatti, ulteriori e graduali aumenti, con un incremento di circa un quarto di punto ogni trimestre per un aggravio complessivo che potr variare dallo 0,75% all1,00% nellarco dei prossimi dodici mesi. Parallelamente anche i tassi di lungo termine si sono mossi al rialzo, gli indici IRS (tassi di riferimento per copertura su finanziamenti a tasso fisso) si sono ormai attestati intorno al 4%. Trichet, del resto, ha affermato che la Banca Centrale Europea vede ulteriori rischi di aumento dellinflazione, e che vigiler da vicino levolversi della situazione. Sono queste, parole che anche nel passato hanno anticipato ulteriori aumenti dei tassi nei mesi seguenti. Naturalmente il governatore BCE ha sottolineato che nessuna decisione su futuri interventi gi stata presa e che quello del 12 aprile non deve essere considerato come il primo di una serie di aumenti predeterminati. Non vi quindi una prospettiva certa di rialzi continui in futuro, ma chiaro che la prudenza ci deve far propendere per tassi pi elevati rispetto ai minimi storici ai quali ci siamo abituati per quasi due anni. Cosa succede allora per chi ha un mutuo o intende sottoscriverlo? Chi ha stipulato un mutuo ad un tasso variabile non deve preoccuparsi eccessivamente di elevati aumenti della propria rata: lattuale adeguamento far salire di 10-15 euro la rata di un mutuo da 100.000 euro. Sarebbe per opportuno fare i conti ora con i possibili aumenti futuri, dato che nellarco di due tre

anni i tassi potrebbero risalire anche di due punti percentuali rispetto ad oggi, aumento che provocherebbe un appesantimento della rata tra gli 80 ed i 120 euro almeno. Va comunque sottolineato che gi dal 2006 le famiglie hanno saputo scegliere in modo previdente e razionale, tutelandosi dalle incertezze future dei tassi, sin da allora infatti il tasso variabile la soluzione meno diffusa nelle scelte degli italiani per il mutuo, mentre tassi fissi e variabili con cap (mutui a tasso variabile con tetto massimo) costituiscono la buona maggioranza dei mutui pi recenti. Anche nel primo trimestre 2011 si rileva la prevalenza di richieste di nuovi mutui per fissi e cap (60% del totale), su questa scelta senzaltro pesano le offerte di alcune banche che tuttora consentono di avere mutui con

tassi fissi tra il 4,40% e il 4,70%, livelli molto contenuti e convenienti. Tali tassi restano interessanti anche per la surroga, per chi voglia sostituire senza costi un mutuo a tasso variabile con una rata certa e comunque conveniente, nella consapevolezza che in futuro vedremo certamente tassi ben oltre il 5%. Alcuni segnali del mercato sembrano comunque disegnare un certo ottimismo oltre al dato di Banca dItalia sulle sofferenze bancarie che tendono a rallentare. Gli operatori sui mutui segnalano una tendenza importante: le richieste di tali finanziamenti per acquisto casa sono tornate nel 2011 sopra il 70% del totale, livello che non era pi stato raggiunto dal 2006. E se si considera che la surroga a costo zero stata introdotta nel 2007 questo dato rilevato ancora pi significativo.

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ENSIERI DI

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IL DOTTOR SOTTILE
i Balcani nuova frontiera di Confindustria. Salvatore DErasmo, per quasi trentanni alla direzione dellassociazione industriale Bresciana, guider Confindustria in Bosnia Erzegovina.
di aLESSaNDRo ChEULa

ALLA SFIDA BALCANICA


cinque presidenti che si sono succeduti al suo fianco. Unesperienza ispirata a fermezza gestionale e insieme duttilit negoziale, corroborata da un metodo coerentemente riformista, aperto al dialogo e alle novit sociali e contrattuali. Una prassi consolidata che, nella difficile citt degli autoconvocati e del sindacato delle macerie, per usare unespressione cara al Lucchini delle memorabili battaglie antisindacali, ha assicurato sostanziale correttezza nelle relazioni industriali, sia pure nella durezza di uno scontro dove non si facevano sconti se non quelli funzionali al raggiungimento di compromessi utili allaccordo. Consulente di Emma Marcegaglia al momento della elezione alla presidenza di viale dellAstronomia, Salvatore DErasmo oggi presidente di Confindustria Bosnia Erzegovina da lui fortemente voluta. Il suo dunque un precedente inedito e fondativo nella storia ultracentenaria di Confindustria destinato a fare scuola. Anche per tale ragione gli abbiamo posto alcune domande sulle ragioni e finalit delliniziativa. Non senza unultima pertinente precisazione: la prima volta che Confindustria esce dai confini nazionali, lo fa con un manager made in Brescia. Da dove scaturita lidea di unespansione estera di Confindustria? Confindustria Bosnia Erzegovina nata per iniziativa degli imprenditori italiani gi operanti sul territorio, tra i quali Metalleghe e la sua consociata bosniaca BSI hanno svolto un ruolo

Per gli imprenditori bresciani non ha bisogno di presentazioni. Il dottor Sottile, come laveva definito a suo tempo la stampa locale per le molte analogie caratteriali e comportamentali con Giuliano Amato, ha ricoperto lincarico di direttore generale dellAib dai primissimi anni 80, il periodo della elezione di Luigi Lucchini alla presidenza dellassociazione, fino al 2008. Unesperienza professionale gratificante e qualificante nel corso della quale il manager ha guidato la terza organizzazione industriale italiana con pugno di ferro in guanto di velluto, per usare una metafora abusata ma sempre icasticamente efficace, guadagnandosi la stima e la fiducia dei

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Da sinistra Raimondo De Cardona, ambasciatore italiano in Bosnia, Salvatore DErasmo, presidente di Confindustria Bosnia Erzegovina, e Guido Dusi, presidente di Metalleghe spa.

determinante. Gli italiani in BiH hanno capito di essere soli, in un paese storicamente difficile e diviso, in cui le differenziazioni etniche possono costituire una pesante ipoteca per lo sviluppo. Questi imprenditori hanno deciso di lavorare insieme per la costituzione di un organismo di rappresentanza forte e lhanno realizzato, con il forte sostegno dellAmbasciatore italiano, e poi hanno chiesto lammissione a Confindustria, che aveva assistito con positiva attenzione agli sviluppi delliniziativa. Confindustria ha rapidamente accolto la richiesta, ammettendola tra i suoi soci, cosicch oggi Confindustria Bosnia ed Erzegovina ha tra i suoi asset anche la forza di un brand storico ed apprezzato, che ne rafforza lautorevolezza e ne agevola loperativit. Tempi brevi dunque, nonostante la relativa arretratezza del sistema istituzionale bosniaco? Tempi molto brevi grazie alla rara efficienza dimostrata dalle autorit bosniache: basti pensare che, avviata la procedura nel settembre 2010, in novembre abbiamo presentato latto costitutivo e nel gennaio 2011 abbiamo ottenuto lattestato di associazione riconosciuta dallo Stato bosniaco. Nello stesso tempo abbiamo richiesto a Confindustria il riconoscimento di imprenditori italiani allestero e da fine gennaio scorso ne facciamo parte a tutti gli effetti. Ma la delocalizzazione di Confindustria, se cos si pu dire, non si limiter alla Bosnia Certo che no, lidea della Bosnia Erzegovina non nuova, si veda il sistema distrettuale veneto in Bulgaria e in Serbia: nel frattempo sono in fase di costituzione, oltre a Confindustria in Bosnia, anche Confindustria in Romania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Albania e Macedonia: vale a dire una strategia che guarda ai Balcani come un sistema omogeneo per storia e cultura, tradizione e formazione nel quale lesperienza confindustriale italiana potr giocare un ruolo propulsivo di stimolo alla crescita
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delle nostre aziende e, di conseguenza, delle economie che le ospitano, con reciproci vantaggi e soddisfazioni. Che accoglienza avete avuto in Bosnia? Entusiastica: la Bosnia Erzegovina un Paese con tre etnie serbi, croati e musulmani oggi pacificate, 4,5 milioni di abitanti, 150 aziende italiane che contribuiscono per un quarto allincremento annuo del Pil del 4,5%, personale preparato e volonteroso oltre che desideroso di apprendere, costo del lavoro ottimale, costo dellenergia contenuto anche perch in Bosnia le fonti sono tutte rinnovabili in quanto in gran parte idroelettriche, con possibilit di ulteriore espansione date le condizioni idrogeologiche del Paese. LEuropa, infatti, non solo lItalia, molto interessata allo sviluppo balcanico, mentre lItalia ha la fortuna di essere rappresentata da un ambasciatore, Raimondo De Cardona, attento come pochi alla crescita delleconomia locale e al ruolo giocato dalle nostre aziende. A proposito di aziende, Confindustria in Bosnia servir solo agli italiani? No, aperta anche alle aziende bosniache, e dal prossimo mese di ottobre Confindustria Balcani operer da Federazione dei Balcani, a conferma che la proiezione su quellarea un dato strategico della nostra presenza e del nostro programma. E il futuro immediato come si presenta? Con quali finalit? Positivamente, molti i problemi ma anche molte le opportunit poich siamo in grado di informare le aziende su tutte le loro necessit e di accompagnarle e assisterle in ogni momento, anche per le loro esigenze bancarie e finanziarie grazie alla collaborazione con Banca Intesa e Unicredit. Proprio come fa lIce, lIstituto del commercio con lestero, notissimo

per la sua conclamata proverbiale efficienza? Non mi esprimo, voglio solo ricordare che stiamo facendo accordi di partnership finanziaria al fine di creare un sistema informativo e consulenziale dove lazienda possa disporre di un aggiornamento in tempo reale e a tutto campo per rispondere a quattro domande: cosa fare, come fare, dove fare, con quali leggi e quali strumenti. Insomma tutto a posto sul fronte orientale: tutto bene, tutto perfetto in Bosnia Erzegovina? Ovviamente no, siamo solo allinizio di unesperienza nuova ma densa di opportunit di grande interesse, basti porre attenzione al fatto che alcune aziende italiane in Ungheria hanno chiesto di clonare lesperienza che stiamo facendo in Bosnia, dove nella fase di start up abbiamo potuto fruire della preziosa collaborazione della Metalleghe di Guido Dusi, azienda leader in Europa nel settore di appartenenza. Insomma, da qualsiasi parte lo si valuti, possiamo dire che si tratta di un buon inizio. Dottor DErasmo, esattamente due anni fa abbiamo pubblicato una sua intervista sul primo numero della nostra rivista, che sappiamo legge con continuit. Ci pu dire una cosa che toglierebbe dalle nostre pagine ed una che aggiungerebbe? Non toglierei nessuna pagina, perch la rivista ben equilibrata e spazia ad ampio raggio tra i diversi interessi dei suoi tanti lettori. Aggiungerei una pagina, invece, mettendola proprio a disposizione dei lettori, per permettere loro di esprimere opinioni, proposte, dissensi, anche con fotografie, per documentare sia le positivit di Brescia, ma anche le carenze e le difficolt che i cittadini debbono affrontare, spesso per la superficialit e per linerzia di coloro che dovrebbero essere al servizio dei cittadini.

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ENSIERI DI

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QUALCHE VOLTA NON BASTA


Cristian Baritono, giovane imprenditore, tre anni fa ha aperto la sua forneria. Le difficolt dellinizio e i tentennamenti di oggi.
di RoBERTo giULiETTi

LA PASSIONE

ristian Baritono ha 34 anni e da 13 anni fa il pane ma solo da tre ha aperto una sua forneria. Un lavoro duro che ha sempre fatto con passione: se ti manca quella non ti alzi all1 e 30 tutte le notti. Dieci anni nella grande distribuzione come dipendente e poi il grande salto, condiviso dalla moglie Sabrina, nellinizio di unattivit imprenditoriale in proprio. Ero stufo di farmi dire quello che dovevo fare ricorda Cristian sapevo quanto valevo e sullesempio di altri colleghi che lo avevano gi fatto, ho provato a buttarmi in questa avventura.

Oggi tentenna, con tre anni di esperienza in pi, riconosce qualche errore. Linesperienza abbinata allentusiasmo stata una miscela esplosiva e non ci ha consentito di valutare nel migliore dei modi tutte le situazioni che abbiamo dovuto affrontare in seguito. E le difficolt sono una lunga lista e hanno nomi conosciuti a tanti giovani imprenditori: affitti stratosferici, avviamento con macchinari compresi, mutui, contributi Inail, Inps, commercialista. Poi ci sono gli aumenti della corrente elettrica, delle materie prime, come la farina passata dai 900 ai 1.400 euro per un sacco da 20 quintali o lo zucchero, per arrivare a quello pi recente del gas. Lultimo ritocco al prez-

zo del pane stato invece lo scorso anno quando quello comune aumentato di 5 centesimi il chilo. Eppure. Cristian racconta la sua storia tra le macchine e il forno per fare il pane. Ho appreso il mestiere nella forneria di un supermercato da un fornaio di grande esperienza, ho fatto una piccola carriera diventando capo reparto e ho imparato i piccoli trucchi che esistono in ogni attivit. Ma volevo qualcosa di pi, o meglio, qualcosa di diverso. Dopo sette anni di matrimonio con Sabrina e il piccolo Mattia di poco meno di due anni, si decide a voler fare il suo pane. Gli orari per un fornaio sono pesanti: Inizio a venire in laboratorio all1 e

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ENSIERI DI

mezzo di notte e comincio a preparare il pane; finisco verso le nove di mattina e mentre mia moglie gestisce il negozio, inizio le consegne a domicilio fin verso le 11 e 30; vado a dormire due o tre ore e poi di nuovo in negozio a sostituire mia moglie che deve seguire i bambini; eh s perch da circa un anno la famiglia si allargata ed arrivato anche Nicol. una vita difficile anche per mia moglie aggiunge Cristian guardando Sabrina ; stata in negozio fino al giorno prima del parto e dopo una settimana era gi tornata a lavorare con il bambino. Quindi niente periodi di maternit o di malattia, nonostante qualche problema fisico, insomma una vita da giovani imprenditori fatta di tante rinunce e con una vita personale completamente stravolta. Lultima volta che siamo usciti insieme a cena stato a novembre scorso in occasione del nostro anniversario di matrimonio; lultima volta che siamo stati al cinema non lo ricordo neanche e forse ci sono andato da solo con un gruppo di amici una domenica. Qualche rimpianto anche per aver dovuto abbandonare unaltra grande passione: quella di allenare una squadra di calcio. Eppure.

Certo, anche soddisfazioni ce ne sono e arrivano soprattutto dai clienti: Non mi piace far uscire un pane che non sia pi che buono e quando i clienti apprezzano il mio lavoro una grande soddisfazione. Oggi la clientela vuole qualit ed su quella che ho sempre puntato scegliendo le materie prime migliori anche se pi costose. Potr sembrare strano ma la farina, soprattutto quella speciale, non tutta uguale e quando assaggi un pane buono, lo riconosci. Altrettanto certo che la concorrenza, soprattutto in periodi di crisi, si fa sentire: Non tanto quella che sforna pane industriale a prezzi bassissimi, ma piuttosto quella della grande distribuzione organizzata che, grazie alle grandi quantit prodotte e al numero di clienti, pu contenere maggiormente i costi. E sono proprio i costi che penalizzano linizio di unattivit: Un giovane che sceglie di intraprendere una sua attivit si deve confrontare con dei costi iniziali esorbitanti e nessuno ti da una mano. Mi riferisco allo Stato, alla Regione che, per i giovani imprenditori, potrebbero prevedere sgravi fiscali magari per i primi due anni di inizio attivit, agevolazioni o contributi a fondo perduto per lacquisto di macchinari. Anche le associazioni

Linesperienza, abbinata allentusiasmo, non ci ha consentito di valutare, nel migliore dei modi, tutto ci che abbiamo dovuto affrontare in seguito.
di categoria potrebbero fare di pi. Nessun assistenzialismo, ma solo un aiuto per chi vuole rischiare in proprio senza essere un figlio darte. Molto spesso chi eredita un mestiere come il nostro, non deve pagare affitti perch i genitori sono proprietari dei muri dove lavorano, non devono pagare avviamento e macchinari e probabilmente neanche il furgone per le consegne. Se a tutto questo si aggiunge la difficile situazione economica generale, con la gente sempre pi attenta a risparmiare su qualunque cosa, si capiscono i ripensamenti. In due, non riusciamo a tirarci fuori uno stipendio decente per il tempo e limpegno che dedichiamo al lavoro e se ne stanno andando anche i risparmi commenta amareggiato Cristian. In tanti hanno chiuso e ci sar un motivo. Se dovessi dare un consiglio a qualche giovane collega che si appresta a mettersi in proprio, gli direi di pensarci bene, di fare attenzione a tanti aspetti del nostro lavoro che qualche volta non teniamo nella giusta considerazione. Negli occhi resta comunque la voglia di fare, di reagire a questa situazione. Fare marketing in un settore come il nostro difficile perch per ampliare il proprio mercato di riferimento si deve rubare un cliente a un collega. Prendere un nuovo cliente molto difficile, a perderlo ci metti un attimo. I dubbi, cos come le difficolt ad andare avanti, sono tanti ma le idee sono chiare: Non ho paura di tornare indietro, a fare il dipendente. A livello personale rifarei le stesse scelte, con le stesse motivazioni e con la stessa passione, ma devo tenere in considerazione anche le esigenze della famiglia e con la sola passione non dai da mangiare ai figli. Un adeguato senso della realt il presupposto per essere un buon imprenditore ma qualche volta non basta.

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Foto Matteo Benvenuti

LA LUNGA CORSA
DI STEFANO MIGLIETTI
ta aveva le ali ai piedi, ma gli mancava la gioia nel cuore, cos, incurante di tempi da record e di una condizione fisica straripante, si ferm e disse: Cos non serve. Non mi sto divertendo. Lultima impresa datata gennaio 2011: dieci maratone consecutive sulle sabbie del Sahara. 208 km il primo giorno, 190 il secondo e poi via verso il traguardo alla media di 8,3 km orari per un totale di 52 ore di corsa continua... Nasce tutto dallamore per la natura. Me lo ha trasmesso mio padre fin da piccolo, quando andavamo in montagna. la natura che muove ogni avventura. A Brescia la si rispetta? Poco. In Trentino o in Svizzera unaltra cosa. Nelle gare che ho svolto in Canada c un regolamento rigido. Chi sporca viene squalificato. In Egitto lopposto. un problema culturale che riguarda cittadini e politica. In Italia sono in pochi a rispettare lambiente. Cos per lei lo sport?

intervista a Rajil Cra, luomo che corre con la natura nel cuore.

0.000 chilometri in 10 anni. Lequivalente di una passeggiata andata e ritorno da Lisbona a Pechino. Il contachilometri di Stefano Miglietti parla chiaro e racconta una passione che va ben oltre la semplice attivit sportiva, capace di sbriciolare il significato di medaglie e record in favore di qualcosa di pi grande, di estremo. Nelle sue imprese c il desiderio di fondersi con la natura, di superare i propri limiti fisici facendo prevalere mente e spirito sul corpo. Stefano corre verso un richiamo ancestrale che invita luomo a spogliarsi del superfluo per scoprire la vera essenza dellesistenza. Ecco perch preferisce la sabbia del deserto o i ghiacci del Nordamerica allasfalto delle strade e alle piste di atletica. Ecco perch gli capitato di rinunciare a una gara che avrebbe vinto a mani basse. Quel giorno in Minneso-

di BRUNo FoRZa

una palestra di vita fondamentale che ti abitua al sacrificio, alla costanza e alla sofferenza. Ho trasmesso ai miei tre figli questa convinzione. Il ragazzo un rugbista, le ragazze fanno ginnastica artistica. Lo sport insegna la disciplina ed evita di investire male il proprio tempo. Cosa la spinge a compiere simili imprese? Sono giudicate avventure sportive, ma per me sono qualcosa di pi. Nascono dal piacere della solitudine e del contatto estremo con la natura. Anche qui a Brescia vado a correre nei boschi. La citt e lasfalto non mi piacciono. Correre tra le auto tanto meno. Cosa implica nella vita di tutti i giorni unattivit fisica del genere? La voglia di macinare chilometri la prima cosa. Questo vale anche quando sei stanco, piove o c la nebbia. unattivit che ti usura a livello fisico. Oggi il mio limite non avere pi 30 anni.

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ENSIERI DI

Filippo Inzaghi ha dichiarato che restituirebbe tutti i soldi guadagnati nel calcio per avere 20 anni. dello stesso avviso? La spensieratezza dei 20 anni mi manca. A 44 le responsabilit sono tante. Io non tornerei indietro, ma mi piacerebbe riacquisire quella spensieratezza, ogni tanto, nel mio presente. Questo avviene quando corro in giro per il mondo. Cosa le danno a livello umano queste esperienze? Mi fanno crescere. Soffrendo in mezzo alla natura vedi lesistenza sotto punti di vista diversi e capisci limportanza dellessenziale. In quelle occasioni prevale lo spirito di sopravvivenza e basta poco per star bene. La nostra societ invece schiava del superfluo e dellapparire. Anchio mi tolgo qualche sfizio, ma riesco a rendermi conto di ci che conta veramente. Qui vedo tanta ricchezza ma poca serenit, in altri luoghi del mondo non esiste linsoddisfazione, sebbene si viva di essenziale. Quando si corre per 52 ore dove vola la mente? Ti passa tutta la vita davanti. Passata, presente e futura, soprattutto presente. Ti aggrappi allamore, allamicizia, ai valori. Pensi alle persone importanti. Sono loro gli appigli che ti danno la forza per andare avanti. Io sono incappato in momenti davvero difficili in Canada nel 2005. Ho vinto zoppicando quasi tutta la gara. Ho pensato una notte intera a mio padre. In questi pensieri c spazio anche per Dio? Io non sono praticante, ma credo che esista un Dio e lo identifico nella natura, dove sento la sua presenza e percepisco una potenza da rispettare profondamente e da temere. Qual il nemico numero uno in queste corse? La paura? Il nemico vero sono il freddo o il caldo, ovvero le varie manifestazioni estreme della natura. La paura alcune volte viene e bisogna dominarla perch se diventa panico pericolosa. Viene quando ti togli un guanto a -42, quando di notte senti i lupi ululare e non sai dove andare, quando ti si congela la cannetta dellacqua o quando non ce la fai pi e il villagMESI 12maggio 2011

Foto di Matteo Benvenuti

gio indiano pi vicino a 100 km. Lo stesso discorso vale per il deserto: basta poco per perdere lorientamento. Laspetto psicologico fondamentale. In queste prove la testa conta almeno al 60%. Ci vuole una preparazione fisica che puoi migliorare di anno in anno, ma se non ci sei con la testa non vai avanti perch il corpo a un certo punto ti abbandona. Una delle immagini pi belle che la rappresenta la corsa nel Murzuq, dove ha vinto perfino lo scetticismo dei touareg. Tutti i deserti che ho percorso non li aveva mai attraversati nessuno a piedi. Il primo stato il Murzuq. Allinizio i touareg erano distaccati e increduli, ma pi andavamo avanti pi cambiava il rapporto e alla fine hanno esultato con me e mi hanno battezzato Rajil Cra, uomo che corre. Esistono i superuomini? In passato sono esistiti. Facevano imprese incredibili, che oggi sono impensabili, eppure per loro erano normali. Attraversavano il mondo a piedi senza batter ciglio. Io non mi sento qualcosa di simile. Tornando ai giorni nostri ammiro i grandi imprenditori mondiali per capacit e determinazione. Qual la gara che porta nel cuore? Canada 2005. Fu il primo anno in cui un atleta a piedi arriv prima delle bici, svantaggiate dalla neve. Ebbi un principio di allucinazioni. Ovvero? La mancanza di sonno e cibo gioca brutti scherzi. Ho iniziato a vedere gli alberi che si trasformavano in soldati e dei bambini che giocavano coi bob. Io ero preparato a questa eventualit e ho avuto la prontezza di fermarmi e riem-

pirmi di zuccheri mangiando tutte le scorte che avevo nello zaino. Ho atteso un quarto dora, poi le allucinazioni sono passate e ho ultimato la gara. C un altro ricordo fortissimo che mi rimarr tutta la vita: una sorta di esperienza extracorporea in cui vedevo me stesso dallalto. Il mio corpo correva trainando la slitta e io vedevo la scena da sopra, come in un film. Quindi il Canada incancellabile. Sicuramente, ma anche la traversata in autosufficienza del Gran Mare di Sabbia in Egitto. Cinque giorni in cui non parli con nessuno e il tuo migliore amico diventa il carretto dei viveri. Arrivai al punto di parlare con lui. Quando ho visto il film Cast Away ho capito benissimo il rapporto tra il protagonista e il pallone Wilson. La sua passione per la corsa diventata anche un impegno sociale. S, quando parto raccolgo fondi grazie al sostegno di aziende bresciane e copro le spese del viaggio e della gara. Al ritorno azzero il conto dando tutto in beneficenza. Poi ho fatto tre maratone con Francesco, un ragazzo che non pu camminare, compagno di scuola di mia figlia. stato un grande stimolo per lui. Non avrebbe mai potuto fare una maratona o andare sulla cima del Guglielmo. Un sogno nel cassetto? Fare una 160 km insieme a mio figlio. Fisicamente potrebbe farcela, ma a 18 anni dura. Generalmente chi fa queste gare ha dai 30 anni in su, fino ai 60. Qual la sua posizione sul doping in uno sport estremo come il ciclismo? Io negherei ogni sostanza a tutti facendo abbassare il livello delle prestazioni. Il problema che ci sono sotto grandi interessi che allontanano dalla logica dello sport.

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DI BARESI APPESO AL MURO


intervista a Laura Neboli, orgoglio bresciano della nazionale italiana di calcio femminile.
Quanto difficile per una bambina uscire dal solito binomio pallavologinnastica artistica? In effetti il primo sport che ho praticato stata proprio la ginnastica artistica, ma non ero portata e quando ho fatto il mio primo saggio ero la bambina pi triste del mondo. I miei genitori se ne sono accorti e mi hanno spinta a fare solamente ci che mi rendeva davvero felice. Io non ho avuto dubbi e a 7 anni ho iniziato a giocare in una squadra maschile. Ci sono rimasta fino a 13 anni, prima a Villanuova, poi a Gavardo. Quando hai capito che il calcio poteva diventare la tua vita? Penso che il calcio non sia la mia vita, ma un bellissimo sport che mi sta dando tanto. Le vere priorit sono scuola e lavoro. Oggi il calcio mi da la possibilit di studiare e di vivere al massimo la mia passione inseguendo alcuni splendidi sogni.

CON IL POSTER
Qual stato, nel corso della tua breve carriera, il modello calcistico da seguire? Franco Baresi. Quando ho iniziato a giocare nella Primavera del Bardolino come libero mi ispiravo a lui. Mi piaceva come interpretava il ruolo e cercavo di cogliere tutti i suoi pregi per farne tesoro. Era un giocatore di personalit, riusciva a comandare la difesa e si faceva rispettare da tutti. Oggi i giocatori che ammiro di pi sono Nesta e Ranocchia. Anche nel tuo mondo conoscenze e raccomandazioni hanno il loro peso o c un buon livello di meritocrazia? In generale penso che prevalga la meritocrazia, anche se le scorciatoie non mancano, come in tutti i settori. Riesci a mantenerti esclusivamente con il calcio? S, anche perch visti gli impegni della Nazionale non riuscirei a trovare un lavoro stabile. Durante lanno abbiamo partite e tornei in tutto il mondo.

di BRUNo FoRZa

pesso le pi grandi passioni sportive nascono in famiglia, tramandate di padre in figlio. In casa Neboli lamore per il pallone sconfinato da un padre a un figlio, per poi giungere alla figlia. Mio pap faceva lallenatore e mio fratello Luca giocava. Sono stati loro a trasmettermi questa passione. Ho voluto provare ed stato amore a prima vista. Sfruttavo ogni minuto libero per prendere il pallone e giocare con gli amici. Il viaggio sportivo di Laura iniziato cos, e sar ancora lunghissimo. A soli 23 anni, infatti, il difensore centrale del Tavagnacco e della Nazionale azzurra ha gi messo in bacheca uno scudetto ed una coppa Italia e non ha nessuna intenzione di fermarsi, continuando a correre palla al piede sulle orme del suo idolo di sempre: Franco Baresi.

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ENSIERI DI

Conciliare studio e calcio difficile? Si possono fare entrambe le cose benissimo. Magari difficile non finire fuori corso. Prospettiva di metter su famiglia e diventare madre: ci penserai a fine carriera o saresti disposta a prenderti un periodo di pausa? Adesso sono ancora molto giovane e non ci penso. Ho tanto tempo davanti. Cerco di vivere al massimo lesperienza straordinaria che sto facendo con lo sport conciliandola con lo studio, poi quando smetter dedicher pi tempo a me stessa e al mio futuro. A quale persona sei pi riconoscente per essere arrivata in serie A e in Nazionale? Ai miei genitori. Mi sono sempre stati vicini. Chi invece lallenatore che ti ha insegnato di pi? Milena Bertolini. Mi ha allenata per 6 anni a Reggio Emilia facendomi crescere tanto. Ha sempre avuto molta fiducia in me, e penso di essere riuscita a ripagarla. Qual la partita che ricordi con pi affetto? La finale di coppa Italia contro la Torres a giugno. Non eravamo la squadra favorita, ma la forza del gruppo ha avuto la meglio e abbiamo vinto meritatamente. Poi la partita Italia-Usa valida per la qualificazione al Mondiale. Abbiamo giocato davanti a migliaia di persone e lemozione era indescrivibile. E quella che hai messo nel dimenticatoio?

Laura Neboli con la Nazionale femminile di calcio.

LA SCHEDA DI LAURA NEBOLI


Nata a: Gavardo anno di nascita: 1988 Ruolo: difensore centrale Squadre: Villanovese e Gavardo (maschile); Bardolino, Reggiana, Tavagnacco. NaZioNaLE Nazionale maggiore: 13 presenze Under 19: 12 presenze Under 17: 3 presenze PaLmaRES 1 scudetto con il Bardolino 1 coppa Italia con la Reggiana
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Olanda-Italia under 19. Stavamo pareggiando e con quel risultato ci saremmo qualificate per gli Europei di categoria. Io ingenuamente mi sono fatta espellere, abbiamo perso 1-0 e il sogno europeo sfumato. Chi il Messi nel calcio femminile? Marta, una giocatrice brasiliana. Non ci ho mai giocato contro ma i suoi video si possono vedere su YouTube. fenomenale. Cosa significa per unatleta vestire la maglia della Nazionale? unemozione straordinaria, senti dentro di te una carica impressionante che ti porta a dare il meglio. Pensi che stai giocando e lottando per lonore del tuo Paese e da tutto ci ricavi una forza assoluta. Penso di essere molto fortunata a poter vestire questa maglia e cercher di fare di tutto per continuare a meritarmela. Quanto ti senti, invece, bresciana? Abbastanza. Ogni volta che posso lo metto in risalto. Sei lunica bresciana convocata in pianta stabile in Nazionale maggiore. Quali giocatrici di casa nostra potrebbero seguire il tuo percorso a tuo avviso? Girelli potrebbe diventare una giocatrice importante, ma deve ancora fare il salto di qualit dimostrando a tutti le sue potenzialit. Questanno sta facendo un bel campionato, le auguro di continuare cos. Poi magari la convocazione arriver. Cosa manca invece alla Nazionale femminile per diventare una formazione top? La possibilit di essere delle professioniste sotto tutti i punti di vista e linteresse da parte della gente. Nel calcio maschile c business, dunque soldi e interessi. Nel calcio femminile la passione e i veri valori dello sport.

