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Arte & Zodiaco

Storia, misteri e interpretazioni dei segni zodiacali nei secoli

Stefano Zuffi Alessandra Novellone

Arte & Zodiaco


Storia, misteri e interpretazioni dei segni zodiacali nei secoli

SASSI

SOMMARIO
INTRODUZIONE FIGURE IMMAGINARIE NEL CIELO STELLATO
Tra zodiaco e calendario: destini di Imperi e storie individuali Loroscopo cinese e i suoi dodici animali Il conteggio ciclico del tempo nel calendario delle civilt preispaniche Segni e costellazioni: liconografia zodiacale nellantico Egitto Dal mondo classico alle religioni moderne: lo zodiaco tra Cristianesimo e Islam La dimensione collettiva degli zodiaci medievali I segni zodiacali nelle citt del Medioevo: mosaici, sculture, portali ma anche fontane e orologi di piazza Preziosi calendari personali: larte zodiacale nelle corti del Quattrocento Umanisti, intellettuali e artisti appassionati di oroscopo Lapoteosi dello zodiaco nella Roma dei papi rinascimentali Il Manierismo e il tardo Rinascimento: zodiaco e potere Globi e mappe celesti nellEuropa barocca 9 10 10 15 15 18 22 22 30 35 38 40 48 53 55 65 73 83 93 103 113 119 129 139 149 159 168 172 173 175

I SEGNI ZODIACALI IMMAGINI E SIGNIFICATO


ARIETE TORO GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI Glossario Bibliografia essenziale Indice dei nomi Crediti fotografici e ringraziamenti

INTRODUZIONE
FIGURE IMMAGINARIE NEL CIELO STELLATO
Due cose riempiono lanimo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto pi spesso e pi a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle (...); io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. Immanuel Kant, Critica della ragion pratica (1788)

Nellimmensit della notte, nel mistero delloscurit, ruotano gli astri: lontanissimo dal nostro punto di osservazione e da qualsiasi possibilit di terrena interferenza. Da millenni gli uomini osservano il firmamento, cercando nel tracciato delle stelle le segrete risposte alle eterne domande, o anche semplicemente un suggerimento per i banali fatti della vita o, ancora pi semplicemente, una misura stabile per il tempo che trascorre. Ma, appunto, il cielo notturno cambia ogni sera, le costellazioni compiono il loro giro inesorabile e immutabile lungo i sentieri del firmamento: con una impressionante e riuscitissima combinazione tra scienza e fantasia, il palpitare delle stelle stato ricondotto a una serie di segni e di immagini proiettate sullo sfondo della notte. Sulla base dei misteriosi tracciati del cielo, luomo ha cercato di comprendere e se possibile anticipare i fatti della terra, sovrapponendo la rotazione degli astri con il trascorrere dei giorni e delle stagioni, suddividendo il periodico passaggio delle costellazioni con lanalogo tracciato dei mesi, inanellando il lineare svolgersi del tempo con la ciclicit insita nelle sfere celesti. Con un ritmo costante i dodici segni dello zodiaco continuano a ruotare sulla nostra testa e intorno ai quadranti dei grandi orologi delle piazze o sugli intrecci di linee delle meridiane. Per ragioni di visibilit e di riconoscibilit, stata presa in considerazione la fascia celeste che accompagna da vicino il corso apparente del sole nel ciclo annuale (chiamato eclittica), e che comprende sette astri maggiori: oltre al Sole e alla Luna i pianeti visibili a occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno). Questa fascia lo

PAGINA 2: Fratelli Limbourg, Lanatomia delluomo e della donna, tratto da Les Trs Riches Heures du Duc de Berry, pergamena, 1412-16, Chantilly, Muse Cond. PAGINA 4: Andreas Cellarius, Mappa dellemisfero meridionale, tratta da Atlas coelestis seu harmonia macrocosmica pubblicato da Joannes Janssonius, Amsterdam, 1660-61, (incisione colorata), collezione privata. PAGINA A FIANCO: particolare dellorologio astronomico sulla Torre dellOrologio di Padova. La versione oggi esistente una ricostruzione delloriginale progettato nel 1344 da Giovanni Dondi dellOrologio.

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zodiaco, un termine derivato dal greco che significa composto da esseri viventi. La successione annuale dei dodici segni, assimilati a immaginarie figure umane o di animali, scorre dallAriete ai Pesci. Prende avvio con lequinozio di primavera quando cio il sole si sposta nellemisfero settentrionale, o, pi esattamente, quando leclittica interseca il piano equatoriale ed entra in diretta connessione con i quattro momenti salienti dellanno solare (i due solstizi e i due equinozi, coincidenti con le stagioni), con alcune caratteristiche corrispondenze immediatamente comprensibili, come la Bilancia a due piatti che ricorda il perfetto equilibrio tra giorno e notte alla fine di settembre. Quanto al legame tra astrologia e arti figurative, che verr ampiamente sviluppato in questo volume, va ricordata una affermazione di Federico Zeri, uno dei massimi studiosi internazionali di arte, dotato di una vastissima, profonda, quasi magica conoscenza della storia delle immagini, degli accostamenti apparentemente stravaganti e bizzarri, della necessit umana di esprimersi attraverso segni e simboli: nel mio mestiere di storico dellarte mi accaduto talvolta di trovarmi davanti a fatti cos imprevedibili e talmente singolari che (se vi fossi inclinato per stampo mentale e per educazione) mi sarei da tempo convertito alla fede nella predestinazione, nelle premonizioni e nel destino; cio, sarei diventato un cultore dellastrologia.

TRA ZODIACO E CALENDARIO: DESTINI DI IMPERI E STORIE INDIVIDUALI


Dalla Cina agli imperi precolombiani, dalle foreste dei Celti alle distese assolate della Mezzaluna Fertile, le grandi civilt del passato hanno sentito la necessit di definire graficamente e allegoricamente il ruotare del cielo; il meticoloso calcolo dei passaggi zenitali si unisce alla capacit di riconoscere e fissare una successione di figure, ciascuna delle quali portatrice di caratteri peculiari. Le civilt antiche hanno affidato alle stelle il significato pi intenso e profondo dellesistenza. Letimologia latina ci offre alcune splendide prove dello strettissimo legame tra le stelle e lanimo umano: la parola desiderio deriva da de sideris (letteralmente, dalle stelle: si chiede aiuto alle stelle per realizzare le nostre aspettative); il silenzio della notte propizio per riflettere,

con-siderare (in un dialogo interiore cum sideris, con le stelle); ma, attenzione, stare troppo lungo a rimirare le stesse ci pu far prendere freddo (ad sidera, assiderare davanti alle stelle), e dalle stelle pu discendere direttamente addirittura un disastro. Le altissime Ziqqurat babilonesi e le piramidi a gradoni erette nellAmerica preispanica erano concepite anche come osservatri per una ristrettissima cerchia di sovrani e di sacerdoti, ai quali era riservata linterpretazione del corso degli astri, e la responsabilit di trarne le conseguenze. La lettura dei segni celesti compare perfino nel Vangelo: i magi venuti dallOriente, probabilmente saggi astrologi legati alla religione zoroastriana, seguono il corso della stella cometa fino a Betlemme, dove incontrano Ges appena nato. Ma linflusso degli astri entrato in momenti importanti della storia di interi, grandi popoli. Celeberrima e drammatica , a tal proposito, la fine dellimpero azteco: il sovrano Motecuhzoma II (il nome viene spesso trascritto Montezuma) era suggestionato dalle premonizioni astrali al punto da ritenere la spedizione dei conquistadores guidati da Corts come lambasciata del dio Quetzalcoatl (il serpente piumato). Interpretando come segno nefasto una eclissi di sole (effettivamente avvenuta nel 1508) e numerosi altri segni astrali combinati con la meticolosa interpretazione del complicato calendario rituale azteco, il sovrano si lascia scivolare verso un destino che gli appare ineluttabile, condannando di fatto il suo popolo alla sconfitta pi rovinosa.

LOROSCOPO CINESE E I SUOI DODICI ANIMALI


Losservazione degli astri e il grande interesse per il cielo una componente fondamentale della cultura tradizionale cinese, espressa anche nella costruzione di elaborati osservatri, dotati di strumenti tecnologicamente avanzati: allinizio del Seicento, il gesuita italiano Matteo Ricci riusc ad essere ammesso allinterno della Citt Proibita di Pechino proprio grazie alle sue apprezzatissime conoscenze matematiche, astronomiche e astrologiche. Tuttora, il trattato scritto in impeccabile lingua mandarina da Li Madou (il nome adottato dal gesuita durante il suo soggiorno nel Celeste Impero), viene considerato un classico della letteratura scientifica cinese.

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Il celebre oroscopo cinese, che risale a oltre due millenni prima di Cristo, allepoca dellimperatore Huang Ti, basato su un ciclo lunare e combina le figure di dodici animali con linflusso di cinque elementi primordiali, giungendo cos a una durata del ciclo di 60 anni. Diverse sono le leggende intorno alla scelta dei dodici animali. Secondo la tradizione pi diffusa, Buddha, sentendo avvicinarsi la fine della sua vita terrena, avrebbe chiamato a raccolta gli animali, dedicando un anno lunare ai primi dodici arrivati. Per primo si present il topo, che in realt aveva coperto gran parte della strada sulla groppa di un paziente e mansueto bue, per saltar gi proprio alla fine, lasciando al bue il secondo posto. Seguirono poi, nellordine, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la pecora, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale. Unaltra leggenda narra invece che lImperatore di Giada, il dio signore del Cielo, avrebbe scelto i dodici animali pi belli della terra per onorarli sotto forma di costellazioni. In verit, lImperatore di Giada aveva scelto prima di tutto un gatto,

SOPRA: Segni dello zodiaco che circondano i simboli dello Yin e Yang, dal tempio di Chengdu, periodo sconosciuto, pietra, Chengdu, Provincia dello Sichuan, Cina.

considerato il pi bello fra tutti gli animali terrestri. Il gatto, tradizionalmente pigro, avrebbe chiesto al topo di informarlo sul giorno in cui lImperatore di Giada sarebbe venuto a prendere gli animali per portarli nel firmamento. Il topo, geloso della bellezza del gatto, si guard bene dallavvisarlo, e cos, venuto a mancare allappello il gatto, lImperatore di Giada lo sostitu con il maiale. Da allora, linimicizia tra i gatti e i topi perdura insanabile... Secondo loroscopo cinese, esattamente come avviene per i segni zodiacali occidentali, i nati sotto ciascun segno hanno ben riconoscibili caratteristiche, che dovrebbero inoltre riflettersi sullandamento generale dellanno, di volta in volta dedicato a uno dei dodici animali. Tipico esempio dellarte cinese sono le serie di statuette in pietra o in ceramica, talvolta smaltate e dipinte, che raffigurano i dodici animali zodiacali, per lo pi sotto forma di esseri umani elegantemente panneggiati in lunghi mantelli ma con la testa zoomorfa. I laboriosi nati sotto il segno del Topo dovrebbero avere notevole successo in amore; il taciturno ma paziente

SOPRA: Il segno del maiale, periodo sconosciuto, giada, Durnham University, Oriental Museum.

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Bue (a volte definito anche Bufalo, o Toro: si noti la corrispondenza con il secondo segno zodiacale occidentale) ispira fiducia; la Tigre intelligente, ma poco risoluta; lambizioso Coniglio (o Lepre) ha successo negli affari; il forte Drago rischia di compromettere la propria buona salute con la testardaggine; il silenzioso Serpente saggio e generoso; allopposto del Serpente, il Cavallo fin troppo loquace, allegro e giocherellone; la Pecora (o Capra) si distingue per leleganza e le capacit artistiche; limprevedibile Scimmia ricca di inventiva; lindaffarato Gallo ha molta fiducia in se stesso; il Maiale (o Cinghiale), infine, coraggioso e insieme gentile. Gli animali zodiacali compaiono nelle forme pi diverse nellarte del celeste Impero: dalle rappresentazioni monumentali in scultura alla ceramica (soprattutto nel periodo Tang), fino ai preziosi amuleti di giada di piccole dimensioni, e spesso di spiritoso naturalismo. Come molte altre attivit, in Cina lo scopo fondamentale delloroscopo per ogni individuo la ricerca dellequilibrio interiore. Conoscere i tratti salienti del proprio carattere, riassunti dallanimale zodiacale, un modo per cercare di sviluppare i lati positivi ed attenuare gli aspetti negativi: perfetta sintesi tra divinazione astrale e meditazione spirituale una larga pietra circolare scolpita nel tempio di Chengdu (la capitale della vasta regione del Sichuan, nella Cina centro-meridionale), dove i rilievi dei dodici animali simbolo dei destini individuali circondano linconfondibile raffigurazione dello Yin e dello Yang, le due forze che eternamente si contrappongono nel mondo e nellanimo umano.

PAGINA A FIANCO: Calendario Azteco, XV secolo, basalto, Museo Nacional de Arqueologia, Citt del Messico, Messico.

IL CONTEGGIO CICLICO DEL TEMPO NEL CALENDARIO DELLE CIVILT PREISPANICHE


Mentre veniva elaborandosi loroscopo cinese, anche nelle complesse culture mesoamericane si sviluppava un raffinatissimo calcolo ciclico del tempo, basato sullosservazione degli astri e su una serie di emozionanti leggende, con eterni combattimenti tra le divinit, astri che corrono nel cielo come le palle scagliate nello sferisterio e suggestive metafore naturalistiche (il cielo notturno, trapunto di stelle, viene paragonato al mantello chiazzato di un leopardo cosmico). Il calendario dei Maya e degli Aztechi viene

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raffigurato come una combinazione di ingranaggi che ruotano uno dentro laltro: le pietre scolpite e i glifi che raffigurano i giorni sono spesso tra i capolavori della scultura preispanica. Il calcolo del tempo e linflusso sui destini nasce infatti dalla combinazione tra il calendario solare (costituito da 365 giorni ma senza bisestili: gli ultimi cinque giorni dellanno, cui se ne aggiungeva periodicamente un sesto erano considerati vuoti, e venivano di solito trascorsi nella pi totale inattivit, nellattesa un po ansiosa della rinascita di un nuovo ciclo annuale) e il calendario rituale di 260 giorni, basato sul passaggio del sole allo zenit della splendida citt di Copn, uno dei maggiori centri sacri dellAmerica centrale. La combinazione tra questi due cicli prende avvio quando le date dei due calendari coincidono e d vita a una sequenza di 18.980 giorni, vale a dire 52 anni: dopo di che, il conto ricomincia. Nei bassorilievi e nei codici dipinti, gli avvenimenti storici dei popoli preispanici sono datati con una serie di quattro cifre, che indicano il giorno, il mese rituale di 20 giorni (uinal), lanno di 360 giorni (tun) e il periodo composto da 20 tun, chiamato katun. A sacerdoti-astrologhi, favoriti dai posti di osservazione del cielo sulla vetta di altissime piramidi di pietra, era affidato il compito di calcolare con attenzione le caratteristiche propizie o nefaste di ciascun giorno, e di programmare di conseguenza feste, rituali, sacrifici o guerre: come nel nostro emisfero, anche nelle Americhe ogni periodo dellanno era governato da un dio diverso. Data la ciclicit relativamente rapida dei 52 anni, i Maya hanno aggiunto un ciclo lunghissimo, che dura oltre 5125 anni. Il conteggio ha preso avvio in una data corrispondente al nostro 6 settembre 3114 a.C., e scadr fra non molto, il 21 dicembre 2012: ma questo giorno, pericolosamente vicino, non viene indicato come la data della fine del mondo, semplicemente il punto di partenza di un nuovo ciclo... Va infine citato loroscopo celtico, a sua volta elaborato alcuni secoli prima di Cristo. Per i popoli che abitavano le foreste dellEuropa centro-settentrionale, la predizione del destino basata sulla metafora dellalbero. Oltre a manifestare visivamente il ciclo dellanno attraverso le stagioni, lalbero sintetizza lunit simbolica tra il sottosuolo (le radici), la terra (il tronco) e il cielo (le fronde). I druidi celtici hanno suddiviso il ciclo solare in ventun settori, in base alle caratteristiche di altrettanti alberi il cui ca-

rattere si riflette su coloro che sono nati in quei determinati giorni. Gli alberi delloroscopo celtico sono abete, acero, bagolaro, betulla, carpino, castagno, cipresso, corniolo, faggio, fico, frassino, melo, nocciolo, noce, olmo, pino, pioppo, quercia, salice, tiglio e ulivo.

SEGNI E COSTELLAZIONI: LICONOGRAFIA ZODIACALE NELLANTICO EGITTO


Resta un fenomeno veramente eccezionale il fatto che nel mondo occidentale i dodici segni dello zodiaco abbiano attraversato circa tre millenni senza variazioni: dallimpero babilonese al mondo greco-ellenistico (e, grazie alle campagne militari di Alessandro Magno, passando anche al versante indiano), dallEgitto del Nuovo Regno al Cristianesimo, il nome, la sequenza, la raffigurazione, labbinamento con pianeti e le caratteristiche dei dodici segni zodiacali sono rimasti sempre gli stessi. Le origini babilonesi ed egizie della sequenza zodiacale sono tuttora in parte riconoscibili: il segno dellAcquario, ad esempio, direttamente legato alla periodica e benefica inondazione del Nilo. Tuttavia, un contributo fondamentale alla determinazione dellattuale oroscopo stato offerto dal montaggio tra i simboli zodiacali e le divinit greco-romane. Limmagine allegorica dei dodici segni si arricchita di tutte le valenze mitologiche, letterarie ed estetiche del pantheon classico, con notevoli conseguenze dal punto di vista delle arti figurative: davvero si deve concordare con Andr Breton, secondo il quale lastrologia una grande signora, molto bella e venuta cos da lontano che non posso fare a meno di sottomettermi al suo fascino. Il documento pi significativo la grandiosa raffigurazione zodiacale del tempio egizio della dea Hator a Dendera (IV secolo a.C.): oltre ai dodici segni, gi perfettamente riconoscibili e analoghi alle raffigurazioni successive, il bassorilievo astrologico presenta anche i trentasei decani (le divinit astrali che presiedono, tre per segno, ai gruppi di dieci giorni) e i trecentosessanta paranatellonta, uno per ogni grado delleclittica. Queste ulteriori arcane e misteriose figure compongono un repertorio davvero fantastico di immagini e allegorie legate al firmamento, e ricompaiono nei codici miniati e nei cicli di affreschi astrologici del

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XIV e XV secolo. Una completa e impressionante rassegna di queste figure fantastiche, che fanno immaginare un cielo gremito di immagini e personaggi, si incontra nella camera funeraria del grande faraone Seti I (padre di Ramesse II), la prima tomba nella Valle dei Re ad essere interamente decorata con raffinati bassorilievi dipinti su fondo giallo. Sulle pareti della sala in cui era collocato il sarcofago del sovrano si trovano testi astrologici, costellazioni, personificazioni e divinit astrali, secondo un programma iconografico che verr ripreso anche in sepolture successive. Il pantheon egizio talmente affollato che molto difficile orientarsi in una selva di oltre 400 divinit: passando dal Medio Oriente alla Grecia, i cinque pianeti trovano una precisa associazione astrologica e religiosa tra gli dei della Mesopotamia e quelli dellOlimpo. Il dio babilonese Marduk viene associato a Zeus (Giove per i romani); la bellissima dea Ishtar ad Afrodite/Venere; Ninurta a Kronos/Saturno; Nabu a Hermes/Mercurio; Nergal al dio guerriero Ares/Marte. Il passaggio delle immagini zodiacali dallEgitto alla cultura

SOPRA: Lo zodiaco di Dendera, dal soffitto di una cappella presso il tempio di Hator a Dendera, periodo tolemaico, 305 30 a.C., pietra argillosa, Parigi, Muse du Louvre. PAGINA A FIANCO: Bassorilievo mitraico raffigurante Fanete, (erroneamente identificato con Mitra), III secolo d.C., marmo, Modena, Museo Estense.

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greco-latina, fino alle religioni misteriche della tarda classicit, compendiato in un rilievo del III secolo d. C. conservato nel Museo Estense di Modena. Vi compare al centro un giovane dio, talvolta identificato con Mitra: si tratta invece di Fanete, il bellissimo adolescente dotato di ali dorate, con in mano lo scettro e il fulmine, considerato il signore del tempo cosmico. Le spire che lo avvolgono simboleggiano la ciclicit delle stagioni, mentre tuttintorno scorre la fascia dei dodici segni zodiacali, che ruotano curiosamente in senso antiorario: proprio sopra la testa di Fanete si trova lAriete, il segno con il quale si apre la sequenza.

DAL MONDO CLASSICO ALLE RELIGIONI MODERNE: LO ZODIACO TRA CRISTIANESIMO E ISLAM
Pur con il suo corredo di miti classici, di simboli pagani e di allusioni a un destino astrale e arcano, che sfugge del tutto al libero arbitrio delluomo, lastrologia ha saputo a lungo perfettamente convivere con il Cristianesimo. Uno dei massimi pensatori medievali, san Tommaso dAquino, ha indicato un efficace compromesso tra lo studio dello zodiaco e le Sacre Scritture, affermando autorevolmente che i corpi celesti sono la causa di ci che avviene in questo mondo, ma non tutti gli effetti che producono sono inevitabili. Nelle parole del grande teologo domenicano si pu riconoscere un atteggiamento mentale e una disposizione danimo che rimarr a lungo nella cultura occidentale: il rapporto tra il destino (scritto, metaforicamente, nelle stelle) e la capacit di esercitare le nostre risorse personali, per comprendere meglio noi stessi e per cercare di non essere del tutto in bala della sorte. Profondo conoscitore della mentalit medievale, Umberto Eco ha ripreso e aggiornato il concetto, scrivendo con ironia si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo. Il caso forse pi significativo di sincretismo tra storia sacra e cultura zodiacale offerto dagli affreschi del Battistero di Padova, opera di Giusto de Menabuoi, uno dei massimi capolavori della pittura della seconda met del XIV secolo (1375-76). Il vano cilindrico interamente rivestito da un iridescente ciclo di affreschi, ottimamente conservati, in cui sono rappresentati scena

SOPRA: Cosm Tura, Madonna dello Zodiaco, 1460 circa, tempera su tavola, Venezia, Gallerie dellAccademia. PAGINA A FIANCO: Giusto de Menabuoi, La crezione del mondo, 1375-76, affresco, Padova, Battistero.

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dopo scena i passi salienti della Bibbia, fino al culmine dellaffollatissimo Paradiso nella cupola. In uno dei primi scomparti, Dio Padre intento nella creazione del mondo: intorno alla Terra sono ben riconoscibili le sfere celesti, e soprattutto la larga fascia del firmamento zodiacale, con la consueta e ben riconoscibile raffigurazione della girandola dei dodici segni. Una prova ancora pi esplicita della compresenza di temi religiosi e zodiacali la Madonna dello Zodiaco dipinta dal ferrarese Cosm Tura intorno al 1460 e oggi nelle Gallerie dellAccademia di Venezia. Conservata nella cornice originaria, questa piccola ancona riflette il gusto acquisito dal pittore ferrarese durante gli anni della sua formazione padovana: un disegno nervoso e tagliente, inserito in rigorose inquadrature prospettiche, rivela dettagli sorprendenti, come i grossi grappoli duva, dai riflessi come di bronzo, e gli imprevedibili segni astrologici dipinti in oro sullo sfondo. I simboli sulla destra sono oggi perduti, mentre ancora ben riconoscibili sono lAcquario, i Pesci, il Sagittario e la Vergine sulla sinistra. Come avvenuto per il Cristianesimo, lastrologia si confronta senza problemi anche con la cultura, la scienza e la religione dellIslam. Originata dalla medesima fonte egizia e mesopotamica, e con comuni radici nel trattato di Tolomeo, la tradizione zodiacale islamica tra il XII e il XVI secolo ha avuto una raffinata evoluzione, sostenuta dalla stesura di trattati e dalla produzione di opere darte in cui i segni zodiacali corrispondono alla consueta, millenaria iconografia, ma con tratti caratteristici dellarte musulmana. Ne sono un esempio efficace le miniature realizzate tra la fine del Quattrocento e il pieno Cinquecento nellambito della corte di Costantinopoli, conquistata dagli ottomani: gli inconfondibili simboli zodiacali, corredati da scritte calligrafiche in arabo, vengono interpretati in modo lineare, delicato, di sorprendente fascino. Le miniature su pergamena, tipica arte di corte, riservata a una lite colta e raffinata, sottolineano il carattere intellettuale, o perfino filosofico, dello studio dellastrologia nella cultura islamica antica. Ne conferma uno splendido capolavoro di oreficeria, il disco in rame persiano conservato al Louvre, risalente al XII/XIII secolo, rivestito da fittissime e delicate incisioni. Il contorno esterno occupato da una iscrizione votiva, mentre la fascia centrale comprende le figure dei dodici segni zodiacali, inserite in un complicato e raffinato intreccio. Al cen-

PAGINA A FIANCO: Scuola ottomana, Il segno del Leone, XVI secolo, Parigi, Bibliotque Nationale de France.

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tro, la grande e misteriosa immagine di una Sfinge ci ricorda che, nonostante loroscopo, il futuro pur sempre unincognita.

LA DIMENSIONE COLLETTIVA DEGLI ZODIACI MEDIEVALI


Le arti figurative occidentali mostrano come durante lintero Medioevo europeo il calendario perpetuo delle attivit mensili sia costantemente in rapporto con il ciclo delle costellazioni. Dalle sculture sui portali delle cattedrali ai pavimenti a mosaico delle cripte, dai grandi candelabri di bronzo ai cicli di affreschi, dai capitelli alle fontane, dalle vetrate agli arazzi, dagli orologi sulle piazze fino alle dimensioni spettacolari delle grandi figure di Benedetto Antelami per il Battistero di Parma, i segni zodiacali si combinano strettamente con i momenti della vita umana, con i lavori nei campi, con le virt cristiane. Laspetto pi significativo senza dubbio lallargamento del pubblico, fino a raggiungere lintera comunit. Si tratta di una fase storica e culturale molto particolare, e in un certo senso simile allet contemporanea. Oggi, in fondo, loroscopo si trova sulle pagine dei giornali pi diffusi, e occupa rubriche televisive: senza dubbio un tema popolare, e moltissime persone, pi o meno distrattamente, gettano unocchiata al destino del proprio segno. Allo stesso modo, durante il Medioevo la conoscenza dello zodiaco non affatto riservata a raffinati cultori e a specialisti nella lettura degli astri. Le immagini dei dodici segni, associate mese per mese alle faticose mansioni del mondo agricolo e contadino, appartengono alla non vasta cerchia di competenze e conoscenze della grande massa di persone che non sapevano leggere e scrivere, e basavano la propria cultura sui riferimenti visivi offerti dalle arti figurative. Anche per questo motivo, le raffigurazioni dei segni dello zodiaco nellarte medievale spesso appaiono semplificati, quasi rozzi, soprattutto se comparati con la raffinata scienza egizia o con le squisite interpretazioni successive. Eppure, questa immediatezza lineare conferisce alle immagini astrali una inaspettata quotidianit. Lassociazione francamente sconcertante tra questi millenari simboli di corpi celesti e la banalit faticosa dei lavori contadini ha un indubbio merito: riportare, per cos dire, lo zodiaco nella vita di tutti i giorni, far uscire la conoscenza dellastrologia dalla

SOPRA: al-Tabari, Abu Ja'far, Il segno del Sagittario, tratto da Ta'lim dar ma'rifat i taqvuim, 1498, pergamena, Dublino, The Trustees of the Chester Beatty Library.

ristretta cerchia degli intellettuali. Loroscopo cessa di essere un mistero esoterico, riservato a pochi, e si impasta con il sudore, con la terra, tra le rape e i maiali, tra le messi da raccogliere, i vigneti da curare, le botti e i ceppi da tagliare. Per converso, grazie alla presenza muta e arcana del ciclo zodiacale, il lavoro delluomo si carica di un valore cosmico, universale, solenne.

SOPRA: Il segno del toro, particolare, XII secolo, mosaico pavimentale, Bobbio (Piacenza), chiesa abbaziale di San Colombano.

I SEGNI ZODIACALI NELLE CITT DEL MEDIOEVO: MOSAICI, SCULTURE, PORTALI, MA ANCHE FONTANE E OROLOGI DI PIAZZA
Per confermare il significato comunitario dello zodiaco tra lXI e il XV secolo si possono citare alcuni casi davvero spettacolari, come i mosaici pavimentali dellabbazia di San Colombano a Bobbio o quello, davvero straordinario, del Duomo di Otranto, firmato da maestro Pantaleone, entrambi risalenti al XII secolo.

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Nel primo caso i segni e le figure che svolgono le attivit agricole sono inseriti entro una struttura architettonica, una sorta di loggiato romanico: luso di soli tre colori (bianco, nero, rosso) semplifica ulteriormente le immagini, corredate da malcerte, ma chiare, scritte latine in stampatello. Si ha quasi limpressione che la riconoscibilit dei segni, associata allimmediatezza dei nomi, trasformi questi mosaici in un sillabario, in un testo elementare per imparare a leggere. Ben pi complessa liconografia del pavimento di Otranto, concepito come un enorme Albero della vita sostenuto da una coppia di elefanti ed esteso a tutta la navata della chiesa pugliese. Vi si affollano reminescenze classiche, racconti cavallereschi, ebraici e veterotestamentari, che vedono come protagoniste una quantit di figurette realizzate con notevole efficacia espressiva, fra un tripudio di fogliame, di rami, di animali fantastici. Le allegorie dei Mesi, accompagnate dai segni dello zodiaco, occupano tondi che si intrecciano ai rami nella parte terminale della navata. Informazioni molto precise sulle conoscenze zodiacali medievali (tipico il caso della Bilancia sorretta dalle chele dello Scor-

SOPRA: Maestro Pantaleone, I mesi di novembre e dicembre, 1166, mosaico, Otranto (Lecce), Cattedrale. PAGINA A FIANCO IN ALTO: Nicola e Giovanni Pisano, fontana di piazza, 1270 circa, Perugia.

pione) vengono dai portali scolpiti e dalle vetrate dipinte. Si tratta sempre di opere darte ben visibili: chiunque entrasse in una chiesa o guardasse attraverso una finestra vi riconosceva facilmente il ciclo astrologico. il caso, sempre nel XII secolo, della affascinante Porta dello zodiaco, realizzata da maestro Nicol per la chiesa della Sacra di San Michele, arroccata su una rupe della Val di Susa, in un sito suggestivo e solitario. Un altro esempio della dimensione pubblica, cittadina assunta dallo zodiaco offerto dalla stupenda Fontana di Piazza di Perugia, realizzata intorno al 1270 da Nicola Pisano con lassistenza del figlio Giovanni Pisano. Concepita come intervento urbano di grande utilit, proprio al culmine della citt, davanti al Palazzo dei Priori e di fianco alla cattedrale, la fontana presenta una successione di rilievi e di sculture che compongono una sorta di enciclopedia del sapere tardo-medievale. composta da due vasche poligonali sovrapposte, con quella superiore di diametro inferiore; completata da una piccola conca bronzea arricchita da un gruppo scultoreo raffigurante le tre ninfe che rappresentano le tre virt teologali (Fede, Speranza, Carit). Le due vasche

SOPRA: Nicola e Giovanni Pisano, Il mese di giugno, formella della vasca inferiore, 1270 circa, Perugia. 25

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ARTE E ZODIACO INTRODUZIONE PAGINA A FIANCO: orologio astronomico di Praga, quadrante astronomico con i segni zodiacali, iniziato nel 1410, Praga, Piazza della Citt Vecchia. IN BASSO: Filippo Calendario, Il segno del cancro con la Luna, XIV secolo, Venezia, capitello di palazzo Ducale.

poligonali concentriche sono decorate a bassorilievi: in quella inferiore sono rappresentati i simboli e le scene della tradizione agraria e della cultura feudale, i mesi dellanno con i segni zodiacali, le arti liberali, episodi della Bibbia, delle favole di Esopo e della storia di Roma; in quella superiore sono raffigurati, nelle statue poste agli spigoli, personaggi biblici e mitologici. Nelle lastre di tema zodiacale, i contadini intenti ai lavori mensili hanno una solennit e una nobilt che ricorda la grande statuaria classica: ad esempio, il macellaio che uccide il maiale ha la sobria potenza, la concentrazione e la forza di un sacerdote che compie un sacrificio rituale, cos come il mietitore che raccoglie le messi mature con la silenziosa solennit di un ancestrale rito religioso. Unulteriore conferma della diffusione e dellimportanza delle costellazioni in quello che possiamo considerare come arredo urbano delle citt tardomedievali viene da Venezia, e da un luogo specifico di grandissimo significato simbolico. Come noto, a Venezia la basilica di San Marco e Palazzo Ducale, vale a dire i massimi luoghi del potere religioso e del potere civile sulla citt e

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sullintera Serenissima Repubblica, si allineano uno dopo laltro, componendo un equilibrio di splendore e un quadro architettonico davvero incomparabile. Nel portale principale della basilica, secondo la tradizione romanica, scolpito il calendario perpetuo dei dodici mesi dellanno con il corredo dei simboli zodiacali. Gli intagli, in ambito sacro, propongono per chi entra nella meravigliosa chiesa labituale messaggio della vita umana legata al lavoro, secondo il succedersi dei tempi e delle stagioni. Anche nella realizzazione e nella decorazione di Palazzo Ducale, meraviglia dellarchitettura civile gotica, la raffigurazione dei simboli zodiacali occupa un sito particolare, e questa volta con un significato diverso. Si tratta del capitello angolare del portico del palazzo, il primo che si incontra venendo dal Bacino di San Marco. Lo scultore, identificato tradizionalmente con un maestro di nome Filippo Calendario, ha avvolto il capitello in larghe e carnose foglie, dalle quali emergono, con balzante e perfino divertita vitalit, i pianeti, raffigurati e abbigliati sotto laspetto di personaggi del XIV secolo. Accanto ai pianeti, a due a due, occhieggiano i simboli zodiacali, perfettamente riconoscibili nella loro consolidata iconografia, eppure caricati di un brio inconsueto: si sta ormai aprendo la stagione delle fantasiose immagini astrali dellarte tardogotica. Dal punto di vista culturale, il capitello astrologico di Palazzo Ducale anche il segnale di una svolta di grande importanza: il ritorno allidentificazione tra i segni zodiacali e linflusso dei pianeti (o degli dei classici), piuttosto che lassociazione con i mesi e con i lavori nei campi. La fontana di Perugia e il capitello di Venezia ci dicono come nellarte gotica la raffigurazione dello zodiaco sia ormai uscita dallambito sacro, e si rivolga piuttosto allambito civico e laico. A partire dal XIV secolo le piazze delle citt europee si adornano di meravigliosi orologi astronomici, che spesso raffigurano anche i segni zodiacali o fanno sfilare figure e automi allo scoccare delle ore: lultima e forse la pi vistosa tra le forme popolari dellastrologia tardo-medievale, prima che la scienza e larte zodiacale ritornassero soprattutto nelle mani di cultori raffinati e di esperti. Valga per tutti lesempio del magnifico orologio di Praga, caso emblematico di come le conoscenze matematiche e astronomiche dellepoca si coniugassero con losservazione degli astri e pi in generale con la scienza astrologica. A Padova, Giovanni Dondi

PAGINA A FIANCO: Torre dellOrologio di Padova, particolare con lorologio astronomico costruito sul progetto trecentesco di Giovanni Dondi dellOrologio.

