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SOMMARIO

masterplan: 3 Abbattere e ricostruire, ma... 4 Il colore avidamente potr imporsi sul grigio? servizi sociali: 5 CIS: Che Iniziativa Significativa! 6 Medicina solidale: cure a chi ne ha pi bisogno cultura nel territorio: 7 Tor Bella Monaca: centro di cultura gruppi musicali: 10 Note di riscatto credits: 12 i partecipanti al progetto

Tor Bella Monaca: non solo degrado


Quando si dice che labito non fa il monaco si intende dire che non bisogna guardare lesteriorit, ma linteriorit di una persona; eppure non sempre cos. Quando si sente abito a Tor Bella Monaca allora si ha una sola e comune reazione. Ma perch? Tor Bella Monaca (TBM) una frazione a sud est del comune di Roma, nell VIII Municipio. Il nome deriva da una torre citata per la prima volta nel 1317, di propriet di un certo Pietro Monaca. Nel diciottesimo secolo troviamo la denominazione della zona come Tor Bella Monaca o Torre Belle Monache. Da qui parte la leggenda per cui Rita da Cascia, durante il suo viaggio a Roma, per il giubileo del 1450, abbia sostato in questa periferia. Questa leggenda ha dellincredibile: Rita arrivava da nord (da Cascia ) e non si spiega come abbia fatto ad arrivare nella periferia sud-est del Urbe. Intorno agli anni 2030 del Novecento, questa borgata cominci a popolarsi, ma solo nel 1934 linsediamento venne ufficializzato. Nel 1981 fu scoperto un lungo tratto della via Gabina, che nellantica Roma collegava la Capitale alla citt di Gabii.
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Il vero e proprio quartiere nacque intorno agli anni80. La mancanza di servizi e opere pubbliche collegate alle numerose costruzioni edilizie, hanno rappresentato i primi cenni del degrado che sfociato negli anni 90 nel Programma di recupero urbano di Tor Bella Monaca. ad iniziare da questo degrado generale che si arrivati con il passar degli anni ad una sempre pi marcata ostilit verso la zona. Comunque il quartiere presenta tanti elementi positivi: il teatro, che una chiara rappresentazione di cultura; la Circoscrizione dellVIII Municipio; ben due biblioteche, di cui una comunale; e infine, ma non meno importante, il liceo scientifico pi grande di Roma, ovvero l Edoardo Amaldi. Non si pu cancellare la parte negativa del quartiere, ma non di pu neanche negare che abbia delle grandi potenzialit, che potrebbero essere sicuramente sviluppate con laiuto di tutti.
Alessio Di Grazia Giuditta Mikhail Sara Nepi

Quartiere: com e come lo si vuole

Abbattere e ricostruire, ma...


