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terminologia

Resistenza
Durezza
Duttilit
Fragilit
Tenacit
Rigidezza

Prova di trazione
Simbol
o

denominazione

Ricavato da

Modulo di elasticit longitudinale

curva -
ing.

el

Carico unitario al limite del campo


elastico

curva -
ing.

Rp02

Carico unitario di scostamento dalla


proporzionalit

curva -
ing.

(ReL)

Carico unitario di snervamento


inferiore

curva -
ing.

Rm

Resistenza a trazione (carico unitario


a rottura)

curva -
ing.

Allungamento percentuale dopo


rottura

Spezzoni
provetta

Coefficiente percentuale di strizione

Spezoni

Elastic limit
Tensile strength, Necking
Hookes law
Poissons ratio
Modulus of resilience (Er)
Tensile toughness
Ductility

Impact test - Measures the ability of a material to absorb


the sudden application of a load without breaking.
Impact energy - The energy required to fracture a
standard specimen when the load is applied suddenly.
Impact toughness - Energy absorbed by a material,
usually notched, during fracture, under the conditions of
impact test.
Fracture toughness - The resistance of a material to
failure in the presence of a flaw.

(c)2003 Brooks/Cole, a division of Thomson Learning, Inc. Thomson Learning is a trademark used herein under license.

Figure 6.29 The area


contained within the
true stress-true strain
curve is related to the
tensile toughness.
Although material B
has a lower yield
strength, it absorbs a
greater energy than
material A. The
energies from these
curves may not be the
same as those
obtained from impact
test data

Curva di trazione nominale Cu

Per entrambi i provini il meccanismo di frattura simile ed


avviene per formazione di microvuoti e successiva coalescenza

Superfici di frattura

Cu ricotturaAllaumentare della temperatura di ricottura (annealing) il


lavoro di deformazione plastica decresce

Cu ricottura
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu incrudito
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 350C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 500C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 800C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Al indurimento per precipitazione

Alluminio: superfici di frattura

Duralluminio: superfici di frattura

Rottura duttile

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Rottura duttile

Al-allumina

Formazione di scollamenti (microcavit)-crescita-rottura


La dimensione delle cavit dipende:
Dalla deformabilit della matrice
Dal numero di precipitati presenti

Rottura fragile

Acciaio per ruote monoblocco (2%Ti)

La frattura per clivaggio una frattura fragile che presenta


direzioni di propagazione lungo prefissati piani cristallografici
detti piani di clivaggio.
Le discontinuit presenti nei materiali reali (inclusioni, bordi di
grano, influenzano le modalit di propagazione)

Cause di fragilit per lacciaio:

Invecchiamento (acciai a basso tenore di C)


Fragilit da rinvenimento
Precipitazione di fase Sigma
Infragilimento da idrogeno
Infragilimento da inclusioni bassofondenti
Stress corrosion

Unopportunit fornita dalle prove di


durezza
Valutazione delle
caratteristiche
tensili mediante
prove in situ (non
distruttive)
Le durezze Brinell e
Vickers sono
proporzionali a Rm
Rm 10/3 HB
(acciai, Rm in N)

Prove di resilienza

Prove di resilienza
Finalizzate a caratterizzare il comportamento a
frattura di un materiale in diverse condizioni
Sono prove basate sulla rottura per impatto di
provini intagliati e sulla misurazione dellenergia
necessaria per provocarne la rottura
Vogliono mettere in evidenza le differenze di
comportamento tra i diversi materiali
In linea di principio si rileva la differenza di energia
posseduta da una mazza battente prima e dopo
limpatto con un provino intagliato

Pendolo di Charpy

Energia posseduta dalla mazza 30Kgm ( 300J)


Distanza supporti: 40 mm
Energia assorbita: 300 N h (espressa in J)

Pendolo di Charpy
Lenergia di impatto viene misurata dallaltezza che
raggiunge il braccio del pendolo dopo lurto
frattura duttile
(elevata energia assorbita)

frattura fragile
(poca energia assorbita)

