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Avv.

Luigi Salomone

FAMIGLIA SALOMONE
DOPO STIGLIANO

IL NOTIZIARIO

Figura 1 In copertina, cartolina di Stigliano, all’epoca in provincia di Potenza


Famiglia Salomone dopo Stigliano

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

INTRODUZIONE

L’arte di tramandare la memoria storica parte da lontano.

Gli antichi Aedi erano figure quasi sacre: dotati di una sensibilità note-
volmente superiore a quella del proprio uditorio, questi cantori riuscivano
a mettersi in diretto contatto con le divinità che li ispiravano, estraniandosi
completamente dall’ambiente in cui si trovavano, per non essere distratti,
da niente e da nessuno, nel loro raccontare.

Mio padre, magari, non possiederà mai quella freddezza del raccontare e
del raccontarsi, tipica dell’Aedo, ma, al suo pari, nello scrivere queste pagi-
ne, si è certamente lasciato prendere dal “sacro fuoco” di Calliope, la musa
del poema epico: quando “era in vena”, si sedeva alla sua scrivania e, imme-
diatamente, era travolto dal filo logico dei suoi pensieri e dai ricordi, molti
dei quali non aveva, prima d’ora, mai esternato in maniera così chiara, co-
me ha fatto in queste pagine.

Questo libro era atteso da tanto, e per molto tempo è stato covato
nell’animo dell’Autore.

Sin da quando mio padre è entrato in possesso del notiziario di Zio Ciccil-
lo, leggendocelo più e più volte, ha sempre lasciato trasparire l’intento di
voler proseguire quel lavoro di raccolta delle “memorabilia” della famiglia
Salomone.

Il risultato di questo lavoro probabilmente è lacunoso e impreciso, da un


punto di vista prettamente storiografico, ma sicuramente non lo è dal pun-
to di vista umano: il narratore Luigi Salomone è riuscito benissimo nella
difficile arte di catturare immediatamente l’attenzione del lettore, e la let-
tura di queste pagine non perde mai di piacevolezza, suscitando emozioni
care e nostalgiche, tipiche di quei racconti fatti attorno ad un fuoco, maga-
ri accompagnati da un buon bicchiere di vino paesano.

L’Autore ha preso quel notiziario lasciatoci da Zio Ciccillo e l’ha trasfuso

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nelle prime pagine del suo lavoro, quale giusto omaggio e incipit delle pro-
prie memorie, riuscendo nel tessere, attorno ad esso, il proprio racconto,
approfondendo aspetti taciuti dal precedente narratore, come in un mutuo
intervento chiarificatore, ad unico beneficio del lettore che, in tal modo,
riesce a compenetrarsi, ancora di più, nei meandri della memoria.

È questo lo spirito con cui va presa questa raccolta di notizie o, com’è stato
definito prima da Zio Ciccillo e poi da mio padre Luigi, questo “notizia-
rio”.

Uno spirito che merita di non andar perso, come la memoria della nostra
famiglia e delle persone che ne hanno fatto parte.

Marconia 23 maggio 2008

Fabio Salomone

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

FAMIGLIA SALOMONE
DOPO STIGLIANO

IL NOTIZIARIO

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Francesco Salomone fu Nicola

Stigliano, 1 settembre 1975

Figura 2 Stemma di Stigliano (MT)

FAMIGLIA SALOMONE IN STIGLIANO


***

Verso gennaio-febbraio del 1973, in seguito alle reiterate richieste del ca-
rissimo cugino Eugenio Salomone, al quale avevo da tempo promesso di
farlo, mi decisi a riordinare le poche, ma forse sufficienti, notizie sulla no-
stra famiglia in Stigliano, notizie in maggior parte assunte dal defunto zio
Giovanni Salomone fratello del mio omonimo nonno paterno.

Questo rudimentale notiziario era quasi completo nei primi di marzo


1973, quando ne abbandonai l’ulteriore stesura in conseguenza della grave
malattia e della immatura fine della mia povera figlia Brigida.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Preso da una forte abulia, sotto il peso dei miei dispiaceri non mi sentii,
per parecchio tempo, la forza di occuparmi di qualsiasi cosa: dopo diversi
mesi, ancora una volta, un nuovo sollecito mi arrivò dal compianto Euge-
nio.

Stavo per tornare al mio lavoretto per esaudire il suo desiderio, ma, pur-
troppo, un altro duro colpo ci fu riservato con l’annunzio della sua im-
provvisa immatura fine.

Figura 3 L’On. Nicola Salomone fu Francesco (1855-1927) (quarto da destra), la moglie Teresa Franchi (prima
in seconda fila da destra) con i figli e parte dei Salomone di Stigliano

Roso dal rimorso di non averlo accontentato in vita, pur avendo a mia
discolpa diverse attenuanti, a distanza di oltre due anni dal suo inizio, ob-
bedisco al desiderio del caro estinto, ritornando alla compilazione di que-
sta raccolta di notizie sperando completarla, e che ai nostri figli e nipoti
non riesca sgradito perdere un po’ di tempo per leggerla.

***

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Capostipite della famiglia Salomone in Stigliano, fu Francesco Salomone,


(medico), che vi capitò verso la fine del 1700 proveniente da Casoria (NA)
suo paese di origine, da dove era stato costretto a sloggiare - insieme ad
altri fratelli -, per ragioni imprecisate.

Degli altri fratelli, uno capitò certamente in Sicilia, un altro probabilmente


in Toscana, gli altri si dispersero nel napoletano, ove tuttora i Salomone
abbondano.

Durante la prima guerra mondiale, incontrai sul Carso un tenente medico:


Giuseppe Salomone, siciliano, discendente dai Salomone di Casoria.

Figura 4 Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) (quarto in seconda fila da sinistra alla Scuola Allievi Ufficiali
di Chieti 1924-1925

Aveva la sagoma e la fisionomia dei miei antenati: alto, biondo, di colorito


roseo, robusto, naso aquilino (nostra prerogativa di riconoscimento).

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Zio Giovanni, dal quale, come ho detto, attinsi le notizie che mi accingo a
ricordare e riordinare, mi raccontava, fra l’altro, che un suo vecchio zio, tal
“Zì Micco” dei Salomone di Casoria, era venuto un paio di volte a Stiglia-
no a cavallo di un asinello, per conoscere e salutare i parenti ormai Stiglia-
nesi, tornandosene poi a Casoria con la bisaccia piena. A quei tempi per
andare a Napoli da Stigliano, si servivano di cavalcature impiegando otto
giorni.

Dallo “zio Micco”, zio Giovanni imparò a preparare la polvere da caccia,


della quale anche io, aiutando zio Giovanni a prepararla, sapevo la formula
ed il procedimento di lavorazione.

Figura 5 da sinistra: Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904-1974) e terzo Enrico Salomone fu Nicola (1901-1981)

Nei primi anni del mio esercizio venatorio, usai anche io quella polvere
che, ben dosata, andava bene: “Zì Micco”, aveva lavorato nei polverifici
governativi del tempo

***

Ed ora torniamo al dottor Salomone: era un buon chirurgo ed aveva lavo-


rato anche nell’Ospedale dei Pellegrini in Napoli.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Giunto a Stigliano ebbe la fortuna di essere ospitato in una famiglia di


operai, se non erro, sarti, soprannominati “Vetrano”.

Lo tennero nascosto in casa loro, un modesto stabile, a piano terra,


all’inizio dell’attuale “Strada Correale” sotto la vecchia Farmacia De Mar-
co.

Un familiare di questi “Vetrano”, era ammalato, pare di ulcera varicosa ad


una gamba, che portava fasciata da tempo.

Figura 6 da destra: Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904-1974) e Enrico Salomone fu Nicola (1901-1981)

Saputo che l’ospite al quale avevano dato alloggio era medico, volle chie-
dergli una visita, impegnandosi a non scoprirlo al suo medico curante, tale
dottor Sassone, che, essendo vecchio, girava il paese a cavallo di un asino:
questo vecchio però non doveva essere né sciocco, né cattivo, perché quan-
do passò a visitare il suo cliente “Vetrano” si accorse subito che era già
stato medicato e fasciato da mano pratica.

Ne chiese conto ai familiari, i quali in primo tempo negarono tutto; in


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

seguito, poi, finirono col confessare che effettivamente la medicatura era


stata fatta da un giovane medico che aveva chiesto loro asilo, perché perse-
guitato.

Contrariamente a quanto temevano, il vecchio dottor Sassone invece di


risentirsene, insistette per conoscere il nuovo arrivato e, anziché persegui-
tarlo, prese a proteggerlo ed incoraggiarlo.

Così Francesco Salomo-


ne (I°) si stabilì a Sti-
gliano.

Ben presto seppe farsi


apprezzare come medico
ed ancor più come buon
chirurgo: non gli mancò
perciò il lavoro e, con-
quistatasi la fiducia della
popolazione realizzò
buoni guadagni e fu in
grado di acquistare una
casa.

La sua prima abitazione


fu in un angolo di un
largo della via Calata
Magenta, e precisamente
nella casa che fu poi di
certa Angela Maria
Mercadante, sopranno-
minata “Petrone”.
Figura 7 Nicola Salomone fu Samuele (1891-1929
Fu forse anch’egli che
acquistò due terranei adibiti in seguito a stalla e, che anche io ricordo, ed
un vasto orto nel quale, poi, in seguito iniziò la costruzione della casa pa-
lazziata, ampliata e rimodernata dai suoi discendenti e nella quale nacque-
ro diverse generazioni dei Salomone.

A dare un decoroso assetto a quella casa e trasmetterla alle generazioni

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discendenti fino alla nostra, fu il nipote Francesco Salomone (II°), anche


medico che ne ultimò l’ammodernamento nel 1878, anno in cui morì, a
soli venticinque anni ed a meno di un anno dalla sua laurea in medicina, a
pieni voti, il primo dei
suoi figli, Antonio Sa-
lomone.

***

Costruitosi il primo
alloggio, il giovane
Francesco Salomone
(I°) pensò a mettere
famiglia e sposò la gen-
tildonna Giacoma Al-
fuzzi, appartenente a
una delle migliori fami-
glie di Stigliano, rice-
vendone in dote 700
ducati in oro, somma
per quei tempi favolosa.

La sera in cui fu scam-


biata la promessa di
matrimonio gli vennero
consegnati i 700 ducati Figura 8 N.D. Teresa Franchi in Salomone (1863-1940)

in uno “scopino”: (si


chiamava così un sacchetto portamonete confezionato con la pelle intera di
un capretto, ben cucito su una estremità, con apertura a borsa di tabacco
dall’altra, che veniva poi chiuso con un laccio di cuoio, piuttosto elegante);
sennonché il promesso sposo, che doveva essere alquanto distratto, per
poco non perdette il prezioso porta denaro.

Sceso nell’orto, di ormai sua proprietà, per soddisfare un bisogno corpora-


le, depose sotto un bell’albero di fico il suo piccolo tesoro, che, rientrando
in casa dimenticò di raccogliere.

Al mattino, appena sveglio, lo cercò invano in casa e solo quando fu ...


richiamato di nuovo nell’orto, ebbe il piacere di ritrovarlo sano e salvo sot-

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to il fico.

***

Dal suo matrimonio nacquero sette figli, sei femmine ed un maschio, che
chiamò Antonio.

Quasi tutte le femmine si sposarono a Stigliano: una sposò un tal Ciuffi,


guardia forestale, un’altra un ricco negoziante di cuoiame proveniente da
Lauria, tal Michele Forastiere, capostipite della famiglia Forastiere in Sti-
gliano. Un’altra, un tal Giovanni Rizzo, possidente.

Delle altre non ebbi notizie esatte.

***

Le figlie femmine, in gioventù, assistevano il padre in qualche piccolo in-


tervento chirurgico, lo aiutavano nella confezione di apparecchi per ridu-
zioni di fratture, lussazioni, per cui anche dopo, erano capaci di eseguirne
qualcuno da sole.

Il maschio, intelligente ma svogliato, non si distinse molto nello studio, ed


abusando della predilezione paterna, rendeva molto poco.

Imparò dal padre qualcosa di chirurgia, ma solo molto tardi arrivò alla
laurea in medicina.

Fu dopo la morte del padre che, essendo stato minacciato di denunzia per
esercizio abusivo dell’arte medica si ripiegò a studiare.

Furono i vecchi amici del padre, i “Vetrano”, che lo misero in guardia e lo


stimolarono a mettersi a studiare sul serio per laurearsi.

Laureatosi dopo aver sostenuto non troppo brillantemente gli esami in un


latino tutt’altro che forbito, esercitò la professione discretamente, specie
per quel po’ di chirurgia che aveva praticamente appreso dal padre.

Sposò la Signora Mariantonia Panevino di Aliano, avendone in dote un


discreto oliveto in territorio di Aliano, e la vigna Padula, per il definitivo
possesso della quale non seppi mai, per qual motivo, sostenne un lungo

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

giudizio, portato, nientemeno a termine, dal figlio Nicola, avvocato eser-


cente in Potenza, ove morì in giovane età.

***

Figura 9 Famiglia On. Nicola Salomone: (da destra in alto) Nicola Salomone, Teresa Franchi, Riccardo, Zi
"Ciccillo", Ettorino, in basso da destra Alberto, Luigi ed Enrico

Dal dottor Antonio Salomone e la signora Mariantonia Panevino, nacque-


ro sei figli: Francesco, Nicola, Michele, Giovanni, Giacoma e Grazia.

Pur esercitando la professione medica fu appassionatissimo dei suoi fondi


rustici che vigilava attentamente. A Stigliano, oltre la Padula aveva altri
fondi: Vallelonga, Padre, Serra.

Fu appassionato cacciatore e portava nome di ottimo tiratore: ricordo che


zio Giovanni mi aveva diverse volte mostrato la canna del fucile che il pa-
dre usava per la caccia grossa (del calibro di un’oncia) uguale su per giù
all’attuale calibro 12, - allora il calibro del fucile si determinava dal peso

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Figura 10 L’On. Nicola Salomone
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 11 N.D. Teresa Franchi e On. Nicola Salomone fu Francesco

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

della palla sferica che passava dalla canna del fucile (un’oncia equivaleva a
circa grammi 33) – ed una micciarola (fucile di piccolo calibro ad una can-
na) in origine a pietra focaia e poi adattato a cilindro (luminello per capsu-
le al fulminato di mercurio).

Con questa micciarola sparai il primo colpo, procurando al povero zio


Giovanni, che mi seguiva a cavallo, una brutta caduta, perché disarcionato
dal cavallo spaventato dal colpo.

Per fortuna la caduta non ebbe conseguenze apprezzabili.

Questa micciarola, di
calibro su per giù 28,
era di straordinaria
lunghezza, tra calcio e
canna misurava oltre
due metri, per cui
quando zio Giovanni,
che era abbastanza alto,
la portava addosso pas-
sava con difficoltà at-
traverso le porte.

Ciò nonostante questo


fucile pervenuto fino a
noi, fu spesso usato e,
specie mio fratello Lui-
gi realizzò di frequente
buoni carnieri e fuceto-
le (beccafichi).

Di quest’arma antica,
fino a qualche anno
addietro, esistevano
pochi pezzi presso i Figura 12 Ettore Salomone fu Nicola (1908-1983)
miei fratelli a Pisticci.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ma il nostro antenato Don Antonio che a detta del figlio Giovanni era un
po’ mattacchione e, poco dolce di sale (come suol dirsi), oltre ad usare
quest’arma per cacciare beccafichi e fringuelli, raramente qualche lepre,
volle una volta provarla su bersaglio più importante.

Come prima ho detto era molto affezionato ai suoi fondi e ci teneva a farli
rispettare. Di fronte alla casetta rustica del fondo Vallelonga aveva un bel
pero che portava frutti squisiti, non sempre, per non dire mai, destinati al
palato del legittimo proprietario, perché raccolti da altro buongustaio.

Infastidito, Don Antonio, decise, una sera, di appostarsi nella casetta, te-
nendo di mira il pero
attraverso un finestri-
no.

Caricò la fida miccia-


rola, con pallini n. 12
(detti allora lacrimelle)
mescolandovi qualche
briciola di salgemma.

Attese parecchio, fin-


ché nel tardo imbruni-
re intravide un’ombra
umana dirigersi verso
la pianta salvaguarda-
ta.

L’uomo si avvicinò alla


pianta e dopo aver con
aria circospetta, scru-
tato attorno, vi si ar-
rampicò cominciando Figura 13 Mario Salomone fu Giuseppe (1898-1950)
a raccogliere le sapori-
te stupende pere.

Don Antonio, da buon cacciatore, aspettò che il ladruncolo gli presentasse


un bel bersaglio per dargli una buona dolorosa lezione, senza procurargli
grave danno.

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Infatti quando il malcapitato gli espose ben chiaro e netto, come bersaglio,
il deretano, fece fuoco.

Il disgraziato saltò dall’albero, gridando più per il bruciore procuratogli dai


granuli di sale, che per l’azione dei minuscoli pallini e scappò verso il paese.

Da parte sua Don Antonio, sapendo che il ferito si sarebbe rivolto a lui per
farsi medicare, attraverso una scorciatoia cercò di precederlo, facendosi
trovare in casa.

Vi riuscì e, quando il ladruncolo gli si presentò reclamando la medicatura,


con tutta calma e sussiego
compassionevole si fece
raccontare come erano
andate le cose: il ferito
riferì di essere stato colpi-
to per caso da un caccia-
tore che forse lo aveva
scambiato per un selvati-
co.

Don Antonio si fece gran


risata e non mancò di
riderne anche con parenti
ed amici fidati.

Altri tempi allora!

Ancora una volta Don


Antonio ebbe da fare con
ladri golosi: nel famoso
orto di via Calata Magen-
ta aveva delle belle piante
di fichi che davano frutti Figura 14 Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981)
squisiti. Anche questi
erano presi di mira da ladri buongustai.

Trattarli come quello che agiva a Vallelonga non era possibile senza espor-
si a responsabilità penali.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ed allora il nostro Don Antonio - mattacchione - si avvalse delle sue co-


gnizioni mediche.

Con pazienza da certosino iniettò negli esemplari più belli e voluminosi di


fichi, alcune gocce di olio di croton, che ha rapida e violenta azione purga-
tiva: lascio immaginare cosa successe a chi mangiò quei fichi!

Purtroppo, però, la passione per la sua proprietà, che teneva a proteggere,


finì per costargli la vita.

Avendo alla Padula una bella carica di ulive, per garantirsi contro i ladri,
nonostante il freddo intenso e la neve, si decise a pernottare in campagna.

Ma una notte richiamato dall’insistente abbaiare dei suoi cani, uscì dalla
casetta accaldato com’era, per gridare al ladro, sparando qualche colpo.

Sapendo di avere di fronte un uomo ben deciso e, perciò, pericoloso, i ladri


scapparono, ma il povero Don Antonio si buscò una polmonite che lo
condusse alla tomba.

***

Ed ora, dopo questa piuttosto lunga digressione, frutto di quanto raccon-


tatomi dallo zio Giovanni e che ho voluto tratteggiare per darvi un’idea del
temperamento di qualche nostro antenato, del quale qualche nota atavica
potrebbe essere pervenuta alle successive generazioni, torniamo alla fami-
glia di Don Antonio Salomone, figlio del nostro capostipite in Stigliano,
Don Francesco.

***

Come ho già detto ebbe sei figli: il primo, fu il mio omonimo nonno pa-
terno, Don Francesco Salomone.

Già guardandolo in fotografia si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad


un uomo austero, di carattere forte, sicuro di sé.

Fu infatti ottimo medico tenuto in considerazione anche fuori del suo


paese, e da clinici di fama, quale era allora il celebre Cantani; amico stima-
to del prefetto di Napoli, Del Carretto, della cui amicizia si avvalse in un

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Figura 15 Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) (secondo in seconda fila da sinistra) alla
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

grave evento nel quale fu coinvolto il fratello Michele del quale parleremo
in seguito.

Sposò la Sig.ra Maria Rosa De Sanctis, dalla quale ebbe sette figli: quattro
maschi e tre femmine.

Colto, retto, scru-


poloso ed onesto
nell’esercizio della
professione, fu
rispettoso dei buo-
ni, intransigente,
autoritario ed in-
curante degli arri-
visti sfruttatori di
cariche immeritate
spesso concesse a
ricchi, e vantanti
presunte eredità
nobiliari, o titoli
araldici.

Difficilmente si
sfuggiva al suo
acuto, per quanto
obbiettivo spirito
di osservazione,
per cui spesso,
nella valutazione di
uomini e cose, fu
portato a salaci
classifiche.

Col frutto del suo


lavoro, realizzò Figura 16 Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978)
l’acquisto di una
modesta proprietà che tramandò ai figli, ai quali, però, più che altro lasciò

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

in retaggio una buona dose di intelligenza e di vivo attaccamento al lavoro


onesto.

Mentre però, orgoglioso dei suoi figli che gli davano tutti belle soddisfa-
zioni negli studi, ne vedeva il primo già laureato a pieni voti in medicina e
pregustava per tutti un radioso avvenire, un crudele destino lo colpiva nei
suoi affetti più sacri, recidendo la giovane vita del figlio Antonio a meno di
25 anni, laureato da appena 11 mesi, e già rivelatosi medico ben preparato.

Affranto dal dolore e sofferente di diabete, sopravvisse di poco alla morte


del figlio.

Figura 17 Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956) e Iolanda Scardaccione (1909-1983)

***

Secondo figlio di Don Antonio Salomone, fu Nicola, avvocato di valore,


esercente in Potenza ove contrasse matrimonio con una Signora, Zia Che-
rubina, della quale neanche zio Giovanni seppe precisarmi il cognome.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Morì a 35 anni, lasciando due figlie: Emilia e Maria.

Emilia sposò il maggiore di cavalleria Pasquale Freda, senza averne figli;


Maria sposò il giudice Tortorelli, nativo di Calvello, ove esiste tuttora una
piccola proprietà a lui intestata, amministrata fino a pochi anni addietro
da un suo lontano parente.

Figura 18 Foto di famiglia: si riconoscono Giuseppe Salomone fu Francesco (secondo in alto a destra), Enrico
Salomone fu Nicola (primo a destra seduto), Alfredo Salomone fu Giuseppe (secondo a destra seduto)

Maria Salomone ebbe una sola figlia, cresciuta poi dalla zia Emilia, dopo la
morte di entrambi i suoi genitori: sposatasi ad un giovane medico, emigrò
con lui negli Stati Uniti ove riuscì a realizzare una buona fortuna.

***

Terzo figlio di Don Antonio Salomone fu Michele: intelligente e studioso


fu uomo di elevata cultura.

Fin da giovane si distinse negli istituti religiosi ove studiava, pare,


nell’ordine degli Scolopi, che tenevano ad esibirlo in gare con giovani di

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

altri ordini, specialmente dei Gesuiti.

Riuscì vincitore di diversi premi.

Compiuti gli studi classici con brillanti risultati, si iscrisse all’università


conseguendo lauree in Lettere, Filosofia e, Giurisprudenza.

Coinvolto in movimen-
ti politici, venne arre-
stato e condannato a
morte.

Caricato sui barconi


che trasportavano i
condannati politici
all’isola di Ponza, vi
attendeva la fucilazione.

Fu in questo frangente
che, l’amicizia del suo
fratello maggiore Fran-
cesco col Prefetto di
Napoli del tempo, Del
Carretto, gli valse per
ottenere la grazia.

Non sfruttò la laurea in


lettere e filosofia per
insegnare, ripudiò
l’esercizio della profes-
Figura 19 Ettore Salomone (1908-1983) e Espedita Imbellone (1909-
sione di avvocato pen- 1998)
sando macchiarsi la
coscienza difendendo i delinquenti.

I brutti momenti vissuti in attesa dell’esecuzione della condanna a morte,


la grazia ricevuta, avevano fortemente scosso il suo morale.

Si fissò sul miracolo e fece del suo meglio per indossare l’abito talare.

Ritiratosi in un vero eremitaggio fu prete esemplare, chiuso nei suoi studi


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

e nella sua alta missione di curatore ed educatore di anime.

Visse solo, per anni, in un piano terra della nostra antica casa, ossessionato
da varie allucinazioni.

Distribuiva ai bambini che frequentavano la chiesetta ove celebrava la mes-


sa, gli scarsi risparmi che poteva mettere da parte.

Solo in occasione di qualche grande festività veniva a pranzo con noi e


ricordo che una volta con-
templando … il nostro
formicaio (della mia gene-
razione) figli dei tre fratelli
Nicola, Samuele, Giuseppe
eravamo in quindici: tredi-
ci maschi e due femmine,
ebbe ad esclamare: “Poveri
ragazzi, che brutti tempi vi
sono riservati!”

Cosa direbbe adesso se


fosse ancora vivo ?

Qualche vecchio dell’antico


vicinato, su per giù della
mia età, rimastoci sempre
affezionato, ricorda ancora
Don Michele, quando nelle
giornate di caldo, all’ombra
di un grande ombrello
rileggiucchiava qualche suo
vecchio libro.

Una sola amicizia coltiva-


va, quella di zio Nicola Figura 20 Col. Giuseppe Salomone fu Francesco (1868-1930)
Calbi, vecchio rampollo di
un’antica famiglia gentilizia, ormai da tempo estinta come tante altre.

Anche lui era laureato in legge e profondo erudito.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Con lui passava lunghe ore in discussioni letterarie - filosofiche.

Mentre nei vecchi di quel tempo non mancava la passione di verseggiare,


non seppi mai zio Michele improvvisato poeta.

Di zio Nicola Calbi invece conservo un bel sonetto, pronunciato in occa-


sione della morte di mia madre.

Figura 21 Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) (primo da destra) alla Banca Commerciale Italiana - Filiale di
Barletta

Ostinato a vivere solo, provvedendo da sé a tutte le sue ultramodeste ne-


cessità, finì in conseguenza di ustioni da acqua bollente, rovesciatasi ad-
dosso, chissà come.

***

L’ultimo dei figli maschi di Don Antonio Salomone fu zio Giovanni: quel-
lo che mi fornì nella mia giovane età le notizie che mi sforzo ora di coordi-
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nare.

Anche lui intelligente, vivace, ma non troppo amante dei libri, fu avviato
agli studi classici.

Si voleva farne un prete, ma dimostrò ben presto di non averne la vocazio-


ne.

Cresciuto negli anni, conse-


guita una poco più che ru-
dimentale istruzione ab-
bandonò gli studi.

Amante della vita libera, se


non proprio libertina, si
dette alla campagna, ritiran-
dosi a Tempa Cisterna ove
coltivò l’atavica passione per
la caccia, qualche modesta
speculazione, ed il libero
amore, mettendo al mondo
diversi figli, cresciuti poi da
famiglie adottive.

Di questi primi rampolli


avuti dalla sua prima convi-
vente, tal Maria Viviani,
uno solo gli fu quasi sempre
vicino, forse anche perché
appassionato e valente cac-
ciatore come lui.

L’aveva chiamato Antonio


Figura 22 Antonio Salomone fu Samuele in una foto del 1922
come suo padre, ma, in pae-
se, era meglio conosciuto col nomignolo di “gnoriello” derivatogli forse
dall’aver usato nei riguardi del padre il diminutivo vezzeggiativo di “gnore”,
abbreviativo di “signore” usato da parecchi in quel tempo , invece
dell’attuale papà, babbo e del più popolare “tata”.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Oltre ai diversi figli maschi procreati con la Viviani, vi fu anche una fem-
mina: Elena (una povera donna di scarsa intelligenza, ma animata da buo-
na volontà lavorativa).

Non ricordo se prima o dopo la morte della madre fu, dai miei familiari,
(compenetrati da vera compassione), assunta in servizio in casa nostra, ove
morì piuttosto vecchia.

Morta la Viviani, zio Giovanni si ritirò in paese, ove non tardò a procurar-
si una nuova amante che
convisse con lui fino alla
morte: la signora Carmela
Sassone, vedova senza figli,
proprietaria di un discreto
patrimonio terriero; non
volle mai sposarla, pur a-
vendone avuto una figlia che
crebbe con grande cura, ed
alla quale impose il nome di
sua madre: Maria Antonia.

Essendo una bella donna di


indiscussa serietà , ben edu-
cata e virtuosa, non le man-
cavano proposte di matri-
monio, anche perché porta-
va in dote un discreto ap-
pannaggio.

Il padre però preferì darle in


marito un giovane operaio,
fabbro ferraio, ottimo lavo- Figura 23 Enrico Salomone fu Nicola
ratore e ben quotato.

Lo zio Giovanni fu a noi tutti molto affezionato e fu lui ad iniziarmi alla


caccia: io specialmente lo seguivo sempre nelle sue escursioni pomeridiane
verso i nostri fondi rustici, ove con passione si dava alla coltura di ortaggi.

Da vecchio amava la lettura di quei classici che da giovane non aveva trop-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

po amato.

Autore preferito era il Bousset, storico francese.

Degno di nota, pur avendo solo per poco studiato, ad onta della sua tarda
età, leggeva ancora bene il greco, come noi, se non addirittura un po’ me-
glio di noi, ancora freschi di studio.

Morì ad ottantacinque anni in seguito ad una caduta in vicinanza della


casa della figlia.

***

Delle due figlie femmine


di Don Antonio Salo-
mone poco ho da dirvi.

La prima Giacoma sposo


un tal Ruggiero Tancre-
di, soprannominato
“Ruggiriello”, proprieta-
rio.

Morì senza figli.

L’altra, Grazia, sposò il


Sig. Domenico Antinori
dei Marchesi Antinori di
Firenze, dai quali aveva
pure ereditato il titolo
nobiliare, titolo che,
stando a notizie avute a
distanza di anni, da uno
Figura 24 Giuseppe Salomone fu Francesco fra due commilitoni
dei suoi figli, aveva per
pochi soldi barattato.

Non seppi mai come e perché da Firenze venne a finire a Brindisi di Mon-
tagna.

Probabilmente tramite zia Cherubina che forse era di Brindisi o vi aveva

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

colà parenti, venne a conoscenza di zia Grazia, che fu poi sua moglie.

Uomo alla buona, di modeste capacità intellettuali, non realizzò mai nien-
te: a Brindisi, pare, esistono ancora oggi delle case che appartenevano agli
Antinori.

Zio Domenico tentò diverse industrie, coronate però da …. successi falli-


mentari.

Si occupò di agricol-
tura e poi di armen-
tizia introducendo a
Brindisi le pecore
Merinos: i rigori
invernali della zona
montana del Brindi-
sino falcidiarono
l’eletto gregge di zio
Domenico che con-
cluse così la sua car-
riera agricola-
armentizia.

Dal matrimonio con


zia Grazia ebbe due
figli: Nicola e Ame-
rigo, che venivano
spesso a farci visita.

Ricordo che Amerigo


era un appassionato
suonatore di fisar-
monica, che portava
sempre con sé.
Figura 25 Eugenio Salomone fu Giuseppe il giorno del suo matrimonio con
Bianca De Renzi
Morto il padre deci-
sero di emigrare negli Stati Uniti, dove Nicola, sposatosi, fece fortuna.

In seguito richiamarono presso di loro la vecchia madre.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Prima di emigrare quella bella vecchietta volle rivedere i fratelli ancora


viventi - zio Michele e zio Giovanni -, il paese natio, la casa dove era nata,
conoscere nipoti e pronipoti.

Io la ricordo appena: in America visse ancora diverso tempo.

A distanza di parecchi anni, Nicola Antinori mi scrisse, verso il 1935-36,


comunicandomi le sue
ancora buone condi-
zioni di salute, la sod-
disfazione di avere
messo su buon piede
la sua famiglia, di ave-
re un figlio medico,
molto ben avviato in
professione e di va-
gheggiare il riscatto
del titolo nobiliare
barattato per poche
lire dal padre.

Mi dette all’uopo
qualche chiarimento,
ma in seguito, avendo-
gli comunicato che,
secondo il parere di un
avvocato da me inter-
pellato, si andava in-
contro ad una causa
lunga, costosa, e di
molto dubbio risulta-
to, rinunciò a tutto.

Da allora non ne ho
Figura 26 Eugenio Salomone fu Giuseppe
saputo più niente.

***

E così esaurite le informazioni sulle prime tre generazioni dei Salomone in

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Stigliano, ritenendole in certo qual modo più importanti ai fini atavici,


passerò in rapida rassegna le notizie sulle ultime tre: notizie che, vista la
loro più recente data, sono in buona parte da tutti noi conosciute.

***

Dopo esserci occupati dei rami che potremo anche classificare collaterali,
torniamo a Stigliano prendendo le mosse da Don Ciccio Salomone fu
Antonio: di lui abbiano innanzi parlato, osservandone la personalità, il
carattere, le capacità pro-
fessionali.

Dalla Signora Maria Rosa


De Sanctis, sua moglie,
ebbe sette figli: quattro
maschi e tre femmine.

Del primogenito Antonio


abbiamo già detto qualcosa
in precedenza.

Nato il 4/11/1853, dopo


aver seguito regolarmente
gli studi classici si iscrisse
alla facoltà di medicina e
chirurgia, laureandosi il
14/8/877 con ottima vota-
zione.

Fin dai primi tempi del suo


esercizio professionale
dette prova di ottima pre-
parazione ma, a meno di
un anno dalla sua laurea, Figura 27 Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967)
colpito da grave sofferenza
bronco-polmonare venne a morte il 27/7/878, lasciando nella più grave
desolazione il povero padre che, già sofferente di diabete, non tardò a se-
guirlo nella tomba.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Secondo figlio fu mio padre, Nicola: anche lui come tutti gli altri germani
del resto, fece onore al nome paterno.

Di ingegno pronto, vivace, si laureò in giurisprudenza come l’omonimo


suo zio, Nicola, rive-
landosi ben presto
un buon avvocato,
versato specialmente
in materia civile e
come tale apprezzato
anche fuori.

Ebbe però il torto di


immettersi in politi-
ca, facendone una
missione, con note-
vole danno del suo
esercizio professio-
nale che, in virtù
della sua capacità,
avrebbe potuto assi-
curargli soddisfazio-
ni morali e materiali
di grande portata.

La vita pubblica, a
parte poche soddi-
sfazioni morali, gli
riservò contrasti,
disagi, e accuse im-
meritate.

A trenta anni sposò Figura 28 Ettore Salomone fu Nicola il giorno delle nozze con Espedita Imbello-
ne.
mia madre, Marian-
nina Marazita, ma neanche dal matrimonio ebbe fortuna, restando vedovo
a meno di un anno, con me orfano appena cinque giorni dopo la mia nasci-
ta.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Grande fu la sua prostrazione dopo la morte della moglie, con notevole


peso sulla sua robusta ed aitante personalità fisica.

Contemplando qualche
sua fotografia di quei
primi tempi, si ha
l’impressione di trovarsi
di fronte ad un uomo in
incipiente senescenza,
anziché ad un giovane
poco più che trentenne.

Nonostante i fastidi in
precedenza avuti, non
tardò a ridestarsi in lui
l’innata passione per la
vita pubblica, che lo
portò ben presto a no-
tevole notorietà con
accesso alle più elevate
cariche
nell’amministrazione
provinciale.

Sostenitore accanito
delle impellenti necessi-
tà del nostro Mezzo-
giorno non tralasciò
occasione per sostener-
ne la giusta causa.
Figura 29 Alberto Salomone fu Nicola
Fu tra i pochi uomini
politici del tempo, a fare parte di una commissione di rappresentanti luca-
ni, che ottenne udienza dal Re Umberto, per lamentare l’abbandono da
parte del Governo, delle nostre terre: il tono polemico della relazione da
lui pronunziata meravigliò gli ascoltatori per la sua audacia.

Ebbe anche parte importante, insieme ad altri volenterosi colleghi, per


indurre il compianto Presidente del Consiglio dei Ministri, Zanardelli, a

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

rendersi conto de visu delle tristi condizioni della nostra Lucania, ottenen-
do anche da quell’Illustre Vegliardo, una visita alla nostra Stigliano, allora
travagliata da un impressionante movimento tellurico.

Conseguenza del viaggio di Zanardelli in Basilicata fu il varo della “Legge


Zanardelli” per la Basilicata, e la concessione di lire ottocentomila per la
sistemazione dell’abitato di Stigliano, minato sempre da frane.

Nell’Amministrazione Provinciale da Consigliere fu eletto Deputato Pro-


vinciale e poi Presidente
della Deputazione Provin-
ciale, carica che detenne per
diversi anni.

Nell’ambito professionale
fu notaio residente in Ciri-
gliano e poi a Stigliano, fino
a quando andò in pensione.

Ma l’attività principale in
cui rifulse la sua profonda
competenza giuridica fu la
consulenza legale per cui gli
furono conferiti incarichi di
non comune importanza,
portati a termine con favo-
revoli conclusioni.

I suoi pareri furono ap-


prezzati e presi in conside-
razione da valenti giuristi.
Figura 30 Alberto Salomone fu Nicola
Per la sua competenza di
recava spesso in altri paesi e fu in occasione di un soggiorno a Pisticci, per
ragioni professionali, che conobbe la gentildonna Teresa Franchi apparte-
nente ad una delle migliori famiglie di quel paese.

Sposatala, dopo dodici anni di vedovanza nel 1898, ne ebbe cinque figli,
tutti maschi: con me fummo sei maschi, cresciuti nella più schietta ed af-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

fettuosa convivenza, che regna ancora tra noi, più che immutata, accresciu-
ta nella nostra ormai non più verde età.

Nel 1916 fu eletto deputato al Parlamento per il Collegio di Corleto Per-


ticara restando in
carica per circa due
legislature.

Anche al banco dei


deputati la sua attivi-
tà fu sempre notata
con interventi di
indole generale e
sociale: apprezzati i
suoi discorsi in mate-
ria tributaria e di
lavori pubblici, che
riscossero
l’approvazione di
eminenti uomini
politici.

Ritiratosi in pensio-
ne, dopo una vita di
intensa attività, risen-
tì molto dell’ozio
obbligato per cui non
gli mancarono ma-
lanni, culminati nel
maggio del 1927 con
una grave pelvi- Figura 31 On. Nicola Salomone fu Francesco
peritonite in soggetto
diabetico, per cui venne a morte.

Dei suoi sei figli, quattro siamo ancora viventi, essendo venuti a mancare in
età giovane Enrico e Riccardo.

Tutti passiamo vantarci di aver assolto dignitosamente ed onestamente il


mandato impostoci dalla nostra attività professionale.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Terzo dei figli di Don Francesco Salomone (II°) fu zio Samuele che mi
tenne sempre vicino circondandomi di affetto più che paterno.

Laureato anche lui in medicina e chirurgia, fu ottimo medico, rimasto


celebre presso la sua clientela per l’impronta di signorilità che seppe im-
primere all’esercizio della professione medica, quando lamentandosi anco-
ra la deficienza di suf-
ficienti mezzi igienici,
solo da un po’ di puli-
zia si poteva sperare in
una certa, sia pure
limitata, prevenzione
delle malattie.

Piccolino di statura,
biondino, con sempre
accurata discriminatu-
ra centrale, dallo
sguardo vivido, che
faceva intravedere una
spiccata intelligenza,
impeccabile nella toi-
lette, corretto, preciso,
sollecito verso i suoi
ammalati, che accudi-
va con impegno co-
scienzioso e serietà, fu
molto amato e rispet-
tato.

Sposò la Signora Giu-


lia Marazita, sorella di
mia madre, avendone
sei figli, quattro ma- Figura 32 On. Nicola Salomone fu Francesco
schi e due femmine,
con i quali noi sei figli di suo fratello Nicola, vivemmo sempre insieme in
perfetta comunione di affetto.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Venne a morte in ancor giovane età dopo lunga e penosa malattia.

Dei suoi sei figli sono morti i due primi figli maschi: Francesco che fu per
diversi anni notaio in Stigliano molto stimato per competenza e correttez-
za, e Nicola, finito giovanissimo senza avere completato gli studi, e la pri-
ma delle figlie femmine, Maria, sposata Polosi di Acerenza.

Figura 33 L’On. Nicola Salomone durante una manifestazione.

A Stigliano resta ora soltanto l’ultima figlia Caterina sposata al Dr. Tan-
credi con tre figli.