Se c un argomento che riesce a tener banco da molto tempo quello il Masterplan di Tor Bella Monaca. Nato da unidea di Gianni Alemanno, sindaco di Roma dal 2008, tale progetto si basa sul principio che soltanto abbattendo le torri, definite dal sindaco stesso come frutto di architettura sovietica, si potr dare al quartiere nuovo lustro, eliminando il degrado che lo attanaglia. Il Masterplan viene proposto in maniera informale il 12 Agosto del 2010 allevento Cortina Incontra: <<Ci sono molte aree [...] Tiburtino 3 e altre cose, quelle sono aree che dovrebbero essere demolite. Sicuramente quella che va demolita Tor Bella Monaca. >> Inizialmente il Sindaco ha portato avanti tale progetto, messo su carta grazie allapporto gratuito dellarchitetto Leon Krier, sostenendo che le quattordici torri in oggetto, in realt prefabbricati destinati a case popolari, presenterebbero condizioni disagevoli per chi ci vive. Successivamente, poich questa posizione stata smentita direttamente da chi abita dentro le torri, Gianni Alemanno ha sostenuto che la demolizione di Tor Bella Monaca necessaria per garantire uno standard di vita migliore, ossia case popolari pi basse e spazi pi vivibili. Le reazioni? Non tutte positive! Massimo Musumeci, Presidente del comitato TorBellaMonacaRinasce, appoggiato da una parte della popolazione del quartiere, auspica la realizzazione del progetto in funzione dei tanti vantaggi che la popolazione potrebbe ricavarne: in primo luogo la presa di coscienza che tutti meritano un luogo migliore per vivere. Inoltre contribuirebbe a far crescere i nostri figli in un quartiere nuovo di zecca, che potrebbe finalmente liberarsi dal brutto nome che si trascina dietro da anni e dalla criminalit che lo vede protagonista. Tor bella Monaca non un ghetto come dicono, ribadisce il Presidente. Fermo e opposto il parere del membro della Commissione MasterPlan, Daniele Grasso, che denuncia lincoerenza del Sindaco Alemanno, il quale in un primo tempo voleva buttare gi quattordici palazzoni di altrettanti piani perch a rischio crolloaffermazione poi risultata essere falsa- e successivamente perch distruggere e ricostruire sono due ottimi modi per eliminare il degrado e la micro e macro criminalit. A tale riguardo lex Presidente della commissione MasterPlan, Romolo Biferi, alquanto chiaro e sintetico: <<Non cambiando il contenitore che si cambia il contenuto. Il progetto non nascerebbe, peraltro, da un inconsueto atto di generosit verso la periferia pi estrema, ma per estinguere il debito di 55 milioni di euro contratto dal Comune con gli eredi di Romolo Vaselli. Masterplan vuol dire prima di tutto un acquisto dei terreni su cui edificare, appartenenti alla medesima famiglia, e poi anche un aumento della popolazione del quartiere da 28.000 residenti a 44.000.>>. Sbagliato per Daniele Grasso , inoltre, il luogo in cui dovrebbe partire labbattimento delle torri: Largo F. Mengaroni, considerato il fulcro ufficiale del quartiere, ma non quello effettivo. Egli critica la scelta del Sindaco anche per le ripercussioni che questo ipotetico progetto potrebbe causare se attuato: il verde che contraddistingue Tor Bella Monaca potrebbe essere sostituito da una enorme colata di cemento, che coprirebbe tutta la sua superficie, rendendolo simile ai quartieri limitrofi. Un altro gruppo di cittadini che sinteressa allargomento quello che fa capo a M. Vittoria Molinari, Presidentessa del Comitato di Quartiere Nuova Tor Bella Monaca, nato nel 1983 e tuttora attivo sul territorio. Le sue posizioni sono chiarissime: no al MasterPlan. Ci spiega come Tor Bella Monaca sia lultimo quartiere sorto dalliniziativa pubblica del sindaco Petroselli per contrastare lemergenza abitativa degli anni 80, che vedeva Roma come unimmensa citt-baraccopoli. La Molinari ci fornisce molti dati importanti riguardo al progetto avanzato da Alemanno. Lincoerenza sottolineata dalla Presidentessa che il MasterPlan si scontra con altri progetti, su tutti la Centralit Romanina che prevede nel quartiere la costruzione di palazzi alti pi di 60 metri e a San Basilio un palazzo di 70 metri . Il comitato raccoglie le tante preoccupazioni, paure e titubanze dei cittadini, che sono per la maggior parte confusi e divisi, frutto questo della scarsa informazione fornita dalle autorit competenti. Se da una parte c chi condivide il progetto, perch finalmente il sogno di una casa pi vivibile potrebbe concretizzarsi, dallaltra aleggiano sentimenti contraddittori e preoccupati per laumento di costruzioni edilizie, che non costituirebbe unaggiunta dei servizi in un quartiere gi praticamente privo di luoghi ludici o formativi.

