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Silvia Arzuffi Barbara Barra Paolo Malvestiti Mirella Pontiggia Pasquale Quadri
StRaDE E quaRtIERI

Borgo Santa Caterina


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Seriate

tra innovazione e disoccupazione

il lavoro

vIaggIo IN PRovINcIa

Casnigo Clusone Gandino Leffe

tutti insieme litigiosamente

quando divorzio fa rima con povert


bacheca centri massaggi orientali Whats up? strategia dimpresa successo prodotto & mercato

3 DODICI MESI // aprile 2012

IN QUESTO NUMerO
Laperitivo Opinioni Prodotto & mercato Paolo Malvestiti: Ecco la Bergamo che vorrei Pasquale Quadri: Clay Paky: cos abbiamo illuminato il mondo Silvia Arzuffi: Ai giovani dico: guardate la tv ma con coscienza Mirella Pontiggia e Barbara Barra: La sicurezza sulle strade si tinge di rosa Strategia dimpresa Bacheca Il lavoro tra innovazione e disoccupazione I numeri della giustizia a Bergamo e Brescia 11 13 15 17 21 25 29 33 35 37 41 45 Condomini: Tutti insieme litigiosamente 54 Strade e quartieri: Borgo Santa Caterina 58 Hinterland: Seriate 63 Centri massaggi orientali: meglio sapere che 68 Viaggio in provincia: Gandino, Leffe, Casnigo, Clusone 83 Quando divorzio fa rima con povert 89 La casta dei sindacati 92 Pelo e contropelo 94 Whats up? Mi sposo o non mi sposo? 96 successo

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MESI

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Bergamo e dal mondo. Aprile 2012 Anno I - Numero 1 Rivista mensile - 1,20 Registrazione Tribunale di Bergamo n. 10/12 del 16/03/2012 Hanno collaborato Silvio Bettini, Donatella Car, Laura Ceresoli, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Sergio Cotti, Salvatore DErasmo, Giovanna Dolci, Lorenzo Frizza, Roberto Giulietti, Immanuel, Laura Bernardi Locatelli, Sara Noris, Antonio Panigalli, Massimo Rossi, Giuseppe Ruggieri, Giordana Talamona, Donatella Tiraboschi, Alessandra Tonizzo. Fotografie Sergio Agazzi, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma,Vincenzo Lombardi, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini, Archivio Sales Solutions Pubblicit

DODICI MESI

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L
Il poker,

APERITIVO

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la petrolIera e Cesare BattIstI

l poker va sempre pi di moda. In internet innumerevoli siti promettono divertimento e vincite e in televisione si possono seguire tornei dove folcloristici personaggi si contendono ricchissimi montepremi. Due modi diversi di giocare: online si osservano pi le carte e le statistiche, con lavversario di fronte si cerca di intuire di pi cosa si nasconde dietro gli sguardi e i pi insignificanti gesti; ma, per entrambe le modalit, larma vincente il bluff. Se lo fai bene, fai scappare laltro, se ti viene a vedere ogni tanto vinci e ogni tanto perdi. Mano dopo mano acquisisci pi informazioni sulle capacit e la psicologia dei giocatori seduti al tavolo e intanto vedi crescere la sicurezza di chi ti di fronte, proporzionalmente alla crescita delle pile di fiches colorate davanti a ciascuno. Durante una partita, quei mucchietti di soldi salgono e scendono molte volte e, fino a che hai un solo gettone, puoi vincere tutto. Ma c un tavolo dove si gioca ancora pi forte, dove i giocatori non sono campioni di Texas Holdem, come Phil Ivey, Daniel Negreanu o Gus Hansen, ma si chiamano Obama, Putin, Lula, Singh su e Wen Jiabao, questi ultimi primi ministri indiano e cinese. Questi campioni giocano in continuazione. Alcuni prediligono le all in tutto sul tavolo, puntate grosse, come gli americani in Afghanistan o in Iraq e i francesi in Libia, altri amano il bluff, quel sottile pia-

cere psicologico di chi ha in mano uno scartino, e portano a casa tutta la posta. Il poker non un gioco per gli italiani, che preferiscono la briscola o il tresette; tutte le volte che ci sediamo a un tavolo strizziamo un occhio, ci tocchiamo lorecchio per mandare un segnale al compagno. E quello che compagno non , ci spara un all in e noi molliamo le carte. Cesare Battisti uno scartino con cui il Brasile ci ha fatto cedere il piatto in nome della partita sugli interscambi commerciali, ben sapendo che rischiavano pi loro; lIndia sta giocando con i due mar indebitamente sequestrati sulla nostra petroliera e noi continuiamo a strizzarci lorecchio e strofinarci il naso. Nella migliore delle ipotesi allunghiamo qualche fiches sotto il banco, come per la Orru o gli altri cooperanti che vengono regolarmente presi in ostaggio. Quante mani dovremmo ancora perdere, prima di andare a vedere le carte di questi signori? Ormai il Texas Holdem il gioco universalmente utilizzato e probabilmente molti altri nuovi giocatori, nel vedere quanto poco lItalia sia tagliata per il poker, si preparano a lanciarci altre sfide. Forse arrivato il momento, invece che continuare a giocare a tresette, di prendere lezioni di poker e di lanciare anche noi qualche all-in e magari, fra qualche anno, ci penserebbero di pi prima di sedersi al tavolo con lItalia per una partitella. Giorgio Costa
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La tua impresa non pi competitiva?


di aNTONiO paNiGalli

O
sIaMo VIttIMe Della
Italia, paese di indiscussa ed indiscutibile genialit e potenziale qualit, sta dimostrando sempre pi di primeggiare anche nella mancanza del fare (dal latino deficere, da cui deficiente), un comportamento ormai socialmente molto diffuso e per lo pi indotto dalla sempre pi carente presenza di valori civici e sociali. Le polemiche quotidiane ormai si sprecano: sulla stampa, nei reality televisivi, nei social network sembra che, in sostituzione del calcio (mondo anchesso discutibile, almeno in termini socio-educativi, visti i ripetuti scandali), il nuovo sport nazionale sia la drammatizzazione e la spettacolarizzazione, molto spesso di cattivo gusto, di qualsiasi evento (dalla meteorologia allart.18), La meteorologia di questultimo periodo ne stata un lampante esempio: di fronte ad una grave situazione straordinaria, con il contributo di una sconsiderata pressio-

PINIONI

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MaNCaNZa Del Fare

NON RESTARE APPESO A UN FILO

PROVACI

ne mediatica, il confronto iper polemico e forse anche troppo politicizzato tra gli schieramenti istituzionali romani ha fatto in modo che i pochi centimetri di neve caduti sulla capitale abbiano occupato, a discapito dei ben pi gravi metri di neve caduti in mezza Italia, le prima pagine di giornali e telegiornali. Tutti contro tutti nella rincorsa allo scarica barile e quasi tutti insieme, soprattutto e purtroppo le giovani generazioni, nellattesa infinita che qualcun altro (ad esempio la mitica Protezione civile oppure lo Spirito Santo) faccia qualcosa per risolvere il problema del momento. Non certo questa la modalit intelligente di procedere, anche in considerazione del delicato momento di depressione economica; non sono le continue lamentele e polemiche che potranno fare recuperare competitivit alla nostra economia; non saranno certo le demagogiche e strumentali insormon-

i numeri dellimmigrazione
IndICATore Stranieri residenti % di donne % di minori % di nati stranieri Imprenditori stranieri Occupati stranieri Disoccupati stranieri Tasso di disoccupazione straniero Rimesse Retribuzioni dichiarate da stranieri Reddito medio dichiarato da stranieri N di contribuenti stranieri Fabbisogno occupazionale straniero Retribuzione mensile dei dipendenti 1 regione per indice di attivit occupazionale % di famiglie straniere che non riesce a sostenere spese Anno 1/1/2011 1/1/2011 1/1/2011 2009 2010 2010 2010 2010 2010 2009 2009 2009 2011 2010 2010 2008 VAlore 4.570.317 51,8% 21,70% 13,6% 628.221 2.081.282 274.121 11,6% 6,3 miliardi 40 miliardi 12.507 3.260.019 16,30% 987 Lombardia 58,8%

Fonte: www.fondazioneleonemoressa.org

tabili barriere corporative (sindacati, libere professioni, dipendenti pubblici, ecc.) a facilitare lingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Proprio sul tema del lavoro, delloccupazione giovanile e straniera, sono stati recentemente pubblicati sui maggiori quotidiani italiani degli interessanti dati e delle analisi che dovrebbero far profondamente riflettere sul decadimento del sistema. Inutile dire che il problema non sono i rispettabilissimi immigrati che, nella maggioranza dei casi, si guadagnano onestamente il pane quotidiano e dignitosamente si propongono di occupare una decorosa posizione sociale. Il tema riguarda invece la nostra societ che ormai intrisa di assurdo antitetico protezionismo, di insostenibili posizioni di privilegio e di una tutto sommato troppo diffusa mancanza del fare. In particolare deve far riflettere il dato che per ogni nuovo posto di lavoro lasciato da una risorsa italiana, vengono occupati due posti di lavoro da risorse straniere. Le prime professioni occupate da lavoratori stranieri al 2010 (da unanalisi de Il Sole 24 Ore e da uno studio realizzato da www.fondazioneleonemoressa. org) risultano cos ripartite: 518.164 addetti alle pulizie, domestici, lavandai; 216.873 muratori, carpentieri, impiantisti; 144.340 cuochi, camerieri, baristi; 61.322 autisti, camionisti. Non stupisce il fatto che i giovani italiani, essendo demograficamente sempre meno numerosi e con un livello di istruzione pi elevato, seguano una strategia selettiva delloccupazione e del posto di lavoro, ma, in determinate condizioni, come quelle attuale generata dalla crisi, indispensabile inventarsi il modo di fare umilmente qualcosa, cos come hanno fatto i nostri padri dal dopoguerra in avanti, indipendentemente dalla qualit dei profili di lavoro che lattuale offerta propone.
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di SilViO BeTTiNi

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


la BCe CI salVer ?

econdo il Centro Europa Ricerche questanno il sistema creditizio italiano ridurr i propri impieghi (prestiti a famiglie e imprese) di 200 miliardi euro, Prometeia stima che 25mila imprese falliranno, bruciando 625mila posti di lavoro. Fino allo scorso novembre ha detto lo scorso febbraio Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, nel suo intervento al Forex di Parma il credito erogato dalle banche italiane al settore privato non finanziario aveva continuato ad aumentare. A dicembre, per, i prestiti alle imprese si sono contratti di circa 20 miliardi. Il trend negativo, del resto, si confermato anche nel 2012, con unulteriore, lieve contrazione del credito. Non certo un quadro color pastello quello che si prospetta, risultato di una tensione crescente nel rapporto fra banca e impresa sintetizzata dal peggioramento riscontrato negli ultimi due anni dallIstat che ha fissato nel 12% la quota di imprese che non ha ottenuto credito dalle banche, mentre il 33% ha visto diventare pi onerose le condizioni. Ma nonostante la tentazione forte, sarebbe sbagliato addossare la responsabilit di quanto sta avvenendo al solo sistema del credito, le cause sono strutturali e ancora una volta ci portano a pensare che tutto il nostro mondo, anche produttivo, deve essere ripensato. In Italia abbiamo 4.338.766 imprese, di queste il 95% impiega meno di 50 addetti, delle 25.000 circa residue l87%

ne impiega meno di 250, mentre sono solo 3.318 le imprese che potremmo considerare grandi in ottica Istat, dando lavoro a pi di 250 persone. Una costellazione di micro imprese quindi (sono oltre 4 milioni ad impiegare meno di 10 lavoratori), che se da un lato rappresentano litalianit e la spina dorsale della nostra economia condensando tutte le nostre doti tipiche lindividualismo, la creativit, lo spirito di adattamento e linventiva, che a dispetto della nostra fama allestero, fanno comunque del nostro, un grande paese , dallaltro spesso significano sotto capitalizzazione, mancanza di programmazione, mercati circoscritti ad ambiti territoriali limitati, dispersione di energia e di risorse. La stretta dipendenza dal credito bancario ben evidenziata da un recente studio sul merito creditizio delle Pmi italiane a cura di Giovanni Scanagatta della segreteria tecnica del ministero delle Attivit produttive. Lanalisi, svolta su due campioni 97.600 imprese italiane e 239.200 imprese europee suddivise per settori produttivi e classi di fatturato , ha permesso di identificare i benchmark e definire le best-practice con riferimento a due indicatori di tipo finanziario: il grado di patrimonializzazione e la leva finanziaria. Il risultati ottenuti dicono che le imprese italiane best-practice rappresentano il 23% del totale rispetto al 40% circa del campione europeo e che, quindi, probabilmente solo queste imprese sa-

ranno immuni da fenomeni di stretta creditizia Poche. Detto ci non si pu non condividere lulteriore affermazione del governatore secondo il quale Le banche dovranno dimostrare di saper svolgere bene la loro funzione di allocazione del credito, in una gestione sana e prudente, con acuita capacit selettiva. Lo richiede la loro stessa ragion dessere. In altre parole: si eviti il credit crunch, ma facendo molta attenzione a come si prestano i quattrini. Per cui anche se suscita simpatia la testimonianza di un imprenditore piemontese riportata da Il Sole 24 Ore del 14 febbraio Io non so nemmeno con quanti zeri si scrive 500 miliardi di euro, so solo che a me non arrivato un centesimo dei finanziamenti della Bce agli istituti italiani , con riferimento alla manovra della Banca Centrale, che ha gi finanziato e ha dichiarato che finanzier senza limiti gli istituti di credito europei al tasso dell 1%, i 106 miliardi (non 500) prestati alle banche italiane sembrano siano serviti per riequilibrare i bilanci, quindi il pregresso. I nostri banchieri ci dicono infatti che i soldi li hanno gi prestati in passato e, data la situazione non ce li possono chiedere indietro, mentre le famiglie, sempre pi povere, continuano ad assottigliare i propri depositi, creando squilibri. Quindi non sar la Bce a salvarci, mai come ora dobbiamo riuscire a dare il meglio di noi stessi.
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eCCo la BergaMo
Che VorreI
a colloquio con paolo Malvestiti, il presidente della Camera di Commercio.
di DONaTella TiraBOSChi

residente, lei di fede interista. Avete passato un periodaccio... Anno pessimo. Ma la fede nerazzurra non crolla. Pensi che il mio segretario generale, Emanuele Prati, che milanista, dice che non importante che vinca il Milan, quanto piuttosto che perda lInter. Come si superano i momenti difficili, calcisticamente parlando? Ho fatto per 18 anni il presidente dellOsio Sotto. Non ho mai esonerato nessun allenatore e, anche se avevo le mie idee, ho sempre lasciato fare a chi aveva in mano la gestione tecnica. Qual il segreto di una buona presidenza? Saper tacere e non interferire. La sua giunta, in Camera di Commer-

cio, composta da 11 elementi, come una squadra di calcio Anche qui, soprattutto in un momento difficile come questo che stiamo vivendo, vale il principio della compattezza, della forza, dellunit del gioco di squadra. Lei che ruolo gioca? Io, pi che in panchina, sto a centrocampo, cerco di far finalizzare il gioco. E il suo vice, Matteo Zanetti? un centravanti di sfondamento. Ha un carattere risoluto, gli piace andare a segno. E il membro di Giunta, Luigi Trigona? Gioca in porta, lui para tutto. Lo scorso 11 marzo ha festeggiato i primi due anni dalla sua nomina. Se laspettava un traguardo simile? Assolutamente no. Peraltro la mia nomina ha coinciso con due periodi strategici: il primo con le difficolt del mondo imprenditoriale, laltro con il conteni-

mento del profilo economico dellente camerale. Vuol dire che anche in Camera state tirando i cordoni della borsa? Tuttaltro! I conti della Camera non sono mai stati cospoveri come in questo momento, ma strategicamente e volutamente stiamo spendendo pi di quanto incassiamo. Le nostre riserve vanno a sostegno delle aziende. La gestione nel segno di una responsabilit condivisa con le imprese del territorio. Leconomia va supportata con i fatti, non con le parole. Il primo presidente della CdC di Bergamo, Bottaini, rimase in carica quasi trentanni Troppi. Due mandati bastano, sono il giusto periodo per concludere quello che si avviato. Tre cose ben fatte di questo biennio? La revisione delle societ partecipa-

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Siamo statici, metodici. Ci manca quel tocco di vitalit in pi


te, lallargamento della Giunta, la creazione di Bergamo Sviluppo. Tre cosa da fare nei prossimi due anni? Riduciamole ad una sola: riuscire a traghettare, a testa alta, il mondo imprenditoriale fuori dalla crisi. Dalla seconda met del 2013 sono sicuro che ne saremo fuori. Come? Attraverso limpegno di tutti. Siamo in una fase delicata; la stretta creditizia, la caduta dei consumi, la grande crisi stanno mettendo in ginocchio molte delle piccole e medie imprese. Proprio in questo momento necessario rafforzare il rapporto di fiducia tra Stato, cittadini e imprese. Non le mai capitato di passare notti in bianco pensando a qualche grattacapo della gestione camerale? Grazie al cielo, no. Posso contare su un buon segretario generale e su una altrettanto buona struttura organizzativa. Potendo, cambierebbe qualcosa? Forse s certe regole pubbliche cui dobbiamo sottostare e che ci rendono difficile loperato. Cosa cambierebbe di Bergamo? La nostra una citt vecchia. Aspetto la realizzazione di Porta Sud che dovrebbe comportare una vera e propria evoluzione nelle esigenze del mercato e del contesto abitativo. E dei bergamaschi? Siamo statici, metodici ci manca una maggior vitalit, leffervescenza. Quali sono i poteri forti della citt? Il Colle, le due Banche e lEco di Bergamo. Tre cose belle della citt, da visitare se fosse un turista? La Citt Alta, il Teatro Donizetti e lAccademia Carrara, nella speranza di trovarla aperta. Se non avesse fatto il commerciante? Lavrei fatto comunque e dovunque. Il direttore dellAscom Trigona sostiene che sarei in grado di vendere bikini anche al Polo Nord.
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Il commercio ce lha nel sangue Ho sviluppato la psicologia del commerciante, riesco a inquadrare il cliente in due secondi. Capisco se uno entrato in negozio per curiosare, farmi perdere tempo o acquistare. Quando va in negozio? Il sabato e la domenica, ci vado e mi rilasso dopo una settimana trascorsa tra Ascom Confcommercio e Unioncamere Lombardia: il mio svago preferito dei fine settimana. Un modo diretto, il suo, di vivere il momento critico dietro la cassa di un negozio. C pi accortezza nella scelta, nella valutazione delloggetto da comprare. Le giornate da incassi record, quelle in cui si lavorava tanto non ci sono pi. I tempi doro sono finiti, si va avanti con fatica. Sono tempi di scontrini difficili Il rispetto delle regole e della legalit da parte di tutti la migliore condizione per far crescere uneconomia sana. Serve una lotta determinata e tolleranza zero verso levasione. Quindi ben vengano i controlli della Guardia di Finanza. La Camera di Commercio dalla parte di chi chiede di contrastare levasione, labusivismo e la contraffazione. Sono dellidea che si debba pagare tutti per poter pagare di meno. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilit, se si vuole veramente contribuire a migliorare lo stato attuale del sistema Paese. Anche quello dellAscom un mondo difficile Tutelare gli interessi degli associati lobiettivo principale dellAscom.

lotta allevasione: sono dellidea che si debba pagare tutti per poter pagare di meno

Da tempo ci stiamo impegnando in questottica; accompagniamo i nostri associati, anche attraverso una formazione specifica, a conoscere e ad adempiere gli aspetti fiscali e tributari previdenziali cui unazienda soggetta. Oggi ne va della continuit operativa delle nostre imprese e dei nostri collaboratori, domani ci garantir un attento passaggio generazionale ai nostri figli. Quale insegnamento lascer ai suoi figli? La correttezza e il valore del lavoro. Le colpe che le ispirano indulgenza? Quelle commesse in buona fede. Non sopporto i furbi e i furbetti. Lei figlio di un calzolaio. Come si fa a far le scarpe agli altri? Prendendo pi voti. Le mai capitato di piangere? Qualche volta. Lultima quando i miei concittadini di Osio hanno organizzato una serata in mio onore. Il tratto distintivo del suo carattere? La pazienza, so aspettare. I suoi pregi? Sincerit e trasparenza. Il suo difetto? Sono un uomo di bassa cultura. Ho fatto solo la terza media, ma ho frequentato sempre la scuola della strada. Il suo motto? Non mollare mai. Se avesse la bacchetta magica? Sposterei il calendario avanti, al luglio 2013 quando questa crisi moller la presa. Cosa rester del suo operato? presto per dirlo. I bilanci li faremo alla fine. Intanto una cosa certa. Sulle pareti della Camera non sar appeso il mio ritratto. Abbiamo deciso di interrompere questa tradizione ritrattistica dei presidenti. Metteremo solo una targa con incisi i nomi. Sembra di capire che non le piacciono le onorificenze, ma c qualcuno a cui farebbe una statua? A mia moglie.

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Cos aBBIaMo IlluMINato Il MoNDo


lazienda di Seriate, leader nei sistemi dilluminazione professionale, ha appena acceso i riflettori alla notte degli Oscar e si appresta a sbarcare anche alle Olimpiadi di londra. il presidente pasquale Quadri fa il punto sulle prossime tappe e offre qualche ricetta per guardare oltre la crisi.

Clay paky

di SerGiO COTTi

ergamo? Una realt con tante eccellenze e con imprenditori che da tempo sanno dialogare con i mercati di tutto il mondo. Parola di Pasquale Quadri, 64 anni, presidente della Clay Paky, azienda leader nella produzione di sistemi dilluminazione professionale. Dai concerti di Michael Jackson, Paul McCartney e Madonna ai tour di Lady Gaga e Springsteen, dallExpo al festival di San Remo fino alle prossime Olimpiadi di Londra, non c evento al mondo sul quale non siano stati accesi i riflettori di questo imprenditore, partito da Seriate 36 anni fa e arrivato di recente a illuminare, a Los Angeles, anche lo spettacolo pi presti-

gioso del jet set internazionale: la notte degli Oscar. Al Kodak Theatre, una quarantina di fari Sharpy dimensioni contenute e fascio di luce molto concentrato hanno illuminato le star del cinema e le fasi di premiazione. Come si arriva, da Seriate, alla notte degli Oscar? Le parole chiave sono innovazione, investimenti e ricerca, internazionalizzazione. Sono asset strategici su cui si muove da sempre la Clay Paky. Negli ultimi tempi, abbiamo avuto la fortuna di creare prodotti molto innovativi e accettati dal mercato, tanto da fare breccia anche nei Paesi che ci erano pi ostili, tra cui gli Stati Uniti. Unulteriore nota dorgoglio per leconomia bergamasca... Beh, la nostra realt ha tante eccellenze.

Limprenditore bergamasco da tempo ha intuito il valore dei mercati esteri. Certo, partire da Bergamo e arrivare in tutto il mondo non un percorso che si compie in un solo giorno. Noi siamo presenti da sempre sui mercati internazionali. Quanto alla notte degli Oscar rappresentava un sogno, perch la vetrina pi importante sul mondo dello spettacolo, cui tutte le aziende vorrebbero partecipare. Non solo, per noi il mercato americano sempre stato tra i pi ostici, perch un po la culla dei prodotti tecnologici. E purtroppo lItalia, a parte la Ferrari, non mai stata considerata allavanguardia in questo settore. Beh, avete dato un bel contributo. In effetti quando si parla del nostro Paese, il pensiero allestero corre subito agli stilisti, al cibo e al vino, poco o

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le aziende devono imparare a essere pi internazionali, a partire dalla conoscenza delle lingue straniere
nulla allhi-tech. Noi ci siamo ritagliati uno spazio proprio in un settore in cui la componente elettronica fa il paio con lalta ingegnerizzazione. Ne siamo fieri. Il vostro fatturato cresciuto del 54% nel 2011. Sar anche perch i vostri prodotti sono destinati ad aziende che non soffrono la crisi? In parte cos, anche se il nostro settore ha sofferto parecchio nel 2010, con la crisi che ha coinvolto tutti in maniera trasversale, compresi i noleggiatori, che sono i nostri principali clienti. Tanti spettacoli e tanti eventi sono stati cancellati e i noleggiatori invece di acquistare hanno preferito utilizzare al meglio le attrezzature che gi possedevano. Ma, siccome il nostro un mercato in cui conta stupire e creare emozioni, necessario trovare sempre qualcosa di nuovo. Cos nel 2011 il settore ripartito e le prospettive sono buone anche per il 2012. Vede spiragli per la ripresa delleconomia italiana? Direi di s. Mi sembra di cogliere segnali positivi soprattutto per chi ha sbocchi sui mercati cinese e indiano, che viaggiano forte da sempre, cos come quello brasiliano e quello nordamericano, che si ripreso bene dalla crisi del 2010. Purtroppo lEuropa esce dalla crisi un po malconcia, ma altrove esistono sviluppi senzaltro positivi. A proposito di giovani e occupazione. Si dice che in Italia ci siano troppi laureati rispetto ai tecnici. daccordo? La realt che la scuola italiana non forma dei tecnici, ma offre le basi teoriche per diventarlo. La specializzazione vera e propria si fa lavorando nelle aziende.
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Diciamo che lUniversit rappresenta un prerequisito importante. Per diventare un bravo tecnico sufficiente un anno di lavoro in azienda, purch ci sia la volont da parte dei giovani. Non sempre questo accade. Per crescere servono investimenti, ma resta critico il nodo della liquidit. vero, ci sono tante imprese in difficolt che faticano a finanziarsi, anche tra i nostri clienti. Oggi, per esempio, le aziende non comprano pi le attrezzature, ma optano per formule come il leasing o il prestito. Succede nel 70-80% dei casi, non solo in Italia, ma anche allestero. Fino a qualche anno fa, invece, le percentuali erano ribaltate. Parlando di musica, i grandi nomi pi facile ascoltarli a Brescia, piuttosto che a Bergamo. Cosa manca alla nostra citt? Forse Bergamo rimane una realt provinciale, aldil di tanti suoi imprenditori che hanno una visione pi internazionale. Lanno scorso abbiamo proposto alla citt di ospitare il convegno mondiale dei lighting designers, levento pi prestigioso al mondo per lilluminazione dello spettacolo, che noi avremmo avuto la possibilit di organizzare. Avevamo individuato in un grande teatro cittadino la location ideale, ma non ci hanno dato la garanzia della disponibilit della struttura, perch dicevano di avere in progetto una ristrutturazione e non sapevano se il teatro sarebbe stato libero al momento dellevento. E cos la citt ha perso unoccasione per mettersi in mostra. Bergamasco da sempre sinonimo di grande lavoratore. Ma la nostra una provincia che sa anche divertirsi?

