Sie sind auf Seite 1von 35

Hanno collaborato in questo numero:

Giuseppina Pascale Franco Blefari Matteo e Danilo Trimboli Virginia Princi Maria German Mariagrazia Seminara Francesco Squillaci Ivana Pascale Katia Brizzi Franco Caminiti Gianfranco Elia Giusy Pascale Cristina Musolino Maria Rocca

Redazione
Direttore: Don Rigobert Elangui Redattore: Rosella Garreffa Aurelia Trimboli Cristina Musolino Renata Ceravolo

Sommario
1. Lettera del Vescovo al Presidente del Consiglio Mario Monti.............................................. pag. 3 2. Lavoro e festa: per chi suona la campana?.pag 5
Sezione Religiosa

Impaginazione & grafica di Carmine Garreffa e Alina Olariu

LAngolo della Poesia

14. La humana Istoria Benito Mussolini (frammento) Canto XL..................................................pag.21


Gente di quel Paese di Gesso

3. Maggio con Maria......................................pag. 7 4. A piedi verso la Madonna della Grotta con Don Bruno negli anni 60....................................pag. 8 5. Il digiuno come atto damore.....................pag.10 6. Ministranti, la gioia di servire il Signore...pag.11 7. La comunit di Russellina festeggia Cristo risorto!.......................................................pag.12
Sezione Sociale

15. Donna Lucrezia........................................pag.22


Il parroco risponde

16. La Chiesa ed i divorziati risposati............pag.24


Alla scuola dei Santi

8. Storia dei centri familiari dascolto a Benestare...................................................pag.13 9. La carit come comunione empatica tra noi e gli ultimi.........................................................pag.15 10. Retaggi della nostra civilt contadina ( mbastu)....................................................pag.16 11. Il pericolo dei cambiamenti climatici.......pag.17
Sezione Culturale

17. Santa Rita da Cascia.................................pag.28 18. Santa Bernadette.......................................pag.28


Sezione Sportiva

19. Benestare pensa allEuropeo di calcio in giugno.......................................................pag.30 20. LAmatoriale Calcio Benestare ingrana la terza categoria................................................pag.32 21. Benestarnatilese, i play-off ad un passo...pag.33
Vita in Parrocchia

12. Perle di saggezza popolare.......................pag.18 13. Il neorealismo e Roma Citt Apertacon Ninnarella e Anna Magnani..................pag.19

22. Vita in Parrocchia.....................................pag.34

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Lettera del Vescovo al Presidente del Consiglio Mario Monti


duri sacrifici a tutti, ma noi nella Locride le stiamo vivendo in maniera drammatica, perch per tanti aspetti, che ora indicher, qui non si trattato di ridimensionare quanto si aveva, ma di perdere tutto. Dico tutto, senza retorica, perch certi tagli hanno comportato la perdita delle ragioni stesse per ipotizzare futuro. La conformazione geografica della Locride comporta una serie di centri costieri lungo la fascia Jonica, il pi grosso dei quali, Siderno, conta circa 16.000 abitanti. Poi c lentroterra delle zone preaspromontane e aspromontane costituito da numerosi piccoli centri con lunga storia alle spalle, che stanno lentamente morendo. La crisi in atto sta accelerando la loro fine: la perdita dei servizi pi elementari, quali i presidi sanitari, le scuole materne, gli sportelli postali per le pensioni degli anziani, scoraggiano la permanenza delle giovani coppie in questi luoghi. Tutti fuggono verso la costa, creando le premesse di problemi molto pi gravi, sia dal punto di vista economico che da quello sociale, dei quali prenderemo coscienza nei prossimi anni, quando forse tutto sar compromesso: aggravamento del dissesto idrogeologico, criminalit, perdita di radici storiche, abbandono della piccola agricoltura, che ora integra il reddito, nuovi problemi nei paesi di approdo a causa della casa e del reddito insufficiente, denatalit in crescita, rapido invecchiamento della popolazione, definitiva perdita di interesse per lagricoltura, il cui ritorno sarebbe un vero sbocco produttivo per la zona. Quel che pu apparire oggi un guadagno per lo Stato, riducendo i servizi, verr pagato in altro modo. La verit che la logica dei numeri disumana, perch una cosa stabilire un numero massimo e minimo di alunni in una citt, altro nei piccoli centri della Locride, dove anche
3

Sig. Presidente, Le esprimo anzitutto tutta la mia soddisfazione nel saperLa circondata da tanto prestigio a livello internazionale. Tutti La ringraziamo per il fatto che si guardi oggi allItalia con rinnovata fiducia e stima, e ci dovuto sicuramente alla sua saggia e coraggiosa azione governativa. A scriverLe il Vescovo della Locride: non ho referenze tali da poter giudicare la sua azione di governo, n di poter dire se veramente quanto il Governo sta decidendo servir a creare futuro per lItalia. Non ho fatto studi di economia, n di politica: ho insegnato per molti anni storia e filosofia nei licei di Stato, ed ho lasciato tale lavoro nel 1995, dopo 23 anni, perch mi stato chiesto un servizio allinterno della Chiesa, non pi compatibile con linsegnamento. Da quattro anni la bont del Santo Padre mi ha inviato come Vescovo nella Locride. Quanto sto per scriverLe, Signor Presidente, forse sar espressione della mia ignoranza economica e politica, per Le assicuro che esprime il pensiero della gente che vedo, che ascolto, con la quale condivido alcuni drammi. Le difficolt economiche stanno imponendo

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

le strade che uniscono alla costa sono solo una parvenza di esse o tragico ricordo. La Locride stata condannata allisolamento: treni soppressi (si faccia dire che peripezie affrontare per muoversi con i pubblici servizi), lunica strada di collegamento con il nord della Calabria la fatidica Strada Statale 106 in attesa da oltre 20 anni per essere ammodernata, pubblici uffici sempre pi centralizzati. Si dice che sono le esigenze della moderna organizzazione dello Stato. Locri al centro della Locride: per arrivare a Reggio Cal. sono necessarie due ore di treno. La crisi economica ha elevato moltissimo la fascia della povert; lo sanno gli sportelli della caritas Diocesana e quelli delle caritas parrocchiali. Le piccole aziende, che ancora reggono il sistema economico della Locride, avrebbero bisogno di agevolazioni e di un nuovo rapporto basato sulla fiducia e sulla trasparenza tra banche e mondo imprenditoriale (mi informano che qui da noi i tassi dati dalle banche sono elevatissimi). Signor Presidente, so che langustiano problemi ben pi rilevanti di quelli della Locride: de minimis non curat praetor. Lo so: a chi pu interessare il nostro territorio, tristemente famoso per altri problemi pi gravi, che si stanno estendendo a macchia dolio nel nord opulento. Siamo considerati zavorra, peso inutile; forse si gioirebbe se non ci fossimo. Ma, purtroppo per tanti, ci siamo e dobbiamo risolvere i nostri problemi. Perci ho sentito il bisogno di scriverLe per metterLa al corrente. Un Vescovo non pu fare altro: ascoltare il gemito dei poveri e presentarlo a chi di dovere. E necessario dare fiducia ai nostri giovani perch non lascino la nostra terra; purtroppo,

uno dopo laltro, stiamo perdendo tutti i giovani laureati, sui quali i genitori hanno investito tutti i loro risparmi: defraudati doppiamente. Signor Presidente, ho concluso la quarta Settimana Santa nella Locride, la prima stata nel 2009. Ancora una volta ho parlato alla gente al Venerd Santo in pubblica piazza, esortando tutti alla coerenza di vita e allimpossibilit di far coesistere illegalit,

crimine e religiosit. Non difficile a Locri per un Vescovo parlare di legalit e di condannare la criminalit; difficile dare speranza. Auguri ancora per la Pasqua celebrata. Dio La benedica per tutto quanto fa per lItalia
intera!

Giuseppe Fiorini Morosini


Vescovo di Locri-Gerace

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Lavoro e festa:per chi suona la campana?


Carissimi , la campana del grande appuntamento della settimana diocesana della famiglia sta suonando per tutti noi. Questo momento propizio che ci offre la nostra Chiesa locale si svolger dal 3 al 6 Maggio 2012 al livello parrocchiale ,vicariale e diocesano .E un tempo favorevole che ci immerge nellambiente della celebrazione dellincontro mondiale delle famiglie di Milano. Come lo sappiamo tutti ,il tema dellincontro :Famiglia ,Lavoro e Festa. Dallinizio dellanno pastorale ,nei nostri quattro centri familiari di ascolto (Benestare centro, Scarparina , Russelina e Canale) stiamo meditando su questo tema che suscita tante riflessioni e interrogazioni . Vi ringrazio per linteresse che state donando a questi incontri e soprattutto par la vostra partecipazione attiva ai dibattiti .Alla soglia della settimana diocesana della famiglia ,ritengo opportuno di approfondire un argomento che mi ha colpito durante tutti gli incontri che stiamo facendo e ha suscitato tante discussioni: La nozione del Tempo nella sua relazione con la famiglia ,il lavoro e la festa. Come conciliare tempo di lavoro e tempo di festa ? Questa domanda riassume tutte le preoccupazioni che abbiamo espresso rispetto alla nozione del tempo durante i nostri incontri Luomo contemporaneo afferma, Francesco Belleti << rischia sempre pi di vivere ,come singole persone e come famiglie, in tempo ridotto al solo Chrons, a uno scorrere sequenziale di momenti che possono essere legati tra loro da un destino inevitabile, pi frequentemente,porsi come sequenza casuale di singoli istanti,tra loro sconnessi >>. In effetti nella mitologia greca Chrons sposo di Ananke, cio la necessit di natura, ma nella cosmogonia padre di Caos, il buio vuoto disordine primigenio. Dallavvento di Cristo in poi,invece,il tempo diventato sempre e comunque il tempo della rivelazione, il tempo del Kairs, il tempo in cui qualcosa di speciale accade: il tempo del senso, del significato. Il tempo dunque dimensione vitale per noi e luso del tempo sfida in ogni istante la libert delle persone,chiamate a compiere scelte precise non in modo assolutamente arbitrario,ma in base alle condizioni e alle necessit dellesistenza e alle richieste delle vita. di Don Rigobert Tempo del lavoro e tempo della festa Nella distinzione tra un tempo lavorativo e un tempo libero,in ordine alla necessit di recuperare un tempo del senso e dellunitariet dellidentit personale , necessario risolvere la distinzione tra tempo di lavoro e tempo libero. Occorre riscoprire un paradigma antropologico che consideri il lavoro nelle sue varie forme, come un valore essenziale per la piena realizzazione della persona umana,e come modalit attraverso cui la persona partecipa alla costruzione del bene comune nella storia. E questo il paradigma della rivelazione cristiana, cosi come Giovanni paolo II aveva gi acutamente segnalato:<< Nella Parola della divina rivelazione iscritta molto profondamente ,che luomo,creato a immagine di Dio,mediante il suo lavoro partecipa allopera del Creatore e a misura delle proprie possibilit,in un certo senso,continua a svilupparla e la contempla,avanzando sempre pi nella scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto il creato>>. (Laborem exercens 25). Ein questa prospettiva del lavoro che trova al contempo giustificazione la festa. Tempo della festa in primo luogo,tempo del riposo,riposare per il cristiano ,non solo cessare o interrompere il lavoro,ma vivere il tempo come dono e instaurare relazioni significative con s stessi, con gli altri e con Dio. Riposare avere tempo a guardare laltro e lasciarsi guardare da lui, intessendo rapporti interpersonali profondi e significativi. Nel riposo, nella capacit di stare con laltro, di lasciarsi guardare di riconoscersi reciprocamente senza avere compiti di cura specifica da assolvere, sta anche la possibilit di fare festa, di celebrare cio quel dono che laltro : La vita come dono ci che celebrato nel giorno della festa . In questa possibilit di contemplazione possibile ritrovare anche il senso del lavoro,secondo una dinamica che propria anche del libro della Genesi:Dio crea e contempla poi la sua creazione. E al termine delle creazione che il Signore istituisce il sabato,il giorno del riposo e della contemplazione dellopera tutta del creatore, ed poi nella dinamica del peccato che sinsinua la rottura della relazione di fiducia con Dio e in conseguenza di ci, la perdita di significato del lavoro (<< Con il sudore del tuo volto mangerai il pane>>,Gen 3,19).

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Domenica ,come tempo di Festa Il tempo della festa dunque il tempo essenziale a ricomporre il significato della nostra vita e della nostra identit, non solo personale ma familiare e comunitria. Il tempo della festa non dunque il tempo libero e quindi privo di senso o da riempire con il consumo, ma tempo riempito di senso, in particolare di una spiritualit incarnata. Pi che parlare di festa occorre parlare di domenica,di giorno del Signore come tempo particolare e svincolato rispetto alle solite logiche. La domenica,infatti per i cristiani il primo giorno,non lultimo,com per esempio lo shabbate per gli ebrei. Occorre cio ripresentare e rivivere la domenica come giorno del Signore,memoria della pasqua per la Salvezza di tutti gli uomini. Don Tonino Bello diceva che la Domenica << una feritoia di eternit di cielo>> il momento in cui nutrirsi di quelleternit che ci permette di affrontare poi la vita di tutti i giorni e di affrontare anche il sudore della fronte nel nostro compito lavorativo quotidiano. Nellesortazione poste sinodale Sacramentum caritatis, Benedetto XVI riferiva al giorno della festa ricordando che un<< tale giorno,pertanto,si manifesta come festa primordiale,nella quale ogni fedele,nellambiente in cui vive,pu farsi annunziatore e custode del senso del tempo. Da questo giorno,in effetti scaturisce il senso cristiano dellesistenza e un nuovo modo di vivere il tempo, le relazione, il lavoro, la vita e la morte>>. I cristiani, infatti non senza rapporto con il significato

del sabato nella tradizione ebraica,hanno visto nel giorno del Signore anche il giorno del riposo dalla fatica quotidiana. Ci ha un suo preciso senso, perch costituisce una relativazzazione del lavoro,che vieni finalizzato alluomo: Il lavoro per luomo e non luomo per il lavoro. In questo senso , nellinterazione tra famiglia ,lavoro e festa ,la grande domanda posta alla base del VII incontro mondiale delle famiglie, proprio la parola festa,che ha il compito dilluminare di senso e bellezza gli altri due ambiti dellesistenza ( famiglia e lavoro),svelando per una qualit essenziale della festa,il suo essere tempo della memoria e della presenza del Signore ,in quel Non possiamo vivere senza la domenica. Alle famiglie cristiane spetta quindi il compito di custodire un valore esigente e soprattutto di testimoniare che <<i cristiani sono coloro che sanno vivere la festa >> secondo lespressione di Fabris .Potremmo inoltre aggiungere che i Cristiani sono coloro che,in un mondo dove regna lindifferenza rispetto al tempo,sanno dare differenti significati al tempo per fare festa. perch Il lavoro e la festa come lo dice il Santo Padre <<sono intimamente collegati con la vita delle famiglie:ne condizionano le scelte,influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli,incidono sul rapporto della famiglia con la societ e con la chiesa>>. Riscopriamo la domenica come tempo di per Dio e per gli altri vivendo la festa come un kairs cio tempo della salvezza.

