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Rapporto Provinciale AUDIT CIVICO 2008 2009 La valutazione delle strutture della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e dei Centri di Salute Mentale dal punto di vista dei Cittadini
Progetto provinciale di Audit Civico Nel 2001 attivato il primo ciclo nazionale di Audit Civico, con la partecipazione di Cittadinanzattiva del Trentino e dellApss. E stato svolto un progetto di analisi delle strutture e dei servizi sanitari presenti nei distretti sanitari di Trento e Tione di Trento. Il 30 novembre 2007 lAmministrazione Provinciale con la Delibera di Giunta n. 2647, ha approvato e finanziato un nuovo ciclo di Audit Provinciale (fornendo un budget di 25.000,00 euro). La sede di Cittadinanzattiva del Trentino ha esteso il progetto a tutto il territorio provinciale. Il 6 agosto 2008 stato sottoscritto il progetto locale di Audit Civico tra Apss e Cittadinanzattiva del Trentino.
Tempi di rilevazione
La fase di rilevazione durata da agosto 2008 a ottobre 2009
Tutti i dati raccolti sono stati trasferiti su supporti informatici e si provveduto alla loro elaborazione. La sede nazionale ha elaborato i dati generali dellAudit Civico e la sede provinciale i dati relativi ai CSM.
I COMPONENTE - ORIENTAMENTO VERSO I CITTADINI - IAS = 80 FATTORI CONSIDERATI: 1.1 - Accesso alle prestazioni sanitarie Ias 82 1.2 - Tutela dei diritti e miglioramento della qualit Ias 85 1.3 - Personalizzazione delle cure, rispetto della privacy, assistenza ai degenti e alle loro famiglie Ias 85 1.4 - Informazione e comunicazione Ias 70 1.5 - Comfort prestazioni alberghiere Ias 71
II COMPONENTE IMPEGNO DELL'AZIENDA NEL PROMUOVERE ALCUNE POLITICHE DI PARTICOLARE RILIEVO SOCIALE E SANITARIO - IAS = 92
FATTORI CONSIDERATI 2.6 2.7 2.8 2.9 2.10 Sicurezza dei pazienti Sicurezza delle strutture e degli impianti Malattie croniche e oncologia Gestione del dolore Prevenzione Ias 94 Ias 94 Ias 92 Ias 96 Ias 83
III COMPONENTE COINVOLGIMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI CITTADINI NELLE POLITICHE AZIENDALI - IAS = 86
FATTORI CONSIDERATI 3.11 - Attuazione e funzionamento degli istituti di partecipazione degli utenti Ias 89
2. Aree critiche per le quali sono state individuate azioni di miglioramento non ancora realizzate La designazione dei rappresentanti dei cittadini nel Comitato Etico da parte delle associazioni (indicatore). Capitolati dappalto con articoli che prevedano la possibilit di controlli degli utenti sulla qualit delle forniture. Procedure per il coinvolgimento degli utenti nella valutazione della qualit di presidi, ausili e protesi. Regolamento sulla presenza di infermieri e badanti a pagamento. Unit operative di degenza di oncologia e diabetologia con procedure per favorire la figura del caregiver nella gestione della malattia e le Unit Operative che utilizzano la cartella clinica integrata. Divisori allinterno delle stanza per i pazienti dei poliambulatori. Moduli scritti di consenso informato per: lappendicectomia nel minore, isterectomia radicale e taglio cesareo programmato contenenti determinate informazioni elencate nel rispettivo indicatore. Numero giorni di apertura settimanale dei CSM (indicatore). Strutture diurne collegate ai CSM Realizzazione negli ultimi tre anni di unindagine circa i bisogni emergenti. Coinvolgimento del no profit nellerogazione del servizio e procedura per il coinvolgimento dei congiunti nel progetto terapeutico.
Assessorato Provinciale alle Politiche per la Salute
3. Aree critiche individuate per le quali si propongono adattamenti per la situazione locale trentina. Linee di mezzi pubblici che si recano presso il servizio, la sede del distretto, la sede del poliambulatorio. Nella nostra realt non sempre il numero dei cittadini che si recano presso le strutture giustificano pi di una linea di mezzi pubblici, inserire quindi una ponderazione rispetto alla popolazione servita. Sportelli per la prenotazione di visite ed esami dotati di sistema di controllo e regolamentazione delle file. Gli sportelli di prenotazione a livello territoriale non hanno bisogno di tali sistemi di controllo. Numero di ore al giorno di apertura del servizio. Lorario di apertura giornaliero dei CSM e dei SERT inferiore a quanto previsto a livello nazionale, nel nostro territorio giustificato dalla presenza di una distribuzione molto capillare dei servizi psichiatrici.