Gli altri due figli, Antonio e Giovanni, seguirono la carriera militare rag-
giungendo i più alti gradi.

Nonostante la prematura perdita del padre, tutti, nella vita, seppero far
onore alla bella tradizione del nostro casato, disimpegnando mansioni di

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

alta responsabilità.

***

Ultimo dei quattro fratelli della generazione che ha preceduto la nostra fu


zio Peppino, anche lui come la maggior parte dei Salomone finora elencati,
laureato in medicina e chirurgia.

Prescelse subito la carriera militare, distinguendosi come brillante e colto


ufficiale medico: di temperamento rigido fu il vero militare scrupoloso e
rigoroso, obiettivo, intransigente, ligio al suo dovere.

Conosciuta durante il servizio militare la Sig.na Gina De Renzi, figlia del


generale medico Giuseppe De Renzi, la sposò rinunziando alla carriera
militare.

Per diversi anni esercitò la professione in Paternopoli, paese di origine di


De Renzi e si trasferì poi a Stigliano dopo la morte del fratello Samuele,
ricoprendo la carica di ufficiale sanitario del comune.

Venne a morte anche lui, come il fratello Samuele, dopo lunga penosa
malattia lasciando tre figli di cui il primo, già laureato in medicina: Mario.

Purtroppo dobbiamo lamentare la morte immatura di due dei suoi figli:


Mario ed Eugenio.

Superstite, il secondo dei suoi figli, Alfredo, ora pensionato dopo un lungo
periodo di lodevole insegnamento.

Ed ora ricordiamo le tre figlie di mio nonno Don Francesco Salomone.

La prima, Mariantonia, era il ritratto del padre: intelligente, autoritaria,


ebbe per diversi anni dopo la morte dei genitori, il governo della casa, ri-
spettata e direi temuta dai fratelli per i quali fu la vera capo – famiglia,
occupandosi di tutto e di tutti.

Fu quella che mi “ebbe in consegna” appena orfano di cinque giorni dalla


mia nascita, e coadiuvata dalla sorella Margherita, mi crebbe.

La sua vita si svolse nell’ambiente familiare per il quale ebbe un vero culto.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Morì all’improvviso mentre preparava il pranzo serale per le donne tornate


dalla vendemmia.

***

La sorella Margherita delle tre, visse modestamente occupandosi di fac-


cende domestiche.

L’altra sorella, Caterina, sposò il veterinario Domenico Meo di Tricarico.

Ebbe tre figli: due maschi e una femmina. Quest’ultima morì giovanissima.

Figura 34 Brigida Salomone fu Francesco, Alfredo Salomone, Gen. Giovanni Salomone, Gabriella Salomone fu
Francesco, Marisa De Mola, Cristina Laraia, Samuele Salomone, Gen. Antonio Salomone, Rosanna Salomone.
Seduti: Antonio Salomone fu Francesco, Pina Salomone fu Alfredo, Enzo e Nicola Salomone fu Luigi.

Il primo dei fratelli rimase scapolo e fu Commissario di P.S.; il secondo,


ammogliato, senza figli, entrò anche lui nella P.S., ma ben presto, colpito
da una lunga malattia, fu pensionato.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

È morto pochi anni addietro.

Dopo aver enunciato le notizie sulle prime quattro generazioni dei Salo-
mone a Stigliano, non a tutti note, anche a quelli della mia generazione,
che è la quinta, e pas-
sata in rapida rasse-
gna qualcuna riguar-
dante noi ultimi fer-
matici a Stigliano,
non mi resta che de-
volvere a qualcuno dei
nostri posteri, la rac-
colta di eventuali
ulteriori notizie degne
di essere prese in
considerazione.

Noi vecchi conside-


riamo con rammarico
lo scomparire della
nostra famiglia da
Stigliano, perché
purtroppo io debbo
considerarmi l’ultimo
dei Salomone che
conclude la sua vita a
Stigliano, in quanto
pure mio figlio Nico-
la, attualmente qui
con me, dopo la mia
morte ormai prossi-
Figura 35 Luigi Salomone fu Alberto tra Maria e Gina Salomone fu Alfredo.
ma, andrà certamente
altrove.

Ai miei familiari prossimi e lontani, non mi resta che augurare quanto di


meglio possano desiderare, senza derogare dal retto sentiero sul quale, per
tradizione vennero immessi, e che tuttora decorosamente percorrono.

Dai nostri antenati non ereditammo emblemi arcadici o grandi ricchezze,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ma solo la qualifica di laboriosi, onesti lavoratori.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ai miei genitori,

A mia moglie ed ai miei figli,

che tanto mi hanno dato

ed insegnato.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Luigi Salomone fu Alberto

Marconia, 03 ottobre 2007 - 09 marzo 2008

FAMIGLIA SALOMONE DOPO STIGLIANO

Figura 36 Stemma di Pisticci (MT)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

INTRODUZIONE

Nel lontano 1975, Zio Ciccillo, fratello di mio padre, fece dono a tutti noi,
suoi parenti, di un Suo lavoretto dattiloscritto, compilato nell’arco di alcu-
ni anni, nel quale aveva riordinato, le poche, ma sufficienti notizie, sulla
nostra Famiglia in Stigliano, da lui assunte, per la maggior parte, dallo zio
Giovanni Salomone, fratello del suo omonimo nonno paterno, a partire
dal capostipite Francesco Salomone, medico, capitato a Stigliano verso la
fine del 1700, prove-
niente, così come
riferitogli, da Casoria
(NA), suo paese
d’origine, dal quale
era stato costretto a
sloggiare insieme ad
altri fratelli, per ra-
gioni imprecisate.

In questo suo “Noti-


ziario”, Zio Ciccillo
mentre si è dilungato
nel darci notizie det-
tagliate, così come
apprese e a tutti non
note, sulle prime
quattro generazioni
dei Salomone in Sti-
gliano, si è limitato,
invece, a pochissime,
rudimentali notizie,
sulla sua generazione
Figura 37 Francesco Salomone “Ciccillo” fu Nicola (1886-1978
(la quinta), ritenen-
dole da tutti note, ed
ha terminato la sua Cronaca, auspicandosi che, per l’avvenire, qualcuno dei
discendenti della Famiglia, raccogliendo il “testimone”, avrebbe completato
il suo Notiziario, con una ulteriore raccolta di “Notizie” sulle successive
generazioni dei Salomone.

***
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Voglio io, a distanza di molti anni dalla morte di Zio Ciccillo, prendermi
l’onere di esaudire questo suo desiderato.

Prima, però, di mettere nero su bianco e di accingermi alla narrazione di


fatti e notizie, a mia diretta conoscenza, sui successivi discendenti della
Famiglia Salomone a partire proprio dalla quinta generazione e sino a
quella odierna, ho ritenuto, - nei brevi periodi di riposo professionale e di
ozio domenicale -, dedicare il mio tempo, alla compilazione di un nuovo e
più completo Notiziario, nel quale inserire, per dapprima, nella sua veste
integrale ed originaria, l’opuscolo dattiloscritto “Famiglia Salomone in Sti-
gliano” di Zio Ciccillo Salomone, nonché, l‘ “Albero genealogico della fami-
glia Salomone”, ricostruito con meticolosità certosina e redatto il 15 febbra-
io 2005 in Bologna, a cura di mio cugino Francesco Salomone, e, quindi,
per ultimo, aggiungere a questi lavoretti, con un collage, questa mia più
recente raccolta di Notizie sulle successive generazioni dei Salomone, con
l’intento di far tenere un Notiziario, il più completo possibile, ai miei figli
ed agli altri congiunti, discendenti da questa antica, laboriosa ed onesta
Famiglia di Professionisti.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 38 Figura 39 Cartolina di Pisticci (MT)

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L’ALBERO GENEALOGICO DELLA


FAMIGLIA SALOMONE

A cura di Francesco Salomone

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Secondo le notizie forniteci nel suo opuscoletto da Zio Ciccillo - da lui


assunte dallo Zio Giovanni -, il capostipite in Stigliano della Famiglia,
dott. Francesco Salomone, avrebbe avuto le sue origini in Casoria, nel
napoletano.

Così, per anni, si è sempre ritenuto in Famiglia.

Però, a seguito di ulteriori indagini e ad un più accurato esame, compiuto


molto di recente su documenti originali, quanto riferitoci da Zio Ciccillo
sul paese di origine (Casoria) del nostro Capostipite in Stigliano, dott.
Francesco Salomone, si è appalesato del tutto inesatto ed erroneo.

Infatti, esaminando attentamente il Diploma della Laurea in Medicina,


conseguita da questo nostro Capostipite nel 1783 presso l’Università di
Salerno, scritta su carta pergamena (del cui originale è in possesso, - così
come di altre numerose lauree dei successivi discendenti -, mio cugino
Enzo Salomone, attualmente Notaio in Napoli), si è con sorpresa potuto
constatare che il nome su detto “atto” riportato, come paese di origine di
questo nostro Capostipite, (sia pure con una scrittura poco chiara e leggi-
bile), non è Casoria, bensì Casolla o Caselle, nel Salernitano, all’epoca
facente parte del Principato Citeriore del Regno di Napoli.

Figura 40 Particolare Diploma di Laurea di Francesco Salomone del 1783 (collezione Enzo Salomone - Napoli)

Quindi, il paese di origine del nostro Capostipite in Stigliano, va individu-


ato in quello che viene indicato sulla Laurea (Casolla o Caselle) e cioè,
l’attuale Caselle in Pittari, Comune della Campania in provincia di Saler-
no.

Sul Diploma di Laurea, infatti, pur se scritto con inchiostro ormai alquan-
to sbiadito, il nome del paese che si riesce a malapena a leggere, é “Casolla”
o “Caselle”.

Va precisato poi che, sempre sul detto Titolo di Laurea, subito dopo il
nome del paese, è poi scritto a chiare lettere che esso è in “Prov. Principatus

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Citerioris huius Regni Neapolis”: cioè, nel Salernitano e non già nel Napole-
tano, dove trovasi invece Casoria.

L’origine, quindi, del nostro Capostipite in “Casolla” o “Caselle” è perciò


comprovata, come dicevano i latini, per tabulas.

Si viene così anche a spiegare il perché del conseguimento della Laurea, da


parte del nostro Capostipite in Stigliano, presso la Università di Salerno,
nel cui ambito territoriale ricadeva appunto Caselle o Casolla e non presso
la Università di Napoli, città questa molto vicina a Casoria: cioè la vici-
nanza del paese all’Università di Salerno,città peraltro molto rinomata
proprio per la sua “Scuola Salernitana di Medicina”.

***

Di recente, con mio figlio Fabio, abbiamo concentrato la ricerca sul paese
di origine della famiglia Salomone, indirizzandola proprio su Caselle in
Pittari in provincia di Salerno, col fine di accertarvi la eventuale presenza
di “Salomone”.

Questa ricerca è stata resa possibile, anzi facilitata, facendo ricorso


all’odierno strumento informatico che è il computer ed ai collegamenti
tramite internet.

Ebbene, l’esito di questa nostra ricerca, è stato positivo.

Abbiamo, infatti, accertato che, nel corrente anno di grazia 2008, a Caselle
in Pittari, risultano ben nove famiglie con il cognome Salomone, ed altre
con il cognome Salamone.

E, anche in queste famiglie di Caselle, vi sono alcuni che hanno lo stesso


nome che ricorre nella nostra famiglia.

Risulta, infatti, esserci anche un “Francesco Salomone”, dipendente del


Comune di Caselle.

Abbiamo rintracciato, ancora, uno studio sull’emigrazione degli abitanti di


Caselle verso le Americhe, compiuto dal Prof. Vincenzo Lovisi, nel quale è
detto che:

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 41 Diploma di Laurea di Francesco Salomone del 1873 ( Collezione Enzo Salomone - Napoli)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

“nel 1921, Caselle aveva 1695 abitanti, dei quali 1544 presenti e 151
emigrati” in quanto “l’emigrazione continuava ad essere l’unica alter-
nativa alla perduranti <deplorevoli> condizioni economiche e “che ne-
gli anni fra il 1928 ed il 1930”, molti abitanti di Caselle emigrarono
nelle Americhe e che, “nel 1930 emigrarono a New York” - tra gli altri
- “Antonio Pellegrino di Giuseppe e Grazia Salomone di Michele”.

Ebbene i nomi “Grazia” e “Michele”, sono ricorrenti anche tra i nostri avi
di Basilicata.

Abbiamo ancora rilevato che Caselle in Pittari, è un comune di 2.024 abi-


tanti della provincia di Salerno e che trattasi di un paesino sito nel Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, arroccato su una collina a 444 m.
s.l., sovrastato da una torre medioevale, vicino al pietroso Monte Pittari,
che tra l’altro ha contribuito al nome del paese ed è molto vicino alla Basi-
licata.

Inoltre, avendo il nostro capostipite conseguito la laurea in Medicina pres-


so la Università di Salerno, rinomata ab antiquo proprio per la “Scuola
Medica Salernitana”, abbiamo esteso in questa direzione le nostre ricerche,
conseguendo un risultato sorprendente ed inaspettato e, cioè che il co-
gnome “Salomone” esiste nel Salernitano sin dall’anno 1000.

Ed invero, nel volume “Storia documentata della Scuola Medica di Saler-


no” - per Salvatore De Renzi - Seconda Edizione - edita a Napoli nel 1857
presso lo Stabilimento Tipografico di Gaetano Nobile, l’autore, a pagg.
210-211, nel dare notizie su Pietro Siciliano Medico (anno 1054 al 1075),
parla di

“un Diploma conservato nell’Archivio della Cava (Arca XVIII n.


114) e da noi esaminato, scritto ai tempi del Conte Ruggiero, nell’anno
1102”

e dice che questo

“documento è importante ancora perché ci dà notizia di un Romualdo


Salomone, certamente Salernitano, e probabilmente implicato nella

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Figura 42 Copertina del volume “Storia Documentata della Scuola Medica di Salerno”- 1857 - Harvard College
Library
Famiglia Salomone dopo Stigliano

congiura di coloro che uccisero nel 1053 Guaimario III padre di Gi-
sulfo, e però ne dovè avere come gli altri confiscati i beni.

Or questo Romualdo potrebbe riguardarsi come antenato di quel Mat-


teo SALOMONE, il quale insegnava medicina in Montpellier un se-
colo dopo, e da Egidio di Corbeil fu riguardato come sostegno di quella
scuola”.

Sempre nella detta “Storia Documentata della Scuola Medica di Salerno”,


l’autore indica tra i medici della scuola medica salernitana Matteo Salo-
mone (pagg.320-321):

47. MATTEO SALOMONE (ANNO 1170)

Io non avea riportato fra’ Maestri Salernitani questo Matteo Salomo-


ne, perché Egidio di Corbeil lo cita come Medico che illustrava la Scuo-
la di Montpellier a’ suoi tempi; comunque il modo stesso come lo cita,
faccia conoscere che dovea essere uno straniero in Montpellier, e che
dovea appartenere alla Scuola di Salerno, perché lo stesso Egidio lo cita
in mezzo a’ Maestri di quella Scuola.

Ecco i versi: (De comp. med. Lib. I. ver. 445-451)


Qui trahit a docto nomen Salomone Mathaeus,
Qui nitet eloquio, qui mentis acumine pollet,
Suscipiat placido Salomon mea carmina vultu,
Et se noscat in his : sua condimenta saporet,
Melque suum sugat, quod vasa novella propinant;
Quo Pessulanus nisi Mons autore niteret,
Iamdudum physicae lux eclipsata fuisset.
Ma ora ogni dubbio è dissipato, ed un Codice della Bodlejana di O-
xfort è venuto a provare che Matteo Salomone era Salernitano, ed era
stato chiamato a professare in Montpellier: onde Egidio che era così ri-
conoscente alla Scuola di Salerno, e poco benevolo per Montpellier, dice
che la Scuola di questa Città da gran tempo si sarebbe eclissata ove un
Medico Salernitano non vi fosse stato chiamato a sostenerne lo splen-
dore. Aggiungasi che anche il nome viene in conferma di ciò, assumen-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

do i Salernitani in preferenza il nome di Matteo dal loro Santo Protet-


tore.

Quel che prova ciò evidentemente e restituisce a Salerno il Matteo Sa-


lomone tanto lodato da Egidio, è un Codice della Bibliot. Bodlejana E.
Musaeo n. 228 fol.1 .- Questo contiene una copia dei soliti versi della
Scuola Salernitana, con una conchiusione di 32 versi, nei quali cita i
Maestri Salernitani contemporanei ...

Figura 43 Foto di Caselle in Pittari (SA)

Imperocché nomina come moderni tutt’i Maestri di quella Scuola, che


sono lodati da Egidio di Corbeil.

Essi sono Mauro, Matteo (Plateario), Pietro (Musandino), Ursone,


Salomone.

Questa è prova evidente che Salomone era Salernitano e Maestro della

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Scuola. Ecco i versi che lo riguardano:


Mauris, Mathaeus, Salomon, Petrus, Urso, moderni
Sunt Medici, per quos regnat medicina Salerni.
Abbiam detto precedentemente che la famiglia Salomone era Salerni-
tana (pag.211) e trovasi ricordata ne’ nostri Archivii, come quel Ro-
mualdo Salomone a cui appartenevano i beni che Gisulfo donò a Pie-
tro Siciliano Medico. Forse il Salomone era stato espropriato de’ suoi
beni per essersi trovato implicato nella congiura per la quale fu ucciso il
Principe Guaimario.

***

Figura 44 Ritorno dalla caccia: da sinistra in piedi: Ettorino, Espedita, Enrica Musti, Nicola, Teresa, Giuseppe
Viggiani, Raffaele, Leonardo Vitelli, Alberto, Amalia, Roberto (Bologna).Sotto: Gabriella (domestica) Francesco
Saverio, Anna Maria, Antonio, Teresa (Bologna) Egle Autera, Pino (Bologna)

Questo pellegrinaggio nell’antico passato, il più remoto possibile, sul luogo


d’origine della Famiglia Salomone, è venuto a supportare, a riprova e con-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ferma, la nostra più recente tesi, e cioè che la famiglia Salomone ha origine
nel salernitano (Caselle in Pittari) e non nel napoletano (Casoria) come
riferito da Zio Giovanni Salomone a Zio Ciccillo, autore del primo mano-
scritto sulla Famiglia Salomone in Stigliano.

***

Fatto questo breve excursus sul reale paese di origine del nostro Capostipi-
te in Stigliano, Dott. Francesco Salomone, mi accingo ora alla stesura delle
ulteriori e più recenti notizie sulla nostra Famiglia, prendendo le mosse
proprio dalla quinta generazione dei Salomone in Stigliano.

Per inciso, mi corre qui l’obbligo di ricordare che, in questo paese, io ho


trascorso, nella Casa avita, proprio i primi anni della mia fanciullezza fino
al compimento, nel giugno del 1940, dei miei studi di quinta elementare,
affidato alla custodia e di mia nonna, la nobildonna Teresa Franchi di
Pisticci, vedova da molti anni (sin dal 1927) dell’On.le Nicola Salomone, e
dei carissimi zii Luigi Salomone ed Antonietta Mazzei, che per me sono
sempre stati, l’uno Maestro, che ho tenuto come esempio, nell’intero arco
della mia lunga attività professionale di avvocato, che esercito ancora alla
veneranda età di 77 anni e l’altra, più che una zia, una vera seconda Madre
e Maestra-Educatrice. Zia Antonietta, infatti, negli anni di mia perma-
nenza in Stigliano, ha avuto cura di me, financo a scuola, tenendomi nella
classe in cui insegnava come maestra elementare assieme ai propri alunni,
pur risultando io iscritto, ufficialmente, nel Registro di classe di altra inse-
gnante, la Maestra elementare Sig.ra Mastronardi (madre di un carissimo
amico, il Dott. Mario Madio, che è stato Notaio in Matera ed a me sem-
pre molto affezionato).

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

La mia permanenza in Stigliano, durata oltre cinque anni nell’avita Casa


Palazziata - (dove di recente l’Amministrazione Comunale di Stigliano ha
posto una lapide in onore di mio nonno, l’On.le Avvocato Nicola Salomo-
ne, ritenuto uno dei Grandi Meridionalisti Lucani1), pur se avvenuta nei
lontani anni della mia
fanciullezza, mi ha con-
sentito di frequentare e
conoscere tutti i
ne della quinta genera-
ne e mi consente, perciò,
ora, di poter dare su
scuno di essi le notizie più
salienti, a me note,
vamente alla loro
nalità, alla professione
esercitata da ognuno, al
loro carattere e tempera-
mento e soprattutto, al
patrimonio - da tutti
ditato e poi trasmesso ai
propri discendenti -, di
professionisti laboriosi ed
onesti, sparsi ormai nelle
varie regioni d’Italia, ove
hanno svolto o svolgono,
per quanto riguarda in
particolare i discendenti
di mio nonno (l’On.le
Nicola Salomone) le loro
Figura 45 On. Nicola Salomone fu Francesco

1
Cfr. Benito Urago “Nicola Salomone nella storia di Stigliano e della Provincia di Basilicata tra la
fine dell’Ottocento e l’avvento del Fascismo”, Nicola Bruno Editore: «Nicola Salomone fu tra i
professionisti e politici negli anni a cavallo tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Si era assunto il
compito di gareggiare con la borghesia del luogo appartenendo alla nuova generazione. Della schie-
ra degli uomini nuovi, quando decollavano le prime iniziative di organizzazione civica, spinto da
apprezzabili ambizioni politiche incoraggiate dalla Legge elettorale Depretis. Studioso impegnato a
movimentare l’azione politica della seconda metà del secolo, mirante al riscatto delle popolazioni
locali rimaste fino allora ai margini della vita nazionale».

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

attività professionali in Napoli (i figli dei defunti zii Francesco e Luigi), in


Roma (le figlie del defunto zio Enrico), in Bologna (i figli del defunto zio
Ettore) ed in Pisticci, Matera e Taranto i numerosi miei fratelli, figli di
Alberto, pur esso da molti anni passato a miglior vita.

Vi dirò subito, per


prima cosa, che segni
distintivi e caratteristi-
ci dei Salomone, al-
meno fino alla quinta
generazione, quasi
quali emblemi araldici,
sono stati due: naso
aquilino alquanto ac-
centuato ed orecchie a
sventola.

Per fortuna, queste


caratteristiche somati-
che dei Salomone, non
si sono trasmesse in
eredità, a tutti gli o-
dierni loro discenden-
ti.

In particolare, il segno
distintivo e peculiare,
marcatamente comune
a tutti (tranne poche Figura 46 Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978

eccezioni, tra cui io) è


sempre stato e continua ad essere, l’atavica, smisurata passione per la cac-
cia, come una malattia ereditaria, trasmessa da padre in figlio, da genera-
zione a generazione.

Basti pensare che zio Ciccillo, anche lui colpito sin da giovane dal virus
della passione per l’attività venatoria, quando ormai vecchio non riusciva
più a vedere con l’occhio destro, fece apportare da un esperto armaiolo una
modifica al calcio del proprio fucile calibro 12, in maniera tale che gli si
potesse consentire, agevolmente, di prendere la mira con l’occhio sinistro,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

con il quale riusciva ancora a vedere bene e, poter così continuare ad anda-
re a caccia senza problemi.

***

Come innanzi prean-


nunciato, la presente
raccolta di “Notizie” sui
discendenti della Fami-
glia Salomone, prende
le sue mosse dalla quin-
ta generazione ed inizia,
perciò, proprio
dall’autore - il Dott.
Francesco Salomone fu
Nicola (zio Ciccillo)
che ci ha fornito le pri-
me Notizie sulla Fami-
glia Salomone in Sti-
gliano, dal Capostipite
ai suoi discendenti.

***

Dott. Francesco
Salomone fu
Figura 47 Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956)
Nicola, detto zio
“Ciccillo” (1886 - 1978)

Zio Ciccillo, così veniva familiarmente chiamato, nacque nel 1886,


dall’unione dell’ On. Nicola Salomone con la N.D. Mariannina Marazita,
sposata in prime nozze nel 1885 e deceduta nel 1886, lasciando orfano
questo suo figlio appena cinque giorni dopo la sua nascita e vedovo, un
marito, giovane professionista poco più che trentenne, che solo dopo dodi-
ci anni di vedovanza, si sposò in seconde nozze nel 1898, con la Gentil-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

donna Teresa Franchi di Pisticci, dalla quale ebbe cinque figli, tutti ma-
schi: Luigi, Enrico, Alberto (mio padre), Riccardo ed Ettore: tutti e sei
cresciuti “nella più schietta ed affettuosa convivenza”, rimasta sempre im-
mutata, anzi, accresciuta nella tarda età.

Ricordo chiaramente
come i suoi cinque fra-
telli lo trattavano, a-
vendo sempre nei di lui
confronti, un rispetto
riverenziale.

Non li ho mai visti


mancare di una visita
nella sua casa in Sti-
gliano, sia in occasione
delle festività natalizie
che di quelle pasquali, e
lui, ricambiava sempre
queste fraterne atten-
zioni con un dono spe-
ciale per ciascuno: uno
scatolone pieno di pac-
chi della rinomata pasta
di Stigliano che
all’epoca veniva prodot-
ta dall’altrettanto rino-
mato Pastificio Sarub-
bi, l’una e l’altro ormai,
da tempo non più esi-
stenti. Figura 48 Alberto Salomone fu Nicola (1903/1981)

Mai uno screzio od un


alterco vi è stato tra di loro: solo una vera, effettiva, duratura, affettuosa
fratellanza.

Ricordo, in particolare, come i loro rapporti diventavano veramente ancora


più vivi, allorché potevano incontrarsi e stare insieme per qualche tempo in
occasione delle sortite di caccia, cui tutti loro partecipavano, a volte assie-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

me anche ai cugini.
In un inverno che fu molto nevoso, ricordo, li vidi partire anzitempo, pri-
ma dell’alba, dal nostro vecchio Casino Franchi di San Gaetano in agro di
Pisticci, per una battuta di caccia tra i “pelosi” e gli acquitrini di San Basi-
lio-Mare.

Finita la battuta di
caccia, ritornarono per
il pranzo, a pomerig-
gio inoltrato, alquanto
inzaccherati ma con i
cofani delle automobi-
li ricolmi di selvaggina
acquatica, ritardando
il momento del pran-
zo con le loro discus-
sioni animate, intenti
a rimproverarsi, nono-
stante gli abbondanti
carnieri, delle occasio-
ni mancate per i colpi
andati a vuoto, con
una puntigliosa elen-
cazione del numero di
“padelle” fatte da o-
gnuno e vantando la
bontà delle marche
delle cartucce di cui
erano ricolme le ri-
spettive cartucciere ed Figura 49 Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967)
i taschini portacartuc-
ce delle giacche da caccia.

***

Ma ritorniamo a zio “Ciccillo”.

Laureato in Medicina e Chirurgia è stato, continuando la tradizione di


famiglia, ottimo medico, molto stimato e tenuto in considerazione non

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

solo dalla sua numerosa clientela ma proprio da tutta la cittadinanza di


Stigliano, ove ha esercitato la professione medica quasi sino alla sua morte,
con l’assillo ed il rammarico di vedere scomparire la Famiglia Salomone da
questo Paese, considerandosi l’ultimo dei Salomone che concludeva la sua
vita a Stigliano, e paventando che anche suo figlio Nicola, che viveva con
lui, dopo la sua morte che sentiva ormai vicina, sarebbe andato certamente
altrove.

Partecipò alla prima


guerra mondiale del
1915/18, come ufficiale
medico, sempre in prima
linea e per tutta la sua
durata: fu pluridecorato,
con tre medaglie di
bronzo, una croce di
guerra ed altre medaglie
e, ricevette numerosi
encomi.

***

Dalla Sig.ra Michelina


Mazzei, di Calvello, sua
moglie, ha avuto sei figli,
due maschi e quattro
femmine: Mariannina,
Nicola, Brigida, Dome-
nicantonio, Maria e Ga-
briella.

Di questi sei figli di zio


Ciccillo, ne sono rimasti Figura 50 Ettore Salomone fu Nicola (1908-1983)

in vita solamente tre ed


essi, sono ora, anche in età avanzata: Nicola, Domenicantonio e Gabriella.

***

Mariannina Salomone fu Francesco (1917 - 1962)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

la figlia più grande, nata nel 1917, laureata in Farmacia, e che è venuta a
mancare nel 1962, ancora nel pieno vigore dei suoi anni, all’età di 45 anni;

***

Nicola Salomone fu Francesco


il primo dei figli ma-
schi, nato nel 1919,
laureato in Matema-
tica e fisica, attual-
mente in pensione,
ha raggiunto la vene-
randa età di 88 anni,
ed ha continuato a
vivere a Stigliano, per
fugare i timori pater-
ni della scomparsa
della Famiglia da
Stigliano, sino a
qualche tempo fa, in
quanto costretto, per
l’età e le condizioni di
salute, a raggiungere
a Napoli i fratelli
superstiti, Antonio e
Gabriella, con i quali
però ritorna spesso a
Stigliano per sog-
giorni a volte brevi e,
a volte, lunghi, di
estate, oltre che in
occasione di festività Figura 51 Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967)
e nei primi di no-
vembre per il culto dei morti.

Dopo aver prestato servizio militare nel secondo conflitto mondiale, ritor-
nato a Stigliano si è dedicato all’insegnamento di matematica e fisica, trat-
tando con severità gli allievi distratti e premiando gli studiosi, con lusin-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ghieri - meritevoli apprezzamenti verbali.

Anche lui con il naso aquilino ed orecchie a sventola (emblema di fami-


glia) e, con la passione dell’arte venatoria e dei buoni cani da caccia dei
quali ha sempre avuto una cura puntigliosa.

Intelligente, scrupo-
loso
nell’insegnamento
della sua disciplina,
intransigente e con
un carattere forte,
non ha mai avuto peli
sulla lingua, non
curandosi mai di
nascondere la propria
insofferenza alle pre-
potenze di arrivisti e
sfruttatori e di nuovi
ricchi o potenti - tali
divenuti solo per
meriti politici.

Con l’avanzare degli


anni, Nicola ha an-
che acquistato un
fondicino olivetato,
in località “Cersolla”,
nelle immediate vici-
nanze di Stigliano, ed
ha perciò incomin-
ciato ad occuparsi, in
maniera lodevole,
anche di agricoltura, Figura 52 Enzo Salomone fu Luigi
curandolo appassio-
natamente, piantandovi di tutto (un vigneto e piante di frutta di ogni gene-
re) e creando in esso anche un impianto di irrigazione, studiato nei minimi
particolari e facendo ricorso, mediante un sapiente convogliamento, alla
raccolta delle acque piovane e, producendo in buona quantità, per consu-
Pag. 73 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

mo familiare, vino ed olio di ottima qualità.

Questo fondo però, se è stato per lui fonte di compiacimento per i miglio-
ramenti saputi apportare ad esso con vera perizia tecnico-agraria, con gli
invidiabili impianti fruttiferi effettuati con vera competenza in un fondici-
no di modestissima superficie, per altro verso, è però stato per lui, anche
fonte di traversie ed
inconvenienti, a causa
dei soprusi per sconfi-
namenti in suo danno
perpetrati dai proprie-
tari dei fondi finitimi,
tant’è che l’hanno
costretto a far ricorso
all’autorità giudiziaria
per difendere, con i
denti, questa modesta
sua proprietà, da lui
migliorata con lavori
di profonda trasfor-
mazione e migliora-
menti saputi apporta-
re con competenza più
che provetta, in una
zona pietrosa ed im-
pervia.

***

Brigida Salomone
fu Francesco (1920
- 1973)
Figura 53 Nicola Salomone fu Luigi (1936-1999)
nata il 1920, laureata
in Farmacia. Ha esercitato con passione questa sua professione. È morta
ancor giovane, nel 1973, lasciando nello sconforto più profondo il padre,
colpito ancora una volta negli affetti più cari, per la immatura scomparsa
di quest'altra figlia.

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Figura 54 Nicola ed Enzo Salomone fu Luigi sul Calesse alla festa di S. Leonardo.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Domenicantonio Salomone fu Francesco


(in famiglia chiamato solo Antonio), nato nel 1923. È laureato in Econo-
mia e Commercio. Ha vissuto quasi sempre a Napoli, dove ha fatto anche
una discreta fortuna, esercitando con professionalità la sua attività di
commercialista e di Revisore dei Conti.

Di lui posso dirvi ben poco, in quanto i rapporti non molto frequenti,
all’infuori dei pochi incontri con lui da me avuti come avvocato, per una
causa intentata nei confronti della Banca Popolare del Materano, risoltasi
peraltro positivamente ed a seguito di transazione stragiudiziale.

***

Maria Salomone fu Francesco (1927 - 1999)


nata nel 1927, laureata in matematica e fisica, anch’essa è venuta a mancare
prematuramente nel 1999;

***

Gabriella Salomone fu Francesco


l’ultima figlia, nata nel 1928, maestra elementare. Donna di una squisita
signorilità e, con un culto della famiglia senza limiti, dote questa ereditata
dal padre.

Vive attualmente a Napoli assieme ai fratelli Nicola ed Antonio, che assi-


ste amorevolmente e dai quali riceve altrettanta affettuosa cura.

***

Spulciando fra le tante fotografie di famiglia, conservate da mia sorella


Amalia, ho trovato tra le altre, oltre a quelle dei miei genitori e dei miei
fratelli, anche le foto di vari zii e parenti nonché una foto istantanea delle
cugine Maria e Gabriella figlie di zio Ciccillo, fatte tanti anni fa, nella no-
stra campagna di San Domenico, assieme alle mie sorelle Teresa ed Ama-
lia.
Pag. 76 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

E, proprio questo ritrovamento, nella casa di mia sorella , di molte fotogra-


fie dei “Salomone”, mi ha portato alla decisione di corredare, questa mia
raccolta di notizie, con la riproduzione di alcune di queste foto ritrovate,
perché non venga dispersa la memoria delle persone raffigurate.

***

Sino a quando zio “Ciccillo” è stato in vita (è venuto a mancare nel 1978),
anch’io, ogni qualvolta mi sono recato a Stigliano per ragioni professionali,
non ho mai mancato di andarlo a visitare e salutare, accolto sempre con
piacere ed affettuosamente.

Mi riceveva in quel salottino ove, chi entrava vedeva subito di fronte tro-
neggiare, con gran risalto, un dipinto ad olio, a tutt’altezza da terra, raffi-
gurante Sua Madre, la N.D. Mariannina Marazita.

***

L’On. Nicola Salomone fu Francesco (1855-1927)

Non ho conosciuto mio nonno, l’on.le Nicola Salomone, perché morto nel
1927 tre anni prima che nascessi, ma ho potuto, col tempo, apprezzare
appieno, con la lettura dei suoi scritti, non solo le sue doti di capacità intel-
lettuale e di professionalità di avvocato e di Notaio, ma, anche di Uomo
politico, in quanto é stato tra i primi “Meridionalisti” della Basilicata a
porre all’attenzione del Governo dell’epoca, la Questione Meridionale2.

2
Nel convegno tenutosi a Matera il 29 gennaio 2003, lo scrittore lucano, Giovanni Caserta, nel
proprio intervento intitolato «Giuseppe Zanardelli: un viaggio nella terra in cui la pazienza fu
più grande della miseria (14-30 settembre 1902)», narra la vicenda del viaggio di Zanardelli nel
territorio lucano e cita, tra gli altri, quanto fece Nicola Salomone in quell’occasione:
«… Nello stesso dibattito provinciale non si mancò, significativamente, di far riferimento polemico
anche alle conquiste coloniali e agli stanziamenti finanziari per l’Abissinia, mentre nulla si faceva
per l’Italia più povera. “Paragonateci, se volete, all’Abissinia -disse ad alta voce il consigliere Nicola
Salomone-, ma venite a spendere fra noi parte di quello che andate a spendere e forse senza profit-
to, in lontane contrade”» … «Pochi giorni dopo, il 3 ottobre, il Consiglio provinciale di Lucania-
Basilicata, riunendosi, approvava un ordine del giorno che, su proposta dello stiglianese Nicola
Salomone e del consigliere Severini rendeva omaggio, con telegramma, al Presidente, impegnandosi
ad inviargli una tela del pittore venosino Andrea Petroni, “a manifestazione -si leggeva della grati-
tudine della Provincia […] per l’opera che Egli era venuto a compiere […], con gravi sacrifici e con

Pag. 77 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Egli fu uno degli uomini politici che ebbe un ruolo importante per indurre
il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Zanardelli, al viaggio
del 1902 per rendersi conto de visu delle tristi condizioni della nostra Basi-
licata ed alla emanazione della Legge Speciale c.d. “Zanardelli”.

Figura 55 Nicola Salomone fu Alberto (a sinistra) e Ettore Salomone fu Nicola (a destra) in campagna a S. Dome-
nico

Mio nonno, l’on.le Nicola Salomone, fu ancora l’uomo politico che, alla
presenza del Re d’Italia, quale membro della Commissione del Consiglio
Provinciale di Potenza, presieduta dall’on.le Carmine Senise e della quale
facevano parte anche i Consiglieri provinciali Amodio, De Filpo e Laviano,

animo di alta solidarietà nazionale”. A stretto giro di posta, il giorno dopo, in data 4 ottobre, il
Presidente rispondeva con altro telegramma, così scrivendo al presidente Vincenzo Lichinchi: “La
dimostrazione singolare di estrema benevolenza da parte della rappresentanza di codesta generosa
Provincia, dimostrazione annunciatami col Suo odierno telegramma, mi commuove profondamen-
te. Essa è troppo largo compenso al dovere da me adempiuto; io terrò quel ricordo di Potenza, il
quale mi viene con tanta concordia dal Suo consesso rappresentativo, fra le mie più preziose memo-
rie. Ringrazio poi specialmente gli egregi consiglieri Severini e Salomone dell’affettuosa iniziativa, e
Lei, chiarissimo signor Presidente, della gentile partecipazione”». (atti del Convegno “Zanardelli e
la Basilicata. Cento anni dopo”).-

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Figura 56 Sul calesse il Giudice Libero Panetta e zio Luigi Salomone, sulla destra, in giacca e cravatta, con il figlio
Enzo.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

ebbe a leggere la relazione sulle condizioni della Basilicata, meravigliando


tutti per l’audacia e per il tono “polemico” della sua relazione.

E fu ancora lui che, nella tornata del Consiglio Provinciale dell’8 maggio
1908, ebbe a denunciare l’incuria del Governo Centrale e l’isolamento della
Basilicata dalla rete ferroviaria e stradale ed al ministro Lacava, suo conter-
raneo (di Corleto Petricara), più volte sottosegretario di Stato di diversi
Ministeri, ricordava che se “egli poteva trasportarsi sino alla sua Corleto,
in un veicolo qualsiasi”, lo doveva alle infrastrutture realizzate dal Consi-
glio Provinciale e non già al Governo Centrale.

E la sua conclusione fu lapidaria: “Fummo sempre dimenticati”!

Fu Consigliere Provinciale nel primo decennio del 1900, venne eletto De-
putato Provinciale e per parecchi anni fu Presidente della Deputazione
Provinciale (carica che oggi è equivalente a quella di Presidente della Re-
gione) e venne eletto Deputato al Parlamento per ben due Legislature.

Si laureò in Legge il 2 agosto 1877 presso la Regia Università di Napoli ed


esercitò, dapprima, la professione di Avvocato.

Venne poi, con Decreto di Umberto I° - Re D’Italia del 17 giugno 1883,


nominato Notaio con residenza nel Comune di Accettura, distretto di
Matera.

Fu ancora notaio con sede in Cirigliano e poi a Stigliano, fino a quando


andò in pensione.

Sposò in seconde nozze, la gentildonna Teresa Franchi di Pisticci, avendo


da essa cinque figli, tutti maschi: Luigi, Enrico, Alberto (mio padre), Ric-
cardo ed Ettore.

***

Vi parlerò, perciò, ora, un po’ più diffusamente, proprio di questi miei

Pag. 80 di 292
Figura 57 Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) con sua moglie Enrica Musti (1901-1968)
Famiglia Salomone dopo Stigliano

congiunti, iniziando proprio da quello a me più caro, Zio Luigi.

Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978).