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Sezione Religiosa

Maggio con Maria


di Giuseppina Pascale al suo cuore. Lungo i centocinquanta chilometri di strada che si insinuava tra i monti e le vallate della Palestina, Maria procedeva speditamente tra il verde e le rocce, incurante dei rovi che intralciavano il sentiero, e il suo canto colmava di allegria quelle silenti contrade. Il sentirsi prediletta da Dio e innamorata di lui eccitava il suo entusiasmo: avrebbe sofferto, avrebbe dato la vita, ma che importa?Il disegno sconfinato di Dio valeva bene tutto il suo sangue! Darsi a Maria significa votarsi con entusiasmo come ha fatto lei, ad ogni dedizione di amore, cantando con lei, tra i rovi della vita: Lanima mia glorifica il Signore!.E anche: comunicare entusiasmo, gioia di vivere e di agire. Lesperienza quotidiana ci pone di fronte a questa realt: quando il cuore si dilata nellamore noi entriamo nella gioia; quando il cuore si chiude nell egoismo e imbocca la strada del peccato, noi entriamo nella tristezza. Tristezza del drogato, del brigatista, dellimpuro, delluomo che pensa solo a s e non si d pensiero del prossimo...Lamore la legge fondamentale e unica del cristiano: Da questo riconosceranno che siete miei discepoli: se vi amerete gli uni gli altri (Gv 13, 35). Noi sappiamo di Il mese di maggio il mese dedicato alla vergine essere passati dalla morte alla vita perch amiamo Maria, Ella la Figlia prediletta del Padre, la (1Gv3,14).Lamore la sintesi di tutte le virt. E primogenita, nella mente divina, tra tutte le creature. il comandamento del Signore: Questo il mio In lei ha voluto preparare una degna dimora al suo comandamento - il comandamento nuovo (Gv 13, Figlio fatto uomo; ha voluto farne la perla pi preziosa 34) - che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato delluniverso, in modo che il Figlio potesse rallegrarsi voi (Gv 15, 12).Questo mese che noi come Chiesa e glorificarsi di tanta Madre. Ha fatto di lei la prima abbiamo dedicato a Maria in qualche modo Maria redenta, riscattata dal sangue purissimo del Figlio lo dedica a noi guidandoci con gli insegnamenti prima ancora che fosse soggetta alla comune macchia dellamore e della fede, affinch, attraverso di lei noi di origine provocata da Adamo ed Eva. Da umile serva possiamo giungere al suo Figlio Ges. Questo mese obbediente si lasciata anche trafiggere il cuore infatti non mariano solo nel momento in cui noi dalle tante spade di dolore che lhanno colpita, ma rivolgiamo un piccolo pensiero a Maria, mariano nel continuava a preservare tutte quelle piccole cose nel momento in cui con Maria facciamo festa, con Maria suo cuore con la totale fiducia in Dio nel suo progetto lodiamo Ges, nel momento in cui con un piccolo di vita che le aveva preservato. Dopo lannuncio gesto daffetto sappiamo raccoglierci in famiglia per dellAngelo, ci saremmo aspettati di vedere Maria recitare la preghiera lasciataci in dono dalla Mamma china sul mistero insondabile dellIncarnazione, tutta del Cielo, come ben diceva qualcuno la dolce catena raccolta ad assaporare la gioia di portare in grembo che ci rilega a Dio, il Santo Rosario, affinch con lo stesso Figlio di Dio. Non mancarono certo questi laiuto della Santa Vergine possiamo accostarci con momenti contemplativi, che affioravano dal cuore purezza e fiducia al cuore di Ges a cui dedicato il come irradiazione dolcissima della Divina Maternit. mese di Giugno. Il mese di Maggio vuole essere per Ma lo Spirito comunione, e l dove entra noi proprio questo, una preparazione che la nostra porta a comunicare. Maria allora sorse e parti mamma del cielo ci d per giungere alla pienezza del sollecitamente verso una citt dei monti di Giuda.Il colui che morto e risorto per la nostra salvezza. pensiero di essere diventata Madre di Ges dava ali 7

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

A piedi verso la Madonna della Grotta con Don Bruno negli anni 60
di Franco Blefari A li peduzzi di nostra Madonna / nuatti divoti sorgeva il Santuario. Pi tardi sar accertato nel luogo venimu a cantari. / E vi pregamu cu dorci armonia lesistenza di un monastero di Agostiniani, sorto a / la Vergini bella sagrata mi sia.Cantando tante cura delleremita Fra Giacomo da Tropea i cui frati, suggestive canzoni popolari come questa, ogni che vivevano nel cenobio, si riunivano in preghiera in anno, il 1 Maggio, una folla sterminata di fedeli, una grotta scavata nella montagna, dove avrebbero proveniente da quasi tutta la provincia reggina e posto la statua di alabastro della Madonna. Nel 1700, dalla Piana di Gioia Tauro in particolare, raggiungeva dopo la morte dei Frati, il santuario della Grotta il Santuario della Madonna della Grotta in agro di pass sotto la giurisdizione del seminario di Gerace. Ardore, nella frazione di Nel 1578, infine, la chiesa fu Bombile. La montagna di completata con la costruzione in tufo dentro la quale era pietra di un portale di pregevole stato costruito il Santuario fattura. intorno al 1500 non c pi, Il pellegrinaggio alla Madonna dopo quella frana rovinosa della Grotta, oltre che il 1 di alcuni anni orsono che ha Maggio e il 3, giorno della cancellato un santuario e una festa, si protrae per tutti i infinita scalinata che portava sabati del mese mariano ed ad un luogo caro seppellito un continuo viavai di persone ormai tra i ricordi di tanta che raggiungono il luogo santo gente che, andando alla perch la devozione alla Vergine Grotta, tuttoggi, non manca rimasta sempre immutata di andare a rivedere dallalto nei secoli. Ma il primo Maggio il luogo della propria fede e per noi benestaresi aveva un la meta di un pellegrinaggio sapore tutto particolare. Il annuale che la portava al concentramento dei pellegrini cospetto della sua Manna veniva fissato per le 7 di Celeste. Quella piazzola di mattina davanti alla chiesa, terra battuta, davanti alla dove Don Bruno ci aspettava a chiesa, dove tanta gente braccia aperte, anche dopo che riposava su panchine di legno aveva ricevuto linvito di tante dopo un lungo viaggio a piedi, famiglia, gi dal giorno prima, non c pi, Di quel Santuario, di essere loro ospite al pranzo di allinterno del quale ogni mezzogiorno che si consumava coppia di fidanzati incideva i come tradizione imponeva propri nomi non rimasto che nellerba verde ai piedi degli fango e detriti. Ma qui che ulivi, dove tutta Benestare, la fede prevale sulla calamit per un giorno, si riuniva senza naturale. E qui che la gente distinzione di colore politico, non riannoda con la memoria come oggi che anche la chiesa le fila di una leggenda che motivo di tremende divisioni . ricompone limmagine di Ognuno aveva il sacco a spalla, un mercante, il quale trovatosi in balia di un mare specie quelli che venivano senza famiglia, mentre il tempestoso fece voto alla Madonna di dedicarle una grosso del ben di Dio ( leggi pasta al forno, coniglio, statua nel caso in cui fosse riuscito a salvarsi da quelle fomaggio fresco e soppressate con vino buono) onde alte e sferzate dal vento. E quando ci avvenne, veniva trasportato su furgoni o nel portabagagli appena lopera fu portata a termine, fu prima affidata delle macchine che arrivavano nel grande recinto a al mare, in modo che potesse prendere la direzione pagamento sotto gli alberi dove finito il pranzo ndi voluta, e, poi, una volta raggiunta la spiaggia, fu presa facmu nu pedi, ma se il vino sgorgava continuo e da due giovenchi che la portarono nella grotta dove sincero non solo un piede, ma una lunga e festosa 8 A li peduzzi di Nostra Madonna nuatti divoti venimu a cantari

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

tarantella che richiamava anche i pellergrini dei paesi vicini. Ma non era Grotta senza una cantata finale generale che, quasi sempre, parlava di una famosa Mararosa: Cu nu pedi nta la vigna / lattu allunda di lu ma;/ si vo ciciri scippatgliu, / non mi fari lu parap E Marare MararMararoseglia Ma, forse, il momento pi bello della Grotta era il viaggio a piedi, in quel sole di maggio, quando appresso alle fanciulle in fiore del paese accorrevano tutti i zarrumbica di Benestare cantando le canzoni del momento e tentando un impossibile quanto rischioso approccio verbale con la ragazza del cuore. Era la primavera della nostra vita e i mandorli erano in fiore, tempestati di stelle che spiccavano sui prati verdi di maggio. Don Bruno, il nostro padre-pastoreamico-fratello-confidente era alla testa del corteo, a cui facevano buona compagnia Peppinuzza du bar, Maruzzeglia a mangiamndina e donna Manuela Condemi, ( a mbasciatura di chi scrive ) che, a turno, alleviavano la sete a Don Bruno con acqua fresca, bibite varie, senza fargli mancare il necessario caff caldo e i dolcetti fatti in casa come lo stomatico e i cugliuregli c u naspru. Viva Maria! gridava Don Bruno con le braccia alzate al cielo, quando raggiunta la sommit di qualche collinetta poteva vedere dallalto tutto il popolo che veniva cantando le canzoni alla Madonna. In quel giorno, ognuno di noi si ricordava, una volta arrivato sul posto, di assaggiare i fichi secchi per essere preservati durante lanno - 9

la tradizione che lo impone -. dalle punture fastidiose dei moscerini e dagli insetti in particolare. Arrivavano dai pasesi vicini e dalla Piana di Gioia Tauro intere comitive con organetto e tamburello, che rendevano allegra lattesa di arrivare alla Grotta, dove, una volta arrivati, si fermavano per bivaccare lungo la scalinata che porta al santuario e intonare qualche vecchia canzone popolare. Dopo alcune curve in agro di Bombile, apparivano le bancarelle con i prodotti di sempre. Dopo avere acquistato gli immancabili fichi secchi, portavamo a casa i soliti mastazzola di Mormanno che erano il simbolo delle feste paesane, insieme ai palloncini per i pi bambini e i giocattoli per i pi grandicelli. Dopo la messa ci si ritrovava tutti in quel recinto di Bombile dove molti accendevano il fuoco per cucinare la pasta o arrostire la carne di vitella. E come ogni anno, gli amanti della leggenda non perdevano occasione per farsi trovare , la vigilia della festa, allo scoccare della mezzanotte, davanti al santuario, perch a quellora, dopo quattro secoli, dicono che, allinterno della grotta, si pu ancora udire distintamente il rumore delle ruote di quel carro, trainato da due giovenchi, che aveva portato la Madonna in quel luogo, in una notte di tempesta. Proprio come vuole la leggenda.

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Il digiuno come atto damore


Supponiamo di passeggiare per strada e incrociare il volto di una bambina sofferente, quasi agonizzante. Chi di noi non si fermerebbe ad assisterla?. Di fronte a una tale strazio nessun cuore rimarrebbe chiuso, tutti risponderemmo in maniera immediata con un atto di carit, di sicuro tutti salveremmo questa piccola anima!. Cos, a volte ci perdiamo nel sogno di compiere gesti eroici senza renderci conto che la Bibbia da anni ci mette a disposizione una pluralit di strumenti idonei a guidarci su un cammino di santit che porta alla salvezza della nostra anima e delle persone a noi care. Tra questi strumenti di salvezza, accompagnati dalla perseveranza nella preghiera, vi il digiuno. Digiunare accettare un aspetto importante della vita cristiana; un esercizio spirituale che ci fa realizzare il vero senso dellattesa che ci aiuta a non essere avidi rendendoci persone sempre pi libere. Limportanza del digiuno nella vita di ogni cristiano la scorgiamo sia nellAntico Testamento che nel Nuovo Testamento. LAntico Testamento ci pone levidenza su quello che risulta essere il periodo pi lungo di digiuno. Il Signore disse a Mos: Scrivi queste parole, perch sulla base di queste parole io ho stabilito unalleanza con te e con Israele. Mos rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dellalleanza cio i dieci comandamenti. Fra Dio e Mos si realizza una comunione damore. Il digiuno fa diventare luomo adatto e capace di entrare in comunione con il Signore. Mos avr di sicuro sentito fame e sete per quaranta giorni ma lideale che lo animava era ricevere i comandamenti da Dio e scolpirli per noi su tavole di pietra. Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: Una gran moltitudine avanza contro di te dallaltra parte del mare, dalla Siria, ed giunta ad Asason-Tamar, cio En-Ghedi. Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare il Signore e band un digiuno per tutto Giuda (parte meridionale della Palestina). Giuda si radun per implorare aiuto dal SIGNORE, e da tutte quante le citt di Giuda venivano gli abitanti a cercare il SIGNORE.( Cr20, 2-4) Laggi presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva (Esd 8, 21). La lettura di questi versi invece ci invita a riflettere 10 di Giuseppina Pascale che a fronte di ostacoli, crisi personali , politiche o comunitarie, sorge spontaneo il desiderio di sentirci pi vicini a Dio affinch ci assista. Lo stesso popolo di Israele anche se privilegiato dal Signore spesso deve affrontare situazioni difficili e proclamare preghiera e digiuno. Riusciamo a riconoscere ancora nellAntico Testamento il ricorso al digiuno come pratica di penitenza (Gal 2,12) o ancora per ricevere guarigioni (Sal 12,13-17). Nel nuovo testamento invece lesempio culminate il digiuno fatto da Ges. Ges digiun in ogni momento importante della sua vita. Prima di iniziare il suo ministero pubblico,ad esempio, condotto nel deserto per essere tentato e li vi rimase per quaranta giorni senza mangiare. Lui stesso ci invita a digiunare: Quando digiunate, non siate mesti daspetto come glipocriti; poich essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verit che codesto il premio che ne hanno. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia affinch non apparia agli uomini che tu digiuni ma solo al Padre tuo che nel segreto; il Padre tuo vede nel segreto e te ne dar la ricompensa.( Mt 6,16-18). Per un pio israelita il digiuno di due giorni a settimana era motivo di onore. Tradizionalmente il digiuno fonda le sue radici due volte a settimana nella storia della chiesa. La scelta ricade sul mercoled e sul venerd. Il mercoled era il giorno di espiazione dei peccati, perch proprio il mercoled della Settimana Santa Giuda si rec dai farisei per accordarsi su come e quando consegnare Ges; il venerd invece in ricordo della morte in Croce. La chiesa ha tralasciato questa pratica rimandandola in modo essenziale solo nei giorni di quaresima. Il digiuno eucaristico, stabilito prima della comunione, partiva dalla mezzanotte del giorno della comunione e continuava fino a tre ore dopo la celebrazione Eucaristica. Oggi si ridotto a un ora prima di fare la comunione. I Santi hanno ricevuto grandi vantaggi dalle comunioni perch prima di accostarsi allEucarestia dedicavano tempo per prepararsi a ricevere degnamente il Corpo di Ges. San Tommaso DAquino diceva : quando il demonio resta vinto nel tentar la gola, lascer di tentare di impudicizia. In molti messaggi della regina della pace a Medjugorje vivo linvito di digiunare e pregare: la preghiera lunico cammino che vi porta alla pace. Se pregate e

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

digiunate otterrete tutto quello che chiedete. Quando facciamo offerte a Dio che toccano il nostro corpo, si pu dire che ci offriamo veramente poich mettiamo in discussione le nostre abitudini pi profonde. Quando digiuniamo a pane ed acqua, si accendono in noi dei piccoli segnali, il caff, la sigaretta, la cioccolata!. Ci rendiamo dunque conto quanto siamo attaccati ai nostri orari e quanto difficile essere perseveranti nel diguno. Per tali motivi importante chiedere a Dio la grazia del digiuno e della preghiera per maturare nel nostro cammino di fede. Allora i discepoli, accostatisi a Ges in disparte, gli chiesero: Perch non labbiam potuto cacciar noi?. Ges rispose loro: A cagion della vostra poca fede; perch in verit io vi dico: Se avete fede quanto un granel di senapa, potrete dire a questo monte: Passa di qua a l, e passer; e niente vi sar impossibile. Or questa specie di demoni non esce se non mediante la preghiera e il digiuno (Mat 17,19-21).

