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Zeitschrift 10 Euro Rivista della

der Architekturstiftung ISSN 2281–3292 Fondazione Architettura


Südtirol #93 — 10/2013 Alto Adige

Turris babel

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93
Zeitschrift
der Architekturstiftung
Südtirol

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39100 Bolzano Bozen
Für Wort, Bild und Zeichnungen
+39 0471 30 17 51 zeichnen die jeweiligen Autoren
www.arch.kultura.bz.it verantwortlich. Scritti, disegni e
turrisbabel@arch.bz.it fotografie sono sotto la responsabilità
degli autori.
Chefredakteur Register der Druckschriften des
Direttore responsabile Landesgerichtes Bozen
Carlo Calderan Registro stampe del tribunale di
Bolzano N. 22 /97 vom del 9.12.1997
Verantwortlich für diese Ausgabe
Numero a cura di Spedizione in A.P., – D.L. 353/2003
Sandy Attia e Beate Weyland (conv. in L. 27/02/2004 numero 47),
art. 1, comma 1, NE Bolzano
Redaktion Redazione:
Sandy Attia, Barbara Breda, Ein besonderer Dank für ihren
Francesco Flaim, Karin Kretschmer, Beitrag an dieser Ausgabe geht an
Simone Longo, Elena Mezzanotte, die Freie Universität Bozen,
Matteo Scagnol, Marco Sette, Alberta Fakultät für Bildungswissenschaften
Schiefer, Thomas Tschöll, Matteo und dem Netzwerk »lernen&raum«.
Torresi, Cristina Vignocchi, Si ringrazia per il contributo
Lorenzo Weber, Alberto Winterle, alla pubblicazione la Libera
Emil Wörndle, Alexander Zoeggeler Università di Bolzano, Facoltà di
Scienze della Formazione e la rete
Verantwortlich für die Werbung «spazio e apprendimento».
Responsabile per la pubblicità
Marilene Angeli  +39 0471 30 17 51 Titelbild
Foto di copertina
Art Director, Design Alex Brown, New York
Thomas Kronbichler

Graphic Design
Martin Kerschbaumer

Layout
Andrea Marsoner

Illustration
Max Edelberg
Rivista della
Fondazione Architettura
Alto Adige

#93 — 10/2013

Carlo Calderan 15 Editoriale

Josef March und Carlo Pomaro 20 Schulbau in Südtirol gestern und heute

Willi Stadelmann 26 Anregende Umgebungen schaffen


Kinder und Jugendliche optimal fördern

Alessandra Chemollo 28 Reggio Approach


Testo di Beate Weyland In dialogo tra pedagogia e architettura

Maurizio Patat 36 Storia di un processo


Le nuove Direttive Provinciali per l’Edilizia
Scolastica della Provincia di Bolzano

Matteo Scagnol 40 Wettbewerb Grundschule St.Martin in Gsies


Un nuovo vocabolario apre al ripensamento
di vecchie funzioni

Sandy Attia 58 Lo spazio di mezzo

Klaus Hellweger 64 Grundschule Welsberg


Texte von Walter Angonese und
Karl-Heinz Imhäuser

Beate Weyland, Josef Watschinger 72 Il progetto organizzativo


e Elfride Fritsche ad indirizzo pedagogico

Pedevilla Architekten 80 Grundschule Rodeneck


Texte von Carlo Calderan und Christa Messner

Interview von Josef Watschinger 90 Die Herausforderung, neue Räume


mit Silvia Franzelin und Hilde Kofler mit Leben zu »bespielen«

Modus Architects Attia Scagnol 94 Polo d’infanzia e Centro famiglia Bolzano


Testi di Marco Sette e Gertraud Girardi Battisti

Horst Hambrusch und Joachim Moroder 104 Metamorphose der Schule


Zeitschrift Rivista della
der Architekturstiftung Fondazione Architettura
Südtirol Alto Adige

#93 — 10/2013

Christian Kapeller 110 Kindergarten Schlanders


Texte von Barbara Breda und Edith Ploner

Beate Weyland 118 Il carattere della scuola oggi


Parole chiave e riferimenti concettuali

Walter Angonese 122 Grundschule Neumarkt


Texte von Alberto Winterle, Lorenzo Weber
und Josef Watschinger

Sonia Ziliotto 132 Geografia degli spazi educativi

Hans Karl Peterlini 138 Dann war die Schule nicht mehr da
und Annemarie Augschöll Blasbichler Lernen im Paradigma von Raum und Zeit am
Beispiel der aufgelassenen Kleinschulen in Südtirol

Beate Weyland 146 Spazio e apprendimento


Cronaca di un convegno

Beate Weyland und Josef Watschinger 148 lernen&raum,


un network
interistituzionale

A cura di Sandy Attia e Beate Weyland 152 Und du, von welcher Schule bist du?
E tu, di che scuola sei?

Beate Weyland 160 Bibliografia

Kurt Wiedenhofer, Karin Kretschmer 164 Appendix


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Turris Babel #93  Editoriale 15

Editoriale:
Pedagogia dello spazio

di Carlo Calderan

Ad ogni nuovo anno si saliva di un ereditato involontariamente da una sono dei bambini, indefessi costruttori
piano. A sei anni si iniziava la scuola vecchia caserma asburgica, la scuola di spazi virtuali, ai quali basta sedersi
tra i grandi stanzoni del piano terra, era semplice, aveva solo due spazi: si su un cuscino per salpare su una nave
quasi al livello del giardino, in aule era dentro o fuori dall’aula, e fuori non dei vichinghi e un piumino verde per
con finestre immense ma parapetti si era quasi mai liberi di andare dove costruire una montagna?
bassi che si potevano scavalcare facil- si voleva. Anche questo mi ricordo, Sembrerebbe così, almeno a guardare gli
mente. Cinque anni dopo, a dieci, si di parti dove non mi sono mai potuto schemi planimetrici che i pedagogisti
raggiungeva finalmente l’ultimo piano, spingere, di un angolo in fondo a talvolta tracciano per spiegare il loro
subito sotto il tetto, così in alto da poter progetti educativi, la loro scuola o aula
vedere oltre gli argini i fiumi passare. «la scuola era semplice, ideali. Sono piante disegnate con cura
Per raggiungere la propria nuova classe, aveva solo due spazi: si era e ricche di dettagli che assomigliano
il primo giorno di scuola, bisognava dentro o fuori dall’aula» a quelle di un set cinematografico. Il
quindi fare una scala in più rispetto mobilio riempie gli spazi, li articola e
all’anno precedente. Stranamente però un corridoio che non ho mai svoltato, ad esso è delegato il compito di rendere
l’ascesa diventava di piano in piano di un cortile interno di cui non sono possibili le diverse strategie di appren-
più facile, rallentava, poiché l’altezza mai riuscito a trovare l’accesso. Solo dimento, l’architettura invece scivola
dei gradini si abbassava gradualmente un anno un maestro di tedesco ruppe sullo sfondo, diventa un contenitore
verso l’alto restando invariato invece il questo rigido schema, suddivise la disponibile ad ogni allestimento, i cui
loro numero. Si saliva crescendo, ma classe in «Arbeitsgruppen», fummo confini sono incerti poiché, proprio
salendo decresceva l’altezza dei piani. liberi di disporre i banchi a nostro come in un set o sul palcoscenico di
Lo spazio si restringeva, tornava ad piacimento e potemmo usare persino un teatro, l’esterno reale è escluso.
avere le dimensioni di quello di casa il corridoio. Ripensandoci, non è poi Una traccia di questa «irrilevanza» si
e soprattutto ci dava l’illusione di cre- molto. Dei 13 anni passati a scuola sono ritrova nella ricognizione fotografica
scere al doppio della velocità. Questo pochi i ricordi legati ad una precisa che Alessandra Chemollo fa dell’asilo di
mi ricordo dello spazio della mia scuola esperienza spaziale; sono stati, come «Reggio children» a San Donato Milan-
elementare: le scale interminabili, le per chiunque, luoghi straordinari per ese dove, entrata all’interno, lascia che
finestre ogni anno più piccole, i solai ciò che vi è accaduto, per le persone la disordinata quotidianità della scu-
che si abbassano. Peccato che oggi che li affollavano, ma non per la forza ola saturi l’immagine, cancellandone
le dimensioni dei gradini, il numero del loro spazio. Da architetto potrei quasi del tutto lo spazio architettonico.
massimo dei piani ed il volume desti- consolarmi pensando che nessuna delle Un’operazione analoga a quella di Klaus
nato ad ogni scolaro siano regolati scuole che ho frequentato è stata pro- Hellweger e Josef Watschinger i quali,
da norme precise che renderebbero gettata espressamente a questo scopo. programmaticamente, scelgono di rac-
impossibile riprodurre questo sottile Oppure è proprio l’architettura a non contare la loro scuola di Monguelfo
imbroglio. Ma a parte questo congegno, essere poi così importante, se chi ci abita attraverso l’occhio di una fotocamera
Turris Babel #93  Editoriale 16 Turris Babel #93  Editoriale 17

che insegue innanzitutto i movimenti


dei bambini, lasciando che l’immagine
didattica dei suoi spazi, perché appli-
cazione delle normative scolastiche
i primi risultati concreti - in questo
numero circoscritti alle scuole d’infan-
attualmente in fase di realizzazione e
progettazione in Val Casies, ad Appiano,
Editorial: schnell zu wachsen. Das sind die Erin-
nerungen an den Raum meiner Volks-
dell’architettura si formi solo in un sembravano garantirne da sole l’esatto zia ed elementari - assieme ai progetti a Sluderno vi è l’idea che l’architettura Pädagogik des schule: endlose Stufen, jährlich kleinere
secondo momento come complessa funzionamento. di concorso per la nuova scuola di San non possa stare in secondo piano, che Fenster, niedriger werdende Decken.
ricomposizione di sfocati dettagli spa- Negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Martino in Val Casies che forse meg- essa sia parte attiva nel dare corpo ad un Raumes Schade, dass heute die Abmessung
ziali inquadrati quasi casualmente alle A partire dall’opera di Josef Watsch- lio degli edifici costruiti mostrano le certo modo di insegnare ed intendere la der Stufen, die Höchstzahl an Stock-
loro spalle. Niente di più distante dal inger a Monguelfo, nel mondo della potenzialità di un approccio all’architet- scuola, perché, così come può inverare werken und das Volumen, das jedem
nitore spaziale delle immagini della scuola altoatesina si stanno diffondendo tura scolastica che parta da un preciso spazialmente un progetto pedagogico, Mit jedem neuen Jahr stieg man um Schüler zugewiesen wird, durch
scuola di Rodengo che la cristallizzano, modelli di insegnamento che reclamano ed innovativo progetto pedagogico. essa può anche ostacolarlo o renderlo ein Stockwerk höher. Mit sechs Jahren genaue Vorschriften geregelt sind, die
un’istante prima che suoni la campan- un profondo mutamento dell’organiz- Le soluzioni proposte dai partecipanti inattuabile. Proprio per questo una begann die Schule zwischen den großen es unmöglich machen, diesen subtilen
ella del primo giorno di scuola, ancora zazione interna dell’edificio scolastico. propongono infatti un radicale ripen- scuola non può che nascere allora da Zimmern des Erdgeschosses, beinahe Schwindel zu imitieren. Aber abgesehen
vuota ed incorrotta, mentre la doppia All’architetto si chiede di dare forma ad samento dello spazio scolastico con una stretta collaborazione con il corpo auf Gartenebene, in Klassenräumen von diesem Mechanismus, dem unbe-
esposizione fotografica ce la mostra un preciso progetto educativo costru- soluzioni planimetriche che sembrano insegnante, un committente rimasto mit riesigen Fenstern, aber niederen absichtigten Erbe einer alten habsbur-
incredibilmente trasparente verso il endo lo spazio che lo renda possibile. riallacciarsi alle sperimentazioni del spesso nell’ombra o coinvolto troppo Brüstungen, über die man leicht klet- gischen Kaserne, war die Schule ein-
paesaggio che la circonda. Due canoni Vecchie codificate tipologie, così come le learning landscape olandese dei primi tardi nel processo decisionale che dalla tern konnte. Fünf Jahren später, mit fach; sie hatte nur zwei Räume: Man war
rappresentativi agli antipodi che sono tabelle dei programmi plani-volumetrici anni 60’. È interessante notare come stesura del bando di concorso porta zehn, erreichte man endlich das letzte innerhalb oder außerhalb der Klasse,
sintomo di due diversi atteggiamenti alle quali eravamo abituati, paiono oggi questa «sovversione» tipologica avvenga alla costruzione di un nuovo edificio Stockwerk, direkt unter dem Dach, so und außerhalb war man selten frei,
progettuali: a Monguelfo un edificio inadeguate a trascrivere la ricchezza a partire dalla «periferia», forse perché scolastico. In questo numero di Turris hoch oben, dass man über die Dämme dorthin zu gehen, wohin man wollte.
che asseconda la vita, aderendo per- anche semantica dei nuovi «progetti qui ha trovato un terreno più fertile alla Babel questi due mondi, architettura hinweg die Flüsse vorbeiziehen sah. Um Auch daran erinnere ich mich, an Orte,
fettamente alle pratiche che animano pedagogici», del documento cioè che, sperimentazione. Nelle scuole di paese e pedagogia, si parlano con i loro lin- zur eigenen neuen Klasse zu gelangen, zu denen ich nie vordringen durfte, an
la scuola fino a confondersi con esse, a dall’approvazione delle nuove Direttive infatti il limitato numero di alunni, guaggi specifici, senza semplificazioni. musste man am ersten Schultag also eine Ecke am Ende eines Ganges, um
Rodengo un’architettura che proclama per l’edilizia scolastica del 2009, ogni costringendo ad insegnare contempora- Li abbiamo fatti anzi in un certo modo eine Treppe mehr nehmen als im Jahr die ich nie gebogen bin, an einen Innen-
innanzitutto la sua alterità ma offre scuola è tenuta a definire all’inizio di neamente a bambini di età differenti, ha collidere chiedendo ad insegnanti e zuvor. Eigenartigerweise aber wurde hof, dessen Zugang ich nie gefunden
anche uno spazio affascinante da riem- un nuovo processo progettuale. Beate da sempre ostacolato la riproposizione progettisti di descrivere in parallelo i der Aufstieg von Stockwerk zu Stock- habe. Nur in einem Jahr durchbrach
pire, quasi fosse una sorta di racconto Weiland e Sandy Attia, che curano della rigida strutturazione per classi progetti pubblicati. Volevamo capire werk leichter, langsamer, da die Höhe ein Deutschlehrer dieses starre Schema
parallelo con cui confrontarsi. Credo sia questo numero di Turris Babel, inda- dei modelli scolastici tradizionali così se ci sono modi diversi di intendere der Stufen nach oben hin allmählich und unterteilte die Klasse in Arbeits-
stato quest’ultimo l’approccio con cui gano questo processo di trasformazione come la limitatezza dello spazio pub- lo spazio, il ruolo che l’architettura ha niedriger wurde, obwohl die Länge der gruppen; wir durften unsere Bänke
gli architetti altoatesini hanno affron- ricostruendo le condizioni che lo hanno blico nei piccoli insediamenti alpini nel definire un progetto pedagogico e Treppenläufe unverändert blieb. Mit nach unserem Belieben anordnen und
tato il tema della scuola negli ultimi reso possibile, individuando le teorie ha caricato storicamente la scuola di se essa stessa possa essere uno stru- dem Heranwachsen stieg man nach dazu sogar den Gang verwenden. Wenn
decenni. Ci si è interrogati attorno dell’apprendimento che lo supportano funzioni destinate a tutta la comunità mento didattico, insegnare ai bambini oben, aber mit dem Nach-oben-Stei- man darüber nachdenkt, ist das dann
al rapporto tra edificio e tradizione, e riportando le voci di chi ne è stato in dandole un ruolo che invece non trova lo spazio. gen nahm die Höhe der Stockwerke ab. nicht viel. Von den 13 in der Schule
nelle scuole di paese, alle potenzialità questi anni protagonista: amministra- riscontro in città. Der Raum wurde enger, bekam wieder verbrachten Jahren sind nur wenige
«civiche» dei grandi complessi scolas- tori, pedagoghi, architetti. Di questo Alla base dei progetti che presen- die Dimensionen wie zuhause und gab Erinnerungen mit einer genauen räum-
tici urbani, meno attorno all’efficacia cambio di prospettiva abbiamo raccolto tiamo e soprattutto dei molti che sono uns vor allem die Illusion, doppelt so lichen Erfahrung verbunden; es waren,
Turris Babel #93  Editoriale 18 Turris Babel #93  Editoriale 19

wie für jeden, besondere Orte auf- Eine Spur dieser »Belanglosigkeit« fin- transparent zeigt. Zwei für die Gegen- Vom Architekten wird verlangt, einem von einem genauen und innovativen im Hintergrund bleiben darf, dass sie
grund dessen, was dort geschehen ist, det sich in Alessandra Chemollos foto- sätze charakteristische Kanons, die präzisen Bildungskonzept Form zu pädagogischen Konzept ausgeht. Die aktiv daran beteiligt sein muss, einer
aufgrund der Menschen, die sie bevöl- grafischer Erkundung des Kindergar- Zeichen zweier unterschiedlicher pla- geben, indem er den Raum schafft, der von den Teilnehmern angebotenen gewissen Unterrichtsweise und einem
kerten, aber nicht kraft ihres Raumes. tens »Reggio children« in San Donato nerischer Herangehensweisen sind: in dieses ermöglicht. Alte kodifizierte Lösungen schlagen in der Tat ein radi- bestimmten Schulverständnis einen
Als Architekt könnte ich mich mit dem Milanese wieder, wo, einmal ins Innere Welsberg ein Gebäude, das auf das Leben Typologien wie die Tabellen der pla- kales Überdenken des Schulraumes mit Körper zu geben, denn so wie sie einem
Gedanken trösten, dass keine der Schu- getreten, der unordentliche Schulalltag eingeht, indem es sich jenen Vorgängen, ni-volumetrischen Programme, mit planimetrischen Lösungen vor, die an pädagogischen Konzept zur räumlichen
len, die ich besucht habe, ausdrücklich das Bild sättigt und dabei den architek- welche die Schule beseelen, genauestens denen wir vertraut waren, erscheinen die Versuche des niederländischen lear- Realisierung verhelfen kann, kann sie
für diesen Zweck geplant worden war. tonischen Raum beinahe vollständig anpasst, bis es mit ihnen verwischt – heute ungeeignet, um den auch seman- ning landscape der frühen 60er Jahre es auch behindern oder undurchführ-
Oder vielleicht ist die Architektur dann auslöscht. Eine Arbeit, die in Rodeneck eine Architektur, die vor tischen Reichtum der neuen »Bildungs- anzuknüpfen scheinen. Es ist interes- bar machen. Genau deshalb kann eine
einfach nicht so wichtig, wenn die, die allem ihre Andersartigkeit zum Aus- konzepte« zu übertragen, d.h. jenes sant zu beobachten, wie diese typologi- Schule nicht anders, als aus einer engen
sie bewohnen, Kinder sind, rastlose «Die Schule war einfach; druck bringt, aber auch einen faszinie- Dokumentes, das seit dem Beschluss sche »Subversion« von der »Peripherie« Zusammenarbeit mit dem Lehrkörper
Baumeister virtueller Räume, denen es sie hatte nur zwei Räume: renden Raum zum Füllen bietet, fast, der neuen Schulbaurichtlinien von 2009 ausgeht, vielleicht weil sie hier einen entstehen, einem Auftraggeber, der
genügt, sich auf ein Kissen zu setzen, Man war innerhalb oder als sei es eine Art Parallelerzählung, jede Schule am Beginn eines neuen geeigneteren Nährboden für Versuche häufig im Schatten bleibt oder zu spät
um mit einem Wikingerschiff in See außerhalb der Klasse.» mit der man sich auseinandersetzt. Planungsprojektes zu definieren ver- gefunden hat. In den Dorfschulen hat in in den Entscheidungsprozess einge-
zu stechen und die aus einem grünen Ich glaube, dass es diese letzte Heran- pflichtet ist. Beate Weiland und Sandy der Tat die begrenzte Schüleranzahl, die bunden wird, der von der Ausarbei-
Federbett einen Berg erbauen? jener von Klaus Hellweger und Josef gehensweise ist, mit der die Südtiro- Attia, die diese Ausgabe von Turris Lehrpersonen dazu gezwungen, Kinder tung der Wettbewerbsausschreibung
Fast scheint es so, zumindest wenn man Watschinger entspricht, die, program- ler Architekten in den letzten Jahr- Babel betreuen, untersuchen diesen unterschiedlichen Alters gleichzeitig bis hin zum Bau eines neuen Schul-
die planimetrischen Skizzen anschaut, matisch, beschließen, ihre Schule in zehnten dem Thema Schule begegnet Umwandlungsprozess, indem sie die zu unterrichten, seit jeher die Wieder- gebäudes führt. In der vorliegenden
welche die Erziehungswissenschaftler Welsberg durch das Auge einer Foto- sind. Man hat sich mit der Beziehung Bedingungen zurückverfolgen, die ihn herstellung der starren Strukturierung Ausgabe von Turris Babel sprechen
manchmal zu Papier bringen, um ihre kamera zu erzählen, die vor allem die zwischen Gebäude und Tradition in ermöglicht haben, die Lerntheorien traditioneller Schulmodelle in Klassen diese beiden Welten, Architektur und
Erziehungskonzepte, ihre ideale Schule Bewegungen der Kinder verfolgt, sodass den Dorfschulen, dem »bürgerlichen« ermitteln, die ihn unterstützen, und die behindert – so, wie auch die Begrenzung Pädagogik, in der ihnen typischen
oder ihren idealen Klassenraum zu sich das Abbild der Architektur erst in Potenzial der großen urbanen Schul- Stimmen derer zusammentragen, die des öffentlichen Raumes in den kleinen Sprache miteinander, ohne Vereinfa-
erläutern. Es sind mit Sorgfalt gezeich- einem zweiten Moment als komplexe komplexe auseinandergesetzt und weni- in den letzten Jahren darin die Haupt- Bergsiedlungen die Schule historisch chungen. Vielmehr haben wir sie auf
nete und detailreiche Pläne, die denen Neukomposition unscharfer räumli- ger mit der didaktischen Wirksamkeit figuren waren: Verwalter, Pädagogen, mit Aufgaben beladen hat, die für die eine gewisse Weise kollidieren lassen,
eines Filmsets ähneln. Das Mobiliar cher Details formt, die fast wie zufäl- ihrer Räume, da die Anwendung der Architekten. Wir haben – in dieser gesamte Gemeinschaft bestimmt waren, indem wir Lehrpersonen und Planer
füllt die Räume aus, gliedert sie und lig hinter ihren Schultern aufgenom- Schulnormen von alleine das perfekte auf Kindergärten und Volksschulen und ihr somit eine Rolle übertragen baten, parallel zueinander die publi-
wird mit der Aufgabe betraut, die unter- men wurden. Nichts ist weiter von der Funktionieren zu garantieren schien. begrenzten Ausgabe – die ersten kon- wurde, die in der Stadt ihresgleichen zierten Projekte zu beschreiben. Wir
schiedlichen Lernstrategien zu ermögli- räumlichen Klarheit der Bilder ent- In den letzten Jahren hat sich etwas kreten Ergebnisse dieses Perspektiven- nicht findet. wollten verstehen, ob es verschiedene
chen; die Architektur hingegen rückt fernt, welche die Schule in Rodeneck verändert. Seit dem Werk von Josef wechsels zusammen mit den Wettbe- Den Projekten, die wir vorstellen, Arten gibt, den Raum, die Aufgabe, die
in den Hintergrund, wird ein für jede klar umreißen – kurz bevor die Glo- Watschinger in Welsberg verbreiten werbsprojekten für St.Martin in Gsies und insbesondere den vielen, die sich der Architektur beim Definieren eines
Ausstattung bereitstehender Behälter, cke am ersten Schultag läutet, noch sich in der Südtiroler Schulwelt Unter- gesammelt, die vielleicht mehr noch im Gsieser Tal, in Eppan oder Schlu- pädagogischen Konzeptes zukommt, zu
dessen Grenzen unklar sind, da das leer und unverdorben –, während die richtsmodelle, die eine tiefgreifende als die errichteten Gebäude selbst die derns gerade in ihrer Planungs- und verstehen und ob sie selbst ein didak-
reale Außen wie an einem Set oder auf doppelte Belichtung sie uns in der sie Veränderung der internen Organi- Potenziale einer Herangehensweise Bauphase befinden, liegt der Gedanke tisches Instrument sein und Kindern
einer Theaterbühne ausgeschlossen ist. umgebenden Landschaft unglaublich sation des Schulgebäudes verlangen. an die Schularchitektur zeigen, die zugrunde, dass die Architektur nicht den Raum lehren kann.
Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute

Schulbau in Südtirol
gestern und heute
Josef March und Carlo Pomaro

Volksschule Terlan

Nachdem Anfang der 70er Jahre die Gesetzgebungs- und an die Situation in Südtirol anzupassen und der für Spiel und Unterricht erforderlichen Freiflä- Eine Kommission, bestehend aus Dr. Hellmuth
kompetenz für den Schulbau vom Staat auf das flexibler zu gestalten; chen aus. So könnte ein Planer ein großes Areal mit Ladurner vom deutschen und Geom. Carlo Pomaro
Land übergegangen war, ging die Landesverwaltung — ausländischen Vorgaben zu folgen, die pädago- Verkehrsflächen und verbauten Flächen verbrauchen vom italienischem Schulassessorat sowie Dr. Arch.
unverzüglich daran, auf diesem Sektor Maßnahmen gisch zielführender waren; und nur mehr Restflächen als Spielflächen übrig las- Josef March vom Landesbauassessorat hat alle Schul-
zu ergreifen. Diese waren dringend erforderlich. — mit den zuständigen Pädagogen intensiv zusam- sen. In den Landesrichtlinien dreht man den Spieß bauten des Landes besichtigt. Man hat die Mängel
Die Situation der Schulbauten war im ganzen Lande menzuarbeiten und deren Vorschläge in das Regel- um. Es wird die Minimalgröße der Spielfläche vor- im Detail festgehalten und den Finanzbedarf für die
äußerst prekär. Der Staat hatte diesen Bereich in werk aufzunehmen. geschrieben, 9m² pro Kind, bemessen auf die poten- Lösung der dringendsten Probleme definiert.
unserem Lande ziemlich vernachlässigt. Vor allem Die erste Fassung aus dem Jahre 1978 bildete dann zielle Höchstanzahl der Kinder. Grund sparen – eine Die größten Mängel, die damals festgestellt wurden,
an den Gemeindeschulen, d. h. im Pflichtschulbe- die Grundlage für die offiziellen Richtlinien des Jah- absolute Notwendigkeit in unserem Lande – soll der waren folgende:
reich, waren gravierende Mängel festzustellen. Die res 1992, die bis 2003 Geltung hatten. Die meisten Planer nicht durch die Minimierung der nutzbaren — Es gab überall akuten Raummangel. 1963 war die
Gemeinden selbst hatten kein Geld und der Staat gab Bestimmungen wurden auch in die neuesten Schul- Freiflächen, sondern durch die knappe Bemessung Einheitsmittelschule eingeführt worden und dies
kaum Beiträge. So war es für die Landesverwaltung baurichtlinien übernommen, die seit 2009 in Kraft der verbauten Fläche und Verkehrsflächen. bedeutete vor allem in den Zentren zusätzlichen
selbstverständlich, das Problem schnellstmöglich zu sind. Zum Unterschied zur staatlichen Regelung war Zum Unterschied zur staatlichen Gesetzgebung sind Raumbedarf, der noch nicht gedeckt war.
lösen. Im Juli 1977 beschloss sie das Schulbaugesetz und ist es ein Ziel der Landesrichtlinien, alle schu- in den Landesrichtlinien auch die niederorganisier- — Mitte der 70er Jahre kamen die geburtenstärksten
LG Nr.21, mit dem ein umfangreiches Schulbaupro- lischen und kulturellen Einrichtungen, die für eine ten Grundschulen (Grundschule mit weniger als 5 Jahrgänge in die Mittelschule; 1965 war die Geburten-
gramm in Gang gesetzt wurde. Siedlungsstruktur erforderlich sind, in einem ein- Normalklassen) und Zwergschulen geregelt. zahl auf über 10.000 angestiegen, was zu einer Ver-
zigen Gebäude zusammenzufassen. Dies um Grund Intention der Landesgesetzgebung war es von Anfang schärfung der Schulraumnot in den 70er Jahren führte.
Schulbaurichtlinien im Wandel der Zeit zu sparen und die Erhaltungskosten zu senken. Die auch, den Architekten bei der Planung großen gestal- — In den Städten und größeren Gemeinden musste
Schule soll ein Teil der Bildungseinrichtung für ein terischen Freiraum zu überlassen, sodass diese ihre wegen dieser Raumnot vielerorts Turnusunterricht
Zunächst wurden landeseigene Richtlinien für den Dorf oder einen Stadtbezirk sein. Kreativität voll entfalten können. Dieser Aspekt ist eingeführt werden, viele Mittelschulen waren auf
Schulbau erarbeitet. Dies war notwendig, weil die staat- Die Richtlinien schreiben weiters vor, dass alle Schu- in der Neufassung der Richtlinien vom Jahre 2009 5 oder mehr Gebäude verteilt, vielfach mussten
liche Regelung der besonderen Situation in unserem len auch außerschulisch genutzt werden sollen. noch stärker betont. Räume in Privathäusern angemietet werden, die für
Lande nur unzureichend Rechnung trug. Die staatli- Analoges gilt für die Freiflächen. Diesbezüglich Schulzwecke nur bedingt geeignet waren.
chen Richtlinien waren vor allem auf die Schulbauten ist vorgesehen, dass die Pausenfreiflächen und die 1976/1977 – Erhebung der — Die Räume, in denen unterrichtet wurde, waren
in den Großstädten ausgelegt, also Schulbauten von Sportflächen der Schulen in der unterrichtsfreien Schulbauten/Landesschulbautenprogramm oft völlig unterdimensioniert. Die Schulen mussten
großem Ausmaß. Für Schulgebäude in Berggebieten, in Zeit auch außerschulisch benutzt werden. in sehr beengten Verhältnissen zurechtkommen.
der alpinen Landschaft oder in der dörflichen Umge- Gegenüber den staatlichen Bestimmungen wurde Um sich ein Bild von der Schulbausituation im Lande — Die Räumlichkeiten entsprachen oft bei Weitem
bung beinhalteten diese Schulbaurichtlinien keine auch für die Definition der Grundstücksgröße ein zu machen und um die Investitionsmittel gezielt und nicht den Sicherheitsvorschriften. Es gab statische
Regelung. Bei der Ausarbeitung der Richtlinien für ganz neues Konzept eingeführt. Der Staat schreibt gerecht einsetzen zu können, hat die Landesver- Probleme, die Fluchtmöglichkeiten im Falle eines
Südtirol legte man damals besonderen Wert darauf, verbindliche Größen für die Gesamtfläche des Areals waltung im Jahre 1976 eine umfassende Erhebung Brandes waren unzureichend, gar nicht zu reden von
— das starre Regelwerk des Staates »aufzuweichen« vor, er spricht sich aber nicht so klar über die Größe durchführen lassen. der Behindertengerechtigkeit der Bauten.

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Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute

— Die Schulbauten entsprachen in den seltensten delle strutture interne o esterne della scuola. Inol-
Fällen den Hygienevorschriften. Zu niedere, beengte L’edilizia scolastica tre, rispetto alla normativa statale, si introdusse un
und schlecht belichtete Unterrichtsräume waren
an der Tagesordnung. Auch die sanitären Anlagen
in Alto Adige nuovo concetto relativo ai requisiti dell’area esterna.
Lo Stato prescriveva superfici standard per l’area
waren vielfach prekär. destinata alla scuola non suddividendo tuttavia le
superfici destinate ad attività didattiche rispetto a
Schulbaufinanzierung durch das Land quelle per l’attività motoria e zone di passaggio. Il
progettista poteva così prevedere un edificio scolastico
Im Juli 1977 hat das Land, um alle diese Mängel zu All’inizio degli anni settanta la competenza primaria con ampie superfici destinate alla viabilità interna,
beseitigen, das Schulbaugesetz LG Nr.21 erlassen. relativa ai lavori pubblici, e pertanto anche quella lasciando all’attività motoria e alla pausa solo le aree
Dieses Gesetz, das immer noch in Kraft ist, sieht vor, relativa all’edilizia scolastica, passò dallo Stato alla residuali. Nelle direttive provinciali, per evitare ciò,
dass das Land den Gemeinden für Baumaßnahmen Provincia. In questo contesto fu possibile pianificare si prescrisse una zona esterna da destinare alla pausa
im Pflichtschulbereich Beiträge gewähren kann, und una serie di interventi per sanare una situazione di 9 m² per alunno, calcolata sul numero totale di
zwar bis zu 90% der Baukosten. Seit 3 Jahren werden complessiva che si presentava alquanto precaria e alunni dell’istituzione scolastica interessata. Con
nicht mehr Verlustbeiträge, sondern stark begünstigte Volksschule Altrei carente, in considerazione degli scarsi interventi tale prescrizione, il progettista doveva individuare
Darlehen aus dem Rotationsfond gewährt. pianificati dallo Stato in questo settore. Le scuole, l’ottimale sfruttamento della superficie complessiva
Mit diesen Mitteln können Neubauten, Umbauten, in particolare quelle di competenza comunale, pre-
Erweiterungen und Sanierungen im Bereich der grundlegend geändert. Während es früher nur eine sentavano evidenti carenze dovute alle insufficienti
Grund-, Mittel- und Musikschulen durchgeführt Form der Unterrichts gab, nämlich den Frontalun- risorse finanziarie messe in campo sia a livello statale
werden. Auch die Oberschulbauten, die früher in der terricht, postulieren die Pädagogen heute eine indi- che locale. La nuova competenza, consentì all’Am-
Zuständigkeit der Gemeinden lagen, wie die Lehran- viduelle, stärker schülerorientierte Form des Lehrens ministrazione Provinciale di affrontare in maniera
stalten, die Humanistischen Gymnasien und dgl. konn- und Lernens. Um diesen differenzierten Unterricht radicale tale problematica.
ten bezuschusst werden. Seit Anfang der 90er Jahre zu ermöglichen, sind im Schulbau heute nicht mehr
sind die Oberschulen allerdings nicht mehr Gemein- bloß sogenannte »Normalklassen« vorzusehen, son- Direttive per l’edilizia scolastica
dezuständigkeit. Durch ein Staatsgesetz sind diese in dern es braucht Räume für das individuelle Lernen,
die Zuständigkeit des Landes übergegangen. für das Lernen in Klein- und Großgruppen, es sind Come primo provvedimento si elaborarono nuove
Die Finanzierungsprogramme werden von der Lan- Lernlandschaften zu schaffen, die große Flexibilität direttive per l’edilizia scolastica in quanto quelle
desschulbaukommission erstellt und von der Lan- im Raumangebot zulassen. esistenti a livello nazionale tarate per realtà scola-
desregierung genehmigt. Eine wesentliche Änderung gegenüber früher ist die stiche a carattere prevalentemente cittadino, non
Tatsche, dass die Schulen autonom sind und dass sie riuscivano a cogliere pienamente le necessità di
Heutige Situation sich ein eigenes pädagogisches Profil zulegen können. edifici costruiti su un territorio in gran parte mon- Volksschule Chini - Bozen
In dieser Hinsicht sind die Schulleute gefordert, aus tano. Nell’elaborazione delle direttive, si tenne in
Heute, nach mehr als 35 Jahren, kann man feststel- der jeweiligen Situation heraus ihren eigenen Schul- particolare considerazione:
len, dass die Schulbauprobleme in unserem Lande typ zu kre­ie­ren. Wenn die neuen Schulbaurichtlinien — la rigida regolamentazione statale doveva essere a disposizione (peraltro una necessità nell’ambito
zum allergrößten Teil behoben sind. Im Schulbau auch diesbezüglich ihren Niederschlag finden, kann adattata alla situazione locale ed essere resa più territoriale della nostra Provincia), non solo attra-
ist buchstäblich alles neu gemacht worden. Besei- man sich für die Zukunft ein breiteres Spektrum an flessibile; verso la riduzione delle superfici libere, ma anche
tigt sind Baumängel, Sicherheitsmängel, behoben differenzierten Schulstrukturen erwarten. — andavano considerate anche le indicazioni inter- ottimizzando la zona interessata alla costruzione e
ist landauf landab die Raumnot. Heute sind kaum Jedenfalls hat das Landesbautenressort auf die neuen nazionali nel campo dell’edilizia scolastica come le relative vie di accesso.
noch Neubauten erforderlich. pädagogischen Anforderungen im Bereich des Schul- riferimento pedagogico; Le nuove direttive regolano anche la grandezza dell’e-
Viele Gebäude sind auch Beispiele von hervorragend baus schnell reagiert. Mit dem Inkrafttreten der — intensa collaborazione con il personale direttivo dificio e l’organizzazione interna dei locali. Tale
gelungener zeitgemäßer Architektur. Die Landes- neuen Schulbaurichtlinien im Jahre 2009 sind die e docente delle scuole ed inserimento delle proposte prescrizione, al contrario della normativa statale,
verwaltung hat nämlich immer großen Wert darauf Voraussetzungen geschaffen worden, dass bei den nell’articolato delle direttive; regola anche la situazione nelle scuole di piccola
gelegt, dass die Schulen sich gut in den baulichen zukünftigen Bauvorhaben diesen neuen schulor- La prima edizione risalente al 1978 fu alla base poi dimensione (sotto le cinque classi).
Kontext der Umgebung einfügen, dass die Innen- ganisatorischen und pädagogischen Vorstellungen dell’edizione ufficiale dell’anno 1992 e dell’ultima
räume funktionell und architektonisch ansprechend Rechnung getragen wird. versione approvata nel 2009. Rispetto alle direttive 1976/1977 – Rilevazione di tutte
konzipiert werden, dass die Schulbauten sowohl was statali, ci si pose come obiettivo quello di dare alla le scuole della Provincia
die innere als auch äußere Gestaltung anbelangt, Dr. Arch. Josef March scuola l’identità di centro scolastico e culturale con-
architektonisch ein Erlebnis darstellen und dass das Ressortdirektor Umwelt, Energie, Bauten und Vermögen centrato nell’edificio. Questo anche con l’obiettivo La Provincia, al fine di avere un quadro della situa-
Ambiente zum Lernen animiert. di razionalizzare i costi di mantenimento che erano zione degli edifici scolastici per poter poi program-
ripartiti in molti casi su più edifici. La scuola diven- mare in maniera ottimale gli interventi necessari,
Neue Pädagogik tava così un centro d’istruzione complessivo anche provvide nel 1976 a disporre l’effettuazione di una
per il quartiere o per il centro abitato. rilevazione dello stato di fatto. Una commissione
Aber die Zeit bleibt nicht stehen. Im Laufe der Jahre Le direttive fornivano un’altra importante indica- formata dal dott. Helmuth Ladurner e dal geom.
hat sich die Auffassung von Schule und Pädagogik zione sulla possibilità di utilizzo extrascolastico Carlo Pomaro rispettivamente degli Assessorati alla

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Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute Turris Babel #93  Schulbau in Südtirol gestern und heute

Scuola Tedesca e Italiana, nonché il dott. arch. Josef Finanziamento della Provincia
March dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, visitò tutti
gli edifici scolastici della Provincia. Si rilevarono in Per risolvere tali gravi problematiche, la Provincia
quell’occasione le carenze strutturali e si stabilirono emanò nel 1977 la legge provinciale n. 21, del 21.07.1977.
le necessità di intervento più urgenti. Questa normativa prevedeva la possibilità di eroga-
zione ai Comuni per le scuole dell’obbligo di contri-
buti fino al 90% dei costi ritenuti ammissibili. ¹ Con
dette risorse fu possibile provvedere alle necessarie
ristrutturazioni, adattamenti, nuove costruzioni
e risanamenti di scuole primarie, secondarie di I
grado e scuole di musica. Fu possibile intervenire
anche in alcune scuole secondarie di II grado come
gli istituti magistrali ed i licei classici in quanto
all’epoca erano di competenza e proprietà comunale.
Nella fase iniziale, il compito di erigere i piani di
intervento edilizio era delle comunità comprenso-
riali. Successivamente, dopo la prima fase dove si
intervenne nei casi più urgenti, detta competenza
venne assunta dalla Provincia. Un’apposita com-
Scuola elementare Ora Scuola elementare Pascoli - Merano
missione provvede ancora oggi alla predisposizione
di un piano di interventi prioritari che tiene conto
delle risorse disponibili da sottoporre alla Giunta
Furono in particolare rilevate le seguenti proble- Provinciale. In 30 anni la Provincia ha erogato ai
matiche: Comuni con la legge provinciale 21/77, contributi Risulta infatti difficile trovare una realtà che possa insegnamento che tengano conto anche delle neces-
— la gran parte degli edifici era sottodimensionata; per un totale di euro 380.000.000,00. Rapportati ai vantare di aver realizzato una rete di nuovi, funzio- sità individuali degli alunni. Per venire incontro a
nel 1962 tutte le scuole medie inferiori furono unificate valori ASTAT, l’importo rivalutato corrisponderebbe nali ed attrezzati edifici scolastici come nella nostra tale diverso modo di interpretare l’insegnamento
sotto un unico modello, denominato scuola media oggi a 850.000.000,00 di euro. Provincia. L’Amministrazione Provinciale ha sem- e l’apprendimento, si prevedono oggi nelle nuove
unificata; ciò comportò, in particolare nei grossi pre ritenuto importante che gli edifici scolastici si scuole non solo le aule normali ma anche ambienti
centri urbani, una evidente carenza di locali; contestualizzassero rispetto al territorio e alle varie per l’insegnamento individualizzato, o per quello in
— alla metà degli anni settanta si registrarono, realtà che esistono in Provincia di Bolzano e che i gruppi più o meno grandi. La nuova scuola deve in
proprio alle scuole medie, incrementi notevoli di vari ambiti interni delle scuole fossero concepiti in sostanza offrire una maggiore flessibilità di utilizzo
alunni determinati da un eccezionale incremento maniera funzionale. Oggi rimangono da realizzare dei singoli ambienti. Un cambiamento importante
demografico avvenuto tra il 1955/1960; ancora interventi di adattamento e sistemazione in rispetto al passato è dato dal fatto che gli studenti
— per tale carenza, nelle città si introdussero le lezioni alcuni edifici, in particolare nelle scuole secondarie sono più autonomi nel gestire e ricercare il proprio
a turni orari; molte scuole medie si suddivisero in di II grado. In tali realtà si deve infatti riscontrare profilo personale. In questo senso i responsabili
cinque e più sedi; in alcuni casi si collocarono le come le varie riforme che a livello nazionale e locale scolastici sono chiamati a creare, a seconda delle
scuole in case private prese in affitto che però male sono state approvate, hanno portato gli studenti ad varie situazioni ed indirizzi, la soluzione più con-
si adattavano alle effettive esigente delle scuole; iscriversi in forma massiccia nei licei. Ciò ha compor- sona ai sistemi e alle metodologie didattiche che
— i locali destinati alle varie attività didattiche erano tato la necessità, in alcuni casi, di intervenire in corso richiedono appunto una grande flessibilità degli
in molti casi sottodimensionati. Le scuole dovettero d’opera all’aumento della cubatura degli edifici. In altri ambienti in cui la scuola opera. Il Dipartimento
qundi operare in situazioni piuttosto precarie; casi, anche recenti, le scuole hanno dovuto far fronte Lavori Pubblici della Provincia è stato attento a tali
— nel complesso gli edifici scolastici non rispettavano Scuola elementare Manzoni - Bolzano
a crescenti iscrizioni non prevedibili, con l’ausilio di cambiamenti e richieste che provenivano dal mondo
le norme relative alla sicurezza. Si riscontrarono succursali. Ultimamente, nei casi in cui il numero della scuola. Con l’entrata in vigore delle rinnovate
problemi di ordine statico, i solai in legno avevano delle classi era maggiore rispetto alle aule, si è ricorso direttive sull’edilizia scolastica nel 2009 sono state
una portata non adeguata, i muri portanti evidenzia- Situazione attuale anche alla rotazione delle stesse aule, considerata la poste in essere le premesse che le future scuole siano
vano crepe, le vie di fuga in caso di incendio erano disponibilità nelle scuole superiori dei laboratori. realizzate secondo i nuovi parametri che la nuova
sottodimensionate, le barriere architettoniche erano Oggi, a più di 30 anni dai primi interventi, si può pedagogia oggi richiede.
presenti quasi dovunque; con soddisfazione prendere atto che le problematiche Nuova pedagogia
— gli edifici scolastici rispettavano raramente le inerenti l’edilizia scolastica nella nostra Provincia Geom. Carlo Pomaro
normative igienico sanitarie. Le aule presentavano sono in gran parte risolte. La qualità degli interventi Il tempo però non si ferma. L’organizzazione della Direttore Ufficio Finanziamento Scolastico di lingua italiana
soffitti troppo bassi, misure inadeguate ed illumina- edili, le soluzioni architettoniche adottate negli anni scuola, della didattica e della pedagogia si sono negli
zione insufficiente. I servizi igienici erano sistemati in in considerazione della specificità del nostro territo- anni notevolmente modificate e rinnovate. Se in
maniera precaria. In diverse scuole furono scoperti rio, ha portato le nostre scuole ad essere spesso un passato esisteva solo un metodo di docenza, ovvero 1 Oggi, il calcolo dei contributi, anche per le ridotte disponibilità finanzia-
rie, avviene per il 50% a fondo perduto e per il rimanente 50% attingendo
«gabinetti a caduta». modello per altre realtà nazionali ed internazionali. quello frontale, i pedagoghi chiedono oggi metodi di dal fondo finanziario di rotazione provinciale.