Il fatto che per cinquantanni sia stato in vigore il famoso voto per scongiurare il bombardamento della citt nella Seconda Guerra Mondiale e che, per mantenere fede al voto, non si sia potuto costruire locali di intrattenimento allinterno delle mura della citt, la dice tutta sullinclinazione al divertimento. Voi illuminerete anche le prossime Olimpiadi di Londra. Intanto il governo ha bocciato la candidatura italiana per il 2020. Ha fatto bene? Direi di s, vista la congiuntura economica attuale, anche se per noi sarebbe stata una grande opportunit. Eventi simili comportano enormi investimenti. Organizzarli male significa perdere di credibilit, dunque meglio non fare il passo pi lungo della gamba, se non si certi della buona riuscita. E questo anche il rischio di Expo 2015, rispetto al quale gi si percepisce che lItalia non riuscir a replicare levento clamorosamente glamour della Cina. Sar senzaltro una bella manifestazione, ma le risorse a disposizione sono limitate. Se lei potesse accendere una luce per fare intravvedere la fine del tunnel della crisi, cosa farebbe? Ritengo che la luce consista nellavere una visione quanto pi globale del mercato. Al di fuori dellItalia esistono Paesi con potenzialit di acquisto e di consumo inimmaginabili. La globalizzazione passa anche attraverso la capacit di portare i propri prodotti sul mercato nei tempi pi brevi possibili. Inoltre, serve modernizzare anche la comunicazione, e in questo le aziende italiane devono imparare a essere pi internazionali, a partire dalla conoscenza delle lingue straniere.

DIGITAL EDUCATION FOR THE DIGITAL NATIVE


national School of Bergamo crede nellimportanza dellutilizzo della tecnologia in classe. Ogni aula dotata di una lavagna interattiva multimediale e, da settembre 2012, tutti i bambini della scuola elementare utilizzeranno il proprio iPad in classe. Lutilizzo della tecnologia si adatta perfettamente al sistema scolastico di ISBergamo, meno mnemonico e pi interattivo, dove il bambino coinvolto nella lezione in prima persona e dove lattivit didattica orientata alla collaborazione tra studenti. La tecnologia, che ovviamente non sostituisce carta e penna, n tanto meno il libro, che anzi passa dal ruolo di sussidiario, al suo ruolo pi nobile e alto, amplifica in modo importante il mondo cognitivo del bambino. Ma non tutto, International School of Bergamo offrir un percorso conoscitivo e di formazione anche per i genitori dei bambini che in questo modo potranno scoprire concretamente un prezioso alleato nella formazione dei loro figli, imparando come la tecnologia permetta di personalizzare il percorso didattico promuovendo linterattivit e la creativit di ogni bambino. Per informazioni: www.isbergamo.com - Tel. 035 213776

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ecnologia e interattivit per la scuola di ultima generazione. Eccellenza scolastica oggi significa anche mettere a disposizione degli studenti gli strumenti pi innovativi per promuoverne le capacit e valorizzare le attitudini di ciascuno. Con questa premessa International School of Bergamo, a partire dallanno scolastico 2012/2013, vara il progetto iPad 1:1 per i bambini dai 5 anni in su. Liniziativa, nata in collaborazione con Apple Distinguished Educators, permetter ai nativi digitali di esprimersi, imparare e conoscere attraverso le potenzialit del tablet che, unito ai pi classici strumenti educativi come i libri di testo, rappresenta lultima frontiera in materia di educazione. In tutto il mondo cos come in Italia, le migliori istituzioni scolastiche mettono a disposizione dei propri alunni strumenti allavanguardia e materiali didattici di ultima generazione. Non si pu pensare di insegnare ai bambini del nuovo millennio con le stesse modalit che sono state usate con noi trentanni fa, ha spiegato Chiara Tr a v e r s i , Director di ISB, LInter-

DICo: guarDate la tV, Ma CoN CosCIeNZa

aI gIoVaNI
per la tv che ho rappresentato, di aver rovinato il gusto e la qualit della tv. Non assolutamente cos. La televisione rispecchia la realt, non educa o meno gli spettatori. Certo, ci sono i reality il peggio preferiti dai giovani. Per va detto che se vero che la tv pu avere contenuti diseducativi, altrettanto vero che esiste il telecomando, la libert di scelta. Ecco, i giovani vanno abituati sin da piccoli a gestire la televisione, a compiere scelte ragionate. Ha parlato di reality. Ma non hanno ormai segnato unepoca? Questi programmi proseguono nella misura in cui qualcuno continua a guardarli. Facebook, twitter, youtube: il mondo dei giovani comunica sempre pi virtualmente. La tv deve temere questa concorrenza? vero che i giovani guardano poca tv. Ed altrettanto vero che ci dovr senzaltro essere unintegrazione tra questi due mondi. Sta gi accadendo, peraltro. Lultimo Festival di Sanre-

incontro con Silvia arzuffi, per anni regista di Striscia la Notizia e paperissima e oggi in trincea a Colognola per difendere il quartiere dallimpatto dellaeroporto.
di Sara NOriS

hiacchierona, sicura di s e determinata (e non sar un caso se Gerry Scotti la definisce un vero mastino), Silvia Arzuffi, regista bergamasca, per anni braccio destro di Antonio Ricci in tanti programmi di successo quali Striscia la Notizia e Paperissima, racconta il suo modo di vedere la tv, che spesso pecca di mancanza di professionalit, punta il dito contro i reality e la cronaca nera e, da femminista convinta negli anni Settanta, non sopporta lostentazione della parit dei sessi. Silvia Arzuffi, che da un paio danni tornata nella sua Bergamo, una citt che ama nonostante le sue tante incongruenze, un fiume in piena. Perch la televisione sempre stata ed tuttora Paperissima la vede ancora al lavoro con Ricci la sua vita. Il modo di fare tv cambiato. Pregi e difetti.

Sicuramente un pregio la velocit. Avere rapidamente conoscenze (che possono riguardare sia notizia sia uno spettacolo) un vantaggio. La tv oggi mordi e fuggi. Certo, c il bello e il brutto insieme. E il rischio di non riuscire a salvare il bello. Quando ho iniziato, nel 78, cera lesplosione delle tv private. Allora cera bisogno di professionalit, ma cera molto pi entusiasmo, libert despressione e soprattutto lavoro di gruppo. Ne sono usciti programmi privi di difetti tecnici. Oggi la pecca pi grande spesso la mancanza di professionalit. Non crede che i programmi tv oggi vengano pensati troppo in base allaudience? Tutto pensato in base agli indici dascolto. Vale per Rai, Mediaset, La7 e anche per Sky. Per dobbiamo anche dire che laudience la sopravvivenza di un programma. E non poco. Ma ai giovani, il futuro del paese, questa tv che messaggi lancia? un bel dilemma. Vengo accusata,

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mo, per esempio, s appoggiato, nella sezione giovani, ai social network. Lei in facebook? S e quasi per dovere. Mi sono iscritta lanno scorso e sono stata subito sommersa da richieste di amicizia che oggi reputo inutili. Condividere? Ma cosa? Perch? Io sono molto gelosa della mia privacy. Secondo Popper la televisione cattiva maestra. Un consiglio alle mamme? La tv pu essere un ottimo strumento di distrazione, ma non la baby sitter a cui affidare i propri figli. Bisogna esser capaci di impedire la visione di certe trasmissioni, evitare di lasciare bambini e ragazzi sempre soli davanti allo schermo. Cosa guarda in tv? Nellordine: film, talk show di qualsiasi argomento e spettacoli dintrattenimento. Guardo tutto ci che riguarda i giovani perch mi piace osservarli, intravvedere il futuro regista o conduttore. Quando cambia canale?

petronio
nella pagina precedente, Silvia Arzuffi con Mel Brooks e ezio Greggio. In questa pagina, con Gerry Scotti, Christian de Sica e Michelle Hunziker.

abbiamo grandi cervelli e forze positive, siamo capaci di grandi accoglienze e coltiviamo la virt della tolleranza, pi di Milano
Con la cronaca nera. Mi interessa soltanto la notizia del fatto poi evito tutto il contorno a volte eccessivo. Non seguo neppure i reality: tecnicamente sono perfetti, inattaccabili, ma non mi interessano. Infine, non sopporto i talk show faziosi. A me piace il confronto. I programmi di cucina impazzano su quasi tutte le reti. giustificata tanta attenzione ai fornelli? Non li guardo. Credo, tuttavia, che possano servire a diffondere ulteriormente la cultura gastronomica. Che ricordo ha dei suoi anni in Mediaset? Anni bellissimi, pieni di entusiasmo. Cera lavoro di gruppo, si condividevaMESI 12aprile 2012

no progetti che sarebbero poi diventati importanti. Cera molta libert dazione e c tuttora. Con la discesa in campo di Berlusconi il clima in azienda cambiato? No, nemmeno a Striscia la Notizia. Abbiamo continuato a far satira come sempre. Da Milano a Colognola. Che impatto ha avuto il suo documentario sullaeroporto di Orio? Il filmato ha attirato ulteriormente lattenzione dei media, e ovviamente anche del Gabibbo, sul nostro quartiere. Nessuno di noi contro laeroporto, ma chi vive ogni giorno con gli aerei sopra la testa chiede il rispetto delle disposizioni di legge fissate dal ministero nel 2003, quando stata approvata la valutazione di impatto ambientale. Chi preposto ad attuare queste disposizioni deve fare il suo dovere. Punti di forza e debolezza di Bergamo. Parto dalla debolezza. Bergamo sta dimenticando lambiente, non cura la sua bellezza. Leco-mostro in via Autostrada un esempio lampante, il resto sotto gli occhi di tutti. Ci manca solo che si faccia anche il Parco dello Sport e sacrificheremo altro territorio. Punto di forza sono senzaltro le persone. Abbiamo grandi cervelli e forze positive, siamo capaci di grandi accoglienze e coltiviamo la virt della tolleranza, pi di Milano. Giochiamo un po. Rai o Mediaset? Mediaset. Ma perch in Rai ho lavorato poco. Tra reality e programmi politici chi butta dalla torre? Reality. Il tg preferito? Non ne ho uno preferito. Se posso li vedo tutti. Il programma che avrebbe voluto fare?

Bergamo sta dimenticando lambiente, non cura la sua bellezza. Leco-mostro in via Autostrada un esempio lampante
Un programma satirico alla Chiambretti. Un lato che ama del suo carattere? Tenacia. Non mollo losso. Come dice Gerry Scotti, sono un mastino. Cosa non sopporta delle donne? Essendo stata femminista convinta negli anni Settanta, non tollero la prevaricazione della donna sul maschio, lostentazione della parit dei sessi. Ma chi lha detto che bisogna essere uguali?. Ha una collezione? No, mai avuta. Il piatto che cucina meglio? Mi dicono i classici bergamaschi, polenta, arrosto, coniglio, ma anche qualche piatto romano come la carbonara e lamatriciana. Mai senza. Qualcosa da leggere. Cane o gatto? Gatto. Ne ho due. Femmine. Perch sono pi sfortunate, non le vuole mai nessuno. Se non avesse fatto tv Mi sarebbe piaciuto studiare economia. Conoscerla vuol dire approfondire la storia delluomo. leconomia che fa la politica, non viceversa. Sono lunica tra i colleghi a saper fare la dichiarazione dei redditi. Per loro sono una marziana.

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la sICureZZa sulle straDe sI tINge DI rosa


Due donne alla guida delle rispettive polizie Stradali: sono Mirella pontiggia e Barbara Barra. Ci hanno raccontato i loro obiettivi, le loro emozioni e la sfida quotidiana per conciliare famiglie e lavoro.

P BergaMo e BresCIa
ENsIERI dI ne di Seriate che, con il distaccamento di Treviglio, fanno capo alla Stradale di Bergamo, con Mirella Pontiggia, bergamasca di Longuelo, in regia. Non da meno la cugina Barbara Barra una tra i primi funzionari donna a vestire la divisa della Polizia, dove entrata nell86 oggi al comando di una grande sezione come quella di Brescia con ben sei reparti: Chiari, Montichiari, Desenzano, Sal, Boario e Iseo. Incarichi e impegni affrontati con fermezza, ed estrema flessibilit: Come tutte le altre donne del mondo, concilio famiglia e lavoro, gestisco casa e ufficio e mi divido tra mille impegni sottolinea Mirella Pontiggia con nonchalance, nonostante la sua giornata tipo non sia certo allinsegna della routine e le sue responsabilit vadano ben al di l del districarsi tra ufficio, asilo o scuola e supermercato. Un buon equilibrio sul lavoro deriva dalla serenit familiare aggiunge Barra . Conciliare tutto non facile, ma in questo noi donne siamo maestre, anche se il tempo per la famiglia inevitabilmente sacrificato dagli impegni lavorativi. Donne e mamme con le stellette da comandante che ogni giorno si dividono tra lavoro e famiglia, emergenze ed esodi da gestire per garantire viaggi sicuri a tutti, notti di pattuglia da pianificare per prevenire le stragi del sabato sera, figli a casa con i loro impegni extra-scolastici e sportivi da organizzare tra una riunione e laltra, sempre preparate alleventualit di un trasferimento. Un sforzo tutto al femminile, frutto delle capacit organizzative che rende le donne abili nel saper conciliare lavoro e vita privata, ma anche e soprattutto

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di laUra BerNarDi lOCaTelli

ono due donne a vigilare sugli automobilisti bergamaschi e bresciani: sui primi veglia il vicequestore aggiunto Mirella Pontiggia, da tre anni al comando della Polizia Stradale di Bergamo, sui secondi Barbara Barra, gi ai vertici della Polstrada orobica dal 2004 al 2009, oggi primo dirigente al comando di Brescia. Due donne in divisa, pronte a gestire ogni problematica legata alla viabilit, su strade e autostrade, ad occuparsi quindi di automobilisti e autotrasportatori fino al controllo delle stazioni di servizio sullA4. Il tutto coordinando e gestendo il personale, per la maggior parte maschile. I novanta chilometri autostradali pi trafficati dEuropa, dal cavalcavia di Viale Certosa a Milano fino a Brescia Est, sono di competenza esclusiva della Sottosezio-

alla preparazione: quelle ai vertici della Polizia stradale (alla guida in Italia di ben 41 sezioni, con una donna, Maria Luisa Pellizzari, da gennaio ai massimi vertici) hanno oltre il doppio dei titoli accademici rispetto ai loro colleghi uomini, anche se solo una su cento arriva in vetta e solo il 6% raggiunge il grado di commissario, in base ai risultati di una recente indagine condotta dal Ministero della Difesa. Lobiettivo primario cui i comandanti e i loro agenti si dedicano ogni giorno quello di ridurre il pi possibile la mortalit sulle strade, attraverso una campagna di prevenzione e maggiori controlli. La guardia non pu mai abbassarsi: per consolidare i risultati ottenuti nel decennio 2001 - 2010 con oltre 78mila vite salvate, la Commissione Europea ha fissato il nuovo obiettivo di dimezzare ulteriormente il numero dei decessi

Mirella Pontiggia

Barbara Barra
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entro il 2020, definendo sette obiettivi, il primo tra i quali il miglioramento delleducazione stradale e della formazione per gli utenti della strada. Il nostro lavoro ci porta purtroppo a toccare tragedie umane e familiari e a dover dare notizie davvero inaccettabili.

Il nostro impegno quello di prevenire il pi possibile, mettendo in campo tutte le nostre risorse ed energie sottolinea Pontiggia. Tocchiamo lati emotivamente scoperti, trovandoci a dare ai familiari la notizia peggiore . Non ci si abitua mai agli incidenti stradali, alle

vittime della strada e a chi porta conseguenze gravi da questi tragici eventi. Ognuno di noi porta dentro s immagini e circostanze indelebili, che rendono questo lavoro a volte davvero difficile soprattutto dal punto di vista dellimpatto emotivo conclude Barra.

lINterVIsta
Perch avete scelto questa professione? Pontiggia. Sono cresciuta sin da bambina con il mito della divisa: mio fratello Maurizio, di nove anni pi grande, maresciallo, capo dellArma dei Carabinieri. Cos quando si trattato di scegliere cosa fare da grande non ho esitato a inseguire il mio sogno a Roma. Barra. Ho scelto questa professione quasi per caso, a 18 anni, incuriosita dal concorso. Giorno dopo giorno vestire la divisa allIstituto Superiore a Roma, per quattro anni, vivere unesperienza di formazione in un ambiente assolutamente inconsueto, mi ha portato ad avvertire un grande senso di appartenenza e attaccamento. Immaginereste un altro lavoro? P. No, sento forte limportanza del servizio che sto svolgendo, dallimpegno gravoso nel contrastare la mortalit in strada, attraverso tutte le azioni possibili, alla pi soddisfazione nel restituire, nellambito delle operazioni di polizia giudiziaria, anche la refurtiva recuperata ai legittimi proprietari. Il tutto in aggiunta agli imprevisti del mestiere, come la gestione delle emergenze, dalle quelle provocate dal meteo al blocco degli autotrasportatori. B. Non saprei pensare a qualcosa di diverso. Sono tantissimi gli aspetti che amo del mio lavoro, che consente di dividersi tra vari impegni e di abbracciare diversi ambiti, da quelli pi operativi a quelli di pianificazione fino alla gestione del personale, permettendomi di investire le mie energie con sempre maggiore entusiasmo e curiosit. Gli interventi che ricorda maggiormente? P. Beh, abbiamo posto fine alla fuga in

Con gli smartphone pi distrazioni al volante


autostrada della banda del forellino. Erano albanesi, carichi di gioielli e quadri trafugati dalle ville. Nel maggio nel 211o abbiamo poi scortato ladunata degli alpini, che ha portato a Bergamo pi di mezzo milione di penne nere, 500 mila veicoli tra auto, camper, furgoni ed altri mezzi. Recentemente, invece, abbiamo coordinato le indagini che hanno portato al recupero di una refurtiva importante, con quadri antichi unacquaforte attribuita a Rembrandt e un quadro di Durer obbligazioni, vestiti firmati, gioielli, computer e argenteria razziati nelle aree di sosta. B. Nel 1998 sono stata la prima donna comandante al Giro dItalia, a capo del contingente di motociclisti preposti al servizio di scorta. Unesperienza importante. Anche perch per un funzionario stradale, il Giro rappresenta lapice degli impegni. Ricordo con emozione diversi servizi di staffetta a personalit e autorit, tra cui quelli al Papa in visita a Brescia e allimperatore del Giappone a Milano. Questultima tra i servizi che molti nel nostro ambiente ricordano ancora, visto che ha richiesto quasi un anno di preparazione. Quali sono le infrazioni pi ricorrenti? P. Ci si distrae ancora troppo al volante con il telefonino e solo pochi rispettano lobbligo delle cinture di sicurezza posteriori, che vanno sempre allacciate, anche perch in caso di incidente sono soprattutto i bambini a subire maggiori lesioni. Sono inoltre ancora troppi i

Barbara Barra

giovani che si mettono al volante dopo aver assunto alcool o sostanze stupefacenti. Nessuno medico di se stesso e sa quando supera il suo limite: per questo bisogna seguire lesempio del Nord Europa, dove i gruppi di ragazzi scelgono il guidatore designato che incaricato di portare tutti a casa in sicurezza. B. difficilissimo far capire limportanza di un uso corretto e sicuro del telefonino quando si al volante: si mandano troppi sms e si parla ancora troppo al cellulare senza auricolare e con gli smartphone le disattenzioni si sono moltiplicate. Migliore la consapevolezza dei rischi connessi allabuso di alcolici e stupefacenti alla guida, alleccesso di velocit e al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza; si registra infatti un calo delle infrazioni contestate a fronte di un maggior numero di controlli. Sta passando finalmente il concetto del guidatore designato e da quando stato adottato il Safety Tutor la velocit condizionata e le infrazioni a Brescia sono scese dalle 26.834 del 2010 alle 18.766 nel 2011. Le scuse pi improbabili che vi capitato di sentire durante un controllo? P. Nei ricorsi si accampano pretesti a volte davvero improbabili. Sono allordine del giorno durante i controlli: c la signora che si stupisce perch viene multata mentre parla al cellulare a semaforo rosso cui devi spiegare che circolare non sinonimo di muoversi e chi al volante con un tasso alcolemico elevatissimo e nega di aver bevuto. B. Si sempre bevuto meno di quanto non rilevi letilometro e la velocit non coincide mai con quella rilevata da noi.

Una volta il conducente decisamente alticcio di unauto precipitata in un burrone, mi disse stupito: Ma scusi signorina non vede che ho regolarmente parcheggiato sul ciglio della strada?. Pi efficace reprimere o prevenire? P. Sarebbe bello non reprimere affatto e in tal caso non ci sarebbe pi bisogno di prevenire. Alle campagne di educazione stradale dedichiamo sempre maggiori risorse per portare negli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, dallasilo alle superiori, un messaggio di legalit, mettendo in guardia i ragazzi dai pericoli che possono incontrare in strada, aderendo ai progetti ministeriali come Icaro, indirizzato alle scuole medie e superiori per la realizzazione di un file multimediale dal titolo Sulla strada mi piace; non mi piace e collaborando fianco a fianco con le istituzioni e gli enti del territorio. Siamo lunica sezione italiana ad avere in dotazione un simulatore di guida della moto, lHonda riding trainer, con cui mettiamo alla prova, direttamente in sella, i ragazzi in odore di patentino per unesperienza di guida virtuale, vicinissima alla realt. B. Prevenzione e repressione devono andare di pari passo con la comunicazione. Chiarire le ragioni che sot-

tendono allistituzione di una regola e delle sanzioni che ne conseguono nel momento in cui viene infranta portano allequazione perfetta tra rispetto delle regole e rispetto della vita umana. Grazie al coinvolgimento dei conducenti nel rispetto delle regole, ad esempio attraverso linformazione costante da parte della Polizia Stradale delle localit in cui vengono effettuati i controlli e dei rischi cui si va incontro violando, si constata con una certa frequenza ladozione di comportamenti virtuosi. Che messaggio lanciare ai giovani? P. Quando vediamo come capitato di recente, sia a Bergamo che a Brescia, nel corso di uninchiesta delle Iene sul popolo della notte e i controlli del sabato che i ragazzi organizzano in modo responsabile, oltre alluscita, anche il loro rientro a casa con un guidatore designato, possiamo considerarlo gi un traguardo importante. Ai ragazzi bisogna parlare attraverso esempi e testimonianze: un filmato ancorch duro non ha lo stesso effetto di ascoltare la testimonianza di un loro coetaneo finito su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente stradale o visitare un reparto di terapia intensiva o ascoltare il racconto di un membro delle associazioni dei familiari delle vittime della strada. B. La campagna che consegue i migliori risultati quella condivisa sin dal progetto, che avvicina gli utenti della strada, in particolare i pi giovani, con un linguaggio comprensibile ed efficace per indurre al rispetto delle regole. Questanno Brescia ha inaugurato il tour nazionale del progetto ministeriale Icaro indirizzato ai bambini della scuola materna ed elementare che trasforma in un gioco il codice della strada e crea un primo contatto diretto con gli agenti. Lefficacia della campagna nellobbedienza coinvolta: attraverso i bambini coinvolgiamo anche i genitori e viceversa. I bambini hanno imparato a riconoscere le nostre divise e ci salutano per strada con la mano. Spesso coinvolgo i miei figli per misurare lefficacia dei messaggi delle campagne. Le maestre mi dicono che sono preparatissimi in educazione stradale.
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Chi ha bevuto quasi sempre minimizza o nega

Mirella Pontiggia

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In tempo di crisi c chi investe nellarte

R
di MariO CONSerVa

UBRICA

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AMO IL MIO LAVORO, LARTE E LA BELLEZZA SCONFIGGERANNO QUESTA CRISI ECONOMICA E CULTURALE
Art Events, societ bergamasca che si occupa di promuovere eventi darte moderna, diventata negli ultimi anni una realt di prestigio nel panorama artistico contemporaneo internazionale.
Non mi fa paura la crisi economica, temo maggiormente la crisi culturale, quella mancanza di passione verso ci che in giro per il mondo ci rappresenta: larte. Mario Mazzoleni, ex arbitro di calcio di Serie A, opinionista televisivo, anche e soprattutto un affermato gallerista darte. Direttore artistico di Art Events, societ che, con la moglie Simona Occioni, si occupa di organizzare eventi dedicati ad artisti contemporanei emergenti, una volta appeso il fischietto al chiodo ha iniziato questo percorso che nellarco di sei anni lo ha portato in giro per il mondo, tra Mosca e Ginevra, tra Londra e Miami. La gente che incontro in giro per il mondo, quando parlo di arte italiana sgrana gli occhi ed apre il cuore, per questo porto avanti con grande entusiasmo questo progetto. Art Events gestisce in Italia quattro diversi spazi espositivi: la sede ad Alzano Lombardo, alle porte di Bergamo, nelle sale di Palazzo Barzizza, ma le esposizioni di prestigio sono quelle di Forte Village in Sardegna, resort considerato tra i migliori al Mondo e di Castel Monastero, antico borgo medioevale a due passi da Siena a Castelnuovo Berardenga. Il nostro un modo diverso di fare arte, non aspettiamo che gli appassionati entrino in galleria. Gli anni passano e il modo di fare il gallerista per fortuna cambia. Noi portiamo larte dal cliente, in vacanza, al mare, sulla spiaggia in contesti esclusivi... Allinterno di Forte Village il gallerista Mario Mazzoleni Mario Mazzoleni in Piazza Vecchia a Bergamo alta gestisce due diversi spazi: Nel magnifico Hotel Castello c la galleria darte contemporanea dove proponiamo 25 diversi artisti emergenti, bravi, talentuosi, mentre nella Piazza delle Griffe c un moderno e coloratissimo Sono un piccolo imprenditore che coltiva store dedicato alle geniali creazioni del mio amico la propria azienda con la stessa passione americano Romero Britto, un fenomeno della Pop Art di un artista che dipinge la sua opera. americana, considerato il nuovo Andy Warhol. Percepisco che la mia realt pu crescere Questanno anche uno spazio dedicato a Salvador e creare, quindi cerco di trascinare coloro Dal: Il pi grande di tutti sottolinea Mazzoleni un che mi stanno attorno affinch questo mio autentico talento che presenter in un apposito spazio sogno si realizzi. creato a Forte Village: 15 serigrafie, 18 sculture e 3 Non sono n un capo n un leader ma magnifici monumenti nel parco esterno della galleria. voglio riuscire nellintento di creare Un evento di grande rilevanza che testimonia la crescita qualcosa di importante. di questa giovane e dinamica societ bergamasca che va Pensando in questo modo non vedo contro la crisi: La crisi c e si sente, ma sono convinto differenze tra economia e cultura, e che la bellezza dellarte, la talentuosit degli artisti che linnovazione nel mio modo di fare lavorano con il mio marchio, limpegno e la nostra arte non un insieme di novit ma caparbiet porter risultati importanti. semplicemente la costruzione del futuro.

in evidenza

STRATEGIA DIMPRESA
torNa a CresCere Il rICIClo DeI MaterIalI
uN supporto strategICo per lINDustrIa ItalIaNa

n tempi di crisi si erano fermate in Italia anche le attivit di recupero e riciclo dei materiali, e infatti il 2009 aveva registrato un calo rispetto agli anni precedenti sulle attivit del settore. Il recente rapporto di Fise Unire LItalia del riciclo relativo al 2010 riporta un po di ottimismo, perch dimostra una significativa inversione di tendenza, con un rialzo del 40% su base annua, che riporta il trend in area nettamente positiva. Il fatto confortante non solo per i vantaggi di un sistema del recupero dei materiali in grado di funzionare, ma anche perch luscita veloce dalla situazione di impasse testimonia che la strutturazione in consorzi e altre organizzazioni di filiera per la gestione del sistema ben consolidata ed in grado di reggere ad emergenze negative. Lo studio riferito a 15 filiere di materiali/prodotti: carta, vetro, plastica, gomma e pneumatici fuori uso, legno, alluminio, acciaio, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori, oli minerali esausti, oli e grassi vegetali ed animali esausti, frazione organica, rifiuti inerti da costruzione e demolizione, tessile, veicoli fuori uso. La premessa dobbli-

go con cui si apre il rapporto che gli effetti della crisi, accompagnata da cali generalizzati nella produzione in tutti i comparti e conseguente contrazione dei consumi, si sono fatti sentire anche nel settore: i principali materiali destinati al riciclo rottami di ferrosi, di alluminio, di carta, legno, plastica e vetro hanno infatti avuto come risultato nel 2009 una consistente flessione dei quantitativi trattati, pari al 24,7% (da 31 milioni di tonnellate del 2008 a 24 milioni del 2009). In controtendenza i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, indicati sinteticamente con la sigla Raee, la cui raccolta si invece caratterizzata per una forte crescita. A fronte del calo dei quantitativi trattati, quasi tutti i settori hanno fatto registrare crescite considerevoli delle percentuali di riciclo rispetto ai quantitativi immessi al consumo, con risultati in alcuni casi vicini all80%, come nel caso della carta e acciaio. interessante rilevare tra laltro che la crescita dellimportante segmento dei rifiuti elettronici continuata anche nel 2011, raggiungendo complessivamente il quantitativo di 260mila tonnellate recuperate attraverso il consorzio Ecolight.

