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L'arianesimo il nome con cui conosciuta una dottrina cristologica elaborata dal monaco e teologo cristiano Ario (256-336),

), condannata al primo concilio di Nicea (325). Sosteneva che la natura divina di Ges fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto, vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non esisteva e dunque che fosse stato creato in seguito. In tal senso contraddiceva l'idea della Trinit maturata attorno agli scritti di Giustino di Nablus. Ario non negava la Trinit ma subordinava il Figlio al Padre, negandone la consustanzialit che sar poi formulata nel concilio di Nicea (325) nel noto credo nicenocostantinopolitano. Partendo dalla discussione su Origene, che ad Alessandria era rimasta vivace, Ario elabor una nuova interpretazione della relazione tra le persone della Trinit, in particolar modo di quella tra il Padre e il Figlio. Alla base della sua tesi v'era la convinzione che Dio, principio unico, indivisibile, ingenerato, non potesse condividere con altri la propria ousia, cio il proprio essere. Di conseguenza il Figlio non pu partecipare della sua sostanza (negazione della consustanzialit), ma pu al massimo esserne una creatura - certamente una creatura superiore, divina, ma finita (avente cio un principio) e per questo diversa dal Padre, che invece infinito. Cos facendo, Ario non negava di per s la Trinit, ma la considerava costituita da tre diverse persone (treis hypostaseis) caratterizzate da nature diverse.

Costantino I
Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Grande e Costantino I (lingua latina: Flavius Valerius Constantinus[9]; Naissus, 27 febbraio 274 Nicomedia, 22 maggio 337), fu imperatore romano dal 306 alla sua morte. Costantino una delle figure pi importanti dell'Impero romano che riform largamente e dove favor la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi pi significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente (Costantinopoli) e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libert religiosa.
L'anno seguente, nel 313, Massimino Daia veniva sconfitto da Licinio e si dava la morte. Entrando in Nicomedia Licinio eman un rescritto (impropriamente detto editto di Milano dal luogo dove era stato concordato con Costantino), con cui a nome di entrambi gli augusti rimasti veniva riconosciuta anche in Oriente la libert di culto per tutte le religioni, ponendo fine ufficialmente alle persecuzioni contro i cristiani, l'ultima delle quali, iniziata da Diocleziano tra il 303 e il 304, si era conclusa nel 311 su ordine di Galerio, prossimo a morire.

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