Ministranti, la gioia di servire il Signore


di Matteo e Danilo Trimboli Questanno stata una Pasqua speciale per la nostra vestizione. Don Rigo ha voluto infatti che il gioved parrocchia. Invitati e guidati dal nostro Parroco, Don santo, festa dei sacerdoti e giorno dellultima cena Rigo, assieme allaiuto di Mimmo, Nicola e Francesco, del Signore, promettessimo a Ges di servirlo un gruppo di ragazzi ha dato vita a una vera e propria con gioia e semplicit di cuore durante il rito della scuola per ministranti o come si chiamavano una vestizione. Per noi ragazzi stata unesperienza unica volta, chierichetti. che ci ha fortificati facendoci sentire ancora pi forte Don Rigo durante le sue lezioni ci ha insegnato che la presenza di Ges. Da quando Don Rigo qui a Benestare tante le nuove iniziative da lui proposte, molte delle quali hanno attirato lattenzione di gran parte della comunit. A parte il corso di formazione dei ministranti tra le altre ci sono state il corso di musica, specialmente la prima edizione della festa dei giovani, dedicata a Don Bosco. Secondo noi il messaggio che Don Rigo sta cercando di dare a tutti noi quello Foto della vestizione di riscoprire la essere ministrante significa servire Ges non solo fraternit e di amare ancor pi il nostro paese . durante la messa, anche a scuola,a casa,con gli amici. Noi ci impegnamo a seguire il suo esempio e lo Il nostro entusiasmo cresciuto via via che i nostri ringraziamo di cuore per tutto ci che fa e far per la incontri si facevano pi frequenti ma ha raggiunto nostra comunit e concludiamo dicendo in coro una il massimo nel momento in cui abbiamo visto per frase rubata alla nostra piccola sorellina: la prima volta labito che avremmo indossato per la Bravo Don Rigo!!!. 11

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

La comunit di Russellina festeggia Cristo Risorto!


di Virginia Princi, Maria German e Mariagrazia Seminara Su iniziativa del nostro sacerdote, Don Rigo, a Russellina cos come nelle altre frazioni di Benestare, ha avuto luogo una Santa Messa, in seguito ai festeggiamenti pasquali dei giorni precedenti. Nella giornata di venerd 13 aprile la celebrazione eucaristica Dice la Sacra Scrittura:In nessun altro c salvezza; non vi infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati (At 4,12). Le serata proseguita allinsegna dellallegria con un momento di condivisione. Festa e gioia che ognuno di noi manifestava e che portava con se, grazie alla felicit che Ges in grado di trasmetterci quando entra nei nostri cuori. Il nostro grazie va a Don Rigo per la sua instancabile operosit allinterno della nostra piccola comunit e nel paese di Benestare tutto. Lodevole la sensibilit del nostro sacerdote nei confronti di chi soffre nel corpo e nello spirito ma anche e soprattutto la sua allegria che ci comunica che vivere in Cristo non altro che

iniziata alle 19:30. Grande partecipazione della comunit locale oltre a numerose presenze provenienti dalle altre frazioni. Lomelia era incentrata sulla figura di Cristo. Si ribadito soprattutto la Sua importanza allinterno della nostra fede e la necessit di porlo al primo posto nella nostra vita, per riconoscerci autentici cristiani e testimoni della parola di Dio. vivere felici, andando oltre i tormenti della vita quotidiana!. La letizia di Ges risorto regni nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e venga diffusa a chi soffre per la malattia, per le ingiustizie, per le calunnie e a chi ha perso la speranza. Sappiate che Dio, che misericordia infinita, ad ognuno di noi, tende sempre, senza ombra di dubbio, la sua mano!.

12

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Sezione Sociale

Storia dei centri familiari dascolto a Benestare


Correva lanno 2006, subito dopo la festa del SS.Rosario. Padre Francesco Carlino, ci chiese come comunit di intraprendere un cammino, volto allo studio della Bibbia. Di seguito la storia dei centri familiari di ascolto. Tre sarebbero state le coppie guida, Mario e Isabella, Nicola e Ornella, Francesco e Simona. La richiesta venne subito accolta con entusiasmo da noi tutti ma soprattutto dalle famiglie della nostra comunit, cosi si formarono due gruppi a Benestare di Francesco Squillaci incontro comunitario di tutti i gruppi. Fino al 2005 avevo percorso un cammino di fede attraverso il cammino neocatecumenale, che forma delle piccole comunit in cui la Parola al centro, attraverso la scrutazio e la meditazio, ed ha il suo culmine nella liturgia eucaristica. Fu dunque sorprendente vedere ed ascoltare come tante famiglie, di diversa estrazione, si riunivano attorno alla parola e si impegnavano a capire, raccontando-ascoltavano reciprocamente

centro, ed un gruppo rispettivamente a Russellina, Canale,Scarparina. Ci si incontrava settimanalmente e si inizi subito con la lettura della sacra scrittura, iniziando dalla Genesi. Le famiglie partecipavano numerose, si sperimentava attraverso la parola di Dio, la comunione fraterna. Innegabili le difficolt ma lo spirito ci teneva uniti. Si cammin insieme per un anno intero alternando la lettura della Bibbia ai dialoghi tra famiglie. Abbiamo visto il film sulla Genesi e a volte non si disdegnava qualche agape. Una volta la mese inoltre, sotto la guida del parroco, ci si riuniva nella chiesa di San Giuseppe per un

le loro esperienze. Le famiglie pi anziane raccontavano del passato quando tutti noi eravamo dei piccoli fanciulli. Allepoca ci si incontrava per meditare la parola di Dio, quando i tempi erano difficili e ci si riuniva in gruppi, con laiuto delle Suore, allora presenti a Benestare. Era meraviglioso in quelle sere, ascoltare le famiglie che raccontavano aneddoti dellepoca o piccole storielle. Ci rendeva ancora pi forte il nostro desiderio di camminare insieme, alla scuola della Parola. Lanno termin poi con un incontro comunitario conclusivo e con una grande festa tutti insieme ma soprattutto dandoci

13

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

appuntamento al prossimo. Nellanno 2007 che Padre Francesco indic come anno della Parola, oltre ai centri familiari di ascolto nacquero le cellule di evangelizzazione. Cinque famiglie si mettevano insieme per ritrovarsi settimanalmente attorno alla parola di Ges ed al Vangelo di Matteo per lasciarsi interrogare dalla sua presenza. lanno venne inaugurato da Monsignor Bregantini, allora Vescovo nella nostra Diocesi. Ricordo che tutte le famiglie furono invitate a portare la Bibbia alla Messa di inizio anno pastorale. Tante erano che laltare, sul quale vennero poggiate, ne fu sommerso. Tutti eravamo emozionati ed alla fine Monsignor Bregantini bened i Sacri Libri e tutte le famiglie presenti invitandoci verso questa nuova esperienza. In quellanno in detti centri si continu a meditare la sacra scrittura ed inoltre ci furono degli incontri dedicati al libro scritto da Monsignor Bregantini, Una Tenda per Accogliere. Si trattava di una meditazione su una Lettera di San Paolo. Divenne ben presto per tutti noi un appuntamento consueto. Grande lattesa ed ogni incontro ci riservava delle gradite sorprese. In ogni argomento, si celava un messaggio per la vita di ognuno di noi. Naturalmente a belzeb tutto ci non piaceva, per cui il bastone fra le ruote ogni tanto lo metteva e magari riusciva a far saltare qualche serata oppure a ridurre il numero dei partecipanti. Come ogni buon gruppo avevamo lo zoccolo duro; alcune famiglie che non demordevano mai, anzi erano da sprone per tutti. Nelle cellule di Evangelizzazione invece si meditava il Vangelo. Era unesperienza nuova alla scuola di Ges. Seguire il Cristo pi da vicino era un modo di conoscerlo e farlo conoscere. Per comprendere meglio la lettura evangelica avevamo studiato delle tappe da seguire durante gli incontri. Prima tappa invitare il Signore attraverso linvocazione dello Spirito Santo. Seconda, leggere il testo. Terza soffermarvisi. Quarta,fare silenzio aprendoci a Dio, lasciandoci guardare ed amare. Quinta, dire ci che ci ha colpiti. Sesta, discutere su ci che il Signore vuole da noi. Settima, pregare comunitariamente e singolarmente. Inoltre mentre nei centri familiari ci si raggruppava in rioni o frazioni, qui erano le famiglie vicine di casa a riunirci, Mettere da parte il lavoro e la stanchezza, magari anche incomprensioni, per stare assieme a Ges. Farci guidare dai Suoi discorsi e dal suo dolce amore, avvertendo, ogni volta che ci si incontrava, che qualcosa di diverso in noi stava nascendo. Gli incontri erano meno frequenti dei centri familiari di ascolto, ma erano sempre intensi. A volte si pregava

solamente, magari si recitava il Santo Rosario e alla fine si leggeva un versetto del Vangelo andando via con le parole di Ges. Notavamo che leggere la Bibbia o leggere un versetto del Vangelo ci stimolava alla preghiera. Una supplica intesa come un parlare con Dio in risposta alla sua parola. Ad un tratto sembrava che tutte queste attivit ci sottraevano molto tempo. Parevano in arrivo periodi di fiacca ma poi, alla luce della Parola, tutto ripartiva ed il cammino intrapreso continua ancora oggi, sempre accanto alla Parola di Dio che luce della vita delle nostre famiglie. Oggi c una nuova primavera nelle nostre famiglie, la gioia del Cristo Risorto, del Cristo Luce delle tenebre, che rinvigorisce tutto e tutti affinch insieme al nostro nuovo Parroco Don Rigobert, possiamo sostenerci a vicenda e formarci alla scuola della Parola. Famiglie di Benestare, rialziamoci, Ges Risorto ci chiama e ci aspetta. il nostro parrocco ci guider attraverso le meditazioni della Parola, nellanno della Famiglia, dentro la Famiglia. Sono convinto che oggi difficile se non impossibile per un cristiano perseverare nella fede in un mondo cosi difficile e complicato come il nostro, se egli non si nutre anche personalmente del cibo della bibbia. Se noi resteremo attaccati a questo, non saremo in balia dellidolatria del mondo.

14

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

La carit come comunione empatica tra noi e gli ultimi


Attraverso la carit, lamore verso il prossimo raggiunge la sua espressione pi completa e pi elevata. La carit il pi alto gesto damore, proprio perch rivolto ai fratelli bisognosi, agli ultimi, ai deboli (anziani, ammalati, emarginati); a coloro i quali sono considerati rifiuti sociali poich ritenuti, per la loro condizione, inutili pezzi di unumana catena di montaggio, finalizzata ad una produttivit esasperata che non conosce ormai limiti spaziali o temporali. Operare la carit oggi non semplice in un era caratterizzata dalla fretta che accompagna ogni nostra azione, anche le cosiddette buone azioni, svuotandole di significato e conferendo sempre un senso di inadeguatezza e di angosciante precariet spirituale al nostro vivere quotidiano. I ritmi sempre pi incalzanti dei meccanismi produttivi automatizzano luomo, circoscrivendolo in una dimensione alienante e solipsistica vissuta anche allinterno della famiglia, nella quale non c pi posto per laltro, dove spesso lo scambio relazionale si riduce allessenziale quotidiano, assumendo, in molti casi, una connotazione utilitaristica (si comunica per ottenere qualcosa, si d per ricevere). La progressiva perdita di contatti qualitativamente umani, tipica dellattuale vivere sociale non risparmia, in diverse circostanze, neanche le comunit e i gruppi parrocchiali che, loro malgrado, subiscono e riproducono le anomalie relazionali di una comunicazione individualistica e a senso unico. La comunione profonda con gli ultimi implica prioritariamente una seria condivisione di intenti sia tra i membri dei gruppi parrocchiali, sia tra i componenti di altre realt o associazioni laiche che scaturisca da una coesione autentica voluta e partecipata, animata dallascolto, dallaccettazione e dalla valorizzazione delle diversit individuali; dalla donazione incondizionata di s allaltro. Una comunione che, in ambito prettamente cattolico e cristiano, si alimenta costantemente della Parola e dellAmore di Cristo traducendoli, anche attraverso gesti non necessariamente eclatanti, in azioni quotidiane concrete che interessano innanzitutto la sfera del privato di ognuno, per poi dipanarsi in ogni contesto e momento della vita associata. Difatti non vi pu essere un vero sentimento di Carit se questo non viene sperimentato prima come condivisione del disagio e della sofferenza di chi a noi pi vicino. Lentrare in comunione profonda con gli ultimi esige una disposizione dellanimo di umile abnegazione, equivale a prendersi cura della debolezza altrui, a riconoscerla, ma soprattutto a valorizzarla in un atteggiamento non soltanto di semplice compassione, ma anche di accettazione, di condivisione empatica; di aiuto alla promozione della crescita socio-culturale spirituale ed economica di chi vive lo stato di deprivazione e di disagio. Forse in questo senso dovrebbe essere indirizzata lopera dei gruppi Caritas in primis e poi anche quella di ogni comunit parrocchiale; di gruppi, di associazioni, di singoli credenti e non, la quale deve essere una pratica costante che presuppone u n atte n z i o n e continua agli ultimi e ai bisognosi, quasi unadozione dello stato di bisogno, in cui laiuto e la solidariet non si risolvono in mera donazione materiale, elargita sporadicamente o in determinate circostanze. Tanti sono nelle nostre comunit i casi di miseria, di emarginazione e di solitudine, e di alcuni di essi non ne conosciamo lesistenza o evitiamo di conoscerla, perch incapaci di agire, perch carpiti e travolti dai nostri ordinari e consolidati egoismi o perch preferiamo probabilmente non mettere a repentaglio il nostro quieto vivere. Eppure molti di questi casi richiederebbero poco, magari qualche piccola attenzione quotidiana, un gesto, una parola di conforto o dincoraggiamento: pratiche semplici ma costanti, attraverso le quali ci si pu avviare verso la realizzazione di una profonda comunione con gli ultimi.