Una prima conclusione che il settore del recupero e riciclo regge e riesce a fare passi in avanti in tempi di economia difficile, rappresentando non solo un pilastro reale della green economy ma soprattutto un elemento strategico e un insostituibile supporto dellindustria manifatturiera del nostro paese. Il Rapporto offre inoltre lopportunit per una seria riflessione sul ruolo del recupero e riciclo dei materiali in un paese come il nostro, notoriamente deficitario sul fronte dellapprovvigionamento delle materie prime indispensabili alle nostre produzioni, e ci fa scoprire una volta di pi che possiamo contare su una solida attivit in questo campo, sotto molti aspetti fra le pi avanzate dEuropa; ad esempio confortante rilevare che in molte Regioni le raccolte differenziate sono intorno al 50% e in alcuni settori, come quello degli imballaggi, si riesce a riciclare il 64% dellimmesso al consumo. Ci sono quindi risultati significativi, ed bene che ci siano informazione e consapevolezza sulloperativit raggiunte in Italia in questo settore, in anni di attivit sul recupero e riciclo degli scarti e dei materiali e prodotti giunti a fine ciclo di vita, che ha consentito di sostenere gli impatti della crisi pi grave del dopoguerra e che consente ora di affrontare con maggior tranquillit altre prove. Il Rapporto fotografa infatti un meccanismo dinamico, efficiente e innovativo, che non richiede radicali riordini normativi, ma piuttosto completamenti e manutenzioni puntuali e ben mirate, anche per evitare il rischio che, come avvenuto per altri settori economici, il riciclo si sposti allestero.
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La Camera di Commercio premia linnovazione tecnologica
01/03 La Giunta della Camera di Commercio di Bergamo ha approvato il bando di concorso 2012 per lassegnazione di tre premi alle Innovazioni tecnologiche brevettate di prodotto o di processo. La volont dellente camerale quella di premiare le imprese della provincia che abbiano realizzato interventi tecnologicamente innovativi e utilizzato il brevetto quale strumento di valorizzazione e di protezione della propriet intellettuale. Il fondo a disposizione di 45mila euro.

AcHEcA

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quale membro del Comitato territoriale divisione BPV, costituito di recente, e del quale stato nominato presidente. Menini, a cui competeva lo status di amministratore non indipendente, era anche membro del Comitato esecutivo del Creberg. stato, tra laltro, anche amministratore delegato della banca.

Trasferimento tecnologico e innovazione dimpresa: accordo tra Kilometro Rosso e ITT


09/03 Kilometro Rosso, il Parco scientifico tecnologico di Bergamo classificato dal Censis tra le prime dieci iniziative deccellenza per linnovazione in Italia, ha firmato una convenzione con lIstituto italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Lobiettivo quello di promuovere la ricerca industriale, linnovazione e lo sviluppo di tecnologie di frontiera nelle imprese. La Convenzione agevoler le possibili collaborazioni scientifiche e il trasferimento di competenze tra lIIT e la rete dei partner di Kilometro Rosso. Laccordo commenta il presidente del Parco, Alberto Bombassei consentir di accelerare i processi di innovazione industriale attraverso un accesso pi facile, per il sistema delle imprese, alla produzione scientifica e tecnologica dellIstituto Italiano di Tecnologia. Rappresenta un importante e doveroso tentativo di collaborazione tra due realt di successo nei rispettivi settori, tecnologico e industriale. Mi auguro che iniziative come queste non rimangano isolate, ma diventino pi frequenti e siano perseguite con costanza per rendere pi competitivo il sistema industriale del nostro Paese.

Ubi Banca, agli sportelli si possono acquistare diamanti


04/03 partita loperazione Diamanti in Banca. Grazie allaccordo con il gruppo Diamond Love Bond di Anversa, specializzato nella vendita di gemme, nelle filiali di Ubi Banca si potranno acquistare pietre preziose direttamente agli sportelli. Per chi stanco delle solite forme dinvestimento, si tratta di una formula alternativa che, evidenzia Diamond Love Bond in una nota, segue un criterio fondamentale: quello delleccellenza. Nella qualit del prodotto, nel servizio di consulenza, nella sicurezza, e soprattutto nella competitivit del costo. Da Ubi Banca fanno sapere che a livello tecnico lofferta riguarda diamanti di alta qualit, certificati dal Gia (Gemological Institute of America), che non presentano impurit o fluorescenza.

LUniversit vuole diventare tedesca e puntare su una strettissima integrazione con il mondo delle imprese. Va in questa direzione laccordo firmato dallateneo bergamasco e da Confindustria Bergamo che ha lobiettivo di favorire loccupazione dei neo-laureati, potenziare stage, tirocini e dottorati lunghi nelle aziende e far partire nuovi corsi legati ai settori tecnologici emergenti che hanno ricadute effettive nella nostra provincia. Il modello di ispirazione quello tedesco, famoso per la forte integrazione tra la scuola e il mondo del lavoro anche a livello universitario, ma con unattenzione anche alle esperienze anglosassoni pi avanzate. Fra le novit anche la salita in cattedra di tecnici e manager aziendali per iniziative formative specifiche, per esempio in area meccatronica e della gomma-plastica. Unattenzione particolare andr alle pmi, da sempre in difficolt a rapportarsi con il mondo della ricerca e delluniversit. Ci sono grandi aspettative e voglia di concretezza ha sottolineato il rettore Stefano Paleari.

Accordo tra Universit e Confindustria Bergamo. Potenziati dottorati, 06/03 stage e tirocini

Confcooperative Bergamo, Guerini il nuovo presidente


13/03 Giuseppe Guerini, 46 anni, il nuovo presidente di Confcooperative Bergamo, eletto allunanimit allassemblea congressuale che si tenuta tenutasi alla Sala Caravaggio della Fiera di Bergamo. Gi segretario generale dellorganizzazione, nonch presidente di Federsolidariet, Guerini succede a Sergio Bonetti e guider lUnione provinciale per i prossimi quattro anni. Lassemblea ha visto anche lelezione del nuovo consiglio provinciale, composto da 33 membri, e quello dei revisori dei conti. Nuove sinergie in termini di aggregazioni tra cooperative e crescita occupazionale guideranno lazione di Confcooperative Bergamo, oggi la centrale cooperativa pi rappresentativa del territorio con una base sociale composta da 332 imprese che raggruppano oltre 67mila soci e pi di 7.600 lavoratori dipendenti per un fatturato di oltre 751 milioni di euro.
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Franco Menini lascia la vicepresidenza del Creberg


07/03 Con lettera pervenuta al Credito Bergamasco lo scorso 7 marzo, Franco Menini, vicepresidente vicario, ha comunicato la decisione di rinunziare allincarico di componente del Cda dellIstituto di Credito di Largo Porta Nuova. La decisione scaturita dallincompatibilit prevista dallo Statuto sociale del Banco Popolare in relazione alla carica assunta da Menini

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tra INNoVaZIoNe e DIsoCCupaZIoNe


la riforma del mercato del lavoro? Se tutti siamo flessibili, nessuno precario. lincertezza del posto di lavoro come certezza del diritto al lavoro. Se c sviluppo tutto si risolve, ma in mancanza di crescita, se vogliamo dare lavoro a chi non ce lha occorre dividere il lavoro che c.

Il laVoro

di aleSSaNDrO CheUla

giovani, se vogliono riappropriarsi del futuro, devono prendere nelle loro mani il proprio destino. Noi gli abbiamo lasciato una montagna di debiti poich ci siamo mangiati tutto quello che cera nel piatto. In un Paese dove il 30% dei giovani disoccupato a vita (50% al Sud) se vogliamo dare lavoro non a tutti, cosa peraltro impossibile, ma a quasi tutti, flessibilizzare non basta pi, occorre precarizzare. Una bestemmia, certo. Ma chi pi blasfemo? Chi difende il posto fisso per i pochi che

avranno ancora tale privilegio o chi si preoccupa di dare lavoro ai molti che stanno fuori dalla cittadella fortificata del lavoro, dal fortino sempre pi blindato del posto garantito? Quei molti che, non lavorando e quindi non potendo versare i contributi, non avranno la pensione e saranno candidati a un futuro da barboni? Il lavoro per tutti a tempo indeterminato semplicemente unutopia impossibile e impraticabile non esistendo pi in nessuna economia sociale di mercato (ripetiamo: sociale, non solo di mercato). Lavoro per tutti a tempo determinato cio flessibilit per tutti? Possibile, ma al punto dram-

matico cui son giunte le cose per dare lavoro non a tutti ma quasi tutti i milioni di giovani disoccupati non basta pi flessibilizzare, occorre precarizzare. Cio andare in senso diametralmente opposto a quanto si sta facendo. Una blasfemia per il sindacato. SpOSTare laSSe riVeNDiCaTiVO Ma una cosa certa, anzi due. La prima che bisogna gradualmente spostare lasse rivendicativo dal problema degli occupati a quello dei disoccupati; la seconda che, stante il probabile prolungamento dellattuale recessione,

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per dare lavoro non a tutti ma quasi tutti occorrer ridistribuire il lavoro che c. Ovvero, in buona sostanza, dividere la miseria. Limperativo categorico il superamento del dualismo contrattuale che divide il mondo dal lavoro tra stabili e precari, tra la mega-corporazione degli occupati-assistiti-garantiti-protetti da una parte e precari a vita dallaltra, tra tempo indeterminato cio posto fisso e tempo determinato ossia lavoro atipicotemporaneo-transitorio. Il superamento della rigidit del mercato del lavoro va ben oltre la manutenzione dellarticolo 18, condizione necessaria ma non sufficiente, poich richiede nellimmediato non solo una riparametrazione del mercato del lavoro ma anche una ristrutturazione del rapporto di lavoro. E in prospettiva, come spiegheremo, una rivoluzione culturale e una rimodulazione individuale. SCiOperO GeNerale O GeNeraZiONale? Ugo La Malfa, repubblicano figlio del Partito dAzione e militante di Giustizia e Libert nonch parlamentare della prima Repubblica ed esponente delle borghesia riformista e progressista, a proposito del sindacato italiano amava dire: Se fossi un giovane disoccupato sparerei al sindacato degli occupati. Ci per dire che la rigida tutela degli occupati in termini di privilegi corporativi e conservativi, per quanto istituzionalmente comprensibile da parte del sindacato che deve tutelare gli occupati, penalizza di fatto i disoccupati escludendoli,in assenza di sviluppo o in mancanza di crescita come avviene oggi, dal mondo del lavoro. Mario Monti, quando era commissario Ue per la concorrenza, al meeting di Cernobbio del 1998 lasci di stucco la platea di seriosi e compresi economisti affermando, a proposito dello sciopero generale, che in Italia servirebbe uno sciopero generazionale. Ci a significare che i giovani devono prendere in mano il proprio destino senza delegarlo ai partiti o al sindacato, e soprattutto senza delegarlo ai padri, poich la societ divisa sempre meno da classi di propriet e sempre pi da classi di et. Il mercato del lavoro italiano diviso tra una maggioranza di garantiti a vita col posto fisso e una minoranza sempre pi numerosa di precari a vita col posto variabile,per non dire volubile e volatile. Per arrivare ad una accettabile par condicio, dando a quel 30% di giovani disoccupati una prospettiva o almeno una parvenza di pari opportunit rispetto agli occupati, occorrerebbe procedere ad un graduale e progressivo smantellamento della corporazione degli occupati-assistitigarantiti-protetti. FleSSiBiliT iN eNTraTa-USCiTa Liberalizzare il mercato del lavoro significa infatti creare osmosi (passaggio) tra mondo del lavoro e del non lavoro, tra occupati e disoccupati, tra flessibilit in entrata e in uscita. Per rendere provvisoria cio reversibile la disoccupazione necessario rendere temporanea cio transitoria anche loccupazione. Da ci discendono, come elencato nel sommario in calce al titolo, alcuni corollari. Se tutti siamo flessibili, nessuno precario; lincertezza del posto di lavoro condizione della certezza del diritto al lavoro; per garantire i protetti occorre in una certa misura precarizzare i garantiti. In buona sostanza, se la crisi continuer o se la crescita ritarder, per dare lavoro ai disoccupati, sottooccupati, inoccupati e precari occorrer ridistribuire il lavoro, ovvero, in parole pi semplici e brutali ma efficaci, pensare non a come dividere una ricchezza che non c pi ma come suddividere la miseria che c. Insomma, per dare il lavoro non a tutti ma almeno alla maggioranza degli aventi diritto, non solo giovani ma anche gli espulsi dal mondo del lavoro, e se la crisi non sar riassorbibile non baster pi nemmeno flessibilizzare ma, lungi dallinseguire la chimera impossibile

del posto fisso per tutti, potrebbe essere necessario precarizzare. Un delitto per il sindacato corporativo e protezionista ma, in assenza di alternative o di possibilitdi crescita, una triste necessit. A meno che non si renda flessibile e reversibile tutto il mercato del lavoro e tutti gli occupati. In omaggio allassioma che dovrebbe essere la regola aurea del contratto unico: se tutti siamo flessibili, nessuno precario. Ma larticolo18, questo il punto, anche dentro di noi. Nel senso che siamo noi i primi responsabili della rigidit del mercato del lavoro, che non ha cause solo politiche o istituzionali, ma anche culturali e psicologiche. Cio personali e individuali. Ed questa, ci auguriamo, la parte pi inedita e lapproccio forse pi originale del nostro discorso. DalleGO alleVO Dal VeSprO alleSTrO Ego inteso come culto di se stessi, evo come culto della storia e della memoria. Estro inteso come fantasia, creativit e volont personali, qualit tipicamente giovanili; vespro inteso come tramonto, vespertino appunto, cose che appartengono a coloro il cui futuro dietro le spalle. Dobbiamo uscire dal vespro in cui tutti siamo calati e che tutti stiamo vivendo per tornare allestro. Ovvero alla volont e creativit. E dunque alla speranza. Lorigine dei nostri mali aver barattato la illusoria speranza nel domani (i sistemi di valori delle vecchie ideologie) con la delusoria certezza del futuro (il sistema di interessi nati dalla nuove tecnologie). Il momento che stiamo vivendo non estro, fantasia, ma vespro, tramonto. Dobbiamo invertire la rotta, ribaltare la tendenza. Come? Dal culto dellego, di se stessi, dobbiamo tornare alla cultura dellevo, della storia. Della nostra storia. Per trovarvi, oltre alla memoria de passato, la coscienza del presente e la speranza nel futuro. Dire che il futuro appartiene ai giovani una banalit. Cos stato fino ad oggi. Ma la realt che stiamo vivendo dice il contrario: il futuro non pi dei giovani. Lavvenire che ci aspetta sembra riservare ai giovani un domani nebuloso e incerto, pieno di rischi e con po-

che opportunit. Il nostro futuro invece, quello della nostra generazione (se idealmente prendiamo a riferimento quella degli attuali sessantenni) era radioso perch pieno di speranza. Cera lattesa. Cera laspettativa. Cera la crescita. Fu davvero il tempo dellavvento. GeNeraZiONe TraDiTa Oggi no. Oggi tutto cambiato e cambier a ritmi ancora pi rapidi. Noi ci siamo arricchiti, siamo diventati pi ricchi dei nostri genitori. I nostri figli no. Essi nella maggior parte dei casi non diventeranno pi ricchi di noi. Il loro futuro non promette nulla di buono. A meno che non si decidano a prenderlo in mano. Senza deleghe, ma anche senza velleit giovanilistiche, ribellistiche o iconoclastiche. Senza deleghe ai partiti ma dedicandosi alla politica in prima persona. Come 12 Mesi propone da tempo (dal 2009 ad oggi, ossia da quando abbiamo cominciato a parlarne e scriverne su queste colonne). Mai come

oggi i giovani possono essere, oltre che vittime di un destino cinico e baro di cui non hanno colpa, gli artefici di un nuovo destino. Certo non onirico e non sempre radioso, ma quantomeno diverso e meno peggio da quello che noi abbiamo riservato loro. Occorre un salto di qualit che prima di essere politico deve essere culturale e coscienziale, cio generazionale. Senza fare tabula rasa, ovviamente. Senza rifiutare il passato ma metabolizzandone le cose migliori. Senza buttare la tradizione alle ortiche o alla rodente critica dei topi. Senza lasciare tutto il passato alla radente critica del tempo, e senza abbandonarne leredit migliore alla rovente critica del vento, ma conciliando trinitariamente passato, presente e futuro. Come da tre anni andiamo dicendo su queste impunite colonne. La memoria del passato, la coscienza del presente, la speranza nel futuro. Le tre coordinate del diagramma della vita. Le triplice essenza della nostra esistenza.

perch non si parla pi di abolire lart. 18 in cambio del contratto unico, cio del superamento del dualismo tra posto fisso e lavoro precario?
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A cITT

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a BergaMo e BresCIa
luci e ombre nella relazione del presidente della Corte dappello di Brescia, Giuliana Campanato, allinaugurazione del nuovo anno giudiziario.
e degli avvocati. Il buon servizio della giustizia, che costituisce garanzia dei eggere con attenzione le stadiritti, espressione di sovranit e che, tistiche e analizzare i dati attraverso la definizione delle liti, riafquasi scontato quando ci si ferma il principio della civile convivenriferisce ad argomenti di tipo za e del vivere ordinato, estende i suoi economico, meno prevedibile che ad effetti ad ogni aspetto della vita di un esprimere questa esigenza sia la presiterritorio: da quello del rispetto delle dente della Corte dappello di Brescia, regole e dellaffermazione dei valori Graziana Campanato, nella sua relaziodemocratici a quello delle condizioni di ne annuale per linizio del nuovo anno sviluppo e del benessere economico. giudiziario. Il motivo della sua richiesta Questo rallentamento della macchi semplice: il superamento dei cronici na giustizia favorisce il presentarsi di vuoti degli organici, ai quali non si sta sintomi allarmanti di disagio sociale: indicando alcun rimedio, in un molemergenza sfratti, il numero consimento in cui la modernizzazione del stente di fallimenti, la gravit di alcuni sistema giudiziario dovrebbe imporsi delitti che vanno dalla corruzione, anche come una priorit ineludibile. organizzata, ai gravi fatti di sangue, ai Ma non sembra essere cos. Di certo la reati ambientali comportanti danni alla presidente non si arrende e lavora su salute nel lavoro; offrono un quadro alquello che c ricordando che pure calarmante di un territorio esposto alle inrenti di personale amministrativo e di filtrazioni di gruppi malavitosi. E se si magistrati gli uffici sono riusciti a fronpu lavorare sullo sviluppo ulteriore di teggiare le sopravvenienze, mantenendo una cultura dellorganizzazione, dellefi tempi di definizioni nel paradigma indificienza, della programmazione, della cato dal legislatore per non incorrere in qualit del risultato, della valutazione responsabilit risarcitorie, vale a dire due e dellaccountability, ovvero della sodanni. I numeri lo confermano. Nel setdisfazione dellutenza, restano irrisolti tore civile, nei Tribunali ordinari e nelle alcuni temi come quelli ai tagli della loro sezioni distaccate, le iscrizioni (nuospesa che hanno comportato, anzich una ragionata rinuncia al superfluo, la riduziosentenze secondo i termini di pubblicazione - anno 2010 ne degli organici del (% sul totale delle sentenze pubblicate) personale amministraCorTe dAPPello tivo senza una giustidI BreSCIA entro 30 gg tra 31 e 60 gg tra 61 e 90 gg tra 90 e 120 gg oltre 120 gg ficata compensazione 77,12% 14,9% 7,70% 0,05% 0,16% attraverso sistemi di TrIBunAlI snellimento delle pro(sentenze collegiali) entro 60 gg tra 61 e 120 gg oltre 120 gg cedure. Anche perch BeRgamO 99,82% 0,18% 0,00% il lavoro del giudice

I NuMerI Della gIustIZIa


di rOBerTO GiUlieTTi

ve cause) sono nel complesso aumentate (+2,82%), ma sono aumentate anche le sentenze (+2,65%) con un aumento della pendenza veramente irrilevante (+0,11%). Nel settore penale, nel periodo di riferimento 2010/2011, si avuto un lieve incremento che segnala il persistente elevato carico gravante sul distretto di Brescia. A fronte di queste sopravvenienze aumentata presso le Procure della Repubblica, considerate nel loro insieme, la pendenza dei procedimenti, nella misura globale del 3,27%. A fare da collo di bottiglia la Corte dappello che diventata la sede in cui i tempi della giustizia rallentano la definizione dei procedimenti. Con un carico di oltre 6.000 cause civili e 11mila procedimenti penali, una sopravvenienza allanno di circa 2.500 cause civili e oltre 4mila penali si legge sempre nella relazione , la Corte non pare certamente in grado di abbattere la pendenza e di liberarsi in tempi ragionevoli del suo pesante fardello (vedi tabella). E questo a tutto discapito dei cittadini perch lamministrazione della giustizia non costituisce unattivit il cui rilievo circoscritto strettamente al mondo dei magistrati

BReScIa

100,00%

0,00%

0,00%
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A cITT

non pu appiattirsi sulla quantit, quale essa sia, perch sono necessari ponderazione, studio, attenzione e decorosa stesura dei provvedimenti. TripliCaTi i reaTi Di STalKiNG Gli uffici giudiziari del distretto sono costituiti oltre che dalla Corte dappello e dalla relativa procura generale, dal tribunale di sorveglianza, dal tribunale per i minorenni e da cinque tribunali ordinari (Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona e Crema) con le relative procure e sedi distaccate. Gli abitanti del distretto, secondo i dati Istat del 2011, sono oltre 3,1 milioni, con oltre 248mila imprese e 1,1 milione di addetti. Lufficio della Corte dAppello di Brescia ha il rapporto giudice/abitanti tra i pi penalizzati dItalia, vale a dire un giudice per 83mila abitanti, superato solo dalla Corte dAppello di Venezia. Il rapporto tra magistrati giudicanti e abitanti (sotto laspetto sia della consistenza delle piante organiche sia della presenza in servizio) penalizzante: Brescia occupa la penultima posizione un magistrato ogni 16mila abitanti, contro Milano che ha un magistrato ogni 10mila abitanti. Il distretto di Brescia quello che presenta la percentuale pi bassa di personale di

cancelleria rispetto alla popolazione. Per il solo ufficio della Corte dappello, che anche in questo caso occupa il posto peggiore in assoluto c un impiegato amministrativo ogni 35mila abitanti. Per quanto riguarda il numero di reati che il distretto giudiziario si trova a gestire, la relazione del presidente Campanato dettagliata, specifica e pubblica. Andando a selezionarne alcuni, si vede come nel corso di un anno (dal 1 luglio 2010 al 30 giugno 2011) a Brescia sono stati denunciati 12 delitti (10 a Bergamo) oggettivamente e soggettivamente politici di cui 5 per attivit terroristica. Contro la Pubblica amministrazione i reati sono stati complessivamente 1.231 a Brescia (691 a Bergamo), di cui 84 per corruzione (12 a Bergamo), 8 per concussione (6 a Bergamo). I reati contro la moralit pubblica, il buon costume, il gioco e le scommesse, nella nostra citt sono stati 133 mentre a Bergamo solo 18. Gli omicidi colposi a Brescia sono stati 259 mentre a Bergamo 112. Sempre troppo alti i reati commessi con violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro: rispettivamente 932 e 720. Sempre nello stesso arco di tempo, i reati di sequestro di persona, arresto illegale, indebita limitazione della libert personale, abusi di

Giuliana Campanato, presidente della Corte dappello di Brescia.

incidenza prescrizioni sul totale procedimenti definiti


Sede Bergamo Brescia TrIBunAle e relATIVe SezIonI dibattimento dibattimento Totale collegiale monocratico dibattimento 1,82% 0,91% 1,35% 1,37% 1,37% 1,34% GIP PreSSo Il TrIBunAle noti Gip Gup 6,27% 23,37% ProCurA PreSSo Il TrIBunAle noti 4,62% 20,65%

intercettazioni (dati aggiornati al 3/11/2011)


uffICIo Procura generale della Repubblica presso la corte di appello Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni Totale Procure della repubblica del distretto PROcuRa BReScIa PROcuRa BeRgamO
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utenze telefoniche 44 50 4.139 648 2.993

ambiente 6 0 176 34 113

altre tipologie di bersagli 0 0 42 7 23

autorit contro arrestati e detenuti sono stati 45 a Brescia e nessuno a Bergamo. In preoccupante crescita i reati legati alla pornografia minorile (Brescia 104 e Bergamo 6) cos come quelli legati alla detenzione di materiale pedopornografico (123 e 8) ed i reati di stalking (atti persecutori) con 341 casi a Brescia e 165 a Bergamo. Triplicati i reati concernenti laccesso abusivo a sistemi informatici compiuti da cracker (450 e 63). A Brescia oltre il 20% lincidenza delle prescrizioni nella procura presso il tribunale, sul totale dei procedimenti definiti (vedi tabella). I pi normali reati di furto sono stati oltre 10mila a Brescia (di cui 9.846 compiuti da ignoti) e solo 123 a Bergamo. Costanti i reati di rapina che sono stati complessivamente 728 nella Leonessa e 590 a Bergamo; in lieve calo quelli di estorsione che sono stati rispettivamente 186 e 154 (ma in questo caso quelli ignoti sono stati solo 29 e 31). Cinque i sequestri di persona con scopi estorsivi. In calo i reati di truffa (noti: 1.767 e 1.000; ignoti: 1.647 e 709) mentre in leggera crescita quelli legati allusura (93 a Brescia e 23 Bergamo) cos come quelli di ricettazione (757 e 830) e di riciclaggio (63 e 39). In crescita anche i reati collegabili a fallimenti e procedure concorsuali in genere (332 e 142) e dei reati in materia tributaria (853 e 659). In calo (vedi tabella) il numero di decreti di intercettazioni (o di convalida) che sono passati dai 664 del 2009/2010 ai 488 del 2010/2011. Allopposto il numero delle intercettazioni autorizzate a Bergamo sono passate dalle 1.652 alle 2.722 dellultimo anno.