Tor Bella Monaca e la sua seconda pelle: il colore avidamente potr imporsi sul grigio?
Abbattere, riedificare: sono queste le parole chiave del Masterplan, progetto avanzato dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che vede il quartiere di Tor Bella Monaca, o meglio le sue famose torri che svettano imponenti e fragili, al centro del dibattito non solo politico, ma soprattutto sociale. Di riqualificazione non si sente parlare, almeno da coloro che appoggiano il progetto, che bollano la questione come gi archiviata. Per il Presidente del comitato TorBellaMonacaRinasce, Massimo Musumeci, essa non rappresenterebbe certo un passo avanti: <<Le torri attuali sono costruite con materiale scadente e la maggior parte di esse hanno del ferro ossidato, ed io stesso sono in possesso di un verbale, redatto da vigili del fuoco, che ho gi consegnato al Sindaco.>> Dal fronte sociale, invece, la tematica del non abbattere e del riqualificare viene molto sentita. Lopposizione al progetto non soltanto critica, ma propone unalternativa concreta basata su quattro punti cardine: manutenzione degli spazi comuni, lavoro per gli abitanti, centri di aggregazione per fare rete e togliere i bambini dalle strade e il COLORE! La riqualificazione dovrebbe cominciare dallarea di Via dellArcheologia, via molto trafficata da ragazzini appena undicenni sui motorini, privi di casco e patente. , inoltre, spesso al centro di retate da parte della Polizia, che sequestrano partite di droga alle piccole o grandi gang del quartiere. Il verde, se fosse davvero curato e dotato di strutture adeguate, potrebbe costituire una grande fonte di svago e uno spazio ricreativo per i tanti bambini della zona, che sono per ora costretti a giocare per strada tra la carcassa di un motorino e un secchione dellimmondizia ribaltato. Daniele Grasso auspica la creazione di spazi di aggregazione, ma anche una classe dirigente migliore, pi aperta e sensibile alle istanze dei cittadini e un lavoro che generi lidea di un bene condiviso e che faccia superare il degrado che infesta questa zona. Vittoria Molinari e Daniele Grasso sembrano concordare su una questione importante: Tor Bella Monaca non deve essere abbattuta o cementificata, ma riqualificata. Lo dicono tante esperienze europee gi realizzate: possibile poter recuperare zone degradate, non andando a distruggere, ma rendendole pi vivibili e permettendo ai cittadini stessi di poter contribuire in maniera attiva. Il lavoro ci che manca a Tor Bella Monaca: e allora perch non favorirlo con limpiego di molti disoccupati nella pulizia del territorio? di riqualificazione sociale che si parla, ora. Sulla questione criminalit la Presidentessa del Comitato Tor Bella Monaca dellavviso che il quartiere assomiglia a tutti gli altri, con i soliti furti e bande criminali che si spartiscono il territorio e il mercato della droga. Si tratta per della minoranza della popolazione, in gran parte composta da brava gente e lavoratori. Glissa, per, sullargomento dellalto tasso di arresti domiciliari o dei moltissimi bambini, futuro della societ, sotto la tutela degli assistenti sociali. Occorre una presa di posizione dei cittadini stessi, con la richiesta di nuovi servizi, di luoghi dove far crescere in modo sano i giovani, biblioteche, piste ciclabili che garantirebbero un collegamento con la vicina Tor Vergata. Tor Bella Monaca un quartiere completamente grigio, incolore... Certo non bello, ma ha tanta voglia di rinascere. Il colore che lo renderebbe pi attraente soltanto quello che ciascuno di noi pu dargli rendendolo pi vivibile, coltivando il nostro senso di civilt. Ci che accomuna chi a favore a chi contrario al Masterplan il credere che Tor Bella Monaca sia un quartiere grigio. Cos le Torri che lo rappresentano, se colorate diversamente, potrebbero riqualificarlo almeno in parte. questo il senso del murales, simbolo di Tor Bella Monaca, che vede un writer intento ad aprire un vaso pieno di colori e dire sardonicamente, attraverso quel pezzo di muro: Te piace sta tonalit de griggio? Andrea Colafranceschi, Leonardo Di Mario Melissa Rand

Verso il sociale

CIS: Che Iniziativa Significativa!


Tor Bella Monaca non solo un quartiere pieno di realt negative. Se ci guardiamo intorno, notiamo che ci sono anche molte strutture pronte ad accogliere e ad aiutare i giovani, potendole definire positive. Una di queste il C.I.S., Centro Integrazione Sociale, che si occupa di dare spazio a ragazzi e a giovani problematici, che hanno difficolt economiche, sociali e culturali. I ragazzi del centro sono affiancati da persone esterne, che non conoscono il loro vissuto, ma nonostante ci li aiutano senza sminuire la loro identit. Il C.I.S. nasce nel settembre del 1988 su iniziativa di tre associazioni: la Comunit Capodarco di Roma, la Cooperativa socio-sanitaria Iska e lAssociazione Handicap Noi e gli Altri. Il centro, situato in Via G. Castano 39 in una struttura di 900 mq circa, viene istituito grazie al contributo della Ripartizione VIII. Il C.I.S. ha sempre fornito servizi, organizzato attivit e ha svolto progetti di integrazione con lo scopo di far crescere nei ragazzi il rispetto per gli altri. Due progetti fondamentali realizzati dal C.I.S. sono il Progetto Handicap, voluto per stimolare, migliorare e aumentare il grado di autonomia personale della persona in difficolt, e lAgenzia Giovani, che ha compreso azioni che si sono strutturate intorno allapertura di uno Sportello Informativo Circoscrizionale. Loperativit del progetto si sviluppata in diversi ambiti, tra cui Informagiovani, uno sportello centrato sulla diffusione di informazioni relativi a tematiche riguardanti i giovani, il Comitato di Sostegno al Lavoro, nato con lobiettivo di creare un osservatorio sulle problematiche giovanili riferibili al mondo del lavoro, lo Spazio Donne, che ha riguardato attivit di orientamento al lavoro, laboratorio di espressione corporea e attivit con il Consultorio Femminile e lo Sportello Rom, il quale stato finalizzato alla ricerca di soluzioni adeguate per la costruzione di un campo sosta attrezzato e alla realizzazione di attivit, a partire dalla scolarizzazione. E necessario dire che Informagiovani, il Centro Diritti e lUfficio per loccupazione dei giovani hanno svolto i loro interventi nella sede del Municipio VIII con finanziamenti autonomi. Successivamente, grazie a un assetto organizzativo, il C.I.S. e al contempo il Progetto Spazio Aperto cambiano i loro obbiettivi puntando sulla continuit del dialogo con le persone del territorio. In particolare il C.I.S. ha coinvolto le realt territoriali in attivit volte al raggiungimento dellautonomia di persone in difficolt e di animazione del territorio. Infine, lassociazione stata segnata da un passaggio fondamentale: da Centro Integrazione Sociale a Centro Diurno di sollievo. Una scelta imposta dalle scarse risorse economiche che hanno portato a una riduzione di parte delloperativit del Centro, tra cui Informagiovani e il Comitato di Sostegno al Lavoro. Questo Centro diurno finanziato solo dal Comune di Roma, a carico del Municipio VIII. Giulia Ciangola Adele Ricolli