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dallOrologio, medico, astronomo e filosofo, professore presso lUniversit, costruisce attorno alla met del Trecento un orologio astronomico, forse in parte derivato dallo studio di opere di autori arabi. A Venezia, di fianco alla basilica di San Marco, sorge la Torre dellOrologio: costruita su commissione della Repubblica di Venezia, la torre venne iniziata nel 1496. Con ogni probabilit il progetto si deve a Mauro Codussi, in quel momento architetto favorito per gli incarichi ufficiali di grande rappresentanza. Il magnifico quadrante dellorologio, in smalto blu con i segni zodiacali in bronzo dorato stato recentemente restaurato costituisce oggi uno degli esempi pi spettacolari al mondo di raffigurazione dello zodiaco negli orologi di piazza. Sempre in epoca medievale, si trovano esempi di raffigurazioni zodiacali nei codici miniati. Lesemlare qui riprodotto, di scuola portoghese del XIV secolo, mostra unoriginalissima iconografia, che vede nella fascia pi alta i segni dello zodiaco, pi in basso i dodici nativi del segno e quindi i sette figli dei pianeti.

PREZIOSI CALENDARI PERSONALI: LARTE ZODIACALE NELLE CORTI DEL QUATTROCENTO


La diffusione pubblica delle immagini zodiacali corrisponde cronologicamente, politicamente e culturalmente con lepoca dei liberi Comuni e con il ritrovato senso di una collettivit urbana, che trova coesione anche attraverso lidentit del destino simboleggiata dallo zodiaco. Nella successiva fase storica delle signorie, a partire dal XIV secolo, invece, loroscopo torna a essere un campo esclusivo, raffinato, prezioso, coltivato nellambito rarefatto e fiabesco delle corti signorili dEuropa. La prova pi evidente di questo fenomeno costituita dai codici miniati. Oggetti di fascino supremo e di costo altissimo, pazientemente realizzati nel corso di lunghi anni da parte di botteghe super-specializzate, i codici sono un autentico status symbol delle corti pi ambiziose e raffinate, e un tipico oggetto personale, dove si rispecchiano il gusto e le passioni di nobili committenti. Alla sequenza dei segni zodiacali sono dedicate ad esempio le pagine pi celebri e affascinanti de Les Trs Riches Heures du Duc de Berry, uno dei pi meravigliosi libri mai realizzati, mi-

PAGINA A FIANCO: Torre dellOrologio di Venezia, costruita tra il 1496 e il 1499 dallarchitetto Mauro Codussi. Il quadrante dellorologio in bronzo dorato e smalto blu.

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niato dai tre fratelli Jean, Pol e Hennequin de Limbourg durante il secondo decennio del Quattrocento, gemma assoluta della produzione artistica del ducato di Borgogna. Lunico genere artistico del Quattrocento paragonabile alle miniature per prestigio, costo dei materiali e tempi di esecuzione la realizzazione di arazzi. Anche in questo ambito, che per lelevatissimo costo era riservato a un pubblico di assoluta lite, lo zodiaco occupa un ruolo di grande importanza. Splendido larazzo di manifattura ispano-fiamminga conservato a Toledo, un autentico tour de force di virtuosismo esecutivo, finezza di disegno, conoscenza astronomica, cultura classica, fantasia immaginifica. Larazzo si configura come una vera e propria mappa stellare, con precise indicazioni e riferimenti per la rilevazione astronomica; tuttavia, su questa trama di stelle si stende la magia di allegorie, di mostri, di personaggi, di dei antichi, di incontri impossibili che caratterizza, in fondo, tutta la storia iconografica dellastrologia. Le cadenze raffinate dei personaggi e gli abbigliamenti le-

SOPRA: scuola portoghese, Segni dello zodiaco con un gruppo di uomini (i nativi e i figli dei pianeti), tratto da Fisiognomonia di Rolando, pergamena, XIV secolo, Lisbona, Biblioteca del Palacio Nacional de Ajuda. PAGINA A FIANCO: Fratelli Limbourg, Gennaio (con i segni del Capricorno e dellAcquario), tratto da Les Trs Riches Heures du Duc de Berry, 1412-16, Chantilly, Muse Cond.

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gati al gusto delle corti quattrocentesche, sullo sfondo di un giardino fiorito, conferiscono al ruotare delle costellazioni quasi il ritmo di una danza aristocratica, lontanissima dalle aspre immagini del lavoro nei campi del Medioevo. La raffigurazione di temi zodiacali negli arazzi trover il suo culmine durante il primo decennio del Cinquecento, con lesecuzione dei dodici Arazzi dei Mesi commissionati dal governatore di Milano Gian Giacomo Trivulzio, e tessuti a Vigevano seguendo i cartoni di Bramantino. Nelle corti tardogotiche (dove i segni zodiacali arrivano perfino sulle carte da gioco, come quelle realizzate da Andrea Mantegna per gli svaghi dei Gonzaga, signori di Mantova) lastronomo aveva un ruolo centrale nella vita quotidiana del signore e anche nellorientamento politico e militare della dinastia: sembra che il duca di Ferrara Lionello dEste fosse ossessionato dalloroscopo al punto da indossare ogni giorno della settimana un abito di colore diverso, in diretto rapporto con i pianeti e le divinit zodiacali. Proprio a Ferrara viene eseguito intorno al 1470 il pi straordinario ciclo di affreschi zodiacali del XV secolo: il salone dei Mesi nel Palazzo Schifanoia. La complessit concettuale delle scene, che comprendono, oltre ai segni zodiacali, i decani, il trionfo delle divinit che hanno domicilio in ciascun segno, le fasi del sole, i riferimenti alle attivit e alle caratteristiche di ciascun mese, sono certamente frutto dellastrologo di corte, Giovanni Bianchini; la concezione complessiva del ciclo affidata al massimo pittore di Ferrara, Cosm Tura, mentre lesecuzione spetta a un gruppo di artisti fra i quali spiccano Francesco del Cossa ed Ercole de Roberti. Un colossale lavoro di gruppo, dunque, il cui frutto, nonostante la scomparsa di alcune scene, resta la pi nota e spettacolare celebrazione figurativa del cosmo zodiacale nellarte europea. La presenza dei decani a Schifanoia (ma anche negli affreschi che rivestono Palazzo della Ragione a Padova e nella volta zodiacale di Roccabianca, oggi conservata nel Castello Sforzesco di Milano) ricorda limportante recupero operato dallastrologia occidentale tra il XIV e il XV secolo. Il culto dei decani, divinit di derivazione egiziana (e come tali ben presenti e riconoscibili nel soffitto astrologico di Dendera citato precedentemente), poi trasformati dalla mitologia indiana, pass per lambiente arabo per mano di Albumasar, in seguito tradotto in latino da Pietro

PAGINA A FIANCO: Scuola spagnola, arazzo con motivi astrologici, XV secolo, Toledo, Museo de Santa Cruz. .

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dAbano e quindi approd sulle pareti di Schifanoia grazie allastrologo e astronomo della corte estense Pellegrino Prisciani. I 36 decani (uno per ogni gruppo di dieci giorni) sono di significato spesso oscuro per noi, e al tempo stesso le loro immagini risultano straordinariamente affascinanti. SantAgostino li considerava demoni, e condann le pratiche magiche che ad essi si appellavano. Nella seconda met del XV secolo la Ferrara degli Este e la Milano degli Sforza (legate anche da vincoli matrimoniali) sono le citt allavanguardia nello studio dellastrologia e nella produzione di opere darte legate allo zodiaco. Il pittore miniaturista milanese Cristoforo De Predis, intorno al 1470, realizza le quindici straordinarie illustrazioni del codice De Sphaera Mundi, il trattato di astrologia medievale composto nel XIII secolo da Giovanni Sacrobosco, sviluppando le indicazioni di Tolomeo. Portato in dono a Ferrara, il codice uno dei tesori della Biblioteca Estense di Modena, e una fonte indispensabile per comprendere il rapporto tra la cultura umanistica, la riscoperta dei miti classici, il legame con il ciclo degli astri, la tradizionale identificazione di influssi zodiacali sul carattere, sulle attitudini e sul lavoro delle persone. Le illustrazioni, a piena pagina, sono dominate dalla raffigurazione fresca e vivace degli dei greco-romani, che appaiono entro grandi cerchi celesti e sono completate dalle immagini di coppie di segni zodiacali. Sotto ai segni e nelle pagine a fronte, entro vasti paesaggi o in raffinate vedute urbane caratterizzate da ardite prospettive, sono rappresentati in modo realistico mestieri, professioni, tipi fisici legati allinflusso astrale. molto interessante notare come in queste miniature, nate nel clima sofisticato delle corti quattrocentesche, alla tradizionale identificazione dei mesi e delle stagioni secondo i lavori agricoli si sostituiscano modelli di vita cittadini, con la rappresentazione di attivit tipicamente urbane.

PAGINA A FIANCO: Francesco del Cossa, Il mese di Aprile, 1467-70, affresco, Salone dei Mesi, Ferrara, Palazzo Schifanoia.

UMANISTI, INTELLETTUALI E ARTISTI APPASSIONATI DI OROSCOPO


Linflusso delle stelle e la compilazione delloroscopo personale non sono affatto legati a superstizioni medievali, ma al contrario hanno trovato un periodo di grande fortuna in coinci37

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denza con il razionale Rinascimento: anzi, il recupero approfondito e aggiornato della cultura classica che caratterizza il rilancio intellettuale del Quattrocento, soprattutto in Italia, si misura anche con lapprofondimento e lo sviluppo di temi zodiacali, e di una loro rilettura in chiave colta, sempre in riferimento alla trattatistica antica, alla mitologia, o, di nuovo, con la religione cristiana rivisitata e rinnovata alla luce del neoplatonismo. Uno dei luoghi pi preziosi in tal senso il Tempio Malatestiano a Rimini. Appena dopo la met del XV secolo il dispotico signore della citt, Sigismondo Malatesta, ordina la ricostruzione di una chiesa precedente in una forma completamente nuova, trasformata nel pantheon della casata e nel tentativo di trasfondere lo spirito e le caratteristiche dei monumenti romani presenti in citt in un edificio sacro cristiano. Autore del progetto, attuato solo in parte, uno dei massimi architetti del XV secolo, Leon Battista Alberti, coadiuvato da una folta schiera di collaboratori e di decoratori. Al corredo di sculture e di pitture partecipano anche protagonisti assoluti dellarte quattrocentesca, come lo squisito scultore Agostino di Duccio e il grandissimo Piero della Francesca, autore di un fondamentale affresco dinastico. Pur trattandosi di una chiesa, il Tempio Malatestiano adotta un lessico architettonico e ornamentale in cui si fondono la consapevole ripresa dello stile romano (archi di trionfo, acquedotti) con la celebrazione araldica del signore e della sua famiglia. Allinterno, una cappella importantissima dedicata allo zodiaco: stupendi bassorilievi, condotti con scalpello finissimo da Agostino di Duccio, raffigurano i pianeti (simboleggiati dai rispettivi dei greco-romani) e i simboli zodiacali entro colonnine e festoni di foglie e frutti di sapore umanistico. La citt di Rimini, nel suo insieme, viene posta sotto il segno del Cancro, raffigurato con balzante naturalismo. Anche Lorenzo il Magnifico era un raffinato cultore dello zodiaco, e alcuni capolavori dellumanesimo fiorentino, compresa la Primavera di Botticelli, sono direttamente collegati con losservazione degli astri e la loro interpretazione simbolica. Lumanista Marsilio Ficino, personaggio fondamentale nella cultura fiorentina del tardo Quattrocento, svolgeva anche le funzioni di astrologo dei Medici. Daltra parte, anche il nonno di Lorenzo il Magnifico, Cosimo il Vecchio de Medici, aveva fatto affrescare un oroscopo nella cupoletta della Sagrestia

Vecchia di San Lorenzo. Nei primi anni del Cinquecento, anche in coincidenza con allineamenti di corpi celesti ritenuti molto pericolosi, lastrologia ha conosciuto un vero e proprio boom internazionale. Il massimo artista e umanista tedesco, Albrecht Drer, era fermamente convinto dellimportanza degli astri nel destino di ogni persona. In modo particolare, Drer ha ripreso e approfondito la dottrina ari-

SOPRA: Albrecht Drer, Mappa dellemisfero settentrionale, 1515, incisione, collezione privata.

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stotelica dei quattro umori, i fluidi che scorrono allinterno del nostro corpo (sangue, flegma, bile nera e bile gialla), la cui prevalenza legata allinflusso dei pianeti. In termini pi specifici, Drer credeva nella medicina astrologica (definita anche con il termine di origine greca melothesia), la disciplina che assegna la salute delle singole parti del corpo allinflusso di un pianeta o di un astro. Drer che probabilmente oggi verrebbe definito un ipocondriaco era personalmente convinto di soffrire di melancolia, leccesso di bile nera causato dal nefasto influsso di Saturno sulla milza; in una celebre incisione, inoltre, il maestro tedesco avvalora lipotesi astrologica della comparsa della sifilide in Europa, causata dalla congiunzione di Giove e Saturno nel segno dello Scorpione durante il 1484. Grazie alla sua insuperabile capacit di incisore e alla frequentazione di astrologi, Drer ha anche realizzato nel 1515 delle grandi, spettacolari carte dei cieli settentrionale e meridionale, con laccurata raffigurazione non solo dei dodici segni zodiacali, ma anche delle costellazioni e dei paranatellonta. Agli angoli della mappa dellemisfero settentrionale sono raffigurati i quattro grandi astrologhi dellantichiti: il greco Arato, legiziano Tolomeo, il romano Manilio e larabo Al-Sufi. Lattenzione ai fenomeni astrali dei primi anni del Cinquecento e il desiderio di un sincretismo tra diversi saperi attraverso i

SOPRA: Giorgione, Fregio di Castelfranco, particolare con la sphera mundi, 1500 circa, Castelfranco Veneto (Treviso), Casa Pellizzari. PAGINA A FIANCO: attribuito a Niccol da Varallo, Volta della sala di Griselda, (copia esistente presso il castello di Roccabianca), 1458-1564, affresco, Roccabianca (Parma), Castello di Roccabianca.

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tempi, le religioni e i continenti accomunano Drer e Giorgione: fra laltro, i due pittori si sono certamente incontrati in occasione dei due soggiorni compiuti dal maestro tedesco a Venezia. Nel centro di Castelfranco Veneto, la cittadina natale di Giorgione, si trova Casa Pellizzari, a lungo (ma a torto) identificata con la residenza dellartista. Nella sala principale del palazzetto, Giorgione ha dipinto ad affresco una suggestiva fascia decorativa, con immagini in chiaroscuro di tonalit bruno/ocra, quasi unalternativa pittorica alle tarsie lignee degli studioli rinascimentali dellItalia centrale. Tra gli strumenti della conoscenza Giorgione ha raffigurato in grande evidenza oggetti e simboli legati alla rotazioni degli astri: un grande globo celeste con lindicazione della fascia zodiacale, una sfera armillare, due diagrammi con le eclissi di sole e di luna. Una passione per il cosmo che il grande e ancora in parte misterioso pittore, informato sulla scienza araba e sulla cabala ebraica, ha ribadito anche in uno dei suoi massimi capolavori, i Tre filosofi conservato a Vienna.

LAPOTEOSI DELLO ZODIACO NELLA NASCIMENTALI

ROMA DEI PAPI RI-

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Pur tenendo conto della contemporanea fioritura di studi astrali a Istanbul, Venezia, Milano, Mantova e Norimberga, allinizio del Cinquecento, Roma si impone senza alcun dubbio come la vera capitale dellastrologia rinascimentale, con memorabili esiti artistici. Ad esempio, il colto e ricchissimo banchiere senese Agostino Chigi fa affrescare da Baldassarre Peruzzi il proprio oroscopo, illustrando laspetto del cielo nel momento della sua nascita (il 30 novembre 1466, alle 21,30) sulla volta della camera da letto nella splendida villa della Farnesina, in riva al Tevere. In una misura che oggi potrebbe apparire sorprendente o perfino eretica, i grandi papi del XVI secolo erano estremamente sensibili al tema delloroscopo, tanto da inserire raffigurazioni zodiacali nel cuore del Vaticano. Nella meravigliosa Stanza della Segnatura (realizzata tra il 1508 e il 1511), papa Giulio II Della Rovere chiede a Raffaello di affrescare la configurazione del cielo nel momento della sua elezione a pontefice; pochi anni dopo il suo successore, Leone X de Medici (figlio di Lorenzo il Magnifico) far a sua volta dipingere la volta della Sala dei Pontefici con la propria disposizione

zodiacale, mettendo in evidenza il segno del Leone. Nella Stanza della Segnatura, Raffaello rappresenta il cielo di Roma al momento dellelezione al soglio pontificio di Giulio II, avvenuta tre ore dopo il tramonto del 31 ottobre 1503, sotto la costellazione dello Scorpione. Si tratta del momento di massimo successo dellastrologia nella cultura occidentale: allapogeo del Rinascimento, il papa, il capo della Cristianit, era talmente fiducioso nei pronostici delle stelle da aver rimandato pi volte la sua incoronazione perch essa avvenisse in un momento favorevole e di buon auspicio. Laffresco di Raffaello propone una significativa novit, destinata a trovare vasto seguito: i cieli raffigurati con le personificazioni degli astri non sono pi, come nel secolo precedente, una specie di talismano che visualizza lo schiacciante potere celeste sulluomo; sono invece firmamenti correttamente misurati che rivelano il diffondersi di un forte interesse scientifico verso lastronomia; un processo in crescita durante il secolo, che determiner il progressivo abbandono delle fantasiose decorazioni astrologiche, e la nascita, per contro, delle immagini cartografiche del firmamento stellato, come quelle eseguite da Albrecht Drer nel 1515 per il cardinale Lang von Wellenburg e pubblicate a stampa con il sigillo dellimperatore Massimiliano I dAsburgo. Sempre in Vaticano, dopo il binomio Giulio II-Raffaello, il tema dellastrologia papale si ripropone con Clemente VII e Perin del Vaga, nella decorazione della volta della Sala dei Pontefici; e poi, per tutto il XVI secolo, riferimenti iconografici cosmici continueranno a comparire nelle decorazioni dei pi esclusivi palazzi romani, spesso dietro committenze di alti ecclesiastici e con un forte portato intellettuale. Giusto allo scadere del secolo, per il cardinale Giovanni del Monte il giovane Caravaggio realizzer il suo unico dipinto murale, con la triade alchemica formata da Plutone, Giove e Nettuno in un soffitto di forte ed esoterico contenuto astrologico.

IL MANIERISMO E IL TARDO RINASCIMENTO: ZODIACO E POTERE


Nel Cinquecento, nello stesso periodo del grande successo dello zodiaco nella cultura artistica romana, anche a Milano (ciclo dei dodici arazzi dei Mesi, tessuti su cartoni di Bramantino) e a

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Mantova (affreschi nella sala dello Zodiaco di Palazzo dArco, cicli astrologici di Palazzo Ducale e di Palazzo Te, dipinti rispettivamente da Lorenzo Costa il Giovane e da Giulio Romano) vedono la realizzazione di serie di scene astrologiche di grande complessit e ricchezza. Palazzo Te, la straordinaria villa di delizie progettata e decorata da Giulio Romano per Federico Gonzaga, uno scenario privilegiato per osservare gli sviluppi della cultura astrologica nel pieno Cinquecento, e per verificare i complicati intrecci simbolici con la letteratura classica, con rari e poetici miti, con riferimenti al potere, allaraldica e al destino della famiglia egemone. Il veronese Domenico Riccio, detto Brusasorci, formatosi nellambiente del Manierismo veronese e memore della lezione di Giulio Romano in Palazzo Te a Mantova, decora nel 1558 la cosiddetta Sala del firmamento o dello zodiaco a Palazzo Chiericati a Vicenza. Lo splendido affresco, voluto dallumanista e nobiluomo vicentino Girolamo Chiericati, rappresenta i dodici segni zodiacali e tutte le costellazioni allora note, esemplate sulle xilografie di Drer del 1515. Sempre in ambito veneto, un altro artista, questa volta di origine nordica ma attivo soprattutto in area trevigiana, Ludovico Toeput detto Pozzoserrato, decora negli anni ottanta del Cinquecento una piccola sala a Villa Chiericati presso Longa di Schiavon (Vicenza). La sala, chiamata Stanza dei paesaggi, rappresenta un bellissimo esempio di ciclo dedicato allo scorrere del tempo e delle stagioni, cui corrispondono, a due a due, i dodici segni zodiacali. La passione per lastrologia, vista come legittimazione della conquista di un predominio politico, continuer per lintero Rinascimento, con particolari espressioni artistiche nellambito della potente dinastia dei Farnese (come si pu vedere nella sontuosa villa di Caprarola, dove splende forse in assoluto la pi bella e completa volta zodiacale dellintera pittura occidentale), nelle opere commissionate dai granduchi medicei a Firenze, e nellinesauribile curiosit verso ogni genere di scienze occulte da parte dellimperatore Rodolfo II dAsburgo, nella fantastica reggia che domina la magica Praga. Nonostante il travagliato scisma della Riforma luterana, lastrologia resta sempre bene accetta in seno al Cristianesimo: durante la Controriforma sono state persino realizzate delle

PAGINA 44: Domenico Riccio detto Brusasorci, veduta dinsieme della volta della Sala del Firmamento o dello Zodiaco, 1558, affresco, Vicenza, Palazzo Chiericati. PAGINA 45: Giulio Romano e collaboratori, Sala dei Venti, 1527-28, affresco e stucco policromo, Mantova, Palazzo Te.

PAGINA A FIANCO: Giovanni Antonio da Varese detto il Vanosino e Raffaellino da Reggio, Sala del Mappamondo, 1573, affresco, Caprarola, Palazzo Farnese. PAGINA 48-49: Giovanni Antonio da Varese detto il Vanosino, volta della Sala del Mappamondo, 1573, affresco, Caprarola, Palazzo Farnese.

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mappe celesti in cui le figure dei santi o alcuni oggetti liturgici prendono il posto delle tradizionali figurazioni astrali. Fino a tutto il Cinquecento, i massimi scienziati del cosmo, come Regiomontano e Keplero, erano anche apprezzati e ben pagati astronomi. Il danese Thyco Brahe, astronomo e astrologo alla corte di Rodolfo II, ha addirittura progettato una vera e propria cittadella dedicata allo studio del cielo, chiamata Uranopolis. Per una singolare ma non casuale coincidenza, pochissimi anni dopo, appena al di l del crinale dellanno 1600, il gesuita italiano Matteo Ricci si affermava nel cuore della Cina imperiale come apprezzato conoscitore del moto degli astri, e il suo contributo fondamentale per la realizzazione di un osservatorio astronomico sui tetti della citt proibita di Pechino. Un altro gesuita, padre Athanasius Kircher, trasforma la propria residenza romana in uno stravagante museo, in cui si accumulano oggetti naturali, opere darte, stranezze di ogni continente, ma sempre sotto la vigile volta del cielo, dipinta sui soffitti in modo da simulare uno zodiaco continuamente rotante sopra la testa degli sbalorditi visitatori.

SOPRA: Giulio Romano e collaboratori, Il segno del cancro, 1527-28, stucco policromo, Sala dei Venti, Mantova, Palazzo Te. PAGINA A FIANCO: Ludovico Toeput detto Pozzoserrato, in senso orario dallalto: Paesaggio primaverile sotto il segno dellAriete e del Toro; Paesaggio sotto il segno dei Gemelli e del Cancro; Paesaggio estivo sotto il segno del Leone e della Vergine; Paesaggio invernale sotto il segno dellAcquario e dei Pesci; Paesaggio sotto il segno del Sagittario e del Capricorno; Paesaggio autunnale sotto il segno della Bilancia e dello Scorpione; 1580-85, affresco, Stanza dei paesaggi, Longa di Schiavon (Vicenza), Villa Chiericati.

GLOBI E MAPPE CELESTI NELLEUROPA BAROCCA


Let barocca, con la sua caratteristica combinazione di metodo scientifico e di dirompente fantasia, segna lultimo grande trionfo delliconografia zodiacale: e forse non a caso, proprio lambiziosa corte di Parigi ne accoglie i risultati pi importanti. Il fastoso ciclo pittorico predisposto dallanversese Jacob Jordaens per un soffitto del palazzo del Luxembourg a Parigi mostra le tradizionali personificazioni dei segni tradotte con rubensiana esuberanza, in immagini palpitanti di vita e di colore; in parallelo, anche grazie allevoluzione delle tecniche tipografiche, trovava eccezionale sviluppo la realizzazione di mappe stellari e di spettacolari globi, con lindicazione dei pianeti, delle costellazioni, dei cicli zodiacali, nel tentativo di trovare connubio tra osservazione scientifica e astrologia. Il massimo interprete di questa particolare forma di rappresentazione figurativa delluniverso stato il frate francescano veneziano Vincenzo Coronelli (1650-1718), figura affascinante e poliedrica di teologo, matematico, astrologo, erudito geniale, autore di trattati teorico-pratici di grande successo. La specialit per la quale Coronelli era celebre in tutta Europa era la realizzazione di grandi globi, con la raffigurazione della terra o del cielo. Nel 1681, per intervento del cardinal dEstres, ambasciatore del Re Sole a Roma, Coronelli si trasfer a Parigi, per seguire la realizzazione di due enormi globi, uno celeste e uno terrestre, la cui decorazione pittorica venne affidata al pittore e miniaturista Jean-Baptiste Corneille. I due globi di Coronelli, con un diametro di quasi quattro metri, destinati alla corte di Luigi XIV, sono ora appesi in una apposita sala nella Bibliothque Nationale de France a Parigi, di cui costituiscono uno dei pi impressionanti tesori. Una menzione particolare merita il cartografo tedescoolandese Andreas Cellarius, autore della famosa Harmonia Macrocosmica, un atlante che illustra e descrive i planisferi di Tolomeo, Copernico e Tycho Brahe, pubblicato ad Amsterdam nel 1660. Le meravigliose tavole, opera di diversi incisori e illustratori, soltanto alcuni dei quali noti, presen-

PAGINA A FIANCO: Jacob Jordaens, Il segno del Capricorno, 1641 circa, Parigi, Palais du Luxembourg.

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tano i segni zodiacali accanto alla rappresentazione delle orbite dei pianeti, a testimoniare ancora una volta il connubio strettissimo tra astronomia e astrologia nellet barocca. Nonostante gli sforzi di Coronelli e di numerosi cartografi, specialmente dellEuropa settentrionale, il fascino delle mappe stellari, lo studio moderno degli astri, a partire dal XVII secolo, con Galileo e con Newton, ha dimostrato come le combinazioni di corpi celesti nella fascia zodiacale sia sostanzialmente casuale, basata solo sulla apparenza ad occhio nudo della volta celeste, mentre di fatto le associazioni e i disegni di correlazione riguardano corpi celesti lontanissimi fra loro, su differenti piani di profondit del cosmo, appartenenti anzi in molti casi a costellazioni diverse. Risale a questo periodo laffermazione di William Shakespeare, Non bisogna affidare il nostro destino alle stelle, ma a noi stessi, che peraltro ammette implicitamente la diffusione delloroscopo, a tutti i livelli sociali. Con laffermarsi della scienza moderna lastronomia e lastrologia, che erano state fino ad allora inscindibilmente legate, hanno preso strade diverse, e nella pittura barocca si osservano talvolta curiosi tentativi di fondere insieme le nuove, corrette osservazioni astronomiche con gli antichi tracciati figurativi dello zodiaco tradizionale: e nonostante tutto, le evidenze scientifiche, favorite da telescopi sempre pi perfezionati, non hanno minimamente scalfito labituale rotazione dei dodici segni, sostanzialmente fissata e codificata dai trattati astronomicogeografici di Claudio Tolomeo, nel II secolo dopo Cristo.

PAGINA A FIANCO: Andreas Cellarius, Tycho Brahe (dettaglio da una mappa che mostra il suo sistema di orbite planetarie) tratto da Atlas Coelestis seu harmonia macrocosmica, pubblicato nel 1661 ad Amsterdam da Joannes Janssonius, collezione privata. PAGINE 56-57: Andreas Cellarius, Il sistema copernicano, tratto da Atlas Coelestis seu harmonia macrocosmica, pubblicato nel 1661 ad Amsterdam da Joannes Janssonius, Londra, The British Library.

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I SEGNI ZODIACALI
IMMAGINI E SIGNIFICATO

ARIETE
21 MARZO 20 APRILE PRIMO SEGNO DELLELEMENTO FUOCO CARDINALE DOMICILIO PRIMARIO DI MARTE CORRISPONDENZA STAGIONALE: LA FINE DELLINVERNO.
Primo segno della cintura zodiacale, lAriete rappresenta la rinascita del Sole dopo le tenebre invernali e lenergia rigeneratrice del cosmo. Cade in Ariete lequinozio di primavera, quando la natura si risveglia ed scossa da profondi fremiti fecondatori: gli steli di grano spuntano nei campi, le gemme sugli alberi, le giornate si allungano.

IL MITO
Tra i miti legati al segno dellAriete, il pi noto quello degli Argonauti alla conquista del vello doro. Frisso, figlio di Nefele e del re di Beozia, minacciato di morte dal padre, quando la madre invia in suo soccorso un ariete dal vello doro, che carica in groppa Frisso e la sorella Elle e li strappa alla morte. Ma mentre sorvolano il mare, Elle cade tra i flutti (e quella parte di mare da allora sar chiamata Ellesponto), mentre Frisso giunge sano e salvo in Colchide, dove sacrifica lariete a Zeus, offrendogli il prezioso vello, che da quel momento viene sorvegliato da un drago. Morto Frisso, in Beozia si susseguono le carestie: solo riportando a casa il vello doro esse avranno fine. Ma Pelia ha usurpato il trono al nipote Giasone, che lo reclama; Pelia gli promette la restituzione del regno in cambio del vello. Giasone arma la nave Argo con 55 marinai, e dopo innumerevoli peripezie raggiunge la Colchide. Qui il re Eete, in cambio del dono, sottopone leroe a prove praticamente insormontabili. Ma la figlia del re, Medea, maga e sacerdotessa di Ecate, innamoratasi di Giasone, lo sostiene in cambio della promessa di portarla in Grecia come sua sposa. Dopo molte prove, e dopo che Medea ha addormentato
PAGINA A FIANCO: Vincenzo Coronelli e Jean-Baptiste Corneille, Costellazione dellAriete, 1681-84, acquarello, particolare del globo con la mappa celeste, Parigi, Bibliothque Nationale de France.

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il drago con un filtro magico, Giasone simpossessa del vello e lo porta ad Eete, che per non rispetta i patti; allora Giasone si imbarca, portando con s Medea: durante la fuga, la donna giunge a uccidere il padre e il fratello. Giasone, ingrato, si disamora presto della donna e sceglie la giovane e ricca Creusa come compagna. Pazza di gelosia e di umiliazione, Medea si vendica uccidendo sia Creusa, sia i figlioletti avuti con Giasone, e si uccide.