Pensi mai ad un ritorno a Brescia, anche calcistico? Non lo escludo. Non si sa mai. Se ci fosse la possibilit la valuterei bene. Il presidente delle rondinelle Cesari vuole la Champions. Obiettivo possibile? Certo, anche se, giocando nel Tavagnacco, spero che il Brescia non ce la faccia. E il Brescia maschile si salver? Sar molto dura perch ci sono tante buone squadre, ma con grinta e determinazione si pu ottenere tutto. A Reggio Emilia hai lasciato un ottimo ricordo. Cosa ti ha spinto a sbarcare in Friuli? Anchio mi trovavo benissimo in Emilia. Purtroppo la Reggiana ha delle grandi difficolt economiche e con dispiacere, in accordo con la societ, ho deciso di andare via. Se non ci fossero stati quei problemi non me ne sarei mai andata. Dove pu arrivare il Tavagnacco? Deve arrivare in Champions!. Perch consiglieresti il calcio femminile ad una bambina? Perch tutti devono provare a fare lo sport che pi gli piace senza nessun problema e senza alcun pregiudizio.

Nel calcio maschile c business, dunque soldi e interessi. Nel calcio femminile la passione e i veri valori dello sport.

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NUOVE PENNE
PER BRESCIA
C tempo fino al 30 giugno per inviare i vostri scritti e partecipare al concorso indetto dal nostro mensile 12 mesi e dal quotidiano on-line BsNews.it.
sone interessate ad approfondire temi e problemi. Cerchiamo storie e personaggi, pezzi di territorio da svelare, mestieri da riscoprire, luoghi da recuperare. Ma soprattutto cerchiamo chi sappia e voglia raccontare tutto questo. Non siamo a caccia (solo) di cronisti. una proposta rivolta a tutti, dalla casalinga al manager. Vogliamo gente che ci racconti con semplicit quello che ha visto o vissuto, che ci dica come la pensa, che ci porti storie e spaccati di vita quotidiana. Potresti essere proprio tu che in questo momento stai leggendo, magari con scetticismo, la persona che stiamo cercando! Perch non raccogli la sfida e metti nero su bianco il resoconto di un episodio a cui hai assistito, il racconto di una vicenda che ti sta a cuore o il tuo parere su come vanno le cose nel tuo paese? I lavori migliori saranno pubblicati sul periodico. Ma non tutto. Perch il concorso avr veri e propri premi: in palio ci saranno telefoni cellulari, buoni acquisto, una giornata in un centro benessere e un weekend a Londra per due persone!

iete curiosi, vi piace scrivere e volete cimentarvi con il giornalismo? Oppure avete fatto unesperienza che vi ha colpito, una vacanza speciale, e la volere raccontare? O ancora avete nel cassetto un breve racconto che sognate da tempo di pubblicare? Ecco loccasione che fa per voi. 12 Mesi e il quotidiano on-line BsNews.it vi offrono la possibilit che aspettavate da tempo. Abbiamo, infatti, deciso di dar vita a un concorso dal titolo Nuove penne per Brescia. Cerchiamo per-

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NUoVE PENNE PER BRESCia iL REgoLamENTo


a chi rivolto - Il concorso rivolto ad aspiranti giornalisti e pi in generale a tutte le persone che amano la scrittura o abbiano voglia di raccontare o approfondire quello che vedono o che pensano. Le aree tematiche - Gli elaborati dovranno essere inediti e dovranno riguardare uno dei seguenti temi: a) personaggi: persone della societ, della politica, dello sport, della cultura che abbiano una storia curiosa o interessante da raccontare; b) mestieri: i lavori tradizionali che si credevano scomparsi stanno tornando di moda: difficolt e fascino di queste attivit; c) sociale: esperienze e storie che raccontano spaccati della nostra societ; d) luoghi di ritrovo: le forme e i locali di socializzazione dei giovani (ma non solo); e) fatti di cronaca: dal piccolo incidente allevento particolarmente rilevante, drammatico, positivo, edificante o semplicemente curioso. preferibile, ma non necessario, che i temi trattati abbiano una qualche attinenza con Brescia e provincia. gli stili - Gli elaborati potranno essere redatti sotto forma di intervista, di articolo, di opinione o di racconto. Forma dellelaborato - Gli articoli dovranno essere spediti in formato doc, pdf o txt e non dovranno superare le 6.500 battute (spazi compresi). Pubblicazione - Gli elaborati migliori a giudizio della giuria saranno pubblicati sulla rivista. Premi - Oltre alla pubblicazione, il concorso mette in palio 12 premi che saranno assegnati ai vincitori secondo una graduatoria stabilita dalla giuria: 1 premio: week-end a Barcellona per due persone (viaggio aereo e pernottamento in hotel); 2 premio: trattamento completo giornaliero in un centro benessere; 3 - 5 premio: tre orologi cronografo Swatch; 6 - 12 premio: sette buoni acquisto del valore di 50 euro da spendere nei negozi sponsor del concorso. La giuria - I vincitori del concorso e la classifica finale per assegnare i premi verranno selezionati da una commissione qualificata. Il giudizio della commissione insindacabile. Saranno privilegiati gli elaborati che tratteranno temi bresciani. Termini - Gli elaborati dovranno essere spediti via mail (redazione@dodicimesi.com) entro il 30 giugno 2011. La classifica sar redatta e pubblicata sui siti www.dodicimesi.com e www. bsnews.it entro il 30 settembre 2011. Il regolamento completo, il bando, la composizione della giuria saranno pubblicati sui siti www.dodicimesi.com e www.bsnews.it/concorso.

BSNEWS.IT, LA NUOVA VOCE DELLINFORMAZIONE BRESCIANA


Ogni giorno centinaia di navigatori bresciani scelgono di dire la loro commentando le notizie. Oppure votando i sondaggi proposti dalla redazione. BsNews.it soprattutto questo. un quotidiano dinformazione locale che sta assumendo un ruolo sempre pi centrale nel mondo dellinformazione bresciana. Non solo per le visite in continua crescita, con aumenti record negli ultimi mesi. Ma anche per la capacit di fare opinione e di coinvolgere direttamente i suoi lettori nella redazione dei contenuti. Il sito, on-line dal luglio del 2008, si distingue per la velocit e la frequenza senza paragoni nella nostra citt degli aggiornamenti. Ogni giorno, infatti, la redazione (giovane, ma interamente composta da giornalisti professionisti) pubblica decine di notizie. Da mattina a sera, fine settimana compresi. Ma a convincere i lettori anche la qualit dei contenuti. Articoli brevi ed efficaci, in modo da permettere una veloce lettura. Una copertura che abbraccia lintera provincia e tutti gli argomenti: dalla cronaca nera alla cultura, passando per la politica e il costume. Lingrediente in pi poi quello di una linea editoriale improntata allimparzialit e alla libert da condizionamenti esterni. Fattori che non si traducono in un impoverimento dei contenuti. Anzi. Approfondimenti e opinioni con il coinvolgimento anche di autorevoli esponenti della cosiddetta societ civile, del mondo politico e di quello economico occupano un importante spazio nella home page e nelle scelte redazionali. Il successo, oltre ogni attesa, di www.bsnews.it passa attraverso tutti questi elementi. Ma legato anche al fatto che i navigatori possono trovare sul sito senza spendere un centesimo ci che leggerebbero soltanto il giorno dopo sui quotidiani cartacei. O ci che sui quotidiani locali non leggeranno mai.
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di maRio CoNSERVa

UBRICA

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STRATEGIA DI IMPRESA
LE PROSPETTIVE PER LENERGIA

DOPO FUkUSHIMA

l disastro nucleare giapponese ha innescato una serie di interrogativi, con ampi dibattiti sui rischi energetici, sui costi connessi e sulle strategie possibili. un fatto che le fonti di energia saranno sempre pi onerose e se sul nucleare c la pausa di riflessione che tutti sappiamo, laumento in prospettiva dei costi del petrolio pi che scontato; il carbone una soluzione pi economica, ma restano i problemi di inquinamento ambientale; il gas ritorna protagonista di primo piano e potrebbe essere gran parte del nostro futuro energetico; alle fonti rinnovabili, infine, si guarda sempre con simpatia e speranza, ma incidono ancora molto marginalmente sui nostri fabbisogni. Recenti stime di Nomisma riportano, infatti, che nel 2008 queste hanno rappresentato poco meno del 7% dei consumi energetici nazionali, quindi siamo dietro Francia (11%), Spagna (10,7%) e Germania (9,1%) ed al di sotto della media dei paesi dellUnione (10,3%). vero che nellultimo biennio in Italia abbiamo avuto una impennata della potenza istallata proveniente da rinnovabili, specialmente per le nuove capacit di fotovoltaico ed eolico, per questa crescita si accompagnata a un incremento sensibile degli oneri a carico del sistema; in realt le incentivazioni sono state ribaltate sui

consumatori finali che quindi pagano lenergia molto di pi di quanto avvenga in altri paesi, con un extra costo in bolletta dellordine di 5,7 miliardi per il 2011. Il dibattito e le polemiche sollevate su queste cifre non debbono portarci fuori strada nel valutare limportanza delle rinnovabili e nel trascurare altre soluzioni praticabili che esse presentano, anche se meno note ai pi, come le biomasse e la geotermia. Sempre secondo Nomisma, la valorizzazione energetica delle biomasse provenienti dalle attivit agricole, che oggi in Italia praticamente zero, potrebbe arrivare a coprire intorno al 3% dei consumi energetici globali; non poco, se si pensa che stiamo parlando di procedimenti legati alla gestione delle culture agricole, quindi con tecnologie, ricadute occupazionali e valore aggiunto finale destinate a rimanere allinterno del nostro sistema paese. Unaltra fonte di energia praticamente inesauribile, pulita, con zero emissioni ed elevati rendimenti, della quale si parla da un po con rinnovato interesse, la geotermia; in questo campo lItalia dispone di valide potenzialit e di un solido patrimonio di conoscenze, con oltre cento anni di esperienza nellutilizzo dellenergia dei soffioni per la generazione di elettricit. In realt gli impianti toscani di Larderello e del Monte Amiata sono arrivati sino a

coprire intorno all1,5% del fabbisogno nazionale denergia, per la novit interessante proviene piuttosto dalla scoperta del vulcano sommerso Marsili, a nord delle isole Eolie, che con limpiego di tecnologie estrattive prese a prestito dalle trivellazioni petrolifere, quindi note e praticabili, potrebbe assicurarci una produzione energetica di oltre 4 TWh, cio 7 volte quanto prodotto oggi dal fotovoltaico. Siamo poco pi che a livello di progetto, per gli elementi dinteresse per il geotermico sono tecnicamente numerosi, mentre dal punto di vista dei costi si stimano investimenti per 2 miliardi di euro con un risultato finale che potrebbe portare la geotermia a superare il 5% del mix elettrico nazionale, a condizioni competitive con le altre fonti rinnovabili. Comunque dal nostro punto di vista possiamo notare che i seri problemi che sta attraversando ovunque il nucleare potrebbero essere per il nostro paese una piccola opportunit, perch se i ripensamenti sullenergia dallatomo dovessero portare alcuni paesi alla scelta della dismissione, noi saremmo avvantaggiati nella competizione internazionale energetica in quanto non ci troveremmo di fronte ad oneri di questo tipo e in pi, privilegiando da tempo il gas, abbiamo gi messo da parte un patrimonio di tecnologie valido e pronto per luso.
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GLOBALIzzAzIONE E MERCATO DEL LAVORO

PI OPPORTUNIT, MA QUALI CAMBIAMENTI?

ra linizio degli anni Ottanta. Si diceva che era alle porte unepoca nella quale il battito dali di una farfalla nella foresta equatoriale avrebbe scatenato un uragano in Texas. Era vero. Il mondo si stava preparando ad una svolta repentina che in soli venti-trentanni uninezia da un punto di vista storico ci avrebbe portato a ridisegnare completamente i rapporti internazionali da un punto di vista politico ed economico, ma in fin dei conti soprattutto culturale nel senso pi profondo del termine, perch globale non significa solo in tutto il mondo, ma anche a 360 gradi. Gli eventi politici, lemersione di nuovi mercati (India e Cina, ma anche Brasile ed Europa dellest) da un lato, linnovazione tecnologica dallaltro, che ha messo a disposizione di enormi masse strumenti per poter comunicare non solo oltre le frontiere geografiche, ma spesso oltre la censura dei paesi meno democratici, hanno reso possibile la globalizzazione culturale del pianeta, e hanno richiesto a chi si pone sul mercato del lavoro cambiamenti di approccio senza i quali la sopravvivenza professionale non assicurata. In questo scenario, sono cambiate di conseguenza le caratteristiche delle professionalit richieste, innanzi tutto per profondit di competenze, che devono essere pi elevate e pi specifiche (in termini di conoscenza del settore, del mercato e del prodotto) a fronte di un inserimento nel ruolo sempre pi veloce. Perch la globalizzazione non solo avvicina, ma accelera, talvolta bru-

talmente, e per restare al passo occorre non solo esser pronti, o reagire in fretta, ma addirittura precedere, intuire, prevedere ed agire. Per questo, alcune abilit cognitive un tempo considerate un plusvalore, ma non indispensabili, diventano oggi irrinunciabili: intelligenza sintetica, capacit di pensiero prospettico, abilit di individuazione e interpretazione degli indicatori che anticipano le situazioni e velocit di reazione alla velocit di evoluzione che la globalizzazione impone ai mercati, alle scelte, allagire, in fondo al pensiero umano tutto. E quindi, occorre essere duttili, flessibili, avere una buona dose di intelligenza sociale, saper leggere gli elementi del contesto e interpretarli in fretta per definire le strategie comportamentali da adottare. Chiaramente a fronte di una competenza tecnico-professionale comprovata. In un questo panorama, lattenzione da parte delle aziende ai giovani talenti oggi ai massimi livelli: le selezioni diventano molto ferree e ruotano intorno a questo aspetto, perch lazienda li inserisce in organico in unottica di investimento sul proprio futuro. E, a parit di conoscenze tecniche, lazienda sceglie il candidato che garantisce disponibilit a viaggiare, la conoscenza di almeno una lingua straniera ad un buon livello, meglio se due, lassoluta padronanza degli strumenti informatici per potersi muovere nel mondo globale da cittadino universale. Accanto a queste, ecco le competenze soft quali la predisposizione allapprendimento, lapertura mentale, la disponibilit alla relazione,

un buon livello di energia psico-fisica, la perseveranza e la tenacia, perch il progresso diventato una sorta di gioco delle sedie senza fine e senza sosta. Poco status, dunque, e molta sostanza.

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ROgETTI

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UNA LEVA
PER BRESCIA
Un progetto per un convegno, che possa dar vita a un convegno per un progetto. Uniniziativa alla quale interessare e coinvolgere coloro che hanno a cuore il futuro di Brescia. ovvero la brescianit migliore, quella cosciente e pensante della societ e dello Stato, insieme a quella vincente e rampante delleconomia e del mercato.
Seconda parte le borghesie coscienti e pensanti nello Stato sia quelle vincenti e rampanti del mercato, capaci di mettere in relazione leconomia e letica (gli interessi e i valori) attraverso la politica e la cultura (le idee e gli ideali) per dare vita a un progetto dove profitto e servizio (imprese e istituzioni) possano entrare
di aLESSaNDRo ChEULa

in relazione attraverso il consenso e il merito (i partiti e le professioni)? Se ci sono, perch non danno il proprio contributo a tale disegno con un convegno opportunamente articolato secondo la sequenza tematica sopra descritta? Un incontro nel quale mettere a confronto gli interessi delleconomia nel mer-

alleconomia alletica attraverso la politica e la cultura. Dagli interessi ai valori attraverso le idee e gli ideali. Dalle imprese alle istituzioni attraverso i partiti e le professioni. Dal profitto al servizio attraverso il consenso e il merito. Dalla pulsione alla mozione attraverso la ragione e la passione. Ovvero dalle forze mordenti e ruspanti del liberismo economico (il mercato) a quelle coscienti e pensanti del solidarismo sociale (la persona) attraverso le forze vincenti e rampanti del riformismo politico (lo Stato) e quelle cogenti e costanti del progressismo culturale (la societ). UN CoNVEgNo PER UN PRogETTo Nellultimo numero del 12 Mesi ponevamo una domanda non retorica: ci sono a Brescia le forze propulsive, sia
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ziaria. La seconda la leva politica (le idee nello Stato: il consenso dei partiti) nellaccezione di progettualit urbana e extraurbana (area metropolitana). La terza la leva culturale (gli ideali nella societ: il merito delle professioni) nel significato della ricerca universitaria, delle nuove professionalit, delle moderne managerialit e del mondo del lavoro in generale. La quarta la leva etica (i valori della persona: il servizio delle istituzioni) nelle molteplici versioni delle onlus QUaTTRo LEVE PER BRESCia e del volontariato. Tutte finalizzate non La prima la leva economica (gli interes- tanto ad una velleitaria programmazione si nel mercato: il profitto delle imprese) delle aspettative ma ad una maggiore nella quadruplice componente industria- interazione degli interventi, in vista di le (produttiva ed energetica), territoriale una crescita possibile che possa essere (infrastrutture strutturali, strumentali e garanzia di maggiore coesione sociale. funzionali), commerciale (promozionale Nellagenda (ottimale) del convegno e comunicazionale) e bancaria-finan- (ideale) tali articolazioni dovranno essere focalizzate in altrettanti concreti obiettivi a medio-lungo termine e GLI STEP DI UN PROGETTO altrettante opere a breve Dal conflitto degli interessi nel mercato (il liberismo) termine. Dalla viabilit Al concorso degli ideali nella societ (il solidarismo) urbana (metropolitana) Per il consenso sui valori nello Stato (il liberalismo) ed interurbana (Brebemi) al polo logistico intermoDalla dialettica degli interessi conflittuali (mercato) dale, dai finanziamenti Alla dinamica degli ideali concorsuali (societ) alle imprese alla rete di Per la dialogica dei valori consensuali (Stato) infrastrutture extraurbaDalla prassi degli interessi del mercato (il liberismo) ne, dal polo fieristico al Allepica degli ideali della societ (il solidarismo) Centro servizi tecnologiPer letica dei valori nello Stato (il liberalismo) co multisettoriale, dalle concentrazioni bancarie
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cato (il profitto delle imprese, ossia le associazioni imprenditoriali comprese banche e finanza); le idee della politica nello Stato (il consenso dei partiti, ovvero politici e amministratori pubblici); gli ideali della cultura nella societ (il merito delle professioni, vale a dire il mondo del lavoro, della ricerca, dellUniversit) e i valori delletica nella persona (il servizio delle istituzioni e il mondo delle onlus e del volontariato). Il tutto in un quadro agli angoli del quale stanno quattro punti cardinali, quattro pietre angolari o quattro grandi contenitori, vale a dire il liberismo economico, il riformismo politico, il progressismo culturale e il solidarismo sociale. Perch, ci domandavamo ancora nel citato intervento del numero scorso di 12 Mesi, dette forze progressive non partecipano alla organizzazione di un convegno, alla stesura dei relativi contenuti, alla focalizzazione dei rispettivi temi e alla formulazione delle varie proposte per giungere ad una sintesi programmatica degna della complessit bresciana e levatrice di una nuova fecondit. Una nuova modernit, produttiva in senso lato cio progressiva e propulsiva? In una parola: creativa?

Adriano Paroli.

tra Brescia e Bergamo al migliore rapporto tra universit e impresa e tra scuola e lavoro, dal piano generale territoriale alle connessioni provinciali e regionali, dalle reti metroplitane alle aree metropolitane. LiBERiSmo, SoLiDaRiSmo, LiBERaLiSmo La dialettica degli interessi conflittuali (la prassi o pulsione del mercato) pu entrare in connessione con la dialogica dei valori consensuali (letica o ragione dello Stato) attraverso la dinamica degli ideali concorsuali (lepica o passione della societ). Pi chiaramente: dal conflitto degli interessi nel mercato, il liberismo, al consenso sui valori nello Stato, il liberalismo, attraverso il concorso degli ideali nella societ, il solidarismo. Tra i due momenti tra conflitto del mercato, la dialettica conflittuale cio la prassi degli interessi, e consenso nello Stato, la dialogica consensuale ossia letica dei valori occorre un tertium, una mediazione che pu avvenire tramite una dinamica concorsuale cio lepica degli ideali nella societ. La sapienza tecnologica corre molto pi in fretta della sapienza sociale, per ci occorre comporre il differenziale di velocit tra i due momenti tramite il giunto omocinetico della mediazione politica. Un dato prioritario: mai abolire o abrogare il conflitto ma comporlo in un quadro di compatibilit progressive e condivise, una mediazione degli interes-

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si particolari e individuali dove classi e individui possano riconoscersi in nome di una condivisione corale e generale dei valori. In una parola, anche a costo di ripeterci, comporre la dialettica conflittuale degli interessi del mercato (la prassi) con la dialogica consensuale dei valori nello Stato (letica) attraverso la dinamica concorsuale degli ideali nella societ (lepica). Certo pu apparire un quadro ideale, un progetto suggestivo quanto astratto, ma il problema definire unagenda ottimale di problemi e una scala di priorit delle iniziative in grado di proporre non solo progetti o programmi ma realistiche risposte. a Chi gioVa La gLoBaLiZZaZioNE? A chi giova la globalizzazione? La domanda non gratuita n peregrina, ma attinente a Brescia e pertinente al nostro discorso. Ai paesi avanzati come gli Stati Uniti, a quelli ancora in gran parte arretrati come India e Cina o a quelli intermedi, n avanzati n arretrati e prevalentemente maturi come lItalia?

LA SEQUENZA DI UN PERCORSO
liberismo prassi pulsione conflitto interessi dialettica conflittuale interessi mercato solidarismo epica passione concorso ideali dinamica concorsuale ideali societ liberalismo etica ragione consenso valori dialogica consensuale valori Stato

La globalizzazione, vedi Brescia e Lumezzane che costituisce il modello pi fedele tra prodotti maturi e processi moderni, non danneggia gli avamposti tecnologici delleconomia mondiale, e nemmeno le realt deboli o in via di sviluppo del Terzo e Quarto Mondo, bens i Paesi a prevalente tecnologia media e matura come lItalia. I distretti industriali italiani nella loro stragrande maggioranza, pur difendendosi egregiamente

con il sistema reticolare e corpuscolare della fabbrica diffusa sul territorio, corrono i rischi maggiori poich perdono competitivit sul lato della qualit tecnologica nei confronti delle economie avanzate e sul versante del costo del lavoro verso quelle arretrate. C chi si difende con buoni risultati, ovviamente, ma la globalizzazione sta spostando pi in alto la soglia della capacit competitiva dei Paesi a tecnologia media e matura come lItalia. Brescia non fa eccezione, pur dimostrando grande vitalit e elevata reattivit. Ma questo non pu bastare. Leconomia bresciana, ad un tempo regina dei prodotti maturi e madrina dei processi moderni, una terra di piccoli grandi solisti dove oggi mancano i direttori dorchestra, intesi non tanto come imprenditori singoli ma come aziende o gruppi industriali trainanti. Occorre allora un plus aggregativo, uno sforzo associativo in grado di supplire a tale deficit di leadership. A tale scopo occorre coalizzare le forze migliori. Unalleanza tra gli animal spirits del mercato e il politically correct dello Stato mediata da una best practice nella societ. Una connessione tra la borghesia vincente e rampante del mercato e la borghesia cosciente e pensante dello Stato. Un convegno dedicato, inteso come momento di riflessione corale, pu contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, o quantomeno a diffondere una maggiore coscientizzazione del problema.
s

Francesco Bettoni.
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Gregorio Gitti.

LE DUE EREDiT DEL NoVECENTo Sono due i grandi monismi, o per meglio dire i due grandi miti del Novecento. Lideologia come totalizzazione dei valori, la tecnologia come globalizzazione degli interessi. Ovvero dalla illusoria speranza nel domani (lideologia) siamo passati alla delusoria certezza del futuro (la tecnologia). Quando si parla di epocalit, di globalit, di mondialit o di nuovi mondialismi planetari non intendiamo adombrare nessuna suggestione evoliana da terzo millennio, nessuna allusione heideggeriana da nichilismo che bussa alla porta, nessuna attrazione spengleriana da Tramonto dellOccidente, nessuna concessione adorniana alla Eclissi della ragione. E pure nessuna iperbole o illusione illuminista e razionalista da mito della ragione (le tecnologie invasive, ovvero la globalizzazione degli interessi della seconda met del secolo scorso) ma nemmeno nessuna involuzione irrazionalista da culto dello spirito (le ideologie pervasive, ovvero la totalizzazione dei valori della prima met del Novecento). Culto della ragione e mito dello spirito sono i monismi universali che hanno incendiato il novecento per quasi tutta la sua durata (il secolo breve scrive lo storico inglese Eric Hobsbawm). La riflessione non peregrina poi-

ch la globalizzazione degli interessi che stiamo vivendo ossia linvasivit delle tecnologie che ne sono il frutto, analoga alla vecchia pervasivit delle ideologie generate dai valori si riflette sulla nostra esistenza quotidiana e sulla vita di ogni giorno. Nel senso che nessuna nicchia locale, per quanto privilegiata e robusta, pu sfuggire oggi alla invadente globalit dei fenomeni. La risposta non pu che essere solidale, di gruppo o di sistema, poich quelle individuali sono perdenti. Se la competizione mondiale oggi tra sistemi Paese, non pi tra sole aziende, o tra sistemi continentali come sostiene Tremonti, occorre restituire alle aziende una capacit relazionale e una coscienza sistemica a partire dal livello locale, distrettuale o provinciale che sia. Ecco perch occorre uno sforzo coalizionale, qualcosa che possa traghettarci da una situazione corpuscolare ad una cultura relazionale. In una parola: solidale. Poich solo la solidariet pu andare oltre la globalizzazione. Una solidariet che parta ovviamente dagli interessi per risalire ai valori attraverso le idee e gli ideali. Dagli interessi delleconomia ai valori delletica attraverso le idee della politica e gli ideali della cultura. Dal profitto delle imprese al servizio delle istituzioni attraverso il consenso dei partiti e il merito delle professioni.

TRE RiSPoSTE PER BRESCia Giulio Tremonti, con la solita civetteria radicale pensata pour pater le bourgeois (per stupire i benpensanti), disse tempo fa che bisogna investire in etica. Cosa bella e commendevole, ma detta cos molto astratta da risultare volatile. Non solo perch letica, a forza di parlarne, diventa una estetica, ma perch il richiamo generico alletica, senza ulteriori apposizioni o specificazioni, rischia di essere un appello del tutto evanescente. Tremonti dimentica che la forza della economia sociale di mercato, il modello socio economico renano che distingue lEuropa continentale dal modello angloamericano del Regno Unito e degli Stati Uniti ossia il liberismo economico e il liberalismo politico mediati dal solidarismo sociale, fondata sul mix indissolubile tra interessi e valori. Pi chiaramente, leconomia sociale di mercato si fonda su tre pilastri convergenti e coefficien-

La nostra proposta di un convegno provinciale su Una leva per Brescia implica il tentativo di una costituente fondata sullalleanza tra industria, finanza, ricerca e politica.
ti: il liberismo economico (la prassi o pulsione degli interessi conflittuali del mercato) e il liberalismo politico (letica o ragione dei valori consensuali nello Stato) mediati dal solidarismo sociale (lepica o passione degli ideali concorsuali nella societ). Si tratta di tre momenti la pulsione degli interessi, la passione degli ideali, la ragione dei valori, ovvero la prassi, lepica,

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letica ossia la pancia, il cuore e la testa ai quali occorre parlare non separatamente ma contestualmente. Detto per inciso e schematizzando in estrema sintesi, potremmo dire che Bossi parla alla pancia, Berlusconi parla al cuore (e al portafoglio) e Bersani parla alla testa: nei primi due casi abbiamo il populismo, nella versione pulsionale leghista e in quella passionale berlusconiana, nel terzo caso lelitismo bersaniano razionale ma spesso sterile. Ma si tratta di declinazioni ognuna delle quali insufficiente a dare risposte alle aspettative della gente. Vanno invece declinate contestualmente, onde evitare sia le derive plebiscitarie e populistiche, sia gli eccessi di razionalismo elitario. STRUmENTaLi, STRUTTURaLi, FUNZioNaLi Veniamo al dunque. Un piano organico a livello bresciano, senza velleit dirigistiche, si potrebbe articolare in tre momenti complementari: risposte strumentali immediate, risposte strutturali mediate, risposte funzionali ponderate. 1 - Risposte strumentali immediate praticabili nel breve termine. Alleanze verticali di filiera tra imprese della stessa sequenza tecnologica, invece delle superate alleanze orizzontali di prodotto, per presentarsi sul mercato con tutta la forza della catena produttiva; strumenti finanziari rieditando, aggiornandoli, i bond di distretto, sia per le Pmi innovative sia per quelle mature ma competitive, emessi da banche convenzionate con appositi rating distrettuali e ambientali, come chiede da tempo Confindustria nella persona del suo vicepresidente Aldo Bonomi, garantiti dai Confidi locali; Comitati del credito, secondo esperienze gi promosse da alcune associazioni imprenditoriali con lappoggio di banche quali Unicredit. A tali risposte immediate si affiancano le due infrastrutture direttamente funzionali allapparato produttivo: polo logistico intermodale sullarea della Piccola Velocit e centrale termoelettrica ecologicamente sostenibile (ma non

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rinnovabile poich sarebbe alimentata a gas) bocciata per ora dalla Regione Lombardia. 2 - Risposte strutturali mediate agibili nel medio termine quali innovazione consorziata e supportata dal Cstm (Centro Servizi tecnologico multisettoriale, purch le nanotecnologie di cui si parla da tempo non restino nanetecnologie) e internazionalizzazione mediante processi di crescita culturale e dimensionale delle imprese promossi e gestiti dalle Associazioni (Aib e Api in primis), dallUniversit, dalla Camera di Commercio. 3 - Risposte funzionali ponderate, di metodo, come il fare squadra, sistema, rete o sinergia, non solo in patria ma pi ancora allestero. Ci sono stati in provincia esempi sporadici, vale a dire non clonati e non emulati, di consorzi tecnologici tra aziende della stessa filiera, come lItg guidato dalla Btb di Bovezzo nella filiera forno-pressa-transfer-robot, ma non risulta siano stati supportati da chi avrebbe avuto il compito di farlo, ossia dagli enti economici pubblici o dalla associazioni dimpresa private. UNa LEVa PER BRESCia: QUaLE goVERNaNCE? La nostra proposta di un convegno provinciale su Una leva per Brescia implica il tentativo di una costituente o consulta fondata sullalleanza tra industria, finanza, ricerca e politica, ovvero tra imprese, banche, universit e istituzioni. Non ancora la connessione tra economia, politica, cultura ed etica, cio tra interessi, idee, ideali e valori. Non ancora lalleanza tra pulsione (il pathos), ragione (il logos), passione (lepos) e mozione (lethos). Ma certamente unalleanza tra imprese, partiti, professioni e istituzioni ossia tra profitto, consenso, merito e servizio. In vista di una intesa tra mercato, Stato, societ e persona (metaforicamente, tra pancia, testa, cuore, spirito). In definitiva unalleanza tra le 4 borghesie protagoniste: mordente e ruspante, cogente e costante, vincente e rampante, cosciente e pensante.
Giancarlo Dallera.
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METALRICICLO-RECOMAT
metalriciclo d vita a Recomat. Nasce la fiera delle tecnologie per il riciclo industriale. in programma al Centro Fiera del garda dal 19 al 21 maggio.
di RoBERTa BoRDiga

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Italia tra i grandi protagonisti dellindustria del riciclo globale, unattivit imperniata sul recupero e riutilizzo industriali dei materiali, scelta obbligata per un Paese come il nostro, profondamente manifatturiero ma privo di materie prime. Si recupera e si riutilizza per poter competere, e cos si creata unattivit di settore con straordinari ritmi di sviluppo. Alla complessa e articolata filiera costituita da produttori di macchine, sistemi e attrezzature per il trattamento dei rottami industriali strettamente associato Metalriciclo, il Salone delle tecnologie per il recupero e il riciclo dei metalli ferrosi e non ferrosi, giunto alla quarta edizione, che questanno sar integra-

to da Recomat, Salone internazionale delle tecnologie per il recupero e il riciclo dei materiali industriali, la qualit dellambiente, lefficienza energetica. La manifestazione, unica nel panorama fieristico nazionale, riconosciuta dagli operatori della filiera del recupero e del riciclo come un appuntamento specializzato di riferimento. In mostra ci sar il meglio dellinnovazione tecnologica al servizio del riciclo dei materiali ferrosi e non ferrosi, a cui questanno si affiancano impianti, macchine, attrezzature, sistemi, tecnologie per il recupero e riciclo di plastica, gomma, inerti, compositi, carta, vetro e legno. Un grande appuntamento internazionale dedicato allanalisi e allevoluzione delle tecnologie di raccolta e trattamento dei materiali, alla normativa, alla legislazione, al mercato.