Medicina Solidale: cure a chi ne ha pi bisogno


Tor Bella Monaca quartiere di palazzoni, di grigio, di strada. Teatro di non pochi episodi di violenza, criminalit e disuguaglianza sociale. In questo luogo dimenticato da Dio, ma forse pi verosimilmente dalle istituzioni, abbiamo cercato di trovare dei luoghi di luce, degli spiragli che facessero intravedere qualcosa di positivo, di legale, di esemplare per tutti. Ci siamo imbattuti nellIstituto di Medicina Solidale. La struttura bassa e comprende una sala dattesa e quattro stanze per visitare, tutto circondato da un giardinetto. Una donna dallaspetto tranquillo e dalla voce decisa, la dottoressa Lucia Ercoli, responsabile del progetto, ci ha accolti in una stanza e abbiamo iniziato la nostra chiacchierata. Liniziativa nasce nel 2004 da un accordo tra il Policlinico Tor Vergata e unassociazione di volontariato, lIstituto di Medicina Solidale. Prendendo spunto da due studi svolti negli anni precedenti, da cui le malattie della povert risultavano pesare molto su questa zona, si deciso di far partire il progetto che aveva come scopo quello di offrire un <<servizio di assistenza socio-sanitaria gratuita rivolto alle fragilit sociali del quartiere>>. Come ci spiega la dottoressa, la maggior parte dei pazienti sono donne extracomunitarie incinte che chiedono cura e assistenza durante la gravidanza e linfanzia del bambino. Ci sono anche nomadi, senzatetto e in generale persone in condizioni economiche spesso precarissime che non hanno modo di iscriversi al sistema sanitario nazionale. Il centro molto utilizzato, infatti gli assistiti quotidiani sono circa una sessantina e i pazienti sono preoccupati dal fatto che il servizio potrebbe essere tolto. Infatti, questa presenza massiccia di immigrati ha gettato in cattiva luce il centro, che la cittadinanza, a detta della dottoressa manovrata politicamente, contesta fortemente anche perch privo delle certificazioni adatte. <<La struttura assegnata dal comune, ex centro anziani, non possiede i documenti catastali necessari affinch venga riconosciuta dagli enti, e per questo, dal 2 gennaio di questanno il Policlinico Tor Vergata ha cessato di finanziare il progetto>>. Attualmente il servizio offerto dal centro di Medicina Solidale si basa esclusivamente sul volontariato. <<Evidentemente dal punto di vista elettorale non paga appoggiare servizi che abbiano a che fare con gli immigrati. Mi chiedo perch il problema dellidoneit dei locali non sia venuto fuori precedentemente negli ultimi sette anni>>. Dal 2004 al 2011 pazienti venivano tutti visitati in sole due sale della parrocchia di Tor Bella Monaca, ma nonostante le condizioni fossero peggiori di quelle dellattuale sede non ne uscito nessuna protesta. Adesso invece tutte le correnti politiche contestano lassenza di un ambiente ospedaliero asettico, in cui malattie come lHIV possano essere curate senza rischi per gli altri pazienti. Secondo la Ercoli <<viaggiare con i mezzi comporta lo stesso rischio di contrarre malattie. Si tratta piuttosto della povert culturale delle persone che si lasciano manipolare. Bisognerebbe piuttosto prendersi la responsabilit di chiedersi perch si arrivati a certe situazioni di povert >>. Il territorio si mostrato quindi fortemente ostile. Con larrivo del nuovo parroco stato chiesto a Medicina Solidale di spostarsi in via dellArcheologia, dove per il personale non si sentiva di poter garantire il servizio visti gli atti di violenza contro gli immigrati che la cronaca ha spesso associato a quella specifica fascia del territorio di Tor Bella Monaca. Tutto ci nonostante la collaborazione attiva con altre realt del territorio attraverso cui opera Medicina Solidale, come il CHEntro sociale, dove da un anno si tiene un laboratorio di ballo con bambini italiani affetti da problemi psichici ed attivo uno sportello di dialogo con un dietologo, riconosciuto nel quartiere. La Costituzione prevede che tutti, nessuno escluso, siano curati. Speriamo che un dialogo costruttivo con le istituzioni possa permettere a Medicina Solidale di operare nel territorio non solo in modo eticamente corretto, ma anche legale sotto tutti i punti di vista. Giulio DAlessandro Chen Laura Sarno

