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nel Nuovo Continente anche alcuni artisti, con lintento di produrre opere per decorare le numerose chiese che si stavano costruendo ovunque e le abitazioni signorili dei governanti. In pochi anni, le molteplici richieste di opere darte imposero la necessit di formare in tempi molto brevi alcuni artisti locali. Nacque cos in Cuzco (Per) la pi importante scuola di pittura in America, che produsse quadri in grande quantit e numerose opere di rilievo, molte senza firma ed altre realizzate collettivamente. Per ovvi motivi, lo stile europeo raggiunse la colonia peruviana con circa 50 anni di ritardo e, perci, fino alla met del sec. XVII, il modello da seguire fu il tardo Rinascimento italiano e poi il Barocco. Le prime opere importanti prodotte in territorio americano, per, furono i dipinti del manierista italiano Bernardo Bitti(dal 1575), un fratello Gesuita. In seguito, Matteo Prez de Alesio, nato nel Regno di Napoli, allora controllato dalla Spagna, fond a Lima un Centro Sperimentale per ottenere pigmenti equivalenti a quelli europei con nuove ricette. Il terzo artista italiano che oper nel Vicereame fu Angelino Medoro, nato a Roma verso il 1567 e giunto in Per verso il 1600. I modelli da imitare erano i quadri dei pittori spagnoli Zurbarn e Murillo, e poi di Rembrandt. Diego Quispe Tito (1611-1681), lartista pi famoso di Cuzco, sispir a modelli fiamminghi, introducendo il paesaggio nella pittura peruviana e inserendo le sue figure in vegetazioni irreali, con prospettive distorte. La Scuola di Cuzco, nel XVIII secolo influenz la pittura di tutto il territorio andino (Scuola di Quito in Ecuador, Scuola di Potos in Bolivia, oltre alle Scuole di Cile, Argentina, Colombia, Venezuela, Panama, Uruguay e Paraguay) e fu la pi importante per la qualit e la quantit delle opere prodotte. Poco alla volta, gli artisti di Cuzco si staccarono dai modelli europei e abbandonarono il mondo reale, per inoltrarsi nella fiaba. Cos cominciarono a dipingere angeli avvolti in abiti regali e che impugnano armi da fuoco, paesaggi ingenui e infantili privi di prospettiva, decorazioni preziose su tutti gli abiti, raggiere dorate, collane e gioielli sulle Madonne e le sante. Il Barocco Andino, chiamato anche Stile Meticcio, quindi, fu caratterizzato da un ringiovanimento dei temi manieristici, ottenuto con un arcaismo che rispondeva alla mentalit indigena. I missionari Agostiniani, intanto, si dedicarono al compito di confrontare e contrapporle le divinit locali a Cristo, Maria e i santi, per trovare una reciproca identificazione, determinando il consolidarsi di una simbologia ambivalente nelle opere darte del mondo andino. In questo modo, allo stesso tempo, si permise il mantenimento e la trasmissione dei miti religiosi originali, determinando la creazione di una precisa iconografia locale. La civilt indigena, attraverso le opere darte prodotte dalla Scuola di Cuzco, col Manierismo e col Barocco riusc ad inserirsi nello schema occidentale, e attraverso queste espressioni formali sopravvive ancora nel secolo XIX, trascinando con s gli ideali di una cultura sommersa, che si sono mantenuti vivi fino ai nostri giorni. In genere, quindi, ci troviamo di fronte a miti, desideri e idee americane, espresse con un linguaggio occidentale. Nella citt di Cuzco, ancora oggi, alcune botteghe dArte continuano a produrre opere pittoriche di bella fattura, riproducendo e interpretando liconografia classica del passato. I maestri che conducono i diversi laboratori artistici, guidano gruppi di artisti specializzati in una parte specifica del lavoro, che alla fine porta alla realizzazione di opere collettive e, per questo, raramente firmate. Cos, un incaricato prepara le tele su cui si dovr dipinge, un altro traccia il disegno, poi c chi prepara i colori di fondo, le ombreggiature, gli incarnati e le ricche decorazioni dorate, e infine
continu a farlo, firmando i suoi quadri con laggiunta di cappelli e uccelli tropicali.
