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Fabrizio Tone
Dalle equazioni di Maxwell alla relativit ristretta Le quattro equazioni di Maxwell rappresentano una formulazione matematica delle leggi elettriche e magnetiche che erano state scoperte nei decenni precedenti. Esse sono state risolte dallo stesso Maxwell nel vuoto (cio in assenza di cariche elettriche). In questo caso la soluzione prevede che debbano esistere delle onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio vuoto con velocit costante.
Le equazioni di Maxwell
Forma integrale Forma differenziale
u ur q r u E * dS = 0 S
u ur r u B * dS = 0
S
u u r r *E = 0
u u r r *B = 0
u r u u r r E B = 0 ( j + 0 ) t
Legge di Ampre-Maxwell
u u r u r d E B * dl = 0(i + 0 ) c dt
Legge di Faraday
u u r u r dB E * dl = dt c
u r u u r r B E = t
Equazioni di Maxwell nello spazio libero Nello spazio libero, le equazioni di Maxwell diventano:
u u r r *E = 0 u u r r u u r u r * B = 0 * H = 0 u r u u u u r u r r r E 0 H = B = 0 0 t u r u u r u u r r B H E = = 0 t t
2 H 2 H = 0 0 2 t
Con meraviglia ci si accorge che la forma di questa equazione identica a quella di unonda (di una corda o del mare) che si propaga con velocit v.
1 2 X 2 X= 2 2 v t
In cui X pu essere lo spostamento. Dal confronto delle due equazioni si vede che deve essere: Con i valori accettati della costante 1 dielettrica e della permeabilit magnetica, v=c= si ottiene la velocit della luce:
0 0
c=2,9979*10^8 m/sec
Se in un punto dello spazio si verifica una variazione del campo elettrico, dovuta, per esempio, ad una carica accelerata, nei punti vicini nasce, per la terza equazione di Maxwell, un campo magnetico, anchesso variabile nel tempo. Il campo magnetico variabile fa nascere nelle vicinanze, per la quarta equazione di Maxwell, un campo elettrico a sua volta variabile e cos via. Nasce quindi unonda elettromagnetica, con la natura e la velocit prevista dalla soluzione puramente matematica delle equazioni di Maxwell nel vuoto. Vedi lapplet Onde Elettromagnetiche
Alla fine del 1800 inizio 1900 il dibattito scientifico era incentrato su due questioni: La velocit delle onde elettromagnetiche prevista dalle equazioni di Maxwell rispetto a quale sistema di riferimento doveva essere considerata? Le equazioni di Maxwell non sono invarianti rispetto alle trasformazioni classiche galileiane. Dobbiamo quindi ritenere che mentre le leggi della dinamica sono covarianti in sistemi di riferimento in moto rettilineo uniforme, viceversa le leggi dellelettromagnetismo cambiano? Maxwell stesso aveva ritenuto di rispondere alla prima questione, affermando che la velocit della luce (onda elettromagnetica) era riferita alletere (una sostanza impalpabile, penetrante, rigida) che era supporto della luce, cos come lacqua del mare il supporto delle onde che in esso si propagano). Per la seconda questione erano state trovate (empiricamente) delle formule da Lorentz (le trasformazioni di Lorentz) che rendevano invarianti le leggi dellelettromagnetismo, anche se non se ne comprendeva il significato.
Le trasformazioni di Lorentz Esse mettono in relazione le coordinate spazio-temporali di uno stesso evento in due sistemi di riferimento K e K se gli assi coordinati sono coincidenti nellistante t=t=0 ed K si muove di moto rettilineo uniforme rispetto a K con velocit v nella direzione comune degli assi x e x.
x= x '+ vt ' v 1 2 c
2
y = y'
z = z'
t=
t + vx '/ c 2 v2 1 2 c
Supponiamo di applicare le trasformazioni di Lorentz per misurare lintervallo di tempo t che intercorre tra due eventi nel sistema K visti dal sistema K:
t1 =
t '1 + vx '/ c 2 1 v c2
2
t2 =
t '2 + vx '/ c 2 1 v c2
2
sottraendo
t2 t1 = t =
t ' v2 1 2 c
La dimostrazione della (non)esistenza delletere Lesperimento di Michelson e Morley Immaginiamo di viaggiare sul cosiddetto "treno di Einstein" un ipotetico treno futuribile che si muove a 240.000 Km/s; accendendo i fari, la loro luce dovrebbe viaggiare a: 300.000 + 240.000 = 540.000 Km/s Se letere esiste anche la Terra si muove (con velocit di 30 Km/s) intorno al Sole in mezzo alletere, che per conto suo rigorosamente fermo. Il moto della Terra si dovrebbe manifestare come un vento detere. Se c la velocit della luce nel sistema di riferimento delletere, la velocit della luce dovrebbe essere: c-v (se la luce si propaga nel verso del moto terrestre); c+v (se la luce si propaga nel verso opposto)
Per quanti sforzi fecero, n loro, n altri che hanno ripetuto lesperimento sono riusciti a mettere in evidenza lesistenza delletere. Letere non esiste
La relativit ristretta
Primo postulato: il principio di relativit Le leggi della fisica sono covarianti (hanno la stessa forma) in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Secondo postulato: la costanza della velocit della luce La velocit della luce nel vuoto c=2,9979*10^8 in tutti i sistemi di riferimento inerziali a prescindere dal moto della sorgente rispetto allosservatore
Lorologio a luce e la dilatazione del tempo Un orologio a luce presenta un flash F, uno specchio S e, posto vicino a F, un fotomoltiplicatore M. Il flash emette un lampo di luce, la luce raggiunge lo specchio di fronte a distanza a, ritorna indietro, colpisce il fotomoltiplicatore, che lo conta e lo rimanda indietro. Funziona cio come un orologio a pendolo (nellorologio a luce un lampo di luce va avanti e indietro cos come in un pendolo una massa va avanti e indietro). S a MF
Supponiamo che sulla terra vi siano tanti orologi e uno a luce tutti sincronizzati fra di loro. Supponiamo che su unastronave vi siano tanti orologi e uno a luce tutti sincronizzati fra di loro e sincronizzati con quelli sulla terra. Lastronave parte e dopo un certo tempo viaggia di moto rettilineo uniforme rispetto alla terra.
2a t ' = c
S a MF h h
d d Un osservatore sulla terra vede la situazione di destra. Nel tempo che lastronave percorre 2d=v*t la luce percorre 2h e quindi si ha:
2h == t c
2 a d2 + 2 c
c t t v =+ 2 a 2 2 c2 v2 4
t c ( 2) eq +a d ud n o ar 4 t =
2 a2 = t =
v2t a = 4 2a t c t v2 1 2 c
' 1 v2 c2
Ritroviamo una delle trasformazioni di Lorentz comprendendone ora il significato fisico. Vedi lapplet La dilatazione del tempo.
Per una astronave che viaggia con velocit v la distanza tra due eventi :
v v l ' = vt ' = vt 1 2 = l 1 2 c c
t=
t + vx '/ c2 v 1 2 c
2
(1 + vu '/ c2 )t ' v2 1 2 c
u 'x + v x ux = = 2 t 1 + vu 'x / c
Si vede che quando ux e v sono vicine a c lultima formula diventa:
c+v c(1 + v / c) ux = = =c 2 1 + vc / c 1+ v / c
La composizione delle velocit non supera mai la velocit della luce, in accordo con il postulato di Einstein.
La vita media dei mesoni Lesperimento di Hafele e Keating Leffetto doppler trasverso