Libert cultura

Tor Bella Monaca: centro di cultura


Nonostante Tor Bella Monaca venga troppo spesso associata agli aspetti peggiori delle borgate, in realt c' una grande parte di questo quartiere che si spende per la cultura. Esempi di tale impegno sono l'Istituto di Istruzione Superiore Edoardo Amaldi, che popolato in prevalenza da studenti provenienti proprio da Tor Bella Monaca, la biblioteca Pier Paolo Pasolini, il Teatro e centri di cultura spontanei come il Cubo cua, infatti la biblioteca fa circa 1.200 prestiti in un anno, ma circoscritta ai soli studenti del liceo. Di persone esterne infatti se ne vedono poche nella biblioteca, e questo dovuto forse alla scarsa pubblicit che stata fatta e forse anche perch la biblioteca aperta al pubblico una sola volta alla settimana. Il professore ha continuato dicendo che la fascia d'et dei frequentatori fra i 14 e i 18 anni, proprio perch sono i soli studenti a sfruttarla. La biblioteca Pier Paolo Pasolini un centro ricco di iniziative letterarie e culturali, basta citare la partecipazione al Premio Strega, o altri progetti che prevedono per gli studenti degli interessanti esercizi di scrittura creativa. Nel sito del liceo dedicata alla biblioteca una pagina ricca di informazioni, dove possibile leggere i nomi del responsabile e dei collaboratori, conoscere il regolamento e gli orari di apertura, saperne di pi sulle attivit di consulenza e sul bibliovolontariato. Quest'ultimo un progetto che vuole coinvolgere gli alunni nella gestione della biblioteca e nelle sue iniziative proprio attraverso un'opera di educazione al volontariato. Il progetto coordinato dai docenti, che affiancano ai ragazzi coinvolti altri giovani che hanno gi frequentato il corso di biblioteconomia. Da questa iniziativa sono nati servizi come l'accoglienza-consulenza dei volontari, l'attivazione delle postazioni multimediali, molte attivit culturali e il corso di biblioteconomia e catalogazione per nuovi volontari, oltre alla produ-

libro. Quella della biblioteca una struttura fondamentale nei quartieri, perch risulta essere il simbolo della cultura che non si arresta. A Tor Bella Monaca la biblioteca situata proprio all'interno del liceo Edoardo Amaldi, ma da nove anni ormai entrata a far parte della rete BIBLIOPOINT delle biblioteche di Roma. Dall'intervista che abbiamo fatto al professor Claudio De Filippo, professore del liceo in pensione da un anno e ad oggi collaboratore della biblioteca per due giorni alla settimana, sono INIZIATIVE DELLA BIBLIOTECA PIER PAOLO PASOLINI emersi dati che fanno riflettere. Professor De Filippo quando stata aperta la biblioteca? La biblioteca risale al 1987, anno della fondazione del liceo, ma aperta anche al pubblico esterno da quando stata inserita fra le Bibliopoint di Roma. Di quanti volumi dispone la biblioteca? La biblioteca molto fornita: offre infatti 11.000 volumi circa, fra libri, DVD e VHS. Quanta affluenza c' di alunni e persone esterne? L'affluenza risulta essere piuttosto cospi-

Due importanti progetti per aprile e maggio 2012, realizzati nella Biblioteca in collaborazione con il Municipio VIII Roma delle Torri e lAssociazione Culturale Compagnia Ottavo Atto: Festa del libro e della lettura al femminile, prevede la presentazioni di libri, dibattiti e alcune letture, dal 26 al 28 aprile 2012. Sar presente, tra gli altri, lautrice Dacia Maraini. Modelli educativi a confronto, educazione e mafia: conversazioni per una cultura della legalit, prevede sei incontri dal 18 aprile al 10 giugno 2012, nei quali intervengono, tra i tanti, Mario Schermi, formatore dellistituto centrale di formazione, dipartimento di giustizia minorile; Brunella Fava, del dipartimento di giustizia minorile, con Salvatore Cavallo, un testimone; ma anche registi, attori, educatori. A conclusione, lo spettacolo teatrale Donne di mafia presso il teatro di Tor Bella Monaca.