NcHIEsTA

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lItIgIosaMeNte
rapporti sempre pi freddi, conflitti e incomprensioni in aumento: la vita in condominio sempre pi difficile e larrivo degli immigrati non contribuisce a facilitare la convivenza. il sociologo: lo specchio di come cambiato il clima relazionale del paese.
di SerGiO COTTi

tuttI INsIeMe

rimo nucleo della societ, dopo la famiglia, e per questo sintesi fedele di un intero popolo, il condominio molto pi di un agglomerato, talvolta numeroso, di persone che abitano nello stesso palazzo. Ci che si nasconde allinterno di quelle mura, dove oggi vive il 53,4% degli italiani, spesso lembrione del carattere di una nazione.

In altre parole, vizi, costumi e abitudini, che tv e giornali ci raccontano a proposito degli italiani, altro non sono che unesasperazione di quel che succede allinterno delle nostre case. E cos la vita di condominio non solo si modifica al passo di una societ in continuo cambiamento, ma a volte conoscerne le dinamiche pu aiutare meglio a capire dove sta andando lintera nazione. A giudicare ma lo vedremo pi avanti dal livello di litigiosit, non si direbbe

che stiamo procedendo nella direzione migliore. Tuttavia bene non limitare a questa, che pure rappresenta una delle criticit, le tante sfaccettature che caratterizzano la vita allinterno dei condomini. Nel corso degli ultimi trentanni non cambiato solo il condominio, ma sono cambiate le nostre citt, i luoghi di aggregazione e la vita sociale nel suo insieme spiega Stefano Tomelleri, docente di Sociologia alla Facolt di

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Gli amministratori condominiali: Il tasso di litigiosit in aumento negli stabili di fascia bassa, sempre pi spesso per motivi economici
di buona salute ne beneficia tutta la societ nel suo insieme. La vita nei condomini, dunque, sta cambiando e i primi ad accorgersene sono gli amministratori, sui quali pesa la responsabilit, oltre che di far quadrare i bilanci, anche di mantenere un certo ordine nei palazzi. Fino a qualche anno fa lamministratore di condominio faceva una semplice ripartizione di costi spiega Agostino Manzoni, presidente provinciale dellAnaci, lassociazione di categoria pi rappresentativa a livello nazionale . Oggi le leggi cambiano in continuazione, le problematiche aumentano, non ultima quella relativa alle nuove esigenze energetiche, e cos si modifica anche il lavoro dellamministratore, che ormai non pi possibile improvvisare, come invece succedeva un tempo. Gli amministratori di condominio che lavorano in provincia di Bergamo sono circa duemila, per quasi 22.600 condomini. Di questi oltre 1.500 gestiscono un solo condominio. Sono loro le prime sentinelle che avvertono i cambiamenti allinterno dei palazzi. in atto un cambiamento importante dice Manzoni anche per via dellincremento del numero di stranieri. Si parla spesso di litigiosit tra condomini, ma occorre fare dei distinguo. Nei condomini di fascia medio-alta, il tasso di litigiosit estremamente contenuto, mentre aumenta in quelli di fascia pi bassa, sempre pi spesso per motivi economici. Il

buon amministratore devessere in grado di ridurre la litigiosit e di riportare alla calma le situazioni che rischiano di degenerare in contenziosi civili. Il concetto sociale di condominio conclude

Manzoni tanto importante quanto finora poco considerato. Cambiare la mentalit della gente, per una convivenza pi civile, non facile. Per questo abbiamo fatto la scelta di andare a parlare

agli studenti. Speriamo che, seminando adesso, tra ventanni ci siano condomini pi preparati, almeno su questioni fondamentali come comportamenti, abusi ed educazione.

e alla porta ora Bussa aNChe la DIFFIDeNZa Verso la straNIero


Quella con gli immigrati una coabitazione spesso difficile. le cause sono molteplici: debiti condominiali non pagati, usi e costumi differenti, scarsa conoscenza dei regolamenti. e ora cresce un nuovo timore: che si deprezzi il valore degli immobili se abitati da extracomunitari.
Quanto difficile la vita tra condomini, soprattutto quando non si parla la stessa lingua e non si hanno le stesse abitudini. I cittadini extracomunitari che vivono tra citt e provincia sono poco pi di 121mila e rappresentano ormai il 12 per cento della popolazione residente nella Bergamasca. E se da un lato i rapporti di buon vicinato sono gi messi a dura prova dalle tensioni della vita moderna, quando nei nostri palazzi arrivano ad abitare famiglie di stranieri, il pericolo purtroppo che le difficolt aumentino. Lincremento dei condomini stranieri non di per s una criticit, dice Antonello Pagani, direttore dellAppe, lAssociazione dei piccoli proprietari edilizi. Certo, ci sono persone che si comportano in maniera pi consona rispetto ai nostri costumi e altre che tengono a mantenere le loro tradizioni. qui che nascono i problemi, anche perch tra i bergamaschi c ancora una certa difficolt ad accettare lintegrazione degli stranieri. Per fare fronte alle difficolt che tanti stranieri hanno ad esprimersi in italiano, da un paio danni a questa parte alcuni amministratori stanno distribuendo nei palazzi regolamenti condominiali nelle loro lingue madri (soprattutto arabo, cinese, spagnolo e alcuni idiomi dellEst Europa). un modo per far conoscere e rispettare le regole, che spesso anche gli italiani dimenticano, e che denota una certa attenzione e volont di coinvolgere le famiglie straniere nella vita della nostra comunit. Il problema del mancato rispetto delle regole esiste spiega Luciano Patelli, agente immobiliare e presidente provinciale di Fimaa (la federazione degli agenti immobiliari) . Ci non significa per che dipenda dalla loro volont. Molti stranieri non sono abituati quanto noi italiani alle regole nei condomini, altri hanno inclinazioni diverse. una questione di integrazione, che va senzaltro favorita, e di esigenze reciproche che non collimano. Non un

Stefano Tomelleri, docente di Sociologia alla facolt di Scienze della formazione delluniversit di Bergamo.

Scienze della formazione dellUniversit di Bergamo . Pensiamo e agiamo ancora secondo gli schemi del passato, ma questi non funzionano poi cos bene per interpretare quello che sta accadendo e le trasformazioni in corso. Un esempio? Le riunioni condominiali. Sono un caso tipico di come sia cambiato il clima relazionale tra le persone, in cui sufficiente la pi piccola divergenza per scatenare discussioni e risentimenti. Litigi e incomprensioni nascono in un contesto in cui, sembra un paradosso, sempre pi difficile riuscire a creare relazioni. Viviamo in una societ dove lunit di misura lindividuo prosegue Tomelleri . Lo slogan di una nota pubblicit recita un mondo costruito attorno a te. Limmagine quella di una comoda poltrona rossa con attorno il deserto. Ecco, credo che questa immagine evochi metaforicamente la societ contemporanea. Dove siamo talmente presi da noi stessi che non ci accorgiamo del deserto che si crea attorno. Non dovremmo poi stupirci se nei condomini le persone non si conoscono, non si parlano e difficilmente creano reti di solidariet. Rapporti complessi, insomma, che il progressivo aumento del numero di immigrati sembra complicare ulteriorMESI 12aprile 2012

mente. Sicuramente, la presenza degli stranieri, con le loro differenti culture e abitudini, richiede una mentalit nuova rispetto al passato. E la convivenza quotidiana non certo facile aggiunge Tomelleri . Ma non credo che sia laumento di stranieri la causa dei nostri problemi. Piuttosto, gli immigrati sono i capri espiatori a portata di mano su cui scaricare il peso di una vita quotidiana frenetica, seriale e solitaria. Specie in citt, dove le barriere invisibili sembrano moltiplicarsi, isolando sempre pi le micro-comunit condominiali e raffreddando sempre pi i contatti tra vicini. Fenomeno, invece, che sembra pi limitato nelle comunit pi ristrette della provincia, dov ancora possibile incontrarsi e conoscersi anche fuori dal condominio. Ed qui che continuano ad esistere esempi di solidariet tra condomini, che ormai in citt si sono persi da anni. S, certo continua Tomelleri esistono casi di persone che vivendo nello stesso palazzo hanno deciso di organizzarsi per formare gruppi di acquisto, asili nido, servizi di mutuo aiuto. Queste iniziative di solidariet dal basso sono ora poco diffuse, ma dovrebbero essere valorizzate e promosse anche e soprattutto sul piano politico, per mostrare che quando il legame sociale gode

Antonello Pagani, direttore dellAppe.

luciano Patelli, agente immobiliare e presidente provinciale di fimaa.

problema di colore di pelle. Sono convinto che le generazioni future saranno pi abituate. Ci vorr del tempo, ma questo problema andr gradualmente a scomparire. I problemi, in effetti, non sono solo di lingua: gli attriti nascono per motivi gravi, come i debiti condominiali non onorati, ma anche per cause pi futili. Avere usi, costumi e tradizioni diverse, significa infatti anche avere abitudini differenti. E allora si litiga per gli odori dalle cucine oppure per gli ospiti numerosi e spesso rumorosi allinterno degli appartamenti. Un po come accade tra

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MADAGASCAR

PARCO NATURA VIVA

AUSTRALIA

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patelli (Fimaa): I condomini con una forte presenza di immigrati sono sempre meno richiesti dalle famiglie bergamasche
dice ancora Patelli . Se gli appartamenti sono belli, i proprietari tendono a non affittarli agli stranieri. Anche in questo caso, non si tratta di una questione di pelle, ma di manutenzione degli immobili. Dobbiamo quindi tornare a parlare di usi e costumi: gli stranieri non sono abituati a tinteggiare gli appartamenti, n a far arieggiare i locali. Ci vuol dire esporsi al rischio di muffe e umidit che, col tempo, rischiano di danneggiare la struttura dellabitazione. E qui si insinua purtroppo un altro problema, che riguarda un po tutti i palazzi, ma soprattutto quelli abitati in larga parte dalle famiglie straniere. Stiamo assistendo a una diminuzione delle ristrutturazioni spiega Pagani e questo evidentemente perch circolano meno soldi. Ci significa per che i nostri condomini sono tenuti sempre peggio, soprattutto fuori dal centro storico. Da qui al rischio di un progressivo degrado dei nostri palazzi, il passo breve. Meno ristrutturazioni significa perdita del valore dellimmobile e un maggiore insediamento di cittadini di fasce sempre pi deboli. Tra Bergamo e provincia sono almeno un paio i casi in cui la presenza massiccia di extracomunitari ha provocato, oltre a una situazione di degrado, un crollo del valore degli immobili. Parliamo di via Quarenghi e di Zingonia, dove presto i palazzi dellorrore saranno addirittura demoliti. Si tratta comunque di casi particolari e isolati conclude Pagani Larea di Zingonia dovr essere profondamente riqualificata. L si arrivati a questa situazione, perch abbiamo assistito a una forte

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vicini di casa bergamaschi, con la differenza che nei confronti degli stranieri tendiamo ad essere meno tolleranti. E queste sono anche le ragioni per cui i condomini con una forte presenza di extracomunitari sono sempre meno richiesti dalle famiglie bergamasche. Il trend in aumento e va di pari passo con lincremento del numero dei residenti stranieri in provincia di Bergamo. Appartamenti che diventano poco appetibili rischiano di perdere di valore e di trasformarsi in piccoli ghetti, perch gli unici disposti a comprare sono proprio gli stranieri. Questo purtroppo sta gi accadendo in alcuni paesi della provincia dice Patelli soprattutto nella zona dellIsola. In generale succede dov gi presente una forte incidenza di stranieri. L la gente non vuole pi andare ad abitare, di conseguenza sono molto pi lunghi i tempi di collocazione degli appartamenti che, nel

frattempo, perdono di valore. Ma se questo fenomeno si sta sviluppando in provincia, a Bergamo a parte il caso limite di via Quarenghi ancora difficile trovare palazzi quasi completamente abitati da extracomunitari. In citt non vedo questo pericolo, almeno nellimminenza. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, gli extracomunitari non hanno la possibilit di acquistare la casa a Bergamo. Spesso hanno famiglie numerose e lavorano da soli, magari senza stipendi troppo alti. Fuori da certi parametri, le banche non erogano mutui e per questo molto difficile che gli stranieri riescano a comprare appartamenti a cifre elevate. Meno disponibilit economiche significa necessariamente meno compravendite e un graduale ritorno alle locazioni. E questo un discorso che vale per gli immigrati, ma anche per tanti bergamaschi. Qui per si insinua un altro problema

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Condomini

concentrazione di extracomunitari di fascia debole in pochi fabbricati, perlopi soggetti a rischio emarginazione. La stessa cosa, seppure in maniera minore, avvenuta anche in via Qua-

renghi, anche se ultimamente la situazione migliorata. In entrambi i casi il valore degli immobili ne ha risentito parecchio ma, soprattutto per quel che riguarda via Quarenghi, quello tutto-

ra un mercato molto vivace, soprattutto per le comunit di extracomunitari. Ad ogni modo, non credo ci sia il rischio che situazioni simili possano ripetersi, n in citt, n in provincia.

aNIMalI DoMestICI, sChIaMaZZI, BrICIole suI BalCoNI, DelIBere CoNtestate: tutto Fa DIssIDIo
Una gabbia di matti in cui difficile andare daccordo, specialmente con chi abita al di l del muro. Detta cos, la vita nei condomini sembra un inferno. Di sicuro le cose non stanno proprio in questi termini, tuttavia innegabile che la litigiosit nei nostri palazzi andata aumentando con il passare degli anni. Daltronde, non un caso se le assemblee di condominio hanno la triste fama di essere delle bolge durante le quali, invece di discutere e di risolvere i problemi comuni, si alza la voce e ci si prende a male parole. come se allinterno del condominio si manifestassero tutte le tensioni, tutte le difficolt della vita quotidiana, lavorativa e spesso anche personale spiega Antonello Pagani, direttore dellAppe . E cos diventa una valvola di sfogo, dove la gente si sente libera di esprimere la propria aggressivit. Solo che prendersela con il vicino di casa il modo peggiore per farlo, soprattutto se come accade di frequente ci si accapiglia per questioni di poco conto. Eppure lesperienza insegna che sono proprio le quisquilie a generare le liti pi aspre. Se si potesse fare una classifica delle cause pi frequenti di dissidio tra condomini, in cima ci sarebbero i problemi con i quali probabilmente tutti hanno avuto a che fare almeno una volta nella vita: dagli animali domestici agli schiamazzi, dalle briciole rovesciate sul

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balcone sottostante, allacqua dei fiori che sgocciola sui terrazzi, dal volume della televisione, agli odori delle cucine. Rispetto solo a dieci-quindici anni fa, la litigiosit aumentata dice Pagani . Ormai si tende a essere troppo aggressivi e cos anche un piccolo problema spesso si ingigantisce. Per fortuna, la maggior parte delle liti condominiali non sfociano in procedimenti giudiziali, se non altro perch le cause sono parecchio onerose. Per una volta, dunque, i tempi lunghi della giustizia e le spese legali fanno da deterrente allistinto di voler portare il vicino di casa davanti a un tribunale per fare valere le proprie ragioni, evitando cos il trascinamento per anni di problemi che rischiano di ripercuotersi sul quieto vivere dello stesso condominio.
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pagani (appe): Il tasso generale di aggressivit purtroppo cresciuto. E cos anche il problema pi piccolo viene ingigantito

veba

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NcHIEsTA

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NcHIEsTA Condomini

ViaVit
Opere di Angelo Celsi
Borfuro riguardano limpugnazione di delibere condominiali e di riparto delle spese, specialmente quelle straordinarie, mentre frequenti sono anche le controversie circa lutilizzo delle parti comuni, dai parcheggi ai depositi, fino ai locali comuni del condominio. Molto spesso, lo abbiamo detto, le liti si risolvono tra le mura del palazzo, anche se, osserva ancora Pagani, altrettanto vero che le questioni di principio tendono ad essere portate avanti. Di recente ho sentito che la Cassazione ha trattato cause il cui valore economico era posto tra uno e cinque euro. Ci vuol dire che pur di vedersi corrisposta una cifra minima, qualcuno disposto, oltre ad aspettare degli anni, a rischiare di spendere migliaia di euro. Gi, perch oltre agli avvocati e alle spese dellistruttoria, quasi sempre prima di emettere una sentenza il tribunale si affida a consulenze e perizie tecniche altrettanto costose e non detto che chi intenta una causa, alla fine la vinca. I tempi dei processi sono tutto sommato contenuti, considerati i termini ai quali siamo abituati. In media, i processi in materia condominiale durano circa un anno e mezzo/due evidenziano in Tribunale salvo casi particolari di questioni preliminari o di estrema semplicit delloggetto della causa, che ne comportano la definizione in tempi pi brevi, e casi di particolare complessit dovuta a questioni pi delicate, oppure al numero elevato di condomini, o alla loro intensa litigiosit. Per quel che riguarda il tentativo di conciliazione, sono i giudici stessi che, di prassi, tentano (anche ripetutamente) una conciliazione sia allinizio che durante lo svolgimento del processo. Ad oggi, per, il numero di cause conciliate non supera, in media, il 10% del totale. Da marzo la mediazione diventata obbligatoria anche per le liti condominiali: quella che dunque fino a poche settimane fa era solo una prassi, seppure ben consolidata, adesso una pratica necessaria. Risolvere le questioni di vicinato davanti a un conciliatore, piuttosto che a un giudice, coster di meno e, soprattutto, lo si far in tempi molto pi rapidi. Per sapere se la normativa appena entrata in vigore dar buoni frutti, bisogner per attendere qualche tempo. Intanto c gi qualcuno che storce il naso, e non solo tra gli avvocati, che potrebbero veder diminuire il numero delle loro consulenze. Finora i tentativi di conciliazione non si sono rivelati efficaci conclude Pagani e di sicuro continueranno a non esserlo anche in futuro. Spesso si tratta di problemi radicati, per cui le parti, che vogliono avere ragione a tutti i costi, preferiranno aspettare la sentenza di un giudice. Al contrario, questo ulteriore passaggio considerato da molti lennesimo balzello da pagare.

Finora i tentativi di conciliazione davanti al giudice si sono rivelati poco efficaci. e anche con la mediazione, obbligatoria da marzo, poco cambier
per questo che, numeri alla mano, le aule giudiziarie non sembrano cos sommerse di cause che scaturiscono da liti tra vicini di casa. I procedimenti avviati ogni anno al tribunale civile di Bergamo sono circa una settantina. bene per specificare che questo dato si riferisce solo alle cause in materia strettamente condominiale, ovvero impugnazioni di delibere assembleari, spese condominiali e tabelle millesimali. Impossibile, invece, tenere conto di tutti gli altri contenziosi, spesso di carattere personale, che a volte acquisiscono pure una rilevanza penale. Limitandoci al settore pi strettamente condominiale, per cui competenze la Terza Sezione del Tribunale civile, i motivi di dissidio pi frequenti evidenziano in via

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TRAdE E QUARTIERI

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Borgo saNta CaterINa


DoVe la CItt a MIsura DuoMo
il tessuto sociale ancora integro, la fitta rete di negozi, la popolazione giovane in crescita fanno di questo angolo di Bergamo un caso unico. Non mancano tuttavia i problemi, come il nodo irrisolto dei parcheggi, la crisi che ha colpito alcune attivit e la movida che fa storcere il naso a molti residenti.
di laUra CereSOli

Insomma, una via a misura duomo dove lartigianato prende il sopravvento sui grandi marchi e dove limpronta straniera si nota ancora poco. Qualche kebab, a dire il vero, ha gi fatto la sua comparsa, ma nulla a che vedere con via Quarenghi o Borgo Palazzo. Eppure, anche in un contesto allapparenza cos idilliaco, qualche problema persiste. La maggior parte di queste botteghe, durante la settimana, pressoch vuota. Tanti sopravvivono, nonostante la crisi, ma arrivare alla fine del mese sempre pi dura. Qualcuno punta il dito sulla carenza di parcheggi, altri si sentono minacciati dai centri commerciali coi quali difficile competere. Eppure Borgo Santa Caterina ha ancora forti potenzialit e i negozianti ne sono consapevoli: servono solo un po pi di coesione e spirito di iniziativa per aiutare questo quartiere a non perdere la sua unicit. una sfida non facile, ne sono tutti un po consapevoli, ma ogni azione per tenere vivo il borgo va affrontata. CI RACCONTANO BOrGO SaNTa CaTeriNa

Una concorrenza dura quella dei centri commerciali S, anche perch parliamo di organizzazioni che riescono ad acquistare merce allingrosso e a praticare prezzi decisamente inferiori, quando non sottocosto. Impossibile competere. I vostri clienti sono tutti abitanti del quartiere? S, abbiamo la nostra nicchia di affezionati, soprattutto anziani e residenti. Le preferenze dei consumatori sono cambiate? In tv si parla molto di temi legati alla salute. E gli effetti sugli acquisti si avvertono. Per esempio, in calo la carne rossa, mentre in ascesa il pollame, meno grasso. paOlO praNDi (il TappeZZiere di BeNDOTTi paOlO)

anche famiglie con bambini piccoli. Vengono di sera, ma poi magari tornano per un acquisto. GiGliOla pieVaNi (la FlOreale) Da quanti anni fa la fiorista? Sono qui da quarantanni, ma questo negozio nato in Borgo Santa Caterina ben 65 anni fa. Se potesse tornare indietro, riaprirebbe lattivit qui? Le devo dire la verit? No. Perch? M scappata la voglia di stare in questo quartiere. I motivi? Sono i soliti, ma ormai cronici. Tra la crisi, che durissima, i nuovi centri commerciali a pochi chilometri di distanza e la carenza di parcheggi il lavoro si ridotto. una situazione condivisa da altri piccoli commercianti del borgo. Non so come ne usciremo.

pieriNa ViTali (la MaCelleria)

Paolo Prandi e Paolo Bendotti

uando si passeggia per Borgo Santa Caterina si respira unatmosfera daltri tempi. Il vociare dei bambini che si sfidano a colpi di pallone nel campetto delloratorio riecheggia per la via. Le nonne tengono per mano i propri nipotini e offrono loro un pezzo di pane caldo appena sfornato dal panificio situato a pochi metri dalla chiesa. I bar pullulano di signore che
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sorseggiano una tazza di t bollente, ma anche di studenti che, dopo la scuola, si concedono una merenda con un libro in mano e la testa fra le nuvole. Il numero di giovani, nel quartiere, pi o meno lo stesso di ventanni fa, anzi salito leggermente da 602 a 611. Una conferma del fatto che questo borgo gode ancora di una certa popolarit e vitalit demografica. Nel corso degli anni questo quartiere riuscito, pur nel rispetto della sua tradizione, a mantenersi al passo coi tempi grazie anche a unalta con-

centrazione di locali in grado di animare le serate con musica e intrattenimento. E poi ci sono i negozi storici, uno fra tutti la macelleria Coffetti che da pi di un secolo alimenta una folta schiera di clienti affezionati. In quello che un tempo era conosciuto come il Borgo doro ci sono oggi 108 tipologie commerciali. come camminare in un supermercato a cielo aperto dove convivono circa 25 bar e ristoranti, tre panifici, tre fioristi, sei tappezzieri, una farmacia. E ancora, fruttivendoli, cartolerie, parrucchieri.

Pierina Vitali

Da quando il Comune ha ridotto i parcheggi nel Borgo, la clientela diminuita? Purtroppo cos. Da noi si ferma sempre meno gente. Daltronde trovare un posteggio ormai unimpresa e il consumatore, se deve scegliere, opta per i centri commerciali dove i parcheggi sono comodissimi e soprattutto gratuiti.

