Sie sind auf Seite 1von 74

Riforme del lavoro San Suukyi e Shinawatra Diplomazia del sequestro Donne, lotta e violenza

N5 Maggio-Giugno 2012 ilpetardo.altervista.org

Macelleria Diaz
A giugno il processo in Cassazione Lettere minatorie ai giudici I colpevoli promossi e liberi di agire

Ramstein

Analisi di un depistaggio

BIMESTRALE NON AUTORIZZATO DI METAPOLITICA

Anno II n5
Maggio/Giugno 2012

Direttore Editoriale
Giovanni Pili

Collettivo di Redazione
Andrea Pili Daniele Florian Francesco Tortora Igor Carta Jo Forma

Hanno collaborato in questo numero


Alfredo Sgarlato Claudio Truglio Roberto Rotunno

Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5) Ogni volta che usi o distribuisci questopera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare questopera; alle seguenti condizioni: 1. Riportare la fonte originale, sottoforma di link al sito www.ilpetardo.altervista.org ed il nome dellautore dellarticolo. 2. Per gli articoli dei collaboratori, (presenti nella rubrica Blogroll) dovete prima mettervi daccordo con i rispettivi autori, i quali non fanno parte della redazione, per tanto, non possiamo concedere autorizzazioni in loro vece. 3. Non puoi usare lopera a fini commerciali. 4. Non puoi alterare o trasformare questopera, ne usarla per crearne unaltra. 5. Per ulteriori informazioni possibile contattarci alla seguente mail: anarchyintheukblog@gmail. com

Collettivo Culturale Anarchy in The UK

Contattandoci alla stessa mail possibile anche richiedere di essere inseriti nella nostra newsletter in modo da ricevere la rivista in allegato nella vostra casella di posta e aggiornamenti settimanali riguardo il blog del nostro Collettivo Culturale: http://anarchyintheuksytry82.blogspot.com

Sommario

05

Editoriale Opinioni

07 I cooperanti in zone di guerra sanno a cosa vanno in contro 08 Rossella vive solo nei socialnetwork 09 I riscatti non si pagano, solo risarcimenti a titolo di generosit

La Contesa
52 Ustica 1980

Misteri di Stato Rivoluzioni

fu ordinato di abbattere il DC9?

10 Ramstein analisi di un depistaggio 22 Partito Sardo dAzione 26 Due Donne leader sulla scena del proprio Paese

Lettere

54 Qualcuno vol sul nido del cuculo:

Finanza creativa

Blogroll

Sviluppo Insostenibile Italian Style

58 La nazionalizzazione di YPF 66 Pynchon 68 Diaz - dont clean up this blood

36 Riforme del lavoro in Italia e Spagna

Terza di Copertina
72 Sacrifici umani

42 Diplomazia del sequestro 44 Diaz-Bolzaneto

Femminismo

48 Donne, lotta e violenza

http://giacomosalerno.wordpress.com/2012/05/09/caro-presidente-il-qualunquismonon-si-sconfigge-negandone-lesistenza/

Editoriale

Esistono cinque fasi dellelaborazione di un lutto. La prima quella della negazione. Il cadavere quello del concetto giornalistico di seconda repubblica; il boom non c stato, Napolitano non lo ha sentito. Meglio, nega che ci sia stato. Il Movimento 5 Stelle non la terza forza politica in Italia, il Pdl ed il Terzo Polo non sono in rotta, il Pd non appeso al carisma di Vendola e dei radicali di Sel. Seguir, ed gi iniziata, la fase della rabbia. Rispetto per chi si suicida, tanto un fenomeno che nelle statistiche in calo, la responsabilit non del governo ma dei partiti, Grillo un populista, eccetera. Seguir la fase delle auto recriminazioni: grandi dibattiti sulla terza repubblica, sullimportanza di cambiare le persone e non le sigle dei partiti, i grandi enigmi sulla lealt di fronte al governo tecnico e al sistema fiscale. Verr la fase della depressione noi la conosciamo gi se tutto andr bene, sar quella di chi finalmente andr a casa, a falciare il prato, lasciando gli incarichi politici a gente seria; altrimenti vincer la nostalgia, con un blocco neo democristiano contrapposto ai partiti radicali, nel disperato tentativo di salvare la faccia, magari con un governo Passera. Infine verr la fase della rassegnazione, che ha gi una data: quella delle prossime elezioni politiche. Anche in questo caso molti di noi provano gi questo sentimento. I discorsi sullunit nazionale e sullimportanza dei partiti sono vuote litanie, se a pronunciarle sono sempre i soliti. In effetti lorgoglio di solito precede la sconfitta. La verit che il mondo si divide in due categorie di persone; quelli che hanno i mezzi per riparare i torti subiti e quelli che scrivono trattati sulla legalit e sullo stato. La giustizia intesa come potere di uno stato esiste proprio per dare a chi non ce lha i mezzi per riparare ai torti subiti; la politica idealmente il mezzo con cui si consulta il popolo e ciascun rappresentante si fa avvocato delle sue istanze; proprio in ragione del fatto che se un cittadino si trova col culo per terra, se non si spara in testa cercher di sfogarsi con chi ritiene essere il responsabile della sua situazione. Provate a fermare la rabbia della gente facendo leggere a Napolitano un sermone risorgimentale, fateci sapere quanto possa servire. Se vero che le rivoluzioni si fanno a stomaco vuoto vero anche che la Costituzione europea riconosce il diritto dei popoli a ribellarsi ad uno stato se tiranno. Chi lo decide il tasso di tirannide, Giorgio Napolitano? Tutti guardano Hollande, come se avesse vinto le ultime amministrative italiane. In realt molti occhi sono puntati sulla sinistra radicale greca. Occhi sbarrati dal terrore. Ci rimane sempre la buona vecchia strategia della tensione. Si risente parlare di gambizzazioni e bombe. Nessuno le dichiara, nellepoca di anonymous giusto un mitomane potrebbe farlo, tanto per alimentare a costo zero il lavoro di intelligence. Non pi di qualche trafiletto invece, riguardo le minacce ricevute dai giudici che a partire da giugno riapriranno il processo sui criminali responsabili della tonnara Diaz-Bolzaneto. La redazione del TG3 ha lanciato uniniziativa popolare attraverso la rete, per chiedere che il film, trasmesso anche al Parlamento europeo (presieduto da Schultz, quello che Berlusconi aveva definito kap) su quel che successe in quei giorni a Genova, venga trasmesso in Rai. Eh, gi, a quanto pare esiste ancora qualcuno che pensa di poter dare lezioni di democrazia ai disperati, mentre trasferisce, promuove e protegge i responsabili di quello che Amnesty International ha definito il pi grave caso di sospensione dei diritti civili in Occidente, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Avete capito bene? La differenza tra Diaz-Bolzaneto e Auschwitz-Birkenau che le SS avevano pi mezzi a disposizione. Se di questo ancora non si pu parlare, e pu ripetersi visto che nessuno propone una legge che riconosca il reato di tortura, alla fine Grillo ci appare addirittura un moderato.

Editoriale

Giovanni Pili

http://www.piattinicinesi.com/per-rossella-urru/

Opinioni

Igor Carta Igor Carta

I cooperanti in zone di guerra sanno a cosa vanno in contro


pensare di attraversare bendati la Salerno Reggio Calabria ed uscirne illesi. Per gli eserciti irregolari rapimenti di tal fatta rappresentano solo una delle tante fonti di reddito per accompagnare traffico di droga e di armi, e si sa che lalta finanza non conosce n buonismo n sentimenti, sia che venga operata in doppiopetto o col kalashnikov. Che dire poi della solita tiritera post-liberazione la Farnesina comunica che non stato pagato nessun riscatto Ma i rapimenti cosa sono allora, villeggiatura allinsaputa dei rapiti? Comunque speriamo di sentirla sempre

Tutta la vicenda puntualmente ricaduta nel silenzio. Del rapimento di Rossella Urru gi si parl poco nellimmediatezza del fatto, per poi subito cadere nel tombale silenzio durato fino allintervento di Geppi Cucciari a Sanremo. Tempo due settimane, prima la notizia poi ritrattata della liberazione, un breve tam tam di voci poi di nuovo il silenzio. Come se la vicenda fosse, come dire, passata di moda. Perch una tale disparit di trattamento? Sar perch in Algeria non albergano truppe occidentali? Facendo mente locale basta ricordare i casi delle due Simo-

Per gli eserciti irregolari rapimenti di tal fatta rappresentano solo una delle tante fonti di reddito
ne e della Sgrena, telegiornali a iosa, le trasmissioni di approfondimento dalla mattina alla sera che non parlavano daltro. Perch questo silenzio? Forse perch allora tutto ci che arrivava dallIraq faceva comunque notizia? Vorrei per che lintera vicenda facesse riflettere su un punto troppo spesso oggetto di controversie che non avrebbero ragione neanche di esistere, ovvero luso delle armi per imporre la pace. Pensare di non dover avere a che fare con milizie armate solo perch sei un medico o una cooperante quasi come

Rossella vive solo nei socialnetwork


susco, ostaggi in India poi liberati e nella vicenda dei mar, dove il denaro (290mila euro ad ognuna delle famiglie dei pescatori indiani uccisi) prima ha determinato la concessione dellappello da parte del Tribunale del Kerala e successivamente persino la notizia del militare italiano Massimiliano Latorre che diventa eroe, salvando un fotografo da un incidente automobilistico, letteralmente fermando con le mani unautomobile che stava per investirlo. Il 25 aprile 2012 il Sindaco di Sassari, Alessandra Giudici, ha approfittato delle celebrazioni per la Liberazione per tornare a ricordare la vicenda di Rossella Urru e chiedendo nuovamente la sua liberazione. Ma il mondo dove la Urru vive in ogni momento e la sua liberazione oggetto che non fluttua secondo gli andamenti nebulosi dei media tradizionali (tema particolarmente doloroso in Italia, per svariati motivi), quello delle Communities e soprattutto dei Networks come Twitter e Facebook. Luoghi dove spesso si mossa una qualche venatura di contro-informazione, dove prevalgono argomenti che raramente trovano spazio sui giornali e nei canali tv italiani (come la protezione dei diritti degli animali, dellAmbiente, etc.). Un esempio della mobilitazione su Twitter stato linput avviato

Rossella Urru sembra quasi sia stata inghiottita nella sabbia del campo profughi Saharawi, nel sud dellAlgeria dove operava in qualit di cooperante per conto del Cisp, il comitato internazionale per lo sviluppo di popoli. Un buio mediatico prima funestato di incertezze dal 23 ottobre 2011, data nella quale stata rapita da un gruppo di persone, arrivato con delle jeep dal confine con il Mali, forse da parte di una sezione dAl-Qaeda del Maghreb e successivamente rimesso in discussione dalla notizia della sua libert il 3 marzo 2012. Rossella Urru, 30 anni, di Samugheo stata rapita con i due cooperanti spagnoli Enric Gonyalons e Ahimoa Fernandez de Rincon che erano con lei nel campo profughi del popolo saharawi di Rabouni, nella provincia di Tindouf, nel sud dellAlgeria. Lapparato mediatico incerto e claudicante conferma come in questi casi- la prima vittima sia proprio linformazione. E altrettanto chiaro che in atto una lunghissima trattativa dove la discriminante risolutoria sia sempre il denaro: basti vedere quanto questo elemento sia stato importante per la liberazione di Claudio Colangelo e Paolo Bo-

da Stefano Maullo, Consigliere Regionale Lombardo (ma di origini sarde) che ha organizzato una diretta durante la quale sono intervenuti il sindaco di Samugheo Antonello Demelas, il professor Marco Lombardi, docente dellUniversit Cattolica di Milano e Salvatore Ricca Rosellini medico epatologo di Forl con esperienze di volontariato nei paesi del Ter-

Francesco Tortora

zo Mondo. Per noi a Samugheo sono stati e continuano a essere giorni terribili ha spiegato il sindaco Siamo preoccupati ma a sostenerci la consapovolezza che le autorit stanno facendo tutto il possibile per riportare Rossella a casa al pi presto. Rossella ci sta dando una lezione di vita ha sostenuto Stefano Maullu Una ragazza meravigliosa che ha messo da parte egoismi e personalismi per dedicarsi interamente a chi soffre. Lavorando umilmente lontano dai riflettori. Ora dobbiamo metterla noi sotto i riflettori in ogni momento per farla tornare subito a casa. Rossella Urru ci mostra un mondo dove il coraggio di darsi realmente allAltro per sostenerlo e rialzarsi si coniuga con la ricerca di una realistica Verit che i cosiddetti media tradizionali ormai da lungo tempo (per lazione di lobbies, di interessi di parte, per imposizione dei padroni di varia estrazione) non riescono pi a darci.

Opinioni

I riscatti non si pagano, solo risarcimenti a titolo di generosit


Rossella Urru stata rapita il 23 ottobre 2011. Da 200 giorni ostaggio di non precisati gruppi di rapitori, che cambiano continuamente connotazione secondo i media che amano gli immaginari fiabeschi di trib esotiche, insieme alla madrilena Ahinoa Fernandez de Rincon e al maiorchino Enric Gonuyalons. A marzo la notizia della sua liberazione aveva cominciato a circolare, dopo mesi di lunga attesa, dopo che intere comunit in Sardegna (spesso inutilmente) hanno chiesto che non si abbassasse mai la guardia sulla cooperante rapita, ma la notiuna mobilitazione diversa. In quel caso, politici impegnati in prima persona per la loro liberazione. In quel caso 146 mila euro di soldi pubblici come risarcimento ad ogni famiglia dei pescatori e il successivo ritiro delle denunce. In quel caso partiti politici indignati per due probabili assassini che non si trovano in mezzo al deserto ma nelle carceri del Kerala, a spese dello stato indiano. Perch il governo italiano non pagher riscatti, ma un atto di generosit s, abbondantemente, con soldi pubblici e in maniera plateale.

Jo Forma
velocemente possibile. Vogliamo Rossella libera. Free Rossella Urru.

i media amano gli immaginari fiabeschi di trib esotiche


Lunico augurio per Rossella, per i tanti cooperanti e turisti rapiti e in generale per chi non si trova sotto tutela dei militari ma sono semplici cittadini che la diplomazia faccia il suo corso il pi

zia stata subito smentita dalla Farnesina. Rossella, come Sandra Mariani, liberata ad aprile scorso dopo un anno di prigionia, a cui il governo italiano ha dato unimportanza relativa rispetto ad altri prigionieri di lusso. Il governo italiano non paga riscatti stato annunciato infatti dopo la liberazione di Sandra Mariani. Curioso per il fatto che per due mar italiani che giocavano a fare gli eroi in acque internazionali finendo per ammazzare due pescatori indiani ci sia stata

Igor Carta

Ramstein

la sottile arte del depistaggio

Larticolo che segue frutto dellanalisi dei fatti. Basato su riscontri reperibili da chiunque in rete. Lautore non possiede n conoscenze personali di parte n tanto meno nozioni tecniche avanzate in grado di offrire una versione inoppugnabile, ma solamente una diversa chiave di lettura di ci che accadde il 28 agosto 1988, attorno a cui ruotano tante leggende ma al tempo stesso sospetti comunque ben fondati. Il sottoscritto comunque sempre disponibile a confrontarsi con chiunque lo ritenga opportuno.

Misteri di Stato
Ci su cui si pone laccento il tempismo, appena gli scenari di comodo iniziano a vacillare subito spuntano riscontri radaristici e confessori di presunti testimoni che dicono tutto e niente, infangando comunque la memoria di due persone che non si possono difendere in dibattimento, secondo la consuetudine del niente di meglio che dare la colpa ad un morto invece che partire dal principio. Sarebbe il caso, visto che tale strada non ha portato a grossi risultati grazie alla mirabile opera di depistaggio, seguire il percorso inverso, ovvero chiedersi cosa pu essere successo di cos grave il 27 giugno 1980 da giustificare 32 anni di inchieste, depistaggi, morti connesse o presunte tali. Della strage di Ustica ormai si sa tutto e niente. Dopo la sentenza Priore del 1999 e le dichiarazioni di Cossiga nel 2007 si pu chiaramente e coscientemente parlare di abbattimento, un abbattimento che sarebbe stato il culmine di una battaglia aerea tra velivoli NATO e libici, cos si dice, delitto di cui per non si conosce n movente n esecutori materiali, ma visti i trentanni di indagini, una sentenza senza colpevoli e tutti gli aspetti oscuri che circondano la vicenda viene naturale pensare che quella sera accadde qualcosa di estremamente grave. Pi grave di un tragico errore. Recentemente, con la riapertura delle indagini si tornato a connettere la strage di Ustica con quella di Ramstein. Secondo Raffaele Osnato, legale dei parenti di alcune vittime, esisterebbe una perizia tecnica dellAeronautica Militare sui fatti di Ramstein che gli inquirenti non hanno mai potuto visionare e che potrebbe quindi contenere verit scomode. Inoltre lo scorso febbraio il mensile Il Sud ha pubblicato un reportage con una immagine inedita che paleserebbe il sabotaggio come causa della strage del 1988, la pi grave nella storia dellacrobazia aerea. ore di volo. Il comandante, il Tenente Colonnello Diego Raineri, segue tutte le manovre da terra, coadiuvato dallo speaker Gianfranco Da Forno, con lui ci sono l'ufficiale tecnico Carlo Baron e i rispettivi specialisti addetti alla manutenzione dei dieci velivoli. Dopo il decollo e due manovre a ranghi compatti la pattuglia entra nel campo d'esibizione in formazione rombo+codino e cabra verso il cielo. All'ordine di Naldini la pattuglia si apre per l'esecuzione del cardioide, figura che prevede di disegnare un cuore davanti agli spettatori che verr in seguito trafitto dal solista. Tutto procede secondo i piani, a Naldini si uniscono Alessio, Accorsi, Guzzetti e Vivona, gli altri seguono il pony 6 dalla parte opposta; Ivo Nutarelli, il solista, rimane centrale ed esegue un looping isolato. Ma quel giorno qualcosa va storto. Per motivi mai chiariti, al momento dell'incrocio il velivolo di Nutarelli impatta con quello di Naldini. Pony 1 viene tranciato nella sezione poppiera, perde le ali e volano rottami. Nella sua carambola viene coinvolto anche il pony 2 del capitano Giorgio Alessio, i due Aermacchi si depezzano a bordo pista in una nuvola di fiamme. L'aereo di Nutarelli invece, privo della cabina e di qualsiasi

11

2 8 / 0 8 / 1 9 8 8 , QUEL POMERIGGIO A RAMSTEIN... Erano circa 300.000 gli spettatori accorsi quel giorno a Ramstein in occasione del Flutag 1988, la manifestazione aerea in programma nella pi grande base aerea statunitense in Europa. Il raduno richiama diverse pattuglie acrobatiche e il clou prevede lesibizione delle Frecce Tricolori, alla pattuglia italiana spetta lonore di chiudere il raduno aeronautico. Decollano alle 15:35 locali in due sezioni separate e una volta in volo si riuniscono in formazione a doppio cuneo, agli ordini del leader, il Tenente Colonnello Mario Naldini, fiorentino, 41 anni e 4350