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Turris Babel #93  Anregende Umgebungen schaffen Turris Babel #93  Anregende Umgebungen schaffen

Begabung des – seinen Begabungen, seinem Temperament und


seiner Motivation – und andererseits den Erwartun-
Das Wort Begabung ist (aus historischen Gründen) gen, Anforderungen und Möglichkeiten der Eltern
etwas irreführend. Es enthält den Begriff Gabe, der und seiner Umgebung.« (vgl. Herschkowitz 2001,
suggeriert: Man hat es, oder man hat es nicht, es ist S. 39). Die Familie eines Kindes ist sicher für seine

Anregende
gegeben oder nicht gegeben. Auf dieser Suggestion Entwicklung von großer Bedeutung. Es ist aber auch
beruht die Auffassung: ›Begabte Kinder werden begabt wichtig, dass Kinder früh im Leben mit Kindern
geboren. Ich bin, wie ich bin, und da kann ich nichts anderer Familien zusammenkommen; so wirken

Umgebungen schaffen
machen‹. Diese Auffassung muss korrigiert werden zu: auch Stimulationen von außerhalb der Familie auf die
›Ich bin, was ich aus meinen Möglichkeiten mache‹. Kinder und erweitern ihre anregende soziale Umwelt.
Das International Panel of Experts for Gifted Educa- Die Entwicklung der Kinder läuft am besten, wenn
tion (ipege, özbf 2009, S. 17) umschreibt Begabung genügend Zeit und Möglichkeiten zum aktiven
wie folgt: »In seinem Bildungs-, Entwicklungs- und Erkunden der Welt vorhanden sind. Das Eingebun-
Kinder und Jugendliche optimal fördern Lernpotenzial tritt der Mensch in Beziehung zu seiner den-Sein in eine menschliche Umgebung ist dafür
Umwelt. Es entsteht eine lebenslange Wechselwir- unabdingbar. »Das Kind entwickelt sich, solange
kung, in der das Individuum seine Umwelt beein- sein körperliches und psychisches Wohlbefinden
flusst und verändert und die Umwelt das Individuum gewährleistet ist und es die notwendigen entwick-
beeinflusst. In dieser Wechselwirkung zwischen lungsspezifischen Erfahrungen machen kann.« (vgl.
Willi Stadelmann den Anlagen und der Selbstgestaltungsfähigkeit des Largo 2010, S. 79)
Individuums (die auch auf seiner bisherigen Lernbio- Kinder und Jugendliche müssen in Familie und
grafie beruht) auf der einen und seiner Umwelt auf Schule so gefördert werden, dass sie ihre individuellen
der andern Seite entwickelt sich die Begabung eines Potenziale entwickeln können. Förderung bedeutet
Individuums, sein Leistungspotenzial.« Unter einem also die Möglichkeit einer Weiterentwicklung durch
begabten Individuum verstehe man »eine Person mit lernen, aufbauend auf dem individuellen Potenzial.
Lernen ist ein Prozess des Selbst-Tuns. Kinder und Von Geburt an stehen Menschen mit ihrem individu- überdurchschnittlicher Leistungsdisposition und Erfolgreiches Lernen findet statt, wenn eingehende
Erwachsene lernen grundsätzlich durch ihr eigenes ellen Potenzial in Wechselwirkung mit der lebenden überdurchschnittlichem Förderpotenzial«. Informationen an bestehendes Wissen und Verhal-
Tun. Lernende sind darum letztlich für ihr Lernen und nicht lebenden Umwelt. Bei der Geburt besteht Begabung ist also ein lebenslanger (Kreis-)Prozess ten angebunden sind. (vgl. auch Neubauer und Stern
selbst verantwortlich. Das alte Zitat, das Galileo das Potenzial aus den Genen, die der Mensch auf die der Wechselwirkung zwischen dem Potenzial eines 2007, S. 127). Durch Lernen entsteht Intelligenz. Durch
Galilei (1564–1642) zugeschrieben wird und später Welt mitbringt, und aus dem, was er als Fötus bereits Menschen mit seiner sozialen Umgebung, angetrie- Lernen entsteht Persönlichkeit.
von Maria Montessori übernommen wurde, trifft im Mutterleib durch äußere Einflüsse gelernt hat. ben durch Stimulation. Begabung ist ein lebenslan-
immer noch den Kern der neueren Lerntheorien: Das Potenzial allein genügt nicht für die kognitive ger Prozess und kein Zustand, der ein für alle Mal Prof. Dr. Willi Stadelmann
»Man kann einen Menschen nicht lehren, man kann Entwicklung des Menschen. Das Potenzial muss sti- bestehen bleibt. Eigentlich ist ›sich begaben‹ der ehemaliger Rektor der Pädagogischen Hochschule Zentral-
ihm nur helfen, es in sich selbst zu tun.« Lernprozesse muliert, angeregt werden, damit es sich auswirkt. Es zutreffendere Ausdruck als ›Begabung‹, da er das schweiz, Luzern, Schweiz
laufen dann ab, wenn Lernende äußerlich (moto- besteht also kein Automatismus zwischen Genen und Selbst-Tun, den dauernden Prozess beinhaltet. Klar
risch, Aktivität der Sinnesorgane) und verinnerlicht der kognitiven Entwicklung. Gene müssen durch die ist, dass der Begabungsprozess kulturabhängig ist:
(Reflexion, innere Bilder, Verknüpfung zwischen Umwelt stimuliert werden, damit sie ihre Wirkung ›Begabung‹ ist ein Kulturprodukt, denn wir begaben
Vorwissen und Neuem mithilfe des Gedächtnisses) entfalten können. Die Umwelt, als Stimulation für uns innerhalb unserer kulturellen Gegebenheiten. L i terat u r
tätig werden. Ziel aller didaktischen Maßnahmen das eigene Tun, steuert bis zu einem gewissen Grad Und wiederum wird klar, wie wichtig die soziale und
für Bildung und Erziehung muss deshalb die Anre- die Genexpression. Lernen und damit Potenzialent- physische Umgebung (›Kultur‹) der Kinder für ihre Gardner, H., Intelligence reframed: Multiple Intelligencies
gung der Lernenden zum Selbst-Tun sein, extrinsisch wicklung ist auf Stimulation, auf Förderung ange- Entwicklung ist. Idealerweise soll das Umfeld der Kin- for the 21st Century. New York Basic Books 1999 und:
und intrinsisch. Schlagwortartig vereinfacht heißt wiesen – ein Leben lang. »Unsere Biologie legt fest, der so gestaltet sein, dass sie in einer Art und Weise The Intelligencies in Gardner’s Words. In: Educational
das: Lernen ist Selbst-Tun. Lehren ist Anleitung und was aus uns werden könnte. Was aber tatsächlich aus unterstützt werden, die es ihnen ermöglicht, eigene Leadership. September 1997
Anregung zum Selbst-Tun. uns wird, hängt von den Erfahrungen ab, die wir im Erfahrungen zu machen und selbstständig zu neuen Herschkowitz, N., Das vernetzte Gehirn. Seine lebenslange
Verlauf unseres Lebens innerhalb des jeweiligen kul- Einsichten zu kommen. Wenn die Umwelt dem Kind Entwicklung. Huber, Bern 2001
turellen Raumes machen, in den wir hineinwachsen. »die notwendigen Erfahrungen vorenthält, kann es Hüther, G., Was wir sind und was wir sein könnten.
E i n i ge G ru ndlagen au s Deshalb ist es schlichtweg falsch, von biologischer sich nicht seiner Anlage entsprechend entwickeln«. S. Fischer, Frankfurt am Main 2011
der L ern f o rs c h u ng Determination zu sprechen. Wir Menschen sind bio- (vgl. Largo 2010, S. 92). ipege International Panel of Experts for Gifted Education Profes-
logische Wesen, die sich in einem kulturellen Raum sionelle Begabtenförderung. Empfehlungen zur Qua-
Potenzial, Stimulation und Lernen entwickeln« (Gerald Hüther 2011, S. 120). Faz i t au s d i esen lifizierung von Fachkräften in der Begabtenförderung.
Das heißt im Klartext, dass Kinder für ihre gesunde E rkenntn i ssen özbf, Salzburg 2009
Kognitive Entwicklung, Begabungs- und Intelli- Entwicklung von Geburt an auf eine anregende Largo, R., Lernen geht anders. Bildung und Erziehung vom
genz-Entwicklung setzen Lernen voraus. Lernpro- menschliche und physische Umgebung angewiesen »Die Persönlichkeit eines Kindes kann sich dann am Kind her denken. Edition Körber-Stiftung, Hamburg 2010
zesse sind Voraussetzungen für die Begabungs- und sind: Eltern, Geschwister, Kinder anderer Familien, ehesten optimal entwickeln, wenn eine Harmonie Neubauer, A., Stern, E., Lernen macht intelligent. Warum
Intelligenzentwicklung. Natur, Gebäude, Lehrpersonen, Sportverein usw. besteht zwischen einerseits der Veranlagung das Kin- Begabung gefördert werden muss. dva, München 2007

Turris
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Reggio Approach
In dialogo tra pedagogia e architettura

Fotografie di
Alessandra Chemollo
Nido e Scuola d’Infanzia ENI
Architetti Tullio Zini e ZPZ Partners
Turris Babel #93  Reggio Approach 31

Abitare luoghi belli e curati nelle scuole oggetti e ombre al fine di costruire pae- i processi conoscitivi dei bambini.
e nei nidi d’infanzia che seguono il saggi e rappresentazioni in continua I bambini cercano di teorizzare sulla
Reggio Approach è una condizione trasformazione. conoscenza e il sapere, cercano strutture
essenziale per l’educazione. Secondo il Nell’atelier si coglie l’importanza della per comprendere il mondo e la scuola
loro fondatore, Loris Malaguzzi, infatti, pluralità dei linguaggi e dell’attenzione diventa il luogo che accoglie i modi di
organizzare lo spazio significa orga- alle dimensioni anche sensoriali dell’e- dare senso all’universo dei bambini.
nizzare la metafora della conoscenza: sperienza umana. Le teorie provvisorie, chiamate teorie
piccoli gesti per rendere quotidiane le La cultura dell’atelier, infatti, nasce per molli da Malaguzzi, sono pre-teorie,
rivoluzioni. Lo spazio è un linguaggio raccogliere l’argomentazione, la bel- modificabili, ma importanti. Si intui-
e quindi elemento costitutivo della lezza, le idee, i pensieri dei bambini. È scono attraverso quello che i bambini
formazione del pensiero. Per questo in sintonia con la proposta di sostare sui ci fanno capire. Noi fingiamo di avere
le scuole di Reggio Emilia diventano quesiti con diversi linguaggi, rispettando certezze, loro no e nell’universo delle
laboratori permanenti di ricerca sul le diverse modalità d’apprendimento. loro incertezze ci sono le tracce delle loro
tema dei luoghi per l’educazione. Sostiene un approccio interdisciplinare comprensioni ed emerge anche la bel-
Il Nido Scuola ENI ospita un nido e una vicino al naturale modo di conoscere lezza della rappresentazione del sapere.
scuola d’infanzia fino a 163 bambini dai dell’essere umano e dell’individuo. Così la scuola dialoga non solo con e
sei mesi ai sei anni. Secondo lo schema La cucina si affaccia sulla piazza, luogo sulla cultura ma produce anche cultura,
delle strutture del Reggio Approach, anche per il pranzo, ed è parte integrante dà forma e visibilità alle idee e alle teorie
le sezioni sono disposte intorno a tre dello spazio scuola, configurandosi come che i bambini possiedono e che costru-
piazze e i corridoi sono eliminati a atelier del gusto. iscono confrontandosi con i compagni
vantaggio di un ampio ambiente per Il tetto, accessibile sia dall’interno che e con gli adulti.
gli scambi informali, per l’accoglienza dall’esterno diventa anch’esso luogo La frase di Malaguzzi: «La scuola ha
delle famiglie, il gioco e per il pranzo didattico, per l’esercizio dei linguaggi diritto a un suo ambiente, ai suoi spazi
condiviso. espressivi, per il gioco e per le pause e alle sue concettualizzazioni» mette in
La struttura trasmette un’idea di archi- pranzo o merenda. dialogo pedagogia e architettura in un
tettura relazionale, in cui la sezione non La scuola si colloca in un parco pub- discorso che non è mai dato per sempre
è solo un’aula ma parte di un sistema, blico e gli spazi esterni sono importanti ma deve continuamente essere ridefinito,
punto di partenza di un viaggio del bam- laboratori di apprendimento, luoghi di negoziato, elaborato, descritto e rivisto.
bino che si muove in un ambiente da ricerca ed esplorazione, di divertimento La qualità della conoscenza si ricerca
conoscere e di cui appropriarsi attraverso e di svago. quindi anche nella qualità dello spazio
lo sguardo e il movimento. Qui il bambino è soggetto di diritto fin e per questo si parla anche di estetica
Interessante la permeabilità visiva. Sulle da subito, soggetto del presente quindi dell’apprendimento.
corti interne si affacciano le aree di lavoro cittadino. Manifestando fin da picco-
e di gioco delle sezioni. Ci si vede attra- lissimo il desiderio e la disponibilità a Beate Weyland
verso le finestre. Le vetrate sono ovunque, comunicare e a porsi in relazione con
anche la cucina ha una vetrata. il mondo, le persone, gli oggetti e i
I tre atelier e i cinque mini atelier distri- contesti, il bambino viene considerato
buiti nella struttura sono il luogo in cui coautore della propria conoscenza. Progetto
si concentrano o dai quali dipartono le L’atteggiamento verso il sapere diventa Nido e Scuola dell’Infanzia ENI
esperienze legate all’arte e all’impiego dunque un processo senza fine in San Donato Milanese, MI
delle tecnologie per dare voce ai cosid- una cultura nomade, in movimento e
Progettista
detti «cento linguaggi dei bambini». diversificata nei diversi contesti, nelle
Tullio Zini e ZPZ Partners
Qui i materiali di uso comune vengono diverse situazioni. Progetto pedagogico
trasfigurati e utilizzati per le attività più Come traspare dalle immagini, la scuola Reggio Children
diverse e per lo sviluppo della creatività. del Reggio Approach è un luogo dedi- Arredi PLAY+
La tecnologia nell’atelier diventa stru- cato, dove si da valore e significato alla Cliente ENI

mento di lavoro familiare. Da notare è cultura prodotta dai bambini e si assume Ultimazione progetto 2010
l’impiego inconsueto e variegato della la responsabilità continua di creare le Superficie complessiva 2.205 m²
lavagna luminosa per la proiezione di condizioni per rendere concreti e visibili 170 bambini da 0–6 anni
Turris Babel #93  Reggio Approach 34

Il bambino Gli dicono:


è fatto di cento. di pensare senza mani
Il bambino ha cento lingue – di fare senza testa
cento mani di ascoltare e di non parlare
cento pensieri di capire senza allegrie
cento modi di pensare di amare e di stupirsi
di giocare e di parlare solo a Pasqua e a Natale.
cento sempre cento Gli dicono:
modi di ascoltare di scoprire il mondo che già c’è
di stupire di amare e di cento
cento allegrie gliene rubano novantanove.
per cantare e capire Gli dicono:
cento mondi che il gioco e il lavoro
L. Malaguzzi
da scoprire (Caroly Edwards, la realtà e la fantasia
L. Gandini,
cento mondi G. Forman),
I cento linguaggi
la scienza e l’immaginazione il
dei bambini,
da inventare Bergamo, cielo e la terra
edizioni Junior,
cento mondi 1999, p. 9
la ragione e il sogno
da sognare. sono cose
Il bambino ha cento lingue che non stanno insieme.
(e poi cento cento cento) Gli dicono insomma
ma gliene rubano novantanove. che il cento non c’è.
La scuola e la cultura Il bambino dice:
gli separano la testa dal corpo. invece il cento c’è.
Turris Babel #93  Storia di un processo Turris Babel #93  Storia di un processo

Come pocedere? economicamente sostenibili nelle situazioni-limite,


La questione del metodo ossia nelle scuole molto piccole dei piccoli paesi e
contemporaneamente nelle scuole molto grandi dei
All’inizio del processo di revisione abbiamo con- centri urbani.
vocato un tavolo politico/istituzionale nel corso del
quale gli Assessori alla Scuola hanno delegato i propri Le nuove direttive
rappresentanti nel gruppo di lavoro.

Storia di un processo
Successivamente ci siamo strutturati in più sotto- L’intenzione del gruppo di lavoro nel rielaborare
gruppi suddivisi per aree tematiche. le direttive per l’edilizia scolastica è stata quella di
I gruppi più propriamente tecnici hanno concluso il indicare un metodo per la progettazione di un edificio
loro lavoro abbastanza rapidamente. scolastico e fornire uno strumento operativo il più

Le nuove Direttive Provinciali per l’Edilizia Più impegnativa è stata l’attività del gruppo interdisci-
plinare che si occupava del rapporto tra architettura
possibile semplice e utilizzabile da chiunque per farsi
un’idea delle dimensioni e dei costi di una scuola
Scolastica della Provincia di Bolzano e didattica. e per orientare nelle scelte di fondo i responsabili
delle decisioni.
Il gruppo di lavoro Le direttive non avrebbero dovuto, nelle intenzioni del
gruppo di lavoro, intervenire nel progetto didattico
Maurizio Patat Il gruppo di lavoro era così composto: Josef Watschin- e neppure pre-figurare soluzioni architettoniche dal
ger dirigente scolastico, Hans Parigger e Deborah momento che le decisioni in questi ambiti competono
Pallé Ufficio Finanziamento, Lois Ellecosta ispettore rispettivamente all’ autonoma decisione della scuola
Scuola Ladina, Christa Messner ispettrice Scuole e del progettista.
materne, Carlo Pomaro Ufficio Finanziamento, Giulio Le direttive dovevano semplicemente servire per
Clamer dirigente scolastico, Paolo Lorenzi Sovrinten- indicare un corretto dimensionamento della scuola.
denza, Josef Haspinger dirigente scolastico, Graziano Nella progettazione di un edificio pubblico e quindi
Barco Formazione Professionale, Heiner Schnabl, anche di una scuola c’è il rischio di concepire l’edificio
Quando l’arch. March ha incaricato me ed il collega Le vecchie direttive degli anni ‘80 sono state molto Carlo Azzolini, Claudio Lucchin, Paolo Bellenzier come un non-luogo pensato per tutti e quindi per
Paolo Bellenzier di rivedere le direttive per l’edilizia più che uno strumento a disposizione di progettisti architetti, Norbert Schönweger consulente, Maurizio nessuno, fatto apposta per lo scolaro o lo studente, ma
scolastica, nate negli anni ’80, ci siamo chiesti quali e sindaci per definire superfici, cubatura e costi di Patat coordinatore. non in quanto singola persona bensì come anonimo
obiettivi volevamo raggiungere e come avremmo una nuova scuola. utilizzatore. Le direttive considerano al contrario
dovuto procedere. Dovevamo semplicemente aggior- Riflettevano lo sforzo di una società che voleva rin- Aree tematiche sviluppate la qualità dell’edificio un fattore in grado di influire
narne gli aspetti tecnici o andare più a fondo? novarsi aumentando il livello della scolarizzazione e sull’attività di insegnamento/apprendimento. L’edificio
Abbiamo pensato che le nuove direttive dovessero la qualità dell’insegnamento costruendo tante nuove 1 Qualitá urbanistica ed architettonica crea il contesto scolastico, cioè l’insieme degli spazi e
essere adeguate al nuovo millennio, non solo rece- scuole e rinnovando su larga scala quelle ereditate 2 Flessibilitá delle forme di insegnamento/ l’organizzazione delle funzioni-relazioni che in esso si
pire novità tecniche e normative oltre che le nuove dallo Stato. apprendimento possono attivare.
sensibilità legate alla sostenibilità ambientale ed al La scuola concepita nelle vecchie direttive era tuttavia 3 Allestimento ed arredamento delle aule Rilevate le esigenze dei diversi utenti delle scuole:
risparmio energetico. organizzata attorno all’aula tradizionale, pensata per normali e speciali dirigenti scolastici, insegnanti, allievi e genitori, si
La nostra esperienza come membri del Comitato la lezione frontale. Questo modello, da solo, non era 4 Sostenibilitá ambientale ed energetica possono classificare le funzioni di ogni scuola in tre
Tecnico Provinciale, la commissione interdisciplinare più sufficiente per i nuovi metodi di apprendimento 5 Apertura della scuola all’esterno tipi di attività: a scuola si va per imparare, per stare in
che esamina ed approva tutti i progetti pubblici basati più sull’esperienza e sul lavoro degli allievi e 6 Conservazione del patrimonio edilizio esistente gruppo con i compagni ma anche per lavorare e pensare
di una certa importanza, ci restituiva un quadro meno sulla trasmissione di conoscenze da parte degli 7 Management di progetto e procedure di da soli. La progettazione di ogni edificio scolastico deve
abbastanza aggiornato e realistico di quello che si insegnanti, soprattutto nella scuola primaria e nella approvazione quindi permettere la coesistenza di questi tre momenti
muoveva dentro e intorno al mondo della scuola. scuola secondaria di 1. grado. 8 Definizione tabellare di superfici, volumi e costi nello stesso edificio.
Dovevamo cercare di cogliere le trasformazioni in Dall’inizio del decennio sono state avviate, partico- Le Direttive per l’Edilizia Scolastica del 2009 vogliono
corso, dare risposta alle istanze che da molte parti larmente nella scuola primaria, sperimentazioni che Particolari difficoltá essere uno strumento semplice e comprensibile per
arrivavano ai progettisti, per consentire maggiore richiedevano ai progettisti un approccio diverso, più contribuire a realizzare opere soddisfacenti dal punto
libertà alla vita scolastica, libertà di insegnamento/ flessibile e interdisciplinare. — Evitare un aumento generalizzato della cubatura di vista urbanistico, architettonico e funzionale. Uno
apprendimento e di organizzazione. Nell’Amministrazione Provinciale sono state rea- delle scuole e conseguentemente dei costi standard. strumento flessibile in grado di accompagnare una
Gran parte delle nuove scuole negli ultimi anni sono lizzate soluzioni architettoniche particolarmente — Riportare in forma tabellare il risultato del lavoro. scuola in costante evoluzione, rendendo possibile l’in-
state realizzate a seguito di concorsi di progettazione innovative come, ad esempio, l’ampliamento interrato Il nostro compito non era infatti quello di realizzare troduzione di nuovi indirizzi didattici, di nuove materie
a livello europeo che proponevano spesso soluzioni per la scuola H. Arendt ed i laboratori interrati della un manuale di architettura e didattica, ma produrre di insegnamento e di nuovi metodi di apprendimento.
innovative e modelli già sperimentati all’estero. In scuola Pascoli a Bolzano, la «scuola nella roccia» uno strumento operativo il più possibile semplice e Per la redazione delle direttive si è quindi cercato
questo senso i concorsi di progettazione hanno avuto realizzata presso la Fürstenburg a Burgusio. Anche utilizzabile dai tecnici ma anche dal personale della di raccogliere le esigenze di coloro che nelle scuole
un ruolo fondamentale nel promuovere l’innovazione queste esperienze ci hanno guidato e confortato nel scuola, dai sindaci e dai cittadini. realizzano progetti e attività didattiche, connettendole
e aprirci al cambiamento. processo di revisione delle direttive. — Ottenere dei valori dimensionali accettabili ed con indicazioni e norme tecniche di base.

Turris
36 Babel Turris
37 Babel
Turris Babel #93  Storia di un processo Turris Babel #93  Storia di un processo

Di seguito riporto i principali temi che sono stati lata in base al numero degli alunni e alla superficie In sintesi intervengono su una materia, quella dell’edilizia
presi in considerazione nelle direttive per dare a unitaria che nella scuola elementare è di 2,70 m² per scolastica che è ancora oggi regolata dal Decreto
sindaci, autorità e operatori scolastici e progettisti alunno, nella scuola media e nella scuola superiore 1 La progettazione della scuola discende da un Ministeriale del 1975 «Norme tecniche aggiornate
indicazioni generali per la progettazione di qualsiasi di 2,40 m² per alunno. concetto organizzativo che ne definisce l’orienta- relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici
tipo di scuola. — Oltre alle aule normali sono da prevedere locali, mento pedagogico ed il suo prevedibile sviluppo, di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica,
— L’organizzazione degli spazi deve basarsi sul prin- il più possibile flessibili, per le attività didattiche soprattutto riguardo al numero delle alunne e da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia
cipio della modularità, che consente la massima individuali o di gruppo. degli alunni. scolastica» .
flessibilità di utilizzo, intendendo per flessibilità la — Sono previsti anche spazi per l’insegnamento della 2 Si parte dal profilo pedagogico elaborato dalla Le norme del 1975 erano certamente avanzate ed
possibilità di futuri ampliamenti e modifiche della musica nelle scuole medie e nelle scuole superiori scuola per arrivare al concetto architettonico e non innovative per quei tempi, soprattutto quando
destinazione d’uso dei locali. con orientamento musicale. il contrario. abbattevano simbolicamente i muri dell’istituzione
— È necessario considerare il territorio a disposizione — I corridoi e gli spazi di passaggio sono spazi col- 3 Alla base della direttiva vi è il principio della e imponevano l’apertura della scuola alla vita esterna
per l’edificazione come risorsa limitata e preziosa che lettivi di grande importanza che possono essere flessibilità, declinato in tutti i suoi aspetti, orga- e alla società. Per il resto la scuola alla quale quelle
va utilizzata in modo ottimale, considerando che la utilizzati a scopo didattico come «nicchie» o posta- nizzativi, distributivi e funzionali. norme guardavano non esiste più da tempo. Non
scuola deve essere integrata nel tessuto costruito, al zioni di lavoro. La superficie corrisponde al 20% della 4 Il dimensionamento della scuola discende dal esistono più neppure gli studenti e gli insegnanti ai
centro della comunità, mantenendo e recuperando, superficie netta della scuola. numero presente e futuro degli alunni definendo quali quelle norme si rivolgevano.
ove possibile, gli edifici esistenti di particolare valore — La sala insegnanti è luogo di soggiorno e di lavoro una superficie standard per alunno e non più Le nuove Linee Guida per le architetture interne delle
storico. per i docenti, sufficientemente grande e fornita di stabilendo a priori il numero di aule di dimensioni scuole sono quindi sicuramente un segnale positivo,
— L’edificio deve essere adeguato alle nuove dispo- postazioni di lavoro individuali per almeno un quarto pre-fissate. anche se tardivo di rinnovamento.
sizioni in materia di bilancio energetico, sicurezza, del numero degli insegnanti. 5 La scuola deve rendere possibili anche in futuro Queste linee guida confermano la vocazione della
normativa antincendio e standard tecnologici. — La biblioteca, da deposito del sapere diventa cen- nuovi metodi e percorsi per imparare/insegnare. scuola come centro civico e spazio di socialità e di
— La progettazione della scuola deve procedere tro informativo multimediale dotato di spazi per la comunicazione con il territorio, mettono al centro
innanzitutto in base al concetto organizzativo che lettura, il lavoro e la comunicazione. Lavoro che rimane da fare le esigenze di chi vive nella scuola, superando lo
definisce l’orientamento pedagogico della scuola ed il — Aula magna, mensa, palestra ed altre funzioni spazio-aula, rendendo permeabile la separazione
suo prevedibile futuro sviluppo, soprattutto riguardo collettive vanno previste in sinergia con altre istitu- L’edilizia scolastica è soggetta a normative spesso conce- tra spazi interni ed esterni ponendoli in relazione
al numero degli alunni. zioni presenti nel paese o nel quartiere allo scopo di pite per altri tipi di costruzioni, spesso contraddittorie tra loro. Prevedono spazi per la didattica, ma anche
— Sulla base del concetto organizzativo e dell’indi- ottimizzarne l’utilizzo e contenere i costi di gestione. e che, sovrapponendosi limitano la flessibilità funzio- spazi dedicati esclusivamente agli alunni e gestiti da
rizzo pedagogico il committente, in collaborazione — In casi particolari i piani interrati possono essere nale condizionando pesantemente l’attività didattica. loro in gruppo o individualmente.
con la scuola ed i tecnici elabora il programma pla- utilizzati come spazi didattici a condizione che ven- Ad esempio: La normativa antincendio dà più peso alla Si parla anche di superamento della rigidità organiz-
ni-volumetrico che è il documento sulla base del gano garantite condizioni abitative ottimali. protezione passiva (compartimenti, porte tagliafuoco zativa con conseguente ottimizzazione nell’utilizzo
quale si svilupperà la progettazione. — Deve essere data grande importanza al benessere ecc.) che alla protezione attiva con dispositivi attivi che degli spazi. Le linee guida recepiscono finalmente i
— La scuola deve essere aperta all’esterno e diventare acustico, alla qualità dell’illuminazione e dell’aria. consentirebbe di intervenire prima che si sviluppi un risultati delle recenti ricerche relative ai processi di
presidio formativo per l’intera comunità del paese — Lo sviluppo del progetto e la realizzazione della incendio conclamato. In futuro si dovrebbe passare da apprendimento.
o del quartiere. scuola vengono accompagnate da un gruppo di con- una normativa prescrittiva ad una normativa presta- Queste buone intenzioni trovano tuttavia un limite
— Gli spazi ad uso collettivo devono consentire sulenza e coordinamento al quale prendono parte, zionale, che tenga conto anche del tempo di intervento nella mancanza di una struttura e di un approccio
l’utilizzo interdisciplinare da parte delle diverse oltre ai tecnici anche rappresentanti dell’autorità dei vigili del fuoco. Rispetto alla normativa energetica, organico e sistematico.
organizzazioni scolastiche. scolastica e della scuola. in futuro le scuole dovranno corrispondere alla Classe Non viene definito il campo di applicazione e manca
— I valori quantitativi di superfici e volumi previ- — Nell’allestimento dei cortili scolastici e nell’abbel- A della normativa CasaClima. Siamo sicuri che una una classificazione delle scuole per ordine, grado
sti dalla direttiva sono indicativi e possono essere limento artistico dell’edificio vanno coinvolti anche norma che è validissima per le abitazioni e gli uffici e specializzazione. Si sovrappongono senza una
adattati in modo flessibile a seconda del concetto gli alunni e gli insegnanti. sia trasferibile tale e quale anche alle aule scolastiche? gerarchia riflessioni di carattere generale sulla qualità
pedagogico della scuola. Le nuove direttive provinciali per l’edilizia scolastica Sarà possibile, senza ricorrere a sistemi di controllo ambientale, indicazioni specifiche sulla funzionalità
— Progetti innovativi o sperimentali, approvati dall’au- definiscono la grammatica di base, la cornice strut- e di gestione troppo sofisticati, garantire nell’aula didattica e suggerimenti tecnici di dettaglio.
torità scolastica possono derogare dalla direttiva. turale all’interno della quale possano svilupparsi, oltre al contenimento energetico anche una qualità Mancano una gerarchia dei temi che parta dall’in-
— La scuola deve essere dimensionata in funzione in piena autonomia e libertà creativa, ai rispettivi dell’aria ottimale e a basso contenuto di inquinanti? serimento urbanistico e proceda via via fino alla
dell’effettivo numero degli alunni e non delle classi, livelli, tanto la progettazione didattica quanto la Pensando alle mense scolastiche la qualità acustica scelta dei materiali e dei colori, una struttura chiara
con un limite minimo di 16 alunni per classe, per progettazione architettonica. ed ambientale è spesso insufficiente. Va affrontata in e leggibile che esponga anche in forma tabellare o
tenere debito conto delle comunità più piccole. Le scuole con un proprio progetto didattico tro- modo nuovo la relazione tra l’organizzazione degli grafica i concetti esposti.
— Ogni classe dispone di norma di una propria aula. veranno ora nelle direttive regole più flessibili che spazi, l’organizzazione del servizio, i tempi del pasto Tutto questo rende le linee guida più un saggio sulla
Non è vincolante la superficie della singola aula bensì potranno modulare ed adattare alla propria visione, e l’educazione alimentare. scuola ideale che uno strumento operativo il più
la superficie totale degli spazi dedicati alla didattica. mentre le scuole senza un progetto specifico potranno possibile semplice e utilizzabile dai tecnici ma anche
— L’aula tradizionale di dimensioni-standard viene trovare nelle direttive gli strumenti per una corretta Cosa si muove a livello statale? dal personale della scuola, dai sindaci e dai cittadini.
sostituita da spazi che possono variare da 43 a 72 m², pianificazione. Anche gli architetti si potranno muo-
in base al concetto organizzativo elaborato dalla vere con più libertà, con meno regole e più creatività, Nell’aprile 2013 il Ministero per l’Istruzione, l’Uni- Ing. Maurizio Patat
scuola. per soddisfare le esigenze di chi a scuola vive e lavora versità e la Ricerca ha emanato nuove Linee Guida Direttore di Ripartizione Edilizia e servizio tecnico della
— La superficie totale delle aule normali va calco- in modi diversi da quelli di un tempo. per le architetture interne delle scuole. Le linee guida Provincia Autonoma di Bolzano fino al 2011

Turris
38 Babel Turris
39 Babel
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 40 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 41

Wettbewerb
tra ambienti / case / volumi di volta cultura dei carpentieri. La struttura è Auslober des Wettbewerbes
in volta e di piano in piano posti quasi ridotta all’osso e il tamponamento non Gemeinde Gsies

accidentalmente. È lo spazio del per- è altro che la vita che riempie lo spazio

Grundschule
Wettbewerbsaufgabe
corso, è quella campitura bianca del interno in una mostra continua di sè. Die Ausarbeitung eines realisierungsfähigen
diagramma, sono quindi quei prati verdi Tettonica pura la costruzione dei Feld 72, Entwurfes (Vorentwurf) für den Neubau der
che consolidano il concetto di flessibilità che parla di misura e ordine e di un’at- Grundschule St. Martin in Gsies

St. Martin in Gsies


e di nuova gerarchia. Si stabilisce l’im- tenzione particolare a posare a terra la 1. Preis
portanza dello spazio di connessione massa lignea, consapevoli di una logica EM2 Architekten: Kurt Egger, Heinrich
quale spazio della parola e dell’attività costruttiva tradizionale. Mutschlechner, Gerhard Mahlknecht, Bruneck
alternativa, estensione degli ambienti Scultoreo il volume di Pardeller - Putzer 2. Preis Ex Aequo
Stifter + Bachmann Architekten, Pfalzen,
in - orto da coltivare - o - giardino del - Scherer, in una cangiante e riconosciuta Pardeller Putzer Scherer Architekten, Bozen
ritiro - per esprimere nuove attività e qualità delle forme che congelano una
relazioni. dinamica «quasi» naturale. Weitere Teilnehmer
Il secondo gruppo, più numeroso, rac- Fröbeliana la frastagliata cortina a — Architekten Kleon Hainz: Werner Kleon,
Wolfgang Hainz, Innsbruck
coglie le prove degli architetti, Pardeller «domino» di Stifter + Bachmann che
Un nuovo vocabolario apre al - Putzer - Scherer, Kleon - Heinz, Feld compone in unità la molteplicità della
— Architekten Stephan Marx und Christian
Kapeller, Schlanders
ripensamento di vecchie funzioni 72 e Guerra - Latorre - D’Affronto. Il
perno centrale del collegamento verti-
«casa di tutti», dove la geometria rior-
dina le differenze.
— Feld 72 Architekten, Peter Zoderer, Wien
— CeZ Calderan Zanovello Architekten, Bozen
— Architekt Klaus Hellweger, St. Lorenzen
Matteo Scagnol cale diviene la punta della trottola che fa Compassato il prossimo 40esimo edificio — Architekten Emily Guerra, Carlos Latorre,
girare intorno ad esso tutti gli spazi in del paese di EM2 Architekten, innocuo Andrea D´Affronto, Bozen
una dinamica concentrica a volte ordi- agli altri 39 che vivono in solitudine, ma — Architekt Rudolf Perktold, Bozen
nata e a volte vibrante. Nelle soluzioni questo sdoppiandosi farà compagnia a
Preisgericht
migliori quasi si estingue il concetto se stesso. La riconoscibilità è data dalla Arch. Josef March (Ressortdirektor für Bauten,
Andare a Casies da Bressanone sono 70 ficio esistente che da il «là» al ragionare «una officina di studio con cucinino», del corridoio; si potrebbe passare diret- sua monomatericità, che costringe la Vermögen, ladinische Schule und Kultur der
km. Dopo Brunico si prosegue fino a su cosa possa essere una nuova scuola e ancora la «casa degli insegnanti» – tamente da uno spazio all’altro in una varietà delle soluzioni interne a essere Autonomen Provinz Bozen), Arch. Benno Weber,
Monguelfo dove si gira a sinistra e dopo in un piccolo agglomerato di valle. La «Haus der Lehrer/innen», «Atelier» e consequenzialità ricca di ipotesi e di ricercate. Arch. Johanna Niederkofler, Dr. Paul
Schwingshackl, Dr. Josef Watschinger
una breve salita di 250 mt. di dislivello si scuola è il nuovo centro, il punto di «l’atelier all’aperto», solo la «mensa» mescolamento delle funzioni, dove «la Da quei ritirati prati verdi sono emerse
apre la solitaria valle di Casies. Si devono riferimento di tutta la comunità tanto è rimasta mensa, ma come vedremo casa del libro» continua nella «casa del quindi soluzioni che aprono a un nuovo Wettbewerbskoordination: Arch. Stephan
ancora percorrere dieci chilometri per quanto la chiesa e il municipio. Senza nei progetti sono stati i progettisti a gusto», dimenticando la buona vecchia scenario dove la scuola stessa cambierà Dellago; Wettbewerbskoordinator: Arch. Kathrin
raggiungere il paese di San Martino, farlo apposta è tra quest’ultimi che si cogliere la possibilità di trasformare mensa. nome divenendo sempre di più il cuore Wilhelm; Mitarbeiterin Wettbewerbskoordinator,
Wissenschaftliche Beobachtung:
passando per piccoli agglomerati com- colloca la scuola e con queste due isti- anche questa «vecchia funzione» in un Infine, il terzo gruppo, Perktold, Hel- del mondo civile. Dr. Beate Weyland, Freie Universität Bozen
posti e ordinati, che campeggiano sui tuzioni dialoga nello sforzo di offrire un nuovo spazio ricco di possibilità e di lweger, Marx - Kapeller, mantiene uno
verdi prati del fondo valle. luogo di incontro e di identità. Il dott. nuove declinazioni. schema ad assi orizzontali, definendo Arch. Matteo Scagnol Jurierung am 28.02.2012
Arrivato a San Martino mi ha sorpreso Josef Watschinger racconta che dopo Non posso che affrontare la breve rilet- una sorta di spartiacque tra gli ambienti MODUS architects, Attia Scagnol
innanzitutto che l’amalgama delle poche molti incontri e riunioni si è sedimentato tura delle proposte progettuali con il che stanno di qua o di là di questa linea.
case che lo compongono sono ancora i un pensiero, un breve motto; la nuova pensiero a quei verdi prati e a quel Una soluzione efficiente e sintetica, ma
verdi prati ben curati, in fondo le strade scuola deve essere «un paese nel paese» – risicato numero di edifici, tanti quanti forse meno pregnante rispetto a quell’in-
asfaltate non hanno ancora sedimentato, «Dorf im Dorf». saranno gli scolari che occuperanno gli tento iniziale di generare all’interno
sono diventate così, per caso ricoprendo- Intorno a questo concetto s’intesse spazi della nuova scuola. Nelle risposte dell’edificio una sintesi dell’immagi-
vecchi tracciati casuali di collegamento il pensiero pedagogico della scuola, più audaci sembra che il fondo bianco nario esterno.
tra i campi. Poi, ho contato gli edifici, ma anche quello organizzativo, arric- dello schema funzionale siano stati i prati Ma, se affrontiamo i progetti da un altro
perlopiù strutture composte, e non ho chendosi oltre alle classiche funzioni sui quali collocare le nuove idee peda- punto di vista ovvero valutando come
superato il numero di 40 unità. Da qui programmatiche che una scuola deve gogiche, e che gli ambienti non fossero questi edifici parlano e comunicano la
una prima considerazione, il nuovo edi- avere, anche di quegli spazi e di quelle altro che case collocate su quei prati. loro nuova presenza, allora le categorie
ficio scolastico sarà, ancora il numero (splendide) idee che possono far dive- Partendo da questo presupposto gli di cui sopra sparigliano.
40, ma con una forza dirompente nel nire la scuola la «casa di tutti» – «Haus interventi dei progettisti possono essere Esemplare è l’immagine che dà di sè il
configurare l’immagine dell’agglome- für Alles» come viene definita da un raccolti in tre categorie che sintetizzano progetto di Marx - Kapeller, dove «la
rato; benché piccolo nelle sue dimen- esemplare schema funzionale presente il movimento, il «wandern» attraverso casa del libro», ovvero l’attrazione per
sioni, sarà forte nei suoi intenti e quindi nei documenti di concorso. E quindi un la scuola. la comunità, diviene letteralmente ele-
la sua scala minuta può trasformare con nuovo vocabolario apre al ripensamento Un primo gruppo, al quale fanno parte mento di facciata dirompente; si sviluppa
la potenza di un gigante l’inoffensivo di vecchie funzioni, parole talmente i vincitori EM2 Architekten e i progetti su due piani e i libri si trasformano in
equilibrio del paese. semplici, che imbarazzano per la loro dei due gruppi Stifter + Bachmann, materia che si compone con la struttura.
Ma quali sono i suoi intenti? Lo raccon- forza propulsiva; la «casa del libro» – CeZ Calderan e Zanovello, raggiunge Evocativa la facciata aperta e trasparente
tano con entusiasmo i fautori di questo «Haus des Buches», poi la «casa dello in pianta quella casualità dei percorsi retta da strutture lignee a cavalletto che
concorso, che nasce anni addietro a studio 1 e 2» – «Lernhaus 1 und 2» – tipica del paese. Ci si insinua nell’edificio Calderan e Zanovello, con il sorriso
fronte di una condizione vetusta dell’edi- costituita da «due gruppi di studio» e da camminando in un percorso sinuoso sotto le labbra, donano alla sapiente
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 42 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 43