LE iNiZiaTiVE CoLLaTERaLi Per valorizzare la ricerca e lattivit presso le Universit, in stretta collaborazione con i principali atenei italiani, Metalriciclo-Recomat 2011 ha bandito un concorso per lassegnazione di un premio per una tesi di laurea relativa alle problematiche di riciclo industriale dei materiali. Il premio, di 1.500 euro, verr assegnato al vincitore nel corso della manifestazione fieristica. Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione del Cial-Consorzio Imballaggi Alluminio, saranno esposti in fiera i prototipi dei progetti finalisti del concorso internazionale ReAl13 + Light, promosso da Cial e dedicato agli studenti dello Ied-Istituto Europeo di Design, per promuovere lutilizzo dellalluminio riciclato e valorizzare la creativit di dei pi giovani. I prototipi sono realizzati da Oceano Oltreluce.
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Lo sviluppo del riciclo evidentemente anche cultura tecnica e conoscenza di dati e strumenti legislativi aggiornati, per questo lesposizione sar completata da un programma di eventi specializzati collaterali, con sessioni di convegno dedicate, tra gli altri, alle tanto discusse normative sul sottoprodotto e il Sistri, alle dinamiche in atto nellindustria del riciclo dei rottami ferrosi e non ferrosi, alle tendenze nellapprovvigionamento delle materie prime, al riciclo delle batterie esauste, alla raccolta differenziata della plastica.

INTERVISTA A ROMANO PEZZOTTI, PRESIDENTE ASSOFERMET ROTTAMI


Quali sono i numeri del comparto del rottame di ferrosi e non ferrosi in italia? Il comparto rappresentato in Italia da Assofermet Rottami composto da circa 1.000 aziende che occupano pi di 20.000 addetti nel recupero e riciclo di oltre 15 milioni di tonnellate di rottami con un fatturato annuo di circa 7 miliardi di euro. Si tratta di importanti aziende virtuose che con processi di lavorazione controllati, riescono a coniugare il riciclo con il rispetto del territorio e dellambiente. Con quale situazione vi state confrontando in questi mesi? Il sistema di raccolta e riciclo dei rottami, dopo la crisi del 2008-2009 sta affrontando grandi cambiamenti, sia nei flussi che nelle dinamiche di mercato. I flussi che in passato dai Paesi dellEst venivano verso lEuropa e lItalia oggi vanno verso Paesi emergenti come Cina, India e Pakistan; la Russia, che era grande fornitore di rottame per lItalia, oggi consuma tutto al suo interno e si sta proponendo sul mercato anche come importatore. Di conseguenza anche le dinamiche di mercato hanno subito importanti cambiamenti; da tempo i trend si formano lontano dallEuropa rendendo a volte remunerativo anche per gli operatori italiani esportare rottame verso nuovi mercati come Turchia e Cina. LItalia, da Paese importatore netto (dispone solo del 70% del suo fabbisogno di rottame), oggi si pu proporre quin-

PROGRAMMA DEI CONVEGNI


gioved 19 maggio ore 10.30: Inaugurazione e taglio del nastro; ore 11.00-12.30: Il riciclo del rottame metallico nel contesto del nuovo quadro normativo, a cura di Assofermet, Assofond, Assomet, Federacciai; ore 14.30-16.00: La raccolta differenziata della plastica: potenzialit e sinergie tra i territori; i numeri a confronto, a cura di Assorimap. Venerd 20 maggio ore 11.00-13.00: Osservatorio materie prime, tavola rotonda politicoistituzionale, a cura di Assofermet con la collaborazione di Assofond, Assomet, Federacciai e Kes; ore 14.30-16.30: La filiera del riciclo Made in Italy ed i suoi sviluppi, a cura del Consorzio Carpi; ore 15.30-17.00: Processi innovativi nel riciclo e recupero dei metalli non ferrosi: Nuovo processo per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al piombo esauste, a cura di STCnet. Per informazioni e aggiornamenti consultare: www.metalriciclo.com.

di come esportatore. Da mesi il mercato del rottame condizionato anche da una forte volatilit dei prezzi che va affrontata con una nuova cultura del trading basata sullinformazione la lungimiranza e un attento monitoraggio dei mercati. Qual il valore di metalriciclo per i commercianti di rottame rispetto ad altri eventi dedicati al tema del riciclo presenti sul territorio nazionale? Metalriciclo nata e sta crescendo come unimportante fiera specialistica del settore del recupero e riciclo del rottame e di altre materie prime industriali. Un tipo di evento che mancava in Italia e che oggi diventato un appuntamento molto atteso dal settore rappresentato da Assofermet perch, oltre ad essere luogo di grande promozione e visibilit per le imprese e per tutto ci che ruota attorno al riciclo, diventato un momento di confronto e dialogo fra le istituzioni, le associazioni di categoria e le imprese presenti.

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Synlab Fleming Labs: precedenza ai bambini
Con il progetto di Synlab Fleming Labs partito lo scorso 2 marzo, i circa 130 pediatri di base bresciani avranno la possibilit di far effettuare ai loro piccoli pazienti, alcuni esami di routine e soprattutto di avere i referti nellarco di due ore. Il servizio prevede uno sportello dedicato a questo scopo allinterno della sede di Brescia di via Orzinuovi 111 ed operativo dal luned al venerd dalle ore 7 alle 17 e il sabato dalle 8 alle 11. Le modalit di ritiro del referto prevedono lattesa nella sede per il referto cartaceo ma per pediatri e genitori prevista anche la consultazione (e relativo download) del referto anche on line al sito www.fleming.it. Un numero verde inoltre a disposizione dei pediatri che avessero la necessit di un confronto con medici e biologi che hanno effettuato le analisi. La velocit delle risposte il vero valore aggiunto di questo servizio spiega Giuseppe Varrasi, segretario provinciale della federazione Pediatri di Brescia . Avere referti in tempi rapidi vuol dire poter fare diagnosi pi precise e decidere terapie pi adeguate a tutto vantaggio dei piccoli pazienti. Le modalit di accesso al servizio aggiunge Andrea Craveri, responsabile dei 20 punti prelievo presenti sul territorio bresciano (70 in tutta la Lombardia) sono state predisposte per velocizzare il pi possibile i tempi di attesa con il bambino che viene accolto da personale specializzato che effettua il prelievo in un ambiente ospitale. Il nostro obiettivo dice Roberto Colombo, direttore medico di Synlab Italia quello di avere un laboratorio di analisi che dialoghi con i medici e con il territorio di riferimento e per questo abbiamo potenziato lassistenza ai dottori e ai loro assistiti.

ACHECA

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Piemonte, Liguria, Friuli, Toscana, Emilia, Marche, Sardegna, Canton Ticino e compongono una realt tutta particolare. Lobiettivo condiviso dai soci quello di costruire un nuovo modo di fare associazionismo basato sul principio che si possa fare business in modo trasparente e valorizzando le relazioni sociali e il networking. Per questo la Federazione nazionale si data un codice etico perch si vuole che i rapporti di business che si intrecciano negli incontri dei soci siano trasparenti e orientati alla responsabilit sociale.

Nasce la nuova Doc Valtnesi


Larea Doc affacciata sulla sponda bresciana del lago di Garda conosciuta come Garda Classico, o meglio Valtnesi un territorio dove la coltivazione della vite vanta origini antichissime, frequentato ogni anno da migliaia di viaggiatori ed enoturisti diventa sinonimo di una nuova Doc, la 23esima del panorama vitivinicolo lombardo. Il Comitato Nazionale Vini, infatti, ha approvato il disciplinare della nuova Doc Valtnesi, i cui vini arriveranno sul mercato nel 2012, in due tipologie: il Valtnesi rosso e il Valtnesi Chiaretto, uno dei rarissimi vini rosati di grande tradizione, la cui metodologia di produzione ad alzata di cappello stata codificata oltre un secolo fa. Da qui parte la riqualificazione di un grande territorio, unico per le sue caratteristiche di tipicit, unicit e qualit dei suoi vini ha affermato il presidente del Consorzio Garda Classico Sante Bonomo.

Brescia entra nella Federazione nazionale dei ClubIn


Dalla rete virtuale dei social business a una rete reale legata al territorio: questo il passaggio che nei giorni scorsi si concretizzato con lingresso ufficiale di BresciaIn Business Club di Brescia nella Federazione nazionale dei ClubIn. Un traguardo al quale il presidente bresciano Stefano Mastella (a destra nella foto) ha lavorato con tenacia convinto della validit dellidea nata dal crescente desiderio di molti professionisti di aggregarsi, certamente per fare business, ma non solo. La storia ha inizio su LinkedIn, un social business nato in rete nel maggio del 2003 in California, con lo scopo palese di mettere in contatto tra di loro manager e professionisti, in cerca di relazioni daffari ed opportunit lavorative. Ad oggi la piattaforma pu vantare circa 70 milioni di utenti sparsi in 200 Paesi di cui un milione solo in Italia. Ed proprio nel nostro Paese che, nel 2005, accade un fenomeno singolare: la nascita di una Federazione formata da iscritti a LinkedIn che, dopo essersi conosciuti virtualmente, decidono di incontrarsi e dar vita ad una nuova forma di associazionismo. Oggi in Italia i ClubIn raggruppano oltre 20 mila soci, rappresentativi di tutti i settori economici, distribuiti in nove regioni: Lombardia,

Moretti Prefabbricati fa posto ai pannelli fotovoltaici


Lazienda di Erbusco, attiva nello sviluppo di soluzioni di edilizia industrializzata, ha messo a punto innovativi elementi prefabbricati appositamente predisposti per accogliere i pannelli fotovoltaici. Oggi la prefabbricazione ha raggiunto standard qualitativi e tecniche cos avanzate da poter rappresentare il fulcro di ogni progetto edile dice Evans Zampatti, amministratore delegato di Moretti Prefabbricati . Grazie alla competenza di Moretti nella progettazione esecutiva e nelle tecniche di messa in opera che rende possibile proporre una soluzione in qualunque cantiere, oggi abbiamo potuto raccogliere la nuova sfida dellecosostenibilit progettando soluzioni personalizzate per lapplicazione di impianti fotovoltaici. Prevedere la presenza di pannelli fotovoltaici in fase di progettazione architettonica e costruttiva sicuramente una scelta vincente in virt della futura resa in KWh dellimpianto da installare, ma consente anche la riduzione dei rischi inerenti ad eventuali infiltrazioni dacqua e la predisposizione di percorsi per effettuare manutenzioni future. Numerosi anche i vantaggi dal punto di vista del sistema cantiere. Lutilizzo di elementi prefabbricati consente, infatti, di ridurre al minimo i tempi di realizzazione dellopera e la messa in sicurezza del cantiere.
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A PUNTARE DIRITTO
TTUALIT

SUI PROBLEMI CONCRETI

Federico ghidini, candidato alla presidenza del gruppo giovani imprenditori dellaib, illustra il programma con il quale si presenta allappuntamento elettorale dei prossimi giorni.

iamo imprenditori a tutti gli effetti con laggiunta di essere giovani, siamo il presente e il futuro dellAib e per questo possiamo dare il nostro contributo alla crescita complessiva del nostro movimento e del Paese. Questo il messaggio chiaro che a pochi giorni dallassemblea elettiva del Gruppo Giovani Imprenditori dellAssociazione industriale bresciana, Federico Ghidini lancia ai circa duecento Giovani imprenditori iscritti in qualit di candidato alla presidenza per il biennio 2011-2013. Una delle priorit individuate dalla squadra che da alcuni mesi al lavoro per la stesura del programma spiega Ghidini a 12 Mesi quella di rivolgerci ai giovani che hanno delle idee imprenditoriali innovative e di diventare il loro punto di riferimento. Spesso i giovani non si rendono conto di essere la spina dorsale del nostro tessuto sociale e noi vorremmo mettere chi ha unidea, e vuole realizzarla, nelle condizioni di poter capire come si crea unazienda magari partendo da zero com capitato a molti di noi. Pare di capire che vogliate sviluppare un ruolo pi attivo di supporto alle nuove leve imprenditoriali, attraverso quali strumenti pensate di raggiungere lobiettivo? Con un approccio pi diretto ai problemi concreti. Pensiamo, ad esempio, ad una convenzione per i giovani imprenditori di prima generazione con tutte quelle figure professionali necessarie al momento dellavvio di unimpresa come i notai, i commercialisti, gli avvocati, e anche perch no con le banche presenti sul
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di RoBERTo giULiETTi

nostro territorio. Crediamo possa essere utile organizzare workshop operativi legati ai temi caldi della conduzione aziendale, quotidianit di un imprenditore. Nel vostro programma ipotizzate anche un nuovo rapporto tra universit e imprese, che ruolo pensate di giocare in questa partita? Gi oggi le relazioni tra mondo universitario e Aib sono ottime. Come Gruppo Giovani sogno un Campus universitario bresciano allamericana dedicato alleccellenza e allinnovazione, dove gli imprenditori entrino come professori, dove limpresa possa investire non a fondo perduto ma con lobiettivo di far crescere luniversit e la propria azienda. A quali facolt avete pensato? Quelle tradizionalmente pi vicine alle aziende come Ingegneria o Economia

ma non escluderei a priori altri indirizzi di studi come, ad esempio, quelli umanistici. Perch, infatti, non far respirare limpresa anche a chi un domani si rivolger ai nostri giovani nelle scuole?. Il Csmt (Centro servizi multisettoriale e tecnologico) potrebbe essere la sintesi di quello che intendete come rapporto tra mondo delle imprese e universit? Di principio credo che tutto sia sempre migliorabile. Quello che certo che i giovani dellAib potrebbero dare al Csmt nuovi stimoli per farlo crescere ulteriormente. Nel tempo il ruolo delle associazioni di categoria si profondamente modificato, quale funzione ritiene oggi debba avere lAib e il GGI? Ritiene che in qualche modo il mondo im-

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LA SQUADRA OPERATIVA
Federico ghidini, Wave Holding (Bedizzole) - Candidato Presidente Chiara andreoli, Cil cromatura e rettifica (Esine) - Referente Zona Valle Camonica Flavio Bonomi, Enolgas (Concesio) - Referente Zona Val Trompia/Lumezzane Luca Borsoni, Advertising Studio (Brescia) maurizio Botti, Por (Roncadelle) Stefano Cervati, Officine Fonderie Cervati (Brescia) Paola Cittadini, Cittadini (Paderno Franciacorta) - Referente Femminile Plurale Stefano Consoli, Sarca Catering (Torbole Casaglia) alessandro De marchi, Sirap Group (Verolanuova) alberto Faganelli, Maris (Carpenedolo) andrea Franceschetti, Gefran (Provaglio dIseo) Dorika Franchini, Space Work (Brescia) Eugenio gallina, Dalla Bona (Carpenedolo) ottavio gamalero, Diabolique (Brescia) Susanna ghirardi, La Leonessa (Carpendedolo) - Referente Zona Bassa Bresciana Orientale Tomaso maffioli, Promos (Brescia) - Delegato Comitato Nazionale michele magagnini, Cotrair (San Felice del Benaco) - Referente Zona Val Sabbia/Lago di Garda Paola Palazzani, Palazzani Industrie (Paderno Franciacorta) - Referente Femminile Plurale massimiliano Pasini, Fleming Tecna (Brescia) Elisa Penocchio, Ormis (Castegnato) Referente Zona Iseo / Franciacorta. Paolo Roselli, Officine Meccaniche Roselli (Villa Carcina) anna Tripoli, Ntm (Brandico) - Referente Zona Bassa Bresciana Occidentale Francesco Uberto, Aso Group (Ospitaletto) matteo Vagli, Vipi (Marcheno) - Delegato Comitato Regionale - Referente YES andrea Zanetti, Metra (Rodengo Saiano)

prenditoriale si dovrebbe schierare? Se sei a capo dei Giovani Aib, devi rappresentare la voce dei tuoi associati. Sono sicuro che molti colleghi hanno voglia di fare proposte concrete, di compiere scelte che innegabilmente avranno una ricaduta anche sul sociale. Limpresa una componente fondamentale della societ e per sua natura fa politica. Ci non vuol dire schierarsi con questo o quel partito ma, forti del nostro movimento, significa portare avanti le proprie idee. Qual oggi la molla per continuare a credere e a impegnarsi nellassociazionismo? La voglia di condividere la propria esperienza in azienda, la propria passione da trasmettere ai coetanei che hanno i tuoi stessi interessi. Frequentando lassociazione possibile analizzare i problemi e, confrontandosi, trovare soluzioni. La mia esperienza ormai decennale allinterno del Gruppo Giovani dellAib mi ha dato lopportunit di incontrare molti giovani e validi colleghi,

favorendo la mia crescita professionale e consolidando anche delle amicizie personali. Cosa pensa di una associazione come la Compagnia delle Opere? Il confronto ritengo sia sempre stimolante e costruttivo. Credo per che la Confindustria sia unaltra cosa rispetto alla CdO. Abbiamo un approccio diverso, siamo una macchina concentrata sulle imprese e non identificabile con alcuno schieramento. I passaggi generazionali sono da sempre un tema sul quale i giovani Aib puntano lattenzione Sono un tassello fondamentale delle

Una delle nostre priorit quella di rivolgerci ai giovani che hanno delle idee imprenditoriali innovative e diventare il loro punto di riferimento.

nostre storie professionali. Molti di noi sono figli darte ma con esperienze spesso fuori dallazienda di famiglia e magari allestero. Crescere vuol dire confrontarsi con altre realt diverse da quelle nelle quali si cresciuti. Molto dipende poi dai genitori che devono avere una mentalit aperta, devono essere lungimiranti e dare il giusto spazio ai loro figli. Credo molto anche nel talento e nellessere appassionati al lavoro; i figli devono esprimersi ma soprattutto impegnarsi per dimostrare le loro qualit. Che ruolo ha il territorio allinterno del vostro programma? Fondamentale. Nella mia squadra c un referente che sar legato ad ogni Zona di Aib in modo da essere il pi vicino possibile a tutti gli associati e portare il contributo del Gruppo Giovani ai colleghi senior al fine di incidere positivamente sullo sviluppo della nostra associazione nella Provincia di Brescia. E la formazione? Lobiettivo quello di arrivare ad una formazione continua dei nostri associati, finalizzata al miglioramento delle capacit personali per metterle a frutto allinterno della propria azienda. Intensificheremo quello che gi stato fatto anche insieme a Isfor 2000 e al Consorzio Universit & Impresa. Punteremo sugli Study Tours allestero, in quelle aree del mondo che sono diventate eccellenze imprenditoriali, quali ad esempio la Silicon Valley negli USA. Dal suo punto di osservazione come sta andando leconomia bresciana? Oggi alcune realt registrano segnali di ripresa. Performance positive sono state segnalate soprattutto dai comparti della siderurgia e da alcuni settori della metalmeccanica. C poca disponibilit di denaro e di certo, nel breve termine, i consumi interni non avranno purtroppo grandi prospettive di miglioramento.
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CONOMIA

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BLOCCARE I PREzzI POSSIBILE


il settanta per cento dei volumi scambiati al London metal Exchange di matrice finanziaria e nella formazione del prezzo di una commodities, i dati di produzione e il consumo di un metallo contano solo per il 30%. il risultato lalta volatilit dei prezzi. Per le aziende muoversi in un contesto di questo tipo non facile e per questo fanno ricorso ad esperti. Uno di questi la Kauffmann&Sons che da oltre ventanni opera a Brescia come specialista negli acquisti sui mercati delle materie prime.

MATERIE PRIME

di RoBERTo giULiETTi

prezzi delle materie prime sono una componente fondamentale del prezzo finale di un prodotto. Alcuni, come ben sappiamo da consumatori, possono variare durante il corso dellanno altri restano immutati. Gli economisti ci hanno sempre spiegato che il prezzo determinato dallincrocio tra domanda e offerta di quel prodotto ma sempre gli economisti oggi ci dicono che, per le materie prime come stagno, rame, alluminio, da almeno dieci anni non pi cos. La variabile che da almeno dieci anni si introdotta nel meccanismo si chiama finanziarizzazione o come dicono i pi maligni: speculazione. dal 1877 che a Londra esiste una borsa dei metalli ferrosi e non: il London Metal Exchange. Nato per dare un prezzo universalmente accettato ad alcune materie prime, con regole definite e trasparenza, il LME ha svolto egregiamente la sua funzione per oltre 130 anni. A partire dai primi anni del nuovo secolo, si pensato che anche in quella Borsa si potevano investire grandi somme di denaro con lintento primario di guadagnare tanto e magari in poco tempo, sulle oscillazioni dei prezzi. Il dato di fatto che oggi, circa il settanta
Paolo Kauffmann.

per cento dei volumi scambiati al LME di matrice finanziaria e nella formazione del prezzo di una commodity, i dati di produzione e il consumo di un metallo da parte dellindustria, contano solo per il 30%. La conseguenza di questa situazione lalta volatilit dei prezzi che non consente una adeguata programmazione negli acquisti da parte delle aziende. Tutto questo va a svantaggio degli operatori industriali che non hanno come obiettivo quello di speculare sullandamento dei prezzi, ma di produrre. Queste incertezze hanno portato pesanti ricadute in termini di investimenti, di

politiche industriali e pi in generale riferibili alleconomia complessiva di unarea a grande vocazione industriale come quella bresciana. Per le aziende, muoversi in un contesto di questo tipo non certo cosa facile ed per questo che, con sempre maggiore frequenza, fanno ricorso a degli esperti del settore. Uno di questi la Kauffmann&Sons che da oltre ventanni opera a Brescia come specialista negli acquisti sui mercati delle materie prime e si propone per fornire informazioni e formazione alle imprese. Il presupposto dal quale partiamo come consulenti indipendenti

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spiega a 12 Mesi Paolo Kauffmann che il futuro non prevedibile. Noi ci proponiamo come partner delle aziende con lobiettivo di trasmettere ai clienti le logiche di acquisto di alcuni strumenti usandoli per stabilizzare i prezzi delle materie prime e non per speculare. Un salto anche culturale che presuppone la scelta di operare con metodo e non sulla scia di scelte emotive. In un mercato come quello delle materie prime aggiunge Kauffmann diventa fondamentale seguire in modo continuativo il suo andamento. Le informazioni devono quindi essere tempestive, sintetiche, che consentano scelte operative rapide e che riducano, il pi possibile, gli errori. La formazione allinterno delle aziende di persone che siano in grado di seguire gli sviluppi del mercato diventa quindi uno dei presupposti fondamentali per prendere, in modo corretto, decisioni che andranno ad incidere sui profitti delle stesse aziende. Ed per questo che la Kauffmann&Sons mette a disposizione dei propri clienti un aggiornamento settimanale svolto in videoconferenza (Li.me) dove si analizzano gli andamenti del mercato guardando il contesto nel quale si muovono tutte le materie prime e non solo di quelle che interessano la singola azienda. A completare lofferta informativa, lazienda di consulenza propone un osservatorio (F.A.R.O) trimestrale nel quale si analizzano pi le strategie del medio periodo ed unoccasione di incontro e di confronto tra i diversi operatori. In questa ottica non marginale la propensione al rischio di ogni singola azienda. Importante valutare il rischio della propria impresa e adottare tutti quegli strumenti utili a ridurlo come capire le evoluzioni del mercato nel suo complesso, dei prezzi delle materie prime e, soprattutto, come proteggersi dalle eventuali oscillazioni. Insomma adottare una politica assicurativa del risk management che stabilizzi il prezzo delle commodities alla stregua del rischio credito che da tempo entrato nelle consuetudini gestionali delle aziende. difficile accettare che il costo di una maglietta di cotone cambi a seconda del prezzo della materia prima e che tutto
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questo venga scaricato prevalentemente sul consumatore, come difficile capire perch quando i prezzi delle materie prime calano, i prezzi dei prodotti restino spesso invariati. Tutto questo si potrebbe evitare soprattutto perch esistono degli strumenti che consentono la stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Avere un prezzo fisso nel tempo delle commodities possibile ricorda Kauffmann certo che si dovrebbero abbattere alcune barriere concettuali che impediscono di avere un approccio corretto a quegli strumenti che lo consentirebbero. Di certo la volatilit dei prezzi delle materie prime a danneggiare leconomia, non necessariamente i prezzi alti delle commodities aggiunge un po a sorpresa e controtendenza Paolo Kauffmann - in condizioni di prezzi alti vero che ci sono pi problemi gestionali ma al contempo si possono

creare pi opportunit per unimprenditoria capace di cogliere il vantaggio competitivo non legato esclusivamente al costo della manodopera. Un esempio lagguerrita concorrenza cinese che insuperabile per un tipo di prodotto dove la componente del costo della manodopera prevalente ma che diventa battibile per quelle produzioni dove invece il costo delle materie prime incide maggiormente. La capacit di sfruttare determinati strumenti di stabilizzazione dei prezzi delle commodities conclude Kauffmann - diventa quindi un fattore competitivo importante che pu contribuire a creare quelle condizioni favorevoli a tutto vantaggio anche dei clienti e dei consumatori finali. Mettere in pista nuovi strumenti vuol dire creare nuove opportunit per aiutare le aziende a crescere e in momenti di crisi non mi sembra un aspetto marginale.

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SI PERSO PER STRADA


Parcheggio selvaggio, bici in contromano, pedoni che attraversano col rosso: in mezzo al traffico che i concetti di dovere e responsabilit subiscono la loro prova pi dura. La via duscita? Leducazione, ma anche il pugno duro contro i maleducati.
li italiani, si sa, non brillano certo per rispetto delle regole. Da secoli ci portiamo dietro difetti di cultura civica che hanno plasmato limmagine dellitaliano un po cialtrone, simpatico ma pronto ad approfittare della situazione e interessato solo al proprio tornaconto. La fila? Che la facciano gli altri, io ho fretta. Parcheggiare dove vietato? Ma solo per cinque minuti, e poi lo fanno tutti. Malcostumi vissuti con leggerezza e identificati da tempo tanto che gi Leopardi nel suo

IL SENSO CIVICO
Discorso sopra lo stato presente dei costumi se la prendeva con la mancanza di buon tuono degli italiani, intolleranti allidea di dover render conto di quel che fanno. 12 Mesi ha provato a fotografare il senso civico dei bresciani, partendo dalle piccole azioni quotidiane e scavando in quei comportamenti che magari non sfociano ancora nellillecito, ma vivacchiano in unarea di grigio dove la differenza la fanno la consuetudine (lo fanno tutti) o la buona prassi (lesempio da seguire). Due mesi fa ci siamo occupati di vicinato, ad aprile della convivenza con gli animali. Ora tocca alla mobilit.

di DAVIDE BACCA

La giUNgLa DaSFaLTo Parcheggio selvaggio, bici in contromano, pedoni che attraversano senza guardare. Non vi forse nessun altro aspetto come il traffico dove viene meno il senso di comunit; ciascuno per s, senza badare molto a concetti astratti quali il bene comune. Non un caso se si parla di giungla dasfalto. Quante volte avete dovuto aspettare per attraversare la strada sulle strisce pedonali? Non si ferma nessuno, dannati automobilisti! Eppure, se guidate voi, non vi fermate perch un fastidio inutile, tanto lo far quello dopo. Noi abbiamo fatto due piccoli esperimenti (che non hanno al-

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cun valore statistico, sia chiaro). Abbiamo preso una via mediamente trafficata (via Marconi) senza attraversamenti semaforici e abbiamo contato quante auto devono passare prima che un pedone possa attraversare. Poi abbiamo ripetuto lesperimento per una decina di volte. Il risultato? Tre auto tirano dritto, la quarta si ferma. In via Leonardo da Vinci abbiamo invece osservato i pedoni: l c un semaforo anche per loro, con tanto di conto alla rovescia. Ma quando la strada libera, non stanno arrivando auto e il disco ancora rosso, cosa succede? Sette pedoni su dieci attraversano, senza aspettare il verde. Basta che parta uno, quello pi deciso (ho fretta), che poi gli altri si accodano. Se fossimo in un Paese straniero, magari del nord Europa, scene del genere sarebbero una rarit. In citt come Amsterdam, Copenaghen o Berlino semplicemente impensabile che qualcuno lasci lauto nel bel mezzo di una pista ciclabile (anche perch l, va detto, sono tutte in sede propria) o che un pedone sia costretto a sprintare come un centometrista per attraversare la strada. Eh, ma l s che hanno senso civico ci diciamo spesso tra lunghi sospiri. Roba cementata negli anni, dove non servono controlli o sanzioni perch naturale non buttare la carta per terra, fare la fila aspettando il proprio turno o parcheggiare guarda un po nelle

aree di sosta. In Italia, inutile girarci attorno, affidarsi al buon tuono quasi una chimera: manca una diffusa cultura civica, una tradizione che insegni che lessere cittadini qualcosa che si trascina dietro il concetto di responsabilit. Dobbiamo essere competitivi anche nel senso civico, scrivevamo due mesi fa. Come? Partendo dalle fondamenta, ovvero dalleducazione dei pi giovani. Educazione civica, educazione stradale, educazione al buon uso dei nostri diritti e doveri. Un tempo si diceva che certe regole (e il loro rispetto) simparano alloratorio, e poi tutto conseguente, quasi unabitudine allonest. Ecco, bisogna tornare a imparare quelle regole; solo cos il fermarsi alle strisce pedonali potr diventare un atto naturale, un gesto istintivo, unabitudine che ciascuno di noi si porta dietro come un bagaglio personale. Ma siccome luomo un legno storto e da da un legno storto non pu uscire nulla di interamente diritto serve anche che chi sbaglia paghi. Se chi non rispetta le regole la fa sempre franca, come giocare con qualcuno che vince perch trucca le carte e, a questo punto, il rispetto del senso civico rischia di trasformarsi in una beffa. Si tratta di due aspetti, cultura e sanzione, intrecciati tra loro. Sarebbe bello che bastasse solo il primo. Ma siamo in Italia, la patria del malcostume.