Fattori che influenzano la prova


Temperatura

La prova pu anche essere


eseguita a temperatura diversa
da quella ambiente

Fattori che influenzano la prova


Temperatura
Velocit di impatto
Stato di sollecitazione (forma e dimensioni
provini)

Provini di resilienza
Parallelepipedi di lunghezza 55 mm, sezione 10
mm
Tre tipologie di campioni di resilienza, individuati
dalla forma dellintaglio:
MESNAGER (K)
CHARPY

(KCU)

TIPO V

(KV)

Provini di resilienza

Curve di transizione
Energie
assorbite al
variare della
temperatura
Indicano la
temperatura Tt
di transizione
che determina il
passaggio da
comportamento
duttile (T>Tt) a
fragile (T<Tt)

Curve di transizione
metalli con reticolo CCC
(T>Tt) K costante (tratto a
comportamento duttile)
T Tt
zona di transizione, con
dispersione dei dati
sperimentali
(T<Tt) zona con abbassamento lento
della resilienza (tratto a
comportamento fragile)
metalli con reticolo CFC

Non esiste transizione duttile fragile

Importanza del fattore temperatura


Non sufficiente conoscere la sola resilienza a temperatura ambiente
Ipotesi: per i materiali A e B a 20C si ha
KA>KB
al variare della temperatura le energie possono avere i seguenti
andamenti:

20C

Altri dati ricavabili da prove di


resilienza
% sezione con rottura fibrosa (duttile) o di tipo
cristallino (fragile)

-60c
+60C

0C

Acciaio basso carbonio


Aumento energia con T
Energie di rottura maggiori che per gli acciai
ad alto C

Acciaio basso carbonio

Acciaio basso carbonio

Acciaio basso carbonio

Acciai alto carbonio


Transizione duttile fragile intorno a 0C
Energie di rottura minori che per gli acciai a
basso C

Acciai alto carbonio

Acciai alto carbonio

Acciai alto carbonio

Acciai inox austenitici


Assenza di transizione duttile fragile
Elevata energia assorbita

Acciai inox austenitici

Acciai inox austenitici

Acciai inox austenitici

Vantaggi e svantaggi
Rapidit della prova rispetto ad altre (es. prove di
meccanica della frattura)
confrontare il comportamento di diversi materiali, o
per verificare un materiale (confronto con un
materiale di riferimento)
Non vengono dati risultati utilizzabili in
progettazione
Il componente in esercizio, in condizioni di differenti
Rigidezza
Velocit di deformazione o applicazione del carico
Temperature

Si comporta in modo differente

Meccanismi di indurimento

possibile aumentare la resistenza di un metallo


ostacolando in qualche modo il moto delle dislocazioni

Le barriere insuperabili per le dislocazioni possono essere:

Bordi di grano
Atomi di elementi alliganti
Precipitati
Altri sistemi di dislocazioni

Meccanismi di indurimento
Incrudimento
Si ottiene deformano in modo
meccanico plasticamente il
solido metallico.

Limite elastico:
Tutta la deformazione

incrudimento

Rapido aumento della resistenza


accompagnato da un incremento
del numero di dislocazioni che
iniziano ad interagire

incrudimento

Massimo della curva sforzodeformazione


Gli sforzi si localizzano ed
inizia la strizione

possibile ancora una


distensione

incrudimento

Punto di rottura; si
formata la foresta di
dislocazioni che ne
impedisce il movimento

Il materiale non pu pi
essere recuperato

Si passa da 106 dislocazioni


/cm2 a 1010-1011
dislocazioni /cm2
lincrudimento si conserva nel
metallo solo finch non
intervengono fenomeni
diffusivi dovuti ad un
aumento della temperatura.
Figura 2.21 Andamento delle caratteristiche meccaniche in
funzione dell'incrudimento dell'alluminio puro.