di Ivana Pascale

15

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Retaggi della nostra civilt contadina (u mbastu)


U mbastu, il basto, il simbolo pi rappresentativo cuoio) che lo cingeva nella parte bassa del collo; da del mondo contadino. Una volta, chi possedeva un un suttapanza, (sottopancia ) che, passando sotto asino o unasina ( o sceccu o sumeri o ciucciu, come la pancia, assicurava il basto sul dorso dellasino, e dir si voglia ) dal turco esek, cio asina, doveva da una striscia di cui cuoio ( cingra), le cui estremit, possedere anche un basto, oltre alla cavezza, cio a girando intorno alle natiche dellasino, venivano capizza. fissate al basto. Sul basto venivano sistemate, ai due Se lasino era il mezzo di trasporto per quel mondo lati, tramite corde di canapa, le botti per il trasporto contadino, il basto era il suo portabagagli, con la dellacqua o del vino, o le cofine , ceste di canna di possibilit di salirvi sopra e andare in campagna o in media altezza, che gli servivano per il trasporto dai un paese vicino o fare addirittura lunghi viaggi con le campi del pranzo giornaliero, o di prodotti della terra dovute soste, sintende, per far riposare il mezzo di o altri oggetti usati nel lavoro dei campi. locomozione, foraggiarlo e dargli da bere. Ma era durante la raccolta delle olive dei primi mesi Molti sumerari invernali, che, nei nostri ( a s i n a i ) paesi, si concentrava consideravano il particolarmente il dar da bere agli lavoro degli asinai, e asini una grande di conseguenza grazie virt in quanto alluso del basto, per il lo inducevano a trasporto delle olive dai bere anche se non campi al frantoio e della ne aveva voglia, relativa sanza (nzzulu) talmente sapevano che si produceva dopo la motivarlo a macinazione delle olive. dissetarsi, con Il basto, bisogna la semplice ricordare, doveva essere emissione di un morbido nella parte fischio particolare interna e ripieno di paglia con cui lanimale per non produrre piaghe riconosceva il sul corpo dellasino, suo padrone( quando si trasportavano fiuffi, fiuffi, materiali molto pesanti fiuffi) come si su strade in forte salita faceva anche con o accidentate, mentre i bovini. Lasinaio allesterno, nellincavo vi poteva stare tra i i due semicerchi di seduto a cavalcioni legno, era quasi sempre su due semicerchi foderato di pelle o di in legno allungati stoffa, se non di latta. verso il basso, che Ora che di questi asini s costituivano la persa ogni traccia, il basto Vicenzinu u Pinna struttura portante rappresenta non solo il del basto, oppure a fimminina , con tutte due i suo antico portabagagli, ma tutta unintera civilta piedi rivolti da un lato, e non solo sul basto, ma anche la nostra che la radice pi profonda della nostra sulla restante schiena libera non ricoperta dal basto. storia di uomini, che vivevano col lavoro dei campi Il basto, che era accessoriato con corde di canapa, soltanto, in un tempo in cui la terra era la loro unica, era legato allasino da un petturali, ( pettorale in vera madre

di Franco Blefari

16

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Il pericolo dei cambiamenti climatici


La Groenlandia unimmensa isola la pi grande del pianeta, ricca di fascino coperta per 81% dai ghiacci, dove possibile contemplare gli enormi iceberg. Nella seconda met dellOttocento lisola era sconosciuta, alcune navi solo destate si avvicinavano per la caccia alle foche, ma solo raramente riuscivano ad approdare si sciogliesse, il livello dei mari sinnalzerebbe di oltre sei metri, se ci accadesse sarebbe una catastrofe per il pianeta, molte citt costiere finirebbero sottacqua e sparirebbero per sempre.Bisogna proteggere il pianeta, sensibilizzare la popolazione ai rischi che stiamo andando incontro, ognuno di noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a salvare il pianeta, bisogna trovare delle soluzioni per frenare il consumismo, lo sfruttamento totale delle risorse, linquinamento eccessivo.Gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno facendo sentire gi attualmente. Dagli Inuit nel polo Nord alle popolazioni che abitano le isole del Pacifico, molte persone stanno gi subendo laumento delle temperature e milioni sono minacciate dalla fame, da malattie infettive, alluvioni e scarsit idrica. Mai prima dora lumanit ha dovuto combattere una crisi ambientale di questo tipo. LItalia uno dei Paesi europei pi minacciati perch la nostra penisola si estende nel mezzo del Mediterraneo, unarea che sar duramente colpita da fenomeni di desertificazione e scarsit idrica. Una soluzione potrebbe essere quella di porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili e da altre tecnologie che danneggiano il clima. E dare spazio alle fonti rinnovabili come il sole, vento, acqua, calore naturale che possono combinarsi con una maggiore efficienza energetica per creare una rivoluzione in favore dellenergia pulita. La notizia positiva che il peso delle fonti energetiche rinnovabili nella produzione di energia elettrica costantemente cresciuto negli ultimi quindici anni, avendo una forte accelerazione soprattutto negli ultimi cinque anni . Alla fine del 2008, quindi, secondo alcuni dati statistici il 18,7 per cento dellelettricit mondiale era prodotta da fonti rinnovabili, contro il 13,5 per cento del nucleare. Nel 2010 invece tale percentuale ha superato il 20 per cento.

di Katia Brizzi

a causa del pack ice ghiaccio misto ad acqua. Ma proprio in questo periodo iniziano le scoperte di alcuni esploratori audaci, come il norvegese FridtjofNansen uno dei pi grandi esploratori polari e premio Nobel per la Pace, fu il primo ad attraversarla nellestate del 1888 con altri cinque compagni di viaggio con sci e slitte. Il nome dellisola risale a pi di mille anni fa, quando un vichingo Erik il rosso, sette anni in esilio in quel luogo impervio, diede il nome di Gronland che significa terra verde difficile comprendere oggi il perch di tale nome. E fantasticoosservare la costa nordoccidentale in particolare il villaggio di Qaanaaq dove possibile ammirare la notte polare che dura da ottobre a febbraio, con le stelle, la luna e a volte laurora Boreale, o il sole di mezzanotte che dura da Aprile a Agosto, solo in questo luogo si pu godere di queste effetti straordinari della natura. La Groenlandia ha il Parco Nazionale pi vasto del mondo, una ricca fauna con animali unici, ma che rischiano lestinzione a causa dellinquinamento come i pinguini, gli orsi, le foche e molti altre specie. Dal 1985 Greenpeace ha escluso la caccia per le specie protette, ma oltre a ci vive la reale minaccia del riscaldamento globale, che a partire dai primi anni del duemila, dati satellitari mostrano unaccelerazione anomala dello scioglimento dei ghiacci. Negli ultimi anni i ricercatori Nasa sono seriamente preoccupati per le sorti del pianeta, se la calotta che copre lisola

17

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Sezione Culturale

Perle di saggezza popolare

A cura di Franco Blefari

Du pouvuru si mancanu tanti cosi, du suraru tutti. Al povero mancano tante cose, allavaro tutte. U pecuraru chi ndav i pochi pcuri, i cunta ddu voti Il pastore che ha poche pecore le conta due volte Cu cchj artu sassetta, prima fac i cadi. Chi pi in alto si siede, prima fa a cadere. Arcllu faci a fola sempi sup a cima cchj arta i llrburu. Luccello fa il nido sempre sulla cima pi alta dellalbero. Cu vol a notti carda, o si marita o tundi a pcura. Chi vuole la notte pi calda, o si sposa o tosa la pecora. Quand martempu, puru nu pagghjar na providenza. Quando maltempo, anche un pagliaio una provvidenza. I voi pungiurijati fann u surcu cchj fundu. I buoi pungolati fanno il solco pi profondo. Cu faci u dassa ca poi, non cunchjudi ma nenti. Chi rimanda dalloggi al domani non conclude mai niente. Cu ndavi a crapa strppa non qugghja casu. Chi ha la capra sterile, non caglia formaggio. U spilorciu camp e pvaru e mor i riccu. Il tirchio vive da povero e muore da ricco. I voi di corna, lomu da palra. Il bue (si riconosce ) dalle corna, luomo dalla parola. Cu menu sapi, cchj prestu lapr a vucca Chi meno sa il primo ad aprire la bocca. U patruni ttacc o sumri ayndi voli. Il padrone lega lasino dove vuole. Quandu si stut a lumera, i fmmini sunnu tutt i na manera. Quando si spegne la luce, le donne sono tutti uguali. ( Questi proverbi sono stati interamente tratti dal volume dello scrittore e poeta benestarese Francesco Guidace Il Calepino Minore; Pagg. 209; Franco Pancallo Editore, Locri; Febbraio 2009 ) 18

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Il neorealismo e Roma Citt Apertacon Ninnarella e Anna Magnani


Il 24 Settembre del 1945, luned, al Teatro Quirino di Roma, ebbe luogo la prima proiezione del film Roma citt aperta, nel quadro di un programma cinematografico che riuniva i nomi dei registi pi famosi in campo internazionale. Organizzato dallAccademia di Santa Cecilia, dalla Rai, dallAccademia dArte drammatica e da altri enti culturali, Il Grande Festival del Cinema, del Teatro e della Musica, comera stato chiamato, era un anticipo delle future rassegne veneziane della Biennale. Roma citt aperta, di Roberto Rossellini, presentato senza il bench minimo battage pubblicitario, raccolse un uragano di applausi e gli occhi di molta gente non poterono trattenere le lacrime, - come dissero le cronache del tempo - perch il film racchiudeva le ansie e le trepidazioni di una citt Roma, appunto che, dichiarata citt aperta, subiva loccupazione e le violenza dello scellerato nazismo. Con Roma citt aperta nasceva cos, senza che nessuno potesse immaginarlo, il Neorealismo del cinema italiano, che, dopo il 1946 venne usato per rispecchiare la realt del nostro paese che usciva dalla guerra e dalla resistenza., anche se il termine Neorealismo, negli anni trenta, era gi stato adoperato per la letteratura e le arti figurative. Pi che una scuola o una corrente artistica, il Neorealismo si contraddistinse per la rappresentazione dei problemi sociali del paese e dal bisogno che aveva di indicarne la soluzione dei problemi che stavano alla base, di cui oltre a farsi documento di denuncia e, quindi, storico, fungeva anche da spinta morale. Il suo carattere principale fu la matrice ispiratrice di natura puramente popolare, con i tratti somatici del socialismo rivoluzionario e cristiano, che aveva nelle parlate dialettali ( Pais, La terra trema )e nel regionalismo le sue radici pi profonde e palpitanti. Sorto alla fine della Seconda guerra mondiale, dunque, si afferm anche in campo internazionale, dopo essere stato preceduto da un intenso dibattito sulle riviste del settore dal 1939 al 1944. Il Neoralismo, portando sullo schermo, con attori presi dalla strada, e negli stessi ambienti reali in cui essi vivevano, non solo i problemi pi scottanti del dopoguerra, non si poneva n come una corrente n come un movimento, poich non nasceva da programmi specifici e poich anche gli autori, ( Visconti, Rossellini, De Sica, De Santis, Zavattini, Germi, Lizzani, Castellani, Zampa, Lattuada, Monicelli ) denotavano una spiccata personalit tematico-politica e iconografico-stilistica. di Franco Blefari Preceduto da alcuni film considerati pre-neorealisti per lambientazione popolare come Quattro passi tra le nuvole di Blasetti, del 41; I Bambini ci guardano di De Sica, del 44; ma soprattutto Ossessione di Visconti, del 43, il Neorealismo nasce cos con un film (Roma citt aperta) incentrato sui martiri della Resistenza popolare, girato a Roma, mentre era in corso loccupazione tedesca.

