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Limone di

Sorrento

Limone di Massa o Ovale di Sorrento

Il Limone di Sorrento ha antenati genetici che


risalgono allepoca romana: lo testimoniano dipinti
e mosaici negli scavi di Pompei ed Ercolano.
Atti di vendita, dipinti, trattati di letteratura e di
botanica ci raccontano dellimpiego dei limoni
sorrentini gi nel rinascimento.
Nel 1600 si afferma la coltivazione specializzata,
come risulta dagli atti dei locali Padri Gesuiti.
Ancora oggi esiste uno dei primi fondi coltivati,
nominato appunto Il Ges, situato nella Conca di
Guarazzanno, tra Sorrento e Massalubrense.
Citato nelle opere di Torquato Tasso, nativo proprio
di Sorrento, Giovanni Pontano e Giambattista della
Porta.
Nell'800 lo storico Bonaventura da Sorrento ne
testimonia la spedizione in tutto il mondo,
soprattutto attraverso i bastimenti diretti verso
lAmerica.
Grazie alla tenacia e alle capacit dei produttori
locali giunto fino a noi oggi.

La sua storia

Il Limone di Sorrento ha ottenuto dal 1 febbraio 2001 la protezione della


indicazione geografica.
Nel 2003 il Mipaaf ha riconosciuto il Consorzio di Tutela del Limone di Sorrento
I.G.P. che provvede alla tutela, alla vigilanza e alla valorizzazione del prodotto.
ll Consorzio aderisce all Associazione
Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
(AICIG) e collabora con l 'IS.ME.CERT
(Istituto Mediterraneo di Certificazione),
ente autorizzato nella certificazione.
Le zone di produzione ammesse dal
disciplinare sono: Massa Lubrense, Meta,
Piano di Sorrento, Sant'Agnello, Sorrento,
Vico Equense, Capri ed Anacapri.
La superficie: 400 ha
Altitudine: 500 m s.l.m
Produzione media annua: 60.000 q
Valore complessivo della filiera: 25/30 milioni
/anno

Areale di
produzione

Gli impianti idonei alla produzione dell'I.G.P. "Limone di Sorrento", sono iscritti
nell'apposito elenco tenuto dall'Organismo di controllo.
La tecnica tradizionale consiste nel coltivare le piante su terrazzamenti che
seguono le curve di livello e sono sorretti da muretti a secco riempiti con
terreno di riporto.
Gli alberi sviluppano dei pergolati su impalcature costruite con leghe metalliche
e legno, preferibilmente di castagno, su cui da ottobre ad aprile vengono
appoggiate le pagliarelle (cogne) che riparano dagli agenti atmosferici e
garantiscono una scalarit nella raccolta,
la maturazione
dei frutti.
I sestiritardando
di piantagione
ed i sistemi di potatura
devono essere quelli in uso tradizionale della
zona.
Forma di allevamento: vaso libero
Densit di impianto: 850 piante/ha
E ammessa la presenza di altre variet nella
misura massima del 15%.

Sistema
di produzione

E annuale dal 1 gennaio al 31


ottobre.
I limoni devono presentarsi sani
e indenni da attacchi parassitari
e ne va impedito il contatto
diretto con il terreno.
La massima produzione per
ettaro non deve superare le 45 t,
sia in coltura specializzata che
promiscua
Il
trasporto del prodotto deve
avvenire in contenitori atti a non
provocare danni ai frutti.
Entro dieci giorni dalla data indicata di fine raccolta deve essere presentata
all'Organismo di controllo la denuncia finale della produzione annua
Durante il periodo di raccolta il predetto Organismo pu rilasciare parziali
ricevute
di produzione.
Della
produzione
stimata circa 1/3 costituisce prodotto IGP, impegnando su
circa 150ha certificati 235 produttori agricoli, 3 condizionatori e 19 imprese di
lavorazione (Molinari, Averna, Zamora)

La raccolta

Forma di frutto: ellittica, simmetrica


Dimensioni: medie, medio-grosse
Peso: non inferiore ad 85 gr
Peduncolo: di medio spessore e lunghezza
Attacco al peduncolo: forte
Lobo pedicellare: lievemente
prominente con area basale media
Apice: presente
Solco apicale: assente

Residuo stilare: assente


Colore della buccia: giallo citrino per una superficie superiore al 50%
Buccia: di spessore medio.
Flavedo: ricco di olio essenziale, aroma e profumo forte
Asse carpellare: rotondo, medio e semipieno
Polpa: di colore giallo paglierino, con tessitura media;
Succo: giallo paglierino, abbondante (>25%) e con elevata acidit.