LEDUCaZioNE Si Fa SULLa STRaDa Un paese con un diffuso senso civico un paese migliore. Non solo o non tanto da un punto di vista etico-morale, ma sotto il profilo dellefficienza, della competitivit e della capacit di sviluppo. Economisti e sociologi ci spiegano ormai da anni che un capitale sociale appropriato un potente motore di sviluppo. E il senso civico, il rispetto delle leggi, la fiducia nelle istituzioni, la capacit di cooperare onestamente, sono ingredienti essenziali di quel capitale sociale ha scritto Michele Salvati sul Corriere della Sera alcuni anni fa. Da qui nasce la necessit di mettere in campo un ripensamento del nostro sistema educativo che metta al
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tiche di cittadinanza che possono fare la differenza nel coltivare il senso civico dei ragazzi (quasi 9 mila quelli coinvolti, dalle scuole dellinfanzia alle superiori). Per esempio durante aprile e maggio agli alunni di elementari e medie viene proposto il Parco educastrada: un gioco ma anche un percorso educativo con tanto di incroci, rotonde e cartelli, per insegnare ai ragazzi come muoversi in sicurezza quando sono a piedi, in bici o in
Focus

motorino. Lo spettacolo teatrale Raccolti per strada di Pietro Arrigoni, proposto alle classi superiori, racconta invece in modo crudo e diretto lesperienza di chi ha subito le conseguenze di un incidente. Il sabato sera, infine, si tiene una delle iniziative pi coinvolgenti: le uscite serali con le pattuglie della Municipale, dove gli studenti hanno modo di vedere con i loro occhi cosa sia una notte sulla strada (vedi il focus). Come si vede si tratta di
s

UNA NOTTE CON LE PATTUGLIE DELLA MUNICIPALE


Torno a casa con una consapevolezza che prima non avevo, come se questa esperienza avesse cambiato il mio modo di vedere le cose. Sono da poco passate le due di notte quando Giulia saluta gli agenti della Polizia Municipale. stata con loro tutta la sera. Lei e i suoi compagni hanno pattugliato le strade della citt, fermato auto, rilevato velocit e dato anche qualche multa. Sono otto: sei studenti del Pastori, due del Tartaglia; tutti maggiorenni, allultimo anno di superiori e neopatentati. Fanno parte dei 42 prescelti che il sabato sera partecipano a turno alle uscite serali con gli agenti della polizia locale. Un percorso di educazione stradale arrivato al quarto anno. Erano sei serate e cera posto per 30, ma le richieste sono state tante che alla fine il numero lievitato spiega Giusy Pedracini, commissario aggiunto della Municipale. Il motivo del successo presto detto: i ragazzi possono provare sul campo cosa vuol dire educazione stradale, il perch di alcune norme, la bont di certe leggi. Il risultato una piccola rivoluzione copernicana dove al centro non c pi il timore per la divisa, ma la consapevolezza che il rispetto delle regole una garanzia per la libert di tutti. Volevo provare a mettermi nella loro prospettiva. Ero curiosa ed emozionata spiega Giulia. Questa esperienza cambia la percezione dei ragazzi. Non superare il limite di velocit non pi solo una questione di multa da evitare, ma diventa un comportamento da tenere perch le regole, ci piacciano o no, vanno rispettate; e vanno rispettate non perch sono imposte, ma perch sono i mattoni della casa comune che ci siamo dati e il loro rispetto ci consente di vivere bene insieme. Sia chiaro, capita a tutti di sbagliare e questa piccola esperienza solo linizio di un percorso di responsabilizzazione, come lo chiama il commissario Pedracini: A tutti pu capitare di superare il limite di velocit o parcheggiare dove vietato. Limportante, quando si sbaglia, assumersi la responsabilit di quello che si fatto. Guardando i ragazzi si resta colpiti dalla loro attenzione. Allinizio c un po di timidezza; poi, pian piano, entrano in confidenza con gli agenti, fanno domande, provano gli strumenti. Il primo appostamento in via Labirinto, direzione Brescia. Dopo mezzanotte ci si sposta in via SantEufemia. difficile spiegare cosa mi porto a casa commenta a fine serata Andrea ma stata unesperienza importante. Credo che tutti gli studenti dovrebbero partecipare. Ho visto una grande disponibilit al dialogo da parte dei vigili aggiunge Giulia e ho capito che il loro obiettivo prevenire e non punire. Stando dallaltra parte, spesso, questa cosa non la si capisce. Poi i ragazzi salutano gli agenti. Giulia va verso la sua auto. Ora deve guidare fino a Desenzano, dove abita. Vai piano le dicono. Lei sorride e dice s, certo.
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centro il senso civico. Lo si sta facendo? A parole s, nei fatti molto meno. Leducazione stradale dovrebbe gi essere materia di studio. Il nuovo codice della strada quello approvato nel luglio scorso prevede addirittura la predisposizione di nuovi programmi scolastici ad hoc. Vedremo. Finora molto dipeso dalla sensibilit degli insegnanti e dalle capacit diniziativa dalle forze dellordine. A Brescia, per fortuna, c una lunga tradizione: dal 1975 che il corpo di Polizia Municipale ha attivato percorsi di educazione stradale nelle scuole. Oggi lofferta prevede unampia gamma di progetti nella convinzione che la chiave di volta stia proprio nelleducazione e nella prevenzione. Si tratta di quelle buone pra-

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uneducazione stradale lontana dalla sterile teoria, ma alimentata da esperienze in grado di incidere sulla formazione dei ragazzi. Sono queste le buone pratiche su cui insistere e da portare ad esempio. Peccato che agli sforzi della scuola non sempre seguano testimonianze coerenti in famiglia. I genitori sono un disastro spiega sconsolata Giusy Pedraccini, responsabile dellufficio Educazione stradale della Municipale di Brescia purtroppo molti di loro si comportano in maniera scorretta davanti ai figli e nemmeno se ne rendono conto. Le scene sono quelle classiche che ciascuno di noi conosce perch diciamocelo ne siamo noi stessi i protagonisti: lauto lasciata in mezzo alla strada (faccio in fretta, devo portare il bimbo a scuola), oppure parcheggiata sul marciapiede o sulle strisce (solo due minuti, il tempo di comprare il giornale) o ancora limiti di velocit superati (ma sono in ritardo, e poi guardi quello, va pi veloce di me). Comportamenti che giorno dopo giorno lasciano nei ragazzi tracce di incivilt. In fondo, se i genitori sono i primi a non rispettare le regole, perch dovrebbero farlo i figli? ToLLERaNZa ZERo Quando la prevenzione non basta, serve la sanzione. Persino un economista progressista come Michele Salvati, nella sua analisi sul (non) senso civico degli italiani, arrivato a invocare la tolleranza zero verso i gesti di incivilt. Gli appelli al buon tuono e i tentativi di innalzare la cultura civica del paese non sempre danno i risultati sperati. Anzi. E allora se le fondamenta si chiamano cultura, formazione, educazione non per questo si pu tralasciare la sanzione. Controlli e multe sono cose antipatiche e impopolari, ma sarebbe ora che

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Le vignette presenti in questo servizio fanno parte della campagna La giornata del pedone, organizzata dallassessorato ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia.

Un paese con un diffuso senso civico un paese migliore.

ci abituassimo al fatto che, in un paese normale, chi sbaglia se ne assume la responsabilit. E paga. Dallosservatorio della Polizia Municipale di Brescia lo scenario, va detto, non incoraggiante. Squadernando i dati possiamo dire una cosa: sta lentamente migliorando leducazione dei bresciani nel parcheggiare, mentre i comportamenti potenzialmente a rischio (ubriachi al volante o eccesso di velocit) sono in crescita. Lo scorso anno sono state date 14.446 multe per

divieto di sosta (in pratica 40 al giorno); nel 2009 erano state 16.499. Anche le infrazioni della segnaletica verticale (divieto di fermate) sono in calo, cos come il mancato uso delle cinture. Dove le cose vanno male nel rispetto dei limiti di velocit: 2.188 multe staccate nel 2010 contro le 1.648 del 2009. Male anche per la guida in stato debrezza o sotto leffetto di droghe: 245 casi contro i 170 dellanno prima. Come interpretare questi numeri? Diciamo che
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alcuni messaggi sono passati, per esempio luso del casco, dove gli illeciti sono in costante diminuzione. Si stanno diffondendo anche buone pratiche contro le stragi del sabato sera, come quella del guidatore designato (il Bob inglese), vale a dire un ragazzo che a turno non beve e a fine serata riporta a casa gli amici sani e salvi. Ma la strada ancora lunga. Molto lunga. Basti dire che nel 2010 il Comune di Brescia aveva previsto di ricavare dalle multe poco pi di 8 milioni di euro (la stima si fa in base alle sanzioni degli anni precedenti); a consuntivo ne ha incassati quasi 10. Certo, qui le interpretazioni possono essere tante. Resta che gli illeciti ci sono stati. E sono cresciuti. Il problema che mentre leggiamo questi dati, noi ci tiriamo fuori. S, magari una multa labbiamo anche presa, ma in fondo non dipende certo da noi se la strada piena di maleducati. E poi, tutte quelle multe, non
Intervista

Multe Infrazioni alla sosta e fermata Eccesso di velocit Guida in stato di ebbrezza o sotto leffetto di doghe Patenti ritirate Punti decurtati Mancato uso del casco Mancato uso delle cinture Uso del cellulare alla guida

2010 44.426 2.188 245 624 60.299 47 1.047 1.209

2009 51.892 1.648 170 498 63.173 68 1.082 1.354 Sosta sui marciapiedi Sosta sulle piste ciclabili Sosta nello spazio bus Senso vietato Pedoni o ciclisti che hanno attraversato con il rosso Mancata precedenza ai pedoni sulle strisce*

N multe nel 2010 7.944 1.207 526 321 3 47

* nuovo codice della strada, dato da agosto 2010 a febbraio 2011

Proventi derivanti dalle sanzioni amministrative Entrate previste per il 2010 Entrate effettive al 31.12.2010 8.220.600 9.721.582

sar che il comune vuole fare cassa? Non ci sentiamo quasi mai corresponsabili di ci che riguarda lintera comunit. Prima pensiamo a noi stessi; poi, in caso, alla polis (eccolo il familismo amorale che starebbe allorigine di tanti mali, soprattutto del sud Italia). Nel frattem-

po ci giustifichiamo dicendo che tanto lo fanno tutti e non sar una nostra leggerezza ad aggravare la situazione. Torniamo allinizio: essere competitivi nel senso civico. una partita che deve giocare ciascuno di noi, senza deleghe o rinvii. qui la sfida pi ardua, lavo-

ROLFI, PUGNO DURO CONTRO I MALEDUCATI


Sono convinto che lillegalit si debba combattere non solo con la repressione, ma anche con la diffusione della cultura del rispetto delle leggi. Fabio Rolfi, vicesindaco del Comune di Brescia con deleghe a Sicurezza e Mobilit, spiega cosa voglia dire, per un amministratore, mettere insieme educazione e sanzione. Sono due elementi che vanno di pari passo. Se da un lato non immaginabile indurre comportamenti corretti solo con la leva dei verbali dallaltro non si pu pensare di governare una citt solo con le campagne di educazione. Partiamo da questultimo aspetto: cosa manca per fare un vero salto di qualit? Leducazione stradale deve diventare materia di studio nelle scuole, cos come avviene nei principali paesi europei. Parlo di unora curricolare, non di iniziative legate alla buona volont degli insegnanti e delle forze dellordine, come avviene ora. fondamentale partire dai giovani,
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anche giovanissimi, per costruire un senso di civilt in grado di cambiare le cattive abitudini. Certo, bisogna lavorare anche sul 60 enne, ma l pi difficile incidere. E sul fronte sanzioni, come vanno le cose? Non migliorano. Le multe sono sempre le stesse e in alcuni casi sono aumentate. Questo dipende anche da una nostra volont precisa di punire certi comportamenti; penso a chi parcheggia negli spazi riservati ai disabili senza averne diritto. In dieci anni le multe sono raddoppiate. Abbiamo destinato un vigile ad hoc per effettuare questi controlli, che gira con il carro attrezzi. Nel 2009 sono state date 2.256 contravvenzioni, lo scorso anno 2.482 e nei primi tre mesi del 2011 siamo gi a 500. La mano dura ci vuole, anche perch non altro che lapplicazione della legge. Il buon funzionamento di una comunit sta nel riconoscere regole e procedure. Purtroppo la tendenza umana ad aggirare le regole e a dar

Non possiamo cambiare le cose a colpi di sanzione. Serve uno scatto culturale.
la colpa al vigile sempre in agguato. Non ho mai trovato un cittadino che mi abbia detto: ho preso una multa ma aveva ragione il vigile. Tutti hanno mille giustificazioni. C unemergenza che state monitorando? S, quella degli utenti deboli, i pedoni in particolare. Quando si guida in citt il livello di attenzione pi basso rispetto al percorrere tangenziali o autostrade. Si conoscono le strade e si circola con pi leggerezza. A rimetterci sono spesso i pedoni

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rare su noi stessi. Solo cos un giorno, anche nelle nostre citt, un pedone potr attraversare la strada senza sentirsi in colpa. ECCo iL DECaLogo PER aTTRaVERSaRE La STRaDa Ogni dieci croci sullasfalto, una un pedone. Dal 2002 al 2010 in provincia di Brescia sono morti 122 pedoni, con una media di 13 lanno. Lanno peggiore stato il 2003, con ben 18 persone rimaste uccise mentre attraversavano la strada. Nelle scorse settimane lassessorato ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia, guidato da Mariateresa Vivaldini, con la collaborazione dellAssociazione Familiari e Vittime della Strada e con lassessorato alla Sicurezza della Loggia, ha organizzato liniziativa La giornata del pedone. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che vuole cercare di porre un argine a ques

che vengono investiti con pi frequenza di quel che si creda. Lo scorso anno sono stato negli Stati Uniti. Sono rimasto stupito dal fatto che l, gli automobilisti, si bloccano appena ti vedono. Qui in Italia bisogna quasi chiudere scusa quando si attraversa la strada. Da agosto abbiamo dato 47 multe a persone che non si sono fermate per far attraversare i pedoni. Ma come tutti sappiamo un fenomeno ben pi diffuso e anche in questo caso non possiamo cambiare le cose a colpi di sanzione. Serve uno scatto culturale. ma se dovesse dare un giudizio, come si comportano i bresciani sulla strada? Come in altri aspetti, siamo molto individualisti. E non sappiamo rinunciare allauto. un comportamento che va corretto, incentivando altre forme di trasporto. Con lentrata in esercizio della metropolitana il modo di muoversi dei bresciani verr rivoluzionato. Va costruito un nuovo sistema di mobilit.

Che significa? Pedonalizzare il centro antico, cosa che abbiamo intenzione di fare entro fine mandato. Fare piste ciclabili in sede propria: non basta disegnare una striscia gialla sullasfalto, servono strutture adeguate. Abbiamo ela-

borato un piano da 10 milioni. Ora bisogna trovare le risorse. Ma questo cambiamento va fatto in modo graduale, concertato e condiviso. Non pu essere imposto. Altrimenti si riprodurrebbe il cortocircuito avvenuto con lintroduzione delle Ztl.

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APERTO DOMENICA 8 MAGGIO

APERTO TUTTE LE DOMENICHE

E I
sta ecatombe. La campagna si rivolge in primo luogo ai conducenti di auto e moto, ma pi in generale punta a parlare a tutti: per costruire una nuova cultura della strada serve laiuto di ciascuno e comportamenti corretti sia da parte di chi guida che da parte di chi cammina. Ecco dunque che anche ai pedoni stato proposto un vero e proprio decalogo. Eccolo: 1) Usa le strisce. Il codice della strada prevede lobbligo di usarle quando si trovano a una distanza non superiore ai 100 metri. 2) Attraversa in un punto tranquillo e con buona visuale se non ci sono le strisce. 3) Controlla che la strada sia libera prima di attraversare. 4) Sulle strisce avanza con calma e passo sicuro dopo aver verificato che i mezzi si siano fermati. 5) Non farti distrarre dal telefonino. 6) Non controllare solo il verde al semaforo, verifica anche che i veicoli siano fermi. 7) Non attraversare diagonalmente gli incroci, pericoloso e vietato dal codice della strada. 8) Attraversa sempre dietro i veicoli. Ad esempio, quando scendi dallautobus non passargli davanti perch cos sei nascosto e chi sopraggiunge potrebbe non vederti. 9) Usa sempre i marciapiedi e se non ci sono stai attento e procedi sempre nel senso inverso a quello di marcia dei veicoli. 10) Fatti vedere. Con abiti scuri si visibili fino a 20 metri, con abiti chiari si comincia a essere visibili a circa 150 metri di distanza e se si indossa materiale rifrangente ancora da pi lontano.

DUCAzIONE CIvICA

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DUE CHIACCHIERE SULLA STRADA


Luca, 22 anni, studente Che cosa pensi del comportamento dei bresciani sulla strada? Io vado in bici, ma per noi ciclisti la vita non semplice. Non parlo tanto della mancanza di buone piste ciclabili ma dei comportamenti delle persone. I bresciani non prendono nemmeno in considerazione lipotesi di potersi spostare senzauto. Secondo me anche pensare a una mobilit diversa, pi sostenibile, un segno di senso civico. Com la convivenza tra ciclisti e automobilisti? Ci sono automobilisti gentili e rispettosi altri che si considerano i padroni della strada e percepiscono la tua presenza come un fastidio. Per va detto che ci dovrebbero essere piste ciclabili serie, come nel resto dEuropa. Ho letto che il Comune ci sta lavorando. Staremo a vedere. anche i ciclisti non sono immuni da colpe: sensi vietati non rispettati, mancato rispetto del rosso... S, vero. Anche a me capita di infrangere qualche regola. Per che non tutte le infrazioni sono uguali. In alcune vie fare un breve tratto in controsenso ci pu anche stare, ma se lasci lauto sul marciapiede stai impedendo ai pedoni di poter camminare in tutta tranquillit. Chiara, 32 anni, mamma e casalinga Cosa vuol dire per lei avere senso civico? Molto semplicemente rispettare le regole e i diritti degli altri. E quando in auto o a piedi rispetta sempre le regole? Cerco di farlo. Poi, come tutti, non sempre ci riesco. Quando piove, fa freddo e sei in ritardo non che puoi lasciare la macchina parcheggiata a mezzo chilometro di distanza e portare i figli a scuola a piedi. Non sar bello, ma lasciare lauto in mezzo per due minuti non certo la fine del mondo e risolve molti problemi. andrea, 43 anni, libero professionista Lei un uomo daffari e come tutti gli uomini daffari va sempre di fretta. Riesce a conciliare i suoi ritmi e un comportamento corretto sulla strada? Mi concedo qualche deroga. Far aspettare un cliente o far tardi a un appuntamento non mai bello. Questo non vuol dire che non rispetto il codice della strada o che faccio quello che voglio. Per a volte non posso permettermi di andare ai 50 su strade dritte e larghe o di girare mezzora per trovare un parcheggio. Lobiezione facile: se tutti facessero cos, sarebbe un caos. E in parte lo gi... S, me ne rendo conto. Diciamo che io sarei anche disposto a fare la mia parte, per servirebbero strutture e servizi. I parcheggi per esempio. Spesso dove c il cosiddetto parcheggio selvaggio perch mancano aree di sosta adeguate.
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TRADE E QUARTIERI

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UNA MODERNIT VECCHIO STILE


asseggiando per via Veneto e dintorni si ha la sensazione di trovarsi in un grande quartiere a misura duomo dove non manca nulla, dove la socializzazione allordine del giorno e gli ingranaggi della civilt ruotano a meraviglia. Tutto inizia ai giardini, che nelle giornate di primavera si colorano di natura e di un vissuto autentico. Gli anziani conquistano le panchine, giovani e adulti si tuffano in un libro, mentre mamme di tutte le nazionalit condividono la fatica di rincorrere bambini trasformati in grilli dal sole primaverile.

VIA VENETO
un centro giovanile e costituisce un punto di riferimento importante per le famiglie. Il viaggio finisce ai confini di via Veneto, a Campo Marte: il parco de noaltri, una vastissima area verde vissuta, ma non proprio vivibile. in luoghi come questo che si costruisce una citt migliore correndo sulla pista sterrata con un amico, incontrando casualmente la ragazza dei sogni, provando a giocare a cricket con esperti indiani e pakistani o sedendosi su un muretto per un paio dore lasciandosi affascinare dalle storie di vita di uno sconosciuto che, quando il sole tramonter, non sar pi tale.

di BRUNo FoRZa

La passeggiata prosegue verso sud sfruttando lunicit degli ampi marciapiedi alberati, dove si pu camminare guardandosi intorno e dove ci si pu incontrare senza farsi condizionare dallassillo di un traffico veicolare comunque pesante e indigesto. Ci sono attivit di ogni genere: dal fiorista alla pescheria, dal negozio di elettronica alla banca. Chi abita qui pu dire addio ai centri commerciali. Si vive molto la strada, ma anche i bar sono zeppi di anziani intenti in vere e proprie maratone di giochi a carte che iniziano gi nel primo pomeriggio. Poi c lo storico oratorio della Pavoniana, che accoglie

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TRADE E QUARTIERI

CI RACCONTANO Via VENETo

maRia maSSaRi (PaSTiCCERia VENETo)

Da quanto tempo avete lattivit qui? Da 38 anni e non cambierei questo angolo felice con nientaltro al mondo. Chi viene alla pasticceria Veneto? Gente della zona ma anche di fuori, ma sempre clientela di alto livello. C qualcosa che non le piace della zona? C un eccessivo accattonaggio che spesso diventa assillante. Poi servirebbe pi illuminazione e cura dei marciapiedi. Via Veneto merita lo stesso trattamento del centro storico. Per il resto non possiamo lamentarci, anche il servizio offerto dai vigili di quartiere efficiente. Quali sono i prodotti pi gettonati. Variano in base ai periodi, ma pasticcini e dolci tipici sono sempre sulla cresta dellonda, cos come la cioccolata. maRiNa (EDiCoLa) Chi vive in via Veneto? Soprattutto anziani, gente che vive qui da anni e piuttosto benestanti. I costi di affitto e di acquisto degli immobili sono elevati. La sua clientela di che tipo ? In linea con lidentikit dei residenti. Si tratta soprattutto di gente di alto livello, con una buona preparazione culturale che acquista anche tre quotidiani al giorno. Quali sono invece i problemi pi sentiti? In cima ai pensieri di giovani e stranieri
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Maria Massari tra le collaboratrici.

C QUALCOSA CHE NON VA


Campo Marte un gioiello opaco che deve tornare a brillare di luce propria, ma bisogna metterci le mani. I cittadini sfruttano i suoi ampi spazi verdi e la pista sterrata (perfetta per il jogging), ma strutture e servizi lasciano a desiderare, come dimostrano le fotografie che abbiamo scattato. Il campetto di calcio e basket abbandonato a se stesso (recinzione a pezzi, porte distrutte, pavimentazione sudicia e scritte sui muri). La casetta adibita un tempo a deposito degli attrezzi fatiscente e dovrebbe diventare un punto di ristoro. Le strutture in pietra sono sgretolate e pericolose in parecchie zone, e che dire della fontana, diventata un inutile pezzo da museo? Chi frequenta il parco, poi, chiede a gran voce pi panchine, alberi, bagni pubblici e giochi per bambini. Il Comune ha risposto stanziando 2 milioni e 750 mila euro per la riqualificazione del parco e promettendo la fine dei lavori per lestate del 2011. Non resta che fare un nodo al fazzoletto e aspettare.

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VOCE AI PASSANTI
Beppe, 58 anni Dove abita? Al Carmine. Mi sposto spesso qui a Campo Marte alla ricerca di un po di tranquillit. Dove abito io urla e schiamazzi sono allordine del giorno. Qui posso stare in pace con me stesso e fare incontri piacevoli. il parco pu essere definito un contesto di integrazione? sicuramente funzionale a questo scopo. Qui emergono diversit e tradizioni, anche attraverso lo sport che riesce sempre ad unire. Parlare di integrazione, tuttavia, ancora prematuro. Essa implica grande apertura da entrambe le parti e non siamo ancora a quei livelli. Lo dico io che sono calabrese. Quali sono i problemi della zona? Non mi piace vedere i giovani che organizzano giri di spaccio. Lo fanno perfino in pieno giorno, ma per fortuna c grande controllo da parte delle forze dellordine. maria, 36 anni Vive in zona? S, abito in via Tommaseo, una traversa di via Veneto. Soddisfatta di aver messo radici qui? Direi di s, una zona servitissima sotto tutti i punti di vista, lideale per una famiglia. Venite spesso a Campo marte? Qualche volta dopo la scuola faccio tappa qui con qualche altra mamma per far giocare insieme i bambini. Veniamo soprattutto in primavera ed estate, anche se quando fa caldo qui non il massimo. Ci sono pochi alberi e conquistare una zona dombra unimpresa.
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Alcuni scorci di via Veneto.

c la ricerca del lavoro, infatti acquistano parecchi giornali di annunci. Gli anziani invece pensano soprattutto alla sicurezza. La zona tranquilla, ma qualche episodio di cronaca, tipo scippi e aggressioni, c stato. SiLVaNo FRaSSiNE (FRUTTiVENDoLo) Da quanto tempo ha lattivit qui? 30 anni. Quanto cambiata via Veneto? sempre uguale sotto tutti i punti di vista. Piuttosto sono cambiate le abitudini della gente. Si vive di corsa. Lidentikit dei suoi clienti. Gente di tutte le et, ma nessuno straniero. Loro comprano frutta e verdura ai mercati. La crisi vi ha fatto soffrire? Non pi di tanto. Non possiamo lamentarci. E i centri commerciali? Quelli hanno tagliato le gambe alle piccole realt commerciali, ma gli abitanti di via Veneto possono farne tranquillamente a meno perch sotto casa hanno tutto.

ChEN JiNg FaNg (BaR PiPPo)

Chen Jing Fang.

Come vi trovate qui? Bene, una bella zona. Vissuta ma tranquilla. Quali sono i momenti della giornata in cui lavorate di pi? Gli orari dellaperitivo. Per il resto facciamo tanti caff. Chi sono i vostri clienti abituali? Soprattutto adulti e tanti anziani. Pochi giovani. Se potesse fare una richiesta al sindaco cosa gli chiederebbe? Mi piacerebbe avere la possibilit di mettere fuori i tavolini soprattutto adesso che arriva la bella stagione.

INTERLAND

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TRA CAMPI E CITT, UN BORGO TIMIDO


i sorpassa un trattore, poi un altro ancora. Non siamo in aperta campagna, ma a Castegnato, paese della Franciacorta meridionale a soli 8 chilometri da Brescia. A Castegnt vivono circa 8 mila abitanti molti dei quali patiti dello sport allaria aperta , il traffico non lambisce labitato e c un silenzio che invita a prendersela comoda, girovagando tra le botteghe sparse qui e l come una manciata di grano gettata dallalto. Infatti, nel paese non c un centro definito, una via di negozi in

CASTEGNATO
successione eccezion fatta per il piccolo nucleo di Via Francesco Franchi , e questo invita alla scoperta. Scoperta che si pu fare piacevolmente, percorrendo lagevole zona pedonale che accompagna senza lansia di condividere marciapiedi angusti con biciclette e auto a tutta velocit, cosa ahinoi assai ricorrente, nel nostro hinterland. Incontriamo anziani mano nella mano, signore di mezza et che sincontrano per una colazione tardiva, donne velate che scortano gelosamente i propri figli in fasce. Sfogliando i giornali, il nome di Castegnato spesso affiancato a una spada di Damocle che qui tutti respingono da tempo: la discarica Bosco Sella, un incubo del quale il paese non vuole gravarsi, quando un deciso abbiamo gi dato! sulla bocca di ogni cittadino. Animi infervorati in corpi quieti: per le strade di Castegnato si respira calma, e stupisce, infatti, che presto venga inaugurato un sistema di controllo in videosorveglianza. Forse, questo borgo tra i campi e la citt ha un segreto da nascondere, una colorita vitalit ben custodita. Che si intravede negli occhietti curiosi dei bambini alla ricreazione di questo giorno primaverile: timidi ma accesi, vivissimi.

di aLESSaNDRa ToNiZZo

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INTERLAND

CI RACCONTANO CaSTEgNaTo

maRa maRChiNa (BiKiNi BoTTom BaR) Via Guglielmo Marconi Castegnato vivo, giovane? Lavorando al bar mi accorgo che lavoro solo al fine settimana: i giovani, potendo, vanno sul lago, si trasferiscono. Che clientela serve? Oltre ai ragazzi, qui vengono i bambini delle scuole, i genitori e qualche anziano. C sicurezza? Si trasferirebbe qui? Abito a Saiano, e non mi sposterei: amo la mia cascina, la tranquillit. Qui comunque non ci sono problemi di sicurezza. aLESSaNDRo (ERBoRiSTERia VERDi RimEDi) Via Guglielmo Marconi Che idea si fatto del paese? Originario di Ospitaletto, abito a Ponticelli e lavoro qui da sei anni: devo dire che il paese abbastanza vivo. La sua clientela? Non ho una clientela settoriale, anche se le donne sono la maggioranza, e qualcuno si fidelizzato. Com il rapporto con gli stranieri? La componente straniera molto presente, ed io non ho mai avuto problemi: questa una zona molto frequentata, ma sicura. Di giorno lavorano, la sera si trovano sulluscio, secondo i loro usi. Un aggettivo per descrivere i castegnatesi. Aperti, predisposti, sensibili, specialmente per quanto riguarda la mia attivit di erborista. DaViDE oRiZio (La maCELLERia) Via Franchi Castegnato commercialmente vivo? Non un paese commerciale come Gussago, Rovato o Travagliato. Si ampliato con le abitazioni: lavoriamo, ma non una realt con una grande storia commerciale.
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Alcuni scorci di Castegnato. Sopra, via Trebeschi; a sinistra, via S. Martino.

Organizzate qualcosa in sinergia, tra commercianti? A volte s, ma credo che alla gente ormai non interessino pi molto manifestazioni ecc.: i risultati, infatti, sono molto scarsi. aLESSaNDRo STUTo (DULCiS iN FUNDo, BaR, gELaTERia) Via Trebeschi Come avete inziato lattivit? Siamo aperti da tre anni: iniziato con una piccola gelateria dasporto, abbiamo visto che Castegnato rispondeva bene e ci siamo ampliati. Il paese ha tante potenzialit, servirebbero pi strumenti. Quindi Castegnato Vivace, interessante. una realt piccola, e non pu avere gli interessi culturali della citt o di un grande paese, ma la gente aperta a nuove iniziative, partecipa. Tra poco ci sar un circuito di videosorveglianza in paese: Castegnato sicura?