Il film si avvale oltre che della regia, come abbiamo detto, di Rossellini, della co-sceneggiatura dello stesso regista firmata anche da Sergio Amidei e da un giovanissimo Federico Fellini. Con Anna Magnani nella parte di Pina, troviamo anche Aldo Fabrizi in quella del prete Don Pietro, che sono nellimmagine-simbolo del film, quella del momento in cui i tedeschi uccidono lei con una raffica di mitra, mentre corre appresso al furgone che porta via il suo uomo. La trama si svolge, quindi, in piena occupazione nazista, 43-44, mentre una popolana aspetta un figlio da Francesco, luomo che sta per sposare e che ricercato dai tedeschi. Per trovarlo rastrellano il caseggiato, dove il parroco del rione, Don Pietro, riesce a nascondere delle armi che erano state precedentemente nascoste nella casa dove vivevano Pina e Francesco. I tedeschi, dopo Pina, catturano e uccidono anche Francesco, mentre

19

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

anche Don Pietro, pi tardi, verr fucilato. I migliori film neorealistici furono, oltre a Roma citt aperta del 45, Pais (46) e Germania anno zero(47) dello stesso Rossellini; La terra trema ( 48) e Bellissima (51) di Visconti; Sciusci (46), Ladri di biciclette (48) e Umberto D.(52) di De Sica; Altri film intrisi di succhi neorealistici furono Guardie e ladri, 51, Sotto il sole di Roma e Due soldi di speranza,52, di Castellani, col nostro compaesano di frazione Canale di Benestare Vincenzo Musolino in veste di protagonista accanto a Maria Fiore, di cui parleremo in altra occasione; In nome della legge e Il cammino della speranza di Pietro Germi; Riso amaro e Roma ore 11 di G. De Santis; Vivere in pace e Anni difficili di Luigi Zampa e altri non meno importanti che hanno fatto la storia del cinema italiano. Ma c un film, a parer nostro, che merita di essere incluso tra i grandi capolavori del Neorealismo e che la critica ufficiale, non ha mai menzionato. E La strada, del 54, di Federico Fellini, con Antony Quinn e Giulietta Masina. Una pellicola, figlia legittima di quella tendenza, che pur non avendo i connotati sociali ( ma non parliamo, per carit! di voce del dissenso come certa stampa di partito vorrebbe far credere ) di quella scuola neorealistica, aveva lambientazione popolare e la profonda poesia ammaliatrice del pi grande, forse, regista italiano di tutti i tempi: Federico Fellini. Ma era il 1954 e ormai sul Neorealismo era calato il sipario per sempre. LItalia voleva voltare pagina e seppellire nei ricordi gli orrori della guerra. Altri orizzonti si aprivano sul cinema italiano che, con la Commedia allitaliana, verso la met degli anni Cinquanta, incominciava a guardare con molta attenzione alla nuova ondata di attrici, popolane e prorompenti, dal fascino tutto latino, come Sofia Loren e Gina Lollobrigida, e di attori come Marcello Mastroianni, che portavano sulla scena i sentimenti di unItalia che voleva tornare a vivere, ballando il rock and roll e masticando gomme americane.. Ma non si pu parlare di Neorealismo, senza parlare di Nannarella, Anna Magnani, linterprete ignorante, incarnazione dei valori pi puri di unItalia minore, tipica romana de Roma e maschera dolorosa e drammatica - come disse la critica cinematografica pi qualificata del tempo del lutto mediterraneo. Nata ad Alessandria dEgitto nel Marzo del 1908 da padre egiziano, anche se lei ha sempre sostenuto di essere figlia di una romagnola e di un calabrese (non poteva essere diversamente! ), incominci a menare i primi passi nel mondo dello spettacolo, che stata la sua vera palestra artistica, dal 1929 al 1932, entrando a far parte della

compagnia Vergani-Cimara. Nel 1934 pass alla rivista accanto ai fratelli De Rege e spos il regista Goffredo Alessandrini del quale dir: Mi ha messo pi corna di un canestro di lumache, che tradotto in calabrese suona Mi fici cchj corna i nu panaru i sugli. Nella rivista esplode interpretando il ruolo di sciantosa, una figura cara al teatro di rivista che ripercorreva gli anni del Caf Chantant, dalla fine dell800 ai primi tre lustri del Novecento, ed ebbe la sua capitale a Parigi nel famoso Moulin Rouge, divenendo simbolo della belle poque. E tutte le sere Nannarella era colei che portava un nome eccentrico, Nin Tirabusci, appunto, come recita la famosa canzone, la soubrette che aveva inventato la mossa, che larga eco lasci di s nel mondo dello spettacolo in genere, e che trasfer anche sullo schermo in un film minore chiamato Cavalleria. Dal 1941 inizi una fortunata serie di film accanto al grande Tot, imponendosi come soubrette dalle forti connotazioni vernacolari, dopo essere stata diretta da Vittorio De Sica in Teresa Venerd, dove esplode tutto il suo talento popolano. Inizia cos il suo vero genere con la caratterizzazione della popolana sfacciata e sicura di s nella difesa dei giusti valori umani e nella salvaguardia dei sentimenti dei deboli, che rappresentano il suo mondo borgataro. Dopo il grande successo di Roma citt aperta. Arriveranno altri film come LOnorevole Angelina, del 1947, di Luigi Zampa; Il bandito, del 1946, di Alberto Lattuada; Assunta Spina, del 1949, di Luigi Comencini; e altri ancora come Mamma Roma, del 1962, con Pasolini e Bellissima, del 1951, di Luchino Visconti, un film caro allimmaginario collettivo dellItalia mammona in cui una madre (lei) porta in giro per gli studi televisivi romani la propria figlia con la speranza di essere prescelta per girare un film. Nel 1965 torna al teatro per essere diretta da Zeffirelli in uninterpretazione sofferta di Verga, La lupa, mentre nel 1966 Menotti la vuole protagonista della Medea di Anouilh. Nel 1956 vince lOscar per La rosa tatuata. Accanto a lei il jet set del cinema: da Tot a Marlon Brando; da Burt Lancaster a Raf Vallone, Amedeo Nazzari e Marcello Mastroianni, anche se spesso il cinema la mortifica con ruoli non adatti al suo talento, ma poi si deve inchinare davanti a quella maschera che ha fatto forte palpitare il cuore degli italiani. Vittorio Gassman disse che Anna Magnani aveva lanima negli occhi; e Federico Fellini, mentre la seguiva con la macchina da presa, che questa donna che state vedendo il simbolo di questa citt, mentre lei rispondeva: Ah, Feder, ma va a dorm! Era il 1972, e Nannarella, mentre sta interpretando il film Roma, esce per sempre di scena.

20

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

LAngolo della Poesia

La humana istoria
Benito Mussolini (frammento) Canto XL

di Franco Caminiti Allora notammo, sugli ultimi scalini Ad uno ad uno, ora, sfilate al mio cospetto dai vostri incarichi siete stati destituiti, stava seduto, con la testa fra le mani, da voi non chiedo coscienza e non laspetto. cupo e pensoso, Benito Mussolini. Col capo chino gli sfilarono davanti. Siete gi qui? Vi aspettavo per domani... Ognuno disse: Duce, mi dimetto! Non sono pronto, un po di tempo che non esco... Si tolsero stivali e cappello, cinghie e guanti. Aveva i piedi scalzi, e in petto strani Lui, con rabbia, li colp in faccia col frustino. fori nella divisa da tedesco. Ci sfuggivano le cose pi importanti! Scese la scala, si reggeva al corrimano. Larroganza non muta il corso del destino. Prendo il cappotto? Che dite, far fresco? Davanti a Dio, che ben comprende le intenzioni, Ci venne incontro, camminando in modo strano, e davanti allItalia, ora mi inchino. si pass la mano sulla testa calva; Quando vedi le tue pi stupide asserzioni poi si mise a sedere su un divano trascritte sopra i muri delle case, appoggiando il gomito su un cuscino color malva. ti illudi dessere il re delle nazioni. In tutto questo almeno mi conforta Voi conoscete la storia, ogni sua fase, che la signora Petacci sana e salva, le scelte e i patti, e come sono andati: disse. Non capisco, qualcosa andata storta! il rammarico che, infine, mi rimase, Un milione di camicie nere di avere scelto male gli alleati! non c nessuno che me le trasporta. E lignominia di quella fuga in gran segreto. In Abissinia non hanno pi da bere; Ma la storia non vi ha ancora perdonati mancano i fucilini dei Balilla; lorrenda scena in Piazzale Loreto. e il filo spinato per fare altre frontiere! Nessun rispetto, nemmeno della morte, Continuamente sento una tromba che mi squilla, mancava solo una spugna con laceto! qui nelle tempie, con quella strana nota... l che un popolo disegna la sua sorte: Limpero arranca, ed il patto gi vacilla... avete fatto una democrazia Mi sento stanco ed ho la testa vuota. in cui vige la legge del pi forte. Ditemi: la nostra guerra vinta o persa? Dov il diritto? Dov la garanzia? Gira a destra o a sinistra ora la ruota? Il rispetto delluomo, luguaglianza? Oh! Come la realt si fa diversa La storia, a volte, diventa oscura profezia, da ci che credi e pensi, dai programmi, e si ripete, se c dimenticanza. e si stravolge in modo subdola e perversa Andiamo ci disse. Andiamo, sono pronto! la notizia che rende scuri i telegrammi. Un luogo o laltro non ha pi importanza. Fate venire il mio fido Pavolini, E se il calcolo fatto pago il conto! voglio tagliare alcuni fotogrammi. Dov andata Rachele coi bambini? Adolfo? tanto tempo che non chiama! Ciano! Claretta? Vi prego, statele vicini, oh, lei sono sicuro che mi ama! Io e Dante ascoltavamo quello strazio di soliloquio: Benito, la sua fama, ancora alla ricerca di uno spazio tra la follia, il ricordo e lillusione, un uomo che nel suo ego non sazio di avere spinto al disastro una nazione. Si mise in piedi: Andremo via di corsa? Accompagnatemi a Como, alla stazione. Portatemi il mio cappello, la mia borsa, portatemi il mio oro, i documenti, quelli saranno la mia ultima risorsa quando sar sul banco dei perdenti! Nelle pareti si aprirono dei varchi piccole porte, entrate inesistenti e, ad uno ad uno, apparvero i gerarchi. 3 Voi! url Mussolini. Infame razza! Megalmani, inetti, parassiti, esaltati dallovazione della piazza, non basta una camicia nera a farvi ardti. 21

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Gente di quel Paese di Gesso

Donna Lucrezia
di Franco Blefari con la coroncina del Rosario tra le mani e gli occhi socchiusi. Quella casa di Donna Lucrezia, dove ancora sinistramente rimasta impressa limmagine del Duce, costruita alla fine dell800, con un portone massiccio con battente di ferro ( a vuccula ), che solo i signori di allora potevano permettersi, e che per noi bambini di allora con il gi citato Oscarucciu ma anche Ciccigliegliu u farticchju, Gianni u tridicinue altri coetanei, rappresentava la casa reale, il mondo dei nobili che noi, tante volte, potevamo ammirare anche dal di dentro, grazie a Rosa Musolino ( a scrupa ), la dama di compagnia diceva lei e dama tuttofare, ma donna di servizio come la vedeva il resto del paese - che ci faceva chiamare dalla padrona di casa per andare a comprarle le sigarette Tre Stelle, dietro lauti compensi in natura come pane con salsiccia o pecorino fresco. E lei, la moglie del Podest, fumava alla finestra, con una naturalezza e una totale libert che ( a quei tempi!) solo una signora come lei si poteva permettere, senza che il suo nome cadesse nelle bocche trita sentenze delle donne del vicinato. La ricordo nelle sere destate, Donna Lucrezia, assorta

Ricordare la Nobildonna Lucrezia Condemi come rivivere la mia infanzia, perch sulla Piazza della Madonna del Rosario, dove sorge la chiesa, sorgeva anche la sua casa signorile e, ad alcuni metri di distanza, nella Via Sdrucciolo, la mia casa. Ero dunque dirimpettaio di Donna Lucrezia, io nella mia casa di gesso, che tutti gli anni mio padre pensava che sarebbe rovinata al suolo, tali e tante erano le lesioni nei muri perimetrali, e lei nella sua casa di cemento e mattoni con le sue sfarzose stanze interne, arredate con mobili antichi di pregevole fattura, dove ancora fanno bella mostra artistici disegni a olio, che il tempo e le ruspe dei sindaci amanti del cemento armato non hanno ancora cancellato, a testimonianza dellantico splendore di una casa che era stata la casa del Podest. Quella casa, che la gente guardava con molto rispetto, levandosi al passaggio anche il berretto, pur non essendo il proprietario un loro sangianni ( padrino), dominava tutta la Piazza Matrice, dove sorgeva il vecchio Ufficio postale diretto dal Cav. Giuseppe Giurato, che ogni mattina, timbrando la posta che arrivava da Bovalino con timbri intinti in tamponi asciutti da anni, svegliavano tutto il vicinato per la forza che doveva imprimere ai timbri che non riproducevano sulla posta qualcosa di leggibile. Attigua alla posta, la casa di Donna Bettina DUva, nonna del mio compagno di giochi Oscarucciu, eternamente immobile sul pianerottolo di casa

nei suoi errabondi pensieri, mentre, fumando con un lungo bocchino dambra, emetteva dalla bocca sempre tinta di rossetto cerchi di fumo, che lei seguiva per tutta la loro durata fino a dileguarsi nellaria, mentre ascoltava canzoni alla radio con giradischi a 78 giri, come Faccetta nera o Creola. Donna Lucrezia Condemi questo il suo cognome era nata a Gioiosa Jonica nel 1906 da una nobile ( non poteva essere diversamente!) famiglia del luogo. Aveva contratto matrimonio nel 1937 a Pompei

22

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

con Pasquale Guidace, commissario prefettizio di Benestare e fratello del pi noto e medico condotto Saverio, la cui casa aveva sede dove oggi sorge labitazione e lo studio dellIngegnere Domenico Musolino. Si racconta ( vox populi ) che gli sposi, tornando dal viaggio di nozze, siano arrivati a Benestare sopra un fiammante calesse trainato da un cavallo bianco tra due ali di folla festante. Una coppia che rappresentava il top di una classe sociale benestante che avrebbe visto il marito della giunonica e sempre elegantissima signora venuta da Gioiosa diventare podest alla fine dello stesso 1937 con due mandati consecutivi che lo avrebbero confermato alla guida del paese fino al 1943, anno in cui mor lasciando ancora giovanissimi i due figli Giuseppe, oggi avviato medico pediatra a Gioiosa Marina, e Mina. Un matrimonio, dunque, durato soltanto lo spazio di sei anni, la cui fine segn profondamente il carattere di Donna Lucrezia, che, rimasta vedova, incominci a frequentare la chiesa con molta assiduit e a dividere con i pi poveri e bisognosi il frutto delle sue ricchezze reali. Non solo soldi a chi bussava alla sua porta, ma

anche olio e farina, vino e cereali di cui le sue cantine erano abbondantemente fornite. Donna dal cuore tenero e signora sia dentro che fuori, lunico svago che si concedeva dopo la morte del marito era quello del teatro di rivista, che, nellimmediato dopo guerra e per tutti gli anni 50 scendevano numerosi lungo tutto lo stivale , proponendo i nomi pi celebrati del momento come Macario, Carlo Dapporto,