Parametri
commerciali

Il prodotto deve essere venduto in contenitori


rigidi, con capienza da 0,5 kg fino a 15 kg,
realizzati con materiale di origine vegetale o
riciclabile consentito dalle normative
comunitarie.
Una parte della produzione viene esportata
(Germania e Inghilterra ) mentre quella
riservata al consumo interno e destinata per il
40% al consumo fresco e per il 60% alla
produzione
del limoncello.
Sulle
confezioni
e sulle etichette contrassegnate
ad I.G.P. devono essere riportate, a caratteri di
stampa chiari e leggibili, delle medesime
dimensioni, le seguenti indicazioni:
"Limone di Sorrento" e "Indicazione geografica protetta" (o I.G.P.)

La ragione sociale e l'indirizzo dell'azienda confezionatrice o


produttrice
La quantit di prodotto contenuto nella confezione,
espressa in conformit alle norme vigenti.

Vendita

LI.G.P . associata ad un logotipo specifico ed


univoco.
Il simbolo grafico composto dall'immagine di
tre limoni affogliati, di cui due piccoli messi in
posizione leggermente laterale e uno grande.
Quest'ultimo, all'interno, ha raffigurato il
panorama della costiera sorrentina fino a Punta
Scutolo.
Alla I.G.P vietata l'aggiunta di qualsiasi
qualificazione (es. tipo, gusto, uso, selezionato,
scelto ecc)

Il paesaggio di colore verde


Pantone 360 CV
Le foglie sono di colore verde
Pantone 362 CV,
I due limoni piccoli ed il
riquadro con la scritta "Limone
di Sorrento" sono di colore
giallo Pantone process yellow
Il mare di colore azzurro
Pantone 284 CV,
La scritta "Limone di Sorrento"
di colore nero.

E' consentito il riferimento ad aziende, nomi,


ragioni sociali e marchi privati che non
traggano in inganno il consumatore e non
abbiano significato laudativo.
Tali indicazioni potranno essere riportate con
caratteri di altezza e di larghezza non superiori
alla met di quelli utilizzati per indicare l'I.G.P.

Il marchio

I prodotti derivanti dalla trasformazione del limone possono utilizzare il


riferimento al nome geografico "Sorrento" a condizione che rispettino le
seguenti condizioni:
i limoni utilizzati siano esclusivamente quelli
conformi al disciplinare;
sia indicato il rapporto ponderale tra quantit
utilizzata della I.G.P. "Limone di Sorrento" e
quantit di prodotto elaborato ottenuto
l'elaborazione e/o la trasformazione dei limoni
avvenga esclusivamente nell'intero territorio dei
comuni individuati dal disciplinare;
venga dimostrato l'utilizzo della IGP "Limone di
Sorrento" mediante le ricevute di acquisto dai
produttori iscritti all'elenco.
Il controllo del corretto utilizzo dell'I.G.P. "Limone di
Sorrento" per i prodotti elaborati e/o trasformati potr
essere delegato dall'organismo di controllo al
consorzio di tutela e valorizzazione che ne faccia
richiesta.

Prodotti elaborati

CONTENUTO IN OLI ESSENZIALI


NELLA BUCCIA DI LIMONE E
PROPRIETA ANTIOSSIDANTI

Nel 2010 luniversit degli studi di Napoli ha condotto uno studio sulleffetto
antiossidante degli oli essenziali estratti dalla buccia di 18 cultivar di limone
Siciliane e Campane, tra cui anche lOvale di Sorrento e lo Sfusato di Positano.
In particolare stato analizzato il profilo quali-quantitativo della frazione volatile
degli oli essenziali.
La frazione volatile degli oli essenziali composta da idrocarburi, sesquiterpenoidi,
aldeidi, esteri alifatici, alcoli ed ossidi.