zione di materiale informativo e divulgativo. Si potrebbe pensare che la cultura non tocchi nes-

suno a Tor Bella Monaca se non gli studenti del liceo, ma in realt non cos. Infatti nel 2005 El Chentro Sociale, sfruttando una struttura sita in Largo Ferruccio Mengaroni rimasta inutilizzata per diversi anni, ha creato una
LA VOCE DEGLI STUDENTI Abbiamo intervistato delle studentesse del liceo per sapere se usano la biblioteca Pier Paolo Pasolini e cosa ne pensano. Ecco cosa hanno risposto : 1 Intervista Usi la biblioteca Pier Paolo Pasolini ? Si la uso, raramente per piacere e molto frequentemente per consultare libri scolastici. Perch per le letture personali usi meno la biblioteca? Perch mi piace avere sempre i miei libri a portata di mano dentro casa, mi piace possederli e possedere le parole e le emozioni che mi danno. Che ne pensi del servizio che offre la biblioteca? Penso che sia pi o meno rifornita di tutto e che abbia parecchia scelta in vari ambiti. Quando si cerca un libro per non sempre si trova perch si hanno pochissime, se non uniche, copie. Comunque sia complessivamente va bene.

biblioteca al servizio dei cittadini del quartiere, che oltre ad essere una biblioteca un punto di incontro. proprio questo il Cubo Libro: un luogo di cultura e di confronto, che organizza peraltro diverse manifestazioni culturali come letture, proiezioni cinematografiche e mostre. Grazie alle numerosi donazioni, oggi il Cubo Libro dispone di moltissimi volumi, 1500 circa, di moltissimi generi ma soprattutto di letteratura straniera. Non dispone solo di libri ma anche di giochi, che hanno come destinatari i bambini, a cui sono dirette anche molte delle molteplici iniziative proposte. Tutto ci denota la volont di coinvolgimento di tutte le fasce d'et... Il Cubo Libro la chiara dimostrazione che Tor Bella Monaca non solo quello che viene raccontato dalla cronaca peggiore, perch una parte del quartiere invece il vivo segno dell'impegno per la cultura. Il Cubo Libro aperto per solo dal marted al venerd dalle 16,30 alle 19,00: orari che per di pi
la biblioteca? molto buono per me, ci sono molti libri e gli addetti sono molto veloci nel trovarli. Inoltre c una grande tolleranza per i ritardi. Per credo anche che dovrebbero aggiornare la biblioteca con autori come Welsh, Bukowski, Benni, Pennac, Baricco ecc... . Anche se per i classici molto fornita. Conosci il Cubo Libro? No. 4 Intervista Usi la biblioteca Pier Paolo Pasolini? Abbastanza. Cosa pensi del servizio che offre la biblioteca? Credo che i libri siano molti e che il personale sia molto disponibile, anche se poco attento alle date di riconsegna dei libri. Conosci il Cubo Libro? No.

Conosci il Cubo Libro? Si. Lo frequenti? No Come mai? Perch utilizzo la biblioteca e non ho bisogno di utilizzare anche il Cubo Libro. 2 Intervista Usi la biblioteca Pier Paolo Pasolini? Poco, quasi per niente. Perch? Perch mi rivolgo alla biblioteca vicino casa. Conosci il Cubo Libro? No. 3 Intervista Usi la biblioteca Pier Paolo Pasolini? Abbastanza, anche se i libri preferisco comprarli. Perch? Perch mi piace avere una biblioteca personale e perch a volte ho voglia di rileggerli. Che ne pensi del servizio che offre