CARATTERISTICHE DEL SEGNO


Il mito di Giasone e Medea, quasi un romanzo davventure infarcito di traversie e colpi di scena, condito di sangue, tradimento e morte, riassume in s le coordinate del segno: intraprendenza, indipendenza, spirito davventura, ottimismo fino allincoscienza, passionalit, energia indomita nel superare tutti gli ostacoli, capacit di sacrificarsi per un obiettivo, ma anche istinti distruttivi, sottovalutazione dei rischi, mancanza di intuito, incostanza, amore per la sfida fine a se stessa, dispersivit. LAriete il primo segno, cardinale perch, come il Cancro, la Bilancia e il Capricorno, inaugura la stagione (apre i cardini). La chiave del segno proprio linizio, il piacere, o meglio, il bisogno di intraprendere, incominciare qualcosa, senza necessariamente concludere. Come la natura in primavera si risveglia in modo prepotente scorrono tumultuose le acque nei torrenti per il disgelo, forzano i rami le gemme, gli steli le zolle cos lAriete teso ad affermare in modo perentorio il suo Ego nel mondo, grazie a un carattere impulsivo, sicuro di s, autoritario, energico, sbrigativo, incurante dei dettagli. il pioniere che parte allavventura, che apre la strada, che intraprende per primo il cammino che altri seguiranno, sia esso il lavoro o una conquista amorosa o un obiettivo in cui brucia tutte le sue energie, fino a svuotarsi e a precipitare in improvvisi smarrimenti; che per durano poco, fino alla prossima sfida, da affrontare gettandosi il passato dietro le spalle, senza rimpianti n rimorsi. Quella dellAriete non la fiamma dorata del Leone, che fa maturare le spighe e dona al cuore calore e stabilit, n il

PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Marte e i suoi figli (con i segni zodiacali dello Scorpione e dellAriete), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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sacrificio di s: il legame simbolico con la Pasqua resta fortissimo, nonostante la data non sempre corrisponda perfettamente. LAriete si associa al Cristo Buon Pastore; lAgnello, il cui sangue lava i peccati del mondo, si sacrifica, ma trionfa sulla morte. NellApocalisse, lAgnello esercita la sua giusta collera, muove guerra e vince, manifestando doti spiccatamente arietine.

LARIETE NELLARTE
Una delle pi antiche rappresentazioni del segno dellAriete in una fascia a bassorilievo con il ciclo dei mesi allinterno della Basilica di San Marco, databile al 1200 circa. Il mese di aprile (dal latino aperire, aprire) associato allAriete e identificato come un giovane pastore che porta sulle spalle un agnello, allusione al sacrificio e ai riti pasquali che cadono in questo periodo dellanno. In una mano il pastore tiene un ramo pieno di gemme sul punto di schiudersi, o gi sbocciate, emblema della primavera. Ai piedi del pastore si erge lanimale simbolo del segno, dal folto vello arricciato. La semplice efficacia narrativa dello stile romanico, evidente nelle membra nerborute del pastore, nelle rozze calzature, nella tunica tirata sui fianchi per non impacciare i movimenti, ben si presta a raffigurare le caratteristiche di essenzialit quasi spartana del segno. Di potente espressivit la rappresentazione dedicata allAriete nel ciclo di affreschi di Palazzo Schifanoia a Ferrara. Nella parte superiore del mese, in questo caso marzo, dedicata agli dei dellOlimpo in trionfo, vediamo Pallade Atena con la Gorgone sul petto e la lancia in mano, su un carro trainato da liocorni; a sinistra il gruppo dei discepoli della dea, medici, poeti, giuristi; a destra, in primo piano, tre donne, probabilmente le Parche, dietro altre tre figure femminili intente al telaio, osservate da una schiera di eleganti spettatrici. Per un antico vaticinio, chi viene alla luce sotto la costellazione dellAriete particolarmente versato nei lavori che riguardano il maneggio della lana, adombrata nel mito del vello doro. Nella fascia mediana, su un fondo blu lapislazzuli, spicca lanimale simbolo, lariete dalle corna ricurve e dal profilo

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fuoco azzurro dello spirito sagittariano, che si eleva verso mete superiori; ma il rosso fal che divampa improvviso, e che spesso si smorza in modo altrettanto subitaneo, lo scatto dira che accende lo sguardo e fa pronunciare parole brutali, la passione erotica che infuoca i sensi e fa ribollire il sangue, ma presto si spegne nel classico fuoco di paglia. Il dubbio, la riflessione ponderata, lanalisi non rientrano nelle caratteristiche dellAriete, che affronta ogni problema con i i colpi di testa tipici dellanimale in cui viene identificato (e lAriete governa proprio la testa e il cervello). N potrebbe essere altrimenti, per un segno governato da Marte, il rosso pianeta della guerra, lAres greco, il cui nome significa maledizione, danno, violenza. Figlio di Zeus e di Era, gigantesco, armato di tutto punto (come appare nella bella immagine del codice De sphaera mundi del miniaturista Cristoforo De Predis), odiato in tutto lOlimpo, passa il tempo ad attaccar briga e a lanciare grida belluine. Archetipo dellorgano sessuale maschile, e della forza incontrollata che lo dirige, Marte conquista e fa sua la bella Afrodite/Venere. Linflusso marziano dona ai nati nel segno dellAriete coraggio, o meglio sprezzo del pericolo, aggressivit, attitudine al comando, rapidit di decisione, assoluta mancanza di diplomazia e di tatto. In questo temperamento diretto e brutale non mancano aspetti di generosit disinteressata, fino al

SOPRA: Francesco del Cossa, Il segno dellAriete e i suoi tre decani, 1469, affresco, particolare del mese di Marzo, Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi.

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camuso. Esso circondato dalle tre enigmatiche figure, che impersonano i decani. Il primo decano luomo nero dagli occhi arrossati, laspetto adirato, le vesti bianche strappate cinte da una corda tenuta ostentatamente in mano: il custode del segno. Proprio sopra lariete campeggia il secondo decano, una donna vestita di rosso, forse identificabile in Cassiopea; alla sua destra il terzo decano unelegante figura di giovane riccamente abbigliato che reca in una mano una freccia, allusiva a Marte, nellaltra un cerchio, riferimento al circulus lacteus (la Via Lattea) e dei lacci, attribuiti alla costellazione dellAuriga, uno dei paranatellonta. Lintero mese di marzo opera di Francesco del Cossa, che, rispetto al linguaggio fantasioso di Tura, elabora una scrittura pi asciutta, morbida e plastica, caratterizzata da un vigoroso cromatismo e da una resa prospettica efficace e monumentale, che ben traduce in pittura le ambizioni della corte di Borso dEste. Straordinaria per spiegamento di mezzi decorativi, per fastosit cromatica, per ricchezza di invenzioni iconografiche la sala dello Zodiaco, affrescata dal pittore e architetto Giovanni Maria Falconetto intorno al 1520 in un padiglione nel giardino di Palazzo dArco a Mantova. Le quattro pareti della sala sono adorne dei segni zodiacali, uno su ciascuno dei lati brevi, cinque su entrambi i lati lunghi, cos che, con correttezza filologica, i segni in opposizione si fronteggiano: allAriete si oppone la Bilancia, al Toro lo Scorpione, di fronte ai Gemelli scalpita il Sagittario, e cos via. Le diverse immagini zodiacali discendono direttamente dallaffresco attribuito a Pinturicchio nel palazzo di Domenico della Rovere a Roma, di cui restano pochi lacerti, e sono state formulate secondo un criterio che si ripete in modo simile nei vari segni, e che ha come leit motif la descrizione dellattivit del mese. LAriete posto sulla parete settentrionale, sormontato dal fregio con il ratto di Europa, e da due medaglioni allantica, con Giulio Cesare e Augusto. Sotto larco dipinto campeggia il candido animale, su un cielo percorso da soffici nuvole. Al di sotto, per rappresentare lattivit del mese, cio la vita militare che riprendeva in marzo (il nome del mese viene appunto da Mars, secondo Ovidio), il pittore ricorre

PAGINA A FIANCO: Francesco del Cossa, Il mese di Marzo, 1469, affresco, Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi.

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ad un celebre episodio della storia romana: Muzio Scevola, davanti a Porsenna e a un militare, tiene impassibile la mano sul braciere. Sullo sfondo, lArena di Verona, alla cui destra una figura femminile tiene per i capelli un fanciullo davanti ad un uomo: si tratta probabilmente di Medea e di Giasone, protagonisti del mito del vello doro. Si notano anche, davanti ad una pozza dacqua, due personaggi, uno dei quali intento a bere, e due arieti. La scena fa riferimento a un mito riportato da Igino: un ariete, miracolosamente uscito dalla sabbia del deserto di Ammone, sarebbe apparso allesercito assetato di Bacco e lavrebbe condotto ad una sorgente. Riconoscente, Bacco avrebbe chiesto a Zeus di collocare lAriete tra le costellazioni. Cos avvenne: la costellazione fu intitolata aequinoctialis aries e sul luogo in cui fu trovata lacqua Bacco eresse un tempio dedicandolo a Giove Ammonio (cio sabbioso). In questo splendido ciclo Giovanni Maria Falconetto, pi noto come architetto, dimostra di essere passato dalliniziale gusto mantegnesco allammirazione per Raffaello e per lantichit classica, contribuendo a diffondere nellItalia settentrionale una raffinata interpretazione della cultura romana antica.

GLI ARTISTI DEL SEGNO


Soleva anco spesso, et io lho pi volte veduto e considerato, andare la mattina in buona hora a montar sul ponteSoleva, dico dal nascente sole insino allimbrunita sera, non levarsi mai il pennello di mano, ma scordandosi il mangiare e il bere, di continuo dipingereLho veduto, secondo che il capriccio o il ghiribizzo lo toccava, partirsi di mezzogiorno, quando il Sole in Leone, da Corte Vecchia,e venirsene dritto alle Grazie, et una o due pennellate dare ad una di quelle figure, e di subito partirsi, ed andare altrove. Il novelliere Matteo Bandello cos ricorda il metodo di lavoro, o meglio lassenza di un metodo, da parte di Leonardo, intento a dipingere il Cenacolo tra il 1494 e il 1498. Queste parole, di grande interesse storico, sono al contempo una testimonianza viva del temperamento arietino del da

PAGINA A FIANCO: Giovanni Maria Falconetto, Il mese di Marzo e il segno dellAriete, 1520 c., affresco, Mantova, Palazzo dArco.

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Vinci, nato il 15 aprile 1452. Pioniere in tutti i settori dellumano sapere, dalla meccanica alla botanica, dallingegneria allanatomia, dalla fisica allidraulica, dallarchitettura alla scultura alla pittura, Leonardo ha espresso in pieno le caratteristiche del segno, in particolare quellaudacia nellesplorare nuovi territori, nel tentare strade mai prima percorse, nello sperimentare soluzioni inedite, mosso da uninesausta sete di conoscenza. Omo sanza lettere, come egli stesso si definiva, Leonardo non un intellettuale, e al mondo dei libri, che in parte gli sfuggiva, reagisce proclamando leccellenza della natura e la superiorit della sperienzia sulla teoria. Da buon Ariete animato da spirito guerriero, nel furore turbinoso dei corpi avvinghiati, dei destrieri impennati nel cartone con La battaglia di Anghiari Leonardo ci ha lasciato una delle pi stupefacenti ed efficaci rappresentazioni della brutalit cieca della guerra che sia mai stata prodotta. Negli spettacoli naturali che pi lo interessano si ritrova sempre quellantagonismo, quel principio di energia, di moto dirompente, che vince linerzia della materia, cos insito nel primo segno, teso a balzar fuori dallindefinito e notturno universo pescino. Anche il divino Raffaello Sanzio vede la luce sotto la costellazione dellAriete, il 6 aprile 1483. E se larte di questo campione riconosciuto del Rinascimento sembra espressione di un sublime controllo, di una compiuta misura, sorrette da un perfetto equilibrio tra forma e contenuto, lontana dagli eccessi arietini, c un dettaglio biografico non di poco conto che fa quadrare i conti. Il 6 aprile, venerd santo, del 1520, lartista, amato e onorato da tutti per il suo carattere generoso e solare, muore. Vasari ci spiega come Raffaello fosse persona molto amorosa e affezionata alle donne, e di continuo presto ai servigi loro, ci ricorda che egli, promesso sposo di una nipote del cardinal Bibbiena, amando invece clandestinamente e oltre misura la Fornarina, continu fuor di modo i piaceri amorosi, onde avvenne che una volta fra laltre disordin pi del solito, fu colto da una violenta febbre e senza aver osato confessare i suoi stravizi ai medici, che lo salassarono, si spense il 6 aprile, lo stesso giorno in cui cadeva il suo trentasettesimo compleanno. In questa morte, cos drammatica ma anche paradossalmente cos vi-

talistica, ci sono tutta la sfrenatezza erotica, la passionalit, listintivit selvaggia tipiche dellAriete, che si consuma fino a bruciarsi nellestasi dei sensi. La natura ardente e appassionata, generosa di s fino allautodistruzione, insofferente verso le convenzioni borghesi; lindole schietta, priva di filtri intellettualistici, anche ingenua, dellAriete spiccano con evidenza esemplare nella figura tormentata e infelice di Vincent Van Gogh, nato il 30 marzo 1853. Egli riassume i principali difetti dei nati nel suo segno, come larroganza, lestrema suscettibilit, la tendenza allira, legoismo. Persino dal punto di vista fisico Van Gogh incarna il classico tipo Ariete, che tende ad essere chiaro di capelli e di occhi, la fronte alta, soggetta a precoci stempiature, il capo che in qualche modo assomiglia a quello dellanimale, come si nota nellAutoritratto del 1888. E quella mutilazione allorecchio, e la revolverata con cui si spara a 37 anni, il 27 luglio 1890Come si detto, la testa lorgano bersaglio di traumi ed accidenti nellAriete. Non un caso se il legame con lamico Gauguin termina drammaticamente: era impossibile che la natura ordinata e cerebrale di Paul potesse resistere a lungo accanto al disordine, alla frenesia produttiva, allemotivit esasperata di Vincent, alle sue sfuriate plateali che mettono in fuga lamico, il quale, da buon Gemelli, di fronte a eccessive sollecitazioni emozionali, si dilegua come uno sbuffo di fumo! Ma oltre ai dettagli biografici sono proprio le opere di Van Gogh ad esprimere come meglio non si potrebbe la temperie rovente dellanimo arietino: come nei Girasoli, per esempio, dove ununica tonalit di giallo, declinata in tutte le sue variazioni, segna sulla tela unesplosione di luce e di energia. In una lettera al fratello Theo, Vincent scrive: Si prova qualcosa di straordinario ad entrare nel fuoco. Quel fuoco divorante che lo ha letteralmente arso per tutta la sua travagliata esistenza rivive nella sua vasta produzione, che liquida definitivamente i miti ottimistici del Positivismo ottocentesco e apre al grido dellanima espressionista, e allarte moderna.

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TORO
21 APRILE 21 MAGGIO PRIMO SEGNO DELLELEMENTO TERRA FISSO DOMICILIO PRIMARIO DI VENERE CORRISPONDENZA STAGIONALE: LA PRIMAVERA PIENA
Il Toro il primo segno di Terra e come gli altri segni fissi coincide con la fase culminante della stagione. Il suo ritmo si fa pi pacato rispetto ai tempi frenetici del periodo precedente, allinsegna dellAriete: lesistenza del singolo perde la sua importanza egocentrica, diventa veicolo di una nuova vita, in profonda comunione con la natura.

IL MITO
Lanimale simbolo ricorre nel mito, sia sotto le mentite spoglie con cui Zeus si presenta ad Europa, sia nella figura mostruosa del Minotauro. Gioca sulla spiaggia fenicia di Sidone la ninfa Europa con le compagne; la vede Zeus, se ne incapriccia e, trasformatosi in candido toro dalle superbe corna, le appare e singinocchia ai suoi piedi. Europa, incantata, lo accarezza, lo inghirlanda, gli sale in groppa. Il mansueto animale trotterella sulla battigia, ma ad un tratto si inoltra deciso nel mare, trasportando la fanciulla a Creta, dove, tornato nelle sembianze di Zeus, la fa sua. A ricordo dellevento il dio colloca un toro fra le costellazioni. Dallamplesso con il re dellOlimpo nascono tre figli, uno dei quali Minosse; poi Europa viene data in sposa al re di Creta. Quando questi muore, Minosse entra in lite con i fratelli per il regno. Allora egli si rivolge a Poseidone, chiedendogli di far uscire dal mare un toro che legittimi il suo potere, e lui in cambio glielo offrir in olocausto. Il dio invia uno splendido animale, cos bello che Minosse decide di sacrificarne un altro al suo posto, che ha una macchiolina nera sotto la coda. Il dio si adira e il toro infuriato semina il terrore nella regione; non bastasse, Pasifae, la moglie di Minosse, si invaghisce dellanimale, si fa costruire da Dedalo una vacca lignea
PAGINA A FIANCO: Giovanni Maria Falconetto, Il mese di aprile e il segno del Toro, particolare, 1520 c., affresco, Mantova, Palazzo dArco

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dove si nasconde e si congiunge al toro. Dalla bestiale unione nasce il Minotauro, mostro con il corpo di uomo e la testa di toro, che viene rinchiuso da Minosse nel labirinto; sar ucciso da Teseo, aiutato da Arianna, figlia di Minosse e Pasifae. Nel Cristianesimo il taurus identificato con il Cristo che si sacrifica e resuscita per salvare gli uomini. Ma la Chiesa avr timore di questo riferimento, che evoca il paganesimo (ne resta una traccia nello spettacolo sanguinario della corrida), e le accantoner, conservandone una reminiscenza nel bue, simbolo dellevangelista Luca. Si tratta di miti in cui il sangue si mischia a sesso, bellezza, procreazione, pur se forzata o mostruosa: elementi che sono alla base delle pi profonde pulsioni taurine.

CARATTERISTICHE DEL SEGNO


Forte come un toro, si dice; e i caratteri fondanti dei nati nel segno sono proprio la forza e la resistenza, sia fisiche sia psichiche, che si manifestano nella quotidianit come metodo, tenacia, pazienza, determinazione nel perseguire gli obiettivi prefissati, Nel periodo della piena primavera la natura ha come scopo la riproduzione, una priorit vitale da cui non ci si pu distrarre, pena lestinzione. Cos il Toro segno concreto per eccellenza, lontano dalle astrazioni, alieno dai voli pindarici della fantasia, attaccato ai beni materiali che danno sicurezza (Minosse non vuole rinunciare al bellissimo toro inviato da Poseidone, e gliene rifila un altro). Teso allaccumulo, il Toro si applica con seriet e spirito di sacrificio a costruirsi una carriera, mattone su mattone; ma durante il percorso non disdegna di soddisfare i propri appetiti, intesi sia in senso letterale sia metaforico, che sono robusti e semplici allo stesso tempo: gola (il segno governa questa parte del corpo, comprese bocca, cavo orale, corde vocali) e lussuria sono le tentazioni cui il Toro non sa resistere, spinto da una naturale sensualit, da un genuino edonismo, da unistintivit sana e priva di complicazioni. Questi tratti mostrano linfluenza di Venere, signora del segno. Il secondo pianeta del sistema pi vicino al Sole, luminosissimo, ha un moto apparente per cui segue il Sole dopo il tramonto, e lo precede prima che sorga. Per questo nellantichit greca e latina, credendo che si trattasse di due pianeti di-

SOPRA: Fratelli Limbourg, Il mese di Maggio, miniatura da Les Trs Riches Heures du Duc de Berry, 1412-16, Chantilly, Muse Cond. PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Venere e i suoi figli (con i segni zodiacali della Bilancia e del Toro), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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stinti, il pianeta Venere veniva indicato con due nomi diversi, Esperos (o Vespro) come stella della sera, Eosforos come stella del mattino. La stella della sera, protettrice degli amanti, fu associata alla dea dellamore, Venere, Afrodite presso i Greci. Nata dai genitali recisi di Urano, evirato dal figlio Saturno, e dalla spuma del mare (afros = spuma), spinta dalle onde a Citera, poi a Cipro, Afrodite la dea fecondatrice di piante ed animali. Moglie legittima dello storpio Efesto, amante del selvaggio Ares/Marte, Afrodite pronta a concedere le sue innegabili grazie (venustas, da Venus, significa in latino appunto bellezza) a molti. La rappresentazione della dea particolarmente accurata nella pagina del codice De Sphaera Mundi, illustrato da Cristoforo De Predis nel 1470 circa: Venere una bella fanciulla nuda, dai lunghi capelli, in una mano uno specchio, nellaltra il tradizionale mazzolino di fiori. Sullo sfondo si notano scene di corteggiamento in un paesaggio primaverile. Venere dona ai nativi del Toro bellezza o almeno piacevolezza, senso estetico, buon gusto, amore per le comodit, e naturalmente sensualit ed un approccio edonistico alla vita.

emana dalla scena sono espressione della placida stagione governata dal Toro e dello spirito gentile dei nativi che vedono la luce sotto legida di Venere. Un possente toro in corsa, i muscoli tesi nello sforzo, il muso abbassato, spicca sul fondo blu lapislazzuli nel settore dedicato ad aprile nel palazzo di Schifanoia, a Ferrara. Gli astri della costellazione delimitano i contorni dellanimale. Anche in questa scena, attribuita a Francesco del Cossa, lanimale simbolo circondato dalle allegorie dei decani, i tre periodi in cui veniva suddiviso il mese. La figura che sormonta il Toro, un uomo seminudo che indossa un vistoso turbante bianco e dei calzari, e regge in mano una grande chiave bianca, potrebbe essere il custode del segno, che apre la porta alla primavera. Le figure unelegante dama davanti ad un bambino a sinistra e un uomo in piedi davanti ad un cavallo al passo, in una mano una freccia, nellaltra una sorta di serpente/drago arrotolato sotto gli occhi di un enigmatico cagnolino a destra sono state interpretate rispettivamente come la felicit materna e la dissolutezza. Nella fascia superiore il trionfo di Venere ricco di

SOTTO: Francesco del Cossa, Il segno del Toro e un decano, 1469, affresco, particolare del mese di Aprile, Ferrara, Palazzo di Schifanoia, Salone dei Mesi.

IL TORO NELLARTE
Una delle pi belle miniature delle Trs Riches Heures du Duc de Berry dedicata a maggio, tradizionalmente riservato alle giostre, ai tornei, alle esercitazioni militari. La consueta cavalcata del primo del mese si snoda da destra a sinistra, preceduta dai suonatori di corno. In groppa a possenti destrieri, eleganti dame, alcune delle quali indossano le lunghe vesti verdi tipiche delloccasione, sfilano insieme a cavalieri che hanno sui copricapo rami intrecciati e fronzuti. Laristocratico che si volge verso la dama con lacconciatura bianca sarebbe Jean di Borbone, ritratto insieme a Maria di Berry, sua terza moglie. A rafforzare lipotesi lemblema del cerchio doro con sette piccoli dischi proprio della dinastia dei Borbone, che ricorre nella bardatura dei cavalli. I fratelli Limbourg, autori del codice e protagonisti del Gotico internazionale, coniugano un minuzioso naturalismo (le piante, i cani in primo piano) ad un preziosismo lineare che interpreta al meglio lo spirito di unepoca e di un luogo, la corte di Borgogna, colta ed esclusiva. La dominante tonalit verde, il profondo senso di civilt e pace che
PAGINA 78-79: Tiziano, Venere di Urbino, 1536-38, olio su tela, Firenze, Galleria degli Uffizi.

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spunti narrativi: al centro la dea, assisa su un carro trainato da cigni, vestita di bianco, il capo incoronato di rose bianche e rosse, tiene un pomo in una mano il pomo di Paride e un mazzetto di fiori nellaltra. Inginocchiato ai suoi piedi, un guerriero con elmo e scudo incatenato al trono; Marte, dio della guerra, sottomesso a Venere, di cui fu amante: secondo la concezione neoplatonica, la scena unallegoria delle pulsioni distruttive domate dalla Grazia e dalla Bellezza, ma pi semplicemente pu anche rimandare al periodo di pace instaurato a Ferrara dal duca Borso dEste. Le donne con strumenti musicali e i paggi con cui si intrattengono esprimono il clima di corteggiamento e di seduzione caro alla dea, rafforzato dalla presenza insistita di numerosi coniglietti, simbolo di fertilit. Tra le infinite immagini dedicate a Venere, signora del Toro e dea dellamore, la Venere di Urbino dipinta da Tiziano nel 1538, incarna perfettamente il carattere sensuale che pervade il segno. La dea distesa su un letto sfatto, fissa direttamente negli occhi lo spettatore, con sguardo seducente, i biondi capelli sciolti sulle spalle. Le rose e il mirto, suoi attributi, sono messi bene in evidenza a chiarire lidentit della figura, che altrimenti potrebbe sembrare solo il ritratto di una bella donna dopo lamore, mentre le serventi sullo sfondo tirano fuori dal cassone le vesti, il cagnolino acciambellato ai suoi piedi, in unatmosfera di calda intimit. una delle ultime rappresentazioni di questo soggetto durante il pieno Rinascimento, in un clima ancora libero e spregiudicato, prima dellinstaurarsi dellatmosfera rigorosa della Controriforma.

GLI ARTISTI DEL SEGNO


I colori densi, corposi delle tele di Eugne Delacroix, nato il 26 aprile 1798, esprimono lamore per la concretezza, per tutto ci che si pu toccare, tipico del Toro. Ammiratore di Michelangelo e di Rubens, oltre che dei grandi Veneti, capostipite dei pittori romantici, Delacroix si ribella alle regole dellaccademismo (non si scambino la placidit e i ritmi lenti taurini per passivit), e allarte classica, fatta di disciplina compositiva, di precisione levigata del segno, oppone la ricerca del colore e del movimento, i decisi effetti materici e i contrasti netti, in una concezione in cui ci che conta la pittura in

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se stessa. Lopera che riassume tanto le caratteristiche del pittore quanto quelle del segno la Morte di Sardanapalo, realizzata nel 1827/28. Il tema, lolocausto del leggendario sovrano assiro che prima di suicidarsi fece distruggere tutto ci che era servito al suo piacere, compresi donne, paggi, cavalli e cani, ben si addice al Toro, che difende oltre la morte i suoi possedimenti e i suoi beni, di qualunque natura essi siano. A ci si aggiungano i rossi e gli ori, toni dominanti nella tavolozza, il ritmo rapido, la fluidit del disegno, ma soprattutto il fremito di piacere, le espressioni di dolore voluttuoso di queste donne dalle forme sontuose, i corpi inarcati come se si offrissero allamore anzich al sacrificio, in un abbraccio tra morte e godimento supremo, tra agonia ed estasi. Aspetti tipici del Toro sono concentrati nella personalit debordante di Salvador Dal, nato a Figueres l11 maggio 1904. Al di l degli eccessi, del gusto per le provocazioni e il paradosso, va sottolineata la sua profonda conoscenza della storia dellarte e dei maestri del passato, nata dalla convinzione che lo studio e lassimilazione della tradizione classica siano un punto di partenza imprescindibile per qualsiasi artista; anarchico pi in apparenza, quindi, in realt saldamente ancorato alla tradizione figurativa. Inoltre va notato il fortissimo legame con la materia e con le sue trasformazioni: luniverso di Dal fatto di oggetti dalle forme assurde, misti ad elementi prodotti dalle libere associazioni di pensiero. E qui entrano in gioco le teorie di Freud, altro celebre rappresentante del segno, con il quale Dal stabilir un duraturo rapporto. Unaltra significativa costante nella sua produzione lattenzione per il motivo del cibo associato al sesso, come metafora del ciclo della vita. I noti orologi molli furono concepiti dopo una cena a base di un supermolle camembert; i motivi sessuali ricorrono in modo quasi ossessivo, per esempio nelle varie versioni del Pane antropomorfo. A questa predominanza di valori sensuali di marca squisitamente taurina bisogna aggiungere un elemento altrettanto significativo: lattrazione per il denaro, verso cui Dal risulta assai sensibile, tanto da spingere lex amico Breton a coniare lacido soprannome Avida Dollars, ricavato dallanagramma di Salvador Dal.

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GEMELLI
22 MAGGIO 21 GIUGNO PRIMO SEGNO DELLELEMENTO ARIA MOBILE DOMICILIO PRIMARIO DI MERCURIO CORRISPONDENZA STAGIONALE: LAPICE DELLA PRIMAVERA.
Stagione di passaggio, quella dei Gemelli, primo segno dAria, che si avvia verso lestate con la mutevolezza atmosferica tipica delle fasi di transizione. La natura ormai fecondata si concede una pausa, mentre i frutti ancora acerbi occhieggiano tra le fronde. I giorni e le notti hanno uguale durata, luce e buio si equivalgono.

IL MITO
Tra i molti miti legati ai Gemelli il pi noto quello di Castore e Polluce, gemelli nati da un uovo deposto da Leda, che nel corso della stessa notte era stata fecondata sia dal marito, Tindaro, sia da Zeus, sotto le sembianze di un cigno. Castore, inquieto, introverso, abile cavallerizzo, ha natura umana; Polluce, concreto, astuto, inventore del pugilato, di stirpe divina. Inseparabili, partecipano a mille avventure, ragazzi terribili nel sottobosco di semidei illegittimi, attirandosi lira di Ida, che uccide Castore. Polluce allora implora Zeus di non separarlo dal fratello e ottiene dal Dio di trascorrere insieme allamato Castore 6 mesi sullOlimpo e gli altri 6 negli Inferi. I Dioscuri (in greco Dios Kouroi, figli di Dio) sono rappresentati come due gemelli che si tengono per mano, luno con la lira di Apollo, laltro con la mazza di Ercole.
PAGINA A FIANCO: Wiligelmo, Il segno dei Gemelli, XII secolo, bassorilievo in pietra, portale, Duomo di Modena.

CARATTERISTICHE DEL SEGNO


Il mito aiuta a capire molto delle caratteristiche principali del secondo segno della cintura zodiacale. Due nature diverse e complementari, una inquieta e creativa, quella di Castore,
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laltra furba e capace di autocontrollo, quella di Polluce, si avvicendano senza mai davvero fondersi luna nellaltra, se non nel momento del sacrificio estremo. La duplicit la chiave del segno, in continua oscillazione tra una parte divina, capace di sentimenti purissimi, di intuizioni geniali, e una parte terrena, pragmatica, controllata, anche un po malandrina. Del resto, il governatore del segno Mercurio, il giovane Dio dai piedi alati, messaggero degli dei, maestro di comunicazioni e di scambi, protettore dei commercianti (Mercurius ha la stessa radice di merx, merce), dei viandanti, ma anche dei ladri. La sua immagine spicca nella pagina miniata del codice quattrocentesco De sphaera mundi, sopra i due segni di cui signore, Gemelli e Vergine. Mercurio lErmes dei Greci (e lerma il pilastro che veniva posto ai crocevia), figlio di Zeus e di Maia, la pi giovane delle Pleiadi: enfant prodige, fugge subito dopo il parto, inizia a parlare prestissimo, ruba una mandria ad Apollo e fa procedere le bestie allindietro per non far scoprire la direzione che ha preso. Poi trova una tartaruga, la uccide, ne svuota il guscio e tende lungo la cavit alcune corde con il budello di un paio di buoi sacrificati, inventando la lira. Apollo lo raggiunge, Mercurio prima nega, poi confessa, ma Apollo, affascinato dalla lira, se la fa cedere in cambio del bestiame rubato.Questa solo una delle tante vicende che ruotano intorno a questo simpatico furfante dellOlimpo, che anche lastro pi veloce del sistema, il pi vicino al Sole (da cui il legame con Apollo in molti episodi in cui protagonista). Una delle pi felici rappresentazioni del Dio offerta da Botticelli nella Primavera: un giovane slanciato, le membra nervose, che con il caduceo, dono di Apollo, tiene lontani i venti temporaleschi e protegge il giardino di Venere. Lastro guida regala ai nativi del segno unintelligenza brillante, la pi pura dello Zodiaco, unestrema facilit di parola e di scrittura, doti di improvvisazione, adattabilit, versatilit, sensibilit artistica, rapidit sia fisica sia intellettuale, ma anche, per contro, superficialit, incostanza, dispersivit, un certo gusto per la recitazione, fino ad arrivare alla menzogna. Come il metallo omonimo, che per la sua condizione fisica, allo stato liquido, scorre su qualsiasi superficie lo si collochi ed guizzante e inafferrabile, linflusso di Mercurio fa s che i Ge-

PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Mercurio e i suoi figli (con i segni zodiacali dei Gemelli e della Vergine), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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melli raramente si soffermino a lungo su qualcosa, alla continua ricerca di nuovi stimoli, di un nuovo pubblico da incantare, di nuovi amori. Nei sentimenti si manifestano le maggiori difficolt per il puer aeternus, leterno fanciullo dello Zodiaco, che ama soprattutto la sua libert e rifugge le situazioni troppo impegnative. Sintesi della vita attiva rappresentata dallAriete, e della vita contemplativa vagheggiata dal Toro, nellenergia creatrice dellintelletto, i Gemelli rappresentano la scoperta del mondo circostante, a partire dalla famiglia (il legame con i fratelli), e poi fuori, nel vasto mondo dei rapporti, degli scambi, dei brevi viaggi: adolescenti desiderosi di mettersi alla prova, che talvolta ripiegano non tanto nel rassicurante conforto del Materno, come far il Cancro, ma nella compagnia dei coetanei, nella camaraderie sbarazzina dellamicizia. Il Gemelli giovent, brezza leggera in una giornata afosa, aria che tutto sorvola e che penetra ovunque, capace anche di trasformarsi in vento impetuoso. La duplicit della natura gemellare (mai doppiezza, per) fa s che i nati nel segno si distinguano non solo nelle lettere e nelle arti, ma anche nella passione per i numeri, che rappresentano il massimo dellastrazione cui i cerebrali Gemelli aspirano.