PROGETTO DI RICERCA LA VALUTAZIONE DEI CENTRI DISALUTE MENTALE DAL PUNTO DI VISTA DI UTENTI E OPERATORI
La IV componente dellAudit Civico stata scelta dai volontari del TDM, nellambito della salute mentale in seguito allincremento delle segnalazioni in questo ambito, le sollecitazioni e le richieste prevenute dai cittadini. Per la prima volta da parte del TDM, uniniziativa di osservazione civica in questo ambito. E stato previsto un Progetto di ricerca per una verifica della qualit dei Centri di Salute Mentale (CSM) presenti sul nostro territorio provinciale, intervistando utenti e operatori con due appositi questionari dedicati. NOTA Il CSM un punto di accesso rivolto alle persone adulte, presente in ogni distretto sanitario, offre diversi interventi terapeutico-riabilitativi ed un punto a cui rivolgersi anche per le urgenze, integrato con una rete di servizi e strutture dislocate sul territorio.
Verificare: - le effettive richieste ed i bisogni degli utenti - le esigenze e la soddisfazione lavorativa degli operatori - se vi sono differenze qualitative e quantitative fra i CSM - se vi omogeneit territoriale nel fornire i servizi ed inoltre: - mettere in rete i progetti e le attivit svolte dai Centri - evidenziare le aree di eccellenza e nel contempo le aree critiche - proporre e condividere le eventuali azioni di miglioramento
I due questionari elaborati con indicatori che sono stati associati ad uno standard ricavato da: le Carte dei diritti del malato, le normative, le buone pratiche e le raccomandazioni, le segnalazioni degli utenti, dei familiari e degli operatori questionari hanno previsto lapprofondimento delle seguenti aree dindagine: A - Questionario per gli utenti: la prima accoglienza, la qualit del servizio e del trattamento ricevuto dagli operatori la comunicazione e le informazioni ricevute dagli operatori la relazione con gli operatori le informazioni sul percorso terapeutico e i farmaci prescritti la situazione sociale personale
B - Questionario per gli operatori: la qualit dellorganizzazione del lavoro la formazione professionale la qualit del servizio offerto la sicurezza nellambiente e nel luogo di lavoro il rapporto di collaborazione e le relazioni interpersonali tra gli operatori la relazione con gli utenti e i familiari la collaborazione con gli altri servizi le campagne informative, i progetti e le indagini sulla qualit dei servizi. Vengono inoltre rilevate le variabili socio demografiche degli intervistati. I questionari sono stati somministrati e sottoposti in forma anonima.
Gli intervistati erano per la met donne e per la met uomini. il 53% non coniugati, il 23% coniugati, altro. Per quanto concerne le fasce di et: dai 0 ai 30 anni 38 persone, dai 31 ai 50 n.129, dai 51 ai 70 n.122, oltre i 71 anni n.15 persone.
il 58% vivono in famiglia, il 26% vive da solo, l11% vive in Comunit, il 5% altro. Per quanto riguarda i loro titoli di studio: Il 35% diplomati, il 31% media inferiore, 10% con licenza elementare, l8,5% con laurea, altro.