Com il paese? La pecca di Castegnato che non molto vivo. C del movimento, ma tutti i paesi dellhinterland di Brescia si chiudono e si spopolano: caro vita, centri commerciali e abitudini sociali diverse da un tempo sono le cause. Sentite la crisi? Eccome: il bello inizia adesso, soprattutto nel nostro settore. Si compra meno, ma le cose pi economiche, come i piatti da prepararsi da soli, comunque non le chiedono: meglio guardare la tv, la sera, piuttosto che preparare il pranzo per lindomani.

Davide Orizio.

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Per me molto tranquilla. Certo, come in ogni paese ci sono quelle compagnie sbagliate, ma sereno e vivibile. La posizione del paese buona? veloce da raggiungere grazie a tangenziale e statale, ma il traffico scorre lontano dallabitato. Questo permette a moltissimi di correre a piedi e in bicicletta in sicurezza.

VOCE AI PASSANTI
Lina, 67 anni La vita qui scorre tranquilla: non ci manca niente. ilaria, 45 anni Speriamo proprio che non aprano la discarica Bosco Sella: noi abbiamo gi dato!. Claudia, 61 anni Via San Martino? Oramai la chiamiamo Via Nairobi: i castegnatesi non ci sono quasi pi. gianluca, 46 anni Le attivit del paese? Ci sono, ma sono un po miserelle. Simona, 56 anni Il nuovo sistema di video-sorveglianza in paese? Sono molto contenta, mi sentir pi sicura.

Diego Febbrari e Alessandro Stuto.


Intervista

GIUSEPPE ORIZIO, SINDACO DI CASTEGNATO


Dopo il recente caso delle uova alla diossina, si far una mappatura pi estesa dei rischi ambientali causati da un certo tipo di industria? Castegnato non unisola. Le problematiche ambientali che viviamo, sono le stesse che ha tutta la pianura Padana e quanto accaduto nellepisodio delle uova lo conferma. Proprio perch sappiamo di appartenere ad una vasta area caratterizzata dalla presenza di molte fonti di possibile inquinamento (autostrade, superstrade, aeroporti, attivit produttive, allevamenti) in questi anni abbiamo in pi occasioni analizzato e monitorato la situazione epidemiologica con Asl e Arpa. Lo abbiamo fatto anche valutando la presenza di discariche ultimate o attive. I risultati, se da una parte ci confermano che la situazione sotto controllo, dallaltra ci mettono nellobbligo di continuare ad approfondire ed analizzare, ma anche di intervenire per evitare che la situazione peggiori. Con Cogeme abbiamo dato vita al progetto Franciacorta sostenibile con il quale vogliamo dare una risposta concreta e sovracomunale allo sviluppo e tutela della nostra gente e del territorio. No alla discarica Bosco Sella: la Franciacorta pu davvero tirare un respiro di sollievo? Non ancora. I quattro comuni interessati allimpianto di smaltimento, con Castegnato anche Paderno, Passirano e Ospitaletto, hanno da tempo condiviso posizioni ed iniziative ufficiali per ribadire la contrariet. Sappiamo che la situazione non facile, ma le nostre comunit, con i Comitati che si sono spontaneamente costituiti, confermano e rafforzano questa nostra posizione. Abbiamo gi dato! Lo gridiamo e ribadiamo in tutte le salse. Non c nessun paese che ha dato tanto alla collettivit come Castegnato. Nei decenni passati abbiamo ospitato cave e discariche in abbondanza, adesso tocca ad altri farsi carico dellesigenza di garantire alla provincia di Brescia o alla Lombardia un impianto di smaltimento. Di cosa ha pi bisogno, oggi, Castegnato? Abbiamo programmato uno sviluppo graduale che tiene in debito conto lequilibrio di tutti i fattori che vi concorrono: vivibilit (servizi alle persone, ambiente, territorio, socialit), economia e lavoro. Di cosa abbiamo bisogno? Di vederci restituita almeno in parte la solidariet che Castegnato ha dato a Provincia e Regione. Per recuperare la qualit dellambiente e il territorio (ex discariche Pianera, Pianerino, ecc.) abbiamo bisogno di molte risorse economiche di cui non disponiamo e che chiediamo quindi alla Provincia di Brescia nonch alla Regione Lombardia.

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IAggIO IN PROvINCIA

BASSO GARDA
VENTO DI NOVIT
Desenzano, Padenghe, Sirmione e Lonato: laria del Lago, bacino accogliente.

di aLESSaNDRa ToNiZZo

iamo tornati sulla sponda orientale del Lago di Garda, meta ambita da italiani e non, per tastare il polso di quei paesi che, con la bella stagione, accanto ai fugaci week-end fuori porta vedono gi affacciarsi le vacanze vere e proprie. Parliamo di turismo con la T maiuscola, perch, anche in tempi di crisi strisciante, i numeri non calano, anzi. Infatti, secondo i dati forniti dallAmministrazione provinciale di Brescia, landamento turistico dello scorso anno

stato molto positivo, con una crescita che vede Desenzano (+5,85% per gli arrivi e +7,62% per le presenze) e Sirmione (+5,12% e +5,03%) nei posti pi alti della lista dopo Gardone Riviera. Le presenze degli italiani sono diminuite del 6%, mentre continuano ad aumentare gli stranieri (+11%), provenienti da ben 49 Paesi: in primis i tedeschi (costituiscono il 38% dellafflusso), seguiti a ruota da inglesi, austriaci, francesi e olandesi, quando, in parallelo, crescono le visite di russi e statunitensi, in uno scenario che ha previsto lallungamento della stagione turistica, non pi limitata ai soli mesi estivi.

Il basso lago si muove tra conferme lanalisi sulle sue acque, affidata al laboratorio di ricerca Mario Negri di Milano , confusioni il caso The Lake, il polo del lusso, che appare e scompare allorizzonte , e speranze il Parco del Garda, perennemente in stand by. E mentre sui giornali si apre il dibattito sulla tassa di soggiorno (la cui imposizione volontaria, e va da un minimo di 0,50 euro a un massimo di 5 euro al giorno), sulla scia dellesempio romano, Desenzano stupisce tutti facendosi portavoce di quel vento di novit che soffia sul lago. 23 negozi ogni mille abitanti (il doppio

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rispetto alla media regionale, +50% rispetto al Garda, +60% rispetto alla Provincia), 3.500 abitanti previsti nel prossimo decennio, 12 milioni di euro investiti per la riqualificazione di lungolago (con panchine e piste ciclabili a Rivoltella), cimitero e Castello: questi sono solo alcuni numeri chiave di un paese in cui il federalismo sta gi attraccando (si vuole infatti passare dal regime di delega a quello di concessione per gestire direttamente i porti demaniali di Desenzano, Rivoltella e Zattera). Il turismo di Padenghe si distingue da quello desenzanese per essere so-

stanzialmente meta di seconde case, in prevalenza di propriet ditaliani (di area lombardo-veneta), seguiti da tedeschi e russi. La posizione raccolta e lo stile di vita tranquillo fanno di Padenghe quasi un lago nel lago, teatro ambito da chi preferisce la pace alla classica movida. Invece, leconomia di Lonato comune di oltre 15 mila abitanti, esteso su una superficie di 70,55 km, affacciato sul lago di Garda per 350 metri si basa anche sullagricoltura, lindustria ferriera, lartigianato e il terziario. I prodotti locali caratteristici, come i vini tipici e Doc (Lugana, Groppello,

San Martino della Battaglia Gefide), incrementano la linfa vitale delleconomia lacustre, che pu contare, ricordiamolo, anche su una produzione vinicola e dolio doliva diffusa, richiesta e rinomatissima. Sirmione, il cui centro storico sorge su una penisola che divide il basso lago, anchessa una cittadina a forte vocazione turistica, le cui vestigia romane e medioevali sono meta di turismo culturale accanto alle Grotte di Catullo villa signorile romana ritenuta, erroneamente, la casa sirmionese del poeta latino Catullo , e alle due stazioni termali (Catullo e Virgilio).
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IAggIO IN PROvINCIA

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


Desenzano Padenghe

inutile: appena si arriva sul lago, ci si sente subito in vacanza. Laria rarefatta, il sole sembra pi caldo, il panorama, da solo, rilassa. Se si aggiunge anche la cordialit dei desenzanesi, la tentazione di spiaggiarsi allombra, scarpe sfilate, grande. Perch Desenzano, niente da dire, ci sa proprio fare, ed anche chi non si concede regala comunque una dritta, un sorriso. Viene voglia di sbirciare le inserzioni daffitto, se non fosse che qui la vita davvero cara, non per niente la si paragona al tenore di St. Moritz. Ma qui, nessunombra di puzza sotto il naso.

A Padenghe lorizzonte si movimenta di colline verde intenso. una cartolina daltri tempi custodita gelosamente dai suoi abitanti. Qui tutti conoscono tutti, appena arriva un forestiero lo si nota subito, sbirciandolo con curiosit. Per riuscire a vivere qui bisogna amare la tranquillit di questo cielo e questa terra, cercare il contatto con la natura e le cose semplici, lontani da vetrine e vernissage. Noi ci riusciremmo senza troppi sforzi.

Sirmione

Lonato

Sirmione, da tempo meta di un turismo culturale e termale, nel tempo ha saputo valorizzare le proprie bellezze artistiche e naturali divenendo oggi uno dei paesi pi frequentati del gardesano. Nonostante la crisi, a Sirmione la gente torna sempre volentieri, non solo per la sensazione di essere a due passi dal mare, ma grazie anche allaccoglienza e allospitalit che contraddistingue la gente del posto e che fa presto dimenticare il costo della vita non sempre alla portata di tutti.

Posto sulle dolci colline moreniche, Lonato gode di unottima posizione geografica attualmente poco valorizzata per un paese che vorrebbe vivere di turismo e che da qualche tempo ha aggiunto al proprio nome la specificazione del Garda. La ritrosit della gente palpabile da chiunque visiti il paese. Fortunatamente, esiste ancora chi disposto ad accoglierti con un sorriso vero e a raccontarti ci che gli altri non hanno il coraggio di dire.

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CI HANNO DETTO
a cura di aLESSaNDRa CaSCio e aLESSaNDRa ToNiZZo

LONATO

ELENa gaFFURiNi (ELENa FioRi) Via Barzoni

Elena Gaffurini.

Cosa pensa dei nuovi interventi previsti dal Comune in tema di viabilit? Sono contenta che rifacciano Corso Garibaldi. Sicuramente ci saranno delle problematiche legate alla viabilit, ma sono inevitabili. Mi piacerebbe, inoltre, che il Comune incentivasse il rifacimento delle facciate dei palazzi decadenti. Come giustifica la richiesta di aumento delle soste dei treni alla stazione ferroviaria di Lonato?

Oggi la nostra stazione usata prevalentemente come scalo merci e lunica sosta fruibile dai pendolari quella delle 5,54 del mattino. La situazione difficile sia per chi vuole viaggiare in treno, per lavoro o per studio, sia per chi volesse visitare il nostro paese. Per questa ragione tutti hanno aderito alla raccolto firme promossa dal comitato cittadino. Com il turismo qui a Lonato? Il paese vive poco di turismo: mancano le strutture ricettive, cos come le attivit commerciali. Anche i parcheggi sono pochi, ma questo dovuto alla conformazione geografica del paese. Sicuramente non sono previsti, n tanto meno segnalati in modo adeguato, gli itinerari che consentano ai turisti di visitare Lonato. BENiTo LioNETTi (gioiELLERia) P.za Martiri della Libert Come si vive a Lonato? Sono a Lonato del 73 e mi trovo molto bene. una cittadina molto bella, posta in una posizione strategica con delle belle aziende agricole. Pecca di aver scelto di essere una zona turistica anzich industriale.

Cosa ne pensa della costruzione dellippodromo e dellannessa struttura ricettiva? A priori ritengo che sia sbagliato, anche se va valutato il contesto e il paesaggio in cui dovrebbe essere costruito. Per, se si vuole incrementare il turismo, forse, opportuno valutarne la fattibilit. Come valuta il commercio a Lonato? Qui non si mai spinto il commercio e la nuova viabilit di certo non lo incentiva. I clienti che non trovano la strada per raggiungerci si fermano nei numerosi centri commerciali che costellano la zona. Pensi che prevista anche la costruzione di un polo del lusso, il quale sicuramente allontaner ulteriormente la clientela dal paese.
s

Benito Lionetti.
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BRUNa ToSi (LE maSELLE aBBigLiamENTo, mERCERia) Via Tarello

Intervista

MARIO BOCCHIO, SINDACO DI LONATO DEL GARDA


Si dice che in zona sia in cantiere la costruzione di un polo del lusso; si far? In realt io non so nemmeno se in cantiere perch non ho mai ricevuto una richiesta di questo tipo sulla mia scrivania, n tanto meno un contatto con chi dovrebbe costruirlo. Come voi, ho appreso questa notizia dai giornali e credo che prima o poi qualcuno dovr venire a parlarne con lamministrazione comunale. Lamministrazione comunale si sta interessando alla petizione avanzata dai cittadini per potenziare le corse ferroviarie? Sono necessarie? Ci siamo interessati del problema gi da tempo ed abbiamo sponsorizzato liniziativa nei confronti delle Ferrovie. Sarebbe positivo se la stazione di Lonato riuscisse a diventare un punto di raccolta del basso Garda per quanto riguarda il trasferimento verso la citt, cos da permettere la riduzione del traffico su gomma, rendendo allo stesso tempo pi comodi i viaggi per i nostri pendolari. Come intende rilanciare il turismo a Lonato? In realt noi lo stiamo gi rilanciando. Liniziativa del cambio del nome, con la quale si voleva far conoscere geograficamente ad altri il paese, sembra ad oggi positiva. So per certo che alcuni ristoranti che funzionano con prenotazioni su internet hanno aumentato il loro giro di clientela. Sappiamo che quello che manca sul nostro territorio sono gli alberghi, quindi teniamo in seria considerazione le richieste in tal senso, attuando lo strumento urbanistico dello Sportello Unico. a tal proposito, cosa ci dice della costruzione del maxi centro ippico in zona Valsorda? La richiesta portata avanti dallo Sportello Unico. La valutazione amministrativa verr fatta in un secondo momento dopo che la Sovrintendenza avr espresso il proprio parere. Alessandra Cascio

Da quanti anni siete presenti a Lonato? Dal 1928. Il negozio porta il soprannome del nonno che era detto Masel. Secondo lei Lonato un paese con delle reali potenzialit turistiche? Il turismo il futuro di Lonato. Architettonicamente un bel paese ricco di storia, peccato che lo abbiano fatto morire. Dopo un certo orario qui non gira pi nessuno. Non parliamo poi della viabilit: da shock. Cosa pensa dellattuale situazione economica? La situazione desolante, noi stiamo facendo di tutto per mantenerla stabile, ma veramente dura soprattutto quando nessuno ti viene incontro con iniziative o ascoltando le diverse esigenze.

Bruna Tosi.

VOCE AI PASSANTI
Nadia, 50 anni Sono nata in Cittadella e amo profondamente il mio paese perch molto bello e suggestivo. Mi piacerebbe che lo valorizzassero di pi. antonella, 38 anni Sarebbe bello se la zona della Val Sorda fosse sistemata, magari con la costruzione di una bella pista ciclabile. Lino, 63 anni Ho accompagnato mia moglie in un negozio del paese, ma mi tocca aspettarla in macchina perch la viabilit un disastro. Non parliamo dei parcheggi introvabili! maria, 45 anni Lavoro a Lonato da 25 anni, ma, in tutta sincerit, aprire qui una nuova attivit sarebbe una follia. Il paese sta morendo.
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DESENzANO

TiNa ELiSa goTFREDSEN (LUCaFETTERia) Via Dal Molin Vive in Italia da 28 anni, come mai qui a Desenzano? Vengo da Riva del Garda, dove si lavora 6-7 mesi lanno: con 3 figli c bisogno di pi. A Desenzano, quindi, si lavora bene tutto lanno Fino a 2 anni fa era cos. Sar la crisi, il fatto che non si pu fare musica, che la movida cambiata tantissimo, ma oggi le cose sono diverse. cambiato lo stile di vita, dunque. Ma i prezzi sono rimasti gli stessi, alti. Penso ai parcheggi, ad esempio.

VOCE AI PASSANTI
Elena, 34 anni Il centro storico carino, ma ci sono altri paesi in cui le strade, le aiuole sono pi pulite, ben tenute. Claudia, 45 anni Un appunto al centro: che ritirino la spazzatura prima delle 11 di mattina!. milena, 52 anni Dinverno qui la vita calma, tranquilla: non ci manca niente. Cristian, 36 anni Per incentivare il nostro turismo di passaggio? Abbassare il costo dei parcheggi e degli alberghi. Simone, 26 anni La movida desenzanese? I negozi sono chiusi, i locali non possono fare musica. giovanni, 63 anni Riqualificazione del lungo lago? Ottimo, ma ci sono dettagli come fioriere e illuminazione da sistemare prima. Paola, 41 anni Desenzano un po trasandata, servirebbe pi verde, pi cura.
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giULiaNa BoNTEmPi (La PagoDa, FRUTTa E VERDURa) Via Santa Maria

Come sta andando commercialmente il paese? Si vive discretamente, in questi periodi di crisi. Vengono meno persone rispetto a una volta. I suoi clienti sono Soprattutto desenzanesi, anche se il sabato e la domenica si lavora anche con il turismo. Il costo della vita di Desenzano noto per essere alto, anche rispetto alle altre realt del lago. Per questo la gente va dove si risparmia, nei centri commerciali. come il Polo del Lusso? Per carit, siamo contrari.

Giuliana Bontempi.

CoNCETTa CaSTRoViLLi (BELLE PoQUE, aBBigLiamENTo DoNNa) P.za Matteotti Il vostro turismo di passaggio, mordi e fuggi Anche perch ci sono poche strutture ricettive, come spiagge e camping. Per incentivarlo? Molte iniziative, piscine nei maggiori alberghi, abbellimenti: in sostanza, prendere esempio dalla sponda veronese. Il paese sporco, finito il week-end? Se succede anche perch servono pi attrezzature, come i contenitori per limmondizia, che dovrebbero essere pi numerosi. Sa che arriver la raccolta porta a porta? Sarebbe utile, risolverebbe il tran tran dello smistamento in proprio. giUSEPPE CaCCamo (EDiCoLa CaRToLiBRERia La gENERaLE) P.za Malvezzi Desenzano molto cara Ma lo sempre stata, sia per gli immobili che per la vita quotidiana. Quando destate vado in Versilia trovo gli stessi prezzi. Il vostro tipo di turismo cambiato nel tempo?

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Intervista

FELICE ANELLI, SINDACO DI DESENZANO


Rilancio del centro storico e lungo lago, anche per incrementare il turismo. ma molti lamentano una trascuratezza di fondo nel paese. C grande attenzione per il centro storico del paese, specialmente per gli ingressi a Desenzano, perch il primo impatto quello che si ricorda: la riqualificazione di viale F. Agello, a Rivoltella, ne un esempio. Abbiamo anche cambiato tutta lilluminazione del centro e modificato via Anelli per ottenere un allungamento della passeggiata in paese. Negli ultimi due anni, anche il verde pi curato: possiamo dire che Desenzano si presenta bene. Si stimano 3.500 nuovi abitanti nel prossimo decennio: come gestirli? Landamento sar graduale, non pi del 20% previsto lanno. Questa dilazione voluta per permettere adeguati servizi: acquedotto, trasporto urbano, scuole. Parcheggi per auto e moto: cari i primi, inesistenti i secondi. Tutti pretendono di arrivare nelle vicinanze del centro storico. Esistono comunque parcheggi, come quelli di Desenzanino (200 m dal centro) e il Vallone, che per non vengono usati; sul costo non ci si pu lamentare: per quelli a lago, ad esempio, la prima ora gratuita. Chi invece usa la moto, sia per il piacere di mostrarla, sia per il timore di non tenerla docchio, non la deposita nei parcheggi periferici. Sacrifichiamo allora qualche parcheggio dedicato alle auto per le moto?. The Lake, il Polo del Lusso, non si fa davvero? Lo ripeto da due anni, inascoltato. Nel pgt che stiamo concludendo, non ci sar nessuna traccia del Polo del Lusso o di grande distribuzione a Desenzano. Alessandra Tonizzo

Molto, negli ultimi 10 anni. un turismo mordi e fuggi, di livello sempre pi basso. Sarebbe favorevole alla tassa di soggiorno? Assolutamente contrario: va a discapito di tutti, albergatori in testa. elevata, non si sa come farla pagare, e adesso agenzie e tour operator sarebbero in difficolt. VioLE VaLoTTi (SWEET SWEET WaY, DoLCiUmi) Via SantAngela Merici Dinverno i negozi hanno comunque afflusso? Desenzano resta unisola felice: rispetto ad altre realt ti permette di vivere, senza lussi, ma bene. Cosa vi ha penalizzato? Questanno il tempo: piovendo quasi sempre, molti non sono venuti in centro. Il paese monitorato a livello di sicurezza? Non molto se pensiamo al flusso di gente del fine settimana. Cosa mi dice della tassa di soggiorno? Servirebbe per realizzare quelle infrastutture che ci promettono da una vita. Prima le facciano, poi ben venga la tassa.

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PADENGHE

V
Ci hanno arricchito enormemente nella mentalit, portando unapertura che prima non cera. Siamo migliorati, pi accoglienti. maRiUCCia RoSSi (RoSSi SCaRPE) Via Chiesa Cosa rende unica Padenghe? Padenghe un paese che ti apre il cuore, ti sorprende sempre con la sua bellezza anche se ci vivi da una vita. Sarebbe favorevole alla tassa di soggiorno? Non mi sembra una bella cosa. Mi parli del vostro turismo quello delle seconde case, un tempo molto pi vissute. Speriamo che la gente torni a frequentarle, riscoprendo il lago. Come vivete in quei mesi? A me piace molto, il paese si rivitalizza e tutti beneficiano di manifestazioni e feste. Diventiamo turisti anche noi, e noi siamo dei lavoratori in ferie. TaTiaNa BaTTagLia (NaTURaLmENTE, PRoDoTTi NaTURaLi) Via Chiesa 22 Il negozio aperto da tre settimane: come va?

IAggIO IN PROvINCIA

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giNETTa ChEimEL (EDiCoLa) Via Gramsci Il vostro un turismo di seconde case: come si vivono i mesi estivi? Si convive bene e non manca niente, si organizzano tante attivit. C ancora leffetto dormitorio? Un po c, ma ricordiamo che durante lestate tutto cambia. Cosa la rende fiera di Padenghe? Un vecchio detto diceva: se bevi lacqua del rio di Padenghe non vai pi via. Per me vero: la zona collinare, bellissima e ben servita. Cosa vi hanno portato, negli anni, questi turisti residenziali?

VOCE AI PASSANTI
milena, 27 anni Ci conosciamo tutti, facciamo gruppo: notiamo subito chi forestiero!. Simone, 34 anni Posti di ritrovo? Stiamo soprattutto al bar. Lella, 63 anni Sono proprio contenta di questa amministrazione, vicina a chi abita il paese.
Intervista

Non mi lamento: laccoglienza che ho avuto a livello personale e commerciale straordinaria. I ragazzi si svagano? Fin troppo! Abito in piazza, amo Padenghe e faccio parte della consulta giovanile: organizziamo diverse cose. Cosa manca in paese? Lattivit delloratorio, una struttura fenomenale che, per quanto si cerca di far decollare, resta chiusa.

PATRIZIA AVANZINI, SINDACO DI PADENGHE


Padenghe, come molti altri paesi, soggetto alleffetto dormitorio. Cosa si pu fare in merito? In effetti dobbiamo con rammarico confermare che Padenghe in parte un paese dormitorio. Sia perch i residenti occupati spesso lavorano fuori comune, sia per la nutrita presenza di seconde case, che vengono occupate per pochi mesi lanno. Per migliorare la situazione occorre percorrere due strade parallele. Innanzitutto interrompere il consumo di suolo a destinazione residenziale, quindi creare opportunit di lavoro sul territorio. In tal senso nuovi investimenti alberghieri e artigianali sono in corso di realizzazione. Ci incrementer loccupazione locale e ridurr la percentuale di coloro che si trovano costretti a fare i pendolari giornalmente. Per il resto il livello di servizi tale da richiamare a Padenghe persone di altri paesi, come nel caso della scuola che ha tra i suoi iscritti bambini e ragazzi di altri comuni. il servizio Pedibus per arginare il traffico delle scuole sembra non decollare: serve forse una maggiore sensibilizzazione alle famiglie? Il progetto Pedibus non ha al momento una grande adesione. Tuttavia riteniamo che, come tutti i processi che fanno leva su un cambiamento sostanziale delle abitudini quotidiane delle famiglie, richieda tempo e stimoli costanti per ottenere risultati nel lungo periodo. lo stesso percorso che abbiamo seguito per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Anche in questo caso non ci lasciamo scoraggiare se i risultati non sono quelli attesi, ma rinforziamo linformazione e la sensibilizzazione, convinti in entrambi i casi della bont delle iniziative. Questione tassa di soggiorno per i turisti: la posizione di Padenghe? La tassa di soggiorno, non nuova nel nostro paese, colpisce il turista e si aggiunge alle tariffe dellalloggio, del vitto, del trasporto e di tutte gli altri costi di una vacanza. In un paese come lItalia che fonda la sua economia in modo significativo sul turismo, tassare il turista risulta a nostro modo di vedere piuttosto incomprensibile. C per da dire che oggi i tagli agli enti locali sono cos pesanti che lentrata da questa tassa potrebbe essere veramente utile, a patto per che le risorse siano reinvestite soltanto nellarricchimento delle strutture e infrastrutture turistiche del luogo. Alessandra Tonizzo

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Expo 2011
20 - 21 - 22 Maggio
Comune di Padenghe sul Garda

Unione dei Comuni della Valtenesi

Lexpo gardesana dedicata alle architetture del verde e del florovivaismo


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IAggIO IN PROvINCIA

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SIRMIONE

LaViNia FERRETTi (DoC PUB) P.za Flaminia

centro storico dItalia a non avere limitazioni. a favore dei misuratori di rumori fuori dai locali? Sono favorevole anche a quelli perch possono essere usati come deterrente per quei pochi locali che oggi superano le soglie di rumore. SUSaNNa hiRSCh (CaSTELmaRoSa moDa maRE, iNTimo) Via Vittorio Emanuele

VOCE AI PASSANTI
Federica, 41 anni Mi piace tutto di Sirmione, la trovo caratteristica. un bel centro che visito volentieri con frequenza. alberto, 38 anni Sirmione bellissima, ma sinceramente non me la sentirei di viverci. Troppo cara e caotica in primavera ed estate. Simone, 52 anni I parcheggi costano troppo. Per due ore di sosta ho pagato 7 euro e passa: mi sembra un po eccessivo. michela 23 anni e Lucrezia 22 anni Siamo qui in gita e la troviamo affascinante. Sembra una localit marina. Forse un po cara.
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Lavinia Ferretti.

Cosa pensa delle limitazioni al transito dei veicoli introdotte nel centro storico? Penso che abbiano fatto benissimo, i turisti le apprezzano, mentre qualche problema sussiste per gli albergatori, anche se il Comune ha previsto delle deroghe. Pensi che il nostro era lunico

Com iniziata la stagione turistica? Tranquillamente, con larrivo di qualche turista estero. Se il tempo ci accompagna, forse sar una buona stagione.

Susanna Hirsch.

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Intervista

IAggIO IN PROvINCIA

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ALESSANDRO MATTINZOLI, SINDACO DI SIRMIONE


il Comune di Sirmione come intende applicare la tassa di soggiorno? Se mi chiedessero di scegliere tra la tassa di soggiorno e quella di scopo preferirei senzaltro questultima, perch potrebbe essere utilizzata per promuovere un intervento importante nel nostro paese. Sulla tassa di soggiorno, invece, ho molte perplessit. Tuttavia, credo sia utile capire come si muover lintero territorio gardesano, per evitare che si venga a creare uningiusta concorrenza tra comuni che la applicano e comuni che non la applicano. Con la costruzione del nuovo silos saranno messe a disposizione dei turisti delle navette gratuite per il trasporto da e per il centro storico? La costruzione del silos si pone come obiettivo quello di decongestionare la zona del lungolago Marconi e piazzale Porto, allungando il centro storico. Attualmente non sono previste navette gratuite per il trasporto perch vogliamo incentivare larrivo del turista in centro, attraverso i percorsi pedonali prospicienti il lago per far s che vengano apprezzate anche le altre zone del paese. Per favorire il transito inoltre previsto un sistema di bike sharing. Come mai il trasporto in battello non viene sufficientemente sponsorizzato? Sono consapevole che ad oggi lintero Lago di Garda non ha valorizzato sufficientemente il trasporto su acqua ed anche per questo che ci stiamo impegnando per realizzare un trasporto pubblico con lutilizzo di due battelli da 50 e 100 posti. Credo che entro tre anni questo progetto potr avere una sua identit molto forte, sia strutturale, sia organizzativa. abbiamo sentito parlare di giardini dinverno, ci pu spiegare meglio il progetto? Siamo ormai in fase di ultimazione del Piano Dehore, il quale permetter un aumento del volume esterno delle aree dei locali per far s che Sirmione possa vivere e godere del turismo anche dinverno. Questa possibilit non sar concessa a tutti, perch il nostro intento non quello di favorire la ricchezza di chi ha gi spazi a disposizione. Prevedendo alcuni limiti, come limpossibilit di chiedere una proroga per la chiusura festiva, cercheremo di favorire le persone di buona volont. Alessandra Cascio

Cosa pensa delle limitazioni al traffico che sono state introdotte? Sono molto favorevole perch le vie sono strette e c molta gente che passeggia . CaPPUCCiNi JaCLiNE (hoTEL gaRTEN LiDo) Via XXV Aprile favorevole alla tassa di soggiorno? Non la voglio pagare. Credo che incider sulle tariffe degli alberghi, specialmente di quelli pi piccoli. Ritiene che questo possa incidere sulle scelte del turista nella selezione della vostra struttura alberghiera? No, perch noi non ricaricheremo la spesa sul cliente, la pagheremo noi. Qui la concorrenza spietata e se devo vendere le camere non posso aumentare i prezzi. Com iniziata la stagione turistica? Ci sono state molte richieste in anticipo rispetto allo scorso anno, soprattutto da parte di stranieri provenienti dal nord. Ritiene opportuna la costruzione del nuovo silos? Piuttosto che un nuovo silos, io incentiverei il trasporto urbano con qualche mezzo elettrico valorizzando maggiormente il resto del paese e prevedendo, al tempo stesso, il trasporto gratuito per clienti e gitanti. aLBERgo BagNER Via Leopardi Cosa ne pensate della tassa di soggiorno? Bella domanda! Non sono assolutamente favorevole. Ancora non so come ci comporteremo. In questo momento di crisi difficile pensare di abbassare i prezzi. Staremo a vedere. Avete sentito parlare della costruzione del nuovo silos? S, verr costruito qui vicino, dove c il campo sportivo. Credo che ormai i lavori incominceranno il prossimo anno. Com gestita la raccolta dei rifiuti qui a Sirmione? Qui ancora tutto fermo. Per ora il Comune ha dislocato per il paese diversi cassonetti che non sono ancora funzionanti. Sicuramente avremo qualche disagio perch nei cestini i clienti ci buttano di tutto.
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ID PALAzzOLO

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DELLA TERRA DEL FIUME SONO GI UN SUCCESSO


apprezzata dai turisti la scelta del DiD di Palazzolo di abbinare le visite ai monumenti con lapertura dei negozi del centro. Lobiettivo dellamministrazione comunale di superare i 9 mila visitatori della passata edizione.