Nacque a Pisticci il 27/2/1899. Sposò l’Ins. Maria Antonietta Mazzei, di


Stigliano, Maestra elementare, avendo da essa due figli, Nicola ed Enzo.

Conseguita brillantemente la laurea in Giurisprudenza, superò giovanis-


simo il Concorso Notarile.

Come Notaio, ha esercitato questa professione dando sempre, in qualsiasi


occasione, prova di una ineguagliabile capacità professionale ed una pro-
fonda e non comune preparazione, oltre che dotato di sentimenti finissimi.

Uomo brillantissimo, di intelligenza vivace, era dotato di una carica e di un


dinamismo impressionante, sempre instancabile.

Io l’ho sempre ritenuto, nell’arco di tutta la mia lunga attività professiona-


le, come mio Maestro e Modello di esempio.

Grande era la sua capacità di risolvere, all’impronta, qualsiasi questione gli


venisse prospettata dai clienti nell’esercizio della sua attività professionale
di Notaio.

Zio Luigi aveva poi una grande capacità mediatrice tra le parti, quando
doveva stipulare le convenzioni matrimoniali (i c.d. capitoli) ed i due grup-
pi, quello della sposa e quello dello sposo, si presentavano già nello studio
l’un contro l’altro armati.

Il rituale era il seguente: si presentava per primo, nello studio, il gruppo


comprendente i genitori dello sposo, lo sposo, i fratelli e le sorelle di questi,
i quali, dopo essere entrati nell’anticamera dello studio, prendevano posto
accomodandosi su uno dei divani e sulle sedie posti a ridosso di una parete
della stanza e lasciavano liberi l’altro divano e le sedie posti a ridosso
dell’altra parete. Al centro della stanza v’era poi un tavolo tondo, con sedie.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 58 Alberto Salomone fu Nicola e la moglie Enrica Musti nella casa di campagna.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Una delle donne che faceva parte del gruppo dei parenti dello sposo, aveva
sempre, tra le mani, un foglio di carta nel quale erano elencati i pezzi del
corredo e dei mobili che erano stati promessi alla sposa dai suoi genitori al
momento dello
scambio delle pro-
messe.

Passati alcuni minuti


dall’ingresso dello
sposo e dei suoi pa-
renti, si sentiva, poco
dopo e chiaramente,
il rumore dei passi
dell’altro gruppo di
persone, con la sposa
che attraversava - in
silenzio - l’atrio del
portone, saliva le
scale e giungeva
sull’uscio
dell’anticamera dello
studio.

Una volta attraversa-


ta la soglia di ingres-
so dall’anticamera, il
gruppo con la sposa
salutava i presenti
Figura 59 Enrica Musti (1901-1968)
con un “buongiorno”
all’unisono e, in silenzio, andava a prendere posto di fronte all’altro grup-
po, sedendo sul divano e sulle sedie non occupati.

Per svariati minuti, nella sala d’attesa, non si sentiva volare una mosca e
regnava il silenzio più assoluto.

Zio Luigi, che nel frattempo nello “studio” era occupato con altri clienti ai
quali stava dando lettura dell’atto appena stilato, prima di porre termine
alla lettura dell’atto, faceva una pausa e, avendo io già ultimato le mie con-
suete mansioni, mi mandava in avanscoperta nella sala d’attesa, per pren-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

dere nota, su un foglio, delle generalità complete di tutte le parti donanti e


degli sposi, dei beni (mobili e immobili) che i genitori degli sposi intende-
vano donare ai nubendi, del corredo della sposa e sua completa elencazio-
ne, dei gioielli che venivano donati alla sposa nonché l’oro ed il donativo
che lo sposo faceva alla sposa.

Al mio ingresso nella sala d’attesa si avvertiva, subito, latente e come una
cappa, lo stato di elettri-
cità e di tensione che
v’era tra le parti.

Io iniziavo il primo ap-


proccio, richiedendo
dapprima le generalità
dei genitori della sposa e
quelle della sposa.

Indi, passavo alle genera-


lità dei genitori dello
sposo ed a quelle dello
sposo.

E, fin qui, tutto scorreva


liscio.

E nulla accadeva, neppu-


re, quando richiedevo
notizie sugli immobili
che dovevano essere
donati agli sposi dai ri-
spettivi genitori.
Figura 60 da sinistra Angelo, Francesco Saverio, Luigi Salomone fu
Quando però richiedevo Alberto; Mariannina Salomone fu Francesco, Rina Maiorca, Gabriella
ai familiari della sposa Salomone fu Francesco, Amalia e Antonio Salomone fu Alberto)
l’elenco dei mobili, del
corredo nuziale e dell’oro che doveva essere dato in donazione alla sposa, la
madre di questa, che teneva fra le mani un foglio, nervosamente ne iniziava
la lettura e la elencazione.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Le “donne” della famiglia dello sposo, seguivano attentamente la elenca-


zione del corredo e dei mobili man mano che ne veniva fatta lettura, dando
segni di approvazione con la testa.

Ad un certo punto, però, alla lettura di determinati capi del corredo, che
non coincidevano con quelli “promessi” in dote, i familiari dello sposo, ed
in particolar modo le donne, puntualmente insorgevano e, alzandosi tutte
insieme, gridavano che non
erano esatti i capi indicati e
che si era venuti meno alla
promessa, accompagnando
questa loro protesta, spes-
so e volentieri, anche con
parole irripetibili.

Le donne, tutte sconvolte


ed in piedi, si agitavano, e
sembrava che da un mo-
mento all’altro stessero per
passare all’azione e menar
di mani.

Per fortuna, il tavolo ton-


do, che separava le due
parti contrapposte e liti-
ganti, faceva da “trentotte-
simo parallelo”3 e nessuno
osava superare quella linea,
pur continuando a litigare
ed a insultarsi. Figura 61 In piedi da sinistra: Gabriella e Maria Salomone fu
Francesco, Teresa e Amalia Salomone fu Alberto; seduti: Giuseppe
Io raccoglievo il foglio con Salomone fu Eugenio e Raffaele Salomone fu Alberto
i dati e le notizie che avevo
in precedenza richiesto e, quatto quatto, mi ritiravo nello studio dove zio

3
Il trentottesimo parallelo è la linea che ha segnato la divisione della penisola coreana in due na-
zioni distinte alla fine della guerra di Corea, mezzo secolo fa.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Luigi non azzardava alcun commento, perché aveva sentito e capito tutto.

In questo caso, faceva uscire da altra porta le parti che avevano già stipula-
to l’atto, faceva passare ancora un quarto d’ora e dava ai litiganti tutto il
tempo che occorreva perché si sfogassero.

Non appena avvertiva che i toni tra le parti erano diventati meno accesi e si
percepiva qualche pausa di silenzio, allora zio Luigi apriva improvvisamen-
te la porta dello studio, salutava gli sposi ed i rispettivi familiari e, come se
nulla fosse, chiama-
va a sé gli sposi e le
loro madri, dicendo
loro che quello era
un matrimonio che
non si poteva man-
dare in malora e che
tutti dovevano fare,
per gli sposi, un
piccolo sacrificio,
compreso lui che, a
fin di bene e pro
domo pacis, avrebbe
loro concesso uno
sconto sulle compe-
tenze professionali:
«…Vi faccio ri-
sparmiare!».

Era questa una pa-


rola “magica” che
metteva fine al liti-
gio.

Prendeva allora gli


sposi per le braccia,
Figura 62 Da sinistra in alto: Anna Maria Salomone fu Aberto, Teresa
spingeva le madri Salomone fu Ettore, Egle Autera. In ginocchio Antonio Salomone fu Alberto,
nello studio, invita- Francesco e Giuseppe Salomone fu Ettore.
va quindi tutti gli
altri ad entrare e si procedeva alla stesura dei “capitoli nuziali” senz’altro
Pag. 87 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

intoppo di sorta.

Zio Luigi ha esercitato l’ufficio di Notaio nella sua sede di Stigliano fino al
1963, epoca in cui chiese ed ottenne il trasferimento alla sede notarile di
Giugliano in Campania, per raggiungere i due figli Nicola ed Enzo, stabili-
tisi da tempo e permanentemente a Napoli per i loro studi, nella casa che
avevano in Napoli al Vomero ed affidati alla cura ed assistenza di una
donna di Stigliano,
persona fidatissima e
molto attaccata alla
famiglia Salomone.

Zio Luigi, poi, non


svolgeva la sua attività
professionale solo a
Stigliano, sua sede
notarile, ma veniva
richiesto per la ritenu-
ta e rinomata sua ca-
pacità professionale,
da una vastissima
clientela di molti paesi
del materano, tra cui
Pisticci, Craco, Mon-
talbano Jonico, Tursi,
Accettura, Cirigliano,
Gorgoglione ed Alia-
no, in ognuno dei
quali aveva un fiducia-
rio presso il quale si
soffermava per riceve-
re la clientela e per la
Figura 63 Da sinistra: Michelangelo Di Bello, Luigi Salomone fu Alberto,
stipula degli atti. Giuseppe Viggiani e Nicola Salomone fu Alberto.

Dalla tempra instan-


cabile, lavorava in qualsiasi ora, e questo capitava di norma, tutti i giorni.

I clienti, consci di affidarsi ad un professionista serio, capace e ben prepa-


rato, lo aspettavano ovunque, senza recriminazioni di sorta, ed anche fino

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

a tarda ora.

Per i suoi continui, quotidiani spostamenti, Zio Luigi si serviva di una


“Balilla”, avendo come autista, dapprima, per molti anni, un tal Melchior-
re, marchigiano, sta-
bilitosi da tempo a
Stigliano, dove aveva
messo su famiglia.
Dopo Melchiorre, ha
avuto come autista,
per molti anni anco-
ra, tal Rinaldi Cle-
mente di Stigliano.

Melchiorre, pur auti-


sta provetto, era pe-
rò, anche, un buon
bevitore di vino: ed
invero, in qualsiasi
paese conduceva il
Notaio, egli
nell’attesa che questi
terminasse la sua
attività di stipula di
alquanto numerosi
atti notarili, aveva il
vezzo di soffermarsi
sempre, puntualmen-
te, in una delle canti-
ne del paese, per Figura 64 In basso da sinistra: Riccardo e Alberto Salomone fu Nicola;
Raffaele e Nicola Salomone fu Alberto e Ettore Salomone fu Nicola. Alle spalle
degustare qualche compagni di caccia
litrotto di buon vino
(all’epoca, gli unici ritrovi erano soltanto le cantine e, non già, come oggi, i
bar).

Ricordo che Zio Luigi, cui non era sfuggita questa “passioncella” di Mel-
chiorre, per prevenire che costui si sbronzasse e che potessero verificarsi,
dopo il “sorseggio”, al rientro a Stigliano, incidenti stradali durante la gui-
da, aveva cercato di porvi riparo raccomandando caldamente ai cantinieri
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

di sua conoscenza e sui quali sapeva di poter fare affidamento, di non dare
a Melchiorre più di un bicchiere di vino.

Questi però, venne comunque, e non dai cantinieri, a conoscenza di questo


veto limitativo
ed allora con
una furbizia non
comune, cercò,
riuscendovi in
pieno, di raggi-
rare l’ostacolo
ricorrendo al
ben studiato
sotterfugio di
soffermarsi in
tutte le cantine
del paese, degu-
stando in cia-
scuna, così come
“imposto”, un
solo bicchiere di
vino.

In questo modo,
la parola data
dai cantinieri al
Notaio, era fatta
salva e, la bevuta
soddisfatta.

Come innanzi
detto, altro auti- Figura 65 Francesco Saverio fu Alberto e Pinuccio Romano alla Madonna del Casale
sta di zio Luigi,
dopo Melchiorre, fu Clemente Rinaldi di Stigliano, rimasto alle sue di-
pendenze sino al 1963, epoca in cui Zio Luigi si trasferì a Napoli.

Voglio ora qui ricordare che, durante l’ultimo conflitto mondiale, a zio
Luigi riusciva molto difficoltoso, per le sue esigenze professionali,

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Figura 66 Da sinistra: Enrica Musti, Francesco Saverio, Raffaele e Carmelina Cascella (di spalle), Anna Maria e
Pinuccio Panetta, Amalia. In seconda fila: Antonio, Angelo (di spalle) e Virginia Panetta, Gabriella Cascella.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

raggiungere i vari paesi con la propria automobile, in quanto scarseggiava


appunto, per motivi bellici, la benzina.

Zio Luigi, per ovviare a questo inconveniente e poter raggiungere i vari


paesi per la sua attività professionale, fece dotare la sua Balilla di una gros-
sa caldaia con accensione a legna, caricata con carbonella e carbone Koke,
sistemata ed agganciata dietro il cofano.

Clemente, che guidava l’autovettura, procedeva alle seguenti operazioni:


dapprima avviava l’accensione del motore con la poca benzina che teneva
in una piccola tanica. Effettuata l’operazione della messa in moto, azionava
una levetta che metteva in funzione la caldaia tenuta accesa con carbone e,
una volta che la stessa aveva raggiunto la giusta pressione,ingranava la
marcia e, finalmente riusciva a partire.

Questa caldaia, però, consentiva un’andatura normale ed a velocità mode-


rata, solo in pianura e nei falsi piani, mentre nelle salite, quali quelle di
Pisticci, era possibile il superamento della loro pendenza solo percorren-
dole a marcia indietro, con notevoli sforzi e torcicolli del povero autista
Clemente che doveva fare con la Balilla quasi quotidianamente tutte quelle
operazioni.

***

Alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, con l’arrivo degli Alleati nel nostro
Meridione, zio Luigi venne nominato Sindaco di Stigliano dal Governato-
rato Alleato del Materano, avendo anche frequenti contatti con un ufficia-
le americano, tal Verderame, che fu spesso suo ospite nel “Casino Franchi”
di San Gaetano in agro di Pisticci ed al quale piacevano moltissimo le rape
lesse, con poco sale e condite con un filo di olio e limone e, addirittura, gli
piaceva bere, gustandola molto, l’acqua in cui era state lessate le rape, rite-
nendola medicamentosa e salutare.

Politicamente, fu di profonda fede liberale e anche grande estimatore (co-


me tutti, del resto, in famiglia) di Francesco Saverio Nitti, Figlio di questa
nostra terra di Basilicata, per essere nato a Melfi in provincia di Potenza.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Questo Illustre Uomo politico Lucano, grande Economista e Uomo di


Stato di primo piano,
che durante il fascismo
ebbe a subire un lungo
esilio, prima in Svizzera
e poi in Francia, dopo la
caduta del fascismo e la
fine dell’ultimo conflitto
mondiale, una volta rien-
trato in Italia nel 1945,
volle fare, quasi subito,
un giro politico nella sua
Basilicata.

E difatti, il 14 maggio
1946 l’illustre Vegliardo,
fu anche a Pisticci e fu
ospite, con il suo nume-
roso seguito di amici ed
estimatori, nella nostra
antica Casa, il Palazzo
Franchi.

Qui, fu proprio zio Luigi


a dargli il benvenuto con Figura 67 Luigi Salomone fu Alberto
un brillantissimo discor-
so e Nitti, nel ringraziar-
lo dell’accoglienza e della ospitalità, volle nel suo discorso di commiato,
ricordare l’amicizia che lo aveva legato al defunto On.le Nicola Salomone,
parlamentare di fede nittiana che era stato, per lui, sempre un amico devo-
to e leale.

Per inciso, voglio qui ricordare che mia Madre, proprio il giorno prima
della visita di questo Illustre Ospite nella nostra avita “Casa Franchi”, ave-
va dato alla luce il suo nono figlio e mio Padre, in onore dell’Illustre Ve-
gliardo ospitato, volle porre a questo suo ultimo figlio il nome di Francesco
Saverio.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Superata da me, nella sessione estiva dell’anno scolastico 1947/1948 la


licenza liceale e, iscrittomi al primo anno della facoltà di Giurisprudenza,
io divenni il pupillo di Zio Luigi.

Sin da allora mi affidò la cura dello studio in Pisticci, facendomi partecipa-


re alla stesura degli atti
notarili, dapprima sotto
sua dettatura e, in un
secondo tempo, facen-
doli preparare e redige-
re direttamente da me e
di mio pugno: egli si
limitava a dare lettura
dell’atto da me predi-
sposto alle parti contra-
enti, in presenza dei
testimoni (ove necessa-
rio), sottoscrivendolo
dopo le parti ed i testi-
moni (ove richiesto e
necessario il loro inter-
vento e la loro presen-
za), dandogli così il
crisma di ufficialità
quale atto pubblico.

Quasi tutti gli atti nota-


rili stipulati a Pisticci da
Zio Luigi, dal 1948 al
1963 (e molti, anche Figura 68 Luigi Salomone fu Alberto
altrove), sono stati pre-
disposti e scritti da me. Io provvedevo anche a fare la ricerca catastale dei
beni, a richiedere e ritirare dall’Ufficio del Catasto i certificati catastali
necessari per la stipula dell’atto che si andava di volta in volta a fare.

Lasciava anche a me la cura di predisporre e redigere i ricorsi di volontaria


giurisdizione, i ricorsi di opposizione alla Commissione Mandamentale
avverso gli avvisi di accertamento che venivano notificati alle parti
dall’Ufficio del Registro di Stigliano con rettifica in aumento dei valori

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

dichiarati in atto.

Il suo desiderio è stato sempre che io, conseguita la laurea in giurispruden-


za, avessi fatto e, con una buona e seria preparazione, vinto il concorso
notarile.

Le cose, però, sono andate diversamente, in quanto la mia vocazione, pro-


fondamente sentita, era quella di fare l’avvocato civilista, così come poi è
avvenuto.

Grazie, comunque,
zio Luigi, per quel-
lo che mi hai inse-
gnato e mi hai
consentito, a mia
volta di insegnare,
nella professione
forense da me in-
trapresa, a mio
figlio Fabio che ha
seguito le mie or-
me ed è pur esso
Avvocato.

Sei stato per me,


un formidabile
Maestro di vita.

***

Nel 1949, verso la


metà del mese di
gennaio, zio Luigi,
Figura 69 Luigi e Antonio Salomone fu Alberto al cancello di S. Domenico
trovandosi nel
periodo in cui doveva portare alla verifica dell’Ispettore dell’Archivio
tarile i propri atti notarili, ebbe bisogno di aiuto per le operazioni di con-
trollo di tutti gli atti soggetti a verifica, in modo che gli stessi fossero “a
posto” e, quindi, poter evitare sanzioni pecuniarie, ove fossero state riscon-
trate delle irregolarità.

Pag. 95 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Mi portò, a tal fine, a Stigliano e, quivi soggiornai per più di un mese, col-
laborando assieme a zia Antonietta, al minuzioso controllo degli atti, già
rilegati in volumi
per annate e nu-
merati pagina per
pagina.

E, fu proprio du-
rante questo mio
soggiorno giovanile
a Stigliano, che
Zio Luigi compì
50 anni.

Egli festeggiò que-


sta importante
ricorrenza, con me
e pochi amici inti-
mi, l’Avv. Giovanni
Tucci, l’Avv. Sal-
vatore Peragine
(questi, per moltis-
simi anni, è stato
anche Presidente
della Provincia di
Matera), l’Avv.
Giuseppe Maffeo e
il sig. Rocco De
Marco, dipendente
comunale, persona
legatissima a zio Figura 70 In primo piano: Annamaria Salomone fu Alberto; in
Luigi ed alla fami- secondo piano Amalia Salomone fu Alberto e Adelaide Sangiorgio.
glia.

Dopo il lauto ed abbondante pranzo, accompagnato con molte libagioni


del buon vino di San Gaetano, giunse il momento dei discorsi augurali e,
in quell’occasione ebbi modo di apprezzare non solo la facondia, ma anche
la cultura umanistica oltre che giuridica, di zio Luigi, che mi sorprese al-
quanto, allorché nel ringraziare gli invitati degli auguri, infarcì il finalino

Pag. 96 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

del suo discorso declamando versi di quel noto poeta crepuscolare che è
stato Guido Gozzano: “Le rose che non colsi …”

Pur se da me deluso, per non aver avuto il piacere di vedermi notaio come
egli fu e desiderava che io fossi, zio Luigi, ha avuto comunque la gioia di
veder diventare tali entrambi i suoi due figli, Nicola e Enzo.

La sua morte, avvenuta nel 1978, (preceduta nel 1976, da quella di zia
Antonietta), ha lasciato in me, che più degli altri suoi nipoti gli sono stato
vicino, un vuoto incolmabile.

***

Darò ora notizie più concise, sui suoi due figli, Nicola ed Enzo.

Figura 71 Annamaria Salomone fu Alberto a cavallo di un asino. A terra Amalia Salomone fu Alberto.

***

Nicola Salomone fu Luigi (1936-1999)


Nato a Stigliano il 30 ottobre 1936, ha compiuto i suoi studi in Napoli,
laureandosi in Giurisprudenza.

Pag. 97 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Vinto il concorso notarile, ha svolto le funzioni di Notaio prima a Giu-


gliano (NA) e poi ad Ostuni (BR), dove è morto prematuramente nel
1999.

Uomo di una bontà e di una gentilezza senza limiti.

Figura 72 Nicola Salomone fu Alberto

Gli piaceva la buona tavola e, soprattutto era ghiotto di “vermicelli” conditi


con del buon ragù e apprezzava e sapeva gustare, anche il buon vino, il
“primitivo” e l’ “aleatico”, prodotto nel fondo di “San Gaetano” e maturato
nelle capaci e spaziose cantine esistenti nei sottostanti locali terranei della
casa padronale, il “casino Franchi”.

Professionalmente molto preparato: mi risulta che presso il suo studio


notarile in Ostuni, fin quando è stato in vita, si sono spesso recati molti
Pisticcesi per stipulare atti da lui.

Pag. 98 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ricordo che è stato battezzato, non come di norma accade, dopo la nasci-
ta, ma quando era già alquanto grandicello: questo perché, zio Luigi e zia
Antonietta, avevano voluto accontentare tal Monsignor Longo di Stiglia-
no, che aveva espresso il desiderio di essere lui ad officiare il battesimo e,
proprio a Pisticci, nel casino di “San Gaetano”, dove oltre al pranzo ed ai
dolci, questi era soprattutto desioso di degustare il rinomato vino (il primi-
tivo e l’aleatico), che veniva prodotto in detto fondo e che da tempo era
stato conservato, proprio per tale occasione, in due capaci damigiane da
cinquanta litri.

Figura 73 Da sinistra Nicola, Amalia e Teresa Salomone fu Alberto e Donato Di Tursi

Il battesimo venne, però, ritardato di molti anni, a causa degli impedimen-


ti, di volta in volta sopravvenuti, di detto monsignore il quale, insisteva
sempre a voler essere lui a celebrare il rito del battesimo.

Finalmente, il fatidico momento giunse ed il battesimo poté aver luogo e


venne celebrato nella chiesetta di famiglia, in San Gaetano, in una tarda

Pag. 99 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

notte, allorché il detto prelato poté, finalmente libero dai suoi impegni,
giungere al “casino” di San Gaetano per compiere entrambi i riti: quello
sacro del battesimo e, poi, quello prosaico ed epicureo, della buona mensa,
con numerose portate di buoni piatti, accompagnati dalla tanto attesa
stappatura e degustazione di ben due vetuste damigiane di liquoroso vino,
diventato con il passare degli anni un vero nettare.

Nella sua casa di Ostu-


ni, ho rivisto a distanza
di molti anni, i ritratti
ad olio dei nostri avi,
che vivente nostra non-
na Teresa, ricoprivano
le pareti del salotto
della casa avita di Sti-
gliano e che ornavano,
con altri arredi pure di
Stigliano (come le due
specchiere e un orolo-
gio in ottone dorato), il
suo salotto in Ostuni.

Non come tutti i Sa-


lomone in genere, ma
anche lui aveva nel san-
gue, la passione per la
caccia.

Infatti, ogni qualvolta


veniva in campagna, a
San Gaetano, e la cac-
cia era aperta, non di- Figura 74 Angelo Salomone fu Alberto (1937-2006)
sdegnava di prendere il
suo fucile ed unirsi agli altri per soddisfare questa atavica passione dei Sa-
lomone per l’arte venatoria.

***

Da Rosaria Ruggiero, sua moglie, ha avuto un solo figlio,

Pag. 100 di 292


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Luigi Salomone fu Nicola


nato a Napoli il 19 agosto 1970.

Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi


di Bari.

È Avvocato, oltre che


cultore della materia
presso l’Università degli
Studi di Foggia, sezione
distaccata di Bari.

Ha pubblicato diversi
volumi in materia nota-
rile, in collaborazione
con il Notaio Vincenzo
Raiola, facenti parte
della Serie “L’Attualità
del Diritto” coordinata
dal Prof. Giuseppe Cas-
sano.

Di notevole rilevanza
giuridica sono, infatti, sia
il volume edito dalla casa
Editrice Halley: “Divide-
re l’eredità”, che il volu-
me edito dalla Maggioli
“Dal preliminare alla
compravendita immobi- Figura 75 Virginia Panetta

liare”.

In questi suoi due lavori, sono state da lui affrontate, brillantemente, le


varie tematiche e soluzioni, attinenti alle problematiche affrontate in cia-
scuna delle materie trattate.

Risiede in Ostuni (BR), ove, mi risulta, svolge brillantemente e con capaci-


tà, anche attività imprenditoriale agricola.

Pag. 101 di 292


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 76 Adelaide Sangiorgio e Luigi Salomone fu Alberto

Pag. 102 di 292


Si è sposato nel gennaio 2006 con Marcella Bruno.

***

Enzo Salomone fu Luigi


Nato a Stigliano il 1 gennaio 1940, ha compiuto, come il compianto fratel-
lo Nicola, i suoi studi in Napoli, ove ha conseguito la Laurea in Giuri-
sprudenza.

Si è sposato il 28
bre 1967 con l’Avv.
la Fasanotti di Napoli
(figlia di Magistrato),
dalla quale ha avuto tre
figli: i gemelli Luigi e
Maria Antonietta e
na Maria.

Superato brillantemente
il concorso notarile,
ebbe assegnata come
prima sede, Matera,
città nella quale ha eser-
citato per vari anni.

Da Matera, a seguito di
domanda di
mento, gli venne asse-
gnata la sede notarile di
Napoli, città questa, ove
tuttora esercita, con Figura 77 In alto a sinistra: Amalia Salomone, Maria Teresa
molta competenza e D’Alessandro, Annamaria Salomone e Virginia Panetta. Carmelina
Cascella, Teresa Salomone e Filomena D’Alessandro e Donato Di Tursi
professionalità, le fun-
zioni di notaio.

Professionista intelligente e molto ben preparato, ha la stessa vivacità ed il


dinamismo che erano caratteristiche peculiari di zio Luigi, suo padre.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Anche lui, come tutti i Salomone, amante della caccia, che coltiva soprat-
tutto quando viene nel suo fondo di “San Gaetano” in agro di Pisticci, cui è
molto attaccato, soggiornando nell’antico “Casino Franchi” ivi esistente,
una volta sede estiva di questa antica Famiglia pisticcese, ormai estinta e
dalla quale pure discen-
diamo.

È vigile custode delle


memorie di famiglia.

Conserva con amorevole


cura, nel proprio studio
notarile in Napoli, tutte
le lauree conseguite da
varie generazioni dei Sa-
lomone vissuti a Stiglia-
no, a cominciare da quel-
la del Capostipite, Dott.
Francesco Salomone, del
quale ha saputo - esami-
nando la laurea da questi
conseguita nel 1783 pres-
so l’Università di Salerno
-, individuare l’esatto
paese di origine: che,
come detto, è l’odierna
Caselle in Pittari.

Ha fatto pubblicare, nel


Figura 78 Raffaele Salomone e Carmelina Cascella
settembre 2006, quale
nipote e custode delle
memorie del comune Nonno, l’On.le Nicola Salomone, il libro scritto dal
prof. Benito Urago, “Nicola Salomone nella Storia di Stigliano e della
Provincia di Basilicata tra la fine dell’Ottocento e l’Avvento del Fasci-
smo”, che fa parte della Collana “I Meridionalisti Lucani” diretta dal Dott.
Vito De Filippo - Presidente della Regione Basilicata. Questo libro muni-
to del patrocinio del Comune di Stigliano, è stato presentato dall’Autore
presso la Sala della Biblioteca Comunale di Stigliano con la partecipazione
del Presidente della Regione, alla presenza di una nutrita schiera di Salo-
Pag. 104 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

mone, venuti per l’occasione da ogni dove: Napoli, Roma, Bologna, Ostuni
e Pisticci.

Ha curato altresì la pubblicazione, con la collaborazione del prof. Benito


Urago, della “Corrispondenza del Capitano Comandante una compagnia
della Guardia Nazionale Militare nel Circondario di Matera Sr. Luigi
Franchi di Pisticci” (nostro comune avo) che ebbe un rilievo notevole nella
lotta per la repressione del brigantaggio meridionale.

***

Sui suoi tre figli non


sono in grado di fornire
se non pochissime e
vaghe notizie, dato che
le occasioni di incontro
che ho avuto con loro
sono state molto spo-
radiche.

Sui gemelli Luigi e Ma-


ria Antonietta, posso
qui riferire notizie mol-
to scarne:

Luigi Salo-
mone di Enzo
è nato a Napoli il 3
settembre 1968.

Si è Laureato in Giuri-
sprudenza, ed esercita a Figura 79 Amalia Salomone fu Alberto
Napoli la professione
di avvocato.

Vive a Napoli ed è sposato, dall’aprile 2003, con la D.ssa Valeria Del Ge-
nio.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Maria Antonietta Salomone di Enzo


è nata a Napoli il 3 settembre 1968 ed è laureata in giurisprudenza. Sposa-
ta con Vincenzo Minchiotti, ha una figlia, Carolina, nata nel 2002.

Anna Maria Salomone di Enzo


nata il 25 settembre 1969 a Napoli, ove vive.

Anche lei laureata in giurisprudenza, è coniugata con Francesco Maisto.

Ha due figli, Giuseppe, nato nel 1995 e Pier Francesco, nato nel 2002.

Figura 80 Adelaide Sangiorgio

Durante la fase di correzione di questo mio notiziario, mio cugino Enzo


mi ha fatto dono di due trattati di diritto romano realizzati da Annamaria
che ho scoperto essere una profonda studiosa e ricercatrice presso
l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Diritto
Romano e Storia della scienza romanistica, collaborando sin dal 1992 con
il professor Settimio Di Salvio. Nell’ambito di questa sua attività di ricer-
catrice, ha pubblicato varie opere e ha tenuto diverse relazioni in seminari

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

di ricerca interuniversitari. Da menzionare tra i suoi studi pubblicati: “Iu-


dicatum facere. Per una storia terminologica”, “L’actio iudicati tra cogni-
zione ed esecuzione” nonché il corposo volume “Iudicati velut obligatio.
Storia di un dovere giuridico”, opera questa, di cui Enzo mi ha fatto pre-
zioso dono. È altresì in corso di pubblicazione l’ulteriore saggio su “La
venditio donationis causa”.

***

Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956)

nacque a Pisticci nel 1901.

Laureato in Scienze Economiche e Commerciali, sposò la N.D. Iolanda


Scardaccione, di Santarcangelo (PZ), sorella del defunto Senatore Decio
Scardaccione e zia del defunto Senatore Tommaso Morlino che fu anche
Presidente del Senato e morì proprio mentre rivestiva questa alta carica.

Figura 81 Annamaria Salomone e Adelaide Sangiorgio

Per molti anni, ebbe residenza in Stigliano, ivi dirigendo, come Capo Uffi-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

cio, la locale Agenzia del Banco di Napoli: e proprio negli anni della mia
fanciullezza in cui sono stato a Stigliano.

Anche lui appassionato cacciatore, mi ha portato spesso con sé, a fare delle
passeggiate “venatorie” pomeridiane nella Foresta di Stigliano poco distan-
te dalla sua casa ove abitava e facilmente raggiungibile a piedi.

Sono stato un nipote alquanto coccolato, sia da lui che da zia Jolanda, sua
moglie, all’epoca anco-
ra senza figli.

Queste attenzioni
furono giustamente
distolte soltanto dalla
nascita della loro pri-
ma figlia: il 27 luglio
1940 infatti, nacque in
Stigliano, la loro pri-
ma figlia

Maria Teresa Sa-


lomone fu Enrico
la quale, dopo aver
compiuti gli studi
classici, ebbe a conse-
guire la laurea in Giu-
risprudenza.

Risiede a Roma e do-


po essere stata una
Dirigente del Banco di Figura 82 Francesco Saverio Salomone fu Alberto
Napoli presso la Sede
di Roma, attualmente è in pensione.

Zio Enrico, come funzionario del Banco di Napoli, venne trasferito da


Stigliano alla Sede di Potenza ove rimase, con la famiglia, per molti anni,
abitando in una palazzina del Rione Italia, dove siamo stati ospitati, per
ragioni di studio, sia io, che il nipote di Zia Iolanda, Tommaso Morlino,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 83 Da sinistra: Teresa Salomone, Alberto Salomone, Enrica Musti, Nennella Di Tursi e Peppino Silletti a
capotavola di spalle.

all’epoca giovane studente liceale, molto ben preparato e destinato, come


innanzi detto, ad un radioso avvenire politico che lo portò ad essere la
seconda carica dello Stato, come Presidente del Senato.

A Potenza, nacque il 6/10/1945 la sua seconda figlia:

Maria Salomone fu Enrico (in famiglia chiamata Mariolina).

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Laureata in Lettere, è coniugata con Aldo Santomauro e risiede a Roma.


Ha due figlie, Francesca nata nel 1975 e Valeria nata nel 1979.

***

Zio Enrico, da Potenza ottenne il trasferimento a Sora, come Direttore


della locale Succursale del Banco di Napoli.

Quivi, però, nel 1956 venne colto dal male che lo portò prematuramente
alla morte.

Alla sua morte la famiglia si trasferì a Roma e, quivi nel 1983 è venuta a
mancare, all’età di 74 anni, sua moglie, la N.D. Jolanda Scardaccione.

***

Alberto Salomone fu Nicola, mio Padre (1903-


1981)

Terzo figlio dell’On. Nicola Salomone e della N.D. Teresa Franchi, fu


mio padre Alberto.

Nacque a Stigliano, nella casa avita, il 18 aprile 1903.

Compì i suoi studi a Matera, presso il Convitto Nazionale, conseguendo il


Diploma di Ragioniere.

Per inciso, voglio qui ricordare che alle elementari ebbe come compagno di
scuola l’illustre studioso stiglianese, Padre Vincenzo Cilento, dell’ordine
religioso dei Barnabiti, il quale divenuto preso l’abito talare. venne destina-
to a Napoli al Collegio Bianchi dei Padri Barnabiti, ove rimase per diversi
anni come professore di Filosofia e del quale fu Rettore dal 1937 al 1944 e
dal 1949 al 1961: grande amico di Benedetto Croce e profondo studioso
del filosofo Plotino sul quale ha incentrato la maggior parte delle sue opere
filosofiche, di circa 120 volumi, scritte e fatte pubblicare dal grande filoso-
fo Benedetto Croce suo amico tramite la Casa Editrice Laterza di Bari.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 84 Alberto Salomone fu Nicola (1903 - 1981)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Dopo aver conseguito il Diploma di Ragioniere, mio padre prestò servizio


militare e frequentò, nel 1924/25 da allievo Ufficiale, la Scuola Militare
Allievi Ufficiali di Complemento di Chieti.

Cessato il servizio militare, venne assunto nel 1926, come impiegato, nella
Banca Commerciale Italiana - Filiale di Barletta.

Non ho mai saputo il perché ed il percome, dalla Banca Commerciale Ita-


liana sia poi passato alle
dipendenze del Banco di
Napoli, prestando servi-
zio come impiegato,
sempre a Barletta, presso
la Succursale di questo
Istituto bancario, ove
rimase per alcuni anni.

Quivi, divenne molto


amico del collega Giu-
seppe Musti, come lui
cacciatore accanito.

Frequentando la casa di
questo suo collega di
ufficio, ebbe ad incon-
trarne la sorella Enrica,
della quale si innamorò e
che, poco dopo, divenne
sua sposa.

A Barletta, nacquero, i
primi suoi quattro figli:
Figura 85 Alberto Salomone fu Nicola in ufficio al Banco di Napoli

nel 1929, Nicola;

nel 1930, io Luigi (chiamato in famiglia Gino);

e, nel 1933, le gemelle Amalia e Teresa.

Dopo la nascita delle gemelle, ottenne il trasferimento dalla Succursale del


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Banco di Napoli di Barlet-


ta alla Filiale di Pisticci,
ove si trasferì con tutta la
famiglia, andando ad abi-
tare in un appartamento
della casa materna, il Pa-
lazzo Franchi, sito nel
rione “Terravecchia” di
questo paese, ove poi sono
nati gli altri cinque figli:

nel 1936, Raffaele (a que-


sto figlio venne dato lo
stesso nome del fratello di
mia madre, il tenente Raf-
faele Musti4)

Nel 1937, Angelo Anto-


nio;

Nel 1940 Antonio, (nome


che volle dargli mia Ma-
dre, che era devotissima di Figura 86 Lapide commemorativa del Tenente Raffaele Musti a
S. Antonio da Padova); Barletta

4
Il Tenente Raffaele Musti del Reparto Coloniale comandava in Somalia alcune truppe coloniali,
chiamate dubat e si distinse per coraggio e prontezza di spirito nello scontro di Ual-Ual Uander.
Con grande valore guidò i suoi uomini contro gli attacchi dei soldati abissini che intendevano
occupare Ual-Ual e li riuscì a sconfiggere meritando sul campo di battaglia la sua prima Medaglia
d'Argento al Valore Militare. Il Tenente Musti prese parte, successivamente, alla Guerra Italo-
Etiopica e si distinse ad Hamanlei dove l'11 novembre 1935 morì da eroe al comando dei suoi
fedeli dubat. Raffaele Musti morendo sul campo di battaglia ottenne la seconda Medaglia d'Argen-
to al Valor Militare, assegnatagli questa volta "alla memoria". La battaglia di Hamanlei venne raffi-
gurata sulla prima pagina a colori, della Domenica del Corriere da quel famoso disegnatore che fu
Walter Molino che, rappresentò questo giovane Ufficiale, in divisa coloniale, in piedi e con la
rivoltella in pugno, tutto proteso alla difesa eroica del fortino, sino all’estremo sacrificio della pro-
pria vita, per il quale venne concessa dal Ministro della Guerra, post mortem, la Medaglia
d’Argento al Valore Militare e, ancora, dalla sua città natale, Barletta, intitolata in Sua memoria,
una via cittadina ed una scuola elementare).

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Nel 1943 Anna Maria;

Nel 1946, e per ultimo, il nono figlio, Francesco Saverio, cui venne dato
questo nome in onore di S.E. Francesco Saverio Nitti, ospite nella nostra
Casa di famiglia (Palazzo Franchi), proprio il giorno dopo la sua nascita.

Prestando servizio presso l’Agenzia del Banco di Napoli di Pisticci, mio


padre Alberto, ha qui percorso, quasi tutta la sua carriera bancaria, diri-
gendo per moltissimi anni questa Agenzia, prima come Capo Ufficio e, poi
da Funzionario di Direzione.

Figura 87 Ten. Raffaele Musti, primo da destra, con altri ufficiali.

***

A questo Istituto bancario ed in particolare, proprio dirigendo l’Agenzia di


Pisticci, egli ha dato, per tutta la sua vita, la dedizione più completa.

Basti pensare che, il più delle volte, tornava a casa dall’ufficio anche a tarda
sera, perché aveva dovuto coadiuvare il Cassiere e l’Impiegato addetto allo
Sportello Riscontro, alla chiusura serale di tutte le operazioni bancarie,
perché dovevano sempre quadrare i conti tra Cassa e Riscontro: all’epoca,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

le operazioni bancarie venivano compiute non con i computer, come si fa


oggi, ma venivano tutte fatte e scritte a mano, il che comportava obbligato-
riamente, alla chiusura serale, il controllo tra le operazioni di Cassa e quel-
le risultanti dalle ricevute fatte dallo sportello del Riscontro, in base alle
quali il Cassiere aveva fatto, di volta in volta, le singole operazioni di cassa.