Formazione dei piloti di Ramstein

Il cardioide come veniva eseguito nel 1988

controllo, letteralmente plana e si schianta sulla folla, uccidendo sul colpo 49 persone, altre 16 moriranno dopo il ricovero e nei giorni successivi, i feriti sono quasi 300. Gli aerei superstiti rimarranno ad incrociare sulla base fino all'ordine di atterrare alla base di Sembach, da cui rientreranno in Italia qualche giorno dopo tranne i velivoli di Accorsi e Vivona, gravemente danneggiati dalle schegge sprigionatesi nell'impatto. Lopinione pubblica scossa, in Germania gli airshow verranno banditi per tre anni, al rientro in Italia la P.A.N. sottoposta a un vergognoso killeraggio mediatico operato da alcuni politici, tipo Bettino Craxi, assai bisognosi di voti. E la

fine di unepoca, vengono stabilite quota e distanza minima dagli spettatori, le manovre sopra di essi sono tassativamente vietate. La pattuglia torner ad esibirsi al completo solo nel 1990.

allinterno, missile. La prima campagna di recupero dei resti del DC9 dal fondo del Tirreno non ha dato i risultati sperati, si parla di reperti spariti compresa la scatola nera , di presunti pezzi di missile e di solchi sul fondale che fanno

E tra il 1992 e il 1994 che si inizia a parlare di Ramstein non come un incidente ma di una conseguenza
ANNI 90, LA CONNESSIONE E LE IPOTESI DI SABOTAGGIO Sul finire degli anni 80 linchiesta sulla strage di Ustica versa in una fase di stallo. Cedimento strutturale, bomba pensare a scandagliamenti precedenti. I tracciati radar non aiutano, o spariti o manipolati, il giudice responsabile, Vittorio Bucarelli, getta la spugna. Nel 1990 linchiesta passa nelle mani del giudice Rosario Priore, che riparte daccapo ed

Misteri di Stato
avvia subito la seconda campagna di recupero per riportare alla luce il grosso del relitto, operazione a cui sovraintende in prima persona. Quasi contemporaneamente esce il film Il muro di gomma, che racconta la vicenda di Ustica vista con gli occhi del giornalista Andrea Purgatori, allepoca cronista del Corriere della Sera che segu la vicenda fin dal principio. Le risultanze dei nuovi accertamenti e il tenore della pellicola cambiano le cose, il missile non pi unipotesi ma una quasi certezza, la documentazione tecnica prodotta dallItavia sbugiarda il presunto cedimento strutturale del velivolo, il quale avrebbe comunque dato ai piloti il tempo di accorgersi del problema e di lanciare il may day; leventualit bomba difetta di una rivendicazione e di un movente, nonch di seri riscontri fisici sul relitto, straordinaria invece la tempistica, la bomba esplode pochi secondi prima delle 21, in una zona a bassa copertura radar proprio quando inizia una esercitazione del controllo aereo, un tempismo eccezionale, nonostante il volo IH870 sia in ritardo di due ore; fosse stato in orario lordigno sarebbe deflagrato quando laereo era fermo a Palermo da un pezzo, con un po di fortuna senza colpo ferire. I vertici dellaeronautica, dopo aver sostenuto per anni due scenari di comodo perch basati sulla fatalit entrano in crisi, si parla di imputazioni gravissime, alto tradimento, falsa testimonianza e occultamento di prove. E tra il 1992 e il 1994 che si inizia a parlare di Ramstein non come un incidente ma di una conseguenza. Emerge che due dei tre piloti deceduti in Germania, Mario Naldini e Ivo Nutarelli, fossero in volo su un TF104 la sera della strage di Ustica. Dopo anni di buio salta fuori un tracciato radar del CRAM di Poggio Ballone da cui si evincerebbe che i due avrebbero volato a lungo di conserva al DC9 Itavia e sarebbero rientrati alla loro base, a Grosseto, dopo aver squoccato pi volte il segnale di allarme generale. Il sospetto che abbiano visto in scia al DC9 il famoso MiG libico rinvenuto sulla Sila il 18 luglio 1980. Ramstein sarebbe dunque un episodio provocato per eliminare due importanti testimoni che avrebbero dovuto, pare, deporre davanti al giudice al ritorno dalla Germania. Le ipotesi si sprecano, si va dal sabotaggio dei velivoli, nel dettaglio dei piani di coda, dellaltimetro dei comandi, allequipaggiamento, anti G e impianto dellossigeno, fino alla possibilit che i velivoli siano stati radiocomandati da una mano occulta e infine disturbi elettromagnetici capaci di inibire piloti e aerei. Linchiesta tedesca sulla strage parler genericamente di incidente. Inoltre salta fuori un imprenditore fiorentino, Andrea Crociani, che tramite il giornalista Silvano Guidi di Famiglia Cristiana rivela di essere stato un intimo amico di Mario Naldini, e di aver da questi ricevuto diverse rivelazioni sulla strage di Ustica. Quella sera a Naldini sarebbe stato ordinato di decollare per intercettare tre aerei di cui due non autorizzati, ma giunti nei pressi di Gaeta gli fu ordinato di rientrare. Quella notte sarebbero stati due gli aerei abbattuti. Crociani afferma inoltre di essere in possesso di un memoriale redatto dal pilota di cui esisterebbero tre copie, una in suo possesso, una ad un amico comune e lultima in mano

13

I piloti caduti a ramstein

alla vedova di Naldini, Wilma Chiarini. Anche per Nutarelli salta fuori un presunto confessore, si tratta di Andrea Agostinis, che anni dopo diventer famoso per il suo presunto coinvolgimento con il caso Unabomber, il quale racconta di essere stato vicino dappartamento e amico del pilota; un giorno, durante una discussione al bar, appena nominata Ustica Nutarelli si fece scuro in volto e si sarebbe lasciato scappare un fossimo rimasti a casa quel giorno. Tali dichiarazioni aprirono una nuova fase dellistruttoria, vengono invitati a deporre i colleghi, le vedove e addirittura le amanti dei due piloti. 27 GIUGNO 1980, DECOLLA UN TF 104 DA GROSSETO Mario Naldini e Ivo Nutarelli nel 1980 prestavano servizio presso la base di Grosseto, sede del 4 Stormo A.M.I.. I reparti di stanza sono il 9 Gruppo Caccia Intercettori, con compiti di difesa aerea ed il 20 Gruppo Addestramento Operativo. E qui che lavoravano, con lincarico di istruttori, Nutarelli e Naldini. Il 27 giugno 1980 decollano nel tardo pomeriggio a bordo del TF104 n54253 per una missione addestrativa a cui partecipa un altro TF104 con ai comandi lallievo pilota Giannelli. La missione prevede che

lallievo operi un certo numero di intercettazioni al velivolo degli istruttori che fa da target. Quella sera decollato da Grosseto anche un altro TF104 con a bordo listruttore Giovanni Bergamini e lallievo pilota Alberto Moretti. La loro missione consiste invece nel raggiungere a media quota la base di Verona Villafranca, effettuare un touch and go sulla pista con lassistenza della torre e rientrare quindi a Grosseto. Il sito strageustica.it ha pubblicato unanalisi del tracciato radar da cui si evince che uno dei tre velivoli, quale non chiaro, ma si sospetta quello di Bergamini-Moretti ha incrociato la rotta del DC9 e abbia volato in parallelo ad esso ad una distanza di 10 miglia, circa 16 chilometri. di cosa si parla, conviene citare un metodo semplice duso militare per la stima delle distanze, quello dei particolari: gi a 2 chilometri eventuali veicoli corazzati sono visibili ma non possibile identificarne tipo e modello. A 16 chilometri un aereo di linea sarebbe poco pi che un puntino, difficile quindi avvistare e identificare con certezza un ipotetico MiG 23 in scia al DC9. Sulla questione dellallarme lanciato da Nutarelli e Naldini si discusso a lungo, sul codice

salta fuori un presunto confessore, si tratta di Andrea Agostinis, che anni dopo diventer famoso per il suo presunto coinvolgimento con il caso Unabomber Giusto per capire
registrati con orario locale o con lorario zulu, ossia lora di Greenwich. Ad esempio lultimo volo registrato dal radar di Poggio Ballone risulta alle 19:30, ma se lorario anzich locale fosse zulu, sommando due ore si arriverebbe alle 21:30, mezzora dopo lesplosione del DC9. Tutti elementi che potrebbero essere facilmente confutati dallanalisi di tabulati e tracciati, peccato risultino o assenti o manipolati, quindi i sospetti sulle attivit

utilizzato e sulla natura dello stesso. Probabilmente, se di allarme si trattava, non risulta che abbia provocato un decollo di caccia in scramble come sarebbe stato lecito aspettarsi in caso di violazione dello spazio aereo italiano. Non chiaro nemmeno se siano stati loro a lanciare il famoso allarme o se part dal velivolo di BergaminiMoretti. Anche gli orari datterraggio sono stati oggetto di numerose diatribe, se siano stati

Misteri di Stato
della base e del vicino radar di Poggio Ballone hanno fondamenta ben solide. Comunque risulta assai improbabile che un CRAM ordini a degli aerei in addestramento, perci disarmati, di portarsi a verificare una situazione potenzialmente ostile. Inoltre, vista la zona relativamente centrale e densa di aerovie, possibile che nessun altro aereo in volo abbia segnalato una presunta situazione anomala? Con quale straordinario tempismo il presunto MiG si sarebbe accodato al DC9 decollato da Bologna con due ore di ritardo? Tralasciando la presunta accondiscendenza della difesa aerea italiana per questi passaggi, a quanto pare tuttaltro che inconsueti, possibile che gli americani gli permettessero di passare ad un tiro di schioppo da Aviano, dalla Dal Molin di Vicenza, da Camp Darby? E questo formidabile pilota libico perch avrebbe dovuto fare il percorso pi lungo e pi irto di difficolt? La questione rimane aperta ma ci stato sufficiente per inserire Mario Naldini e Ivo Nutarelli nel limbo delle cosiddette morti strane connesse a Ustica.

15

La collisione ripresa dal lato opposto, non si notano n il carrello n laerofreno estratti.

FACILE GRIDARE AL COMPLOTTO, DIMOSTRARLO UN PO MENO Ramstein avviene a pi di otto anni da Ustica. Gi il giudice Priore nella

sua sentenza ordinanza ritiene improbabile una connessione tra i due fatti, ravvisando una eccessiva sproporzione tra fini e mezzi e una modalit di esecuzione dagli esiti altamente aleatori. I due piloti sono stati s privati della possibilit di testimoniare, ma ci costato, in termini di vite umane, quasi quanto Ustica. Ma da una razionale analisi dei filmati e da alcune semplici considerazioni si pu seriamente dedurre che si sia trattato di una tragica fatalit: pur ritenendo assai sospetto che linnesco dellincidente venga proprio da Naldini e Nutarelli e che questultimo, forte di oltre 4250 ore di volo abbia cos palesemente sbagliato una delle manovre relativamente pi semplici, osservando i filmati si vede chiaramente che si accorge di essere troppo basso e troppo in anticipo. Dei tanti filmati presenti su Youtube, ve ne uno in particolare, un documentario in

lingua tedesca, in cui linquadratura segue quasi tutto il percorso del solista dallapertura del cardioide e osservando al rallentatore si nota molto bene lattimo in cui Nutarelli si accorge dellanticipo, utilizza laerofreno ventrale, laereo rallenta visibilmente e rolla sul lato destro mentre la scia di fumo segue un andamento a salire negli attimi appena prima dellimpatto; inoltre da una ripresa laterale si nota che pony 10 centra pony 1 con un angolo di circa 30 a salire, quindi il pilota era cosciente ed il velivolo efficiente, Nutarelli ha tentato di fare lunica manovra che gli avrebbe permesso di continuare lesibizione. Passare sotto la formazione, che nellesecuzione del cardioide incrociava a circa 40 metri dal suolo, sarebbe stato un mezzo suicidio che avrebbe forse potuto causare ancora pi morti. Avendo fino a quel momento eseguito razionalmente

tutte le manovre in formazione chiusa, dove gli aerei viaggiano a circa 3 metri luno dallaltro, si pu constatare che tutte le varie ipotesi di malfunzionamento e sabotaggio allaereo e allequipaggiamento si possono ridimensionare notevolmente. Inoltre prima del decollo lintera formazione effettua tutta una serie di controlli che vanno a sommarsi a quelli degli specialisti. Come sarebbe stato operato un sabotaggio sotto il naso di tutto questo personale, a cui sommare anche la vigilanza della base, la pi grande base americana in Europa in piena guerra fredda peraltro? E se ci fosse stata connivenza, come hanno fatto a far tacere tutti quanti per un fatto cos grave? Altro particolare non da poco: la strage ha provocato la morte di decine di civili tedeschi, in Germania si indagato per anni sulleventuale complotto, ma ancora nessuno riuscito a illustrare come sarebbe

stato concepito e attuato. E ancora: il comandante della P.A.N. Diego Raineri anche quel giorno, come da ruolo, stava seguendo lesibizione da terra in costante contatto radio con lintera pattuglia e ha pi volte ribadito che non era stato segnalato il minimo problema fino al tragico impatto, e pur riconoscendo il cardioide come una delle manovre relativamente pi semplici del programma spieg laccaduto come un errore di valutazione del solista. Carlo Baron, per anni ufficiale tecnico delle Frecce, ha fatto presente che i resti dei tre aerei coinvolti, una volta chiusa linchiesta sullaccaduto, rimasero per anni a Rivolto chiusi in cassoni di legno, e vennero in seguito venduti come ferrovecchio. Ad aggiudicarseli fu il museo dellaviazione di Rimini dove riposano tuttora, ebbene pare che nessuno sia mai andato a dargli unocchiata e tantomeno a periziarli; perch? Viene montato un caso di una tale gravit su rivelazioni tutte

da verificare e non vengono nemmeno visionati i reperti principali? Riguardo le cause dellanticipo un ufficiale USA in servizio alla base di Ramstein ha raccontato che durante le prove Nutarelli era in ritardo allincrocio del cardioide a causa a suo dire delle alte colline che circondano la base di Ramstein. Dato che il volo della P.A.N. avviene a vista, la presenza di dette colline avrebbe dato al solista limpressione di essere pi basso e quindi in ritardo, ci lo avrebbe portato a forzare la manovra e da qui probabilmente lanticipo ed il tragico impatto. Le dichiarazioni del teste chiave, Andrea Crociani, si sono rivelate stucchevoli ma infondate; egli afferma di aver conosciuto Naldini nel 197980, e di aver frequentato lui e la sua famiglia fino al trasferimento di questultimo alle Frecce Tricolori nel 1985-86. Peccato che Naldini entr nella P.A.N. nel 1981 e nel 1985 ne era gi capoformazione. La vedova e i genitori di Naldini hanno dichiarato di non aver mai conosciuto Crociani e di non sapere nulla neanche del presunto memoriale, inoltre quella sera gli F104 di Grosseto non erano di turno per i decolli in scramble, che spettavano ai gruppi da caccia di Cameri, Rimini e Gioia del Colle. Il giudice Priore ha dichiarato Crociani semplicemente non credibile, pur riconoscendo nelle sue

I resti degli aerei coinvolti al Museo di Rimini

Misteri di Stato
al 1987 come gregario, poi venne richiamato dopo Ramstein per curare la ricostruzione del reparto con incarico di capo formazione e infine comandante fino al 1992, anno del congedo definitivo. Mogli e amanti non hanno parlato di riferimenti che i due fecero riguardo il volo del 27 giugno 1980. Tutti timorosi di sinistre conseguenze? Forse, ma conoscendo i fattori in gioco i magistrati avranno cercato un minimo cedimento o contraddizione nel tentativo di far breccia nel famoso muro di gomma, invano a quanto pare. Ramstein dunque stato solo un incidente? Come possibile? Perfetti gli uomini, perfette le macchine, rappresentano probabilmente leccellenza, oggi come allora, nel campo aeronautico, ma nella storia delle Frecce gli incidenti pi o meno gravi non sono mai mancati. Ramstein rappresenta lunica eccezione, per fortuna, in cui lerrore di un pilota sia costato la vita a degli spettatori. Un incidente orribile che ha per imposto, per simili manifestazioni, ladozione di misure di sicurezza molto pi severe. Ma ammettendo anche lesistenza di un disegno omicida ai danni di Ivo Nutarelli e Mario Naldini perch attuarlo con tanto clamore, durante una manifestazione pubblica davanti a migliaia di spettatori e possibili

17

Unimmagine in cui si notano meglio i danni allala sinistra e lassenza della relativa tanica alare.

dichiarazioni diversi significativi elementi; due sono le cose: o Crociani dice la pura verit e teme di scoprirsi troppo, oppure stato istruito (e non troppo bene evidentemente), da qualcuno che aveva il chiaro interesse ad imbastire un disegno depistante. Come mai non stato incriminato per falsa testimonianza in modo da appurare se si tratta solo di un mitomane o un depistatore semiprofessionista? Andrea Purgatori ha dichiarato di aver cercato di fare alcune domande a Naldini e Nutarelli dopo un air show, essendo gi al corrente del loro volo del 27 giugno 1980, ma ricevette un garbato noi non possiamo parlare. Ma i loro nomi compaiono nei carteggi dellinchiesta solo in occasione delle dichiarazioni di Crociani, cinque-sei anni dopo il loro tragico decesso a Ramstein; ebbene chi ha passato quelle informazioni a Purgatori? Chi la misteriosa fonte di cui non parla avvalendosi del segreto professionale? Perch, visto che sapeva,

dopo lincidente non corso da Bucarelli a riferire del suo colloquio con i due piloti e iniziare subito le indagini sul caso? E infine: si dice che Ramstein fosse lultima occasione per toglierli di mezzo prima della deposizione davanti al giudice Bucarelli. Ebbene i giudici quando convocano, scrivono; dove sono gli inviti a comparire dei due? Se non se ne potesse dimostrare lesistenza oltre alle modalit desecuzione mai spiegate verrebbe a mancare anche il movente, e ci sarebbe un fatto che basterebbe da solo a capire che si tratterebbe di una enorme montatura. Ma non basta: hanno deposto al processo diversi colleghi, le mogli e addirittura le amanti dei due. I primi hanno risposto a decine di domande sul famoso volo del 27 giugno, che viene ricordato come un normale giorno di routine di voli addestrativi. Inutile rimarcare che tutti godono di ottima salute, e uno, Alberto Moretti, vanta una brillante carriera nelle Frecce Tricolori, dal 1982

testimoni, per di pi in un paese straniero? Tra i casi di morti connesse con Ustica oltre ai soliti ricchi di palesi cialtronate ve ne sono alcuni presunti attuati in maniera decisamente pi consona; basta citarne uno, poco conosciuto ma assai significativo: il 2 settembre 1981 rimane ucciso, durante un volo addestrativo a Rivolto, il Ten.Col. Antonio Gallus, allepoca capofornazione delle Frecce, pony 1, giusto per capirci, un pilota assai esperto, in pattuglia dal 1969 e forte di oltre 4100 ore di volo. Il suo aereo titolare in manutenzione, e quel giorno si affida al pony 12, il muletto,un prototipo di pre-produzione del G91 riverniciato con la livrea della P.A.N. Stando alle testimonianze dei colleghi, durante lesecuzione della figura detta Arizona, si verific un problema, forse lo scoppio di un attuatore idraulico che provoc lapertura dellaerofreno ventrale. Il velivolo di Gallus imbarda, collide col pony 2 pilotato da Fabio Brovedani che malgrado i danni riesce ad atterrare. Il pony 12 si schianta al suolo e Gallus muore sul colpo. In seguito anche il suo nome verr messo in ballo con Ustica, secondo voci mai confermate avrebbe richiesto un colloquio riservato con i giudici allora responsabili delle indagini sulla tragedia dellItavia. Ammesso che avesse davvero avuto preziosi riscontri da dare

e che ci fosse quindi un disegno omicida ai suoi danni non sarebbe questo stato attuato nel migliore dei modi, quasi in sordina e senza provocare orrende stragi in un paese straniero?