Nanda Primavera, Wanda Osiris e tanti altri. Si faceva accompagnare, in una Millecento verde dal suo autista personale, che si chiamava Angelo, ogni sabato sera a Siderno, per inebriarsi di quel mondo di paillettes e lustrini che rappresentavano la sua evasione settimanale dal paese, un mondo troppo piccolo per lei, che amava larte ed era desiderosa di essere sempre al centro dellattenzione. Io ascoltavo compiaciuto e attento le cronache dal giorno dopo dalla bocca della sua dama di compagnia, e Rosa ( a scrupa) mi parlava di donne succinte e di balletti che a a suo dire erano uno scandalo. Cosa che, puntualmente, andava a riferire ad altre persone della ruga che volevano sapere ancora di pi. Ricordo ancora quella volta, dopo la morte di Donna Lucrezia, con la casa abbandonata da oltre ventanni, che vidi una donna tessere ad un telaio sistemato nella stanza da letto di Donna Lucrezia. In quelloccasione, scusandomi per lautocitazione, scrissi: Gli casa chi na vota / staca lu Potest / mo ncesti nu talaru / chi faci tric- tr. // Canta cummari Giusa Calabrisella mia/ nta cmmara d u lettu / chi cchj no sbrendurja. // E gli scaluni i marmuru / no navi cchj ssettata / a genti chi spettava / mi scippa na vuccata. / M ncesti nu talaru / chi ad ogni tric-tr / sciundi nu mmorzu i storia / chi fici u Potest.// Una donna, la signora Lucrezia, dunque, che riscattava con la sua bont danimo e lamore verso le persone umili e diseredate ( potenza dellinsegnamento di Cristo!) la sua condizione di donna benestante e privilegiata a cui la vita, e le tristi vicissitudini della solitudine dopo la morte del marito, ispirarono il sentimento dellamore verso il prossimo e, in particolare, verso le persone bisognose. E sono sicuro che il buon Dio avr anche benedetto quella farina che lei regalava ai poveri, se oggi, a distanza di quasi cinquantanni dalla sua morte, ha voluto che quella casa fosse elevata a dignit di canonica i cui lavori, ingiustamente e irresponsabilmente sospesi, vedranno di nuovo la ripresa per la realizzazione dellopera. Una canonica che il sogno di tanta Benestare, intesa come punto di riferimento e dincontro per tutti i giovani, e anche non pi giovani, che sentono la necessit di ritrovarsi come comunit parrocchiale nel nome di Dio e sotto la guida di un parroco di colore venuto da lontano, che ha negli occhi i colori dellarcobaleno

23

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Il parroco risponde

La Chiesa ed i divorziati risposati

di Don Rigobert

divorziati risposati. Questultima racchiude situazioni diverse: quelli che hanno provocato volutamente Domanda di VERONICA G. la fine del rapporto e altri che lhanno subita; chi felice nel nuovo stato di vita e non si pone il Caro don Rigo Salve, problema n umano, n religioso e altri che soffrono Ho una preoccupazione sullatteggiamento della per una vita che sembra fallita; altri ancora che gi da tempo hanno abbandonato la vita della comunit Chiesa rispetto ai divorziati risposati . ecclesiale e continuano a non sentire il bisogno di In effetti , Ges disse: . chiunque ripudia la propria farne parte e altri che invece desiderano partecipare moglie e ne sposa un altra commette adulterio.Quale alla vita ecclesiale e soffrono la lontananza dalla vita dunque la posizione assunta dalla Chiesa riguardante sacramentale. la situazione dei divorziati risposati, un argomento Nella Nota pastorale si fa cenno a queste diverse cosi scottante al giorno doggi? situazioni e si dice esplicitamente che lattenzione La risposta di Don Rigobert viene rivolta a una categoria di divorziati risposati, quelli che desiderano con sincerit di continuare a Carissima, Veronica ti ringrazio per la tua domanda e vivere la vita cristiana e che manifestano il desiderio dellinteresse che dai al nostro giornalino parrocchiale. di una maggiore partecipazione alla vita della Chiesa . Largomento che stai cercando chiarezza ha spesso e ai suoi mezzi di salvezza (n.15). alimentato le discussioni e provocato tante incomprensioni , tra pastori e fedeli, tra Chiesa e il Lespressione situazione irregolare, adoperata nei monde. confronti dei divorziati risposati, non va in alcun modo equivocata. Essa non stata coniata per esprimere un Vi invito quindi cari lettori ,a seguire la logica del mio giudizio sulle persone soggettivamente considerate, ragionamento con attenzione. ma soltanto per definire, dal punto di vista oggettivo, Dal Concilio Vaticano II ad oggi, sono state offerte lo stato di vita di quei battezzati (conviventi, divorziati indicazioni sempre pi precise, per affrontate i casi risposati, sposati solo civilmente) che vivono una in cui i coniugi si trovano in difficolt o in aperta relazione coniugale in contrasto col sacramento del contraddizione con linsegnamento del Vangelo e le matrimonio. norme della Chiesa1. La Chiesa ci invita a far chiarezza sullespressione 1 Tra i principali insegnamenti del Magistero segnaliamo: GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica post- sinodale, Familiaris Consortio, 22 Novembre 1981 nn.77-84: CEI (Commissione per la dottrina della fede, la Catechesi e la Cultura e Commissione Episcopale per la famiglia), Nota pastorale La pastorale dei divorziati risposati e di quanti vivono in situazioni matrimoniali irregolari o difficili, 26 aprile 1979; CEI, Direttorio di pastorale familiare, 25 luglio 1993, cap.VII, nn.189-234; CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Circa la ricezione della comunione Eucaristica da parte dei fedeli divcrziati e risposati in LOsservatore Romano, 15 Ottobre 1994, p.8 o in Il Regno/Documenti 39 (1994)19, pp.577-580;CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Sulla pastorale dei divorziati risposati: documenti, commenti e studi, Libreria Ed. Vaticana, Citt del Vaticano 1998. La prima affermazione del Magistero che i fedeli divorziati si trovano in una situazione che contraddice oggettivamente lindissolubilit del matrimonio. Divorziando e risposandosi civilmente, essi, sono venuti meno non solo ad una normativa ecclesiale, ma soprattutto alla verit cristiana che ad essa soggiace e che risale allinsegnamento stesso di Ges. Una nuova unione civile non pu sciogliere il precedente vincolo matrimoniale sacramentale. Dare i sacramenti ai divorziati risposati significherebbe porre in atto un linguaggio sacramentale che contraddetto da quello esistenziale, sicch il segno sacramentale finisce per dire il contrario del suo vero contenuto, configurandosi pertanto come segno falso e falsificante. Con questa presa di posizione la Chiesa sa di sollevare alcune difficolt; ma solo cos ritiene di potere ancora essere madre. Questo afferma la Nota pastorale del 1979 ai nn.30b e 31:

24

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Non manca chi tende ad accusare la Chiesa di non essere, nella storia, il segno credibile dellamore misericordioso che Dio ha per tutti, nessuno escluso, e di non vivere la sua maternit di grazia verso quei figli che sono pi sofferenti e bisognosi per la loro stessa situazione morale. In realt la Chiesa Madre dei cristiani solo e nella misura in cui rimane sposa vergine di Cristo, ossia fedele alla sua parola al suo comandamento: lamore della Chiesa verso le anime non pu concepirsi se non come frutto e segno del suo stesso amore verso Cristo, suo sposo e Signore.

giorno in giorno, la grazia di Dio. La chiesa preghi per loro, li incoraggi, si dimostri madre misericordiosa e cos li sostenga nella fede e nella speranza. (FC 84) La comunit cristiana invitata a non giudicare lintimo delle coscienze e a manifestare una vera e propria sollecitudine pastorale mediante la stima, il rispetto, laiuto e la comprensione.

Siamo, dunque, di fronte, al superamento di una pastorale segregazionista, che mette al bando della comunit ecclesiale i divorziati risposati, solo per il Tale preoccupazione ribadita dagli interventi fatto di essere tali. dei vescovi nel Sinodo della famiglia del 1980. Essi Atteggiamento fortemente ribadito dal Direttorio di sentono di trovarsi di fronte ad un duplice compitopastorale familiare al n. 215: dovere: Ogni comunit cristiana eviti qualsiasi forma di - vivere la loro missione evangelizzatrice, quindi, disinteresse o di abbandono e non riduca la sua azione annunciare il vangelo di Ges e le sue esigenze pastorale verso i divorziati risposati alla sola questione morali circa il matrimonio. della loro ammissione o meno ai sacramenti: lo esige, - Esercitare la loro missione pastorale sulla tra laltro, il fatto che la comunit cristiana continua misura del Cuore di Cristo attraverso un unico e ad avere occasioni di incontro con queste persone, i cui figli vivono lesperienza della scuola, della indivisibile amore alla verit e alluomo. catechesi, degli oratori, di diversi ambienti educativi La Chiesa, di conseguenza, deve possedere e ecclesiali: sviluppare: la chiarezza e lintransigenza nei principi e insieme la misericordia verso la debolezza umana in Dopo aver richiamato linvito alla partecipazione a molti aspetti della vita ecclesiale, viene ribadita la vista del pentimento. prassi della Chiesa, fondata sulla S. Scrittura, di non Sebbene, questi fedeli vivono in una situazione, che ammettere alla comunione eucaristica i divorziati contraddice il messaggio evangelico, essi sono e risposati. rimangono membri della Chiesa, non devono, come afferma il Papa considerarsi separati dalla Chiesa, Nel seguente passo della FC, sono toccati quasi tutti i motivi teologici e pastorali che sorreggono la prassi ma considerati a tutti gli effetti membri di essa. attuale della Chiesa circa lammissione ai sacramenti Che siano membri della Chiesa risulta e giustificano la riconferma della norma tradizionale: fondamentalmente non solo in forza del battesimo che imprime il carattere indelebile di membri del Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento corpo di Cristo che la Chiesa e in forza di una fede che il loro stato di vita e la loro condizione di vita non totalmente rinnegata; ma in forza dei molteplici contraddicono oggettivamente a quellunione di vincoli che, oltre il battesimo e la fede, permangono amore tra Cristo e al Chiesa, significata e attuata dallEucarestia. C un altro peculiare motivo pastorale: fra divorziati risposati e la Chiesa. se si ammettessero queste persone allEucarestia, E questa realt che costituisce il fondamento e la i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione ragione dei loro diritti e doveri nella Chiesa e verso la circa la dottrina della Chiesa sullindissolubilit del Chiesa. La loro appartenenza, dunque, ribadita non matrimonio. solo in negativo, perch essi sono canonicamente separati o scomunicati, ma soprattutto in positivo, in La prima motivazione, dunque, della norma quanto chiamati a partecipare alla vita e alla missione della Chiesa fondata sul dato oggettivo della contraddizione con il messaggio evangelico, che li della Chiesa, anche se con alcuni limiti . pone in una situazione di non-comunione piena con Siano esortati ad ascoltare la Parola di Dio, a la Chiesa. Mentre il Vangelo, insito nella celebrazione frequentare il sacrificio della Messa, a perseverare sacramentale, annuncia il matrimonio indissolubile, nella preghiera, a dare incremento alle opere di carit la condizione di vita dei fedeli divorziati risposati e alle iniziative della comunit in favore della giustizia, in contrasto con tale annuncio: c discordanza tra a educare i figli nella fede cristiana, a coltivare lo il linguaggio evangelico e il linguaggio esistenziale. spirito e le opere della penitenza per implorare cos, di 25

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

LEucarestia significa e realizza la piena e suprema partecipazione a Ges Cristo nel sacrificio, che sigilla la sua indissolubile Alleanza damore con la Chiesa. Come potr essere ammesso a questa comunione piena il cristiano che, per aver infranto il segno dellunione di Cristo con la sua sposa, si trova in una situazione stabile di rottura con la Chiesa? Di fatto, anche la Penitenza, ha un duplice significato di conversione e di riconciliazione. La conversione esige non solo il pentimento, ma anche il proposito di cambiare vita. Ora come possibile una vera riconciliazione con Dio, che chiede ed esige il matrimonio indissolubile, da parte dei fedeli divorziati risposati, i quali continuano a rimanere nella loro condizione di vita?

LAzione pastorale Data questa realt appena descritta quale azione pastorale viene richiesta? Qual il compito della comunit ecclesiale? Quale spazio hanno i fedeli divorziati risposati allinterno della comunit? Quali i compiti e i doveri che spettano a questi fedeli? Giovanni Paolo II, il 24 gennaio 1997 alla XII Assemblea Plenaria del pontificio Consiglio per la Famiglia, dedicata alla pastorale dei divorziati risposati, dopo aver ribadito i principi dottrinali afferma:

Occorre innanzitutto porre in essere con urgenza una pastorale di preparazione e di tempestivo sostegno alle coppie nel momento della crisi. I pastori devono, con cuore aperto, accompagnare e sostenere La seconda motivazione pastorale: questi uomini e donne facendo loro comprendere un atteggiamento contrario produrrebbe nei che, quandanche, avessero infranto il vincolo fedeli confusione circa la dottrina ecclesiale matrimoniale, non devono disperare della grazia di sullindissolubilit. La Chiesa mandata a portare vita Dio: occorre avvicinarli allascolto della Parola di Dio e salvezza a tutta lumanit. Deve essere in qualche e alla preghiera, inserirli nelle opere di carit che la modo la citt sul monte, la lampada sul moggio, il comunit cristiana realizza nei riguardi dei poveri e sale della terra e non pu venir meno a questo suo dei bisognosi e stimolare lo spirito di pentimento con compito, perch se il sale perde il suo sapore, con che opere di penitenza. Un capitolo molto importante cosa si saler? Sappiamo che lannuncio pi efficace quello riguardante la formazione umana e cristiana dei figli della nuova unione. quello che fatto con i gesti della vita. Lannuncio della Chiesa sarebbe, perci, piuttosto Con questa serie di osservazioni, il Papa ci invita a teorico e senza incidenza se non fosse poi incarnato riflettere sulle possibilit che necessario mettere nella vita dei suoi fedeli. A poco o nulla varrebbe in atto. Non si tratta, certo, di possibilit che vanno parlare di fedelt e di amore indissolubile se poi gli a innovare la dottrina e la prassi della Chiesa, ma uomini non trovassero un luogo dove lamore venga di realt che devono entrare pi diffusamente nel vissuto in questo modo, nelle comuni condizioni. vissuto delle nostre comunit e che riguardano gli Da tutto ci ne consegue che non la Chiesa ad atteggiamenti, le scelte e le proposte. Tutto questo emarginare o a discriminare, ma il Vangelo di Cristo, nella lucida convinzione che lazione pastorale va ben che diviene il termine di confronto e di giudizio oltre la pastorale dei sacramenti. fra gli uomini. E Cristo stesso, che si pone come Da questo ne consegue che: segno di contraddizione fra quanti lo accolgono e quanti lo rifiutano, fra quanti sinseriscono nella sua Laccoglienza logica di vita e quanti ne preferiscono una diversa e La persona deve essere aiutata a prendere coscienza contrastante. della natura del suo problema. E difficile farlo da Dati questi presupposti, lunica possibilit di essere solo, quando ci muove allinterno di una sofferenza e riammessi ai sacramenti linterruzione della si assillati dal desiderio di uscirne al pi presto. Non convivenza o, se questo per motivi particolari (figli, conveniente dare una risposta immediata, creando o et avanzata) non possibile, simpegnano a confusione ed incertezza, ma importante innestare il trasformarla in una vita tamquam frater et soror problema del singolo allinterno di una rete di relazioni, , Cio vivono come fratello e sorella nella castit far comprendere che quel dato atteggiamento ha un e nellastinenza . in altri termini s accettino di astenersi dagli atti propri dei coniugi pur vivendo un risvolto anche allinterno della comunit e non solo un problema del singolo. Diviene importante, inoltre, vincolo di affetto e di mutuo (cf Direttorio 220).. ascoltare la lacerazione interiore che molti divorziati La condizione posta dalla Chiesa della separazione riposati avvertono nei confronti della Chiesa. In fisica per la riammissione ai sacramenti giustificata questo caso laccoglienza non significa dare ragione come forma concreta della conversione. ma comprendere la sofferenza dellaltro per aiutarlo a convivere con tale sofferenza. Non esprimere 26

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

giudizi su quanto emerge e non schierarsi, divengono disposizioni fondamentali. A questo invitano gli stessi documenti magisteriali chiedendo di ben discernere le situazioni, valutando forme e modi diversi di accompagnamento pastorale Laccoglienza vera presuppone anche un atteggiamento che sia alla pari, in cui nessuno dei due ha preminenza sullaltro. Non prevale chi accoglie sentendosi il buono della situazione, ma non prevale nemmeno chi soffre, pensando che lo stessa sofferenza gli dia il diritto di guidare il rapporto.