Un giudizio secco su Borgo Santa Caterina? la via pi bella della citt. Addirittura? Certamente. Non a caso, dopo 50 anni di lavoro in via Moroni, ho deciso di aprire un negozio qui, insieme a mio nipote. Ma molti residenti si lamentano per i locali aperti fino a tarda sera. Ci saranno anche, non lo nego, ma pur vero che quando c movida il borgo vivo. Ecco perch organizzo le feste nel quartiere in collaborazione con gli altri commercianti. Limportante trovare il giusto equilibrio per accontentare tutti. un modo anche di rendere pi attrattiva la via dal punto di vista commerciale... innegabile che, soprattutto nei periodi pi caldi, le nostre manifestazioni portano qui nel borgo molte persone,
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TRAdE E QUARTIERI

Borgo Santa Caterina

pieriNO BaCiS (la CarTOliBreria pierrOT)

Pierino Bacis

Lei dove parcheggia per venire al lavoro? Allo stadio, se c posto, altrimenti in divieto. Il problema del parcheggio in questa via cosa ormai arcinota. Come lo risolverebbe questo problema? Cominciando ad accorciare i tempi di sosta, che dovrebbe durare meno di due ore per garantire un ricambio maggiore. Poi farei passare lautobus da via Suardi per non ingolfare il borgo e rendere pi fluido il traffico. Lei lavora qui dal 1989. Com cambiata la sua clientela? Una volta venivano da me tanti ragazzini alla ricerca di un regalo di compleanno da portare al loro compagno di classe. Oggi non succede quasi pi. O per risparmiare si fanno meno feste, o si va altrove a fare acquisti o cambiata la tipologia di regali. Chi lo sa. aNGelO COFFeTTi (MaCelleria) La sua unattivit storica. Da quanti anni aperta questa macelleria? Da pi di un secolo. Qual il segreto per essere cos longevi? La qualit e il servizio, la capacit di

soddisfare le esigenze dei consumatori. Abbiamo i nostri clienti affezionati. Allinizio della settimana meno, ma dal gioved al sabato lavoriamo bene. una comunit ben amalgamata questa del Borgo? S, qui ci sono ancora tanti giovani, molti frequentano come una volta il campetto di calcio delloratorio. Il merito di Don Chicco (Don Cristiano Re, ndr.) che sa rendere vivo lambiente. I locali aperti fino a tarda sera sono un problema? Per i giovani ci vuole anche levasione. Le nostre domande a

CriSTiNa MOrOSiNi (paNiFiCiO) Come vanno gli affari? Bene, non ci possiamo lamentare. Altri esercenti della via lamentano difficolt. Beh, il pane un prodotto che generalmente non manca mai in tavola. E che quindi non avverte crisi... Direi di s. Di solito registriamo un calo della clientela solo allinizio dellanno, probabilmente perch la gente mangia meno dopo le feste per smaltire le calorie.

Buona Pasqua

augurano

PAOLO SATTA, PRESIDENTE COMMERCIANTI BORGO SANTA CATERINA


Come definirebbe Borgo Santa Caterina? un centro commerciale allaperto perch qui ci sono tutte le tipologie merceologiche. Il vantaggio che non abbiamo negozi fotocopia, come spesso accade nei centri commerciali. la crisi si fa sentire? Prima veniva gente anche dallhinterland, oggi si ha limpressione di lavorare due ore al giorno per pochi residenti, per di pi anziani. Tutti hanno una gran fretta, cercano la comodit, non sono interessati al dialogo, vogliono arrivare al negozio in macchina, quindi scelgono punti vendita pi agevoli. la via conta 108 negozi, gli storici resistono, ma per quelli nuovi dura S perch, dopo anni di lavoro, molti sono diventati proprietari dei negozi, ma chi apre oggi deve sobbarcarsi le spese di affitto e gestione, e non poca cosa. Nellultimo anno hanno chiuso, nellordine, un negozio di abbigliamento, uno di artigianato, uno di esposizione cucine e un bar. altri hanno cambiato gestione, come la pasticceria camponuovo. Poi ci sono le eccezioni, come il Polentone, che ha azzeccato lidea giusta e ha un buon giro. C anche qualche straniero in pi? Solo kebab. Fino a due anni fa cera anche qualche negozio cinese, ma ora sono spariti. Sul piano della sicurezza ritiene sia un borgo tranquillo? Direi di s. Passeggiano tante famiglie con i bambini e i poliziotti di quartiere fanno il loro dovere.

Angelo Coffetti
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DOMENICA SEMPRE APERTO

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INTERLANd

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CI RACCONTANO SeriaTe

Delia TOrri (COlOriFiCiO MaGie e COlOri) Via Italia

la in bici la pista ciclabile una grande risorsa. La citt risente della vicinanza del capoluogo? Seriate ha sempre subito questa sua condizione di periferia di Bergamo. I seriatesi spesso trascurano il proprio territorio, anche dal punto di vista delle spese, per andare a Bergamo. un dato di fatto. Come se lo spiega? Beh, a Seriate manca un vero e proprio centro, una piazza ben tenuta e attrezzata, un punto dincontro. Ci sono paesi pi piccoli, come Trescore Balneario, per esempio, dove si esce volentieri perch il centro storico bello e ben tenuto. MaNUela FUMaGalli (laVaSeCCO iTalia) Via Italia Abita da molto qui? Purtroppo s e ci lavoro da 23 anni. Perch purtroppo? Si guardi attorno. Basta osservare fuori dal mio negozio. Le aiuole sono trascurate, in questa zona lilluminazione scarsa, lungo questa via spesso c sporcizia. Daccordo, vero che ci sono troppe persone incivili che buttano a terra di tutto, ma altrettanto vero che qualche cestino in pi non guasterebbe. Da commerciante si sente di descrivere la citt di Seriate? Quello che ci tengo a segnalare pi di tutto sono i problemi legati alla sicurezza: io stessa sono stata vittima di una rapina. Un malvivente entrato in negozio armato di coltello. E non sono stata lunica vittima in questa zona, altri negozianti hanno avuto esperienze poco piacevoli. FilippO MarCheSi (il CaFF Dei MarCheSi) Via Italia

delia Torri

serIate

e la pIaZZa Che NoN C


Divisa in diverse frazioni, carente di un vero e proprio spazio pubblico aggregativo, la citt fatica a trovare unanima condivisa. la vicinanza a Bergamo non aiuta. ecco i problemi in cerca di una soluzione

di GiOVaNNa DOlCi

in cerca di una sua identit Seriate. Oltre 25mila abitanti, una storia che si perde nel periodo della dominazione romana, la citt cresciuta sempre pi fino a divenire uno dei centri pi estesi e popolati della provincia orobica. Una citt che, come altri paesi dellhinterland, paga il prezzo di esser troppo vicina al capoluogo e per questo penalizzata dai tanti che preferiscono Bergamo anche solo per una passeggiata o per un giro tra le vetrine. Seriate ha storicamente

trovato la sua anima nel fiume, che le d il nome e che in passato ha rappresentato un punto di riferimento, una fonte di approvvigionamento e di aggregazione. Ma ora le cose sono cambiate. Sono gli stessi abitanti a segnalare questa condizione disagevole, a indicare la mancanza di nuovi poli dattrazione che non siano i centri commerciali, come il vicino Iper. un vecchio problema, portato anche allattenzione del consiglio comunale: ovvero, lassenza di un vero e proprio centro cittadino, la piazza dove la comunit possa riunirsi e condividere. La riqualificazione di Piazza Bolognini, lo-

riginario cuore della citt, al momento non ritenuta sufficiente. Lamministrazione, dal canto suo, si impegna a organizzare eventi che riuniscano i seriatesi, per esempio, chiudendo al traffico la strada principale, via Italia. Alla radice, poi, di questa mancanza di unidentit radicata resta la frammentazione della citt: le frazioni Comonte e Cassinone in particolare si sentono tagliate fuori dai servizi principali. Paderno, invece, soffre meno lisolamento. Perch se un tempo era fisicamente distaccata, pian piano divenuta tuttuno con il territorio comunale. A giudizio di molti

seriatesi gli sforzi dellamministrazione su queste problematiche non bastano. Chiedono di pi, soprattutto in termini di servizi al cittadino. I genitori, per esempio, rivendicano pi piste ciclabili: molte ne sono state realizzate negli ultimi anni, vero, ma altrettanto vero che manca un sistema che unisca alcuni tratti, come ad esempio quello del ponte di via Italia e via Dante. E ancora, pi cura del verde, in particolare delle aiuole pubbliche. A questa richiesta il Comune ha risposto con liniziativa Adotta laiuola, che ha trovato spesso il consenso e che diventata un modo per veicolare pubblicit. I commercianti, invece, vorrebbero pi sicurezza, dopo alcuni episodi di microcriminalit. In tanti, poi, lamentano la vicinanza di troppi centri commerciali. Una risorsa per i cittadini, ma un tallone dAchille per chi gestisce il piccolo dettaglio.

Da commerciante, come vive la citt di Seriate? Noi esercenti stiamo facendo i conti con la crisi e ci siamo riuniti per cercare delle soluzioni per contrastarla. nata cos lidea della Shopping Card, utilizzabile dai cittadini per fare acquisti in tutti i negozi che partecipano, una ventina. Otterranno sconti e consigli sugli acquisti. Si creer cos una sorta di centro commerciale allaperto. Una strategia di rilancio... S, ma non solo. Stiamo cercando di creare anche nuovi eventi a favore dei cittadini di Seriate, in modo da offrire loro un ulteriore punto vendita sotto casa. Mi riferisco in particolare a mercati e bancarelle. Da cosa nata questa idea? Abbiamo pensato soprattutto a quelle persone, come gli anziani, che hanno difficolt ad andare nei centri commerciali per fare la spesa. In questo modo avranno tutti i servizi in piazza. SiMONe reDOlFi (FOTOGraFia) Via Italia Cosa manca a Seriate? Credo che Seriate abbia bisogno di molte pi piste ciclabili. Ce ne sono, come qui in via Italia, ma molte si interrompono bruscamente sul ponte del fiume. un peccato. Per chi, come me e tante altre famiglie, porta i figli a scuo-

filippo Marchesi
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INTERLANd Seriate

In molti lamentano la mancanza di parcheggi, anche lei ne vorrebbe di pi? Almeno in questa zona non ci possiamo lamentare. Anche perch abbiamo il piazzale della vecchia fiera che adibito a parcheggio, ma devo dire che sempre vuoto. Quindi di posti ce ne sono a iosa. Secondo lei ci sono particolari problematiche da segnalare? Direi proprio di no, una citt in cui credo si viva bene. C solo un po di traffico nelle ore serali. E per quanto riguarda la sicurezza? Noi chiudiamo il bar attorno alle 20 e forse per questo fino ad oggi non siamo rimasti vittime di episodi legati alla microcriminalit. Siamo stati fortunati. DaMiaNO aMaGliO (riSTOraNTe pONTe aUTOSTraDa) Via Cassinone

S, anche perch ci sono problemi annosi come leccessiva rumorosit degli aerei che nonostante il cambio delle rotte non diminuita. Inoltre, subiamo anche linquinamento dellautostrada. Non solo, sulle zone di confine ci sono anche le cave che sono state trasformate in discariche. E poi manca una scuola elementare. iSMaella CarMiNaTi (parrUChiere iSMaella) Via Cassinone Molti elencano i problemi di Seriate e Le nostre domande a

in particolare di Cassinone. Ci saranno anche dei pregi? Io ho sempre vissuto a Cassinone e ora ci lavoro anche. Non cambierei mai. Certo, problemi ce ne sono, ma una realt che mi piace. Quali sono i punti di forza? Sicuramente loratorio. un grande centro di aggregazione che offre molte attivit soprattutto per i bambini. Quali servizi mancano? Sono del tutto assenti servizi essenziali come la farmacia e il bancomat.

SILVANA SANTISI SAITA, SINDACO DI SERIATE


Sindaco, diversi commercianti chiedono maggiore sicurezza. un capitolo che mi sta molto a cuore, ma posso affermare che non siamo toccati da numeri rilevanti riguardo alla criminalit. certo che in periodo di crisi economica gli episodi di microcriminalit aumentano, ma a Seriate non si pu parlare di allarme sicurezza. Ma avete comunque dato una risposta a questo malessere? Le iniziative che abbiamo adottato sono diverse. Per esempio, abbiamo attivato cartelli luminosi con le segnalazioni di truffe, avvertendo soprattutto gli anziani di non aprire la porta a sconosciuti. al riguardo, teniamo anche incontri periodici con i carabinieri e con la polizia locale. Purtroppo, abbiamo dovuto restringere il servizio della polizia municipale fino alle 22 per mancanza di personale, ma abbiamo avviato le attivit di controllo sui servizi pubblici e il vigile di quartiere, particolarmente apprezzato perch diventa un punto di riferimento per i cittadini e i commercianti. le famiglie, soprattutto i genitori, chiedono pi piste ciclabili, pur riconoscendo che Seriate ne ha gi molte. in particolare la richiesta riguarda il tratto di via italia sul ponte del Serio dove si interrompe fino a via Dante. una questione annosa. gi al mio primo mandato mi sono attivata per costruire una pista ciclabile sul modello del ponte di via Roma, ma se-

damiano Amaglio

Seriate ha unidentit molto particolare, frazioni come il Cassinone come la vivono? Purtroppo Cassinone vive una forte frammentazione che deresponsabilizza un po tutti. Per la conformazione del territorio, ci sono zone che appartengono a Seriate, altre a Bagnatica e unaltra ancora a Calcinate. Questa situazione in cosa si traduce? Il risultato che i servizi vengono gestiti in modo a mio modo di vedere discutibile. Come per esempio i servizi cimiteriali, che prima erano di competenza di Seriate e ora sono di Bagnatica. I cittadini di uno stesso comune hanno trattamenti diversi perch a Bagnatica alcuni servizi sono a pagamento, mentre a Seriate sono gratis. Quindi a Cassinone ci si sente cittadini seriatesi ma di serie B?
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condo le perizie non fattibile per questioni strutturali. altre ne sono previste nel piano attuativo e quindi in futuro arriveranno, ma ovviamente ci sono dei vincoli che dobbiamo per forza rispettare. le frazioni, in particolare Cassinone, chiedono pi attenzione da parte del Comune. alcuni cittadini affermano di sentirsi di serie B rispetto a quelli delle aree pi centrali. Soprattutto chiedono pi servizi come la farmacia, la scuola e lo sportello bancomat. conosco queste richieste ma posso dire che le frazioni non sono abbandonate. Quello che possiamo lo facciamo. abbiamo per esempio curato molto la viabilit portando il semaforo a chiamata davanti alla parrocchia, pi parcheggi e una rotatoria. Ho sofferto molto per la chiusura della scuola per mancanza di bambini iscritti, ma tra un anno sar pronto il centro disabili e socio educativo. Per la farmacia non posso fare nulla perch non dipende dal comune, ma potrebbero arrivarne altre due a breve. Vedremo.

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assaggi: una parola tanti significati, pi o meno espliciti. In teoria si parla di trattamenti per rilassare o per curare, offerti da professionisti in privato o in appositi centri. Tradotto nella pratica non sempre cos e la parola massaggio nasconde, a volte, prestazioni di altro genere. Fino a poco tempo fa non era poi cos difficile capire dove si poteva trovare una cosa e dove laltra. Dal 12 febbraio scorso la regione Lombardia ha approvato una nuova normativa per i Centri massaggi orientali che vengono assimilati alle attivit dei tradizionali centri estetici e rendendo quindi la loro apertura subordinata al possesso di requisiti professionali. Tale misura si rende necessaria per garantire ai clienti un grado di professionalit e igiene conforme agli standard minimi che crea disagi per i residenti, problematiche di ordine pubblico e di decoro e contribuisce al persistere di situazioni degradanti In sostanza si impone ai centri massaggi

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NcHIEsTA Massaggi

di avere almeno una figura professionale di estetista. Questa norma, sicuramente necessaria, forse non sar risolutiva: si assume in modo pi o meno regolare una persona con il diploma di estetista e il gioco fatto. Che questa poi lavori o controlli chi lavora non ha importanza. Ci che conta il pezzo di carta. NieNTe a Che VeDere CON i CeNTri eSTeTiCi Veri Cos nei centri massaggi oggi si possono fornire anche servizi come pedicure o manicure che tuttavia possono diventare un ulteriore paravento per altre attivit pi os: in questo modo forse pi difficile distinguere tra centri per il benessere e lestetica e centri dove spesso possibile trovare servizi pi personalizzati e approfonditi. In questa situazione a farne le spese sono i veri centri estetici che fanno un mestiere serio e stimabile con i classici servizi ceretta manicure e pedicure, pulizia del viso, solarium, ecc., con macchinari e prodotti spesso innovativi e costosi. Dietro la facciata per in certi luoghi, in gran parte gestiti da cinesi, si possono nascondere realt pi ambigue, dove le prestazioni offerte non sono propriamente massaggi, o non solo. Basta fare un giro in rete e seguire per un po uno dei tanti forum (massaggiamilano.it potrebbe essere un suggerimento per conoscere situazioni anche bresciane, ma solo una delle molteplici possibilit) per farsi unidea abbastanza chiara: ci sono posti

dove le parole sono meno limpide, le frasi si fanno allusive, e se sei un novellino fai anche la figura del pirla. C solo limbarazzo della scelta: negli ultimi tempi centri massaggi sono spuntati un po dappertutto, e altrettanto velocemente alcuni sono stati chiusi dopo controlli di Nas e polizia, per questioni di igiene o, qualche volta, di sfruttamento della prostituzione. Gli esempi non mancano, basta spulciare i media locali per trovarne diversi in tutta la Lombardia, anche se a Bergamo la situazione leggermente migliore rispetto alle altre provincie confinanti, la citt pi controllata. Forse anche per la presenza dellAccademia della Finanza. Questo non vuol dire, lo ripetiamo, che tutti i centri massaggi nascondano altre realt: significa semplicemente che alcuni di questi offrono altro. iTaliaNi, ThailaNDeSi e CiNeSi I centri massaggi sorti un po dovunque possono essere classificati in tre macrotipi: centri di propriet di italiani dove lavorano per lo pi ragazze dellest. Centri gestiti da thailandesi, pochi per la verit rispetto ai centri gestiti dai cinesi con lavoratrici della stessa nazionalit, che vanno decisamente per la maggiore. Tipologie diverse tra loro, non solo per la quantit. I thailandesi, oltre ad essere meno numerosi, sono seri, professionali, puliti. Quelli cinesi, non sempre ma spesso, presentano alcune caratteristiche poco onorevoli: in primo luogo la regola-

rit fiscale quasi un optional ma questo, ahinoi, non esclusiva dei centri massaggi, anzi. Secondo aspetto: ligiene, che allinizio era magari anche curata, ma oggi tende ad essere via via meno considerata, per non dire trascurata. A differenza dei normali centri estetici, il massaggio sul lettino o sul cosiddetto futon (ampio materasso a livello del pavimento) viene effettuato su teli che non vengono cambiati ogni massaggio, ma semplicemente ricoperti da strisce di carta usa e getta che ovviamente non garantiscono alcuna igiene, come i cuscini, non ricoperti da federe, su cui appoggiano visi e capelli gli innumerevoli clienti. Le tinozze nelle quali ci si lavava dopo il massaggio erano protette da una plastica monouso, oggi sono state sostituite da vasche a idromassaggio, nelle quali non basta certo una spruzzatina di detersivo per igienizzarle, soprattutto considerando che non viene fatta fare una doccia prima del massaggio e prima dellimmersione nella vasca. SFrUTTaMeNTO aSSiCUraTO Ancora, ed forse pi importante, la questione della, chiamiamola, forza lavoro: costituita sostanzialmente da donne, da poco pi che adolescenti a trenta-quarantenni. Le condizioni sono di chiaro sfruttamento, pi o meno indecente. Per carit, difficile trovare oggi settori in cui chi la lavora non in qualche misura sfruttato, ma nei centri massaggi la cosa si spinge a livelli vergognosi. Ne sa qualcosa Vanessa (nome di fantasia), giovane donna bresciana che raccontandoci la sua esperienza ci ha chiarito molti punti e senza mezzi termini. Dopo aver trovato on-line nella sezione degli annunci di lavoro lofferta di corso di formazione e successivo impiego come massaggiatrice, Vanessa si presentata, con tutta la buona volont e buona fede del mondo. Cercavano massaggiatrici anche non esperte racconta da formare con un corso e poi da selezionare. Allinizio sembrava tutto limpido, eravamo diverse donne italiane e straniere. Vanessa ha fatto il corso e iniziato a lavorare ad agosto 2010, in un centro nel primo hinterland, di propriet di un italiano, oggi chiuso dallautorit giudiziaria. Naturalmente il lavoro era in

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NcHIEsTA Massaggi

nero, il prezziario dellofferta deciso dal titolare ma in ogni caso a noi spettava un terzo del guadagno. Cos se per un massaggio normale si pagavano 50 euro a Vanessa ne restavano in tasca 15, per un body massage da 120 ne restavano 40. Ma di massaggi propriamente detti se ne facevano ben pochi ClieNTela MaSChile Non mi ci voluto molto per capire continua Vanessa . Tanto per cominciare il corso non ha formato granch, anche dopo esperte di massaggi non ne sono saltate fuori. In realt dovevamo fare ci che chiedeva il cliente, cio sesso. Gli uomini, perch solo di uomini si trattava, raramente qualche coppia, ma di donne proprio no dicevo, questi uomini che venivano al centro da un po pretendevano sempre di pi, erano espliciti nelle richieste sessuali. Per questo tutte noi italiane ce ne siamo andate, sono rimaste le ragazze dellest. Questo panorama diventato ancor pi fosco con lavvento della crisi economica: un tempo le cinesi che lavoravano nei centri, senza limiti di tempo n garanzie, in un paio danni riuscivano a mettere da parte una cifra sufficiente per aprire un loro centro, passando da operatici a titolari. Un bel salto di qualit, che consente di scalare un assetto gerarchico fondato su una riedizione di quel caporalato ancora cos comune nei settori delledilizia e agricolo. Cos, una volta pagato il debito contratto per arrivare in Italia, invece di uscire dal sistema di sfruttamento, le ragazze entrano nel meccanismo a livelli maggiori, diventando a loro volta sfruttatrici delle nuove che devono sottostare ai loro ordini, spesso basati sul ricatto del permesso di soggiorno, oltre che sul denaro. La crisi ha reso pi lenta la scalata sociale, e la concorrenza quindi divenuta spietata: per questo le ragazze sono spinte ad abbassare il limite della dignit, a dire di s alle offerte pi spinte per incamerare mance maggiori e accaparrasi un numero pi elevato di clienti. OFFerTa TUTTa FeMMiNile Last but not least (ultimo, ma non meno importante), lofferta: che cosa si trova in un centro massaggi? A prima vista una
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Pronto Intervento Diagnostico oncologico,


parlane con il tuo medico
Se sospetti di avere un problema oncologico, rivolgiti al tuo medico. Insieme potete scegliere di contattare il Pid, un servizio che non solo ti offre visite specialistiche e tutti gli esami necessari con accesso prioritario*, ma ti assiste per tutto il percorso diagnostico e, se necessario, terapeutico. Senza perdite di tempo e soprattutto senza lasciarti solo.

domanda inutile, basta leggere la definizione stessa. Appunto: come si diceva allinizio in questa strana epoca che stiamo vivendo, in certi casi (non ci stancheremo mai di rifiutare le generalizzazioni) massaggio indica qualche cosa daltro Entrando in qualche centro massaggio della citt non centro estetico, la differenza deve essere chiara la scena stata pi o meno la stessa. Innanzitutto gli orari, continuato dalle 10 a mezzanotte. Le vetrine tutte coperte da immagini di donne (anche se la clientela pressoch maschile), quasi tutte giovani dalla pelle bianchissima che si godono il momento di relax con cremine sul viso e massaggi sulle spalle. Campanello e numero di cellulare, spesso videocamera allingresso. Allinterno le luci sono generalmente basse, tendono al rosso, musica soft di sottofondo: in qualche caso occorre la tessera perch si tratta di un club, in altri no. Alla reception una donna, sempre giovane, a volte italiana, ma pi spesso cinese, che subito ti dice: ti mando una ragazza. Le ragazze, cinesi o comunque orientali, sono minute, vestite con pantacollant o jeans che strizzano le cosce esaltando le forme, magliette attillate e spesso scollate, niente camice bianco. Se rifiuti perch vuoi solo informazioni la donna al banco ti mette sotto il naso la lista e ti sciorina le tariffe. preSTaZiONi eQUiVOChe Il massaggio base detto rilassante (il pi economico, dai 20 euro per 40 minuti ai 30 per unora), ad ogni aggiunta di prestazione, o di prodotti, il prezzo sale: con o senza olio, massaggio corpo, con quattro mani, con pietre, thailandese, giappo-

nese, con bagno nella vasca a idromassaggio (50 euro unora con una ragazza che ti lava). C anche la serie con nomi astrusi o, per fare pi scena o forse pi ambiguo, definizioni in inglese: massaggio romantico, per esempio, o body massage. Romantico vuol dire che una ragazza, ti tocca dappertutto, guarda caso anche nelle parti intime, sfiorandole e con movimenti allusivi e provocanti spiega ancora la nostra guida Vanessa ; lobiettivo di eccitare il cliente, portarlo ad uno stato tale per cui non riesce a tirarsi indietro, vuole raggiungere lorgasmo e a questo punto paga lextra. Il body massage segue lo stesso principio: pi esplicito del romantico, qui la ragazza si strofina nuda sul corpo del cliente e ad ogni richiesta il prezzo sale. E i clienti, una volta divenuti abituali, chiedono sempre di pi, diventano pi aggressivi conclude Vanessa . Non ti resta che accettare la cosa o, come ho fatto io, andartene. Il centro dove Vanessa lavorava, ma meglio dire dove stata sfruttata da agosto a dicembre 2010, stato chiuso, come accade quasi ogni settimana per altri posti simili. Ma la chiusura non implica sempre la cessazione dellattivit, che spesso prosegue in altre forme, dai contatti telefonici al servizio personalizzato con le ragazze che, pi intraprendenti, avevano stabilito un rapporto diretto e individuale con il cliente del fu centro massaggi. Storie ormai ordinarie, che si leggono in rete pi che sui giornali e che proprio per la loro quotidianit invitano alla riflessione: non per fare sterile moralismo o iniziare inutili cacce alle streghe ma, se non altro, per tornare a dare un senso alle parole.