1. Preis  1º Premio

EM2 Architekten

Arch. Kurt Egger Mitwirkende collaboratori


Arch. Heinrich Mutschlechner Arch. Ingrid Tosoni,
Arch. Gerhard Mahlknecht Hubert Schuller (Modellbau)
Bruneck Arch. Heimo Prünster (Rendering)
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 44 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 45

Erdgeschoss

10 m

1:500

0 1 5 10

Obergeschoss Kellergeschoss
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 46 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 47

2. Preis  2º Premio ex aequo

Architekturbüro
Stifter+Bachmann
Arch. Helmut Stifter Mitwirkende collaboratori
Arch. Angelika Bachmann Marco Bucci
Pfalzen

Obergeschoss 1 Obergeschoss 2 Erdgeschoss


Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 48 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 49

2. Preis  2º Premio ex aequo

Pardeller – Putzer – Scherer
Architekten
Arch. Walter Pardeller Mitwirkende collaboratori
Arch. Josef Putzer Arch. Katharina Putzer,
Arch. Michael Scherer Arch. Lukas Mahlknecht
Bozen

Obergeschoss Dachgeschoss

Erdgeschoss

Schnitt A-A
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 50 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 51

Architekten Kleon – Hainz Architekten Marx – Kapeller

Arch. Werner Kleon Arch. Stephan Marx


Arch. Wolfgang Hainz Arch. Christian Kapeller
Innsbruck Schlanders

Mitwirkende collaboratori Mitwirkende collaboratori


Ing. Werner Gutwenger Arch. Elke Ladurner
Arch. Christoph Arnold

Erdgeschoss

Erdgeschoss
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 52 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 53

Feld 72 Architekten CeZ Calderan – Zanovello Architekten

Arch. Peter Zoderer Arch. Carlo Calderan


Wien Arch. Rinaldo Zanovello
Bozen
Mitwirkende collaboratori
Anne-Catherine Fleith Mitwirkende collaboratori
Gerhard Mair Arch. Michele Moresco
Kathrin John Arch. Gianni Bertoncello

ein verstekter Ort am Gartenzaun

die Sitzbank am "Ufer" der Wiese

A
ein Hügel zum runter Laufen

die Mulde
mit dem Baum
Lärchenhain
Mensa Mensa kü
119,5 m2 66,0 m2

der fliegender Teppich


+ 1274,70

Wintergarten
+ 1274,70 45,90 m2

HAUS DES HAUS DER LERNHAUS 1


LERNHAUS 2
BUCHES LEHRER/INNEN 138,70 m2
170,75 m2
158,50 m2 44,80 m2
WC
3,10 m2
Lernwerkstatt, Aula Raum der Lehrer/Innen Lernwerkstatt
B B
89,50 m2 30,80 m2 70,05 m2
Haus für alles WC
67,5 m2
3,10 m2

WC
3,10 m2
Besprechungsraum Eltern
WC WC Schulbibliothek WC WC
Atelier 14,00 m2
60,8 m2 3,80 m2 3,80 m2 Öffentliche Bibliothek 3,80 m2 3,80 m2
158,50 m2
Lerngruppe 2.2 Lerngruppe 1.2
45,55 m2 36,25 m2

±0,00 B Luftraum B
Haus des Buches 1271,39 ü.A. Lerngruppe 2.1 Luftraum Innenhof Lerngruppe 1.1
116,9 m2 GR
24,1 m2 35,70 m2 32,40 m2

Erdgeschoss A

sich informieren

Obergeschoss
sich ausruhen
am computer
1. OBERGESCHOSS GRUNDSCHULE 1:200 + 1274,70
arbeiten theater spielen
bei Klassen: käutergarten wachsen lassen, bienen
forschen, schmeterling raupe experiementieren, erzählen
kommunizieren miteinander reden und
armeisen zuchten diskuttieren
bibliothek und lernwerkstatt: tisch, faltlandschaft, vortragen
sitzen, arbeiten, lagern...

+ 7.60

rechnen

experimentieren entdecken

+- 0.00 (1271,39 Ÿ.A.)

ANSICHT NORD - WEST GRUNDSCHULE 1:200


60

+ 7.00

+ 1278,60
60
3,00

+ 3.40
Haus der Lehrer Haus des Buches

Haus der
40

Lernhaus 2 Bibliothek + 1274,70 Lehrer/Innen Lernhaus 1


3,00

Haus des Buches


+- 0.00
Mensa

Haus "für alles" Halle + 1271,30 Innenhof Mensa


60

+ 1268,25

SCHNITT B-B GRUNDSCHULE 1:200


Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 54 Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 55

Architekt Klaus Hellweger Architekten Guerra – Latorre – D’Affronto

Arch. Klaus Hellweger Arch. Emily Guerra


St. Lorenzen Arch. Carlos Latorre
Arch. Andrea D’Affronto
Mitwirkende collaboratori Bozen
Arch. Hartmann Tasser

Obergeschoss

Erdgeschoss
Turris Babel #93  Wettbewerb — Grundschule St. Martin in Gsies 56

Architekt Rudolf Perktold

Arch. Rudolf Perktold


Bozen

Mitwirkende collaboratori
Niels Kretschmann

Lagerraum
24,20m²
Anlieferung

Sitzstufen Gang
3,80m²

n - Pausenfläche
2,50
Eingang Lerngruppe 2 Lerngruppe1
Bibliothek
Haus des
Buches
155,20 m²
Küche
51,30m²

Wc Wc - Lehrer
2,90 Wc 7,00m²
7,30 Mensa
2 Eingang
Atelier Wc-L Wc-L
100,20 m²
Mensa 2
Atelier
Freiluftatelier 70,30m² Lehrer Wc-M

Lernh.2 WC
Foyer 10,80
Gard. 59,60 m² Vereinshaus
Wc-B
20,50 m²
Rampe
8%
Lernh.1

Eingang
0,00

1
Widum

Dorfplatz
Erdgeschoss
N

gestaltung

rdwest

Lernwerkstatt Lerngruppe 1.1

Gang Wc Bibliothek

Abst. Gang Technik

SCHNITT 1-1
Zeitschrift Rivista della
der Architekturstiftung Fondazione Architettura
Südtirol Alto Adige

Turris babel

Turris Babel im Abonnement: vier Ausgaben nur für 30 Euro. Rufen Sie uns an
(+39 0471 301 751), oder schreiben Sie uns unter cultura@arch.bz.it

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Design: Thomas Kronbichler
Illustration: Max Edelberg

www.turrisbabel.it
Im Ausland ist’s leider teurer: 46 Euro für 4 Ausgaben.
Spedirlo all’estero purtroppo è più costoso: 46 Euro per 4 numeri.
Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo

La scuola nomade –
Una scuola in movimento
La scuola come luogo unitario, integrato, con macro-
spazi che promuovono differenti attività. Una scuola
che presuppone un continuo movimento dei suoi
abitanti, gli insegnanti, gli alunni, e tutto il perso-
nale non docente.

Lo spazio di mezzo
La scuola comunità –
Una scuola democratica
La scuola si fonda sul principio che ciascun soggetto
Sandy Attia (genitore, insegnante, alunno, custode, amminist-
rativo, dirigente) ha una funzione costitutiva per
una comunità di lavoro che si organizza intorno al
paesaggio di apprendimento.

La scuola città –
Apprendimento civico
Questo articolo esamina gli spazi intermedi nelle problematica fondamentale del suo rapporto con Usando la metafora della città, la scuola si costrui-
strutture scolastiche come luoghi di ricerca e speri- la scuola: lo scetticismo e la diffidenza da parte di sce intorno alle strade dell’apprendimento e alle
mentazione sia per l’architetto sia per l’insegnante/ dirigenti e insegnanti, che spesso scambiano l’occhio sue officine, ha piazze come luoghi d’incontro e di
educatore. Le attuali tendenze verso un insegnamento trasversale dell’architetto per un puro godimento pro- scambio e la didattica si vive in un ambiente civico
meno formale e più centrato sull’apprendimento, gettuale, mettendo in dubbio le sue stesse competenze strutturato e in un’atmosfera di corresponsabilità.
stanno aprendo nuovi orizzonti ben oltre il confine tecniche. Quando l’architetto ha modo di descrivere
dell’aula. Dall’entrata in vigore delle Normative di la sua scuola, evidenziando per esempio una nicchia
Edilizia Scolastica del 2009 i progetti organizza- scavata nel corridoio, oppure un ingresso concepito
tivi a indirizzo pedagogico congedati dalle scuole in un certo modo, non è raro che si trovi di fronte ai
altoatesine si orientano in questa direzione; in par- lamenti della poca praticità di tali spazi. I cosiddetti La scuola salotto –
ticolare il progetto pedagogico appena consegnato «regali dell’architetto», così come li chiama Beate Apprendimento relax
al Comune dall’Istituto Comprensivo Merano I, si Weyland, da soluzioni interessanti possono talvolta La scuola come un luogo aperto, caldo e accogliente
contraddistingue per l’assenza di specifiche richieste anche trasformarsi in doni imbarazzanti difficilmente per lo scambio informale. Il salotto è impiegato come
riguardanti l’ambiente dell’aula (1). Sono gli spazi apprezzati, nonostante le loro potenzialità. la metafora per visualizzare un ambiente didattico
di collegamento e quelli destinati all’insegnamento Queste riflessioni nascono da una serie di sopral- informale e domestico.
informale e ad altre funzioni che assumono un ruolo luoghi presso alcune scuole altoatesine costruite
robusto, diventando i tessuti connettivi della scuola. negli ultimi dieci anni all’interno di un progetto di
Una proposta audace e interessante, che solletica ricerca che sto conducendo con la Facoltà di Scienze
le qualità progettuali dell’architetto nel ricercare della Formazione della Libera Università di Bolzano
adeguate soluzioni. sul tema del dialogo tra pedagogia e architettura. A La scuola atelier –
La sfida progettuale nel percorso dell’innovazione sco- partire da una selezione di alcuni spazi intermedi si Laboratorio di apprendimento
lastica consiste nell’individuare nuovi scenari didattici svela l’aspetto oscuro dell’innovazione: la diffidenza
a partire dal lungo elenco di spazi apparentemente nei confronti del nuovo. L’obiettivo è analizzare gli Il modello educativo si basa sull’osservazione, l’ascolto
banali e strettamente funzionali come l’ingresso, il spazi fuori dalla porta dell’aula e di mostrare come essi e l’azione. Con enfasi sull’apprendimento creativo
corridoio, il guardaroba, la scala, la terrazza, il cortile, siano un intenso luogo di ricerca e sperimentazione attraverso progetti laboratoriali centrati sul fare, la
ecc. Si aggiungono poi altri elementi in apparenza solo che coinvolge a pieno titolo anche l’architetto. In scuola diventa un workshop vivente dove si esplo-
architettonici come la facciata, il tetto, la recinzione, questo senso il contributo di Hermann Hertzberger, rano le dimensioni espressive e plurali dell’individuo.
la finestra, la porta, il corrimano, ecc… che descrive l’architetto come soggetto co-protago-
Un approfondimento in questa direzione definisce il nista nella storia dell’innovazione della scuola, è
senso stesso del mestiere dell’architetto e svela una fondamentale. Verso un concetto pedagogico, Istituto Comprensivo Merano I, consulenza Prof. Beate Weyland (diagrammi Sandy Attia)

Turris
58 Babel Turris
59 Babel
Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo

questo periodo di recessione economica cercando Nella scuola elementare di Funes, una scuola molto
di sfruttare tutti gli spazi presenti può divenire un più piccola di quella di Vipiteno, la scala centrale
proficuo abbinamento tra tendenza al risparmio aperta con i suoi corridoi intorno, nonostante la
della committenza e nuovi trends pedagogici, perché cura e l’eccellenza progettuale, rimane uno spazio
ora, tutte le aree della scuola sono considerate come «leftover»: il confine tra le aule perimetrali e lo spazio
luoghi di apprendimento. centrale è netto, chiuso nelle sue soluzioni architet-
toniche perfette. Insieme con un approccio didattico

Foto Marco Pietracupa


Il guardaroba: la trasformazione molto strutturato, l’utilizzo di questo spazio centrale
del corridoio e altri spazi intermedi rimane reticente e alle belle nicchie non rimane altro
che divenire zone di deposito per cartelle, o per altri
Nelle scuole elementari il guardaroba è nel maggiore materiali di servizio.
dei casi parte integrale del corridoio: lo anima e lo Si noti che queste due scuole offrono generosi spazi
trasforma in un luogo di scambio e di socializzazione comuni e grandi aree di percorso e che queste dimen-
nomade. È ciò che da «fuori» si porta dentro alla sioni saranno sempre più difficili da realizzare visto
scuola, un luogo dunque anche relativamente sporco. l’attuale drastico abbassamento del budget. A meno
A volte si vedono gli indumenti degli alunni appesi che, l’istituto scolastico non presenti idee peda-
in sacchetti di plastica per impedire ai pidocchi di gogiche e un quadro di intenti forti e chiaro, con
saltare da una giacca all’altra. Soluzioni pratiche una ambizione all’utilizzo polivalente, questi spazi
che rendono visibili i piccoli pericoli dello stare saranno sempre più ridotti per contenere i costi. Il
Il confine tra la sezione e il corridoio.
in comunità. Sullo sfondo vi è l’impegno costante concorso di Casies, presente in questo numero, è
Scuola elementare, Castelrotto (Kerschbaumer Pichler Architekten) e continuo dei custodi per riassettare e pulire nei un caso significativo per capire in questo senso le
momenti di silenzioso raccoglimento in aula. E quanto attuali possibilità.
più grande è la scuola, più diffuso o lungo diventa
Il corridoio: terra di nessuno Nella scuola d’infanzia di Castelrotto, la sezione è il guardaroba, più scarpe lo attraversano, e più il La biblioteca diffusa
talmente ben definita che il confine con il corridoio corridoio-spogliatoio diventa estraneo al mondo
Il primo luogo da analizzare è il corridoio, spesso sembra una linea fisica e, come per superare una bar- della didattica. Ci sono alcuni ambienti canonici della scuola che
conseguenza di una decisione presa in relazione agli riera, il corpo deve piegarsi per poter vedere oltre. Non Nella scuola elementare di Vipiteno il corridoio è uno stanno subendo notevoli trasformazioni. Prima tra
ambienti adiacenti, come il raggruppamento delle c’è dubbio che questa linea contribuisce a una più facile spazio pieno di luce e raffinato nella sua declinazione tutte l’aula informatica che, seguendo l’andamento
funzioni della sezione (guardaroba, locale di gruppo, sorveglianza del bambino, ma al contempo ci vorrà architettonica, dove si colgono i primi accenni all’ap- tecnologico dal pesante computer da tavolo al tablet
locale di riposo/attività, servizi, ripostiglio) nelle scuole fantasia e volontà per animare il corridoio e integrarlo prendimento fuori dall’aula nonostante la grandezza leggero e mobile con la rete Wi-fi, non ha più bisogno
d’infanzia o la sequenzialità delle aule nelle scuole nello spazio mentale del bambino come un possibile della scuola. Questi tentativi devono sempre con- del suo posto fisso: il luogo ufficiale dove s’impara
elementari. In questi anni la cosiddetta «homebase» è luogo di apprendimento. Benché gli insegnanti fos- frontarsi con la sabbia lasciata dalle scarpe, quindi a usare il computer è potenzialmente dappertutto.
stata studiata ed è stata messa in risalto in diversi modi sero preoccupati del possibile rumore proveniente possono totalmente esprimersi solo con il sostegno Un altro ambiente trasmutante è la biblioteca. In
al fine di conferire al bambino un fondamentale senso dal continuo passaggio e avevano quindi auspicato dei custodi sensibilizzati e pronti a permettere di alcune scuole questo luogo preposto al «book-based
di appartenenza: la scuola ha sempre certato di pro- un muro di separazione tra il corridoio e il nucleo avere spazi puliti fuori e dentro la classe. Senza tale learning» e alla lettura si sta dissolvendo a vantaggio
muovere una forte identità intorno al nucleo sezione/ guardaroba / sezione, gli architetti hanno cercato di premura la didattica informale si riduce a un atto di una biblioteca diffusa, mobile, svestita della sua
aula per dare agli alunni la sicurezza di orientarsi mantenere un’apertura e di abbattere il rumore con strettamente saltuario. divisa ufficiale, quotidiana, accessibile, immediata.
nell’edificio con maggiore autonomia ed indipendenza. soluzioni acustiche sorprendentemente ottimali. Oggi
Ciò ha prodotto una conseguente marginalizzazione questo intervento è molto apprezzato dalle maestre,
degli spazi di «risulta» rispetto all’aula, compreso il e consente loro di lasciare aperto il quesito di come
corridoio. Per il bambino la sezione e l’aula col tempo abitare il corridoio e di come far tesoro delle generose
significano la scuola e tutto ciò che accade al di fuori finestre che da questo si aprono sul paese.
di questo epicentro rischia di suscitare tutt’altro che Lo spazio fisico del corridoio può essere modellato
Foto Marco Pietracupa

sicurezza. Non è un caso che quando a un bambino in tanti modi: un muro è una divisione assoluta,
che descriveva la scuola Montessori di Bressanone che nella cultura contemporanea del paesaggio di
è stato chiesto di immaginare il corridoio come un apprendimento si sta dissolvendo con pareti scor-
luogo di apprendimento, ha esclamato: «il corridoio revoli, pareti vetrate, arredi bassi, mobili su ruote,
è terra di nessuno!». Il corridoio era visto come un o solamente con soluzioni acustiche che permet-
luogo pericoloso, sporco, fuori controllo—uno spazio tono una assenza di pareti divisorie. Inoltre, se si
negativo, necessario solo per accedere velocemente considerano le spese per costruire una scuola, che
all’aula. Non dimentichiamo che effettivamente il spaziano tra i 350 e i 450 euro al metro cubo, sembra
corridoio è tuttora il primo luogo dove accadono un controsenso far valere di più gli investimenti sul
episodi di bullismo, di furti e (purtroppo da sempre) volume dell’aula (sezione) che quelli destinati alle Il corridoio, il guardaroba, l’aula
il luogo del castigo e dell’esclusione. zone extra aula. Cogliere la condizione negativa di Scuola elementare, Vipiteno (CeZ Calderan Zanovello architetti)

Turris
60 Babel Turris
61 Babel
Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo Turris Babel #93  Lo spazio di mezzo

Foto Marco Pietracupa


Foto Marco Pietracupa
La scala centrale e gli spazi di collegamento intorno. La scala centrale e gli spazi di collegamento intorno.
Scuola elementare, St. Magdalena, Funes (Burger Rudacs architekten) Scuola elementare, St. Magdalena, Funes (Burger Rudacs architekten)

Scaffali bassi su ruote migrano tra gli ambienti rende la scuola certamente più pulita e permette una giochi con la palla, certi di non poterla mai perdere, o ciascuno, sarebbe utile comprendere il significato
della scuola, trovando sempre di più l’occasione di maggior mobilita’ all’interno della scuola impegnati a tessere reti di corde tra la rete di metallo; profondo della facciata di un edificio. Come la stessa
soffermarsi negli spazi intermedi sarei curiosa di conoscere oggi cosa è stato fatto di parola indica, si tratta appunto della faccia dell’edi-
La scuola elementare di Monguelfo si contraddi- Il tetto: tra la terra e il cielo questo straordinario «regalo». ficio che, come quella dell’uomo, può essere più o
stingue in pianta con uno spazio a croce irregolare Uno spazio paragonabile all’aula all’aperto si trova meno espressiva. È il primo luogo fisico che media
che divide le quattro aule ad angolo. Questo spazio Osservando l’edificio esistente e il nuovo amplia- nella scuola elementare di Vipiteno: una stanza all’e- tra il territorio, il cittadino e la scuola, il bambino
intermedio, che comprende anche la scala e le grandi mento della scuola elementare di Egna, si coglie sterno collocata al primo piano, visibile come un e l’universo formale dove farà le sue esperienze di
finestre, si trasforma in modo sorprendente in una un armonioso insieme di tetti a falda reso possibile volume sospeso nel grande atrio sottostante. Una apprendimento. Vi è una grande ricchezza di pensiero
biblioteca aperta. Anche il tradizionale bancone della dal geniale utilizzo di una rete metallica incrociata. grande finestra permette una comunicazione visiva nell’elaborare questo confine da fuori e dentro, dove
bibliotecaria non ha più senso: con uno scanner a L’inganno è svelato solo all’ultimo piano, dove un tra questo spazio esterno e l’atrio. Concepito dagli l’entrata racconta di un passaggio non indifferente
mano i bambini fanno il check-out dei loro libri. Si sottotetto qualsiasi nasconde un luogo magico tra la architetti come un cortile polivalente, s’inserisce in tra un mondo e un altro.
potrebbe affermare che la biblioteca diffusa si presti terra e il cielo: l’aula all’aperto. Ma con che utilizzo? un insieme di ambienti di connessione con qualità Nella scuola di Vipiteno, i tronchi, oltre a un aspetto
più facilmente nelle scuole di piccole dimensioni, Non facendo parte del programma planivolumetrico diverse (luce, materiali, altezze, dimensioni, ecc.). La particolare, offrono una soglia prolungata: la loggia
in realtà una buona operazione d’inventariato e la ufficiale, per cui senza un’assegnazione funzionale vetrata che guarda sull’aula di musica lo trasforma ammorbidisce la linea tra dentro e fuori e contiene
dispersione dei libri per temi e per argomenti sui chiara e schedabile, questo spazio ricade nel famoso in una silenziosa tribuna all’aperto in attesa di essere anche una riflessione sul luogo stesso. Un gioco tra
diversi piani in scuole anche molto grandi, offrireb- elenco dei «regali dell’architetto.» L’appropriazione allestita. Non so se questo «regalo dell’architetto» è gli alberi ed ecco il rosso fuoco quasi a segnalare il
bero stimolanti soluzioni oltre che di arredo per i degli spazi di una scuola è un processo lento e conti- ancora impacchettato, ma posso assicurare che una punto di passaggio per la scuola, un rosso che non
corridoi, soprattutto per una pedagogia che punta nuo, ma sono proprio queste occasioni, o sfide lanciate stanza aperta al cielo è un dono da scoprire con gioia. a caso accompagna i bambini nel loro cammino
all’appropriazione di tutti gli ambienti della scuola dall’architetto, che stimolano il corpo insegnante verso le aule.
da parte di alunni autodeterminati e responsabili. nel cercarne le possibili valenze didattiche e nel La facciata: luogo del territorio L’entrata della scuola di Egna ha qualcosa di magico:
Non è per caso che la scuola di Monguelfo ha un cogliere le qualità dello spazio architettonico. Uno luogo del bambino un soffitto più basso del previsto, uno spazio quasi
guardaroba comune, ormai una richiesta sentita tra spazio anomalo, non per caso poetico, può susci- un po’ ristretto e buio, squarciato da una grande
le scuole elementari in via di progettazione. Con il tare esperienze insolite purché inserito all’interno In generale tutti hanno da ridire quando un nuovo finestra elicoidale che guarda verso il cielo, offrendo
guardaroba collettivo il legame tra il guardaroba e della mappa mentale dell’intera scuola, evitando edificio è finito, soprattutto quando si tratta di una gli inaspettati ricordi di una nascita. Progettare il
l’aula non c’è più e di conseguenza il corridoio può di lasciarlo ai margini come un ospite inaspettato. scuola. Il tema della facciata è un argomento diffi- passaggio attraverso uno spazio più piccolo e angusto,
acquisire altre funzioni più facilmente, come in questo È passato qualche anno dalla mia visita alla scuola cile da gestire. Per esempio, la scuola di Vipiteno dai colori scuri, collegato con il cielo e con le viscere
caso una biblioteca. Il guardaroba raggrupato in uno che al suo primo anno di «riappropriazione» ancora negli occhi di alcuni è una prigione, per altri è un che si apre poi sui luminosi scaloni, è una soluzione
spazio unico si trova in vicinanza della porta d’in- si domandava cosa avrebbe fatto in quell’ambiente. bellissimo bosco. La scuola di Monguelfo convince ricca di messaggi generativi.
gresso; gli alunni lasciano le loro scarpe, giacche, e a Immagino ogni tanto i bambini giocare in inverno perché sembra una semplice casa mentre la scuola
volta anche le loro cartelle e attraversano la scuola in con la neve e i ragazzini preparare un piccolo campo di Rodengo di meno perché è troppo imponente. Al Arch. Sandy Attia
pantofole. Questa conseguente leggerezza dell’alunno di ghiaccio. In primavera, li vedo inventarsi mille di là delle polemiche legate al gusto soggettivo di MODUS architects, Attia Scagnol

Turris
62 Babel Turris
63 Babel
Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 64

Grundschule
Welsberg

Architekt Klaus Hellweger

dazustellen oder weiterbauen? charakter bewahrt. klaus hellweger besondere funktion, so wie bei olgiati,
bei der erweiterung eines gebäudes, ist kein schreier in der hiesigen szene. sondern der »besondere raum«, eben
unabhängig von dessen funktion, stellt seine arbeiten sind meist konzeptionell der raum, der diese offene schule mani-
man sich meistens diese frage. sehr oft hinterfragt und pragmatisch/program- festiert. wenn man, an einem schul-
ist dieses dazustellen ein dialektischer matisch geleitet, anders als jene »lauten freien nachmittag, die schule betritt, so
akt, der im zwischenräumlichen das manifeste«, wie blosse-shaping-aktio- spürt man trotz abwesenheit die viru-
weiterbauen meint, aber vom figura- nen, die, nachdem sie in hochglanz- lenz, die ungebremste kreative energie,
tiven ansatz den bruch beinhaltet. oft magazinen veröffentlicht werden, auch die in diesen zwischenräumen herr-
ist es unser subjektives urteil, das wir wieder sehr schnell in ihrer beliebigkeit schen mag. im gegenteil, man spürt,
als gestalter zum bestand äußern, der und akontexualität verpuffen. dass sich die schüler wohl lieber in
uns einen bruch nahelegt, oft sind es das hat hellweger auch nicht notwen- diesen offenen räumen aufhalten, als
rahmenbedingungen, die unsere zeitge- dig, denn der tiefgang seiner arbeiten in den traditionelleren klassenrämen
nossenschaft verlangt, weil sich gebäude wird alsbald deutlich. im speziellen falle selbst, die aber durch das gekonnte
in ihren funktionsabläufen verändern. der schule von welsberg kommt noch plazieren der türoffnungen selbst teil
umgekehrt und aus der sicht des wei- zusätzlich dazu, dass josef watschin- des offenen raumes werden können.
terbauens betrachtet, vollzieht sich ger als unerschrockener verfechter der das hat wohl auch mit der stimmung
ein nämliches phänomen. für die schul- »offenen schule« hier einen program- zu tun, die klaus hellweger geschaffen
erweiterung von welsberg von klaus matischen ansatz mitlieferte, der an hat. hier kommt der semantisch reflek-
hellweger kann dieser aspekt aber aus sich schon eine große kraft und prä- tierte einsatz von material nicht beliebig
beiden richtungen betrachtet werden. zise didaktische vorgaben beinhaltet. daher, hier werden die alpinen konno-
die neue grundschule ist ein dazustel- gemeinsam ist es beiden gelungen, die- tationen nicht oberflächlich transpor-
len, weil der programmatische und für sen bestechenden ansatz in räume zu tiert, wie es ansonsten sehr gerne der
südtirol experimentelle charakter der fassen. der nicht ungern zitierte ver- fall ist. beton, grober weißer putz und
»offenen schule« eines josef watschinger gleich der schule im graubündnerischen holz (mit denen schon othmar barth
den didaktischen bruch mit dem bis- paspel von valerio olgiati hinkt dabei und josef lackner gekonnt gearbeitet Grundschule, 7 Normalklassen,
ca. 100 Schüler/Innen
herigen verlangt und dies nur durch sehr und ist bei näherer betrachtung haben), gezielter einsatz von farbe wer-
Planung Oktober 2005 – Juni 2006
neues manifestiert werden kann, sie auch nicht nachvollziehbar. unabhängig den hier mit einer selbstverständlich- Bauherr Fotografin Ausführung März 2008 – Juli 2009
ist aber auch ein weiterbauen in figu- davon, dass die wiederentdeckung des keit, unaufgeregtheit und logik zum Gemeinde Welsberg-Taisten Waltraud Indrist Nutzfläche 1.150 m²
rativer hinsicht, weil es klaus hellweger zwischenraumes als räumliche entität einsatz gebracht, wie es der semanti- Planung und Bauleitung Elektroplaner Elektro Leitner, Bruneck Gebäudevolumen 4.430 m³
gelingt, am relativ beliebigen bestand dem künstler remy zaugg gebührt, ist schen dimension und ihrer zeichenhaf- Arch. Klaus Hellweger Elektro Bauleitung Studio GM, St.Vigil Pausenfläche extern 950 m²
Mitarbeiter Haustechnik- und Brandschutzprojekt Kosten Einrichtung 120.000 Euro
aus den 70er jahren mit einer archi- die zwischenräumliche ausprägung der tigkeit eigentlich zu eigen sein sollte. Arch. Imke Ball, Arch. Hartmann Tasser Studio Thermoplan, Bozen Kosten Außengestaltung 160.000 Euro
tektursprache anzudocken, die einen schule von welsberg kein abstrakter die großen fenster, die den blick nach Statik Plan 4U, Oberjakober & Festini, Lichtplanung Conceptlicht, Mils (A) Gesamtkosten mit Einrichtung 519 Euro/m³
dialog sucht, aber gleichzeitig ihren raum zwischen den räumen und ohne süden, osten, westen schweifen lassen Welsberg-Taisten Akustik Eurokustik, Mals Gesamtkosten 2,3 Mio. Euro
Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 66 Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 67

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2. Obergeschoss

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1

und das besondere licht des oberpus- Besuch der Moment wahrnehmbar: zwei Garde- 1 Gang
4
tertals mit seiner landschaft gekonnt Grundschule Welsberg robenräume, erschlossen durch eine 2 Technikraum
rahmen, sind weitere wichtige archi- separate Eingangstür, in denen die 3 Klimaraum
5

tekturdetails. Kristin Gehm (Mitarbeiterin in der Mon- Schülerinnen und Schüler ihre Stra- 4 Klasse
»der weg zur schule« ist der titel einer tag-Stiftung »Urbane Räume«); Karl- ßenschuhe, Jacken und Mäntel ablegen 5 Nebenraum 4

zeichnung von aldo rossi für die schule Heinz Imhäuser (Vorstand der Mon- können, um von hier aus mit Haus- 6 Garderobe
von broni. der weg zur schule von tag-Stiftung »Jugend und Gesellschaft«) schuhen ihr Schulhaus zu betreten. 7 Garderobe
klaus hellweger weist mehrere außen- Anlass des Besuchs war die Aufnahme Diese Organisation der sonst in Flu- 8 Windfang
1. Obergeschoss
räumliche qualitäten auf, die die lage und Beschreibung der neuen Grund- ren und Klassenräumen zu verstauen- 9 Mehrzweckraum
des gebäudes im hinteren bereich des schule Welsberg für die Beispielsamm- den Kleidungsgegenstände gibt einen 10 Ausweichklasse
grundstückes relativieren und hier lung »Lernräume aktuell« der Montag ersten Hinweis auf die Funktion des 11 Abstellraum
eigentlich den hauptzugang zum gesam- -Stiftung »Jugend und Gesellschaft« und Gebäudes: kein Aufenthalt auf Zeit, 12 Technikraum
ten schulkomplex vermuten lassen. Montag-Stiftung »Urbane Räume«. In in der man seine Utensilien für einen 13 Putzraum 12 2

schade nur, dass klaus hellweger nicht ihr werden besonders gelungene Bei- jederzeit möglichen Aufbruch in der 14 WC 11
13
14
die chance gegeben wurde, auch den spiele von Bildungsbauten im Sinne Nähe weiß, sondern ein Lern- UND 15 Lehrerzimmer 3

bestandsbau mit genau diesem tief- Pädagogischer Architektur porträtiert Lebensraum, in dem diese Dinge wie 16 Kopierraum
gang zu renovieren. und obwohl auch und anderen als Anregung und Ins- in einer häusliche Garderobenordnung 17 Heizraum
im bestand das didaktische konzept piration über das Internet zugänglich im Eingangsflur ihren Platz haben, um 17

der »offenen schule« manifest wird, gemacht. die Wohnräume davon zu entlasten. 10
so fehlen dort leider jene elemente, die Der einladende Treppenaufgang, auf
0
die stimmung des neubaues charakte- Wie haben wir die Schule erlebt den der Blick direkt nach Betreten des 1
1
6
risieren und zeigen, dass nebst einem Gebäudes fällt, ist ein starker Impuls,
9
starken programm dann doch auch Nähert man sich dem Gebäude, fallen der den Besucher, ausgelöst durch die
eine sensible und kreative um- und bereits von außen die großen Fenster große Fensteröffnung am oberen Trep- 5 8 7

übersetzung durch den architekten auf und lassen erste Einblicke zu. Der penabsatz, in die Lernlandschaft hin-
vonnöten ist. Haupteingang ist klar erkennbar und aufzieht.
man weiß sofort, wo man hin muss. Kommt man oben an, öffnet sich ein
10 m
walter angonese Schon beim Eintritt in das Schulge- faszinierender Blick auf einen offenen
bäude ist das erste sehr gelungene und doch gegliederten, übersichtlichen 1:300
NEUBAU GRUNDSCHULE WELSBERG
Erdgeschoss
Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 68 Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 69

Großraum, Lernwerkstatt genannt, und und Ausblick nehmen, staunt man, weil Und dass diese Schule so gelungen ist,
diesen Namen trägt sie zu Recht: Bücher, man sofort sieht: Hier fehlt das klassi- obwohl der Weg dorthin kein Spazier-
mobile Regale und Tische und mitten- sche Zentrum der Ausrichtung, nämlich gang war, sondern eines langen Atems
drin Kinder, da und dort allein, zu zweit, das Lehrerpult und die zentrale Tafel. bedurfte, sowohl vonseiten der Päda-
Turnhalle / palestra
in Gruppen, mit und ohne Betreuerin Stattdessen findet man die Einrich- gogen der Schule, der Kommune und
lernend sowie offen stehende Türen, die tung und das Mobiliar des flexiblen des Architekturbüros. Im gemeinsa-
Blicke in die Klassenräume gewähren. Klassenzimmers, und das ist offenbar men Gespräch wurde deutlich, dass
Und Fenster, Fenster, Fenster, die Land- Programm: Zentrum ist da, wo gerade es des Engagements und der Dialog-
schaftsausblicke zulassen, so dass man gelernt wird, am Tisch, an der Tafel- fähigkeit jedes Einzelnen bedurfte.
0,00 3,46

zwischen äußerer Weltlandschaft und wand, in einer Nische oder einer Ecke, Die Würdigung der Menschen, die das
innerer Lernlandschaft hin- und herge- wo Tische oder Tischgruppen zusam- Ergebnis gemeinsam verantworten,
rissen den Blick schweifen lässt. mengestellt sind, auf Zeit – so lange soll hier ebenfalls Erwähnung finden.
Die ursprünglichen Fensterbänke wur- es eben dauert, das zu tun, was man Guter Schulbau ist da, wo er entsteht,
den so gestaltet, dass sie als Sitznischen gerade im Begriff ist zu tun, nämlich ein Ergebnis mühsamer (aber wie man
dienen. Es sind tief heruntergezogene zum Beispiel Zahlen oder Buchstaben sieht lohnender!) Aushandlungspro-
und nahe am Fußboden liegende höl- zu betrachten oder, oder, oder … Aber zesse. Bemerkenswert ist ebenfalls,
zerne Bänke, ausgestattet mit Kissen, die das Gleiche ist auch außerhalb des Klas- dass sich die Pädagogen – nun, wo der
einladen, sich in die Fensterlaibung zu senzimmers möglich, nämlich draußen architektonische Rahmen steht – diese
setzen – ein Zauber, dem man sich nicht in der Lernwerkstatt – oder ist das auch Voraussetzungen aneignen, dass sie sich
Klassenräume entziehen kann. Die breiten Fensterrah- drinnen? Und das ist das Faszinierende: mit der zur Verfügung stehenden vorbe-
0
1 men sagen ohne Worte: Hier hast du Draußen und drinnen vermischen sich reiteten Umgebung auseinandersetzen
flexibler Lernraum einen Ort zum Verweilen und Genießen, zu einer gemeinsamen Raumeinheit. und sie so nutzen, dass Besucher wie
zum Beobachten, zum Nachdenken. Und wir den Eindruck von Mühelosigkeit
Sonderräume 5 es ist zu vermuten: auch zum Lernen! Was uns gefallen hat in der Bespielung und Nutzung der
(z.B. Lehrerzimmer) Wandert man weiter durch die offen Räume wahrnehmen.
stehenden Klassentüren in die Klas- Das Auflösen und Neukonfigurieren
Nebenräume/Technik senräume, die schon durch ihre gro- dessen, was Lernraum genannt wer- Karl-Heinz Imhäuser
10 m
ßen Fenster zu den Lernwerkstätten den kann: beweglich stets im Wandel, Vorstand der Montag-Stiftung, Kristin Gehm,
Erdgeschoss 1. Obergeschoss 2. Obergeschoss WC 1:300 signalisieren, hier kannst du Einblick weil wandelbar und anpassungsfähig! Mitarbeiterin der Montag-Stiftung
Turris Babel #93  Grundschule Welsberg Turris Babel #93  Grundschule Welsberg 71
Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico

necessaria, in base alle Normative di Edilizia sco- In questo processo non sono da sottovalutare gli
lastica. È un programma funzionale abbozzato che impegni pratico-organizzativi del consulente, che
definisce sommariamente la cubatura, gli importi, la sgrava il dirigente e il gruppo docente da diversi
possibilità stessa di costruire e che si ordina intorno impegni: definizione dei tempi per giungere al
al «progetto organizzativo a indirizzo pedagogico»(dp risultato, presentazione degli opportuni riferimenti
2009, art. 104), opportunamente verificato dagli uffici normativi, degli esempi e delle condizioni architetto-