Non vi dico poi le nottate che passava in Ufficio con gli impiegati a fine
d’anno: periodo questo in cui andavano aggiornati sulle schede di ogni
libretto di deposito, al portatore o nominativi, gli interessi bancari, ed an-
davano altresì compiute le ordinarie operazioni quotidiane di controllo,
nonché completate e controllate le numerose pratiche annuali di fido ed
istruite le ultime nuove.

Mio padre, quand’ero studente liceale ed anche da studente universitario,


moltissime volte mi ha portato con sé in Ufficio per essere aiutato proprio
in quelle fatidiche operazioni di fine anno, per l’ aggiornamento degli inte-
ressi che bisognava riportare su ciascuna scheda dei numerosissimi libretti
di deposito: adempimento questo cui provvedevano fino a tardi, ogni anno,
tutti gli impiegati.

Come Direttore del Banco di Napoli di Pisticci, ha goduto sempre della


stima, non solo degli impiegati avuti per anni alle sue dipendenze e della
numerosa clientela di questo antico Istituto bancario, ma della intera cit-
tadinanza e, ciò non solo per le sue doti di professionalità dimostrate
nell’espletamento del suo ufficio di funzionario dirigente, dell’agenzia del
Banco di Napoli di Pisticci, ma anche per la carica di simpatia, di rispetto
e di umanità che aveva sempre saputo suscitare in tutte le persone, senza
alcuna distinzione di censo o di grado.

***

Dopo la sua morte mi è stato riferito, da più di uno che lo ricordava con
ammirazione, che quand’era Direttore dell’agenzia del Banco di Napoli di
Pisticci, più di qualche volta aveva aiutato persone che non erano in grado,
temporaneamente, di pagare alla scadenza cambiali di pur minimo impor-
to, anticipando di tasca propria quanto dovuto e che, quanto anticipato, gli
era stato sempre restituito dal beneficiato, con sincera gratitudine e mani-
festazioni di profonda stima.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 88 Foto di gruppo della Classe III Liceo Duni di Matera. Da sinistra: Rocco Grieco, Angelo Salomone fu
Alberto, Eugenio Basile, Pietro Esposito, Pietro Laviola, Luciano Plati.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Amante, come tutti i Salomone, della caccia, dedicava all’attività venatoria


quasi tutte le domeniche, in compagnia quasi sempre di due suoi fedelis-
simi, Giacobbe (Giacomo Vitelli - che utilizzava spesso come operaio nel
proprio fondo in località S. Domenico) e Antonio Marra, bidello del Cir-
colo Cacciatori, di cui mio padre è stato per moltissimi anni Presidente.

Figura 89 Virginia Panetta

Alla mattina, si svegliava e svegliava tutti verso le sette, sorseggiando per


prima cosa, la quotidiana tazzina di caffè tostato e fatto con la caffettiera
“napoletana”: e, proprio per farsi il caffè con la caffettiera napoletana, gli
capitò un giorno, che questa scoppiasse facendolo cadere per terra, sì che
gli si fratturò il femore e venne ricoverato a Grottaglie, ove lo ebbe in cura
il Dott. Leone (Puccetto) di Pisticci che, poi, morì in un sinistro stradale.

Usciva di casa, verso le sette e trenta, per raggiungere puntualmente

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

l’ufficio, salutando moglie e figli con un “ciao, ci rivediamo a pranzo”, men-


tre la numerosa figliolanza, prima di recarsi a scuola, faceva un’abbondante
colazione con pane e marmellata (venivano comprate vasi di confetture da
cinque chili), accompagnata da abbondanti tazze di latte “genuino” di
mucca appena munto.

Figura 90 Angelo Salomone fu Alberto (1937-2006) Natale a casa dell’Ing. Michele Leone.

Nei giorni feriali, per la famiglia v’era poi, quotidianamente, sempre un


piccolo spazio di tempo nelle pause pranzo, durante le quali tutti facevano
un gran vociare a tavola, che cessava, come per incanto, in quella mezz’ora
che lui si riservava, per il quotidiano sonnellino pomeridiano, sia d’inverno
che di estate.

Ogni sera, all’uscita dall’ufficio, si fermava al Circolo dei Cacciatori, di cui


è stato per lunghissimi anni presidente, facendo una partita a carte (scopa
o tressette), quasi sempre, con giocatori che erano, poi, i suoi più fedeli
amici di caccia.

Dopo la partitina a carte al Circolo dei Cacciatori, rientrava a casa ed il suo

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tempo allora era tutto dedicato alla famiglia, chiedendo a tutti di tutto e,
ogni qualvolta veniva a conoscenza di qualche marachella compiuta da uno
qualsiasi dei figli - peraltro tenutagli nascosta da mia Madre per troppo
amore e condiscendenza -, bastava un suo sguardo corrucciato, per mettere
in riga tutti e non solo l’autore della marachella.

Figura 91 Raffaele Salomone fu Alberto e Carmelina Cascella

Ricordo ancora quello che accadde in quel giorno d’estate in cui io e mio
fratello Nicola, assieme a Pinuccio Valente (suo padre Luigi era un figlio
naturale di zio Peppe Franchi, fratello di mia nonna paterna), avventata-
mente scendemmo da casa nostra (Palazzo Franchi) sita in Terravecchia
sino al fiume Basento, distante circa un nove chilometri, avventurandoci in
un punto del fiume che era pericolosissimo attraversare, per i mulinelli che
si venivano in esso a formare ed i cui vortici erano tali da risucchiare le
persone che vi si avventuravano, con grave pericolo della vita.

Ebbene, quando alla sera, siamo tornati tutti e tre a casa nostra, l’ira di mio
padre non ha avuto limiti.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Arrabbiato com’era, ci attendeva con uno staffile di cuoio in mano, perché


voleva sferzare e punire tutti e tre “noi colpevoli” che, per sfuggire alla pu-
nizione, scappavamo attorno al tavolo da pranzo, sul quale, poi, finì di
cadere con tale violenza - tale da scheggiarlo - la staffilata a noi diretta e
che venne evitata,
solo perché, la zia di
Pinuccio Valente,
che era presente,
aveva cercato di bloc-
care mio padre per-
ché non ci facesse
male.

All’infuori di questo
episodio, non ho mai
più visto mio padre
arrabbiarsi, come in
quel giorno, con nes-
suno di noi suoi figli.

Altro pregio di mio


padre era il suo co-
stante ed impeccabile
modo di comportarsi
con mia Madre: mai
una lite tra di loro o
un rimprovero.

Essa è stata, poi, per


Figura 92 Nicola Salomone fu Alberto nella casa di Pisticci
tutti noi suoi figli,
Madre dolce, rigorosa e, soprattutto giusta.

E, non poteva succedere diversamente, perché mia Madre era una donna
meravigliosa, di una bontà senza limiti, che ha saputo crescere ed educare,
in tempi pur difficili, (si era proprio ai tempi dello scoppio della seconda
guerra mondiale), una famiglia numerosa di ben nove figli, cui non ha mai
fatto mancare niente, sapendo anche in periodo di magra non far mai
mancare sul desco pane bianco fatto con farina di grano e pasta fatta in
casa (orecchiette, tagliatelle, cavatelli, “strascinate” e maccheroni ai ferri)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

conditi con ottimo sugo di pomodoro: all’epoca, infatti, la salsa, come altre
confetture, si usava farle in casa.

Quanto alla carne, questa non mancava quasi mai, in quanto le sortite di
caccia di mio padre, rifornivano la dispensa di ottima ed abbandonante
cacciagione (lepri, pernici, quaglie, uccelletti, ricci, istrici), che veniva messa
a frollare in una stanza della casa molto gelida, quasi un frigorifero, in
quanto esposta a tramontana.

Figura 93 Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio, Terssa, Annamaria e Antonio Salomone fu Alberto nella campa-
gna di S. Domenico

Senza dire che, ogni anno, si usava uccidere nella stalla grande di casa in
Terravecchia un maiale ed alla sua macellazione provvedeva sempre lo
stesso macellaio, tal Giuseppe Scazzariello, da tutti chiamato “Masano”,
aiutato in questa “cruenta operazione” da un suo aiutante e da noi ragazzi
più grandi che dovevamo tenere immobilizzato il maiale per le gambe, sino
a quando non spirava.

Del maiale ucciso non si buttava nulla, in quanto da esso, si ricavavano


quadroni di lardo, pezzi di pancetta stesa ed arrotolata ricoperti di sale,
pepe e peperoncino piccante, la carne tagliata a coltello con la quale si face-
va il salame (salsicce e soppressate) e che veniva condita con sale e spezie

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

(pepe e peperoncino), la testa dalla quale, bollita, si faceva la “gelatina”, la


“ncandarata” fatta con pezzi di cotenna, con le zampe e le orecchie, che
venivano messi sotto sale e conservati in una “capasa” di terracotta, la su-
gna (parte del grasso che veniva messo a sciogliere sul fuoco in un tegame e
che, una volta sciolto, veniva versato nella vescica lavata dello stesso maiale
ucciso e, ancora le “fritt’le”, pezzi di lardo e di carne più grassa che fatti
friggere in una padella, venivano poi utilizzati mettendoli nell’impasto del
“calzone al forno”.

Figura 94 Adelaide Sangiorgio, Antonio Salomone fu Alberto, Virginia Panetta e Annamaria Salomone (di spalle)

Senza dire che lo stesso “Masano”, provvedeva anche, il giorno successivo


alla macellazione, al taglio delle costate, del fegato, del cuore e dei polmoni,
ricavandone diverse porzioni che, in parte erano destinate al consumo
familiare ed in parte per darle a parenti ed amici, i quali, a loro volta, ri-
cambiavano, quando erano loro ad uccidere il maiale.

Il sangue del maiale, poi, veniva subito raccolto in un grande e capace pen-
tolone di rame e con esso, le donne di casa facevano il “sanguinaccio”.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 95 Angelo Salomone, Virginia Panetta, Adelaide Sangiorgio e Luigi Salomone

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 96 Luigi Salomone e Adelaide Sangiorgio il giorno delle nozze (27 giugno 1964)

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***

Devo dire ancora che non ho mai visto mio padre lamentarsi del pranzo
che mia madre quotidianamente preparava per tutti: del resto, non poteva
succedere, perché, da buona pugliese, essa sapeva cucinare benissimo.

Preparava sempre ed in ogni occasione, lauti succulenti pranzi, ricchi di


gustosi e sfiziosi manicaretti, graditi dai numerosi commensali che non
eravamo solo noi, perché, il più delle volte, anche i fratelli di mio padre
erano nostri ospiti.

Infatti, Zio Riccardo, scapolo, era quotidiano nostro commensale, pur


vivendo in un proprio indipendente appartamento contiguo.

Figura 97 Matrimonio Luigi Salomone e Adelaide Sangiorgio, con la famiglia Salomone Alberto al completo, con
l’eccezione di Antonio che era assente.

Altro ospite, settimanalmente frequente, era pure zio Luigi assieme al


proprio autista (Melchiorre prima e Clemente dopo), nei giorni in cui
veniva a Pisticci per la stipula di atti notarili.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Altrettanto dicasi pure di Zio Ettorino, quando da Bologna scendeva a


Pisticci, nel periodo invernale della “caccia” alle pernici stanziali che si an-
nidavano solo nei calanchi sotto il cimitero, in compagnia di un suo amico
cacciatore, non ricordo bene se di Roma o di Bologna, tal Longoni, perso-
na squisitissima al quale piaceva soprattutto, dopo pranzo o dopo cena,
soffermarsi con tutti noi altri commensali, davanti al caminetto acceso
nella sala da pranzo, parlando delle “loro” avventure di caccia.
Questo sig. Longoni, che era proprietario di una profumeria, era solito,
quasi per sdebitarsi della nostra ospitalità e della cordialità con cui veniva
accolto, regalare a tutti e in grande quantità, articoli di profumeria di ogni
specie.

Figura 98 Raffaele Salomone e Carmelina Cascella, Amalia e Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio, Angelo Salo-
mone e Virginia Panetta.

***

Ritornando a mio padre, debbo dire che nei giorni festivi (domeniche,
Natale, Pasqua ed altre festività), la mattinata era sacrosantamente da lui
dedicata alla “caccia” (culto che, poi ha inculcato anche alla maggior parte
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

dei suoi figli ed anche ad alcuni dei nipoti), in compagnia dei suoi fedelis-
simi amici, soprattutto “Giacobbe” ed Antonio Marra e, in alcune occasio-
ni, con i fratelli ed a volte anche con i cugini, per delle lunghe prestabilite
sortite di caccia.

Ha tenuto sempre buoni cani da caccia (segugi, bracchi, setter e spinoni),


accuditi e trattati con cura, nel canile di campagna o in quello di Pisticci.

Oltre alla caccia, mio padre è sempre stato attaccatissimo al proprio fondo
“San Domenico”, destinato a culture varie (oliveto, vigneto, orto-agrumeto
e pascolo) e, per la cui coltivazione ha sempre tenuto un salariato fisso e,
questo fondo, pur se con molto dispendio di danaro, ha sempre dato buoni
ed abbondanti frutti ed è stato da lui sempre tenuto “in ordine”.

Figura 99 Francesco Pelazza, Antonio Boccone, Titino Di Tursi, Teresa Salomone, Egle Autera, Amalia Salomone,
Pietro Esposito e, all’estrema destra, il giudice Alfonso Malinconico.

Mio padre, intorno all’anno 1970, venne trasferito, come funzionario di


direzione, dalla Filiale del Banco di Napoli di Pisticci alla Succursale di
Matera.

In questa città, si trasferì infatti con parte della famiglia, prendendo in

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

locazione un appartamento del Palazzo Malvezzi in via XX Settembre.

Quivi, le mie sorelle Teresa ed Amalia, a turno, ebbero cura di lui e dei
fratelli Raffaele, Angelo, Antonio ed Anna Maria, all’epoca studenti che
frequentavano, i primi tre, il liceo “Duni”, mentre Anna Maria frequentava
il Magistrale presso il Convitto “S. Anna”.

Questa seconda casa di mio Padre in Matera, veniva poi frequentata assi-
duamente da tutti gli amici dei miei fratelli, tutti pisticcesi e loro compagni
di scuola.

Tra questi, i più intimi erano: Luciano Plati, Pietro Esposito, Pietro La-
viola, Eugenio Basile, Rocco Grieco, Pio Plati, Luigi Vitelli ed altri.

Con tutti costoro io ho, poi, intrattenuto sempre rapporti di fraterna ami-
cizia, soprattutto con Luciano Plati (deceduto prematuramente, ma che
ho sempre considerato come un altro fratello), con Pietro Esposito e, per
ragioni professionali, con Rocco Grieco, avvocato come me, ma dedito
spassionatamente solo alla politica attiva.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 100 Annamaria, Teresa e Amalia Salomone fu Alberto.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 101 Amalia Salomone, Egle Autera, Adelaide Sangiorgio, Luigi Salomone, Carmelina Cascella, Pietro
Esposito, Antonio Boccone, Lorenzo Cifuni e Mario D’Angella.

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Figura 102 Teresa Salomone e Donato (Titino) Di Tursi.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 103 Virgina Panetta e Angelo Salomone.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 104 Virgina Panetta, Angelo Salomone e Enrichetta Musti.

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Come ho detto innanzi, tutti questi “amici pisticcesi”, erano soliti frequen-
tare la nostra casa in Matera.

Ed infatti essi, quasi quotidianamente, prima di recarsi al liceo Duni che


frequentavano assieme ai miei fratelli, passavano prima da casa nostra e, il
più delle volte, nell’attesa, non disdegnavano di fare una seconda colazione
con i “lampascioni” cucinati in abbondanza con peperoncino piccante la
sera prima per la
cena, e che venivano
da essi mangiati, “di
prima mattina”, con
vorace noncuranza,
per “caricarsi”, sca-
ricandosi poi con
aria soft, in aula,
durante le ore di
lezione.

Ricordo che,
prio in quegli anni,
cadde su Matera
una abbondante
nevicata e, in tale
occasione, mio fra-
tello Angelo, con gli
amici Luciano Plati,
Pietro Esposito ed
Eugenio Basile, si
recarono in via
sarelli, nella pensio-
ne in cui abitavano,
per prendere una
bottiglia di “Amaro
Figura 105 Pinuccio Panetta, Luigi e Raffaele Salomone fu Alberto.
Lucano” con
l’intento di berla
assieme, nella nostra casa in via XX Settembre.

La bottiglia era tenuta, strettamente “in consegna”, da mio fratello Angelo.


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ora accadde che, nel percorrere la ripida discesa di via Passarelli, Angelo,
che tra l’altro era anche il più alto di tutti, scivolò e, nel cadere, la sua pri-
ma preoccupazione fu quella di salvare la bottiglia che lanciò in aria, gri-
dando a squarciagola: «La bottiglia: salvatela!»

E, mentre lui scivolava, lungo disteso, sulla strada coperta di neve, si vide
allora un groviglio di
mani tendersi,
all’unisono, verso la
bottiglia di Amaro
Lucano che fu final-
mente presa: non ri-
cordo da chi.

Quel che è certo è che


l’ambito “trofeo” fu
salvo.

L’esultanza del salva-


taggio però, durò solo
pochi attimi perché la
bottiglia di Amaro
Lucano sfuggì nuova-
mente e la combricco-
la rimase con l’amaro
in bocca.

***

E, fu proprio nel peri-


odo di permanenza di
mio padre a Matera,
che io, allora studente Figura 106 Adelaide Sangiorgio.
universitario fuori
corso, soffermandomi
a casa, venni invitato in una fredda serata invernale, dai miei fratelli -
all’epoca studenti liceali - e da questi loro amici e compagni di scuola, tutti
pisticcesi, ad uscire con loro per andare ad una festa danzante in casa di
loro amici (Maria, Rosanna e Nicola Zagaria), e qui ebbi l’occasione di

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

incontrare la donna, che poi è divenuta mia moglie.

***

Completati i miei fratelli i loro studi a Matera, mio padre ottenne nuova-
mente il trasferimen-
to a Pisticci, sempre
come direttore della
locale Agenzia del
Banco di Napoli,
carica questa che ha
rivestito sino a quan-
do non è andato in
pensione.

All’atto del sua messa


in pensione il Banco
di Napoli, memore
della dedizione e
degli anni di servizio
prestati da questo
suo Funzionario alle
dipendenze
dell’Istituto, lo insi-
gnì di Medaglia
d’Oro.

Perduta la sua com-


pagna nel 1968, mio
padre, da pensionato,
ha continuato per il Figura 107 Alberto Salomone fu Nicola con i nipoti Alberto e Fabio Salomone
resto della sua vita a di Luigi
coltivare quelli che
erano stati sempre i suoi interessi particolari e cioè la dedizione al fondo di
San Domenico e la passione per la caccia.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Sono poi indimenticabili le “riunioni di famiglia” nella casa paterna a Na-


tale ed a Pasqua.

Lo stare a tavola, tra nostro padre, noi nove figli, sei nuore e due generi ed
una folta schiera di ben 19 nipoti era come vivere per un giorno nella torre
di Babele: tale era il
chiasso, che non si
capiva più niente.

Con il passare degli


anni, aumentati gli
acciacchi per la vec-
chiaia, è stato assi-
stito amorevolmen-
te da tutti i figli, ma
in particolar modo
da Amalia che ha
vissuto con lui fino
alla sua morte e da
Antonio, che essen-
do medico, gli ha
prestato con filiale
attenzione tutte le
cure necessarie.

È morto a Pisticci il
20 giugno 1981,
lasciando in tutti
noi un vuoto incol-
mabile.

Ai suoi funerali, per Figura 108 Luigi Salomone fu Alberto.


la stima e la consi-
derazione di cui aveva sempre goduto in vita, partecipò una marea di gente.

***

Come innanzi detto, dalla sua sposa e compagna di vita , mia padre Alber-
to ha avuto nove figli, sei maschi e tre femmine.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Mi soffermerò perciò qui, a dare brevi o lunghe notizie, ma comunque


sufficienti, su ognuno di essi, incominciando dal più grande, Nicola.

Nicola Salomone fu Alberto

è il figlio primogenito, nato a Barletta il 19 gennaio 1929.

Da piccolo era una


vera peste.

Distruggeva tutto e
di tutto: dove arri-
vavano le sue mani,
arrivava la distru-
zione.

Ha frequentato i
tre anni di liceo,
assieme a me, da
convittore,
all’Istituto “Denza”,
retto dai Padri
Barnabiti ed ubica-
to in Napoli a Po-
sillipo Capo, in una
delle più belle zone
di questa città.

Quivi ha consegui-
to la licenza liceale,
avendo come com-
pagni di corso, tra Figura 109 Adelaide Sangiorgio e Virginia Panetta (in dolce attesa
gli altri, Enrico dei rispettivi primogeniti), sullo sfondo Alberto Salomone fu Nicola, Annamaria e
Amalia Salomone
Montesano di Pi-
sticci, Bernardo Tosti di Salandra, Pietro Leone e Renato Vitelli pure di
Pisticci, con i quali è rimasto sempre in rapporti di fraterna amicizia.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Si è laureato in giurisprudenza, assieme a me, nello stesso giorno, il 16


novembre 1959, presso la Università degli Studi di Bari.

Dopo essere stato iscritto per un breve periodo nell’albo dei praticanti
procuratori presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori
del Tribunale di Matera, sostenne a Napoli, superandolo brillantemente,
l’esame di Abilitazione all’insegnamento di materie giuridiche.

Come docente di materie giuridiche, ha perciò rinunciato alla professione


forense e dedicato tutta la sua attività professionale a tale insegnamento,
sino al pensionamento.

Ha insegnato materie giuridiche prima all’Istituto Tecnico Professionale


di Policoro, poi a quello di Matera e, per ultimo, a quello di Taranto, città
in cui si è fermato definitivamente con la famiglia e dove tuttora vive e
risiede.

È sempre stato un tipo molto gioviale e sapeva, con il suo carattere, accat-
tivarsi sempre delle buone amicizie, anche in considerazione della sua se-
rietà.

Da giovane passava ore, davanti allo specchio di casa, per sistemarsi i suoi
capelli lisci, con colpi di pettine e unzioni con brillantina “Linetti” e, pun-
tualmente, ogni volta si arrabbiava perché non gli venivano mai uniforme-
mente lisci.

Nonostante tutti gli sforzi, in essi si formava quasi sempre una crepa: ed
erano allora salti di rabbia e volava, allora, dalla sua bocca, anche qualche
“San Rocco!”.

Sposatosi con Sandra Zacchei, professoressa di educazione fisica, ha da


essa avuto tre figli: Alberto, Enrica e Mario.

Alberto Salomone di Nicola


dai cugini chiamato “Scipione”, è nato a Taranto nel 1970.

Dopo aver conseguito la licenza liceale ed essersi iscritto all’Università di


Napoli, ha subito abbandonato gli studi, per andare a vivere a Reggio Emi-
lia, ove lavora in un fabbrica di cui sua madre Sandra è anche una dei soci.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 110 Enrica Musti e Amalia Salomone fu Alberto con i nipotini Alberto bruno di Angelo e Alberto biondo di
Gino.

Da Francesca Lopez ha avuto di recente, in questi ultimi giorni, dicembre


2007 un figlio che ha chiamato Stefano.

Enrica Salomone di Nicola


è nata nel 1967 a Taranto, insegnante di Educazione Fisica per aver fre-
quentato l’ISEF e conseguito il Diploma in tale disciplina, attualmente è
insegnante di sostegno per disabili.

Sposatasi con Sandro Mandese, ha due figli Anna, nata nel 1997, e Fran-
cesco nel 2001, che sono la gioia di nonno Nicola che stravede per loro.

Mario Salomone di Nicola


è nato a Taranto nel 1972 ed dopo aver conseguito un diploma di scuola
superiore, si è trasferito da poco a Bologna.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Figura 111 Francesco Saverio e Alberto “biondo” di Luigi, Amalia e Alberto “bruno” fu Angelo.

***

Io, Luigi Salomone fu Alberto (in famiglia chiamato Gino).


Figlio secondogenito di Alberto Salomone ed Enrica Musti, sono nato a
Barletta il 19 ottobre 1930.

Parlarvi di me, è davvero un compito alquanto gravoso.

Pur tuttavia, nello scrivere su di me, in questo opuscoletto, cercherò di


limitarmi, il più possibile ad una schematica narrazione dei fatti e dei mo-
menti che hanno inciso nella mia esistenza.

Sugli anni della mia fanciullezza, ho dato alcuni cenni innanzi, quando ho
parlato dei più stretti congiunti (i miei genitori ed i miei zii).
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 112 Antonietta Mazzei e Luigi Salomone fu Nicola

Ho frequentato il liceo classico a Napoli, presso l’Istituto “Denza” dei Pa-


dri Barnabiti, quale “convittore” in detto Collegio, sito a Posillipo Capo, in
una delle più belle zone di Napoli, assieme a mio fratello Nicola, dove
entrambi abbiamo conseguito, prima io e l’anno successivo Nicola, ed an-
che brillantemente, la licenza liceale.

In occasione del conseguimento della licenza liceale, zio Ettorino, fratello


di mio padre, volle farmi dono di un fucile, “calibro 36” ad una canna, che
si caricava con piccole cartucce e, addirittura, mi fece dono, anche del por-
to d’armi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 113 Classe III Liceo Denza – Posillipo Capo, Napoli. Terzo da sinistra in alto: Luigi Salomone fu Alberto;
settimo da sinistra Nicola Salomone fu Alberto.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Con questo fucile sono andato a caccia due sole volte, non essendo mai
divenuto io un cultore di “Diana”, anzi ero del tutto negato all’arte venato-
ria: con forte delusione, postuma, di zio Ettorino.

Dopo la detta brevissima esperienza venatoria, fattami fare nei calanchi del
nostro fondo di “San Domenico”, non ho più toccato il fucile regalatomi
da zio Ettorino e che, rimasto nello stipetto ove venivano custodite e chiu-
se tutte le armi, è stato poi
fatto proprio da uno dei
miei fratelli.

In quello stipetto, ricordo,


venivano tenute, tra le varie
armi, un archibugio arabo
ad avancarica con il calcio
tempestato di madreperla
(quest’arma venne, poi,
regalata da mio padre, ad
un certo Campisi, Diretto-
re Centrale del Banco di
Napoli), un trombone ad
avancarica ed a canna moz-
za, due fioretti con relative
maschere, alcune baionette
di fucili della Guardia Na-
zionale, di cui il nonno e lo
zio materno di mio padre
(Luigi e Nicola Franchi)
erano stati capitani dopo
l’Unità d’Italia ed un ba-
stone animato che riporta- Figura 114 Alberto “bruno” Salomone fu Angelo.

va sulla lama il motto (non


sono in grado di dire se fosse proprio quello della Famiglia Franchi) che, se
non ricordo male era stato così inciso (“unos Dios, una lej, un rej”), una
rivoltella a tamburo “Colt” a sei colpi, e numerosi moderni fucili calibro 12
e calibro 16.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Studente liceale, mi scoprii poeta ed anche scrittore di alcune novelle.

Scrissi moltissime poesie, raccolte in alcuni quaderni.

Franco Onorati,
all’epoca giovanis-
simo avvocato e fine
dicitore, si è più
volte dilettato a
leggerle, in occasio-
ne delle riunioni e
delle feste danzanti
che si tenevano a
casa mia durante il
periodo invernale e
che si concludevano,
sempre, con una
canzone cantata da
lui che, peraltro,
aveva anche una
bella ed armoniosa
voce, alla “Giacomo
Rondinelli”, un can-
tante all’epoca mol-
to in voga.

Tutte quelle poesie,


vennero distrutte,
per gelosia, da una Figura 115 Filomena Di Tursi

amica delle mie


sorelle, Rina Maiorca, con la quale all’epoca avevo un filarino.

Ogni tanto, di tutte le poesie numerose scritte e perdute, mi ritornano a


mente, questi soli versi:
“Ma il tempo passa,
e rapido l’oblio,
cancella in fretta echi
di pianto e di dolore:

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

non così per me ricordando!”


***

Da giovane, mi sono dedicato anche alla Musica, strimpellando il mando-


lino ed una vecchia chitarra donatami dal mio nonno materno, Nicola
Musti, un arzillo e gioioso vecchio, di aspetto alto e con baffi, anche lui
“cacciatore”, per il quale noi nipoti andavamo in estasi a sentirlo suonare la
chitarra, cantare note
romanze e raccontare
le sue avventure di
caccia.

Dopo la licenza licea-


le, acquistai anche una
fisarmonica, con la
quale si sono dilettati
a suonare, alcuni dei
miei fratelli, tra cui
Angelo (venuto a
mancare da poco ed
ancora in giovane età),
che era molto più
bravo di me ed aveva
anche una discreta
voce.

Anche mia moglie


Lillina, ha cercato di
imparare a suonare la
fisarmonica proprio
con questo mio stru-
mento musicale: tra le
tante sue fotografie
Figura 116 Adelaide Sangiorgio con la fisarmonica.
che conserviamo an-
cora, ne esiste, una che
la ritrae proprio mentre imbraccia questa mia fisarmonica.

Per parecchi anni ancora, questo strumento è rimasto a S. Domenico,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nella casa di campagna paterna, e su di esso hanno strimpellato parecchi


miei nipoti, fino a quando non l’hanno distrutta, riducendola ad uno
strumento musicale “sfiatato”.

Avanzando negli anni, mi sono poi dedicato anche all’arte pittorica, dipin-
gendo, soprattutto nei periodi invernali, molti quadri (o croste), aventi
quasi tutti la caratteristica di rappresentare, con un discreto accostamento
dei colori e sfumature, una serie continua di panorami paesaggistici di un
mondo infinito, privo, però, di esseri viventi.

Molti di questi dipinti, incorniciati, abbelliscono le pareti di quasi tutte le


stanze della villa che io e mia moglie Lillina, con sacrifici, abbiamo saputo
realizzare in Marconia, verso gli anni 70, trasferendoci da Pisticci con tutta
la famiglia in questa frazione, un tempo colonia di confinati politici.

All’epoca Marconia era un piccolissimo centro che si è, poi, sviluppato -


solo dal punto di vista edilizio -, dopo il forzoso trasferimento dell’abitato
di Pisticci causato dalle frane che ebbero a colpire alcuni rioni di questo
antico Paese.

Altri quadri, dipinti su tela o su cartoncino, ho regalato, ed in grande


quantità, a parenti ed amici cari.

Al momento attuale, in cui sto scrivendo questo “Notiziario” sui Salomo-


ne, la vena pittorica mi è venuta a mancare: in questa fase di stasi critica,
addirittura, non so quasi più usare i pennelli.

***

Nel 1948, mi iscrissi alla facoltà di Giurisprudenza presso la Università


“La Sapienza” di Roma, ove frequentai per dapprima, il corso di lezioni di
Storia del Diritto Romano e di Diritto Romano.

All’Università di Roma, però, rimasi iscritto per un solo anno, a causa di


un violentissimo acquazzone che mi sorprese durante una passeggiata a
villa Borghese, e mi causò una forte, gravissima forma di bronco-
polmonite, che, in pochi giorni, mi ridusse quasi in fin di vita, tanto che i
miei genitori, chiamati d’urgenza da zio Ettorino, vennero a rilevarmi con
una autoambulanza, riportandomi senza indugi a Pisticci, nella nostra

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

casa.

Figura 117 Alberto “biondo” tra papà Gino e nonna Enrica.

Superai, comunque, la fase critica della bronco-polmonite, ma ci volle un


lungo periodo di degenza per potermi riprendere dagli strascichi della ma-
lattia.

A guarigione completa, i miei decisero per il mio trasferimento


dall’Università di Roma a quella di Bari, sempre alla facoltà di Giurispru-
denza.

Da brillante studente liceale, quale ero stato, non fui più tale nel corso
degli studi universitari, che ho protratto, invece, come fuoricorso, per vari
anni.

Finalmente, il 14 novembre 1959, conseguii la Laurea in Giurisprudenza.

Mi iscrissi quale Praticante Procuratore al Consiglio dell’Ordine degli

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Avvocati e Procuratori presso il Tribunale di Matera, svolgendo la pratica


forense in Matera presso l’Avv. Alessandro Bruni, valente civilista e Uomo
di profonda fede liberale, pure da me condivisa, avendo io, per così dire,
”succhiato” e “coltivato” sin da piccolo, idee liberali ed anticlericali, in fami-
glia, con la lettura di libri e saggi scritti da uomini politici liberali, tra cui
quelle di Nitti, di cui era alquanto ricca la biblioteca della nostra casa.

Figura 118 Filomena Di Tursi con la mamma Teresa Salomone fu Alberto.

Nello studio di Don Alessandro Bruni, facevano come me pratica forense


Luigi Silvano, Nino Ruggi, Giovanni De Novellis. Per tutti noi lo studio
dell’Avv. Bruni, era il luogo in cui ci si preparava al buon apprendimento
delle questioni legali ed alla corretta osservanza della deontologia profes-
sionale, ma era diventato anche e soprattutto una vera fucina di giovani
liberali, dove circolavano e venivano coltivate le idee liberali, in contrasto,
all’epoca, con quelle democristiane oltre che con quelle comuniste e sociali-
ste.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Superati alquanto brillantemente, presso la Corte di Appello di Napoli, gli


esami di Procuratore legale, ho svolto la mia attività professionale a Pistic-
ci, specializzandomi soprattutto in diritto civile, e curando anche, con pro-
fitto, ricorsi tributari ed amministrativi.

Figura 119 Alberto “biondo” Salomone di Luigi e Alberto “bruno” Salomone fu Angelo.

Sono stato per sei anni Vice Pretore onorario e, per alcuni periodi, anche
Reggente della Pretura di Pisticci, trattando affari di ogni genere, tenendo
udienze civili e penali ed emettendo sentenze con giuste e corrette motiva-
zioni, sempre apprezzate oltre che dal Pretore titolare, anche dal Presiden-
te del Tribunale e dal Procuratore della Repubblica che, all’epoca, erano il
Dott. Francesco Lazazzera ed il Dott. Libero Panetta, divenuti poi, il pri-
mo Presidente della Corte di Appello di Potenza ed il secondo, Procurato-
re Generale della Repubblica presso la stessa Corte di Appello.

Sono stato anche componente, come tecnico - legale, della Commissione


Edilizia del Comune di Pisticci, sotto varie amministrazioni, sia comuniste

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

che democristiane, sempre apprezzato per i corretti pareri, di volta in volta


dati su questioni di diritto urbanistico di una certa complessità e sulla cor-
retta applicazione delle norme di Piano Regolatore.

Figura 120 Angelo Salomone fu Alberto con il figlio Alberto “bruno”

Per tutta questa esperienza giuridica acquisita in molteplici campi, com-


pletata da una costante, continua lettura di riviste giuridiche e dei numero-
si libri di diritto acquistati, di continuo, a corredo della biblioteca del mio
studio, mi sono conquistato, così come si suol dire - sul campo -, la stima e
la considerazione di non pochi colleghi (e, tra questi, principalmente, gli
Avv.ti Pietro Vena, Antonio D’Angella, Anio D’Angella, Alfonso
D’Alessandro, Rocco e Vito Grieco, Imma Panetta) che, apprezzando la
mia preparazione professionale, non hanno disdegnato di rivolgersi a me,
frequentemente, sia per scambio di pareri, sia associandomi nella difesa di
cause alquanto spinose e di notevole importanza.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 121 Alberto “biondo” Salomone in braccio al papà Luigi.

Con tutti questi Colleghi, ho sempre mantenuto e tuttora mantengo, sin-


ceri rapporti di stima reciproca oltre che di vera e duratura amicizia.

In non pochi casi, per la novità e complessità delle questioni giuridiche


trattate in alcune cause civili, ho ricevuto lodi in pubblica udienza da Ma-
gistrati, come il Dott. Nunzio Cicchetti, il Dott. Francesco Lazazzera (già
presidente del Tribunale di Matera e poi Presidente della Corte di Appel-
lo di Potenza), il Dott. Libero Panetta (già Procuratore Generale presso la
Corte di Appello di Potenza), il Dott. Giuseppe Silvano ed altri.

***

Nel corso della mia lunga attività professionale, nel mio studio hanno fatto
pratica forense numerosi giovani laureati in giurisprudenza.

Tutti però, pur apprezzando i miei insegnamenti, non hanno avuto il co-
raggio di proseguire in questa nobile professione, che in verità, è sempre
stata per i giovani, irta di difficoltà per i sacrifici da affrontare prima di

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

poter raggiungere una vera sistemazione economica.

Figura 122 Adelaide Sangiorgio

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Per siffatte, giuste esigenze esistenziali, questi miei discepoli, non intesero
proseguire nella intrapresa professione forense e, senza nemmeno tentare
di affrontare gli esami di procuratore legale, decisero di optare per il pub-
blico impiego, che garantiva loro una immediata e stabile sistemazione
sotto tutti gli aspetti.

Figura 123 Mario Zaccheo, Alberto “biondo”, Antonio, Alberto “bruno” e Angelo Salomone.

Di questi miei discepoli, devo qui ricordare, tra gli altri, il fraterno amico
Luciano Plati, divenuto segretario comunale, Dino D’Angella, datosi
all’insegnamento e divenuto, poi, anche Preside della Scuola Media di
Pisticci, Antonio Panetta che, sposandosi, è divenuto consulente legale dei
cognati, gli imprenditori edili Putignani, Maria Teresa Ferrara, anch’essa
datasi all’insegnamento di materie giuridiche e Giuseppe Viggiani, divenu-
to poi dirigente di Ufficio Postale.

***
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 124 Filomena Di Tursi e Fabio Salomone

Non posso poi, qui non ricordare, Livia Veneziano e Maria Teresa Smal-
dino.

Entrambe, pur avendo fatto pratica forense presso lo studio degli avv.ti
Rocco e Vito Grieco, anche dopo avere superato gli esami di procuratore
legale, non hanno disdegnato di chiedermi, per il modo in cui affrontavo lo
studio di ogni causa, suggerimenti e spiegazioni su ogni problema, che io
davo loro volentieri, lieto di avere “allieve” veramente attente oltre che gra-
te del tempo che loro dedicavo con piacere.

Con Livia Veneziano, ho continuato, anche con il passar degli anni, ad


avere buoni rapporti di amicizia e professionali, in quanto, ogni qualvolta
ha avuto bisogno di chiarimenti su qualsiasi questione giuridica, non ha
mai mancato di rivolgersi a me: e, questo, sino a quando non mi ha sop-
piantato con mio figlio Fabio, che è divenuto, come avvocato civilista, an-
cor più bravo di me, ed anche perché è diventato il referente tecnico-
informatico che le sa risolvere i problemi tecnici del computer, sia per
quanto riguarda il sistema operativo di questo strumento informatico e sia
i problemi da virus.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Figura 125 Fabio Salomone e Enrica Di Tursi in campagna a S. Domenico.

Ancora più stretto, è il rapporto di affettuosa amicizia ed anche professio-


nale, che mi ha legato e mi lega tuttora, con Maria Teresa Smaldino.

Innanzi tutto, nel parlare di lei, non posso passare sotto silenzio la cortese
e indimenticabile attenzione che essa ha avuto, come collega, venendo a
visitare me e Fabio in ospedale, a Matera, dopo che rimanemmo coinvolti
il 6 giugno 1997 nell’incidente automobilistico in cui riportammo entram-
bi gravi lesioni: pur non essendo la nostra amicizia di antica data, essa fu
una dei pochi, dei tanti colleghi amici, che ci vennero a visitare.

Quando l’ho conosciuta ed ho incominciato a frequentarla, era ancora


signorina e, perciò mi rivolgevo a lei chiamandola: “Bimba”.

Così ho continuato a chiamarla. anche dopo che si è sposata ed ancor ora


che ha superato gli ’anta.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 126 Fabio Salomone e Enrica Salomone di Nicola.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Questo è stato ed è ancora, il mio modo affettuoso di considerarla e di


salutarla.

Il chiamarla a telefono con il “Ciao, bimba”, rende subito riconoscibile chi


è il suo interlocutore.