Il contenuto totale medio di oli nella buccia di limone 1665.89 mg su 100 g peso
fresco.
Questi oli sono costituiti da una miscela di composti, di cui i pi abbondanti sono gli
idrocarburi monoterpenici ad alto livello di insaturazione, fortemente instabili.
Queste molecole bioattive sono molto ricercate dallindustria alimentare e
farmaceutica per il loro aroma caratteristico e per le loro propriet antibatteriche,
antifungine e antiossidanti.
Il principale componente il limonene, un idrocarburo monoterpene (72.576.4%),
seguito dallalfa-pinene (11.618.7%), il terpinene (2.888.26%), il beta-pinene
(1.41.5%) e il mircene (0.951.12%).

Dallanalisi emersa una significativa differenza statistica tra


differenti cultivar.
La composizione della frazione volatile degli oli essenziali mostra
alcune vaiazioni ciclice durante lanno legate al tipo di cultivar, al
periodo di analisi e alla tecnica di estrazione utilizzata.

Lattivit antiossidante legata principalmente ai componenti terpenici anche se


il contributo principale non deriva tanto dalle sostanze volatili quanto da sostanze
fitochimiche non volatili come le cumarine, i psoraleni e i fenoli.
La composizione chimica di questa frazione non volatile richiede, per, ulteriori
studi per accertare la possibile correlazione tra la quantit di bioattivi e le
propriet antiossidanti.
Da questi risultati si pu comunque ipotizzare un ruolo importane di questi
composti dellostacolare i radicali liberi e linsorgenza di cancri.

Laroma influenzato anche dalle relazioni tra le diverse classi di composti e, in


confronto ad altre produzioni limone, quella sorrentina presenta una maggiore
quantit di composti minori.
(Importante e il rapporto tra i due esomeri di un aldeide terpenica nerale:geraniale)

Lastoria del Limoncellosi snoda attraverso una serie di aneddoti e leggende.


La sua paternit se la contendono i Sorrentini, gli Amalfitani ed i Capresi.
I capresi sostengono che la denominazione Limoncello sia stata depositata ed
utilizzata per la prima volta a Capri, nel 1988, dallimprenditore Massimo Canale.
A Sorrento ed a Amalfi fioccano leggende e racconti sulla produzione del tradizionale
liquore giallo.
In costiera, ad esempio, la storia narra che le grandi famiglie sorrentine, agli inizi del
1900, non facevano mai mancare agli ospiti illustri un assaggio di limoncello.
Ad Amalfi c chi sostiene addirittura che il liquore abbia origini molto antiche, quasi
legate alla coltivazione del limone.
Qualcuno sostiene che ilLimoncelloveniva utilizzato dai pescatori e dai contadini al
mattino per combattere il freddo, gi ai tempi dellinvasione dei saraceni.
Altri, invece, ritengono che la ricetta sia nata allinterno di un convento monastico per
deliziare i frati tra una preghiera e unaltra.
La verit, forse, non la sapremo mai. al di l di questioni squisitamente
campanilistiche, il tradizionale liquore giallo varca da decenni le frontiere, conquistando
i mercati di mezzo mondo!

Il limoncello

Ingredienti

8 Limoni non trattati (da agricoltura biologica)


1 litro alcool puro per liquori a 90
1 litro d acqua
1kg di zucchero

Procedimento:

Lavare i limoni, asciugarli e recuperare la parte gialla della buccia, evitando


con la parte bianca
Immergere le bucce dei limoni in un barattolo di vetro con chiusura ermetica
e ricoprirle con l'alcool. Tappare e lasciare riposare per oltre 15/20 giorni in
un luogo buio
e asciutto.
Trascorso
il tempo
di riposo, preparare unosciroppocon l'acqua e lo
zucchero. Versare acqua e zucchero in un tegame e mettere sul fuoco fino a
quando lo zucchero non si sar completamente sciolto, e il liquido sar
perfettamente trasparente, toglietelo dal fuoco e fatelo raffreddare.

Mescolare il risultato della filtratura con lo sciroppo preparato in precedenza.


Versare in bottiglie, tappare e fare di nuovo riposare illiquore ottenuto per
qualche giorno, sempre al buio.
Il limoncello va servito freddissimo, per cui vi suggeriamo di tenerne una
bottiglia in frigorifero o nel freezer, per essere sempre pronti a servirlo nel
modo migliore.

Roberta Calone

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