La Scuola di Cuzco
Nel XVIII secolo influenz la pittura di tutto il territorio andino, e fu la pi importante per la qualit e la quantit delle opere prodotte. Poco alla volta, gli artisti di Cuzco si staccarono dai modelli europei e abbandonarono il mondo reale, per inoltrarsi nella fiaba. Cos cominciarono a dipingere Angeli avvolti in abiti regali che impugnano armi da fuoco, paesaggi ingenui e infantili privi di prospettiva, decorazioni preziose su tutti gli abiti, raggiere dorate, collane e gioielli sulle Madonne e le Sante.
mentalit indigena. I missionari, intanto, si dedicarono al compito di confrontare e contrapporle le divinit locali a Cristo, Maria e i Santi, per trovare una reciproca identificazione, consolidarsi di determinando una il simbologia
ambivalente nelle opere darte del mondo andino. In questo modo, allo stesso tempo, si permise il mantenimento e la trasmissione dei miti religiosi originali, stimolando la creazione di una precisa iconografia locale. La Cultura Indigena, attraverso le opere darte prodotte dalla Scuola di Cuzco, col Manierismo e col Barocco riusc ad inserirsi nello schema occidentale e, attraverso queste espressioni formali, trascin con s gli ideali di una Cultura sommersa, che si sono
mantenuti vivi fino ai nostri giorni. Nella citt di Cuzco, ancora oggi, alcune botteghe dArte continuano a produrre opere pittoriche di bella fattura, riproducendo e interpretando liconografia classica del passato.
Le Serie Angeliche
Tra i temi pi significativi della pittura delle Scuole Andine, ci sono le diverse serie di Angeli, disseminate in vari luoghi sul territorio compreso tra le citt di Cuzco e Potos. Queste serie sono di tre tipi: gli Angeli militari conosciuti come Archibugieri, gli Angeli con vestiti romani e le tre Gerarchie, ciascuna composta di tre Cori, tutti rappresentati con i loro rispettivi simboli. Nel primo gruppo, gli Angeli vestono secondo lusanza militare degli spagnoli al tempo della conquista e impugnano armi da fuoco, lance e bandiere o, nel caso degli Angeli musici vestiti allo stesso modo, suonano degli strumenti musicali. Nella seconda serie indossano gonnellini femminili, che combinano con stivaletti e, a volte, con la corazza, lelmo, la spada e lo scudo delle legioni romane, elementi che contrastano paradossalmente tra loro, ma sono convenienti a degli esseri asessuati come gli Angeli. Nel terzo gruppo, la prima Gerarchia comprende il Coro dei Serafini, dei Cherubini e dei Troni. La seconda Gerarchia comprende i Domini, le Virt e le Potest. La terza Gerarchia formata dai Principati, dagli Arcangeli e dagli Angeli, questi ultimi divisi in buoni e cattivi, o demoni. Le serie angeliche presentano a volte uniconografia molto rara, per la quale bisogna riferirsi alle fonti apocrife ed ai rami marginali del Cristianesimo, come la Chiesa Copta che rende culto ad Uriele. La fonte da cui furono dedotti i nomi, conosciuti nelle loro versioni corrotte e a volte assai diversi dagli originali, il cos detto Libro degli Angeli, nellapocrifo Libro diEnoc, dove accanto a ciascuno Spirito Celestiale indicata anche la rispettiva funzione, generalmente associata a dei fenomeni naturali (grandine, fulmine, vento, pioggia, neve, luce diurna, ecc.), stelle o pianeti. I religiosi missionari che operavano in America, quindi, nei secoli XVI e XVII crearono le serie angeliche per sostituire cristianamente lidolatria della Natura e degli astri.