Consolidatasi, via via con il passar del tempo, la nostra amicizia, pur es-
sendo suo preciso ed unico intento di fare un concorso per entrare nel
pubblico impiego ed in particolare, di riuscire ad essere assunta, alle di-
pendenze del Comune di Pisticci, le proposi comunque, in occasione di
una sua visita, di mettersi con me e Fabio ed aprire assieme un nostro co-
mune studio legale.

Figura 127 I cugini: da sinistra Massimo e Alberto “bruno” di Angelo, Alberto “biondo” di Luigi, Francesco Panetta,
Enrica di Nicola, Fabio, in seconda fila Alberto “cioff” di Raffele e Alberto “scipione” di Nicola

La proposta la allettò, e dopo averne discusso in famiglia, si dichiarò subito


disponibile e lieta di affrontare con noi questa “avventura professionale”.

Prendemmo perciò in affitto in Marconia, un appartamento alla via Emilia


Romagna, che adibimmo a studio legale, scegliemmo insieme gli arredi e,
entusiasti, lo inaugurammo con un brindisi ed un forte abbraccio.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Abbiamo tenuto insieme con Maria Teresa, questo studio per un certo
tempo, sino a quando essa non ha vinto un concorso indetto dal Comune
di Pisticci diventando funzionario responsabile dell’Ufficio Tributi.

Figura 128 Adelaide Sangiorgio con i figli Alberto e Fabio Salomone.

Anche dopo essere diventata una pubblica dipendente, i nostri rapporti


sono rimasti immutati, anzi, la nostra amicizia si è sempre più consolidata,
pur se qualche volta ci siamo trovati “avversari” in procedimenti avanti alla
Commissione Tributaria.
Maria Teresa, infatti, non manca mai di rivolgersi a me per consigli e pare-
ri, ogni qualvolta deve affrontare una qualsiasi difficile questione tributa-
ria: ed io non mi sottraggo mai a darle una mano.

Altrettanto, succede a me, quando ho difficoltà per recarmi a Pisticci e


non so come andare: non ho altro da fare che telefonarle e chiederle un
passaggio che mai mi è stato rifiutato e che mi viene sempre e di buon gra-
do concesso.

Un altro legame che ci tiene uniti è, quello che dobbiamo compiere insie-
me, come un sacro rito ripetuto puntualmente ogni anno: e cioè di allestire
a casa sua, prima dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, il piccolo

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presepio, da noi realizzato sempre diverso e che riesce sempre un capola-
voro.

Mi auguro che
questo rapporto e
questa amicizia,
possano durare il
più a lungo possi-
bile.

A lei, che profes-


sionalmente ha
raggiunto il suo
giusto equilibrio
approdando nel
desiato pubblico
impiego, alle di-
pendenze del Co-
mune di Pisticci, e
con incarico di
responsabilità,
faccio di cuore l’
augurio di un “ad
maiora”, e che mi
voglia ritenere, per
quel tempo che mi
resta ancora da
vivere, nella cerchia
dei suoi amici, uno
Figura 129 Fabio Salomone di Luigi.
dei più cari.

***

Il 27 giugno 1964, dopo ben otto anni di fidanzamento, convolai a nozze


con la sig.na Adelaide Luigina Anna Sangiorgio, nata a Matera il 14 luglio
1938, (in famiglia chiamata Lillina), insegnante elementare, ed anch’essa
figlia di un funzionario (direttore) del Banco di Napoli, il Dott. Mattia
Sangiorgio.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 130 Alberto Salomone di Luigi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 131 Gianluca Salomone di Luigi.

Da questa donna, assieme alla quale ho trascorso circa 44 anni, comunque


felici, ho ricevuto in dono tre figli meravigliosi, tutti maschi:

Alberto Mattia nel 1965;

Fabio nel 1967;

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

e Gianluca nel 1970.

Mia moglie Lillina è stata una donna che, pur essendo per molti anni vis-
suta in una città, Matera, si è saputa facilmente adattare a vivere,da sposata
e con il peso di tre figli, senza mai alcuna lamentela, sia a Pisticci, (che era
ed è, pur sempre il paese più grande del materano) e sia a Marconia, una
frazione di Pisticci che era, quando ci siamo qui trasferiti, nel 1972, ancora
solo un piccolo borgo rurale e con pochissimi servizi.

A Marconia, infatti,
assieme ad un gruppo
di amici, siamo riusciti
a costruire ed a essere
ognuno, proprietario,
in un complesso, di
una propria personale
villetta unifamiliare.

Certo, i primi tempi di


residenza a Marconia
sono stati molto diffi-
coltosi, in quanto la
zona priva di infra-
strutture stradali, es-
sendo le vie di accesso
e di collegamento, in
terra battuta ed impra-
ticabili nei periodi di
pioggia.

Infatti, proprio quan-


do erano appena ini-
ziati i lavori di realiz-
zazione delle strade Figura 132 Enrica Salomone di Raffaele e Gianluca Salomone di Luigi.

nella nostra zona, un


violento nubifragio allagò tutto il tracciato stradale, sì da costringerci, per
poterle attraversare, a mettere dei lunghi tavoloni di collegamento tra un
marciapiede e l’altro.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ricordo, come se fosse ancora ieri, che proprio la sera del 31 dicembre
1972, dovevamo recarci a Pisticci a casa di mio padre per festeggiare in-
sieme a tutti i miei numerosi familiari la fine dell’anno.

Ci avviammo con la macchina, guidata da Lillina, con me ed i nostri tre


figli a bordo - avevamo allora una 850 FIAT - mentre sulla strada stava
proprio in quel momento imperversando una pioggia intensissima, per cui,
dopo aver percorso
soltanto una cin-
quantina di metri,
finimmo addirittura
con l’impantanarci
nel terreno battuto
della strada, non
compattato e non
riuscivamo ad anda-
re né avanti e né
indietro.

E saremmo rimasti
impantanati lì, per
tutta la notte, con i
bambini che pian-
gevano e noi due
che eravamo nervo-
sissimi, se non aves-
simo ricevuto soc-
corso dall’Avv. Pie-
tro Vena e da Don
Amedeo Forte -
allora Parroco di
Figura 133 Adelaide Sangiorgio e Gianluca Salomone di Luigi.
Marconia - che a
loro volta richiesero
aiuto a tal Salvatore Viggiani, rivenditore di carburanti, il quale riuscì con
il proprio trattore agricolo, a tirar la macchina e noi fuori dal pantano.

Comunque, nonostante questi brutti inizi, la vita in Marconia si è resa più


facile, piacevole e soprattutto vivibile per il fatto che i nostri figli si stavano
ambientando bene a vivere ed a giocare, assieme ai figli dei nostri amici che

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

stavano, all’epoca, vivendo la nostra stessa esperienza: mi riferisco a Fran-


cesco e Domenico Ragone, a Pina e Vittoria Della Speranza, a Nicola e
Gianvito Boccone, a Giusy e Francesco D’Angella, a Gaetano ed Adele
Esposito, ad Antonio e Sabrina De Sensi, a Loredana e Lidia Lapadula ed
altri, che tutti assieme formavano un bel gruppo e che giocavano libera
mente nelle nostre strade, all’epoca prive di pericoli.

Io e mia mo-
glie, oltre ai
rapporti vera-
mente vivi,
affettuosi ed
immutevoli,
mantenuti
sempre con i
nostri rispettivi
familiari, ab-
biamo coltiva-
to, nella sfera
delle pur ampie
nostre cono-
scenze, solo
pochissime, ma
vere e stabili
amicizie.

Tra queste, le
più intime,
quelle stretta-
mente contrat-
te e durate una
vita, con Pep-
pino e Bruna Figura 134 Alberto, Gianluca e Luigi Salomone.
Silletti, con
Luciano e Carla Plati e con Mimì e Paola Della Speranza: amicizia, peral-
tro, che manteniamo e coltiviamo con tutti i loro rispettivi figli, ormai
grandi e coniugati.

Due di questi cari amici, Luciano Plati e Peppino Silletti sono, però, venu-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ti a mancare, lasciando in noi un vuoto veramente incolmabile.

Con Mimì Della Speranza e sua moglie Paola Cappiello, entrambi inse-
gnanti di Scuola elementare (quei veri Maestri di una volta), che conosco
da una vita e con i quali siamo dirimpettai di casa, il rapporto di amicizia
non ha subito mai interruzioni di sorta.

In pensione da molti
anni, essi sono stati
sempre e continuano
ad essere, una coppia
religiosissima di fede
cristiana.

Il loro modo di agire e


di educare è stato
sempre improntato ad
un modello di vita
consono agli insegna-
menti del Vangelo ed
ai principi e valori del
Cristianesimo.

Essi, sono, per davve-


ro, due veri “cristiani”
ed agiscono ed opera-
no come tali.

E Lillina mia moglie,


soprattutto ora che
Paola (una materana
Figura 135 Alberto “bruno” fu Angelo, Alberto e Fabio di Luigi Salomone
anch’essa) è costretta a
vivere su una sedia a
rotelle, non manca mai, quasi quotidianamente, di andarla a visitare.

Non posso qui dimenticare il lungo legame di amicizia avuto con Peppino
e Bruna Silletti e con Luciano e Carla Plati: con loro formavamo tre cop-
pie, unitissime.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Non vi è stata mai una fine d’anno che non venisse festeggiata, a turno, da
noi sei insieme, nelle nostre rispettive case, presentandoci sempre, impec-
cabilmente in abito da sera e … tenendo ognuno tra le mani e ben strette,
le pentole piene di succulenti manicaretti che le nostre rispettive consorti
avevano appre-
stato per
l’occasione.

Bei tempi quelli!

Di essi non resta,


ora, che il malin-
conico ricordo!

Non posso poi


qui sottacere che
Lillina, allorché è
andata in pen-
sione, dopo un
lungo periodo di
lodevole inse-
gnamento, esple-
tato in varie
scuole (di cam-
pagna ed urba-
ne), dislocate nei
diversi comuni
della provincia di
Matera, ove an-
nualmente riu-
sciva ad ottenere
la nomina dal
Figura 136 Massimo e Alberto “bruno” fu Angelo, Francesco Panetta, Alberto
Provveditorato “biondo” e Fabio Salomone di Luigi
agli Studi, sino a
quando non è
diventata insegnante di ruolo con sede definitiva nella Scuola Elementare
di Marconia, ove la sua attività professionale di insegnante e di educatrice
si è conclusa con la sua messa in pensione, ha stretto un’amicizia ancora
più profonda con la nostra dirimpettaia di casa, sig.ra Teresa Viggiani in

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ragone, professoressa di Scuola media pur essa in pensione, in quanto


accomunate dagli stessi bisogni ed interessi, quali le lunghe passeggiate e la
lettura di buoni libri, di cui si rifornivano presso la Biblioteca comunale.

Sfortunatamente, questa bella e solida amicizia, è venuta meno con la mor-


te di Teresa,
stroncata in
poco tempo dal
male del secolo,
il cancro.

Per fortuna,
ora Lillina,
coltiva anche
altri interessi,
con un gruppo
di amiche, par-
tecipando atti-
vamente ad un
complesso co-
rale creato in
Marconia ed a
varie attività di
natura religio-
sa, tra cui
l’associazione
cattolica.

Voglio qui
ancora ricorda-
re che io, a far
capo dall’anno
del mio matri-
Figura 137 Alberto “biondo” Salomone, Rosamaria e Antonella e Bruna Silletti.
monio, celebra-
to nell’ormai lontano giugno 1964, non ho mai mancato, in tutti i “Natali”
che si sono susseguiti in questi anni, di allestire, nel tinello della mia casa di
Marconia, occupando quasi tutta una parete ad angolo, un grande “Prese-
pe” e, di preparare sempre ogni anno, per tale festività, con le mie mani, la
ormai rinomata “cassata di ricotta”, un dolce che è una vera squisita leccor-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nia, ambita non solo dai miei figli, ma dai tanti familiari ed amici che, ogni
anno, attendono di ricevere in dono questa mia specialità dolciaria.

***

Figura 138 Fabio, Gianluca e Alberto “biondo” Salomone di Luigi.

Alla bella veneranda età di 77 anni, da me raggiunta nell’ottobre del 2007,


dopo una lunga attività professionale come avvocato, su sollecitazione di
mio figlio Fabio, anch’esso avvocato e, diventato da diversi anni il mio indi-
spensabile compagno di lavoro in questa nobile e bella attività professiona-
le, qual è l’esercizio dell’ Avvocatura, mi sono deciso a presentare la do-
manda di pensionamento alla Cassa di Previdenza Forense, che ha ricono-
sciuto maturato il mio diritto alla pensione con decorrenza dal 1995, e cioè
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

con il compimento dei sessantacinque anni.

Pur essendo andato in pensione, non mi sono però cancellato dall’Albo e


continuo ad esercitare questa bellissima e nobile professione liberale, augu-
randomi di finire la mia esistenza terrena da Avvocato, sul campo, come
un vecchio indomabile guerriero.

Per me fare questa mestiere è stato e continua ad essere, una passione vera,
avendo sempre ritenuto l’esercizio dell’Avvocatura come una nobile mis-
sione, ove esercitata con onestà e capacità.

***

Come innanzi precisato, dalla mia unione con Lillina Sangiorgio, moglie
esemplare, della quale voglio qui rifuggire dal tesserne le lodi, perché sem-
pre tenera ed a me affettuosamente vicina, nonostante i miei non pochi
difetti, il mio pessimo carattere ed il mio essere introverso e chiuso, sono
nati tre figli maschi: Alberto Mattia, Fabio e Gianluca.

Figura 139 Da sinistra: Francesco e Alberto “fidele” Panetta, Giuseppe Panetta, Annamaria e Amalia Salomone fu
Alberto, Annamaria Santilio, Antonio Salomone fu Alberto, Enrica di Antonio, Mariangela Panetta, Bice Lavecchia

Mi auguro che la Sorte ci voglia tenere uniti ancora per molto tempo anco-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ra e con l’affetto immutato dei nostri primi anni giovanili, e per poterci
godere con gioia i nostri figli ed il nostro caro nipotino.

Per tutti e tre questi nostri figli, essendo Lillina obbligata a star fuori di
casa di mattina, in quanto insegnante elementare, si è dovuto far ricorso
all’aiuto di diverse babysitter.

Maria Casalaspro (detta la “montagnola”) che è stata la prima, si portava


Alberto addirittura a casa sua, assistendolo come una seconda mamma:
essa é rimasta sempre a noi affezionata, pur anche dopo molti anni da
quando si cresceva Alberto.

Questa donna, si sentiva così legata a noi che, prima di morire, ha manife-
stato il desiderio di rivedere mia moglie Lillina che, non si è sottratta a tale
invito.

Figura 140 Amalia Salomone fu Alberto, Annamaria Santilio, Antonio Salomone fu Alberto, Enrica Salomone di
Antonio e Mariangela Panetta.

Fabio, invece, è stato “cresciuto” da Maria Teresa Franchini, che lo assiste-


va di mattina nella nostra casa in Pisticci, mentre nel pomeriggio, mi faceva
da segretaria nello studio.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Anche con Maria Teresa Franchini, sposatasi con Mario Tuccino e che
vive da molti anni a Marconia, abbiamo mantenuto buoni rapporti di ami-
cizia.

E Fabio, quando si è sposato, ci ha tenuto ad invitarla al matrimonio, per-


ché era stata la sua “tata”.

A Gianluca invece, ha fatto da babysitter, la allora giovanissima Anna


Martino, di Marconia: ma di questa, da anni, non sappiamo più niente.

***

Figura 141 Carmelina Cascella, Antonio Salomone fu Alberto e Virginia Panetta.

Alberto Mattia Salomone di Luigi


è il nostro figlio primogenito ed è nato a Taranto il 23 giugno 1965.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Da piccolo, era un bel batuffolo dalle guancette rosee ed aveva meravigliosi


capelli color biondo cenere.

Dopo aver conseguito il Diploma di Maturità Scientifica presso il Liceo


Scientifico Statale di Bernalda, si iscrisse all’Università di Siena alla Facol-
tà di Scienze Economiche e Bancarie e frequentò alcuni corsi di lezioni del
primo anno di detta facoltà, trovando pensione assieme a suoi due amici e
compagni di liceo.

E, proprio nel periodo in cui era studente universitario a Siena, Alberto si


lasciò prendere da quella che per i giovani era allora la corrente Hippy che
dettava moda e stile “punk”.

Ed invero, nel rientrare da Siena a Marconia, proprio in quel periodo, lo


andai a rilevare con Lillina alla stazione di Metaponto.

Vedemmo scendere dal treno, un giovane alto, tutto vestito di nero e, con i
capelli, stile punk – come l’ultimo dei Mohicani, con una criniera irta a
mò’ di elmo e dipinta di vari colori: un figlio irriconoscibile.

Il tonfo che ricevetti al cuore è indescrivibile.

Diventai una furia, scioccato dal modo in cui si era presentato e come era
vestito, e che io non approvavo.

Grazie all’equilibrato e saggio intervento di mia moglie Lillina, dopo la mia


sfuriata, Alberto cambiò stile di vita e modo di vestirsi e, da allora non ho
mai più avuto modo od occasione di lamentarmi di lui.

Ha abbandonato gli studi universitari, intendendo entrare subito nel


mondo del lavoro ed in particolare, nel campo dell’informatica, branca
questa che, in quel momento, sembrava offrire possibilità di immediata
sistemazione.

Venne, poi dispensato dal servizio militare in applicazione delle disposi-


zioni di cui alla Legge 18 aprile 1981 n.80 che esentavano dal fare il servi-
zio militare i giovani residenti in Basilicata, nelle zone colpite dal terremo-
to del 1980.

A tal fine, si iscrisse e frequentò, presso il Centro di Istruzione IBM di

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Figura 142 Foto di famiglia: Gino e Lillina Salomone con i figli Alberto, Fabio e Gianluca.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 143 Matrimonio di Filomena Di Tursi e Raffaele Amodio. In alto da sinistra: Annamaria Santilio,
Virginia Panetta e Angelo Salomone, Filomena Di Tursi e Raffaele Amodio, Francesco Saverio Salomone e Bice
Lavecchia, Alberto “bomba” Salomone di Francesco Saverio, Giuseppe Panetta. Seduti: Annamaria Salomone,
Lillina Sangiorgio, Luigi Salomone, Carmelina Cascella e Raffaele Salomone

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 144 Matrimonio di Enrica Di Tursi e Maurizio Di Girolamo. In piedi da sinistra: Enrica Salomone di
Nicola, Chiara Di Pede e Alberto “bruno” Salomone, Filomena Di Tursi e Raffaele Amodio, Fabio Salomone e Adele
Faticato, Mario Salomone, Angela Laviola, Alberto “fidele” Panetta, Sandro Mandese, Roselda Lalinga, Alberto
“cioff” di Raffaele, Luigino Salomone fu Nicola. Seduti da sinistra: Virginia di Alberto “bruno”, in braccio Anna
Mandese, Marco Salomone, Enrica Di Tursi con Francesco Mandese, Maurizio Di Girolamo.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 145 Nicola, Teresa, Amalia, Francesco Saverio, Angelo, Bice Lavecchia, Virginia Panetta, Carmelina Cascel-
la, Rosaria Ruggiero, Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio, Annamaria Santilio e Sandra Zacchei. In basso, Virginia
Salomone di Alberto, Antonio Salomone, Enrica Di Tursi, Francesco Mandese, Maurizio Di Girolamo, Marco
Salomone, Raffaele Salomone.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 146 77° compleanno di Luigi Salomone con i fratelli Nicola, Teresa, Amalia, Francesco Saverio,
Raffaele e Antonio.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 147 77° Compleanno di Luigi Salomone con le cognate: Virginia Panetta, Sandra Zacchei, Carmelina
Cascella, Annamaria Santilio e Bice Lavecchia.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Bari, un corso di programmazione interattiva di informatica.

Successivamente, frequentò anche un Corso di Interpreti e Traduttori, in


lingua inglese, presso la Scuola Superiore Interpreti e Traduttori con sede
in Bari, conseguendone attestato di frequenza.

Dopo aver partecipato con esito positivo al corso per “specialista in appli-
cazioni informatiche” presso l’Istituto IFOA di Reggio Emilia, conseguen-
done il diploma, partecipò altresì nel mese di settembre 1990 ad uno stage
di formazione professionale presso il College di Walsall (Inghilterra), fa-
cendo pratica di programmazione ed approfondendo conoscenze di pro-
blematiche procedurali su collegamenti in rete e via modem e più in gene-
rale sull’architettura dei sistemi IBM.

Ha effettuato, nel 1990, un periodo di tirocinio presso l’Agenzia parteci-


pata IBM, AZIMUT, con sede in Bologna, sviluppando le conoscenze di
gestione aziendale, produzione e contabilità, ampliando le proprie espe-
rienze di programmazione in RPG/400 e gestione del sistema.

Ha lavorato, con mansioni di programmatore analista, dal 1991 al 1993,


presso la PRAXI S.p.A. sede di Bari, dal 1993 al 1994, presso la “DATA
ENGINEERING s.r.l. di Marconia, dal 1994 al 2001 presso il Salottifi-
cio Nicoletti SpA con sede in Matera.

Dal 2003 lavora presso la BREDA MENARINIBUS, con sede in Bolo-


gna, con mansioni di Programmatore Analista EDP.

Si è stabilito ormai definitivamente a Bologna, e con la sua fidanzata Car-


lotta Cristiano, una dolce ed affettuosa ragazza di quella città, è riuscito
assieme ad essa, ed accollandosi anche un mutuo, ad acquistare un
bell’appartamento.

Devo sottolineare poi che Alberto, sembra un tipo chiuso ed introverso.

Ma solo apparentemente, perché è un tipo molto gioviale e loquace e, in


buona compagnia si scopre veramente il suo bel carattere.

L’augurio che gli faccio è che possa trascorrere, insieme a questa sua com-
pagna, una vita lunga e serena, senza mai dimenticare queste sue radici
familiari e gli insegnamenti che ci siamo sforzati di dargli e cioè, di svolgere
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

il suo lavoro professionale sempre con dignità ed onestà.

***

Fabio Salomone di Luigi


di questo nostro figlio secondogenito, debbo parlare più a lungo, per tre
ragioni:

perché, ha intrapreso la stessa mia attività professionale di Avvocato;

perché, in realtà, è il “bastone” su cui mi sorreggo in questi ultimi giorni


della mia vita terrena;

e, infine, perché ha dato, a me ed a mia moglie Lillina, la gioia di essere


nonni di un bellissimo frugoletto quale è Luigi Bruno.

Fabio è nato a Pisticci l’11 luglio 1967.

Figura 148 Adelaide Sangiorgio, Carla Benedusi e Luciano Plati.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

È stato l’unico figlio che è nato in “casa” e con parto spontaneo, a differen-
za di Alberto e Gianluca, che sono nati a Taranto presso la Clinica
D’Amore e per i quali si fece ricorso al “forcipe”.

Ha frequentato le Scuole Elementari di Marconia, avendo come Maestro,


l’insegnante Mimì Della Speranza, nostro intimo amico e Maestro alquan-
to bravo: un vero Educatore, come quelli di una volta, severo ma giusto e
che non disdegnava impartire agli scolari disattenti, disubbidienti o male-
ducati, applicando lo jus corrigendi, opportune e dolorose punizioni con
“bacchettate” sul palmo di ambo le mani aperte.

Bei tempi allora!

Figura 149 Luciano Plati, Luigi Salomone e Carla Benedusi.

Anche le bacchettate servivano.

Anzi, venivano autorizzate proprio dai genitori, per una sana educazione
degli alunni, nel corpo e nella mente.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Tanto oggi, non è più immaginabile, senza dover incorrere in gravi sanzio-
ni di legge.

Ebbene, il ricordo di questi vecchi maestri di un tempo, è ancor oggi vivo e


radicato negli antichi scolari di un tempo.

Tutto questo, oggi, non si verifica più per gli alunni moderni, in quanto è
venuta meno, nella Scuola, proprio la figura del Maestro, come unico In-
segnante e modello di vita.

***

Figura 150 Alberto “biondo”, Rosamaria Silletti, Gianluca, Adelaide Sangiorgio e Fabio Salomone.

Fabio, dopo aver frequentato la Scuola Media “Quinto Orazio Flacco” di


Marconia con buoni professori, ha frequentato il Liceo classico “Giustino
Fortunato” di Pisticci, avendo come insegnanti, professori pur bravi che,
però, oltre alle materie scolastiche, gli hanno inculcato anche i primi rudi-
mentali semi di quella ideologia, che lo ha fatto poi diventare, un uomo
politico di sinistra, in contrasto con la educazione “liberale” ricevuta in

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

famiglia, sino al punto di iscriversi a “Rifondazione Comunista”, che lo


portò a candidarsi alle elezioni amministrative comunali nelle liste di que-
sto Partito Politico di estrema sinistra e ad essere eletto Consigliere co-
munale.

Ha conseguito nel 1984 il Diploma di Licenza Liceale presso il Liceo-


Ginnasio “Giustino Fortunato” di Pisticci e, si è quindi iscritto alla Facoltà
di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari, dove ha conse-
guito il 2 luglio 1994 la Laurea di Dottore in Giurisprudenza, discutendo
la tesi in Diritto del Lavoro su “I contratti di riallineamento: l’esperienza
pugliese”, Relatore il Prof. M. Giovanni Garofalo.

Figura 151 Luigi e Lillina Salomone, Tina Montesano, Bruna e Peppino Silletti.

Sempre nel 1994, presso il detto Istituto Antoniano ha seguito un corso di


formazione per assistenti all’infanzia su le “Problematiche psicologiche
dell’infanzia e della adolescenza: meccaniche di comunicazione verbale e
non verbale”.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Nel 1995 ha seguito un Seminario di Studio su “I Tributi degli Enti Loca-


li” ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali).

Ha fatto con me il suo tirocinio di praticante procuratore.

Dal punto di vista professionale, mi comportavo con lui come un “padre-


padrone”, imponendogli, come un dittatore, il mio modo di studiare le
cause, senza dargli spazio o consentirgli di agire di sua iniziativa.

Figura 152 Alberto “biondo” Salomone di Luigi e Antonella Silletti.

Questo mio modo di comportarmi con lui, finiva sempre con il creare fra
noi una certa frizione che lo portava a lamentarsi, non con me ma con sua
madre, alla quale mi riusciva difficile spiegare che tanto facevo solo per il
suo bene e perché raggiungesse una completa e buona preparazione pro-
fessionale.

Con il passare del tempo, quando l’ho ritenuto professionalmente ben


inquadrato e preparato e, quindi capace di gestire da solo lo studio delle
cause affidateci dalla nostra clientela, gli ho lasciato briglia sciolta e, sono

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Figura 153 Luigi Salomone con Alberto “biondo” e Alberto “bruno”.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

perciò venute a cessare frizioni e lamentele.

I miei insegnamenti hanno, infatti, conseguito il risultato da me voluto ed


ora, Fabio mi è grato per il modo in cui ho inteso fargli fare pratica legale e,
come gli ho insegnato a fare l’Avvocato.

Quale obiettore di coscienza non ha fatto il servizio militare di leva, ma ha


prestato “servizio civile” con mansioni di “assistente all’infanzia” presso
l’Istituto Antoniano dei Padri Rogazionisti di Trani.

Figura 154 Filomena Di Tursi, Alberto “bruno”Salomone e Gabriella Cascella.

Anzi, è lui ora che, con la preparazione professionale da me acquisita e che


si è fatta poi da solo, con lo studio e l’approfondimento di ogni questione
giuridica, può arrogarsi il diritto di correggere anche me, pure nel modo di
porre le questioni anche graficamente.

Si è veramente guadagnata la promozione sul campo!

Sono fiero di lui!

Noi due ci completiamo a vicenda: basta un semplice scambio di opinioni,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

che riusciamo, quasi sempre, a risolvere positivamente e subito, qualsiasi


ostica questione di diritto.

***

Non posso sottacere poi di un brutto sinistro stradale in cui tutti e due
rimanemmo coinvolti, riportando, per fortuna, solo delle lesioni, anche se
di una certa entità e gravità.

In quel fatidico giorno, era il 6 giugno 1997, io e Fabio, con la mia autovet-
tura TWINGO, peraltro acquistata da poco, stavamo tornando a Marco-
nia da Matera, dove nella mattinata avevamo patrocinato presso il locale
Tribunale alcune cause civili.

Figura 155 Antonella Silletti, Fabio e Luigi Salomone, Rosamaria Silletti e Alberto “biondo” Salomone.

La macchina era guidata da Fabio ed io ero seduto al suo fianco sul sedile
anteriore destro.

Tutti e due tenevamo allacciate le cinture di sicurezza e percorrevamo la


strada Matera - Ferrandina, tutta in discesa e con forte pendenza.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Il cielo era nuvoloso e minacciava pioggia.

Giunti sotto Miglionico, infatti, incominciò a cadere una pioggerellina.

Quando però giungemmo, subito dopo l’innesto della strada per Pomari-
co, alla curva, quasi in prossimità del ponte che si innesta con la Basentana,
venimmo sorpresi da un violento acquazzone.

Figura 156 Alberto “biondo” Salomone, Rosamaria Silletti, Fabio Salomone e Antonella Silletti.

La strada, in discesa e con forte pendenza e la grande quantità di acqua che


con scrosci violenti scendeva dal cielo, fecero sì che la macchina, non ri-
spondesse più ai freni e, planando sull’acqua si spostò nella corsia opposta,
sulla quale veniva verso di noi un’autovettura contro la quale andammo a
collidere con un cozzo violentissimo.

In seguito all’urto violentissimo, io persi i sensi.

Mi ripresi quasi subito, allorché mi sentii chiamare e toccare da un cortese


soccorritore.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Mi voltai dapprima verso Fabio: era esamine, con il busto e la testa reclina-
ti sul volante.

Da un sopracciglio gli scendeva sul volto un rivolo di sangue.

Gridai come un disperato, credendolo non più vivo.

Non riuscivo a toccarlo e né a muovermi, impedito com’ero dalla cintura


di sicurezza che non mi consentiva di districarmi dal sedile al quale ero
come inchiodato.

Figura 157 Peppino Silletti e Carla Benedusi.

Quel gentile soccorritore, a me sconosciuto e rimasto anonimo, che non


ho più avuto occasione di ringraziare per l’opera di soccorso apprestataci,
visto che io mi ero ripreso, si spostò sul lato di Fabio e, avvicinandosi pro-
prio al suo viso, disse subito: «È vivo».

Il cellulare di Fabio in seguito all’urto era andato distrutto e, sempre quel


soccorritore, fu così gentile che dapprima mi consentì, con il suo cellulare,
di avvisare del sinistro, mio fratello Antonio, medico (che a sua volta par-
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tecipò la notizia a mia moglie Lillina ed agli altri di famiglia) e poi si attivò
a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco e dell’autoambulanza che, devo
riconoscere, giunsero subito, poco dopo, in nostro soccorso.

La Twingo, a causa del cozzo violento con l’altra autovettura, andò com-
pletamente distrutta e si accartocciò quasi a forma di uovo.

Figura 158 Luciano Plati.

E, fu proprio per questa strana forma che la macchina assunse che, io e


Fabio, potemmo salvarci, pur riportando entrambi brutte lesioni.

Fabio venne messo sulla barella dell’ autoambulanza, sulla quale salii
anch’io che non avevo segni evidenti di ferite e che, tranne un leggero dolo-
re alla cervicale, non avvertivo alcunché sulla mia persona.

Durante il tragitto dal luogo dell’incidente sino all’Ospedale, Fabio non


fece altro che parlare con gli infermieri dell’autoambulanza, il che mi rin-
cuorò, considerando questa sua loquela un segno rassicurante che non
aveva riportato ferite gravi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Giunti in ospedale, per Fabio, venne disposto il ricovero.

Io invece, che avevo assistito nella saletta del pronto soccorso alla visita
fatta a Fabio, sentendomi in “buone condizioni”, e non avendo riportato
lesioni “visibili”, decisi che, non appena poco dopo fossero arrivati i miei
familiari che erano stati avvisati, avrei fatto ritorno a Marconia con loro.

Figura 159 Luciano Plati, Alberto “biondo” e Fabio Salomone.

Il medico del pronto soccorso, sentita questa mia decisione, mi consigliò di


farmi sottoporre comunque, a scopo cautelativo, ad un esame radiografico,
che venne subito disposto e fatto.

All’esito dell’accertamento radiografico risultò che avevo riportato la con-


tusione toracica con fratture di ben cinque costole sinistre, per cui non
potei sottrarmi al ricovero che venne immediatamente disposto.

***

Fabio è iscritto dal febbraio 1998 all’Albo dell’Ordine degli Avvocati di


Matera ed esercita con me questa nobile professione ed ama questo lavoro,
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

divenuto difficile e, sotto certi aspetti, anche ostile, nonostante l’impegno


che vi profonde.

Figura 160 Luigi e Fabio Salomone.

Nello studio delle cause, e nella soluzione delle stesse, spesso mi sorprende
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

per le sue straordinarie intuizioni, per il suo tratto ironico ed il parlare


fluido: noto in lui sempre di più quel qualcosa in più che fa di un bravo
professionista un fuoriclasse, che aiuta e fa di questo mestiere una passione
vera.

Nell’apprestare gli atti difensivi di ogni causa, civile, amministrativa o tri-


butaria che sia, adopera un linguaggio sempre nitido, mai troppo tecnico o
noioso.

Figura 161 Alberto “biondo” Salomone si Luigi.

Ha profonda conoscenza dei vari sistemi operativi nel campo


dell’informatica ed ampia esperienza nell’ attività di ricerca giuridica in
Internet.

***

Si è sposato nel 2003 con la insegnante elementare Adele Faticato di


Montalbano Jonico, celebrando il matrimonio nell’antico Santuario Maria
Ss. Regina di Anglona in territorio di Tursi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Dal loro matrimonio è nato, il 18 marzo 2004, nella borgata di Tinchi di


Pisticci, il nostro - almeno per ora -, unico nipotino, Luigi Bruno.

***

Luigi Bruno Salomone di Fabio


è un bambino bellissimo oltre che simpaticissimo.

Aggraziato, sempre compito nei modi ed estremamente educato.

Figura 162 Alberto “!biondo” Salomone di Luigi e Gabriella Cascella.

Ha un modo di esprimersi preciso ed con un linguaggio ineccepibilmente


appropriato e, ti sorprende per il modo sempre educato con cui si rivolge
alle persone.

Quando, però si arrabbia, diventa ostinatamente testardo: in questi mo-


menti, bisogna lasciarlo stare, perché poi, poco dopo, ove non punzecchia-
to, gli passa l’ arrabbiatura e ritorna ad essere un bambino gioviale e simpa-
tico.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Dal padre ha assimilato la passione per il computer.

Riesce, infatti, con molta facilità a far funzionare questo strumento infor-
matico, come un vero e proprio vecchio esperto.

Figura 163 Luciano Plati e Carla Benedusi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

È un bambino che ti sorprende anche con le sue uscite che, davvero, ti


lasciano di stucco.

È un acuto osservatore, e riesce a descrivere persone e cose anche quando


sembra essere solo occupato nel gioco, senza dare a vedere che presta at-
tenzione a chi gli sta vicino ed a quello che questi dicono.

Figura 164 Fabio Salomone, Gabriella Cascella e Alberto “biondo” Salomone. Sullo sfondo, Lillina Sangiorgio.

***

A tutti e tre loro, auguro, assieme a Lillina, tutto il bene e la serenità che
desiderano, per una vita tranquilla e felice.

***

Gianluca Salomone di Luigi


è il nostro figlio terzogenito, nato a Taranto il 21 novembre 1970.

Dopo aver conseguito, nell’anno scolastico 1988/89, il Diploma di maturi-


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tà classica presso il Liceo “G. Fortunato” di Pisticci, si iscrisse alla facoltà


di Architettura presso la Università degli Studi di Firenze.

Alla chiamata della leva militare della classe 1970 venne dichiarato arruo-
lato, come idoneo alla Marina Militare, appartenente alla Capitaneria di
Porto di Taranto ed in congedo illimitato provvisorio.

Iscritto alla Facoltà di Architettura, nell’anno accademico 1991 superò un


solo esame per cui, non potendo ottenere il rinvio del servizio militare per
motivi di studio in quanto, per legge, per tale fine era richiesto il supera-
mento di almeno due esami, tentò di eludere questo sbarramento ostativo
effettuando il passaggio dalla Facoltà di Architettura a quella di Lettere e
Filosofia, con indirizzo storico-contemporaneo, sempre presso l’ Universi-
tà degli Studi di Firenze.

Alla conoscenza scolastica della lingua francese, parlata e scritta, acquisita


a Pisticci da studente di scuola media e poi di liceo, ha aggiunto una di-
screta conoscenza della lingua inglese, sia parlata che scritta, ottenendo
anche un attestato rilasciatogli nel 2000 dall’Associazione d’Incontri Cul-
turali con la Fonologia e la Dizione della Lingua Italiana e con la Lingua
Inglese “G. Giaccia” di Napoli.

Durante il periodo degli studi universitari ha collaborato con diverse As-


sociazioni culturali in diverse città nazionali ed internazionali (Firenze,
Milano, Bologna, Rimini, New York) organizzando rassegne e manifesta-
zioni culturali.

Non ha ancora conseguito la laurea in Lettere e Filosofia, ed ha interrotto


gli studi universitari, in quanto ha preferito affrontare subito il lavoro atti-
vo, per conseguire anche una certa indipendenza economica.

Infatti, dal dicembre 2001 a giugno 2003 ha lavorato alla TIM Telecom
Italia Mobile di Bologna, come operatore di call center e, poi, da giugno
2003 a dicembre 2005, ha lavorato come consulente per la telefonia mobile
TIM Businnes, quale responsabile acquisizioni centro nord - Città di Bo-
logna, presso l’Agenzia territoriale Centro Nord SPEEDYSERVICE Srl
con sede in Arezzo.

Ha seguito poi ancora, nel campo della telefonia:

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

un Corso di formazione professionale Image “l’analisi transazionale” e


“valore aggiunto” LOGOTEL tenutosi presso la sede TIM di Bologna,
propedeutico alla certificazione CEPAS (certificazione della professionali-
tà e della formazione);

un Corso di formazione professionale su “la Conversazione telefonica”


tenuto dalla Tim Telecom Italia Mobile a Bologna presso la propria sede;

Figura 165 Fabio Salomone di Luigi e Adele Faticato.

Corsi, presso la sede TIM di Bologna: - di CRM (Customer Relationship


Management); - di Customer Sattefaction e di Telemarcketing telefonico.

Dal 2005 lavora come DATA SALES MANAGER - Customer base

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

accont EXECUTIVE – Data e application Specialist per Vodafone Cor-


porate, occupandosi prevalentemente di gestire la clientela Altovalore e
curando la fidelizzazione del pacchetto clienti affidato, analizzare, attra-
verso una costante attenzione al mercato di riferimento, i trend e
l’andamento delle vendite del settore Dati rispetto agli obiettivi, oltreché
delle attività pro-
mozionali concor-
date.

Si occupa inoltre
di progettare, im-
plementare e misu-
rare le attività di
promozione verso
il consumatore
finale, gestire le
relazioni con i
clienti e coordinare
le attività di public
relations.

Nel 2007 viene


certificato
EXECUTIVE da
Pricewaterhouse
Coopers.

Nonostante questa
sua complessa
attività nel campo
della telefonia, è Figura 166 Fabio Salomone di Luigi e Adele Faticato.

stato e continua ad
essere nell’animo, un “architetto” ed un “artista”.

Lo abbiamo subito notato, io e Lillina, visitando il miniappartamento in


cui vive e che ha saputo arredare con gusto e senso artistico, per la partico-
lare scelta dei mobili e di ogni arredo, curando ogni minimo particolare,
esprimendo cioè quella che era la sua originaria tendenza a diventare archi-
tetto: peccato!

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

E, soprattutto è un vero “artista” anche nel campo della pittura, in quanto


è un vero piacere poter ammirare i suoi quadri.

Soprattutto per lui, sua madre Lillina, ha profuso in continuazione energie


e sacrifici di ogni tipo, aiutandolo sempre, ogni qualvolta ne ha avuto biso-
gno.