2012, LE INDAGINI RIPRENDONO DA UNA FOTO E DA UNA RELAZIONE TECNICA DELLA.M.I. Qualche mese fa Raffaele Osnato, legale di alcuni dei parenti delle vittime della strage di Ustica, incassata con soddisfazione la storica sentenza che ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti ad un risarcimento milionario, subito bloccato dalla Corte dAppello che ha oltretutto fissato ludienza successiva ad aprile 2015, ha dichiarato di voler fare piena luce sullincidente di Ramstein, raccontando dellesistenza di una perizia tecnica di parte dellAeronautica Militare sul crash in terra tedesca che non sarebbe mai stata prodotta in dibattimento. Inoltre vi sarebbe una foto inedita del velivolo di Nutarelli che paleserebbe forti indizi di sabotaggio. Occorre subito far notare che di immagine inedita non si tratta, venne pubblicata circa un mese dopo la strage e anche gli elementi a supporto non sembrano cos palesi. Il primo riguarderebbe il carrello di atterraggio esteso ad una velocit ritenuta tecnicamente impossibile. Sappiamo dallanalisi dei filmati che il carrello usc in seguito allimpatto, probabilmente a causa del collasso dellimpianto idraulico, e la posizione innaturale del carrello destro lo conferma. In alcuni filmati si nota benissimo lestensione dellaerofreno ventrale, ma la stessa

PILOTI DELLA P.A.N. DECEDUTI IN SEGUITO A COLLISIONI E AVARIE


Ten.Col. Paolo Scoponi #0, caduto a Rivolto nel 1988 per avaria. Ten. John Miglio, pilota in addestramento, caduto a Rivolto nel 1985. Ten.Col. Antonio Gallus #1, collisione in volo a Rivolto nel 1981. Magg. PierGianni Petri#2, avaria a Middenhall nel 1979. Cap. Graziano Carrer#2, collisione in volo a Rivolto nel 1978. Ten Ivano Poffe#7, collisione in volo a Rivolto nel 1974. Ten. Sandro Santilli#9, collisione in volo a Rivolto nel 1974. Cap. Angelo Gays#7, collisione in volo a Pratica di Mare nel 1973. Cap. Valentino Jansa#9, avaria a Palmanova nel 1971. Cap. Raffaele DAndretta#6, caduto a Rivolto nel 1967. S.M. Eugenio Colucci#9, caduto a Forl durante un air show nel 1963. Cap. Mauro Venturini, pilota in addestramento caduto a Rivolto nel 1961. Cap.Massimo Scala#1, caduto in addestramento a Rivolto nel 1961.

Misteri di Stato

19

La presunta foto inedita. In evidenza langolo innaturale del carrello destro e gli evidenti danni al bordo dellala sinistra.

velocit desecuzione del cardioide non avrebbe permesso a Nutarelli di estendere il carrello. Il secondo elemento riguarderebbe le taniche alari, di cui sarebbero spariti i riscontri, quattro pesanti attrezzi metallici spariti dal corredo del velivolo di Nutarelli a detta ci, di alcuni anonimi capivelivolo. Il loro diretto superiore dellepoca, il gi citato Carlo Baron, ha spiegato che i riscontri altro non sono che i sistemi di aggancio delle taniche ai piloni di supporto. Dalle immagini precedenti il crash si vede che laereo di Nutarelli ha le taniche regolarmente agganciate, dopo il contatto la destra ancora al suo posto, la sinistra assente. Nelle stesse immagini per si nota che lintero bordo alare sinistro danneggiato, niente di strano che si sia staccata nella collisione. In definitiva la domanda che permane questa. Come mai in tutti questi anni i resti dei velivoli non sono stati mai nemmeno visionati, giusto per verificare che non vi fosse nulla di sospetto? Non che ci si potesse trovare chiss cosa, ma visto cosa tutto ha comportato la connessione Ustica-Ramstein, sarebbe stato un gesto che avrebbe avuto pi valore giudiziario delle millantate rivelazioni di certi ambigui personaggi? Ha ragione lavvocato Osnato a voler far chiarezza sulla questione perch non convinto dalle verit

dellAeronautica, ma visto che a quasi 25 anni dai fatti di Ramstein si continua a parlare di un sabotaggio di cui nessuno ha mai neanche seriamente ipotizzato le modalit, non sarebbe ora di cambiare strada, ovvero indagare su chi, partendo dai fatti di Ramstein, ha imbastito un depistaggio quasi perfetto? E stata verificata lesistenza degli inviti a comparire indirizzati a Naldini e Nutarelli? Perch i rottami dei loro MB339 non sono mai stati periziati e probabilmente neanche posti sotto sequestro? Perch Andrea Crociani non stato incriminato per falsa testimonianza? Perch non si investiga pi a fondo su altre morti strane ma non ritenute tali dalla sentenza Priore comunque ricche di aspetti poco chiari? Ad esempio su quella di Maurizio Gari, capitano A.M.I. in servizio presso il C.R.A.M. di Poggio Ballone deceduto a 32 anni per un mai verificato infarto, quella di Giampaolo Totaro, ufficiale medico delle Frecce Tricolori trovato impiccato alla porta del bagno di casa, il generale Licio Giorgieri, ucciso a colpi di pistola appena gli venne negata la scorta, omicidio ufficialmente eseguito da brigatisti rossi. Strano per che al matrimonio di uno dei colpevoli presenzier il defunto senatore Cossiga che per i comunisti nutr o diede sempre limpressione di nutrire sentimenti assai poco amichevoli. Il generale Roberto Boemio, ex capo della Terza regione

aerea, ucciso a coltellate a Bruxelles senza un serio movente. E che dire di Sandro Marcucci, ufficiale A.M.I. che indag sulla strage di Ustica deceduto in uno strano incidente aereo pochi giorni dopo aver duramente attaccato, sulle pagine di un quotidiano toscano, il generale Zeno Tascio, capo del S.I.O.S. nel 1980. Tascio era uno dei quattro generali, assieme a Corrado Melillo, Franco Ferri e Lamberto Bartolucci incriminati per aver depistato le indagini sulla Strage di Ustica in seguito assolti per insufficienza di prove. Ma come gi scritto in qualche articolo fa, assai facile far sparire le prove se sai dove le andranno a cercare

Sitografia
1. Youtube: Ramstein die flugschaukatastrophe Teil 1, frame estratto al minuto 4:02 Club Frecce Tricolori Dino Facchinelli strageustica.it Club Frecce Tricolori Dino Facchinelli stragi80.it.

Misteri di Stato

21

Andrea Pili

Partito Sardo dAzione


Un ordine del giorno mette a verifica i rapporti di lealt tra Sardegna e Italia Il 20 marzo il Consiglio Regionale della Sardegna ha approvato lordine del giorno, patrocinato dai consiglieri del Partito Sardo dAzione, sulla verifica dei rapporti di lealt istituzionale con lo Stato, visto che essi dovrebbero essere a fondamento della permanenza della Regione Sardegna nella Repubblica Italiana. Esso stato approvato con i voti del PsdAz, SEL, parte del PdL, UdC, FLI, IdV, Alleanza per lItalia; contrari tutto il PD, i Riformatori Sardi (cdx), parte del PdL, il consigliere della FdS.

Rivoluzioni
Tenendo conto che la Sardegna a differenza di altre realt come Catalogna, Euskadi o lIrlanda del Nord una nazione che ha smarrito la propria coscienza dessere tale, non negativo trattare la questione indipendentista in termini di pragmatismo, valutando la convenienza di far parte dello stato italiano. Tuttavia, non vi nulla di eversivo in questo Odg, tanto che si parla di lealt istituzionale; questultima gi venuta meno da tempo se mai c stata in particolare sulla questione delle entrate fiscali, con il mancato rispetto dellart.8 dello Statuto Autonomo e il conseguente debito dellItalia nei confronti della Sardegna, pari a 10miliardi di Euro. Liniziativa del PsdAz ha il solo valore provocatorio il cui unico effetto positivo stato quello di creare un dibattito sullindipendentismo sul maggiore quotidiano sardo oltre che propagandistico: recuperare i punti persi a causa dellappoggio a una giunta regionale fallimentare. Tra lindipendentismo non sardista, lunico movimento che si espresso con posizione ufficiale stato ProgReS, che ha condannato limpostazione unionista dellOdg affermando che lindipendenza non pu essere rivendicata come una minaccia per il mancato rispetto degli accordi con lo Stato. la natura del Partito Sardo dAzione. Questultimo, nato dopo la Grande Guerra come autonomista, federalista, non separatista e nazionalista italiano divenuto indipendentista per statuto solo nel 1981, ma senza dar seguito ad una condotta conseguente tale svolta. Inoltre, latteggiamento verso lindipendentismo stato sempre ambiguo ad esempio il le-

23

non negativo trattare la questione indipendentista in termini di pragmatismo, Rig u a r d o valutando la convenienza di tale vicenda vi un far parte dello stato italiano
fatto significativo: lappoggio di forze inequivocabilmente unioniste, alcuni esponenti dei quali hanno firmato lOdg. Basta questo fatto a raffreddare la portata della proposta, quanto a comprendere ader sardista degli anni 80, Mario Melis, ha pi volte rivendicato la sua italianit tanto da apparire di facciata. La maggior parte degli indipendentisti non hanno mai riconosciuto il PsdAz come indipendentista, tanto che, ogni qualvolta i sardisti si sono avvicinati allindipendentismo radicale, ha sempre generato scissioni entro questultimo: vedi lo scioglimento e divisione del movimento Su Populu Sardu nel 1981 e la scissione di Sardigna Nazione nel 2002. A differenza dei partiti nazionalisti moderati come Convergencia in Catalogna o il Partido Nacionalista Vasco in Euskadi, il PsdAz fin dalla nascita dellautonomia ha sempre collaborato con le for-

LOdg sardista osannato dal quotidiano della Lega Nord La Padania

Dopo il congresso del 1981 il PsdAz diventa indipendentista come stabilito dal primo articolo del suo Statuto ze unioniste in condizioni di forte inferiorit, tanto da aver ottenuto sempre molto poco in rapporto agli analoghi movimenti europei. Lindipendentismo deve farsi di governo, ma non pu essere di sistema oppure farsi inglobare tra i gangli dello Stato italiano, del suo modello socio-economico. Per questo lOdg in oggetto non pu essere indipendentista ma del tutto sistemico e funzionale a quei partiti italianisti, come SEL o il PdL, che cercano di attirare verso di s i voti degli indipendentisti.

La Giunta Regionale di centrodestra composta anche da esponenti del PsdAz. A pag. 27 un ritratto di Emilio Lussu.

Rivoluzioni

25

Francesco Tortora

Aung San Suu Kyi (Myanmar) Yngluck Shinawatra (Thailandia)


due Donne leader sulla scena del proprio Paese

Quello che non si vede in Italia: due Donne (una Premio Nobel per la Pace) sono interpreti della vita nazionale. Un raffronto tra chiaro e oscuro- tra due figure-emblema che ci raccontano quanta energia propositiva giunge dallasse trainante del pianeta: lAsia

Rivoluzioni
DallAsia ci giunge una volta di pi- materia di riflessione sul ruolo delle donne sulla scena mondiale, il che non un caso. Lasse trainante del Pianeta da tempo non pi nellAtlantico ma nel Pacifico, non pi nellasfittico Occidente preda (pi di altri) della crisi globale ma nel Continente Asiatico (cos come in altre scene del Mondo, come accade con il Sud Africa, con il Brasile, insomma con le cosiddette Nazioni trendy sul proscenio economico/finanziario planetario). In questo caso, il Premio Nobel birmano Aung San Suu Kyi ed il Premier thailandese Yngluck Shinawatra sono due esempi (sebbene profondamente diversi e dotati di differente gradiente di complessit) per spiegare quanto ci sia ancora da apprendere dalle nostre parti su quel che sta svolgendosi in zone del Mondo distanti dal Continente Europeo ma in particolar mododalla piccolissima Italia, ostaggio definitivo nelle mani della Banca Centrale Europea e del Governo dei cosiddetti tecnici che sono ogni giorno di pi longa manus dei desiderata del sistema bancario europeo. E ben difficile immaginare infatti che in Italia vi possa mai essere un Premier Donna di 45 anni, laureata e con successivo master di specializzazione conseguito presso la Kentucky State University -come accade con Yngluck Shinawatraoppure vi potr mai esssere un personaggio politico femminile trainante sulla scena nazionale come acpolitico dal quale attentamente tenuta fuori Margherita Hack, pur essendo certo Donna e Scienziata non da poco, visto che anche Membro dellAccademia Nazionale dei Lincei. Il medico non le concede nemmeno la patente per continuare a guidare lauto. Entrambe molto presumibilmente- non saranno mai Premier o Presidente della Repubblica in Italia mentre in Myanmar un Premio Nobel Donna oggi leader politico nazionale e in Thailandia una Donna di soli 45 anni Manager di formazione e Premier della propria Nazione. I l Myanmar Paese giunto stanco, stremato al rinnovo di una parte limitata (meno del 10%) del Parlamento Nazionale. Laccesso alla libert (reale?), alla candidatura ed al voto del Premio Nobel Aung San Suu Kyi agli occhi degli osservatori di cose di Geopolitica risulta chiaramente il frutto di una trattativa condotta almeno per 18 mesi prima di rendersi manifesta in

27

E ben difficile immaginare che in Italia vi possa mai essere un Premier Donna di 45 anni, laureata e con successivo master di specializzazione
cade con il Premio Nobel Aung San Suu Kyi. Tanto per fare un parallelo, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini stata nominata Senatrice a Vita e questo le consente di sostenere coi propri mezzi economici la propria Fondazione dove si sperimenta nel settore del decadimento del Sistema Nervoso ma ci la tiene fuori dallagone politico, lo stesso luogo

ma anche per la creazione di infrastrutture e di tecnologia per la sua estrazione e distribuzione, oltre che della compiacenza delle Nazioni limitrofe, in tal senso. Ora c un grande lavoro da fare, parecchio tempo da recuperare soprattutto sulla strada della riconciliazione nazionale. Uno dei primi atti compiuti dalla leader del National League for Democracy (NLD) non appena concluso loperato dello spoglio delle schede e verificata la grande vittoria elettorale- stato quello di incontrare a Rangoon una rappresentanza del popolo Karen (praticamente una sola settimana dopo le votazioni) lo scorso 8 aprile 2012. Non a caso il segretario generale della Karen National Union (KNU) Zipporah Sein ha definito lincontro un avvenimento importante che pu incoraggiare la riconciliazione nazionale. E la stessa Aung San Suu Kyi ha chiosato: Uno degli scopi principali della National League for Democracy il raggiungimento di una piena e compiuta Democrazia, processo di costruzione nel quale noi crediamo debbano essere incluse tutte le etne. Non si tratta di un cambiamento di

tutta la sua liberalit da parte della Giunta Militare. In realt, laccerchiamento da parte della Comunit internazionale sanzionato da una visita ufficiale di Hillary Clinton in rappresentanza del Mondo libero in territorio birmano- si fatto particolarmente pesante negli anni. Il Myanmar Nazione cara in senso mercantilizio ed affaristico non solo alla Thailandia (pietre preziose in primis, come accade nel caso dei rubini) ma al Mondo intero, poich Paese che letteralmente galleggia su ampie riserve di gas. Per sfruttare questa preziosa fonte di energia, per, il Myanmar ha necessariamente bisogno dellOccidente e della Comunit internazionale non solo per piazzare il gas e quindi venderlo

poco conto, lorganizzazione paramilitare del popolo Karen -finora con base in territorio thailandese- non mai stata riconosciuta dal potere militare birmano. Il quale infatti la considera tuttora illegale. Il braccio armato del popolo Karen ha sempre animato le rivolte contro la giunta militare birmana sin dal 1949, posizionandosi fisicamente al confine est con la Thailandia. Il KNU ha controfirmato un patto nel quale sottoscrive i contenuti del new deal birmano volto a corroborare le speranze riposte nella fine di uno dei pi lunghi conflitti civili del Mondo. Vi quindi da risolvere il bando emesso dalla Giunta militare birmana nei loro confronti e Aung San Suu Kyi sembra essere la figura politica e diplomatica pi adatta sia per il ruolo rivestito nel Paese e la sua storia personale, sia perch si tratta di un Nobel per la Pace sia infine per il fatto che si tratti di donna esperta in materia di Leggi e di Diritti. I Karen uno dei 135 differenti gruppi etnici del Myanmar- costituiscono il sei per cento della popolazione nazionale. Proprio la continua guerra e gli abusi