LE MERAVIGLIE

obiettivo dellAmministrazione comunale di superare il numero delle 9 mila visite ai monumenti storici di Palazzolo sullOglio registrate lo scorso anno e se il buon giorno si vede dal mattino, ledizione 2011 de Le meraviglie della terra del fiume non avr problemi a raggiungere il risultato. Nelle domeniche di aprile e maggio nelle quali la Torre del Popolo,

il Torrione di Mura, il Castello e, da questanno, anche il Ponte Romano e la Pieve sono rimasti aperti, i visitatori sono stati numerosi ed hanno apprezzato il coinvolgimento di molte attivit commerciali che, nella giornata inaugurale lo scorso 17 aprile, hanno aderito alliniziativa rimanendo aperti per tutta la giornata proponendo vendite promozionali. Un primo esempio di quella forte sinergia voluta dal
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ID PALAzzOLO

TORRE DEL POPOLO


Comune, che attraverso il proprio assessorato al Turismo e alla Cultura e con lassessorato al Commercio e in collaborazione con i commercianti, puntano su una ulteriore valorizzazione dellintero territorio palazzolese. questo infatti il fine dellintero progetto: far scoprire o riscoprire tutto il patrimonio artistico e culturale di Palazzolo anche attraverso un programma di iniziative economiche con le quali si vuole far rivivere e ridare slancio al cuore della citt. Apprezzati dai turisti anche i totem dislocati nei punti strategici della cittadina sui quali sono stati segnalati i luoghi di interesse storico e artistico ma anche le vie del gusto dove sono indicati i luoghi di ristorazione e le vie delle botteghe che mostrano le attivit commerciali aperte con tutte le loro offerte. Lidea che sta alla base del progetto ha precisato il sindaco Alessandro Sala nel presentare liniziativa quella di coinvolgere tutta la citt e i nostri concittadini nello sforzo di dare la pi ampia visibilit possibile a Palazzolo per condividere con altri tutte le bellezze e le opportunit del nostro territorio e per riuscire a far diventare la nostra citt un punto di riferimento importante per il cosiddetto turismo di giornata. Lorganizzazione di tutto il ricco programma stata possibile anche grazie alla disponibilit di molte organizzazioni di volontariato che hanno gestito e gestiranno le aperture e le visite ai monumenti, come il gruppo Alpini, la Protezione civile, il Comitato di quartiere di Mura, il Consiglio di San Gerolamo, lAssociazione Sui binari del mondo, Ekoclub International, lAssociazione Il sestante-Itinerari nella storia, il Gruppo Marinai, il Centro artistico e culturale palazzolese e il Gruppo campanari. Da ricordare anche la scelta dellAmministrazione di voler coinvolgere anche le scuole: saranno, infatti, alcuni studenti dellIstituto superiore Giovanni Falcone, adeguatamente istruiti dagli storici Francesco Ghiotti e Luciano Demasi, a fare da ciceroni ai visitatori della Vecchia Pieve oggi diventata lauditorium San Fedele.
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Simbolo della citt di Palazzolo, la torre del popolo fu costruita tra il 1813 e il 1830 sul basamento della torre della Mirabella, ossia sul torrione che si sviluppava sul lato ovest del Castello. Sulla cupola posizionata la statua di San Fedele, patrono della citt. una torre circolare alta 85 metri (esclusa la statua di San Fedele alta 6,8 metri) e dal 1946, vanta un concerto di dodici campane. I lavori furono diretti dal matematico ed ingegnere Francesco Bossoni (Carpenedolo 1773, Brescia 1838), e dagli architetti bresciani Vincenzo Berenzi e Giovanni Battista Capitanio. La cupola, ricostruita dopo lincendio del 19 febbraio 1893, fu invece progettata dallarchitetto bresciano Luigi Arcioni. La prima statua del santo fu realizzata dal falegname palazzolese Bernardino Morandi e fu collocata sulla cupola della torre nel 1826.

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PIEVE
Ledificio attuale della Pieve, dedicata a San Fedele di Como, stato costruito nel XV secolo ed utilizzato dagli anni Settanta come Auditorium. composto da tre navate e da un protiro (arco sorretto da due colonne) cinquecentesco sul lato meridionale. Gli interni sono stati affrescati dal Campi da Cremona e da Pietro Marone. La chiesa sorge su due strutture ecclesiali precedenti e costruite in epoche diverse i cui resti sono visibili allinterno.

TORRE ROTONDA DI MURA


Torre ubicata nel rione di Mura, di fronte alla chiesa di San Giovanni, allestremit di via Gorini. Alta 25 metri e con una parte centrale di dieci metri di diametro, rappresentava uno degli elementi del circuito fortificato di Mura e si configurava come un vero e proprio mastio difensivo. Lepoca della costruzione fatta risalire tra lVIII e il IX secolo, ossia il periodo di tutte le fortificazioni realizzate sulle due sponde dellOglio.

CASTELLO
Sorto sulla riva sinistra del fiume Oglio, il Castello una vera e propria rocha inserita nel sistema di fortificazioni di Palazzolo a baluardo del borgo di Mura. Per rocha sintende fortilizio occupato da un presidio militare e funzionante da difesa della terra murata. La costruzione della Rocha magna dalla caratteristica pianta trapezoidale, verosimilmente collocabile tra la fine dellVIII e gli inizi del IX secolo dopo Cristo.

IL PONTE ROMANO
In particolare ricordiamo il ponte romano della Via Annia (ca.150 a.C.). La costruzione del ponte dovrebbe risalire al tempo del tracciato della strada consolare, dal 156 al 151 a.C.. Ma i resti attuali rinvenuti da scavi archeologici potrebbero essere pi tardi, forse anche collegabili alla presenza in loco di Costantino. Il ponte funzion secondo alcuni fin verso il XIV secolo in contemporanea alla costruzione della Chiesa di Santa Maria dei Battuti.

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R
TU E IL FISCO
di FERDiNaNDo magNiNo

UBRICA

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ADEMPIMENTI FISCALI
TORNA A SPIRARE IL VENTO DELLE SEMPLIFICAzIONI

a scorsa settimana, lAgenzia delle Entrate ha costituito un tavolo tecnico con tutte le associazioni di riferimento per il mondo imprenditoriale, da Confindustria a Rete Impresa, per mettere a fuoco una serie di proposte finalizzate ad alleggerire il carico di adempimenti fiscali che gravano sulle imprese. In particolare, lAgenzia ha promesso tempi ristretti e concretezza per arrivare a una proposta condivisa entro maggio. Dal canto loro, le imprese hanno sottolineato lindifferibilit di un simile processo, affermando in un loro comunicato che, dato lo scenario attuale, pi che una pressione, si tratta di unoppressione fiscale. Che dire, se non ben svegliati pigroni alle associazioni di categoria del mondo imprenditoriale e ben venuti a bordo allAgenzia delle Entrate? Lo scorso gennaio, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili aveva richiamato allattenzione, in modo chiaro e senza tanti giri di parole, come la stratificazione delle novit normative del biennio 2009-2010 avesse prodotto una vera e propria esplosione degli adempimenti fiscali e degli obblighi di comunicazione telematica. Fu il tentativo di dare una sveglia a un sistema che sembrava non rendersi conto di una deriva che, pur partendo dalle migliori intenzioni (lotta allevasione), stava rischiando di cadere nellautocompiacimento e di generare cos, in chiave prospettica, una reazione di rigetto di pari inten-

sit da parte dei contribuenti, laddove invece oggi pi che mai necessario il convincimento da parte di questi ultimi di essere alle prese con un sistema di controlli n lassista, n inutilmente punitivo ed oneroso, ma semplicemente equilibrato. A gennaio, la risposta dellAgenzia delle Entrate di fronte a queste osservazioni non fu esattamente conciliante, anzi. Forse non ne fu compreso lo spirito, ma sta di fatto che, con un apposito e per certi versi sorprendente comunicato furono rispedite al mittente tutte le considerazioni che riguardavano, tra le altre cose: leccessiva complicazione della modulistica Intrastat; lesponenziale moltiplicazione delle comunicazioni telematiche; il ridondante obbligo di identificarsi con codice fiscale per acquisiti superiori a 3.600 euro anche se il cittadino utilizza mezzi di pagamento tracciabili; la differente attenzione del legislatore nel mantenimento di un adeguato equilibrio tra efficienza della riscossione dei tributi ed efficienza della giustizia tributaria. Oggi, per fortuna, pare che si sia diffusa la consapevolezza del problema e non possiamo che rallegrarcene, dando merito allAgenzia di essersi resa infine promotrice della costituzione di un tavolo tecnico ad hoc sulla questione. Il fatto che questo tavolo non contempli anche i commercialisti per certi versi singolare, atteso che fu proprio lAgenzia, lo scorso gennaio, a ricordare come circa il 60% degli adempimenti fiscali delle piccole e medie imprese

transita per gli studi dei commercialisti italiani. Francamente, per, quello che conta di un tavolo tecnico la discussione che porta avanti, pi che le sedie che lo circondano. I temi, alla fine, saranno quelli che i commercialisti italiani avevano posto alcuni mesi fa e che abbiamo brevemente ricordato: con ogni probabilit saranno quelle anche le soluzioni. Se cos sar, verranno salutate con favore dai contribuenti e da tutti gli operatori, commercialisti in testa, attribuendo allAgenzia meriti e riconoscimenti sinceri di intensit pari alle perplessit che qualche mese fa aveva suscitato una risposta molto diversa ad istanze che sono le medesime. Dopodich, se una mano dovesse servire, i commercialisti italiani di sicuro non si tireranno indietro, consapevoli per altro che laiuto che possono dare in una materia come il fisco assai maggiore dei benefici che possono riceverne in cambio. Basti pensare, ad esempio, cosa avvenuto quando stata introdotta lattestazione obbligatoria, da parte dei commercialisti, delle dichiarazioni IVA delle imprese ai fini della utilizzabilit in compensazione dei relativi crediti: un giochetto che, cifre alla mano fornite dallAgenzia delle entrate, ha fruttato allo Stato circa 6 miliardi di euro di minori indebite compensazioni, senza scioperi o altre forme di protesta clamorose da parte di chi, nella sostanza, veniva ad essere gravato di una responsabilit in pi senza costi per lo Stato.
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OST-IT

Pelo e
di IMMANU
immanuel

EL

@dodicimesi.com

aTTENTi ai BaNDiTi
Un vigilante di Fidelitas in carcere per aver sparato ai rapinatori di una banca, nel bresciano, uccidendone uno. Laccusa di omicidio volontario. Nel pisano, durante una rapina in villa, un imprenditore derubato morto, colpito da infarto. Sar processato? Non domandatemi chi, il morto, no, evidente. Laccusa per il morto potrebbe essere quella di essere morto, facendosi venire volontariamente un infarto e procurando cos ai rapinatori un trauma psicologico, da curare e da risarcire a carico degli eredi. Ma forse si salver il morto, e si salveranno anche gli eredi, se i banditi non saranno identificati, com probabile.

omB: SCommESSa ViNTa


Nel 2010 lOmb ha guadagnato quasi un milione di euro. Sarebbe una notizia comunque, oggigiorno, ma una notizia clamorosa se si considera che Omb era unazienda considerata decotta. Per il Comune di Brescia ci aveva creduto (di rifiuti, recupero e riciclaggio ne sa qualcosa) ed invest, incurante di tutto. Perfino delle proteste degli industriali dellAib, che si opposero vigorosamente, non si cap bene perch. Oggi Paroli e i suoi possono sorridere, hanno giocato la loro partita e lhanno vinta, presto e bene. Ora Paroli ha una grande opportunit: possibile, infatti, che venga chiamato alla presidenza di Confindustria Brescia, o almeno a curare la formazione degli imprenditori, visti i risultati.

La gRU DEL TaR


Tanto rumore per nulla! Muhammad al Haja, Mimmo, pu tornare in Italia. Non da clandestino, questa volta, bens col vessillo del vincitore. E non avr bisogno di risalire sulla gru, quella di piazzale Cesare Battisti, che fece parlare di Brescia tutti i telegiornali dItalia per giorni e giorni, che rese impraticabile parte della citt, presidiata da nugoli di carabinieri e poliziotti. Muhammad era uno di quelli della sanatoria per colf e badanti con contratti di comodo, per usare un eufemismo. Sceso dalla gru, fu rimpatriato, dopo tre giorni al Corelli. Ora il Tribunale Amministrativo Regionale ha deciso: gli spetta la sanatoria e pu tornare in Italia. Dove potr chiedere anche
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i danni per ingiusta detenzione e per lespulsione. Come lui, altri 1.700. Magistrati disinvolti o leggi gruviera? Certo che la Patria del Diritto ne esce male, e gli italiani stanno a guardare, sempre pi stupefatti.

CaTULLo ED aBEm, iL gaTTo E iL ToPo


Accordo s, accordo no, si canta e si ride. Gi, si potrebbe proprio cantare, sulle note del refrain di una nota canzone. Ma c poco da cantare e ancor meno da ridere. Il gatto veronese sta facendo ballare il topo bresciano sulla pista di Montichiari, ma non una festa. Il topolino per ci crede, va avanti, con tenacia, lavorando, prodigandosi, dando il meglio di s. Ma non c partita, tra il gatto e il topo, quando il gatto lo tiene tra le grinfie, non c tana sulla pista, ma questo il topo non lo sa. Intanto il gatto fa il suo gioco, giostra su cinquanta aeroporti in Europa, mentre a Montichiari aspettano la posta. Ma forse meglio cos. I gatti, almeno, la sanno lunga.

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RiToRNa LiRi
Cos pare! Dopo aver impiegato decenni per combattere i panettoni di stato, ora si vuole tornare allIRI. Non con la vecchia sigla, naturalmente, e con nessuna delle altre tristemente note come Gepi, Geri, Egam et similia. No, naturalmente. Questa volta si tratta delle imprese strategiche, di rilevante interesse nazionale, si dice. Come la Parmalat. S, proprio quella che faceva fuori i risparmi della gente tra lindifferenza di tutti, compresi gli organi che avrebbero dovuto vigilare. Si sta gi mobilitando la Cassa Depositi e Prestiti, sembra che perfino lInps e LInail possano essere coinvolti in questa straordinaria operazione di salvataggio dellitalianit di questa strategica impresa. Se dovesse riuscire, probabi-

LaiB Va NEL PaLLoNE


Importante evento promosso dallAib al Teatro Bonoris di Montichiari, lo scorso 7 aprile. LAssociazione Industriali bresciani ha organizzato una tavola rotonda con Hernan Crespo, indiscusso campione del calcio. Ospiti della tavola rotonda Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, e Giuseppe Pasini, noto imprenditore siderurgico bresciano. Buon segno, si vede che la crisi ormai lontana.

le che a bordo dellAlitalia possa essere finalmente servito anche lo yoghurt. anche possibile che molti Consigli di Amministrazione si aprano alla presenza della politica, e che molte imprese private si ritrovino, come un tempo, a dover combattere la concorrenza delle imprese di stato, che competono con i privati senza problemi finanziari, con i soldi dei contribuenti.

WEF: iTaLia DoPo SLoVENia E TUNiSia


Ci risiamo! Continuiamo a perdere posizioni, ma non cambia mai nulla, a Roma come a Milano e a Brescia. Sono i paesi nordici e le economie asiatiche i migliori nellutilizzo delle tecnologie informatiche finalizzato alla crescita. Lo dice, nero su bianco, il Global Information Thecnology Report 2010 2011 del World Economic Forum. Primi in classifica la Svezia, Singapore, Finlandia, Svizzera e Stati Uniti. Noi siamo scesi al 51 posto, preceduti, tra gli altri, anche da Malta, Cile, Slovenia e Tunisia. Noi bresciani, del resto, lo sappiamo bene: non abbiamo ancora, nel 2011, nemmeno la banda larga!

La gRiNTa Di DaLLERa
Alla tavola di RetroGusto di PuntoTV Giancarlo Dallera, presidente dellAssociazione Industriale Bresciana, ha ritrovato la grinta ed ha bacchettato a dovere la politica, i veronesi del Catullo, perfino qualche imprenditore che non fa bene il suo mestiere. Come ha fatto Marcegaglia in queste ultime settimane, e come aveva gi fatto lui stesso, con efficacia, prima di Natale. un vero peccato che lo abbia fatto a tavola, per un pubblico ristretto, e non al suo microfono, senza timori reverenziali: avrebbe ben altri ascolti e ben altro peso.

ZiPPoNi a TUTELa DELLa PiCCoLa imPRESa


singolare, ma toccato a Maurizio Zipponi, ex sindacalista della Cgil, lanciare una proposta a tutela delle piccole imprese bresciane. Le piccole e medie imprese bresciane non hanno risorse per generare ricerca, dice in sostanza Zipponi, e quindi necessitano di un motore per svilupparla. Questo motore, secondo Zipponi, pu essere A2A. unidea, forse soltanto una provocazione, chiss. Ma almeno una idea, in mezzo al deserto. Non servono carrozzoni per questo, ha aggiunto Zipponi. A cosa si riferisce? Ah, saperlo! Ci toglierebbe limbarazzo della scelta.

MESI 12maggio 2011

Grazie alla raccolta differenziata fatta da milioni di cittadini italiani, lattine per bevande, vaschette per alimenti, foglio sottile dalluminio, scatolette, bombolette spray e tubetti, possono essere riciclati dando vita a nuovi imballaggi e altri oggetti in alluminio di uso quotidiano. Lalluminio si ricicla al 100% e allinfinito con un enorme risparmio di energia e materia. Partecipa alla raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio seguendo le indicazioni del tuo Comune, CIAL Consorzio per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio ne promuove la raccolta e ne garantisce il riciclo su tutto il territorio nazionale. info su:

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SINGAPORE EDUCATION

LECCELLENzA EDUCATIVA ORIENTALE

l 7 dicembre 2010 sono stati pubblicati i dati della ricerca effettuata nel 2009 dallOcse, relativi al Programma Internazionale di Valutazione degli Studenti (Pisa). Si tratta di un progetto iniziato nel 2000, che ogni tre anni analizza le conoscenze e le abilit essenziali del corso di studi di alunni di 15 anni in 60 paesi. Il test, che deve essere svolto in due ore, valuta il livello di alfabetizzazione in tre aree cognitive: matematica, scienze, lettura e, a parte, problem solving. Ai primi posti di ogni categoria primeggiano Cina (Shanghai), Singapore, Korea del Sud, Hong Kong, Taiwan e Giappone. Lunica rilevante presenza occidentale nei primi dieci posti la Finlandia, seguita a distanza da Canada, Nuova Zelanda, Olanda e Svizzera. E lItalia? Il nostro paese, purtroppo, sempre oltre il trentesimo posto e i nostri punteggi sono molto inferiori alla media Ocse. Siamo ormai abituati al tasso di crescita economica annua a due cifre dei paesi orientali (Cina in primis) in ogni settore produttivo e allaltissima tecnologia delle loro imprese, ma non abbiamo ancora realizzato che questi paesi emergono, improvvisamente, come superpotenze mondiali nelleducazione e potenziali esportatrici di un modello di apprendimento globale. Poco prima della pubblicazione dei dati Pisa, nello scorso mese di ottobre 2010,

durante uno dei molti viaggi alla ricerca delleccellenza educativa, ho visitato alcune tra le migliori scuole di Singapore, tre private e due statali: Hwa Chong International School, School of the Arts, School of Science and Technology, Tanglin Trust School e American International School. Accoglienza orientale, professionalit, cortesia, organizzazione svizzera, hitech da Silicon Valley, clima favorevole, flora lussureggiante: improvvisamente, mi sento circondato da un mondo affascinante e vagamente retr, denso di influssi coloniali di hotel come il Raffles e il Fullerton, ai cui tavoli siedono ancora affettati uomini daffari come quelli stilizzati da Graham Green. In questa citt stato modello per, molto pragmaticamente le settimane di scuola sono 40 lanno (contro le 33 italiane) perch, come da tempo sostiene Chester Finn, presidente del Thomas B. Fordham Institute di Washington, una delle istituzioni non profit di maggior rilevanza nel settore education, dobbiamo innanzitutto preoccuparci di quanto tempo i ragazzi passano a scuola, prima di preoccuparci di ogni modello pedagogico. Qui, gli studenti senior indossano, oltre alla sobria uniforme, un badge con la scritta assistant teacher e accolgono i giovani iscritti facendo loro da tutor. Possono inoltre disporre di una sala riunioni nella quale, quattro volte allanno, formalmente vestiti, simulano

un consiglio damministrazione. Biblioteche con centinaia di titoli e dvd e possibilit di permanere nel campus fino alle sette di sera, salotti dove gli studenti possono socializzare e dialogare con i loro tutor, caffetterie stile Starbucks dove giovani dalle fattezze e dai colori pi diversi, tradiscono provenienze e tradizioni da varie latitudini e culture. questo aspetto sociale, in particolare, che mi impressiona: dove, oltre agli Stati Uniti, possiamo vedere cinesi, malesi, indiani, indonesiani, australiani, cattolici, buddisti, ind, anglicani, calvinisti convivere non solo pacificamente ma dando vita ad uno dei terreni di cultura pi fertili per uno sviluppo socio-economico tra i pi elevati del mondo? Dove, altrove nel mondo, un governo che capisce di essere troppo concentrato sullo sviluppo delle proprie facolt universitarie tecnologico-scientifiche, decide di investire 20 milioni di dollari per costruire nel pieno centro della citt una scuola darte (Sota), capolavoro di architettura razionalista, che accoglie 800 studenti che hanno deciso di studiare pittura, scultura, grafica, fotografia, musica, balletto, perch senza un adeguato sviluppo artistico una civilt non pu chiamarsi tale? Mr. Lee Kwan Yew come Lorenzo il Magnifico? Rinascimento orientale? S, grazie!
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RUFFE

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DELLA MAGIA
Viaggio nel mondo della magia e degli operatori dellocculto. Le contraddizioni di un business miliardario che si fonda unicamente sulle chiacchiere e sulla parola. Le statistiche del fenomeno e la voce di chi si affida incautamente a dei ciarlatani.
di maSSimo RoSSi

LILLUSIONE

ul perch e il percome molta gente si ostini a frequentare maghi, astrologi e guaritori, malgrado la nutrita casistica degli imbroglioni smascherati, cosa risaputa: la curiosit, la noia, ma forse pi precisamente lincertezza, la paura, la precariet, linfelicit e lignoranza. Il paradosso solo apparente, poich malgrado millenni di evoluzione, rimaniamo, al fondo, quelli di sempre, con il nostro desiderio primario di poter controllare la vita e gli avvenimenti e con la vana pretesa di poter gettare uno sguardo in avanti. Andare dal mago un po come giocare al superenalotto o come acquistare un biglietto del gratta e vinci; per usare une-

spressione del celebre economista Adam Smith: Nessun uomo, per quanto sano, immune dallassurda fiducia nella propria fortuna. Se non che, se nel gioco dazzardo rimane la chiara e immediata consapevolezza di un investimento con scarse possibilit di successo, nel caso del presunto mago ci si trova dinanzi a sbandierate garanzia di soluzioni certe, di sicuri ribaltamenti di prospettive, di aiuti miracolosi. E in troppi ci cascano. La magia una truffa perch fa leva sulle debolezze della gente, sullinfelicit delle persone, sulle difficolt collettive e individuali in un dato momento epocale. una truffa poich promette, con discorsi vanesi, la conoscenza e il dominio della realt. E se la presenza di sedicenti maghi e guaritori sugli schermi televisivi, in

internet e sui giornali un fatto normalmente accettato, ci auguriamo che il legislatore prenda sempre pi atto del divieto alla professione di mago secondo quanto indicato nel Testo Unico in materia di Pubblica Sicurezza. QUaNTo CoSTa UNa PRESTaZioNE DELLoCCULTo? Per una fattura si pu spendere variabilmente dai 250 ai 2.000 euro. Le legature damore vanno da 1.000 a 3.500 euro. Il costo degli amuleti si aggira intorno a 3.000 euro, anche se ne esistono di meno costosi (anche 250 euro). Per un talismano si pu spendere da 100 a 1.000 euro. La lettura delle carte, la pratica pi diffusa in assoluto, pu arrivare a costare anche 100 euro.
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La vera magia come riescano a riempirsi le tasche con i soldi degli ingenui.
magia E LEggE Sono 3.500 le indagini e i procedimenti legali avviati dalle Forze dellordine in Lombardia a carico di maghi. Cento sono le sentenze dellAntitrust per pubblicit ingannevole. Gli illeciti pi frequenti sono levasione fiscale, la circonvenzione di incapace, la truffa aggravata, nonch lesercizio abusivo della professione medica. Ma anche abuso della
La parola a chi della magia ne fa, variabilmente, una questione di curiosit, di divertimento, ma anche di sostegno psicologico e spirituale. Non senza la vana speranza di un controllo della propria vita e dei propri interessi. Quante volte va dal mago? isabella, 38 anni, impiegata: Mi concedo una capatina da una maga una volta ogni tanto, diciamo ogni due o tre mesi, spesso in compagnia di amiche. Lo consideriamo, pi che altro, un divertimento anche se poi accade che io tenga in considerazione quanto mi sono sentita dire. Sonia, 50 anni, casalinga: Vado da un cartomante per la lettura dei tarocchi con una certa regolarit, almeno una volta al mese. Qualche volta porto con me mia figlia, che di certo incuriosita dalla cosa. Pietro, 42 anni, imprenditore: Frequento un mago per un rapporto speciale di amicizia che si sviluppato allorquando navigavo in cattive acque con la mia impresa. Cos per scherzo, diciamo, mi ha detto cose che poi per caso? si sono rivelate parzialmente vere. Da allora ci vediamo una volta ogni due mesi, circa. Per me come uno psicologo e un amico. Sharon, 20 anni, studentessa: Sono molto affascinata dal discorso della lettura della mano e confesso che io e mia sorella frequentiamo spesso una chiromante. Si va una volta ogni tre mesi. Felice, 48 anni, commerciante: Io vado dal mago con una certa regoMESI 12maggio 2011

larit. Ci vado con mia sorella e mia cognata. Noi ci crediamo. un punto di riferimento per la vita di tutti i giorni. Appuntamento almeno una volta al mese. A volte anche due. gloria, 40 anni, libera professionista: Vado da una cartomante straniera una tantum, anche se voglio specificare che di norma non credo a queste cose. Ma la curiosit di un riscontro su quanto mi vien detto tanta per cui alloccasione mi reco da questa persona in casa sua. Mi accoglie sempre volentieri, facciamo due chiacchiere davanti a un caff e poi si interrogano gli arcani. Quanto spende, mediamente, per seduta? isabella: Si va in tre e per una lettura dei tarocchi diamo 50 euro a testa. Questa maga non molto conosciuta, ma credo sia pi in gamba di tanti altri. Sonia: Spendo 70 euro, ma a volte meno. Dipende da quello che posso. E questo mago non mi fa problemi per dieci o venti euro in pi o in meno. Pietro: lo pago per un senso di riconoscenza e per il fatto che mi dedica del tempo. Do quello che voglio. Non mi presenta delle tariffe.

Sharon: Poche decine di euro a testa per seduta. Non c un prezzo fisso. Felice: In tre diamo 150 euro. gloria: Sono 100 euro. Per me che non ho famiglia e spese particolari non un impegno gravoso. Lei cattolico e credente? isabella: S, sono cattolica e frequento la chiesa perlomeno nelle festivit pi importanti. Sonia: Sono credente e vado in chiesa abbastanza. Pietro: Sono cattolico e credente, ma non molto assiduo in chiesa. Con i preti non ho un buon rapporto. Sharon: Non sono credente. Felice: Sono cattolicissimo, molto credente e frequentante. gloria: Sono cattolica e credente. Frequento la chiesa e conosco personalmente anche dei sacerdoti. Si mai confrontato con un sacerdote sullargomento? Che cosa le ha risposto? isabella: Mi stato detto esplicitamente che peccato, perch simile allidolatria e poi perch dal punto di vista morale una sottrazione di denaro alla famiglia. Ma anche vero che io non considero questa pratica una cosa necessaria.

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credulit popolare, trattamento idoneo a sopprimere la coscienza e la volont altrui, stato di incapacit procurato mediante violenza, violazione della privacy. Gli operatori dellocculto si rivolgono direttamente ai loro clienti dagli schermi delle piccole tv locali o dalle radio. Forniscono consigli a pagamento anche attraverso linee Auditel o chat-line (144, 166, 002, eccetera). Annunci pubblicitari si trovano sui giornali cos come sulle Pagine gialle. BRESCia magiCa Anche sotto il profilo del fenomeno maghi Brescia pare confermarsi una realt molto attiva. Sempre secondo le stime di Telefono antiplagio nella nostra

scandaloso che il Parlamento non intervenga per porre fine a questa ignobile attivit.
Provincia vi sarebbero circa 200 maghi anche se, come gi anticipato, probabile che questo dato rappresenti la punta delliceberg. Ufficialmente, tuttavia, a fronte dei 2.500 operatori dellocculto di tutta quanta la Lombardia, Brescia rappresenterebbe l8% del comparto. Ma chi chiede aiuto al mago o al cartomante? Dobbiamo staccarci dallo stereotipo del deluso in amore o dallo sfortunato nel lavoro e nella salute. Pare, infatti, secondo quanto dichiarato da unesperta del settore, che moltissimi sarebbero, per esempio, i medici che si rivolgono a questi operatori dellocculto e con essi diversi imprenditori e agricoltori. Non ultimi i politici. Il rapporto 2010 di Telefono antiplagio riferisce che in Italia ogni giorno qualcosa come 30 mila persone fanno la fila da impro-

babili sensitivi, taumaturghi e veggenti per risultati inesistenti a caro prezzo. Migliaia, in tal senso, sarebbero i maghi, i guaritori e i santoni provenienti da confini extracomunitari. Gli immigrati presenti in Italia che sostengono di essere taumaturghi e terapeuti sono quasi il 10% della popolazione extracomunitaria, ovvero 82 mila africani, 35 mila indiani e cinesi, 8 mila nomadi: se il Parlamento non interverr con leggi adeguate lItalia diventer la loro riserva di caccia.

Sonia: Una volta ho confessato al mio parroco questa abitudine e le risposte che mi ha dato sono state abbastanza dure. Lui mi ha detto che i maghi sono imbroglioni e che la Bibbia e i Vangeli condannano apertamente questa pratica. Tuttavia la magia c sempre stata. Forse un fondo di verit allora c. Pietro: Lho detto, ma cos, in battuta, per vedere un po la reazione. Ne nata una feroce discussione, soprattutto per via dei soldi e per il fatto che, secondo questo sacerdote, la magia nasconde il sogno proibito di sostituirsi a Dio. Nessuno, tuttavia, se Dio c, pu sostituirsi a Lui. Io voglio solo sapere gli affari miei. Felice: Ho amici preti che sanno di questa mia passione. Loro sono contrari a tutto questo discorso, ma ho anche capito che non negano del tutto la possibilit, per qualcuno, di possedere una sensibilit particolare. Quindi io ci credo. gloria: I sacerdoti che conosco mi dicono di stare ben attenta. Chiaramente la chiesa condanna il fenomeno della magia come vana pretesa di costruirsi un controllo della vita e una vita senza Dio, ma per me, lo ripeto, una mera curiosit. Mi hanno detto che peccato.