non sono sempre rispettati. Sar stato un caso, ma ultimamente ci siamo recate pi volte presso l'edificio trovandolo chiuso. Anche il Teatro Tor Bella Monaca segnala l'impegno e la vitalit del quartiere. Aperto nel dicembre 2005, oggi un luogo di cultura ben sviluppato. Tra l'altro il teatro un valido sostegno per il liceo che, in attesa del rifacimento dell'Aula Magna, spesso si appoggia al teatro stesso per realizzare conferenze e altre attivit, come ad esempio quella del 21 febbraio scorso sulle deportazioni politico-razziali, durante la quale sono intervenuti lo storico Aldo Pavia (Associazione Nazionale Ex Deportati), Lorella Ascoli, testimone di seconda generazione del Rastrellamento del Quadraro e Francesca Donati, operatrice dell'Associazione excampo di Fossoli. Inoltre il teatro offre la possibilit agli studenti dell'Amaldi di assistere agli spettacoli in cartellone, che presenta sempre nomi illustri: basta citare Gabriele Lavia che il 5 e il 6 maggio p.v. sar in scena con La trappola di Pirandello. Pensiamo che avere un teatro nel quartiere sia davvero una grande risorsa, di cui non tutti possono vantarsi. Per amare la cultura occorre una forte vitalit. Perch la cultura in senso specifico o, meglio, classista un possesso: e niente necessita di una pi accanita e matta energia che il desiderio di possesso. L'ha scritto Pier Paolo Pasolini, e niente pi vero ancora oggi. La vitalit necessaria per amare la cultura non cos ignota ai giovani come spesso si dice, e soprattutto non risiede solo nei salotti buoni della

citt... anche la periferia, oggi pi che mai, si impegna con tutta se stessa per allargare i propri orizzonti culturali, e Tor Bella Monaca, in questo senso, in prima linea. La cultura scambio e confronto, informazione e ricerca Un quartiere senza cultura un quartiere destinato a ripiegare su stesso, ma non il caso di Tor Bella Monaca.

Chiara Lisi Arianna Macaluso

TBM in musica

Note di riscatto
Musica. Sei lettere. Una miriade di significati di- mondo, per quanto sia possibile. Non il desideversissimi e pure tutti uniti da quei pochi caratte- rio di ricchezze o di fama a motivarli, a spingerli a ri. Per alcuni la musica passione, per altri mero fare ci che fanno, ma la voglia di raccontare la esercizio tecnico, per tanti (troppi forse) sta diven- loro zona, la loro generazione e i suoi problemi. tando solo un business in grado di far guadagna- Certo il successo renderebbe pi efficace e aure tanti soldi in poco tempo. Non per tutti, per, menterebbe l'audience del loro messaggio, ma cos. Ci troviamo a Tor Bella Monaca, quartiere di forse in certi casi essere meglio che apparire. Roma "famoso" per l'alto tasso di criminalit e per Una volta apprezzati il valore, la forza e il merito i numerosi episodi di cronaca nera avvenuti negli di questi giovani, bisogna per almeno fare rifeultimi anni, al quale viene dato risalto quando, ad rimento a coloro che rendono tutto ci possibiimporsi, la realt negativa e non le molte realt le. Parallelamente al boom di musicisti, infatti, si positive presenti sul territorio, spesso taciute dai registra una proliferazione di locali adibiti a sala mass media. In questo contesto si va ad inserire prove e piccoli studi di registrazione che fungono il tema muda catalizsicale. La zatore per musica tutti questi una parte ragazzi e fondamenspesso cotale della stituiscono vita dei dei veri e giovani a propri cenTor Bella tri culturaMonaca, li, circoli di molto pi idee nuove di quello e imporche si postanti che sa credere. bisogneLa realrebbe tet sociale nere magdura, crugiormente da e diffiin consicile in cui derazione. essi vivono Tra queste li mette di senza dubfronte a un bio spicca Il polo culturale Ex Fienile bivio: scegliere da che parte stail "Lex Fienile", sala registrare, bene o male, criminalit o cultura, accomodar- zioni e sala prove appunto di Tor Bella Monaca, si alla situazione in cui ci si trova o cercare di cam- situato in Largo Ferruccio Mengaroni, che svolbiarla con tutte le forze che si hanno in corpo. Ed ge questa attivit dal 2000 soprattutto, ma non in questa direzione che va interpretato questo solo, grazie al presidente dell'associazione del rinnovato interesse per la musica, per la cultura "che"ntro, il sig. Mario Cecchetti, che ci ha gentilin generale, dimostrato dall'intenso proliferare di mente concesso un'intervista. Mario ci racconta nuovi artisti, band emergenti, tutti uniti dallo stes- della nascita dellex fienile che, nonostante molte so obiettivo: riscattarsi e riscattare un territorio controversie, riesce ancora a stare in piedi dando troppo spesso denigrato. Grazie alla musica pos- modo ai giovani di potersi approcciare alla musisono raccontare le loro situazioni, le loro vite, le ca e alla societ in cui vivono. Lex fienile, vecchio difficolt e le gioie, denunciare le ingiustizie pre- casolare abbandonato a Vaselli, viene riqualificasenti in questa societ e nella dimensione a loro to dopo molte richieste da parte dei giovani per pi vicina. Seguendo l'esempio di alcuni artisti gi far si che anche loro abbiano il proprio spazio. noti al pubblico, questi ragazzi, coltivando la loro Grazie a tutti questi sforzi, finalmente, oggi Tor passione, contribuiscono a rendere migliore il loro Bella Monaca ha una sala prove per i giovani e