Rivoluzioni
commessi in materia di Diritti ai danni dei Karen hanno spinto decine di migliaia di rifugiati ad attraversare i confini thailandesi. Bisogna precisare che lEsercito Thailandese non li riceve a braccia aperte, anzi, si viene spesso a sapere di azioni militari commesse ai danni dei rifugiati birmani, con poche cautele circa il loro stato di macroscopica difficolt persino nel sopravvivere, visto che sono perseguitati nella propria Madrepatria. trinsecamente illiberale. Nel frattempo, lUnione Europea ha confermato la sospensione di un anno delle sanzioni contro la Giunta militare del Myanmar per sostenere le aperture democratiche attuali, ovviamente restano in atto le sanzioni che riguardano lembargo sulle armi che viaggiano verso il Myanmar e resta confermata anche la sospensione di qualsiasi lasciapassare diplomatico e il blocco verso i passaporti di almeno 500 individui e figupassare a Oxford nella cui universit ha studiato negli Anni 70 e nella Capitale Londra dove ha allevato due figli. Sempre in Gran Bretagna per suo marito, non pot partecipare nemmeno alle sue esequie a causa della restrizione ai domicliari che le fu imposta dai militari birmani. Il Premier inglese Cameron, durante la sua recentissima visita ad Aung San Suu Kyi (occasione nella quale appunto lha invitata a recarsi in Gran Bretagna) ha compartecipato la richiesta di allentare la morsa internazionale ai danni della giunta militare birmana: daltro canto, come spesso accade, lembargo arreca pi danni al popolo che ai vertici di potere che assediano le proprie genti. Di fatto, lUnione Europea ha gi cancellato alcune restrizioni contro il regime allinizio del 2012 e i Ministri degli Esteri dei 27 Paesi Membri hanno deciso i nuovi passi da intraprendere nella riunione del 23 aprile. Secondo Suu Kyi, una sospensione delle sanzioni rafforzerebbe i riformisti, non per la sospensione in s ma per il fatto che le sanzioni potrebbe essere reintrodotte se il processo di riforma non

29

Il Myanmar Nazione cara in senso mercantilizio ed affaristico ... al Mondo intero, poich ... galleggia su ampie riserve di gas
Il secondo atto compiuto da Aung San Suu Kyi e dalla compagine politica da lei guidata, ovvero la Lega Nazionale per la Democrazia, stata la mancata partecipazione il 23 Aprile 2012 alla prima seduta del rinnovato Parlamento birmano, in particolare alla Camera Bassa, poich questo atto comportava il giuramento alla Costituzione birmana attuale che proprio Aung San Suu Kyi ed i suoi considerano inre istituzionali variamente legate al regime militare birmano. Aung San Suu Kyi a Giugno potrebbe finalmente recarsi a Oslo per ritirare il suo Premio Nobel ammesso che le venga finalmente dato il passaporto- un viaggio allestero che potrebbe compiere fuori dal Myanmar dopo 24 anni, in Norvegia e Regno Unito. La sortita inglese le consentirebbe di

dovesse andare avanti senza ostacoli. David Cameron ha capito ed ha appoggiato ufficialmente Aung San Suu Kyi: Se davvero vogliamo avere loccasione di far crescere la libert e la democrazia in Birmania, dobbiamo rispondere quando sono loro a prendere delle iniziative, ha detto il Premier inglese davanti alla residenza sul lago dove Suu Kyi ha trascorso agli arresti domiciliari gran parte degli ultimi 22 anni. Per la salvezza di un Paese che sta conquistando

la libert dopo decenni di dittatura e che sta cercando di rafforzare la propria economia dopo anni di terribile povert, vale la pena correre questo rischio. A Febbraio 2012, lUnione Europea aveva rimosso il divieto di viaggio nei confronti di 87 funzionari del Myanmar, incluso il presidente Thein Sein, ma aveva mantenuto il congelamento dei loro beni. Le altre sanzioni decise dal blocco europeo includono lembargo sulle armi, sul commercio delle gemme e il conge-

lamento dei beni di circa 500 persone e 900 societ. La liberazione di Aung San Suu Kyi ha anche consentivo il relativo scongelamento di un vicino ingombrante per certi versi e potenzialmente molto utile nel caso in cui diventi alleato fidato: lAustralia. Infatti, dopo le elezioni suppletive che hanno portato in Parlamento la leader dellopposizione e 42 altri candidati della sua Lega Nazionale per la Democrazia, lAustralia ha deciso di sospendere le sanzioni contro

Rivoluzioni
zare progressivamente le relazioni commerciali. Carr alla radio australiana Abc ha affermato:Sopprimiamo le sanzioni dopo aver parlato con Aung San Suu Kyi e con altri esponenti dellopposizione, con il governo birmano e di altri Paesi. Continueremo a incoraggiare il governo birmano a proseguire sulla strada delle riforme, incluso il riconoscimento delle piene libert politiche e la riconciliazione con i gruppi etnici. Se il progresso verso le riforme non continuer, le sanzioni saranno ristabilite, ha aggiunto. Aun San Suu Kyi quindi garante per il Myanmar agli occhi del Mondo, allo stesso tempo, la Giunta militare birmana ha bisogno di veder allentata la morsa dellembargo per fare meglio i propri affari. magnate thailandese esule allestero a causa di una condanna (con sentenza passata in giudicato) per conflitto di interessi, pena ancora da scontare nella propria Madrepatria ed oggetto di discussioni in merito ad un possibile lasciapassare legale che gli potrebbe fruttare il diritto al rientro in Thailandia. Si consideri per che proprio Yngluck Shinawatra stata il primo leader ASEAN (Association of South-East Asian Nations) Capo di Governo ad incontrare Aung San Suu Kyi per discutere immediatamente e pragmaticamente di piani di sviluppo in materia di trasporti e di energia, evitando in prima istanza di parlare della liberazione di detenuti politici. Il Myanmar fornitore di almeno il 30% del fabbisogno di gas della Thailandia, nellimmediato futuro facile immaginare che tali percentuali possano innalzarsi ulteriormente e si possano stipulare ancor pi vantaggiosi contratti con la societ thailandese PTT Plc che ha vinto due gare dappalto per lestrazione off shore di petrolio al largo delle coste birmane

31

il presidente della Birmania Thein Sein e 261 altri responsabili, finora sottoposti a restrizioni di viaggio e finanziarie. Per mantenere per la pressione verso ulteriori riforme, restano ancor oggi operative le sanzioni su altre 130 altre persone sospettate di violazioni dei diritti umani, fra cui alti ufficiali militari, fatto confermato dal ministro degli Esteri Bob Carr, durante una sua visita a Londra, aggiungendo che il prossimo obiettivo sar di normaliz-

Aun San Suu Kyi garante per il Myanmar agli occhi del Mondo
Ben diversa la configurazione di Yngluck Shinawatra, sorella di Thaksin,

oltre che nel settore dellestrazione e distribuzione di gas. Tutto questo si scontra col fatto che correlativamente vi stato anche un aumento delle truppe ai relativi confini che si sono poi estrinsecate in violazioni dei diritti umani, spingendo vieppi masse di gente a spostarsi e ricollocarsi altrove. Il Governo thailandese ha pi volte espresso la propria vo-

Rivoluzioni
lont di voler rimandare gli esuli ed i profughi birmani spostandoli via a forza dal certo un segreto che il principale sponsor del Puea Thai stesso proprio suo fratello Thaksin.

33

Yngluck Shinawatra il 5 Oltre alla paciAgosto 2011 diventata ficazione nazionale, la prima donna Premier la risoluzione della annosa questione thailandese in sole 11 delle componensettimane di campagna ti fondamentaliste nelle tre Province elettorale meridionaterritorio thailandese e spingendoli verso quello birmano di origine. Fin dai primi Anni 90 il Progetto Gas Yadana ha comportato la presenza di centinaia di unit forze speciali di sicurezza nella regione di Tenasserim (Sud Myanmar) e tutto questo ha comportato linnalzamento delle quote di terreni espropriati, lavori forzati, torture, uccisioni e sempre pi alti livelli di corruzione. Tutto questo diventato ulteriore potere nelle mani della giunta militare birmana. Yngluck Shinawatra il 5 Agosto 2011 diventata la prima donna Premier thailandese in sole 11 settimane di campagna elettorale ma tutti sanno che il suo ruolo di leader del Partito Puea Thai le deriva dal suo cognome in quanto non li di Yala, Pattani e Narathiwat, il miglioramento delle relazioni con Myanmar, Malaysia, lapprofondimento nelle relazioni con il Vietnam in forte sviluppo, la risoluzione della controversia (spesso funestata da scaramucce) con la Cambogia a proposito

del terreno confinario dove sorge il Tempio di Preah Vihear, Yngluck Shinawatra s ritrovata a gestire anche la pi grave inondazione degli ultimi sessanta anni in Thailandia, che ha coinvolto il Centro/Nord tra marzo e aprile 2011, e che ha portato ad un totale di 815 decessi (con 3 dispersi) e 13,6 milioni di persone variamente colpite da danni oppure obbligate a migrazione interna, fino a inondare la stessa Capitale per settimane. Con londa di piena degli invasi e dei fiumi, dalle zone paludose sono stati trasportati nei centri abitati di Ayutthaya (la vecchia Capitale) e di Bangkok orde di alligatori e nuvole di serpenti velenosi di ogni specie. Yngluck Shinawatra (cos come il suo competitor po-

litico e precedente Premier Abhisit Vejjajiva) scesa in strada, ha tirato su lorlo dei pantaloni e s fatta vedere vicina alle istanze del popolo thailandese e soprattutto quello particolarmente provato della Capitale. Una megalopoli di 12 milioni di abitanti che tornata via via alla vita normale in poche settimane. La scena politica thailandese impantanata in una divisione in due met perfettamente simmetriche: un 50% sostiene il sogno thailandese disegnato dalla Famiglia Shinawatra, il fronte delle cosiddette Magliette Rosse (il colore scelto dal fronte politico che fa riferimento allex Premier thailandese oggi esule allestero), il Puea Thai Party;

laltro 50% sostiene il fronte democratico, le cosiddette Magliette Gialle che oggi si aggregano intorno allex Premier Abhisit Vejjajiva ed il Democrat Party partito di opposizione. Dal loro punto di vista, tutti i discorsi improntati alla pacificazione nazionale profferiti da Yngluck Shinawatra sono solo una cortina fumogena per confondere sullo scopo finale: acquisire un lasciapassare di qualsiasi natura che consenta a suo fratello Thaksin di tornare nella madrepatria abbandonando il suo esilio dorato talvolta a Londra, talvolta a Hong Kong pi recentemente con base a Dubai. La questione relativa alla concessione di una grazia materia parecchio complessa. E tutto da verificare un eventuale atto

Rivoluzioni
in tal senso, del tutto autonomo, da parte del Sovrano Bhumibol Adulyadej. La concessione di una eventuale grazia concessa dal Re potrebbe aggirare i vari conflitti istituzionali ma per quanto accaduto finora chiaro che il Re pur mantenendo tutto il proprio ruolo neutrale rispetto alla scena politica nazionale- non ha mai mostrato particolari entusiasmi verso Thaksin Shinawatra. Il che spiegherebbe perch lEsercito abbia potuto agire con mano cos ferma nellarginare le manifestazioni del fronte delle Magliette Rosse che giunsero a mettere a ferro e fuoco la Capitale Bangkok nellaprile 2010. Lo scontro tra le due parti di nuovo in atto. Il Pheu Thai Party guidato da Yngluck Shinawatra ha presentato una mozione per ridisegnare la Costituzione, sottoposta a modifiche durante il colpo di stato del 2006 e che estromise proprio suo fratello dal potere e lo rese esule e latitante allestero, dopo il pronunciamento dellAlta Corte che conferm la condanna per conflitto di interessi a due anni e mezzo nellaffare della vendita della Shin Corp. Il Phak Prachathipat (PP, Democratic Party) guarda la bella e giovane (45 anni) Yngluck Shinawatra ma vede chiaramente il volto di suo fratello Thaksin. Se da una parte Thaksin Shinawatra ha offerto un sogno alle classi popolari ed agricole thailandesi, verso una modernizzazione pi consona ad un Paese fortemente aggressivo dal punto di vista economico, la Thailandia allo stesso tempo una Nazione fortemente radicata nelle proprie tradizioni e nelle precondizioni storiche tipiche di un Regno che non mai stato oggetto di conquiste nella sua Storia ed al cui comando oggi vi il Re pi longevo al Mondo (66 anni di Regno continuativi). Questo spiega perch sia progressivamente in aumento il numero delle condanne comminate per il reato di lesa maest dove giornalisti, opinionisti, politici, anche cittadini stranieri soggiacciono senza potersi appellare ad alcun diritto di replica o presunta libert di idee o di informazione. Yngluck Shinawatra, laureata allUniversit di Chiang Mai e con Master conseguito presso la Kentucky State University entrambi titoli accademici in Pubblica Amministrazione, incarna quindi quel progetto di modernizzazione e di espansione del liberismo economico, con un volto pi presentabile rispetto ai metodi pi guasconi e pirateschi del fratello. Paradossalmente, per certi punti di vista, il fronte democratico sembrerebbe messa cos- condurre una lotta di retroguardia, tradizionalista e protezionista, sebbene il suo oppositore Abhisit Vejjajiva nato in Gran Bretagna, studi allEton College e Laurea ad Oxford, parli spesso di ricondurre tutto a maggiore trasparenza in politica ed in materia di rispetto delle leggi democratiche. Sta di fatto che il Popolo Thai quando si trattato di votare- ha scelto: 256 posti nel Parlamento Thai sono del Pheu Thai Party guidato da Yngluck Shinawatra sui 500 seggi disponibili complessivi. La divisione nella scena politica thailandese prosegue.

35

Andrea Pili

Riforme del Lavoro


in Italia e Spagna Italia e Spagna, due paesi in crisi economica e con dei governi nuovi e graditi ai mercati e allEuropa, hanno varato delle riforme del mercato del lavoro. Piuttosto che nel loro insieme, sarebbe bene considerare tali provvedimenti secondo il punto dei licenziamenti; infatti, questo aspetto si ricollega ad un processo gi in atto da almeno ventanni di smantellamento dei diritti dei lavoratori e pi in generale dellintero Stato Sociale.

Sviluppo Insostenibile
In Italia, il governo del tecnico Monti in collaborazione con il ministro del lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero riuscito a modificare larticolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, lasciando la piena tutela del posto di lavoro soltanto per quanto concerne i licenziamenti discriminatori; per i licenziamenti disciplinari non contemplato sempre il reintegro nel caso si provi il torto dellimprenditore; altra causa di licenziamento prevista la motivazione economica, per il quale vi il reintegro del lavoratore solo nel caso di manifesta insussistenza, ovvero se dietro la facciata della causa economica si celi una palese discriminazione. Inoltre, il provvedimento cerca di velocizzare la risoluzione delle controversie, proponendo la conciliazione obbligatoria per il licenziamento economico. semplicemente allegando una delle cause stabilite legalmente. Tra queste, vi quella economica, che offre ai padroni una possibilit di manovra molto ampia: si legittimati al taglio di posti di lavoro in caso di contingenti perdite, ma anche se i rendimenti negativi sono soltanto previsti o se ci sono diminuzioni di vendite per tre trimestri consecutivi. In tutti e due i paesi, si vuole cercare di favorire i licenziamenti al fine di garantire la sopravvivenza delle imprese danneggiate Il premier spagnolo Mariano Rajoy

37

In tutti e due i paesi, si vuole cercare di favorire i licenziamenti al fine di garantire la sopravvivenza delle imprese
dalla competizione globale e di attirare nuovi investimenti; in entrambi, si cerca di addolcire la pillola con dei poco credibili richiami al lavoro giovanile ed alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Tuttavia, non sfugge a nessuno la natura nettamente classista di due provvedimenti che guardano ai lavoratori come delle pedine da spostare, come viene meglio per favorire le imprese. Si sceglie, paradossalmente, di aiutare leconomia rendendo peggiori le condizioni dei lavoratori, senza offrire alcuna prospettiva seria per i giovani, se non quella dellemigra-

zione o della schiavit del XXI secolo.

Molto pi dura, invece, stata la reforma laboral varata in Spagna, dal governo Rajoy eletto primo ministro a novembre con il Partito Popolare, il peggior partito di destra in Europa in tandem con il ministro del lavoro Fatima Banez. Precedentemente, per licenziare gli operai, le imprese dovevano ottenere lautorizzazione dellAutoridad Laboral, che poteva respingere il provvedimento o predisporre indennizzi elevati per i licenziati; oggi, le imprese possono licenziare

In Italia, come in Spagna, da circa ventanni ormai in atto un processo di smantellamento dei diritti dei lavoratori e quindi di palese mercificazione degli operai, a vantaggio dei proprietari. I governi di centrodestra e centrosinistra, in Italia, come quelli del Partito Socialista e di quello Popolare in Spagna, si sono fatti portatori dello stesso modello socioeconomico, basato sulla precariet e infine sulla libert di licenziare. Questa non antipolitica, ma storia: fu sotto il governo socialista di Felipe Gonzales che la Spagna divenne il paese europeo con il pi alto tasso di precariato (circa 1/3 della forza lavoro); sempre sotto il suo governo, nel 1994, fu permesso alle imprese di licenziare senza autorizza-

con la riforma del 2010, che segna la fine di Zapatero come statista ed i provvedimenti, gi descritti, del governo Rajoy in cui si va nettamente verso lestensione della libert di licenziare. Analogamente in Italia, a partire dal protocollo dintesa tra governo e parti sociali del luglio 93 sotto il governo Ciampi si apre la strada alla palese mercificazione del lavoro con lintroduzione del concetto di lavoro interinale. Poi, sotto il governo di Prodi centrosinistra - con lapprovazione del Pacchetto Treu nel 1997 e con la legge Biagi (2003), sotto il governo Berlusconi, si rende concreta la flessibilit lavorativa. Questultima fu concepita per aggirare larticolo 18, cio il licenziamento senza giusta causa. I governi di Roma e Madrid si sono comportati come un Pinochet spalmato per decenni; i lavoratori che hanno

Lo Stato Sociale ha garantito laccettazione del capitalismo limitando i danni della progressiva distruzione di socialit
flessibilit giusta, la Spagna ha incarnato il modello della flessibilit imposta per venire incontro alla globalizzazione, con buona pace Herbert Marcuse hanno proseguito nella stessa direzione, cercando di incentivare il precariato rendendo meno onerosi i licenziamenti. Si arriva dunque allultimo biennio

zione il 10% del personale ed inoltre furono ampliate le cause di licenziamento. Insomma, se la Danimarca incarna il modello di una

di ogni principio di socialit. I governi poi susseguitesi a Madrid il popolare Aznar (1996-2004) ed il socialista Zapatero (2004-2011)

Sviluppo Insostenibile
continuato a legittimare il sistema si sono comportati come la proverbiale rana che continua a nuotare nella pentola mentre viene, lentamente, bollita. Sembra evidente che si stia entrando in una nuova fase della storia occidentale. Lo Stato Sociale dominante nella versione di Bismarck e Beveridge ha garantito laccettazione del capitalismo limitando i danni della progressiva distruzione di socialit, oltre che distribuendo benessere e la sensazione che tutti quanti potessero cambiare la Lanalisi del marxismo occidentale senzaltro superata: oggi, il futuro non viene pi concepito come roseo, bens come disastroso, ed il capitalismo si mostra incapace di garantire benessere e protezione sociale, rendendo sempre pi evidente la sua natura inumana e diseguale. Dove si va dunque? Nessuno pu dirlo. Di sicuro, per, si aperto un grande vuoto dentro il pensiero politico ed economico; a calmarlo dovr essere una nuova elaborazione sociale e rivoluzionaria, che riconduca leconomia dentro la comunit. Se non saremo capaci di una tale operazione, la storia si ripeter ed il capitalismo occidentale offrir una nuova versione di s, mettendosi al riparo fino alla prossima crisi.