I GEMELLI NELLARTE
Nelle antiche rappresentazioni zodiacali, in cui il segno coincide con la raffigurazione del mese di riferimento e delle attivit agricole ad esso collegate, il periodo dei Gemelli, relativo a maggio/giugno, si presta particolarmente a immagini fresche, aeree, per illustrare lapice della primavera, il sole caldo ma non bollente, la piena fioritura, i frutti ancora acerbi, gli zefiri soavi. Di rara poesia, intrisa di tutta la raffinatezza e la grazia del Gotico internazionale, la rappresentazione del mese di Maggio che fa parte del ciclo dei Mesi conservato nella Torre dellAquila, nel castello del Buonconsiglio di Trento, realizzato da un pittore boemo (identificato da alcuni studiosi con maestro Venceslao) nel 1400 circa per il principe-vescovo Giorgio di Liechtenstein. Ispirato alla ricca produzione di Libri dOre miniati, il ciclo di Trento se ne distacca per laccento non pi
PAGINA A FIANCO: Attribuito a Maestro Venceslao, Il mese di Maggio, 1400-1410, affresco nella Torre dellAquila, Trento, Castello del Buonconsiglio. A PAGINA 88-89: Su cartoni di Bramantino, Il mese di Maggio, 1504-1509, dal ciclo degli Arazzi Trivulzio, Milano, Musei del Castello Sforzesco. 87

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posto sul lavoro, inteso come dovere delluomo, ma sullo svago, appannaggio delle lites cortesi; ecco allora linteresse per la resa dei costumi, dei giochi, rispetto ai lavori nei campi, con un gusto favolistico vicino agli stilemi delle corti di Praga e di Vienna. Mentre brilla il Sole in Gemelli, su un prato trapuntato di fiori come un sontuoso arazzo millefleures, coppie di giovani e di dame conversano, passeggiano, si corteggiano, mentre sullo sfondo, fuori da una citt turrita, due coppie aristocratiche siedono in convivio intorno a un tavolo rotondo, vicino ad una culla allusiva alla fecondit tipica della stagione. Nel ciclo di Palazzo Schifanoia, a Ferrara, realizzato tra il 1469 e il 1470 e pi volte citato in questo volume, il mese di Maggio opera di Francesco del Cossa, coadiuvato in fase esecutiva da un suo allievo. Nel registro superiore presiede il Mese Apollo, assiso sul carro guidato da Aurora, in una mano il disco solare, nellaltra larco e le frecce. Protettore delle arti e delle scienze, Apollo attorniato da unassemblea di poeti a sinistra, dalle nove Muse a destra, e da un gruppo di bambini nudi, dal significato enigmatico. Il segno appare rappresentato nella fascia centrale, su fondo blu lapislazzuli, nelle sembianze di due bambini, stesi sulla volta terracquea, uno in fronte allaltro, allacciati per le mani e le braccia. Intorno, tre immagini misteriose alludono alle decadi, o decani, il periodo della durata di 10 giorni in cui si divide ogni segno: un uomo che insegna ad un fanciullo inginocchiato le regole della musica e della poesia; un altro uomo in ginocchio che ascolta un suonatore di flauto davanti a lui, e infine un personaggio con in mano arco e frecce che esibisce in una piega della veste fiori e frutti. Nella parte inferiore dellaffresco, molto danneggiata, si riconoscono ancora un cavaliere e le immagini della fienagione. Lintera scena ha la leggerezza, la soavit, lariosit che si addicono al periodo governato dai Gemelli, replicati quasi in serie nel gruppo di bambini della fascia superiore. La rappresentazione dei Gemelli nel mese di Maggio degli Arazzi Trivulzio, oggi al Castello Sforzesco di Milano, realizzati tra il 1501 e il 1512 su cartoni di Bramantino, risente di un prototipo di epoca classica, che nel medioevo un testo come gli Aratea carolingi cristallizz in un modello standardizzato. I Gemelli sono raffigurati in alto a destra come putti alati, luno

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con in mano la lira, laltro un falcetto, a simboleggiare la duplice natura, creativa e concreta, dei nativi. A sinistra, il sol in circulo ispirato a testi astrologici come il trattato di Michele Scoto, un doppio disco giallo e arancio, a indicare la potenza dellastro nel periodo maggio/giugno. Il mese rappresentato da un giovane togato, seduto al centro sotto un padiglione ottagonale aperto su uno sfondo di alberi, circondato da personaggi che gli porgono rami (forse un ricordo della festa delle Calendas Majas, ancora praticata in Lombardia alle soglie del XVI secolo), da contadini con gli attrezzi della fienagione, altri che colgono ciliegie, ai suoi piedi due paggi con un paniere di ciliegie. Un tono festoso, ma al tempo stesso solenne, nutrito da riferimenti classici a partire dalla figura centrale, domina la scena, in cui la puntuale illustrazione delle attivit agricole proprie del periodo maggio/giugno si unisce alla rappresentazione seria del primo segno umano dello Zodiaco, e alla sua vocazione al gioco, allo svago, alla socializzazione. GLI ARTISTI DEL SEGNO Il segno dei Gemelli stato generoso di artisti in tutti i secoli della storia dellarte, da Drer a Gauguin, da Pontormo ad Escher, a Constable; n c da stupirsi se si considerano quella creativit e sensibilit, unite allabilit manuale, che sono tra le pi spiccate caratteristiche dei nativi. Vede la luce in quello che per molti antichi testi il primo giorno del segno, il 21 maggio 1471, Albrecht Drer. Una solidit ancora tutta taurina contraddistingue molta della sua produzione, in cui la precisione materica si coniuga ad un cromatismo timbrico e corposo, ma il modo in cui lartista si rappresenta in alcuni autoritratti ci offre unimmagine di s squisitamente mercuriale. NellAutoritratto con i guanti del 1498, la posa classica di tre quarti, labbigliamento e lacconciatura curatissimi, i dettagli preziosi dellabito, lo sguardo vivo e indagatore, disegnano limmagine di un giovin signore colto ed elegante, cui la fama precoce ha regalato un elevato status, e piena consapevolezza del ruolo anche sociale dellartista, unito alla sicurezza di s e dei propri mezzi intellettuali: un matre penser, non certo un semplice artigiano dei pennelli. E tutta la
PAGINA A FIANCO: Maestro Nicol, Il segno dei Gemelli, prima met del XII secolo, bassorilievo in pietra, particolare della Porta dello Zodiaco, SantAmbrogio di Torino, Sacra di San Michele.

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biografia di Drer segnata dalla sete di sapere, dalla mentalit mercantile e dalle doti di comunicazione tipiche del segno: dai viaggi-studio in Italia, allimpulso dato alla grafica, con i cicli di incisioni che sono un eccezionale mezzo di divulgazione e che godevano di un ottimo mercato; allamicizia con Willibald Pirckeimer, sofisticato intellettuale e fine umanista stimato da Erasmo da Rotterdam e da Martin Lutero; fino ad arrivare ai trattati scritti con chiaro intento didascalico, frutto della continua ricerca sui principi razionali della natura, che portarono Drer da una considerazione intuitiva dellarte ad una intellettuale. Laria pura dei Gemelli scorre nelle terse atmosfere e sulle vaste praterie del Suffolk immortalate da John Constable, grande paesaggista inglese anticipatore del plein air impressionista, nato l11 giugno 1776. Instancabile osservatore della natura e delle variazioni atmosferiche, nella duplice veste di artista e di proprietario di mulini, Constable ha lasciato innumerevoli schizzi dal vero, tra cui si distinguono i bellissimi studi di nuvole, eseguiti di getto, con mano impaziente, ma puntigliosamente corredati dellora, della stagione, della definizione scientifica: cirri, cumuliformi, nembi, e cos via. Nella loro fresca immediatezza, gli schizzi di Constable, in cui si avverte quasi fisicamente laria che circola liberamente, e muta quasi davanti ai nostri occhi la forma delle nuvole, hanno la perfezione e la qualit di un dipinto compiuto. Lamore per la matematica e i calcoli propria di molti Gemelli, il gusto per il gioco, meglio se tutto mentale, informa di s la ciclopica produzione matura di Maurits Cornelis Escher, lartista olandese nato il 17 giugno 1898. La sua arte ruota intorno ad unico concetto fondamentale, quello dello spazio, riprodotto per non secondo le leggi scientifiche della prospettiva, ma secondo accorgimenti geometrici che spingono al limite la nostra percezione, rendendola ambigua di fronte a un universo di oggetti impossibili. Il tema del doppio in Escher applicato alla spazialit, per cui nella stessa raffigurazione di un oggetto possono coesistere due soluzioni contrarie, ci che avanti finisce per apparire dietro, il concavo convesso e viceversa, la vista dallalto si confronta con quella dal basso. La duplicit rafforzata dal contrasto tra il bianco e il nero proprio delle incisioni predilette dallartista.

PAGINA A FIANCO: Giovanni Maria Falconetto, Il mese di Giugno e il segno dei Gemelli, particolare, 1520 c., affresco, Mantova, Palazzo dArco.

CANCRO
22 GIUGNO 22 LUGLIO PRIMO SEGNO DELLELEMENTO ACQUA CARDINALE DOMICILIO DELLA LUNA CORRISPONDENZA STAGIONALE: LINIZIO DELLESTATE, CON IL CAMBIAMENTO DI ROTTA DEL MOVIMENTO SOLARE DOPO IL SOLSTIZIO ESTIVO.
Il Cancro il primo segno dAcqua, cardinale perch segna con il solstizio linizio di una stagione, lestate. La maturazione dei frutti conclude la prima fase del ciclo vegetale, la natura appagata assume un ritmo ricettivo/passivo, mentre le giornate iniziano impercettibilmente ad accorciarsi. Il raccolto imminente, le messi cadranno presto sotto la falce del mietitore: il pensiero si ripiega su se stesso e il proprio passato, si intensificano i valori affettivi, garanzia di un nuovo, futuro ciclo di fertilit.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Il segno del Cancro, particolare dellorologio astronomico sulla Torre dellOrologio in piazza San Marco a Venezia. Lorologio fu messo in opera da Mauro Codussi intorno al 1490; il quadrante con i segni zodiacali in bronzo dorato fu rinnovato nel XVIII secolo e recentemente restaurato.

Nella palude di Lerna vive Karkinos (in greco, granchio), un grande crostaceo allevato da Era, sposa di Zeus, nemica mortale di Eracle, figlio illegittimo del marito. Mentre Eracle impegnato nella lotta contro Idra, bestia immonda met cane met serpente che faceva strage di persone e armenti con il fiato velenoso delle sue innumerevoli teste, Era decide di inviargli contro Karkinos. Il granchio si avvia lentamente, e quando arriva vede leroe impegnato a tagliare le teste dellIdra che di continuo ricrescono, in una lotta furibonda; Karkinos si attacca con le chele possenti al tallone di Eracle, che per reagisce di scatto, e schiaccia lanimale. I frammenti del guscio infranto fanno strazio delle sue carni molli e bianche. Anche se Karkinos ha fallito nel suo compito, Era riconoscente ne pone la figura in cielo, tra le costellazioni dello Zodiaco.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO

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Il mito riassume alcune delle caratteristiche pi tipiche

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del segno: il legame fortissimo con la madre e linfanzia, vista come una sorta di Paradiso perduto per tutta la vita; una certa indolenza e fragilit, una mancanza di aggressivit che, pur evitando lattacco diretto, rischia di soccombere davanti alla forza bruta, contro la quale oppone una dura corazza esteriore, in una resistenza passiva che si trasforma talvolta in vera ostinazione. Il nativo del Cancro il personaggio edipico per eccellenza, radicato al passato, ai ricordi, alla ricerca del tempo perduto (il granchio cammina allindietro), al sogno, allinconscio. Preso dal suo ricchissimo mondo interiore, distratto e poco attento allesterno, ma anche ipersensibile e suscettibile, preferisce adattarsi plasticamente alle situazioni, piuttosto che lottare, come lacqua che assume la forma del suo contenitore. Unacqua, quella del Cancro, calma, lacqua di uno stagno, o di un fresco ruscello, solo apparentemente ferma, in realt ricca di nutrimento, liquido amniotico, sorgente di vita. Dotato di unintelligenza intuitiva, pi che analitica, basata su unestrema ricettivit, che lo predispone ad attivit legate alla letteratura, alla poesia, allarte in genere, il Cancro prima ama, poi decide di conoscere (Marco Pesatori, Astrologia per intellettuali); un Gemelli che non desidera pi vagabondaggi mentali e fisici, un po fine a se stessi, stanco di cercare fuori risposte che si possono invece trovare dentro di s. La Luna, governatrice del segno, simbolo di fecondit, e di periodici corsi e ricorsi, con le sue fasi di continua morte e rinascita, che influenzano le maree e il ciclo femminile, d ai nativi instabilit emotiva, sbalzi umorali (le cosiddette lune), un po di accidia, oscillazioni tra allegria e tristezza, tra slanci e depressione. Nella sua eterna danza con il Sole, con cui si confronta nei 27 giorni durante i quali percorre la sua orbita intorno alla terra, la Luna rappresenta il principio femminile per eccellenza, tutta emozione, sentimenti, fantasia, riflessione, opposta al Sole, principio maschile, razionale, attivo, concreto. Per gli antichi, la Luna ha tre facce: per i greci Selene la splendente, sorella di Elios, guida il carro come il fratello, si innamora del pastore Endimione, immerso da Zeus in un sonno eterno, e tutte le notti scende in una grotta a contemplarlo; Selene poi identificata con Arte-

PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, La Luna e i suoi figli (con il segno zodiacale del Cancro), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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mide, (Diana per i Romani) figlia di Zeus e Latona, sorella di Apollo, dea delle grandi solitudini, cacciatrice, signora delle creature della selva, votata alla castit. In questa veste la Luna rappresentata nel codice De Sphaera Mundi, come una vergine nuda con il corno della caccia, mentre sotto la sua figura un mare solcato da vascelli allude allinfluenza esercitata dallastro sulle maree. E infine, la Luna ha anche la faccia scura di Ecate Trivia, linvisibile Luna Nuova, associata alla magia nera, al mondo degli spiriti, venerata nei crocevia dove ogni mese le venivano dedicate offerte propiziatorie di carne, i cosiddetti banchetti di Ecate. Nostalgia di dolciumi e balocchi, di caldi pannicelli, di latte e zucchero, del bacio della buonanottesotto la dura scorza del suo carapace, il Cancro un essere tenero e romantico che rifugge la competizione, ma che difende strenuamente i propri comodi, e che tende a somatizzare ogni tensione scaricandola sui suoi punti deboli (stomaco, pancreas, apparato riproduttivo, sistema neurovegetativo) e a rifugiarsi ogni volta che pu nel suo universo interiore limpido e innocente, nel suo mondo acquatico e freddo.

PAGINA A FIANCO: Attribuito a Giuliano dArrigo, Volta celeste con la configurazione astrale del cielo del 4 luglio 1442, 1442, affresco nel cupolino dellabside della Sagrestia Vecchia, Firenze, San Lorenzo. IN BASSO: Agostino di Duccio, la Cappella dei Pianeti, veduta dinsieme, 1450, Rimini, Tempio Malatestiano.

IL CANCRO

NELL ARTE

Il segno del Cancro protagonista del primo oroscopo dipinto della storia dellarte occidentale. La cupolina sopra laltare della Sagrestia Vecchia in San Lorenzo, a Firenze, presenta una precisa mappa del cielo, comprendente tutti gli elementi astronomici, dalleclittica con le costellazioni zodiacali, al Sole, ai meridiani, al Polo Nord, ai paranatellonta, ai diversi pianeti in transito, in un particolare giorno, nel cielo di Firenze. Grazie ad un recente restauro, e con laiuto dei calcoli dellOsservatorio di Arcetri, si potuti risalire con certezza alla data: il cielo dipinto quello del 4 luglio 1442, con il Sole posizionato sulla costellazione del Cancro, raffigurato come il classico granchio, e posto tra un minaccioso, ruggente Leone, e i due adolescenti abbracciati, simbolo dei Gemelli. Lautore della decorazione della cupolina forse Giuliano dArrigo, detto il Pesello, artista ancora legato alla tradizione figurativa della miniatura, quindi eccellente animalista, che insieme ad un gio-

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vane allievo ha dato vita ad uno straordinario bestiario, ancora pi suggestivo per la particolare tecnica adottata: un fondo di azzurrite, su cui splendono gli elementi astronomici, realizzati in foglia doro. Per il calcolo della posizione indubbia lassistenza da parte di un astronomo, forse quel Paolo Dal Pozzo Toscanelli, amico di Brunelleschi autore del complesso della Sagrestia Vecchia legato alla famiglia Medici, patroni della Chiesa. Purtroppo non sappiamo a quale illustre personaggio, o a quale evento, si leghi il prestigioso omaggio. La committenza dellopera va comunque ascritta al capostipite della dinastia, Cosimo il Vecchio, con il quale inizi una tradizione di grande interesse per lastrologia che prosegu fino alla fine del 500 ed testimoniata da numerose commissioni su temi astrologici da parte dei Medici. Unaltra bella rappresentazione del segno, questa volta in forma di bassorilievo, quella del ciclo collocato nella Cappella dei Pianeti del Tempio Malatestiano di Rimini. Lopera fu completata nel 1450 dallo scultore fiorentino Agostino di Duccio per volont di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, uomo di profonda cultura astrologica, che probabilmente partecip allideazione della serie insieme allastrologo Basinio da Parma. I bassorilievi presentano i pianeti, alcuni stanti, altri su carri trionfali, affiancati dai rispettivi segni zodiacali, con alcune interessanti particolarit iconografiche. Al Cancro, per esempio, viene dato un notevole spazio: sotto lanimale simbolo, realizzato con un rilievo pronunciato, c limmagine di un paesaggio montuoso, e di una citt bagnata da un mare tempestoso, su cui si fa strada faticosamente un imponente vascello (la Luna, signora del segno, regola le maree). In un altro pannello raffigurata lisola di Delo, luogo di nascita di Apollo, su cui posto un elefantino, simbolo araldico dei Malatesta. Al Cancro, dunque, affidato il compito di celebrare il potere di Sigismondo e della sua dinastia: la citt infatti Rimini, che sarebbe posta sotto il segno dello Scorpione, ma che qui attribuita al Cancro, segno di Sigismondo, nato nel 1419, nel giorno del solstizio destate, porta del Sole, momento di discesa delluomo sulla terra, secondo Macrobio. Sigismondo, dunque, simboleggiato dallelefantino, assimilato ad Apollo/Sole, sceso a Rimini

PAGINA A FIANCO: Agostino di Duccio, Il segno del Cancro, particolare della decorazione della Cappella dei Pianeti, bassorilievo marmoreo, 1450, Rimini, Tempio Malatestiano.

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per governare la citt, in unaperta apologia del potere dei signori di Rimini. Anche la corte dei Malatesta, come quella dei Medici, era profondamente legata al culto degli astri e alla convinzione del loro influsso sui destini degli uomini. La rappresentazione del Cancro associata al trionfo della Luna nellimportante ciclo eseguito dal Perugino tra il 1496 e il 1500 nella Sala delle udienze del Cambio a Perugia. Traendo spunto dal ciclo del Pinturicchio nellappartamento Borgia in Vaticano, di qualche anno precedente, Perugino crea uno schema di corrispondenze tra le Virt cristiane (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza), e gli eroi dellantichit, secondo il programma decorativo ideato dallumanista Francesco Maturanzio, completandolo in alto con i Trionfi degli dei planetari assisi su carri, sulle cui ruote decorato il segno corrispondente. Nel caso del Cancro, lanimale simbolo protende le sue chele sul fondo nero della ruota del carro trionfale della Luna.

GLI

ARTISTI DEL SEGNO


PAGINA A FIANCO: Pietro Perugino, Trionfo della Luna, 1496-1500, particolare degli affreschi sulla volta della Sala delle Udienze, Perugia, Collegio del Cambio.

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Con la sua innata ricettivit, la sua tendenza a rifugiarsi nel proprio spazio interiore, a evadere nel sogno, nella fantasia, il Cancro un segno generoso di personalit artistiche di rilievo in tutti i periodi della storia dellarte. Tra i tanti, ricordiamo Rubens (28/6/1577), con il suo ideale estetico di donne carnose ai limiti dellobesit, dalle forme rassicuranti, burrose e materne; Gustav Klimt (14/7/1862) lintroverso padre della Secessione viennese, che ha fatto delle donne le protagoniste della sua pittura; Giacomo Balla (15/7/1871) futurista quasi una contraddizione in termini dallo stile morbido e senza spigoli. Ma i pittori che pi compiutamente incarnano le caratteristiche del segno sono Rembrandt e Chagall. Forti valori lunari esprimono la personalit e lopera di Rembrandt Van Rijn, nato a Leida il 15 luglio 1606, il pi celebre pittore olandese del Secolo doro. Nella sua vita svoltasi in parte allinsegna della ricchezza e del successo, ma anche segnata da traversie personali e familiari di ogni genere, da lutti, disordini, rovesci finanziari, miseria la casa, che per il Cancro la

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proiezione della sua corazza, rifugio, nido di affetti, ha giocato un ruolo fondamentale: per acquistare e arredare la residenza sulla Breestraat, la prestigiosa via di Amsterdam dove si era trasferito nel 1639, il pittore spese cifre enormi, e si indebit; inizi a chiedere compensi sempre pi elevati per i suoi dipinti, sollecitando i pagamenti e accontentandosi poi di cifre inferiori a quelle pattuite, finch nel 1658 dovette venderla per rifondere i creditori. Come per tutti i nativi del segno, poco amanti dei problemi pratici della vita, il denaro solo un mezzo e non un fine; nel caso di Rembrandt, un mezzo per soddisfare anche la mania del collezionismo, altro aspetto tipico dei Cancro che conservano tutto, ed estendono anche agli oggetti esterni il loro amore per il passato. La collezione di naturalia (conchiglie, fossili, animali imbalsamati) e di artificialia (busti, dipinti, incisioni, disegni, costumi, armi) raccolta dal pittore nel corso della sua attivit era vastissima e di carattere enciclopedico e possiamo immaginare il dolore che cost a Rembrandt doverla alienare per racimolare un po di denaro. Un po Edipo, un po Narciso, il nativo ha un rapporto particolare con la sua immagine, che contempla continuamente in un processo di analisi e di introversione. A questo proposito colpisce il numero davvero considerevole di autoritratti lasciatoci da Rembrandt: non meno di 30 dipinti, 26 acquerelli, 12 disegni, realizzati con diverse finalit, come studi di fisionomia, riflessioni sul proprio ruolo di artista, autocelebrazioni. Ed straordinaria la progressione con cui Rembrandt si rappresenta, da pittore in abiti alla moda, o in costumi elaborati, testimonianza dello status raggiunto, fino alle immagini consunte, incerte degli anni 60, dal colore steso in modo sciolto e corposo, lavorato in rilievo in modo da catturare la luce e proiettare sulla superficie ombre reali, i lineamenti che da flaccidi (linflusso della Luna rallenta il ricambio e d ai nativi un non so che di indefinito nei tratti, un aspetto privo di contorni precisi), si fanno sempre pi indeterminati e come corrosi dallombra che avanza dal fondo, presagio della fine incombente, avvenuta allet di 63 anni. Marc Chagall vede la luce il 7 luglio 1887 a Vitebsk, in Russia, primogenito di una numerosa famiglia di fede ebraica hassidica. La

madre, che lo ha sostenuto nella scelta di dedicarsi alla pittura, contraria alla fede ebraica, e in generale la grande famiglia allargata, composta oltre che dai genitori e dagli otto fratelli, anche da nonni e zii, occuperanno un posto di rilievo nella mente dellartista per tutta la vita. Pittore-poeta, Chagall ha saputo creare, nella sua totale esplosione lirica (Andr Breton) una straordinaria sintesi tra letteratura, folklore e simboli religiosi, tra cultura ebraica, tradizione russa ed esperienze occidentali, da Matisse a Gauguin. Il suo universo onirico popolato da animali (mucche, capre, gatti soprattutto) e da una galleria di personaggi, dal maestro, allubriacone, dal curato al matto, tra i quali spicca il violinista girovago, emblema dellebreo errante, perennemente incamminato sulla strada verso casa. Egli riassume una serie di figure a lui care, radicate nel suo mondo di ricordi infantili, dallo zio al nonno al vicino di casa che gli insegna a suonare lo strumento, e pi in generale fa riferimento al violinista che allieta le feste ebraiche, parte integrante della cultura favolistica russa. Chagall fa rivivere un mondo incantato e fantastico, di notti stellate e isbe nella foresta, di amanti sospesi in aria e candide spose, di madri amorevoli, di acrobati e saltimbanchi, di villaggi addormentati nella neve e sorvolati da capre e cavalli, dai colori irreali e imprevedibiliUn mondo di valenze tipicamente cancerine, in cui lamore universale, rappresentato dagli innamorati che si sollevano in volo leggeri come piume portate dal vento, sempre al centro della sua visione, vero ed unico motore dinamico delluniverso.

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LEONE
23 LUGLIO 23 AGOSTO SECONDO SEGNO DELLELEMENTO FUOCO FISSO DOMICILIO DEL SOLE CORRISPONDENZA STAGIONALE: LESTATE PIENA
Secondo segno di Fuoco dopo lAriete, il Leone coincide con la fase culminante dellestate, quando il sole allo Zenit, le messi biondeggiano, la natura elargisce i suoi frutti con generosit. il periodo della massima esplosione delle energie vivificanti del cosmo. Il senso di pienezza e di espansione vitale, tipico di questa fase stagionale, si riflette sulla natura dei nativi, dotati di sicurezza ed ottimismo.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Il Sole e i suoi figli (con il segno zodiacale del Leone), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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Un enorme leone devasta lampia valle di Nemea, fa strazio di greggi e armenti, seminando il terrore nella regione. Eracle, figlio di Zeus, lo affronta nella prima delle dodici leggendarie fatiche, come dodici sono i segni attraversati dal sole ogni anno. Prima gli scaglia contro le frecce invano, poi prova con la clava, che si spezza, infine costringe la fiera nella tana e la affronta in un corpo a corpo, uccidendola. Dopo averla scuoiata con i suoi stessi artigli, Eracle vittorioso ne indossa la pelle come un trofeo, la chioma fulva a m di elmo. A memoria perenne dellimpresa, Zeus pone il leone tra le costellazioni. Dalla Grecia alla terra dei Filistei: un altro eroe, Sansone dai lunghi capelli, si imbatte in un leone ruggente; assistito dallo spirito del Signore, a mani nude affronta la belva e la squarta come un capretto; dopo qualche tempo ritorna sul luogo e nella carcassa dellanimale trova uno sciame di api e del dolcissimo, dorato miele, di cui si nutre. Il leone simbolo diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, spesso legato al culto del sole: gli antichi Egizi ponevano due leoni allestremit del mondo conosciuto, per custodire il sorgere

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e il tramontare del sole. Le effigi dei leoni sorvegliano lingresso delle citt, come si ammira tuttora nella Porta di Micene; due leoni erano accovacciati ai piedi del trono di Salomone, sommo giudice dellantichit; nel Medioevo, i leoni affiancavano il seggio vescovile, da cui si diceva che i giudizi ecclesiastici avvenivano inter leones, et coram populo; e ancora alla fine del XVI secolo San Carlo Borromeo raccomandava che si ornassero di leoni le porte delle chiese. Il Leone, dunque, un custode temibile (hic sunt leones, si scriveva nelle antiche carte geografiche a indicare le insidie che si celavano nelle zone inesplorate); e un re, da rex, colui che regge, che retto, e pu quindi amministrare la giustizia.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO

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I miti associati al segno sono chiari e lineari, cos come in fondo semplice e lineare la personalit dei nativi. Coraggio, sprezzo del pericolo, affermazione di s, senza trame n inganni, manifestazione diretta della propria superiorit, questo tramandano le storie di Eracle e Sansone; e questi sono i valori espressi dal Leone, che esce dalle nebbie lunari dellinfantile identit cancerina ed afferma la centralit di un Io che non deve riferirsi pi ad altro se non a se stesso, (Marco Pesatori, Astrologia per intellettuali). Il Leone non coltiva dubbi, non vuole sottostare a critiche, n obbedire a qualcuno, piuttosto procede da solo, padrone di s; fiero, orgoglioso, superbo, ama esercitare il comando con un autoritarismo condito da un pizzico di paternalismo. Vanitoso, anche: gli piace avere attorno una corte di adulatori, cui apparire come un monarca capace di gesti grandiosi, un leader indiscusso davanti a un pubblico adorante e plaudente. Quella del Leone non pi la rossa fiammata esplosiva, lincendio violento dellAriete, che deve mettere in moto la ruota zodiacale rompendo linerzia con laggressivit; il fuoco dorato alimentato dalla consapevolezza di s, lenergia matura di un Io adulto e realizzato che amplifica la propria individualit ponendosi al centro del suo mondo e attirando gli altri nella sua orbita. Nemico dei mezzucci e della meschinit, il tipico Leone pensa in

A FIANCO: Il mese di Luglio con il segno del Leone, XII secolo, mosaico pavimentale, Bobbio (Piacenza), chiesa abbaziale di San Colombano. ALLE PAGINE 110-111: Antonio da Varese, Il segno del Leone, 1573, particolare degli affreschi sul soffitto della Sala del Mappamondo, Caprarola (Viterbo), Palazzo Farnese.

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grande, pretende ossequio, e abbatte con una zampata chiunque non riconosca il suo ruolo sulla ribalta zodiacale. Non dimentichiamo che il segno governato dal Sole, principio generatore del cosmo, astro che brilla di luce propria e illumina tutti i pianeti che gli gravitano intorno. Concetto maschile per eccellenza, il Sole luce, calore, forza centripeta; a livello psichico dona volont di affermazione, sintesi, lucidit razionale, intuizione intellettuale come fonte di conoscenza superiore, contrapponendosi alla Luna, principio femminile, che simboleggia la sensibilit, la fantasia, lintuito, linconscio. Il pittore e miniaturista milanese Cristoforo de Predis rappresenta il Sole in modo efficace come un anziano sovrano con corona e scettro, e un libro in una mano, nello splendido codice da lui illustrato De Sphaera Mundi. In tutte le antiche civilt presente il culto del Sole; per restare in Grecia, Elios, fratello di Selene, giovane dalla lunga chioma raggiante, si avvia allalba sul suo carro di fuoco, e al tramonto giunge allisola dei Beati, per ritornare poi ad Oriente, pronto ad una nuova corsa. Anche Apollo, laltra figura solare greca, ha biondi capelli, richiamo ai raggi solari; viene partorito da Latona su unisoletta sterile che prodigiosamente si ricopre di fiori e da allora viene chiamata Delo, la splendente; dio della musica e della poesia, attorniato dalle nove muse, protegge anche la divinazione e la medicina.

IL LEONE

NELL ARTE
PAGINA A FIANCO: Lorenzo Costa il Giovane, Segni Zodiacali e paranatellonta, 1579, dipinto a tempera sulla volta della Sala dello Zodiaco, Mantova, Palazzo Ducale.

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Uno dei pi antichi cicli zodiacali esistenti il mosaico pavimentale, risalente al XII secolo, dellAbbazia di San Colombano, a Bobbio. Fondato nel VII secolo da un monaco irlandese, divenuto presto centro culturale e spirituale di primordine, dal quale si irradiava gran parte del sapere del tempo, sede di una ricchissima biblioteca, il complesso romanico ospita nella cripta una straordinaria opera musiva, con scene bibliche, rappresentazioni tratte dalle leggende bretoni, e la teoria dei mesi e dei mestieri. Opera probabilmente di un sacerdote, il mosaico una summa delle conoscenze storiche, scientifiche e religiose medievali, e vede protagonisti, in particolare nella teoria dei mesi e

ARTE E ZODIACO LEONE

dei mestieri, il Tempo e i cicli della natura, interpretati dalla figura del contadino, forza trainante della societ dellepoca. A Luglio associato il lavoro della mietitura, compiuta da un agricoltore che con un falcetto taglia le spighe; e il segno del Leone, raffigurato con una lunga coda e una criniera stilizzata. Bello di una bellezza apollinea, la chioma raggiata, in trionfo su una nuvola, con ai piedi il Leone lApollo affrescato da Paolo Veronese tra il 1559 e il 1561 sul soffitto della Sala dellOlimpo di Villa Barbaro a Maser. Apollo rappresentato insieme ad Artemide, Zeus, Venere, Nettuno, Mercurio, Plutone in trionfo intorno alla figura della Divina Sapienza. In base al programma dettato al pittore dal proprietario, Daniele Barbaro, lastrologia diviene parte integrante di una raffigurazione allegorica a sfondo religioso. Allapice della maturit, Veronese mette al servizio del committente tutta la sua sapienza compositiva, la freschezza della tavolozza impostata sui toni chiari, la valenza decorativa del suo stile. Ruggisce minaccioso verso un timido Cancro, le zanne scoperte, la bionda criniera inanellata, il superbo Leone della volta della Sala del mappamondo di Palazzo Farnese, a Caprarola. Opera di Giovanni Antonio da Varese, detto il Vanosino, databile al 1573, lambiziosa decorazione del soffitto, che comprende 12 lunette con i miti delle costellazioni, attribuiti a Raffaellino da Reggio, una vera e propria mappa stellare completa, ispirata ad un antico codice di Igino. Segni, costellazioni, paranatellonta creano un affascinante bestiario di eccezionale effetto scenografico, contro lo sfondo blu cobalto del cielo stellato. Qualche anno dopo, nel 1579, nel palazzo ducale di Mantova, Lorenzo Costa il Giovane ripropone in modo puntuale negli affreschi della Sala dello Zodiaco lo stesso schema iconografico, in particolare proprio il motivo del Leone che affronta il Cancro, anche se con esiti di minore efficacia teatrale.

PAGINA A FIANCO: Paolo Veronese, Trionfo della Divina Sapienza, 1559-61, affresco sulla volta della Sala dellOlimpo, Maser (Treviso), Villa Barbaro.

