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COSA INSEGNA LA RIVELAZIONE ALLA CATECHESI IN RELAZIONE AL FATTO COMUNICATIVO?

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LA RIVELAZIONE INSEGNA IL PERCH COMUNICARE.

Far s che Dio invisibile entri in relazione con luomo e Lui possa portarlo (attraverso le parole e le azioni degli uomini) alla comunione con s La catechesi, che atto della Chiesa, portare la salvezza.

LA RIVELAZIONE INSEGNA COME COMUNICARE

A. E una comunicazione voluta


La rivelazione dice la volont divina di mettersi in relazione con gli uomini, di comunicare con loro: il che mette in evidenza nellazione della catechesi:
La volont da parte del catechista di entrare in relazione con il catechizzando: una scelta, non un dato di fatto. E tutto ci non presuppone la stessa volont nel catechizzando Una relazione che bench asimmetrica per voluta e cercata dal catechista Una relazione che si configura progressivamente come alleanza: al fondo dellatto catechistico c un patto di fedelt tra il catechista e il catechizzando, una promessa e una adesione, un atto di fiducia

PER FARE QUESTO


Serve di un linguaggio che gli uomini possano comprendere

LA RIVELAZIONE ARRIVA AD USARE UN LINGUAGGIO TANTO UMANO CHE UOMO, CRISTO

Questo il principio di incarnazione che dal punto di vista del metodo indica proprio questo mettersi sulla lunghezza donda delle possibilit umane di comprensione.

Per la catechesi questo significa che la strada per parlare agli uomini perch possano comprendere passa comunque per Cristo

Come modello di catechesi si pu dire che, per comunicare, Cristo ha utilizzato la sua vita, ma ha anche parlato, insegnato, attraverso parabole, esempi, paragoni, massime, paradossi insomma tutto lapparato che le strutture linguistiche consentono.

LA PREDICAZIONE PU SVOLGERSI:

NARRANDO i fatti che sono a fondamento della fede; SPIEGANDO i principi che si possono ricavare da questi fatti CONFESSANDO ci che i fatti e i principi hanno operato nella nostra vita.

B. Parole e fatti vanno insieme: lo spessore testimoniale


Da parte di Dio la rivelazione avviene attraverso fatti e parole intimamente connessi: qui sta lo spessore testimoniale della comunicazione divina e per conseguenza di quella ecclesiale. Quello che effettivamente si comunica la vita, il fatto concreto. Con uno slogan: il catechista pensa e conosce il vero, dice il vero, fa il vero. Insomma lo spessore testimoniale indica lesigenza che la comunicazione in catechesi non sia solo un fatto di parole o di suoni o di immagini comprensibili, ma che tutto questo renda testimonianza di altro

Il testimone
Nel linguaggio giuridico indica colui che ha direttamente visto e udito e che pertanto a conoscenza dei fatti.

Nel linguaggio cristiano indica qualcosa di pi: i fatti di cui si stati testimoni sono stati tali che hanno provocato un cambiamento profondo nella nostra vita

Testimone cristiano
si testimoni di fatti avvenuti e che non possono essere onestamente negati: si tratta di affermare la verit delle cose;

* si testimoni (si confessa) che tali fatti hanno provocato un cambiamento cos profondo in noi che possiamo mettere a rischio la nostra propria vita per affermarlo: e questa possibilit fa parte del cambiamento che abbiamo subito. E in questo ultimo senso che si comprende come in greco il testimone sia il martire: non tanto perch muore, ma piuttosto perch disposti a farlo e questo in nome di una verit che ormai sua.

VEDERE OGGI
Ma noi a 2000 anni di distanza cosa vediamo e cosa tocchiamo? Non possiamo pi vedere: possiamo per udire ci che altri hanno visto e credere a quello che ci hanno testimoniato, fino a rimetterci la vita. LA TESTIMONIANZA DEGLI APOSTOLI diventata tradizione e si fatta vangelo: accogliere il vangelo, proprio nel senso di testo scritto, il nostro modo oggi di accettare ed accogliere la testimonianza degli apostoli.

RICONOSCERE GES
Dal vangelo ricaviamo che ci sono altri modi di incontrare oggi Ges risorto che in quanto tale vivo, ma sta nei cieli alla destra del Padre.

Qui sulla terra deve essere riconosciuto nello spezzare il pane, nello sconosciuto che si affianca al nostro cammino, nel viandante massacrato dai ladroni.

Questo riconoscimento non teorico: avviene in concrete situazioni di vita ed implica il nostro personale coinvolgimento.

CONFESSORI DI UNA VITA TRASFORMATA


Siamo riportati alla verit del per me: finch non si comprende in profondit questo, i fatti di per s non arrivano mai a contare nulla. Possono essere eventi commoventi o eclatanti, curiosi, paradossali, che fanno riflettere, ma finch i fatti non vengono letti in rapporto alla propria vita, sono vicende che appartengono alla storia. E la storia piena di vicende. Con questo non si vuole negare il valore dei fatti: devono esserci perch io possa vederli collegati a me. Sono dunque la condizione di possibilit del mio atto di fede. Ma il mio atto di fede appunto mio.

QUANDO LA CATECHESI COMUNICA


Mette insieme il mio atto di fede e il presupposto oggettivo di esso: la verit dei fatti.
Quando questi due aspetti sono presenti la comunicazione in catechesi acquista lo spessore testimoniale voluto e si configura non soltanto come un raccontare fatti che hanno importanza per me, ma nel proporre situazioni che hanno importanza per chi ascolta.

SE LA CATECHESI COMUNICA
E UN CHIAMARE

VUOLE UN RISPONDERE

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