39

propria condizione. Questa doppia faccia del capitalismo industriale stata ben descritta dal capolavoro di Herbert Marcuse LUomo a Una Dimensione, il quale trasmette pessimismo per la constatazione della disillusione del proletariato, indotta dal totalitarismo occidentale. Tuttavia, dagli anni 80 con la crisi del keynesismo lOccidente andato verso lo smantellamento dello Stato Sociale, sia perch concepisce questo come una palla al piede, sia perch si ritiene convinto che il liberal-capitalismo abbia trionfato definitivamente.

Giovanni Pili

Diplomazia del sequestro


il corpo dei rapiti come bandiera nel mondo Rossella Urru, della organizzazione CISP stata rapita nellottobre dello scorso anno in un campo algerino di rifugiati sarahui, assieme a lei anche i colleghi spagnoli Aino Fernadez Coin, e Enric Gonyalons. Il sequestro stato rivendicato dallAqmi, una cellula di Al Qaeda del Mali. Rapiti per mezzo di un fuoristrada, dopo una sparatoria dal quale Enric Gonyalons esce ferito. Il governo della Rasd (Repubblica Araba Sarahui Democratica) condanna il gesto.

Italian Style
Al Jazeera il mese scorso diffonde la notizia di uno scambio. Pare che sia stata rilasciata assieme al poliziotto mauritano Aal Ould al-Mukhtar; in cambio della scarcerazione del terrorista Tuareg, Abdel Rahman Ould Madou, salafita, arrestato a seguito del sequestro dei coniugi italiani, Sergio Cicala e Philonene Kabouree; inoltre sarebbe stata chiesta la somma di 30milioni di euro. so il 3 marzo 2012 su il Sole24ore: avevano complici sul posto, membri e simpatizzanti che hanno fornito le armi e indicato dove si trovavano gli ostaggi . Se questa descrizione vera, lintero campo e forse membri dellorganizzazione alla quale fa parte la Urru potrebbe essere stata usata come mezzo di contrasto, tanto da alQaeda quanto da altri servizi. Insomma si apre tutto un circo di mezze verit e di non detto, che contribuisce ad oscurarci la visuale.

41

La trattativa sarebbe stata svolta da Mustafa Chami, pregiudicato, proprio per i suoi rapporti con al-Qaeda. Possiamo prendere per buono che Al Jazeera si diverta a far girare bufale, oppure qualcosa andato storto durante le trattative - questo ci sembra pi credibile. LItalia per tutte le organizzazioni che fanno uso dei rapimenti come mezzo di lotta, il paese dal riscatto facile. Forse con il governo Monti c stato un giro di vite: siamo in tempi di austerit, niente pi riscatti. Fatto sta che la Farnesina non stata mai informata. Questo almeno quanto viene dichiarato ufficialmente. La storia italiana costellata di accordi inconfessabili e se si pu nascondere un proprio concorso in un piano fallimentare, lo si fa senza tanti complimenti. Ma se qualcosa andato storto, chi ci assicura che Rossella sia ancora viva? Ci fa specie un pezzo compar-

Al Jazeera non pu aver preso un abbaglio. La trattativa c stata ma qualcosa andato storto
no che fonti vicine alle trattative sono ottimiste, ma bisogner ancora aspettare per le conferme definitive . Questo conferma il fatto che Al Jazeera non pu aver preso un abbaglio. La trattativa c stata ma qualcosa andato storto. Ma perch ci sia una trattativa bisogna anche che un uccellino dei servizi o della Farnesina dia conferma ai media. I tre ostaggi europei sono vivi fanno sapere i rapitori Amqi far conoscere pi avanti le proprie rivendicazioni. Per il momento, gli ostaggi stanno bene . Inoltre, i combattenti dellAqmi che sono entrati nel campo profughi di Polisario per partecipare al sequestro non erano armati e

Rossella sarebbe stata liberata venerd sera a Bamako, ma non c ancora alcuna conferma. Secondo quanto confermano allAdnkronos fonti investigative qualificate Rossella Urru sarebbe libera e in mani italiane. Anche Sky Tg24 d la notizia per cerca, citando proprie fonti, ma non ha invece conferme che la ragazza si trovi in mano italiane. Le agenzie scrivo-

Ma la Urru non lunica illustre sconosciuta nella cerchia dei rapiti; nel sud dellAlgeria era stata sequestrata anche Maria Sandra Mariani. Liberata proprio mentre scriviamo. Successe nel febbraio scorso durante un viaggio nel Sahara algerino. Sono nelle mani di Al-Qaeda disse in un messaggio diffuso da al-Arabiya. Secondo i parenti la Mariani non era una semplice turista, portava anche aiuti alle popolazioni del deserto algerino . Dietro ci sarebbe sempre lAqmi, per mezzo dei soliti fuoristrada. Viaggiava assieme a tre algerini, si sarebbe trattato di una escursione organizzata da unagenzia di viaggi. Eppure solo la Mariani viene rapita, i suoi compagni di viaggio non vengono nemmeno sfiorati. Si trattava della guida, dellautista e di un cuoco. Ufficialmente

paesi nemici della NATO e quelli dove lItalia stringe accordi commerciali. E la scoperta dellacqua calda, se volete.

Maria Sandra Mariani non sappiamo di nessuna richiesta di riscatto.

Le circostanze del sequestro ci incuriosiscono. Forse ci sfugge qualcosa riguardo la natura di questi aiuti umanitari. Tre fonti raccontano la vicenda in modo diverso e discordante: secondo il giornale Echourouk, le forze di sicurezza algerine sarebbero state informate dalla guida della Mariani. Secondo il quotidiano Ennahar i rapitori hanno permesso alla Mariani di comunicare con la sua agenzia di viaggi, ma tanto lagenzia quanto lallora ministro degli esteri Frattini smentiscono. Infine lagenzia ANSA fa trapelare lipotesi che nel rapimento vi siano coinvolti le stesse forze di sicurezza algerine.

Non paranoia: sembra davvero la trama di una spy-story. Se poi teniamo

conto di un progetto comune tra Italia e Algeria per far passare un gasdotto attraverso la Sardegna le cose si complicano. Infatti il rischio che una cellula di al-Qaeda si installi anche nellisola. Quindi chiediamocelo: cosa ci faceva la Mariani nel sud dellAlgeria? Da quando lunit di crisi della Farnesina permette candidamente escursioni turistiche in zone infestate da cellule terroriste? Una cosa certa; non sapevamo niente del rapimento, se non per mezzo di qualche trafiletto nei giornali come del resto succede per la Urru e niente sappiamo oggi, a parecchie settimane dalla liberazione. Si nota non poco una d i f fe r e n z a abissale tra il peso che i media italiani danno dei rapiti in

Nel maggio scorso fu la volta di Franco Lamolinara. Rapito in Nigeria, insieme ad un collega britannico. Muore a seguito di un fallito blitz degli inglesi, i quali non informarono il governo italiano. La Farnesina si irrita con sdegno. Come mai i britannici non si sono fidati di informarli? Forse perch qualcuno a Londra ha cominciato a porsi le domande giuste. Magari le stesse che ci stanno venendo in mente a noi. Sembra proprio che le forze speciali britanniche non fossero affatto interessate allincolumit dei due ostaggi, quanto invece per i loro rapitori, che sono stati catturati vivi. Lo sdegno del governo italiano si del resto spento nel giro di pochi giorni; con buona pace dei parenti di Lamolinara. Il nostro invece continua a montare di giorno in giorno, perch pi si approfondisce, pi saltano fuori nomi di altri rapiti, molto pi sconosciuti e dimentica-

Franco Lamolinara

Italian Style
Agli italiani il lavoro di intelligence proprio non riesce bene. Per oltre 40 anni sono stati infiltrati pesantemente dai servizi americani; e poi Gladio, la P2, i mafiosi. Ora un professorino di economia il signor Monti ha la diretta guida dei servizi. I risultati si vedono. Solo ci chiediamo se non sia fuori luogo far degradare ulteriormente questi infiniti festeggiamenti pseudorisorgimentali imitando gli americani del Cermis. Con la stessa ipocrita arroganza. Il finto orgoglio italiano passa attraverso lidentificazione nei propri dominatori, mediante limitazione dei suoi peggiori difetti. Esiste una ricetta per far cessare i rapimenti ed episodi tristi come la strage del Cermis e dei pescatori uccisi dai mar: piantarla di fare i camerieri degli americani in giro per il mondo, giocando a fare gli occidentali duri ma giusti, con popoli che non l hanno mai cercati.

43

Bruno Pellizzari con la compagna Deborah Calitz ti della stessa Rossella Urru. tori. La linea della difesa si un insulto allintelligenza concentra nel cavillo delle fingere di non accorgersi acque internazionali. Poi i che non solo gli inglesi giomilitari esprimono il loro cano con le vite dei rapiti e dispiacere per i pescatori. che alcuni di questi lo sono Infine la difesa sostiene che in modo alquanto sospetto. non avrebbero sparato un colpo. Difficile stare dietro a questa serie di minchiate, una dietro laltra. Il non Bruno Pellizzari fu rapiplus ultra stato il volgare to dai pirati somali nellotgesto di pagare i familiari tobre 2010 con la compagna delle vittime, a titolo di geDeborah Calitz. Lavorava su nerosit; un gesto munifico uno yatch a largo della Tanoggetto di trattative tra gli zania. Di lui come di Rosavvocati dello stato e i fasella non si sa pi nienmiliari. Quanto vale la vita te. Per lesattezza, in tutto di due pescatori indiani? sono 11 gli italiani rapiti Inizialmente la Farnesina dai pirati. Non si pu quinaveva proposto di versare a di concludere senza parlare prezzo di mercato, poi handei cosiddetti due mar (in no ceduto offrendo qualcotutti i sensi). Effettivamensa in pi. Il fatto che la dete la sempre prona stamnuncia dei familiari sia stata pa italiana riserva loro in ritirata subito dopo dovrebpiena sintonia coi desideri be essere solo un caso. Pendel governo lo stesso stasate che quei populisti dei tus dei rapiti. Inizialmente giudici indiani hanno pure i militari dichiarano di aver protestato. sparato dei colpi di avvertimento e che i pirati spesso fingono di essere dei pesca-

A quanto pare gli italiani rapiti nel mondo si sognano lattenzione dedicata a due militari accusati dellomicidio di due pescatori. Considerando che si trovavano in mare aperto, difficile capire chi altro possa aver sparato.

Diaz-Bolzaneto
la pi grave sospensione dei diritti democratici in Occidente dopo la Seconda Guerra Mondiale

Poco dopo la prima del film Diaz a Genova i magistrati che si occuparono dei processi sulle violenze nella scuola e nella caserma di Bolzaneto hanno ricevuto delle lettere minatorie. Si tratta dei giudici Enrico Zucca, Vittorio Ranieri Miniati, Patrizia Petruzziello e Francesco Cardona Albini. A giugno il processo arriver in Cassazione. Lultima sentenza risale al maggio 2010 con ben 25 condanne ad alti dirigenti di polizia responsabili non solo delle violenze, ma anche di calunnie e inquinamento di prove. Il rischio prescrizione incombe inesorabile. Ci sono poche speranze di ottenere giustizia da parte delle 90 parti civili.

Italian Style
Emblematico il fatto che prima di trasmettere il film, la sceneggiatura sia stata esaminata dal capo della polizia di Genova. Il regista Daniele Vicari per non ha romanzato; Diaz: dont clean up this blood si basa sugli atti dei due maxi processi. Per quanto la pellicola abbia ricevuto importanti riconoscimenti, come il premio del pubblico allultimo festival del cinema di Berlino, tanto da essere stato trasmesso al Parlamento europeo; la Rai non vuole saperne di trasmetterlo, nessuno si scandalizza per le minacce ai giudici che hanno indagato sui poliziotti, n suscita indignazione il fatto che i responsabili di quella tonnara siano stati tutti promossi. La cosa pi grave che dovrebbe sbalordire il mondo lanomalia di un paese occidentale, cosiddetto di diritto, dove non esiste ancora una legge che riconosce il reato di tortura: lItalia. Quella che Amnesty International ha definito la pi grave sosla pensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale rester impuni ta. Ed questo un dato di fatto, perch lItalia anche lunico paese occidentale che prevede la prescrizione anche dopo che il processo cominciato ed una condanna sia stata gi pronunciata. Chi volesse saperne di pi riguardo al film pu leggere la recensione di Roberto Rotunno a pagina 68. Gli atti dei processi e le testimonianze si trovano in rete, registrazioni comprese. Riassumiamo a titolo di esempio lesperienza di Lena Zulkhe, tedesca. Il suo ragazzo, giornalista, venne sadicamente picchiato in strada durante il G8; la telecamera gli venne sequestrata senza alcun verbale. Si ritrovarono assieme nella scuola Pertini, facente parte del complesso delle scolastico Diaz. Erano l per passare la notte. Durante lingresso dei poliziotti si rifugiano in una dispensa del 4piano. Quando vengono trovati, al suo ragazzo non servir a niente sventolare il tesserino da giornalista. Viene comunque massacrato coi tonfa da una decina di poliziotti. Prima lui, poi verso lambulanza, ricoperto da una polvere bianca probabilmente di lacrimogeno che acutizza il dolore delle ferite. Quando si trova in ospedale non sa ancora di essere in stato di arresto. Dei poliziotti entrano nella sua stanza per controllare i suoi effetti personali. Gli viene impedito di telefonare. Non pu nemmeno contattare un avvocato. Durante la degenza i poliziotti di guardia bussano nelle pareti coi tonfa e giocano con le pistole. Doveva andare in bagno a porta aperta nonostante la chiara impossibilit di fuggire. Oggi Lena vive ancora i gravi postumi delle violenze gratuite subite; gli fracassarono le costole ed ha perso capacit polmonare, quando parla sente di non avere mai sufficiente aria.

45

non esiste ancora una legge che riconosce il reato di tortura


Lena. A quanto testimonia la ragazza vi era un sadico divertimento da parte dei picchiatori. Dopo le prime percosse Lena viene buttata gi dalle scale; trascinata per i capelli e percossa ulteriormente. Infine altri poliziotti che scendono dal piano superiore la sputano in faccia. Alla fine alcune persone tentano di infilarla in un sacco nero nel vano tentativo i nascondere le condizioni in cui si trovava. Probabilmente non doveva trattarsi di medici civili; i quali arrivano dopo con una barella. Lena rivede il suo ragazzo durante il tragitto

Chi ha avuto la sventura di essere sufficientemente sano da poter essere prelevato venne trasferito nella caserma di Bolzaneto. Qui segue una escalation di torture, sono per lo pi stranieri; in gran parte tedeschi e inglesi. Chi viene costretto ad abbaiare, chi a cantare motti fascisti. Vengono tenuti faccia al muro con braccia e gambe divaricate; dopo alcuni minuti in quella posizione cominciano ad avvertire dei crampi, ma chi si muove viene puntualmente manganellato. Ci risultano anche un caso di stupro e diverse molestie sessuali.

Per quale motivo in uno stato di diritto vengono addestrati poliziotti e guardie carcerarie alla conoscenza di motti fascisti e tecniche di tortura di quel tipo? Come viene selezionato chi pu indossare una divisa e chi no? Se analizziamo come sono avvenuti i fatti troviamo altri particolari importanti. Per esempio il cosiddetto SantAntonio: quattro secondini circondano il detenuto e lo percuotono coi manganelli. Non dovrebbe succedere, ma chi stato nelle patrie galere conosce il trattamento. S ma, quello era il G8 di Genova, non un carcere. Non sarebbe tollerabile in nessun caso, comunque i cosiddetti black block l vediamo nei filmati che bruciano auto e sfasciano vetrine senza che la polizia muova un dito. Sono violenze perpetrate per lo pi ad inermi manifestanti. Che dire poi del blitz alla Diaz? Le testimonianze delle vittime sono corroborate dal sopralluogo fatto dal Maresciallo Giuseppe Tritore, per il processo in primo grado. Come se non bastassero le chiazze di sangue alle pareti.

carcere; necessario prima di tutto rendere innocui i detenuti e non si pu perdere tempo a stabilire chi buono e chi cattivo, perch in queste situazioni ogni detenuto ha solo una cosa in testa: levasione. Anche qui i conti non tornano, perch la Diaz una scuola e quelli sono degli studenti stranieri, alcuni sono degli attivisti, avvocati, giornalisti. L si trovava la sede del Genova Social Forum, nella scuola di fronte il Pascoli cerano i loro uffici.

trimenti amanti di canzoni nostalgiche, se preferite; a cui si unisce una dirigenza totalmente incapace, alcuni di loro fingeranno di non vedere. Uno solo ammetter la gravit dei fatti, definendo quanto accadde nella Diaz una macelleria messicana. Poi, dopo dieci anni di indifferenza mediatica, uno si chiede come mai allestero trovano che la stampa italiana non sia libera.

Trecento uomini in divisa entrano a grappolo dentro ledificio e caricano indiscriminatamente tutti, investendoli di una pioggia di manganellate, senza risparmiare le donne. Anche in questo caso un ex galeotto potrebbe vederci qualcosa di noto. Quello il protocollo che si esegue in caso di rivolta allinterno di un

Quel ch successo il risultato di una catena di errori, da parte di chi doveva garantire lordine e la sicurezza. Si sono utilizzati poliziotti di leva,di loro non si sa chi continuer, alcuni l perch in questo modo la famiglia spera di allontanarli dalla strada. Emblematico il caso dellex carabiniere Mario Placanica, lassassino di Carlo Giuliani, accusato nel 2009 di violenza sessuale e maltrattamenti verso una minorenne. Allepoca dei fatti la vittima aveva 11 anni. Insomma una pesantissima accusa di pedofilia. Si trovavano anche guardie carcerarie. Cosa centrano dei secondini? Perch a Genova in quei giorni vediamo finire allospedale persino dei giornalisti? Evidentemente il pericolo non erano i black block, bens lidea che queste persone si portavano a presso. Ed ecco quindi che abbiamo un misto di forze armate plagiate durante laddestramento dai soliti nonni fascisti al-

Quei ragazzi vennero trattati come dei detenuti. Era sottinteso insomma che a Genova chi manifestava non era un cittadino, non godeva dei diritti politici, ma non era nemmeno un essere umano, non godeva dei diritti civili. Era un non libero insomma.