In questo percorso che porta allaccoglienza diviene indispensabile accettare la diversit. Essa mette scompiglio nella nostra vita. Il diverso provoca fastidio. Spero che ti ho risposto con Chiarezza e Quando entra nel nostro spazio vitale, incomincia a Che il Signore vi benedica! diventare un problema; la reazione istintiva quella di prendere le distanze. La loro esperienza personale carica di dolore, di sdegno deve spronare le coppie cristiane a riflettere sul proprio matrimonio, sulla propria realt, sulle piccole e grandi incomprensione. Accogliersi peccatori significa, quindi, valorizzare la loro fatica e il loro dolore. Essere pronti a mettersi in discussione come coppie. Conoscere per accogliere Ci sembra opportuno, a questo proposito, citare che cosa afferma la Commissione Episcopale francese per la famiglia: Unattenzione alla verit richiede che si vada al di l delle classificazioni sommarie. Al di l della situazione contraddittoria del divorzio, si devono vedere le persone. La situazione non racchiude tutto, perch le persone non si possono identificare con la situazione e considerare tutti i divorziati come una categoria uniforme.

che vivono questa situazione, di essere madre misericordiosa, un atteggiamento di ascolto, di accoglienza .Hanno il loro posto nella Chiesa che li manifesti la sua carit pastorale. La Chiesa intera, data questa realt, si deve sentir chiamata, come afferma la Conferenza episcopale lombarda nella Lettera alle nostre famiglie: non ad esprimere un giudizio severo e distaccato, ma piuttosto ad immettere nelle piaghe di tanti drammi umani una luce della parola di Dio, accompagnata dalla testimonianza della sua misericordia.>>. La Chiesa tutti noi che dobbiamo manifestare la nostra carit, vicinanza e accoglienza

Ogni fallimento coniugale rappresenta una storia, una storia dolorosa. Anche le responsabilit sono diverse: uno si lascia trascinare da una passione egoista, un altro abbandona e tenta di ricostruire un focolare per i suoi figli; uno si era sposato con ben poca maturit, Puoi anche mandare la tua domanda allindirizzo un altro ha subito delle pressioni dellambiente. Come elettronico: distinguere il colpevole dalla vittima? Un giudizio giornaleparrocchiale@libero.it vero, deve essere attento, personalizzato . Sono stato troppo lungo perch largomento importante. Come potete constatarlo ,la posizione della delle Chiesa verso i nostri fratelli e sorelle 27

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Alla scuola dei Santi

Santa Rita da Cascia


di Cristina Musolino
La prima parte della vita di santa Rita piuttosto oscura, esistono fonti scritte piuttosto tarde, come la ricostruzione agiografica fatta da Agostino Cavallucci nel 1610 con la Documentazione Ritiana Antica (D.R.A). Comunque la maggior parte delle biografie composte sui pochi dati certi concordano nel fatto che sia nata a Roccaporena, presso Cascia (PG), e che il suo nome sia diminutivo di Margherita. Studi incrociati e molteplici ricerche confermano come anno di morte il 1447 e quello della nascita il 1371.Rita mor in et avanzata per il tempo e il modo in cui viveva: le fonti dicono che, nei quarantanni di clausura, il suo corpo era sottoposto continuamente a penitenze e a digiuni e, nonostante ci, visse a lungo per lepoca medioevale. Figlia unica di Antonio Lotti e Amata Ferri, entrambi sono descritti come persone molto religiose e pacieri di Cristo nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini Furono loro ad insegnarle a leggere e a scrivere. Ancora oggi tramandata la leggenda delle api. La leggenda narra che, mentre i genitori di Rita erano occupati a mietere, Lei si trovava sotto un albero dentro una cesta. Un contadino si fer con la falce ed abbandon il lavoro per andare a farsi medicare, pass davanti a Rita e vide delle api intorno alla cesta e, con la mano ferita, tent di allontanarle. La ferita si rimargin. Le api non punsero la piccola Rita ma le depositarono il miele nella bocca. Questo, dalla tradizione, considerato il primo evento miracoloso relativo alla sua vita. Le agiografie la descrivono come una ragazza mite che rispettava ed obbediva ai genitori . Affascinata dalla famiglia Agostiniana, Rita desiderava farsi suora ma per volere dei genitori si risolse verso il matrimonio. Come era usanza del tempo, i matrimoni spesso venivano programmati gi in giovanissima et, soprattutto se let dei genitori cominciava ad essere elevata. Cos anche Rita, allet di sedici anni, and sposa a Paolo Mancini (detto anche Paolo di Ferdinando), ufficiale comandante la guarnigione di Collegiacone, descritto come uomo dal carattere molto orgoglioso, autoritario e discendente da una diramazione della nobile famiglia Mancini. Ebbero due figli forse gemelli: Giangiacomo Antonio e Paolo Maria. Rita si dedic instancabilmente alla sua famiglia creando le premesse per la successiva conversione di suo marito. Infatti riavvicin il suo sposo alla fede ed educ i figli alla religione. Proprio quando lunione matrimoniale, che dur circa diciotto anni, sembrava andare bene, Paolo Mancini fu ucciso, probabilmente dai suoi ex-compagni per rancori passati, in piena notte mentre rincasava. Rita, credente fino in fondo, perdon gli assassini di suo marito ma si angosci profondamente quando cap che i suoi figli volevano prendere la strada della vendetta. Si affid allora alla preghiera, auspicando addirittura la loro morte fisica piuttosto che vederli responsabili di atti di violenza e quindi con il rischio della morte della loro anima.Poco tempo dopo i due ragazzi si ammalarono contemporaneamente e morirono. Lingresso nel monastero Ormai rimasta sola, Rita volle esaudire quel desiderio che era in lei gi dalla giovinezza; il desiderio di prendere i voti e dedicarsi completamente a Dio e a quel carisma Agostiniano che a Cascia era fortemente presente nel monastero di Santa Maria Maddalena. Per tre volte chiese inutilmente di entrare presso il monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia. Il suo stato vedovile e forse anche le implicazioni dellomicidio del marito potrebbero averle ostacolato lingresso in monastero. Ma Rita trov la terza via. Era tradizione medioevale che quando si offendeva con un omicidio, la parte offesa, per vendicare il defunto, doveva incaricare un membro familiare di uccidere i suoi uccisori. Rita imped di far cospargere altro sangue e dimostr la forza della Fede e il vero perdono che non chiede nulla in cambio: morti i due figli, dopo aver pacificato gli animi e riconciliato la famiglia di suo marito e quella dellassassino, Rita entr in monastero con la benedizione dei familiari rimasti del marito. Secondo la tradizione Rita, in piena notte, fu portata in volo fino dentro le mura del monastero dai suoi tre Santi protettori ( Agostino DIppona, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino) dallo scoglio di Roccaporena

28

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

(luogo dove la Santa andava spesso a pregare). Cos la Badessa, compresa la vera fede di Rita, la accolse in monastero, dove visse fino alla morte, dedicandosi alla preghiera. Alcuni episodi agiografici Molti sono i segni soprannaturali che i credenti attribuiscono a Rita da Cascia: la sera del Venerdi Santo dopo la predica di Fra Giacomo della Marca, affascinata dalla descrizione della passione di Cristo, avrebbe ricevuto una spina dalla corona di Cristo conficcata sulla fronte. La madre badessa rifiut, in seguito a tale evento, la richiesta della santa di partire per Roma con le altre suore per un pellegrinaggio. Per, il giorno prima di partire, la tradizione vuole che la spina nella fronte spar e cos Rita pot partire. La spina fu portata da santa Rita per i suoi ultimi quindici anni. Il giorno del battesimo sarebbero apparse api bianche sulla sua culla; poi, api nere al suo letto di morte, una rosa rossa fiorita in inverno e due fichi sullalbero nel suo orto vicino a casa sua. Prima di morire mand sua cugina a prenderli. La canonizzazione Alla sua morte, avvenuta il 22 maggio 1457 il suo corpo venne collocato in una cassa di pioppo lavorata per atto devozionale dallartigiano casciano Cecco Barbari. I primi miracoli, una volta verificati, venivano puntualmente registrati nel codexmiraculorum, Codice dei miracoli in cui presente quello di Cecco Barbari il quale, zoppo, allorch voleva far sistemare il corpo di Rita degnamente, ebbe la gamba guarita e, come gesto di devozione, le costru lui stesso la cassa. Successivamente venne realizzata la cassa solenne con il vero volto della Santa e uniscrizione che brevemente riassume gli ultimi anni della sua vita.La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli inizi subito dopo la sua morte e fu

caratterizzata dallelevato numero e dalla qualit di eventi prodigiosi, riferiti alla sua intercessione, tanto che acquis lallocuzione di santa degli impossibili. La sua beatificazione del 1627 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VII Barberini, gi vescovo di Spoleto Leone XIII nel 1900la canonizz come santa. I credenti suoi devoti la chiamano santa degli impossibili, perch dal giorno della sua morte sarebbe scesa al fianco dei pi bisognosi, realizzando per loro miracoli molto prodigiosi, eventi altrimenti ritenuti irrealizzabili. La devozione popolare cattolica per santa Rita tuttora senza dubbio una delle pi diffuse al mondo, raccogliendo fedeli in ogni angolo della Terra; si documentano gruppi di fedeli anche in Australia.Con la riforma dellanno liturgico del Martilorogio Romano il 22 maggio sua festivit, diventata Memoria Facoltativa. Il corpo I resti mortali della santa si conservano dietro una grande grata in ferro battuto, nella cappella a lei dedicata, in stile neobizantino. Essi sono custoditi allinterno di una teca di vetro e argento, nella Basilica che fu consacrata come Chiesa il 18 maggio 1947 ed eretta a Basilica da Pio XII il 1 agosto 1955. La Basilica collegata allantico monastero di Santa Maria Maddalena. Recenti ricognizioni mediche hanno confermato la presenza sulla zona frontale sinistra, tracce di una lesione ossea aperta ( forse osteomielite ); il piede destro mostra segni di una malattia sofferta negli ultimi anni di vita, forse associata ad una sciatalgia, mentre la sua statura era di cm 157; il viso, le mani e i piedi sono mummificati, mentre il resto del corpo, coperto dallabito agostiniano, in forma di semplice scheletro. Santa Rita prega per noi e per le nostre famiglie!

Preghiera a S. Bernadette
di Maria Rocca O Santa Bernadette, umile fanciulla, che hai avuto la grazia e la gioia di vedere la Santa Vergine per tante volte in questo mondo, perch tramite te il mondo la conoscesse e lamasse di pi, e per mezzo di lei, conoscesse e amasse di pi Ges nostra salvezza, Ti prego aiutaci ad accettare in silenzio le prove della Vita e fare sempre la volont di Dio come lhai fatto tu, affinch quando lasceremo questo mondo possiamo anche noi giungere dove sei tu, per godere sempre della presenza di Ges e Maria, del Padre e dello Spirito Santo, di te e dei Santi tutti assieme agli Angeli ed a tutti i nostri cari che ci hanno preceduto in paradiso per leternit. Santa Bernadette prega per tutti i giovani del mondo, Amen.

29

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Sezione Sportiva

Benestare pensa allEuropeo di calcio in giugno


Si terr nel mese di giugno, in Ucraina e Polonia, la quattordicesima edizione dellEuropeo di Calcio. Probabilmente per lovvia assenza di Brasile, Argentina ed Uruguay, molti appassionati e non, alla nostra quadriennale competizione continentale, attribuiscono proporzionalmente circa un quinto dellinteresse rispetto ai Mondiali. A cura della (FIFA), Fdration Internationale de Football Association, fondata nel 1904, il campionato del mondo vide la sua prima edizione nel 1930 in Uruguay con 13 selezioni ordinate in tre gironi da tre ed uno da quattro squadre. Doltreoceano vi giunsero Belgio, Francia, Romania e Jugoslavia. Questultima, battendo il Brasile, riusc a primeggiare nel rispettivo girone accedendo cos alla semifinale, persa contro la nazione ospitante che, a discapito dellArgentina, consegu la vittoria finale. La selezione del Regno dItalia, vinto il Mondiale ospitato nel 1934, esaltato come il trofeo del Duce, consegu len plein oltralpi nel 1938, sempre allenata da Vittorio Pozzo. Annullate le successive due edizioni a causa della seconda guerra mondiale, il ricordo dellinaspettata conquista della seconda coppa del mondo, nel 1950, venne tramandata ai posteri uruguaiani con lelevazione di quel 16 luglio a festa nazionale. Altro lato della medaglia, la tuttora ricorrente espressione disastro del Maracan. Tale fu la delusione per la sconfitta a Rio de Janeiro, proprio in occasione dellinaugurazione di quello che era il grande stadio al mondo, che i tifosi brasiliani a decine, al termine della partita, morirono per infarto o disperati si suicidarono gettandosi dagli spalti. Si comprender dunque la protesta carioca, che da allora ripudi la divisa bianca adottando lattuale verde-oro, alla notizia che la finale del Mondiale 2014 sar disputata nel medesimo stadio. Il 30 luglio 2007 lultimatum fu impartito alle massime cariche istituzionali e sportive brasiliane proprio dallo svizzero Blatter, presidente

di Gianfranco Elia

FIFA, organizzazione che, nonostante abbia sede a Zurigo, a tal scopo si riun, sempre in Svizzera, eccezionalmente a Nyon, sede UEFA, Union Europen Football Associations con presiedente Platin. Per quanto possa ricordare dai notiziari in lingua coloniale portoghese, riporto un particolare che non troverete neanche su internet a causa della censura mediatica internazionale. La televisione satellitare di stato brasiliana parl concitatamente per giorni argomentando macabre analogie pubblicitarie da ponte fra i due eventi 19502014. Nel 1954 lidea di un campionato europeo fu frutto dellestro del francese HenriDelaunay. Il primo presidente UEFA mor per ben prima di poter vedere realizzato il suo progetto, compiutosi nel 1960. Alla prima qualificazione storica allEuropeo parteciparono diciassette selezioni con un meccanismo ad eliminazione diretta che ne residuava quattro. Fra queste si sarebbe individuata la nazione, nel tal caso la Francia, che avrebbe accolto sui suoi campi semifinali e finale. La nazione a salire, per la prima volta sul gradini pi alto del podio dEuropa, fu lUnione Sovietica. Nonostante il numero delle partecipanti alle qualificazioni sal a ventinove, analoga procedura fu adottata in Spagna nel 1964 con i padroni di casa che, in finale, ebbero la meglio sulla detentrice del titolo. Ledizione 1968 si svolse in Italia e la prima fase, definita girone allitaliana proprio dallinedita disposizione in ben otto gruppi dai quali, le rispettive prime classificate sarebbero approdate ai quarti di finale. La nostra nazionale fu allora guidata alla vittoria dallallenatore Ferruccio Valcareggi. Terminati con il risultato di parit anche i tempi supplementari, quella fu lunica finale bis nella storia degli Europei e c la aggiudicammo per due reti a zero contro la Jugoslavia. A partire dallEuropeo 1980, fu deciso che la nazione ospitante avrebbe avuto accesso diretto alla fase finale. Disputatosi nuovamente in Italia, quellEuropeo lo vinse la Germania Ovest. A noi padroni di casa,