Ha vissuto per alcuni anni a Firenze per la frequenza degli studi universi-
tari intrapresi, è stato per qualche tempo anche a Napoli ed attualmente
vive stabilmente a Bologna, ove lavora nel campo della telefonia.

***

Figura 167 Fabio Salomone di Luigi, Adele Faticato con il loro primogenito, Luigi Bruno Salomone.

A tutti e tre questi nostri figli ed al caro nipotino Luigi Bruno, io e Lillina
auguriamo, con tutto il cuore, ogni bene nella vita, con la speranza che
conservino un buon ricordo di noi!

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Passo ora a parlarvi, degli altri miei sette fratelli: Amalia, Teresa, Raffaele,
Angelo Antonio, Antonio, Anna Maria e Francesco Saverio.

Incomincio, perciò, dalle gemelle, Amalia e Teresa, nate il 26 gennaio


1933 a Barletta, città natale di nostra madre Enrica Musti.

***

Amalia Salomone fu Alberto

Di lei dirò poco ma, quel tanto che basta per presentarla come una donna
meravigliosa, amata particolarmente, non solo da tutti i nipoti ma anche
dai pronipoti, che si sentono attratti da lei, come da una calamita, a prima
vista.

Non si è sposata, ma è considerata veramente come una madre da tutti i


nipoti che, per Lei stravedono.

Figura 168 Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio con il nipote Luigi Bruno Salomone di Fabio.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ha subito un brutto intervento al volto, ma si è ripresa dimostrando una


grande forza d’animo.

Quest’anno ha compiuto 75 anni ed io e Lillina, ci abbiamo tenuto - come


tutti gli anni -, a festeggiarla assieme a noi oltre che con tutta la famiglia di
Fabio, nostro figlio, in questa ricorrenza, facendole passare in nostra com-
pagnia un’intera giornata, peraltro allietata da uno splendido sole, in un
agriturismo ubicato a breve distanza da Marconia.

Ha trascorso davvero una giornata di spensieratezza e, per di più, si è ac-


cattivata immediatamente la simpatia di mio nipote Luigi Bruno che, non
si voleva staccare da lei e ha voluto ad ogni costo riaccompagnarla a Pistic-
ci, nella sua casa in Terravecchia: prova questa, ancora una volta, del magi-
co ascendente che essa ha sui bambini.

Amalia è stata la donna che si è sacrificata più di tutti gli altri figli, senza
mai lamentarsi, per assistere e curare nostro padre, rimasto vedovo, sino al
suo decesso avvenuto il 20 giugno 1981.

Figura 169 Luigi Salomone con il nipotino Luigi Bruno Salomone.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ha meritato e merita veramente l’affetto che, tutti in famiglia, grandi e


piccini, le dimostriamo.

***

Teresa Salomone fu Alberto

è, con Amalia, l’altra gemella, nata anch’essa a Barletta il 26 gennaio 1933.

Da signorina, era il ritratto vivente di nostra Madre Enrica, così come a-


desso, a lei rassomiglia moltissimo la sua prima figlia Filomena.

Ricordo che, quando nostra madre usciva assieme a Teresa, per visite da
parenti o da amici di famiglia, la gente immancabilmente le scambiava per
sorelle e non già quali madre e figlia.

Figura 170 Lillina Sangiorgio, Luigi Bruno Salomone e Luigi Salomone.

Sposò il Dott. Donato Di Tursi (familiarmente chiamato Titino), funzio-


nario dell’Amministrazione delle Finanze e che è stato Vice Intendente di

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Finanza per molti anni a Taranto, dove ha quasi sempre vissuto e, poi ad
Arezzo come Intendente, venuto a morte prematuramente a Torino dove
si era recato per un intervento chirurgico alla prostata, nonostante avesse
in precedenza e da poco, subito un altro intervento di bypass al cuore.

Teresa, giunta anch’essa alla bella età di 75 anni, non appare più, fisica-
mente, la bella e graziosa giovane, qual’era una volta, in quanto gli anni e
gli acciacchi per malattia l’hanno di molto cambiata.

Essa non ha però perso nulla del suo carattere gioviale ed è rimasta ancora
giovanile nello spirito.

È ancora oggi una donna brillante nella conversazione: ed è davvero piace-


vole sentirla discorrere.

Teresa ha conservato l’allegria di un tempo e sa ancora dire, nonostante i


suoi guai di salute, amenità che riescono a far sorridere e, a volte, anche a
far ridere a crepapelle, tutti quelli che la stanno a sentire, tale è la sponta-
neità ed il modo gioioso con cui le sa dire.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 171 Gianluca Salomone e Luigi Bruno Salomone.

Fare conversazione con lei è un vero piacere, perché riesce, con il suo modo
di dire e di esporre, a distrarre dalle preoccupazioni, non solo se stessa ma
anche tutti quelli che la stanno a sentire.

Dal matrimonio con Titino Di Tursi, Teresa ha avuto due sole figlie, Fi-
lomena ed Enrica.

***

Filomena Di Tursi fu Donato,


è nata a Taranto nel 1964.

Conseguita la Maturità classica, si è laureata in Giurisprudenza presso la


Università degli Studi di Bari.

Conseguita la Laurea, ha affrontato, con una buona preparazione, il con-


corso in Magistratura che ha vinto brillantemente.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 172 Roberto Plati con Luigi Bruno Salomone e Massimo Plati con il figlio Marco.

Attualmente svolge la sua funzione di Magistrato, come sostituto procura-


tore presso il Tribunale di Taranto.

È sposata con il Dr. Raffaele Amodio, commercialista, di Taranto.

Filomena e Raffaele, desiderando fortemente dei figli, hanno deciso di


prendere in adozione due bambini: un maschietto, Nicolaj nato nel 2003 e
una bambina, Ludmilla, nata nel 2004.

E di questa loro scelta, Filomena e Raffaele, sono ora contentissimi.

Essi sono veramente “pazzi di gioia” per questi due figli che il cielo ha loro
donato.

***

Altra figlia di Teresa è

Enrica Di Tursi fu Donato


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nata a Taranto nel 1967, é anch’essa, come Filomena, laureata in Giuri-


sprudenza e Magistrato. Solo da poco, dal Tribunale di Enna, ha ottenuto
il trasferimento a Taranto.

È sposata con il Dott. Maurizio Di Girolamo di Taranto ed ha una sola


figlia, Marina, nata nel 2004: una bella bambina con un bel viso dal colori-
to roseo e tutta cicciottella.

***

Fin qui, vi ho parlato dei soli primi quattro figli (me compreso) di nostro
padre Alberto, nati a Barletta, la città natia di nostra madre, celebre per la
storica famosa “Disfida ” che ebbe luogo tra tredici cavalieri italiani (tra cui
un Salomone) guidati da Ettore Fieramosca e tredici cavalieri francesi e si
concluse con la “vittoria degli Italiani”5.

Essendo però la famiglia dei miei genitori, alquanto numerosa, perché


composta di ben nove figli, passo ora a parlarvi degli altri cinque miei fra-
telli, nati tutti a Pisticci, in Basilicata.

Incomincio perciò, da Raffaele, il quintogenito.

Raffaele Salomone fu Alberto

è il primo dei fratelli nato a Pisticci, ed è venuto alla luce l’11 aprile 1936.

5
I tredici protagonisti della disfida di Barletta furono: Ettore Fieramosca; Ettore Giovenale; Fan-
fulla da Lodi; Francesco Salomone; Giovanni Brancaleone; Giovanni Capoccio; Guglielmo Al-
bamonte; Ludovico Abenevole; Marco Corollario; Mariano da Sarno; Miale da Troia; Riccio da
Parma; Romanello da Forlì.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 173 Luigi Bruno Salomone di Fabio.

Ad esso venne dato questo nome, come già ho sopra precisato, in ricordo
ed in memoria del fratello di nostra madre, Raffaele Musti, l’eroico ufficia-
le morto in Abissinia a Hamanlei l'11novembre 1935, mentre al comando
dei suoi dubat difendeva i pozzi ed il fortino di quell’avamposto.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 174 Nonno Gino e Luigi Bruno.

Come tutti gli altri fratelli, ha frequentato le elementari e le Medie a Pi-


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

sticci, mentre gli anni di liceo li ha passati a Matera, frequentando il Liceo


“Duni”, proprio nel periodo in cui nostro padre era stato trasferito da Pi-
sticci in questa città, come funzionario di Direzione presso la locale Suc-
cursale del Banco di Napoli, e vi soggiornò con parte della famiglia (Raffa-
ele, Angelo, Antonio, Anna Maria e Franco, affidata alla cura di Amalia o
di Teresa che si alternavano) dapprima in un appartamento di Palazzo
Malvezzi in via XX settembre e, poi in un appartamento di proprietà
Montemurro in via Don Minzoni.

Conseguita la licenza liceale si iscrisse alla Facoltà di Lettere presso la Uni-


versità degli Studi di Bari, ove conseguì nel 1968 la laurea di Dottore in
Lettere.

Figura 175 Fabio , Luigi Bruno e Luigi Salomone.

L’anno successivo, il 1969, convolò a nozze con la sig.na Maria Carmela


(Carmelina) Cascella, insegnante elementare: attualmente, sono entrambi
in pensione dopo anni dedicati alla Scuola ed all’insegnamento.

Smisuratamente appassionato di caccia, Raffaele è stato, come cacciatore,

Pag. 211 di 292


Famiglia Salomone dopo Stigliano

uno dei figli più vicini a nostro padre Alberto, ed il suo più assiduo com-
pagno domenicale e dei giorni festivi per le sortite di caccia, durante le
quali il più delle volte non conoscevano limiti di orario, ed i cui ritardi ve-
nivano sempre “accettati” senza alcuna lamentela e da nostra madre e da
Carmelina.

Raffaele è stato un giovane che per ben due volte è stato baciato dalla for-
tuna, in quanto in ben due occasioni “difficili” ha riportato a casa salva la
pellaccia.

Si può dire di lui che ha veramente avuto un c… “da cachet Fiat” in en-
trambe le occasioni.

Figura 176 Luigi Bruno Salomone.

La prima fu quando, andando a caccia a San Domenico, nella nostra cam-


pagna, con papà e nostro fratello Nicola, nel tentativo di saltare un fosso,
con il fucile in spalla carico con cartucce a pallini, a causa del terreno ba-
gnato, scivolò e, nel cadere, dall’arma partì un colpo che lo attinse (fortu-
natamente in maniera non grave), sotto l’ascella sinistra, quasi in prossimi-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tà del cuore senza minimamente toccarlo in alcuna parte.

Soccorso immediatamente, venne senza indugi trasportato a Pisticci, nella


nostra casa.

Papà si preoccupò subito di chiamare il nostro medico di famiglia, zio


Michele Silletti, che reso edotto dell’accaduto, accorse immediatamente,
senza indugi di sorta, portando con sé la borsa dei ferri chirurgici e tutto il
necessario.

Fece stendere Raffaele su un tavolo del salone grande di casa e, dopo averlo
accuratamente visitato nella parte ferita, disse subito che non c’era da pre-
occuparsi, in quando la rosa dei pallini, si era andata ad insaccare sotto
l’ascella, proprio nella parte dove la carne era più grassa, e non aveva pro-
dotto danni seri.

Nel salone di casa, eravamo in quattro persone: papà, io, Nicola e zio Mi-
chele Silletti.

Figura 177 Luigi Bruno, Fabio Salomone e Adele Faticato.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Zio Michele, iniziò il suo intervento procedendo dapprima a disinfettare


con l’alcool i ferri chirurgici d’argento, necessari alla bisogna: il bisturi ed
un ferro a cucchiaio tondo.

Dopo aver pulita e disinfettata la parte ferita e, mentre io e papà tenevamo


fermi Raffaele e Nicola teneva fra le sue mani una bacinella con l’ovatta,
zio Michele praticò nella zona ferita, con il bisturi, una incisione nella car-
ne e, affondandovi in essa il cucchiaio, raccolse, tutti i pallini di piombo, ad
uno ad uno.

Ebbene, non appena zio Michele con il bisturi incise la carne annerita dal
lo sparo e dalla ferita fuoriuscì altro sangue, vedemmo tutto ad un tratto
Nicola impallidire e, poiché stava per svenire, zio Michele sospendendo
l’intervento, prese Nicola per un braccio e lo sospinse fuori dal salone.

Liberatosi di Nicola, zio Michele tornò al suo posto e, imperterrito, conti-


nuò a disinfettare e tamponare la ferita con ovatta, garza e bende.

Il secondo incontro con la dea bendata, “la Fortuna”, Raffaele lo ebbe quel-
la volta che, scendendo con la bicicletta ed anche ad una certa velocità,
dalla strada del Rione Matina, che portava alla periferia del paese nella
zona detta il “Ponte”, i freni non gli risposero o si bloccarono, ed andò a
finire contro il muro parapetto del ponte e, catapultato dalla bicicletta, fece
un volo di circa una quindicina di metri di sotto, andando a finire, fortu-
nosamente, su un mucchio di sabbia alquanto consistente, per cui ne uscì
indenne, e con solo un po’ di spavento.

Come professore, ha insegnato materie letterarie, alla Scuola Media di


Pisticci, stimato ed apprezzato per la sua cultura e capacità professionale,
dagli alunni e dai colleghi.

È andato in pensione da qualche anno, dopo un lungo periodo di lodevole


insegnamento.

Pur rimanendo uno sfegatato cacciatore nell’animo, di fatto, anche lui, e


per l’età e per gli acciacchi che con il tempo non gli sono venuti a mancare,
ha dovuto porre un freno a questa sua passione e, pur continuando ad
andare a San Domenico, le sortite di caccia sono più sporadiche e va in
campagna maggiormente per accudire i numerosi cani, suoi e dei figli

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Figura 178 Luigi Bruno e il presepe di Nonno Gino.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 179 Foto di famiglia: Fabio, Adele e Luigi Bruno, Luigi e Lillina, Gianluca, Carlotta Cristiani e Alberto
Salomone.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Alberto ed Antonio.

Raffaele è di una facondia e di una loquacità senza pari: quando è in com-


pagnia di qualcuno, la sua loquela è tale che non lascia quasi mai spazio
all’interlocutore.

Non manca mai di partecipare a convegni ed incontri letterari od a presen-


tazioni di libri da parte di nuovi autori.

In tali occasioni non manca mai il suo intervento, esponendo appropria-


tamente il suo giudizio critico, da persona erudita qual è.

Non posso dimenticare il tono polemico e violento con cui intervenne a


Pisticci, nella sala del Circolo culturale “La Spiga”, nei confronti di un pro-
fessore di Storia dell’Università di Basilicata, al quale era stato demandato
il compito della presentazione del libro “Il Brigantaggio nel Circondario di
Matera”, scritto da nostro fratello Franco (Francesco Saverio), pubblicato
nell’ottobre 2001 e contenente il “Carteggio Franchi” costituito da cartelle
autografe dei fratelli Luigi e Nicola Franchi di Pisticci, capitani della
Guardia Nazionale e soprattutto di Luigi Franchi che, Capitano coman-
dante una compagnia della Guardia Nazionale Militare nel Circondario di
Matera, ebbe un rilievo notevole durante la lotta al brigantaggio meridio-
nale, distinguendosi per il coraggio e l’audacia in azioni di repressione di
questo fenomeno ed al quale il Prefetto di Matera aveva conferito la c.d.
“Carta bianca” e cioè. ampi poteri con diritto di “vita e di morte” su chiun-
que si fosse reso colpevole di azioni nefaste.

Questo professore universitario, infatti, iniziò il suo intervento, dando


subito l’impressione agli ascoltatori intervenuti, che esso stava parlando
non già per fare la presentazione del libro sul brigantaggio scritto da no-
stro fratello e dare su di esso il suo favorevole giudizio critico di storico,
bensì per parlare del saggio storico da lui scritto, sul brigante Carmine
Donatelli detto Crocco, facendo l’elogio del suo lavoro nel quale, a suo
dire, aveva riportato le reali ed uniche notizie storiche su questo brigante,
in quanto le aveva tratte dalle pagine degli incartamenti del procedimento
penale celebratosi nei confronti di questo brigante e concludendo il suo
dire, con l’affermare che il carteggio oggetto del saggio, scritto da France-
sco Saverio Salomone, era solo frutto di fantasia e di mitomania
dell’autore, il cui intento era solo quello di farsi bello di fronte alle Autori-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tà superiormente preposte.

Figura 180 Carlotta Cristiani e Luigi Bruno Salomone.

Raffaele, mettendo subito in evidenza l’assoluta mancanza di tatto e di


cortesia di questo oratore nei confronti dell’autore del libro e per la cui
presentazione era stata richiesto di intervenire, contestò punto per punto,
con un risentimento non celato e senza peli sulla lingua, l’assunto di questo
professore universitario, evidenziando l’affidabilità e l’attendibilità della
corrispondenza raccolta da suo fratello Francesco Saverio Salomone, so-
prattutto sul rilievo che l’autore del carteggio, appartenente ad una notabi-
le famiglia di Pisticci e, peraltro suo avo oltre che dell’autore, non necessi-
tava in alcun modo di millantare crediti, essendo stato a suo tempo, Uomo
di notevole prestigio, dal grande spessore culturale, che aveva profuso, in
ragione dell’Unità d’Italia, il massimo impegno con spirito di abnegazione
e consistenti sacrifici economici.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Dal mio punto di vista professionale e la lunga esperienza acquisita nel


campo processuale non posso che concordare con l’analisi giusta e corretta,
fatta in quell’occasione da Raffaele, in quanto come ho potuto appurare
nel corso della mia lunga carriera professionale, la “verità processuale”, è
solo una dei multiformi aspetti della Verità.

***

Figura 181 Gianluca, Carlotta, Alberto e Luigi Bruno.

Raffaele e Carmelina hanno messo al mondo tre figli: Enrica, Alberto ed


Antonio.

Anche su questi miei nipoti, posso darvi solo poche e scarne notizie.

***

Enrica Salomone di Raffaele


è nata a Taranto nel 1970.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Dopo aver conseguito la Maturità classica al Liceo Ginnasio di Pisticci, ed


essersi iscritta alla Facoltà di Architettura presso l’Università degli Studi di
Napoli, ha conseguito da qualche anno la Laurea di Dottore in Architet-
tura.

Alberto Salomone di Raffaele


nato anch’esso a Taranto nel 1972, dopo aver compiuto gli studi classici a
Pisticci, ha conseguito presso la Università degli Studi di Napoli la Laurea
di Dottore in Veterinaria.

Figura 182 Carlotta Cristiani, Luigi Bruno e Alberto Salomone.

Si è sposato il 28 agosto 2003 con Roselda Lalinga dalla quale ha avuto


due figli: Raffaele nel 2005 e Ginevra il 23 aprile 2006.

Esercita la sua professione di veterinario sobbarcandosi a sacrifici non pic-


coli, impegnato com’è, per il tipo di lavoro professionale che svolge, a viag-
giare tutti i giorni per raggiungere la clientela nelle diverse località e nei
posti più disparati.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Antonio Salomone di Raffaele


terzo ed ultimo figlio di Raffaele, è nato a Taranto nel 1978.

Anche lui, come Alberto, compiuti gli studi classici al Liceo Ginnasio di
Pisticci, ha conseguito da poco, con brillante votazione, la Laurea di Dot-
tore in Veterinaria presso l’Università degli Studi di Napoli.

Figura 183 Luigi Bruno Salomone e Marco Plati.

***

Passo ora a darvi notizie su mio fratello,

Angelo Antonio Salomone fu Alberto (1937 -


2006)

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Sesto dei nove figli, Angelo, nacque a Pisticci il 5 dicembre 1937.

Sfortunatamente, il 12 settembre 2006 è venuto a mancare prematura-


mente, sottrattoci da un rio destino e dal male che lo ha stroncato, con il
quale, ci diceva, si era abituato a convivere.

Angelo è stato distrutto, dal “male del secolo”: il cancro, in pochissimo


tempo ed è venuto a mancare proprio quando sembrava, a noi tutti, che ce
l’avrebbe fatta ancora a tirare avanti e per parecchi anni ancora.

Negli ultimi tempi si lamentava per una febbricola che non se ne andava e,
quando, come altre volte è andato a Taranto per accertamenti diagnostici
ed è stato sottoposto alla chemioterapia, il suo fisico non ha più resistito e
rimandato a Matera, nella sua casa, ci ha lasciato senza più riprendersi,
circondato da tutti i suoi cari e da noi suoi fratelli.

Figura 184 Luigi Bruno Salomone e nonna Lillina Sangiorgio

***

Alto e di bella presenza, Angelo ha avuto sempre, sin da giovane, l’aspetto


Pag. 222 di 292
Famiglia Salomone dopo Stigliano

ed il comportamento del “gentiluomo”.

Era ed è stato sempre, il vero homo nobilis, come nei tempi passati.

Ed aveva anche un fascino particolare.

A chi si intratteneva a parlare con lui, incuteva, sin dal primo momento,
un rispetto riverenziale, tanta era la sua personalità.

Di Angelo, un suo caro e vecchio compagno di liceo, l’avv. Nicola Buccico,


ora Senatore della Repubblica e Sindaco della Città di Matera, quando
parla dei suoi vecchi amici e compagni di scuola pisticcesi, ricorda Angelo
Salomone come il giovane che era un “vero signore” ed “un galantuomo”,
non solo per il modo come si presentava nell’aspetto, ma soprattutto per il
suo costante signorile comportamento.

Figura 185 Nonna Lillina e Nonno Gino con Luigi Bruno. Sullo sfondo le famose “croste”.

Da giovanissimo, è stato anche un ottimo calciatore, come ala tornante, in


una squadra di calcio pisticcese, nella quale giocavano anche Raffaele ed
altri loro compagni di scuola.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Sempre da giovane, manifestò il suo estro come poeta, scrivendo molte


poesie che vennero raccolte e pubblicate.

Tra le tante poesie da lui scritte, tutte belle , ricordo in particolar modo
quella intitolata “A mia madre”, nella quale aveva saputo trasfondere, in
versi, con quella carica di umanità che era tutta sua, i sentimenti più pro-
fondi che nutriva per nostra Madre.

Figura 186 Nonna Lillina, Nonno Gino Salomone e Luigi Bruno alle prese con la preparazione della tradizionale
cassata natalizia.

Angelo, regalò anche a me questa sua Raccolta di poesie che non ho potu-
to conservare fra i libri della mia biblioteca, perché quando misi su casa,
sposandomi, la lasciai, come tanti altri miei libri, nella casa paterna in Ter-
ravecchia.

Compì gli studi classici a Matera, frequentando il liceo classico Duni (ove
ebbe ad insegnare il famoso poeta Giovanni Pascoli), assieme a quella bri-
gantesca e gioviale cricca di amici pisticcesi, costituita da Pietro Esposito,
Luciano Plati, Eugenio Basile, Rocco Grieco, Luigi Vitelli, Ubaldo Vena,
Pietro Laviola ed altri, alcuni del quali (Luciano, Eugenio, Ubaldo e Pie-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

tro) passati, come lui, a miglior vita.

Dopo il conseguimento della maturità classica, gli si offrì la occasione,


quale figlio di funzionario dipendente del Banco di Napoli, di poter entra-
re come impiegato in questo antico Istituto Bancario meridionale.

Venne infatti assunto con le mansioni di cassiere e la sua prima sede fu


quella del Banco di Napoli di Taranto.

Angelo, si sposò il 9 settembre 1964 con la sig.na Virginia Panetta, alcuni


mesi dopo il mio matrimonio celebratosi il 27 giugno dello stesso anno
1964.

Figura 187 Luigi Bruno Salomone di Fabio-

Mise su casa a Taranto, andando ad abitare in un appartamento al primo


piano, preso in locazione, quasi contiguo alla “Clinica D’Amore”, dove poi
nacquero, a distanza di soli quindici giorni l’uno dall’altro, dapprima il 23
giugno 1965 mio figlio Alberto (biondo di carnagione e di capelli) e poi l’8
luglio successivo, suo figlio Alberto (bruno di carnagione e di capelli).

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

I due cugini, sin dalla nascita sono stati sempre identificati come “Alberto
biondo” e “Alberto Bruno”.

Da Taranto, Angelo venne poi trasferito, sempre con le funzioni di cassie-


re, all’Agenzia del Banco di Napoli di Montalbano Jonico: in questo paese
andò ad abitare in un appartamento del “Castello” che si era costruito il
notaio Luigi Izzo.

Da Montalbano passò ancora al Banco di Napoli di Policoro e, indi, per


ultimo a Matera, come funzionario di direzione.

Angelo, pur avendo maturato molti anni di servizio, è andato in pensione


giovanissimo, essendo suo intendimento poter subito sistemare, e sempre
nel Banco di Napoli, suo figlio Alberto.

Figura 188 Luigi Bruno Salomone, con la mamma Adele Faticato.

A Matera si era realizzato anche socialmente, inserendosi bene con la fa-


miglia nell’ambiente materano alquanto ostico nei confronti dei forestieri
e, si era fatta una discreta cerchia di amici, tra cui anche molti pisticcesi.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Sempre a Matera Angelo aveva acquistato in vita un bell’appartamento, al


piano attico di un fabbricato sito in via Salita D’Orso, ed aveva provveduto
a ristrutturare alcuni locali della vecchia casa paterna di campagna in Pi-
sticci alla contrada “S. Domenico”, toccatigli in sede di divisione, ricavan-
done, con gusto, un discreto miniappartamento che aveva dotato di una
bella veranda, nella quale, seduto su una poltrona, si godeva, da solo o in
compagnia (che non mancava mai), il fresco nei periodi di soggiorno esti-
vo.

Figura 189Luigi Bruno Salomone e Rocco, il beagle di Roberto Plati e Monica Serra.

Io andavo spesso a visitarlo, soprattutto in campagna a San Domenico nei


periodi estivi e, in tali occasioni, si sfogava con me, lamentando - ed era
questo il suo cruccio - che proprio ora che si godeva, da pensionato ed
ancor giovane, il meritato riposo con la famiglia ed i nipoti, era stato colpi-
to inaspettatamente dal “male” che l’affliggeva e con il quale era costretto a
convivere.

Facevamo delle lunghe conversazioni, seduti al fresco sotto la veranda,


parlando del più e del meno.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Mai mi ha detto o fatto intravedere che sentisse prossima la sua fine.

Ogni volta, quando lo lasciavo per tornarmene a Marconia, gli promettevo


sempre che sarei tornato presto a trovarlo.

Figura 190 Roberto Plati e Monica Serra.

La mia ultima visita fattagli da vivo, è stata proprio in campagna e, proprio


il giorno prima che partisse per Taranto per gli accertamenti diagnostici.
Quel giorno mi ricordo che si lamentava di una fastidiosa febbricola che
non gli passava: aveva ancora addosso una grande vitalità e non mi aspetta-
vo affatto che quella sarebbe stata l’ultima delle lunghe conversazioni che
piacevolmente tenevo spesso con lui ogni qualvolta lo andavo a trovare.

L’ho rivisto solo a Matera, quando, attendendolo con gli altri congiunti, è
tornato nella sua casa, già quasi in fin di vita.

Ed ora Angelo, quel gentiluomo che fu in tutta la sua vita, non è più fra
noi, ma continua ad essere sempre presente nei miei pensieri e più vivo che
mai, di quando era ancora in vita.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Da Virginia Panetta, sua moglie, ha avuto due figli maschi, Alberto Maria
Giuseppe e Massimo, diventati poi da grandi due veri “fusti”, bruni di car-
nagione e di capelli.

***

Alberto Maria Giuseppe Salomone fu Angelo


(chiamato da tutti, in famiglia, Alberto bruno, per distinguerlo da mio
figlio, chiamato Alberto biondo), è nato a Taranto l’8 luglio 1965.

Figura 191 Alberto, Nonna Lillina, Nonno Gino e Luigi Bruno Salomone.

Completati gli studi superiori, venne assunto subito al Banco di Napoli,


proprio perché figlio di dipendente di questo Istituto bancario.

Ha iniziato il suo servizio come cassiere, presso l’Agenzia del Banco di


Napoli di Montalbano Jonico, venendo poi, dopo qualche tempo, trasferi-
to, sempre con le mansioni di cassiere, alla filiale di Pisticci.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Successivamente, è passato sempre alle dipendenze del Banco di Napoli


nel settore amministrativo, andando a dirigere prima la filiale di Grassano
e poi quella di Montescaglioso.

Attualmente è funzionario di direzione presso la Succursale di Matera.

Dai Salomone ha ereditato, anch’egli, la passione per la caccia.

Nel periodo di apertura della stagione venatoria, anche per Alberto, le


domeniche e le festività sono solo dedicate alla caccia.

Si è sposato il 31 marzo 1990 con la sig.na Chiara Di Pede, ed hanno due


figli: Virginia e Marco.

Figura 192 Luigi Bruno e Virginia Salomone.

Virginia Salomone di Alberto


è nata a Matera il 4 settembre 1990.

È nel fiore della giovinezza coi diciassette anni che ora vanta ed è, davvero,
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

una ragazza bellissima, con una forte e spiccata somiglianza alla nonna
Virginia, così come la ricordo io da giovanissima.

Studia all’Istituto professionale Chimica biologica.

***

Marco Salomone di Alberto


è nato a Matera il 3 gennaio 1997 e frequenta la I Media.

Figura 193 Marco Salomone, Chiara Di Pede e Virginia Panetta.

A questo figlio, Alberto ha voluto dare lo stesso nome del cugino Marco
Delfino, figlio di Peppe Delfino e Ninetta Panetta, morto tragicamente,
ancora in giovane età, a seguito di un sinistro stradale ed al quale Alberto
era molto legato.

Marco è un bravissimo giocatore di calcio, milita nei “pulcini” dell’Inter, il


vivaio dei giocatori promettenti della squadra nero-azzurra, pur essendo
un acceso tifoso della torinese Juventus.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Massimo Salomone fu Angelo


figlio secondogenito di Angelo, è nato a Taranto il 25 ottobre 1968.

È laureato in Agraria e dedica la sua attività alla conduzione dell’azienda


agricola Matera.

Fa anche il rappresentante di commercio per la vendita di prodotti per


l’agricoltura.

Figura 194 Alberto “bruno” e Luigi Salomone.

È anche lui un appassionato cultore della caccia e non perde occasione di


soddisfare questa sua passione ogni qual volta ne ha la possibilità: ritengo
che prossimamente di tempo ne avrà davvero poco, visto che è in procinto
di diventare papà. Infatti la sua compagna Enza è in dolce attesa di una
bambina, con somma gioia di Virginia, felice di diventare nonna per la
terza volta.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Settimo figlio nato da Alberto ed Enrica Musti, è

Antonio Salomone fu Alberto

È nato a Pisticci il 17 ottobre 1940.

Anche Antonio, come tutti gli altri fratelli, ha frequentato a Pisticci le


scuole elementari, medie e ginnasiali e, a Matera il liceo classico.

Conseguita la Maturità classica, si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chi-


rurgia all’Università degli Studi di Siena, frequentando assiduamente tutti
i corsi sino al conseguimento della Laurea.

Non poté, per motivi di studio, partecipare al mio matrimonio che si cele-
brò a Matera il 27 giugno 1964.

Figura 195 Carlotta Cristiani, Rosamaria Silletti, Elisa Di Pisa, Lillina Sangiorgio, dietro si intravede Luigi Salomo-
ne.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Infatti, doveva sostenere in quel periodo un esame molto importante.

Proprio per questo giustificato suo impedimento, io e la mia giovane sposa


Lillina, prima di partire per la Grecia in viaggio di nozze, decidemmo di
andare a trovarlo a Siena, dove soggiornammo, suoi ospiti, per due giorni,
dato il tempo ristretto che avevamo per prendere la nave che ci doveva
portare in Grecia.

Durante questo brevissimo nostro soggiorno senese, Antonio, assieme a


Pinuccio Panetta (allora studente universitario iscritto alla facoltà di Far-
macia e che successivamente è diventato nostro cognato, sposando nostra
sorella Anna Maria) ci portò a visitare tutte le bellezze artistiche ed i pa-
lazzi storici più noti, la Piazza del Palio con la Torre del Mangia ed il
Duomo, di questa antica città toscana.

Figura 196 Lillina Sangiorgio, Luigi Salomone e Tommaso Di Pisa.

Dopo averci fatti sfinire dalla stanchezza per una intera giornata, piace-
volmente trascorsa in loro compagnia, fotografando tutto, in serata tardi ci
portarono a Poggibonsi, in un locale caratteristico dove potemmo gustare,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

per la prima volta, la rinomata zuppa di pesce che è "il caciucco”.

Finiti gli studi universitari e conseguita il 14 luglio 1967 la Laurea di Dot-


tore in Medicina e Chirurgia, prestò il servizio militare di leva - dopo aver
fatto il Corso di Allievo Ufficiale -, come sottotenente medico.

Assolto l’obbligo del servizio militare, fece definitivamente ritorno al pae-


sello natio, Pisticci, dove, iniziò subito, aprendo uno studio medico, ad
esercitare questa sua professione.

Figura 197 Lillina Sangiorgio e Luigi Salomone.

Sin dal primo momento della sua attività professionale di medico, Anto-
nio si è fatto subito apprezzare e stimare per la sua preparazione e capacità
professionale, conquistandosi la fiducia di una vasta clientela.

Ha sposato il 5 luglio 1980 la prof.ssa Anna Maria Santilio che gli ha dato
due figli: Enrica nata il 6 aprile 1981 e Alberto nato l’11 giugno 1984.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Enrica Salomone di Antonio


ha compiuto a Pisticci tutti i suoi studi, dalle elementari al liceo classico,
conseguendo brillantemente la Maturità classica con il massimo dei voti.

Iscrittasi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso la Università Cattoli-


ca di Roma, ha compiuto gli studi universitari frequentando i corsi ed ap-
plicandosi allo studio con molta serietà e preparazione professionale.

Figura 198 Lillina Sangiorgio, Amalia e Luigi Bruno, Luigi e Fabio Salomone.

Ha conseguito, la Laurea di Dottore in Medicina e Chirurgia, con 110 e


lode, con viva soddisfazione e gioia dei suoi genitori.

Antonio, può andare veramente fiero di questa sua figlia, che fa onore alla
tradizione della Famiglia che ha visto sempre, nelle varie generazioni dei
Salomone che si sono succedute, mai mancarvi un Medico.

***

Alberto Salomone di Antonio


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Famiglia Salomone dopo Stigliano

è attualmente ancora un giovane studente universitario.

È iscritto presso la Università degli Studi di Roma alla Facoltà di Econo-


mia e Commercio che frequenta e, segue gli studi con profitto.

***

Ritornando sempre a mio fratello Antonio, devo ricordare che, da giovane


ed ancora celibe, egli è stato però il terrore di tutti i nipoti (dei miei figli:
Alberto, Fabio e Gianluca; di quelli di Nicola: Alberto ed Enrica; delle
figlie di Teresa: Filomena ed Enrica; dei figli di Angelo: Alberto e Massi-
mo e dei figli di Anna Maria: Francesco e Alberto).

Con tutti questi suoi nipoti, Antonio era di una severità inaudita ed appli-
cava, senza alcuna distinzione, a tutti, lo jus corrigendi, con botte e scap-
pellotti.

I ragazzi, scappavano sempre per la paura e quando venivano “menati”, a


denti stretti e sottovoce, fra di loro, mugugnando, sottovoce dicevano: “…
avrai dei figli … ci vendicheremo!”

Da persona che seminava “terrore” tra i nipoti non appena lo scorgevano,


Antonio, dopo la nascita dei figli, Enrica ed Alberto, è totalmente cambia-
to e, da lupo, è diventato un agnellino.

Nonostante le minacce fatte allo Zio Antonio dai nipoti, nessuna vendetta
hanno mai questi messo in atto nei confronti dei suoi figli!

Tutt’altro.

Antonio, poi, è stato sempre, sia nei confronti dei nostri comuni genitori,
sia nei confronti di noi tutti suoi fratelli, di una affettuosità e generosità
senza limiti, come persona e come medico, anche se ha sempre cercato di
nascondere questa sua dote di bontà, con borbottii e mugugni indistinti.

Continua ancora ad esercitare la sua attività professionale di medico ed è


stimato ed apprezzato da tutti per la sua capacità e preparazione profes-
sionale.

Accorre sempre, immediatamente, ogni qualvolta si ha bisogno della sua

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Figura 199 Luigi Bruno Salomone di Fabio.
Famiglia Salomone dopo Stigliano

opera e del suo intervento.

Sotto questo aspetto, lo si deve riconoscere, non è mai venuto meno alla
tradizione medica di famiglia.

Da ultimo, non va sottaciuto che una delle doti particolari di Antonio, ed


anzi, proprio uno dei meriti che gli vanno riconosciuti, è quello di essere il
geloso custode, di una minima parte e comunque di grande importanza, di
quel che fu il ricco “archivio” tenuto nella “Casa Franchi”, in Terravecchia,
dai fratelli Luigi e Nicola Franchi, con atti e documenti di famiglia di anti-
ca data e, con lettere autografe di Giuseppe Garibaldi, di Francesco Lo-
monaco, di Giacinto Albini, di Giacomo Racioppi, di Silvio Spaventa, di
Francesco Fiorentino ed altri, in gran parte perché andate disperse (zio
Riccardo, mi diceva, che in realtà erano state sottratte da un monaco che
aveva facile accesso alla casa Franchi) dopo la morte di Nicola Franchi
avvenuta il 13 marzo 1891, ed in parte perché distrutte, moltissimi anni
dopo, da noi ragazzi, loro discendenti, incoscienti di distruggere un patri-
monio di notevole rilevanza storica.

***

L’ottava figlia avuta dai miei genitori, è stata

Anna Maria Salomone fu Alberto

È nata a Pisticci il 9 febbraio 1943.

Conseguito il Diploma Magistrale all’Istituto Magistrale “S. Anna” di Ma-


tera, ha insegnato alla scuola materna per molti anni e, sino al pensiona-
mento, chiudendo la sua carriera di Maestra ed Educatrice alla Scuola
Materna di Marconia, benvoluta dai bambini affidati alle sue cure ed ap-
prezzata e stimata, per il suo carattere e la sua preparazione professionale
dai genitori dei suoi alunni e dalle sue colleghe.

Anna Maria, come Teresa, ha ereditato da nostra Madre, cui rassomiglia


moltissimo, la bellezza tipica delle pugliesi.

Si è sposata il 16 settembre1967 con il dott. Giuseppe Panetta (Pinuccio),


che pur essendo laureato in Farmacia ha, però, insegnato per anni e sino al
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

pensionamento, come professore alla Scuola Media di Pisticci: un tipo


simpaticissimo questo nostro cognato, dal carattere gioviale, che si accatti-
vava subito, stando assieme a lui, la simpatia e la stima di tutti.

Peccato che sia stato colpito, da qualche anno, da un ictus, che gli ha tolto
la vitalità e l’umorismo di un tempo e lo obbliga a stare, quasi sempre, se
pure non del tutto, seduto su una poltrona, consentendogli di compiere
solo piccole passeggiate nella sua casa in Terravecchia.

Viene costantemente assistito, dalla cura e dall’affetto di Anna Maria, sua


moglie, che non lo lascia mai solo e che non ha mai inteso affidarlo alla
cura ed all’assistenza, di una “badante” o di qualsiasi persona, estranea alla
famiglia.

Dalla sua unione con “Pinuccio”, sono nati tre figli: Francesco, Alberto e
Mariangela.

***

Francesco Panetta di Giuseppe


è il figlio primogenito di Anna Maria ed è nato a Taranto il 25 giugno
1968.

È somigliantissimo a sua madre, anche se più alto, di aspetto prestante e


virile.

Laureatosi in giurisprudenza, si è iscritto nell’albo dei praticanti procura-


tori presso l’Ordine degli Avvocati del Tribunale di Matera, iniziando la
pratica forense presso il mio studio legale.

Ha prestato il servizio militare di leva, e dopo aver fatto il corso di Allievo


Ufficiale nella Guardia di Finanza, è diventato da sottotenente, attendente
del Comandante Generale della Guardia di Finanza di Roma.

Pur potendo chiedere la ferma nella Guardia di Finanza e fare una brillan-
te carriera in questo corpo, scelse di passare, sempre al servizio dello Stato,
nella Pubblica Sicurezza, vincendo il concorso da Commissario.