Il progetto organizzativo
competenti. Il progetto pedagogico deve contenere niche; organizzazione dei materiali e dei metodi per
una descrizione della tipologia dell’istituzione scola- strutturare il momento generativo; consultazione dei
stica, offrire una previsione sulla crescita dell’utenza, vari soggetti coinvolti; documentazione del percorso;

ad indirizzo pedagogico
dare indicazioni circa i bisogni rilevati e fornire analisi e concettualizzazione grezza dei risultati delle
delucidazioni sul possibile utilizzo extrascolastico. discussioni e dei momenti produttivi.
Questa bozza di valutazione tra volumi e costi (piano
planivolumetrico, o piano di fattibilità non sempre Una esperienza
accompagnato da elaborati grafici) torna in Giunta
Beate Weyland, Josef Watschinger e Elfriede Fritsche che valuta sulla possibilità di finanziare l’operazione. Nel contesto altoatesino di lingua italiana la familia-
qualora l’esito sia positivo, si stabilisce come proce- rità con un progetto pedagogico in cui si tematizzano
dere: concorso di progettazione, concorso a inviti, gli spazi e gli ambienti scolastici in modo più diretto
gare d’appalto ecc.. Nei processi concorsuali la legge non è ancora molto diffusa.
stabilisce la partecipazione del dirigente scolastico La mia prima esperienza in qualità di consulente
come rappresentante della componente pedagogica. pedagogico è stata svolta presso l’Istituto Compren-
sivo Merano. La dirigente Vally Valbonesi a fronte
Come viene «costruito»? di una ipotesi di ampliamento e ristrutturazione
degli edifici, ha richiesto il mio supporto per defi-
Cos’è? Perché serve? in base al progetto pedagogico ed in base ai valori La costruzione di un progetto pedagogico non è un nire il progetto organizzativo a orientamento peda-
indicativi previsti negli articoli successivi.»(Art. 19, 1) percorso facile, perché implica un’analisi e riflessione gogico della scuola. Il documento è stato il frutto
Il progetto pedagogico è un documento emesso dal Una volta redatto il progetto pedagogico, questo sugli elementi fondamentali della didattica scola- di un processo di analisi, riflessione e di condivi-
dirigente scolastico, dietro consultazione del corpo viene sottoposto alle rispettive Intendenze scolasti- stica, oltre che sui principi pedagogici e i valori a sione collegiale durato da gennaio a giugno 2013.
docente e di eventuali consulenti pedagogici. Viene che per il benestare circa la conformità pedagogica. cui il gruppo fa riferimento. Il processo conduce la La consulenza pedagogica è consistita nell’offrire
redatto a fronte della necessità di costruire, ristrut- La normativa ammette, infatti, un’organizzazione scuola a percepirsi come una comunità che condivide innanzitutto al gruppo di lavoro alcuni input per
turare o ampliare un edificio scolastico. È finalizzato spaziale della scuola con un carattere innovativo, alcuni fondamenti basilari, e questo, soprattutto per riflettere sul significato dei concetti di apprendimento e
a offrire indicazioni sul profilo della scuola: principi personalizzato, differente dal tradizionale schema quanto riguarda la scuola pubblica, non è scontato, insegnamento e per stabilire gli orientamenti di valore
pedagogici di riferimento e orientamento culturale, aule-corridoi: «I valori delle superfici indicati nel ma piuttosto il risultato di un percorso di consape- ai quali aderisce il corpo docente. Le sollecitazioni di
metodologie didattiche impiegate, bisogni e previsione presente regolamento possono essere applicati in volizzazione. carattere teorico (lezioni, testi, documenti), esemplifi-
di sviluppo in base alla tipologia di utenza e alla modo flessibile qualora sussistano ragioni pedagogi- Per redigere tale documento è importante considerare cativo (prevalentemente attraverso l’impiego di imma-
specificità del contesto in cui si inserisce. Esprime che particolari. Tali ragioni devono trovare riscontro il supporto di un consulente pedagogico, che può gini documentative) ed esperienziale (sopralluoghi e
quindi in sintesi l’identità culturale e pedagogica nella normativa provinciale per la definizione dei facilitare il processo generativo insieme al dirigente visite didattiche), a cui sono seguite profonde e vivaci
della futura scuola. programmi scolastici. In questi casi va acquisito anche scolastico, al gruppo dei docenti, e alle figure che discussioni, sono stati orientati all’idea di conoscere
Si differenzia dal Piano dell’offerta formativa (POF) il parere dell’Intendente scolastico competente oppure si ritiene utili alla discussione circa l’identità della attraverso i sensi (ascoltare, vedere, toccare e sentire)
perché non riporta nel dettaglio le attività forma- del Direttore/della Direttrice della Ripartizione per scuola. Questa figura ha una competenza interdisci- le ipotesi e le proposte delle scuole d’avanguardia.
tive, ma ne coglie l’essenza che può influenzare la la formazione professionale.» (Art 15, 3). plinare tale da cogliere sia le istanze pedagogiche, sia Il secondo momento importante del processo è con-
definizione spaziale e fisica degli ambienti e la sua La scuola ha dunque in mano uno strumento stra- le condizioni architettonico-progettuali della scuola. sistito nella realizzazione di un workshop generativo
organizzazione funzionale. ordinario per trasformarsi e per richiedere spazi più Il suo compito è quindi quello di interfacciarsi con aperto a tutto il collegio docenti, per raccogliere dati
Con le Direttive per l’edilizia scolastica del 2009, viene adeguati alle novità che le concernono. il quadro normativo e politico all’interno del quale sulle concezioni pedagogico-didattiche («la scuola è
stabilito nell’art. 106 che le linee guida del progetto si colloca il processo della nascita/ristrutturazione un luogo in cui…»), sui bisogni e sugli auspici per
organizzativo ad indirizzo pedagogico (accertamento In quale procedura si colloca? di un edificio scolastico e di sostenere i processi la scuola. All’incontro sono stati invitati anche il
del fabbisogno, concetto pedagogico-didattico e dati partecipativi per chiarire l’orientamento pedagogi- Sindaco ed alcuni rappresentanti del Comune. Si è
statistici di sviluppo della scuola) sono di fondamen- Incremento demografico, necessità di un ampliamento co-didattico della scuola. Il suo ruolo di amico critico, lavorato con la tecnica del metaplan, una sorta di
tale riferimento nel percorso progettuale. L’attenzione o di una ristrutturazione? Quando si presentano che accoglie e modera le discussioni, è quello di aprire brain-storming visivo come strumento partecipa-
al cosa si fa nella scuola e come la si vive diventa questi bisogni, l’amministrazione accoglie le richieste nuovi scenari e di sollecitare discorsi metacognitivi, tivo, democratico e creativo per generare progetti.
essenziale per stabilire la funzione e la grandezza degli dagli uffici che gestiscono l’ambito scolastico e fa ovvero che nascono dalla riflessione sull’azione peda- I partecipanti avevano il compito di esprimere in
ambienti, le connessioni e le gerarchie tra gli spazi e pervenire una nota ai politici, in altre parole alla gogico-didattica. La sua responsabilità è quella di forma visiva e con parole chiave le loro concezioni
infine la qualità dei volumi. Infatti, «per la redazione Giunta, che stabiliscono la possibilità di darvi risposta. condurre il gruppo in una zona franca, fuori dalla sul software pedagogico della scuola.
del programma planivolumetrico di cui all’articolo L’ufficio tecnico di riferimento ha il compito di redi- routine scolastica, in cui si apre uno spazio anche In un terzo momento i dati raccolti sono stati elaborati
106 le dimensioni dei locali vengono determinate gere una prima valutazione di massima sulla cubatura per sognare e desiderare la scuola del futuro. su un documento condiviso online e sono quindi stati

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Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico

sintetizzati in un momento partecipativo aperto a tutti Innovative Wege im Schulbau


gli interessati. L’ultima fase della redazione del pro- werden möglich
getto pedagogico è stata destinata alla pianificazione
dell’organigramma, ovvero nell’attenta valutazione Das Besondere: Die in der Verordnung angeführten
degli spazi a disposizione, di quelli richiesti con chiare Flächen können aus besonderen Gründen flexibel
indicazioni sulle destinazioni d’uso e sull’impiego gehandhabt werden. Diese Gründe ergeben sich
didattico. Infine sono stati indicati nello specifico i aus dem pädagogischen Konzept (Art. 15, Abs. 3).
dati tecnici relativi allo sviluppo presunto dell’utenza. Dieser Passus erlaubt den Schulen mit innova-
L’aspetto interessante di questo processo è consistito tiven Konzepten ganz neue Wege zu beschrei-
in un passaggio da un’iniziale diffidenza e perplessità ten. Damit nicht jeder Laune Tür und Tor geöff-
nei confronti dell’innovazione a una graduale eccita- net wird, ist vermerkt, dass die Begründung aus
zione e una progressiva convinzione della possibilità den Rechtsvorschriften des Landes abzuleiten ist
di tradurre «le belle idee e i buoni principi pedagogici» und dass ein Gutachten des Schulamtsleiters/der
in qualcosa di fattibile. Il primo passo concreto verso Schulamtsleiterin erforderlich ist (Art. 15, Abs. 3).
il cambiamento è proprio il progetto pedagogico che Die »neuen Schulbaurichtlinien« definieren im Sinne
sta alla base di un’architettura scolastica. von »Ermöglichungsstrukturen« einen Rahmen, der
neue und bedarfsgerechte Wege im Schulbau ermög-
Prof. Beate Weyland licht. Schulen mit eigenen pädagogischen Konzep-
Ricercatrice di didattica - Libera Università di Bolzano ten erhalten die Möglichkeit, die pädagogischen
Ansätze durch eine entsprechende Architektur zu
unterstützen. Schulen ohne besondere Bedürfnisse
erhalten mit den Richtlinien einen guten »Hand-

Das Organisationskonzept lauf«. Klarheit besteht aber für beide darin, dass die
Schulen mit den neuen Richtlinien eine neue – und
mit pädagogischer gar nicht kleine – Verantwortung erhalten. Das, was
bisher zentrale Stellen verantwortet haben, ist nun der Schule, sofern diese vorhersehbar sind, und die ist, vorhanden ist. Es geht deshalb vor allem darum,
Ausrichtung am Beispiel zu einem beachtlichen Teil von den Schulen mit zu besonderen Bedürfnisse der Nutzer und Nutzerin- dieses vorhandene Wissen zusammenzutragen und
verantworten. Entwurfsarbeiten werden in Zukunft nen. Aus dem Organisationskonzept mit pädago- so zu moderieren, dass daraus ein gemeinsam getra-
St. Ulrich zunehmend im Dialog zwischen Bauherrn, Archi- gischer Ausrichtung, das im Dialog zwischen allen genes Ganzes entstehen kann, und dieses mit den
tekten und Pädagogen angegangen werden müs- an Schule Beteiligten entworfen wird, entsteht in gesetzlichen Bestimmungen abzugleichen.
sen. Was aber zunächst da sein muss, ist ein klares einem partizipativen Prozess das Raumprogramm Das nachfolgende Beispiel der Mittelschule St. Ulrich
Die neuen Schulbaurichtlinien des Landes Südtirol, pädagogisches Profil und der Konsens auf Schule- (s. Art. 15, Abs. 1). Die Erstellung des Organisations- soll verdeutlichen, wie zügig eine Schule in der Erstel-
die europaweit als äußerst innovativ gehandelt wer- bene darüber, was gewollt wird. konzeptes ist immer auch ein »schulentwicklerischer« lung des Organisationskonzeptes vorankommen kann.
den, enthalten einen Schlüssel, um Pädagogik bauen Die Chancen, mit den neuen Schulbaurichtlinien Prozess, weil damit die Chance verbunden ist, die
zu können. Sie definieren neue Rahmen und Flexi- zu einer »Pädagogischen Architektur« zu kommen, zum Teil eingefahrenen pädagogischen Muster und Ein Beispiel: Sanierung der
bilisierungsklauseln, die es ermöglichen, in Sachen sind beachtlich. Organisationsabläufe zu reflektieren und im Sinne Mittelschule St. Ulrich –
Kindergarten- und Schulbau ganz neue Wege zu der neuen schulischen Herausforderungen neu zu Entwurf des Organisationskonzeptes
beschreiten. Das Organisationskonzept mit gestalten. Die neuen Rahmenrichtlinien fordern mit pädagogischer Ausrichtung
Wer die Schulbaurichtlinien nur oberflächlich über- pädagogischer Ausrichtung ohnehin ein Umdenken und ein Ausrichten von
fliegt, dem fallen die wesentlichen Aussagen gar nicht Schule auf den Erwerb von Kompetenzen hin. Das Die Mittelschule wurde in den 60er Jahren errichtet
auf. Beachtlich ist die Maßnahme, dass den Schulen Der Schlüssel, um das pädagogische Profil der Schule verändert schulisches Lernen und damit ergibt sich und entspricht heute nicht mehr den Erfordernissen
eine Pro-Schüler-Fläche für die verschiedenen Nut- in entsprechende Räume und Raumensembles zu die Notwendigkeit, die Gestaltung der Räume ent- einer zeitgemäßen Schule. Die Gemeinde hat sich
zungsbereiche zugewiesen wird. Die Berechnung der übersetzen, ist das »Organisationskonzept mit päd- sprechend neu zu denken. für eine Sanierung ausgesprochen, die großzügig
Gesamtfläche, die den Schulen zur Verfügung steht, agogischer Ausrichtung«. Das Organisationskonzept, die Schulbaurichtli- erfolgen soll. Der Entwurf des »Organisationskon-
erfolgt aufgrund der tatsächlichen bzw. erwarteten Die Planung der Kindergärten und Schulen erfolgt nien und die Vorgaben des Bauherrn bilden den zeptes mit pädagogischer Ausrichtung« musste auf-
Schülerzahlen. Damit kleinere Schulen (vorwiegend anhand dieses Organisationskonzeptes mit pädago- Referenzrahmen für den Planer. Über das Organi- grund eines von der Gemeinde vorgegebenen Zeit-
Grundschulen) nicht zu kurz kommen, kann bei der gischer Ausrichtung (Art. 8, Abs. 5). Ausgehend vom sationskonzept erhalten Kindergärten und Schulen plans sehr rasch erfolgen. Diese Tatsache hat dazu
Berechnung der Gesamtfläche bei einer Schülerzahl pädagogischen Profil beschreibt die Schule das päda- enorme Möglichkeiten, die Lerngebäude und –räume geführt, dass teilweise unter Zeitdruck gearbeitet
von 16 pro Klasse gestartet werden (Art. 104, Abs. 1g). gogische Geschehen, skizziert, wie die Lernaktivitäten mitzugestalten. Die Erfahrungen zeigen, dass dieser wurde. Insgesamt hat sich aber gezeigt, dass eine
Es wird auch eine Pro-Schüler-Fläche für die Lehr- und das Schulleben intern organisiert sind, teilt mit, Prozess der Erstellung des Organisationskonzeptes zügige Vorgangsweise durchaus auch Vorteile bringt.
und Lernräume, die Gemeinschaftsräume und die welche Tätigkeiten angeboten werden, wie die Bewe- in einer überschaubaren Zeit machbar ist, da in der Vor allem das intensive »Dranbleiben an der Sache«
Verwaltungsräume zugewiesen. Dazu kommt die gungen/Schülerströme verlaufen. Diese Beschrei- Regel in den Lehrerkollegien und Schulgemeinschaf- und die fehlende Zeit, einmal Vereinbartes immer
Verkehrsfläche, die das Ausmaß von 20% der Nutz- bung enthält auch die Entwicklungsdaten und die ten das Wissen, wie schulisches Lernen den erwei- wieder zu zerreden, haben zu einem schlanken aber
fläche nicht überschreiten soll (Art. 61, Abs. 1). möglichen zukünftigen Aufgaben (Art. 104, Abs. 1) terten Anforderungen entsprechend zu veranstalten sehr brauchbaren Ergebnis geführt.

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Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico Turris Babel #93  Il progetto organizzativo ad indirizzo pedagogico

Zum Prozess war, wurde zu diesem Punkt noch einmal ein Brain- ein entsprechendes Raumkonzept unterstützen und weitere Klärung sorgen, denn hautnah wird dadurch
storming durchgeführt. ermöglichen. erlebt, wie z. B. freies Arbeiten organisiert ist, wel-
In St. Ulrich waren bereits erste Überlegungen zur In der letzten Arbeitsphase wurden dann einige Vor der Entwicklung eines Raumkonzeptes für den che Arbeitsatmosphäre herrscht, wenn der Unter-
Sanierung der Mittelschule vonseiten der Gemeinde wichtige Entscheidungen in Bezug auf die zukünftige Neubau oder Umbau einer Schule wird es deshalb richt als »Freiarbeit« organisiert ist. Man sieht wie
vorhanden. Da diese in Teilbereichen nicht den Vor- Organisation der Schule und auf wichtige Detailfra- notwendig sein, dass sich die Schulgemeinschaft über und wo Kinder allein oder in Gruppen arbeiten, wie
stellungen der Lehrpersonen und der Direktorin ent- gen getroffen. Es wurden zu allen Entscheidungs- ihre pädagogische Ausrichtung klar wird. Dieses und wo sie ihr Arbeitsmaterial finden, wo sie indi-
sprachen, entschied sich die Gemeinde, noch einmal punkten kurze Anhörungen durchgeführt – dann Organisationskonzept mit pädagogischer Ausrich- viduell Pause machen, wie sie mit der Lehrperson
von vorne zu beginnen. Der Prozess zur Erstellung des wurde abgestimmt. Alle Ergebnisse wurden proto- tung muss in Form eines Berichtes mit Begründung kommunizieren.
Organisationskonzeptes wurde durch die Direktorin kolliert und – wo möglich – auch fotografiert. Dieses vom Schulrat mit Beschluss genehmigt und bei der Lern- und Lebensraum Schule — Das Schulgebäude
in Absprache mit der Gemeindeverwaltung initiiert. gemeinsam Erarbeitete und Entschiedene war das zuständigen Landesstelle (Amt für Schulfinanzie- wird Lernumgebungen für alle denkbaren Lernfor-
Die an der Schule bereits bestehende Arbeitsgruppe Grundmaterial für die Erarbeitung des Organisati- rung) zur Begutachtung eingereicht werden. men ermöglichen müssen: Einzelarbeit in Frei- und
zum Schulumbau hat mitgeholfen, den Ablauf des onskonzeptes mit pädagogischer Ausrichtung. Am Das Deutsche Bildungsressort bietet deshalb den Stillarbeitszeiten, Partner- und Gruppenarbeit, Unter-
Prozesses zu strukturieren. Diese Gruppe hat für Ende dieses Nachmittages zeichnete sich bereits ein autonomen Schulen, die Neubauten oder Umbau- richt mit der ganzen Klasse oder jahrgangsübergrei-
den Prozess eine äußerst starke Motivationsenergie klares Bild der zukünftigen Mittelschule St. Ulrich ab. ten planen, Beratung bei der Erstellung des päda- fend, Feste und Feiern mit dem gesamten Schulver-
geliefert. In der Gruppe waren Leute vertreten, die Insgesamt war spürbar, dass alle mit dem Ergebnis gogischen Konzeptes und Begleitung während des band. Der Umgang mit Vielfältigkeit braucht eine
etwas wollten. Für die Moderation wurden 2 Externe zufrieden waren. In zwei weiteren Arbeitstreffen der Planungs- und Bauprozesses an. Entsprechung in den äußeren Rahmenbedingungen.
beauftragt: Elfi Fritsche und Josef Watschinger. Die Steuergruppe wurden die Materialien nachbearbeitet Kinder in Ganztagsschulen bzw. im Nachmittagsun-
Arbeit mit dem gesamten Lehrerkollegium und eini- und zusammengefasst und es wurde ein Raumorga- Die Erstellung eines terricht brauchen mehr als nur Mensa und gesunde
gen Elternvertreterinnen und Elternvertretern fand nigramm entworfen. pädagogischen Konzepts Ernährung, sie brauchen auch Räume, die über den
in einer großen Aula statt, um genügend Raum für Tag multifunktional und individuell zum Entspan-
Bewegung und Legearbeiten zu haben. Die Teil- Josef Watschinger Die pädagogischen Ziele einer Schule — Wenn neue nen oder Lernen genutzt werden können.
nehmerinnen und Teilnehmer wurden nach einer Schuldirektor Schulsprengel Welsberg oder zu renovierende Lernumgebungen nicht nur Fragen, die sich daraus ergeben können: Sind Größe
kurzen Einführung aufgefordert, allein bzw. in der ästhetisch und technisch von hoher Qualität sein und Form der Räume geeignet, um individualisie-
Gruppe Geschehenselemente einer zukünftigen sollen, sondern den Nutzern und Nutzerinnen auch rende und kooperative Lernformen anzubieten? Ist
Schule zu sammeln. Dafür stand ausreichend Zeit langfristig dienen sollen, dann müssen pädagogi- die Akustik den offenen Lernformen angepasst?
zur Verfügung. Diese Elemente wurden im Plenum sche Überlegungen ganz an den Anfang eines Bau- Ist genügend Platz für die Gestaltung einer anregen-
vorgestellt und auf dem Boden ausgelegt. Dabei Räume zum Lernen. prozesses gestellt werden. Sollen die Schulräume den Lernumgebung vorgesehen, d.h. für Schränke,
wurden weitere Zusatzerklärungen geliefert. Wich-
tige Botschaften bzw. Fragen, die im Laufe der Prä-
Die Beratungsstelle für den veränderten Unterrichtsformen entsprechen,
ist das Unterrichtskonzept klar zu definieren. Für
Ablagen und Stauräume für die Lernmaterialien, damit
ein handlungsorientierter Unterricht möglich ist?
sentation auftauchten, wurden auf einem Flipchart Schularchitektur im manch eine Schulgemeinschaft bedeutet dies eine Sind Nischen, Zwischenräume und Plätze zum Ler-
festgehalten. In einem nächsten Schritt wurde nach große Herausforderung. Sie hat sich mit ihrem Bil- nen, Beobachten, konzentrierten Arbeiten und zum
einer wichtigen orientierenden pädagogischen Bot- Deutschen Bildungsressort dungsauftrag genauestens auseinanderzusetzen. Rückzug vorgesehen?
schaft gesucht. Aus mehreren Vorschlägen wurde Grundsätzliche Fragestellungen können hilfreich Gibt es Räume, wo Kinder und Jugendliche gemein-
letztendlich eine ausgewählt. Die Auswahl und das Warum eine Beratungsstelle? sein, um einerseits das pädagogische Konzept klar sam, miteinander und voneinander lernen können?
Feilen an dieser Botschaft führte zu einer intensiven zu formulieren, andererseits auf wichtige Punkte Arbeitsplatz Schule — Lehrende wie Lernende ver-
Diskussion. Dabei wurde eine Reihe von Aussagen Neue Schulbaurichtlinien für Südtirol — Die neuen bei der Planung hinzuweisen. Für eine veränderte bringen zunehmend mehr Zeit im Schulgebäude.
gemacht, an denen sich die nachfolgenden Arbei- Schulbaurichtlinien für Südtirol, die seit April 2009 Gestaltung von Lernräumen ist es unerlässlich, sich Angemessene Arbeitsräume und Orte der Begeg-
ten orientierten. Ausgehend von der gemeinsam in Kraft sind, berücksichtigen die Forderungen einer auseinanderzusetzen mit Themen wie: Was ist für uns nung für Lehrpersonen, Sekretärinnen, die Schul-
gefundenen pädagogischen Botschaft wurden die neuen Lehr- und Lernkultur und sollen bei der Pla- eine gute Schule? Wie lernen Kinder? Welche Ziele, führungskraft und Schuldiener sind für ein gutes
zuvor gesammelten Geschehenselemente in eine nung von Neubauten, Umbauten und Ausbauten von welches Leitbild hat unsere Schule? Welche Haltung Arbeitsklima notwendig.
neue Ordnung gebracht. Alle waren aufgefordert, Kindergärten, Grund-, Mittel-, Ober- und Berufs- haben wir Lehrpersonen gegenüber den Kindern, Die Lehrpersonen benötigen hochwertige Arbeits-
sich daran zu beteiligen. Diese Phase des Ordnens schulen (staatlicher Art und gleichgestellte) eine Jugendlichen und deren Eltern? Wie wird diese Hal- plätze, um sich auf ihren Unterricht vorbereiten
und Strukturierens war begleitet von intensiven wesentliche Hilfe leisten. Das Schulautonomiegesetz tung nach außen sichtbar? Wie wird in der Schule zu können, und Entspannungsmöglichkeiten.
Gesprächen in kleineren und größeren Gruppen. Es ermöglicht den Schulen, ein eigenes pädagogisches auf diese Ziele hingearbeitet? Wie soll unterrichtet Zusätzlich müssen Fragen gestellt werden wie:
wurde immer wieder umgebaut und verändert. Die Profil zu entwickeln. Die neuen Schulbaurichtlinien werden, welche Lernformen, welche Arbeitsformen »Gibt es genug Raum für Besprechungen, Erfah-
Teilnehmerinnen und Teilnehmer versammelten sich knüpfen daran und ermöglichen die entsprechende sollen angewendet werden? rungsaustausch und für die Zusammenarbeit in
anschließend um das gemeinsam gebaute Konstrukt Architektur. Hat die Schule bereits eine pädagogische Ausrich- Teams? Wird Kooperation durch das entsprechende
und 2 Lehrpersonen versuchten, die neue Schule im Organisationskonzept mit pädagogischer Ausrich- tung eingeschlagen (z.B. reformpädagogische Aus- Raumangebot unterstützt?
Geiste vorwegzunehmen und eine Führung durch tung — Im Artikel 104 wird von den Schulen ein richtung bzw. Montessori-Ausrichtung), so hat eine Schule als öffentlicher Raum — Immer mehr Bedeu-
die neue Schule zu machen. Die Führungen waren Organisationskonzept mit pädagogischer Ausrichtung Auseinandersetzung auf dieser Ebene sicherlich tung gewinnt die Schule als öffentlicher Raum, als
schlichtweg hervorragend und erzeugten konkrete verlangt. Die Richtlinien sollen Veränderungen und schon stattgefunden und es wird leichtfallen, Räume, öffentlicher Treffpunkt für eine Gemeinde. Die
Bilder. Diese gaben den Anlass für weitere Diskus- vor allem mehr Flexibilität beim Schulbau zulassen deren Ausstattung und Gestaltung so zu beschrei- Schule wird zunehmend zu einem Ort, der auch von
sionen und Absprachen. Da die Aufenthaltsqualität und damit neue Schulrichtungen, neue Unterrichtsfä- ben, dass sie für Planer und Bauherren verständlich anderen Bildungseinrichtungen, Vereinen genutzt
der zukünftigen neuen Schule immer wieder Thema cher, neue und offene Formen des Unterrichts durch werden. Zusätzlich kann ein Unterrichtsbesuch für wird. Es ändert sich beständig der Platz und Raum-

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bedarf durch abnehmende oder steigende Schüler- oder Umbaus einer Schule »übersetzen« und darauf richtung — Die Schule war nun aufgerufen, zunächst die Sanitäranlagen zu entscheiden, es ging an die-
zahlen, durch Ganztags- und Nachmittagsunter- achten, dass sich alle Beteiligten so früh wie möglich ihren zusätzlichen Bedarf mittels eines Organisa- ser Stelle z.B. vor allem um die Lage und Größe der
richt. Schulerweiterungen und Sanierungen. Die an einen Tisch setzen und dort ihre Interessen und tionskonzepts mit pädagogischer Ausrichtung zu Klassenzimmer.
Flexibilität in der Nutzung ist zu bedenken, wenn Absichten, aber auch ihre Befürchtungen offenlegen. erstellen. Im Dialog — In den vielen Koordinierungssitzungen
z.B. die Aula, die Sitzungsräume oder andere Räume Sinnvoll wird es sein, eine Arbeitsgruppe zu bilden, Die Unterstützung seitens der B ­ eratungsstelle lag (mit Bauherrn, Nutzern, Planern) wurde im regen
auch für nicht schulische Zwecke von Vereinen und die den gesamten Prozess von der Ideenentwicklung nun darin, die möglichen Inhalte des Organisati- Austausch, zielorientiert und konstruktiv zusam-
Privaten benutzt bzw. an solche vermietet werden über den Entwurf bis hin zur Ausstattung begleitet. onskonzeptes, das in kurzer Zeit geschrieben werden mengearbeitet. Die Architekten nahmen die Anlie-
soll. Es wird notwendig sein, die schulische und die Checkliste — Der Bedarf der Nutzer ist die Grund- musste, zu erläutern. gen der Lehrpersonen und des nicht unterrichtenden
außerschulische Bildung, das Angebot am Nach- lage für die Planung (Schulbaurichtlinien, Art. 104): In den Sitzungen der Arbeitsgruppe mit den Archi- Personals sehr ernst und setzten sie in architekto-
mittag und am Abend, miteinander zu verknüpfen, Die Beratungsstelle, stellt den Schulen eine »Check- tekten und den Gemeindevertretern war deutlich nisch adäquate Lösungen um.
mit anderen Bildungsträgern zusammenzuarbeiten liste« für die Erstellung des Organisationskonzeptes zu machen, worüber sich die Lehrpersonen und das
und die dadurch entstandenen Synergien zu nutzen. mit pädagogischer Ausrichtung zur Verfügung. Im nicht unterrichtende Personal Gedanken machen
Vorspann wird darauf hingewiesen, dass die Arbeits- sollen und worüber sie sich einigen müssen, um Elfriede Fritsche
Begleitung während des Planungsablaufs weise der Lernenden und Lehrenden, die Bewegungs- den Architekten klare und konkrete Planungshilfen Lehrerin, Mitarbeiterin im Deutschen Bildungsressort,
abläufe in der Schule so zu erläutern sind, dass sich geben zu können. Bereich Innovation und Beratung
Bereitschaft zum Dialog — Beim Schulbau tref- auch fachfremde Personen vorstellen können, was Die Öffnung der Klassenzimmer nach außen war
fen Beteiligte aufeinander, die jeweils andere sich seit ihrer eigenen Schulzeit verändert hat, was gewünscht, aber noch zu klären. Wie sollten die
Vorstellungen, Erwartungen und Kompetenzen anders abläuft, wer und was im Mittelpunkt des Gänge als Lernwerkstatt nutzbar gemacht werden,
haben. Pädagogen sind keine Baufachleute und schulischen Lernens steht bzw. zukünftig stehen soll. wie muss man sich das Lernen und Arbeiten in einer
Gemeindevertreter, Architekten sind keine Pädago- Lernwerkstatt vorstellen? Welche Spezialräume
gen. Verstehen wirklich alle, was unter »Freiarbeit« Beispiel aus der Praxis können mehrere Funktionen übernehmen, was soll
im Unterricht gemeint ist? Und wer weiß genau, was darin gemacht werden? Wie ist das Lehrerzimmer
»Brandabschnitte« bedeuten? Es ist deshalb not- Ausbau Schulsprengel Lana II — Ausgangspunkt zu gestalten? Wie groß sollte und darf die Bibliothek
wendig, so weit als möglich auf Verständlichkeit zu der Beratung war das Vorprojekt eines Planungs- sein? Welche multifunktionalen Aufgaben sollte die
achten, Interessen und Absichten offenzulegen und wettbewerbs von 2009. Aula übernehmen, soll sie Lehrküche und Mensa
sich zu bemühen, den anderen zu verstehen. Dialog Die neue Schulsprengeleinteilung brachte eine Ver- sein, als Pausenfläche und Treffpunkt dienen, zu L iteratur
und ernst gemeinte Auseinandersetzung werden änderung der zukünftigen Situation der Schulen in welchen Anlässen soll sie noch gebraucht werden?
dadurch erst möglich. Lana und machte eine Überprüfung des Raumpro- Wichtig in den Diskussionen war auch, immer wie- Schröteler- von Brand, Hildegard u.a. Raum für Bildung,
Moderation kann helfen — Eine externe unabhängige grammes auf der Grundlage der aktuellen Schul- der auf die Entscheidungen bezogen auf die Projekt- transcript Verlag, Bielefeld 2012
Moderation, eine Steuergruppe oder eine zentrale baurichtlinien notwendig. phasen hinzuweisen: In der Einreichphase, war es Dienststelle für Volksschulbildung, Dem Lernen Raum geben,
Ansprechperson kann in diesem Prozess des Neu- Das Organisationskonzept mit pädagogischer Aus- noch nicht notwendig, über den Bodenbelag oder Luzern: www.volksschulbildung.lu.ch

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Turris Babel #93 Grundschule Rodeneck 80

Grundschule
Rodeneck

Pedevilla Architekten

Un pò discosta dalla strada per la Puste- del paese, grazie anche alla posizione emerge sopra i tetti. Le aule stanno oltre
ria, Rodengo sta appartata oltre la gola che occupa, in seconda fila rispetto alla questo muro. Ogni giorno aprendo la
della Rienza. É un grande piano inclinato strada principale. Per raggiungere la porta ed entrando ci si lascia lo spazio
che dal ciglio del burrone sale via via scuola bisogna infatti percorrere un fidato e circoscritto del paese alle spalle
più ripido, raggiungendo quasi l’alpe. breve vicolo che fiancheggia il corpo per accedere in un luogo spalancato
Vil ne occupa il margine meridionale; dell’asilo e termina sul suo fronte prin- verso il mondo che da questa postazione
è una lunga fila di case che partendo cipale. Non si può procedere oltre. Per privilegiata appare sorprendentemente
dalla fortezza dei Wolkenstein è cresciuta accedere bisogna voltarsi di 90 gradi ed largo e disponibile. La scuola di Rodengo
seguendo il bordo della scarpata, assu- utilizzare la bussola di ingresso comune ospita questo passaggio, costruisce lo
mendo così la forma arcuata della costa a scuola ed asilo; ma poiché la scuola spazio in cui avviene questo salto di
lungo fiume. In questo profilo allungato, al piano terra è un portico vetrato su scala. È come un foglio sottile posto tra il
da qualche anno, si è aggiunta, alla chiesa entrambi i lati, lo sguardo è comunque il prato ed il burrone, la soglia che unisce
ed al castello, una terza emergenza, ben libero di proseguire dritto, attraversare ciò che in realtà dovrebbe dividere, una
visibile anche dalla statale che da Rio la mensa, scavalcare il vuoto della gola ed torre di avvistamento, che prima isola
scende in Val d’Isarco, la nuova scuola inquadrare la collina di Spinga. Questa i diversi scenari che la circondano e
elementare. Del castello la scuola ha la sensazione di apertura permea l’edificio. poi li ricompone nell’esperienza di chi
stessa chiarezza insediativa che le deriva Lo spazio interno è come risucchiato crescendo tra queste aule imparerà a
dall’occupare senza «esitazione» il luogo dall’esterno, ogni aula, ogni sala ed atrio riconoscerli.
che le è stato destinato. L’edificio non si sono logge spalancate sul paesaggio. Tutto ciò accade in un colore, uno solo:
ritrae a sicura distanza dallo strapiombo, Quella di Armin ed Alexander Pede- il bianco pieno di cavità degli spaghetti
si sporge al contrario sul baratro. Fa villa non è un architettura introversa, aggrovigliati dei pannelli acustici, quello
un passo in avanti verso il vuoto ed non contiene al suo interno complesse rugoso, spesso e ombroso dell’intonaco,
incorpora le sostruzioni necessarie ad costruzioni spaziali perché non ne ha quello liscio delle cornici delle finestre,
impedirne la caduta; non si appoggia, bisogno, le basta infatti introiettare il quello che non lo è veramente del semi-
ma si salda al dirupo, si fonde con esso multiforme paesaggio in cui si colloca nato maculato del pavimento, quello del
Grundschule mit Mensa für 5 Klassen Alice Hüttl Planung 2007 – 10
e dà forma architettonica al ciglio. per fare di ogni stanza un’esperienza cemento, del ghiaino, dei muri, delle
Sabine Ortner Geiss Bauzeit 2011 – 12
Se da lontano la scuola non passa inos- unica. Ai livelli superiori l’edificio si tegole, delle reti dei parapetti e delle Bauherr Statik Bauvolumen 6.800 m³
servata, la sua presenza in paese è assai riduce ad un muro, quello di spina lungo tende. La scuola dei fratelli Pedevilla è Gemeinde Rodeneck Ingenieurteam Bergmeister Außenfläche 1.570 m²
più discreta. Il grande volume a quattro cui si dipana la distribuzione delle aule: bianca e disponibile ad ogni disegno, Planung und Bauleitung Haustechnik Planung Grundstückfläche 3.280 m²
piani che emerge dai cupi pendii boscosi un corridoio in penombra che sfocia come un foglio di carta. La prima mac- Pedevilla Architekten Energytech Klimahaus Heizwärmebedarf A (25 kWh/m²)
Dr. Arch. Armin Pedevilla Haustechnik Bauleitung Baukosten 2.700.000 Euro
della gola della Rienza diventa, dall’in- nel guardaroba comune, illuminato da chia l’hanno già fatta loro, rossa. Dr. Arch. Alexander Pedevilla Ingenieurteam Bergmeister Putzfassade, Festverglasungen aus Lärche
terno dell’abitato, una costruzione a tre una grande finestra rivolta a nord verso Mitarbeiter Fotograf und Aluminium, Fußböden aus Kautschuk und
livelli che si confonde con le altre case le case di Vil ed il prato che, salendo, Carlo Calderan Matthias Seitz Gustav Willeit Terrazzo, Akustikdecke mit Holzwolle
Turris Babel #93 Grundschule Rodeneck 84 Turris Babel #93 Grundschule Rodeneck 85

der Gestaltung sollten die Architekten


Grundschule generell den Kindern überlassen.
Rodeneck Erscheint das Gebäude vom Tal aus
betrachtet als monolithischer weißer
Baublock, gewinnt es in der Nähe an
Leichtigkeit und Transparenz: Großar-
Ein kubischer Baukörper, weiß leuch- tig die Glasfront auf der Ostseite, die
tend, thront auf einer Hangkante auf den Blick in ein Innen, den leeren Spei-
dem langgestreckten Bergrücken und sesaal, freigibt und sich wiederum zu
tritt auffällig neben der Kirche und einem Außen im Westen öffnet. Weiße
der Burg Rodeneck hervor. Vom Tal Tische mit roten Stühlen stimmen sich
aus gut sichtbar, ist er schon lange vor mit dem roten Kautschukboden und
seiner Fertigstellung in mein Blickfeld den weißen Wänden ab. Der an den
gelangt und hat Interesse geweckt, der Speisesaal angrenzende Eingangsbe-
weiße monolithische Baukörper – etwa reich lässt sich mit diesem zu einer
ein Sanitätsbau? großen Halle verbinden, könnte ein
Im September 2012 ist die Grundschule großer Marktplatz oder einfach eine
ins neue Gebäude eingezogen. Am Piazza für viele Gemeinschaftsaktivi-
4. Juni 2013 eröffnet mir Direktor Chris- täten und über die großen Glasfronten
tian Walcher Einblick. zum Podium für Nah- und Fernsehen
Der Zugang befindet sich an der Ost- werden. Im Anschluss befindet sich ein
seite, dem Dorf zugewandt. Der Kin- Musikraum, der über die Glasfront im
dergarten ist noch im Bau und wird sich Süden den Blick zum Außenraum und
ab September 2013 mit der Grundschule Dorf öffnet.
den Eingang teilen. Schüler und Schü- Die im Gebäude vorgezeichneten Wege
lerinnen sowie Mädchen und Buben haben keine irritierenden Züge, ich bin
des Kindergartens werden in Zukunft kaum ab- oder hingelenkt worden zu
einander die Tür öffnen oder halten. Gestaltungen, Bildern oder Gegenstän-
Lehrpersonen und Pädagoginnen des den – nichts ist mir auffällig merkwür-
Kindergartens werden sich tagtäglich dig entgegenkommen. Die Architekten
begegnen und hoffentlich auch die Zeit haben sich in dieser Hinsicht respekt-
zum Gespräch und vielleicht sogar für voll zurückgehalten und die Schule
gemeinsame Aktivitäten sowie gegen- ist erst dabei, im Gebäude heimisch
seitige Hospitationen finden. Darin zu werden.
läge ein beachtliches Potenzial, von- Im ersten Obergeschoss führt die erste
einander zu lernen. Die vom Kinder- Tür zur Westseite hin in das Zimmer
garten gesuchte enge Bindung an die der Lehrpersonen mit der großen Fens-
Familien wird die Bürger von Rodeneck terfront, der Raum bietet angenehme
zusammenführen. Im Schulbereich gilt Plätze zum Vor- und Nachbereiten,
es, den Platz für Eltern zum Verweilen einen großen Tisch, ihm schließt sich
erst noch zu schaffen. ein kleines Besprechungszimmer und
Mein Wunsch wäre es gewesen, dass der Raum mit dem Küchenblock an.
die Architekten den Kindern den Res- Vornehm und edel, ein Zeichen der
pekt und die Verantwortlichkeit ein- Wertschätzung gegenüber dem Personal.
geräumt hätten, den Eingang selbst Es folgen drei Klassenräume. Die Archi-
grafisch zu gestalten und die eigene tekten haben mit den großen Glasfron-
Institution zu veranschaulichen. Das ten zum Tal hin eine Struktur geschaf-
lässt sich auch noch in einem zwei- fen, die eine Verbindung zwischen innen
ten Moment verwirklichen, zumal die und außen herausfordert und eine ein-
Glaswände nur beklebt worden sind. zigartige Wirkung hat. Was passiert mit
In einem gemeinsamen Suchprozess denen im Raum, wenn der Blick ins
ließe sich der Bedeutungsgehalt beider Außen fällt und sich wieder ins Innen
Institutionen herausarbeiten – nicht wendet, was verbindet sich im Gehirn?
Längsschnitt Ansicht Westen als Fixum für lange Zeiten, sondern Wird dem inneren Dialog ein Rahmen
als wandelbaren Ausdruck der Nut- zum Austausch gegeben? Der Schnee-
zer und Nutzerinnen. Dieses Kraftfeld sturm, das Reh, das täglich wiederkehrt,
Turris Babel #93 Grundschule Rodeneck 86

der Nebel, der Wald, jahreszeitliche aussetzungen zum Leben und Lernen Gebiet der Spielraumplanung. Sie zei-
Veränderungen der Natur, mit Überra- und präsentieren sich als schulentwick- gen uns zielsicher, welche Bedürfnisse
schungen ist zu rechnen, Unerwartetes lerische Herausforderung. Die Räume ihr Außengelände erfüllen soll und wo
ist zu erwarten, sanfte Impulse treten warten noch auf die Spuren der Schüler es sich gut spielen lässt. Verschlungene
in den Kontext der Bildungsräume … und Schülerinnen. Trampelpfade in einer dichten Hecke,
In der ersten Klasse durfte ich anwe- Die Kinder-Landkarte, ein Wort von die Rutschspuren im Hang, die schwim-
send sein und mich mit den Schülern Paul Celan, folgt eigenen Topografien. menden Stöcke in der Regenpfütze oder
und Schülerinnen austauschen: Das, Fahren wir diese Kinder-Landkarte aus, die speckigen Griffe auf der Rinde des
was im Außen sichtbar wird, gelangt entdecken wir Schlupfwinkel, luftige Kletterbaumes künden von den Ausflü-
bisweilen durch kluge Verbindung ins Dinge, Höhlen, Nischen, Unfertiges … gen der Kinder in das für sie so wichtige
Bildungsprogramm. Die bevorzugten Unerwartetes, unverwandelbar Schei- Lern-Territorium.
Orte im Klassenraum: das breite Fens- nendes wird wandelbar. In der Gestal-
terbrett mit dem besonderen Licht und tung des Außenraumes, der direkt über
der Möglichkeit zum Himmel und zur das Gebäude erreicht wird, sollten diese Christa Messner
Erde zu schauen, das Lehrerinnen- Aspekte Beachtung finden. Die Kinder Inspektorin des deutschen Schulamtes der
pult (ein Stehtisch) in der Ecke zur sind die eigentlichen Experten auf dem Autonomen Provinz Bozen
Glasfront, das Arbeiten am Boden,
der Vierertisch. Die Eigentumsfächer
werden erwähnt – ein Stück Privatheit.
Der Raum im Innen lässt noch Gestal-
tung zu und es kommt darauf an, die
Eigeninitiative und das Mitwirken der
Schüler und Schülerinnen als wichtige 1 Mensa
Konstanten im Bildungsprozess zuzu- 5 5 5 5 6
2 Aula
lassen, deren Aktivitäts- und Kommu- 3 Musikzimmer
nikationsbedürfnisse zu beachten. Der 4 Küche
7
Raum hat positiv ausgestrahlt; es ging 7
5 Sanitär
7 12 13
leise zu, wir konnten gut miteinander 6 Lehrmittel
reden, ich fühlte mich willkommen. 7 Klasse
In den Fluren mit den großen Fenstern 2. Obergeschoss 8 Ausweichraum
zum Dorf hin besteht Raum, den die 9 Lehrerzimmer
Kinder mit eigenen Gestaltungsideen 10 Schulleiterin
als Treffpunkte und Kontaktbereiche 5 5 5 5 6
11 Sprechzimmer
verwirklichen könnten: Beziehungen 12 Computerraum
stiften über die eigene Klasse hinaus. 11 13 Schulbibliothek
7
Bisweilen könnte es auch der Ort sein, 8
7 9
mit sich allein sein zu können, sei es 10

um sich zu erholen oder zu sammeln,


einer Sache konzentriert nachzugehen. 1. Obergeschoss
Die Garderoben befinden sich zur Klas-
senseite hin, im Mobiliar schlicht und
funktional. Vom Flur führen die gelb
getönten Sanitärraume ab, diese wirken 5
edel und werden sicher gerne aufgesucht. 4 1 2 3

