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Classe III B
Il termine “Rivoluzione Verde” è un termine
usato per descrivere un vertiginoso boom
dell’economia nel campo agricolo avvenuta
tra il 1960 e il 1990.
In queste date si è registrata un’enorme
produttività (maggiore a quella precedente)
grazie alle nuove tecniche agricole e
tecnologiche impiegate.
I governi dei paesi in via di sviluppo hanno
investito enormemente nella ricerca agricola
per incrementare il mercato agricolo e
sostenere l’aumento demografico . Per fare
ciò si è ricorso alla Scienza che è stata usata
per aumentare la produzione.
Perciò sono nate le specie IBRIDE che hanno
contribuito all’aumento della produzione.
Questo porta vantaggio perché
dall’unione delle due specie si
può ricavare una specie
“perfetta” … le specie ibride
vengono create in laboratorio e
son perlopiù piante nane .
Prima della Rivoluzione venivano usate
tecniche rudimentali, per aumentare la
produzione si aumentava l’area del campo,
questo sistema non venne del tutto
abbondato, ma l’aumento della produzione è
dovuto in particolar modo dalle specie ibride
che potevano essere piantate più volte in un
anno, con qualsiasi clima e questo comportò
un vantaggio ed un’enorme aumento della
produttività.
Perché possa esserci la Rivoluzione bisogna che ci
siano disponibilità di soldi per mantenere i campi, e
disponibilità di acqua, perché le specie Ibride ne
hanno molto bisogno. La rivoluzione ha bisogno di
molto denaro per essere sostenuta, e quando non
ce ne disponibilità i contadini poveri continuano
nella loro abitudinale raccolta e semina.
La rivoluzione ha portato vantaggi a chi ha
aderito perché con un piccola somma di soldi
ha incrementato la produzione ed ha
aumentato la vendita dei propri prodotti. Ma
chi non ha aderito ha aumentato la sua
povertà, perché producendo meno ha
diminuito le vendite rispetto a prima.
L’ obbiettivo posto dalle nazioni aderenti non venne del tutto