Modalit di prova

Provino in rame ricotto

Cu incrudito

Curva di trazione nominale

Affinazione del grano


Rinforzo dato:
dalla difficolt delle dislocazioni ad attraversare i bordi di
grano
dalla interferenza tra sistemi di scorrimento diversi in
due grani
adiacenti.
Esistono
relazioni
per collegare la resistenza alle
deformazioni alla dimensione dei grani
= int+ k D-1/2
dove int esprime la
resistenza allo
scorrimento
allinterno
grano
Per
affinare del
efficacemente
il grano cristallino si lavora su
diversi fronti:
In fase di solidificazione
il maggior numero di siti di
nucleazione
Tanti siti di nucleazione durante la ricristallizzazione
Dispersione di particelle adeguate per ancorare il grano
cristallino durante eventuali permanenze alle alte

Cu ricotturaAllaumentare della temperatura di ricottura (annealing) il


lavoro di deformazione plastica decresce

Cu ricottura
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu incrudito
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 350C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 500C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Cu ricotto T= 800C
Cu incrudito

Cu ricotto T= 350C

Cu ricotto T= 500C

Cu ricotto T= 800C

Alligazione-formazione di soluzione
solida

Gli atomi di soluto in soluzione solida interrompono e distorcono


il reticolo cristallino e quindi ostacolano lo scorrimento delle
dislocazioni
Le distorsioni sono tanto maggiori quanto pi:
Elevata la differenza tra i raggi atomici
Elevata la quantit di atomi di soluto dispersi

Element
o

Raggio
Atomico (10-10
m)

Fe

1.24

0.77

rinforzo

Esempio di rafforzamento in una matrice ferrosa:


C
Si
Mn

Mo

Mn

1.18

Mo

1.36

Ni

1.24

Si

1.17

Ni

% elemento in lega

Dispersione di particelle

Dispersione di particelle coerenti


le dislocazioni possono attraversarle, ma solo con un
aumento della forza applicata
Questa situazione si ottengono con adeguati trattamenti
termici

Dispersione di particelle incoerenti


le dislocazioni possono attraversarle solo sdoppiandosi intorno
ad esse
Questa situazione si ottiene spesso dopo aver aggiunto
polveri o con ossidi

Lega a base Ni

Al indurimento per precipitazione

Alluminio: superfici di frattura

Duralluminio: superfici di frattura

Ricristallizzazione
Trasformazione allotropica:
Fe

T<912

CCC

Fe

912<T<1394

Fe

1394<T<1538

CFC
CCC

I siti di nucleazione sono i bordi di grano della fase


precedente

Ricristallizzazione
Ricristallizzazione dopo deformazione plastica
Quando un materiale ha subito grandi deformazioni plastiche si ha un
accumulo di energia interna.
Se abbinato ad un aumento della T si arriva ad avere sufficiente
energia per promuovere una riorganizzazione delledificio cristallino

Ricristallizzazione
La velocit di ricristallizzazione dipende da vari fattori tra i
quali i principali sono:

Il grado di deformazione iniziale:


Quanto pi deformato il materiale tanto pi bassa la
temperatura di ricristallizzazione e tanto minori sono le dimensioni
dei grani cristallini
La temperatura di ricottura:
Abbassando la temperatura il tempo necessario per ottenere
grani di date dimensioni aumenta esponenzialmente
La purezza del materiale:
Quanto maggiore la purezza, tanto minore la
temperatura di ricristallizzazione

Ricristallizzazione
- dinamica, se avviene durante la deformazione plastica
- statica, se avviene in tempi seguenti (anche brevi),
comunque prima della successiva lavorazione (in
modo naturale, oppure per trattamento in forno)

La riorganizzazione delle dislocazioni prevede lannullamento di


quelle coppie con segno opposto e la formazione della
sottostruttura (sottograni disallineati tra loro di pochi gradi)

Schema delle fasi processo di


ricristallizzazione:
a)metallo deformato;
b) formazione di sottograni;
c) inizio ricristallizzazione;
d) grani completamente ricristallizzati

Schema della fase di riassetto


con formazione di celle o
sottograni

Evoluzione delle propriet con il


trattamento di ricottura

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