30

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

giunti quarti, rimase la consolazione della pi lunga imbattibilit di un portiere agli Europei. Ben 324 minuti la tenuta della porta, inviolata per tutto il girone, grazie al trentottenne Zoff. Abbiamo anche proposto Pinocchio, la prima mascotte nella storia di questa competizione. A partire da questedizione ad ogni federazione fu inoltre data facolt di presentare la propria candidatura per le successive edizioni. Aggiudicatario chi otterr il maggior numero di voti nello scrutinio segreto dei rappresentanti UEFA. Nel 1984 vinse la Francia padrona di casa e con nove reti, Platin fu, ed tuttora, il miglior marcatore di tutti i tempi dellEuropeo. Ancor pi sorprendente la vittoria nel 1992 della Danimarca. La selezione dei fratelli Laudrup era gi in vacanza quando fu chiamata a sostituire la belligerante Jugoslavia. Un po come in quel torneo di calcetto nellestate 1999 a Benestare in cui i fratelli Bono, facenti parte di quella selezione benestar-locrese del liceo classico che venne ripescata dal girone in sostituzione di una delle inadempienti squadre originariamente qualificatasi. Inaspettatamente vincemmo la semifinale contro la strafavorita squadra capitanata da Tony Blefari, organizzatore della manifestazione. Al termine della partita mi sembra sia stato Daniele Nastasi ad aver esibito lo scontrino attestante che appena qualche minuto prima dellinizio della partita, presso un locale a Bovalino, avevano banchettato a base di panini con salciccia e birre ghiacciate. Che nel complesso i componenti di questa squadra avessero un apparato digerente ruminante lunica spiegazione che tuttora riesco a darmi. Solo rinviati i postumi della bravata, la finale and infatti nettamente persa contro la rifondazione benestarese dal leggendario Brazil nostrale. Nel 2000 un paratutto Toldo non riusc ad evitare la beffa francese allItalia mentre il 2004 fu lanno della cenerentola Grecia. Limpensabile vittoria finale della selezione ellenica in Portogallo, ai danni dei padroni da casa lusitani, sfat per lEuropeo i tre precedenti (64-68-84) in cui, arrivata in finale, la squadra ospitante prima di allora vinse sempre. Ledizione 2008 fu il primo atto di unaltra primizia, una nazionale, quella spagnola, che riuscisse a vincere consecutivamente Europeo e Mondiale. Da notare che limminente edizione 2012 sar lultima con la formula delle sedici squadre in gironi, nel 2016 si avranno infatti ventiquattro partecipanti. Consultando Wikipedia, circa la storia dellEuropeo, vi sono alcune interessanti statistiche. Quattro i calciatori ad aver partecipato al maggior numero di edizioni, Del Piero per lItalia, dal 1996 al 2008. Inoltre Matthus fu un vero e proprio jolly poich dopo che aveva giocato come regista, dalledizione 1980 fino a quella del 1988, nonostante la sua Germania prosegu a qualificarsi, venne nuovamente selezionato, come

mediano, a distanza di dodici anni, a trentanove anni suonati.La Germania daltronde la squadra che con tre titoli europei vanta il miglior medagliere. Un particolare di non poco conto il confronto mediatico con i Mondiali che, a differenza degli Europei, non hanno sempre avuto copertura radio e/o televisiva, perlomeno nei paesi organizzatori. Ribadisco che i diritti di trasmissione dellEuropeo 2012 sono stati acquistati dalla Rai che trasmetter le dirette di tutte le partite in esclusiva. Ben poco potranno farci sia Sky che Premium. Non che le due pay-tv italiane non avessero provato a farsi avanti come per i Mondiali, riuscitaci Sky, nel 20062010 e anche per il 2014. Gli Europei restano di fatto per lItalia la competizione internazionale emblema del gioco del calcio visibile a tutti. Opportuni per alcuni distinguo visto che a giugno tutta lItalia abbandoner le trasmissioni analogiche terrestri per convertirle in digitale. A chi riceve gi un ottimo segnale, baster un televisore recente oppure un ricevitore digitale terrestre e la visione d e l l E u ro p e o sar libera. Tramite satellite il ricevitore dovr essere Tivsat poich laccesso condizionato, previo scheda con codifica Nagra 3 Tiger, si avr per tutte le partite. Europeo visibili anche in alta definizione, con adeguati decoder e televisore, sul canale Rai HD. Simulcast Rai cio annessa codifica in modalit di servizio Seca1, visibile (lo cito solo a titolo puramente informativo) con decoder anche datati purch opportunamente aggiornati, associati a normalissimi televisori anche decennali. Contro i campioni in carica europei e mondiali, le furie rosse spagnole, lItalia gi dalla prima partita prender cognizione delle sue possibilit di arrivare fino in fondo allEuropeo. Appuntamento dunque al fischio dinizio, domenica 10 giugno alle ore 18. Previa disponibilit dellattrezzatura audio-video e nulla osta, comune e parrocchia, gli incontri dellItalia potremmo trasmetterli in piazza su maxischermo, come in precedenza avvenuto solo per i fortunati Mondiali 2006, sperando ci possa tornare di buon auspicio!.

31

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

LAmatoriale Calcio Benestare ingrana la terza categoria


Scritto dalla redazione

Preso con le molle dal presidente Rosario Macr il famoso proclama del, tutto e subito, con il Comunale di Perrone da rendere al pi presto somigliante allo stadio in cui gioca la squadra di calcio con pi Coppe dei campioni, il Real Madrid. Sogno di una notte di mezza estate del temprato dirigente sportivo Celestino Musolino, dimissionario vicepresidente a cui non mai stata chiusa la porta ad un ritorno nella societ benestarese che, per la prima volta, questanno calcistico si affacciata al torneo amatori. Senza nulla in palio, a questo campionato ci si iscritti con una colletta, fra gli over trentacinquenni e gli under, servita ad autofinanziate le 2000 euro discrizione. Merito degli sponsor la preziosa attrezzatura sportiva. Competizioni queste volte dunque esclusivamente alla socializzazione ed al

divertimento, a partire dalla prima fino allultima classificata, anche se perdere non dovrebbe far piacere a nessuno. Con la conclusione della campagna tesseramenti si osservato limpegno dirigenziale del Comunque vada fino al termine, la fine di maggio, senza compromessi la scelta di tesserarvi solo benestaresi. Probabilmente senza precedenti linversione di ruoli fra coach e giocatore. Mister Giuseppe Romeo cos passato a perno di centrocampo al posto dellinfortunato regista Antonio Doddo nuovo allenatore. Questo in corso ha rappresentato dunque un primo anno di rodaggio in vista delle novit per il successivo. In esclusiva a questo nostro giornalino, il presidente dellAmatoriale Calcio Benestare ha infatti dichiarato Prossime le prime consultazioni fra imprenditori locali per sondare il terreno nellintento di associare allAmatoriale Calcio Benestare una terza categoria. In essa tanti giovani, sempre benestaresi, che scalpitano per avere pi spazio nellamatoriale calcio potranno ingranare la terza dimostrando cos tutto il loro valore tattico-atletico. La costituenda societ porta a pensare avr lassetto societario tipico delle holding. La redazione ipotizza dunque una miniatura della Exor Agnelli con Fiat, Juventus, Alpitour oppure della Fininvest Berlusconi con Mediaset, Milan, Mondadori.

32

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Benestarnatilese, i play-off ad un passo


Scritto dalla redazione Per lAssociazione Sportiva Dilettantistica Benestarenatilese, scalare rapidamente le categorie, stato il principale intento costitutivo dello scorso campionato. Necessitava al pi presto scrollarsi di dosso le categorie precedenti che non rispecchiavano le aspirazioni di una piazza come quella benestarese, abituata, al pari dei sostenitori natilesi, gi in prima categoria, ad una squadra di calcio molto competitiva. Unanimi le dichiarazioni dei copresidenti Domenico Mantegna e Vincenzo Sergi. Per i massimi dirigenti linfermeria si riempisse dinfortunati, unulteriore campagna di rafforzamento, nel calciomercato di inizio anno, ha consentito di proseguire alla grande nei risultati fino a marzo. Ad esempio strappato alla concorrenza unatleta gi dEccellenza a cui, una precedente societ rimborsava i biglietti aerei pur di poterlo schierare in campo giusto in occasione delle gare ufficiali. Grande considerazione espressa inoltre per il rendimento dei minorenni, fuori quota obbligatori ma che aldil di ci stanno dimostrando di meritare la maglia da titolari. Dato limminente giorno di pubblicazione prescelto per il giornalino, con i relativi preliminari dimpaginazione e stampa, questarticolo, redatto alla penultima di campionato, non pu rendicontare esattamente sulla definitiva collocazione della Benestarnatilese a fine campionato. Considerevolmente ridottosi ma pur sempre esistente il vantaggio sulle inseguitrici per un posto utile in classifica per accedere ai play-off che conducono al campionato superiore, quello di Promozione. Si attendo pertanto comunicazioni se,

Non pochi i sacrifici collettivi affrontati in sinergia con gli eccezionali sponsor, ben 5.500 euro per la sola iscrizione alla competizione 2011-2012, girone H. Specialmente la squadra ha dovuto affrontare, con mezzi propri, trasferte in lungo ed in largo per lintera provincia nel corso del campionato. Dunque ulteriori 33.000 euro di spese vive per lopportuna folta rosa. Formazione che, salvo singole comprovate cause di forza maggiore, pena decurtazioni del rimborso spese, ad esempio, tenuta ad allenarsi ogni marted e gioved al Comunale di Perrone. Rincuorati nel constatare limmutato stato di forma dei rientranti a seguito di lunghe squalifiche, in effetti fino a Natale la nostra selezione aveva uninvidiabile media punti, c.d. inglese, bene dunque in casa ed ancor meglio fuori. Prima che

sempre fra seconda-quinta e terza-quarta classificata, questo mini torneo si svolger con la consueta formula del doppio confronto oppure si opter per gare uniche in campo neutro.

33

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Vita in Parrocchia

Carissimi, il mese di maggio che sta per iniziare si annuncia come un tempo favorevole,in grado di offrirci tante occasioni di gioia e di grazia, che ci permetteranno di sviluppare e consolidare il nostro essere insieme come chiesa, cio comunit di fede e di Amore. Mese del sole e dei fiori >>, maggio in effetti il mese di Maria santissima( tre feste mariane: Madonna di Fatima, Beata Maria ausiliatrice e la Visitazione della Beata vergine Maria), che ci fa immergere nella contemplazione dei misteri della salvezza per mezzo della recita quotidiana del Santo Rosario. Questo Santo mese si apre con la festa dei lavoratori mettendo in evidenza la figura di S. Giuseppe Artigiano e padrone dei lavoratori. A maggio di questo anno celebreremo il mistero dellascensione del Signore e la solennit della Pentecoste . Maggio ci offre loccasione di contemplare la Figura della santa degli impossibili: Santa Rita da Cascia. Ma il quinto mese per la comunit parrocchiale di Benestare il mese della celebrazione della festa Patronale : Santa Maria della Misericordia patrona della Chiesa parrocchiale. Non dobbiamo dimenticare che maggio anche il mese dedicato alla festa della mamma. Nella dinamica dellincontro mondiale delle famiglie di Milano , la prima settimana di maggio nella nostra diocesi di Locri - Gerace dedicata alla famiglia con tante iniziative vissute a livello parrocchiale e vicariale ,e avr il suo culmine con la solenne Concelebrazione Eucaristica a Locri domenica 6. Approfittiamo di questi momenti di grazia che ci offre questo mese per nutrire la nostra fame di Dio

VITA IN PARROCCHIA

ORARI SANTA MESSA Dominicale e festiva Ore 10:30 e 18:30 Giorni feriali : Ore 18:30
-

ORARI DEL SANTO ROSARIO In Parrocchia, tutti A Russelina tutti i A Scarparina tutti A Canale tutti i i giorni alle ore 18:00 giorni alle ore : 21:00 mercoled alle 21: 00 giorni alle ore 15:00

NB: Domenica giorno del Signore e giorni speciali il tutto si svolge in Parrocchia.

34

Ariaporu

N 3 Maggio 2012

Sono nati nel Signore (Battesimo)

Garreffa Manuel Pio

Antonio Maria Ponturo

Nastasi Sofia

Aiutati dai vostri cari genitori, tenete sempre accesa la luce della grazia della vita nuova che avete ricevuto. Auguri

Hanno contratto il matrimonio sacramentale Morabito Antonio e Scopacasa Ilenia


Auguri che il Signore vi benedica. Che luomo non separi quello che Dio ha unito.

--------------------------------------------------------------------------SONO TORNATI NELLA CASA DEL PADRE Francesca Pollifrone di 88 anni Domenico Pizzata di 95 anni

Leterno riposo dona a loro signore e splenda ad essi la luce perpetua ,riposino in pace .Amen

Prossimo numero del giornalino parrocchiale


Chi vuole collaborare al prossimo numero del giornalino pu mandare il suo articolo al seguente indirizzo di posta elettronica: giornale parrocchiale@libero.it entro il 27 maggio 2012.

35

Das könnte Ihnen auch gefallen