ARTISTI
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DEL SEGNO

Le caratteristiche del Leone fanno intuire che il nativo in genere non manifesta spiccate tendenze artistiche. Gli fanno difetto quella sensibilit, quella fantasia, quella pro-

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pensione a staccarsi da s che sono alla base dellatto creativo; e forse anche lincertezza della carriera artistica non congeniale ad un individuo che vuole a tutti i costi emergere e brillare. Tra le non numerose personalit di artisti del segno ci soffermiamo in particolare su due che bene esprimono le valenze leonine: Giuseppe Pellizza da Volpedo e Andy Warhol. La luce intensa del sole, in contrasto drammatico e quasi programmatico con lombra, protagonista dellopera di Giuseppe Pellizza, nato a Volpedo, in Piemonte, il 28 luglio 1868. Tutti i pi bei dipinti dellartista sono intrisi di una luminosit diffusa e radiante come un pulviscolo doro, e costruiti sullantitesi, carica di una forte connotazione simbolica, tra zone dombra e luce piena, tra buio e sole. Ladozione della tecnica divisionista accresce la potenza luminosa del colore, molto pi di quanto non avvenga in altri artisti contemporanei, come Segantini, Previati o Morbelli. Anche nel Quarto Stato, nonostante la luce sia quella del tramonto, una luce dalla tonalit scura, quantunque dardeggiata dal sole, come afferma lo stesso pittore, la massa dei lavoratori avanza in pieno sole, le tese dei cappelli che proiettano unombra scura sui volti, il selciato in primo piano uniforme, quasi sbiancato dal forte chiarore. Quando Pellizza decide di dedicarsi al paesaggio puro, la sua ricerca culmina nel Sole nascente del 1904, un vero e proprio inno allastro, come egli scrive in una lettera del 1906: Il sole che nasce affascina, abbaglia e invade la natura, tutta sottomettendola al suo influsso. In verit il grande e potente spettacolo sfugge ai nostri piccioli mezzi di riproduzione, ma mi pareva ora che la pittura lo abbordasse; non pi con lintenzione di ridurlo ad un freddo schema, mafino a imprigionare nella propria materia colorata un raggio della sua luce. Eloquente poi lautoritratto del 1898/99: latteggiamento regale dellartista, che si rappresenta a grandezza naturale, circondato dai libri nel suo atlier, in abbigliamento elegante, lo sguardo fisso oltre lo spettatore, rispecchia una manifesta volont di isolamento, la consapevolezza del proprio ruolo sociale e laffermazione perentoria della propria individualit, tratti tipicamente leonini. Il gusto dello stare in scena, sotto la luce dei riflettori, stato una costante nella vita di Andy

Warhol: la sua inconfondibile, esile silhouette, sormontata dalla vistosa parrucca ossigenata, una vera criniera, quasi bianca sotto i flash dei fotografi, si fissata nel nostro immaginario collettivo. Nato a Pittsburgh il 6 agosto 1928, figlio di immigrati cecoslovacchi di condizione modestissima, (il suo vero nome era Andrew Wharola), entrato nel mondo del design pubblicitario per forza di volont, Warhol si costruisce unidentit di artista indipendente con una sfolgorante carriera alimentata da serate, mondanit, happening, condita da dosi massicce di presenzialismo, in quel crogiolo di idee e fermenti che la New York degli anni sessanta; perfetto image maker di se stesso, si propone in numerosi autoritratti come icona dellartista pop, come icone diventano tutti i personaggi del rutilante mondo di Hollywood, o della politica internazionale, da Marylin alla Taylor, da Jackie Onassis a Mao, immortalati nella sua Factory, lo studio newyorkese che insieme laboratorio, ufficio, showroom, polo di attrazione per tutta la nuova generazione di artisti, come Haring o Basquiat. Con la riproduzione seriale di oggetti comuni come la bottiglia della Coca Cola o il barattolo di zuppa Campbell, luso di colori industriali stridenti e antinaturalistici, limpiego di mezzi meccanici come la fotografia, Warhol scardina il principio di gerarchia dei soggetti e arriva a interpretare con largo anticipo la mentalit della cultura di massa, onnivora, in continuo mutamento, votata al consumo. Autore e produttore di video, dischi, cortometraggi, scenografie teatrali, trasmissioni televisive, Warhol porta allestremo quella spiccata attrazione propria del segno per lambiente del cinema, della musica, del teatro. Loperazione di Warhol stata cos intelligente che la sua fama durata ben pi di quei quindici minuti che egli, ironicamente, concedeva a tutti i suoi contemporanei.

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VERGINE
24 AGOSTO 23 SETTEMBRE II SEGNO DELLELEMENTO TERRA MOBILE DOMICILIO DI MERCURIO CORRISPONDENZA STAGIONALE: LA FINE DELLESTATE,
COLTO IL TEMPO DEL RAC-

La Vergine, secondo segno di Terra dopo il Toro, coincide con il periodo in cui si ammassano nei granai i raccolti, si preparano le conserve da consumare nella brutta stagione. Smorzato il solleone, tutto si acquieta, mentre la terra, spossata, si appresta a ricevere le prossime sementi. Il paesaggio si colora di toni acquerellati, gi autunnali.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Giulio Romano e Francesco Primaticcio, Il segno della Vergine, 1527-28, medaglione in stucco nella Sala dei Venti, Mantova, Palazzo Te.

La fanciulla che tiene una spiga di grano nella mano, simbolo del segno, associata al mito di Demetra, la Madre Terra, sposa di Zeus, e alla figlia Kore (ragazza, vergine in greco). Gioca con le sorelle Atena e Artemide, Kore; ma suo zio, Ade/Plutone, fratello di Zeus e signore degli Inferi, si invaghisce di lei e la rapisce, trascinandola nel suo oscuro regno. Demetra disperata erra per nove giorni e nove notti alla ricerca della figlia, la chiama, ma solo leco le risponde, traendola in inganno; finch Elios, il sole che tutto vede, le rivela ci che accaduto. Folle di dolore, Demetra non svolge pi le sue funzioni divine: la Terra diventa un luogo sterile, il ciclo delle stagioni sconvolto. Costretto ad intervenire, Zeus chiede al fratello di lasciare libera Kore, ma la fanciulla ha mangiato un chicco di melagrana, il cibo dei Morti, e non pu tornare. Finalmente si trova un compromesso: ogni anno Kore trascorrer sei mesi con la madre sulla terra, e il resto del tempo star accanto ad Ade nellOltretomba, con il nome di Persefone, Proserpina per i latini. Un altro mito narra di Demetra che affida a Trittolemo, figlio del re di Eleusi, una spiga di grano per-

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ARTE E ZODIACO VERGINE

ch questi insegni agli uomini lagricoltura. Come Persefone, anche il seme del grano deve trascorrere al buio i mesi invernali, prima di poter emergere alla luce del sole, e tornare alla vita. Nei primi secoli dellera cristiana questa figura assimilata a Maria, Vergine (macula non est in te), e madre.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO
PAGINA A FIANCO: Niccol Miretto, Stefano da Ferrara e collaboratori, Il segno della Vergine, 1425 c., particolare degli affreschi, Padova, Palazzo della Ragione. PAGINE 122-123: Giulio Romano e Francesco Primaticcio, Decorazione astrologica con affreschi e stucchi, veduta generale e dettaglio con i segni del Leone e della Vergine, 1527-28, Sala dei Venti, Mantova, Palazzo Te.

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Sesto ed ultimo segno della parte inferiore della cintura zodiacale, la Vergine chiude il percorso svolto fin qui dai primi segni, impegnati a costruire la propria identit; allo stesso modo, la stagione corrispondente porta a compimento il ciclo primaverile-estivo, in cui la natura ha generato i suoi frutti, li ha maturati e li ha donati alluomo. proprio la classica mezza stagione, quella di chi vede la luce in settembre: la vampa del Sole non acceca pi, non regala il facile ottimismo, la magnanimit leonina; i mezzi toni del primo autunno permettono di vedere le cose come stanno, nella loro essenzialit, senza illusioni n orpelli. Realista, dunque, la Vergine, innanzitutto; e seria, attenta, efficiente, saggia amministratrice, con un sospetto di avarizia: deve vagliare, pesare, selezionare, quindi immagazzinare e conservare i frutti della terra per i tempi difficili. Precisa come un orologio svizzero, scrupolosa fino alla pignoleria, maniaca della pulizia, sia in senso materiale, sia dal punto di vista morale. Umile, sobria, non cerca le luci della ribalta come il suo vanitoso predecessore, n gradisce avere attorno una corte, vuole solo lavorare (e lavorare, lavorare) dietro le quinte. La Vergine accetta anche compiti ingrati, che svolge con profondo attaccamento al dovere e spirito di sacrificio, poco concedendo di s, al contrario, nella sfera privata e affettiva. Linnata eleganza dei modi fa della Vergine il segno pi dotato di stile dellintero Zodiaco, ma dietro laspetto lindo, dietro il temperamento discreto, amante delle regole, del conformismo, almeno in apparenza lontano dalle trasgressioni, il virginiano cela linstabilit, le inquietudini interiori proprie dei segni mobili, placate nel lavorio instancabile di una mente sempre in movimento.

ARTE E ZODIACO VERGINE

ARTE E ZODIACO VERGINE

Del resto, il governatore del segno Mercurio, dio dellacume intellettuale e della chiarezza di pensiero, che la Vergine condivide con i Gemelli; ma qui Ermes non si manifesta nella veste brillante, superficiale, tutta rivolta allesterno, tipica dei nati in giugno. Quello domiciliato nella Vergine un Mercurio calcolatore (ricordiamo che Mercurio ha la stessa radice di merx, merce), che dona ai nativi unintelligenza solida e analitica, raziocinante pi che razionale, amante dei dettagli; e unironia che spesso rivela uno spirito critico tagliente e caustico, poco disposto a tollerare negligenza e pressapochismo.

L A VERGINE

NELL ARTE

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Spicca per grazia e raffinatezza la raffigurazione della Vergine nel vasto ciclo affrescato in Palazzo della Ragione a Padova, rifacimento quattrocentesco di unopera originale di Giotto andata distrutta in un incendio. Qui una giovane donna che tiene delle spighe in una mano, vestita con una lunga tunica dalle pieghe fluenti, collocata in posizione ascendente. Mercurio, protettore delle arti liberali, rappresentato nelle vesti di un professore seduto in cattedra, le mani appoggiate ad una sfera armillare, lo sguardo rivolto al cielo. Limmagine solenne rende bene lidea delle caratteristiche che assume il Dio nel domicilio della Vergine: un Mercurio selettivo, portato allindagine, allelaborazione intellettualistica e minuziosa, dallintelligenza lucida e critica, esperto di arti divinatorie e inventore dellastronomia. Lincerta prospettiva con cui sono rappresentate la cattedra e il trono nulla toglie alla dignit del Dio, non pi puer aeternus come appariva nel segno dei Gemelli, ma maturo saggio dalla lunga barba. Per quanto riguarda lattivit specifica del mese, curiosamente lallegoria di agosto appare invertita con quella di settembre: rappresenta infatti il momento della vendemmia, nelle vesti di un contadino che coglie i grappoli assistito da un garzone che regge un cesto, mentre tradizionalmente agosto il mese in cui si coglie la frutta, come appunto fa il personaggio protagonista del riquadro dedicato al mese successivo, sotto legida della Bilancia. Un unicorno, il mitico animale che

si lascia catturare solo se pu posare il capo sul petto di una vergine, casta e pura, fronteggia la fanciulla simbolo del segno nel bassorilievo a stucco in finto bronzo nel soffitto della Sala dei Venti, a Palazzo Te, a Mantova. Altri undici stucchi con i restanti segni si rincorrono sulla volta, accompagnati da medaglioni ad affresco con le attivit caratteristiche di ciascun periodo: per la Vergine, in particolare, si tratta della raccolta di essenze profumate e confezione di ghirlande. Frutto di un lavoro dquipe di pittori e decoratori impegnati nella realizzazione della sala tra il 1527 e il 1528, sotto la direzione di Giulio Romano, lopera, commissionata da Federico Gonzaga, strutturata per scomparti esagonali e rettangolari, comprendenti lOlimpo, dodici dei, i Mesi, secondo un programma formulato dallastrologo di corte Luca Gaurico, ispirato ai Fasti di Ovidio e ai testi di Manilio e di Materno Firmico. Grandioso ciclo encomiastico, ricco di allusioni al committente, (non a caso molto ammirato da Carlo V durante una sua visita presso i Gonzaga), la Sala dei Venti un esempio di come nel Cinquecento lastrologia sia spesso impiegata al servizio dei potenti, volta alla legittimazione della loro autorit.

GLI

ARTISTI DEL SEGNO

Pochi ma buoni, potremmo dire gli artisti nati sotto la costellazione della Vergine: un drappello selezionato, in linea con lo spirito del segno. Tipicamente virginiana appare lattitudine di Giovanni Fattori, nato il 6 settembre 1825 a Livorno, a indagare il dietro le quinte dellepopea risorgimentale, i momenti di riposo della truppa, le attivit del campo, come lassistenza ai feriti, i compiti di routine dei soldati, con un punto di vista essenziale, lontano da qualsiasi enfasi retorica. Il cerebralismo del segno invece ben rappresentato da Alberto Savinio, nato a Volos, in Tessaglia, fratello di Giorgio De Chirico, i cui esiti artistici sono a volte superati dallattivit di letterato e di teorico della Metafisica. Ma gli artisti che incarnano in modo davvero esauriente le caratteristiche del segno sono Caspar David Friedrich e Jean-Auguste-Dominique Ingres. La volont di controllo, lattitudine a ordinare lin-

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ARTE E ZODIACO VERGINE

forme (territorio di elezione dellopposto Pesci), a conservare lo status quo si traduce sul piano estetico nel rigore formale di Jean-Auguste-Dominique Ingres, che vede la luce il 29 agosto 1780 a Montauban (Tolosa). Personalit complessa e sfaccettata, Ingres rappresenta al massimo grado la perfezione dello stile, dote di cui la Vergine appare naturalmente ricca pi di tutti gli altri segni. Riduttivamente considerato campione del neoclassicismo (da cui la polarit antagonistica con il romantico Delacroix) anche per come egli stesso si definiva, un conservatore di buone dottrine e non un novatore, Ingres un uomo dordine, che incarna gli ideali e il gusto del ceto dirigente del suo tempo, in un momento in cui questo costretto dalla Storia ad arroccarsi su posizioni difensive. Nei suoi insuperabili ritratti Ingres mette in campo una capacit di osservazione penetrante e puntuale: i personaggi sono ripresi con unobiettivit spassionata ed analitica, erede di quellesprit de clart che lIlluminismo aveva lasciato in dono alla cultura francese. Inflessibile e polemico come ogni Vergine che si rispetti, Ingres ha difeso per tutta la sua lunga e alterna carriera la sua teoria del Bello ideale contro gli eccessi espressivi e sentimentali dei Romantici. proprio nellidealizzazione della linea rispetto alla agitazione prodotta dal colore, nella valorizzazione del contorno e nella progressiva eliminazione del tutto tondo che emerge la lucida razionalit virginiana, in perfetto equilibrio tra emozione e tendenza allastrazione. Nei nudi, in particolare, miracolosamente sorvegliati e al tempo stesso sensualissimi, si rivela quel lato caratteristico dei nativi, emotivamente freddi, riservati, quasi puritani, ma che sotto la vernice del perbenismo possono nutrire segrete, insospettabili, infuocate passioni: simili in ci allelemento Terra cui appartengono, che cela abissi profondi, grotte misteriose, gallerie di labirintica complessit, e che trasforma in un lento e inesorabile processo tutto quanto custodisce nelle sue viscere.

PAGINA A FIANCO: Giovanni Maria Falconetto, Il mese di Settembre e il segno della Vergine, particolare, 1520 c., affresco, Mantova, Palazzo dArco.

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BILANCIA
23 SETTEMBRE 22 OTTOBRE II SEGNO DELLELEMENTO ARIA CARDINALE DOMICILIO DI VENERE CORRISPONDENZA STAGIONALE: LEQUINOZIO
TERRA VIENE PREPARATA PER LA SEMINA DI AUTUNNO, QUANDO LA

Con la Bilancia ha inizio lautunno, e si apre il ciclo invernale. Le ore di luce sono pari a quelle di buio, mentre inesorabilmente si va verso il progressivo accorciarsi delle giornate. La natura, rivestita di toni ruggine e oro, si prepara ad una nuova fase, eliminando ogni scoria del passato. il momento in cui va scelto il seme migliore e il terreno pi adatto in cui piantarlo, per garantire la qualit del futuro raccolto.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Domenico Brusasorci, I segni della Bilancia e dello Scorpione, 1558, affresco sulla volta della Sala del Firmamento, Vicenza, Palazzo Chiericati.

Anticamente, la costellazione della Bilancia non esisteva, ma si identificava con le chele, o pinze, dello Scorpione, che occupava una vasta porzione di cielo. Di origine probabilmente sumera, presso i Greci non citata, mentre a Roma viene reintrodotta nel 46 a.C. da Giulio Cesare per ragioni calendariali. Il termine Bilancia (Libra) fu preferito a quello di Pinze, forse anche perch luguale lunghezza dei giorni e delle notti alla fine di settembre si associava facilmente con limmagine di una bilancia. lunico asterismo inanimato dello Zodiaco, collegato alla figura di Astrea, spesso sovrapposta a Dike, la divinit della Giustizia, che regge lago del bilanciere astrale e della quale abbiamo parlato in relazione al segno della Vergine. Il mito va a nostro parere integrato con la suggestiva vicenda, pure legata al segno, di Amore e Psiche e del loro travagliato rapporto. Psiche amata ogni notte da un misterioso personaggio, che gli dei le hanno proibito di vedere: la fanciulla non resiste alla tentazione e una notte, quando lamante si ad-

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ARTE E ZODIACO BILANCIA

dormenta, accende la lampada ad olio e scopre accanto a s il dio dellamore. Mentre incantata ne scruta le fattezze perfette, fa cadere per sbaglio una goccia dolio bollente sulla spalla di Eros che, svegliatosi di soprassalto, fugge. Psiche disperata lo rincorre per tutto il mondo, finch Zeus, commosso da tanta dedizione, permette ai due giovani di sposarsi in cielo. Aspirazione alla giustizia e allimpegno sociale, bellezza, passione, amore totalizzante che diventa il fine ultimo dellesistenza, sono gli elementi chiave che dai miti di riferimento trapassano nel segno.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO
PAGINA A FIANCO: Maestro Nicol, Il segno della Bilancia tra le chele dello Scorpione, prima met del XII secolo, particolare della Porta dello Zodiaco, SantAmbrogio di Torino, Sacra di San Michele.

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La Bilancia rappresenta lequilibrio psichico tra coscienza e pulsioni inconsce, tra spirito e materia, e il tentativo di raggiungere una sintesi armonica tra gli opposti. La figura di Astrea/Dike definisce una caratteristica fondamentale dei nativi: un profondo desiderio di giustizia, capace di prese di posizione nette e radicali, che si traduce nella volont di denunciare le disuguaglianze, in un fortissimo impegno civico e sociale, responsabilit, senso del dovere, partecipazione sentita ai problemi degli altri, nutrita da profondi valori morali. Anche nella lettura legata al mondo rurale e ai ritmi della natura notiamo come il compito della Bilancia sia quello di selezionare il seme migliore e il terreno pi adatto, e per farlo occorrono un lucido, severo criterio di scelta e un rigore implacabile nel discriminare tra ci che bene e ci che male. Del resto, la Bilancia il settimo segno: se, come abbiamo detto, la Vergine chiude il semicerchio inferiore delleclittica zodiacale, e fino a quel punto i vari segni hanno affrontato il problema della definizione della propria identit, con la Bilancia inizia il percorso del semicerchio superiore, in cui lidentit si proietta verso lesterno, verso gli altri, in una lettura che vuole essere non pi soggettiva ma oggettiva, capace di incidere e trasformare in meglio la realt. LAriete, in posizione opposta alla Bilancia, il Big Bang cosmico, il numero uno, lag-

ARTE E ZODIACO BILANCIA

ARTE E ZODIACO BILANCIA

gressivit dellIo allo stato puro, la forza bruta che deve vincere linerzia della materia per mettere in moto la grande ruota zodiacale; al contrario, la Bilancia la coppia (i nativi sono naturalmente portati alle unioni regolari, fidanzamenti e nozze), lIo ben integrato nella societ civile, che deve darsi delle regole per una pacifica convivenza; il dubbio, la mediazione, la riflessione, lanalisi, per giungere, alla fine, al giudizio, equilibrato ed equo, ma anche inflessibile. Dietro a questi aspetti si nasconde la forte influenza esercitata sui nativi dal pianeta Saturno, governatore del Capricorno, che si trova in esaltazione nella Bilancia: Saturno il pianeta della logica, del controllo, del giudizio e della legge. Oltre al severo influsso di questo pianeta, i bilancini godono per fortuna della protezione (e qui ci ricolleghiamo al mito di Amore e Psiche) di Venere, signora del segno, in condivisione con il Toro; la sua benefica presenza dona ai nativi un sincero amore per il bello, doti artistiche, raffinatezza, savoir faire, senso della misura, classe, uniti ad un aspetto spesso bello, di una bellezza regolare ed elegante. La Bilancia, i cui piatti oscillano perennemente tra morbidezze venusiane e rigidit saturnine, si blocca sovente in un continuo valutare i pro e i contro di ogni azione, che porta allimmobilismo e ad unapparente freddezza. Ma lidealismo che anima i nativi profondo, come autentico il loro impegno sociale e il loro altruismo; laspirazione alla perfezione e alla purezza che a volte li fa sembrare un po alteri e distaccati.

L A BILANCIA

NELL ARTE

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Liconografia della Bilancia, specie nei cicli pi antichi, presenta talvolta particolarit dovute al fatto che in origine, come si detto, la costellazione non esisteva autonomamente. Cos appunto, come una bilancia retta dalle chele di uno scorpione, si presenta il bel rilievo scultoreo che orna il portale dello Zodiaco della Sacra di San Michele, un complesso monastico medievale posto in una scenografica posizione che domina la strada tra il Piemonte

SOPRA: Benedetto Antelami, Il mese di Settembre e il segno della Bilancia, 1196-1210, lastra ad altorilievo, Parma, Battistero.

e la Francia, in vetta a un picco allimbocco della Val di Susa. Il portale un capolavoro della plastica romanica, realizzato dal maestro Nicol nella prima met del XII secolo. Formatosi nel cantiere del Duomo di Modena sotto la guida di Wiligelmo, attivo nella decorazione delle grandi chiese romaniche di Piacenza, Verona e Ferrara, lo scultore si distingue per il realismo delle figure, per laccuratezza dei dettagli naturalistici, per la morbidezza del modellato; caratteristiche evidenti nella duplice e contemporanea rappresentazione della Bilancia e dello Scorpione, in cui spicca il corpo massiccio dellanimale, quasi compresso allinterno dello stesso girale di tralcio, di cui la coda serpentina segue landamento, mentre le possenti tenaglie racchiudono la Bilancia. Come fonte iconografica il maestro Nicol pu avere attinto a un importante codice miniato, il codice di Arato, che era conservato nellimponente biblioteca dellabbazia, e che sar un punto di riferimento anche per cicli astrologici successivi, come gli arazzi Trivulzio su cartoni di Bramantino, realizzati tra il 1503 e il 1512: anche qui la scena dedicata al mese di settembre dominata in alto dal simbolo della Bilancia, retta da una delle chele dello Scorpione. Un vendemmiatore ritto su un piedistallo, intento a tagliare con un coltello un grappolo duva che depositer nella cesta ai suoi piedi, rappresenta il mese di settembre nel ciclo scultoreo dedicato ai mesi e alle stagioni allinterno del battistero di Parma. Una figura pi piccola regge in una mano la bilancia, simbolo del segno. Iniziato nel 1196 su progetto dellarchitetto e scultore Benedetto Antelami, il battistero caratterizzato da una poderosa decorazione plastica, sia esterna sia interna; le dodici figure allusive alle attivit nei mesi dellanno e i corrispondenti rilievi con i segni zodiacali sono stati realizzati per un portale mai messo in opera e hanno trovato collocazione allinterno del battistero in un secondo momento. Caratterizzato dalle grandi dimensioni delle steli rettangolari scolpite ad altorilievo, questo il primo ciclo scultoreo italiano in cui viene presentata lassociazione

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ARTE E ZODIACO BILANCIA

ARTE E ZODIACO BILANCIA

mesi/zodiaco, in una forma che i seguaci di Antelami ripeteranno poi in molte altre chiese. Ispiratosi inizialmente al realismo vivido di Wiligelmo, Antelami presto ne rinnova i contenuti, con una moderna adesione ai modelli transalpini, forse maturata durante un soggiorno in Provenza. Le sculture di Parma uniscono realismo e monumentalit, sintesi formale e immediatezza narrativa.

GLI

ARTISTI DEL SEGNO

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Non c da stupirsi che la Bilancia, segno naturalmente portato verso le pi varie espressioni della bellezza, sia generosissima di artisti in tutte le epoche: da Francesco Borromini (25/9/1599) a Umberto Boccioni (19/10/1882), da Giovan Battista Piranesi (4/10/1720) a Alberto Giacometti (10/10/1901), a Mark Rothko, (25/9/1903), personalit molto diverse ma accomunate da unidentica tensione verso leleganza e la purezza formale. Per ragioni opposte, i pi rappresentativi artisti nati nel segno della Bilancia ci paiono Caravaggio e Franois Boucher. Lintera esistenza di Michelangelo Merisi, iniziata il 29 settembre 1571, si svolta allinsegna della ribellione e della trasgressione: sembra quindi un paradosso che Caravaggio possa essere il rappresentante di un segno cos attento alle regole, comprese quelle della buona educazione e del fair play, cos naturalmente dotato di senso della giustizia, cos teso allequilibrio e al giusto mezzo. Caravaggio ha sconvolto le regole dellarte, sotto tutti gli aspetti, concettuali e tecnici: ha smantellato le gerarchie dei temi, ha caricato la luce di un valore strutturale, oltre che simbolico, del tutto nuovo, ha dipinto direttamente senza disegno, su una preparazione scura anzich chiara, ha rivoluzionato le tradizionali iconografie, non esitando a prendere come modelli ragazzi di strada, giovani dal fascino ambiguo, prostitute, persino unannegata nel Tevere per la rappresentazione della Dormitio Virginis. La sua vita co-

stellata da polemiche, intemperanze, risse, in un crescendo di violenze che culmina nellomicidio di Ranuccio Tommasoni al termine di una lite per una banale questione di gioco. Eppure, la tendenza alla disobbedienza uno dei modi in cui la Bilancia interpreta il proprio compito. Alcuni nativi, infatti, sono spinti proprio dallamore per la giustizia ad avvertire in modo acuto la disuguaglianza e lingiustizia insite in leggi e abitudini superate, e cercano di modificare il mondo migliorandolo. Pi forte limposizione della norma, pi i nativi ribelli della Bilancia radicalmente la contestano, fino a trasgredirla; non bisogna dimenticare che limmagine della Bilancia spesso associata alla spada, a indicare la necessit di ricorrere anche alla forza per laffermazione di ci che giusto. Lamore, che per la Bilancia totalizzante, stato per Caravaggio lamore per il Vero e per la Bellezza, pur sapendo che questa destinata a sfiorire e a spegnersi: questa consapevolezza rende il suo impegno ancora pi appassionato, quasi struggente, e le sue opere ancora toccanti. Nella parabola tragica della sua vita, Caravaggio consegna allarte la lezione pi alta della Bilancia e del suo profondo idealismo. La grazia, la leggiadria, la ricerca dellarmonia, unite ad un sottile erotismo di sapore tutto venusiano, si sprigionano dal pennello di Franois Boucher, nato il 29 settembre 1703. A differenza di Caravaggio, il pittore francese incarna la Bilancia pacificata, i piatti miracolosamente in equilibrio tra sensualit ed esprit de clart. Acclamato esponente del Rococ internazionale, Boucher d vita ad uno stile da boudoir, malizioso e intrigante; nelle sue Veneri al bagno o impegnate nella toilette (alcune delle quali realizzate per Madame de Pompadour) e nelle odalische dalla straordinaria carnalit Boucher interpreta in modo affascinante latmosfera materialista e sensuale di unepoca in cui la donna davvero protagonista, al punto da femminilizzare gusto, cultura e costume, restituendocene intatta tutta latmosfera e il profumo.

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SCORPIONE
24 OTTOBRE 22 NOVEMBRE II SEGNO DELLELEMENTO ACQUA FISSO DOMICILIO DI MARTE E PLUTONE CORRISPONDENZA STAGIONALE: LAUTUNNO
SEMINA PIENO, IL PERIODO DELLA

Con lo Scorpione si spengono i colori dellautunno, smorzati dalle brume autunnali. Sepolto sotto le zolle, il seme inizia il lungo cammino che lo porter allesplosione primaverile. Le giornate si accorciano inesorabilmente, le ore di luce cedono sempre pi terreno a quelle di buio; tutto sembra immobile, spento, morto. La natura silenziosa attende il momento della rinascita.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Manifattura francese, Lo Scorpione e il Sagittario, 1819, particolari della decorazione in bronzo dorato del Vaso della duchessa dAngoulme, Parigi, Muse du Louvre.

Lanziano contadino Irieo vorrebbe avere un figlio, ma ormai let troppo avanzata. Giungono un giorno alla sua capanna, in incognito, Zeus, Poseidone ed Ermes: Irieo si prodiga per accoglierli al meglio. Grati, gli dei si rivelano e gli offrono di esaudire un suo desiderio. Alla richiesta del vecchio, gli fanno sacrificare un toro, e, trasformata la pelle in otre, vi riversano a turno il loro liquido seminale, e lo seppelliscono. Trascorsi nove mesi, balza fuori dalla terra Orione, grande cacciatore; invaghitosi di Merope, la chiede in sposa al padre Enopione, re di Chio, che prima, in cambio, gli domanda di liberare lisola dalle belve. Mai contento (e in realt segretamente innamorato della figlia), Enopione procrastina la decisione, finch Orione, esasperato, violenta Merope. Enopione si vendica facendolo accecare; allora Orione si fa condurre a Oriente, l dove sorge il sole, sperando che la luce di Elios gli restituisca la vista. Il miracolo si compie ed Orione, guarito, riprende a cacciare. Un giorno si imbatte in Artemide (la Diana dei la-

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ARTE E ZODIACO SCORPIONE

tini), signora delle selve e ostinatamente vergine, che accende il suo desiderio; oltraggiata, la dea ordina alla Terra di aprirsi e dal sottosuolo sorge terribile un micidiale scorpione che, fulmineo, colpisce con il suo pungiglione velenoso il tallone del cacciatore, uccidendolo. Artemide, riconoscente, per premio colloca in cielo lanimale, ma anche Orione, a memoria dellevento. Ecco perch, si dice, quando si alza allorizzonte la costellazione dello Scorpione, tramontano le stelle di Orione, in fuga dal minaccioso insetto.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO
PAGINA A FIANCO: Sir James Thornhill, La costellazione di Monocero con il Cane Maggiore, Minore, Orione e altri paranatellonta, facsimile, 1729, incisione colorata dallAtlas Coelestis di John Flamsteed pubblicato nel 1729, collezione privata.

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Il mito di Orione narra una vicenda cupa e complessa, tutta imbevuta di eros e thanatos, grondante lussuria, violenza, vendetta, sangue, disonore: caratteristiche che trapassano in qualche modo dalla leggenda al segno, dando ai nativi un imprinting forte e inconfondibile. Chi vede la luce nello Scorpione appare come un groviglio di contraddizioni: sadico, ma anche masochista; aggressivo, violento, ma anche tormentato, continuamente alle prese con unesigenza di pentimento ed espiazione; dotato di potentissime energie psico-fisiche, ma al tempo stesso impegnato in un ferreo esercizio di autocontrollo, che non gli fa mai perdere il sangue freddo; intensamente passionale, ma di una passionalit spesso tutta interiore, diversissima da quella solare dei segni di Fuoco, che lo fa apparire allesterno gelido e sprezzante. Dotato, grazie allappoggio di Mercurio, di unintelligenza lucida, penetrante e dinamica, superiore alla norma, il nativo dello Scorpione disprezza profondamente la stupidit, odia la routine. Lequilibrio cos faticosamente perseguito dalla Bilancia gli fa orrore: lui ha il compito di rimettere in moto le energie bloccate dallimmobilismo del segno precedente. un segno eversore, di rottura, che ama la lotta, gode del rischio e dellazzardo, resiste alle prove pi estenuanti senza mai scoraggiarsi; silenzioso, paradossalmente anche quando parla perch tace sempre qualcosa, uno dei pochi cui si pu confidare un segreto con la cer-

tezza che rimanga tale; ma guai ad offenderlo, perch non sa e non pu perdonare, e sa attendere a lungo prima di consumare la vendetta. Opposto al Toro, che rumina tranquillo nel suo bel prato, lo Scorpione irrequieto e nomade per costituzione (il popolo ebreo ha forti valenze scorpioniche). Il liquido del secondo segno dAcqua non quello

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amniotico, fresco e rigenerante, del Cancro, n quello infinito delloceano in cui nuotano i Pesci; lacqua putrescente e melmosa di una palude, ferma in superficie ma brulicante di vita sommersa nel fondo; liquido seminale, scarto espulso dal corpo (il segno governa lapparato riproduttivo e quello escretore), sangue mestruale necessario alla fecondazione, veleno, che a piccole dosi e ben impiegato pu anche diventare farmaco. La morte apparente del Sole nella stagione corrispondente al segno, (non a caso i riti in onore dei defunti si svolgono in questo periodo dellanno), indispensabile, come il seme piantato sottoterra, per far riposare la natura; morte quindi come conditio sine qua non per la rigenerazione. Cos lo Scorpione, dominato da Marte come lAriete, affronta le dure battaglie quotidiane non con latteggiamento baldanzoso e incosciente del primo segno, ma con la consapevolezza un po triste e disincantata che la lotta necessaria, e la sconfitta una eventualit da mettere in conto. Attratto dal mistero, ha un sesto senso nello scoprire gli inganni; non a caso, come governatore del segno, a Marte stato affiancato Plutone, signore degli Inferi, che regna sottoterra, nellombra di uneterna notte. Posto allestremo del sistema solare, il pianeta, scoperto nel 1930, percorre la sua orbita in 249 anni: un percorso lentissimo, come lenti, anche se incisivi e profondi, tali da segnare a volte lintera umanit, sono i suoi effetti. Plutone ribellione, rivolta, in nome della giustizia o del potere, non importa; sesso, non sano ma perverso, anomalo, snaturato; inquinamento; cancro, inteso come crescita rivoluzionaria e incontrollata delle cellule. Alla terra feconda e vitale del Toro si oppone il sottosuolo cupo e tenebroso, ma anche ricco di tesori nascosti, di Plutone; influsso che d ai nativi un fascino magnetico, note di creativit, o meglio ancora trasformative, attrazione verso ci che segreto, verso le inesplorate regioni dellinconscio e i demoni che in esse si nascondono; in attesa della freccia scagliata verso lalto del segno successivo, il Sagittario. LO SCORPIONE
NELL ARTE

PAGINA A FIANCO: Raffaello, LAstronomia, 1508, affresco sulla volta in finto mosaico dorato, Roma, Citt del Vaticano, Stanza della Segnatura.