Im zweiten Obergeschoss sind weitere 5

Klassenräume, ein Computerraum und


die Bibliothek mit dem Ausblick in die
Südseite. Erdgeschoss
Im Untergeschoss, wo die Jugendräume 0
0
mit eigenem Zugang sind, befindet sich
noch ein Werkstattraum der Schule.
5 50
Die Ordnung, die die Architekten
auf der Grundlage der Gegebenhei-
100 m
ten geschaffen haben, die physischen 10 m

Auswirkungen von Raum, Materialien,


Licht, Farbe und Leere bieten gute Vor- 1:500 N
Turris Babel #93 Grundschule Rodeneck 88

1 1 Aluminiumblech 2 mm auf Stahlwinkel —


OSB-Platte 22 mm im Gefälle
2 2 Rundkies weiß 50 mm, Schutzvlies —
Abdichtungskunststoffbahn EPDM, Trennlage —
Wärmedämmung XPS 250 mm — Dampfsperre
— Stahlbetondecke im Gefälle 300 mm —
Abhängung Stahl 100 mm — magnesitgebundene
Holzwolle-Akustikplatte 25 mm
3 Aluminiumblech pulverbeschichtet 1,5 mm —
Hinterlüftung/Befestigungsclips 15 mm —
Windpapier — Formteil OSB-Platte oberseitig
3 im Gefälle, unterseitig mit Tropfkante auf
4 Befestigungswinkel Stahlblech 2 mm

5
4 Textiler Sonnenschutz
5 Dreifach-Festverglasung VSG 2 × 6 mm
beschichtet + SZR 16 mm + Float 6 mm +
6 7 8
SZR 16 mm + VSG 2 × 5 mm beschichtet in
Lärcherahmen mit Luftkammern

9 10 6 Blindstock 2 × OSB-Platte 25 mm


7 Wärmedämmung: Resol-Hartschaumplatte 80 mm
8 Stabsperrholz Lärche furniert 20 mm
9 Wärmedämmverbundsystem: mineralischer
Edelputz aufgeraut und überglättet, mit
Silikatlasur pigmentiert 15 mm — Wärmedämmung
EPS 200 mm — Stahlbeton 200 mm, Dampfsperre
— Unterkonstruktion 25 mm — Gipskartonplatte
2 × 12,5 mm, gestrichen
10 Naturkautschukbelag geklebt 3 mm — Fließestrich

11 mit Fußbodenheizung 67 mm — Trennlage,


Trittschalldämmung 30 mm — Beton-
Dämmschüttung mit EPS-Granulat 100 mm —
Stahlbetondecke 300 mm — Abhängung Stahl
100 mm/Mineralwolle, magnesitgebundene
Holzwolle-Akustikplatte 25 mm
11 Lüftungsklappe: Aluminiumblech
pulverbeschichtet 1,5 mm — Hinterlüftung/
Befestigungsclips 15 mm — Windpapier, auf
Lärcherahmen mit Luftkammern
Füllung: Stabsperrholz Lärche furniert 20 mm
Wärmedämmung: Resol-Hartschaumplatte
50 mm — Stabsperrholz Lärche furniert 20 mm

6
7
8

11 5
Turris Babel #93  Die Herausforderung, neue Räume mit Leben zu »bespielen«

Die Herausforderung,
neue Räume mit Leben
zu »bespielen«

Foto Josef Watschinger


Josef Watschinger im Gespräch mit Silvia ­Franzelin und Hilde Kofler

Der Kindergarten Terenten ist ein gelungenes Bei- Kindergartens und des pädagogischen Geschehens
spiel von »Pädagogischer Architektur«. Die Pla- da war, gestützt durch die Rahmenrichtlinien für den
nung erfolgte in einem guten Dialog zwischen den Kindergarten in Südtirol, an dem sich die Wünsche
Pädagoginnen, dem Architekten und dem Bauherrn. und Forderungen orientierten. Im Austausch mit dem
Dennoch stellt die »Bespielung« der neuen Räume Architekten und im Besonderen durch durch Frage-
und das Raumgefüge eine Herausforderung für die stellungen in konstruktiven Diskussionen ergaben
pädagogischen Fachkräfte dar. Im Gespräch mit Frau sich aber immer wieder neue Herausforderungen, die
Hilde Kofler, damals zuständige Direktorin für den es zu bewältigen galt. Mit dem Endergebnis waren Können Sie dazu einige Beispiele nennen? einen Planeten- bzw. Weltraum einzurichten – jetzt
Kindergarten Terenten, und Frau Silvia Franzelin, wir alle zufrieden und wir konnten uns gut damit nennen wir diesen Raum den Luftraum, weil wir alle
Projektbegleiterin und pädagogische Beraterin des identifizieren. Wir haben dann die Räume unseren Franzelin/Kofler Der langen, breiten und relativ das Gefühl haben, dass er etwas Luftiges an sich hat
Kindergartenteams, wird der Frage nachgegangen, pädagogischen Vorstellungen und den angedachten flachen Treppe, die ins Untergeschoss führt, wurde und Kinder nicht »erden« kann. Hier wird getanzt,
wie es am konkreten Beispiel Terenten gelungen ist, Funktionen entsprechend für die pädagogische Arbeit eigentlich nie eine pädagogische Wichtigkeit gegeben, hier wirbeln Kinder mit Tüchern herum – es ist
die neuen Räume in Anspruch zu nehmen und mit mit den Kindern und deren Familien vorbereitet. genauso manchen Raumverbindungen oder Raum- ein Freiraum, der immer wieder neu und intuitiv
Leben zu füllen. Einige Räume wurden in der Ausgestaltung klarer nischen. Wir haben gemerkt, dass die Mädchen und bespielt wird.
strukturiert, andere Spiel-, Arbeits- und Lernräume Jungen diesen für uns unwichtigen Bereichen eine Wir haben zum Beispiel auch beobachtet, wie fas-
aber auch nur vorläufig oder teilweise gestaltet. Die besondere Bedeutung gegeben haben. So haben sie ziniert die Kinder von den verglasten Dächern und
Der Kindergarten Terenten ist in einem sehr guten pädagogischen Fachkräfte haben die Arbeit mit den zum Beispiel begonnen, die in Lärche verkleidete Dachschrägen sind. Wenn es geregnet hat, konnten
Dialog zwischen dem pädagogischen Team und Kindern und deren Familien aufgenommen und Galerie, die wie ein »Vogelnest« oder ein »Baumhaus« die Kinder unendlich lange den Regentropfen und
dem Architekten entworfen worden. Das lässt versucht, bewusst wahrzunehmen, wie die Mädchen in der Sichtbetonstruktur sitzt, in Anspruch zu neh- den kleinen Wasserläufen zuschauen, die über die
vermuten, dass die Aufnahme der pädagogi- und Jungen die neuen Räume sinnlich erfahren und men, um ihre eigenen »Häuser« und »Höhlen« zu Fenster wanderten. Genauso haben die Schneeflo-
schen Arbeit in den neuen Räumen ohne größere »bespielen« und wie die Räume auf die Kinder und bauen und sich dort einzurichten. Ein Verbindungs- cken und das Schneetreiben die Kinder in ihren Bann
Schwierigkeiten verlaufen ist. deren Familien wirken. Das Gebäude hat einen star- bereich, den wir »Brücke« nennen, wurde von den gezogen. Somit boten die horizontalen Glasflächen
ken Charakter und bestimmt in seiner Ganzheit bzw. Mädchen und Jungen in Beschlag genommen. Hier den Kindern völlig neue Perspektiven.
Franzelin/Kofler Die Planung erfolgte in einem in seinen Teilen ein Stück weit, wie sich Kinder, aber stehen immer Fahrzeuge und hier wird herumge-
echten Dialog und war geprägt von einer großen auch Erwachsene darin verhalten. Manches entwi- fahren. Die Brücke ist somit eine zweckmäßige und Sie haben eine Expertin, Frau Marlene Jäger aus
Wertschätzung und Achtsamkeit von beiden Seiten. ckelte sich, wie es angedacht wurde. Es hat aber auch »bespielte« Verbindung von Lebensräumen in einem. Konstanz, diplomierte Sozialpädagogin, als Pro-
In der Zusammenarbeit entstand ein besonderes Ver- Bereiche gegeben, denen die Kinder andere Funk- Wir haben im Dachbereich einen besonders schö- zessbegleiterin an den Kindergarten geholt, um
trauensverhältnis. Die zukünftigen organisatorischen tionen eingeräumt haben, als ihnen zugeschrieben nen, ganz mit Holz ausgekleideten Raum. Diesem das pädagogische Konzept weiterzuentwickeln
Abläufe und pädagogischen Aktivitäten konnten im worden waren. Zugleich haben Kinder Räume in wollten wir eine besondere Funktion zuordnen. und die Beziehung zwischen Lernen und Raum
Planungsprozess laut denkend zur Sprache gebracht Beschlag genommen, die für das Kindergartenteam Zunächst war es ein Raum für die Musik, dann ein bewusst zu nutzen. Wie hat sich diese Expertin
werden. D. h., dass ein Bild des zukünftigen neuen nur eine untergeordnete Bedeutung hatten. Raum für Legearbeit, dann haben wir überlegt, hier in die Raumnutzung eingebracht?

Turris
90 Babel Turris
91 Babel
Turris Babel #93  Die Herausforderung, neue Räume mit Leben zu »bespielen«

im Grunde von uns selber kamen. Frau Jäger hat auch


immer wieder auf »Randthemen« fokussiert und uns
dazu gebracht, selbst konstruierte Grenzen zu öffnen.
Es war vor allem ihre stimmige Haltung, die etwas
bewegt hat. Wir haben gelernt, dem Raum zu geben,
was da ist. Eine ganz wichtige Rolle hat die Leiterin
des Kindergartens gespielt. In ihrer Offenheit und
Gestaltungsfähigkeit hat sie es geschafft, das päda-
gogische Konzept in Entwicklung zu bringen und

Foto Marco Pietracupa


ihre Mitarbeiterinnen mitzunehmen.

Kann Ihrerseits die Behauptung, dass ein Kin-


dergarten/eine Schule bereits im Voraus bis ins
letzte Detail vorgedacht werden muss, um funk-
tionstauglich zu sein, aufrechterhalten bleiben?

Franzelin/Kofler Eigentlich nein! Klar müssen die


Grobbereiche vordefiniert und das Gesamtgefüge der
Räume gut durchdacht werden. Wichtig ist es aber,
die Räume und Raumverbindungen so zu gestal-
ten, dass sie eine große Flexibilität zulassen. In der
pädagogischen Arbeit mit den Kindern ergeben sich
immer wieder neue Notwendigkeiten, die »Raum
Franzelin/Kofler Frau Jäger hat uns alle animiert brauchen«. Es braucht eigentlich keine spektakulären

Foto Josef Watschinger


und uns die Legitimation »Zeit« gegeben, sie hat uns Häuser, sondern Räume, die Gestaltung zulassen und
angehalten, hinzuschauen und zu beobachten, um Entfaltung ermöglichen. Und es braucht Menschen,
besser zu verstehen, was in den Räumen passiert und die gestaltungsfähig und -bereit sind.
das zu verstärken, zuzulassen und auszuhalten, was
sich intuitiv ergibt. Wir sind durch alle Räume gegan- Das Interview führte Josef Watschinger mit Silvia F­ ranzelin,
gen und haben versucht, Kinder in ihren Entwick- damalige Projektbegleiterin, und Hilde Kofler, ehemalige Kin-
lungs- und Bildungsprozessen wahrzunehmen. Wir dergartendirektorin des Kindergartensprengels Mühlbach.
haben beobachtet, wie sie sich in den verschiedenen
Räumen verhalten und wir haben darüber geredet.
Frau Jäger hat nicht Ratschläge erteilt, sondern sie
hat versucht, laut über ihre Wahrnehmungen und
das Beobachtete nachzudenken. Sie hat immer wieder
Fragen gestellt und uns dazu gebracht, alte eingefah-
rene Muster zu überdenken. Wir haben Details neu-
gierig betrachtet, aber auch den Blick auf die Räume
als »Welten-Entdecker« in ihrer Gesamtheit gerichtet
und geschaut, inwieweit die Logik der Aneinander-
reihung der Räume der Logik unserer pädagogischen
Vorstellungen entspricht. Frau Jäger hat uns zum
Experimentieren angeregt und uns ermutigt, Funk-
tionszuschreibungen immer wieder neu entstehen zu
lassen mit dem Blick auf die Bedürfnisse der Nutzer
und Nutzerinnen des Hauses.

Woran lässt sich das Wesentliche dieser externen


Begleitung festmachen?

Franzelin/Kofler Es waren vor allem die scharfsin-


nig gestellten Fragen, die uns alle zum Nachdenken
angeregt und die Neuentwürfe ausgelöst haben, die
Turris
92 Babel
Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famiglia Bolzano 94

Polo d’infanzia e
Centro famiglia
Bolzano

modus architects
Attia Scagnol

L’edificio che ospita l’asilo nido, la all’architettura dei due edifici, nei due Al piano superiore si trova, a partire
scuola d’infanzia e il centro famiglia, vettori direzionali di interno ed esterno dalla parte posteriore, la sala attività
funzione aggiunta dopo il concorso lungo i quali si dipana la crescita della motorie con un laboratorio, una ter-
dalla committenza, si può comprendere coscienza e dell’azione del bambino. razza a cielo aperto, la zona insegnanti
solo se considerato in relazione a tutto L’edificio dell’asilo ha, quindi, una e una sala polifunzionale accessibile
il progetto del polo d’infanzia e nello forma «materna», uterina, quasi a voler anche dalla scuola d’infanzia.
specifico all’edificio vicino della scuola rappresentare nell’architettura il luogo La scuola d’infanzia si sviluppa sul lato
elementare e media. fisico e psicologico dove il bambino, opposto con forme anch’esse sinuose Il lato Nord con l’ingresso all’Asilo Nido
Guardando la planimetria generale come nella pancia e nell’abbraccio lungo il corridoio che si affaccia sulle
dell’intervento, i due edifici si presen- materni, si sperimenta durante i pri- corti interne a lente. Le quattro sale per
tano con una forte differenziazione missimi anni di vita, ambiente ben pro- l’attività di gruppo con relativi bagni si
formale: la scuola elementare e media, tetto e calibrato su di lui, all’interno del susseguono una dopo l’altra con accesso
costituita da una volumetria ortogonale quale si aprono però vaste gamme di diretto all’area giochi esterna. Il grande
con le propaggini che si allungano da possibilità. L’edificio permette la sepa- corridoio, oltre ad ospitare gli spoglia-
un lato verso il paesaggio, dall’altro razione e interazione delle tre funzioni toi dei bambini, diventa un luogo per
verso la città e l’asilo nido, la scuola ospitate; si apre in tre corti allungate a attività e giochi di gruppo, dando la
d’infanzia e il centro famiglia costituito forma di lente all’interno che dividono possibilità d’incontro tra i bambini
da una forma più libera, sinuosa, con le diverse unità funzionali. Il centro appartenenti alle diverse classi. Al piano
forme concave e convesse che si rela- famiglia costituisce la testa dell’edificio, superiore, a partire dalla parte poste-
zionano con il parco antistante. Questa sulla destra si trova l’asilo nido mentre riore, si trovano i laboratori, intervallati
forte differenziazione formale crea una sulla sinistra si colloca la scuola d’in- da terrazze coperte comunicanti che,
complementarietà di volumi che può fanzia. L’asilo nido si sviluppa lungo un oltre a permettere lo svolgimento delle
richiamare la simbologia archetipa della corridoio sinuoso che si affaccia sulle attività all’aperto, mettono in comu-
funzione maschile (scuola elementare corti interne a forma di lente con i vani nicazione visuale i diversi ambienti, Asilo Nido Collaboratori Realizzazione 2009 – 2012
e media) ovvero un protendersi pro- scala posti all’inizio e alla fine, ciò per- creando e stimolando la curiosità e 3 sezioni – 44 bambini R. Sigmund, I. Braito, G. Cappellato, Superficie 5.244,62 m²
Scuola per l’infazia A. Ferrari, I. Napolitano, E. Raschi, Volume 18.966,00 m³
gettualmente definito verso l’esterno, mette una buona illuminazione naturale il confronto tra i bambini. Alla fine
4 sezioni – 100 bambini S. Leonardi, P. Pugliese, H. Zingerle Superficie spazi esterni 2.200 m²
verso il mondo e femminile (asilo nido e e un facile orientamento spaziale. Le del lungo corridoio si collocano l’a- Centro famiglia Fotografi Superficie lotto 3.930 m²
scuola d’infanzia) caratterizzata dall’ac- quattro sale per attività al piano terreno rea insegnanti e la rotonda sala della Hannes Meraner (1–3, 6–7) Costo complessivo 8.608.370 Euro
coglienza e risposta flessibile, al proprio sono organizzate con accesso diretto ai musica, con luce zenitale. Nella testa Committente Matteo Scagnol (4) Costo arredi 1.355.000 Euro
interno, rispetto ai bisogni cui va incon- bagni e ai locali riposo, creando quattro tondeggiante dell’edificio è ospitato Comune di Bolzano Ulrich Egger (5) Costo sistemazioni esterne 220.000 Euro
Progetto e direzione lavori Costo lordo totale 454 Euro/m³
tro. Questo paragone formale rivela a distinte unità funzionali. Tre di esse invece lo spazio-famiglia con ingresso MODUS architects Concorso 2004
mio avviso la volontà del progettista di comunicano direttamente attraverso indipendente, costituito da una grande Sandy Attia Progettazione preliminare,
dare una connotazione anche simbolica grandi vetrate con l’area giochi esterna. sala «open space» a doppio volume Matteo Scagnol definitiva ed esecutiva 2005 – 2008
Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famiglia Bolzano 96 Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famigliaBolzano 97

adattabile a diversi utilizzi, che si affac-


cia verso l’interno sulla prima corte a
forma di lente e verso l’esterno sugli
spazi antistanti attraverso due grandi
Erker vetrati aggettanti che creano un
legame visuale con il quartiere circo-
stante. La cosa più affascinante di questo
progetto è il rapporto che viene a crearsi
tra l’asilo nido e la scuola d’infanzia: le
due strutture si sviluppano parallela-
mente in pianta e permettono attraverso
il collegamento visivo dato dalle corti
lenticolari, il continuo «confronto» da
parte dei bambini. I bambini piccoli
dell’asilo nido vedono quello che fanno
i più grandi della scuola d’infanzia e
viceversa, creando una possibilità di
stimoli e curiosità reciproche molto
interessanti e promettenti da un punto
di vista pedagogico. La forma sinuosa
dell’edificio rispetta e anzi accompagna
la sua organizzazione funzionale, che
risulta molto chiara e razionale, creando
un unicum ben equilibrato. L’edificio
nel suo complesso sembra quindi una
rappresentazione fisica del mondo del
bambino, fatto di sogni e di immagi-
nazione, ma anche di moti direzionati,
ed è creato secondo un’idea pedagogica
che lasci spazio all’evoluzione creativa
del bambino, attraverso spazi fluidi che
si prestano alle più diverse possibili
attività. Tema molto importante è quello
della scelta dei materiali e dei colori.
Tutti gli arredi e rivestimenti sono stati
sviluppati su misura dallo studio Modus
con grande utilizzo di legno, tessuti e
colori pastello riuscendo a creare un
ambiente bello, caldo e confortevole
(anche acusticamente) che tiene conto
della qualità tattile dei materiali e del
modo con cui i bambini si rapportano
con gli oggetti. Un progetto «forte»,
in conclusione, definito da un’archi-
tettura che connota lo spazio esterno
con evidenza espressiva, e che al pro-
prio interno si declina secondo idee
pedagogiche ed educative ben precise:
architettura, quindi, come apertura di
spazi di vita «vera», dove l’estetica e la
funzionalità si rivolgono con apertura
disciplinare alle finalità specifiche e
fondamentali per la comunità, a cui
quegli stessi spazi sono destinati.

Marco Sette
Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famiglia Bolzano 98 Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famigliaBolzano 99

0 0
1
11
5
5 16
10
10 m
11
10 m 11 1:500

1:400

N
10
10

11

12

10 7

6
10
2 3

14

12

10

Sezione 13

9
5
6

Pianta primo piano 8


5 5
8
4

15 15 5
5

1 Centro Famiglia
5
2 Scuola d’infanzia
5 6
3 Asilo Nido
4 Corte esterna
5 Sala attività/di gruppo
6 Locale riposo 7
7
7 Ufficio
8 Area giochi 4 7

9 Spazio a doppio altezza 2 3


10 Terrazza
11 Laboratorio
12 Area insegnanti 1
13 Sala musica
14 Sala polifunzionale 1

15 Guardaroba attività
Pianta piano terra
16 Palestra
Turris Babel #93  Polo d’infanzia e Centro famiglia Bolzano 100

der Begegnung werden lassen, wo Bei- diesen neuen Räumlichkeiten aufge-


»Raum für eine sammensein, Stärkung und Partizipa- zeigt werden, wobei wir uns vor allem
neue Idee« tion erlebt werden. Die Fragmentierung
der Lebenswelten wird aufgelöst, die
auf die Räume des Kinderhortes bezie-
hen. Beim Betreten des Gebäudes ist es
Übergänge Familie, Kinderhort und fast so als käme man von »draußen«
Kindergarten werden weicher. nach »draußen«. Helligkeit empfängt
»Eine bunte Welt für Kinder und Fami- Eine Lebenswelt für andere zu pla- einen, viel Tageslicht, weiche Raum-
lien tut sich auf. Ganz nah bei Dir.« So nen ist immer eine Herausforderung. konturen und Transparenz zu den
stand es im Flyer, der die Eröffnung Es muss mit den Augen der zukünf- »Nachbarn« Kindergarten und Fami-
dieser neuen Struktur im Stadtteil »Fir- tigen »Nutzer« des Gebäudes an die lienzentrum. Das Licht kommt durch
mian« ankündigte. Der Gebäudekom- Sache herangegangen werden. Hier die »Von-oben-bis-unten-Verglasung«
plex gibt Raum für eine neue Idee: Ein in besonderer Weise, da Bedürfnisse der zwei Innenhöfe, durch dicke Bam-
Kindergarten, ein Kinderhort und ein und Anliegen sich unterscheiden. 7 busstämme etwas abgeschirmt von der
Zentrum für Familien und ihre Anlie- Monate nach der »Inbesitznahme« der direkten Sonneneinstrahlung. Kinder
gen können unter einem gemeinsa- Einrichtung und nach einer gemeinsa- und Erwachsene im Kindergarten und
men »Dach« Ideen und Projekte ent- men Analyse sollen einige der Erkennt- Kinderhort stehen sich auf Augenhöhe
wickeln, die dieses Haus zu einem Ort nisse und Erfahrungen des Lebens in gegenüber und können sich im Alltag
sehen und erleben. Räume für Kinder
brauchen eine gute Balance zwischen
hell und dunkel, Licht und Schatten,
Sonnenflut und Abschirmung. Das ist
in besonderer Weise gelungen. Ins-
gesamt ist spürbar, dass bei der Pla-
nung die Kinderperspektive, wo mög-
lich, beachtet wurde. Der Kinderhort
ist nicht einfach eine »geschrumpfte«
Erwachsenenwelt, ein »Minimundus«,
wo die Einrichtung und Materialien
der Erwachsenen in verkleinerter Form
angeboten werden. Die Planerinnen
und Planer haben offensichtlich ver-
sucht, die Welt der Kinder zu begrei-
fen. So gibt es Nischen und Ecken, die
als Rückzugsorte für Kinder und ihre
Spiele gedacht sind und vieles mehr.
Es wurde aber nicht zu viel vorausge-
dacht, denn es braucht auch Spielraum
für die Gestaltung durch Kinder und
Erzieherinnen. Die Räume sollen die
Interessen der Kinder widerspiegeln,
die gerade dort leben, wachsen und ler-
nen. Das wird durch die liebevolle und
zurückhaltende Ausgestaltung möglich.
Auch Gänge außerhalb der Gruppen-
räume sind Bildungs- und Lernorte
für Kinder: Die Gänge in Firmian sind
weich und hell, man vermisst aber
einen »runderen« Ort, die berühmte
Piazza als überschaubaren Treffpunkt
für Kinder, Eltern und Mitarbeiterin-
nen, als Ort der Zentrierung und des
Zusammenkommens. In den Nass-
räumen zeigt sich wohltuend, dass
an Kinder zwischen 0 und 3 Jahren
gedacht worden ist. Das Bad ist für
Kinder nicht nur ein Ort für Hygiene,
103

sondern ein Ort der Sinneserfahrung,


ein Ort, in dem mit dem Element Was-
ser experimentiert werden kann. Es
gibt ein Fenster zum Gruppenraum,
das auch hier Transparenz ermöglicht;
wer drinnen ist, kann auch nach drau-
ßen schauen und umgekehrt; die WCs
sind abgeschirmt von den direkten Bli-
cken und schützen so das Bedürfnis
nach Privatsphäre, die Waschbecken
sind Waschtröge, die vielfältige Was-
serspiele ermöglichen.
Leider fehlt die Transparenz zwischen
Gruppenraum und Gang. Eltern kön-
nen nicht hineinspähen, Kinder nicht
hinaus. Hier waren wohl Sicherheits-
vorschriften zu beachten, ebenso wie
bei den Brandschutztüren, die so
schwer sind, dass Kinder die Türen
nicht eigenständig öffnen können.
Der direkte Zugang von 2 Gruppen-
räumen in den Garten ist wunderbar
und gerade in der warmen Jahreszeit
mehr als willkommen. Man würde sich
eine größere überdachte Außenfläche
wünschen, um bei Schlechtwetter ins
Freie zu gehen, im Sommer draußen
zu essen …
Die 12 Kinder der »Nestgruppe«, zwi-
schen 4 und 11 Monaten alt, haben
diesen luxuriösen Zugang zum Garten
allerdings nicht und müssen, da die
meisten ja noch nicht gehen können,
auf eine gut durchdachte Weise ins
Freie begleitet werden, über den lan-
gen Gang an den Gruppenräumen für
die Größeren vorbei. Ab Herbst wird
der Bewegungsraum des Kinderhor-
tes als Gruppenraum für eine Gruppe
des deutschsprachigen Kindergartens
genutzt werden. Eine weitere Heraus-
forderung und Chance für das Zusam-
menwachsen aller Kinder zwischen 0
und 6 Jahren.
Nun heißt es, das Haus mit Leben, Pro-
jekten und Zusammenarbeit zu füllen
und die Idee von Gemeinsamkeit und
Treffpunkt zu verwirklichen.

Gertraud Girardi Battisti


Dozentin und Beraterin im pädagogischen
und psychosozialen Bereich, Lehrbeauftragte
an der Freien Universität Bozen
Turris Babel #93  Metamorphose der Schule Turris Babel #93  Metamorphose der Schule

Metamorphose
der Schule
Horst Hambrusch und Joachim Moroder

Die räumliche Neuinszenierung bestehender Schul- Schule ein Podium für die Dorfgemeinschaft werden. »Vielfalt des Wohnens« durch fließende Aneinan- Bestehende, verwinkelte und starre Raumstrukturen
gebäude wurde als interdisziplinäre Studie von den Ausgehend von den zwei grundlegenden Primär- derreihung unterschiedlicher Raumformationen. sind zu öffnen. Aula, Mensa und Bibliothek bilden
Gemeinden, den Schulen und der Fakultät für Archi- strukturen (Scheibenbau und Skelettbau) ergeben 4 Theorie und Praxis ein offener Prozess — Raum- Energiepole für die kommunizierende Lernlandschaft.
tektur der Universität Innsbruck umgesetzt. sich in der Folge unterschiedliche Lösungsvorschläge. gefüge als Ergebnis von tatsächlichen Abläufen Die Aufgabe der Architektur ist es im konkreten Fall
Die theoretischen und praktischen Grundlagen des Diese reichen von der Erhaltung der bestehenden — Differenzen zwischen praktischen Aspekten eine räumliche Neuinszenierung einer bestehenden
Netzwerkes »lernen&raum« waren Auslöser dieser Scheiben und Mauerwerkstrukturen bis zu deren und theoretischen Festlegungen Gebäudestruktur in eine neue Bau- und Raumstruk-
räumlichen Neuinszenierung des Schulzentrums Öffnung und Ergänzung, um eine fließende, heitere 5 Form und Funktion — Bau- und Raumstruktu- tur zu transformieren (Metamorphose einer Schule).
Algund. Zur Idee des Netzwerkes »lernen&raum« sagt Raumverbindung zu schaffen. ren als Ganzheit
Dr. Josef Watschinger: »Es gilt jetzt, Entwicklungen Der Ausgangspunkt für die Gestaltung der Lernland- 6 Raumtopografie und Raumplan — Ruhe und
in Gang zu setzen, damit sich eine auf Kompetenzen schaft ist das Individuum und das Entwicklungspo- Bewegung in der Raumkomposition — Raumöko-
hin ausgerichtete Lernkultur entfalten und die Suche tenzial des Menschen. Einflüsse und Abhängigkei- nomie durch 3-dimensionale Raumkomposition S FELD
VOM NE
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nach der Vielfalt der Möglichkeiten unterstützender ten zwischen Individuum und Gesellschaft liegen — Die Gestaltung des Schulgartens, als Erweite- UNG SO
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Lehr- und Lernräume vorangetrieben werden kann.« im Spannungsfeld der Hauptkriterien: Philosophie, rung der Lernlandschaft

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Wahrnehmung und Raumauffassung. 7 Schule und Gesellschaft — Die offene Schule

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Der Mensch mit seinem Im Machen liegt das Potenzial der Kreativität: Die als Treffpunkt von schulischen Aktivitäten und

SBEREICH

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Entwicklungs­potenzial im Spannungsfeld Klärung des komplexen Verhältnisses von Pädagogik Gesellschaft, ist Ort der Kommunikation und des

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von Individuum und Gesellschaft und Raumgestaltung war das Ergebnis der analyti- Kulturaustausches MENSCH

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(INDIVIDUUM)

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schen Studien als Grundlage für die raumgestalteri- 8 Lernlandschaft — Vielfalt in der Einheit — Die POTENTIAL

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Ziel dieser gemeinsamen Anstrengung der Ent- sche Neuinszenierung der Grund- und Mittelschule Vernetzung und Verknüpfung der Orte des

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wurfsstudie »Metamorphose einer Schule« ist es, von Algund. Geschehens offener und differenzierter Lern-

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pädagogische und architektonische Bau- und Raum- und Aktivitätsbereiche UN EN -S

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strukturen vorzuschlagen, die mit raumgestalteri- 9 Flexibilität — Die Erweiterungsfähigkeit erhöht A

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schen Eingriffen, unter Berücksichtigung bestehen- 10 Prinzipien zur Neuinszenierung die veränderbare Rauminszenierung und räum- C U
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der Strukturen das »Neue Lernen« durch fließende liche Vernetzung
Raumverbindungen im Sinne einer Neuinszenierung 1 Mensch und Raum — Zeit und Bewegung und 10 Wahrnehmung und Raum — Fakten der Sinnes-
unterstützen. Die Zuordnung der Raumbereiche die Gesellschaft im Wandel wahrnehmung — Raum beeinflusst den Menschen
muss die Kommunikationsfähigkeit der Schüler 2 Der soziale Aspekt in der Architektur — Bauen, und das Geschehen, ein Zusammenklang von Ort, Individuum – Gesellschaft – Geschehen
zulassen und fördern. Das pädagogische Konzept ein sozialer Prozess — Individuum und Gesell- Raum und Zeit
des »Neuen Lernens« soll im Sinne des Auftrages der schaft müssen in der Raumstruktur berücksich-
Bildungspolitik Schülern, Lehrern, Begleitlehrern tigt werden Um eine neue Struktur zu schaffen, ist ein Raummi-
und Eltern einen Austausch ermöglichen und so soll 3 Arbeiten und Wohnen — Wohnraumschule als lieu im Sinne der Wohnraumschule zu inszenieren.

Turris
104 Babel Turris
105 Babel
Turris Babel #93  Metamorphose der Schule Turris Babel #93  Metamorphose der Schule

Pfalzen – OG Bestand und Neustrukturierung mit Anbau EG Entwurfsstudie – Litschauer Andreas EG-Grundriss – Grundschule und Mittelschule über Sitzstufen in der Aula verbunden

S tudienprojekt P falzen – S tudienprojekt A lgund – Projekt Diese wird durch Wände mit Rollboxen als Stauraum,
S c hulgeb äude N eustrukturierung Tina Kinder, Janine Müller Präsentationsflächen, Regalsysteme mit Sitznischen
der G runds c hule ( 2 0 0 5) des S c hulzentrums ( 2 01 2) bestimmt. Bereiche mit unterschiedlichen Spiel- und
Das äußere Erscheinungsbild der Fassade der Grund- Lernsituationen sind den Lernräumen zugeordnet.
Projekt Projekt und Mittelschule wird durch weiße Putzfassade und Im Zentrum entsteht eine großflächige neue Mitte
Michael Lenglachner Andreas Litschauer auskragende Erkerteile in Lärchenholzschalung ver- mit fließenden Raumübergängen zu den flexiblen
einheitlicht. Der Zugangsschwerpunkt ist in Richtung Lernzonen. Dort liegen Aula, Bibliothek, Musik-
Der Bestand wird durch einen Zubau auf der Nord- Das Projekt zeigt das Kontinuum des Wegeflusses Gemeindezentrum vorgesehen. Separate Eingänge räume und Mensa.
seite ergänzt. Die geschlossenen Räume werden auf- zwischen innen und außen, Schule und Dorfzentrum. für Grund- und Mittelschule. Der ehemalige Haupt- Das Gangsystem wird aufgehoben, aufgeweitet.
gebrochen, die Klassenräume (auf der Südseite) von Die Neuinszenierung des Schulgartens bekommt eingang der Grundschule wird zum Lehrereingang Nischen, Erker. Durchblicke und Einblicke bilden
einer Lernwerkstatt (auf der Nordseite) umschlossen. durch die Treppen- und Terrassenanordnung einen mit angrenzender Verwaltung. Die Anlieferung das Charakteristikum der abwechslungsreichen und
Die Geschossebenen des bestehenden Schulgebäudes Vorhof bestehend aus Neben- und Hauptbühnen, die der Mensa erfolgt über den Zugang zur Sporthalle. flexiblen Lernlandschaft.
werden durch die um ein halbes Geschoss versetz- zum Eingang führen. Schulgarten und Arena mit Spiellandschaften und Die neue Lernzone besteht aus zwei Stammklassen
ten Ebenen des »Bildungshauses« vertikal mitein- Die Aula öffnet sich Richtung Eingangsterrasse und Rückzugsmöglichkeiten bilden das »grüne Klassen- und einem flexiblen zuschaltbaren Gruppenraum.
ander verbunden. Dies ermöglicht die Nutzung des ist Durchgangsraum zur Dreifachturnhalle und zur zimmer« als Ergänzung zur Lernlandschaft. Spiel- Stammklassenräume werden mit einem Ausgang
bestehenden Erschließungsweges im Zentrum des Stainachstraße. Die Verbindung von Grund- und und Erlebnisräume mit Wasserlauf und Teichan- zu einem Balkon oder Erker erweitert. So entsteht
Bestandes (neue Stiegenanlage erforderlich) schafft Mittelschule erfolgt über die Bibliothek und die Lese- lagen erweitern die unterschiedliche Sinnes- und eine Verknüpfung unterschiedlicher Räume zu einer
mehr Überblick im Gebäude und verkürzt die Wege landschaft als zentralen Kommunikationsbereich. Selbsterfahrung. flexiblen Lernlandschaft.
zu den gemeinsam genutzten Räumen wie Aula, Die bestehende Gebäudehülle wird an Brüstungen Das bestehende statische System dient als Grundstruk- Räume für Fachbereiche wie Musik, Biologie, Wer-
Eingangsbereich, Bibliothek und Lehrerzimmer und Laibungen verändert. Im Inneren werden Wände tur für die Neuformulierung des Baukörpers. Tragende ken, Physik sind auf jeder Etage gleich angeordnet.
(versetzte Geschosse »splitlevel«). und Scheiben bis auf das statische Gerüst ausgehöhlt Scheiben werden zu Pfeilern. Mauerwerksstrukturen Raumprägendes Element ist jeweils ein Schaula-
Dieses Beispiel zeigt, dass man durch einen Zubau und geöffnet, um durchgehende Räume für die freie werden großflächig geöffnet. Gute Orientierung wird ger, in dem Unterrichtsmaterialien und Arbeiten
(Ausstellung, Bibliothek und Konferenzraum) mit Inszenierung und Entwicklung der Arbeitsbereiche durch Einblicke und Durchblicke unterstützt, offene aufbewahrt werden. In der Lernlandschaft befin-
versetzten Geschossen im Anschluss an das beste- zu schaffen. Kreativräume und Ausweichräume für Bereiche werden durch vertikale Öffnungen über den sich übergroße raumteilende Möbelstrukturen
hende Treppenhaus eine flexible Neustrukturierung künstlerische und handwerkliche Tätigkeiten liegen Geschosse hinweg räumlich verbunden. Einschnitte mit Nischen, Podesten und Rückzugsräumen zum
mit dynamischem Raum schafft. im Dachgeschoss und öffnen sich zu den großen in den Dachflächen sind mehrschichtig ausgeführt. Lernen, Lesen, Spielen und Ausruhen.
Freiluftterrassen, die einen künstlichen Außenraum Dadurch wird das wechselnde Lichtspiel von Tages-
schaffen. Diese Terrassen wiederum stellen den Bezug licht im Innenraum erlebbar. Flexible Wandelemente
zur Landschaft her. bereichern die innere Raumstruktur.
Turris
106 Babel Turris
107 Babel
Turris Babel #93  Metamorphose der Schule Turris Babel #93  Metamorphose der Schule

