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Scuola dellEnneagramma

Il Papiro delle Origini

Oggi, per una fortuita occasione, siamo venuti a sapere, da voce certa, di una storia alquanto inverosimile. Ci nonostante ve la raccontiamo lo stesso, un po per intrattenervi sulla Soglia, un po con la speranza di trovare tra di voi colui il quale, avendo forse una reminiscenza, un ricordo o una qualche rimembranza, possa fare luce su ci che a noi deve sembrare pi favola che storia vera. Essa infatti narra cos: Vi fu un tempo durante il quale pochi esseri, dispersi ai 4 angoli della Terra, per un destino incomprensibile e contemporaneo, subivano ogni giorno la persecuzione dello Spirito che aleggia e non

al doloroso temperamento della loro gi fragile Essenza. Era forse per questo, infatti, che lo Spirito la sottoponeva alla continua prova di notte? Come fu o come non fu, ad ogni modo, linsistere di queste avversit fin col causare nei malcapitati una drammatica ed inspiegabile inversione delle cosiddette leggi di Natura. Di l a poco, addirittura, la Sacra Sete di Libert. infatti, prima emerse in loro la Sacra Fame di Verit e poi, Assieme, le due iatture altro non fecero che allontanarli, in via dei 4 Elementi Radicali? E tutto ci di giorno, e tutto questo anche

umanamente deprecabili, aveva dato inizio, con assoluta spietatezza,

d tregua. Questi, infatti, per motivi inspiegabili, quanto

definitiva, dalle sane e tranquille comunit in cui prima avevano pur vissuto serenamente.
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Poi, quando in questi pochi esseri sfortunati fu chiara la coscienza dellinsostenibilit del loro stato, caratterizzato, tra laltro, da un inestinguibile tormento interiore, accadde che, in una notte di novilunio, apparve nei loro sogni un uomo alto ed austero e dalla barba ben curata. Vestiva di luce verde smeraldina e sorrideva, indicando una direzione. Cos, ognuno di loro, senza coscienza dellaltro, da l a poco, ma nello stesso istante, varc luscio della propria sicura dimora per andare alla ricerca di una qualche salvezza possibile. Questi cercatori parlavano s lingue diverse, ma sul petto gli si era evidenziato un identico sigillo assai simile ad una cicatrice circolare. Percorsero mari, fiumi e monti, fino ad arrivare, ognuno per una diversa direzione di provenienza, nello stesso deserto e l si smarrirono tra dune, miraggi e serpenti. Ora, di ci che accadde durante il loro peregrinare tra torride tempeste di sabbia e nelle gelide notti stellate nessuno sa assolutamente nulla di vero, solo leggende. Successe per che, infine, si ritrovarono tutti davanti alluscio di un tempio antico. Fu cos che sincontrarono. Non si riconobbero per le sembianze o per il nome, per questi segni anzi diffidarono uno dellaltro. Si riconobbero invece per quel simbolo che piagava nitidamente il loro petto e quindi per la stessa malattia che li assillava e per le stesse parole che, nelle diverse lingue, descrivevano in modo stranamente molto similare la loro sofferenza, per intenderci noi, la loro Sacra Fame e la loro Sacra Sete. Bussarono al portone. Bussarono e ribussarono, fino a quando un guardiano non dischiuse uno spioncino e ad ognuno di loro rivolse la stessa domanda: Di cosa hai Fame, di cosa hai Sete? Tutti, indistintamente, diedero, nella loro lingua, la stessa identica risposta. Solo allora il guardiano li fece entrare nel Tempio per il giusto ricovero ed una improbabile guarigione.
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abitato dallo Spirito che aleggia e non da tregua, ma queste sono Verit che lo abitava. Quando quei pochi esseri ne vennero fuori, infatti, lo fecero dopo moltissimo tempo, e non perch fossero

Qualcuno, infatti, dice ancora oggi, che il Tempio era ed

solo voci. Solo chi vi entr poi ne riusc, sapendo quale fosse la

guariti, ma perch, essendo addirittura peggiorati, si dimostravano inspiegabilmente soddisfatti dallaver quanto meno imparato una futile e astrusa terapia fondata su una strana attitudine e un pessimo comportamento. La prima era quella di riuscire a tenere legati due attimi

conseguenti nello stesso filato di presente.

mantenendo sempre ben salda la presa sul Reale.

Il secondo era quello di vivere la propria umile esistenza, La gente raccont a lungo che li aveva visto tornare alle proprie

dimore pi malati di prima, ma sorridenti, coperti da un manto verde e capaci di una strana danza che addormentava i passanti. Adesso, infine, altri di noi hanno saputo, da voce certa, e ve lo

rinascere proprio per riammalarsi ancora della stessa inguaribile malattia, ritrovarsi e riconoscersi davanti allo stesso Tempio, ed in esso quindi permanere inutilmente, prima di tornare al mondo malati pi di prima, ma sempre pi sorridenti e capaci di una strana danza che addormenta i passanti.

raccontiamo ancora, che destino di quei pochi esseri morire e

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