AOB, da 13 anni al fianco dei pazienti degli Ospedali Riuniti


LAssociazione Oncologica Bergamasca nata nel 1999, per iniziativa di un gruppo di medici dellOncologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Da allora non ha mai smesso di promuovere iniziative che mettessero al centro i pazienti oncologici. Il Pronto Intervento Diagnostico Oncologico (Pid) la pi recente e certamente la pi innovativa, che offre un punto di riferimento a cui rivolgersi in caso di sospetta malattia oncologia, per programmare tutti gli accertamenti diagnostici e avere la tempestiva valutazione di uno specialista. Ottimizzare la diagnosi e la terapia dei pazienti oncologici, riducendo al massimo i disagi, da sempre il nostro obiettivo spiega il Presidente dellAOB, Gaudenzio Cattaneo -. Per questo abbiamo deciso di sostenere il Pid degli Ospedali Riuniti di Bergamo, che consente di arrivare in tempi brevi a una diagnosi, sostenuti da un team di specialisti. Possono rivolgersi al Contact center del Pid i medici di assistenza primaria, i pazienti adulti ai quali il proprio medico curante abbia prospettato un sospetto oncologico e chiunque desideri informazioni sul servizio. Per contattare un operatore basta chiamare, al costo di una chiamata urbana, il numero 848.800.525, attivo da luned a venerd dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, oppure scrivere a pid.onco.bg@tops.it. Come funziona il Pid? Ce lo spiega Laura Chiappa, direttore sanitario degli Ospedali Riuniti: I pazienti gi in possesso dellimpegnativa urgente verranno richiamati dagli operatori del Pid per concordare la consegna della documentazione e prenotare la prima visita, che avverr tra le 24 e le 72 ore successive. Gli altri verranno rimandati al medico di famiglia per valutare che vi sia un effettivo sospetto oncologico e quindi sia necessario eseguire degli accertamenti. Dopo la prima visita, il personale infermieristico prenoter gli esami, che saranno eseguiti entro 72 ore, con la sola eccezione di quelli che devono essere necessariamente posticipati per questioni cliniche o diagnostiche. Eseguiti gli esami, il paziente per cui il sospetto oncologico si sia rivelato infondato verr rimandato al proprio medico curante. In caso di conferma del problema, il paziente verr preso in carico dallOncologia. In sostanza il Pid offre risposte con la consueta qualit, ma in tempi pi brevi, offrendo da subito al paziente un preciso punto di riferimento, alleviando la comprensibile ansia che si lega a questi iter diagnostici e le varie incombenze burocratiche. Soprattutto si evitano esami inutili, spesso invasivi, che rappresentano solo una perdita di tempo. Grazie ad efficaci raccolte fondi lAssociazione in questi anni ha potuto sostenere con borse di studio giovani medici e altre figure professionali dedicate alla cura, al sostegno psicologico dei pazienti e dei loro familiari e alla ricerca. LAob ha anche donato strumenti e apparecchiature e ha contribuito alla riqualificazione del day-hospital onco-ematologico; i volontari, tutti adeguatamente formati, inoltre si dedicano ad accogliere e assistere i pazienti e a promuovere gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto fra persone che vivono e condividono la malattia oncologica. Se vuoi far parte della squadra dei volontari dellAssociazione, contattaci a info@aobonlus.it.

* Il 20 febbraio prenotando al Pid una visita specialistica oncologica e una Tac al polmone con contrasto i tempi dattesa erano di 24 ore per la visita e di 48 per la Tac. Fonte Ospedali Riuniti, dir. san. Dr.ssa Laura Chiappa

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IN CrIsI Il tessIle ora sI guarDa al turIsMo

Val gaNDINo

Gandino, leffe e Casnigo si interrogano sul loro futuro. e a Clusone si spera nel rilancio del centro storico.

di laUra CereSOli e GiOrDaNa TalaMONa

erra del tessile e del commercio, la Val Gandino un territorio dal ricco passato, noto sin dal Medioevo per la lavorazione dei tessuti, portati sui mercati europei attraverso la via del Tonale. Gandino, Leffe, Casnigo, Peia e Cazzano rappresentano, oggi, il Distretto delle Cinque Terre della Val Gandino, una denominazione voluta fortemente dalle amministrazioni locali e finanziata dalla Regione Lombardia sino al 2011, con lobiettivo di rilanciare leconomia del territorio dopo la crisi del tessile. Nel gennaio scorso, il Distretto ha ottenuto il marchio di qualit europeo Tocema (Town center management), un riconoscimento importante, conferito a

quei territori che hanno saputo dimostrare impegno e stabilit nella promozione del commercio, che potrebbe dare seguito, ma il condizionale dobbligo, ad interessanti contributi europei. Gandino che il 6 e 7 maggio si appresta a tornare alle urne per il rinnovo dellamministrazione comunale lultimo paese della valle, il pi popoloso e ricco darte. Il centro storico, con le viuzze medievali, dominato dallimponente Basilica di Santa Maria dellAssunta, la cui piazza oggi in fase di restauro. possibile visitare il Museo delle Orsoline e quello dei presepi, prima di fare una passeggiata sul Monte Farno, ai cui piedi sorge il paese. Ciaspolate e sci di fondo durante linverno, trekking, passeggiate a cavallo e parapendio durante lestate: cambiare la vocazione di Gandino, guardando al turismo una scelta

auspicabile per uneconomia che, come la sua, non trova pi nel tessile il lavoro sufficiente per le famiglie e i giovani. Le molte attivit commerciali, che si snodano nel centro storico, alcune nate anche in tempi di crisi, testimoniano, tuttavia, una buona intraprendenza diffusa in tutta la zona. Anche Leffe a maggio torna alle urne per le elezioni comunali. il paese con la pi alta tradizione del tessile, sul cui territorio nascevano le maggiori fabbriche del settore. un importante crocevia di produzione della lana, i cui fasti sono testimoniati ancora da alcuni importanti edifici storici, come Palazzo Pezzoli, Palazzo Galizzi e Palazzo Mosconi, appartenuto alla Serenissima di Venezia. Leffe stato testimone degli albori del calcio, dopo la prima guerra mondiale, con la nascita nel 1938 della squadra

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IAGGIO IN PROVINcIA Val Gandino

Leffe, oggi, denominata Albino-Leffe. Il paese sta vivendo un duro momento di crisi a causa della chiusura di importanti industrie che, in passato, creavano benessere e stabilit economica in tutta la comunit. Oggi Leffe alla ricerca di una nuova strada, attraverso la riconversione di alcuni immobili industriali, in strutture polifunzionali, e a un centro storico che avrebbe bisogno di una nuova veste, per attrarre pi pubblico. Non ultimo, larrivo in pochi anni di molti extracomunitari, cinesi in particolare, che hanno rilevato alcune attivit commerciali, ha dato il senso, a questa comunit dalla mentalit abbastanza aperta, di un mondo che sta cambiando velocemente e col quale occorrer rapportarsi in futuro. Casnigo noto come la patria del baght, tipica cornamusa bergamasca tornata al suo antico splendore grazie al contributo dellultimo suonatore vivente che era casnighese. Il cuore del paese si snoda in piazza Bonandrini dove convivono le pi svariate tipologie merceologiche, dal tabaccaio alla rivendita di computer, dal macellaio al panettiere. Forse troppi i negozi di alimentari se si considera che, a pochi chilometri di distanza, c un grande supermercato che ruba acquirenti ai piccoli esercizi. Qualche commerciante dice che Casnigo ormai un paese morto, situato in una valle di lacrime dove leconomia ferma. C per anche chi non si scoraggia e tenta di mantenere viva la propria attivit con promozioni e iniziative che fidelizzano la clientela locale. Ma non sono solo i piccoli centri a risentire della crisi. Anche una cittadina come Clusone, capoluogo della Comunit montana della Valle Seriana, ormai distante dai fasti del passato. Sulle facciate e allinterno di palazzi ed edifici religiosi del centro storico si possono ancora ammirare numerosi affreschi che hanno reso celebre Clusone come citt dipinta. Eppure, quei negozi vuoti, quegli innumerevoli spazi commerciali con la scritta affittasi e gli hotel che chiudono rendono latmosfera un po malinconica. Servirebbe, forse, un po di coesione in pi tra i commercianti per rendere questa valle pi appetibile, competitiva e al passo coi tempi.
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nelle pagine precedenti, una panoramica di Gandino. In questa pagina, dallalto, leffe, Casnigo e Clusone.

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CI RACCONTANO GaNDiNO

Le nostre domande a

GUSTAVO MACCARI, SINDACO DI GANDINO


di GiOrDaNa TalaMONa alcuni concittadini hanno evidenziato la necessit, dopo le crisi dellindustria tessile, di rilanciare il turismo. Non avete mai valutato la riapertura della seggiovia? No, non fattibile, quando stata chiusa era considerata gi ampiamente superata a causa della strada che porta al monte Farno. Cosa fare per il futuro del turismo? Promuovere meglio le iniziative di richiamo sul monte Farno, dove possibile fare sci di fondo, alpinismo, trekking, passeggiate a cavallo e parapendio. In questi anni abbiamo fatto il possibile, ma difficile cambiare il dna di un paese che ha sempre vissuto di industria tessile. Cosa avete fatto? abbiamo ristrutturato la baita sul monte alto, che stata consegnata in comodato duso al cai, recuperato un laghetto e ladiacente cascina in localit concossola, organizzato manifestazioni, con artisti internazionali, che hanno richiamato pubblico anche da fuori. Viabilit: non crede che nuove strade daccesso al paese, che lo colleghino a Clusone da un lato e al Tonale dallaltro, potrebbero essere vincenti per la vostra economia? Senza dubbio una strada verso il Tonale, tuttavia il vecchio progetto del tunnel non pi allo studio degli enti da molti anni, mentre sono dubbioso che una nuova strada verso clusone possa fare la differenza. Basterebbe migliorare la viabilit che conduce alla Val gandino, ma una questione annosa e ogni anno ci rechiamo in Provincia chiedendo che la strada venga allargata e resa pi sicura. Centro storico: sono molti gli edifici che avrebbero bisogno di un restauro. Qualche cittadino chiede pi flessibilit burocratica. un cane che si morde la coda, il centro storico d e toglie molto, ne sono consapevole. Tuttavia, se non ci fossimo dati dei regolamenti restrittivi, non avremmo il centro storico che abbiamo oggi. Sta per terminare il suo secondo mandato alla guida di una lista civica. Qualche rimpianto? credo che ogni sindaco ne abbia. a me dispiace di non essere riuscito a recuperare, per mancanza di finanziamenti, la colonia sul monte Farno e a creare delle convenzioni di attivit tra i cinque comuni del commercio, cosa che avrebbe limitato la spesa pubblica e creato una politica condivisa.

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


darte e di culIncastonato tra le montagne, ricco si offre come un luogo ideale per tura, Gandino la famiglia. Lecopassare una breve vacanza con del recente passato, ha lasciato tutnomia tessile, cittadini, chiusi tavia unimpronta importante sui o inclini a guardare con convinzione e ancora poc al turismo.

rodin Castelli

DaViDe rOTTiGNi (OTTiCa rOTTiGNi) Via G.B. Castello

burocraticamente chi decide di investire tempo e denaro nel restauro di un edificio. Troppa burocrazia allunga i tempi. MarGheriTa NODari (parrUCChiera per SiGNOra) Via Locatelli Ha questa attivit da trentasei anni. Com cambiato il paese negli anni? Fino alla chiusura della seggiovia, che portava al Monte Farno, cera pi turismo in paese; le parlo di qualche decennio fa. Poi? I turisti sono andati diminuendo e da otto anni, circa, se ne vedono sempre meno. Cos mancato al paese? Non si sviluppato abbastanza quando cera la possibilit di farlo. Purtroppo non esistono delle strutture ricettive che possano accogliere i turisti. Com la comunit di Gandino? come una grande famiglia, ci si conosce tutti e si solidali gli uni con gli altri. MaUrO MOiOli (OraFO) via Papa Giovanni XXIII Rispetto ai paesi vicini, cosha in pi Gandino? Molta storia e bellezze architettoniche di notevole pregio artistico. Se potesse svegliarsi domani trovando qualcosa di nuovo nel paese?

Passato e presente di Gandino... Fino alla crisi del tessile, una decina danni fa, le persone lavoravano nelle fabbriche. I cinesi eravamo noi. Cio ? Lavoratori indefessi, instancabili. Finito il turno cera chi costruiva, mattone su mattone, anche la propria casetta in montagna. Oggi? Occorre avere il coraggio di cambiare mentalit, capire che quel periodo difficilmente potr tornare. Cosa auspica? Che si punti davvero sul turismo. Cosa dovrebbe favorire il Comune? I lavori nel centro storico, agevolando
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Sara e davide rottigni

Forse una strada pi ampia che sale a Gandino, ma capisco che sia un impegno economico notevole. Un errore del passato che condiziona il presente? La chiusura della seggiovia, oggi sarebbe stata di richiamo per il turismo. un paese vivo? S, ci sono molte manifestazioni, come la corsa delle uova che, destate, legata alla notte bianca. Il turismo di oggi? Mordi e fuggi. rODiN CaSTelli (CaFF aNTiCa FONTaNa) Via Papa Giovanni XXIII Quali scelte potrebbero fare la differenza per Gandino? Il nostro paese lultimo della Valle, quindi sarebbe utile una strada che lo colleghi direttamente a Clusone, ma per farlo occorrerebbero ingenti capitali.

Mauro Moioli

Se n mai parlato? In passato cera allo studio un progetto per un tunnel che, dallaltra parte, avrebbe collegato Gandino alla strada del Tonale, ma poi non se n fatto pi niente. La viabilit quindi un nodo cruciale? Indubbiamente, aprire Gandino con altri collegamenti lo farebbe diventare un importante centro di passaggio della Bergamasca. Il paradosso che, secondo le fonti del Cinquecento, grazie alla Via del Tonale, percorribile coi carretti, Gandino aveva una viabilit migliore di quella di oggi. Extracomunitari ce ne sono? S, sono arrivati, soprattutto i cinesi, e ultimamente stanno comprando alcuni esercizi pubblici come il mio. Se potesse tornare indietro, riaprirebbe ancora qui? Senza dubbio, dal punto di vista commerciale Gandino sempre stato un paese molto positivo, solido e senza problemi di solvibilit. Anzi, in controtendenza, lanno scorso hanno aperto due nuovi esercizi commerciali. CarMeN COlOMBi (Bar riGel) Via C. Battisti Lei ha un bar da venticinque anni. cambiato molto il paese? No, grandi cambiamenti non ce ne sono stati. I giovani vivono il paese? S, ma per divertirsi vanno verso Bergamo. Le piace Gandino? Tantissimo, se non mi sono mai spostata, perch questo paese offre molto. Un difetto? Forse un po chiuso, sia geograficamente, che come mentalit. Ma ogni posto ha il bello e il brutto, no?.

s
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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


Un grazioso paesino alla ricerca di una nuova strada. questa limpressione che si ha passeggiando per le vie di Leffe, incrociando gli sguardi dei cittadini, accoglienti e genuini. La voca zione nel tessile e landirivieni di persone da tutt a la valle hanno creato una mentalit pi aperta rispetto a quella degli altri paesi.

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CI RACCONTANO leFFe

di GiOrDaNa TalaMONa

aNTONella palaZZi (i FiOri Di palaZZi) Via Locatelli Lei nata e cresciuta qui. Cosa cera a Leffe che oggi non c pi? Tantissima gente; pensi che il sabato la piazza di Leffe era paragonata a via XX Settembre a Bergamo. Cos successo? cambiata leconomia del paese, per decenni basata sullindustria tessile. Una decina danni fa hanno cominciato a chiudere le grandi industrie ed oggi quelle rimaste ricorrono alla cassa integrazione. Sono arrivati gli extracomunitari? S, da circa tre anni sono arrivati molti cinesi che hanno comprato dei bar. Sono integrati nella comunit? Abbastanza, anche se non vengono mai a fare acquisti nei nostri negozi. Se potesse scegliere di riportare qualcosa nel paese? I bei palazzi storici di un tempo, alcuni sono stati lasciati decadere e poi demoliti. Cera anche un bel parco per bambini che oggi sarebbe da risistemare completamente. E un incentivo al turismo? Abbiamo un piccolo Museo del Tessile che, per me, andrebbe spostato nella piazza principale del paese e ampliato a dovere.

ma questo ha paradossalmente penalizzato noi piccoli commercianti. In che modo? Gli abitanti escono dal paese e vanno a far la spesa nei grandi centri commerciali. Non neanche una questione di prezzi, perch cerchiamo di tenerli bassi, il problema che non abbiamo la forza di fare tutte le promozioni di un supermercato. Se potesse prendere una decisione importante per il suo paese? Migliorerei i trasporti pubblici che ci penalizzano tantissimo. migliorato il collegamento col trenino che da Albino porta a Bergamo, ma gli altri mezzi sono ancora pochi. Ad esempio per arrivare a Clusone, 22 km da Leffe, si sta in giro unora e mezza. Unidea innovativa per la zona? Io unirei i cinque paesi del commercio in un solo Comune: meno spese per lamministrazione pubblica, pi idee di raccordo e maggiore peso in Provincia. Da voi vengono i cinesi ad acquistare la carne? No.

Forse una mentalit pi aperta, pi vicina a quella di una piccola cittadina. Dettata da cosa? Dal benessere che cera prima, dallandirivieni delle persone che frequentavano il paese. Leffe ancora un paese vivo? Un tempo lo era molto di pi, oggi molto meno. Purtroppo molti negozi hanno chiuso; fa una certa impressione vedere le saracinesche abbassate. Come potrebbe riconvertirsi il paese? Non so proprio, i leffesi sapevano lavorare bene nel tessile. La speranza che qualcuno investa su prodotti di alto livello e riapra le industrie. lODOViCO ZeNONi (peTralSpOrT) Via Capponi
Attilio Secchi e Sabrina Gelmi

Le nostre domande a

GIUSEPPE CARRARA, SINDACO DI LEFFE


Dopo la crisi del tessile qual la chiave per riconvertire leconomia di leffe? La soluzione insita nellintraprendenza dei leffesi. alcune aziende del settore riescono a stare a galla grazie allinnovazione e alla capacit di adattamento al nuovo mondo globale. Tuttavia necessario trovare anche altre strade che permettano di creare nuovi posti di lavoro, a Leffe come in tutta la Val Seriana. Cosa state facendo? abbiamo previsto, nel piano di governo del territorio, la conversione degli immobili industriali in strutture polifunzionali. nostra intenzione creare un gruppo di studio che sappia elaborare e lanciare idee che potranno dare spunti agli imprenditori. alcuni cittadini lamentano poca integrazione con i molti extracomunitari arrivati nel territorio. Sensazione realistica o immotivata paura? I figli degli extracomunitari frequentano le scuole di Leffe e lintegrazione va vista a lungo termine, tuttavia stiamo cercando di promuovere questo processo supportando numerosi progetti. chi si lamenta della mancata integrazione dovrebbe allontanare la paura verso il diverso, tanto pi che molti di questi cinesi sono spesso utilizzati da alcune imprese per tenere bassi i costi di produzione. La paura deve trasformarsi in uno sforzo verso laccoglienza, non sempre facile, ma necessaria. pi parcheggi per agevolare maggiormente il commercio. State facendo qualcosa? I parcheggi sono aumentati con lapertura del nuovo centro acanto a piazza Libert. Il vero problema non sono i parcheggi, ma la concorrenza

Pochissimi. Durante lestate torna chi ha la casa qui ed originario di Leffe, ma altri non mi sembra proprio. E la squadra di calcio, lAlbino-Leffe, non di richiamo per i tifosi? Purtroppo no, perch il nostro campo di calcio non a norma per la serie B, e da anni la squadra si allena nella Bassa bergamasca. Una cosa che manca? Ci vorrebbero pi parcheggi, me lo dicono molti clienti che faticano a fermarsi in paese per fare la spesa. Riaprirebbe di nuovo il suo negozio qui? Non saprei, oggi proprio difficile andare avanti. Col senno di poi, ci penserei molto bene. eleNa ZaMBaiTi (eleNa & GiUliaNa) Via Papa Giovanni XIII Cosha in pi Leffe, rispetto agli altri paesi?

lodovico zenoni

Marco Caccia e Walter Bonazzi Antonella Palazzi

WalTer BONaZZi (leFFe CarNi) Via Locatelli Con la costruzione delle nuove superstrade cambiato qualcosa ? La viabilit migliorata molto, adesso si arriva a Bergamo in venticinque minuti, una volta ci si metteva anche unora,
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SaBriNa GelMi (OrTOFrUTTa) Via Mosconi C stato un calo dei consumi in questi anni? S, principalmente per lapertura dei grandi centri commerciali, non tanto per la crisi. Turisti se ne vedono?

elena zambaiti

Da quanti anni ha questa attivit? Da circa novantanni, passata di padre in figlio. Unoccasione mancata? Quando, una ventina danni fa, la Nazionale di pallavolo andata via. Qui a Leffe cera il ritiro collegiale della nostra Nazionale, ma non solo. Arrivavano le Nazionali di pallavolo da tutto il mondo. Ricordo che quelli dellArabia e del Kuwait, spendevano molto. E perch se ne andarono? Chi gestiva lalbergo del ritiro collegiale ha aumentato laffitto, cos se ne sono andati in Veneto. Un problema risolto troppo tardi? La viabilit verso Bergamo. Le superstrade sono arrivate tardi, quando oramai le aziende stavano chiudendo. Molte se ne sono andate anche per questo problema. Oggi cosa manca? Si potrebbe abbellire larredo urbano e le zone daccesso al paese.

spietata dei centri commerciali che, in provincia di Bergamo, sono sorti in modo a mio avviso incontrollato. C chi chiede un miglioramento dellarredo urbano e unattenzione maggiore al centro storico. Cosa risponde? abbiamo in mente di abbellire il centro storico studiando una diversa viabilit e pedonalit, garantendo ai cittadini una migliore accoglienza, anche attraverso una piazza pi bella e funzionale. lottenimento del marchio di qualit europeo per il Distretto del commercio come potr incidere nella vita dei leffesi? un marchio non di per s garanzia di un aumento di fatturato per i negozi. Nel commercio la vera differenza la far la capacit di partecipare a una programmazione condivisa di eventi e promozione del territorio, che sappia fidelizzare la clientela. In questo campo i commercianti dovranno fare ancora molta strada, senza pensare che il comune possa fare il loro lavoro. Lamministrazione ha sempre preso liniziativa, ora tocca ad ognuno fare la propria parte.
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CLINICA CASTELLI
CI RACCONTANO CaSNiGO
di laUra CereSOli

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GiaNFraNCO CaMpaNa (FiOriSTa) Piazza Bonandrini

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


Casnigo un paesino piccolo. Per raggiungerlo si devono percorrere diversi torn anti. Il fulcro piazza Bonandrini, un minuscolo centro dove convivono svariate tipologie merceo logiche, dal panettiere al tabaccaio, dalledicola al macellaio. Vi si respira unatmosfera rurale, dov e lattaccamento alle proprie radici e le relazion i umane hanno la meglio. E la frenesia cittadina sem bra un lontano ricordo...

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La Val Gandino stata penalizzata dalla crisi? Purtroppo la crisi del tessile ha portato a una riduzione delle ditte, dei posti di lavoro e, di conseguenza, del potere dacquisto delle persone. Quindi meno clienti in giro? C pi o meno lo stesso via vai di gente, ma cala la spesa pro capite. Se prima si acquistavano fiori per 20-30 euro, oggi mediamente non si superano i 10 euro. Tutti cercano di risparmiare. Cosa le piace del suo lavoro? Si dialoga con la gente, si scambiano opinioni. In un piccolo paese si instaurano pi relazioni umane che in una grande citt. Riaprirebbe un negozio a Casnigo? Di questi tempi dura. Si sente la concorrenza della grande distribuzione. Io personalmente preferisco rifornirmi nel negozietto di paese perch so che mi offre un servizio e prodotti comunque di qualit, ma evidentemente non tutti la pensano allo stesso modo. GiUSeppe MarTiNelli (MaCelleria MarTiNelli) Piazza Bonandrini Da quanto tempo in attivit questa macelleria? Da ben quattro generazioni. Mai visto un periodo cos difficile? Da tempo la clientela si praticamente

dimezzata. Le abitudini sono cambiate. Questa la crisi pi grande che abbiamo mai vissuto. Pensate di proseguire? Il negozio a gestione familiare, non abbiamo dipendenti da pagare e neppure laffitto. Inoltre manteniamo ancora ottimi rapporti con gli allevatori della zona. Per cui riusciamo ad andare avanti.

lentemente industriale, risente della crisi del tessile. Anche ledilizia ferma. Ci sono iniziative per ravvivare leconomia locale? Facciamo parte del Distretto delle Cinque Terre e questo ci consente di organizzare varie iniziative che vivacizzano un po questo paese. Speriamo arrivino risultati apprezzabili. Quali problemi avvertite di pi? Quando lAmministrazione comunale ha modificato la viabilit creando una serie di sensi unici, siamo stati danneggiati a livello commerciale. I nostri clienti sono rimasti spiazzati perch dovevano fare molta strada in pi per arrivare in centro. Con i tempi che corrono ci mancava anche questa.

Giuseppe Martinelli

GiaNBaTTiSTa GUeriNi (TaBaCCheria) Piazza Bonandrini Come si trova a Casnigo? Bene, io e mia sorella lavoriamo qui da ventanni. Per fortuna giornali e tabacchi si vendono sempre. In generale, invece, questa zona, che non turistica ma preva-

Gianbattista Guerini
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Qualit professionale e innovazione tecnologica per la salute.

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IAGGIO IN PROVINcIA Val Gandino

il geometra di famiglia... parlane con lui

lUCa laNFraNChi (SYSTeM pOiNT NeT) Piazza Bonandrini Il suo negozio ha aperto pochi mesi fa in un periodo di piena crisi economica. Come mai questa scelta? Sono lunico ad occuparmi di vendita e riparazioni di computer in tutta la Val Gandino. Partito bene? Beh, guadagno di pi con le riparazioni di pc che con la vendita. Tanto che ho proposto la rateazione per incentivare gli acquisti. In generale, qui i negozi durante la settimana faticano a riempirsi... Ce ne sono troppi per cos pochi abitanti. In piazza ci sono addirittura quattro negozi di alimentari e un panificio ma poco lontano da qui ci sono tre supermercati e la gente preferisce andare l. Non a caso due alimentari stanno per chiudere. Altro che valle del commercio, questa sta diventando una valle di lacrime.

Come si vive a Casnigo? un paese poco vivace, ci sono tanti anziani e pochi giovani. Iniziative per vivacizzare il paese se ne fanno? Il Festival della Val Gandino era abbastanza seguito. Il problema che biso-

gna sempre fare i conti con le critiche di chi non sopporta la musica e gli schiamazzi. Locali per il divertimento ce ne sono? No, lultimo disco pub ha chiuso sette anni fa proprio per le lamentele dei residenti.