B Questionario operatori Il giudizio globale di soddisfazione degli operatori pari all83% (valore assoluto 95 persone sul totale degli intervistati di 115)
Fattori Considerati: 1.Organizzazione e formazione del lavoro 2.Sicurezza e fruibilit del luogo di lavoro 3.Relazione con gli utenti e i famigliari 4.Collaborazione ed integrazione con gli altri servizi 5.Per il responsabile /coordinatore CSM
Per quanto riguarda le loro qualifiche professionali: Hanno risposto 92 operatori su 115, di cui: 41 infermieri professionali 21 dirigenti medici 15 educatori 9 TERP (terapisti riabilitazione psichiatrica) 5 OSS (operatori socio sanitari) 1 psicologo
PUNTI DI DEBOLEZZA: la carenza di informazioni sulla terapia farmacologica e su dove rivolgersi per le urgenze fuori lorario di apertura dei Centri non c omogeneit degli orari di apertura dei CSM le difficolt per la richiesta del cambio del medico da parte dellutente e nella copertura medica di notte e nei giorni festivi la carenza informazioni nel passaggio di competenze tra i servizi al compimento della maggiore et lisolamento le difficolt nella socializzazione, nelle relazioni umane, nel lavoro i ricoveri obbligatori, costrizioni arbitrarie e assunzione farmaci
PUNTI DI DEBOLEZZA: la carenza di informazioni relative ai farmaci e al percorso di cura la mancanza dello psicologo allinterno dei CSM il coinvolgimento dei servizi sociali e di altri servizi le informazioni inerenti le figure dei referenti della sicurezza nei CSM la mancata esecuzione di una prova di evacuazione gli spazi fruibili e ligiene dei locali la mancanza di omogeneit nel rapporto numerico tra operatori e utenti, nei vari centri la mancata attivazione di centri diurni (Arco Cavalese e Mezzocorona)
AZIONI MIGLIORATIVE
In definitiva possiamo affermare, come si evidenzia dalla lettura dei risultati ottenuti attraverso le rilevazioni effettuate con lAudit Civico, che le classi di indicatori di adeguamento agli standard ottenute dalla nostra APSS, possono essere considerate buone. Per rendere pi efficace la nostra indagine abbiamo proposto e sottoscritto con lA.P.S.S., una lettera dove sono elencati gli impegni di miglioramento delle situazioni critiche che sono state rilevate in questo rapporto, da realizzare nei tempi indicati. Le prime azioni migliorative saranno da valutare entro sei mesi dalla sottoscrizione che stata effettuata nel mese di gennaio di questanno.
AZIONI MIGLIORATIVE DA REALIZZARSI NEI TEMPI INDICATI A - Per quanto riguarda le criticit per le tre prime componenti dellAUDIT: Migliorare linformazione allutenza che ha rappresentato una delle principali aree critiche dellindagine. La proposta di proseguire ed implementare lo sviluppo di tutte le informazioni necessarie al cittadino, per accedere in maniera semplice e concreta al servizio sanitario provinciale. Regolamentare insieme ai membri del Comitato Etico dellAzienda, la designazione della rappresentanza delle associazioni allinterno dello stesso, magari tramite lelezione diretta del rappresentante da parte delle organizzazioni di volontariato che operano nellambito socio-sanitario. La proposta di coinvolgere, quando costituita, la Consulta per la salute organismo previsto dalla Legge Provinciale 16/2010. Tempi previsti: dipendono dallentrata in funzione della Consulta.
Nella nostra Azienda sanitaria sarebbe importante prevedere nei Capitolati dappalto, articoli che permettono la possibilit di controlli degli utenti sulla qualit delle forniture. Si concorderanno con i servizi aziendali preposti modalit organizzative per il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione della qualit delle forniture previste nei capitolati di appalto. Tempi previsti: entro 6 mesi Trovare modalit di coinvolgimento degli utenti nella valutazione della qualit di presidi, ausili e protesi. Si studieranno le modalit di coinvolgimento degli utenti nella valutazione della qualit di presidi, ausili e protesi. Tempi previsti: entro 6 mesi. Predisporre unapposita procedura a livello aziendale, per regolamentare la presenza di assistenti non sanitari e/o volontari, allinterno delle strutture ospedaliere. Si predisporr una procedura per regolamentare la presenza di assistenti non sanitari e/o volontari per lassistenza non sanitaria allinterno delle strutture. Tempi previsti: entro 6 mesi.
Altre proposte del TDM del Trentino: Proseguire nei corsi di formazione per i familiari e i volontari per dare maggior efficacia e funzionalit, alla partecipazione degli stessi nei percorsi di cura condivisi. Mettere in rete i progetti e le iniziative attivate dai singoli CSM e organizzare una banca dati dei servizi, delle strutture, delle associazioni, di altri enti e singoli, perch siano a disposizione di tutti. Estendere gli incontri di presentazione dellAudit nei distretti sanitari locali, per esporre lanalisi dei dati a livello territoriale e verificare le criticit e i punti di forza emersi, per trovare e sviluppare le azioni migliorative necessarie. Effettuare in maniera condivisa il riscontro delle azioni migliorative dopo che sia trascorso un lasso di tempo da concordare.