Attualmente è Vice questore Aggiunto e presta servizio presso la Questu-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

ra di Sassuolo.

Ha sposato il 12 settembre 1998 la D.ssa Maria Grazia D’Alessandro,


laureata in Giurisprudenza, dalla quale ha avuto due figli: Giulia, nata il 23
luglio 2000 e Giuseppe nato il 7 maggio 2003.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 200 Cav. Luigi Franchi (1813-1880)

***

Alberto Panetta di Giuseppe

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

secondogenito di Anna Maria, è nato a Taranto il 17 gennaio 1972.

Laureatosi in Farmacia, svolge l’attività professionale di farmacista in Ro-


ma, dove risiede stabilmente.

Viene puntualmente a Pisticci, assieme alla sorella Mariangela che vive


pure a Roma, per stare nei fine settimana, quando possibile, assieme ai
genitori e per curare altresì la gestione dell’azienda agricola paterna, sita in
località S. Teodoro dell’agro di Pisticci.

***

Mariangela Panetta di Giuseppe


è nata a Taranto il 6 aprile 1975.

Mariangela, ha conseguito il Diploma di Maturità Classica presso il Liceo-


Ginnasio “Giustino Fortunato” di Pisticci.

Presso l’Università degli Studi di Piacenza ha conseguito la Laurea in E-


conomia e Commercio, sostenendo gli esami di laurea con una brillante
tesi.

Esercita attualmente a Roma, ove risiede, l’attività di commercialista.

***

Francesco Saverio Salomone fu Alberto

In famiglia chiamato solo “Franco” è il nono ed ultimo figlio avuto dai miei
genitori.

È nato a Pisticci il 13 maggio 1946, proprio -come già in precedenza ri-


cordato - alla vigilia della visita che fece a Pisticci, nella nostra casa (Palaz-
zo Franchi) l’Illustre Statista di Melfi, Francesco Saverio Nitti, poco dopo

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Figura 201 Cav. Avv. Nicola Franchi (1829-1891)

il suo rientro in Italia dall’esilio subìto nel periodo fascista.


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Come tutti gli altri fratelli, anche Franco ha compiuto tutto il ciclo di stu-
di, dalle elementari alle scuole superiori, a Pisticci, ivi conseguendo il Di-
ploma di maturità classica presso il Liceo-Ginnasio “Giustino Fortunato”.

Iscrittosi dopo la maturità classica all’Università degli Studi di Napoli alla


facoltà di Storia e Filosofia, dopo alcuni anni abbandonò gli studi.

Mio padre non l’ha visto, in vita, “sistemato”.

Ma anche lui, come tutti noi suoi fratelli, pur non avendo conseguito la
laurea, ha trovato, grazie a Dio, la sua sistemazione ed indipendenza eco-
nomica, nel pubblico impiego, alle dipendenze del Comune di Pisticci,
dove presta servizio nell’Ufficio Tributi ed ha, guarda caso, come suo capo
ufficio, proprio quella Maria Teresa Smaldino, prescelta dal Fato a lavora-
re, comunque, assieme ad un Salomone: dapprima, quand’era avvocato,
con me e mio figlio Fabio, ed ora assieme a Franco nell’Ufficio Tributi del
Comune.

Franco si è sposato il 26 aprile 1984 con la sig.na Lavecchia Brigida (in


famiglia, chiamata Bice), insegnante, donna forte e di carattere che, però,
non è riuscita a domarlo ed a fargli porre un freno alla sviscerata passione
per la caccia: malattia questa, endemica ed ereditaria, propria dei Salomo-
ne.

Dalla sua unione con Bice è nato un solo figlio,

Alberto Salomone di Francesco Saverio


nato a Policoro il 15 gennaio 1986, dopo aver completato gli studi classici
al Liceo Ginnasio Giustino Fortunato di Pisticci, e conseguito con una
buona votazione il Diploma di Maturità classica, si è iscritto alla Facoltà di
Farmacia presso l’Università degli Studi di Bologna dove vive, e frequenta
come studente universitario, il terzo anno di corso di detta facoltà.

Nella estate scorsa Alberto ha avuto un brutto incidente con la propria


auto, che è andata distrutta totalmente nell’andare a cozzare contro un
muro. Per fortuna, non ha riportato danni fisici di una certa gravità:molto

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

spavento lui e,molta ansia i suoi genitori.

Franco, pur avendo abbandonato gli studi di Storia all’Università, ha con-


tinuato a coltivare questa sua passione per i fatti e le notizie storiche.

E, difatti si è cimentato a scrivere un libro su “Il Brigantaggio nel Circon-


dario di Matera”, che è stato pubblicato nell’ottobre 2001, con presenta-
zione del Prof. Giovanni Giannone, Sindaco all’epoca del Comune di Pi-
sticci.

Figura 202 Famiglia Franchi: Nicola, Concetta, Luigi e Rosantonia Silletti. In braccio: Teresa e Giuseppe.

In questa sua opera sul Brigantaggio, Franco ha infatti riportato, trascri-


vendolo nella sua integrità, il Carteggio della corrispondenza dei Sigg. Lui-
gi e Nicola Franchi Comandanti una Compagnia della Guardia Nazionale
Militare nel Circondario i Matera, limitandosi a dare solo brevi cenni bio-
grafici sui detti fratelli Nicola e Luigi Franchi (nostri avi) nel periodo in
cui essi furono attivi nella lotta contro il brigantaggio e, soprattutto Luigi
che operò a capo della Guardia Nazionale nell’anno 1862, precisando nella
introduzione, che questo suo libro, non vuol essere un trattato critico sto-
rico, ma una fedele esposizione dei fatti quali ha potuto raccogliere dalle
varie corrispondenze, che ha integralmente e fedelmente riprodotte, la-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

sciando ai lettori il compito di dare un giudizio critico sereno ed imparzia-


le.

Sulla vuota ed inconsistente critica mossa al libro di Franco da parte di


quel professore, docente di Storia all’Università di Basilicata, al quale era
stato demandato il
compito e l’onore
della presentazione
del libro alla citta-
dinanza Pisticcese
nella sala
dell’Associazione
Culturale “La Spi-
ga”, non vi sono
ulteriori commenti
da fare.

Una veemente
risposta a questa
“critica” fu data,
proprio da Raffae-
le, che insorse,
confutando il giu-
dizio critico di
detto professore
sul libro scritto da
Franco (dando
anche l’esatta im-
pressione di non
averlo minima-
mente letto) ed il
Figura 203 N.D. Angelina Franchi fu Luigi.
giudizio dato dallo
stesso sull’operato
dei fratelli sigg. Luigi e Nicola Franchi nella lotta contro il brigantaggio.

Un giudizio negativo su Franco, devo però darlo io: come mio figlio Fabio,
anche lui è venuto meno alla tradizione di famiglia che ha visto sempre i

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Salomone, quali uomini di fede liberale ed antifascista!

Per fortuna, mio figlio Fabio, ha proceduto (ed in tempo utile), al riesame
ed all’autocritica della sua giovanile fede politica ed alla militanza
nell’estrema sinistra, ed ha ora idee politiche più centriste e moderate, an-
corate alla nostra atavica ideologia liberale.

Mi auguro che anche


mio fratello Franco,
attualmente militante
nelle file di Alleanza
Nazionale (Partito
politico che è il natu-
rale erede del Movi-
mento Sociale Italia-
no, e che ha, a sua
volta, le sue origini, nel
fascismo), vorrà un
giorno, che spero non
lontano, riscattarsi,
sconfessando questo
suo peccato ideologico
e, tornare ad essere,
come suo Padre e co-
me gli altri Salomone
che ci hanno precedu-
to, un Uomo di fede
liberale ed antifascista.

*** Figura 204 N.D. Concetta Franchi e N.D. Rosantonia Silletti

Riccardo Salo-
mone fu Nicola (1906 - 1967)

penultimo figlio dell’On.le Avv. Nicola Salomone e della N.D. Teresa


Franchi, nato a Stigliano nel 1906 e deceduto a Pisticci il 23 dicembre
1967.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Di corporatura asciutta, aveva un naso aquilino alquanto accentuato e


orecchie a sventola, caratteristiche somatiche queste, emblematiche pro-
prie dei Salomone.

Si era iscritto, dopo aver preso la licenza liceale, alla facoltà di Ingegneria,
ma non portò a termine questi suoi studi con il conseguimento della Lau-
rea.

Fervente Nittiano ed antifascista, acquistò durante il regime fascista, tutti i


libri di Francesco Saverio Nitti, all’epoca messi all’indice, tenendoli in bella
vista, non nella pur ricca biblioteca di famiglia, ma sul suo comodino ac-
canto al letto, dedicando gran parte del suo tempo alla loro lettura, a fare
chiose ed annotazioni a fianco di ogni singola pagina.

Dopo il periodo post bellico, allorché politicamente dominò con il suo


strapotere, e al Governo e negli Enti Locali, la Democrazia Cristiana ap-
poggiata dalla Chiesa, ed alla D.C. si contrappose, con la sua violenta arro-
ganza, il Partito Comunista appoggiato dalla Russia stalinista, zio Riccar-
do, non riuscì a sopportare né l’uno né l’altro partito politico e manifestò
sempre apertamente il suo dissenso da questi partiti, profferendo questa
frase: “né preti rossi, né preti neri”.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Nato a Stigliano, mantenne in questo paese la residenza anagrafica, anche


quando si era trasferito di fatto definitivamente a Pisticci, quivi spostando-
la solo parecchi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

Portava vestiti “civili” di rado e solo in occasioni particolari e speciali.

Solitamente vestiva con il classico completo di velluto da cacciatore, color


marrone e, quando si recava
in campagna, a S. Gaetano o
a S. Domenico, sempre a
piedi, rifiutava decisamente
qualsiasi passaggio in mac-
china gli veniva offerto e
faceva ritorno al paese sem-
pre a piedi e avendo sempre
sul cinto la cartucciera, pie-
na di cartucce di ogni cali-
bro e sulla spalla il suo fucile
calibro 12, sempre scarico.

Uomo di grande cultura e


dall’intelligenza spiccata, era
un ottimo interlocutore e
non gli dispiaceva, con il suo
bagaglio di conoscenza ed
infaticabile lettore di libri e
di saggi, intrattenersi con
giovani vogliosi di appren-
dimento nonchè di leggere i
libri che egli teneva custoditi
nella antica biblioteca di Figura 205 Giuseppe Franchi fu Luigi.

famiglia, ricca di testi di


ogni genere.

Con Libero Panetta, all’epoca studente universitario (poi laureatosi in


giurisprudenza e diventato, a distanza di molti anni, Procuratore Generale
della Repubblica presso la Corte di Appello di Potenza), aveva intermina-
bili discussioni nella sala della biblioteca, accalorandosi nello scambio delle
rispettive idee, sia quando erano intenti a leggere l’editoriale del quotidiano

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

“Il Tempo”, giornale “indipendente” cui zio Riccardo era abbonato e, sia
quando si soffermavano a commentare alcune pagine interessanti di saggi-
stica politica.

A zio Riccardo, che con la sua cultura spaziava in ogni campo, non dispia-
ceva conversare anche con noi e con i nostri compagni di scuola, allora
giovani studenti.

***

Di zio Riccardo, conservo nella memoria, vivi, come se fosse ieri, ancora
questi altri ricordi.

Quando io e Nicola prima e Raffaele ed Angelo dopo, eravamo studenti


ginnasiali, ogni anno venivano organizzate, coi professori della scuola, so-
prattutto in primavera, delle gite scolastiche.

Ora queste gite, all’epoca, non si usava farle come oggi, affrontando viaggi
di lunga durata, in Italia o all’estero e con dispendio di denaro da parte dei
genitori, ma si riducevano, sempre e soltanto a brevi, piacevoli scampagna-
te di una sola giornata che venivano effettuate nelle campagne poste a bre-
ve distanza da Pisticci .

E, non poche volte, meta della gita scolastica, con tutti i compagni di classe
ed i professori, è stato il nostro fondo di S. Gaetano o di San Domenico,
dove io e mio fratello Nicola e, dopo di noi, anche Angelo e Raffaele, ci
fermavamo con gli altri gitanti, per consumare l’abbondante colazione che
ciascuno aveva portato con sé.

Quando meta della gita scolastica era San Gaetano, nel palazzo di famiglia,
immancabilmente trovavamo zio Riccardo, il quale, felice di poter fare due
buone “chiacchiere culturali” con i professori, non disdegnava di offrire a
tutti quel che aveva in dispensa e di sturare anche una damigiana del buon
vino che veniva prodotto nel fondo, con sommo gaudio di tutti gli ospiti,
che a pomeriggio inoltrato facevano poi ritorno a Pisticci, un po’ allegri.

Zio Riccardo, non si è sposato ed ha vissuto, a Pisticci, da solo, in un suo


appartamento.

Egli però era assiduo commensale nella casa di mio padre, mattina e sera, e
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

si dilettava a scherzare ed a ridere, dicendo anche facezie, con la numerosa


schiera dei miei fratelli.

Zio Riccardo è stato poi, sempre di una generosità senza limiti nei con-
fronti di tutti.

Basti pensare che, quando nel secondo conflitto mondiale, venne bombar-
data Taranto ed il suo porto (quivi venne affondata il grosso delle navi
della flotta italiana), da questa città si ebbero molti sfollati, molti dei quali
si rifugiarono a Pisticci.

Ebbene in quella circostanza, zio Riccardo offrì il suo appartamento ad


una famiglia, originaria di Pisticci, sfollata da Taranto che, guarda caso, era
strettamente imparentata al giovane Libero Panetta.

Questo gesto di generosità, reiterò ancora una volta, allorché, alla caduta
del fascismo, ritornò a Pisticci, l’esule avv. Alessandro Bruni, un vecchio
repubblicano antifascista: pure questa volta zio Riccardo, offrì la sua casa
alla famiglia dell’Avv. Bruni che, rimase suo ospite sino a quanto trovò
sistemazione, sempre in Terravecchia, in altra casa.

È stato sempre un Uomo retto, scrupoloso e, soprattutto, onesto.

Sempre rispettoso degli altri, disdegnava, per suo carattere, i favoritismi e


mal sopportava gli abusi ed i soprusi, normale arma della gente inetta ed
incapace cui reagiva sempre sferzante, con la sua lingua salace e con critica
alquanto feroce.

Libero pensatore, pretendeva il rispetto delle proprie idee e rispettava


quelle degli altri, le quali, diceva, andavano combattute non con la violenza,
bensì confrontandosi e confutandole sul piano ideologico.

E fu proprio per questo rispetto che aveva delle idee degli altri che egli, pur
non condividendo le idee “comuniste” di Nicola Cataldo, allorché questi,
ancora studente universitario, venne arrestato per la sua partecipazione
alle manifestazioni popolari di lotta per l’occupazione delle terre da parte
dei contadini, ritenendo arbitrario ed illegittimo l’arresto, volle comunque
fargli sentire la sua solidarietà e la sua viva partecipazione in quei momenti
di privazione della libertà personale, andandolo a trovare più volte in car-

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

cere e portandogli libri da leggere.

E zio Riccardo, tornando a casa da quelle visite, mi diceva: “Quello è un


giovane che ha delle idee da vendere …” “Ha del fegato: farà strada”.

E fu profeta! Il giovane Nicola Cataldo riuscì, in breve tempo, a far fuori


dalla vita pubblica amministrativa il fenomeno “Bruni” ed i suoi fans re-
pubblicani, riuscendo ad essere eletto Sindaco di Pisticci per più volte e
nominato - a furor di popolo e con un plebiscito di voti - anche deputato al
Parlamento.

Zio Riccardo ha sempre condotto, una vita modesta e dignitosa e, pur non
avendo portato a termine i suoi studi universitari, quale iscritto alla facoltà
di Ingegneria, era un uomo di vasta cultura in ogni campo dello scibile, e la
lettura di libri e di giornali si può dire erano il suo pane quotidiano.

Pur avendo un fratello ed anche parenti, medici, ha sempre disdegnato di


farsi visitare o sottoporsi a controlli e cure mediche.

Questa noncuranza della propria salute, gli è stata però fatale, in quanto,
non ancora in età senile, a soli 61 anni, è venuto a mancare, per una non
controllata e non curata in tempo, infiammazione alla prostata.

Riposa nella tomba di famiglia a Pisticci, ove sono sepolti anche i miei
genitori e, di recente, mio fratello Angelo.

***

Ettore Salomone fu Nicola (1908 - 1983)

Ultimogenito dei nonni Nicola Salomone e Teresa Franchi, è stato, Etto-


re, in famiglia chiamato Ettorino.

Nato a Stigliano il 30 agosto 1908, dopo aver conseguito la Laurea in


Scienze Economiche e Commerciali, vinse il concorso da Segretario nella
Banca d’Italia.

Ha prestato servizio in molte città, sedi della Banca d’Italia, raggiungendo


l’alto grado di Direttore.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Zio Ettorino, come funzionario della Banca d’Italia, ebbe assegnato tra le
varie mansioni del suo ufficio, anche il compito di procedere allo smantel-
lamento delle varie sedi della Banca d’Italia che erano esistenti in molte
città non capoluoghi di provincia:tra queste, le sedi di Barletta e di Pescia.

Alto e di bella presenza, aveva una innata eleganza nel portamento e nel
vestire e, per fortuna, non aveva alcuno dei segni emblematici ereditari,
propri dei Salomone, dai quali aveva ereditato, al “massimo” soltanto la
atavica passione per la caccia.

Devo far presente che qualche notizia su zio Ettorino, ho già dato prima,
in questo mio lavoretto, quando ho parlato di mio padre.

In questa sede, perciò, mi limiterò, a fornire su di lui, quelle poche altre


notizie, che ritengo non note a tutti, ma delle quali io conservo ben vivo il
ricordo.

Era un cacciatore instancabile e, quando usciva per la caccia, nulla lo fer-


mava, nemmeno gli impervi e scoscesi calanchi di cui è pieno, il territorio
di Pisticci, luoghi dove solamente - soprattutto nei calanchi sotto il cimite-
ro- stanziavano e nidificavano le pernici.

Altro luogo che veniva prescelto per la caccia era la zona chiamata il “De-
manio” di fronte a San Domenico, in quanto nei fossi e nel bosco di lenti-
sco (la macchia mediterranea), era facile trovare sia le beccacce che i bec-
caccini.

La caccia a questo tipo di uccelli, dalle carni piene e molto prelibate, ri-
chiedeva una certa sveltezza ed abilità per spararli, perché si levavano in
volo velocemente ed in linea orizzontale per andare a posarsi dentro i ce-
spugli delle macchie, per cui era difficile poterli colpire se non si era svelti e
nella mira e nello sparare.

Zio Ettorino ha avuto sempre cani da caccia, di razza, belli e molto bravi:
era davvero uno spettacolo vedere il suo cane quando trovava la beccaccia,
si fermava e la puntava alzando una gamba.

Dei vari cani che ha avuto ricordo un bellissimo setter irlandese dal colore
rossiccio, che era una spettacolo vederlo come cacciava.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Ed i cacciatori non tornavano mai dal Demanio col carniere vuoto.

Oltre a buoni cani da caccia e di razza, zio Ettorino aveva anche fucili di
ottima marca con un vasto corredo di cartucce, di vario calibro.

Quando veniva a Pisticci, portava con sé un bagaglio che era ricolmo so-
prattutto di pacchi di cartucce, che non riportava mai indietro quando
ripartiva, perché questa doviziosa provvista di cartucce, di ogni calibro,
veniva puntualmente consumata nelle sortite di caccia le quali si chiudeva-
no, la maggior parte delle volte, con buoni carnieri di cacciagione di ogni
genere (beccacce, beccaccini, pernici, lepri, volpi ed uccelli acquatici) a
seconda delle zone di caccia di volta in volta prescelte.

Pur venendo con piacere a Pisticci, ha avuto sempre una profonda predile-
zione per Stigliano, suo paese natio, ed un forte legame di affetto con zio
Ciccillo, che non ha mai mancato, ogni qualvolta veniva a Pisticci, di anda-
re a salutare.

A Pisticci infatti, gli era stata attribuita in sede di divisione con i fratelli,
anche una discreta estensione di terreni dotati di un buon complesso di
fabbricati rurali, dai quali dopo la sua morte, i suoi cinque figli, hanno
saputo ricavare dei comodi miniappartamenti.

Zio Ettorino poi, trascorreva abitualmente con la famiglia le ferie estive,


fermandosi nel mese di agosto, a Meta di Sorrento, dove aveva una casa, e
completava le ferie soggiornando in questa sua campagna pisticcese, in
contrada San Domenico, fermandosi per tutto il mese di settembre e, cioè
nel più bel periodo dell’anno in quanto quivi il clima più mite e fresco ri-
spetto al caldo torrido sofferto a Meta nel mese di agosto.

Sempre nel periodo settembrino, soggiornavano in vacanza, nella sua casa


di campagna di San Domenico mio padre, con tutta la sua numerosa fami-
glia e zio Luigi con la sua, nella casa palazziata di San Gaetano.

Erano quelli i giorni in cui si alternavano di continuo gli scambi di visita da


una campagna all’altra, il più delle volte a piedi, con lunghe passeggiate.

Spesso, la fermata era “obbligatoria” da noi perché la compagnia più nu-


merosa e perché la casa di campagna in zona baricentrica.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Durante questi incontri venivano presi, ritualmente, gli appuntamenti per


l’indomani e prescelto il luogo della caccia.

E, regolarmente, ogni volta i cacciatori si alzavano presto per raggiungere il


luogo di caccia e, come al solito, cacciatori e cani rientravano stanchi sul
tardi, a volte con i carnieri pieni e, a volte, solo sudati, senza bottino e con
le pive nel sacco.

A differenza di noi, i nostri cugini, figli di zio Ettorino, quando passavano


le vacanze a San Domenico, avevano tutti l’abitudine di andare a sentir
“messa” alla chiesetta di San Leonardo, posta a circa tre chilometri da San
Domenico e, facevano a piedi tutto il tragitto, sia all’andata che al ritorno.

Zio Ettorino sposò la N.D. Espedita Imbellone di Roma, anch’essa laure-


ata in Scienze Economiche e Commerciali.

Da molti anni, però, entrambi sono passati a miglior vita, in Bologna: zio
Ettorino nel 1983 e zia Espedita nel 1998.

Dalla loro unione, sono nati cinque figli:

Nicola, Roberto, Teresa, Francesco e Giuseppe.

Come al solito, su questi miei cugini che vivono tutti, da tempo, a Bologna,
posso darvi poche, anzi proprio scarse notizie.

Di essi, posso però dire, che sono dei fratelli molto uniti, con un profondo
senso della famiglia ed hanno, per tutta la estesa Famiglia Salomone, un
legame di affetto molto sentito.

***

Nicola Salomone fu Ettore


Il figlio primogenito è stato Nicola, nato nel 1938.

Laureatosi in Giurisprudenza, ha esercitato la professione forense per un


certo periodo presso lo studio legale del suocero, avv. Romagnani.

Ricordo che, molti anni fa, ho avuto anch’io rapporti professionali con lui,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

associandolo in una causa di opposizione a decreto ingiuntivo, avanti al


Tribunale di Bologna, nella quale si contestava il pagamento della somma
ingiunta, fondando la proposta opposizione sulla eccezione dell’avvenuto
pagamento effettuato in favore di un creditore apparente.

La causa venne da noi vinta.

Successivamente Nicola ha lasciato la professione forense ed ha optato per


il pubblico impiego, esplicando la sua attività lavorativa alle dipendenze di
un Ente previdenziale, presso il quale ha fatto tutta la sua carriera e, sino al
pensionamento.

E’ sposato con la D.ssa Anna Maria Romagnani, laureata in Lettere mo-


derne ed ha due figlie:

Maria Chiara Salomone di Nicola


nata nel 1971 e sposata con Andrea Triulzi;

Elisa Salomone di Nicola


nata nel 1976.

***

Roberto Salomone fu Ettore


Il secondogenito Roberto, è nato nel 1939 ed è laureato in ingegneria.

È stato docente all’università di Bologna ed è ora in pensione.

Con Roberto e la sua famiglia gli incontri sono stati più frequenti, vuoi in
occasione di matrimoni di parenti e vuoi perché, più che con gli altri suoi
fratelli, ci siamo spesso scambiatei delle visite ed intrattenuti insieme, con
inviti reciproci, a pranzo o a cena, ed in compagnia dei nostri rispettivi
figli.

Roberto è stato poi di una squisita gentilezza con Alberto mio figlio, per
avergli consentito di alloggiare in quel di Bologna, nella sua casa di campa-
gna in località San Pietro, al fine di poter ottenere il cambio di residenza

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

da Marconia a Bologna e, Pino addirittura, gli ha fatto fare il tirocinio di


programmatore informatico, proprio nella sua società Azimut.

Grazie a questo grande “aiuto” di Roberto e di Pino, Alberto è riuscito a


trovare quella buona sistemazione lavorativa in Bologna che attualmente si
ritrova.

Roberto ha sposato la D.ssa Emma Masera, laureata in Scienze, ed ha tre


figli :

Ettore Salomone di Roberto


nato nel 1965 che, vive in Bologna e lavora, in questa città alle dipendenze
della Compagnia di Assicurazioni UNIPOL.

Si incontra spesso con mio figlio Alberto, ed hanno tra loro, e non solo per
il vincolo di parentela, un buon rapporto di amicizia.

Roberta Salomone di Roberto


nata nel 1967.

È sposata con Alberto Nicosia ed ha due figli: Nicolò, nato nel 1999 e
Elbia nata nel 2002.

Gian Marco Salomone di Roberto


nato nel 1972.

***

Teresa Salomone fu Ettore


è nata nel 1943.

Laureata in Medicina, ha esercitato la professione medica al Sant’Orsola di


Bologna, sino al suo pensionamento.

È rimasta nubile e vive a Bologna.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

***

Francesco Salomone fu Ettore


nato nel 1946.

È laureato in giurisprudenza ed ha sposato la D.ssa Paola Tomassetti,


medico, ed ha due figli:

Riccardo Salomone di Francesco


nato a Bologna il 10 agosto 1974, laureato in giurisprudenza, è professore
associato alla Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi di
Trento;

Luisa Salomone di Francesco


nata nel 1978 ed è coniugata con Mario Arnone.

***

Devo qui ricordare che alcuni anni fa, io e mia moglie Lillina (che ci era-
vamo recati a Bologna per poter stare insieme ai nostri figli Alberto e
Gianluca e che non riusciamo a vedere se non nel periodo delle ferie esti-
ve), fummo ospiti a cena, nella villa di Francesco e, quivi, nel salone di rap-
presentanza rividi, con sorpresa, l’antica consolle con specchiera e i due
bellissimi lumi a petrolio, pure antichi, che un tempo, avevano costituito,
con altri mobili e lumi, quello che un tempo era stato l’arredo del salotto
della avita Casa Franchi di Pisticci.

***

Giuseppe Salomone fu Ettore


detto Pino, nato nel 1949 e laureato in Matematica, vive a Bologna.

Aveva messo su la società di informatica AZIMUT, presso la quale ha


fatto le sue prime esperienze come programmatore informatico mio figlio
Alberto: il che gli è stato molto utile per la carriera che ha fatto e per la sua
preparazione professionale.
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

È un tipo molto gioviale, ed un comportamento sempre educato e signori-


le, al pari degli altri suoi fratelli.

Pino è sposato con Evelina Pilot ed ha due figli:

Giovanni Salomone di Giuseppe


nato nel 1976, ed è sposato con Chiara Presti;

Maria Espedita Salomone di Giuseppe


nata il 30/10/1984 - è iscritta all’Università di Bologna e frequenta il Cor-
so di Laurea in Economia e Marketing.

***

Anche questi miei cugini, figli di zio Ettorino, hanno ereditato, per non
venire meno - oserei dire - alla tradizione di famiglia, la passione per la
caccia: tranne Roberto.

Lo stesso cugino Francesco, possiede pure un bel cane, mi sembra un set-


ter, dal pelo rossiccio, che porta con sé in campagna quando viene giù da
Bologna nel periodo estivo: di recente, mio fratello Franco mi ha riferito
che questo cane è morto e che Francesco è sceso da Bologna per venirlo a
seppellire proprio a Pisticci, nella campagna di San Domenico.

A questi cugini “bolognesi” di adozione, ma “lucani” nell’animo, proprio


per le loro origini in questa terra di Basilicata, va poi riconosciuto anche il
merito di essersi vivamente interessati ed adoprati per rendere operativo ed
attivo, su Pisticci, il “Centro d’ascolto Nettuno” collegato alla Università di
Bologna per l’area ECONOMIA presso l’Istituto Tecnico Agrario di
Marconia - frazione di Pisticci.

***

GLI ALTRI PARENTI SALOMONE


***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Su Samuele Salomone, fratello di mio nonno Nicola, medico, ci ha noti-


ziato Zio Ciccillo nel suo manoscritto redatto nel 1975, con il quale ci ha
fornito le notizie sulla “FAMIGLIA SALOMONE in Stigliano” a far
capo dal capostipite Dott. Francesco Salomone, fatto tenere a tutti i pa-
renti in dono.

Zio Ciccillo ci ha riferito che Samuele Salomone, anch’esso medico come


il capostipite, sposò la N.D. Giulia Marazita (sorella di sua madre Ma-
riannina Marazita, e prima moglie del padre on. Nicola Salomone, che in
seconde nozze sposò la N.D. Teresa Franchi di Pisticci), dalla quale ebbe
sei figli: Francesco, Nicola, Antonio, Giovanni, Maria e Caterina.

Francesco Salomone fu Samuele (1888-1967)

Francesco (in famiglia chiamato Ciccilluzzo), nato nel 1888 è morto nel
1967.

Molto rassomigliante a zio Ciccillo, aveva le sembianze del classico genti-


luomo con la sua pancetta aristocratica e con l’orologio d’oro nel taschino
del gilè con catenella d’oro appuntata ad un’asola del gilè.

È stato per molti anni Notaio in Stigliano e sposò Laura Santoro, dalla
quale ebbe quattro figli:

Carmelina Salomone fu Francesco (1921 - 1992)


nata nel 1921, sposata con Luigi Ciruzzi, vissuta a Napoli con la famiglia,
è morta nel 1992.

Dalla sua unione con Luigi Ciruzzi ha avuto tre figli:

Anna Maria Ciruzzi


nata nel 1949, coniugata con Giuseppe De Filippo e con due figli:

Luigi Ciruzzi
nato nel 1980, coniugato con Fabrizia Simonetti

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Francesco Ciruzzi
nato nel 1997;

Vincenzo Ciruzzi
nato nel 1950, coniugato con Diana Leggio;

Angela Ciruzzi
nata nel 1951.

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Giulietta Salomone fu Francesco (1922 - 1999)


nata nel 1922, fattasi suora di clausura, è morta nel 1999.

Samuele Andrea Salomone fu Francesco (1924 - 1991)


nato nel 1924, laureato in giurisprudenza, vincitore di concorso notarile,
fu Notaio in Biella, ove è deceduto celibe nel 1991.

Virginia Salomone fu Francesco (1925 - 2007)


nata nel 1925, sposò l’avv. Vincenzo Amorosi.

È deceduta nel 2007 in Lecce, dove aveva messo su casa ed ha avuto quat-
tro figli :

Domenico Amorosi
nato nel 1954 coniugato con Rita Elia e, con due figlie : Virginia nata nel
1982 e Caterina nata nel 1988;

Francesco Amorosi (1956 - 2001)


nato nel 1956 coniugato con Paola Evangelisti, morto nel 2001, con due
figli: Lucia nata nel 1991 e Vincenzo nato nel 1993;

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Caterina Amorosi (1960 - 1985)


nata nel 1960, deceduta giovanissima nel 1985;

Laura Amorosi
nata nel 1968;

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Nicola Salomone fu Samuele (1891- 1929)

Nato nel 1891, morì ancor giovane, nel 1929.

***

Antonio Salomone fu Samuele (1894 -1984)

Nato nel 1894, intraprese la carriera militare, raggiungendo l’alto grado di


Generale dell’Esercito.

Era un uomo robusto, biondo di capelli e dal colorito roseo, e con un ca-
rattere sempre gioviale.

Veniva spesso a trovarci a Pisticci, e soprattutto in campagna, dove gli si


offriva e faceva provviste di frutta di stagione, di primizie dell’orto e di
arance: gli piacevano molto i fichi freschi appena raccolti dall’albero che
venivano da lui degustati con vero piacere.

Durante la seconda guerra mondiale, aveva raggiunto il grado di colonnello


ed aveva il comando di tutto il compartimento ferroviario militare nazio-
nale.

È morto nel 1984.

Coniugato con Cristina Laraia, ebbe tre figli:

Giulia Salomone fu Antonio

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nata nel 1923, laureata in legge, coniugata con il Dott. Nicolino Giangia-
como e, con due figlie:

Miriam Ines Giangiacomo


nata nel 1962, coniugata con Pretagostini e con un figlio, Francesco, nato
nel 1994;

Maria Cristina Giangiacomo


nata nel 1964, coniugata con Antonello Di Mascio e con due figlie: Giulia
nata nel 1995 ed Alessia nata nel 1998;

***

Samuele Salomone fu Antonio (1925 - 2000)


nato nel 1925, medico analista, coniugato con Marisa De Mola, molto
somigliante al padre, con capelli biondi e stesso colorito roseo.

Io ebbi occasione di interessarmi professionalmente, per una sua questione


personale dinanzi alla Pretura di Stigliano, in quanto aveva interesse ad
ottenere il rilascio di un fondo acquistato da sua moglie, non libero, per la
presenza di un fittavolo.

Gli risolsi il problema e riuscii a fargli avere i terreni ove aveva intenzione
di fare un allevamento di cavalli: cosa che poi fece.

Problemi di salute e, se non ricordo male, la perdita della vista, minarono il


suo fisico, per cui venne a morte nel 2000.

Ha avuto tre figli:

Antonio Salomone fu Samuele


nato nel 1958 ;

Mario Salomone fu Samuele


nato nel 1959, coniugato con Beate Stefany e con un figlio, Samuele, nato
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nel 2005;

Cristina Salomone fu Samuele


nata nel 1960, coniugata con l’armatore Luca Grimaldi e con tre figli.

***

Rosanna Salomone fu Antonio


nata nel 1928, coniugata con il Dott. Bernardo Maglione, medico, con un
figlio: Franco, nato nel 1954, e questi con tre figli avuti da Adriana Capo-
ne: Francesca nata nel 1974, Bernardo, nato nel 1984 e Rosanna nata nel
1986.

***

Salomone Giovanni fu Samuele (1896 - 1976)

Nato nel 1896, anche lui come il fratello Antonio, intraprese la carriera
militare, raggiungendo anch’esso l’alto grado di Generale dell’Esercito ed è
venuto a mancare nel 1976.

Sposatosi con Chiara Cecirale, ha vissuto con la famiglia a Roma ed ha


avuto due figli:

Giulia Salomone fu Giovanni


nata nel 1926, coniugata con Gaetano Ciconte e con una figlia Maria Con-
cetta, nata nel 1955 coniugata in 1^ nozze con Antonio Maino e con un
figlio, Mario, nato bel 1979 e, in 2^ nozze con Enrique Camps, con un
figlio.

Samuele Salomone fu Giovanni


nato nel 1933 è Avvocato, coniugato con Anna Cirillo e con un figlio,
Giovanni, nato nel 1981.

***
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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Salomone Maria fu Samuele (1899 - 1960)

Nata nel 1899, sposò Giovanni Polosa di Acerenza ed è morta nel 1960.

Ha avuto cinque figli:

Dina Polosa
nata nel 1929,

Giulia Polosa
nata nel 1930,

Canio Polosa
nato nel 1931,

Rosetta Polosa
nata nel 1938

Anna Polosa
nata nel 1939.

Canio è stato dipendente della Cassa di Risparmio di Calabria e di Luca-


nia e, per qualche tempo, ha prestato servizio presso la Filiale di Pisticci.

Con lui, io e mio fratello Nicola, essendo giovani, ci davamo spesso alla
“dolce vita”.

Con Rosetta che abitava a Potenza, abbiamo avuto occasione di incontrar-


ci più volte, nel periodo delle elezioni politiche, in quanto sostenitrice
dell’On.le Sanza di Potenza.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Salomone Caterina fu Samuele (1901 - 1993)

Nata nel 1901 è morta nel 1993.

Coniugata con il Dott. Domenico Tancredi, medico, ha avuto tre figli:

Filomena Tancredi
nata nel 1937, nubile, risiede in Stigliano.

Giulia Tancredi
nata nel 1939, nubile, risiede in Stigliano.

Francesco Paolo Ruggiero Tancredi


nato nel 1944, (chiamato in famiglia Ruggiero) divorziato da Cristiano
Maria Rosaria.

Ha due figli, adottati, di nazionalità sudamericana, Domenico nato nel


1981 e Caterina nata nel 1982.

Con Ruggiero, abbiamo frequenti occasioni di incontro in quanto, sia io


che mio figlio Fabio lo assistiamo e difendiamo professionalmente in tutte
le sue vicende giudiziarie.

Impiegato nella Banca Popolare del Materano, è di recente andato in pen-


sione, ottenendo anche per il figlio l’assunzione come impiegato, nella stes-
sa Banca.

Ruggiero, è una persona molto legata alla famiglia ed in particolar modo a


tutti i componenti della famiglia Salomone, da cui discendeva la defunta
sua Madre.

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Anche di Giuseppe Salomone (Peppino), altro fratello di mio nonno Ni-


cola, ci ha dato notizie Zio Ciccillo nel suo manoscritto sulla Famiglia
Salomone in Stigliano.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Da Luigia De Renzi di Paternopoli, sua moglie ebbe tre figli:

Mario, Alfredo ed Eugenio.

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Mario Salomone fu Giuseppe (1989-1950)

Nato nel 1898, fu un valente e stimato medico.

Non si sposò. Morì nel 1950.

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Alfredo Salomone fu Giuseppe (1900-1985)

Nato nel 1900, fu ottimo e bravo insegnante nelle scuole elementari di


Stigliano.

Si trasferì da Stigliano con tutta la famiglia a Napoli, dove poi ha vissuto


per parecchi anni.

Messosi in pensione, è deceduto, nel 1985.

Dal suo matrimonio con Marianna Santoro, nacquero tre figlie:

Luigia Salomone fu Alfredo


detta Gina, nata nel 1931, nubile, vive a Napoli.

Maria Salomone fu Alfredo


nata nel 1932 laureata in giurisprudenza, pur essa nubile e vive a Napoli.

Nel mio vecchio album fotografico, ho ritrovato una vecchia foto che ci
venne fatta da piccoli, tutti e tre insieme, io, Maria e Gina, mano nella
mano, quando io facevo la prima elementare a Stigliano e stavo con mia
nonna Teresa.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Gina non l’ho più rivista da quanto nel 1940 lasciai Stigliano.

Con Maria invece ci siamo incontrati a Roma, in occasione di un concorso


notarile, cui partecipammo assieme anche a Nicola ed Enzo di zio Luigi.

***

Giuseppina Salomone fu Alfredo


nata nel 1938, risiede a Napoli ed è coniugata con Luigi Del Pozzo, già
Direttore in Napoli della Banca Commerciale Italiana.

Mi sono interessato per lei professionalmente, riuscendo a farle vendere


dei terreni in Stigliano al proprio fittavolo, che in precedenza aveva sempre
frapposto ostacoli al rilascio degli stessi e, quanto all’acquisto voleva pagarli
per poco.

Ha quattro figli:

Anna Del Pozzo


nata nel 1970 e coniugata con Rosario Esposito;

Paola Del Pozzo


nata nel 1971;

Francesco Del Pozzo


nato nel 1979;

Alessandra Del Pozzo


nata nel 1980.

***

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904 - 1974)

Nato nel 1904, come mio padre, compì i suoi studi a Matera presso il
Convitto Nazionale.

Ufficiale dell’esercito (conservo una vecchia fotografia, con lui, zio Enrico
ed altri commilitoni, fatta avanti ad un grosso affusto di cannone), passò
nell’arma dei Carabinieri, facendo una brillantissima carriera sino a rag-
giungere il grado di Generale dei Carabinieri.