Le nostre domande a

GIUSEPPE IMBERTI, SINDACO DI CASNIGO


alcuni commercianti sostengono che Casnigo un paese in crisi, dove non si vende pi come una volta a causa della recessione e della concorrenza della grande distribuzione. lei cosa ne pensa? I commercianti spesso pretendono che il comune risolva ogni problema. Io purtroppo non posso obbligare la gente a entrare in una bottega. Il negoziante devessere abile ad attirare e fidelizzare la sua clientela, magari cercando di rinnovare e abbellire il proprio negozio. Inoltre penso che si debba collaborare di pi. a volte c troppo individualismo da parte dei negozianti. Serve uno sforzo collettivo per rilanciare le piccole attivit e impedire cos che il paese diventi un dormitorio. Il negozio di vicinato ha un ruolo importante di aggregazione sociale. Tutti dovrebbero lavorare insieme allo scopo di creare una rete e trasformare la piazza principale di
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casnigo in un supermercato diffuso. avete in programma qualche iniziativa particolare per il commercio al dettaglio? in corso in tutta la Val gandino uniniziativa di raccolta figurine, in collaborazione con le scuole. Tutti gli alunni di elementari e medie hanno a disposizione un album dove possono incollare immagini in bianco e nero che ripercorrono la storia della loro valle. Pi si acquista nei negozi del Distretto delle cinque Terre, pi figurine si possono ottenere. liniziativa ha successo? Qui a casnigo ci sono tanti bambini che spingono i loro nonni a fare la spesa nei negozietti del paese per raccogliere sempre pi figurine da collezionare o da scambiare coi loro compagni. unidea originale per attirare clienti. le recenti modifiche alla viabilit, con lintroduzione di una serie di

La risposta nella concretezza delle decisioni; nel buon senso delle regole; nellinterpretazione analitica dei problemi; nellumanit del dialogo; nella comprensione delle scelte; nelle avvertenze di indirizzo; nella guida alle condivisioni; nelle proposte disinteressate; nella conoscenza del diritto; nella difesa degli interessi; nella tutela della casa, del terreno, della stalla, della fabbrica, del negozio, dei boschi, delle acque, dei parchi... nellattenta osservazione della morfologia del territorio; nella prevenzione e nella cucitura di ferite idrogeologiche; nella prevenzione delle valanghe; nella progettazione rispettosa delle strade; nella regimazione dei torrenti; nella capacit di misurare distanze, angoli, superci inclinate e proiettate; nella capacit di tracciare lasse di un tunnel, gli appoggi dei viadotti, la verticalit di una pila di ponte; nella redazione di trasformazioni geometriche e valutative della mappa catastale; nellutilizzo delle costellazioni satellitari Gps-Glonass-Galileo-Compass per misure geodetiche; nella progettazione e direzione lavori delle nostre case; nella stima immobiliare; nella conoscenza dei materiali, nel rispetto della natura.

sensi unici nel paese, hanno creato qualche disagio ai residenti. erano davvero necessarie? a casnigo ci sono strade molto strette dove lintroduzione del senso unico era inevitabile. Far passare due auto in simili strettoie pericoloso. comunque lamministrazione comunale disposta a discutere ogni problema con tutti per trovare una soluzione. Limportante che non si facciano gli interessi del singolo ma della collettivit.

Lasciamo al CNR gli approfondimenti scientici della chimica, della sica, della matematica, della geosica, dei modelli e degli algoritmi prodotti dallumanit tutta. Lasciamo agli astronomi il calcolo delle orbite.

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IAGGIO IN PROVINcIA Val Gandino

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CI RACCONTANO ClUSONe

di laUra CereSOli

laUra Ferrari (MaCChiNe per CUCire BerNiNa) Via Mazzini

cittadina appetibile. Il turismo ancora una delle principali risorse della citt, quindi? Abbiamo forti potenzialit ma manca la capacit di incrementare il turismo. Non abbiamo saputo investire bene in questo settore tanto che molti grand hotel storici stanno chiudendo. GiOVaNMaria GraSSi (CarTOliBreria Ferrari) Piazza Uccelli Gli studenti acquistano ancora astucci e zaini in cartoleria? S, ma anche noi in questi anni abbiamo sentito la concorrenza dei centri commerciali. E come riesce ad attirare la clientela? Pur avendo tantissima merce esposta, devo sempre investire perch i giovani chiedono

cose nuove, firme particolari. Devo tenere il mio magazzino costantemente aggiornato. Uno sforzo non da poco. I suoi clienti sono tutti di Clusone? No, ci sono anche tanti milanesi. Ad esser sinceri, senza di loro non so se ce la faremmo ad andare avanti. La viabilit vi crea problemi? Da quando hanno costruito la galleria Montenegrone il traffico molto pi scorrevole. Maria aNGela SCaNDella (lOrTOlaNO) Piazza Baradello I piccoli negozi di frutta e verdura, come il suo, risentono della crisi? Certamente, devo ammettere che le cose non vanno benissimo. Sempre colpa dei centri commerciali? Probabilmente, ma anche del mercato locale. Di recente qui nella zona ha aperto un nuovo negozio che vende a prezzi stracciati. Tanti adesso vanno l. La qualit fa ancora la differenza? Dovrebbe essere cos. Questestate ho addirittura ricevuto i complimenti per luva che avevo in vendita. Mi ha fatto piacere e anchio, onestamente, se devo acquistare della frutta esigo che sia buona. Sul cibo non risparmio, ma la maggior parte della gente, purtroppo, a causa della crisi, oggi fa scelte diverse.

aNDrea SaNGa (raViOliFiCiO) Piazza dellOrologio

Le nostre domande a

PAOLO OLINI, SINDACO DI CLUSONE


in piazza dellOrologio sono rimaste pochissime botteghe. Che cosa ha in programma il Comune per rilanciare questarea storica di Clusone? La piazza il fulcro di clusone e tutti vorremmo rivalutarla per vederla sempre pi bella. Da tempo, in effetti, si sta svuotando. Da un lato non ci sono quasi pi attivit private, dallaltro, sotto i portici, c una porzione di parte pubblica relativa a stabili comunali che vanno sistemati. Da anni, in previsione di bilancio, abbiamo incluso il progetto di sistemazione di questi immobili. Il problema che con questa crisi abbiamo pochi fondi a disposizione. Quali sono i tempi per gli interventi in piazza dellOrologio, quindi? Tra poco inizieremo con piccoli interventi che faranno poi da apripista a un lavoro di ristrutturazione pi ampio che prender il via lanno prossimo. La priorit la messa in sicurezza del palazzo dellorologio che necessita di interventi strutturali che ne migliorino la stabilit. i giovani chiedono un palazzetto dello sport per le loro attivit. in previsione? al momento non abbiamo risorse sufficienti per costruirlo e non abbiamo nemmeno la possibilit di sostenere i costi di gestione.

Andrea Sanga

laura ferrari

Come si vive a Clusone? Bene, ma lavorare dura. Gli affari non vanno pi come una volta? Trentanni fa mi sono licenziata dallazienda in cui lavoravo per aprire un negozio. Allora erano tempi doro. Oggi il cucito diventato un hobby, non pi una necessit, gli stili di vita sono cambiati e la gente spende in modo diverso. E poi c la crisi del tessile che ha messo in ginocchio molte aziende. I vacanzieri milanesi vengono ancora a soggiornare a Clusone? S. Addirittura alcuni villeggianti, una volta in pensione, acquistano le loro seconde case e diventano residenti. Questo significa che Clusone ancora una

Giovanmaria Grassi

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


indubbio patrimoClusone con un centro storico dall cittadina viva dove nio artistico ancora oggi una retr cercano di botteghe antiche dal sapore un po Eppure tra i comsopravvivere nonostante la crisi. nconia per quei mercianti si percepisce un filo di mali questo gioiello deltempi doro che avevano fatto di tica. Tra alberghi la Valle Seriana unambita meta turis nate a loro stesse, la che chiudono e piazze abbando e prima. consapevolezza che nulla pi com
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Com cambiata Piazza dellOrologio nellultimo decennio? Ormai sono rimasti quattro negozi. Molti commercianti sono andati in pensione, altri si sono spostati sulla strada provinciale perch c un maggiore via vai di clienti. Anche lospedale stato trasferito fuori dal centro storico. Tanti turisti mi chiedono come mai questa piazza stata abbandonata a se stessa. Cosa fare per ravvivarla? Sarebbe stato carino illuminarla in modo diverso, ma lAmministrazione temeva di rovinare gli affreschi. Inoltre servirebbero pi iniziative per ravvivare la piazza. C Clusone Jazz ma ormai non riscuote pi grandi successi. E per i giovani? Manca un palazzetto dello sport. Ogni volta che si avvicinano le elezioni amministrative se ne parla nel programma elettorale, ma poi non si fa. C un pub allangolo che si riempie nel fine settimana, ma la gente si lamenta per gli schiamazzi, le bottiglie vuote per terra e le soste selvagge. C la videosorveglianza? S, ma bisognerebbe sfruttarla di pi e meglio. Come va la sua attivit? un periodo difficile da due anni a questa parte. Ci sono clienti solo nel fine settimana. aNGelO BalDUZZi (BOTTeGa alleria) Piazza dellOrologio Lei rimasto uno dei pochi commercianti in questa piazza... Sono qui da 28 anni. Fare il restauratore

alcuni hotel storici della citt stanno chiudendo. Cosa intendete fare per incentivare il turismo? ammetto che il turismo un po in ribasso negli ultimi tempi e qualche grande albergo sta chiudendo. Siamo scivolati in basso e ora rialzarsi difficile. Tuttavia, abbiamo fatto una ricerca in tutta la Valle e abbiamo capito che si pu tranquillamente supplire alla carenza di hotel attingendo dalle numerose strutture ricettive presenti nei paesi limitrofi. Per incentivare il turismo abbiamo inoltre un calendario ricco di manifestazioni, un bel centro storico, una pineta rigogliosa, il museo della basilica e il mat (museo arte e tempo). ma il rilancio della citt secondo me parte anche dalle Ztl, dalle isole pedonali, dallattraversamento della nuova provinciale. e poi serve, da parte dei clusonesi, la volont di fare turismo.

per me pi una passione che un lavoro. Perch non si aprono pi negozi in questa piazza? Perch qui c poco o nulla. Mancano i

Angelo Balduzzi

soldi, le persone, le idee. Per fortuna c ancora il mercato del luned. Se lei fosse il sindaco come trasformerebbe questa parte di Clusone? Innanzitutto, serve un bar per movimentare la piazza. Poi necessario restaurare i palazzi e abbellirli con fiori, piante e illuminazione. Ho scritto tante lettere allAmministrazione comunale per segnalare i problemi, ma non sono mai state trovate soluzioni. Ci sono iniziative per i giovani? Forse in oratorio. Tempo fa si parlava di aprire un bowling al posto del cinema, ma nulla stato fatto. Manca anche un palazzetto dello sport.
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I
A2A e le Associazioni Consumatori contro le truffe
In molte zone della Lombardia, incaricati di alcune Societ di vendita di energia elettrica e gas propongono nuovi contratti di fornitura con modalit scorrette e rilasciando informazioni false e ingannevoli. Ad esempio Senza specificare la loro qualifica, si presentano genericamente come personale incaricato della verifica delle bollette e/o dei contatori, chiedendo di prendere visione dei dati l riportati Richiedono la sottoscrizione di nuovi contratti di fornitura presentandoli falsamente come moduli relativi ad aggiornamenti tariffari, sconti sulle bollette, applicazione delle fasce biorarie Comunicano che il contratto di fornitura in essere in scadenza e che, pertanto, si rende necessario stipularne uno nuovo. Se successo anche a Te, puoi rivolgerti alle Associazioni di tutela dei Consumatori con le quali A2A ha siglato un accordo contro le pratiche commerciali scorrette e A FAVORE DEI CONSUMATORI. ACU Associazione Consumatori Utenti - tel. 02 6615411 - www.associazioneacu.org CODICI - tel. 02 36503438 - www.codici.org CONIACUT - tel. 030 7101001 - www.coniacut.eu LA CASA DEL CONSUMATORE - tel. 02 76316809 - www.casadelconsumatore.it LEGA CONSUMATORI - tel. 030 2906091 - www.legaconsumatori.it Se attualmente sei cliente A2A, o se lo eri quando uno dei suddetti incaricati ti ha contattato, puoi segnalare laccaduto anche al Numero Verde di A2A 800 199 955.

NcHIEsTA Divorzio

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QuaNDo DIVorZIo
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la fine del matrimonio come inizio di una vita spesso densa di difficolt di ordine psicologico e finanziario. limpegno di due associazioni bresciane al servizio della societ dei separati e la testimonianza toccante di un uomo e una donna.

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l giorno in cui il giudice ha posto la parola fine al mio matrimonio lho vissuto come una liberazione: mi ero tolta un gran peso dallo stomaco. Poi, per, iniziato il calvario vero e proprio. Cos dice Erika, di cui racconteremo lesperienza. Se, infatti, la sentenza di divorzio pone termine a una situazione gi complicata e infelice, lo stesso atto innesca, per molti, linizio di una vita anche peggiore. Unesistenza segnata, innanzitutto, da un azzeramento delle disponibilit finanziarie che vol-

ge, nella maggior parte dei casi, in debiti legati alle spese processuali, quindi alla necessit di una nuova soluzione abitativa con tutti gli annessi e connessi. Il livello di difficolt e di malessere in cui arrancano molti uomini e donne divorziati oltrepassa la famosa soglia della povert, poich la qualit della vita stessa a divenire, in tanti casi, disgraziata: se al fallimento di un rapporto aggiungiamo la mancanza di lavoro stabile (se non assoluta), a questo punto il dramma diventa tragedia. Niente soldi (o ben pochi). Frigoriferi vuoti. Mancanza di cibo, cio mancanza di tutto. Niente vita sociale, niente uscite, impossibilit a spostarsi

anche di poco. Come si fa a vivere? Sullargomento abbiamo interpellato Gianluigi Lussana, fondatore dellAssociazione mamme pap separati di Brescia in Lombardia sono presenti varie associazioni di volontariato con sedi anche a Bergamo e a Brescia, www. papaseparatilombardia.org , il quale ci ha messi a conoscenza di una triste sequela di storie (di seguito ne riportiamo un paio) e problemi che raccontano di fame e di ingiustizia da sindrome post-matrimoniale. Storie di ordinaria amministrazione che riguardano allincirca 700 iscritti. Un fenomeno in preoccupante crescita.
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diVorzio? s, ma Quando lo spread torner gi
Ormai un dato di fatto: Brescia si situa nella top ten delle province italiane per tasso di separazioni e divorzi. 2.000 separazioni lanno di cui 1.500 consensuali e 500 giudiziali. 1.500, invece, i divorzi di cui 1.000 consensuali e 500 giudiziali. La situazione di Bergamo leggermente migliore con dati percentualmente inferiori di circa il 15 per cento. I dati dellIstat parlano di circa 100.000 divorzi lanno su scala nazionale con un andamento in leggera flessione almeno cos pare nellultimo anno. colpa della crisi? Pu essere. In termini economici e pratici separarsi non costa un granch (anche solo un centinaio di euro per scartoffie varie presso il comune), mentre nel caso del divorzio (per il quale obbligatoria lassistenza legale) si assiste a una flessibilit tariffaria davvero poco esprimibile. Diremo, in generale, che tutto dipende, per lo pi, dalla durata della causa e da eventuali complicazioni legate a discorsi di beni in condivisione o di gestione dei figli. Insomma, divorziare pu costare intorno ai 3 mila euro come, del resto, si pu anche arrivare a sborsare 10 mila euro o molto, molto di pi. ma la crisi colpisce anche il mercato del fallout matrimoniale cosicch pare che in questo momento molte coppie gi esplose preferiscono rimandare separazione e divorzio legalmente formalizzati a tempi migliori, quando lo spread torner gi. cos, dunque, il numero effettivo di coppie separate di fatto (anche in casa) certamente superiore ai numeri in chiaro registrati presso il Tribunale. ci riguarda, in particolar modo, i coniugi che decidono la separazione in et matura (in gran Bretagna, per esempio, vi un vero e proprio allarme per il tasso elevato di strappi matrimoniali over 60). ma se il problema dellalto numero di separazioni e divorzi con conseguente ricaduta in negativo sul sociale sta diventando unincognita di primordine, vengono aperti progetti e proposte di sostegno e supporto alla schiera disorientata e oppressa degli ex in guerra.
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Che le mense della Caritas inizino a riempirsi in maniera sempre pi preoccupante un dato di fatto, come del resto, sembra confermare lo stesso Lussana con la sua azione solidale di sostegno alimentare: abbastanza significativo il fatto che una tonnellata di derrate del nostro banco ultimamente venga letteralmente bruciata nello spazio di quattro giorni. Se, dunque, vero il vecchio adagio qualunque porto nella tempesta, beh, il lavoro dellassociazione bresciana mamme pap separati pi di un semplice porto e ostello: la possibilit, per molti, di sperare ancora e, soprattutto, nel frangente del quotidiano, di poter sopravvivere (poich vivere parola ancora troppo impegnativa in questi casi). Lassociazione ha aperto punti di ascolto in due comuni della provincia e sta potenziando capillarmente la sua azione nel territorio. Grazie al Comune di Brescia sono stati messi a disposizione degli alloggi per le situazioni pi difficili e lo stesso banco alimentare organizzato dallassociazione praticamente il primo in Italia dedicato a questi nuovi poveri.
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la storIa DI erIka
dal momento della separazione che la vita si trasforma, soprattutto per chi, come nel mio caso, va via di casa
37 anni, madre di una bambina di 7, Erika arriva a Bergamo dalla Sicilia 12 anni fa per motivi di lavoro, conosce e sposa luomo che poi diverr lex marito. separata da 4 anni e divorziata da 8 mesi. Ecco il suo racconto. Ho convissuto con il mio ex marito 4 anni, quindi ci siamo sposati civilmente. Dopo un anno di matrimonio nata la nostra bambina. Tuttavia da quel momento iniziata anche la nostra crisi. La famiglia da cui provenivo era lontana ed anche il mio ex marito non aveva alcun tipo di rapporto con la sua famiglia di origine, ragion per cui non abbiamo mai avuto n aiuto n termini di confronto o di supporto. Da quel momento ho dedicato la mia vita unicamente alla mia bambina, trascurando il mio compagno e soprattutto me stessa. Io ero molto stanca, perch la piccola era iperattiva, ma felice, mentre lui diventava sempre pi insofferente, non era mai a casa e quando rientrava ci restava molto poco. Era preso dai suoi hobby, dai suoi svaghi e questo a me pesava tantissimo. Le discussioni sono aumentate e con esse il nostro astio e la nostra divisione. A consumare la rottura definitiva tuttavia stato larrivo di altre donne nella sua vita: amiche come lui le chiamava. A questo punto, tutto crollato. Io non ero pi divertente e disponibile, ero solo una mamma e questo a lui non bastava. Dopo un anno abbiamo chiesto la separazione. Tuttavia da questo momento che la
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la storIa DI MarCo
49 anni, due figlie di 10 e 12 anni, Marco separato dal 2007 e divorziato dal 2011. stato sposato per 14 anni. Ho sposato una donna che, probabilmente, ho conosciuto sempre poco. Scarsamente attenta alla casa e, in genere, alle faccende familiari, ha sempre riservato poca attenzione anche ai rapporti con la sua stessa famiglia di origine. Da parte mia credo di aver commesso lerrore di aver appesantito il nostro rapporto con alcune scelte e comportamenti sbagliati e poco prudenti. A questo devo anche aggiungere il verificarsi di alcune situazioni negative di salute che mi sono capitate. Non saprei, dire, a questo punto, se il fatto di andarsene, un bel giorno, con le mie figlie insieme ad un altro uomo sia dipeso da questa crisi che durata due anni o se, a monte di tutto semplicemente vi sia la sua nuova relazione. Comunque sia, stata lei a chiedere e volere, un bel giorno, la separazione. Il problema che dal momento della sua uscita di casa ho rivisto le mie figlie a prezzo di un vero e proprio salasso economico, poich la mia ex ha deciso il trasferimento in unaltra regione abbastanza distante da qui. Le spese e quindi il danno economico derivato dalle conseguenti trasferte settimanali non stato affare da poco. A ci si aggiunga il discorso dellassegno e di un mutuo che mi rimasto sul groppone. Morale: mi rimane a diposizione un pugno di euro al mese. Una situazione senza via duscita. Poi da qualche tempo a questa parte si verifica una vera e propria accelerazione in negativo di tutta quanta la mia vita: prima lesaurirsi di ogni disponibilit finanziaria poi un infarto che mi getta nella disperazione. Ho ripreso a lavorare, ma non vedo pi le mie figlie dal mese di luglio. Ho alcune migliaia di euro di spese dalle quali dovrei rientrare e che non posso e non riesco minimamente a pianificare. Del resto sovente mi capita di saltare qualche pranzo e qualche cena settimanale. I miei genitori purtroppo sono piuttosto lontani e anziani e hanno redditi minimi. Una cosa abbastanza negativa di tutta questa vicenda che attualmente non posso contare sullaiuto di nessuno, n di colleghi n di amici, poich sono orgoglioso di principio e credo, laddove ne ho avuta la possibilit, di avere gi chiesto a sufficienza... Mi sento davvero in balia degli eventi. La sensazione di abbandono che provo totale e insostenibile. Per la vita sociale non c n la possibilit n (potendo) la voglia. Vorrei che le istituzioni capissero la drammaticit della situazione di tutti pap separati: credo siano un fenomeno nel fenomeno poich, secondo la mia esperienza, sono vittime di innumerevoli discriminazioni rispetto alla controparte femminile. A una donna rimane tutto: casa, figli, aiuti. Per luomo non c nulla di tutto ci, quindi o si rientra al domicilio dei propri genitori (se si ha la fortuna di averli vicini) oppure si diventa poveri in men che non si dica. E quando le cose precipitano tutto scivola pericolosamente verso il baratro del fallimento e del tracollo, salute compresa. Lunica cosa che mi fa andare avanti sono le mie figlie e la telefonata serale che faccio loro da tre anni a questa parte e che mi ricarica da una vita scarica di tutto.

vita si trasforma, soprattutto per chi, come nel mio caso, va via di casa. Perch io (che, per di pi, avevo mia figlia con me)? Perch se sei in affitto la casa non spetta, di fatto, a nessuno dei due. Ho deciso, quindi, di andare via io perch quando la piccola sarebbe andata dal pap avrebbe avuto una casa accogliente. Tuttavia nel frattempo devi cercare una nuova casa, arredarla, fare tutto con un solo stipendio (se ce lhai): hai bisogno di qualcuno che ti tenga la figlia se vuoi andare a lavorare e l subentrano altri discorsi che poi sono sempre i soliti, vale a dire i soldi, fino a quando non ce la fai pi perch nessuno ti aiuta, nessuno ti fa un prestito, perch pi sei sola e a rischio pi le cose vanno male. Dovresti fare un secondo lavoro, ma cos facendo il tempo per tua figlia non lo hai pi. Allora succede che i bambini si ammalano, diventano tristi, vivono il tuo disagio. Quando ho scoperto la mediazione familiare, la mia vita parzialmente migliorata, perch finalmente sono riuscita ad avere un rapporto civile col padre di mia figlia. Ora sono passati 5 anni ma i problemi, lungi dallessere diminuiti, sono aumentati in quantit e gravit. Adesso non ho

pi un lavoro. La ditta dove ho lavorato per 12 anni un giorno mi comunica il cambio degli orari di lavoro con lespressa richiesta di un impegno variabile su 2 turni lavorativi, cio dalle 6 alle 14 o dalle 14 alle 22. Il tutto senza alcun preavviso. L per l panico pi totale: dove e a chi lasciare la mia bambina a quellora del mattino o la sera fino alle 22? Pagare una baby sitter improponibile: pago laffitto, lo scuolabus, la mensa, lingresso anticipato a scuola, lavvocato e, ancora, il debito stipulato per comprare tutto quando sono andata via di casa Unica soluzione, molto sofferta, il licenziamento. Morale: continuo a pensare ai problemi e alle possibili soluzioni. Lunico conforto vedere la mia piccola felice perch rimane pi spesso con la sua mamma. Da due mesi grazie allassociazione mamme pap separati riesco ad avere un po pi di spesa almeno una volta al mese e per me una grande cosa: gli occhi di mia figlia brillano quando vede il frigorifero pieno, perch la cosa non si ripete con frequenza, soprattutto adesso che mi trovo in gravi difficolt economiche. In una separazione chi paga di pi sono certamente i figli

Mi sento davvero in balia degli eventi. La sensazione di abbandono che provo totale e insostenibile
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promossa e patrocinata dalle associazioni

OLITIcA

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delle province di

Bergamo, Brescia, cremona, mantova, Verona

IN sCIopero, seNZa VergogNa


hanno scioperato a dicembre, tutti insieme, con una ormai desueta unitariet, stranamente ritrovata proprio contro il governo Monti.

la Casta DeI sINDaCatI

L E G I O R N AT E D E L L A FA R M AC I A

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2012

Le Federfarma provinciali di Bergamo, Cremona, Mantova e Verona affiancano Brescia nel pi importante evento del nord Italia.

131415 aprile 2012


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Oltre alla Federfarma provinciale di Brescia, promuovono e partecipano a Farmaitaly anche quelle di Bergamo, cremona, Mantova e Verona che opereranno sui propri territori favorendo la presenza di farmacisti, opinion leader e visitatori e promuovendo la partecipazione ai corsi ECM, ai convegni e a tutti gli eventi.