Projekt gliedern das Bauvolumen. Die Aula, als öffentliche Raumbildungen möglich. Optische Kommunikation wird die Monumentalität der Baumasse gebrochen
Elisabeth Lammer Mitte und die Verbindung von Grundschule und ist durch runde Blickfenster in Boden und Decke und harmonisiert. Bei der Gestaltung des Schulgar-
Mittelschule, ist Treffpunkt von Schule und Dorfge- umgesetzt. Der Bewegungsraum in der Lernland- tens werden die umliegenden Obst- und Weingärten
Der Haupteingang liegt in der Achse der neuen Aula. sellschaft. Der Bibliotheksbau ist mit geschlossenen schaft zwischen offener Mitte und Lerngemeinschaf- als Teil des Landschaftsraumes und der Fußwege zur
Die Aula als öffentliche Mitte und Verbindung von Fassadenbereichen und mit großen Sichtfenstern ten wird durch multifunktionale Raummöbel zoniert. Dorfmitte miteinbezogen.
Grund- und Mittelschule ist Treffpunkt von Schule gegliedert. Über einen zusätzlichen Eingang ist die Durchblicke und Einblicke in den Bewegungsraum Dieses Gesamtkonzept öffnet die Barriere zum Dorf
und Gesellschaft. Es werden Bau- und Raumstruktu- Bibliothek vom Dorf aus über den Schulgarten auch stellen eine neue räumliche Vernetzung in der Ver- und den Schulgarten zur Landschaft und stellt den
ren vorgeschlagen, die das »Neue Lernen« durch offene für die Dorfbewohner zugänglich. bindung zwischen Grundschule und Mittelschule Gesamtnaturraum als Ganzes wieder her.
Raumverbindungen unterstützen. Weitere Sicht- und Die Verbindung zwischen Dorf und Schule ist in der her und führen die verschiedenen Aktivitätsbereiche
Lichtverbindungen verdichten den offenen Raum. Aula mit Sitzstufen und Bühne räumlich erlebbar. zu einer Einheit zusammen. Durch Differenzierung Univ. Prof. Dr. Joachim Moroder
Die oberste Ebene der Grund- und Mittelschule ist Vom zentralen Bereich fließt der Bewegungsraum und Akzentuierung der Gebäudeteile im Gesamtbau Professor an der Leopold-Franzens-Universität Innsbruck
als flexible Raumgruppe bis zum First geöffnet. Licht- zu den Sichtbalkonen und Lerngruppen. mit wechselndem Pultdach und Flachdach und durch Ass. Prof. Dr. Horst Hambrusch
balkone als rhythmische Elemente in der Fassade Durch flexible Wandelemente sind unterschiedliche die unterschiedlich strukturierte Fassadengestaltung Ass. Professor an der Leopold-Franzens-Universität Innsbruck

Turris
108 Babel Turris
109 Babel
Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders 110

Kindergarten
Schlanders

Architekt Christian Kapeller

Ai piedi delle pendici del Monte Sole, Lo schema distributivo è di chiara let- la pulizia e una più efficiente gestione
sul limitare dell’abitato di Silandro, tura, gli spazi interni, arricchiti dal del cantiere.
dallo sfondo di castagni secolari e di movimento della pianta che si riper- La distribuzione alle principali funzioni
scansioni di muri a secco appare l’e- cuote su entrambi i livelli dell’edificio. dell’edificio avviene invece attraverso
legante volume in legno della nuova Due delle quattro sezioni della scuola ampie superfici pensate per non limitare
scuola materna del paese. materna si trovano a piano terra e sono il gioco e l’apprendimento dei bambini
Tutto, nell’edificio, è teso alla ricerca di collegate al foyer d’ingresso, ben mar- nelle sole aule ed utilizzate per le diverse
un dialogo con il contesto. L’irregolarità cato da un arretramento del volume attività di gruppo. Da questi spazi, in
dell’impronta a terra, quasi un ritaglio dell’asilo. Attraversando il guardaroba, entrambi i livelli della scuola materna, si
tra le sagome degli alberi. Le grandi aper- in un caso passante, nell’altro con forma può accedere alle classi di sostegno e ai
ture nei prospetti, mai casuali, ma foca- a ferro di cavallo che ne suggerisce locali di servizio, o uscire direttamente
lizzate, piuttosto, alla cattura di generose, anche possibili usi per la didattica, si all’esterno, che diventa parte integrante
o precise, vedute sul paesaggio limitrofo. giunge all’aula per gruppi, caratteriz- del sistema didattico.
L’uso degli spazi esterni, su più livelli, zata da un grande mobile polifunzio- Ed è proprio questo continuo rimando
che si adegua alla naturale pendenza del nale su due livelli. Il concetto è stato di corrispondenze tra edificio e natura,
lotto. La distribuzione degli spazi della messo a punto seguendo le indicazioni dove persino i frammenti dell’unico dei
scuola materna, orientata in modo da delle maestre per racchiudere, a terra, castagni secolari ad essere stato abbat-
ottimizzare l’illuminazione naturale a un antro riparato per il gioco o per il tuto diventano occasione di insegna-
seconda delle funzioni nelle diverse ore riposo, e per ospitare, sul piano rialzato, mento, a permettere ad un’architettura,
del giorno, o, infine, la variabile partitura una piccola biblioteca con spazio per già di per sè raffinata, di accompagnare
del rivestimento in legno, che favorisce la lettura. i bambini verso forme nuove di scoperta
una ricercata integrazione del volume Il dialogo tra architetto e utenza, che e apprendimento.
nell’intorno. si è protratto con costanza durante le
Gli spazi interni, in cui dominano il fasi di progettazione, così come i buoni Barbara Breda
rovere naturale e il bianco, risultano a rapporti con l’Amministrazione, oltre
Bauherr Thermohydraulische Anlage Fläche 1200 m²
prima vista un po’ severi per la funzione a favorire la qualità dell’insieme, sono
Gemeinde Schlanders Dr. Ing. Gerhard Janser Bauvolumen 5000 m³
dell’edificio, ma si prestano in realtà risultati determinanti per i tempi di Planung und Bauleitung Fotografen Außenfläche 1600 m²
all’essere liberamente animati dalla esecuzione dell’edificio, inaugurato Dr. Arch. Christian Kapeller René Riller (1–4, 7) Gesamtfläche 2200 m²
vivacità e dai colori dei bambini e i loro appena tre anni dopo la vittoria del Mitarbeiter und Berater Marco Pietracupa (5, 6) Kosten Einrichtung 500.000 Euro
giochi. Questo rigore amplifica inoltre concorso in due fasi del 2009. Complice Dr. Arch. Stephan Marx Außengestaltung 200.000 Euro
Statik Wettbewerb 2010 Bruttokosten inkl. alles 610 Euro/m³
l’effetto delle viste sull’esterno, dove i sicuramente anche il sistema di costru- Dr. Ing. Ulrich Innerhofer Planung 2010 – 2011 Gesamtkosten 3.100.000 Euro
riquadri sulla natura sono tali da rendere zione scelto, interamente in legno, che Elektrische Anlage Baubeginn 07 – 2011
le finestre degli impalpabili diaframmi. ha unito velocità nel montaggio con P. I. Wolfgang Tröger Fertigstellung 08 – 2012
Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders 112 Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders 113

Umsetzung zu finden. Der Gruppen-


Die Farbe kommt raum mit Waschraum für die Kern-
mit den Kindern gruppe bleibt definiert, einer kleinen
Wohnung ähnlich. Gut durchdacht
wurde auch der Ruhebereich für die
Traumstunde, der bunte Raum, der
Wenn man nicht direkt mit dem Auto, Multifunktionsraum, die Kinderküche
sondern ein Stück zu Fuß gehen muss, und auch die Höhlen als Rückzugsmög-
um den Kindergarten zu erreichen, hängt lichkeit. Die gleitende Jause wird zum
schon damit eine Idee zusammen: Autos Moment des gruppenübergreifenden
haben rundherum nichts zu suchen – Austausches genutzt.
weg mit dem Lärm, der Gefahr, der Die Natur, die von außen durch die rie-
Bequemlichkeit. Der neue Kindergarten sengroßen Fenster dringt, verbindet mit
in Schlanders gefällt mir auf Anhieb als dem Außenbereich und der Umgebung:
ein an das Landschaftsbild angepasste die große Linde und der Nussbaum,
Gebäude. Möglichst natürlich auch die der fast in einen der Gruppenräume
Materialwahl: Holz, Glas, Gips, Stein. einzudringen scheint. Der Außenbe-
Mit den Farben hielt man sich absicht- reich nützt die Hanglage als Bewegungs-
lich zurück. »Die Farbe kommt mit den und Spielmöglichkeit, anspruchsvoll.
Kindern«, sei der Gedanke gewesen Die Garderobe bietet Aufenthaltsmög-
und damit kann ich nur einverstanden lichkeit und somit Abwechslung. Die
sein. Im Eingangsbereich ausgestellt die modernen Attribute einer zeitgemäßen
pädagogische Konzeption dieses Kin- Struktur können nicht fehlen: geölte
dergartens, das Leitbild der Direktion, Holzfußböden, kontrollierte Wohn-
der Leitfaden für die Kinder unter 3 raumlüftung. Auch der Raum für die
Jahren, auf großen professionell gestal- pädagogischen Fachkräfte und jener für
teten Bannern pädagogische Leitsätze die Leiterin, die in einem dreigruppigen
mit Zieldefinitionen anstatt Bastelar- Kindergarten eine Kindergruppe beglei-
beiten. Deklarierte Pädagogik, keine tet, ist angenehm gestaltet. Auch für sie
Beliebigkeit. Die pädagogischen Fach- bedeutet dies Lebensqualität.
kräfte sind und werden in der acht- Das Empfinden der Seriosität der Struk-
samen Kommunikation geschult. Die tur, die Ruhe und Konzentration, die
Kinder im Mittelpunkt: ihre Bedürf- bei den Kindern wahrnehmbar sind,
nisse, ihre bereits vorhandenen und beeindrucken mich wie in den für mich
zu entwickelnden Kompetenzen. Selbst besten Institutionen, die ich bislang
erfahren, selbst tun, die Gemeinschaft europaweit kennenlernen konnte. Ein
als größeres Ganzes, die Erfahrung und Haus der Bildung, wo es sich gut leben
Bildung ermöglicht – ganz besonders und lernen lässt. Die Direktion und
in diesem Alter. Wichtig für mich die somit ein Teil der Führungsqualität ist in
Erläuterungen zum Konzept, die von der Struktur spürbar. Das Projekt »Blei-
der Kindergartenleiterin Elke Kofler ben und spielen« findet in dem zurzeit
kommen. Die Suche nach einem eigenen noch frei stehenden 4. Gruppenraum
pädagogischen Weg wird mir glaubwür- statt und ist für die kleineren Kinder
dig präsentiert: der Ansatz der Mont- und ihre Eltern gedacht. Auch das kein
essoripädagogik (»hilf mir, es selbst zu Zufall, wenn sich ein Kindergarten dem
tun«) mit entsprechenden Materialien Territorium öffnet, auf Bedürfnisse ein-
– die Materialien allein genügen jedoch geht, Impulse gibt und Zeichen setzt. So
nicht – verbunden mit dem ganzheitlich lebt die Struktur auch 7 Wochen in der
sinnorientierten Ansatz nach Franz Kett Sommerzeit.
bilden die theoretische Grundlage des Mein Fazit: lernen – leben – erleben ein-
ständig reflektierten pädagogischen All- zeln und gemeinsam in einer guten
tagshandelns. Jährlich werden 2 Schwer- Struktur. Sichtbare und unsichtbare Qua-
punkte ausgesucht, an denen besonders lität: besonnen, ansprechend, angenehm.
gezielt und intensiv gearbeitet wird.
Die Idee des Raumes als 3. Pädagogen Dr. Edith Ploner
von Loris Malaguzzi scheint hier ihre Inspektorin für die ladinischen Kindergärten
Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders 114 Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders 115

1 Gruppenraum
2 Garderobe
3 Abstellraum
4 Gang
5 Büro 12
6 Eingangsbereich 11

7 Essraum
8 Küche 8 10 16
17
9 Lager
10 WC 8 13
14
11 Archiv 13

7
12 Technikraum
13 Ausweichraum
14 Offenes Lager
6
6
15 Kreativraum
16 Ruheraum
17 Bewegungsraum 3
10 4 2 5 3
4 2 15
10

3
3

1
1
10 2 10
10 2 10

1
1

Erdgeschoss Obergeschoss

Ansicht Südosten

0
1

1 2 4 13 17

1 2 4 7 8 9 11

10 m

1:400 Längsschnitt
Turris Babel #93  Kindergarten Schlanders
Turris Babel #93  Il carattere della scuola oggi Turris Babel #93  Il carattere della scuola oggi

la costruzione, lo smontaggio e la ricostruzione delle Una scuola laboratorio


informazioni in modo originale e creativo, ed ha di cultura
individuato nel computer lo strumento, o artefatto
cognitivo, ideale per esaltare la loro creatività. Per lo Sulla scia degli studi di Vygotskij e soprattutto di
studioso infatti «l’obiettivo è di insegnare in modo tale Piaget va sicuramente ricordata l’opera dello psicologo

Il carattere da offrire il maggiore apprendimento col minimo di


insegnamento. [...] L’altro fondamentale cambiamento
necessario rispecchia un proverbio africano: se un
statunitense Jerome Bruner (1967), il quale, partendo
dalle teorie dei due studiosi, sviluppa un pensiero
in cui la cultura gioca un ruolo di fondamentale

della scuola oggi uomo ha fame gli puoi dare un pesce, ma meglio
ancora è dargli una lenza e insegnargli a pescare».
(Papert 1994, p.152).
importanza nello sviluppo dell’individuo (non per
niente la sua teoria viene definita culturalismo). Per
Bruner qualsiasi atto di conoscenza nasce dalla mente
che crea la cultura. Allo stesso tempo la cultura, in
Una scuola attiva
Parole chiave e riferimenti concettuali cui sono espresse le conoscenze stesse, crea a sua
volta la mente. La scuola è il luogo privilegiato per
L’espressione «scuola attiva» coniata da Pierre Bovet l’acquisizione degli elementi costitutivi e dinamici
con la fondazione del Bureau international de l’e- fondamentali delle discipline culturali, o strutture.
ducation nel 1925 e divenuta l’insegna della scuola Ogni scienza come settore culturale, infatti, possiede
Beate Weyland moderna, sta a indicare una risposta alla passività una struttura intima e profonda, una legge e un prin-
e al formalismo della scuola tradizionale. Il movi- cipio di organizzazione secondo i quali si organizzano
mento dell’attivismo connota tutta la coscienza tutti i contenuti che vi rientrano. Di qui la proposta
pedagogica del Novecento e definisce la «scuola bruneriana di una didattica epistemocentrica, ovvero
nuova» come un laboratorio di pedagogia pratica. In basata sulle discipline per le quali si offre all’alunno
America è presente Dewey, in Germania Kerschen- una chiara organizzazione di concetti, principi e
In questo articolo si tematizzano alcune parole chiave dello studente), ad uno soggettivistico, centrato su steiner, in Francia Demolins e Decroly, in Russia informazioni, intendendola come «un modo di leggere
e riferimenti concettuali che sono alla base del pro- chi apprende e sull’idea che la conoscenza non sia un Makarenko. Ciascuno con le proprie specificità la realtà, di interpretarla e di sentirla».
cesso d’innovazione che sta incalzando le scuole. dato separabile dal soggetto, ma che ogni sapere sia concordano tuttavia nel definire la scuola attiva L’apprendimento è pensato in termini di attività-
Sono concetti e teorie che appartengono al DNA del un costrutto personale, frutto della ricostruzione e come «scuola con la vita e per la vita» non astratta e riscoperta-esplorazione, guidato da un insegnante che
linguaggio pedagogico moderno e ormai connaturati rielaborazione delle informazioni e delle proprie espe- libresca, ma inserita nel vivo tessuto delle condizioni permette all’alunno di ritrovare le grandi leggi ed i
al modo di pensare la scuola, anche se non ancora rienze. Di qui il ruolo del docente come «facilitatore naturali, economiche e sociali di esistenza. È una grandi principi dell’accumulazione culturale umana.
del modo di fare scuola o di essere a scuola. Offrirne di processo», l’attenzione all’apprendimento attivo, scuola che pratica i principi dell’attività (motoria, La scuola diventa laboratorio di ricerca permanente
una sorta di mappatura sintetica è un modo per fare alla collaborazione, all’apprendimento in contesto verbale, spirituale, operativa), dell’interesse, dell’in- in cui la cultura è un’interpretazione condivisa e
il punto sugli ingredienti base, a partire dai quali (situated learning). La scuola che poggia sulla filosofia tegrazione tra studio e lavoro. collettiva della realtà.
ciascuna scuola costruisce il proprio profilo. Essi si dell’apprendimento costruttivista valorizza il soggetto In quest’ottica, grande importanza assume l’organiz- Il concetto di scuola come laboratorio di cultura è da
rifanno ai grandi «ideali educativi» della storia del che, mediante la riflessione sulle esperienze, edifica zazione per gruppi, capace di suscitare negli alunni ascrivere a Loris Malaguzzi, che insiste sull’importanza
pensiero pedagogico contemporaneo (Scurati, 1991) la conoscenza del mondo in cui vive. Infatti, secondo autonomia e senso di responsabilità. Molto spazio di dare forma e visibilità alle idee e alle teorie che i bam-
e ci ricordano come la grande rivoluzione culturale questo approccio, le idee che il soggetto si costruisce viene dato ad attività di gioco e di lavoro manuale bini possiedono e che costruiscono confrontandosi con
che sta vivendo il lento dinosauro che è la scuola non preesistono fuori dal mondo, si «inventano» più nella convinzione che «si impara a fare col fare». i compagni e con gli adulti. La scuola è un luogo dove
sia saldamente radicata nel contributo di grandi che scoprirle (von Foerester, von Glasersfeld 2001). L’attivismo si basa anche su un presupposto psico- si conosce attraverso i cento modi o i cento linguaggi
personaggi che hanno contrassegnato il nostro modo Anche nel pensiero di Seymour Papert, il fondatore pedagocico piagetiano, secondo il quale il discente di tutti e di ciascuno. È una scuola della creatività e
di pensare e sentire. del costruzionismo, le conoscenze «non possono durante l’atto di conoscere deve svolgere un ruolo dell’espressività, che dialoga con e sulla cultura e che
essere trasmesse o convogliate già pronte ad un’altra attivo e deve essere reso consapevole delle motiva- produce cultura. Infatti: «... i bambini costruiscono la
Una scuola centrata persona»; ogni soggetto «ricostruisce una versione zioni e delle modalità educative che lo riguardano. propria intelligenza. Gli adulti devono fornire loro le
sul soggetto personale dell’informazione che l’interlocutore cerca Si prende dunque piena consapevolezza del fatto che attività ed il contesto e soprattutto devono essere in
di convogliare» (Papert 1994). Egli è quindi convinto la motivazione e l’interesse sono il motore dell’ap- grado di ascoltare» (Malaguzzi 1995).
Le teorie sull’apprendimento hanno avuto sempre che la conoscenza sia tanto più padroneggiata quanto prendimento.
larga influenza sul mondo della formazione. Oggi, più alle concettualizzazioni mentali si affianca una Nella scuola attiva si promuovono processi di riso- Una scuola plurale
in particolare, si fa riferimento alla corrente cogni- parallela costruzione reale, effettiva del proprio modo luzione dei problemi attraverso la libera ricerca,
tivista che va sotto il nome di costruttivismo, che di ragionare. Fondamentali nell’impostazione costru- comunque guidata da principi e criteri procedurali La scuola italiana negli ultimi anni è impegnata a
in ambito psico-pedagogico affonda le sue radici zionista sono gli artefatti cognitivi, ossia strumenti fondati. L’insegnante, attraverso l’esperienza e la promuovere una cultura dell’inclusione, finalizzata
nell’opera di studiosi come Dewey, Vygotsky e Piaget. e dispositivi d’ausilio per operare sulle informa- sperimentazione, diventa anch’egli un ricercatore e alla piena realizzazione del diritto all’istruzione e al
Il costruttivismo segna il passaggio da un approccio zioni, espandendo in tal modo le capacità cognitive. creatore delle proprie qualità professionali. Nell’ot- successo formativo per tutti.
oggettivistico, centrato sul contenuto da apprendere Papert ha posto l’accento sulla necessità che i bambini tica deweyana si auspica in particolare una scuola in L’Unione Europea ha riconosciuto al sistema d’i-
(che esiste ed è dato, al di fuori del soggetto, e va imparino a progettare il proprio percorso di appren- cui l’interazione tra operatività didattica e ricerca struzione italiano «di essere un luogo di cono-
travasato, nel miglior modo possibile, nella mente dimento, a partire dalla discussione, il confronto, educativa sia continua e diretta (Dewey 1954). scenze, sviluppo e socializzazione per tutti»

Turris
118 Babel Turris
119 Babel
Turris Babel #93  Il carattere della scuola oggi Turris Babel #93  Il carattere della scuola oggi

(Direttiva ministeriale 27.12.2012), dove sono accolte conosce il mondo con il proprio stile di apprendimento d’azione alla cittadinanza e scioglierne lentamente dei riferimenti teorici e il tentativo di interpretarne
culture diverse (alunni non cittadini italiani) e attenta e può farlo iniziando con l’osservare fatti ed eventi, i confini istituzionali. Significa dunque ricondurre ed aggiornarne il metodo. Dall’altra però rimangono
alle esigenze degli alunni diversamente abili, dei piuttosto che con il fare, o c’è chi preferisce partire il problema educativo al problema delle scelte cul- in un certo senso chiuse al carattere plurale, aperto,
bambini con disturbi dell’attenzione e dell’apprendi- con la teoria piuttosto che con la sperimentazione. turali, ovvero alla capacità di orientarsi tra i diversi dinamico e comunitario delle scuole che si orien-
mento (DSA) e con bisogni educativi speciali (BES). Una scuola plurale, dunque, rispetta l’accesso diverso sistemi globali di costruzione dell’idea dell’uomo e tano al futuro. Il dialogo attivo con i grandi della
La scuola che accoglie a pieno diritto le diversità, la di ciascuno al sapere e vuole essere il luogo che per del suo vivere. «Reformpädagogik» (Eichelberger, Laner 2007) è
scuola delle pluralità culturali e dei cento linguaggi eccellenza «prende dentro» tutti offrendo a ciascuno Ciò che oggi è più che mai attuale della proposta di fondamentale, ma il grande lavoro oggi consiste nel
ha come punti di rifermento fondamentali la teoria la possibilità di esercitare la propria speciale diversità. Illich è l’idea di concepire la scuola come «istituzione formulare nuove concezioni della scuola del presente.
delle intelligenze multiple di Howard Gardner (1987), conviviale» intesa come «rete per facilitare una comu- Secondo l’auspicio di Morin, è necessario pensare
ossia della pluralità di facoltà intellettive e la riforma Una scuola comunità nicazione o una cooperazione nata dall’iniziativa dei alla formazione dell’ «identità terrestre», capace
del pensiero di Edgar Morin (2000). singoli». La convivialità si esprime nella libertà di di radicarsi profondamente nella propria specifica
Per il primo ciascuno ha una serie di abilità, o intel- Il termine comunità in rapporto all’educazione oltre a accesso alle cose e agli strumenti, libertà di trasmet- cultura ma anche di allargare la «comprensione» e
ligenze che spaziano tra quella linguistica e musicale, indicare un luogo geograficamente identificabile e un tere capacità, liberazione delle potenzialità critiche la «partecipazione» fino ad abbracciare l’umanità
logico-matematica, spaziale e corporeo-cinestetica, contesto culturale specifico, si riferisce a un gruppo e creative delle persone, liberazione degli individui intera. «La missione dell’insegnamento – scrive infatti
personale e interpersonale. Ciascuna con le proprie di persone che condividono un sistema di valori. «Le dall’obbligo di uniformarsi alle indicazioni delle Morin - è di trasmettere non del puro sapere, ma
componenti e i suoi aspetti neurologici e interculturali. comunità sono aggregazioni di individui legati tra professioni precostituite. una cultura che permetta di comprendere la nostra
Il contributo di Morin consiste in una riflessione loro da volontà naturale e vincolati insieme da un Dalla scuola alla «società educante», dunque, ovvero condizione e di aiutarci a vivere e pensare in modo
acuta e profonda sulla complessità e sulla necessità di complesso di idee e di ideali condivisi. Il legame e il a un sistema di convivenza che sia nativamente e aperto e libero» (Morin 2000, p. 3).
una nuova conoscenza che superi la separazione dei vincolo sono tanto forti da trasformare gli individui vitalmente volto all’attuazione di interventi di edu-
saperi presente nella nostra epoca e che sia capace di da un insieme di ‹Io› in un ‹Noi› collettivo. In quanto cazione-istruzione tra le istituzioni. Prof. Beate Weyland
educare gli educatori al pensiero plurale, complesso, ‹Noi’, i membri sono parte di una stretta rete di Una tesi audace quella di Illich: sostituire «agli imbuti Ricercatrice di didattica - Libera Università di Bolzano
variegato, fatto di differenze. Secondo il filosofo: «La rapporti significativi.
Questo ‹Noi «generalmente dell’istruzione scolastica obbligatoria ‹trame› o ‹reti›
caratteristica propria di ciò che è umano è l’Unitas condivide un luogo comune e, nel tempo, giunge a di opportunità e di rapporti, liberamente utilizzabili
Multiplex: è l’ unità genetica, cerebrale, intellettuale, condividere sentimenti e tradizioni comuni che sono e gestibili sulla base dei bisogni personali». Le sue B ibliografia
affettiva della nostra specie, che esprime le proprie di sostegno» (Sergiovanni, 2002, p.89). riflessioni, tuttavia, sono oggi di grande attualità,
innumerevoli virtualità attraverso l’eterogeneità delle Vi è la tendenza oggi a pensare alla scuola come comu- soprattutto se si pensa come le tecnologie e internet J. Bruner Verso una teoria dell’istruzione, Armando,
culture. L’eterogeneità umana è il tesoro dell’unità nità, ossia come istituzione che si sta connotando stanno rivoluzionano i processi informativi e cono- Roma 1967.
umana, che è il tesoro dell’eterogeneità umana» (1995). per un lento processo di apertura (mentale e insieme scitivi. Queste accelerano i meccanismi di recupero J. Dewey Esperienza e educazione, Firenze, La Nuova Italia,
Come sostenuto da diversi autori, tra cui anche il spaziale) al territorio, alla società, alla cittadinanza. ed elaborazione dei dati, trasformano il modo di 1954.
già citato Malaguzzi, la scuola plurale riconosce le Tra i valori a cui si fa spesso riferimento per descrivere conoscere, assegnano alla scuola un ruolo nuovo, da H. von Förster, E. von Glasersfeld Come ci si inventa. Storie,
diverse intelligenze e i diversi linguaggi dei bambini la scuola comunità troviamo la partecipazione, la luogo di accesso al sapere, a centro di elaborazione buone ragioni e entusiasmi di due responsabili dell’eresia
e li supporta, concordando sull’idea che «…o noi democrazia e la convivialità. delle conoscenze e catalizzatore di incroci culturali costruttivista, Odarek Edizioni, Roma 2001.
possiamo trattare tutti come se fossero uguali, il che A questo proposito risulta interessante recuperare il formali ed informali. Si sta configurando quindi H. Gardner Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelli-
semplicemente indirizza un tipo di intelligenza, o contributo controverso di Ivan Illich (1974), noto per una scuola che diventa il luogo per fare comunità genza, Feltrinelli, Milano, 1987.
possiamo cercare di capire le intelligenze dei bambini la sua proposta di descolarizzare la società a vantaggio intorno al sapere. Risorsa formativa per tutti i citta- A. Kolb Experiential Learning: experience as the source of
e personalizzare, individualizzare l’educazione il più di una convivialità culturale diffusa. Illich critica la dini del quartiere o del paese, un luogo aperto dove gli Learning and Development, Englewood Cliffs, , Prentice
possibile» (Gardner, 1997). scuola per la tendenza a monopolizzare il processo scambi tra i vari soggetti sono auspicati e valorizzati. Hall, New York 1984.
Questa ridefinizione delle qualità diverse di tutti e di formazione e ad assumere immancabilmente un E come ci raccontano le esperienze emiliane delle H. Echelberger, C. Laner Zukunft Reformpädagogik.
di ciascuno conduce a una generale revisione delle carattere autoritario, burocratico, passivizzante. Una scuole d’Italia più innovative al mondo, la qualità Neue Kraft für eine moderne Schule, Studienverlag,
didattiche scolastiche: stessi contenuti, diverse meto- scuola che privilegia la ricezione sull’iniziativa e consiste nel cercare sempre di più un dialogo e una Innsbruck 2007.
dologie e diversi materiali, oltre che diverse misure di l’obbedienza sulla cooperazione, oltretutto, non pro- collaborazione con gli altri enti sul territorio, per I. Illich La convivialità, Mondadori, Milano 1974.
valutazione per tutti. L’individualizzazione dell’ap- muove l’eguaglianza sociale, cosi come si propone, ma trovare anche altrove gli strumenti e i contesti per I. Illich Descolarizzare la società, Mondadori, Milano, 1972.
prendimento, diventa un diritto per ciascuno, soste- incrementa semplicemente la diseguaglianza, perché un apprendimento significativo. L. Malaguzzi I cento linguaggi dei bambini, Junior,
nuto anche dagli studi di David Kolb sui differenti le spese per estenderla indefinitamente rappresentano Bologna, 1995.
stili di apprendimento individuali (1984). Tenendo un peso economico a lungo andare insostenibile Una scuola oltre le scuole C. Merz & G. Furman Community and schools: Promise and
presente che il processo conoscitivo è riconducibile a e iniquamente distribuito. La proposta di Illich è paradox. New York: Teachers College Press, pp. 3-4. 1997.
quattro momenti fondamentali (incontrare, osservare, quella di considerare la scuola come una tra le tante La scuola di oggi e di domani supera i concetti legati E. Morin Una politica per l’età planetaria, «Pluriverso»
pensare, provare) Kolb definisce le caratteristiche del agenzie nel campo dell’istruzione e della formazione, alle scuole, in un certo senso dogmatiche. Non solo il dicembre 1995, 1.
cosiddetto circolo dell’apprendimento che si fonda quindi di ‹despecializzare› il servizio educativo ed modello della scuola pubblica, ma anche le scuole note E. Morin La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e
sull’esperienza concreta, l’osservazione riflessiva, la istruttivo a vantaggio della sua diffusione come atti- e conosciute come quelle montessoriane, steineriane, riforma del pensiero, Raffaello Cortina, Milano 2000.
formazione di concetti astratti, la sperimentazione vità del corpo sociale per una «educazione di tutti orientate al jenaplan, freinetiane ecc.. Ciascuna di S. Papert I bambini e il computer, Rizzoli, Milano, 1994.
attiva. L’apprendimento può iniziare da uno qualsiasi da parte di tutti» aumentando le qualità didattiche esse segue pedissequamente il pensiero del proprio C. Scurati Profili nell’educazione, La Scuola, Brescia 1991.
dei quattro punti e dovrebbe essere interpretato di tutte le istituzioni (Illich 1972, p. 52). Pensare alla pedagogista di riferimento, sviluppando da una parte T.J. Sergiovanni Dirigere la scuola comunità che apprende,
come una spirale, in un processo ricorsivo. Ciascuno scuola comunità significa quindi estenderne il raggio un’eccellenza, attraverso l’approfondimento puntuale LAS, Roma 2002.

Turris
120 Babel Turris
121 Babel
Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 122

Grundschule
Neumarkt

Architekt Walter Angonese

Il tessuto urbano del centro storico di espressione della «nuova» architettura, attività ludiche e didattiche esterne. La
Egna è costituito da una cortina di edi- ed il confronto volumetrico e stilistico griglia metallica caratterizza solamente
fici porticati che definiscono e separano con la preesistenza. Planimetricamente due lati della copertura permettendo di
lo spazio pubblico delle vie del centro la nuova struttura sembra completare scoprire il nuovo «freiraum» solamente
dallo spazio privato che caratterizza un impianto monco, trasformando la guardando l’edificio da lontano, o rag-
la successione dei pieni e dei vuoti dei «L» formata dalle aule affacciate verso giungendolo dall’interno. L’intervento
lotti gotici. Questa contrapposizione sud, in una «C» con la nuova aula verso visibile dall’esterno è concluso da un
tra un’immagine forte e quasi monu- nord. Ma ciò non avviene affidandosi volume di raccordo che costituisce,
mentale della facciata pubblica, ed una banalmente agli allineamenti della evidenziandolo, l’ingresso principale
particolare complessità dei volumi struttura esistente, bensì introducendo alla scuola. La forma riproduce l’arche-
interni, caratterizza anche il nuovo nuovi assi di riferimento che eviden- tipo della casa, con due falde di diversa
intervento di Walter Angonese per la ziano la «diversità» del nuovo corpo pendenza ed una porta di ingresso di
scuola elementare di Egna. Costruito edilizio. Tale diversità è denunciata altezza limitata, tutto in una scala
nel 1902 dall’architetto Wilhelm Linke anche dalla differente dimensione e ridotta alla misura di bambino. L’aula
di Monaco, l’edificio, originariamente composizione dei fori, ma allo stesso lavoro seminterrata, sfruttando la dif-
organizzato su uno schema classico di tempo è mitigata dal cromatismo della ferenza di quota, rappresenta il primo
grandi aule, ampi corridoi e limitati facciata e dalla forma della copertura spazio didattico visibile sia dall’esterno
spazi comuni negli anni Novanta ha che permettono un inserimento armo- che dall’ingresso. Lo spazio preceden-
subìto un primo pesante intervento di nico di un’architettura contemporanea temente occupato dalla palestra, ora
ristrutturazione. rispetto alla preesistenza storica. La trasferita nella scuola limitrofa, è ora
Verificata l’attuale necessità di una facciata propone un particolare trat- destinato alla biblioteca, mantenendo
riorganizzazione complessiva degli tamento della superficie intonacata una funzione di luogo di allenamento
spazi, per rispondere ad una diversa per ottenere, attraverso una rigatura non più per il corpo ma per la mente.
organizzazione della didattica, la strut- verticale, una vibrazione della superficie Manipolare gli spazi, giocare sull’ambi-
tura è stata dotata di un nuovo corpo che reinterpreta, con un salto di scala, valenza degli elementi, confrontarsi con
edilizio. Il nuovo volume, posto sulla la superficie «pettinata» dell’edificio le forme e riferimenti della preesistenza:
Bauherr Statik — Koordination Planungszeitraum 2009 – 10
facciata verso il cortile interno, nelle principale. La copertura a falde dell’ul- sono queste le azioni di un’architet- Marktgemeinde Neumarkt Hansjörg Letzner und Marco Morgante 505 Euro ohne Einrichtung
sue dimensioni relativamente limitate, timo piano costruisce un equilibrato tura consapevole e capace di creare una Planung Künstlerische Intervention 615 Euro/m3 mit Einrichtung
rappresenta un’eloquente risposta alla rapporto con la complessità delle falde nuova atmosfera in un edificio storico Walter Angonese Manfred Alois Mayr
doppia sfida costituita, per ogni archi- preesistenti, riproponendone forma e che sembra aver da tempo atteso questo Koordination Fotografen
Thomas Terzer, Lucia Attinà Günther Richard Wett (1, 3, 6, 8)
tetto, nel caso di intervento su un edifi- pendenza ma di un tetto che in realtà intervento che lo completa e valorizza. Mitarbeit Thomas Tschöll (4, 5)
cio storico: ovvero la necessità di trovare non contiene uno spazio chiuso bensì Lukas Wielander, Katrin Lahner, Marco Pietracupa (7)
un corretto equilibrio tra la possibile un nuovo spazio aperto destinato alle Alberto Winterle e Lorenzo Weber Thomas Tschöll
Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 124

Architektur schafft
Möglichkeiten
für pädagogische
Entfaltung

Grundschule Neumarkt – das ist mein


erster Besuch. Ich frage mich zur Schule
durch. Als ich die Schule finde, bin ich
zunächst überrascht. Das Gebäude im
Jugendstil ist ergänzt worden durch
einen Neubau. Ich bleibe einen Moment
stehen und genieße die Weite des Rau-
mes um die Schule herum. Die Schule
ist ein »Gebäude« im wahrsten Sinne
des Wortes: mächtig und kompakt und
doch angenehm leicht im Gesamtge-
füge des rundum Gebauten. Die etwas
düster wirkende Hülle wirkt verhalten,
verrät noch nichts über die Pädagogik,
die hinter den Mauern gemacht wird.
Der Eingang ist ein kleines Haus, das
zwei Häuser miteinander verbindet,
den Altbestand und den Neubau. Er hat
nichts von der Weite vieler neuer Schu-
len, im Gegenteil, er ist gedrängt und
lässt mich an den Eingang einer Villa
denken – das hat aber etwas durchaus
Sympathisches an sich. Es ist ein Ein-
gang nach Kindermaß.
Gleich hinter dem Eingangstor wird
mein Blick in ein geräumiges Atelier
gelenkt. Ein schlichtes breites Fens-
terelement ermöglicht den Einblick in
den Raum, der etwas tiefer liegt. Hier
arbeiten gerade Kinder. Ich beobachte
die Kinder von der oberen Deckenkante
– eine faszinierende Perspektive. Die
Art und Weise, wie sie sich im Raum
bewegen, Materialien holen und wieder
zurücklegen … sagt mir, dass Raum
und Mobiliar das unterstützen, was hier
an Tätigkeiten gedacht ist. Es drängt
mich regelrecht dazu, gleich dieses
Atelier aufzusuchen. Da kommt die
Schulleiterin und begrüßt mich. Ich
habe fast keine Zeit zum Reden, weil
ich von dem, was ich sehe, sehr ange-
tan bin. Gemeinsam mit der Schullei-
terin betrete ich das Atelier. Die Form
des Raumes, die schlichten Regalfron-
ten, die Reihe der Wasserbecken, die
Arbeitsplätze – ja, ich glaube, so sollte
Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 126 Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 127

ein Atelier für die kreative Betätigung andocken, sind gepaart. Jeweils zwei Bespielung ruft. Die Kinder sind zurzeit mit einer Lehrerin in großen Sitzsäcken Glasfront abgetrennt. Im unteren Qua- finde ich gut. Das Nebeneinander der
in diesem Alter beschaffen sein. Störend Klassen haben in ihrer Mitte einen der Besichtigung gerade in der Pause. in der Luftigkeit des Frühsommers. Hier der lädt ein in Dunkelrot gehaltener ganz unterschiedlichen Raumqualitäten
wirken die Nylonplanen, mit denen die kleineren gemeinsamen Raum. Zwei Ich frage mich, wie die Kinder und die würde ich mich auch gerne niederlas- Raum zum Reden und Philosophieren gibt der Schule einen besonderen Pfiff.
Werkbänke abgedeckt sind, damit sie kleine Fenster schaffen eine Sichtver- Lehrpersonen etwa dieses Raumensem- sen. Ich merke aber sofort, die fehlende ein – im oberen Quader ist es ein großer Die Sanierung und der Neubau über-
sauber bleiben. Generell habe ich den bindung. Die Fenster könnten etwas ble beleben. Die Aufreihung der Schü- Beschattungsmöglichkeit macht die- Tisch mit Sitzbänken, der zum Arbeiten zeugen. Überall spüre ich den Versuch
Eindruck, dass hier zu viel Wert dar- größer sein, um mehr Transparenz zu lerbänke im Sinne einer frontalen Ver- sen Lernort im Freien vermutlich nur in der Gruppe auffordert und eine Mög- des Architekten, Räume und Raumge-
auf gelegt wird, dass es sauber bleibt. erzeugen. Die Lösung finde ich gut. Sie mittlung und die fehlende Wendigkeit begrenzt nutzbar. Die Direktorin beglei- lichkeit dazu bietet. Die Idee finde ich füge im Sinne einer erweiterten Lern-
Gleich hinter dem Atelier finde ich schafft die Möglichkeit, die Klassen zu des Mobiliars lassen vermuten, dass hier tet mich hinunter in die Bibliothek im fabelhaft. Das Atmosphärische könnte kultur neu zu denken. Neue pädago-
einen weiteren kleineren Raum, der erweitern. Der Raum in der Mitte ist Unterricht gemacht wird wie eh und je. Tiefparterre. Die Bibliothek hat etwas sich noch mehr an dem orientieren, was gische Bespielungspläne nehme ich
laut Aussagen der Schulleiterin für vielfältig nutzbar. Das gesamte Dachgeschoss ist verspielt. Majestätisches an sich. Die schlichte Kinder in diesem Alter suchen. begrenzt war. Dazu war mein Auf-
die ganz »schmutzigen Tätigkeiten« Im dazugebauten neuen Teil haben Hier befinden sich das Lehrerzimmer, ruhige Form, die schwebende Treppe Am Ende meiner Besichtigung werfe enthalt an der Schule vermutlich auch
gedacht ist. Diesen Raum empfinde ich zwei Klassen ein besonderes Format. ein Musikraum, ein riesiger Lehrmittel- hinauf in die Galerie, die Qualität der ich noch einen Blick in die Kinderkü- viel zu kurz.
gesichtslos. Dann gibt es auch noch den Diese Klassen verlassen die traditi- raum und Ausweichräume. Die Räum- verwendeten Materialien, die sorgsam che. Ich finde es hervorragend, dass es
Computerraum – Rechner, die entlang onellen Muster. Es sind hochwertige lichkeiten im Dachgeschoss würden gewählten Farbtupfer – all das über- so etwas in einer Grundschule gibt. Es Josef Watschinger
der Wände aufgereiht sind. Wohn-/Lernräume für eine überschau- eine große Lernwerkstatt mit einer zeugt. Ein Meisterstück! Ich frage mich ist ein Raum für die praktische Arbeit. Schuldirektor Schulsprengel Welsberg
Jetzt kommt die Direktorin der Schule bare Gemeinschaft. Der Raum ist in vielfältig gestalteten Lernlandschaft allerdings, ob diese Bibliothek dem Das, was herumliegt, zeigt, dass hier
dazu und begleitet mich in den Klas- sich gegliedert. Im Eingangsbereich aufnehmen können. Hier hätte man Empfinden von Kindern gerecht wird gearbeitet wird.
sentrakt. Das Treppenhaus und die befindet sich die klasseninterne Gar- aus meiner Sicht eine gute Ergänzung und Arbeits- und Anregungsflächen, Wochen nach meinem Besuch in der
Gangbereiche des alten Schulgebäudes derobe. Dahinter öffnet sich der geräu- zu den quadratischen Klassenräumen gemütliche Lesenischen … nach Kin- Schule sehe ich die Schule und die ein-
haben ein besonderes Flair. Die hohen mige Lern- und Arbeitsbereich, der schaffen können. Das »Offene Klassen- dermaß zur Verfügung stellen kann. An zelnen Räume in ihrer Einzigartigkeit
Räume mit den verspielten, fast unru- sich durch eine abgerundete Mauer in zimmer«, das sich hier auf dem Dach einer Breitseite der rechteckigen Biblio- noch ganz klar vor mir und kann sie
hig wirkenden Fliesenböden beherber- zwei Bereiche teilt. Der Raum erzeugt des Neubaus anhängt, hat einen ganz thek sind zwei besondere »Lernquader« im Geiste durchwandern. Das ist nicht
gen die Garderoben – ganz im tradi- in seiner Form und Gliederung eine eigenen Anregungscharakter. Eine übereinandergestellt. Diese sind Teil immer so. Die Grundschule hat ihr
tionellen Sinne. Die Klassen, die hier Dynamik, die nach einer besonderen mutige Idee. Hier hocken einige Kinder der Bibliothek und doch durch eine eigenes Gesicht, hat eine Identität. Das
Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 128 Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 129