Chi materialmente esegu quelle violenze non ha n un volto n un nome. Sappiamo solo quelli dei dirigenti di polizia. Questo inaccettabile, perch a distanza di un decennio questi maiali in divisa sono stati sparsi in tutto il territorio a dare saggi consigli alle nuove leve. Alcuni di loro magari sono oggi impiegati in Val di Susa e sanno bene che godono tuttoggi dellimpunit, visto che possono persino usare dei lacrimogeni che in guerra sarebbero illegali. Se poi dei dirigenti di polizia condannati in appello vengono pure promossi alcuni addirittura nei servizi segreti potete farvi unidea di quanto sot-

47
tile sia il confine che separa lo stato italiano dalla tirannide. Si capisce anche limportanza che ha il cinema di denuncia; perch certi fatti un conto sentirli, un altro vederli. Forse cos che successe negli anni 30 in Germania. Gran parte di ci che accadeva veniva pi letto che visto, anche perch molti, come i dirigenti di polizia del G8, fecero finta di non vedere.

Per farci unidea del tipo di soggetti che vennero impiegati a Genova nel luglio 2001, ricordiamo Mario Placanica, lassassino di Carlo Giuliani, indagato nel 2009 per lo stupro di una bambina di 11 anni.

Jo Forma

Donne, lotta e violenza


Esiste una violenza giusta?

Risale a marzo 2012 larticolo di Luisa Muraro dal titolo Al limite, la violenza che ha destato grande scalpore e ha creato un non piccolo terremoto allinterno del movimento femminista italiano segnando ancor di pi uno spartiacque dentro un certo tipo di femminismo storico come quello della differenza.

Femminismo
violenza stupida. Inoltre violenza e forza vengono considerate impossibili da scindere poich luna sconfina nellaltra. A distanza di decenni insomma viene riproposto il tema delluso della forza e della violenza, argomento da sempre assolutamente rigettato dalle femministe della differenza come facente parte della sola controparte maschile. Il primo ricordo storico che viene in mente ovviamente Carla Lonzi con la sua presa di distanza dalla violenza ad uso e consumo dei soli uomini e tutte le successive elaborazioni negli anni 70 e 80 al seguito di quellondata, con le donne impegnate a tessere e ritessere reti alla cui base c la nonviolenza. F r a s i come Se lo avessero mandato indietro a fischi e sassate, come si meritava, come si usava una volta in una critica ferocissima allex premier citando il terremoto dellAquila potrebbero suonare insomma poco familiari, cos come lesempio di Srebrenica e lincapacit dellOnu di impedire un massacro va un po al di l dei soliti argomenti di genere. Ed infatti per una volta la Muraro esce dal genere e si fa interprete della violenza come fattore umano, come caratteristica dellumanit tutta e come necessit, forse in questo pi che violenza giusta avrebbe potuto definirla per lappunto una violenza necessaria o il diritto alla difesa. Smontando pezzo dopo pezzo ogni teoria nonviolenta la filosofa entra nel cuore del femminismo della differenza minandone le fondamenta, distruggendo il pacifismo di cui le donne dovrebbero essere portatrici. Dopo la grande distanza da anni bui di terrorismo e lotta armata il discorso sulla violenza giusta si fa strada allinterno di un discorso pi ampio, quello della difesa dei beni comuni, in particolare la

49

Luisa Muraro
Tantissime sono state infatti le critiche, anche dure, mosse allo scritto della Muraro da parte di diverse esponenti della stessa scuola e di tutto il movimento delle donne a cui successivamente si sono assommate voci maschili. Ma in cosa consiste questo terremoto? In questa anticipazione del saggio che uscir a giugno dal titolo Dio violent..! la filosofa e fondatrice di Ditima affronta il tema della violenza giusta o, come si evince dagli esempi che essa stessa riporta, luso della forza per lautodeterminazione di popoli e comunit, da non confondere mai con quella che viene invece definita una

la filosofa e fondatrice di Ditima affronta il tema della violenza giusta


lotta no Tav. Proprio in questi anni di rivolte popolari, partite dal basso, in un clima costantemente demonizzato dai media come pericoloso, foriero di un ritorno perenne agli anni di piombo, la filosofa irrompe invece scrivendo delluniversalit della violenza

la Muraro si ricollega a tutte quelle donne che resistono nelle varie lotte per i beni comuni
di Rienzo. In questo mancato uso della forza e in questo disconoscimento della violenza allinterno del genere femminile ci sono stati negli anni grandi spazi vuoti di riconoscimento per atti e avvenimenti riguardanti le donne e la violenza, che hanno contribuito a creare invece una sorta di nuovo stereotipo collettivo della donna incapace di agire la violenza, puntualmente smentito e poi nuovamente riproposto. Questa negazione della violenza come componente umana e come presente anche nel genere femminile ha fatto s che si creassero delle enormi distanze con quante di quelle presenze che hanno attraversato la storia recente e che i media si scatenassero creando una funzione puramente estetica della violenza in futuro uno sguardo pi ampio alle battaglie comuni e si potr dare maggiore respiro alle azioni di resistenza oggi pi che mai demonizzate e condannate come antidemocratiche.

e della sua necessaria attuazione in alcuni casi. In questo articolo la Muraro si ricollega a tutte quelle donne che resistono nelle varie lotte per i beni comuni, che oppongono una resistenza sia attiva che passiva, basti pensare alle donne Notav che tagliano reti e oltrepassano recinzioni ma anche alle donne di Chiaiano, le cosiddette mamme vulcaniche oppure ancora alle donne de lAquila (Terre Mutate), realt spesso toccate solo in parte da un certo tipo di pensiero femminista che ha invece preferito nella pratica la sola azione pacifica e nonviolenta, riassunta nel libro Donne disarmanti di Monica Lanfranco e Maria

femminile: il caso delle rivolte studentesche del 15 ottobre e precedentemente del 14 dicembre, dove i giornali titolavano con meraviglia cattive ragazze. E il caso del fumogeno lanciato a Bonanni dove Rubina, la ragazza che lanci il fumogeno, fu non solo associata agli anni di piombo ma anche valutata esteticamente bellissima, un volto da attrice e sguardo penetrante. Larticolo della Muraro quindi, porta una ventata di novit allinterno di un argomento cos dibattuto: se anche le femministe storiche abbandonano le posizioni sulluso della forza che hanno assunto da decenni forse si potr dare

Femminismo

51

Fu ordinato di abbattere il DC9?

Ustica 1980

Igor Carta
In primo luogo i tempi e le modalit, in trentanni si passati prima dal cedimento strutturale, poi lipotesi della bomba allinterno. Le risultanze degli accertamenti svolti dallesperto John Macidull prima poi quelli effettuati dal collegio guidato dal giudice Rosario Priore hanno dimostrato unevidenza ben diversa, dagli anni 90 si parla a chiare lettere di uno scenario di guerra non dichiarata in cui il DC9 Itavia fu coinvolto. Sono stati accusati del delitto aerei francesi, americani, italiani, libici fino agli israeliani e non manca lo scenario che vedrebbe il coinvolgimento di velivoli alieni. Ma se si fosse trattato di un errore, perch non ammetterlo? Parlando di guerra umanitaria ci siamo ben abituati a sentir parlare di fuoco amico e danni collaterali. Giovanni Spadolini disse in un tempo lontano che scoprire la verit sul MiG della Sila avrebbe svelato il mistero di Ustica. Il ritrovamento di quel caccia, ufficialmente 21 giorni dopo Ustica provoca uninfinit di problemi, una verit ufficiale ai limiti dellincredibile, un buco nella difesa aerea a dir poco imbarazzante, unautopsia sul pilota che diviene unopinione, e sui rottami di quel caccia ci sarebbe qualche buco di troppo Il diritto internazionale vieta di sorvolare gli altri paesi con scorta della propria aeronautica, se ci fosse avvenuto sarebbe stato abbattuto esattamente come i suoi colleghi nel 1981 e nel 1989. Quel caccia non certamente decollato dalla Libia il 18 luglio, quando avrebbe penetrato indisturbato la nostra difesa aerea nel pieno di una esercitazione NATO nello Jonio. Il DC9 Itavia stato attraversato da due missili nella zona tra la prua e lala destra, lanciati a seguito di una tipica manovra dintercettamento. Dunque si trattava di un missile a guida radar, in quanto un missile a guida infrarossa avrebbe colpito la zona di poppa, attratto dal calore dei motori, quindi si pu anche escludere il missile ingannato da diverse scie termiche, il bersaglio

Giovanni Pili
Ci sono stati senza dubbio numerosi insabbiamenti. Possiamo anche prendere per buono che si volesse provocare una casus belli per sostenere un golpe contro Gheddafi. Ora, se il piano consisteva nellabbattere volutamente il DC9 ed il mig era stato messo l apposta per dare la colpa ai libici; cosa andato storto? Laereo civile precipitato in mare e sulla Sila comparso il relitto di un mig. Per quale motivo doveva essere fondamentale la presenza dellaereo del dittatore libico per la riuscita del piano? mio parere pensare che solo un errore pu giustificare questi insabbiamenti. Se continuiamo a sostenere la tesi del casus belli, possiamo ipotizzare che quel mig facesse parte della scorta che affiancava laereo del dittatore, mandato avanti per distrarre gli stormi della NATO, il quale us il DC9 per ripararsi dai radar. I piloti francesi o italiani avrebbero dunque colpito per sbaglio laereo civile e poi schegge del missile a testata inerte avrebbero danneggiato il mig libico, costretto ad un atterraggio di fortuna sui cieli della Calabria. Il fatto che ci fossero elementi sul cadavere del pilota che fanno pensare ad una divisa italiana, non cambia niente: come sono riusciti a manipolare autopsia e tempi della caduta, potevano anche tirar fuori questi dettagli. Del resto fa parte del gioco di intelligence inquinare le prove per mistificare e confondere. Prendiamo adesso per buono che il mig fosse partito dallItalia. Quindi che non fosse di scorta al volo di Gheddafi, anzi, facciamo conto che il dittatore libico quel giorno se ne stava comodamente a casa e che gli stormi della NATO fossero in volo solo per una esercitazione. Qui possiamo prevedere due versioni; la meno credibile che il pilota del mig fosse in fuga dallItalia. Avrebbe usato il DC9 come scudo, costretto a tentare un atterraggio di fortuna viene trovato carbonizzato sulla Sila non da escludere che rottami e cadavere fossero stati fatti trovare l, vi-

No

La Contesa
stato acquisito senza equivoci. Inoltre un normale missile a testa attiva avrebbe, con la deflagrazione della testa di guerra, sbriciolato laereo per effetto delle schegge, rinvenute in maniera troppo ridotta sul relitto. Quindi sono stati impiegati dei missili a testata inerte, ordigni destinati alladdestramento in cui al posto della testa esplosiva viene installato un contenitore con sfere metalliche calibrate in modo da mantenere immutate le prestazioni del missile in fase di lancio. Leffetto di un tale ordigno sulla fusoliera pressurizzata assimilabile a quello di una freccia su un palloncino saturo daria. Come spiegare altrimenti la chiazza oleosa sul mare la mattina dopo, carburante o lubrificante che si sarebbe dovuto consumare nellesplosione? Inoltre tra i rottami sono state rinvenute delle sferule metalliche dorigine ignota, circa un centinaio. Occorre dire altro? Nessun caccia militare decolla per abbattere uno o pi MiG libici armati di missili destinati alladdestramento, ora tutto ci, sommato alle voci di golpe in Libia, pu portare a pensare che quella sera fosse in corso unoperazione atta a procurare, col sacrificio del DC9, il pretesto per avviare unazione militare contro il regime di Gheddafi, unazione ben studiata ma poi abortita per sopravvenute difficolt non previste. 32 anni di silenzio non giustificano un errore ma un delitto premeditato con 81 uccisi un altro paio di maniche ste le incongruenze di testimoni e periti questo per ci porta a chiederci perch sarebbe avvenuta la fuga e da parte di chi. Un mistero in pi, non supportato da indizi. La versione pi credibile che il SISDE permettesse ai sovietici di far passare per lItalia i mig di loro fabbricazione, destinati alla Libia. Probabilmente arrivavano per mezzo di camion a pezzi fino ad un punto in cui venivano assemblati. Lultima tappa avveniva in volo: si faceva ritardare un aereo civile in modo che il mig gli si mettesse in coda evitando il controllo della NATO. Cosa ci avrebbero guadagnato i servizi italiani? Tante cose interessanti: forniture di carburante a prezzi convenienti; la possibilit di studiare la tecnologia sovietica; raccogliere informazioni utili da scambiare con gli alleati del Patto Atlantico. Sicuramente i servizi italiani erano forse lo sono ancora pesantemente infiltrati dalla CIA (fin dai tempi dello sbarco in Sicilia, per non parlare poi delloperazione Gladio) qualcosa deve essere trapelato. Cos un giorno decidono di punire gli italiani con un avvertimento, peccato che quel missile a testata inerte trapass il DC9 e solo una piccola parte delle sue schegge colp il mig libico. Ufficialmente francesi e americani erano in volo per una esercitazione, ed in volo cerano anche dei caccia italiani, totalmente ignari di cosa stesse accadendo. Doveva essere solo un avvertimento, non certo un palese attacco con missili regolarmente carichi. Cosa difficile da digerire nel paese che ospitava allora il pi forte partito comunista del mondo libero.

53

Fate attenzione a ci che scrivete nei commenti al blog Anarchy in the UK, nelle pagine che condividono la nostra rivista o nelle bacheche dei nostri autori: i migliori commenti potrebbero finire nei Quella della riscossione SUOI artigli... attuata e gestita da entit

Giovanni Fara
A Torino Manager Equitalia comprava case allasta, io oltre al conflitto di interessi ci vedo una vera e propria associazione a delinquere, visto che Equitalia pratica lusura, porta la gente al fallimento e poi al suicidio...che gran bello stato di merda litalia.

private nata dalla mente dellex Ministro Tremonti, fondatore della cosiddetta finanza creativa che oggi oggetto di suoi stessi libri dove propone tutto ci come uno dei mali essenziali dellItalia odierna in epoca di crisi: un altro controsenso tutto italiano. Quella della riscossione attuata e gestita da entit pubbliche, spesso strada che conduce alla corruzione, alla cattiva gestione, alle vie nepotistiche di cooptazione e/o assunzione, al conflitto di interessi che indichi nella tua domanda, caro Giovanni. Il caso torinese alquanto illuminante. Matilde Carla Panzeri, la Presidente di Equitalia Nomos, che successivamente sar inglobata in Equitalia Nord (in un complesso gioco di scatole cinesi che portano ad unulteriore verticizza-

Lettere

55

Finanza creativa

zione della intera struttura societaria e gestionale di Equitalia a livello nazionale, per cui giungeremo presto a: Equitalia Nord; Equitalia Sud; Equitalia Centro; Equitalia Giustizia ed Equitalia Servizi con esclusione della Sicilia, tutte con lassett di Spa, si badi bene!), gi funzionario della Banca dItalia (anche questo fattore estremamente indicativo), ha accesso da lungo tempo a informazioni personalissime e riservate, relative allo stato di solvibilit di ogni singolo cittadino, imprenditore e lavoratore torinese. Ebbene, negli ultimi quattro anni, la Panzeri ha firmato 43.000 ipoteche sulle case di Torino e nellhinterland. Allo stesso tempo, la Panzeri anche Presidente di una Societ privata, la NPL Spa (Non Performing Loans) con Sede a Milano, il cui core business ovvero il principale oggetto societario dazione per quanto risulta dallo stesso Statuto Societario, lacquisizione di immobili, la riscossione di crediti in sofferenza, il fi-

or T

ra to
beni e propriet immobiliari. Risulta, infatti, che nei CdA delle Societ satellite di Equitalia (e che appunto, saranno successivamente inglobate o conglobate facendo via via sparire tracce) siedono ex politici i quali suggeriscono e/o spingono a ri-orientare gli accertamenti patrimoniali e fiscali, in modo da appesantire i controlli sulle classi di soggetti meno abbienti (e quindi in maggiore difficolt) alleggerendo i controlli con abili azioni di pilotaggio a favore delle classi di soggetti pi abbienti. In questo contesto, nasce il caso del braccio destro (guarda caso) dellex Ministro Tremonti, Marco Milanese (Deputato per il quale il PM Woodcock aveva chiesto larresto) il quale volta per volta dava una mano anche a fare selezione del personale, aiutando ad inserire in Equitalia vari uomini a s vicini. Come accaduto con Guido Marchese, commercialista del

nanziamento a terzi, ormai leader italiana nella cartolarizzazione dei crediti bancari (altra invenzione di Tremonti: in buona sostanza si smistano a terzi i crediti bancari, ovvero i debiti di soggetti singoli o societari, in modo tale che si possono mettere a Bilancio mentre altri si sono impossessati di questa voce e la rendono ulteriormente lucrosa, avvantaggiandosi peraltro sia delle somme originarie sia dei surplus che ne derivano per more di ritardato pagamento, etc.). Un ulteriore elemento di scandali il cosiddetto aggio ovvero il surplus lucrato dalle Societ di riscossione e gestione dei tributi, spesso ritenuto oltre i tassi di usura. Per quanto riguarda Equitalia e per quello che risulta da indagini (sia giornalistiche sia della Magistratura) il conflitto di interessi per va oltre la commistione di una Societ Pubblica per la riscossione e gestione dei tributi con una Societ Privata che si interessa di appropriarsi di

Sindaco di Voghera Carlo Barbieri. Marchese figura di spicco in ESATRI, la Societ che cura la riscossione e gestione di tributi a Milano e provincia (compresi i versamenti dei giornalisti allOrdine dei Giornalisti, tanto per fare un esempio). Ad onore del vero storico, sia Carlo Barbieri Sindaco sia Guido Marchese Commercialista sono finiti agli arresti domiciliari per laccusa di corruzione ed entrambi facenti parte del caso Milanese. In realt, guardando gli elenchi del Personale di Equitalia, vi si rintracciano varie perle nepotistiche: dal 2008 vi lavora Flavio Pagnozzi, figlio del segretario generale del Coni, Lello. Pi o meno nello stesso periodo, ai servizi legali del Comitato Olimpico stato contrattualizzato Marco Befera, figlio di Attilio. Per alcuni, in questi casi, si potrebbe adombrare lipotesi di assunzioni incrociate. A fronte di tale clima di corruzione, nepotismo, affarismo alcuni Comuni Italiani, svegliatisi dal torpore per il quale ritenevano di aver fatto un affare ad affidare ad Equitalia la riscossione e gestione dei tributi (come era gi accaduto in precedenza con altre Societ private, attive in miste con Enti Pubblici locali quali la Publiconsult poi San Giorgio Spa, poi denominatasi Tributi Italia Spa ma composta sempre dalle stesse persone poi sottoposte a processo e condannate ed operativa a Nettuno,

Anzio, Aprilia, Pomezia, Cernusco sul Naviglio, Catania, etc.) hanno avviato una vera e propria secessione liberandosi di Equitalia. Il che accaduto a Calalzo di Cadore, poi a Santo Stefano di Cadore, in sei Municipi nei pressi del Piave, Perarolo, Domegge, Comunit Montane Feltrina e Agordina, Ottana (Sassari). Il punto principale sul quale agiscono questi Enti Locali contenuto nellarticolo 36 della Legge 388/2000 e nella L. 166/2011 le quali stabiliscono che i Comuni possono non servirsi della societ creata da Agenzia delle entrate e Inps per la riscossione nazionale dei tributi. Basta quindi che i Comuni facciano semplicemente il proprio mestiere, approvando una delibera comunale, citando la normativa che affida il potere agli Enti Locali al fine di attivare la riscossione dei crediti secondo modalit proprie che velocizzino le operazioni. Anche in questo caso, quindi, la rivoluzione parte dal basso.