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ono scesi in campo, anche loro, per protestare contro liniquit della sua manovra. Li abbiamo visti per le strade e nelle piazze di tutta lItalia, con le bandiere e gli striscioni, abbiamo ascoltato gli slogan contro le nuove tasse, contro la scarsit dei tagli, contro il Vaticano, contro i privilegi della casta, a partire dai politici, naturalmente. Ma loro, i sindacati e i sindacalisti, tutti insieme, si sono dimenticati di protestare contro la loro casta, quella dei sindacati e dei sindacalisti. Gi, perch questi signori rientrano a pieno titolo nella casta dei grandi privilegiati, lo sanno benissimo, ma si guardano bene dallalzare il velo sulla montagna di privilegi sui quali sono seduti. Mentre i pensionati pagano, mentre i ferrovieri e gli elettrici dei rispettivi fondi speciali, per citarne alcuni, subiscono nuove gabelle, mentre il ceto medio affronta il blocco delle pensioni, mentre i sottoccupati sono costretti a bagnare con 5 euro i serbatoi delle loro vetture, sperando di arrivare fino a casa, loro, i signori del sindacato, continuano a sedere su privilegi feudali e su immense ricchezze, con la complicit di tanti, Monti compreso, il quale, almeno finora, mostra di non sapere, oppure, se sa, mostra di non vedere e di non sentire. Spigolando qua e l, cominciamo dalle pensioni, dalle loro pensioni, quelle dei sindacalisti, partendo dai pi vecchi, i duri e puri. La legge Mosca, cio la

di SalVaTOre DeraSMO

numero 252 del 1974, ormai quasi dimenticata, prorogata pi volte, fino al 1979 per consentire a tutti, ma proprio a tutti, di avvantaggiarsene, ha permesso a decine di migliaia di sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil (non solo a loro, ma anche ai dipendenti dei partiti politici) di beneficiare dellincredibile privilegio di costruirsi una posizione assicurativa presso lInps, riscattando a bassissimo costo gli anni di lavoro nel sindacato o nel partito. Dal 1943 al 1964, oltre 20 anni, quindi, sono diventati riscattabili, per i sindacalisti, al costo, in euro, di circa 90 centesimi allanno. S, lanno, non un errore di stampa! In totale, chi ha riscattato 20 anni ha pagato la bella somma di 16 euro! La cosa filata liscia come lolio, perch la domanda di riscatto la presentavano gli stessi sindacati o i partiti, la documentazione richiesta era una loro degli stessi sindacati, cio dichiarazione di responsabilit, e nella Commissione ministeriale che esaminava le domande sedevano anche i rappresentanti dei sindacati. E voil, il gioco fatto, una ventina di euro per portare a casa una ventina danni di contributi validi a tutti gli effetti, perfino per la pensione di anzianit! Nel complesso, a beneficiare di questa legge sono state, secondo alcuni dati pubblicati da Giorgio Bianco sul web, ben 37.503 persone, delle quali il 60% della Cgil (9.368 unit) ne sar informata Susanna Camusso, che lotta contro i privilegi degli altri? o dellex Pci (8.081), seguiti a ruota dagli ex padrini o impiegati della Dc (3.952), Psi

(1.901), con una robusta partecipazione al banchetto di Cisl (3.042) e Uil (1.385). Rimangono poi altre 9.390 pensioni erogate, sempre grazie alla legge Mosca, ad appartenenti ad organizzazioni minori. stato calcolato, citando la stessa fonte, che il danno provocato allerario da questo esercito di privilegiati ha superato i 25mila miliardi di lire, vale a dire 13 miliardi di euro, un po pi della met della manovra Monti. Non se ne parla quasi mai, probabilmente perch sono in pochi a sapere e in molti a volere che non se ne parli. Soltanto nel 1998 un senatore, Eugenio Filigrana, di Forza Italia, present uninterrogazione rivolta agli allora ministri del Lavoro e delle Finanze, Tiziano Treu e Vincenzo Visco. Ma fin l, comunque, con una sinistra la legge era sua imbarazzatissima e sulla graticola, in mezzo alla generale distrazione dei giornali, anche se luso che si fece della legge, scandalosa in s, fu ancora pi ignobile, se vero che ne beneficiarono persino dodicenni e carcerati, in palese contraddizione con la dichiarazione di responsabilit presentata dai sindacati. Oggi, ai pensionati veri, a coloro che hanno lavorato per 40 anni, magari in fonderia, si chiede il sacrificio, per cui scorrono calde lacrime, anche ministeriali. Ma perch non si chiede di restituire il maltolto, almeno in parte, ai pensionati che hanno avuto 20 anni di assicurazione pagando 16 euro? Non hanno vergogna, i sindacalisti di oggi, ad andare in piazza, nascon-

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OLITIcA

dendo nellarmadio uno scheletro che grida vendetta? Qualcuno, dei sindacalisti di oggi, potrebbe dire che in piazza ci va, perch le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. Non vero, ma anche volendo far finta di crederci, di scheletri nellarmadio dei sindacati e dei sindacalisti ce ne sono ancora tanti. A cominciare dallIci, per la quale stata dichiarata la guerra al Vaticano. Altro che Vaticano, se si va a guardare in casa loro. I sindacati vantano un patrimonio immobiliare immenso, ma non pagano un solo euro di Ici, perch la legge numero 504 del 1992 (cera Amato al Governo) di fatto impedisce allo Stato di avanzare richieste ai sindacati. E i soldi in questione sono davvero tanti: la Cgil, ad esempio, sostiene di avere circa 3mila sedi in tutta Italia, ma si tratta anche stavolta di una specie di autocertificazione. I sindacati, infatti, Confindustria compresa, non sono assolutamente tenuti a presentare i loro bilanci, e quindi non pagano una sola lira di tasse. Questo un altro dei tanti,

ulteriori privilegi dellaltra Casta, come stata brillantemente definita da Stefano Liviadotti, nel suo libro sui sindacati. Se la Cgil dichiara 3mila sedi, la Cisl addirittura 5mila. E la Uil sarebbe in possesso di immobili per un valore di 35 milioni di euro. Non si dispone di dati relativi a Confindustria. Tutto questo possibile perch la legge assimila immotivatamente i sindacati alle Onlus, ossia alle organizzazioni di utilit sociale senza scopo di lucro. Senza scopo di lucro? I sindacati? Di utilit sociale? Arduo da dimostrare, alla luce dei fatti. Basti pensare che il sindacato pi numeroso quello dei pensionati, non quello dei lavoratori in servizio. Come mai presto detto. Non si tratta di una conversione al sindacato in tarda et. Il fatto che nella domanda di pensione che i pensionandi firmano, redatta dai Patronati, che sono sempre emanazione dei sindacati, pagati dallo Stato, la delega per la trattenuta a favore dei sindacati gi stampata nel modulo, e con la firma del modulo il pensionando autorizza

anche la trattenuta sindacale. Ma quanti studiano il modulo della domanda di pensione? E cos molti diventano iscritti al sindacato a loro insaputa, e pagano il sindacato a vita. Basterebbe che la delega fosse un atto successivo alla liquidazione della pensione, e ne vedremmo delle belle, sul numero degli iscritti al sindacato e alla sua utilit sociale C anche dellaltro. Nellimmobiliare, per esempio. Cgil, Cisl, Uil, Cisnal (poi diventata Ugl) e Cida hanno ereditato immobili dai sindacati del fascio, senza dover pagare tasse (privilegio senza precedenti), secondo la legge 902 del 1977. Altro che la casa in cooperativa per la vecchiaia di chi in fabbrica ha trascorso una vita! Un altro filone di business molto importante per i sindacati la formazione. Con la finanziaria del 2000 vengono istituiti i Fondi per la Formazione, gestiti da sindacati e imprenditori. Cosa succeda l dentro non dato saperlo. Una cosa certa. Grazie agli Enti bilaterali i sindacati contribuiscono a dettare le regole, che poi utilizzano, grazie agli Enti di formazione di loro emanazione. Cos finiscono per gestirla loro, la formazione, anche quella per la sicurezza, e guai a chi cerca di entrare in questo mercato, perch la resistenza degli Enti bilaterali molto agguerrita. Altro che conflitto di interessi, siamo al paradosso, ma forse questo il ministro Fornero ancora non lo sa. Ma non se ne sa nulla, non se ne pu sapere nulla, sempre perch i sindacati non hanno lobbligo di redigere il bilancio. E quando compiono operazioni commerciali c la societ di servizi non c sindacato che ne sia privo per evitare di perdere la qualifica di senza scopo di lucro. E cos, a pagare le tasse resta sempre il pensionato novantenne che sugli 800 euro di pensione le tasse le paga, e alla fonte, perfino sui soldi che versa al sindacato per la delega che ha firmato a sua insaputa 30 anni fa, tra le cento clausole della domanda di pensione. A dicembre, per, i sindacati cerano tutti, nelle piazze dItalia, a protestare contro le tasse e contro i privilegi, senza vergogna, senza pudore.

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OsT-IT

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Pelo e
di iMManU
immanuel

la peNSiONe iN 848 GiOrNi rUTelli Tra Gli iNSapUTiSTi

eL
Come ha fatto il senatore Pd Lusi ad impadronirsi di 13 milioni di euro della ex Margherita? Semplice, se li presi e se li messi in tasca, ci sarebbe riuscito anche un bambino. Questo perch nessuno controllava nulla, come emerso in maniera lampante. Rutelli, il presidente, si presentato in televisione per dichiarare il suo sconcerto, perch era stata tradita la fiducia assoluta che lui riponeva in Lusi, che tutto era avvenuto a sua insaputa. A sua insaputa? Vogliamo scherzare? Rutelli era il primo responsabile di quei soldi, e se lui non ha vigilato su di lui che ricade la colpa, e non ci sono alibi che tengano. Colpa grave, tra laltro, perch i soldi erano degli italiani, erano entrati nelle casse della Margherita grazie alla legge che, aggirando il risultato del referendum, aveva reintrodotto il finanziamento ai partiti attraverso la mistificazione del rimborso elettorale. Che rimborso non , perch il rimborso presuppone una spesa e la verifica della spesa, cio il controllo. Che non c stato, perch nessuno vuole che ci sia, perch pi comodo cos, in questa nostra Repubblica in cui il popolo sovrano, fino a quando lo permettono quelli che stanno pi in alto, sugli scranni e tra le scorte, perch, evidentemente, e saggiamente, del popolo cominciano ad avere paura.

@dodicimesi.com

DOVe le MeTTONO le SCOrie NUCleari iN SpaGNa?


A Villar de Caas, nella provincia di Cuenca. Beh, e allora? Dov la notizia, si dir? La notizia c, eccome, ed questa: non appena Soraya Sanz de Santa Maria, vice presidente del Consiglio dei ministri di Spagna, ne ha dato notizia alla stampa, la popolazione di Villar de Caas ha iniziato i festeggiamenti, mentre le popolazioni degli altri quattro paesi in competizione hanno iniziato le proteste per essere state escluse, e minacciano azioni legali. Incredibile, vero? Forse un po meno, se si considera che i lavori dureranno sette anni, loccupazione crescer di oltre mille unit, linvestimento sar di 750 milioni di euro, e lo smaltimento delle scorie d prospettiva alle attivit economiche che il nucleare, ospedali compresi, comunque lo utilizzano. Non sarebbe una cattiva idea se, nellambito degli scambi culturali tra paesi dellUe, magari attraverso un progetto finanziato, si realizzasse una sorta di incubatore tra italiani e spagnoli, con la speranza che da noi cessino le lotte, in Val dAosta, contro il corridoio 5, lotte che rischiano di far perdere allItalia unaltra grande opportunit e di ricacciarci ancora pi indietro nella lista dei paesi pi sviluppati.
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liNpS TaGlia la peNSiONe? allOra aNDaTe iN VaCaNZa, a SpeSe DelliNpS!


Non lo sapevate? Se avete pochi soldi per le vacanze, rivolgetevi allInps, e vi ci mander a met prezzo, in ridenti localit termali. Non neanche necessario essere malati, sufficiente che anche per voi le cure termali possano servire a prevenire linvalidit (ma a chi non servono?). Vi manderanno ad Abano, a Salsomaggiore, a Montecatini, a Chianciano o altrove; vi daranno vitto e alloggio in hotel, e vi pagheranno le cure termali, escluso, forse, il ticket. Certamente sono esclusi gli extra e gli entertainment serali, fino a l lInps non ci arriva. Non lo sapevate? Non crucciatevi, forse neanche il ministro Fornero lo sa. Altrimenti, probabilmente, avrebbe evitato di mandare alcuni in vacanza ed allentato qualche buco di cinghia per qualcun altro.

Accade in Calabria e ce lo racconta Gian Antonio Stella. Domenico Cersosimo fa lassessore alla cultura per la Regione Calabria per 848 giorni di calendario. La Regione gli chiede 45.000 euro per il riscatto dei contributi mancanti e poi gli liquida, a 59 anni, una pensione di 3.600 euro al mese. Al professor Cersosimo baster poco pi di un anno per recuperare linvestimento e poi godersi una pensione che gli operai delle fonderie, gli insegnanti in cattedra, gli impiegati, la maggior parte dei dipendenti, ormai, avranno soltanto, per met dellimporto, per i pi fortunati, soltanto dopo il compimento dei 66 anni e dopo circa 15.000 giorni di lavoro. Cos non va, con tanti alle stanghe e pochi i politici, di tutte le razze in carrozza. Va bene lacrime e sangue, per, caro professor Monti, se prima non si turano le falle inutile tentare di riempire il tino. Buon lavoro, professore, con fiducia e stima.

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mi sposo o non mi sposo?

HATs UP?

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Questo il dilemma
perch dire il fatidico s oggi cos difficile.
di aleSSaNDra TONiZZO

LIstat rivela che il calo di matrimoni, oggi, ammonta a -30mila rispetto al 2008: in fondo, non c proprio niente da ridere anche se sono aumentate esponenzialmente le convivenze, viste sempre per come unombrosa via di mezzo, come se la fede al dito sancisse qualcosa che nessun letto preso e montato di sabato rubando le parole a Biagio Antonacci, in Convivendo pu davvero testimoniare. Se lo sposo, addio libert, dice su internet, in un blog tematico, Simona; poco importa che conviva con Alessio da sei anni, e il gioco delle libert sia in atto gi da tempo. Se mi sposa, metto il cuore in pace!, pensa invece Giacomo, e pensa male, quantomeno troppo ingenuamente: bastasse lanulare adorno di vera per tenere alla larga quei due bernoccoli tanto temuti! Il lato positivo dessere preda, nel 2012, dellamletico dilemma moderno mi sposo o non mi sposo? che un po tutti, patentati o meno, si stanno cimentando per analizzare la causa nel modo pi razionale possibile, con tanto di libri, pamphlet e dossier, perch il celeberrimo wedding, guarda caso, non mai stato cos di tendenza come oggi. Infatti, per ossimoro, basta accendere la tv per incappare in mille e pi consigli bon ton sui fiori darancio: dal bouquet alla location, un florilegio di planners che accompagnano i novelli sposi al traguardo (anche se, pi che altro, la sensazione che costoro facciano la corte al portafogli di due spaventatissimi piccioncini gi alla soglia degli anta).
MESI 12aprile 2012

luoghi comuni sul matrimonio si sprecano, cos come le battute a tema, quelle sarcastiche, da far sbellicare gli uomini e digrignare invece i denti al gentil sesso che, mimando le famose risate a denti stretti della storica Settimana enigmistica, lancia cos uno dei suoi pericolosi meta-messaggi di coppia: ridi, ridi, che poi facciamo i conti a casa. Perch esiste unamara verit sulla quale non si discute, vale a dire che il matrimonio per le donne una cosa seria, alla quale linconscio insieme allIo, il Super Io e tutto lambaradn freudiano si prepara fin dalla nascita, facendo in modo che la categoria arrivi prontissima allaltare (lo testimoniano anche i video amatoriali con risa di sottofondo: a svenire come pere cotte, durante il s, sempre e solo lui) e che mai e poi mai faccia dellironia sul giorno pi bello (provare per credere: bigamia avere una moglie di troppo. Monogamia la stessa cosa. Se non avete sorriso, portate inequivocabilmente la gonna. Ma state serene: se a dirlo stato nientemeno che Oscar Wild, allora non c proprio speranza).

La donna sogna labito bianco fin da bambina, mentre luomo refrattario a tutto ci che per sempre, a meno che non sia un abbonamento alla squadra del cuore, ovvio; questo lo scenario tipico della coppia sullaffilatissimo filo del rasoio delle nozze: un punto di non ritorno. Sapere che luniverso maschio si divide in due tipologie, la prima incapace di separarsi dalla famiglia dorigine e laltra profondamente narcisistica (lo dice lo psicoterapeuta Fabio Monguzzi nel suo Curare la coppia), non di grande aiuto a lei, che prova e riprova il velo di nascosto nella pausa caff, sulle ginocchia la scoperta del Karolinska Institute di Stoccolma: lormone vasopressina pu condizionare limpegno relazionale del partner aiuto!

Dilemma parzialmente risolto? Macch Basta leggere il saggio di Tracy McMillan, scrittrice e autrice televisiva americana, per mettersi le mani nei capelli; I Love You and Im Leaving You Anyway, infatti, porta le donne a fare un po dautocritica, grazie a una lista che fa capire come, se il matrimonio non arriva, la colpa sia anche nostra. Siamo sempre arrabbiate: meno aperte allaltro rispetto a un tempo, siamo sfacciate pi che sicure, considerandoci pi intelligenti delluomo a prescindere. Siamo superficiali: davvero cerchiamo chi ci ami e ci stimi? Molte vogliono ancora luomo in vista, il buon partito da esibire con le altre. Sottovalutiamo il nostro aspetto fisico: non ci entra in testa che lui non voglia accanto una top model, ma una donna consapevole, e il nostro sminuirci non ci rende affatto attraenti. Non cerchiamo il partner giusto: tutto il nostro correre dietro a uomini cafoni (s, cafoni, non tenebrosi) o impegnati il chiaro segnale che non vogliamo impegnarci davvero. Pensiamo che solo il matrimonio ci far sentire amate: se non ci consideriamo per prime in gamba, nessun altro lo far! Ma far ragionare una donna sullorlo di una crisi di nervi da anello di fidanzamento mancante dura. Forse meglio puntare sulla sua testardaggine da caterpillar, facendole credere che tutto stia nel buon convincimento: scoperto lindice di sposabilit (ne parla Betta Andrioli in Mi vuoi sposare) di lui ce n uno per lo sportivo, uno per il playboy, per lintellettuale e il bravo ragazzo si va allattacco, dal look del primo incontro alle uscite di gruppo con coppie gi sposate. Buona caccia, strateghe!

Servono, invece, risposte concrete da ribattere ai dubbi di lui, appurato ma questo davvero difficile che non siano solo argute e plausibili scuse. Le pi gettonate sono il matrimonio costa troppo e se poi ci lasciamo sono io che finisco sul lastrico; ma oggi bastano un paio di bei guantoni e parare questi assist possibile. Innanzitutto, non solo esistono cerimonie low cost cosa che, fino a soli ventanni fa, a meno che non si pensasse a un rinfresco a base di pane e salame, era impossibile , ma ci sono siti e agenzie che fanno a gara per regalare nozze da mille e una notte, a patto che si faccia esplicita pubblicit al brand di ogni dettaglio: si perde in privacy ma si guadagna in tutto il resto, viaggio compreso. Alla paura del dopo, invece, ci pensano gli avvocati che, assicurano, oggi i coniugi sono considerati sullo stesso piano per diritti e doveri, se non c tra loro una differenza reddituale clamorosa, nonch le statistiche: la fondatrice di Ciao Amore (unica agenzia in Europa di Divorce Planner), Milena Stojkovic, giura che gli uomini, dopo una separazione, si rimettono in pista prima e meglio delle donne.

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sUccEssO

//8.febbraio Maldive, il presidente Mohamed Nasheed, tramite un colpo di Stato ad opera della polizia, costretto a lasciare la guida del Paese. Turisti italiani al sicuro, ma preoccupati. //23.febbraio

//10.febbraio New York. Mangiare cibi sani e fare esercizio fisico aiuta ad avere una mente pi acuta, e quindi permette di ottenere voti migliori nei test scolastici, parola di Michelle Obama. La first lady americana, che ha fatto della lotta allobesit infantile un punto di forza della sua attivit alla Casa Bianca, ha festeggiato la 2 campagna in Iowa, ballando con migliaia di bambini.

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20 12

Il premier Monti, in viaggio negli States, in unintervista esclusiva al Cnbc, dichiara che lItalia raggiunger la parit di bilancio nel 2013, due anni prima di altri Paesi Ue.

successo...
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ITALIA

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//10.febbraio

//29.gennaio Partono i controlli in zone fiscalmente sensibili: dopo Cortina e Roma, il turno delle vie glamour di Milano, come via Sarpi e Corso Buenos Aires. Risultati? Un commerciante su tre non fa gli scontrini.

La cancelliera Angela Merkel, durante una commemorazione attesa da mesi a Berlino, elenca i nomi delle vittime dei neonazisti della cellula della Turingia (otto turchi, un greco e una poliziotta tedesca), e chiede un minuto di silenzio in loro memoria, chiedendo perdono alle famiglie.

Roma non si candider alle Olimpiadi 2020. Il governo ha deciso di non avallare la candidatura della capitale poich non ritiene che sarebbe responsabile, nelle attuali condizioni dellItalia, assumere limpegno di garanzia dei costi.

sUccEssO

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//13.febbraio Torino, sedici anni di reclusione per i vertici della Eternit, nellambito del processo per la morte di decine di dipendenti, a causa delle inalazioni delle polveri cancerogene.

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//14.febbraio

//4.febbraio

Roma, paralisi neve: scuole chiuse, migliaia di pendolari sfiniti, automobilisti intrappolati sulle vie consolari e periferiche. Pesanti disagi su due treni, con passeggeri prigionieri, mentre il 75% dei bus sono bloccati. Alemanno si scaglia contro la Protezione civile: Le previsioni non erano corrette.

//9.febbraio Nuova vittoria per la comunit gay americana. Lo stato di Washington approva un disegno di legge che rende legali i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

//8.novembre //11.febbraio Whitney Houston, la grandissima cantante americana, muore allet di 48 anni in un albergo di Beverly Hills, dove si trovava per prendere parte ad una serata organizzata a margine dei Grammy Awards. Causa della morte un micidiale cocktail di antidepressivi e alcool. stata lanima del pop-soul degli anni 80 e ha venduto circa 170 milioni di dischi.

20 12

//22.febbraio Afghanistan, alcuni marines danno fuoco a delle copie del Corano nella base di Bagram. Lambasciata Usa a Kabul chiusa, mentre in strada i manifestanti scandiscono slogan contro gli Stati Uniti, tra cui morte allAmerica.

20 12

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//6.febbraio

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, ospite alluniversit di Torino per linaugurazione dellanno accademico, dichiara che il posto fisso unillusione. una delle diverse dichiarazioni shock del governo tecnico, alle quali i giovani di tutta Italia rispondono con indignazione, tramite proteste e tam-tam sui social network.in sicurezza ambientale.

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successo...

MONDO
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//18.febbraio Festival del cinema di Berlino: Italia grande protagonista. Paolo e Vittorio Taviani vincono il Leone dOro con Cesare deve morire, film che racconta la storia di un gruppo di detenuti di Rebibbia alle prese con la messa in scena del Julius Caesar di Shakespeare. Erano ventuno anni che il nostro cinema non portava a casa questo prestigioso premio.

S definitivo della Camera al decreto legge Milleproroghe, su cui il governo ha incassato la fiducia a Montecitorio. Il testo approvato con 336 s, 61 no e 13 astenuti.

India, due fucilieri italiani sono accusati di aver ucciso due pescatori nelle acque al largo di Kochi, dopo averli scambiati per pirati. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone erano sulla nave Enrica Lexie. I molti dubbi sulla dinamica dellincidente creano un clima di forte tensione attorno ai mar, tra India e Italia.

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//19.febbraio

Il Quirinale riduce i dipendenti, calcola le pensioni con il nuovo sistema contributivo e congela gli stipendi. Dallinizio del settennato di Giorgio Napoletano, il Colle ha risparmiato 60 milioni di euro.

//12.febbraio

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//23.febbraio

20 12

Germania, scandalo per il presidente federale Christian Wulff, per prestiti e favori ottenuti quando era governatore della Bassa Sassonia. Angela Merkel cancella la sua visita a Roma per risolvere la crisi istituzionale.

//17.febbraio

//18.febbraio Festival di Sanremo, la cantante salentina Emma Marrone, con il brano Non linferno, a vincere, tra le lacrime, la 62 edizione del festival della canzone italiana. 2 e 3 posto per Arisa con il brano La notte e Noemi con Sono solo parole. Ledizione sar ricordata anche per il terremoto suscitato in Rai dalle invettive contro la Chiesa e alcuni suoi giornali del super ospite Celentano.

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sUccEssO

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In via san Bernardino sorger una nuova casa di riposo con 120 posti letto, nellarea dove cerano i vivai Franchi. Sar pronta allinizio del 2013; nel progetto anche negozi e un albergo. //14.febbraio

Imposta di soggiorno, primi effetti: alcune compagnie aeree lasciano gli alberghi della citt, diventati troppo cari per piloti e hostess. Le compagnie, Alitalia in testa, per risparmiare trasferiscono i loro operatori di volo da Bergamo agli alberghi dellhinterland. Tra i pi gettonati quelli di Orio al Serio.

Il centro di Bergamo assediato dalle auto. Ogni giorno si registrano circa 95mila transiti. Secondo i dati dellaggiornamento del Piano del traffico: aumenta la pressione sulle circonvallazioni (+3%), ma scende quella su Citt Alta -9%).
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Brembate Sopra, muore Giovanni Valsecchi, capo dei volontari che per tre mesi guid le ricerche di Yara. La morte nello stesso giorno in cui fu scoperto il corpo della ragazza.

successo...

BERGAMO
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//29.febbraio Humanitas Gavazzeni: disegni animati per educare i ragazzi alla salute. Lospedale lancia il progetto di prevenzione ComunicAnimare la salute, con 4 disegni animati del famoso cartoonist Bruno Bozzetto, gli artisti del suo studio, lAsl e lUfficio scolastico territoriale di Bergamo. Previsti anche un concorso per le scuole e spot sui bus.

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//26.febbraio

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//23.febbraio

//09.febbraio

//11.febbraio

In cinque anni hanno chiuso i battenti 2.653 esercizi commerciali nella Bergamasca (-10,7% dal 2006 a oggi, che diventa -17% per la sola citt). Al picco negativo del 2010, secondo i dati Ascom, c stata una timida ripresa nel 2011, con lapertura di 58 attivit

//25.febbraio

Citt Alta, veleni sotto il parcheggio. Trovati dallArpa cromo arsenico e idrocarburi nel cantiere della Fara, vicino alle case. Nel mirino nuovamente la ditta Locatelli di Grumello, gi sotto inchiesta per il caso Brebemi. Il cantiere per ora fermo, ma non escluso che venga messo sotto sequestro fino alla rimozione delle sostanze tossiche.

//24.febbraio

20 12

Censimento dei pipistrelli. Liniziativa del Comune di Bergamo e Wwf, con laiuto di guardie ecologiche e museo Caffi. La mappa dei chirotteri per verificare lutilit contro il proliferare della zanzara tigre. Lo studio una prima nazionale in occasione dellanno internazionale del pipistrello.

//28.febbraio

Mozzanica: torna a casa la salma del falegname 41enne morto il 14 febbraio a Cuba, in circostanze tragiche. Labbraccio dei familiari e del paese. Sulla vicenda non stata fatta ancora chiarezza.

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