8 3 7
1 Schulküche
2 Werkraum
3 Gang 5 3 6

4 PC / Medien
5 Garderobe 5 3 6

6 Normalklasse
7 Musikraum 2 3 4

8 Schulklasse im Freien
1
(Bewegungsraum)

Schnitt E/E Dachgeschoss

1 Eingang schulinterne Bibliothek


2 Haupteingang
3 Lernnische 13 21
4 Treppenhaus 20 20
7 4
15
5 Gang 13
5
6 Luftraum 13
15
7 Lift
5
8 Foyer
9 Nebenraum
10 Werkraum
20
11 Bibliothek 20 15 20

12 Mezzanin mit Bücherregal


13 WC
E
14 Technik
Ansicht Nordost Obergeschoss
15 Ausweichraum
16 PC/Medien
17 Technikraum
18 Server
19 Elektrozentrale
1 2
20 Normalklasse
21 Abstellraum
4
6
8
3
10
5 7 4

0 9
1

11 12
0 5 4
5
1

13
17
5 10 m 16
15
14
1:400 18 19

10 m N

1:400 Ansicht Nordwest Untergeschoss


Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 130 Turris Babel #93  Grundschule Neumarkt 131

Künstlerische Intervention von Manfred Alois Mayr


Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi

Geografia

Foto Marco Zanta


degli spazi educativi
Sonia Ziliotto

Che collegamento c’è tra geografia e architettura? descrizione e memorizzazione, porta con sé grandi percezione che l’individuo ha di un territorio, e che (2000, p. 128) «Noi siamo carne e geografia. Lo spazio
E tra geografia e innovazione pedagogica all’interno potenzialità (Ziliotto, 2011). Tra poco vedremo quali può confluire in una mental map (Siegel e White, è una condizione necessaria alla costruzione della
di edifici scolastici neocostruiti? esse siano e come andrebbero colte e sviluppate fin 1975, citato in Axia, 1986), una «mappa topografica» nostra identità». L’identità umana è di fatto inscindi-
La geografia studia il rapporto tra uomo e territorio dalla prima infanzia, poiché ogni bambino inizia fin strettamente connessa allo sviluppo della capacità di bile dallo spazio fisico e culturale da cui si proviene
e fornisce non solo gli strumenti per una conoscenza da subito ad interagire e a muoversi nell’ambiente cir- orientamento e al sistema di riferimento utilizzato. e in cui si agisce. Risulta pertanto fondamentale
e valutazione critiche della realtà, ma stimola anche costante, entrando in contatto con lo spazio attraverso Tutto ciò ci conduce al settore di ricerca noto in lo studio e l’analisi del «dove siamo», ossia della
domande sul come e sul perché di una determinata esperienze percettive, quindi soggettive. ambito internazionale come geography of childhood dimensione spaziale nella quale quotidianamente
organizzazione spaziale e territoriale (Dematteis, La geografia basa il primo approccio conoscitivo del and youth che si occupa del rapporto tra bambini/ si vive. Quest’ultima, poiché costituisce la base di
1985). Essendo strettamente connessa alla dimen- mondo sulla percezione sensoriale, sulle emozioni e giovani e la dimensione spaziale, innestandosi in qualsiasi esperienza conoscitiva, ricopre un ruolo
sione spaziale, oltre che a quella temporale, offre sensazioni che l’ambiente circostante suscita, sulla una lunga tradizione dedicata all’insegnamento particolarmente importante, soprattutto se riferito
un interessante punto di vista per chi si approccia conoscenza del proprio spazio vissuto, sulle geografie della geografia ed agli studi di psicologia ambien- alle fasi della prima infanzia.
alla costruzione di una nuova struttura scolastica individuali che si strutturano fin dai primi anni di tale. Si tratta di un settore in crescente espansione, Va tenuto in considerazione che le relazioni tra spazio e
o per chi abita un edificio scolastico neocostruito vita (Pasquinelli d’Allegra, 2010). A questo proposito, come testimonia negli ultimi anni la comparsa di bambini hanno specificità che si diversificano rispetto
o ristrutturato. il paradigma postmoderno della geografia, ed in riviste specializzate, quali ad esempio Children’s a quelle degli adulti: sguardo diverso, modo diverso di
Nei paragrafi che seguono chiarirò in primo luogo particolare la prospettiva umanista, si focalizza sulla Geographies. usare lo spazio, diversi vincoli e senso del limite, diversa
quali potenzialità può offrire l’approccio geografico lettura del mondo in chiave soggettiva, sullo studio Alla luce di quanto detto fino ad ora, è evidente come percezione di luoghi e paesaggi, diversa posizione nel
all’interno di una scuola nuova o ristrutturata, in dei luoghi come spazi vissuti, sulla considerazione del nell’ambito della ricerca geografica si stia affermando decision-making e diverso grado di responsabilità/
secondo luogo spiegherò come la dimensione spaziale rapporto uomo-ambiente in ottica olistica, tenendo una tendenza epistemologica focalizzata sul concetto di partecipazione nei confronti del territorio (Matthews e
sia un elemento esistenziale ed identitario fonda- conto dell’unicità di soggetto e oggetto come parti di «spazio educatore», frutto di un’elaborazione personale Limb, 1999). In tal senso, in merito agli spazi assegnanti
mentale, quindi fornirò alcuni spunti per realizzare un tutto più vasto (Minca, 2001). La conoscenza dello dello spazio che tiene in considerazione aspetti sen- ai bambini dal discorso e dallo sguardo adulto (spaces
attività finalizzate all’appropriazione degli spazi in spazio avviene non solo su un piano cognitivo, che soriali, percettivi, emotivi, motivazionali, conoscitivi, of childhood) è necessario cambiare prospettiva e porsi
un’ottica di innovazione educativa, infine presenterò permette la formazione di strategie, decodificazioni e che può fornire spunti significativi sia ad architetti entro la prospettiva interna dei bambini, indagando
una scuola che rappresenta un esempio significativo ed interazioni per usare uno spazio, ma anche su un che ad insegnanti interessati a lavorare sul processo le loro pratiche, lo spazio da essi vissuto, interpretato,
rispetto alle riflessioni proposte. piano affettivo, che rende possibile l’identificazione di appropriazione dello spazio dei e con i bambini. interiorizzato, socializzato, agito e negoziato (children’s
con regole provenienti dalla cultura ed il loro uso spaces) (Gagen, 2008).
Il contributo della geografia: nelle interazioni (Rump e Richter, 2009). Inoltre, La dimensione spaziale: Lavorare sullo spazio vissuto dai bambini significa
lo spazio vissuto tale processo di conoscenza, secondo la branca della concetti e proposte lavorare sulla loro consapevolezza ed intelligenza
Geografia della percezione, avviene secondo una spaziale (Gardner, 1987) che è strettamente connessa
La geografia, contrariamente alle credenze ampiamente logica per cui tra individuo ed ambiente si inserisce un La dimensione spaziale è dimensione esistenziale al mondo visivo per quanto riguarda l’osservazione,
diffuse che la considerano un sapere prettamente nozio- terzo elemento, ossia l’immagine mentale. Quest’ul- fondamentale e onnipresente, è parte della quoti- al disegno e all’immaginazione per ciò che concerne
nistico e focalizzato esclusivamente su localizzazione, tima è una rappresentazione soggettiva, basata sulla dianità di ogni individuo. Come sostiene La Cecla l’orientamento e la rappresentazione.

Turris
132 Babel Turris
133 Babel
Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi

Di seguito saranno proposti alcuni spunti e possibilità possibile ampliarsi all’esplorazione e all’analisi degli
per operare in tal senso con bambini frequentanti altri sistemi, magari quelli più vicini alla scuola, e
sia la scuola dell’infanzia che quella primaria. Nella seguire il progressivo allargamento della conoscenza
realizzazione si dovrà tenere ovviamente conto delle e del movimento del bambino nei vari spazi di vita.
differenze neuropsicologiche delle rispettive fasce d’età. Secondo tale modalità progressiva si lavorerà anche
Anzitutto è necessario organizzare un percorso che sulla conoscenza e consapevolezza del territorio
parta dal «vicino» e via via si allarghi al «lontano». limitrofo.
A tal proposito si fa riferimento alla teoria di Bron- In secondo luogo, risulta fondamentale permettere
fenbrenner (1986), psicologo americano fondatore ai bambini di fare esperienze fisico-corporee all’in-
dell’orientamento ecologico dello sviluppo umano, terno degli spazi per proporre loro, solo in secondo
secondo il quale la percezione dell’ambiente non momento, di realizzare una rappresentazione mentale
avviene in maniera lineare ma sistemica. Esiste una o cartografica degli stessi. Infatti, come ha scritto

Foto Marco Zanta


serie ordinata di strutture concentriche incluse l’una Barthes (1990) «… leggere una terra è anzitutto per-
nell’altra, che sono: il microsistema, ossia il complesso cepirla secondo il corpo e la memoria, secondo la
delle relazioni esistenti tra le persona e il contesto memoria del corpo». L’esperienza nella dimensione
immediato in cui è inserita; il mesosistema, che reale permetterà loro il passaggio alla rappresenta-
comprende «le interrelazioni tra due o più contesti zione, alla dimensione simbolica.
ambientali, ai quali la persona partecipa attivamente» Infatti il lavoro sulle mappe mentali, che rilevano
(Bronfenbrenner, 1986, p.60); l’esosistema è costituito l’immagine e la percezione che si ha di uno spazio, è
da quei contesti ambientali in cui la persona non di fondamentale importanza nel processo di appro-
partecipa attivamente ma che hanno un influsso sui priazione dello spazio. In esse, infatti, vengono inseriti
contesti in cui vive; il macrosistema include l’intero i punti di riferimento, si evidenziano le relazioni di
contesto sociale con le relative norme, credenze ed vicinanza o distanza tra i diversi luoghi, si riesce a
ideologie. Alla luce di ciò, il punto di partenza di un leggere la familiarità o estraneità che l’individuo ha
qualsivoglia percorso didattico dovrebbero essere con l’area presa in esame e rappresentata. «Luoghi ed
le esperienze quotidiane nello spazio vissuto dai esperienze si legano in modo indissolubile attraverso
bambini, ossia le esperienze vissute nel microsi- immagini mentali, dimostrando che le emozioni e
stema della scuola. In un secondo momento sarà gli affetti si legano profondamente agli spazi in cui
sono stati vissuti, diventando parte della propria
Alberto Campo Baeza, Centro per l’Infanzia Ponzano
memoria e della propria identità» (Giorda, 2006,
p.33). L’uso delle mappe mentali prima, durante e
dopo un percorso didattico permetterà di rilevare
i cambiamenti avvenuti nei bambini in seno alla il significato che i vari artefatti assumono all’interno abitati da parte dei bambini e dei loro genitori durante
loro percezione dello spazio. E come conclusione, della struttura scolastica (strutturazione). Ragionare le «serate lavorative». Nell’anno scolastico 2012/2013,
partendo dalle mappe mentali di ciascun bambino, si su tali aspetti significa imparare ad appropriarsi degli per esempio, all’interno del muro perimetrale cavo
potrà giungere ad alcune mappe condivise da alcuni spazi vissuti ed acquisire un’effettiva padronanza degli al suo interno che circonda l’edificio scolastico sono
sottogruppi oppure ad un’unica mappa condivisa ambienti scolastici che si trasformano in territorio stati allestiti il «tunnel sonoro» ed il «tunnel tattile».
dall’intera classe. Questo processo è molto simile di azione sociale partecipata (Rocca, 2007). Altro accorgimento molto significativo per lo svi-
a quanto avviene, o perlomeno dovrebbe avvenire, Infine, vorrei qui presentare una struttura scolastica luppo dell’intelligenza spaziale, adottato da tempo
durante la progettazione o ristrutturazione di una che rappresenta una buona pratica per quanto con- in vari Kindergarten della Germania, è una lavagna
scuola: le mappe mentali cariche di bisogni, aspet- cerne l’approccio agli spazi scolastici ed educativi. Si magnetica suddivisa nei vari spazi della scuola dove
tative e sogni dei vari soggetti coinvolti (architetto, tratta del «Centro Infanzia Ponzano Children», pro- ogni bambino può collocare il proprio contrassegno
insegnanti, dirigente, ecc.) confluiscono in un’unica gettato dall’architetto spagnolo Alberto Campo Baeza per indicare dove si trova (qui chiamato «Il gioco del
mappa, la pianta finale della scuola. e realizzato nel 2007 a Ponzano (Treviso) su iniziativa chi c’è e dov’è»).
In terzo luogo, attingendo alla teoria della complessità del Gruppo Benetton ed in stretta collaborazione Sempre in riferimento all’uso ed all’appropriazione
(Turco, 1988) è possibile introdurre i bambini a spe- con Reggio Children. La filosofia di fondo del nido e degli spazi scolastici, risulta molto significativa l’im-
cifiche attività per stimolare la riflessione sugli spazi della scuola dell’infanzia in esso ospitati considera lo magine che coglie un momento di gioco simbolico tra
della scuola, affrontando in particolare i seguenti spazio come un interlocutore attivo, un «progetto di alcune bambine che stanno giocando «a cambiare i
aspetti: gli attributi linguistici, ossia i nomi delle ricerca» in itinere, un ambiente partecipato dal punto loro bambini» nel bagno della sezione. Quest’ultimo
cose/oggetti/aule ma anche come diversamente li si di vista del linguaggio architettonico. Nello specifico, ha un angolo a misura di bambino per permettere
potrebbe denominare (denominazione); gli artefatti la cura della relazione tra bambini e spazi educativi ai bambini che lo desiderano di giocare in bagno.
fisici, ossia gli arredi, gli oggetti e i materiali presenti è in primo piano e prende avvio ad ogni inizio anno Inoltre, è la stessa presenza di «soli» 2-3 water e di
nell’aula e nella scuola (reificazione); ed infine l’or- scolastico, quando gli spazi non organizzati, anche 2 lavandini per bagno a comunicare come e quanto
ganizzazione territoriale, vale a dire la funzione ed detti «non-luoghi», vengono pensati, strutturati e in tale struttura viene promossa l’autonomia dei

Turris
134 Babel Turris
135 Babel
Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi Turris Babel #93  Geografia degli spazi educativi

Foto Sonia Ziliotto

Foto Marco Zanta


Angolo del bagno usato per il gioco simbolico. Il gioco del chi c’è e dov’è.

bambini (non c’è un momento in cui tutti i bambini B ibli o grafia


si recano in bagno, ma ciascuno ci va quando ne
sente il bisogno), anche a partire dall’uso e dalla Axia G. (1986), La mente ecologica. La conoscenza dell’
padronanza degli spazi. ambiente nel bambino, Giunti Barbera, Firenze.
Facendo tesoro di questo esempio di scuola ricco di Barthes R. (1990), Incidenti, Einaudi, Torino.
interessanti accorgimenti e tenendo in considerazione Bronfenbrenner U. (1986), Ecologia dello sviluppo umano,
quanto presentato nei paragrafi precedenti, è possibile Il Mulino, Bologna.
affermare che l’approccio geografico in alcune sue Dematteis G. (1985), Le metafore della terra. La geografia
declinazioni e applicazioni educa alla costruzione umana tra mito e scienza, Feltrinelli, Milano.
dell’identità individuale attraverso la consapevolezza Gagen E. (2008), Landscapes of Childhood and Youth, in
di abitare ed appartenere ad uno spazio e di essere J. S. Duncan, N. C. Johnson, R. H. Schein (eds.), A
protagonisti attivi all’interno di esso. companion to Cultural Geography, Blackwell, Oxford,
pp. 404-419.
Dott. Sonia Ziliotto Gardner H., 1987, Formae mentis. Saggio sulla pluralità
Insegnante di scuola dell’infanzia, consulente sui temi della dell’intelligenza, Feltrinelli, Milano.
didattica della geografia, collaboratrice a ricerche sui tema Giorda C. (2006), La geografia nella scuola primaria.
spazio e apprendimento Contenuti, strumenti, didattica, Carocci, Roma.
La Cecla F. (2000), Perdersi. L’uomo senza ambiente, Laterza,
Tutte le foto si riferiscono al Centro per l’Infanzia di Pon- Roma-Bari.
zano progettato dall’architetto Alberto Campo Baeza. Matthews H., Limb M. (1999), Defining an Agenda for the
Geography for Children: Review and Prospect, in
«Progress in Human Geography», I, pp. 61-70.

Foto Marco Zanta


Minca C. (2001), Introduzione alla geografia postmoderna,
Cedam, Padova.
Pasquinelli d’Allegra D. (2010), Una geografia … da favola.
Miti e fiabe per l’apprendimento, Carocci Faber, Roma.
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sità, Unicopli, Milano.
Ziliotto S. (2011), Analisi geo-didattica sui temi dell’Educazi-
one allo Sviluppo Sostenibile nella scuola dell’infanzia e
nella scuola primaria in Veneto e in Baviera. Confronto
tra Padova e Würzburg, Tesi di dottorato.

Turris
136 Babel Turris
137 Babel
Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da

Dann war die Schule


nicht mehr da
Lernen im Paradigma von Raum und Zeit am Beispiel
der aufgelassenen Kleinschulen in Südtirol

Hans Karl Peterlini und Annemarie Augschöll Blasbichler Gfrill Schulhaus heute als Feuerwehrhalle

Vereinzelt schon in den 60er Jahren, und in dichter und Strafen« (Foucault 1992) eine schier leibliche für den niederen Stand ohne staatliche Bezuschus- richt in italienischer Sprache folgten ab 1939/40 die
Abfolge seit den 170er Jahren wurden in Südtirol – mit Unmittelbarkeit; keine anonyme Kontrolle durch sung sowohl in der Bestreitung der Lehrergehälter Deutschkurse für Deutschland-Optanten (in Gfrill
abklingendem Trend – rund 170 Grundschulen aufge- gezielte Raumanordnungen (wie Foucault sie an den als auch beim Bau von Schulhäusern auf die Eigen- fast 90 %) und ab dem Einmarsch der Deutschen 1943
lassen (Quelle: Deutsches Schulamt). Es handelt sich zu französischen Gefängnissen illustriert) war nötig, es finanzierung durch Gemeindegelder und Stiftungen die wiedereingeführte deutsche Schule (Ebd.: 91 – 110),
einem großen Teil um Klein- und Bergschulen in ent- reichte die physische Präsenz des Pfarrers im Neben- angewiesen (vgl. Augschöll 2000). Das Schulgebäude in der nun der Unterricht mit »einem Vaterunser für
legenen Weilern und Fraktionen. Diese aufgelassenen zimmer. Allein das Wissen darum, dass der Pfarrer wurde so zum Ausdruck ungleicher Durchsetzung Hitler« begann (Erinnerung von Edeltraud Hertha
Schulen sind Gegenstand eines Forschungsprojektes, im Widum war, hielt die Kinder in der Regel ruhig. und Verteilung von Bildung in Wechselwirkung mit Lazzeri). Noch vor dem Unterricht hatten die Kinder
das als Projekt des Forschungs- und Dokumentati- Im kleinen Klassenraum waren die Schulbänke dicht sozialen, ökonomischen, politischen Verhältnissen: um halb acht in der Früh in der Kirche zu sein. Die
onszentrums zur Südtiroler Bildungsgeschichte (Freien hintereinander gereiht und reichten bis unmittelbar Vor der herrschaftlichen Goetheschule in Bozen, Kinder von entfernteren Höfen stapften im Winter
Universität Bozen) von Annemarie Augschöll und an das Pult der Lehrerin und die Tafel heran, bis zu unter Österreich eine der vier Bürgerschulen im bis zu einer Stunde durch den Schnee, kamen mit
Hans Karl Peterlini durchgeführt wurde und deren 30 Kinder saßen, eng zusammengepfercht, im klei- Land, posierte der Bürgermeister mit den Schülern durchnässten Schuhen und durchfroren an, dann
Ergebnisse derzeit für eine Publikation unter dem nen Raum. Kamen in geburtenstarken Jahrgängen jährlich für ein Gruppenfoto. In Dörfern, Weilern, bibberten sie in der ungeheizten Kirche. Aufge-
Titel »Die Schule in der Stube. Schul- und Bildungs- noch mehr Kinder in die Schule, wurden sie – wie Fraktionen wehte oft der Schnee durch die Ritzen in brochen waren sie ohne Frühstück, weil sie vor der
politik am Beispiel der aufgelassenen Kleinschulen häufig in Kleinschulen – nach Altersgruppen auf überfüllte und schlecht geheizte Klassenräume. Die Kommunion nichts essen durften. Bei der Bäuerin
in Südtirol« (A. Weger-Verlag) ausgewertet werden. Vormittags- und Nachmittagsunterricht aufgeteilt. Schule war meist Gemeindeangelegenheit, reichere des Fichtenhofes, der unmittelbar neben der Schule
Aus den Fallstudien mit den geografischen Schwer- An den Schulen hatten, schon an der ersten Tiro- Gemeinden statteten die Schulen besser aus, arme gelegen war, durften sie die in Blechkandeln mitge-
punkten Sarntal, Schlanders und Unterland werden ler Schulverordnung 1568 mit ihrer streng klerika- Gemeinden ließen die Gebäude verwahrlosen und brachte Milch wärmen, dann begann der Unterricht.
für Turris Babel einige Streiflichter und Reflexionen len Ausrichtung nachzuvollziehen, kirchliche und vertrauten auf Selbsthilfe oder kirchlichen Einsatz. Bis auf die jüngste Tochter gingen auch die Kinder
zum Zusammenspiel von Zeiten und Räumen des politische Macht in der Regel ineinandergegriffen, Trotzdem stand das Volksschulwesen zur Zeit der von Sepp Pardatscher und Edeltraud Lazzeri alle
Lernens vorweggenommen. mit auch heftigen Auseinandersetzungen um den Annexion Südtirols durch Italien für europäische in Gfrill zur Schule. 1960 wurde mit dem Bau einer
Die Volksschule in Gfrill, einer Bergfraktion von bildungspolitischen Einfluss auf eine – aus Überle- Verhältnisse nicht schlecht da: Rund 250 ordentliche Straße von Salurn nach Gfrill begonnen, bis dahin
Salurn, war unmittelbar an das Pfarrwidum angebaut, bensnot – wenig bildungsbereite Bevölkerung. Mit Volksschulen und noch einmal an die 100 sogenannte hatte es nur einen Weg für Ochsengespanne gegeben,
eine Tür verband die Räume des Pfarrers mit dem der Einführung der sechsjährigen Schulpflicht im Notschulen gab es auf Südtiroler Gebiet, ergänzt in der auch mit Traktoren kaum zu bewältigen war. 1963
einzigen Klassenraum im Erdgeschoss. Verlor die alt Zuge der Allgemeinen Schulordnung durch Maria den ersten Jahren nach der Annexion durch den Bau war die Straße so weit hergerichtet, dass sie mit dem
gewordene und überforderte Lehrerin die Kontrolle Theresia (1774) waren erste Voraussetzung für eine einzelner italienischer Schulen (Seberich 2000: 53), Auto befahren werden konnte. An eine Schließung
über die Kinder, klopfte sie an die Tür zum Pfarrer, allgemeine Volksbildung geschaffen. Der Weg dorthin bis dann mit der Lex Gentile von 1923 die deutsche der Schule dachte in Gfrill noch niemand. Erst als
der unmittelbar in die Klasse schritt und für Ruhe war allerdings noch ein langer. Die Halbherzigkeit der Schule in ihrer Gesamtheit innerhalb weniger Jahre in Salurn die neue Grundschule fertig gebaut war,
sorgte, »notfalls mit dem Stock«, wie sich Sepp Par- genannten Reform zeigte sich beispielsweise darin, vollständig italianisiert wurde (Ebd.: 69). und zwar ausreichend geräumig auch für die Frak-
datscher erinnert. Die räumliche Überschneidung dass die Schulpflicht mit einer Schulgeldverpflich- Als Sepp Pardatscher von 1938 bis 1946 in Gfrill zur tionen, kam 1981 das Aus ihrer Schule. »Wir hatten
von kirchlichem und pädagogischem Raum gab der tung verknüpft war. Im Unterschied zu den Schulen Schule ging, wechselte sich im engen Klassenraum damals noch schulpflichtige Kinder, da hätte man die
pädagogischen Notwendigkeit von »Überwachen für die gehobenen Gesellschaftsschichten waren jene das Duce-Bild mit dem Hakenkreuz ab, auf den Unter- Schule nicht schließen müssen« (Sepp Pardatscher).

Turris
138 Babel Turris
139 Babel
Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da

Bei Schulbeginn gab es Dieser Blick auf Räume,


noch keinen organisier- die nicht nur geografisch
ten Schülertransport von verstanden werden, son-
Gfrill nach Salurn, die dern als Orte und Dyna-
auf Privatgrund errich- miken sozialer Interak-
tete Straße war nie kol- tion, hat seit den 80er
laudiert worden; erst Jahren in den Sozial-
eine Intervention bei und Kulturwissenschaf-
der Bozner Staatsanwalt- ten einen Perspektiven-
schaft führte zum Ein- wechsel eingeleitet, der
satz eines Busses durch zunehmend auch für die
die Gemeinde. Der Ver- Bildungswissenschaften
lust der eigenen Schule an Bedeutung gewinnt
wurde in Gfrill – bis (vgl. Westphal 2007).
heute nachwirkend – als Randstellung empfunden, Raum wird, im Paradigma des Spatial-Turn (Döring/
das Dorf hatte eine seiner zentralen, gemeinschafts- THielmann 2009), als jene Dimension wahrgenom-
bildenden Einrichtungen verloren. Das alte Schul- men, in der sich der Mensch in seiner Um- und Mit-
gebäude wurde, wie als Kompensation, zum Sitz für welt als soziales und damit auch lernendes Wesen
die Freiwillige Feuerwehr umgebaut. konstituiert. Studien über Bildungschancen und
Die Aufhebung eines Lernraumes am Beispiel Gfrill Lernmöglichkeiten von Migranten in europäischen
ist, neben der schulbaupolitischen Strategie, geradezu Städten verweisen auf die Bedeutung der Konstitution
exemplarisch für das Zusammenspiel von Entfernung sozialer Räume, in denen sich Menschen gegenüber
und Geschwindigkeit bei der Veränderung sozialer anderen positionieren, verbunden mit Symbolsetzun-
Räume. Seit der Weg von Gfrill nach Salurn von gen, Vorstellungs- und Erinnerungsleistungen (Lang
zwei Stunden abwärts und drei Stunden aufwärts 2007: 166). Während sich Kindern und Jugendlichen
auf eine Viertelstunde Autofahrt reduziert wurde, der Mittelschicht ihre Räume immer fragmentierter
ist die Ortschaft in den Sog einer außerhalb schneller darstellen, weil sie an einem Ort wohnen, an einem
verlaufenden Zeit gezogen worden, angebunden an anderen Ort Fußball spielen, wieder irgendwo anders
Arbeitsplätze außerhalb, an Einkaufsorte außerhalb, den Musik- oder Tanzunterricht erhalten und noch
an Unterhaltungsorte außerhalb, dadurch mögli- einmal irgendwo anders Freunde besuchen, meist Vormeswald Bauernhof mit Schulklasse
cherweise gestärkt als Lebensraum für Pendler, die hin- und hergeführt im Auto von den Eltern, sind
sonst wegziehen würden, aber teilweise um jene Mitte Kinder und Jugendliche mit Migrationshintergrund
eines eigenständigen Dorflebens gebracht, die von in der Regel darauf angewiesen, ihre unmittelbaren
der Kirche, von der Schule, vom Gasthof repräsen- Lebensräume zu nutzen, knüpfen dort ihre sozia-
tiert war. Ähnliche Wechselwirkungen zwischen dem len Netze, entfalten ihre sozialen Spiele, entwickeln
Bau von Straßen, der Einführung des Schülertrans- jene subjektiven Ressourcen, die Catherine Delcroix entstand meist ein Mikrokosmos, der örtliche Soziali- Vormeswald im Sarntal etwa hatte die Lehrerin ihre
ports, der Verkürzung von Distanz und dem Auflas- (2001; zit.n. Lang 2007: 163) am Modell der sozialen tät bündelte: Entstanden waren manche dieser Schulen Kammer unmittelbar neben dem Klassenzimmer, auf
sen der Schule zeigen sich – besonders in den 70er Benachteiligung Bourdieus vermisst (vgl. u.a. Bour- aus dem Selbstbewusstsein eines Ortes heraus, weil der anderen Seite des schmalen Ganges schliefen die
und 80er Jahre, aber auch noch nach 1990 und 2000 dieu/Passeron 1997). Zugleich stehen sie, durch ihre er eine eigene Kuratie hatte oder gar Gemeinde war, Bauersleute. Die Magd dort war den Lehrerinnen nicht
– an vielen Fallbeispielen. So bewahrheitet sich an Transkulturalität (Welsch 2009), über Telefon und weil die Bauern genug Eigenstolz und Eigeninteresse sehr gesonnen, weil sie in ihnen Konkurrentinnen
den aufgelassenen Schu- Internet mit weit ausein- hatten, sich selbst eine Schule zu bauen, wenn dafür um den Jungbauern sah, aber da diese meist nur ein
len häufig eine etwas anderliegenden Räumen der Lehrer zu ihnen kam und sie die Schüler in der Jahr blieben, behielt am Ende sie die Oberhand und
aug u ren ha f t a n mu- in Verbindung. Nähe wussten. Für das Holz zum Heizen waren in der wurde Bäuerin. In Windlahn war, auch dies nur ein
tende Zeit-Raum-Ana- Ein solcher Blick auf Regel die Bauern zuständig; gab es einen Gemeinde- Beispiel von vielen, ein Lehrer so einbezogen in das
lyse von Schroer (2009: die Verinselung von Le­ wald, konnten sie es sich dort holen, aber zur Schule Sozialleben der wenigen umliegenden Höfe, dass er
128): »Raum ist gewis- benswelten kann auch liefern und aufarbeiten mussten sie es. Nahe Bäue- manchmal vom nächtlichen Kartenspiel direkt am
sermaßen ein Opfer der für eine pädagogische rinnen übernahmen die Aufgabe der »Aufräumerin«, nächsten Morgen in die Schule kam. Einmal in der
Beschleunigung, die als Reflexion über das Ver- gegen wenig oder gar kein Entgelt, oft zusammen Woche kam der/die Italienischlehrer/in, in der Regel
Grunderfahrung der schwinden der Klein- mit dem Bauern oder den größeren Kindern. In der zu Fuß, an manchen Schulen fiel der Italienischun-
Moderne gelten kann. schulen und die damit Früh hieß es, vor der Lehrerin oder dem Lehrer in der terricht im Winter, wenn die Wege zu beschwerlich
(...) Was sich nicht an zusammenhängende Schule zu sein und einzuheizen, am Abend musste waren, wochenlang aus. Religionsunterricht fand,
das Tempo des moder- Mobilisierung von Lern- aufgeräumt und der Boden gespült werden. War die wenn die Pfarrei zu weit weg war, oft am Sonntag
nen Lebens anpasst, geht räumen lohnend sein. Schule, wie an vielen Orten, direkt in einem Bauern- vor oder nach der Messe im Hauptort statt. Je nach
unter – auch der Raum.« Um die Kleinschulen hof untergebracht, lebte die Lehrerin mit am Hof. In Gegebenheit hatte die Lehrperson eine kleine Küche

Turris
140 Babel Turris
141 Babel
Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da

Halbweg Schulhaus vor Abbruch nach Schließung


Rabenstein Schulklasse 1976

oder aß bei den Bauersleuten. An manchen Schulen mussten sie sich dort aufführen. Bekam ein Kind Kind in die Mittelschule in Sarnthein, damit war an Halbweg geschlossen wurde, fuhren die Halbweger
kochte die Lehrerin auch für die Kinder. Zum Tur- eine ungerechtfertigte Watschen, sagte es daheim eine Aufrechterhaltung der Schule nicht mehr zu Kinder mit dem Linienbus an Bundschen vorbei
nen ging man ins Freie oder in den nahen Wald. Im lieber nichts, sonst hätte es noch eine bekommen. denken. Bis zur Einführung der Mittelschule – und nach Sarnthein.
Naturkundeunterricht konnte es sein, dass übers Umgekehrt erzählen Lehrer, wie sie allmählich den mancherorts länger –blieben die Kinder acht Jahre Die Übernahme der primären Kompetenzen im
Jahr gemeinsam Hasen aufgezogen wurden und am Blick schärften für die Verhältnisse, aus denen Kin- in der Volksschule, und da diese nur fünf Schuljahre Bereich Schulbau durch das Land im Zuge des
Ende des Jahres jedes Kind seinen Hasen nach Hause der kamen, etwa, wenn diese ungewaschen und mit vorsah, wurden einzelne Schuljahre einfach öfters II. Autonomiestatutes und die Ende der 70er Jahre
nahm. Oder es konnte passieren, dass der Bauer den dem Stallgewand in die Schule kamen. Die Struktur, wiederholt. Durch das neue Angebot der Mittel- mit Landesgesetzen zweckbestimmten Fördergelder
Lehrer aus der Klasse rief, ihm doch beim Kälbern die den Lehrpersonen Autorität verlieh, war an den schule sanken die Besuchszahlen der Volksschule gaben einigen Kleinschulen neue Perspektiven. In
einer Kuh zu helfen. Die größeren Kinder halfen den Kleinschulen nicht das Gebäude, das Teil des Bauern- noch zusätzlich. Öttenbach wurde 1985, während andere geschlos-
Kleineren, bei schwierigen Rechenaufgaben ebenso hofes war oder eine kleine Hütte, sondern es war die Nach und nach folgte Kleinschule um Kleinschule: sen wurden, sogar noch ein neues Schulhaus gebaut,
wie beim Zubinden der Schuhe. Der Lernort Schule autoritäre Struktur des gesellschaftlichen und politi- Halbweg, Unterreinswald, Windlahn, Rabenstein ebenso in manchen anderen Südtiroler Ortschaften,
war eng eingebunden in ein Sozialleben, das sich nach schen Lebens, die den Lehrer zu etwas machte: Der (mit dem Bedeutungsverlust des dortigen Bergwerks). zum Teil geschickt integriert in Mehrzweckbauten
den Möglichkeiten und nach den Notwendigkeiten Lehrer, die Lehrerin war jemand, weil die Eltern die Die Schließung der Schule ist jeweils Ausdruck einer oder Vereinshäuser als Ausdruck neuer Bedürfnisse
richtete: Kinder, die zu weit weg von der Schule leb- Kinder zur Schule schickten und damit ihre Autori- Veränderung im kulturellen, sozialen und ökono- des Sozial- und Gemeinschaftslebens. Nur neun
ten, wurden oft von einem Bauern »gehalten«, dessen tät an diese delegierten; die Italienischlehrer/-innen mischen Schnittfeld von Zeit und Raum: Geburten- Jahre später, 1994, wurde die neue Schule in Ötten-
Hof nahe an der Schule lag. Wurden die Kinder im hatten, da wo sie auf kulturelle Ablehnung bei den rückgang aufgrund von Pillenknick und verändertem bach wieder geschlossen, die Kinderzahl erlaubte
Herbst und im Frühjahr für die Arbeit auf dem Hof Eltern stießen, vielerorts auch noch in den 70er und Wohlstandsempfinden, Verbesserung der Verkehrs- keinen Lehrbetrieb mehr. In Bundschen wurde die
gebraucht, dann wurden sie einfach nicht mehr in 80er Jahren einen schweren Stand. wege, Verkürzung der Fahrzeiten, Erreichbarkeit von Schule noch 1999 ausgebaut und mit einer Mensa
die Schule geschickt. Im Sarntal wurde, 1969, als erstes die Schule in Vor- attraktiveren Arbeitsmöglichkeiten außerhalb, Verlust ausgestattet, eine neu ausgewiesene Wohnbauzone
Der Widerstand gegen die Entklerikalisierung der meswald aufgelassen. Schon in den Jahren davor, von Arbeitsmöglichkeiten in der Nähe, Umstellung versprach in absehbarer Zeit die Ansiedlung junger
Schule bei gleichzeitiger Verschärfung der Schul- war die Schülerzahl auf unter sieben gefallen, was der Bewirtschaftung – die Milchsammelstellen und Familien, die Eltern der umliegenden Siedlungen
pflicht, die den Tiroler Kulturkampf in der zweiten die Grenze für einen Ganzjahresunterricht war. In Gemeinschaftspostkästen im Tal sind das Spiegel- wurden vom Bürgermeister aufgerufen, ihre Kinder
Hälfte des 19. Jahrhunderts ausgelöst hatten (vgl. der Folge wurde der Unterricht auf ein halbes Jahr bild des Schülertransports. Der einst abgeschiedene nach Bundschen zu schicken. Als selbst viele Bund-
Fontana 1978), hat sich in einem teils expliziten, teils zusammengezogen, die Lehrkraft unterrichtete die Raum öffnet sich zu den Zentren hin, bewahrt sich schner die Kinder lieber nach Sarnthein schickten,
stillschweigenden Kompromiss verlaufen: Die Schule andere Jahreshälfte zunächst in Flaas (das wie Jene- teilweise zwar seine Qualität als intimer Lebens- wurde 2004 auch diese Schule, als bisher letzte im
war möglichst im Dorf, der Schulbesuch konnte dem sien zum selben Schulsprengel gehörte) und zuletzt raum, tritt aber viele seiner sozialen Funktionen Sarntal, geschlossen.
Bedarf angepasst werden, der Pfarrer wahrte seinen in Fennberg im Unterland, wo es auch nur mehr eine an die größeren Zentren ab. Als die Vormeswalder So erwies sich das Ineinandergreifen (Foucault würde
Einfluss, der Lehrer kam als neue anerkannte Auto- Halbjahresstelle trug. 1969 gingen in Vormeswald nur anderswo zur Schule gehen mussten, bestanden sie von einem Dispositiv sprechen) von beschleunigter
rität hinzu. So berichten viele Lehrkräfte ehemaliger noch zwei Kinder zur Schule, beide aus derselben darauf, nicht nach Bundschen gehen zu müssen, wo Zeit, gesteigerter Mobilität, veränderten Lebensverhält-
Kleinschulen, dass die elterliche Autorität hinter Familie, das jüngste ging in die zweite, das älteste in die nächstgelegene Kleinschule gewesen wäre, son- nissen als stärker als die politische Bildungsplanung:
ihnen stand – wenn die Kinder schon Schule gingen, die fünfte Klasse, im Jahr darauf wechselte das älteste dern wennschon wollten sie in den Hauptort. Als An der Sogwirkung moderner Mittelpunktschulen
Turris
142 Babel Turris
143 Babel
Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da Turris Babel #93  Dann war die Schule nicht mehr da

zeigt sich zugleich ein urbanisierter Lebensstil auch Quellen


auf dem Land, der seine Randständigkeit im Wohnen
bewahrt, im sozialen und wirtschaftlichen Leben aber Augé, Marc (1994) Orte und Nicht-Orte. Vorüberlegungen zu
zu überwinden trachtet. Die alten Schulen boten ein einer Ethnologie der Einsamkeit. Frankfurt a.M.: Fischer
Lernen eingebunden in den Rhythmus einer abge- Augschöll, Annemarie (1999) Die Institutionalisierung
schiedenen, langsameren, oft harten Lebenswelt. der »niederen Bildung« in Südtirol. Innsbruck-Wien-­
Die Lernräume waren die eigene Lebenswelt, eine München: STUDIEN Verlag
Bauernstube, ein Häuschen im Wald, die oft lan- Bourdieu, Pierre/Passeron, Jean-Claude (1971) Die Illusion
gen, beschwerlichen, oft auch gefährlichen, zugleich der Chancengleichheit. Untersuchungen zur Soziologie
lehrreichen Schulwege, eine Lernwelt, die bruchlos des Bildungswesens am Beispiel Frankreichs. Stuttgart:
eingeklammert war in die Ordnungsstrukturen eines Klett
überschaubaren, der Natur verbundenen, aber auch Delcroix, Catherine (2001) Ombres et lumières de la famille
engen und isolierten Mikrokosmos. Die Aufhebung Nour. Paris: Èditions Payot & Rivages
dieser Lernwelten durch den Schülertransport hin Deutsches Schulamt Verzeichnis der aufgelassenen Schulen;
in die Mittelpunktschule hat neue Möglichkeiten Manuskript. Kopie im Besitz der Verf.
eröffnet, die Geborgenheit aufgehoben und die Hori- Döring, Jörg / Thielmann, Tristan (2009) Spatial Turn – Das
zonte geweitet; sie hat nicht nur die Wege zu den Raumparadigma in den Kultur- und Sozialwissenschaf-
Schulen beschleunigt und die Lebenswelten inselartig ten. Bielefeld: Transcript
fragmentiert, sie hat auch neue Lernwelten geschaf- Fontana, Josef (1978) Der Kulturkampf in Tirol. 1861-1892.
fen, in denen erweiterte Möglichkeiten gegeben sind, Bozen: Athesia
aber auch – abzuhören am noch hilflosen Ruf nach Foucault, Michel (1992) Überwachen und Strafen. Die Geburt
Entschleunigung – härtere Wettbewerbsregeln und des Gefängnisses. Übersetzt von Walter Seitter. 10. Aufl.
höhere Geschwindigkeiten herrschen. Frankfurt a.M., Suhrkamp
Manche der aufgelassenen Gebäude wurden – wie Lang, Susanne (2007) »›Spacing‹ als transkulturelle Praxis.
Windlahn und Öttenbach – als Wohnhäuser an Zur Konstitution von Bildungsräumen bei Jugendlichen
Familien versteigert, andere wurden zum Nicht-Ort mit Migrationshintergrund«, in: Westphal 2007, 161-172
(Auge 1994), wie zum Beispiel die Schule in Halbweg. Seberich, Rainer (2000) Südtiroler Schulgeschichte. Mutter-
Sie lag in der Kehre eines Straßenstücks, das jetzt sprachlicher Unterricht unter fremdem Gesetz. Bozen:
untertunnelt ist – eine geradezu manifeste Vernich- Raetia
tung von Raum durch Geschwindigkeit; die Kubatur Schroer, Markus (2009) »›Bringing space back in‹ – Zur
wurde, dank der gelockerten Raumordnungsbestim- Relevanz des Raums als soziologischer Kategorie«, in:
mungen, nach Sarnthein verlegt. In der Schulklasse Döring/Thielmann, 125-148
in Vormeswald richteten die jungen Brautleute, wie Wolfgang Welsch (2009) »Was ist eigentlich Transkultura-
als Symbol für die Privatisierung des abgeschiedenen lität?« In: Lucyna Darowska, Claudia Machold (Hg.):
Raums, ihr Ehezimmer ein. Hochschule als transkultureller Raum? Beiträge zu Kul-
tur, Bildung und Differenz. Bielefeld: Transcript, 39-66
Westphal, Kristin (Hg.) (2007) Orte des Lernens. Beiträge
Hans Karl Peterlini zu einer Pädagogik des Raumes. Weinheim/München:
Südtiroler Journalist sowie zeitgeschichtlich und bildungs- Juventa
wissenschaftlich orientierter Autor

Prof. Dr. Annemarie Augschöll Blasbichler


Fakultät für Bildungswissenschaften Freie Universität Bozen

Turris
144 Babel Turris
145 Babel
Turris Babel #93  Spazio e apprendimento Turris Babel #93  Spazio e apprendimento

a quella degli interni) si riverberano su una scuola, che,


con un chiaro profilo pedagogico-didattico, può orien-
tare la progettazione in direzione innovativa. Come
indica l’architetto Paolo Bellenzier, inoltre, è proprio
grazie alle Normative 2009 che il dialogo tra pedagogia
e architettura comincia a trovare un terreno fertile: il

Spazio e apprendimento riferimento ai metri quadri per alunno, piuttosto che


alle classi, il modello organizzativo-funzionale basato
sul concetto pedagogico della scuola, la valorizzazione
degli spazi polifunzionali della scuola per la comunità,
Cronaca di un convegno per la cultura, per la formazione, la possibilità di
creare spazi di apprendimento anche interrati, tutti
questi sono elementi per pensare in modo nuovo alla
scuola, intesa non solo come luogo d’apprendimento
ma come luogo di cultura e di vita.