È morto a Torino, nel 1974.

Da capitano prestò servizio a Potenza, avendo il comando di una compa-


gnia: un maresciallo dei carabinieri, tal D’Elia di Pisticci, che fu alle sue
dipendenze da carabiniere a Potenza, lo ricordava, con una certa nostalgia,
per essersi sempre dimostrato un comandante rigido, severo e ligio al do-
vere, ma sempre retto e giusto con tutti i subalterni.

Sposò Bianca De Renzi, sua cugina, avendo da essa 6 figli:

Giuseppina, Giuseppe, Luigi, Luigia, Carlo e Mario.

Giuseppina Salomone fu Eugenio


nata nel 1931, sposata con Giorgio La Placa e con due figli:

Bianca La Placa
nata nel 1970 coniugata con Alessandro Gatti;

Gaetano La Placa
nato nel 1971.

***

Giuseppe Salomone fu Eugenio (1932 -1989)


nato nel 1932 e morto nel 1989.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Coniugato, in prime nozze con Fernanda Milli, ha avuto un figlio:

Giulio Salomone fu Giuseppe


nato nel 1962 - coniugato con Amalia Marchetti S. Martino e con tre figli:
Amedeo nato nel 1990, Eugenio nato nel 1993 e Fernanda nata del 1995.

In seconde nozze, con Liliana Zurzoli, ha avuto una figlia Eloisa, nata nel
1980.

***

Luigi Salomone fu Eugenio


nato nel 1932, coniugato con Concetta Martorano e due figli:

Eugenio Salomone di Luigi


nato nel 1958 coniugato con Daniela Santo e con due figli: Giulia nata nel
1991 ed Elena nata nel 1993.

Alberto Salomone di Luigi


nato nel 1965 - coniugato con Stefania Torriani.

***

Luigia Salomone fu Eugenio (1933 - 1981)


nata nel 1933, è deceduta nel 1981.

***

Carlo Salomone fu Eugenio


nato nel 1935, coniugato con Giuseppina Scagliola e due figli:

Federico Salomone di Carlo


nato nel 1963 coniugato con Francesca Trizio ed una figlia: Marta, nata

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

nel 1998;

Riccardo Salomone di Carlo


nato nel 1965, coniugato con Sara Zucca.

***

Mario Salomone fu Eugenio


nato nel 1949, coniugato con Anna Janniello e due figli:

Alberto Salomone di Mario


nato nel 1974

Luca Salomone di Mario


nato nel 1976.

***

Con i discendenti del Generale Eugenio Salomone fu Giuseppe, vengo a


chiudere questo mio Notiziario sulla Famiglia Salomone, più o meno sino
ai giorni nostri, dopo aver compiuto, faticosamente, un lungo viaggio a
ritroso, nel tempo e nella mia memoria, per ricordare persone, fatti ed
accadimenti di ognuno così come, man mano, riaffioravano nella mia men-
te.

In questo mio pellegrinaggio tra i miei ricordi del passato, con molta pro-
babilità, potrò avere omesso avvenimenti e vicende forse più importanti e
degni di segnalazione,rispetto a quelli che ho narrato.

Certo non per colpa mia, in quanto il ricordare è stato alquanto faticoso e
perché il tempo tiranno ha cancellato tanti altri ricordi che un tempo era-
no ben vivi.

Di tanto chiedo venia ai lettori.

Confesso però che, durante la stesura di questo mio Notiziario ho vissuto

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

una bellissima esperienza, in quanto mi sono sforzato a rivedere e a far


rivivere, come in un film, tante persone care ed avvenimenti di un lontano
passato, che tenevo chiusi in un cassetto della mia mente e che sono riaf-
fiorati prepotentemente vivi, man mano che scrivevo.

Pienamente soddisfatto di questa mia esperienza e di aver portato a com-


pimento questo mio lavoretto, non mi resta che passare il testimonio ad
altri, della nostra “Famiglia”, più giovane e con più buona memoria della
mia e con più freschi ricordi, per correggere le mie imprecisioni e raccoglie-
re altre notizie, a me non note e più recenti, sì da poterle tramandare alle
future generazioni dei Salomone, alle quali auguro tutto il bene possibile e,
perché conservino anch’essi, nella loro memoria, tutto quanto di bello e
nobile ci è stato tramandato da questa FAMIGLIA SALOMONE, fatta
di onesti e laboriosi professionisti e che ci hanno insegnato i principi
dell’onore e dell’onestà che sono alla base di ogni convivenza civile.

Concludo col dire che questo mio modesto manoscritto, viene corredato
anche di molte fotografie dei Salomone, non tutti, che ho rintracciato negli
Album di famiglia.

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

INDICE DELLE FOTOGRAFIE


Figura 1 In copertina, cartolina di Stigliano, all’epoca in provincia
di Potenza ........................................................................................................................................ 1 
Figura 2 Stemma di Stigliano (MT) ........................................................................................... 6 
Figura 3  L’On. Nicola Salomone fu Francesco (1855-1927)
(quarto da destra), la moglie Teresa Franchi (prima in seconda
fila da destra) con i figli e parte dei Salomone di Stigliano ..................................................... 7 
Figura 4  Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) (quarto in
seconda fila da sinistra alla Scuola Allievi Ufficiali di Chieti 1924-
1925 ..................................................................................................................................... 8 
Figura 5  da sinistra: Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904-
1974) e terzo Enrico Salomone fu Nicola (1901-1981) ......................................................... 9 
Figura 6  da destra: Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904-
1974) e Enrico Salomone fu Nicola (1901-1981).................................................................. 10 
Figura 7  Nicola Salomone fu Samuele (1891-1929 ....................................................... 11 
Figura 8  N.D. Teresa Franchi in Salomone (1863-1940) ............................................. 12 
Figura 9  Famiglia On. Nicola Salomone: (da destra in alto)
Nicola Salomone, Teresa Franchi, Riccardo, Zi "Ciccillo",
Ettorino, in basso da destra Alberto, Luigi ed Enrico ........................................................... 14 
Figura 10  L’On. Nicola Salomone ........................................................................................ 15 
Figura 11 N.D. Teresa Franchi e On. Nicola Salomone fu
Francesco ....................................................................................................................................... 16 
Figura 12  Ettore Salomone fu Nicola (1908-1983) ......................................................... 17 
Figura 13  Mario Salomone fu Giuseppe (1898-1950) .................................................... 18 
Figura 14  Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) ...................................................... 19 
Figura 15  Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981)
(secondo in seconda fila da sinistra) alla Banca Commerciale
Italiana - Filiale di Barletta.......................................................................................................... 21 
Figura 16  Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978) ........................................................... 22 
Figura 17  Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956) e Iolanda
Scardaccione (1909-1983) .......................................................................................................... 23 
Figura 18  Foto di famiglia: si riconoscono Giuseppe
Salomone fu Francesco (secondo in alto a destra), Enrico

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Salomone fu Nicola (primo a destra seduto), Alfredo Salomone


fu Giuseppe (secondo a destra seduto) ................................................................................... 24 
Figura 19  Ettore Salomone (1908-1983) e Espedita Imbellone
(1909-1998) .................................................................................................................................. 25 
Figura 20  Col. Giuseppe Salomone fu Francesco (1868-1930) .................................... 26 
Figura 21  Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) (primo da
destra) alla Banca Commerciale Italiana - Filiale di Barletta ................................................ 27 
Figura 22  Antonio Salomone fu Samuele in una foto del 1922 ..................................... 28 
Figura 23  Enrico Salomone fu Nicola ................................................................................ 29 
Figura 24  Giuseppe Salomone fu Francesco fra due
commilitoni ................................................................................................................................... 30 
Figura 25  Eugenio Salomone fu Giuseppe il giorno del suo
matrimonio con Bianca De Renzi ............................................................................................. 31 
Figura 26  Eugenio Salomone fu Giuseppe ......................................................................... 32 
Figura 27  Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967) .................................................... 33 
Figura 28  Ettore Salomone fu Nicola il giorno delle nozze con
Espedita Imbellone....................................................................................................................... 34 
Figura 29  Alberto Salomone fu Nicola............................................................................... 35 
Figura 30  Alberto Salomone fu Nicola............................................................................... 36 
Figura 31  On. Nicola Salomone fu Francesco .................................................................. 37 
Figura 32  On. Nicola Salomone fu Francesco .................................................................. 38 
Figura 33  L’On. Nicola Salomone durante una manifestazione. ................................... 39 
Figura 34   Brigida Salomone fu Francesco, Alfredo
Salomone, Gen. Giovanni Salomone, Gabriella Salomone fu
Francesco, Marisa De Mola, Cristina Laraia, Samuele Salomone,
Gen. Antonio Salomone, Rosanna Salomone. Seduti: Antonio
Salomone fu Francesco, Pina Salomone fu Alfredo, Enzo e Nicola
Salomone fu Luigi. ....................................................................................................................... 41 
Figura 35  Luigi Salomone fu Alberto tra Maria e Gina
Salomone fu Alfredo. ................................................................................................................... 42 
Figura 36  Stemma di Pisticci (MT) ..................................................................................... 45 
Figura 37  Francesco Salomone “Ciccillo” fu Nicola (1886-
1978 46 
Figura 38  Figura 39 Cartolina di Pisticci (MT)................................................................. 48 
Figura 40  Particolare Diploma di Laurea di Francesco

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Salomone del 1783 (collezione Enzo Salomone - Napoli) ................................................... 57 


Figura 41  Diploma di Laurea di Francesco Salomone del 1873
( Collezione Enzo Salomone - Napoli) .................................................................................... 59 
Figura 42  Copertina del volume “Storia Documentata della
Scuola Medica di Salerno”- 1857 - Harvard College Library.............................................. 61 
Figura 43  Foto di Caselle in Pittari (SA) ............................................................................ 63 
Figura 44  Ritorno dalla caccia: da sinistra in piedi: Ettorino,
Espedita, Enrica Musti, Nicola, Teresa, Giuseppe Viggiani,
Raffaele, Leonardo Vitelli, Alberto, Amalia, Roberto
(Bologna).Sotto: Gabriella (domestica) Francesco Saverio, Anna
Maria, Antonio, Teresa (Bologna) Egle Autera, Pino (Bologna) ........................................ 64 
Figura 45  On. Nicola Salomone fu Francesco .................................................................. 66 
Figura 46  Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978 .............................................................. 67 
Figura 47  Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956) ....................................................... 68 
Figura 48  Alberto Salomone fu Nicola (1903/1981) ..................................................... 69 
Figura 49  Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967) .................................................... 70 
Figura 50  Ettore Salomone fu Nicola (1908-1983) .......................................................... 71 
Figura 51  Riccardo Salomone fu Nicola (1906-1967) .................................................... 72 
Figura 52  Enzo Salomone fu Luigi ...................................................................................... 73 
Figura 53  Nicola Salomone fu Luigi (1936-1999) ........................................................... 74 
Figura 54  Nicola ed Enzo Salomone fu Luigi sul Calesse alla
festa di S. Leonardo...................................................................................................................... 75 
Figura 55  Nicola Salomone fu Alberto (a sinistra) e Ettore
Salomone fu Nicola (a destra) in campagna a S. Domenico ................................................ 78 
Figura 56  Sul calesse il Giudice Libero Panetta e zio Luigi
Salomone, sulla destra, in giacca e cravatta, con il figlio Enzo. ............................................. 79 
Figura 57  Alberto Salomone fu Nicola (1903-1981) con sua
moglie Enrica Musti (1901-1968)............................................................................................. 81 
Figura 58  Alberto Salomone fu Nicola e la moglie Enrica Musti
nella casa di campagna. ................................................................................................................ 83 
Figura 59  Enrica Musti (1901-1968) .................................................................................. 84 
Figura 60  da sinistra Angelo, Francesco Saverio, Luigi
Salomone fu Alberto; Mariannina Salomone fu Francesco, Rina
Maiorca, Gabriella Salomone fu Francesco, Amalia e Antonio
Salomone fu Alberto) .................................................................................................................. 85 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 61  In piedi da sinistra: Gabriella e Maria Salomone fu


Francesco, Teresa e Amalia Salomone fu Alberto; seduti:
Giuseppe Salomone fu Eugenio e Raffaele Salomone fu Alberto ...................................... 86 
Figura 62  Da sinistra in alto: Anna Maria Salomone fu
Aberto, Teresa Salomone fu Ettore, Egle Autera. In ginocchio
Antonio Salomone fu Alberto, Francesco e Giuseppe Salomone
fu Ettore. ................................................................................................................................... 87 
Figura 63  Da sinistra: Michelangelo Di Bello, Luigi
Salomone fu Alberto, Giuseppe Viggiani e Nicola Salomone fu
Alberto. ............................................................................................................................... 88 
Figura 64  In basso da sinistra: Riccardo e Alberto Salomone
fu Nicola; Raffaele e Nicola Salomone fu Alberto e Ettore
Salomone fu Nicola. Alle spalle compagni di caccia .............................................................. 89 
Figura 65  Francesco Saverio fu Alberto e Pinuccio Romano
alla Madonna del Casale .............................................................................................................. 90 
Figura 66  Da sinistra: Enrica Musti, Francesco Saverio,
Raffaele e Carmelina Cascella (di spalle), Anna Maria e Pinuccio
Panetta, Amalia. In seconda fila: Antonio, Angelo (di spalle) e
Virginia Panetta, Gabriella Cascella. ........................................................................................ 91 
Figura 67  Luigi Salomone fu Alberto ................................................................................. 93 
Figura 68  Luigi Salomone fu Alberto ................................................................................. 94 
Figura 69  Luigi e Antonio Salomone fu Alberto al cancello di
S. Domenico .................................................................................................................................. 95 
Figura 70  In primo piano: Annamaria Salomone fu
Alberto; in secondo piano Amalia Salomone fu Alberto e
Adelaide Sangiorgio. ......................................................................................................................... 96 
Figura 71  Annamaria Salomone fu Alberto a cavallo di un
asino. A terra Amalia Salomone fu Alberto. ........................................................................... 97 
Figura 72  Nicola Salomone fu Alberto................................................................................ 98 
Figura 73  Da sinistra Nicola, Amalia e Teresa Salomone fu
Alberto e Donato Di Tursi ........................................................................................................ 99 
Figura 74  Angelo Salomone fu Alberto (1937-2006).................................................... 100 
Figura 75  Virginia Panetta ................................................................................................... 101 
Figura 76  Adelaide Sangiorgio e Luigi Salomone fu Alberto ........................................ 102 
Figura 77  In alto a sinistra: Amalia Salomone, Maria Teresa
D’Alessandro, Annamaria Salomone e Virginia Panetta.
Carmelina Cascella, Teresa Salomone e Filomena D’Alessandro e
Donato Di Tursi ........................................................................................................................ 103 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 78  Raffaele Salomone e Carmelina Cascella ......................................................... 104 


Figura 79  Amalia Salomone fu Alberto ............................................................................. 105 
Figura 80  Adelaide Sangiorgio ............................................................................................ 106 
Figura 81  Annamaria Salomone e Adelaide Sangiorgio ................................................. 107 
Figura 82  Francesco Saverio Salomone fu Alberto ......................................................... 108 
Figura 83  Da sinistra: Teresa Salomone, Alberto Salomone,
Enrica Musti, Nennella Di Tursi e Peppino Silletti a capotavola
di spalle. ................................................................................................................................. 109 
Figura 84  Alberto Salomone fu Nicola (1903 - 1981) ................................................... 111 
Figura 85  Alberto Salomone fu Nicola in ufficio al Banco di
Napoli ................................................................................................................................. 112 
Figura 86  Lapide commemorativa del Tenente Raffaele Musti a
Barletta ................................................................................................................................. 113 
Figura 87  Ten. Raffaele Musti, primo da destra, con altri
ufficiali. ................................................................................................................................. 114 
Figura 88  Foto di gruppo della Classe III Liceo Duni di
Matera. Da sinistra: Rocco Grieco, Angelo Salomone fu Alberto,
Eugenio Basile, Pietro Esposito, Pietro Laviola, Luciano Plati. ......................................... 116 
Figura 89  Virginia Panetta ................................................................................................... 117 
Figura 90  Angelo Salomone fu Alberto (1937-2006) Natale a
casa dell’Ing. Michele Leone. .................................................................................................... 118 
Figura 91  Raffaele Salomone fu Alberto e Carmelina Cascella ..................................... 119 
Figura 92  Nicola Salomone fu Alberto nella casa di Pisticci ......................................... 120 
Figura 93  Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio, Terssa,
Annamaria e Antonio Salomone fu Alberto nella campagna di S.
Domenico ................................................................................................................................. 121 
Figura 94  Adelaide Sangiorgio, Antonio Salomone fu Alberto,
Virginia Panetta e Annamaria Salomone (di spalle)............................................................ 122 
Figura 95   Angelo Salomone, Virginia Panetta, Adelaide
Sangiorgio e Luigi Salomone .................................................................................................... 123 
Figura 96  Luigi Salomone e Adelaide Sangiorgio il giorno delle
nozze (27 giugno 1964) ............................................................................................................. 124 
Figura 97  Matrimonio Luigi Salomone e Adelaide
Sangiorgio, con la famiglia Salomone Alberto al completo, con
l’eccezione di Antonio che era assente. ................................................................................... 125 
Figura 98  Raffaele Salomone e Carmelina Cascella, Amalia e

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio, Angelo Salomone e


Virginia Panetta................................................................................................................................. 126 
Figura 99  Francesco Pelazza, Antonio Boccone, Titino Di
Tursi, Teresa Salomone, Egle Autera, Amalia Salomone, Pietro
Esposito e, all’estrema destra, il giudice Alfonso Malinconico. .......................................... 127 
Figura 100  Annamaria, Teresa e Amalia Salomone fu Alberto. .................................. 129 
Figura 101  Amalia Salomone, Egle Autera, Adelaide
Sangiorgio, Luigi Salomone, Carmelina Cascella, Pietro Esposito,
Antonio Boccone, Lorenzo Cifuni e Mario D’Angella. ....................................................... 130 
Figura 102  Teresa Salomone e Donato (Titino) Di Tursi. .......................................... 131 
Figura 103  Virgina Panetta e Angelo Salomone............................................................. 132 
Figura 104  Virgina Panetta, Angelo Salomone e Enrichetta
Musti. ............................................................................................................................. 133 
Figura 105  Pinuccio Panetta, Luigi e Raffaele Salomone fu
Alberto. ............................................................................................................................. 134 
Figura 106  Adelaide Sangiorgio. ........................................................................................ 135 
Figura 107  Alberto Salomone fu Nicola con i nipoti Alberto e
Fabio Salomone di Luigi ........................................................................................................... 136 
Figura 108  Luigi Salomone fu Alberto. ........................................................................... 137 
Figura 109  Adelaide Sangiorgio e Virginia Panetta (in dolce
attesa dei rispettivi primogeniti), sullo sfondo Alberto Salomone
fu Nicola, Annamaria e Amalia Salomone ............................................................................ 138 
Figura 110  Enrica Musti e Amalia Salomone fu Alberto con i
nipotini Alberto bruno di Angelo e Alberto biondo di Gino. ............................................ 140 
Figura 111  Francesco Saverio e Alberto “biondo” di Luigi,
Amalia e Alberto “bruno” fu Angelo. ...................................................................................... 141 
Figura 112  Antonietta Mazzei e Luigi Salomone fu Nicola ......................................... 142 
Figura 113  Classe III Liceo Denza – Posillipo Capo, Napoli.
Terzo da sinistra in alto: Luigi Salomone fu Alberto; settimo da
sinistra Nicola Salomone fu Alberto. .................................................................................... 143 
Figura 114  Alberto “bruno” Salomone fu Angelo........................................................... 144 
Figura 115  Filomena Di Tursi ........................................................................................... 145 
Figura 116  Adelaide Sangiorgio con la fisarmonica. ...................................................... 146 
Figura 117  Alberto “biondo” tra papà Gino e nonna Enrica......................................... 148 
Figura 118  Filomena Di Tursi con la mamma Teresa
Salomone fu Alberto.................................................................................................................. 149 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 119  Alberto “biondo” Salomone di Luigi e Alberto


“bruno” Salomone fu Angelo. ................................................................................................... 150 
Figura 120  Angelo Salomone fu Alberto con il figlio Alberto
“bruno” ............................................................................................................................. 151 
Figura 121  Alberto “biondo” Salomone in braccio al papà
Luigi. 152 
Figura 122  Adelaide Sangiorgio ......................................................................................... 153 
Figura 123  Mario Zaccheo, Alberto “biondo”, Antonio,
Alberto “bruno” e Angelo Salomone....................................................................................... 154 
Figura 124  Filomena Di Tursi e Fabio Salomone .......................................................... 155 
Figura 125  Fabio Salomone e Enrica Di Tursi in campagna a
S. Domenico. ............................................................................................................................. 156 
Figura 126  Fabio Salomone e Enrica Salomone di Nicola............................................ 157 
Figura 127  I cugini: da sinistra Massimo e Alberto “bruno” di
Angelo, Alberto “biondo” di Luigi, Francesco Panetta, Enrica di
Nicola, Fabio, in seconda fila Alberto “cioff” di Raffele e Alberto
“scipione” di Nicola .................................................................................................................... 158 
Figura 128 Adelaide Sangiorgio con i figli Alberto e Fabio
Salomone. .................................................................................................................................... 159 
Figura 129  Fabio Salomone di Luigi. ................................................................................ 160 
Figura 130  Alberto Salomone di Luigi. ............................................................................ 161 
Figura 131  Gianluca Salomone di Luigi. .......................................................................... 162 
Figura 132  Enrica Salomone di Raffaele e Gianluca Salomone
di Luigi. ............................................................................................................................. 163 
Figura 133  Adelaide Sangiorgio e Gianluca Salomone di Luigi. .................................. 164 
Figura 134  Alberto, Gianluca e Luigi Salomone............................................................. 165 
Figura 135  Alberto “bruno” fu Angelo, Alberto e Fabio di
Luigi Salomone .................................................................................................................................. 166 
Figura 136  Massimo e Alberto “bruno” fu Angelo, Francesco
Panetta, Alberto “biondo” e Fabio Salomone di Luigi ......................................................... 167 
Figura 137  Alberto “biondo” Salomone, Rosamaria e
Antonella e Bruna Silletti. ...................................................................................................... 168 
Figura 138  Fabio, Gianluca e Alberto “biondo” Salomone di
Luigi. ............................................................................................................................. 169 
Figura 139  Da sinistra: Francesco e Alberto “fidele” Panetta,
Giuseppe Panetta, Annamaria e Amalia Salomone fu Alberto,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Annamaria Santilio, Antonio Salomone fu Alberto, Enrica di


Antonio, Mariangela Panetta, Bice Lavecchia ....................................................................... 170 
Figura 140  Amalia Salomone fu Alberto, Annamaria Santilio,
Antonio Salomone fu Alberto, Enrica Salomone di Antonio e
Mariangela Panetta. ................................................................................................................... 171 
Figura 141  Carmelina Cascella, Antonio Salomone fu Alberto
e Virginia Panetta. ...................................................................................................................... 172 
Figura 142  Foto di famiglia: Gino e Lillina Salomone con i figli
Alberto, Fabio e Gianluca. ........................................................................................................ 174 
Figura 143  Matrimonio di Filomena Di Tursi e Raffaele
Amodio. In alto da sinistra: Annamaria Santilio, Virginia Panetta
e Angelo Salomone, Filomena Di Tursi e Raffaele Amodio,
Francesco Saverio Salomone e Bice Lavecchia, Alberto “bomba”
Salomone di Francesco Saverio, Giuseppe Panetta. Seduti:
Annamaria Salomone, Lillina Sangiorgio, Luigi Salomone,
Carmelina Cascella e Raffaele Salomone................................................................................ 175 
Figura 144 Matrimonio di Enrica Di Tursi e Maurizio Di
Girolamo. In piedi da sinistra: Enrica Salomone di Nicola, Chiara
Di Pede e Alberto “bruno” Salomone, Filomena Di Tursi e
Raffaele Amodio, Fabio Salomone e Adele Faticato, Mario
Salomone, Angela Laviola, Alberto “fidele” Panetta, Sandro
Mandese, Roselda Lalinga, Alberto “cioff” di Raffaele, Luigino
Salomone fu Nicola. Seduti da sinistra: Virginia di Alberto
“bruno”, in braccio Anna Mandese, Marco Salomone, Enrica Di
Tursi con Francesco Mandese, Maurizio Di Girolamo. ..................................................... 176 
Figura 145  Nicola, Teresa, Amalia, Francesco Saverio,
Angelo, Bice Lavecchia, Virginia Panetta, Carmelina Cascella,
Rosaria Ruggiero, Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio,
Annamaria Santilio e Sandra Zacchei. In basso, Virginia
Salomone di Alberto, Antonio Salomone, Enrica Di Tursi,
Francesco Mandese, Maurizio Di Girolamo, Marco Salomone,
Raffaele Salomone. ..................................................................................................................... 177 
Figura 146  77° compleanno di Luigi Salomone con i fratelli
Nicola, Teresa, Amalia, Francesco Saverio, Raffaele e Antonio. ....................................... 178 
Figura 147  77° Compleanno di Luigi Salomone con le cognate:
Virginia Panetta, Sandra Zacchei, Carmelina Cascella,
Annamaria Santilio e Bice Lavecchia. ..................................................................................... 179 
Figura 148  Adelaide Sangiorgio, Carla Benedusi e Luciano
Plati. 181 
Figura 149  Luciano Plati, Luigi Salomone e Carla Benedusi. ...................................... 182 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 150  Alberto “biondo”, Rosamaria Silletti, Gianluca,


Adelaide Sangiorgio e Fabio Salomone. ................................................................................. 183 
Figura 151  Luigi e Lillina Salomone, Tina Montesano, Bruna e
Peppino Silletti. .......................................................................................................................... 184 
Figura 152  Alberto “biondo” Salomone di Luigi e Antonella
Silletti. ............................................................................................................................. 185 
Figura 153  Luigi Salomone con Alberto “biondo” e Alberto
“bruno”. ............................................................................................................................. 186 
Figura 154  Filomena Di Tursi, Alberto “bruno”Salomone e
Gabriella Cascella. ...................................................................................................................... 187 
Figura 155  Antonella Silletti, Fabio e Luigi Salomone,
Rosamaria Silletti e Alberto “biondo” Salomone. ................................................................. 188 
Figura 156  Alberto “biondo” Salomone, Rosamaria Silletti,
Fabio Salomone e Antonella Silletti. ...................................................................................... 189 
Figura 157  Peppino Silletti e Carla Benedusi. ................................................................. 190 
Figura 158  Luciano Plati. .................................................................................................... 191 
Figura 159  Luciano Plati, Alberto “biondo” e Fabio Salomone. .................................. 192 
Figura 160  Luigi e Fabio Salomone. .................................................................................. 193 
Figura 161  Alberto “biondo” Salomone si Luigi. ............................................................ 194 
Figura 162  Alberto “!biondo” Salomone di Luigi e Gabriella
Cascella. ............................................................................................................................. 195 
Figura 163  Luciano Plati e Carla Benedusi. ..................................................................... 196 
Figura 164  Fabio Salomone, Gabriella Cascella e Alberto
“biondo” Salomone. Sullo sfondo, Lillina Sangiorgio. ........................................................ 197 
Figura 165  Fabio Salomone di Luigi e Adele Faticato. .................................................. 199 
Figura 166  Fabio Salomone di Luigi e Adele Faticato. .................................................. 200 
Figura 167  Fabio Salomone di Luigi, Adele Faticato con il loro
primogenito, Luigi Bruno Salomone. ..................................................................................... 201 
Figura 168  Luigi Salomone, Adelaide Sangiorgio con il nipote
Luigi Bruno Salomone di Fabio. .............................................................................................. 202 
Figura 169  Luigi Salomone con il nipotino Luigi Bruno
Salomone. ............................................................................................................................. 203 
Figura 170  Lillina Sangiorgio, Luigi Bruno Salomone e Luigi
Salomone. ............................................................................................................................. 204 
Figura 171  Gianluca Salomone e Luigi Bruno Salomone. ............................................ 206 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Figura 172  Roberto Plati con Luigi Bruno Salomone e


Massimo Plati con il figlio Marco............................................................................................ 207 
Figura 173  Luigi Bruno Salomone di Fabio..................................................................... 209 
Figura 174  Nonno Gino e Luigi Bruno. ........................................................................... 210 
Figura 175  Fabio , Luigi Bruno e Luigi Salomone. ......................................................... 211 
Figura 176  Luigi Bruno Salomone. ................................................................................... 212 
Figura 177  Luigi Bruno, Fabio Salomone e Adele Faticato. ......................................... 213 
Figura 178  Luigi Bruno e il presepe di Nonno Gino. .................................................... 215 
Figura 179  Foto di famiglia: Fabio, Adele e Luigi Bruno, Luigi
e Lillina, Gianluca, Carlotta Cristiani e Alberto Salomone. ............................................... 216 
Figura 180  Carlotta Cristiani e Luigi Bruno Salomone................................................. 218 
Figura 181  Gianluca, Carlotta, Alberto e Luigi Bruno. ................................................. 219 
Figura 182  Carlotta Cristiani, Luigi Bruno e Alberto
Salomone. ............................................................................................................................. 220 
Figura 183  Luigi Bruno Salomone e Marco Plati. .......................................................... 221 
Figura 184  Luigi Bruno Salomone e nonna Lillina Sangiorgio .................................... 222 
Figura 185  Nonna Lillina e Nonno Gino con Luigi Bruno.
Sullo sfondo le famose “croste”. ............................................................................................... 223 
Figura 186  Nonna Lillina, Nonno Gino Salomone e Luigi
Bruno alle prese con la preparazione della tradizionale cassata
natalizia. ............................................................................................................................. 224 
Figura 187  Luigi Bruno Salomone di Fabio- ................................................................... 225 
Figura 188  Luigi Bruno Salomone, con la mamma Adele
Faticato. ............................................................................................................................. 226 
Figura 189Luigi Bruno Salomone e Rocco, il beagle di Roberto
Plati e Monica Serra................................................................................................................... 227 
Figura 190  Roberto Plati e Monica Serra. ....................................................................... 228 
Figura 191  Alberto, Nonna Lillina, Nonno Gino e Luigi
Bruno Salomone. ............................................................................................................................... 229 
Figura 192  Luigi Bruno e Virginia Salomone. ................................................................ 230 
Figura 193  Marco Salomone, Chiara Di Pede e Virginia
Panetta. ............................................................................................................................. 231 
Figura 194  Alberto “bruno” e Luigi Salomone. ............................................................... 232 
Figura 195  Carlotta Cristiani, Rosamaria Silletti, Elisa Di Pisa,

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Lillina Sangiorgio, dietro si intravede Luigi Salomone. ....................................................... 233 


Figura 196  Lillina Sangiorgio, Luigi Salomone e Tommaso Di
Pisa. ............................................................................................................................. 234 
Figura 197  Lillina Sangiorgio e Luigi Salomone. ............................................................ 235 
Figura 198  Lillina Sangiorgio, Amalia e Luigi Bruno, Luigi e
Fabio Salomone. ......................................................................................................................... 236 
Figura 199  Luigi Bruno Salomone di Fabio..................................................................... 238 
Figura 200  Cav. Luigi Franchi (1813-1880) .................................................................... 242 
Figura 201  Cav. Avv. Nicola Franchi (1829-1891) ........................................................ 244 
Figura 202  Famiglia Franchi: Nicola, Concetta, Luigi e
Rosantonia Silletti. In braccio: Teresa e Giuseppe. ............................................................. 246 
Figura 203  N.D. Angelina Franchi fu Luigi. ................................................................... 247 
Figura 204  N.D. Concetta Franchi e N.D. Rosantonia Silletti ................................... 248 
Figura 205  Giuseppe Franchi fu Luigi. ............................................................................. 250 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Sommario
FAMIGLIA SALOMONE IN STIGLIANO ............................................6 

FAMIGLIA SALOMONE DOPO STIGLIANO ................................. 45 

Dott. Francesco Salomone fu Nicola, detto zio “Ciccillo” (1886 - 1978)


.......................................................................................................................... 68 

Mariannina Salomone fu Francesco (1917 - 1962)............................ 71 

Nicola Salomone fu Francesco............................................................... 72 

Brigida Salomone fu Francesco (1920 - 1973).................................... 74 

Domenicantonio Salomone fu Francesco ............................................ 76 

Maria Salomone fu Francesco (1927 - 1999) ...................................... 76 

Gabriella Salomone fu Francesco .......................................................... 76 

L’On. Nicola Salomone fu Francesco (1855-1927) ................................ 77 

Luigi Salomone fu Nicola (1899-1978). ................................................... 82 

Nicola Salomone fu Luigi (1936-1999) ............................................... 97 

Luigi Salomone fu Nicola ................................................................ 101 

Enzo Salomone fu Luigi ........................................................................ 103 

Luigi Salomone di Enzo ................................................................... 105 

Maria Antonietta Salomone di Enzo ............................................. 106 

Anna Maria Salomone di Enzo....................................................... 106 

Enrico Salomone fu Nicola (1901-1956) ............................................... 107 

Maria Teresa Salomone fu Enrico ...................................................... 108 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Maria Salomone fu Enrico (in famiglia chiamata Mariolina). ........ 109 

Alberto Salomone fu Nicola, mio Padre (1903-1981)......................... 110 

Nicola Salomone fu Alberto ..................................................................... 138 

Alberto Salomone di Nicola ............................................................ 139 

Enrica Salomone di Nicola .............................................................. 140 

Mario Salomone di Nicola............................................................... 140 

Io, Luigi Salomone fu Alberto (in famiglia chiamato Gino). ................... 141 

Alberto Mattia Salomone di Luigi ...................................................... 172 

Fabio Salomone di Luigi ....................................................................... 181 

Luigi Bruno Salomone di Fabio ...................................................... 195 

Gianluca Salomone di Luigi ................................................................. 197 

Amalia Salomone fu Alberto .................................................................... 202 

Teresa Salomone fu Alberto ..................................................................... 204 

Filomena Di Tursi fu Donato, ............................................................. 206 

Enrica Di Tursi fu Donato ................................................................... 207 

Raffaele Salomone fu Alberto ................................................................... 208 

Enrica Salomone di Raffaele................................................................. 219 

Alberto Salomone di Raffaele .............................................................. 220 

Antonio Salomone di Raffaele ............................................................. 221 

Angelo Antonio Salomone fu Alberto (1937 - 2006) .......................... 221 

Alberto Maria Giuseppe Salomone fu Angelo.................................. 229 

Pag. 287 di 292


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Virginia Salomone di Alberto ......................................................... 230 

Marco Salomone di Alberto ............................................................ 231 

Massimo Salomone fu Angelo ............................................................. 232 

Antonio Salomone fu Alberto .................................................................. 233 

Enrica Salomone di Antonio ................................................................ 236 

Alberto Salomone di Antonio.............................................................. 236 

Anna Maria Salomone fu Alberto ........................................................... 239 

Francesco Panetta di Giuseppe ............................................................ 240 

Alberto Panetta di Giuseppe ................................................................ 242 

Mariangela Panetta di Giuseppe.......................................................... 243 

Francesco Saverio Salomone fu Alberto ................................................. 243 

Alberto Salomone di Francesco Saverio............................................. 245 

Riccardo Salomone fu Nicola (1906 - 1967) ......................................... 248 

Ettore Salomone fu Nicola (1908 - 1983).............................................. 253 

Nicola Salomone fu Ettore ................................................................... 256 

Maria Chiara Salomone di Nicola .................................................. 257 

Elisa Salomone di Nicola ................................................................. 257 

Roberto Salomone fu Ettore ................................................................ 257 

Ettore Salomone di Roberto............................................................ 258 

Roberta Salomone di Roberto......................................................... 258 

Gian Marco Salomone di Roberto ................................................. 258 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Teresa Salomone fu Ettore ................................................................... 258 

Francesco Salomone fu Ettore ............................................................. 259 

Riccardo Salomone di Francesco .................................................... 259 

Luisa Salomone di Francesco .......................................................... 259 

Giuseppe Salomone fu Ettore .............................................................. 259 

Giovanni Salomone di Giuseppe .................................................... 260 

Maria Espedita Salomone di Giuseppe ......................................... 260 

Francesco Salomone fu Samuele (1888-1967) ...................................... 261 

Carmelina Salomone fu Francesco (1921 - 1992) ............................ 261 

Anna Maria Ciruzzi .......................................................................... 261 

Luigi Ciruzzi .................................................................................. 261 

Francesco Ciruzzi ......................................................................... 262 

Vincenzo Ciruzzi............................................................................... 262 

Angela Ciruzzi ................................................................................... 262 

Giulietta Salomone fu Francesco (1922 - 1999)............................... 262 

Samuele Andrea Salomone fu Francesco (1924 - 1991) ................. 262 

Virginia Salomone fu Francesco (1925 - 2007) ................................ 262 

Domenico Amorosi ........................................................................... 262 

Francesco Amorosi (1956 - 2001) .................................................. 262 

Caterina Amorosi (1960 - 1985) .................................................... 263 

Laura Amorosi ................................................................................... 263 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Nicola Salomone fu Samuele (1891- 1929) ........................................... 263 

Antonio Salomone fu Samuele (1894 -1984) ........................................ 263 

Giulia Salomone fu Antonio ................................................................ 263 

Miriam Ines Giangiacomo ............................................................... 264 

Maria Cristina Giangiacomo ........................................................... 264 

Samuele Salomone fu Antonio (1925 - 2000) .................................. 264 

Antonio Salomone fu Samuele ....................................................... 264 

Mario Salomone fu Samuele ........................................................... 264 

Cristina Salomone fu Samuele ........................................................ 265 

Rosanna Salomone fu Antonio ............................................................ 265 

Salomone Giovanni fu Samuele (1896 - 1976) ..................................... 265 

Giulia Salomone fu Giovanni ............................................................... 265 

Samuele Salomone fu Giovanni........................................................... 265 

Salomone Maria fu Samuele (1899 - 1960) ........................................... 266 

Dina Polosa ............................................................................................. 266 

Giulia Polosa ........................................................................................... 266 

Canio Polosa ........................................................................................... 266 

Rosetta Polosa......................................................................................... 266 

Anna Polosa ............................................................................................ 266 

Salomone Caterina fu Samuele (1901 - 1993) ...................................... 267 

Filomena Tancredi ................................................................................. 267 

Pag. 290 di 292


Famiglia Salomone dopo Stigliano

Giulia Tancredi....................................................................................... 267 

Francesco Paolo Ruggiero Tancredi .................................................. 267 

Mario Salomone fu Giuseppe (1989-1950) ........................................... 268 

Alfredo Salomone fu Giuseppe (1900-1985) ........................................ 268 

Luigia Salomone fu Alfredo ................................................................ 268 

Maria Salomone fu Alfredo .................................................................. 268 

Giuseppina Salomone fu Alfredo ........................................................ 269 

Anna Del Pozzo ................................................................................ 269 

Paola Del Pozzo................................................................................. 269 

Francesco Del Pozzo......................................................................... 269 

Alessandra Del Pozzo ....................................................................... 269 

Eugenio Salomone fu Giuseppe (1904 - 1974) ..................................... 270 

Giuseppina Salomone fu Eugenio ....................................................... 270 

Bianca La Placa .................................................................................. 270 

Gaetano La Placa ............................................................................... 270 

Giuseppe Salomone fu Eugenio (1932 -1989).................................. 270 

Giulio Salomone fu Giuseppe ......................................................... 271 

Luigi Salomone fu Eugenio .................................................................. 271 

Eugenio Salomone di Luigi .............................................................. 271 

Alberto Salomone di Luigi ............................................................... 271 

Luigia Salomone fu Eugenio (1933 - 1981) ...................................... 271 

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Famiglia Salomone dopo Stigliano

Carlo Salomone fu Eugenio.................................................................. 271 

Federico Salomone di Carlo ............................................................ 271 

Riccardo Salomone di Carlo ............................................................ 272 

Mario Salomone fu Eugenio................................................................. 272 

Alberto Salomone di Mario ............................................................. 272 

Luca Salomone di Mario .................................................................. 272 

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