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Nella Stanza della Segnatura, Raffaello propone nel 1508 una significativa novit, destinata a un vasto seguito: i cieli raffigurati con le personificazioni degli astri non sono pi, come nel secolo precedente, una specie di talismano che visualizza lo schiacciante potere celeste sulluomo; sono invece firmamenti correttamente misurati che rivelano il diffondersi di un forte interesse scientifico verso lastronomia; un processo in crescita durante il secolo, che determiner il progressivo abbandono delle decorazioni astrologiche, e la nascita, per contro, delle immagini cartografiche del firmamento stellato, come quelle eseguite da Drer nel 1515. Laffresco di Raffaello rappresenta il cielo di Roma al momento dellelezione al soglio pontificio di Giulio II, avvenuta tre ore dopo il tramonto il 31 ottobre 1503, sotto la costellazione dello Scorpione. Si tratta probabilmente del momento di massima diffusione dellastrologia: il papa, il capo della cristianit, era talmente fiducioso nei pronostici delle stelle da aver rimandato pi volte la sua incoronazione perch essa avvenisse in un momento favorevole e di buon auspicio. In uno scomparto del soffitto della stanza, loroscopo del cielo del 31 ottobre 1503 appare dipinto su un globo trasparente con le costellazioni, scrutato da unelegante figura femminile, allegoria dellAstronomia, attorniata da due putti. Pur se poca cosa rispetto alla decorazione monumentale della Stanza, laffresco ben si colloca allinterno dellambizioso programma iconografico ideato da Raffaello con finissima sensibilit scenica e testimonia la rapida evoluzione del linguaggio del pittore a contatto con il colto ambiente romano. Spicca lanimale dalle chele minacciose nellincredibile orologio conservato nella sacrestia della Basilica dei Frari, a Venezia. Opera di Francesco Pianta, leccentrico scultore autore degli straordinari dossali lignei della Scuola Grande di San Rocco, lorologio una summa di tutti i virtuosismi della retorica barocca. Non deve sorprendere pi di tanto, quindi, loriginale scelta dellartista di non rispettare la consueta successione dei segni sul cerchio zodiacale, ma

PAGINA A FIANCO: Francesco Pianta, Quadrante e particolare dellOrologio Astrologico, 1670 c., intaglio in legno di cipresso, Venezia, Santa Maria Gloriosa dei Frari, sagrestia.

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di raggrupparli per elementi di appartenza; cos lo Scorpione posto in mezzo agli altri due segni dAcqua, Cancro e Pesci. Tutto incentrato sullossessione dellinesorabile scorrere del Tempo, fitto di immagini allegoriche che alludono alle costellazioni, alle stagioni, alle et delluomo, al perpetuo succedersi del giorno e della notte, questo capolavoro di intaglio al contempo una compiuta espressione del gusto estetico del 600, bizzarro ed enfatico, e della sua volont di stupire. Un atletico Orione, il mitico cacciatore legato al segno dello Scorpione, il corpo punteggiato dagli astri della costellazione, appare ben in evidenza, tra lUnicorno e il Cane maggiore, nella stampa colorata a mano, opera di Sir James Thornhill, artista che illustr lAtlas Coelestis di John Flamsteed. Celebre astronomo inglese, promotore della costruzione dellosservatorio di Greenwich, acerrimo rivale di Newton per tutta la vita, in questa stampa, tratta dal suo Atlas Coelestis pubblicato postumo nel 1729, si manifesta un gusto artistico non privo di una certa favolistica arguzia. Al 1819 risale un capolavoro di arte decorativa come il vaso jardiniere in legno e bronzo dorato della Duchessa dAngoulme, conservato al Louvre. Sul legno scuro si rincorrono i segni zodiacali dorati, tra i quali si distingue lo Scorpione per finezza di lavorazione ed efficacia rappresentativa. Un tempo tema prediletto dallaristocrazia, soggetto ricorrente di volte e pareti di saloni di rappresentanza, dopo la perdita di interesse registrata nei secoli XVII e XVIII a fronte delle scoperte scientifiche e dei progressi dellastronomia, nell800 le raffigurazioni astrologiche vengono relegate a mere formule ornamentali per oggetti e arredi, divertissment da salotto privi di significati particolari.

PAGINA A FIANCO: Giovanni Maria Falconetto, Il mese di Ottobre e il segno dello Scorpione, particolare, 1520 c., affresco, Mantova, Palazzo dArco.

ARTISTI

DEL SEGNO

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Un segno cos potentemente creativo, cos dotato di un intuito penetrante e fuori dal comune, non poteva che dare allarte un gran numero di personalit, alcune delle quali eccezionali. La forza di una personalit fuori dal comune,

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di una genialit sempre lucida e critica, la voracit insaziabile nel bruciare in pochi anni la carriera dellartista tradizionale legato alla rappresentazione della realt per imboccare la via di uno sperimentalismo eretto a sistema, caratterizzano la vita e larte di Pablo Picasso, che vede la luce a Malaga il 25 ottobre 1881. Il vitalismo esasperato del pittore, paragonabile a quello di Hemingway, unito alla sua volont eversiva, tipicamente plutoniana, lo porta ad attingere a piene mani tanto dai maestri del passato, come Goya o Drer, quanto dai vasi greci, dallarte africana, da colleghi come Van Gogh, Bonnard, Puvis de Chavannes, Czanne, fino ad arrivare a citare se stesso, per avere sempre nuove forme come stimoli allespressione della sua urgenza creativa. Anche dal punto di vista umano, Picasso incarna uno dei tratti pi caratteristici dello Scorpione, cio una certa tendenza alla crudelt e al sadismo, come testimoniano le sue numerose amanti e compagne, amate con gelosia e possessivit, ma abbandonate con freddezza al loro destino, indifferente alle loro sofferenze, una volta che la passione si era estinta. Locchio di Picasso quello privo di scrupoli morali dello Scorpione; anche quando, nel periodo blu e rosa, rappresenta derelitti e miserabili, come lui stesso era e si sentiva, in atteggiamenti mortificati e affranti, ci che risulta alla fine non un senso di cristiana piet, che anzi del tutto assente nel pittore, ma piuttosto il venir meno delllan vital in queste creature oppresse e disperate. Da questo momento in poi Picasso celebra la morte dellarte in presa diretta sulla realt e inaugura la nuova via dellarte che parla unicamente e solo di se stessa, via maestra su cui ancora oggi si muove larte contemporanea. La carica eversiva e trasformativa plutoniana investe lopera di Ren Magritte, nato a Lessines, in Belgio, il 21 novembre 1898. Magritte attua in pittura una sovversione radicale, non gridata ma non per questo meno efficace, concentrandosi sui contenuti anzich sullo stile. In apparenza tranquillo borghese, dalla vita grigia e monotona, priva di eventi significativi, Magritte non lo mai stato

nella concezione dellarte e del ruolo dellartista. Da vero Scorpione, gli preme sondare il mistero della realt, senza avere la pretesa di spiegarlo, come scrive lui stesso: La conoscenza illumina lignoranza senza mai illuminare il mistero. il mistero ad illuminare la conoscenza. Servendosi di uno stile volutamente impersonale, Magritte sottopone gli oggetti pi familiari a operazioni di straniamento e ricontestualizzazione in ambiti imprevedibili, ripetendoli serialmente, mutandone metamorficamente la materia; e questo processo, banale ma fortemente spiazzante per lo spettatore, mette in luce lenigma che si cela dietro le cose pi semplici, labisso che si apre tra linguaggio e realt. E tanto pi interessanti sono per il pittore gli oggetti pi semplici, di uso quotidiano, quelli che sono cos spesso sotto i nostri occhi che non li degnamo pi nemmeno di uno sguardo: una pipa, un ombrello, un indumento. Locchio vigile e indagatore dello Scorpione, la sua capacit di dissacrare i luoghi comuni e andare oltre le convenzioni artistiche e rappresentative, crea un mondo di immagini di eccezionale originalit, come tutti gli riconoscono, surrealisti compresi. E la lezione di Magritte ancora oggi attuale: per apprezzarne lenigma, unimmagine non va analizzata o spiegata, ma soltanto, semplicemente, osservata. Linferno va attraversato, per lo Scorpione, perch dove c morte, la vita ha un gusto ancora pi intenso, e perch la morte parte integrante della vita; e la vita non solo algida bellezza idealizzata da museo, anche fango e sangue.

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SAGITTARIO
23 NOVEMBRE 21 DICEMBRE III SEGNO DELLELEMENTO FUOCO MOBILE DOMICILIO DI GIOVE CORRISPONDENZA STAGIONALE: I PRIMI FREDDI, LINIZIO
ZIONE DELLA GERMINA-

Le brume dellautunno lasciano il posto alla prima neve. Sotto la bianca coltre, il seme, protetto dai rigori invernali, incomincia lentamente a germinare. Oltre la morte simbolica della natura, celebrata dallo Scorpione, si fa strada la speranza nella prossima rinascita, con il superamento della condizione contingente. Dopo il 13 dicembre, il giorno pi corto che ci sia, le giornate cominciano impercettibilmente ad allungarsi.

IL

MITO
PAGINA A FIANCO: Il segno del Sagittario, XII secolo, mosaico pavimentale, Bobbio (Piacenza), chiesa abbaziale di San Colombano.

Invaghitosi di Filira, figlia di Oceano, Kronos si trasforma in stallone per ingannare la moglie Rea, e si unisce alla ninfa. Dallamplesso nasce un essere mostruoso, met uomo met cavallo; ma al di l dellaspetto, il centauro Chirone possiede molte doti: saggio, sa guarire, esperto in astronomia, conosce le leggi, un eccellente insegnante, e la sua scuola in Ellade frequentata da dei ed eroi. immortale, Chirone; colpito da una freccia avvelenata scagliatagli contro da Eracle, non pu morire, ma condannato a soffrire per sempre a causa della ferita che non si rimargina. Allora Zeus lo libera dallimmortalit e lo eleva in cielo come costellazione, in ricordo della sua saggezza. Ben diverso il centauro Nesso, degno esponente della stirpe beona e attaccabrighe dei Centauri nata da una storia di violenza tra la dea Era e il malvagio Issione. Colpito a morte da Eracle per aver insidiato la sua bella moglie Deianira, Nesso si vendica, subdolamente suggerendo a

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Deianira di immergere nel suo sangue, urticante e velenoso, una camicia del marito, per renderlo invincibile. Lingenua abbocca, ed Eracle, indossando la famosa camicia di Nesso, muore tra atroci sofferenze.

CARATTERISTICHE

DEL SEGNO
PAGINA A FIANCO: Maestro di Rohan, Il mese di Novembre con il segno del Sagittario, 1418-25, miniatura dalle Heures de Rohan, Parigi, Bibliothque Nationale de France. PAGINE 152-153: Baldassarre Peruzzi, Oroscopo di Agostino Chigi, 1510-11, affresco sulla volta della Sala di Galatea, Roma, Villa Farnesina.

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La leggenda di Chirone e Nesso, i due centauri dallindole cos diversa, luno buono e sapiente, laltro violento e vendicativo, ci introduce alla duplice natura del Sagittario, per met umana, per met animalesca, divisa tra anima e istinto, tra spirito e materia, tesa a conciliare gli opposti e a superare i propri limiti. Questultimo aspetto simboleggiato dalla freccia impugnata dallarciere e puntata verso lalto, verso un bersaglio lontano, in senso sia fisico sia metaforico, cui egli punta, per poi, una volta centrato, rivolgersi subito ad uno nuovo. Le due nature si alternano in una dialettica spesso faticosa per il nativo, che si indirizza a volte verso mete idealistiche ed elevate, a volte, al contrario, verso obiettivi materialisti, di carriera o ascesa sociale, in cui emerge la tendenza a una certa vanagloria, la rissosit, il gusto per il godimento immediato, per un facile edonismo. La sua vera forza sta nella straordinaria energia: dopo il perfezionismo virgineo, dopo limmobilismo bilancino e i grovigli interiori dello Scorpione, ecco nel nono segno del cerchio zodiacale il pieno liberarsi delle potenzialit a lungo trattenute o compresse. Fiamma azzurra dello spirito che tende a elevarsi, quella del III segno di fuoco, fiamma che scalda ma non brucia, come fa il rosso fal incendiario dellAriete, luce che vorrebbe illuminare soprattutto il prossimo, e non solo se stesso, a differenza del fuoco dorato ed autoreferenziale del Leone. La carica vitale, lottimismo, la fiducia nei propri mezzi, lespansivit spingono il Sagittario a partire alla scoperta di territori inesplorati (non a caso, il segno governa le gambe); grandi esploratori o missionari, i nativi vogliono incorporare nella propria sfera dazione tutto ci che riescono a conquistare, con la convinzione, in perfetta buona fede, di

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agire solo per il bene altrui. Lo spirito di avventura non si esplica solo nei viaggi, ma si traduce anche in amore per il sapere; se lAriete ha bisogno di avversari, e il Leone di sudditi, il Sagittario, animato da una forte vocazione didascalica, ama avere intorno a s dei discepoli, o meglio dei fedeli, da formare o convertire, come il saggio Chirone, trasmettendo loro le sue conoscenze; che per spesso si fermano alla superficie, in quanto la sua intelligenza punta alla sintesi, trascurando i dettagli, e tende ad una estrema semplificazione anche dei dati pi complessi. Incontenibile parlatore, il Sagittario sa essere un ottimo amico, animatore di allegre serate in compagnia, amante della buona tavola. A questo lo inclina il governatore del segno, Giove: il pi grande dei pianeti del sistema solare, secondo solo a Venere per luminosit, lo Zeus dei Greci , arbitro supremo del mondo divino e di quello degli esseri umani, conferisce ai nativi un temperamento, appunto, gioviale, benevolo, fiducioso, estroverso, e li predispone a porsi come leader e guida, anche spirituali. Fa la sua comparsa in Sagittario anche Nettuno, di cui parleremo in modo pi approfondito per i Pesci, che pure pu avere molta influenza. Pianeta della metamorfosi, qui simboleggiata dallo spirito di avventura, ma anche dellimmaginazione, della ricettivit, della genialit, dona al Sagittario sfaccettature e spessore altrimenti impensabili in un segno di Fuoco.

IL SAGITTARIO

NELL ARTE

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Un atletico centauro, dalla lunga barba bionda, circondato da raggi, il busto girato in direzione opposta a scoccare la saetta che gi si distacca dallarco al massimo della tensione, domina la parte superiore della pagina riservata a novembre delle Heures de Rohan, uno dei pi interessanti codici miniati del primo 400. Il libro opera di un anonimo pittore e miniatore francese, che costruisce le composizioni senza profondit, con evidenti sproporzioni, unendo le raffinatezze lineari e le tonalit brillanti tipiche del Gotico internazionale ad elementi popolareschi, fino a

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raggiungere esiti di notevole originalit iconografica. Il corpo dellanimale indica la dimensione istintiva, legata ai ritmi della natura; il busto umano simboleggia la vita psichica e lanima razionale; la freccia rappresenta laspirazione in senso spirituale delluomo, la sua sete di conoscenza. Nella parte inferiore della scena, sullo sfondo di una foresta, un contadino intento a far provvista di legna per linverno, mentre tra la boscaglia in primo piano si distingue una famiglia di cinghiali, la cui caccia si praticava appunto nel mese di novembre. Il segno del Sagittario assoluto protagonista di un ciclo astrologico particolarmente complesso, commissionato dal banchiere senese Agostino Chigi, legato a Papa Giulio II, di cui finanziava i progetti, artistici e bellici. Convinto cultore dellastrologia, al pari del Papa, il banchiere incarica Baldassarre Peruzzi, architetto e pittore a sua volta dedito a studi di astrologia e matematica, di realizzare la villa chiamata la Farnesina e di affrescarne la volta della sala di Galatea. La decorazione, realizzata tra il 1510 e il 1511, divisa in scomparti, si basa su un ambizioso programma iconografico, in cui compaiono i segni zodiacali, i miti ad essi collegati, i pianeti, alcuni paranatellonta (le costellazioni extra-zodiacali, come Pegaso, Cigno, Auriga, Delfino, Serpente, etc...). I pianeti non sono raffigurati nelle loro case, ma in transito: questo perch il cielo rappresentato quello del giorno di nascita del banchiere, il 30 novembre 1466, sotto il Sagittario, che giustamente occupa lo scomparto in cui si trova il Sole. Non basta: viene precisato anche lascendente, come mostrano le costellazioni extra-zodiacali, alcune al momento del loro sorgere, altre in quello del tramonto, quando allorizzonte appare il segno della Vergine. La volta si distingue quindi come loroscopo pi preciso realizzato nel Rinascimento, con una completezza di dati scientifici davvero straordinaria per lepoca. Dal punto di vista iconografico, Peruzzi opera una sintesi tra la cultura romana e quella fiorentina, facendo riferimento alle mappe dei codici miniati ( dove puntualmente appaiono i paranatellonta), alla cupolina di San Lorenzo a Firenze, senza

PAGINE 154-155: Giovanni Antonio da Varese, Il segno del Sagittario, 1573, particolare degli affreschi sul soffitto della Sala del Mappamondo, Caprarola (Viterbo), Palazzo Farnese.

dimenticare il ciclo di Pinturicchio nel Palazzo di Domenico della Rovere, di poco anteriore rispetto allarrivo di Peruzzi a Roma. Il ciclo anche un esempio di cultura rinascimentale matura da parte di un artista che, formatosi sul gusto mantegnesco, aderisce ai modi di Raffaello, unendoli ad uneleganza formale piena di grazia, memore della tradizione senese, espressa compiutamente nella decorazione preziosa e ricchissima dal punto di vista narrativo del soffitto chigiano. Le caratteristiche muscolari del segno sono espresse come meglio non si potrebbe nella rappresentazione lasciataci da Giovanni Antonio da Varese, detto il Vanosino, sulla volta della Sala del Mappamondo in Palazzo Farnese, a Caprarola, databile al 1573 circa. Un nerboruto centauro si slancia al galoppo sullo sfondo del cielo, di un bel blu brillante; gli astri della costellazione punteggiano il torso possente, i muscoli ben evidenziati nel gesto di tendere il grande arco dorato, la groppa del candido cavallo inarcata nellimpeto del movimento. unimmagine di indubbia efficacia descrittiva, che ben sintetizza la natura espansiva, tutta proiettata allesterno, alla conquista di nuovi orizzonti, tipica del nono segno dello Zodiaco.

ARTISTI

DEL SEGNO

Non particolarmente incline allespressione della propria creativit, perch poco propenso a perdersi nei suoi meandri interiori, sempre proiettato allesterno, il Sagittario non prodigo di personalit artistiche, ma quelle che troviamo spiccano nel panorama del loro tempo. Edvard Munch un esempio interessante di Sagittario la cui carica vitale e ottimistica stata come stroncata da circostanze di vita particolarmente avverse, che hanno inciso su una personalit in formazione, segnandola per sempre. Nato ad Oslo il 12 dicembre 1863, ancora bambino perde la madre, poi la sorella Sofia, quindi improvvisamente anche il padre. Lui stesso di salute cagionevole, (condizione aggravata nel corso degli anni dallalcolismo), oppresso da uneducazione rigidamente puritana e morali-

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sta, cresciuto in un grande Nord gelido e inospitale, Munch coltiva fin da giovane la sofferta capacit di guardare in se stesso e la volont di approdare a una visione interiore che dia corpo a sentimenti universali delluomo, come la solitudine, la malinconia, la paura, la sofferenza, langoscia esistenziale. Vissuto in unepoca in cui la teoria della relativit formulata da Einstein e lindagine sulla psiche umana condotta da Freud corrodono alla radice le certezze positivistiche della cultura ottocentesca, Munch esprime quel diffuso senso di malessere e insoddisfazione tipica delluomo moderno con una pittura audace, caratterizzata da un forte intento simbolico e da unurgenza espressiva assolutamente inediti, che anticipano lEspressionismo. Per il pittore, Larte il sangue del cuore umano: limpeto visionario, lesecuzione in apparenza frettolosa e disinvolta, dagli accostamenti cromatici stridenti, d alla sua opera una forza evocatrice tale da superare le convenzioni rappresentative del suo tempo e da proiettarla nella modernit. Emblematico, a questo proposito, appare Lurlo del 1893, in cui lo smarrimento provato dal pittore durante una passeggiata con due amici verr ampliato, lanno successivo, alla sfera collettiva nel dipinto Angoscia. Linnato senso di dover compiere una missione nella vita, tipico del Sagittario, traspare da questo scritto, quasi un testamento spirituale, del 1929: Attraverso la mia arte ho cercato di vedere chiaro nella mia relazione con il mondoho sempre pensato e sentito che la mia arte poteva aiutare gli altri sulla via della ricerca della verit. Solo tre anni separano Munch da Vasilij Vasilevic Kandinskij, nato a Mosca il 4 dicembre 1866; entrambi gli artisti condividono unanaloga tensione interiore. Ma se su Munch influiscono oggettive avversit, Kandinskij un caso emblematico di Sagittario evoluto che ha potuto svolgere compiutamente il progetto di vita a cui si sentito chiamato. Proprio in questi termini si presenta la via dellarte al giovane Kandinskij, come una necessit interiore cui non ci si pu sottrarre, che lo spinge a rifiutare la cattedra di diritto che gli era stata offerta a Mosca e a trasfe-

rirsi a Monaco per studiare pittura. Fin dalle prime opere, come per esempio il Cavaliere azzurro del 1903 emerge limportanza che il pittore attribuisce al colore, fonte di reazioni psicologiche e sensazioni, attraverso le quali si possono comunicare contenuti spirituali allo spettatore, stabilendo un contatto diretto con la sua anima, e distogliendolo dalla vana ricerca di un senso. Fondamentale anche il rapporto con la musica, arte astratta per eccellenza, stimolato dallamicizia con il compositore Arnold Schnberg. Il passaggio allastrattismo avviene grazie ad un vero e proprio salto da parte del centauro Kandinskij, che nel 1910 con il Primo acquerello astratto stabilisce definitivamente il primato della visione interiore su quella ottica. La sua poetica si precisa ne Lo spirituale nellarte, testo-culto per la letteratura artistica contemporanea: larte frutto di una necessit psichica interiore, deve essere sganciata dalla funzione mimetica tradizionalmente attribuitale e mirare a fini spirituali, espressione di valori universali ed eterni. Eccellente insegnante, chiamato alla scuola del Bauhaus da Gropius, anche in questo aspetto Kandinskij un ottimo testimonial della vocazione didascalica che anima il segno. Limmagine del cavaliere, ricorrente in tutta la sua produzione, cui egli intitola lassociazione fondata con Franz Marc, Der Blaue Reiter, diventa simbolo della lotta tra Bene e Male, dello spirito che trionfa sulla materia, come lastratto vince sul figurativo. Nel Quadro con arciere del MoMa (1909), in particolare, si condensa il pensiero del Sagittario Kandinskij nella figura dellarciere a cavallo, volto allindietro e intento a scagliare la sua freccia contro la tradizione ed il passato, mentre il destriero slanciato in avanti, in un balzo prodigioso, proietta lartista verso le nuove frontiere della modernit, sullo sfondo di un cielo variopinto di forte sapore espressionista.

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CAPRICORNO
22 DICEMBRE 20 GENNAIO III SEGNO DELLELEMENTO TERRA CARDINALE DOMICILIO DI SATURNO CORRISPONDENZA STAGIONALE: IL SOLSTIZIO DINVERNO
Nella fredda stagione del Capricorno, il Generale Inverno celebra il suo trionfo: giornate rigide e brevi, oscurit diffusa, paesaggi dai toni metallici, privi di colore. Attanagliata dal gelo, la terra pietrificata difende la vita del seme sepolto. Tutto tace, nel silenzio di una natura spoglia e desolata, che sembra divenuta ostile alluomo, e invita al raccoglimento.

IL MITO
Il crudele Urano tiene i figli prigionieri in una caverna, per paura di essere spodestato. Disperata, la moglie Gea, la madreterra, consegna a Kronos/Saturno, lunico dei figli disposto ad esserle complice, una falce con cui evirare il padre, prendendone il posto come sovrano del cielo e della terra. Timoroso di essere un giorno a sua volta esautorato, Kronos si rivela non meno violento del padre, divorando i figli appena nati. La moglie Rea riesce a salvare il piccolo Zeus, (consegnando al suo posto una pietra avvolta in un panno a Kronos, che la ingoia), e lo nasconde in una grotta. Zeus cresce forte e protetto, nutrito dal latte della capra Amaltea, e quando adulto si presenta dal padre, lo costringe a vomitare i figli, e assume il potere. subito guerra: Zeus e i fratelli da un lato, Kronos e i Titani dallaltro. Questi scatenano contro lOlimpo Tifone, un enorme gigante; atterriti, scappano gli dei, mutandosi in animali per sfuggirgli; Pan, dio dei pastori dal corpo semicaprino, dai voraci appetiti sessuali, si getta in un fiume, e mentre si aggrappa alla riva con le zampe anteriori, la parte inferiore del corpo in acqua assume la forma di un pesce. Grato per laiuto che Pan gli aveva offerto, Zeus lo eleva in cielo come costellazione del Capricorno, essere ambiguo, met capro, met pesce.
PAGINA A FIANCO: Agostino di Duccio, Il segno del Capricorno, 1450, lastra a bassorilievo della Cappella dei Pianeti, Rimini, Tempio Malatestiano.

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CARATTERISTICHE DEL SEGNO


Il mito di Kronos/Saturno uno dei pi drammatici, collegato ai temi del potere e della colpa, dellespiazione e del riscatto, e soprattutto del fato, legge inesorabile, cui anche gli dei devono sottostare, in un aspro cammino evolutivo. Storicamente, lavvento di Zeus sul trono dellOlimpo allude al passaggio dal culto primitivo delle forze naturali a una religione celeste, con creature soprannaturali che governano i destini degli uomini. Quella del decimo segno zodiacale non la terra grassa e feconda del Toro, n quella che fa dono di s della Vergine; la terra dura e secca dellinverno, mutata in roccia, granitica, fredda, plumbea; ma dentro la montagna, a volte, si celano vene aurifere, tesori nascosti, pietre preziose, polle dacqua purissima... Lanimale-simbolo, la capra, o stambecco, frugale e solitario, sinerpica per le pi ripide salite, in una faticosa ascesa/ascesi verso le vette, pago di vedere il mondo sotto di s; ma la coda di pesce che sostituisce le zampe posteriori allude alla vita interiore, alle potenzialit di elevazione e di rinascita dello spirito. Cos il nativo, che vede la luce in una stagione infausta: coriaceo, innanzitutto, sorretto da una forza di volont che gli permette di resistere a tutte le prove, per dure che siano, senza mai perdersi danimo. Paziente e lungimirante, egli dotato di un profondo senso del tempo, che lo rende in grado di affrontare progetti a lunghissima scadenza e di portarli avanti senza fretta; il suo cammino verso la meta lento ma inesorabile, con una determinazione che non conosce sprechi o distrazioni, in un isolamento che non si trasforma mai in emarginazione. Segreto, silenzioso, introverso al limite dellaridit, opportunista, il Capricorno sacrifica volentieri gli affetti sullaltare dellambizione, nella sua spietata marcia verso il successo, alla conquista del potere, che gli piace esercitare nellombra, dietro le quinte, ritrovandosi spesso solo; condizione peraltro vissuta senza drammi, anzi con il compiacimento di chi basta a se stesso; ma sotto la maschera dellimpassibilit, dellautocontrollo, del senso del dovere, pu sonnecchiare in lui linsaziabile Pan, il capro lascivo, protagonista del Sabba, simbolo di Satana per la demonologia medievale. Lavaro e il misantropo di molieriana memoria anche dotato di una distaccata autoironia, di un fine umorismo, anche se un po nero, nutrito da una visione della vita pessimista e disin-

PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Kronos/Saturno e i suoi figli (con i segni zodiacali dellAcquario e del Capricorno), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense.

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cantata, che a volte inclina al cinismo. La sua unintelligenza solida, costruttiva, metodica, lontana dalle brillantezze mercuriali, ma selettiva e pragmatica. Opposto alla dimensione indefinita, intima, lunare del Cancro si staglia il mondo severo e scostante del Capricorno, governato da Kronos/Saturno. Secondo pianeta del sistema solare, circondato da anelli composti da miriadi di rocce e blocchi ghiacciati, Saturno divide con Marte la fama di pianeta malefico: padre della melanconia, o umor nero, inclina alle lunghe prove, alle rinunce, al rigore, ad una morale intransigente e repressiva, alla gerarchia e allautoritarismo. La sua rappresentazione, come un vecchio sorretto da una stampella e con in mano un falcetto, spicca nel codice De Sphaera Mundi. Kronos divora i suoi figli, come il tempo divora gli esseri umani: ma Saturno anche forza morale, logica, lucidit critica, realismo; anche il dio della semina, festeggiato nei Saturnali, in cui ci si scambiavano doni. Sotto il suo governo sorge il Sol invictus del divino Bambino, la cui nascita stata identificata dal Cristianesimo con il solstizio dinverno, porta degli dei. Saturno come grande saggio rimanda ad un processo inevitabile, quello dellinvecchiamento, in cui il venir meno delle forze vitali compensato dalla crescita interiore. Cos, nellultima fase della vita il nativo del Capricorno arriva a godere i frutti di tanto impegno e pu allora coltivare il distacco necessario a superare i legami con la materia, conquistando la piena autonomia, allontanandosi da una dimensione della vita strettamente terrena; il campo pronto per i segni successivi, Acquario e Pesci.

IL CAPRICORNO NELLARTE
La capra Amaltea, legata al mito del Capricorno per aver nutrito il piccolo Zeus sottratto al cupo Kronos, rivive nel bassorilievo del ciclo zodiacale nel Tempio Malatestiano di Rimini, commissionato dal signore della citt, Sigismondo Malatesta, allo scultore Agostino di Duccio nel 1450 (cfr. Il Cancro nellarte). Lanimale simbolo del segno mostrato come una vera capra, priva della coda di pesce che di solito sostituisce le zampe posteriori, le mammelle gonfie di latte, in atto di arrampicarsi per un ripido pendo, il muso proteso verso le foglie di uno stentato alberello posto sulla sommit. unimmagine di grande efficacia che coglie la natura frugale e resistente del segno. Un vecchio barbuto, i piedi legati da una corda, un falcetto
SOPRA: Giorgio Vasari, Cosimo I de Medici in veste di Marte (sullo scudo il segno del Capricorno), 1550 c., olio su tela, Firenze, Palazzo Vecchio. PAGINE 166-167: Giovanni Antonio da Varese, I segni del Capricorno e dellAcquario, 1573, particolare degli affreschi sul soffitto della Sala del Mappamondo, Caprarola (Viterbo), Palazzo Farnese.

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in una mano, mentre con laltra indica un pallido, ombroso sole invernale (il Sol in circulo, cfr. Gemelli, I Gemelli nellarte), domina lanimata scena dedicata al mese di dicembre negli Arazzi Trivulzio. Il misterioso personaggio va identificato quasi certamente con Saturno, secondo liconografia diffusa da Macrobio nel suo Saturnalia: la falce il tempo che tutto miete, i piedi legati sono allegoria della lentezza, peculiare tratto saturnino. In alto a destra, opposto al Sole, ricamato il simbolo del Capricorno, uno stambecco dalla attorta coda di pesce, con riferimento filologicamente preciso al mito di Pan. La vivacissima

SOPRA: Su cartoni di Bramantino, Il mese di Dicembre, 1504-1509, dal ciclo degli Arazzi Trivulzio, Milano, Musei del Castello Sforzesco.