In un paese civile pubblicit, trasmissioni televisive e siti internet dovrebbero essere interdetti a tutti i cosiddetti maghi, cartomanti, guaritori e sensitivi.

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Comunicazione con unaltra dimensione.

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alcuni consigli per non farsi fregare dai maghi e per tutelare i propri cari.

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iL RaPPoRTo 2010 Di TELEFoNo aNTiPLagio Maghi e/o astrologi in Italia (pubblicizzati o meno): 160.000. Suddivisione geografica degli operatori dellocculto: nord 42%, centro 27%, sud 18%, isole 13%. Classifica: 1) Lombardia, 2) Lazio, 3) Campania, 4) Sicilia, 5) Piemonte, 6) Emilia-Romagna, 7) Puglia, 8) Toscana, 9) Veneto, 10) Liguria, 11) Calabria, 12) Marche, 13) Friuli Venezia Giulia, 14) Abruzzo, 15) Umbria, 16) Sardegna, 17) Trentino Alto Adige, 18) Basilicata, 19) Molise, 20) Valle dAosta. Numero dei maghi lombardi censiti: 2.500. Vittime: 180.000. Volume daffari: 90 milioni di euro Suddivisione dei maghi nelle province lombarde: Milano 1.600, Bergamo 150, Brescia 200, Como 80, Cremona 80, Lecco 70, Lodi 70, Mantova 60, Pavia 80, Sondrio 30, Varese 80.

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Non parlate loro della vostra vita privata e non fornite recapiti personali (telefono, indirizzo): qualsiasi informazione pu essere usata contro di voi per minacce e ricatti; Non incontrateli mai da soli e registrate ogni conversazione (anche telefonica); Fatevi mettere per iscritto ci che dicono di garantire;

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Il compenso a esito raggiunto un bluff: in realt pretendono denaro in anticipo per materiale che non vale nulla; comunque non usate mai contanti (perch il pagamento non dimostrabile) n assegni postdatati (perch possono essere girati ad altre persone e, se cambiate idea, molto difficile bloccarli);

Incasso annuo di maghi e/o astrologi: 6 miliardi di euro. Evasione fiscale: 95%. Mezzi pubblicitari usati: radio e tv locali, quotidiani (3.800), siti internet (600), Pagine Utili (280), Pagine Gialle (250), Media-video (230), E-bay (220), Astra (200). Illeciti pi frequenti: esercizio del mestiere di ciarlatano, evasione fiscale, circonvenzione dincapace, truffa, truffa aggravata, estorsione, esercizio abusivo della professione medica e psicologica, abuso della credulit popolare, violazione della privacy, pubblicit ingannevole. Et media dei clienti: 42 anni. Titolo di studio: 37% licenza elementare, 44% media inferiore, 13% diploma, 6% laurea. Distinzione per sesso: donne 53%, uomini 40%. Minori 7%. Motivazioni: affetti 41%, protezione 24%, salute 23%, lavoro e previsioni 12%

Non date retta ai loro interventi televisivi e alle loro pubblicit: sono solo investimenti commerciali, per di pi ingannevoli; Non coinvolgete assolutamente bambini o adolescenti;

Non fatevi colpire da immagini e libri sacri o da foto e registrazioni in compagnia di vip o da attestati e diplomi altisonanti: sono solo volgari strumentalizzazioni; Non abbiate paura di denunciarli perch se non vi hanno risolto un problema non hanno alcun potere;

Se non vi fidate delle leggi rivolgetevi ai programmi di denuncia tv: certe autorit sono sensibili alla popolarit. In ogni caso ricordate che in Italia fare il mago vietato dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza;

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Non firmate nulla.

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OSTUME E SOCIET

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DEL BUON MEzzOBUSTESE


Dalletica dellinformare allestetica del comunicare, davvero finita let gutemberghiana? Da gutenberg a google, dalla linotype al computer, dalla lettera 22 alla rete: let gutemberghiana durata oltre 500 anni, lera digitale data da soli ventanni. ma il ritmo, lo stile, la scansione e la cadenza del linguaggio, sia stampato che audiovisivo, soprattutto a livello di emittenti locali, sembrano restare immutati, lontani dalla rivoluzione culturale on line che ha investito i media, internet e web compresi.

MANUALE

uanto e come cambiato il mezzo bustese, il linguaggio dei mezzobusti, con il passaggio dallet telepatica, la stampa a piombo calda e pesante bella nellanima, allet telematica, la stampa al computer fredda e leggera bella senzanima? Non va dimenticato, infatti, che dai caratteri mobili di Gutenberg alla stampa in offset e poi al computer passa oltre mezzo secolo, dalla prima met del 400 alla seconda met del 900. Ci per dire che, mentre nel corso di cinque secoli tutto intorno cambiava in tutti i settori al ritmo delle grandi innovazioni tecnologiche, la stampa ossia lo strumento principe dellinformazione rimasta sostanzialmente invariata per 550 anni. Mentre a livello di societ civile venivano inventati laeroplano e il telefono, il

di aLESSaNDRo ChEULa

motore a scoppio e il polmone artificiale e venivano scoperti la penicillina e latomo, il Dna e lenergia nucleare violando addirittura il cosmo con lavvento dei voli spaziali interplanetari, nel campo della stampa e dellinformazione scritta tutto restava invariato. Un immobilismo tecnologico e strumentale anomalo poich in forte contrasto con il settore che rappresentava e il servizio che svolgeva, la comunicazione, uno tra i simboli pi avanzati dellera moderna. Ma negli ultimi trentanni tutto radicalmente cambiato con una rivoluzione tecnologica i cui ritmi vedi internet e la rete, il computer e il web ovvero tutto ci cha va sotto il nome di era digitale sembrano voler recuperare il tempo perduto. Nessun comparto della societ civile e della vita quotidiana, infatti, cambia alla velocit degli attuali strumenti della comunicazione on line e dellIct, ovvero dellinformation and communication

technology (dal cellulare di prima generazione al Blackberry, dal primo mobile del 1990 alliPhone, dal personal computer al tablet, dalliPod alliPad di Steve Jobs, passano solo ventanni, un soffio se paragonati ai 500 che durata let gutemberghiana). LiNFoRmaZioNE UNETiCa La ComUNiCaZioNE UNa ESTETiCa Per il semplice fatto che si pu comunicare senza informare, cio parlando a vuoto o a vanvera senza dire un bel nulla, anzi disinformando o menando il can per laia, mentre non si pu informare senza comunicare o almeno senza un minimo di comunicazione. Per questo linformazione o etica o non , essendo unattivit etica in s data la funzione che svolge, mentre la comunicazione sta diventando unestetica fine a se stessa, un compiacimento spesso

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Diagnostica morfologica Rivitalizzazione con vitamine - ialuronico con aminoacidi Pulizia viso con peeling chimici e meccanici Trattamenti multi-rivitalizzation con veicolazione e botomask Trattamenti ad effetto immediato con fillers non permanenti Laser trattamento couperose - macchie - angioma Tatoo semipermanenti Radiofrequenza termage

Trattamento capillari con laser o mousse Diagnostica doppler e visita vene Trattamento vene varicose, ulcere, linfedemi e mesoterapia Piccoli interventi chirurgici ambulatoriali in anestesia locale

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Endocrinologia

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Protesi seno e correzioni Chirurgia delle calvizie Lipoaspirazione pneumatica Addominoplastica Minilifting viso Correzione naso e orecchie a sventola Allungamento e ingrossamento del pene Blefaroplastica (occhi) Piccoli interventi chirurgici ambulatoriali in anestesia locale

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manieristico e quindi sterile in quanto ripetitivo, con una coazione a ripetere e un linguaggio omologato e clonato. Per la stessa ragione linformazione scritta, la carta stampata, la tipologia informativa che pi si attaglia non sempre, ovviamente, ma sovente alletica dellinformare, mentre linformazione orale, la televisione, la tipologia che pi sembra adattarsi allestetica del comunicare. C tuttavia un tertium, internet, che sta a met tra i primi due essendo un medium interattivo e assumendo volta a volta, secondo luso che se ne pu fare, sia i caratteri delletica dellinformare sia quelli dellestetica del comunicare. Vediamone sommariamente le ragioni, senza pretese filosofiche o teoretiche che non siano quelle della sociologia spicciola ovvero della osservazione empirica. Vogliamo dire, pi chiaramente, senza pretese di emulare neppur lontanamente lalato pensiero di Emanuele Severino, laltra grande anomalia bresciana dopo Aldo Busi (lultimo dei maudit) nonch uno dei pochi maitre a penser in un mondo di maitresse a penser, il solo oggi capace di affrontare la pervasiva techn dellera digitale con lo stesso approccio metafisico di un Heidegger e il medesimo razionalismo critico di un Popper. Senza dimenticare che, a differenza di quanto sostiene Severino, mentre la scienza, in particolare la tecnologia digitale, ha fatto passi da gigante con linfinitamente piccolo basti pensare che una chiavetta di computer grande un centimetro quadrato da 32 gigabyte pu immagazzinare la vertiginosa stermina-

ta dimensione di ventimila volumi ossia mille enciclopedie Treccani letica, e quindi la metafisica e la filosofia teoretica, hanno segnato il passo continuando a inseguire linfinitamente meta, cio linfinitamente oltre e linfinitamente alto (la contraddizione tra etica e scienza, sempre per dirla con Severino, la contraddizione fondamentale del nostro tempo, poich secondo letica si pu fare solo ci che si deve fare, mentre secondo la scienza si deve fare tutto ci che si pu fare). N bastata lepistemologia, la versione moderna della filosofia della scienza, per recuperare il treno perduto di fronte alla modernit arrembante e avanzante al ritmo del cosmo che si espande, luniverso che si fatto da s, secondo la scienza speculativa cio ipotetica (speculativa nel senso filosofico) di Hawking.

ViLLaggio gLoBaLE E ViLLaggio LoCaLE Parlare di stile importa ovviamente parlare di linguaggio nonch della sintassi, che nella comunicazione orale differisce non poco dalla parola scritta. Si vuol dire che il lessico e la forma dellinformazione audiovisiva deve necessariamente differire dalla carta stampata sia per ritmo che per struttura. Intendendo per ritmo la cadenza e le scansioni del discorso, per struttura lorganizzazione semantica e morfologica dello stesso. Qualcuno oggi, si veda Eco ma non solo, aggiunge semiologica (lo studio dei segni) la quale altro non che un corollario dellestetica della lingua, di cui in questa sede a noi interessa la logica e la grammatica. Preambolo ovvio per dire semplicemente chiarezza e puntualit del parlato. Non c bisogno di scomodare Marshall Mc Luhan per sapere che il mezzo si identifica col linguaggio il medium, lo strumento, esso stesso un messaggio bisogna per comodarlo per ricordare la non banale distinzione, tuttora attuale bench datata, tra media freddi (audiovisivi e informazione orale) e media caldi (stampa e comunicazione scritta). E internet, che ai tempi di Mc Luhan non esisteva e che alla sua morte, il 1982, era ancora nel novero delle ipotesi possibili bench allora futuribili? Ebbene, internet si colloca, direbbe Zygmunt Bauman, tra i media tiepidi e fluidi, a met tra quelli
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OSTUME E SOCIET

freddi e quelli caldi, tra televisione e carta stampata. N solido n aeriforme ma liquido, come liquida , secondo Bauman, la societ che ha partorito il web, la rete che ha connesso il mondo facendo della globalizzazione uno scambio non solo mercantile ma culturale, non tanto commerciale quanto interpersonale, fungendo come tale non solo quale mezzo di comunicazione ma anche di pacificazione mondiale (mai dimenticare che la globalizzazione dello scambio, di ogni tipo di scambio non solo economico ma anche culturale, si rivelata nellultimo mezzo secolo lunica alternativa alla planetizzazione della guerra, quindi un formidabile mezzo di pace e relazione tra gli umani pi efficace di qualunque pacifismo teorico o di qualunque buonismo ideologico: la pace planetaria, che ovviamente non esclude le guerre convenzionali locali, il regalo pi bello fatto allumanit dalla globalizzazione, di cui Internet lo strumento relazionale per eccellenza e il veicolo comunicazionale per antonomasia ). La distinzione tra media freddi (televisioni) e media caldi (carta stampata) una indicazione metodologica tuttora opportuna bench non unica, peraltro assunta da qualsiasi scienza della comunicazione. Dalla Galassia Gutenberg, il testo pi noto di Mc Luhan, allelettronica

dellet digitale, il villaggio globale si molto rimpicciolito, e le emittenti libere o locali, commerciali e non, sono diventate un villaggio nel villaggio tanto da poter essere definite come realt glocali, crasi di globale e locale. Tenerlo presente aiuta, poich accanto al macrocosmo dellinformazione globale digitale convivono tanti microcosmi locali generati da quella che Foucault chiamava la microfisica sociale. Ovvero quella agitazione corpuscolare che costituisce laspetto pi visibile e rilevante dellattuale societ consumistica. LESSiCo E LiNgUaggio SEmaNTiCa E SEmioLogia Ma per tornare al linguaggio del buon mezzobustese, quale deve essere oggi il lessico dellinformare e del comunicare? Anzi, delletica dellinformare e dellestetica del comunicare? Chiaro e semplice, senza essere banale o quotidiano le distinzioni archeologiche e accademiche tra lingua parlata e lingua scritta, in tempi di diffusa omologazione culturale e di massiva dilatazione delle idee, non esistono pi e senza corrivit vernacolari. Niente ellissi martinazzoliane quelle care a Mino Martinazzoli, terza grande anomalia bresciana dopo Busi e Severino, da menzionare accanto alle due grandi anomalie del secolo scorso che rispondevano ai nomi di Arturo Benedetti Michelangeli nella musica e Guglielmo Achille Cavellini, lAndy Wharol bresciano, nellarte n contorsioni dello stile. Scansioni rapide seppur non telegrafiche, frasi brevi ma non monche, fraseggi fluidi non smozzicati n sincopati perch convinti di essere, cos facendo, pi immediati. E soprattutto niente prolissit defatiganti con il tediosissimo stucchevole corredo di punteggiatura ad oltranza per delimitare spirali inanellate di subordinate e incidentali, vez-

zo tipico del giornalismo ottocentesco caro ai Tamagnini, ai Cavagnini e agli Sbaraini di provinciale memoria, compresi i loro emuli contemporanei, gli Zavattini della Bassa, i minimalisti della domenica, gli intimisti da boudoir, convinti che il periodo parcellizzato allinfinito o spezzettato allultimo respiro sia sinonimo di letteratura manzoniana. Ritmo piano e colloquiale, dunque, senza essere confidenziale; discorsivo senza ammiccamenti, narrativo senza infingimenti. Freddo, appunto, ma non frigido n gelido. Essenziale ma non distaccato n asettico e insieme suadente ed elegante senza raffinatezze gratuite o ricercatezze snobistiche. Tono estraniato, da voce narrante in terza persona mai scrivere o parlare, se non in casi eccezionali e ampiamente giustificati, in prima persona, come fanno alcuni stenterelli di casa nostra dopo due giorni in redazione convinti di appartenere allOlimpo delle grandi firme solo perch scrivono su testate locali o perch hanno la firma sul giornale ma nello stesso tempo accattivante senza essere ammiccante e coinvolgente senza essere magniloquente, emotivo senza essere eccessivo, emozionale senza essere sensazionale. Insomma, lars retorica e lars oratoria, se bene intese, hanno ancora qualcosa da insegnare allelettronica. Ma per continuare un discorso tanto importante, almeno cos a noi pare, occorre rinviare a una prossima puntata. Sempre che la prima sia stata, seppur opinabile, una lettura piacevole e gradita. (continua)

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UI E L

GAL DI PRIMAVERA IN FAVORE DI S. VINCENZO


Il Rotary Club Brescia Vittoria Alata, presieduto dal Luigi Ragazzoni, ha organizzato una serata di gala per beneficenza nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia con la collaborazione dellInner Wheel Brescia Vittoria Alata, presieduto da Anna Giulia Rezzola. Un contributo importante al Gal stato offerto dai gioiellieri Marco e Laura Veschetti che hanno disegnato appositamente una collana di corallo rosso con inserti di brillanti e smeraldi cabochon e lo hanno messo in palio organizzando unestrazione. Il ricavato della serata, che ha raggiunto la cifra di 25.000 euro, stato devoluto allAssociazione Dormitorio S. Vincenzo.

QUI & l
NUOVO DISCO DI ANDREA ROMANO
Il cantautore bresciano Andrea Romano ha presentato in concerto al Seconda Classe il suo nuovo album Quante stelle in un solo cielo. Bresciano, classe 1965, Romano nasce come pilota di auto da rally per poi diventare imprenditore sempre nel ramo automobilistico bresciano. A trentasei anni, decide di sperimentare nuove strade e inizia a dipingere ottenendo numerosi riscontri positivi. Nel 2006 comincia a muovere i passi nella composizione musicale. Il suo successo parte dal web in particolare grazie a facebook e a youtube. Romano con lapproccio da autodidatta che lo accompagna comincia a produrre video musicali con le sue melodie e i suoi dipinti che riscuotono subito un discreto successo in rete.

a cura di RoLaNDo

giamBELLi

IL MEDICO INGABBIATO DALLA BUROCRAZIA


La posizione del medico oggi divenuta veramente critica, con una progressiva, costante azione di demolizione della sua figura come professionista libero e responsabile. A denunciarlo, durante lassemblea annuale dellOrdine dei Medici della provincia di Brescia, svoltasi domenica 10 aprile, il presidente Raffaello Mancini, che ha sottolineato come il futuro di questa professione appaia sempre pi oscuro, soprattutto per due problemi principali: la carenza di fondi e la perdita di valore della figura del medico. La ricetta? Far conoscere ai cittadini le condizioni in cui il medico si trova a lavorare e il danno che ne deriva dalla sua riduzione allo stato impiegatizio.

Il tavolo dei relatori allassemblea annuale dellOrdine dei medici, durante lintervento del prof. Sergio Pecorelli.

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AREAZIONE METTE IN SCENA MITHOS


LAssociazione culturale Areazione propone al Teatro Sociale di Brescia, dal 2 al 5 di giugno, lo spettacolo di chiusura dei corsi di danza diretti da Stefania Talia per lAssociazione Sportiva Olimpia nelle sedi di San Zeno e Castel Mella. Mithos il titolo, liberamente ispirato al film Disney Hercules, delle quattro serate di rappresentazione di questa 17 edizione. In scena 270 iscritti ai corsi di danza classica, jazz, contemporanea, funky, tip tap, che interpreteranno coreografie di Stefania Talia, Barbara Maestrini, Silvia Gazzera, Laura Avanzi, Nathalie Bourgouin, Rosy la Vecchia e Roberta Rizzini. Per informazioni tel. 347.0323756 oppure info@areazione.it.

BRINDISI ALLA BARONE PIZZINI


Brindisi con taglio del nastro, esposizione artistica del pittore Massimo Catalani e musica dellarpista Maria Chiossi per la nuova sede di Barone Pizzini una delle pi antiche aziende vitivinicole di Franciacorta e la prima a produrre Franciacorta Docg da agricoltura biologica , inaugurata ufficialmente a Provaglio dIseo. Con questo ultimo trasferimento, che ha riguardato la sede amministrativa e gli uffici, tutte le attivit di Barone Pizzini sono ormai riunite sotto un unico indirizzo immerso tra i vigneti aziendali in localit San Carlo, dove gi dal 2006 sorta la cantina. Allinaugurazione stata presentata anche la nuova sala meeting e degustazioni in grado di accogliere fino a 400 persone.

RELAx E BENESSERE IN FRANCIACORTA IMMERSI TRA LE ROSE


Castello Quistini (situato nel centro di Rovato), a partire da maggio, aprir i battenti per un percorso tra giardini inglesi, rose e bioenergia. Il castello, del 1500, in quasi 4 anni e oltre 6.000 visitatori provenienti da tutto il nord Italia ormai diventata una meta obbligata per gli amanti della natura e della storia. Allinterno delle mura una vera oasi di pace con un parco di oltre 10.000 mq in cui la famiglia Mazza ha progettato e realizzato un giardino botanico, giardini segreti, orti e frutti antichi. Le rose sono le vere protagoniste dei giardini con oltre 1.500 variet, dalle antiche alle inglesi fino alle pi classiche rose moderne. Il parco e il palazzo sono visitabili di domenica fino a fine luglio. www.castelloquistini.com

IGUSSAGO, GIOIELLIERI A FLERO: LA NATURA PROTAGONISTA


Sabato 21 maggio la primavera sar protagonista con i suoi colori e profumi. A Flero iGussago Gioiellieri saranno immersi nella natura con le installazioni floreali create da Il Verde Mariani, che presenter in esclusiva la Asimina Triloba, pianta originaria degli Stati Uniti la cui polpa del frutto ricca di vitamine e sali minerali con una quantit inconsuetamente alta di proteine. IGussago Gioiellieri cambia volto con il desiderio di trasformarsi in giardino. Un connubio perfetto tra le meraviglie naturali di fiori, pietre preziose e perle. Apertura serale fino alle 22. Cocktail party dalle 19.

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PETTACOLI

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BASTA UN BURATTINO
La compagnia i Cantafiabe, con Tiziano Terraroli, mario Raggi e Patrizia mangiarini, da circa ventanni sta portando avanti la tradizione del teatro dei burattini (di figura) a Brescia. oltre cinquanta i personaggi inventati, costruiti e vestiti con lo scopo di raccontare la brescianit semplice del popolo.
uovere un pupazzo con le dita, raccontare una storia in una baracca e lavorare con passione, il tutto con lobiettivo di far ridere un bambino. Questo , in estrema sintesi, il mondo dei burattinai. Anzi, questo quello che si pensa sia il mondo dei burattinai. Entrandoci, in questo mondo, si pu verificare che non proprio cos, che non tutto cos semplice, ma andiamo con ordine. Ad accompagnarci in questo viaggio la compagnia I Cantafiabe, con Tiziano Terraroli, Mario Raggi e Patrizia Mangiarini che dal 1991 stanno portando avanti, con altri gruppi, la tradizione del teatro dei burattini a Brescia. Un viaggio che ha bisogno di alcune precisazioni vista la confusione che spesso c sullargomento. Innanzitutto i burattini sono diversi dalle marionette: i primi sono pupazzi di pezza con testa in legno o pi frequentemente in cartapesta per renderli pi leggeri, sono animati dal sotto e quindi non hanno gambe mentre i secondi sono quasi sempre di legno, compaiono in scena a corpo intero e solitamente sono mossi dallalto tramite dei fili. Una differenza enorme spiega Tiziano Terraroli perch, mentre la marionetta manovrata a distanza, il burattino a contatto diretto con luomo che gli trasmette una fisicit immediata, la propria sensibilit ma anche la propria istintivit.
Da sinistra Mario Raggi, Patrizia Mangiarini e Tiziano Terraroli.
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FAR RIDERE I BAMBINI?

di RoBERTo giULiETTi

Lorigine della parola burattino deriva quasi sicuramente da buratto, una stoffa grezza e resistente usata per setacciare la farina al fine di separarla dalla crusca. Dal XIV secolo il termine viene usato anche per indicare la veste degli attori dalla testa di legno o cartapesta e in seguito per gli stessi fantocci. Lo spettacolo dei burattini generalmente rappresentato allinterno di un casotto di legno, detto castello o baracca ed ovviamente particolare. Quello dei burattini deve essere alto non meno di 2 metri e mezzo, con la scena posizio-

nata in alto, la parte inferiore che copre lanimatore e ha il vantaggio di poter essere posizionato quasi dappertutto. Marionette e burattini fanno entrambi parte del teatro di figura ma mentre le prime hanno origini nobili e religiose, i secondi sono umili e popolari. Tutti i nostri personaggi, circa una cinquantina racconta Terraroli , sono stati inventati, creati, costruiti, vestiti da noi con lo scopo di raccontare la brescianit semplice del popolo, con alcune caratteristiche fisiche funzionali alla gag come il naso grosso, ma senza lineamenti del viso definiti per-

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PETTACOLI

Quello dei burattini il vero spettacolo interattivo perch sono i bambini che dettano i tempi delle scene.
ch una faccia che ride, ad esempio, diventa poco credibile anche ad un bambino se in una scena o in una storia c poco da ridere. E s perch tutto, in questo mondo, deve essere funzionale allo spettatore, al bambino. Ecco allora Canappio, con il suo naso grosso che quando starnutisce fa volare via tutto, o la sua spalla Segalacqua, che lo accompagna nelle sue avventure, o Cechino, unica maschera bresciana che sa leggere e scrivere, o il verde Piripicchio, un marziano caduto sulla terra che si deve confrontare con questo nuovo mondo, o la signora Marieta, con i suoi bigodini in testa. Anche le storie degli spettacoli sono tutte nostre sottolinea Terraroli . Nel crearle partiamo da quello che vogliamo trasmettere ai bambini e poi, seguendo lo schema delle fiabe, inseriamo la componente magica, il cattivo che si contrappone al buono, leroe e lantieroe, il tutto condito con un po di suspance e tanta comicit e infine viene fuori la storia completa. Non mettiamo in scena le fiabe tradizionali e molto raramente quelle con un linguaggio dialettale. Il repertorio classico aggiunge Mario

Raggi ha un linguaggio troppo rigido, una trama gi nota che non lascia spazio allimprovvisazione. Il burattino nasce in strada, con un suo linguaggio e quindi ha bisogno di una storia costruita sulle sue caratteristiche. Storie che comunque lasciano ampio spazio alle improvvisazioni. Noi non vediamo il pubblico precisa Raggi lo ascoltiamo e sentiamo le loro reazioni. Quello dei burattini il vero spettacolo interattivo perch sono i bambini che dettano i tempi delle scene, che ci dicono come andare avanti e spesso ci capita di modificare la storia in corso dopera. Di certo uno spettacolo di burattini si scontra con le teorie sui tempi di attenzione di un bambino. I nostri spettacoli durano circa unora aggiunge Tiziano Terraroli e i bambini non hanno difficolt a seguirci con attenzione. Il riscontro lo abbiamo sentendoli ridere quando devono ridere, agitarsi quando le scene lo richiedono e ascoltare quando il momento di farlo. Molto meglio degli adulti: Sono loro i pi distratti sorride Raggi sono loro che forse con un po di superficialit accompagnano solamente i loro figli non sapendo, ad esempio, che nella tradizione russa il teatro di figura rivolto prevalentemente ad un pubblico adulto. Fatto sta che il pubblico de I Cantafiabe sostanzialmente composto da bambini di et compresa dai 3 ai 7-8 anni anche se sono stati proposti, con successo, spettacoli a ragazzi pi grandi (13-15) magari dopo aver fatto loro un

Canappio e Segalacqua.

breve corso per insegnare la costruzione di un burattino. un mestiere che si fa bene solo se lo si ama ribadisce Terraroli , se c tanta passione, oltre ovviamente se si possiedono solide basi teatrali perch quello che facciamo non solo improvvisazione ma il frutto di un lavoro continuo, di un aggiornamento costante. Siamo convinti di proporre spettacoli sani, fatti di cose semplici, ma soprattutto ci divertiamo facendo divertire. Infatti, tra le principali motivazioni che hanno spinto per ventanni I Cantafiabe a creare burattini e a raccontare le loro storie in giro per citt e provincia, c il piacere di dare un sorriso ai bambini, ma non solo aggiunge il burattinaio c una soddisfazione tutta particolare nel far tornare bambini gli anziani, nel contribuire a far scoprire agli adulti che possono ancora essere bambini oltre a dare un piccolo sollievo a chi soffre. Nel mondo dei burattinai conclude Raggi esistono delle definizioni che circolano da parecchi anni. Quella che pi si avvicina alla realt credo sia quella che stabilisce una sostanziale differenza, un diverso modo di vedere, fra il marionettista e il burattinaio: il marionettista ha creduto luomo perfetto e ne ha fatto un artista a sua somiglianza; il burattinaio ha avuto la persuasione dellimperfezione umana, ed eccoti allora venir fuori il burattino, informe, grottesco e senza gambe, forse per dargli cos pi testa. Le burattinate sono davvero unaltra cosa.
Mario Raggi, Patrizia Mangiarini e Tiziano Terraroli durante lo spettacolo.

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Da sinistra Mons. Fappani, il coautore Marco Rossi, presidente della Circoscrizione Nord di Brescia, lon. Giuseppe Romele, vice presidente della Provincia di Brescia, Gian Franco Tomasoni, assessore provinciale allAgricoltura e il giornalista Roberto Barucco.

IL SALE DELLA TERRA


Giovanni Paolo II stato il Papa degli agricoltori, egli era convinto che lagricoltore avesse un ruolo fondamentale nella nostra realt socio-economica in quanto, con il suo lavoro, contribuisce alla produzione dei beni fondamentali per lalimentazione quotidiana e allo stesso tempo custode del creato e della terra intera. Lagricoltore colui che ha la grande fortuna di poter toccare con mano il miracolo della natura, il miracolo della creazione della vita che sboccia. Ed per questa ragione che Papa Wojtyla, durante i suoi numerosi pellegrinaggi, ha pi volte sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni nella promozione di iniziative volte a garantire la tutela dei diritti vantati da questa parte della popolazione tanto importante per il genere umano, poich anchessa partecipa allopera di Dio per la realizzazione del piano provvidenziale della storia delluomo. Lo stesso Monsignor Fappani, a conclusione della presentazione e facendo riferimento alla situazione delle nostre campagne, ha precisato quanto ci sia importante, ribadendo la necessit che lopera e, quindi, la parola del Santo Padre, venga divulgata ulteriormente.
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gli scritti e i pensieri di giovanni Paolo ii sul mondo agricolo raccolti in un libro.
di aLESSaNDRa CaSCio

l 25 marzo scorso stato presentato, presso la Fondazione Civilt Bresciana, dal presidente Mons. Antonio Fappani, il volume Il sale della Terra redatto da Luisella Magnani, Marco Rossi e Roberto Barucco, direttore di 12 Mesi. Alla presentazione sono intervenuti il vicepresidente della Provincia, Giuseppe Romele, lAssessore allAgricoltura, Gian Franco Tomasoni, e, attraverso una lettera intensa, il Card. Giovanni Battista Re. Il testo raccoglie le testimonianze, gli scritti e i pensieri, sul mondo agricolo, di una delle figure pi carismatiche del nostro secolo: Papa Karol Wojtyla. Con questopera, i tre autori, hanno voluto non solo rendere omaggio alluomo che durante tutto il suo pontificato ha sempre avuto a cuore la situazione degli agricoltori, ma hanno cercato anche di dare continuit ai messaggi e alle parole del Santo Padre, per far s che limpegno profuso dal grande Pontefice non fosse vanificato a seguito della sua scomparsa avvenuta nellaprile 2005.

Il libro si compone di tre sezioni, la prima e la terza contengono i pensieri e le esortazioni del Santo Padre su queste tematiche, la seconda, invece, contiene la cronaca narrata della giornata di visita del Papa a Borno, raccontata attraverso gli occhi della gente comune e di quelli di uno degli autori, il quale ha avuto lonore di essere presente in quelloccasione.