Francesco Tortora

Lettere

57

http://hannibalector.altervista.org/amici/

Co. xus Ne

La nazionalizzazione di YPF
http://tinyurl.com/d2tfmqr
YPF recuperata. Patria s, colonia no. Il manifesto, appeso ad una strada molto trafficata di Gran Buenos Aires, e firmato dal Partito Comunista, riassume lentusiasmo che s risvegliato nella popolazione, ed in ampi settori della sinistra, lespropriazione di parte del pacchetto azionario di YPF. Dal momento che, personalmente, non condivido questo entusiasmo, in ci che segue presento alcune riflessioni sul significato di questo provvedimento. Il mio obiettivo , in primo luogo, collocare la statalizzazione di YPF tra le tendenze che stanno operando a livello mondiale, e nella sua prospettiva storica. In secondo luogo, analizzare il provvedimento in relazione al modello K (Kirchner) di crescita. In terzo luogo, argomentare per quale motivo non ci troviamo di fronte allo statalismo anteriore alle privatizzazioni degli anni 90. Questa nota va completata con altro che ho scritto sul capitalismo di stato. Cos unimpresa capitalista di Stato? Il primo punto da segnalare che si verificato un mutamento abbastanza significativo nella nozione stessa di che sintende per unimpresa capitalista di Stato (dora in poi ECE). Alcuni decenni fa, largomento sembrava chiaro: una ECE era propriet dello Stato, e la dirigeva un direttorio nominato dallo Stato. In Argentina, gli esempi tipici erano YPF, ENTEL, Aerolneas Argentinas, e simili.Pertanto, anche alla fine degli anni 80, qualsiasi apertura della propriet al capitale privato era intesa come una privatizzazione. Cos, per esempio, la proposta di Rodolfo Terragno, ministro del governo Alfonsn, che YPF, ed altre ECE, si quotassero in borsa e piazzassero il 49% dei propri pacchetti azionari tra investitori privati, affinch lo Stato mantenesse il 51%, venne considerata, molto semplicemente, una privatizzazione (e per molti, un tradimento della patria). Oggi, invece, lacquisto da parte dello Stato del 51% delle azioni di YPF sembra

Claudio Truglio

Blogroll
permettere di qualificarla come impresa statale, e salutare il provvedimento come un atto di liberazione nazionale. Questo indica poi che al giorno doggi esistono diversi gradi di ingerenza statale, e che i confini tra privato e statale, in qualche misura,si sono confusi. Secondo alcuni criteri, sono ECE quelle imprese in cui lo Stato mantiene un controllo significativo. La UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo), per esempio, considera ECE le imprese in cui lo Stato possiede pi del 10% del pacchetto azionario. Perci, in accordo con questo criterio, il Sudafrica possedeva pi imprese multinazionali statali della Cina (54 contro 50), ed YPF era stata una ECE fino al 1999. Altri considerano ECE quelle imprese che sono totalmente propriet dello Stato. E il criterio che applica lOCDE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) per analizzare la situazione in Cina. Ed altri considerano statali solamente le imprese in cui lo Stato proprietario di pi del 50% delle azioni. In ultima analisi, e tornando allYPF, sarebbe da considerarsi statale secondo i criteri attuali, ma non in accordo ai parametri statalisti precedenti agli anni 90. Un po come la patria che rivendica il PC, una patria al 51% (e quotata in borsa, sia detto a tal proposito). ECE e globalizzazione La seconda questione da analizzare riguarda lidea che hanno molti settori della sinistra progressista, sul fatto che il conflitto principale dellepoca sia prospettato in termini di Stato contro Mercato, e pi precisamente, Stato Nazionale contro Globalizzazione. Secondo questo approccio, lazione dello Stato si oppone alla voracit senza limiti di mercati e capitali privati. Le ECE, in particolare quelle appartenenti ai paesi in via di sviluppo, ostacolerebbero lincessante bramosia di guadagni delle compagnie transnazionali (multinazionali), che si diffondono a livello planetario, spazzando via le nazioni. Per cui la statalizzazione di YPF sarebbe un provvedimento quasi rivoluzionario. Ma questo ci che racconta il mito, non ci che accade. Di fatto, le ECE, incluse quelle dei paesi in via di sviluppo, sono attive partecipanti della globalizzazione. In questo campo non ci sono contrasti n scontri, ma complementariet.Secondo la UNCTAD, nel 2010 cerano circa 650 imprese multinazionali statali, che possedevano 8500 affiliate esterne lungo il pianeta. Nonostante rappresentino l1% delle imprese transnazionali (multinazionali), queste imprese furono responsabili dell11% degli investimenti esteri diretti. In questo universo, le ECE dei paesi in via di sviluppo e delle economie in transizione hanno un peso significativo: comprendono il 56% delle transnazionali statali. Questo ci sta dimostrando che queste ECE si integrano perfettamente nella mondializzazione del mercato. Non c qui un conflitto di fondo con il mercato e le leggi della valorizzazione. Le ECE dei paesi in via di sviluppo sfruttano manodopera e partecipano allestrazione di plusvalore insieme alle imprese private, di paesi sviluppati e in via di sviluppo, nei pi diversi paesi. Inoltre, il nucleo di queste ECE formato dalle compagnie petrolifere. Queste posseggono la maggior parte delle riserve mondiali. Le 13 principali compagnie petrolifere di paesi tradizionalmente considerati non-imperialisti controllano il 75% delle riserve mondiali (The Economist 21/01/12). Exxon Mobil, la pi grande di quelle totalmente private, occupa lundicesimo posto. Le compagnie statali di Iran, Arabia Saudita, Venezuela, Kuwait, Russia, Qatar, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Libia, Cina e Nigeria compaiono tra le principali proprietarie delle riserve accertate di gas e petrolio. Aramco dellArabia Saudita e NIOC dellIran possiedono, ciascuna, approssimativamente il 10% delle riserve totali. A ci dovrebbero aggiungersi le statali Pemex, del Messico, Petrobrs del Brasile e Petronas della Malaysia. Queste compagnie pi o meno regolarmente stipulano accordi con i governi ed i capitalisti locali, con cui

59

concordano le condizioni per realizzare i propri investimenti. Si tratta di relazioni tra Stati ed imprese capitaliste, dimpari forza, che negoziano la propria partecipazione alla plusvalenza generata nel commercio. Le relazioni che stabiliva la Repsol con lArgentina non erano qualitativamente distinte da quelle che stabilisce Petrobrs con lArgentina, o con qualsiasi altro paese latino-americano, o di quelle che avrebbero potuto stabilire i cinesi, se alla fine avessero comprato Repsol (la Cina aveva ottenuto un accordo con Repsol per comprare YPF, poco prima dellannuncio del governo Kirchner). In questambito, non v posto per lo sviluppo dun conflitto Capitalismo mondiale - Stato nazionale che potrebbe avere una deriva in qualche tipo di regime burocratico statalista ( il socialismo reale), e anche meno in qualche programma di transizione al socialismo, su cui ipotizzano alcuni. Non v rottura di fondo. La questione in prospettiva storica L e g a t i allespropriazione, in questi giorni circolano discorsi che ci presentano una storia argentina tormentata da patrioti e traditori, a seconda che i funzionari di turno abbiano favorito il capitalismo di stato, o le privatizzazioni. In alcuni casi sarebbero stati entreguistas (assoggettati alla tendenza

capitalista) nei anni 90, ma patrioti (o parzialmente patrioti) oggi. Cos, anche Menem, che ora voter a favore dellespropriazione, starebbe per redimersi. La visione che difendo un tantino diversa da questo raccontino di eternauti e furfanti. Secondo il mio punto di vista, qui ci sono stati mutamenti di direzione che hanno colpito linsieme delle classi capitaliste dei paesi in via di sviluppo, e che sono stati condizionati dalle circostanze storiche e sociali. Sebbene vi siano miglioramenti e differenze, nellinsieme possiamo dire che nei decenni, e fino alla crisi dellindustrializzazione della sostituzione delle importazioni, lo Stato fu considerato un trampolino per laccumulazione. Negli anni 1980 e 1990 il cambiamento privatista venne generalizzato ed al momento ci troveremmo in una fase in cui viene accettata come normale la partecipazione delle ECE alla mondializzazione ma con differenze marcate rispetto alla precedente tappa statalista. Anche se con pi bruschi cambi di direzione, il destino di YPF ha avuto a che vedere con questi percorsi. Ricordiamo che storicamente le imprese statali svolsero un ruolo nella consolidazione dei capitalismi locali in America Latina e in altre regioni del terzo mondo. E che in questi paesi il capitalismo privato non si trovava nella condizione di avviare imprese capaci

daddossarsi gli investimenti necessari in infrastruttura, energia e simili. Da qui il fatto che la classe dirigente si rivolgesse ai sostegni statali. Marx diceva che fintanto che il capitalismo debole, utilizza le stampelle dello Stato, e che le butta quando si sente abbastanza in forze. Pi in generale, e contro quel che ci narra il raccontino neoliberale, la realt che i mercati nazionali non si crearono mai spontaneamente. Dacch il capitalismo capitalismo, v sempre stata la partecipazione dello Stato nelleconomia, e questo si applica ai paesi in via di sviluppo. Lampia rete di imprese statali, e dinterventismo statale, perlomeno in America Latina e in molti paesi asiatici, ha avuto la sua ragione, storica e sociale, nella necessit di creare le condizioni per laccumulazione del capitale, e darle la spinta. Questo chiarisce il fatto che in Argentina, per esempio, tanto i governi conservatori e nazionalisti, quanto i progressisti, abbiano promosso come lYPF, le compagnie telefoniche, ferroviarie o lenergia nucleare. Daltronde, in questo lungo periodo, si sono avute anche fasi di maggior partecipazione privata. Per quanto riguarda il petrolio, si possono segnalare gli accordi di Pern con la Standard Oil, agli inizi degli anni 50, in seguito i contratti petroliferi di Frondizi, e pi avanti il progetto Houston, applicato da Al-

Blogroll
fonsn. Limportante che questi andirivieni erano lespressione di un problema pi profondo, che consisteva nel fatto che le imprese di Stato, nel mantenersi relativamente ai margini della disciplina che impone la legge del valore, e della valorizzazione, in molti casi perdevano capitali, e finirono con laffrontare crescenti difficolt. La storia di YPF esemplificativa. Per esempio, sotto la dittatura 1976-83 la obbligarono ad indebitarsi (e non per realizzare investimenti) e successivamente le impedirono di mantenere i tassi di cambio. Come risultato nel 1983, YPF era fortemente indebitata. Inoltre, si privatizzarono molti servizi periferici, cosa che dette luogo al commercio di imprenditori, che fecero fortuna a spese di YPF. In altre occasioni, si disput una politica dei prezzi rovinosa per limpresa, con lobiettivo di ancorare linflazione. La si obbligava anche a comprare mezzi di produzione dalle imprese nazionali ad un prezzo di gran lunga superiore a quello internazionale; era trasferimento di plusvalore ai gruppi locali. In definitiva, il capitalismo di Stato, non fu un inno alla difesa della patria, come ora lo si vuole presentare. Ha dato luogo a molti commerci, che favorirono ben precise fazioni della classe dirigente. Questa situazione finiva per provocare la crisi, in Argentina, sul finire degli anni 80 e gli inizi degli anni 90. Privatizzazione e la legge del mercato Laggravarsi del deficit fiscale, il peso del debito, il riconoscimento del fatto che molte imprese statali erano tecnologicamente arretrate, e la circostanza che le imprese locali affrontavano la pressione del mercato mondiale, crearono le condizione per la virata verso le privatizzazioni. Negli anni 80 questa pressione aument con la caduta dellURSS e dei socialismi reali esistenti. La decadenza di molte ECE, evidente a fine anni 80, cre il clima per cui le privatizzazioni vennero accettate dalla popolazione. YPF, in particolare, aveva perso capitali, aveva una bassa produttivit e gi veniva portato avanti il suo smembramento. In questo frangente simpose allora il non c alternativa al mercato, e si scaten londata di privatizzazioni, con lappoggio a maggioranza dei capitalismi locali. A met anni 90 la Banca Mondiale calcolava che erano state privatizzate circa 15.000 imprese statali. Come daltronde, in Argentina le privatizzazioni ottennero anche il beneplacito di quasi tutta la classe dirigente. Verano differenze in quanto alla forma (il progetto di Terragno ed Alfonsn non era lo stesso di Menem), ma non nel contenuto. I capitali esigevano che tutti i settori produttivi si sottomettessero alla legge del valore, e le privatizzazioni erano viste come la via pi rapida e spedita per ottenere ci. Da qui la ferocia con cui si licenziarono lavoratori, si annullarono i benefici sociali, si gettarono popolazioni intere nella rovina. Quando Menem, con lappoggio dei Kirchner, e di tanti patrioti attuali, pressava per le privatizzazioni, si stava dando risposta ad interessi di classe ben precisi. Ebbe lappoggio del Congresso, delle Camere di Commercio, dei grandi media e, ovviamente, degli organismi internazionali. A queste operazioni parteciparono capitali privati, nazionali e stranieri, associati nelle forme pi diverse. Comprarono a prezzo di liquidazione gli attivi, e fecero fortuna con la loro successiva valorizzazione. Non vi fu unimposizione coloniale affinch agissero nella maniera in cui agirono. E ora di finirla con questa storiella, la borghesia argentina ed i suoi governanti non sono oppressi. Sono sfruttatori, che reclamano il proprio nel modo che pi gli conviene a seconda del momento. La vendita delle azioni di YPF nel 1999 evidenzia anche che i rapporti tra capitale straniero e Stato argentino furono di natura prettamente capitalista. E largomento importante, perch in alcun modo stabil, almeno parzialmente, le condizioni che vigevano negli anni 2000. E che nel 1999 il governo argentino accett che Repsol comprasse le azioni di YPF indebitandosi.

61

Di conseguenza, Repsol era quasi obbligata a mantenere una politica di alta distribuzione degli utili, e bassi investimenti, perch doveva pagare i suoi creditori internazionali. Per acquistare limpresa, Repsol offr 45 dollari ad azione, quando erano a 33 dollari. Tuttavia, in quel momento i prezzi del petrolio erano in ribasso. Di modo che saccord con YPF per poco denaro (1,6 miliardi di dollari), e limpresa pass ad essere lappendice dun gruppo provtransnazionale (multinazionale). A sua volta, lincasso di quei dollari consent allo Stato di coprire il deficit fiscale. Molti di quelli che oggi parlano della statalizzazione di YPF come un atto di liberazione nazionale, applaudirono con fervore quella vendita. Petrolio e modello K E stato segnalato ripetutamente che YPF ha investito poco, con il risultato della diminuzione della produzione e delle riserve; queste ultime calarono del 18% tra il 1998 ed il 2010. Lanno scorso il paese dovette importare petrolio e gas per pi di 9 miliardi, e nel 2012 il conto sarebbe pi pesante. Questa la ragione per cui il governo ha finito per scegliere lespropriazione. Ma la caduta degli investimenti in petrolio e gas deve registrarsi nella dinamica del modello produttivo K. Come ho segnalato in altre note (anche in Economia po-

litica della dipendenza e del sottosviluppo) una caratteristica della crescita sostenuta ad alto tasso di cambio che hanno promosso i governi K stata la caduta relativa dellinvestimento nellinfrastruttura, e non solo energetica. Il caso del trasporto ferroviario, che stato messo a luce in seguito alla tragedia di Once, parte dello stesso fenomeno. In buona misura la rendita agraria e petrolifera (ed ora quella mineraria, in crescita) non stata reinvestita nellampliamento della matrice produttiva. Tramite diversi canali, una parte andata allestero (i fatturati sugli utili di Repsol son solo parte del problema); unaltra stata canalizzata verso linvestimento immobiliare; e verso la spesa corrente dello Stato. A questultimo proposito, le province, ricevono, in media, il 12% del fatturato delle imprese; e lo Stato nazionale si rif dallaltra parte sulla rendita petrolifera, attraverso le tassazioni. A livello globale, la differenza tra il prezzo internazionale del barile e 42 dollari resta nella mani dello Stato. Quando da diversi settori, sia della destra che della sinistra, si segnalava che il processo di accumulazione era strutturalmente debole, la risposta dei K-difensori era che non cera di che preoccuparsi, dal momento che stimolando il consumo (e lo Stato giocava un ruolo in ci), linvestimento si conseguiva quasi automati-

camente. Ma la realt non ha confermato la K-diagnosi; e non ha potuto continuare ad essere nascosta. Nel settore del petrolio e del gas la debolezza degli investimenti ha effetti catastrofici. Il fatto che nella misura in cui si esauriscono i pozzi esistenti, necessario realizzare forti investimenti nellesplorazione e anche, ovviamente, nella messa in funzione dei giacimenti trovati. Per incrementare la produzione di Vaca Muerta, in Neuqun (contiene grandi riserve di gas), sarebbe necessario, secondo gli specialisti, un investimento di circa 5 miliardi di dollari allanno, per un decennio. Ma non solo Repsol non ha investito (o ha investito poco), ma neanche le altre compagnie che hanno aree in concessione. In fin dei conti, YPF gestisce solo il 34% della produzione, e la riduzione delle riserve generalizzata. Il che indicherebbe che ovunque si teso a far prevalere la dinamica di trarre il massimo guadagno con il minimo investimento, se non una logica prettamente speculativa. Come stato segnalato ripetutamente, il gruppo Petersen entr in YPF, nel 2007, acquistando prima il 10% delle azioni, poi un altro 15%, in pratica senza mettere un dollaro. Semplicemente ha preso prestiti da un consorzio di banche, con la promessa di devolverli con gli utili