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rappresentazione di sapore schiettamente realistico e popolaresco ambientata in unampia sala con volta a crociera, aperta su uno sfondo urbano innevato, contro il quale si stagliano le sagome di due alberi spogli e scheletrici. Al centro campeggia un grande pentolone, dove cuociono salsiccie e salumi; si celebra luccisione del maiale, un momento di festa caratteristico del mondo contadino, ispirato ai Tacuina sanitatis medievali, sottolineato da sapidi dettagli descrittivi: un uomo gonfia un otre fatto con le interiora, per farne un palloncino verso cui tende le braccia un bambino; alcuni contadini portano in braccio un maialino; uno attizza il fuoco, due fidanzati sorvegliano la cottura. In primo piano, sul pavimento, alla rinfusa, notiamo scarpe messe ad asciugare, ortaggi di stagione, una bassa seggiolina da bambino, una ciotola, due maiali con il muso in un trogolo, un coltellaccio. La scena allude anche ai Saturnali, la licenziosa festa che si svolgeva dal 17 al 23 dicembre in onore del dio, protettore dei contadini e della semina (satus significa seminagione). Secondo Virgilio, infatti, Saturno dopo la prigionia si era rifugiato nel Lazio, e l aveva governato insieme a Giano come re dellet delloro, insegnando agli uomini lagricoltura. Realizzato tra il 1501 e il 1512 su cartoni di Bramantino, il ciclo di arazzi una celebrazione del potere di Gian Giacomo Trivulzio, labile condottiero e stratega grazie al quale i Francesi erano riusciti ad impossessarsi del Ducato di Milano nel 1499. Nel periodo di relativa pace successiva il Trivulzio commissiona importanti opere darte e darchitettura, che rafforzano il suo prestigio. Bramantino, lartista prediletto da Gian Giacomo Trivulzio, esprime compiutamente la volont auto-celebrativa del suo mecenate con questa serie di arazzi eseguita integralmente da artigiani lombardi: attingendo con eccezionale originalit da svariate fonti e autori, come Ovidio, Macrobio, Igino, Michele Scoto, Bonvesin de la Riva e i Libri dore, egli fonde elementi mitologici, motivi tratti dalla classicit o da testi medievali, conoscenze astrologiche e astronomiche. Scene pi solenni e dominate da un aristocratico senso del vivere (cfr. Gemelli nellarte) si alternano a rappresentazioni come questa, dedicata al Capricorno, specchio di vita delle classi subalterne nella Lombardia del primo 500, dallandamento mosso e dal tono rustico; e riflettono la piena maturit dellartista, il suo stile staticamente monumentale, simmetrico e austero. Sin dallantichit il Capricorno per eccellenza il segno del potere: limperatore Augusto si era posto sotto questa costella-

zione, come Carlo V e Lorenzo il Magnifico, nato il 1 gennaio 1449. Un omonimo discendente del Magnifico, Lorenzo duca di Urbino, protagonista insieme al cugino Giuliano di Nemours, del complesso delle tombe medicee nella sacrestia Nuova di San Lorenzo, a Firenze, realizzato tra il 1525 e il 1534 da Michelangelo. In base allaffascinante interpretazione in chiave neoplatonica, Lorenzo, con il suo atteggiamento pensieroso, la posizione raccolta del corpo, il piccolo forziere simbolo dellavarizia, lo sguardo assente, come perso in una visione interiore, incarnerebbe il carattere saturnino; in Giuliano invece, lo sguardo aperto, il corpo proiettato in avanti, in una mano il bastone del comando, nellaltra una moneta, indice di liberalit e munificenza, si identificherebbe il tipo gioviano. Dopo Lorenzo il Magnifico, tutta la dinastia dei Medici, i cui membri si confermano convinti assertori del potere delle stelle sui destini degli uomini, si identifica con la costellazione del Capricorno, e molti dei suoi esponenti si fanno rappresentare con i simboli del segno bene in vista. il caso di Cosimo I, che aveva lascendente nel segno, ma lo assume come elemento principale del suo tema natale; il ritratto che si fa realizzare da Giorgio Vasari, a figura intera, nelle vesti di un atletico condottiero romano, con elmo, corazza, spada, bastone, vede riassunte nellatteggiamento imperioso, nello sguardo fiero, sia le caratteristiche marziali sia i tratti saturnini, indispensabili doti per un abile uomo di stato. Principe di profonda cultura, appassionato collezionista, conoscitore di pratiche alchemiche e di astrologia, Cosimo I sposta la residenza ducale in Palazzo Vecchio, chiamando Vasari a decorarlo, nellambito di un preciso progetto apologetico e propagandistico, per cui il segno del Capricorno ricorre in diversi ambienti. Gli astri della costellazione punteggiano e definiscono il corpo del capro sul soffitto della Sala del Mappamondo in Palazzo Farnese a Caprarola, realizzato nel 1573. Curiosamente accucciato, e non nella classica posa in atto di arrampicarsi su qualche cima, lanimale affrescato dal Vanosino per il resto rispetta la consueta iconografia, le corna sottili, il muso dal profilo appiattito, la barbetta, la lunga ed attorta coda di pesce al posto delle zampe posteriori.

ARTISTI DEL SEGNO


Incline a studi di matematica, fisica, filosofia, quando decide di dedicarsi allarte il Capricorno lo fa con lo stesso impe169

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gno con cui abbraccerebbe altri campi di indagine, privilegiando in genere una visione rigorosa, squadrata, ben radicata nella realt. Molte sono le personalit artistiche nate sotto la fredda luce di Saturno: da Parmigianino (11/01/1503) a Guttuso (26/12/1911), dal Ghirlandaio (11/01/1449) a Boldini (31/12/1842), da Berthe Morisot (14/01/1841) a Matisse (31/12/1869) a Basquiat (22/12/1960). Ma gli artisti che incarnano pi compiutamente i caratteri del segno, nella vita e nelle opere, sono Paul Czanne e Giovanni Segantini. Nato ad Aix-en-Provence il 19 gennaio 1839, Czanne il pittore con il quale tutti i protagonisti e i movimenti artistici del 900 hanno dovuto confrontarsi, facendo i conti con leredit della sua ricerca, condotta indefessamente per 30 anni, la maggior parte dei quali trascorsi in completo isolamento, nella totale incomprensione da parte di pubblico e critica. Czanne lavora per rendere durevole limpressione, contraddicendo il principio di immediatezza e fugacit affermato da Monet, Renoir e colleghi, con la volont di solidificare luce e volume, restituendo agli oggetti la loro sostanza, in una geometrica sintesi che non ha pi nulla di vago ed effimero. A questo proposito sono illuminanti le sue parole: tutto quello che vediamosi dilegua. La natura resta sempre la stessa, ma nulla resta di ci che appare. La nostra arte deve dare il brivido della sua durata, deve farcela gustare eterna. Da vero Capricorno, trova tardi e con lentezza la sua strada, maturando la vocazione artistica in profondo e duraturo contrasto con il padre; ma poi la sua dedizione incrollabile, il suo disprezzo verso le leggi del mercato assoluto, come la sua resistenza di fronte agli attacchi e ai rifiuti. Nei suoi numerosi autoritratti (se ne contano oggi ben 46), lespressione imbronciata o melanconica, i lineamenti del volto marcati, quasi scolpiti nella pietra, incorniciati da una scura barba incolta, labbigliamento austero al limite della trasandatezza, quasi palpabile latmosfera di chiusa e silenziosa concentrazione, di caparbio immobilismo che lo circonda, parti integranti della sua personalit; la stessa atmosfera che si respira davanti ai suoi rarefatti paesaggi, alle sue nature morte di straordinario rigore costruttivo. Quale artista esprime pi intensamente i tratti del Capricorno, nella personalit e nella coerenza tra vita e opera, di Giovanni Segantini? Chi pi di lui ha saputo dominare un destino in partenza fortemente avverso, rovesciandone le premesse in un percorso caparbio, in cui simbolo e realt coincidono? Natura-

lista visionario, Segantini traduce nei fatti la necessit interiore propria del Capricorno di scalare le cime, e di guardare il mondo sotto di s, una volta giunto in vetta, in una progressiva, inarrestabile ascesa che lo porta da Milano alla Brianza, poi a Savognino, nei Grigioni, quindi a Maloja, in Engadina, alla graduale conquista di una natura sempre pi impervia e sublime, in comunione con quelle montagne che diventano le protagoniste della sua produzione: gelide, silenti sotto la neve, o viceversa trionfanti di abbagliante luce estiva. Davvero tutti i fondanti valori capricorniani sono presenti, come esaltati, nella personalit di Segantini: la ferrea volont di affermazione, la concentrazione nel lavoro, il completo isolamento rispetto a qualsiasi comunit artistica, risolta in positivo in un maggior ripiegamento nella sua interiorit, la gestione patriarcale di una numerosa, devotissima famiglia, in libera unione con la compagna Bice, mai sposata per il suo viscerale anticlericalismo (in cui affiora la vena trasgressiva del segno); persino la sua bellezza come scolpita nella roccia, il profilo severo, lo sguardo magnetico, la figura massiccia da cui spira unaria di solidit, da figlio del popolo quale egli era. Segantini assoggetta alla resa della natura, fulcro dei suoi interessi, i cambiamenti della tecnica e del linguaggio pittorico: tonale per descrivere le nebbie e i dolci contorni della Brianza, divisionista per restituire la tersa, cristallina luminosit delle Alpi svizzere, trasferendo la realt fenomenica nella dimensione di una pi durevole verit ideale e simbolica. Non manca un fiore, non un filo derba nei suoi maestosi paesaggi, eppure il risultato corale come una sinfonia. Il 29 settembre 1899, pochi mesi prima di compiere 42 anni, mentre intento ad uno studio di neve per una tela del Trittico dellEngadina, in una baita sullo Schafberg a 2000 metri di altitudine, colto da un violento attacco di peritonite, Segantini muore: una fine coerente, che subito alimenta il mito, che gi circondava la figura del pittore. Si realizza cos il destino di un uomo e di un artista che, rispondendo al potente richiamo esercitato su di lui dalle vette, alla continua ricerca di perfezione morale, ne ha saputo cogliere come mai nessuno prima di allora la dimensione sacra, facendone il simbolo della trascendenza.

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ACQUARIO
21 GENNAIO 18 FEBBRAIO CIRCA III SEGNO DELLELEMENTO ARIA FISSO DOMICILIO DI URANO E SATURNO CORRISPONDENZA STAGIONALE: IL PIENO
RADICI INVERNO, LO SVILUPPO DELLE

Giornate limpide e fredde, spesso ventose; nellaria una luminosit nuova che preannuncia la primavera, ma siamo ancora nel cuore dellinverno. Sottoterra il seme diventato ormai una pianticella, fragile ma formata, le radici ben sviluppate e affondate nel terreno.

IL MITO
Bellissimo ed efebico, ladolescente Ganimede pascola le greggi del padre Troo, quandecco, unombra oscura il sole: unaquila ad ali spiegate, che plana verso il ragazzo e in un attimo lo ghermisce, allontanandosi nellazzurro, fino a posarsi sulla sommit dellOlimpo. L giunta, laquila si trasforma in Zeus, che fa del giovane il coppiere degli dei. Da allora, durante i divini banchetti Ganimede mesce il nettare, elisir di giovinezza e dimmortalit. Grato, Zeus assume la sua immagine in cielo, come Acquario, portatore danfora. Trasposta nella simbologia cristiana, lurna dellAcquario la magica coppa del santo Graal, che contiene il prezioso, salvifico sangue di Cristo. Collegato allAcquario anche il mito del gigante Prometeo, che ruba una scintilla del fuoco divino per donarla agli uomini, e perci viene crudelmente punito: condannato ad essere legato ad una roccia, mentre unaquila gli divora il fegato, simbolo del suo coraggio, che perennemente ricresce, rendendo eterno il supplizio.
PAGINA A FIANCO: Domenico Brusasorci, I segni dellAcquario e dei Pesci, 1558, affresco sulla volta della Sala del Firmamento, Vicenza, Palazzo Chiericati.

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CARATTERISTICHE DEL SEGNO


I miti legati al segno, eterei come lelemento Aria cui appartiene, parlano di distacco dalla materia per sollevarsi in volo, verso la sfera dellideale e della trascendenza; che sia aqua vitae, fonte di realizzazione, o scintilla divina, lAcquario elargisce a tutti la propria sapienza, dilatando il suo Io fino a contenere luniverso intero. Carico delle esperienze accumulate da quelli che lo hanno preceduto nel cerchio zodiacale, lundicesimo segno aspira a liberarsi da tutti i condizionamenti terreni e a creare nuovi valori, a misura non dellindividuo, ma della collettivit. Varcata la Porta degli Dei aperta dal Capricorno, il nativo dellAcquario un iniziato che ha sublimato energie e impulsi, ed pronto a fondersi nella coscienza universale. Laria dellAcquario non la brezza gemellare volta alla comunicazione, n lafflato dei cuori, il respiro di due amanti che si confonde nel bacio vagheggiato dalla Bilancia; il suo vento cosmico rarefatto e sottile, affinit elettiva tra chi condivide gli stessi ideali, vibrando sulla medesima lunghezza donda. Il nativo respira laria della libert, in primo luogo la sua, cui egli tiene in massimo grado, unita allinsofferenza verso i legami duraturi e i vincoli di qualsiasi tipo; ma anche quella del suo prossimo, verso cui nutre rispetto, tolleranza, solidariet, in un altissimo anelito verso una cosmica fratellanza universale. In apparenza controllato e distaccato, lindividuo dellAcquario in realt estremamente reattivo, vive in una condizione esistenziale di instabilit, di sfida continua, in cui tutto continuamente messo in discussione: schemi, abitudini, certezze, rapporti, gerarchie, in una continua alternanza di esaltazione e di scoraggiamento. Diplomatico fino a un sospetto di falsit, curioso, adattabile, opportunista, in genere dotato di unintelligenza superiore, che coniuga logica e intuito, capace di analisi ma al tempo stesso di sintesi fulminee, in cui affiorano note di genialit. Aperto verso ci che nuovo, senza per questo cancellare il passato, lAcquario informato di tutte le scoperte tecnologiche: le onde stilizzate del glifo si riferiscono non

PAGINA A FIANCO: I mesi di Gennaio e Febbraio con i segni dellAcquario e dei Pesci, 1263, affreschi del calendario zodiacale, Bominaco (LAquila), oratorio di San Pellegrino.

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solo allacqua, ma anche alle onde elettromagnetiche che viaggiano nello spazio. Il suo spirito pionieristico, che inclina spesso allutopia, attratto dalla ricerca scientifica, dalla speculazione filosofica, e tende a delegare agli altri le piccole noie quotidiane; ama infatti vivere nel mondo delle idee, in una dimensione intellettuale e spirituale che lo rende un po freddo e distante. Animato da una continua ansia libertaria e rivoluzionaria, pu diventare intollerante e intransigente quando si cerca di prevaricarlo o di porre limiti alla sua libert. Queste contraddizioni sono dovute allinfluenza esercitata da due governatori molto diversi fra loro: Saturno (di cui abbiamo parlato a proposito del Capricorno) e Urano. Sconosciuto agli antichi, scoperto alla fine del 700, Urano il primo dei pianeti transaturnini, fuori dal sistema dei sette classici; lunico a muoversi in senso contrario, in un moto di rivoluzione, controcorrente come il nativo. Urano il cielo, lo Spazio, come Saturno il Tempo. Anche Urano solitario, ma la sua la solitudine dellindividualista, dellinventore, dellesploratore, meno cupa di quella di Saturno. Urano inclina i nativi alla creativit, eccentrica, estrosa, stravagante; allesibizione teatrale, al rinnovamento, a tutto ci che sperimentale e anticonvenzionale. Impulsivo, pronto allavventura, al cambiamento, luraniano ama comunicare, ha carisma, vive ben radicato nel presente: tutto il contrario del metodico, lento, conformista, rigido saturnino. Soggetto a queste opposte pulsioni, che a volte si bilanciano a volte no, lAcquario appare spesso in bilico tra regola e trasgressione, tra conservazione e distruzione, tra saturnino pessimismo e uraniano ottimismo, tra realt e utopia.

LACQUARIO NELLARTE
Con i Gemelli, colleghi dAria, e la Vergine, lAcquario condivide il fatto di essere uno dei pochi asterismi di aspetto umano allinterno del bestiario zodiacale: un uomo, a volte con le ali, pi simile ad un angelo che a una figura terre-

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stre, sorregge unanfora, da cui esce acqua, stilizzata in forma di onda. Le due onde e il vaso rovesciato sono gli elementi riconoscibili della costellazione; il personaggio stato aggiunto dai cartografi per dare al vaso un portatore, incarnato nel mito di Ganimede. Comunque, la presenza umana parte integrante del simbolo e della sua iconografia, e implica caratteristiche pi mediate, meno istintive e meno legate ai cicli della natura rispetto agli altri segni. Secondo una leggenda, Kronos, il cupo divoratore dei figli nel timore che uno di questi lo detronizzasse, cacciato da Zeus, una volta espiata la sua colpa sarebbe arrivato in Lazio, dove avrebbe regnato insieme a Giano, inaugurando la mitica Et dellOro. In uno dei capitelli di Palazzo Ducale, a Venezia, databili al XIV secolo, appare ripresa questa antica credenza, nellaccostamento dei due segni, Acquario e Capricorno, per il tramite di Kronos/Saturno, governatore di entrambi. Egli rappresentato in groppa ad un capro, mentre con una mano regge unanfora da cui esce lacqua. Si tratta di una soluzione iconografica rara ed originale. Il piccolo oratorio di San Pellegrino, a Bominaco (LAquila) ospita il primo ciclo zodiacale dipinto in forma di calendario, databile al 1263. Gli affreschi parietali presentano pagine in cui sono segnati i giorni: in rosso sono evidenziate le festivit e le ricorrenze dei Santi, sormontate dai simboli dei segni e intervallate da figure allegoriche con la personificazione del mese. Lo spazio riservato a gennaio dominato in alto dallAcquario, rappresentato come una figura maschile accovacciata, nellatto di versare acqua da unanfora inclinata. Accanto, il mese raffigurato nelle vesti di un monaco seduto che si scalda al calore del fuoco, verso cui tende le mani infreddolite. Lopera nel suo complesso si distingue per la vivacit narrativa e la freschezza cromatica; si nota la cura nella resa dei dettagli, come i ricami degli abiti, la definizione di capigliature e copricapi, con unattenzione particolare alla diversificazione dei personaggi. Spicca per freschezza narrativa la scena dedicata al mese

PAGINA A FIANCO: attribuito a Maestro Venceslao, Il mese di Gennaio, 1400-1410, affresco nella Torre dellAquila, Trento, Castello del Buonconsiglio.

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di gennaio nella Torre dellAquila, nel castello del Buonconsiglio di Trento. Dominato in alto dal Sol in Acquario, laffresco mostra in primo piano eleganti dame ed aristocratici signori che, per nulla impacciati dagli abiti di corte, giocano a palle di neve sulla bianca distesa che fronteggia un imponente castello turrito, con tanto di ponte levatoio; mentre sullo sfondo di una foresta che confina con arcigne rupi avanzano faticosamente nella neve fresca un paio di cacciatori accompagnati dai cani. Lincanto della scena invernale tanto vivido che quasi pare di sentire le grida divertite delle dame e il latrare dei cani che si perde in lontananza...Venceslao di Boemia, autore del ciclo nei primi anni del XV secolo, risolve brillantemente il problema di cosa raffigurare in uno dei mesi pi duri dellanno a causa delle avverse condizioni climatiche: ponendo in risalto il gioco dei nobili anzich il lavoro della gente comune, e insistendo sul concetto di svago, riservato alle lites cortesi, ha gratificato la committenza, anticipando future evoluzioni del tema.

ARTISTI DEL SEGNO


Ottimo osservatore, dotato di una creativit fuori dal comune che tende alloriginalit e rifiuta le convenzioni per esplorare nuove possibilit di espressione, pur privilegiando in genere gli studi scientifici e tecnici, quando si dedica allarte lAcquario pu raggiungere esiti innovativi, aprendo inediti orizzonti. il caso di Heinrich Fssli, nato a Zurigo il 7 febbraio 1741, interprete finissimo delle inquietudini del suo tempo, considerato dalla critica un precursore del Romanticismo per la sperimentazione linguistica, limmaginazione, leccentricit e la bizzarria delle sue invenzioni iconografiche. Per Fssli, il pittore un audace che si avventura nei regni della scoperta, si lancia verso lidi sconosciuti, o dimenticati da molto tempo, li nobilita con il suo nome, e afferra limmortalit. Unoperazione tutta mentale, affidata a un disegno elegante e nervoso, dal chiaroscuro accentuato, al servizio di una pittura poetica e

visionaria; e non appare casuale la scelta del soggetto, per uno splendido disegno del 1770 circa, un Prometeo di michelangiolesco plasticismo, mito acquariano per eccellenza. Spesso lAcquario non viene compreso perch talmente in anticipo sui tempi da suscitare sconcerto e rifiuto tra i suoi contemporanei, per essere riabilitato solo in un secondo tempo. ci che accaduto a Edouard Manet, nato il 23 gennaio 1832, cui toccato per primo il compito di liquidare schemi ormai logori, aprendo la via allImpressionismo e alla pittura moderna in genere. Loperazione condotta dal pittore tanto pi radicalmente eversiva, quanto pi prende le mosse proprio da maestri del passato come Giorgione, Tiziano, Velzquez, Goya, sinceramente ammirati da Manet, ma interpretati in un senso che ormai moderno, con il filtro di una sensibilit nervosa, un ironico scetticismo, uno sguardo smagato che finiscono per dissacrare qualsiasi omaggio; come ben si nota in quadri celebri e osteggiati come il Djeuner sur lerbe, o lOlympia. Il suo approccio anti-retorico emerge anche nei soggetti attinti dalla storia ufficiale, come la Fucilazione dellimperatore Massimiliano, registrazione impietosa di un fatto di cronaca, del tutto priva di sentimentalismi o messaggi di alcun tipo. Con distacco squisitamente acquariano, dopo lennesima stroncatura Manet scrive: non mi dispiacerebbe poter leggere, finalmente, mentre sono ancora vivo, il meraviglioso articolo che mi dedicherete non appena sar morto: cosa che puntualmente si verifica, allatto stesso dei solenni funerali, con tanto di nastro della Legion dOnore e picchetto dellesercito

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PESCI
19 FEBBRAIO 20 MARZO III SEGNO DELLELEMENTO ACQUA MOBILE DOMICILIO DI GIOVE E DI NETTUNO CORRISPONDENZA STAGIONALE: LA FINE DELLINVERNO, LULTIMA FASE DELLA
VITA SOTTERRANEA DELLA PIANTA

Stagione di passaggio per eccellenza, quella dei Pesci, che vede la fine dei rigori invernali, terminando a ridosso dellequinozio di primavera. Pu fare ancora un po freddo, ma le giornate sono ormai illuminate da una luce nuova e il sole dona un piacevole tepore. Inizia il disgelo: si sciolgono le nevi, scorrono impetuose le acque dai torrenti montani. Sottoterra, la piantina si prepara a rompere la zolla, e a venire alla luce.

IL MITO
Passeggia Afrodite lungo le sponde dellEufrate in compagnia di Eros, il figlio prediletto. Risatine, cicaleccio tra madre e figlioma ecco, allimprovviso, la quiete rotta da un baccano infernale. Avanza minaccioso verso la coppia, tra sibili e ruggiti, il gigante Tifone dalle cento teste di serpente. Terrorizzati, Afrodite ed Eros fuggono, trovando scampo nel fiume, dove si mutano in pesci; per immortalare levento, Atena colloca in cielo i due pesci come costellazione. Secondo unaltra versione, sarebbe Poseidone, dio delle acque, che dal suo palazzo di conchiglie in fondo al mare invia in soccorso a madre e figlio due delfini, poi assunti in cielo da Afrodite in segno di gratitudine.
PAGINA A FIANCO: Maestro Nicol, Il segno dei Pesci, prima met del XII secolo, particolare della Porta dello Zodiaco, SantAmbrogio di Torino, Sacra di San Michele.

CARATTERISTICHE DEL SEGNO


Nel mito dei Pesci dilagano le acque, dolci o salate non importa, e dalle loro profondit affiorano tematiche affascinanti e complesse come il concetto di metamorfosi, e del183

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limprevedibilit del fato che domina i destini umani; e poi il tema della fuga, intesa non solo come evasione dalle responsabilit, ma anche rifiuto di un mondo materialmente definito che soffoca la dimensione spirituale. Ricco delle esperienze accumulate da tutti quelli che lo hanno preceduto, lultimo segno chiude lavventura umana dipanatasi sulla ruota dello Zodiaco, e si proietta in una dimensione superiore, trascendentale, oltrepassando i limiti del proprio Io. Il simbolo, due pesci che nuotano in direzioni contrarie, uniti tra loro da un laccio, indica leterno divenire che alla base della vita, la dialettica degli opposti che finiscono per confluire luno nellaltro. Lacqua dei Pesci carica di tutte le valenze degli altri due segni, Cancro e Scorpione, e al tempo stesso le supera: pi mossa e profonda del materno liquido amniotico cancerino, pi fluida e rigenerante delloscura palude scorpionica, quella dei Pesci la sconfinata e insondabile acqua oceanica, percorsa da correnti che di continuo la rinnovano, soggetta al ciclo eterno delle maree, custode di Atlantide; unacqua che pu anche essere increspata in superficie, ma che diventa sempre pi ferma man mano che ci si inoltra verso il fondo, fino al buio e alla quiete degli abissi. anche limmenso mare interiore, la misteriosa parte sommersa della psiche in cui si muovono forze sconosciute, sogni e fantasmi, paure ancestrali, impulsi atavici. Per sua natura, lacqua mobile, sfuggente, assume la forma del contenitore che la accoglie; cos il nativo, sensibilissimo e ricettivo, innanzitutto, risente di tutti gli stimoli esterni, cui si adatta completamente, almeno in apparenza, con prodigiosa facilit. La sua visione della vita si nutre di immaginazione, sentimento ed emozioni intensissime; basta un nulla a ferirlo, a spingerlo nel suo ricchissimo mondo interiore, e oltre, nelle infide acque dellinconscio, in cui facile smarrirsi, in paradisi artificiali da cui difficile tornare indietro. Da un Pesci non ci possono aspettare concretezza, decisione, tempestivit e razionalit nelle scelte, e tanto meno visione strategica e programmazione tratti propri dellopposta Vergine bens romanticismo, indecisione, fatalismo, improv-

PAGINA A FIANCO: Cristoforo de Predis, Giove e i suoi figli (con i segni zodiacali dei Pesci e del Sagittario), illustrazione miniata dal codice De Sphaera Mundi, 1470 c., Modena, Biblioteca Estense. PAGINE 186-187: Il segno dei Pesci, XIII sec., antello di vetrata, Chartres, Cattedrale.

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visazione, uniti a una certa indolenza e alla tendenza a unestrosa anarchia; ma anche intuizioni fulminanti, con punte di genialit. Sensuale, edonista, in lui possono convivere note di forte altruismo e spirito di sacrificio, che lo portano in una sfera del tutto irrazionale, di amore universale, in un afflato che pu colorarsi di sfumature quasi mistiche. A indirizzare il nativo sulle vie dellignoto Nettuno, il pianeta scoperto nel 1846 e da allora affiancato a Giove, fino a quel momento unico governatore del segno. Alle decise luci gioviane, che come abbiamo visto per il Sagittario inclinano ai piaceri terreni, vanno aggiunti i chiaroscuri nettuniani. Il Poseidone dei Greci innanzitutto scuotitor della terra, che pu spaccare con un colpo del suo tridente; signore delle acque vive negli abissi, misteriosa divinit che non si mostra mai con il suo vero aspetto, ma sempre sotto altre sembianze. Nettuno il pi inafferrabile e ambivalente dei pianeti transaturnini: si spiegano cos le mille identit del nativo, cangianti come i riflessi della luce sullacqua, il suo essere ora egocentrico, ora dimentico di s fino al sacrificio, ora irrazionale ora geniale, sempre comunque indeciso tra cielo e terra; e il naufragar gli dolce in questo mare

I PESCI NELLARTE
Lambiente liquido dei Pesci, con il blu intenso delle profondit marine, domina nellantello di vetrata della cattedrale di Chartres (XIII secolo), che rappresenta il simbolo del segno con una precisione quasi filologica. I due animali sono raffigurati mentre nuotano in direzioni contrarie, luno verso lalto, laltro verso il basso, a esprimere la dialettica degli opposti, laspirazione, da un lato a salire verso la superficie dellacqua e verso il cielo, dallaltro la tendenza a scendere negli abissi verso la dissoluzione; ben evidente, realizzato in pasta vitrea di colore bianco, il filo, o laccio, che collega i pesci per le bocche, allusione allunione delle diverse forze, il passato e il futuro uniti dal presente. Analogamente, ma utilizzando un materiale diverso, il maestro Nicola, autore dei rilievi sul portale dello Zodiaco

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della Sacra di San Michele a SantAmbrogio di Torino, databile al 1120 circa, rappresenta i due animali dalle forme tondeggianti che si adattano con particolare naturalezza alla cornice circolare, costituita da un girale di tralcio che corre lungo tutto il fregio, inquadrando i simboli delle costellazioni. Proviene dal castello di Roccabianca, nel Parmense, il ciclo fatto affrescare dal conte Pier Maria Rossi tra il 1458 e il 1464 in una sala, oggi perfettamente ricostruita al Castello Sforzesco di Milano. Prezioso esempio di decorazione cortese, sulle pareti visibile la storia, tratta dalla novella di Boccaccio, dedicata alla fedelt coniugale di Griselda, messa continuamente alla prova; sulla volta, anchessa integralmente riportata, presente un ciclo astrologico molto originale che raffigura la carta del cielo del conte. La decorazione particolarmente interessante per due motivi: innanzitutto, la particolare tecnica utilizzata dallartista ignoto, forse Niccol da Varallo (autore di splendide vetrate per il Duomo di Milano), che ha realizzato gli affreschi a grisaglia, con figurazioni a monocromo grigio su fondo verde; in secondo luogo la fonte iconografica, che non tanto riconducibile ai codici di Arato testo di riferimento per gli artisti del 400 quanto al catalogo stellare di Tolomeo. Le 87 immagini astrologiche, disposte in 24 scomparti attorno al Sol Iustitiae in rilievo a stucco, comprendono, oltre alle costellazioni greche e romane, quelle di tradizione egizia e orientale. Le formule sottilmente goticheggianti, unite al tono favolistico della rappresentazione, ben si prestano a illustrare il fantastico bestiario zodiacale, in cui spiccano i due Pesci del segno, come di consueto uniti per le bocche da un laccio, qui rappresentato in modo molto evidente, che simboleggia il legame tra passato e futuro.

PAGINA A FIANCO: veduta della Sala di Griselda con gli affreschi attribuiti a Niccol da Varallo (1458-64), (copia esistente presso il Castello di Roccabianca), Roccabianca (Parma), Castello di Pier Maria Rossi.

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Ipersensibile, intuitivo, pronto ad evadere nel suo variegato mondo interiore dagli incerti confini, e ad immergersi nellinconscio pi profondo, il nativo naturalmente por-

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tato allarte e allespressione creativa. Il lungo elenco di artisti nati nei Pesci comprende nomi come Botticelli (1/3/1445), Rosso Fiorentino ( 8/3/1495), Renoir (25/2/1841), Kokoschka (1/3/1886), Balthus (29/2/1908), ma le caratteristiche peculiari dellultimo segno sono espresse in modo convincente soprattutto da Michelangelo, Tiepolo e Lucio Fontana. Michelangelo, nato il 6 marzo 1475, rappresenta lesempio pi eclatante di un nativo che ha saputo incanalare la sua magmatica energia interiore entro gli argini di una ricchissima creativit, che abbraccia poesia, pittura, scultura, architettura. Il carattere dellartista riflette molti lati del temperamento pescino: Michelangelo introverso, facilmente preda di fantasticherie spesso degenerate in vere ossessioni, scontroso, avaro (ma in alcuni casi anche prodigo), tormentato, malinconico, mosso da unansia di assoluto, da una religiosit sofferta. Questi aspetti non gli impediscono di accendersi di incontrollate passioni di nettuniana ambivalenza verso giovani gentiluomini, come verso donne virtuose; eppure anche le esperienze amorose sono alla fine sublimate nella contemplazione del divino, con una tendenza al misticismo che emerge anche nella sua produzione poetica. Lintima vocazione religiosa si riflette in un percorso artistico travagliato: partito dallammirazione per la classicit e dalla volont di rappresentare la bellezza ideale delluomo, Michelangelo finisce per reagire ai modelli antichi proclamando che lartista deve rappresentare solo ci che germina dalla sua mente. Le forme che prima gli parevano riflesso della divinit ora diventano esempi di unumanit vincolata alla carne e al peccato, che va liberata dal peso della materia. Questa crisi, religiosa e filosofico/esistenziale, traccia un solco tra le figure eroiche, solide come roccia, della volta della Cappella Sistina, e i corpi della parete con il Giudizio, deformati e contorti quelli dei dannati, privi di peso quelli degli eletti. la stessa distanza che separa la smaltata bellezza, perfettamente compiuta, della Piet vaticana dalla larvale indefinitezza della Piet Rondanini, a cui Michelangelo lavora ancora alcuni giorni prima di morire. proprio in

questopera che si condensa la poetica dellartista: a questo marmo scolpito nel silenzio della sua modesta casa romana in Macel decorvi Michelangelo affida la meditazione sul tema della Grazia e del sacrificio, lanelito verso linfinito, tra la spinta verso lalto dello spirito, e il lento franare verso il basso della materia; e il non-finito, espressione di una ricerca perennemente scontenta di s, suggella quella possibilit di metamorfosi, quintessenza della natura pescina. In tempi pi vicini ai nostri, lartista che pi di tutti ha saputo esprimere la consapevolezza di qualcosa di superiore che trascende la dimensione umana, e la tensione verso uno spazio assoluto, lontano dallaccidentalit della materia, stato Lucio Fontana, nato a Rosario di Santa F, in Argentina, il 19 febbraio 1899. Scultore/pittore, ceramista, attratto dalle problematiche architettoniche e quindi dai rapporti con lo spazio, nella sua multiforme attivit creativa Fontana sembra incarnare quella difficolt a definirsi, a chiudersi in unidentit precisata una volta per tutte, quella mescolanza di caratteri in fluttuante divenire che forse laspetto pi distintivo del segno. Nel vasto oceano pescino nulla rimane mai uguale a se stesso, se non per un attimo, poi si trasforma in altro, in una continua metamorfosi; i dubbi e le incertezze risuonano nelle parole stesse dellartista: Come sempre, dopo ogni mostra, il periodo di crisi: lustrini o non lustrini? Pittore o scultore? spaziale o realista? La progressiva smaterializzazione della forma perviene infine ad aprire la superficie allincognita del vuoto, ad un altro spazio, non terrestre n lunare, ma esistenziale/filosofico. In una progressiva riduzione al monocromo, Fontana approda nel 1958 ai famosi Tagli, chiamati Attese. I tagli sono lidea che si materializza nel gesto e si fa forma, miracolosamente, quasi senza passare per la materia. Come afferma lo stesso autore, i tagli sono soprattutto unespressione filosofica, un atto di fede nellinfinito, unaffermazione di spiritualit.
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Con il dodicesimo e ultimo segno si chiude il cerchio zodiacale. Alfa ed omega, inizio e fine, evoluzione della materia che torna al suo principio, molteplicit che si ricompone in unit, i Pesci segnano la fine dellavventura umana, pronta a passare a una dimensione superiore, con il ritorno allindifferenziato, al caos primigenio. Dopo tante lotte, passioni, ambizioni, conquiste, il momento della riflessione, del distacco, del perdersi nel tutto. Silenzio. Vuoto siderale. Nulla senza tempoma ecco, esplode allimprovviso la luce accecante dellAriete, fiammata violenta, Big bang primordiale. Linerzia rotta, si rimette in moto la grande ruota dello Zodiaco, e con lei gli astri, i pianeti, il movimento incessante delluniverso, il ritmo perenne delle stagioni, il succedersi dei giorni e delle notti. E il ciclo eterno dellesperienza umana pu ricominciare.