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IBRI

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FRATELLI DITALIA, LITALIA


Dal testo di aldo Cazzullo, Viva lItalia, una riflessione sulla coesione del Belpaese.

UNITA?

l primo di una serie dincontri alla Sala dei Disciplini di Castenedolo, organizzati dallAssociazione Culturale Aldo Moro, inizia con linno di Mameli a tutto volume. Protagonisti di questa serata di primavera sono Aldo Cazzullo, scrittore e giornalista, inviato del Corriere della Sera, qui per presentare il suo ultimo libro, Viva lItalia; Agnese Moro, sociopsicologa, figlia di Aldo Moro, autrice di Un uomo cos; Marco Follini, senatore Pd; Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma di Trento e vicepresidente di turno della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; e Chiara Valle, direttrice del mensile Madre e moderatrice del dibattito. Assenti per sopravvenuti impegni i ministri La Russa e Fitto e lon. Paolo Corsini. Dalle pagine di Viva lItalia emergono storie minuziose e puntuali, lette alla platea da unemozionante voce fuori campo, ma la descrizione pi compiuta di un volume che sta riscuotendo successo tanto nel nostro Paese quanto allestero (e dal quale gi stata tratta unopera teatrale), in un momento in cui persino lUnit dItalia divide popolo e politicanti, fatta dal Sindaco Giambattista Groli, presidente dellAssociazione: LItalia molto pi antica di 150 anni; nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano. Ed diventata una nazione grazie a eroi spes-

di aLESSaNDRa ToNiZZo

so dimenticati. Aldo Cazzullo ne racconta la storia. Respinge lidea leghista e la retorica del Belpaese. Difatti, lItalia unita e plurale spiega Dellai, rifacendosi alle parole di Napolitano pronunciate il 17 marzo, durante i festeggiamenti per i 150anni dellUnit dItalia ed questa la chiave di lettura del nostro Paese, capace dimprobabili esternazioni (su tutte, quella del presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, che scaten la polemica pi grande), ma anche di autonomie ben integrate nellunit. Alla fine, nellamor di patria interviene Follini ci sta tutto e il contrario di tutto, perch questItalia pluralista, da sempre, fatta di emozioni forti e antitetiche, di mille campanili e altrettanti rancori, di amore e odio. Quando Chiara Valle parla al Senatore di federalismo e Risorgimento, Follini replica che in fondo alla deriva di quei no alla Festa Nazionale del 17 marzo, c unItalia che si allontana da s, e se ne scorgono gi i segni. Mentre per Agnese Moro, la grandezza dellItalia lessere un luogo di propulsione culturale con una grande capacit di dialogo, un paese in cui anche le liste dei morti di mafia e terrorismi costituiscono un tassello della faticosa epica della nostra democrazia, secondo Dellai un destino ad accomunarci tutti: ci sentiamo italiani dice ma ci sono molte crepe nel sistema dei valori civili, che esigono manutenzione. auspica-

bile una nuova stagione della politica, per unUnit che non sia solo simbolica (il tricolore, linno), ma vera. Rileggere avvenimenti come la Resistenza e il Risorgimento con occhi nuovi puntualizza Cazzullo parte del recupero di unUnit che pulsa gi a livello sotterraneo, perch questi momenti storici sono patrimonio di unintera nazione, non di una fazione. quello che ci fa capire Viva lItalia, palesando che la Resistenza non di sinistra, il Risorgimento non per pochi liberali. Ma quello che stupisce, ed la conferma del successo del libro, che siamo pi legati allItalia di quanto pensiamo. Parliamo male dellItalia dice Cazzullo ma ci adiriamo quando ne parlano male gli stranieri. Da noi esiste sia un localismo negativo (come quello tra Nord e Sud), sia positivo: quello del mondo globale, degli accenti diversi, dei prodotti tipici. Cazzullo, tornato di recente da New York per la promozione della sua ultima fatica, racconta che, nel mondo, c una grande domanda di Italia, tutti sorridono quando ci qualifichiamo come italiani, e noi stessi riscopriamo un orgoglio sopito davanti a figure immortali di uomini straordinari, italianissimi: come Garibaldi che, terminata la sua spedizione, si accontenta di ricchezze quali un sacco di sementi, delle fave e un po di merluzzo secco prima di tornare in esilio. Tuttavia, se vero che ci sentiamo pi italiani quando andiamo allestero, ci sentiamo anche sempre pi spesso chiedere: Sei italiano? Ma di dove, scusa?
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UBRICA

GENTILE FARMACISTA...
di FRaNCESCo RaSTRELLi
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli@dodicimesi.com

IL FARMACISTARISPONDE
D// Gentile farmacista, le scrivo per avere consigli nella scelta del deodorante migliore aiutandomi cos a districarmi tra le mille offerte del mercato. Grazie, Christian R// Caro Christian, innanzitutto consiglio di evitare luso di deodoranti in crema, i cos detti a lunga durata, che agiscono come traspiranti e antisudorali troppo energicamente. Le sostanze usate possono avere azione irritante locale e conseguenze anche dannose. Sono altres non raccomandabili i prodotti ad alta gradazione alcolica: danno unimmediata sensazione di freschezza, ma con luso continuo alterano il PH causando irritazioni e infiammazioni. meglio limitarsi a una concentrazione alcolica molto bassa, il 2, al massimo il 5%. Sono da sconsigliare, inoltre, i prodotti profumati con meccanismi di azione di copertura degli odori: lazione comunque di breve durata e rimane invece il rischio di una reazione allergica. Ricordo, infine, che il consiglio del farmacista, anche per i deodoranti, di estrema importanza per indirizzare i clienti verso una scelta giusta, e non pubblicitaria o commerciale. D// In questi giorni ho notato in una farmacia di Brescia un cartello riguardante la collaborazione tra farmacista e medico per combattere i sintomi di rinite allergica. Di cosa si tratta? Susanna R// Cara Susanna, il progetto da lei citato ha come obiettivo la conoscenza delle caratteristiche dei pazienti che si recano in farmacia per sintomi a carico delle vie aeree e la restituzione di queste informazioni ai medici curanti al fine di migliorare la comprensione dei problemi di salute dei propri assistiti ed instaurare un adeguato programma assistenziale. Una quota considerevole di pazienti con patologie allergiche delle alte e basse vie aeree, infatti, non hanno mai ricevuto una diagnosi da parte del loro medico, pertanto non sono affatto trattati e sono esposti al rischio di peggioramento della propria malattia e allinsorgenza di complicanze. Molto spesso questi pazienti, specialmente se affetti da rinite o rinosinusite, si rivolgono al farmacista per avere consigli o farmaci da banco in grado di attenuare i sintomi, spesso assai fastidiosi, indotti dalla loro patologia. Questo comportamento nella maggior parte dei casi sfugge al medico curante che pertanto non pu intervenire per meglio definire la diagnosi e pianificare un intervento terapeutico razionale. La creazione di un efficace sistema di informazioni tra i diversi operatori sanitari potrebbe contribuire a superare queste difficolt e a migliorare lassistenza ai pazienti allergopatici.

PILLOLA

QUALCHE

creatina potenzialit della Studi recenti sulle ssa po esto tripeptide indicano come qu e sul influenze, oltre ch avere benefiche prattutto degli ergetico (so metabolismo en osseo. , anche su quello anziani)

PER TUTTi Pi CREaTiNa

ia iN goCCE Il vaccino in gocc e sublinguali, pe r trattare lallerg da pollini o polve ia causata re, funziona. La co nferma arriva da Systematic Revie Cochrane w. L alisi dei da an ti ha dimostrato proccio efficace che lape sicuro per la rin ite allergica. Ades sostengono i ricer so, per, catori, c da capir e quale sia il dosa ottimale e la giu ggio sta dose del tratta mento.

VaCCiNo aNTi

aLLERg

sullargomento e compres i sintomi associati Dallanalisi dei tre trial condotti grado di ridurre significatamene anza denominata rutoside in uso di calze Register emerso che una sost nuire ledema. L gia pu dimi terali di rilievo, mentre la riflessolo alle vene varicose senza effetti colla fici maggiori del semplice riposo. rtare bene , invece, non sembrerebbe appo elastiche a compressione graduata
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iCi: mi agLi aRTi iNFERioRi E VaR iNSUFFiCiENZa VENoSa, EDE a birth Groups Trials iNTERVENTi UTiLi iN gRaViDaNZ i nel Cochrane Pregnancy and Child

eventi live maggio 2011


ogni gioved piano bar e k araoke con virgilio

Venerd 6 sabato 7

isterika italian show DHera rock band

Venerd 13 sabato 14

super girl 360 gradi no fly zone party band

Venerd 20 sabato 21

amnesia show e gadget per tutti gli amiCi Di alfreDo tributo Vasco rossi banDaliga tributo a ligabue zetaout grande party di fine stagione

Venerd 27 sabato 28

bato venerd e sa dopo il live is dj set by Reg

urea, te di la o, fes eann compl bilato io al nu add ato e celib

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IN EVIdENzA

PER FaRE La DiFFERENZa


oPERa LaBoRi: aL SERViZio DELLE aZiENDE CoN UN aPPRoCCio PRaTiCo.

ComPETENZa, NoN FoRmaLiT,

onsulenza, selezione e formazione. Dal 2003 Opera Labori ha tre assi nella manica da far valere nel mercato del lavoro. Questa realt bresciana una vera e propria societ di servizi nata come evoluzione di competenze personali di liberi professionisti, che hanno unito le loro conoscenze e abilit in un unico grande progetto. Lobiettivo chiaro: ascoltare le aspettative delle aziende e supportarle nel loro sviluppo armonico preservandone tradizioni e unicit. Tutto iniziato con lidea di dare vita a una societ che fosse efficiente su tre fronti spiega lamministratore della societ Matteo Manerba . Nel corso del tempo i servizi offerti ai clienti sono aumentati, cos come le competenze e i collaboratori della nostra squadra. Sele-

zione, consulenza e formazione, tuttavia, restano le colonne portanti. Ogni business unit specializzata nel suo settore e indipendente, ma tutte e tre si sostengono lun laltra nonostante abbiano gestione interna e risorse autonome. Cosa contraddistingue il vostro operato? Lintento di fornire un servizio diverso dai nostri competitor. Lo si intuisce gi dal contesto in cui lavoriamo e dove accogliamo i nostri clienti. Preferiamo uffici caldi e accoglienti ad ambienti freddi e anonimi, cos come prediligiamo abiti informali a giacche e cravatte. Siamo moderni e concreti. Uno dei nostri punti di forza far sentire il cliente a casa propria, libero di esprimere idee e preoccupazioni per poi trovare insieme le soluzioni adeguate. Qualcuno dice che il nostro un metodo poco formale, con accezione negativa. In realt il nostro punto di forza, sinonimo di valore. Il primo ambito di lavoro stato quello della consulenza. Siamo partiti da l operando sia in ambito normativo (qualit, sicurezza, ambiente) sia nei processi di sviluppo (manageriali, automotive, di analisi, di misurazione e di investimento). Chi ci conosce sa che non lavoriamo a sensazione, ma basandoci su dati oggettivi mantenendo i piedi per terra e facendo fare al cliente un passo alla volta. Il risultato garantito. Facendo consulenza organizzativa, poi, c sempre bisogno di nuove figure professionali e personale specializzato. Qui entra in gioco il discorso della selezione. Siamo accreditati dal Ministero del Lavoro e ci occupiamo soprattutto dei livelli alti: quadri, dirigenti, specialisti. Poi c limportante realt della formazione.

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Numerose risorse delle aziende hanno costante bisogno di formazione, compresi i manager. Noi andiamo oltre i soliti corsi, proponendo qualcosa di mirato e specifico, che non punti esclusivamente su una teoria fine a se stessa, ma che sia finalizzata alla concretezza e spendibile sul lavoro. C una parte teorica in grado di allineare tutti i partecipanti al corso, poi una operativa in cui i concetti si trasformano in realt e dove si tocca con mano ci che stato appreso su libri e dispense, puntando a fornire esempi pratici della realt quotidiana dellazienda . I riscontri pi soddisfacenti ottenuti in questi anni? Il fatto di non aver dovuto investire in ambito pubblicitario credo che sia rilevante. La nostra pubblicit migliore sempre stata il passaparola, nata dalla soddisfazione dei nostri clienti. Come avete affrontato la crisi? I capisaldi di Opera Labori hanno saputo sconfiggere le ombre della crisi. Nel nostro settore si registrato un passivo del 40%. Noi, invece, siamo in positivo. Di questi tempi si vuole investire in qualcosa che dia riscontro immediato e i clienti hanno capito che con noi possono dormire sonni tranquilli. Obiettivi futuri? Crescere nei servizi e nelle infrastrutture. Il nostro trasferimento nella nuova

e moderna sede di Castenedolo avverr in questottica. Dobbiamo cavalcare una crescita che ci porter ad avere accreditamenti ulteriori oltre a quelli di cui disponiamo gi, come la certificazione ISO 9001:2008 (per gli scope 35 e 37), laccreditamento presso il Ministero del Lavoro e presso i Fondi Interprofessionali. In quale zona si concentra il vostro raggio dazione? Prevalentemente nellItalia centro settentrionale, ma abbiamo clienti diretti anche in Svizzera e indiretti in Francia, Inghilterra e Germania. In quali settori siete maggiormente attivi? La fetta pi ampia quella del settore manifatturiero, che si aggira intorno all80% e concerne ambiti di produzione, dalla plastica/gomma passando per vetro, acciaio, elettronica, noleggi e sicurezza. Poi ci sono le aziende che si occupano di servizi assicurativi e degli studi di progettazione. Si tratta di un buon 15%. Infine ci sono realt come servizi di logistica, che rappresentano il 5%. Cosa cercano i vostri clienti? Fiducia e rapporto diretto. Noi ci poniamo allo stesso livello del cliente e insieme discutiamo a 360 gradi. un approccio diretto tra imprenditori. solo col rapporto umano che si possono raggiungere traguardi importanti. La qualit del nostro servizio altissima e questo ci protegge da perdite di clienti. Dal 2003 non abbiamo mai perso un cliente a causa di bassi livelli di servizio, nemmeno quando i nostri competitor hanno provato a strapparceli con offerte vantaggiose. Il nostro appeal ha basi solide e i clienti non vi rinunciano.

OPERA LABORI

Selezione - Consulenza - Formazione


via Dritta, 7 - 25014 Castenedolo (BS) Tel. 030.2056280 - 030.2319170 - Fax 030.5106941 info@operalabori.it - www.operalabori.it

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UBRICA

SPECCHIO DELLE MIE BRAME


a cura di ENRiCo FiLiPPiNi

LINTOLLERANzA AL LATTOSIO

intolleranza al lattosio rientra nel pi ampio capitolo delle Reazioni avverse agli alimenti, che si possono distinguere in tossiche e non tossiche. Quelle tossiche possono esserlo per colpa delle tossine batteriche o per intossicazioni da funghi, mentre quelle non tossiche possono essere immunomediate e non immunomediate. Le immunomediate sono le allergie alimentari, mentre le non immunomediate comprendono il grande capitolo delle intolleranze alimentari e le pseudoallergie (cio patologie che danno un quadro clinico sovrapponibile a quello allergico nelle forme meno gravi, ma non ige mediato). Tra le pseudoallergie possiamo includere le frequenti ipersensibilit ad alimenti istamino stimolanti, la celiachia, lintolleranza al nickel e i deficit enzimatici, come il favismo e lintolleranza al lattosio. Lintolleranza al lattosio consiste nellincapacit di digerire il lattosio contenuto nel latte, nei derivati e in numerose altre sostanze, in due zuccheri semplici, il galattosio e il glucosio. provocata dal deficit genetico di lattasi, enzima (adattativo o soggetto a polimorfismo genetico?) localizzato nellorletto a spazzola dei villi intestinali. Dal punto di vista epidemiologico, presente nel 90,1% delle popolazioni asiatiche, nel 100% di quelle indiane americane, nell80% di quelle latine, nel 60-80% delle popolazioni africane e nel 15% della popolazione nord europa. In Italia del nord circa il 50% ne affetto, mentre il 72% nel sud. Mediamente per solo un paziente su 10 tra quelli che sofMESI 12maggio 2011

frono di disturbi intestinali si fa visitare dal medico. Dal punto di vista fisiopatologico il lattosio entrato non idrolizzato e indigerito provoca effetto osmotico con richiamo di acqua nellintestino tenue e fermentazione con formazione di acidi organici, gas e acqua nel tratto del colon. Ricordiamo che lintolleranza al lattosio non rappresenta lunica forma di intolleranza al latte inteso come alimento; vi anche la possibilit dellesistenza di sensibilizzazione alla componente proteica del latte (infatti il lattosio rappresenta quella zuccherina), lintolleranza psicogena e il microinquinamento batterico o chimico nel latte trattato (residui di antibiotici, ormoni, antiparassitari, antimuffe e coloranti). Lintolleranza al lattosio pu essere congenita, a carattere familiare, autosomica recessiva, presente fin dalla prima infanzia caratterizzata da vomito e ritardo nella crescita. Talvolta il deficit primitivo a esordio ritardato, ed la forma pi comune. I livelli di lattasi, in questo caso, sono normali alla nascita e decrescono progressivamente fino al 5-10% intorno ai 50 anni. Da sottolineare che non tutti i soggetti manifestano lo stesso grado di intolleranza, per il colonic salvage, cio la capacit che hanno i batteri colici di degradare loro, al posto della parete intestinale, fino a 12,5 g di lattosio al giorno e quindi di sopperire alla carenza di fondo. Vi , infine, un deficit secondario di lattasi ogni volta che gli enterociti intestinali vengono danneggiati da un agente patogeno, in modo acuto (batteri, virus, parassiti) o cronico

(celiachia, crohn, chirurgia invasiva, alcolismo, disordini nutrizionali, farmaci, allergie, intolleranze). Il quadro clinico non chiaramente indicativo di specificit di malattia, essendo alternanza di meteorismo, diarrea, crampi addominali, distensione addome, flatulenza, stipsi e stipsi alternata a diarrea, con sintomi che compaiono da 2 a 12 ore dopo lingestione di latte. In passato lunico esame diagnostico era il dosaggio della glicemia dopo un bolo di 50 g di lattosio. Il test ora pi usato e attendibile lh2 breath test, semplice e non invasivo, gold standard per la diagnosi di malassorbimento-intolleranza al lattosio, con sensibilit del 95% e specificit del 90%; il cytotoxic test e il nutrigene test possono essere esami di supporto per il medico durante liter diagnostico.

T
PRECioUS
Regia: Lee Daniels Cast: Gabourey Sidibe, Monique, Paula Patton, Lenny Kravitz, Mariah Carey. Genere: drammatico Durata: 110 minuti Produzione: USA 2009 Uscita nelle sale: 26 novembre 2010 A noleggio: 8 marzo 2011 In vendita: 5 aprile 2011 Trama: Dal romanzo di Sapphire Push La storia di Precious Jones, la storia della giovane Precious, ragazza obesa e semianalfabeta nella Harlem degli anni 80. Violentata dal padre, maltrattata dalla madre e dai compagni viene cacciata da scuola quando rimane incinta per la seconda volta, ma lei non si d per vinta e accetta di iscriversi ad una scuola con programmi speciali per giovani disadattati. L inizia pian piano a recuperare la fiducia in se stessa, imparando a leggere e scrivere, con laiuto di uninsegnante e di unassistente sociale.

EMPO LIBERO

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VIDEOTECA

a cura di ELiZaBETh BERToLi

Regia: Franois Ozon Cast: Catherine Deneuve, Grard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrche. Genere: commedia Durata: 103 minuti Produzione: Francia 2010 Uscita nelle sale: 5 novembre 2010 A noleggio: 16 marzo 2011 In vendita: 13 aprile 2011 Trama: Sono gli anni 70 e Suzanne la moglie borghese del il ricco industriale Robert, un uomo maschilista che la tratta come una bella statuina. Quando luomo viene colpito da un infarto, Suzanne prende in mano la sua azienda e potr dimostrare a tutti le sue insospettabili qualit di gestione e al rientro del marito dal ricovero non si accontenter pi di ricoprire il suo ruolo ornamentale.

PoTiChE La BELLa STaTUiNa

PROMOSSO
Stefania, 22 anni, studentessa: Un pugno nello stomaco, davvero commovente. giovanna, 36 anni, medico: Drammatico e devastante, gli attori sono magnifici, forse hanno esagerato con il personaggio della madre. Nicola, 44 anni, geometra: Mostra una realt allucinante che in fondo vicina a noi, non pensavo fosse cos bello. antonia, 38 anni, operaia: Un film bellissimo, per un po forte, ero sconvolta. Carolina, 51 anni, casalinga: Bello e educativo, con un bel messaggio, ero molto commossa. andrea, 25 anni, studente: Uno dei pi bei film degli ultimi anni, crudo e interessante. Dorota, 42 anni, casalinga: Bella storia, bella morale, bravissimi gli attori. marcella, 19 anni, parrucchiera: Tremendo e bellissimo, ho consigliato di guardarlo a tutti quelli che conosco.

PROMOSSO
Nicoletta, 41 anni, commerciante: Un bel film sullemancipazione della donna senza essere troppo pesante. Davide, 53 anni, fotografo: una commedia leggera ma interessante, la Deneuve e Depardieu insieme sono incredibili. Lorenza, 32 anni, commercialista: Delizioso, le commedie francesi lasciano sempre il segno. angelo, 26 anni, studente: Carino, non imperdibile ma si lascia guardare, anche se alcune situazioni mi sembrano un po scontate. Laura, 34 anni, impiegata: Molto bello, fa sorridere e riflettere allo stesso tempo. antonia, 38 anni, operaia: Bello, mi sono divertita ma riesce ad essere anche profondo e interessante. Paco, 23 anni, cameriere: Una commediola senza troppe pretese. giacomo, 38 anni, notaio: Sembra quasi una sit-com, non dico sia brutto ma non mi ha colpito. alessandra, 45 anni, insegnante: Mi sembrato un po banale e in alcune parti si dilunga troppo. Luciano, 61 anni, pensionato: Cos cos, non mi sembrato un gran film, un po troppo stupidino per i miei gusti.

BOCCIATO

TO marco, 39 anni, commerciante: Mi sembrato un po esagerato, hanno voluto calcare la mano per impressionare il pubblico. Federico, 23 anni, carpentiere: Secondo me un film furbetto, che vuole far piangere la gente, i personaggi sono troppo finti.

BOCCIA

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SUCCESSO

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20 11

Usa, Obama: dobbiamo vivere in funzione dei nostri mezzi. Raggiunto un accordo storico sul budget 2011, la finanziaria pi rigorosa della storia americana. Tagli di bilancio per quasi 80 miliardi. //16.aprile

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20 11

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//8.novembre //17.aprile

Fukushima. Tepco: Tre mesi per raffreddare i reattori. Per stabilizzare limpianto ne serviranno 6 o 9. lannuncio della societ che gestisce la centrale, a 5 settimane dal sisma e dallo tsunami che hanno provocato unemergenza nucleare. Acqua radioattiva in mare. Il presidente dellazienda annuncia le dimissioni.

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successo...

MONDO

//19.aprile Chernobyl, 25 anni dopo la catastrofe nucleare un nuovo allarme. Il sarcofago del reattore 4 sta per cedere. Sotto la coperta 190 tonnellate materiale radioattivo. Lex direttore della centrale, Michail Umanez: Il rischio che crolli il sarcofago in metallo e cemento aumenta ogni giorno, perch la radioattivit decompone i materiali.

MESI 12maggio 2011

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Siria, Damasco, il governo promette di abolire le leggi liberticide. Il presidente Assad annuncia in tv la revoca entro una settimana dello stato di emergenza in vigore da 48 anni. Migliaia di persone in piazza contro il regime.

//16.aprile

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gaza, ucciso vittorio Arrigoni. Il pacifista brianzolo 36enne, votato alla causa palestinese, trovato morto strangolato per mano di un gruppo ultra-estremista salafita. LOnu condanna. Hamas: Puniremo i colpevoli. Napolitano: Atto barbarico. La madre: Orgogliosa di lui.

//15.aprile guerra di Libia: Nato compatta, ma di fatto restia a un impegno maggiore. Parigi e Londra insistono nel chiedere un intervento pi massiccio, per ribaltare la situazione a Misurata, sotto attacco da settimane. Spagna e Italia non parteciperanno ai bombardamenti.

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//10.aprile

//02.aprile Spagna, zapatero: Nel 2012 non mi candider. Il premier spagnolo ha annunciato la sua decisione definitiva; dopo otto anni al governo, si far da parte. Gi nel 2004 pensavo che due legislature fossero il periodo pi ragionevole. Favoriti per la successione il suo vice Rubalcaba e la titolare della Difesa Carmen Chacon.

//04.aprile

Bagno di sangue in Costa dAvorio. Gi oltre 800 le vittime della guerra voluta dal presidente uscente Gbagbo, sconfitto nel voto di novembre. Gbagbo controlla ancora sede presidenziale e Tv di Stato. Gli Usa: Si ritiri subito. I legionari francesi presidiano laeroporto.

//19.aprile Spagna, incendio alla Sagrada Familia, il monumento iconico di Barcellona. Le fiamme sono arrivate fino alla navata centrale della basilica. Circa 1.500 turisti evacuati, il piromane bloccato dai visitatori.

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Olgiata, Winston Reves confessa:S, ho ucciso io la contessa. A ventanni dal delitto, il domestico filippino piangendo ha ammesso di essere lomicida di Alberica Filo della Torre. Il Dna fondamentale per trovare il killer.
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successo...
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ITALIA

LAquila due anni dopo: ancora 38.000 persone assistite in soluzioni abitative provvisorie. Nel secondo anniversario che caus oltre 300 morti il Capo dello Stato assicura: LItalia vi vicina. Non temete, nessuno vi abbandoner.

//05.aprile

//30.marzo Case di riposo: oltre 700 senza autorizzazioni. Secondo unindagine dellAuser, ufficialmente sono 6.715, ma il numero reale un mistero e almeno 700 sfuggono a ogni regolamentazione. La regione con il maggior numero la Sicilia, con ben 900 case di riposo, il 94% delle quali private. Caos anche nelle tariffe: si va da 1.200 euro a 4.250 euro al mese.

//18.aprile Parmalat, assolte le banche estere, erano accusate di aggiotaggio. Morgan Stanley, Bank of America, CitiGroup e Deutsche Bank non furono complici di Calisto Tanzi nel diffondere false informazioni al mercato sui bond. Scagionati anche i manager. Doccia fredda per la pubblica accusa e per i 30 mila risparmiatori che si erano costituiti parte civile.

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Roma, Processo breve, s di Montecitorio. Il testo sulla prescrizione breve passato alla Camera con 314 s e 296 no. Lopposizione protesta. Davanti a Montecitorio i parenti delle vittime dei processi che si prescriveranno anzitempo fanno sentire la loro voce contro gli esponenti del Governo. Protesta anche lAnm una sconfitta per lo Stato. Ora il testo torner al Senato.

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//02.aprile

SUCCESSO

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//06.aprile Migranti, strage in mare, 250 dispersi tra cui molti bambini. Barcone con a bordo circa 300 tra somali ed eritrei si ribalta al largo di Lampedusa, in acque maltesi, dopo esser stato agganciato da una motovedetta italiana accorsa in soccorso.

//24.febbraio Thyssen, fu omicidio volontario. Torino, lazienda colpevole per i 7 operai morti nel rogo del 2007. La.d. condannato a 16,5 anni; riconosciuto lomicidio colposo per altri 5 dirigenti. Un verdetto che segna la storia del diritto. Pietro Ferrero morto in Africa. Lerede alla guida del colosso alimentare di Alba (Cuneo) morto in un incidente in bicicletta mentre si trovava in Sudafrica per lavoro. Ferrero, 48 anni, era nipote dellomonimo Pietro, fondatore dellazienda che ha inventato e commercializzato nel mondo la Nutella. //18.aprile

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//14.aprile

//18.aprile ancora scontro aperto fra lItalia e la Francia. Il presidente Sarkozy ordina il blocco temporaneo dellingresso per la Francia da Ventimiglia, allindomani dei primi passaggi dei tunisini con i visti temporanei. Protesta delle autorit italiane: atto contrario ad ogni accordo europeo; la Francia chiude la frontiera con lItalia e poi usa le nostre basi per bombardare la Libia.

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SUCCESSO

//04.aprile Quinzano, vigilantes spara e uccide i due rapinatori in fuga. La rapina in banca con il taglierino (10.300 euro il bottino) finita con due morti e un arresto. La guardia giurata della Fidelitas ha sparato allauto in fuga. //10.aprile

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20 11

Scuola: In aula pi alunni e meno insegnanti. La previsione della Cisl secondo la quale in Lombardia nel 2011-2012 gli iscritti aumenteranno di 9.338 studenti, ma il Governo completer il piano triennale di tagli del personale, pari a 2.415 insegnanti e 1.920 Ata in meno. Nella primaria bresciana perse 300 cattedre, tempo pieno insufficiente.

20 11

20 11

Brescia, fumatori in aumento. Secondo unindagine dellAsl di Brescia un bresciano su cinque (il 20,7%) fuma. La percentuale di dipendenti (pari al 18,9% nel 2008) in costante aumento. Il vizio per ora pi maschile (24,5%).

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Cologne, Addio al pap di Cicciobello. Capitano di industria e alpino, Gervasio Chiari stato linventore di Cicciobello e di tante altre bambole che hanno fatto per decenni la gioia di milioni di bambini.

successo...

BRESCIA
//20.aprile Turisti in citt: pi stranieri che italiani. Nel 2010 sono aumentati gli arrivi, ma diminuiscono i tempi di permanenza a causa della crisi economica. Tra gli utenti dellInfopoint il 55% viene dallestero; in aumento i bresciani che chiedono informazioni sulla citt.
20 11

//19.aprile Corioni a Teletutto: La mia avventura a Brescia giunta al capolinea, sia che la squadra si salvi sia che retroceda in B. la dichiarazione shock che il presidente del Brescia Gino Corioni ha rilasciato allinterno della trasmissione di Teletutto Parole di calcio.

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//18.aprile

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//01.aprile

//10.aprile

Incendio a Piancamuno, in fumo 20 ettari di bosco. Il rogo scoppiato in localit Fane di origine dolosa e sono servite decine di ore di lavoro, oltre che una decina di mezzi di terra, elicotteri e due Canadair, per metterlo sotto controllo.

//07.aprile

Allarme di Legambiente: a Brescia due ettari di terreno al giorno scompaiono sotto il cemento (10 mila in Lombardia). Ne fanno le spese gli appezzamenti agricoli (circa 13 mila ettari persi in 8 anni). Ma la superficie urbanizzata tra le pi basse della regione (11%).

//19.aprile Elezioni amministrative, presentate le liste nei 29 Comuni bresciani che andranno al voto il 15 e 16 maggio. In corsa 85 candidati per la poltrona di sindaco e 945 aspiranti consiglieri comunali. Il voto interessa 103.920 elettori.

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Concessionaria BMW Dinamica - Via Breve, 4 - BRESCIA - Tel. 030 3696011

SOLO A:

B R E S C I A

V E R O N A

S I R M I O N E

C R E M A

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