Blogroll
che avrebbe riportato YPF. Gli spagnoli accettarono perch in contropartita il governo avrebbe consentito un aumento dei prezzi (cosa che accadde). Ma poi Repsol increment la politica di girare i dividendi ai propri azionisti. Non solo vennero ripartiti tutti gli utili, ma anche riserve contabili per 850 milioni di dollari. In sostanza, era la stessa operazione del 1999, quando Repsol comprava la propriet azionaria dello Stato accettando crediti. Tutto questo stato fatto con lapprovazione del governo nazionale. Laccordo tra Repsol e Petersen fu approvato da Guillermo Moreno. I bilanci di Repsol furono accertati dal rappresentante dello Stato nel direttorio. Il movimento nazionale e popolare K, in tutto ci, esplodeva in elogi per largentinizzazione di YPF. Ma si trattava di uno svuotamento, puro e semplice. E fu un operazione realizzata con il pieno accordo duno Stato sovrano. Qui cerano stati spettacolari negoziati di capitalisti dogni colore e nazionalit. Un banchetto di plusvalore che si distribuisce a morsi tra lupi. In seguito, e approfittando del suo carattere multinazionale, Repsol affrett il trasferimento di utili, e, negli ultimi tempi, cerc di abbandonare definitivamente lArgentina. Lesame delle concessioni di sfruttamento che hanno assegnato le province negli ultimi sei anni d lo stesso risultato: c stata una logica speculativa, quasi da saccheggio. Delle 190 aree che vennero date in concessione, 87 corrispondevano a gruppi economici che non avevano alcuna relazione con il petrolio (ma con il governo s). Lzaro Baez, Vila e Manzano e Ral Moneta (Cristbal Lpez ricevette anche delle aree). Tutto indica che questi personaggi entrarono nellaffare per ottenere guadagni dalla speculazione. Nessuno si preoccup degli investimenti produttivi. Aggiungiamo ancora che Enarsa, limpresa statale creata dai K, possiede da parecchi anni il monopolio dellesplorazione nel mare argentino. Ma non ha quasi investito in quello. Anche se si occupato dimportare gas (facendo entrare lamico Cirigliano, tra laltro). A tutto questo, infine, si richiama il modello produttivo. Il nuovo scenario, capitalismo di Stato e globalizzazione Dopo la tappa statalista e la febbre privatizzatrice degli anni 90, negli ultimi anni ha tentato di stabilizzarsi un nuovo capitalismo di Stato che, come s visto, partecipa attivamente alla mondializzazione. MIgliaia di imprese che prima erano statali sono state privatizzate, ma alcune statali hanno acquisito dimensioni di gigantesche multinazionali, e come tali son accettate dal capitale generalmente. Si possono discutere dettagli ed aspetti del loro funzionamento, ma in pratica nessun dubbio sul fatto che sono parte integrante del sistema di produzione capitalista. Organismi come la Banca Mondiale oggi riconoscono il loro apporto. Molto significativo, per quel che ci riguarda, che nella stragrande maggioranza si reggono sempre pi sulle leggi della valorizzazione che si adattano a qualsiasi capitale. E cos, siano esse statali o private, tutte le unit produttive si reggono sullo sfruttamento del lavoro. Le raccomandazioni dellOCSE sul buon governo delle ECE esprimono queste necessit. Secondo lOCSE, lo Stato non deve interferire sul cammino dellimpresa statale, n essere coinvolto nella sua gestione quotidiana. Deve separare la sua funzione di regolatore del mercato, dal suo ruolo di proprietario, al fine di non falsare la concorrenza. Deve consentire che i consigli di direttorio delle ECE agiscano indipendentemente; lesercizio dei suoi diritti di propriet deve essere chiaramente individuato. Le ECE devono accettare auditing esterni e lispezione degli organi di controllo statali specifici. Devono disporre di sistemi di remunerazione che portino personale di gestione qualificato. Lo Stato e le ECE devono riconoscere i diritti di tutti gli azionisti, e che questi ricevano un trattamento paritario. E

63

necessaria una politica di trasparenza e di piena informazione agli azionisti. I dirigenti devono essere pienamente responsabili del rendimento delle ECE. E se vengono ammesse rappresentazioni di lavoratori nei direttorii, le stesse devono contribuire al buon cammino dellimpresa. Le ECE osservano sempre molto rigidamente queste linee guida. Inoltre, sono dirette da dirigenti che vengono addestrati nelle stesse scuole di commercio che addestrano il personale gerarchico di quelle private. La valorizzazione ed i bilanci son messi sotto esame dagli investitori, che danno il voto nelle borse valori. Siamo molto lontani dal vecchio statalismo vincolato allindustrializzazione della sostituzione delle importazioni. I nuovi criteri per definire cos una ECE, e le ambiguit che sorgono nel tentare di stabilire i confini tra privato e statale, hanno a che vedere con questo mutamento. E in questo contesto che andrebbe analizzata la statalizzata YPF e le sue prospettive. Naturalmente, nellimmediato vengono a crearsi forti tensioni e dispute sul prezzo da pagare al gruppo spagnolo (in cui implicata anche la Pemex). Ma oltre ci, il governo tenter di rinegoziare con il capitale internazionale. La stessa borghesia argentina lo sta chiedendo. Il governo

ha gi sollecitato Petrobrs ad aumentare la propria partecipazione sul mercato dall8% attuale al 15%, e si appresta ad aprire trattative con Exxon, ConocoPhilips e Crevron. In coclusione, in mezzo a un clima di esaltazione patriottica, vale la pena ricordare che sotto questi cambiamenti soggiace lo sfruttamento del lavoro. Il conflitto non tra patria e colonia, ma tra distinti gruppi di sfruttatori. Quel che negozier il governo con Petrobrs, Chevron o Total sono le quote da corrispondere ai rispettivi sfruttatori, che siano statali o privati, nazionali o stranieri. E la liberazione nazionale dei tempi che corrono. La classe lavoratrice ed il popolo non dovrebbero porre speranza in nessuna di queste fazioni. La critica dalla prospettiva socialista, sembra indispensabile. (tradotto da Skadivargr Ulfhedinn)

Blogroll

65

Pa ata Cag una ta n ole Vi o lan Mi Alfredo Sgarlato

esc zz

Pynchon
lo scrittore invisibile http://tinyurl.com/bp6w4wo
Il prossimo 8 maggio compiono gli anni mio fratello, Moebius e Thomas Pynchon. Poich di Moebius ho gi parlato e mio fratello lo conoscono tutti parler di Pynchon che non lo conosce nessuno, sebbene molti lo considerino il massimo scrittore vivente. Non lo conosce nessuno non per modo di dire: a parte la moglie, che anche il suo agente, e gli amici dinfanzia, Pynchon (nato a Glen Cove, Long Island, 1937) da quando ha intrapreso la carriera letteraria, non lha mai visto nessuno. Esiste solo una sua foto, quella del libretto universitario (dove appare somigliante allex tennista Pete Sampras), non ha mai rilasciato interviste, non ha mai ritirato un premio (una volta ha mandato un amico di professione pagliaccio a ritirarne uno al suo posto). invece apparso in una puntata dei Simpson, ma raffigurato con un sacchetto in testa. Su Pynchon circolano molte leggende. Per esempio che fosse uno pseudonimo di Salinger, altro grande isolato, teoria priva di alcun fondamento. Quando un quotidiano locale di un paesino del West inizi a pubblicare una serie di esilaranti lettere di una sedicente contessa russa qualcuno ipotizz che lautore fosse Pynchon che si affrett a inviare smentita pur dichiarandosi lusingato. Pynchon ha scritto relativamente poco, cinque racconti tra il 1958 e il 1964 e sette romanzi. I racconti, raccolti nellantologia intitolata Un lento apprendistato e poi ripubblicata col titolo Entropia, come il pi bello dei cinque, si possono considerare un incrocio tra Kerouac e il fantastico quotidiano di riviste pulp come Amazing stories. I romanzi impossibile definirli. Forse proprio per

Blogroll
Pynchon che si coniato il termine postmoderno*, per opere che annullano le differenze tra letteratura alta e bassa e tra i vari generi. Le trame sono complicatissime. I personaggi sono centinaia. Pynchon segue la tecnica delle soap opera: narra un intreccio e quando arriva al culmine lo lascia segreto e quindi che la storia non altro che la lotta tra due societ segrete (ma sar realt o la sua immaginazione?). Vi ricorda qualcosa? Esatto, Il pendolo di Foucault di Eco, non penso sia un caso, visto che il romanzo di Eco si svolge tra il 1968 e il 1984, visti come date chiave per capire la storia moderna, altri. Oggettivamente Pynchon non uno scrittore di facile lettura: i suoi libri, escluso Lincanto viaggiano sulle seicento/ mille pagine; le trame non sono, volutamente, facili da seguire, lo stile delle frasi, pur elegante, complesso, con presenza di linguaggi tecnici e gergali. Il registro delle storie poi passa dalla realt reinventata al fantastico, per dire, in Contro il giorno (2007), storia della vendetta di quattro fratelli anarchici contro il capitalista che ha mandato loro padre in rovina, tra i personaggi appaiono Groucho Marx e un cane parlante che mangia solo aragoste. Insomma, al lettore Pynchon lancia una sfida veramente difficile. Se laccetterete passerete alcuni dei momenti pi belli nella vostra carriera di bibliofili.

67

Pynchon in America, suo malgrado un icona pop. In Italia quasi sconosciuto


per un altro. A volte alcuni personaggi sono abbandonati, come nei serial tv. I romanzi sono pieni di citazioni storiche, teorie scientifiche, canzoni, tutto a volte vero a volte inventato. Capolavoro di Pynchon Larcobaleno della gravit(1972), citato nelle loro canzoni da molti musicisti da Peter Gabriel ai Nirvana, storia di un gruppo di agenti segreti dotati di strani facolt medianiche di cui essi stessi non sono ben coscienti, che agiscono tra Londra e Berlino durante la seconda guerra mondiale. Pynchon oscilla sempre tra lomaggio e la parodia, come nel recente Vizio di forma (2009) noir alla Chandler ambientato nella California dei primi 70, dove per i personaggi invece che ubriaconi sono strafumati. O Lincanto del lotto 49(1967), storia di una ragazza che consegnando lettere scopre un linguaggio come fa Pynchon nellaltro suo capolavoro Vineland (1990). Un momento, i due romanzi sono stati scritti c o nte m p o ra n e a m e nte , qualcosa non quadra Pynchon in America, suo malgrado un icona pop. In Italia quasi sconosciuto. Negli anni 60 Fernanda Pivano (e chi se no?) consigli la pubblicazione del primo romanzo di Pynchon V(1961), bizzarra parafrasi del Don Chisciotte (come il bellissimo Mason & Dixon-1996biografia inventata di due geografi realmente esistiti, che per altri versi pure lOdissea). Non vendette una copia, ma veramente, non una frase fatta, e and al macero. Pynchon fu riscoperto nel 1991, quando venne pubblicato Vineland(1990), il suo maggior successo in Italia. Intendiamoci, tremila copie contro le duemila degli

Re Le

nsi ce

i i d on

ick byD Ro

Roberto Rotunno

2012, Daniele Vicari.

http://tinyurl.com/bsby7ln
eventi. Metodo non completamente nuovo che richiede un certo lavoro di montaggio, dilata il tempo senza essere di difficile interpretazione. Alla fine il risultato mi piaciuto per due aspetti essenziali: la caratterizzazione ad ampio spettro che ne deriva dei molti personaggi grazie ai molteplici punti di vista e inquadratura, anche delle stesse scene; la proposta ossessiva e a pi riprese di situazioni importanti che aiuta a fissare la memoria, e questo aspetto, la Memoria, importante in un prodotto del genere. Credo non ne hanno coscienza, ma quegli spettatori che ho sentito dire ... non ne posso pi! al guardare violenze, torture, maltrattamenti, in realt han fatto al film il miglior complimento possibile, almeno dal mio punto di vista. Personalmente ne avrei volute anche di pi, veder sangue volare, denti cadere per terra, urla molto pi prolungate, altri primi piani di facce sfigurate e corpi martoriati. Come poi accaduto, nella realt, e un po di sana Terapia Ludovico non

guasta. Cosa accadde quella notte? In brevissimo, oggettivamente, basandosi sugli atti processuali che insieme a documenti vari sia video che stampati sono stati fonte della sceneggiatura: stato commesso un atto di violenza gratuito ed inutile con fini intimidatori, indossando le divise delle forze dellordine e in deroga ai poteri che lo stato concede. La pi grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale dice Amnesty International come riportato in locandina, senza esagerare. Il G8 era finito, alla Diaz si concentravano giovani e meno giovani, massimamente stranieri, in attesa di partire la notte o lindomani per fare rientro. Era gi ormai successo di tutto, cera stato anche un morto e tutto faceva sperare che finalmente lincubo fosse finito, ma alle forze del disordine viene comandato un attacco in grande stile per dare una lezione ai Black Bloc. Un massacro che ha ridotto molti

Per una descrizione, documentaristica ed efficace, di cosa avvenne al tristemente noto G8 di Genova del 2001 invito a vedere Bella ciao - Genoa Social Forum - Un altro mondo possibile di Marco Giusti e Roberto Torelli. In occasione di quella rece mi sono anche lungamente espresso in pareri personali sui fatti, cos non ho (quasi) motivo di ripetermi qua. Diaz si concentra, con antefatti e postfatti, a descrivere quanto avvenne la notte tra il 21 e 22 Luglio 2001 proprio alla scuola Diaz. Di quei brutti giorni della nostra memoria il secondo fatto di estrema gravit avvenuto, essendo il primo luccisione di Carlo Giuliani ad opera del carabiniere Mario Placanica. Partendo dal lancio di una bottiglietta della quale scopriremo poi il significato, il film procede tutto in una serie di lunghi feedback, a formare dei piani temporali sovrapposti che lentamente avanzano sugli

Blogroll
in fin di vita, nessuno fu risparmiato, con montature create ad arte prima e dopo per motivare lattacco da parte dei dirigenti della polizia (la bottiglietta fu considerata grave aggressione, tale da giustificare perquisizione ex art. 41 t.u.l.p.s.) ed alla stampa (false molotov ed armi improprie esposte come bottino della retata). E tutto dimostrato. I feriti pi gravi vennero seguiti pure in ospedale e se non ritenuti meritevoli di cure, oppure appena ricevuto il primo soccorso, prelevati da l e portati, insieme agli altri arrestati della Diaz, alla caserma di Bolzaneto trasformata in luogo di terrore, con ancora sevizie, torture fisiche e psicologiche. Una situazione da incubo... Tra gli ante e postfatti qualche descrizione sugli elementi organizzativi del Social Forum, sui pretesti che portarono allaggressione alla Diaz, e lepilogo finale con luscita degli ultimi arrestati dal carcere di Voghera. Evito di raccontare tutto. Registro con soddisfazione una ripresa del cinema di denuncia e/o indagine, o lo si chiami come si vuole. Abbiamo trattato precendentemente altre opere recenti: ACAB - All Cops Are Bastards e Romanzo di una strage. Che piacciano o meno tengono desta memoria ed attenzione togliendo alle (quasi sempre) orride fiction televisive lesclusiva su questi temi. Diaz, premiato dal pubblico al Festival di Berlino 2012, un film riuscito, efficace, che ha potuto beneficiare dei buoni risultati dei processi, che se sono pessimi dal punto di vista della condanne sono invece apprezzabili dal punto di vista investigativo. Tanto per cambiare, n la produzione n la distribuzione lo hanno particolarmente favorito. Leggiamo qualche pezzo da wiki: Il regista Vicari ha spiegato: Dopo la sentenza di primo grado che assolveva i vertici della Polizia, con Domenico Procacci abbiamo avvertito lurgenza di capire. Una volta letti gli articoli e visti tutti i documentari, ci siamo resi conto di quanto questo non bastasse. Serviva una chiave di lettura, qualcosa che fosse allaltezza dellaccaduto: la Diaz somiglia a un atto di guerra e come nelle guerre abbiamo rintracciato i destini incrociati e la pluralit delle esperienze [...] Mi dispiace moltissimo non averlo potuto girare in Italia, perch un film cos porta ricchezza: 10mila comparse, 200 persone di troupe, 120 attori, con tutto lindotto. Abbiamo ricostruito tutto a Bucarest, solo per costruire la strada di duecento metri, un mese e mezzo di lavoro di artigiani.. Questultima affermazione si commenta da s; a me stimola imprecazioni di fuoco. Registro anche, con una certa rassegnazione al fenomeno, le solite critiche negative o parzialmente tali piovute sul film e non sono certo quelle provenienti dalla stampa di destra a stupirmi, delle quali anzi mi rallegro, ma da quella c.d. di sinistra e non le voglio nemmeno linkare. Sono quelle che vedono sempre il mezzo-vuoto, fanno il tiro al bersaglio sui difetti, o sono depositari di qualche verit assoluta. Non mancano i passatisti di turno che dicono che i film di una volta, anni 70 in primis, dei quali sono purio dichiarato estimatore, erano di gran lunga superiori e soprattutto pi veritieri. Sar anche cos, non paragono Daniele Vicari a Elio Petri o a Carlo Lizzani per citarne solo due tra i tanti, per non dimentichiamoci le reazioni e lostracismo che pure quei film ricevevano ai tempi salvo le debite eccezioni, e non dimentichiamo che a molti anni di distanza pi facile giudicare, bisogna essere obiettivi. Ripeto: mi rassegno. Ma non mi adeguo al tafazzismo. Diaz mi ha risvegliato, e lo ringrazio anche per questo, un pensiero che ho da sempre e con loccasione esprimo. E lannosa questione se pi colpevole il mandante o lesecutore. La mia personale sentenza : lo sono entrambi parimenti. Vera o meno che sia (non lo so), m piaciuta laffermazione di un capo squadra della celere che dice di non voler pi far parte di quei macellai (quello il termine usato). E una prima sintesi: se si vuole si pu rifiutare di compiere certe gesta, che tanto mi hanno ricordato i rastrellamenti nazifascisti subiti dagli italiani a partire dall8 settembre 1943. E non basta ancora, non c solo questo poter rifiutare. C anzitutto da considerare il fatto di riuscire a fare, quando si parla di certe cose. Non posso pensare che questi celerini si potessero trasformare in dei Mr. Hide solo perch avevano il Tolfa in mano e degli ordini da eseguire. I poliziotti che hanno agito alla Diaz e alla Bolzaneto erano arrivati l addestrati e convinti di essere nel giusto, ma soprattutto molto disponibili e capaci di pestare a sangue persino gente inerme. S, anche nel film si accenna alla esasperazione di alcuni di loro, giusto farlo per riportare quel punto di vista, che per non inganna se non chi vuole farsi ingannare, non giustifica nulla e se vogliamo prova ulteriore di una predisposizione alla violenza. Su questo non ho dubbi, anche se poi accade ed accaduto che tra i poliziotti qualcuno paga per

69

quel che ha fatto e fa da capro espiatorio, mentre i mandanti fanno persino carriera, e questo fa molto, molto incazzare. Uscito da un po ma ancora presente nei cinema. Visione decisamente consigliata.

Blogroll

71

Terza di Copertina

73

Generoso Armenante, 48 anni Angelo Coppola, 62 anni Luigi Fenzi, 60 anni

E' acquistabile on demand il mio ultimo Volume: Note Asiatiche. "Un anno di "note" pubblicate su Facebook riguardanti il Sud Est Asia e l'Estremo Oriente" www.ilmiolibro.it (Edizioni la Repubblica/L'Espresso)

Das könnte Ihnen auch gefallen