PAGINA A FIANCO: mappa nautica astrologica con i segni dello zodiaco, XVI secolo, Londra, Lambeth Palace Library.

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GLOSSARIO
Diamo qui di seguito alcune indicazioni schematiche su particolari aspetti e termini astrologici che per necessit di sintesi non abbiamo potuto inserire nel testo. Segnaliamo inoltre che abbiamo fornito delle date indicative come inizio e fine dei periodi corrispondenti ai vari segni zodiacali: le date esatte infatti cambiano di anno in anno e per stabilirle con precisione necessario consultare le effemeridi.

PIETRO DABANO: vissuto tra il 1275 e il 1315 fu medico, filosofo, astrologo, docente alle universit di Padova e Parigi. Deciso assertore della dipendenza di tutti i fenomeni del mondo sublunare dallinfluenza astrale fu condannato per eresia, e pur scampando al rogo il suo cadavere fu bruciato. I suoi testi principali sono il Conciliator differenzia rum philosophorum et precipue medico rum e il Lucidator dubitabilium astronomiae. Alle sue teorie fisico-filosofiche sono ispirati gli affreschi del Palazzo della ragione di Padova.

AUTORI
MANILIO: importante scrittore di cui non abbiamo quasi nessuna documentazione. Sappiamo che ha operato probabilmente sotto Augusto e Tiberio, e che il suo Astronomicon, poema didattico sullastrologia, stato scritto tra il 9 e il 22 a.C. Pur non essendo un grande astrologo, ebbe il merito di trasmettere la tradizione fino ad allora diffusa soltanto in forme orali e anonime. La sua opera rimase quasi sicuramente inedita e sconosciuta fino allepoca di Costantino, quando fin nelle mani di Firmico Materno. Per Manilio il fato governa il cosmo, i cieli hanno la stessa gerarchia della Terra. A lui si deve la distinzione degli astri tra maschili e femminili, la descrizione degli aspetti planetari, la dottrina dei gradi dello Zodiaco. CLAUDIO TOLOMEO: vissuto tra il 100 e il 175 circa, stato un astronomo, astrologo e geografo greco. Fra le varie opere ricordiamo il trattato di astronomia Almagesto e lopera fondamentale per lastrologia classica Tetrabiblos. La sua ambizione di dare allastrologia valore scientifico: partendo dalla data di nascita di un individuo, sarebbe possibile stabilire con precisione tutti i tratti salienti della sua vita futura. GIULIO FIRMICO MATERNO: senatore siciliano vissuto durante il regno di Costantino; scrisse i Matheseos libri VIII, gli otto libri della conoscenza o dellastrologia, il testo astrologico pi completo dellantichit, che tratta anche delle Case, dellesaltazione o caduta dei segni, delle influenze dei pianeti a seconda del loro rapporto con i segni. Lopera databile al 334/337 d.C., e testimonia di come lastrologia fosse radicata anche nei pi alti livelli sociali anche alla fine dellImpero, a dispetto di occasionali persecuzioni. Firmico cerca di conciliare il libero arbitrio e il potere delle stelle; lanima, divina, pu trionfare sulle costellazioni: astra inclinant, non necessitant. ALBUMASAR: uno dei pi importanti astronomi dellantichit, visse a Baghdad e mor intorno all885. Il suo nome spesso storpiato in Abumasar, o Apomasar. Le sue opere, tradotte in latino, tra cui lOpus introductorium astrologiae, ebbero ampia diffusione nel mondo medievale, e trasmisero allOccidente le tradizioni orientali relative alle immagini zodiacali.

DECANI, (O DECADI)
Lorigine dei Decani, o Decadi, molto antica, risale probabilmente allEgitto. Il cerchio zodiacale sarebbe diviso in 36 parti, ognuno di 10 gradi. In questo modo, ciascun segno zodiacale suddiviso in tre decani, ognuno dei quali posto sotto il governo di un pianeta. Essi sono vigili custodi, forze divine protettrici, confluite nella dottrina astrologica ellenistica grazie a Teucro Babilonese (I secolo a.C.), mentre larabo Albumasar trasmise questa scansione allOccidente medievale latino, il cui principale testo di riferimento il Corpus hermeticum di Firmico Materno.

DISTINZIONE DEI SEGNI


Lastrologia tradizionale classifica i segni dello Zodiaco secondo la natura e gli elementi. LA NATURA: cardinali, mobili, fissi I segni cardinali sono quelli che segnalano i solstizi e gli equinozi: ARIETE equinozio di primavera CANCRO solstizio destate BILANCIA equinozio dautunno CAPRICORNO solstizio di inverno

21/3 22/6 23/9 22/12

Nellinterpretazione di un tema natale ai segni cardinali si attribuisce la capacit di evidenziare la volont del nativo, unita ad una buona dose di ambizione personale. I segni mobili sono quelli che corrispondono ad una fase intermedia, tra un solstizio ed un equinozio, e preannunciano il ciclo seguente: GEMELLI VERGINE SAGITTARIO PESCI passaggio tra primavera ed estate passaggio tra estate ed autunno passaggio tra autunno ed inverno passaggio tra inverno e primavera 22/521/6 24/823/9 23/1121/12 19/220/3

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I segni mobili sono contraddistinti da capacit di trasformazione e di adattamento, intuizione, desiderio di movimento, sia fisico, sia psichico. I segni fissi sono i segni che coincidono con la fase culminante di ogni stagione: TORO LEONE SCORPIONE ACQUARIO primavera estate autunno inverno 21/421/5 23/723/8 24/1022/11 21/118/2

MELOTHESIA
lassociazione tra ciascun segno e pianeta e le parti del corpo che cadono sotto la loro influenza (melos significa membro). Questa teoria ha molta importanza nellambito della medicina antica. ARIETE TORO GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI la testa, il cervello gola, corde vocali, nuca, collo orecchie, bronchi e apparato respiratorio, polsi, sistema nervoso la parte anteriore del tronco: seni, stomaco, ventre cuore, circolazione sanguigna mani, intestino vescica, reni organi genitali interni ed esterni, apparato escretore gambe, fegato colonna vertebrale, scheletro vene e arterie piedi, sistema ghiandolare e linfatico

La caratteristica che accomuna i segni fissi la volont di vivere con pienezza la propria esistenza e la capacit di trasformare in azioni concrete le energie di cui lindividuo in possesso.

GLI ELEMENTI
I segni si distinguono anche in base alla classificazione degli stati della materia: igneo (Fuoco), gassoso, (Aria), solido (Terra), liquido (Acqua). Per gli antichi la combinazione di questi elementi allorigine del cosmo.Tolomeo, il primo grande codificatore dellastrologia, colleg ogni elemento a tre segni, esprimendo simbolicamente la corrispondenza tra la struttura delluniverso e quella fisica e psicologica dellindividuo. ELEMENTO FUOCO ARIA TERRA ACQUA SEGNI Ariete, Leone, Sagittario Gemelli, Bilancia, Acquario Toro, Vergine, Capricorno Cancro, Scorpione, Pesci

PARANATELLONTA
Dal verbo greco paranatello (sorgo, mi levo presso), il paranatellon lastro o la costellazione extra-zodiacale che sorge contemporaneamente ad un segno zodiacale. Nella tradizione astrologica antica, fino al Rinascimento, si pensava che le qualit della costellazione paranatellon tendessero a slittare in quella zodiacale vicina. Ad ogni segno corrispondono 30 paranatellon ciscuno. Questi asterismi, dopo quasi un millennio di oblio, furono reintrodotti da Pietro dAbano nellAstrolabium planum, fonte di numerose opere pittoriche del Rinascimento. Suggestivi i nomi di molti paranatellonta, come per esempio, Cigno, Pegaso, Auriga, Delfino, Perseo, etc

Gli elementi influenzano sia il funzionamento dellorganismo, sia il carattere e lumore di fondo dei nativi. Al Fuoco si collega il temperamento bilioso, e un carattere deciso ed energico, orgoglioso e passionale, che punta alla realizzazione di s e dei propri obiettivi. AllAria si associa il temperamento bilioso, e una natura intellettuale ed espansiva, portata al mondo dei pensieri, alla comunicazione, allaffermazione della propria libert. Alla Terra si mette in rapporto il temperamento nervoso, e unindole introversa, riflessiva e metodica, predisposta alla stabilit e allelaborazione critica. AllAcqua si riferisce il temperamento flemmatico, spiccate doti di intuito e immaginazione, unite ad influenzabilit, e al prevalere delle emozioni sulla razionalit.
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PIANETI
Dal greco planetes, erranti; il termine stato assegnato dagli Antichi ad ogni corpo che non occupasse un posto fisso nella sfera celeste, quindi anche al Sole. Oggi si intendono i corpi celesti opachi che ruotano intorno ad una stella, descrivendo unorbita ellittica, o moto di rivoluzione, mentre girano anche su se stessi, compiendo un moto di rotazione. Sono sprovvisti di luce propria e luminosi solo per luce riflessa. stata considerata anche la Luna, che in realt, ruotando intorno ad un pianeta, dovrebbe pi propriamente definirsi un satellite.

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Ai 7 pianeti conosciuti fin dai tempi pi remoti, Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, sono stati aggiunti anche Urano, Nettuno, Plutone, scoperti in epoche pi recenti. La posizione dei pianeti nel cielo al momento della nascita di un individuo, calcolata con apposite tavole dette effemeridi, determina un grafico detto carta del cielo; in base ad esso si interpretano le influenze astrologiche e si arriva al tema natale. Il procedimento astrologico si fonda su una concezione geocentrica: la Terra immaginata al centro del sistema solare ed presa come punto di osservazione. Ogni pianeta possiede propriet e valenze specifiche; per lastrologia, che ritiene che il macrocosmo si rifletta nel microcosmo, esiste una corrispondenza tra le caratteristiche dei pianeti e i segni zodiacali, e tra questi e gli individui. Le influenze di un pianeta sui segni si classificano in: DOMICILIO: quando un pianeta ha il suo domicilio in un segno zodiacale, realizza pienamente la sua natura e conferisce al segno stesso tutti i suoi valori. Per esempio, il Sole, che ha il suo domicilio in Leone, dona al nativo energia, concentrazione, forza fisica e psichica, coraggio, centralit; in posizione negativa pu dare egocentrismo, superbia, autoritarismo, arroganza, vanit. ESALTAZIONE: un pianeta esaltato nel segno in cui il suo potere accresciuto al massimo. Per esempio, il Sole esaltato in Ariete: la virilit, laffermazione dellIo, la sottovalutazione delle difficolt si amplificano nellaggressivit ed impulsivit arietina. ESILIO: un pianeta in esilio in un segno quando esprime i suoi valori con scarsa intensit. Per esempio, il Sole si trova in esilio in Acquario, segno infatti poco o niente propenso a sopraffare gli altri, molto rispettoso della libert propria ed altrui, diplomatico e pronto ad assorbire quanto la realt circostante gli offre, ma anche piuttosto privo di senso dellonore, fedelt ai principi, lealt, doti solari per eccellenza. CADUTA: un pianeta si dice in caduta quando c incompatibilit fra i suoi valori e quelli del segno. Per esempio, il Sole in caduta in Bilancia, dove sugli impulsi vitali rappresentati dal Sole prevale il rigore razionale determinato da Saturno.

LE INFLUENZE DEI PIANETI


SOLE: generosit, magnanimit, forza, coraggio, lealt, rapida intelligenza; in negativo: egoismo, egocentrismo, orgoglio, superbia, autoritarismo, arroganza, vanit. MERCURIO: rapidit fisica ed intellettuale; propensione alla comunicazione, agli scambi commerciali, loquacit, intelligenza brillante, versatilit, astuzia; in negativo: superficialit, incostanza, dispersivit, immaturit, tendenza alla menzogna. LUNA: immaginazione, fantasia, intuizione, creativit, dolcezza, romanticismo; in negativo: pigrizia, accidia, influenzabilit, suscettiblit, tendenza agli sbalzi dumore. VENERE: socievolezza, sensibilit artistica, gusto estetico, savoirfaire, fascino; in negativo: edonismo fine a se stesso, pigrizia, superficialit affettiva. MARTE: attivismo, intraprendenza, rapidit, sincerit, temperamento passionale; in negativo: mancanza di tatto, sottovalutazione dei rischi, brutalit. GIOVE: apertura, generosit, espansivit, magnanimit, franchezza, ottimismo; in negativo: verbosit, tendenza alla vanagloria e al bluff, paternalismo. SATURNO: introversione, ambizione, gusto per il potere, forza danimo, metodo, lungimiranza, razionalit, rigore; in negativo: avarizia, freddezza, aridit, inflessibilit. URANO: creativit eccentrica, originalit, anticonformismo, gusto per ci che allavanguardia; in negativo: scoppi di collera, modi bruschi, tendenza allisolamento. PLUTONE: tendenza alla ribellione e alla trasformazione, progresso, sviluppo, anche incontrollato, per esempio delle cellule (a Plutone si collega il cancro); sessualit distorta; segretezza. NETTUNO: creativit, ricettivit, intuito, metamorfosi, immaginazione, compassione, fantasia, genialit, ma anche instabilit psichica, fino alla follia, disordine, nebulosit, tradimento.

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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
A. Barzon, I cieli e la loro influenza negli affreschi del Salone della Ragione a Padova, Padova 1924 F. Saxl, La fede astrologica di Agostino Chigi, Roma 1934 M. Quinlan-Mc Grath, The astrological vault of the Villa Farnesina. Agostino Chigis rising sign, ibidem, pp. 91-105 AA.VV., Il Palazzo della Ragione di Padova, Vicenza 1962 P. Toesca, La pittura e la miniatura nella Lombardia, Torino 1966, pp. 179-187 B.Bresciani, Figurazioni dei Mesi nellarte medievale italiana, Verona 1968 E. Wind, Misteri pagani nel Rinascimento, Milano 1971 L. Zorzi, Ferrara: il sipario ducale, in Il teatro e la citt, Torino 1977, pp. 3-60 E.Gombrich, La sala dei venti nel Palazzo Te, in Immagini simboliche, Torino 1978 N. Rash Fabbri, A note on the Stanza della Segnatura, in Gazette de Beaux arts, 6, XCIV, 1978, pp. 97-104 AA.VV, Astrologia, magia e alchimia nel Rinascimento fiorentino ed europeo, catalogo della mostra, Firenze 1980 A.Warburg, La rinascita del paganesimo antico, Firenze 1980 A.Warburg, Arte italiana e astrologia internazionale nel Palazzo Schifanoja di Ferrara, in La rinascita del paganesimo antico, Firenze 1980, pp. 257-272 I.Faldi, Il Palazzo Farnese di Caprarola, Torino, 1981, pp. 241-245 M. Arese Simicik, Il ciclo profano degli affreschi di Roccabianca: ipotesi per una interpretazione iconologica, in Arte lombarda, 65, 1983, n.2, pp. 5-26 P. Meldini, P. G. Pasini, La cappella dei Pianeti del Tempio Malatestiano, Rimini 1983 L.Venier, Falconetto: astrologia e cultura antiquaria, in Piranesi e la cultura antiquaria, Roma 1983 pp. 111-134 A. Parronchi, Lemisfero celeste della Sacrestia vecchia: Giuliano Pesello?, in Scritti di storia dellarte in onore di Federico Zeri, I, Milano, 1984, p.134 ss. F. Saxl, La fede negli astri, Torino 1985 J. Chevalier, A. Gherbrant, Dizionario dei simboli, Milano 1986 G. Mori, Arte e Astrologia, Firenze 1987 A. Anzaldi, L. Bazzoli, Dizionario di astrologia, Milano 1988 L. Greene, Astrologia e amore, Roma 1994 L. Morpurgo, Introduzione allastrologia e decifrazione dello Zodiaco, Milano 2000 L. Morpurgo, Lezioni di Astrologia, vol. II. La natura dei pianeti, Milano 2000 AA.VV., Astrologia, Firenze 2002 M. Battistini, Astrologia, magia, alchimia, Milano 2006 M. Pesatori, Astrologia per intellettuali, Vicenza 2008 M. Favilla, R. Rugolo, Un piccolo monumento al tempo: lorologio di Francesco Pianta ai Frari, in Venezia Barocca, Schio 2009, p. 122

INDICE DEI NOMI


Agostino (santo), 32 Alberti Leon Battista, 35 Albumasar, 168 Allori Angelo, detto il Bronzino, 124 Alessandro Magno (re di Macedonia), 15 Al-Sufi Abd al-Rahman, 38 al-Tabari Abu Jafar, 22 Antelami Benedetto, 22, 116, 162 Arato di Soli, 162 Augusto (imperatore romano), 58, 142, 168 Bacon Francis, 124, 126 Balla Giacomo, 89 Balthus, 162 Bandello Matteo, 59 Barbaro Daniele, 98 Barthelemy lAnglais, 55 Basquiat Jean-Michel, 100, 146 Bassano Jacopo, 77 Bassano Leandro, 77 Bassano (famiglia), 77 Baudelaire Charles, 154 Bianchini Giovanni, 32 Bibbiena (cardinale), 60 Boccaccio Giovanni, 110, 162 Boccioni Umberto, 117 Boldini Giovanni, 146 Bonnard Pierre, 126 Borbone (famiglia), 67 Borromeo Carlo, 93 Borromini Francesco, 117 Borso dEste (duca di Ferrara), 58, 68 Botticelli Sandro, 35, 74, 117, 134 Boucher Franois, 117 Bouguerau William, 154 Brahe Tycho, 46, 50 Bramantino, vedi Suardi Bartolomeo Braque Georges, 69, 70 Breton Andr, 15, 70, 90 Bronzino, vedi Allori Angelo Brunelleschi Filippo, 84, 152 Brusasorci Domenico, vedi Riccio Domenico Buddha Gautama, 10 Buonarroti Michelangelo, 68, 142, 162, 164 Cabanel Alexandre, 154 Calendario Filippo, 26 Caliari Paolo, detto il Veronese, 98, 100, 162 Canal Antonio, detto il Canaletto, 124 Canaletto, vedi Canal Antonio Canova Antonio, 124 Caravaggio, vedi Merisi Michelangelo Carlo V (imperatore), 104, 142 Caro Annibal, 110 Carucci Jacopo, detto il Pontormo, 78 Cartari Vincenzo, 110 Cellarius Andreas, 9, 48, 50 Cellini Benvenuto, 124 Czanne Paul, 126, 146 Chagall Marc, 89, 90 Chigi Agostino, 40, 130 Chiericati Girolamo, 40 Clemente VII (papa), 40 Codussi Mauro, 26, 30 Constable John, 78, 80 Corneille Jean-Baptiste, 50, 55 Coronelli Vincenzo, 48, 50, 55 Corts Hernn, 10 Cosimo I de Medici (duca di Firenze), 35, 84, 142, 146 Costa Lorenzo il Giovane, 40, 98 Costantino (imperatore romano), 168 dAbano Pietro, 32, 168, 170 dAngoulme (duchessa), 119, 124 dAquino Tommaso, 18 dEstres Csar, 50 da Ferrara Stefano, 68, 104 Da Parma Basinio, 87 Da Reggio Raffaellino, 98 Da Udine Giovanni, 98

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da Varallo Niccol, 38, 162 da Varese Giovanni Antonio, detto il Vanosino, 40, 94, 98, 134, 142, 146 Dal Pozzo Toscanelli Paolo, 84 Dal Salvador, 70 de Balzac Honor, 1 De Chavanne Puvis, 126 De Chirico Giorgio, 110 de la Riva Bonvesin, 142 De Lempicka Tamara, 70 de Medici Cosimo, vedi Cosimo I de Medici de Medici Ferdinando, 110 de Medici Giovanni, vedi Leone X (papa) de Medici Lorenzo, vedi Lorenzo de Medici de Medici Piero (il Gottoso), 156 de Menabuoi Giusto, 18 De Predis Cristoforo, 32, 56, 67, 74, 84, 93, 94, 140, 160 De Roberti Ercole, 32, 116 De Vos Marten, 110 Degas Edgar, 89 del Cossa Francesco, 32, 35, 58, 59, 60, 68, 69, 78 del Monte Giovanni, 40 Delacroix Eugne, 68, 111 della Francesca Piero, 35 Della Robbia Luca, 152, 156 della Rovere Domenico, 58, 134 di Betto Bernardino, detto il Pinturicchio, 58, 110, 134 Di Boemia Venceslao, 152 di Duccio Agostino, 35, 87, 89, 139, 140 di Nemours Giuliano, 142 Dondi Giovanni, detto dellOrologio, 9, 26 Drer Albrecht, 35, 38, 40, 78, 116, 121, 126 Einstein Albert, 136 Escher Maurits, 78, 80 Eco Umberto, 18 Erasmo da Rotterdam, 80

Eratostone di Cirene, 110 Esopo, 25 Este (famiglia), 32 Falconetto Giovanni Maria, 58, 59, 62, 65, 110 Farnese (famiglia), 46 Fattori Giovanni, 110 Ficino Marsilio, 35 Firmico Materno, 104, 168 Flamsteed John, 120, 124 Fontana Lucio, 162, 164 Freud Sigmund, 70, 136 Friedrich Caspar David, 110, 111 Fssli Heinrich, 152 Galilei Galileo, 50 Gauguin Paul, 62, 80, 90 Gaurico Luca, 104 Gentileschi Artemisia, 89 Ges di Nazareth (figlio di Maria), 10, 15, 65, 68 Ghiberti Lorenzo, 152 Ghirlandaio Domenico, 146 Giacometti Alberto, 117 Giorgio di Liechtenstein, 74 Giorgione, 38, 154 Giotto, 68, 104 Giuliano dArrigo, detto il Pesello, 84, 87 Giulio Cesare (generale romano), 58, 113 Giulio Romano, vedi Pippi Giulio Giulio II (papa), 40, 121, 130 Giulio Romano, vedi Pippi Giulio Gombrich E., 134 Gonzaga Federico (duca di Mantova), 40, 104 Gonzaga (famiglia), 32, 104 Goya Francisco, 60, 126, 154 Grimani Domenico, 94 Guttuso Renato, 146 Haring Keith, 100 Hemingway Ernest, 124 Huang Ti (imperatore cinese), 10 Igino, 98, 142

Ingres Jean-Auguste-Dominique, 110, 111 Janssonius Joannes, 9, 48 Jean di Borbone, 67 Jordaens Jacob, 48, 162 Kahlo Frida, 89 Kandinskij Vasilij Vasilevic, 136 Kant Immanuel, 9 Keplero Giovanni, 46 Kircher Athanasius, 46 Klimt Gustav, 89 Kokoschka Oskar, 162 Lang von Wellenburg Matthas, 40 Lger Fernand, 154, 156 Leonardo da Vinci, 59, 60 Leone X (papa), 40, 98 Limbourg Hennequin, 32 Limbourg Jean, 32 Limbourg Pol, 32 Limbourg (fratelli), 9, 30, 67 Lionello dEste (duca di Ferrara), 32 Lorenzo (duca di Urbino), 142 Lorenzo de Medici, detto Lorenzo il Magnifico (duca di Firenze), 35, 40, 98, 142 Luca (santo), 65 Luigi XIV (re di Francia), 50 Macrobio, 87, 142 Magritte Ren, 124, 126 Malatesta (famiglia), 87 Malatesta Sigismondo (signore di Rimini), 35, 87, 140 Malevic Kazimir Severinovic, 154 Manet Edouard, 154 Manilio Marco, 38, 104, 168 Mantegna Andrea, 32 Mao Tse-tung, 100 Marc Franz, 136 Maria di Berry, 67 Maria (madre di Ges), 68, 103 Martin Lutero, 80 Masaccio, 134 Matisse Henry, 90, 146 Massimiliano I dAsburgo (imperatore), 40, 154

Maturanzio Francesco, 89 Mazzola Francesco, detto il Parmigianino, 116, 146 Medici (famiglia), 84, 98, 142 Merisi Michelangelo, detto il Caravaggio, 40, 117 Miretto Niccol, 68, 104 Monet Claude, 124, 146 Monroe Marylin, 100 Montezuma II (imperatore azteco), 10 Morbelli Angelo, 100 Morisot Berthe, 146 Munch Edvard, 134, 136 Muzio Scevola, 58 Newton Isaac, 50, 124 Nicol (maestro), 24, 80, 114, 159, 160 Onassis Jaqueline, 100 Ovidio, 58, 104, 142 Palladio Andrea, 116 Pantaleone (maestro), 24 Parmigianino, vedi Mazzola Francesco Pellizza Giuseppe (da Volpedo), 100 Perin del Vaga, 40, 98 Perugino, vedi Vannucci Pietro Peruzzi Baldassarre, 40, 110, 130, 134 Pesatori M., 83, 93 Pesello, vedi Giuliano dArrigo Pianta Francesco, 120, 124 Picasso Pablo, 124, 126 Pietro (santo), 98 Pinturicchio, vedi di Betto Bernardino Pippi Giulio, detto Giulio Romano, 40, 103, 104, 116 Piranesi Giovan Battista, 117 Pirckeimer Willibald, 80 Pisano Giovanni, 24, 25 Pisano Nicola, 24 Pompadour (Madame de), 117 Pontormo, vedi Carucci Jacopo Porsenna (lucumone etrusco), 58 Pozzoserrato, vedi Toeput Ludovico Previati Gaetano, 100

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Primaticcio Francesco, 103, 104 Prisciani Pellegrino, 32 Raffaello, vedi Sanzio Raffaello Ramesse II (re egizio), 16 Regiomontano, 46 Rembrandt, vedi Van Rijn Rembrandt Remo, 116 Renoir Pierre-Auguste, 146, 162 Ricci Matteo, 10, 46 Riccio Domenico, detto il Brusasorci, 40, 113, 116, 149, 152 Rodin Auguste, 124 Rodolfo II dAsburgo (imperatore), 46 Rohan (maestro di), 130 Rolando, 30 Romolo (re di Roma), 116 Rossi Pier Maria, 162 Rosso Fiorentino, 162 Rothko Mark, 117 Rubens Pieter Paul, 68, 89, 162 Sacrobosco Giovanni, 32 Salomone (re), 93 Sansone, 93 Sanzio Raffaello, 40, 59, 60, 98, 116, 120, 121, 124 Sardanapalo (re degli Assiri), 69 Savinio Alberto, 110 Schnberg Arnold, 136 Scoto Michele, 78, 142 Segantini Giovanni, 100, 146 Seti I (re egizio), 16, Sforza Massimiliano, 94 Sforza (famiglia), 32 Shakespeare William, 50 Siciliano Antonio, 94 Sisley Alfred, 124 Spranger Bartholmaeus, 110 Suardi Bartolomeo, detto il Bramantino, 32, 40, 77, 78, 114, 142 Taylor Elizabeth, 100 Teucro Babilonese, 168 Thornhill James sir, 120, 124

Tiberio (imperatore romano), 168 Tiepolo Giambattista, 162, 164 Tiziano, vedi Vecellio Tiziano Toeput Ludovico, detto Pozzoserrato, 40, 46 Tolomeo Claudio, 22, 32, 38, 50, 162, 168 Tommasoni Ranuccio, 117 Toulouse-Lautrec Henri de, 124 Trivulzio Gian Gacomo, 32, 142 Tura Cosm, 18, 20, 32 Vannucci Pietro, detto il Perugino, 89, 90 Van Gogh Theo, 62 Van Gogh Vincent, 60, 62, 126 Vanosino, vedi Giovanni Antonio da Varese Van Rijn Rembrandt, 89 Vasari Giorgio, 60, 80, 98, 142, 146 Vecellio Tiziano, 68, 71, 154, 162 Velzquez Diego, 154 Venceslao di Boemia, 74, 77, 120, 152 Veronese, vedi Caliari Paolo Virgilio, 142 Warhol Andy, 100 Wiligelmo, 73, 114, 116 Zeri F., 9 Zucchi Jacopo, 110

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CREDITI FOTOGRAFICI
THE BRIDGEMAN ART LIBRARY
4, 6, 11, 13, 14, 15, 16, 18 in alto, 20, 21, 22, 30, 31, 33, 36, 37, 48, 49, 52, 54, 70-71, 86, 91, 116, 121, 131, 155, 157, 162-163, 167.

ARCHIVI ALINARI
Roger-Viollet/Archivi Alinari, 12. Franco Cosimo Panini Editore / su licenza Fratelli Alinari, 72, 132-133. Archivi Alinari, Firenze, 76, 105. RMN / Michle Bellot/distr. Alinari, 118. Archivi Alinari, Firenze per concessione del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, 137. Raffaello Bencini/Archivi Alinari, Firenze, 142. BIBLIOTECA ESTENSE UNIVERSITARIA, MODENA / MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALI

57, 66, 75, 85, 92, 141, 161. FERRARA, FOTOTECA CIVICA FOTO GHIRALDINI-PANINI, 34, 58-59, 61, 69. LESSING / AGENZIA CONTRASTO, MILANO, 24, 50-51, 77. 1990, FOTO SCALA, FIRENZE, 125, 150. Tutte le altre fotografie sono di Luca Sassi e pertanto appartengono allarchivio di SASSI EDITORE SRL. Le fotografie specificate qui sotto sono state autorizzate dai seguenti enti / istituzioni: Su concessione del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, 99. Su concessione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Rieti e Viterbo, 43, 44-45, 96-97, 134-135, 144-145. Civiche Raccolte dArte Applicata del Castello Sforzesco, tutti i diritti riservati, 78-79, 143.

RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano inoltre per aver concesso lautorizzazione a realizzare le fotografie o a riprodurle: il signor Leali del Comune di Mantova per Palazzo Te, padre Giuseppe Bagattini per la Sacra di San Michele, il signor Giancarlo per il Castello di Roccabianca, il Soprintendente dottor Filippo Trevisani per Palazzo Ducale a Mantova, il dottor Luca Bellingeri della Biblioteca Estense Universitaria di Modena per aver concesso lautorizzazione a riprodurre le fotografie del De Sphaera Mundi, la dottoressa Katia del Baldo della Diocesi di Rimini per il Tempio Malatestiano, il dottor Angelo Andreotti del Comune di Ferrara per aver concesso di riprodurre le immagini di Palazzo Schifanoia, la dottoressa Tasso del Comune di Milano per gli Arazzi Trivulzio, il Soprintendente Architetto Anna Maria Affanni per Palazzo Farnese a Caprarola, don Mario Poggi e don Aldo Maggi per labbazia di San Colombano, don Pietro Lievore per il Battistero di Padova, lufficio promozione beni culturali del Patriarcato di Venezia per lorologio di Francesco Pianta alla Basilica dei Frari, il dottor Giacinto Cecchetto per il fregio di Castelfranco di Giorgione, la dottoressa Avagnina per Palazzo Chiericati, la signora Iku per Villa Chiericati, il Professor Ing. G. Volpi Ghirardini della Fondazione dArco per Palazzo dArco a Mantova, la contessa Volpi e il dottor Furlan per Villa Barbaro a Maser.

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Pubblicato per la prima volta in Italia nel 2010 da Sassi Editore Srl Copyright 2009 Sassi Editore Srl Copyright per il testo 2009 Stefano Zuffi Alessandra Novellone Sassi Editore Srl, viale Roma 122/b, 36015 Schio (VI) tel +39 0445 539051, fax +39 0445 539051 www.sassieditore.it, info@sassieditore.it visitate il sito www.sassieditore.it per sapere dove trovare i nostri libri ISBN: Ricerca iconografica: Luca Sassi, Stefano Zuffi Coordinamento editoriale: Luca Sassi Revisione testi: Natalie Lanaro Adattamento grafico: Matteo Gaule Riservati tutti i diritti. Nessuna parte della presente opera pu essere riprodotta in alcuna forma (inclusa la fotocopiatura o la memorizzazione su qualsiasi supporto tramite mezzi elettronici e qualsiasi altro uso transitorio o incidentale) senza la preventiva autorizzazione scritta delleditore. Ogni richiesta di autorizzazione alla riproduzione di qualsiasi parte della presente opera va inviata alleditore.

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