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per la voce dei giovani. Tutto questo si potuto avere col progetto URBAN (riqualificazione dei territori di Tor Bella Monaca), che ancora oggi garantisce una struttura adibita a salette prove e registrazioni a bassi costi, ma i progetti non si fermano solo a questo; ad esempio una volta al mese, molti gruppi che fanno parte dellex-fienile si riuniscono, creando una "Jam session" (incontro di diversi musicisti appartenenti a gruppi diversi che, per una volta, suonano assieme) per far conoscere i propri progetti promuovendo le loro idee con strumenti pi vicini alle persone: la musica. Ma tutto ci non si ferma qui: grazie alla "Radio Popolare Roma 103.3" questi gruppi

possono farsi conoscere anche al di fuori del loro quartiere. Questa radio d la possibilit ai gruppi emergenti di far passare le loro canzoni e di fare unintervista spiegandone il significato. Lultimo consiglio che Mario d a noi ragazzi quello di non smettere di credere nelle nostre convinzioni, di portarle avanti con tutti i mezzi necessari, ma sempre adeguati, che ci vengono dati La musica uno dei pi importanti e dobbiamo gridarlo forte! Alessandro Allevi Martina Pazzaglia Riccardo Mottarelli

INTERVISTA AI THE FOUR WALLS DI TOR BELLA MONACA Allora, Roberto, partiamo proprio dal nome del gruppo: perch avete scelto The Four Walls? Beh, in molti potrebbero farsi fuorviare dal numero (four), pensando che stato scelto per il numero dei componenti del gruppo. Invece no, abbiamo deciso questo nome, Le quattro mura, per ricollegarci al posto in cui viviamo: Tor Bella Monaca. Il nostro quartiere pieno zeppo di palazzi di vario genere: ci sono quelli che noi chiamiamo grattacieli che raggiungono i quattordici piani, oppure le semplici palazzine abitate da un nucleo familiare ben definito, o ancora le villette a schiera che troviamo sparse qua e l per il quartiere; alcune abitazioni sono case popolari, altre no. anche vero che ci sono degli spazi verdi, ma non sono utilizzati quasi per niente Non facile vivere in mezzo a tutto questo grigio e dover prendere lautobus o la macchina per poter raggiungere un parco, un prato, o un qualunque spazio allaria aperta. Dunque voi risentite molto del posto in cui vivete. Ma, comunque, vi piace vivere qui a Tor Bella Monaca o preferireste stare in un'altra zona di Roma? Non nascondo che un attico allultimo piano che si affacci su Piazza di Spagna, non sarebbe da buttar via (ride). Per alla fin fine qui si vive bene. Non ci saranno grandi ricconi, la gente non sar tutta quanta chic, ma, come ripeto, non si sta male a Tor Bella Monaca. Ecco forse lunica preoccupazione che possiamo avere quella di non poter girovagare da soli di notte, o quella di dover avere mille occhi ben aperti in ogni momento della giornata e cos via, ma io mi domando e dico: ma nelle altre zone di Roma, dai Parioli a Talenti, da Via del Corso alla stessa Piazza di Spagna, voi non avreste sempre un certo timore a camminare da soli o non dovreste avere mille occhi per evitare spiacevoli situazioni? I pericoli stanno dappertutto, non solo a Tor Bella Monaca. Quali motivi vi hanno spinto a formare questo gruppo, a incidere determinate canzoni, testi, musiche? Abbiamo deciso di metterci insieme per suonare cos, per caso. Non ci sono state grandi motivazioni alla base: una semplice passione per la musica, una grande amicizia tra di noi e tanta tanta tanta voglia di suonare e cantare. La nostra musica fa parte del genere del rap. Ci ispiriamo in primis ad Eminem, oppure a Saga e Diluvio, entrambi di Tor Bella Monaca come noi. Tutti i giovani pensano che con un nulla possono cambiare il mondo e noi rapper non siamo da meno. Ma pi che cambiare il mondo, noi vogliamo solo informare, denunciare, far vedere a chi ci ascolta e ci segue, tutti gli aspetti che riusciamo a cogliere del nostro quartiere, negativi e positivi. Tor Bella Monaca un quartiere con unetichetta non bellissima e i The Four Walls vogliono solo cercare di denunciare gli aspetti negativi e mettere in risalto quelli pi belli. 11

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