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L’etica puritana e lo

sviluppo della scienza


Robert K. Merton – Scienza, Religione e Politica
Merton chiedendosi perché la scienza si
sviluppa in maniera considerevole a metà
del diciassettesimo secolo, attribuisce la
causa di ciò al diffondersi dell’Etica Puritana
Cos’è l’etica puritana?

 Merton rifacendosi al lavoro di Max Weber intende per


etica puritana un’espressione di valori religiosi che,
prediligevano razionalità, pragmatismo, metodo e
carattere ascetico.

 Quest’insieme di valori non doveva essere perpetrato


solo nei confini della sfera religiosa, bensì avrebbero
dovuto permeare ogni aspetto della vita dei credenti,
soprattutto quella lavorativa
Robert Boyle, John Ray, John Wilkins
 Con il cambiamento dei valori religiosi, la scienza doveva,
per assumere maggiore popolarità e maggior prestigio
,radicarsi in un gruppo sociale e far convergere su di essa i
sentimenti sociale.
 In poche parole doveva fare parte di un movimento
sociale

 Gli scienziati assimilano quindi insegnamenti e motivazioni


di matrice puritana
 Gli scienziati si «giustificano» sostenendo di studiare la natura
al fine di glorificare Dio.

 Questa cultura poggiava su un substrato di norme


utilitaristiche che identificavano l’utile e il vero

 Inoltre la stessa etica puritana vedeva nello studio della


natura una triplice utilità
1. Strumento per dimostrare con prove empiriche lo stato di
grazia dello scienziato
2. Consentiva di ampliare il controllo sulla natura
3. Glorificazione divina
 Queste ragioni , oltre a garantire una sorta di legittimità
offrivano importanti incentivi

 Le idee religiose quindi furono tradotte nella pratica


concreta, promuovendo la scienza a disciplina di primo
piano
 La scienza rispondeva anche a svariati dogmi tipici del
protestantesimo, tra i quali il miglioramento delle
condizioni dell’uomo sulla terra

 Diventava quindi un dovere religioso promuovere la


scienza e gli scienziati
 I puritani lodavano anche il carattere empirico della
nuova disciplina, dal momento che essi avevano
sempre respinto l’ascetismo monastico tipico della
dottrina cattolica

 La natura pragmatica , razionale e meticolosa dello


scienziato è riconducibile inoltre al concetto di
vocazione, uno dei punti cardine del protestantesimo
 La scienza diventa una disciplina molto popolare , la
maggior parte di coloro che si occupavano di problemi
teologici, retorici e filosofici si avvicinano allo studio delle
scienze naturali

 Ciò non era dovuto ai possibili profitti economici che si


sarebbero potuti trarre, bensì alla possibilità di devolvere
le proprie energie in qualcosa di onorevole, utile che
teneva lontano le persone dall’ozio e da altri peccati
 Un’ altra causa della popolarità della scienza era la sua
utilità sociale e il fatto che trattasse temi e problemi
comprensibili anche a coloro che si avvicinavano alla
materia in via amatoriale

 Anche se questi «dilettanti» scienziati non portarono


alcun beneficio concreto al progresso scientifico,
contribuirono a creare un substrato sociale dove la
disciplina poté ampliarsi e prosperare

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