Beate Weyland Un dialogo urgente

Durante il convegno la tavola rotonda «Dall’idea


alla scuola» (alla quale hanno partecipato l’architetto
Eva Damia dello studio BAAS di Barcellona, gli
architetti Chiara Cecilia Cuccaro e Antonio Serafini
del comune di Roma, e l’arch. Mariagrazia Mura di
«Una rete diventa realtà», con queste parole l’assessore citazioni di Margareth Rasfeld, illustre relatrice al Firenze) ha messo in evidenza l’urgenza fondamentale l’architettura scolastica non corrisponda spesso e
Florian Mussner ha dato come dire lo scocco di inizio convegno, si orienta allo sviluppo di una cultura di un dialogo tra pedagogia e architettura e ha con- necessariamente una concettualizzazione pedagogica
a un progetto di cooperazione a lungo termine del dell’apprendimento in cui il soggetto sia sempre più fermato che la nascita di «spazio&apprendimento» è forte o innovativa. Lo stesso dicasi per i modelli
network interistituzionale altoatesino «spazio&ap- attivo e coinvolto. Concordando sull’assunto che la una corretta via per rispondere alle impellenti sfide pedagogici che hanno fatto storia, come quello di
prendimento» durante il convegno promosso per forza dell’ambiente di apprendimento, in termini che si pongono agli universi dell’edilizia scolastica. I Loris Malaguzzi e delle scuole di Reggio Emilia,
sancirne la nascita presso la Facoltà di Scienze della di spazi fisici e contesti specifici, incide molto sullo tre relatori hanno illustrato alcuni progetti di scuole o come il modello toscano e via dicendo, che non
Formazione il 10 Novembre 2012. Al mattino sono stile e sulle modalità di azione e di comportamento contestualizzati in territori molto diversi tra loro: la hanno trovato nella realizzazione architettonica una
intervenuti referenti di fama internazionale sui temi all’interno delle istituzioni scolastiche, obiettivo della Spagna, dove la committenza non prevede nessun tipo pari eccellenza riconosciuta. L’auspicio di architetti
pedagogici, normativi e architettonico-progettuali, rete è quello di discutere proprio su come si possono d’interscambio comunicativo tra architetti e utenza; e pedagogisti è quello di trovare sempre maggiori
mentre al pomeriggio nei foyer dell’università si trasformare le idee in spazi, o di come si costruisce Roma, che a fronte di budget contenuti e di ambienti sinergie per non lasciare scomposte queste due anime
sono presentati i diversi partner del network con una sinergia tra approccio didattico e opportuna socio-culturali e formativi molto eterogenei tra loro dell’edilizia scolastica. Forse è proprio puntando
le diverse competenze e specificità. La giornata si soluzione architettonica. si è avviata a interessanti processi di ristrutturazione su criteri di qualità, sul confronto internazionale
è conclusa con una tavola rotonda focalizzata sui e riqualificazione degli ambienti, la Toscana, nella e sulla relazione dialogica che si può immaginare
processi della progettazione di scuole. L’ampia par- Cornice normativa quale si sta diffondendo il progetto «A scuola senza una scuola innovativa sotto l’aspetto pedagogico ed
tecipazione di architetti, committenti, insegnanti e zaino» in cui si ridisegna l’aula come un luogo abi- architettonico-progettuale insieme.
dirigenti scolastici, interessati e curiosi conferma che Il terreno che si è preparato per la costituzione del tato non solo dalle persone, ma anche dalle cose, La conferenza è stata la prima risposta all’urgenza
l’argomento spazio e apprendimento sta diventando network risente molto delle iniziative intraprese dalla dai libri e dagli oggetti che non vanno e vengono di un dialogo tra pedagogia e architettura: il primo
sempre più importante e che riscuote oggi sempre Ripartizione di Edilizia Scolastica della Provincia da casa a scuola, ma che rimangono sempre nello frutto della collaborazione tra i partner di un network
maggiore attenzione nel variegato contesto culturale Autonoma di Bolzano. L’internazionalizzazione dei stesso ambiente che si organizza e vivifica intorno interistituzionale. Il suo successo si deve all’impe-
altoatesino. concorsi, la definizione di criteri di qualità per la a una didattica centrata sull’apprendimento, l’espe- gnato sforzo dei vari enti nella definizione dei temi,
valutazione delle soluzioni vincenti e fattibili, l’inse- rienza e l’interesse degli alunni. Gli esempi di scuole nel reperimento dei fondi, oltre che nell’organizza-
Orizzonte pedagogico rimento nelle Normative di edilizia scolastica di spazi riportati dai relatori sono stati l’occasione per aprire zione delle presentazioni. Dimostra la disponibilità
più chiari per la definizione di concetti pedagogici un acceso dibattito con alcuni amici critici (Carlo al dialogo tra le diverse discipline, i diversi ambiti
«spazio&apprendimento» si colloca nello spirito per la progettazione di edifici sempre più rispettosi Calderan e Matteo Scagnol in qualità di architetti , istituzionali e le diverse competenze, nella ricerca
europeo richiamato da Peter Hollrigl, Intendente Sco- delle tendenze innovative all’interno della scuola, Filippo Ceretti e Mariagrazia Marcarini in qualità di ipotesi e soluzioni creative, funzionali, e corri-
lastico di lingua tedesca, che punta sull’innovazione sono la cornice istituzionale descritta dall’architetto di pedagogisti, e Kuno Prey come designer, invi- spondenti ai bisogni. Promette la disponibilità a
delle relazioni di insegnamento e apprendimento Josef March, entro la quale si può inserire un dialogo tati con la responsabilità di animare la discussione tenersi aperti sulla domanda di cosa e come s’intesse
all’interno delle istituzioni formative attraverso fruttuoso sui temi dello spazio e dell’apprendimento. ciascuno con le sue competenze) e con il pubblico al meglio il rapporto tra pedagogia e architettura.
strategie come la peer education, il cooperative lear- I criteri di qualità dell’architettura (che si definiscono sulla qualità dell’architettura in rapporto alla qualità
ning e il problem solving. L’orizzonte pedagogico nell’attenzione ai contesti, alle soluzioni urbanistiche, delle concezioni pedagogiche emergenti. Sembra Prof. Beate Weyland
del network, in piena corrispondenza con le solle- architettoniche e tecniche, alla qualità dei volumi unita che alle eccellenze riconosciute per quanto riguarda Ricercatrice di didattica - Libera Universitá di Bolzano

Turris
146 Babel Turris
147 Babel
Turris Babel #93  lernen&raum, un network interistituzionale 149

lernen&raum,
un network
interistituzionale

Il 10 Novembre 2012, nell’occasione einem Netzwerk zusammen. Dieses Elfriede Fritsche, Lehrerin,
di un convegno organizzato presso la Netzwerk widmet sich im Besonderen Mitarbeiterin im Deutschen
Facoltà di Scienze della Formazione der Organisation und Gestaltung des Bildungsressort, Bereich
della Libera Università di Bolzano, è Raumes im Hinblick auf die pädago- Innovation und Beratung
ufficialmente nato il network interisti- gischen und didaktischen Notwendig- Deutsches Bildungsressort, Bereich
tuzionale «spazio & apprendimento». keiten einer erweiterten Lernkultur. Innovation und Beratung.
L’accordo di cooperazione mette in rete Das Netzwerk schafft Voraussetzungen Beratung und Unterstützung bei der
diverse istituzioni operanti sul territorio und Anlässe, damit die Erkenntnisse Erstellung des pädagogischen Konzepts
altoatesino che, sotto diversi punti di und Kompetenzen aus den Feldern der (s. Organisationskonzept mit pädagogi-
vista, hanno a che fare con la scuola. Pädagogik, der Architektur und der scher Ausrichtung, Schulbaurichtlinien,
S’interessa in modo specifico al tema Planung im Dialog bleiben. Es bemüht Art. 104). Beratung und Begleitung bei
dell’organizzazione spaziale degli edifici sich um gemeinsame Forschungsarbeit, den laufenden Koordinierungssitzun-
scolastici in relazione ai bisogni edu- um Initiativen und Kooperationspro- gen mit allen Projektbeteiligten in den
cativi e didattici orientati a una nuova jekte zur Entwicklung und Umsetzung Pflichtschulen.
cultura dell’apprendimento. È un tavolo innovativer Konzepte und Ideen, die Deutsches Bildungsressort,
di concertazione interdisciplinare che sowohl den pädagogisch-didaktischen Amb-Alagi-Str. 10, 39100 Bozen
mette in dialogo le diverse qualità e als auch den planerisch-architektoni-
competenze nel confronto tra le posi- schen Bereich betreffen. Dr. Markus Fritz, Stellvertretender
zioni tecnico-progettuali e architetto- Amtsdirektor Abteilung Deutsche Kul-
niche e quelle pedagogico-didattiche tur, Amt für Bibliotheken und Lesen.
e socio-culturali. Si pone l’obiettivo di Wir bieten Beratung und Informatio-
intraprendere ricerche, azioni e collabo- nen für Schulen und Gemeinden zur
razioni su modelli e proposte innovative Konzeption sowie zu Bau und Ein-
sia in campo pedagogico-didattico, sia richtung von Schul-, Öffentlichen und
in ambito architettonico-progettuale e kombinierten Bibliotheken.
s’impegna a sostenerne la realizzazione. Andreas-Hofer-Str. 18, 39100 Bozen
Sandy Attia, architetta
Das interdisziplinäre Netzwerk »ler- Modus architects, Attia Klaus Hellweger, Architekt
nen&raum« wurde am 10. Nov. 2012 im Scagnol. Progettazione Dez. 2011 – Okt. 2012 Stiftung Architek-
Rahmen einer Tagung an der Fakul- architettonica, degli arredi tenkammer. Meine persönlichen Kom-
tät für Bildungswissenschaft an der e direzione lavori degli edifici scolastici. petenzen: Erfahrungen in der Zusam-
Freien Universität Bozen aus der Taufe Coordinamento tra le varie figure coin- menarbeit mit Schulen; Strukturierung
gehoben. Eine Kooperationsvereinba- volte nelle fasi di progettazione delle der Entwicklungsprozesse zwischen
rung bindet alle Organisationen aus scuole. Ricerca sullo scambio tra l’ar- den Organisationskonzepten und der
den unterschiedlichsten Bereichen, chitettura e approcci didattici. baulichen Umsetzung.
die mit der Schule zu tun haben, zu Via Fallmerayer 7, 39042 Bressanone Josef-Renzler-Str. 11, 39030 St. Lorenzen
Turris Babel #93  lernen&raum, un network interistituzionale 150

Erika Hofer, Stellvertretende Vorsit- segue le sue finalità attraverso un’at- Ingrid Keim, Vorsitzende
zende des Landesbeirat der Eltern für t iv it à d i r icerc a appl ic at a per des Verband es der Auto-
die deutschsprachige Schule. l’innovazione e per la sperimentazione nomen Schulen.
Landesbeirat der Eltern für die deutsch- educativa e didattica, per la documen- Der Verband der Autono-
sprachige Schule. tazione e l’informazione nella scuola men Schulen vertritt deutsche, itali-
Blick von »außen« als Laien und Stell- e nel sistema di educazione, istruzione enische und ladinische Schulen der
vertreter der »Nutzer«. e formazione, per la formazione con- Provinz Bozen und bemüht sich um
tinua di insegnanti, educatori e for- die Stärkung der einzelnen autonomen
Lois Kastlunger, Verantwort- matori. Schule in unterschiedlichen Bereichen.
licher für Gesundheitser- Edificio Plaza, Via Del Ronco 2, 39100 Bolzano Die assa gehört mit zu den Initiatoren
ziehung am lad. Schulamt, des Netzwerkes, unterstützt die Her-
Ladinisches Bildungs- und Deborah Pallé, ausgabe der Heftreihe des Netzwerkes
Kulturressort. Kommunikationsprozesse Verwaltungsinspektorin. »lernen&raum« und bemüht sich um
moderieren, Beratung über gesundheits- Amt für Schulfinanzierung, Deutsches die zielorientierte Entwicklung von
fördernde Kindergärten und Schulen, Schulamt Beratung und Erstellung Themen im Sinne ihrer Mitglieder.
Organisation von Bildungsfahrten. des Raumprogrammes für die deut- Fagenstraße 10, 39100 Bozen
Schulsprengel Abtei, schen Oberschulen sowie Beratung und
St.-Leonhard-Str. 11, 39036 Abtei Begleitung bei den laufenden Koordi- Paolo Bellenzier, Architetto
nierungssitzungen. Ripartizione Edilizia e Ser-
Christa Messner, Inspektorin Amba-Alagi-Str. 10 39100 Bozen vizio Tecnico Provincia
der deutschsprachigen Kindergärten Autonoma di Bolzano.
Kindergarteninspektorat. Ruth Pinzger, Architektin Esperto tecnico per edilizia scolastica
Koordination der deutschsprachigen Vertreter der Architek- Esperto tecnico per managment edilizio
Kindergartensprengel. Zusammenar- tenkammer. Die Kam- Giudice di giuria tecnica.
beit mit Kindergärten und Gemeinden mer der Architekten rld Piazza.S. Magnano 10, 39100 Bolzano
bei Neubauten und Sanierungen. Bera- übernimmt bei Schulbauprojekten
tung und Begutachtung der Projekte. Informations- Beratungs- und Koord- Dr. Edith Ploner, Inspektorin für die
Kindergarteninspektorat, ninierungsarbeiten. Die Architek- ladinischen Kindergärten, Koordina-
Amba-Alagi-Str. 10, 39100 Bozen turstiftung Südtirol organisiert einen tion des ladinischen Kindergarten-
themenspezifischen Architekturpreis sprengels. Begleitung und Beratung
Joachim Moroder, Ao. Univ. und Fortbildungen, Veranstaltungen von Lehrpersonen und Leiterinnen der
Prof. Dr. Leopold-Fran- und Vorträge. ladinischen Kindergärten.
zens-Universität Innsbruck. Malaunstraße 117, 39028 Schlanders Bindergasse 29, 39100 Bozen
Interdisziplinäre Koopera-
tion mit Pädagogen schon seit 12 Jahren Josef Watschinger, Schuldirektor Schul-
zu raumgestalterischen Studien, um die sprengel Welsberg, assa Sensibili-
Inszenierung der Lernlandschaft den sierung der Lehrerinnen und Lehrer
neuen Bedürfnissen anzupassen. Ziel und Schulführungskräfte zum Thema
dieser gemeinsamen Anstrengungen ist durch verschiedene Initiativen und
es, pädagogische und architektonische Publikationen. Beratung von Schulen
Raumstrukturen vorzuschlagen, die in der Erstellung der Organisations-
eine erforderliche Flexibilität aufweisen, konzepte und in der Gestaltung der
eine optimale Raumatmosphäre bieten Prozesse. Kontakte zu Organisationen
und wahrnehmungspsychologisch das im Ausland.
»Neue Lernen« unterstützen. Mittelschule Paul Troger,
Institut für Gestaltung-Studio 2, Schlossweg 14, 39035 Welsberg/Taisten
Technikerstraße 21, 6020 Innsbruck
Beate Weyland, Ricercatrice
Alberto Muzzo, docente di di Didattica alla Libera Uni-
lingue in servizio presso versitá di Bolzano. La Facoltá
L’Area Pedagogica italiana, di Scienze della Formazione
istituto di ricerca pedago- svolge in questo campo attività di
gica e didattica che opera in autonomia ricerca e documentazione, ricerca sul
scientifica; fa capo al Dipartimento campo e ricerca-azione nelle scuole,
Istruzione e Formazione della Provin- formazione e consulenza scientifica.
cia Autonoma di Bolzano. Esso per- Via Ratisbona, 16, 39042 Bressanone
Turris Babel #93  Und du, von welcher Schule bist du? 152 Turris Babel #93  E tu, di che scuola sei? 153

Hinterlässt lebenslang Spuren.  Se non lo sei, deve farti Offen, spannend, anregend.
Una buona scuola in tre parole? Edith Zemmer, Architektin diventare curioso. Dorothea Aichner, Architektin

Eine gute Schule … in 3 Worten? Wohlfühlen (Gutes Feng Shui), Unter-
Paolo Clozza, Architetto
Wertschätzung – es sind Möglichkeiten
stützen (Gutes Feng Shui), sozialer Lehrer streng, Ferien lang, Jause gut. da, die eigenen Potenziale zu entfalten
Treffpunkt (Gutes Feng Shui). Michael Dejori, Architekt – Anregungen sind da und eine gute
Angelika Watschinger, Lehrerin
Begleitung.
Atmosphäre, Sicherheit, Josef Watschinger, dirigente scolastico
Quadratisch – im Sinne von »in alle Risikobereitschaft.
Richtungen gleichermaßen ausgerich- Armin Pedevilla, Architekt Wohin ich immer gerne ging, das große
tet«. Praktisch – im Sinne von »ange- Lernen anfing, und stets ich blieb ein
Lebensraum Nummer zwei. Lehrling.
wandt«. Gut – im Sinne von »subjektiv Itta Maurer, Architektin Erna Floess, Lehrerin, Pädagogische
positiv empfunden«.
Mitarbeiterin
Heike Pohl, Architektin Erkennt deine Vorlieben.
Paul Senoner, Architekt
Tecnologica, organizzata, Con buoni maestri, una buona integra-
che sia comunità. Offen (nach außen und innen), zione e una bella struttura.
liberal, individuell (Betreuung). Gigi Accardo, genitore
Marco Cottini, Architetto
Josef Gritsch, Architekt
Menschlichkeit, Bildung, Plurilingue paritetiche – con ampi spazi
Wertevermittlung. Raumkonzepte und Pädagogik e luce naturale – con attività didattica
Andreas Plank, Architekt ergänzen einander. anche all’aperto.
Stefano Zanotti, Presidente del consiglio dei
Michael Rieper, Architekt
Treffpunkt – Lernen – genitori dell’Istituto delle Scuole delle Loca-
Zukunftsorientierung. Was bedeutet gut? lità Ladine di Ortisei
Colz Albert, Architekt Martin Taschler, Architekt
Una scuola che ti chiede qualcosa.
Geborgenheit – Begeisterung – Wissen. Freunde, Freude, Spaß. Valentino Andriollo, Architetto
Hartmann Tasser, Architekt Philip Stauder, Architekt
Offen für alle und alles, neugierigkeits-
Schule ist ein Treffpunkt ... Streng, freundlich, cool. fördernd, Schwerpunkt Vermittlung
das Lernen sein positiver Nebeneffekt. Stefan Pur, Architekt der Grundlagen.
Alexa von Lutz, Architektin Un genitore anonimo
Hell, streng, vielseitig.
Vertrauen, Liebe, Begeisterung. Jutta Winkler, Architektin Libertà, competenza degli insegnanti
John Carter, Lehrer ovvero che sappiano spiegare la loro
Luce, calore, colore. materia dimostrandoti che a loro piace,
Ist ganzheitlich, lehrt drinnen und Pietro Barbato, Architetto individualizzata, nel senso che ciascuno
draußen, leitet liebevoll zum Handeln. possa scegliere ciò che gli piace studiare.
Helene Hölzl, Architektin
Nachfrageorientiert, freundlich, mit
Samuel Messner, 4 liceo
vielfältigem räumlichen und fachlichem
Funzionale, allegra, sportiva. Angebot. Gentile, educativa, senza compiti a casa.
Daniela Eisenstecken, Architektin Debora Palle, Verwaltungsinspektorin Theo Pietracupa, alunno 4 elementare

Pareti fonoassorbenti, ricca di luce natu- … Wo der Lehrer zum Schüler und der Real, inklusiv, keine Zicke.
rale, spaziosa, «calda» / austera. Schüler zum Lehrer werden kann … Klaus Hellweger, Architekt
Ingrid Zamboni Oberkalmsteiner, Architetta Norbert Dalsass, Architekt

Italiana tedesca inglese (multilingue, Zeit, Raum, Verständnis. Seria, credibile, innovativa
Nicoletta Minnei, Intendente Scolastico di
multiculturale, molteplice). Lois Kastlunger, Ladinisches Bildungsressort
lingua italiana
Roberto d’Ambrogio, Architetto
Qualitätsorientiert, zielorientiert
Stimolante, rispettosa delle individua- und offen. Officina e salotto culturale: luogo per
lità, multiculturale. Rosa Maria Mussner, Evaluationsstelle für dare forma alle idee, rendere concreto
Marianna Beltramini Boveri, Architetta die ladinische Schule un pensiero educativo e vederlo, toc-
carlo, sentirlo con i cinque sensi.
Scoperta, intelligenza, passione per la Begegnung zwischen Kindern und Beate Weyland, Ricercatrice di didattica LUB
cultura e il Mondo. Erwachsenen, Freiraum für Kreativität,
Marco Grollo, responsabile Servizi educativi ein Ort mit Geschichte und Zukunft. Funzionale, accogliente, poliedrica.
e formativi, Comune di Aviano Annalisa Cimino, Insegnante scuola primaria Massimo Valduga, Architetto
Turris Babel #93  Und du, von welcher Schule bist du? 154 Turris Babel #93  E tu, di che scuola sei? 155

Il corridoio, lungo ma pieno di luce Werkraum Vinzentinum: anche un cacciavite con il quale avevo,
Welcher Ort, welcher Gegenstand erinnert dich an deine come una strada; l’attaccapanni lungo Holzfigur Murmeltier. annoiandomi a lezione, svitato i contatti
Schulzeit? Un luogo e un oggetto nei ricordi della tua scuola. la parete dell‘aula, con i grappoli di cap-
potti che facevano una cortina tessile
Alois Franz Rauter, Architekt

elettrici della campanella che suonava
ad ogni cambio di ora. ovviamente ero
sul lato lungo. Die langen und breiten Gänge mit der finito davanti al direttore …
Giovanni Dissegna, Architetto
winzigen Glocke. Kuno Prey, Professore ordinario di Product
Richard Glira, Architekt
Design alla Facoltà di Design e Arti, Libera
Kleiner Volksschulzubau zum Kin-
le scale (incontro) ed il righello Università Bolzano
dergarten in Kaltern, dort die großen
Fenster in den Pausenhof und die (esperienza). Luogo: La finestra dei bagni, si affac-
Walter Colombi, Architetto
»Kloaz« als Lehrerin  … ciava su un pendio e in fondo in lon-
Walter Angonese, Architekt I banchi di legno con il calamaio tananza si vedeva la strada provinciale
che attraversava tutta la valle. Ero così
L’atrio per la ricreazione, l’obelisco incassato.
Maurizio Giuliani, Architetto affascinata di poter vedere quella strada
segno di ritrovo. che percorrevo dal basso ogni giorno
Marco Cottini, Architetto Il parco esterno pieno di alberi e il
per arrivare a scuola, dall’alto della col-
L’albero davanti alla finestra, il cam- mio banco. lina. Oggetto: il banco stretto, che deli-
panile che suona le ore. Massimo Valduga, Architetto mitava lo spazio di «mia» appartenenza,
che attaccavo e staccavo da quello della
Vito Mussner, Architekt L’aula magna nella sede dello iuav a
compagna di turno, la sedia che facevo
Gli scaloni e i grandi fori nella parete Venezia ai Tolentini e i tavoli da lavoro, dondolare e che scarabocchiavo nei
rossa, gli uniposca. credo disegnati da Carlo Scarpa. momenti di noia, la lavagna, centro di
Rolando Dalla Torre, Architetto
Francesco Flaim, Architetto tutte le attività didattiche, sogno di noi
bambini quando potevamo avvicinarci
Ein großer schützender Baum – Aussicht Il banco, la lavagna e l’odore di matite.
Carla Maria Crosina, Architetta insorvegliati e usare il gesso, rigorosa-
aus den Klassenzimmern in die Weite. mente bianco.
Kurt Wiedenhofer, Architekt Spazio interno per le pause luogo di
Beate Weyland, ricercatrice Didattica Libera
Erste Reihe – Schultafel. socializzazione, tavolo con panca all’in- Universitá Bolzano
terno di tale spazio.
Colz Albert, Architekt Imparare é come un gioco.
Andrea Fregoni, Architetto
Provisorische Unterbringung meiner Vito Mussner, Architetto
Atrium mit Ausblick auf …
Oberschulklasse in einem Wohnhaus L’attaccapanni, una lunga fila di cap-
Kathrin Dorigo, Architektin
mit direkter Verbindung zum Garten. potti appesi lungo la parete.
Hartmann Tasser, Architekt Pausenhof mit übergroßem Baum.
Giorgio Marchi, Architetto
Evelyn Unterpertinger, Architektin
Der weitläufige Eingang mit den war- Die Tafel und tausend Geschichten.
tenden Schülern … aufregend. Die Klasse in der Bergschule mit der Christian Schwienbacher, Architekt
Thomas Mahlknecht, Architekt Wasserschüssel zum Händewaschen:
Piazza Duomo di Bressanone, anni 80;
La classe ed i gessetti colorati. und alles war wieder gut, die Hände
wieder sauber, die Luft rein, fein … panino con la mortadella.
Daniela Eisenstecken, Architektin
Lois Kastlunger, Architekt Erna Floess, Insegnante di scuola dell’infanzia

Die Bibliothek: unterschiedliche Licht- Il cortile grande ma ricoperto di orribili
stimmungen, von dunkel bis hell; ein Ein großer Kasten, in den wir uns zum
Kartenspielen zurückgezogen haben. sassolini che entravano nelle scarpe e
Hügel im Pausenhof. la mia prima penna stilografica rossa
Josef Watschinger, dirigente scolastico
Caroline Willeit, Architektin
Pelikan.
Volksschule Lana, Mädcheninternat Corridoio ampio luminosissimo. la Antonella Fellet, Insegnante scuola primaria
pedana con cattedra in ogni classe.
Brixen: alte Gebäude, große, hohe I corridoi del Carducci, lunghissimi, infi-
Sandra Donà, Architetta
Räume, lange breite Gänge, Holzbänke niti, un po’ da incubo, larghi, dove arri-
und Holzstühle. La mia classe con il pavimento in legno vavo sempre in ritardo e dove vedevo
Angelika Margesin, Architektin di abete con le doghe belle larghe e
un compagno di classe che ci cammi-
Oggetto: le forbici e la matita perché li piene di fessure e i termosifoni pesanti nava sempre strisciando contro i muri
uso molto. Luogo: il corridoio, il posto di ghisa. L‘oggetto che invece ricordo con la mano, un compagno tra l’altro
dove ci si vede tutti al mattino e terra era la scatola con il compasso che mi bravissimo.
di nessuno durante la giornata. aveva regalato mio zio architetto. Oltre Filippo Ceretti, dottorando Libera Universitá
Theo Pietracupa, alunno 4 elementare
al compasso e ai vari accessori vi era Bolzano, studioso, filosofo
Turris Babel #93  Und du, von welcher Schule bist du? 156 Turris Babel #93  E tu, di che scuola sei? 157

Sollte sie eine salzige Meerbrise sein, Wäre sie scharf, süß und sauer, weil Meine Schule schmeckt nach Mandel-
Se la scuola avesse un gusto, quale sarebbe? gut dosiert mit Blick in die Weite. Oft Schule ein Raum des »Sich-Entfal- milch. Teilweiße süß, dann doch bitter
Wie schmeckt Schule? allerdings wird sie als zu bitter erlebt
… Schade eigentlich.
tens« sein sollte und nicht ein Raum
der Gleichschaltung.
und eben nicht ganz klar. Sehr frisch
und kühl.
Nicola Oberhollenzer, Architektin Kathrin Dorigo, Architetta Ruth Pinzger, Architektin und Teilzeit-
beauftragte an einer Oberschule
Amaro, prof inadeguati. Süß+pikant: gute Erinnerung+nicht
Sandro Laera, Architetto immer leicht. Come la pece del larice. Quando la
…  Dann sollte sie nach Büchern riechen. Michael Dejori, Architekt metti in bocca, prima si sbriciola ma
Walter Angonese, Architekt poi, insistendo nel masticarla si lega e
Sarebbe un insieme di pane e marmel- diventa gustosa.
Caffè, dolce o amaro. lata, dolce e familiare, come gli inse- Kuno Prey, Professor für Produktdesign
Edoardo Cappuccio, Architetto
gnanti che ho incontrato. an der Fakultät für Design und Künste,
Carla Maria Crosina, Architetta
Freie Universität Bozen
Kirsche: Farbe, Geschmack, zu viel tut
nicht gut … ! Würde sie nach Wasser schmecken, Dann wäre es der Geschmack von
Itta Wackernell, Architektin dies gießt den Garten des Lernens. Gummi. Vom Radiergummi bis zu den
Margot Wittig, Architektin
Vanille, regt den Appetit an, Lust Hausschuhen, alles dasselbe Material
auf mehr. Wie Curry, da von allem was mit demselben Geschmack.
Arnold Lochmann, Architekt drin steckt. Paul Senoner, Architekt
Richard Glira, Architekt
Staubig – warum? Schwierig zu begrün- Schule riecht nach Bodenwachs. Schule
den … es ist mein Gefühl, wenn ich Gusto alla mandragola, perché potrebbe schmeckt nach Vanille: gut, fremd,
an Schule denke, sowohl an die vor 30 essere il gusto del tutto e del niente. künstlich.
Jahren als auch an die heute. Walter Colombi, Architetto Dorothea Aichner, Architekt
Kordula Hell, Architekt
Cioccolato piace a tutti, libera endor- Olive, etwas säuerlich aber charakteris-
Pomodoro. Da solo non dice molto, ma fine, è stimolante e compensa carenze tisch, genussvoll; macht Lust auf mehr.
è la base per centinaia di ricette se si affettive-famigliari-sociali. Frank Weber, Architekt.
aggiunge un pò di fantasia. Manuela Pegoretti, Architetta
Marianna Beltramini Boveri, Architetta
Il gusto del Mont Blanc. Il perchè lo Bitter bis süß, alle Geschmacksrich-
spiega Nanni Moretti in Bianca. tungen sind vertreten – wie im Leben.
Metallisch – wegen der damals erneu- Andreas Plank, Architekt
erten Geländer. Thomas Demetz, Architetto

Günther Fritz, Architekt Banane … schwer zu verdauen, aber Holz – Tinte – Leder – Papier … die
Holz, weil es beruhigt und warm ist, gibt Kraft fürs Leben. ersten Eindrücke in der Bergdorfschule.
Paolo Bellenzier, Architekt Ute Oberrauch, Architektin
greifbar, einladend.
Philipp Gamper, Ingenieur Süß. Im Nachhinein erinnert man sich Erba, ricordo i pantaloni sporchi di
Menta. I tavoli, il linoleum: è (era) lieber (und leichter) an die schönen verde, dei prati e dei giardini della scuola.
tutto verdino. Stunden während der Schulzeit. Matteo Scagnol, Architetto
Christoph Flarer, Architekt
Valentino Andriollo, Architetto
Nicht süß, nicht sauer, vielleicht sal-
Schule hat einen Geschmack; ich glaube, Salato, perché bisogna lavorare tanto zig? So entsteht Durst und Hunger auf
das sind die Böden, Schränke, Bücher, per raggiungere qualcosa che non è das Leben!
die abgestandene Luft … aber beson- sempre facile e dissetarsi. Anna Lena Goerke, Lehrerin
Samuel Messner, studente di liceo
ders gut war der Geschmack nicht … Gusto di pane, la cosiddetta «michetta»
Heinrich Norbert Zöschg, Architekt
Zwiebel und Knoblauch o «rosetta» il pane più semplice che c‘era
Bitter: »Mit der Schule ist es wie mit der ist scharf, hält lange nach … ! allora là dove vivevo, bianco, vuoto
Medizin. Sie muss bitter schmecken, Stefan Pur, Architekt dentro, nè duro nè morbido, quasi insi-
sonst nützt sie nichts«. (Zitat aus dem pido. Lo stesso gusto della scuola, un
Film »Die Feuerzangenbowle«) »Geschmack« in welchem Sinne? Viel- pò insipida, vuota, che si colorava un
Roland Baldi, Architekt
leicht so was in der Mitte zwischen wohl- pò di più quando ci mettevo dentro
tuend abenteuerlich und prickelnd neu. qualcosa io…
Acida perché tartassa. Reinhard Bachmann, Beate Weyland, ricercatrice Didattica Libera
Emanuel Kostner, Architetto Bürgermeister von Olang Universitá Bolzano
Turris Babel #93  Und du, von welcher Schule bist du? 158 Turris Babel #93  E tu, di che scuola sei? 159

Altes loslassen, Bedürfnisse der heuti- Fließende Übergänge innen und von liche Beziehungsarbeit mit Mädchen
Innovare la scuola significa … ? gen Schüler und Lehrer berücksichti- innen nach außen. und Buben, Fragen sind wichtiger als
Wie könnte man die Schule erneuern? gen, Achtsamkeit in Umgang.
Ellen Stören, Architektin
Caroline Willeit, Architektin Antworten, Reflexion und Austausch
im Team und auch mit den Familien.
… Althergebrachtes zu hinterfragen Christa Messner, Inspektorin für die deut-
Stimolare la curiosità, ampliare le cono- und Neues zu wagen. schen Kindergärten
scenze, promuovere la ricerca e miglio- Angelika Margesin, Architektin
rare i rapporti tra le persone, tutte. Außerhalb der Schulräumlichkeiten
Fulvio Giorgi, Architetto
Einen Schritt nach dem anderen zu lernen.
machen zu können, vorwärts und Matthias Rainer, Architekt
Die Schüler begeistern und motivieren, nicht rückwärts.
mit Kursen oder neuen Fächern, die in Edith Ploner, Inspektorin für die ladinischen Klassenverbände auflösen.
der Arbeitswelt von großem Nutzen Kindergärten Roland Girardi, Architekt
sind. Praxis Praxis Praxis.
Martina Stampfl
Puntare più sullo sviluppo del lavoro Spazi pieni di luce, vuoti da poter dare
di equipe, non abusare del termine espressione alla creatività, valorizzare l’a-
Aprire gli spazi alla prossima «eccellenza» troppo demagogico. spetto estetico anche da fuori con forme
generazione. Giorgio Marchi, Architetto semplici, nitide, quindi armoniche.
Vito Mussner, Architetto Erna Floess, Lehrerin / Pädag. Mitarbeiterin
Aktuelles Wissen vermitteln, selbst-
Stare al passo con le tecnologie. Ripri- ständiges Weiterarbeiten fördern, neue Ridurre l’impatto prodotto da solle-
stinare il «patto» genitori – insegnanti. Arbeitsmethoden erproben. citazioni ambientali come luci colori
Valentina Bonato, Architetta Karlheinz Lampacher, Architekt
rumori …
Auf die Fragen der Zeit eingehen, den Beste Wissensangebote und ruhige Sandra Donà, Architetta
Schülern Richtungen zeigen. Orte zum Lernen. Fondere la tradizione (carta, appunti,
Martin Stauder, Architekt Ute Oberrauch, Architektin
libro, studio, contenuti, competenze …)
Die jungen Menschen zu verstehen Nicht jedes Jahr Schule (auf dem Rücken con l’innovazione (tecnica, arreda-
und sie im Zusammenhang mit dem der Kinder) neu erfinden zu müssen! menti mobili, ambienti ristrutturabili
gesamten gesellschaftlichen und glo- Frank Weber, Architekt
e modulabili aperti).
balen Geschehen zu sehen. Innovation Alberto Muzzo, Area Pedagogica
entsteht aus dem Zusammenspiel der Attraktives Lernen (Synergieffekte nut-
zen) Selbsterkenntnis durch Erfahrung Kleinere Schulen, größere Gedanken,
persönlichen Entwicklung und der wirkliche Emotionen.
Fragen der Schüler, Lehrer und der (auch durch den Raum vermittelt Aus-
tausch – Lehrer > Schüler – Schüler > Klaus Hellweger, Architekt
Gesellschaft.
Anna Lena Goerke, Lehrerin
Schüler – Schüler > Umgebung).
David Calas, Architekt Significa che sia bella, curata e
Schule nicht nur auf das Gebäude und funzionante.
den Schulhof zu begrenzen. Schule Mehr Geschmack nach Gummibärchen. Theo Pietracupa, alunno 4 elementare
Itta Maurer, Architektin
soll nach außen gehen (können) und
von außen soll man »wieder« in die Renderla più internazionale e multiet-
Renderla viva aperta e attraente. nica, dove ci sia possibilità di scambio
Schule gehen (können). Räumlich und Maurizio Agea, Genitore
menschlich. culturale sia tra gli alunni sia tra gli
Marlene Roner, Architektin insegnanti. Renderla anche più pratica e
Gibt es die Tafel überhaupt noch? pragmatica, utile dal punto di vista lavo-
Christian Schwienbacher, Architekt
Inhalt. rativo, per formare persone competenti
Robert Veneri, Architekt … Kindern Werte und Wissen nahezu- sul campo del lavoro a diversi livelli.
bringen ebenso wie ihnen Weltoffenheit Federico Cappelletti, giovane laureato
Viverla, se ci vivi la cambi; non pen- und Toleranz zu lehren.
sare di avere la soluzione, ma costruirla Anregende Materialien und Lernräume,
Gianpaolo Nogarole, Architetto
insieme ogni giorno. Lehrpersonen, die von den Inhalten, die
Roberto d’Ambrogio, Architetto Aprire al mondo, alla pratica, ai viaggi sie lehren, begeistert sind, die Lernen
anche mentali. begleiten und abwechslungsreich ver-
Conferirle un senso / un ruolo all’in- Emanuel Kostner, Architetto mitteln, ein Ort, wo selbstgesteuertes
terno della società: fucina di idee, labora- Lernen nicht nur möglich ist, sondern
torio di comunicazione positiva, offerta Innovation im Kindergarten bedeu- gewollt und unterstützt wird.
democratica di opportunità per tutti. tet: offene Sinne für die Bedürfnisse Elfride Fritsche, Lehrerin, Mitarbeiterin im
Vally Valbonesi, Dirigente scolastico und Themen der Kinder, kontinuier- Deutschen Bildungsressort
Turris Babel #93  Bibliografia 160 Turris Babel #93  Bibliographie 161

Schulbibliothek im Mittelpunkt stehen. Un manuale che con dieci tesi descrive sulla scia delle innovazioni interna-
Im zweiten Teil der Broschüre werden le sfide centrali per i partner di un pro- zionali le scuole sono diventate argo-
gelungene Beispiele und Einrichtungs- cesso di costruzione/ristrutturazione di mento di notevole interesse pubblico.
details vom Kindergarten bis zur Ober- un edificio scolastico, offrendo esempi Questo manuale aiuta gli architetti a
schule vorgestellt. di scuole innovative, modelli e proce- cogliere le teorie educative di base e
Auf der Homepage des Amtes für Bib- dure per la pianificazione condivisa. a capire come possano essere tradotte
liotheken und Lesen kann die Broschüre Redatto da un team di esperti della sotto forma di costruzione per una
kostenlos angefordert werden: http:// fondazione Montagstiftung, offre uno nuova generazione di spazi educativi.
www.provinz.bz.it/kulturabteilung/ sguardo di sintesi sulla grande espe- Il volume illustra oltre 80 esempi che
bibliotheken/1140.asp rienza acquisita sui temi del dialogo L.Paolino, M.Cagelli, A.S. Pavesi (2011) prendono in considerazione diverse
tra spazio e apprendimento nei contesti Guida alla progettazione degli edifici tipologie di scuole, esaminate e spie- Lippman, P. (2010)
W. Schönig, C. Schmidtlein-Mauderer scolastici. scolastici gate in differenti contesti internazio- Evidence-Based Design of Elementary and
Hg. (2013) Ein Arbeitsbuch, das zeigen möchte, Ravenna: Maggioli Editore nali e culturali. Tra i concetti chiave Secondary Schools: A Responsive Appro-
Gestalten des Schulraumes wie Schulbau heute erfolgreich geplant analizzati: l’impatto delle tecnologie, ach to Creating Learning Environments
Neue Kulturen des Lernens und Lebens und koordiniert werden kann. Wenn Il libro affronta il tema della pro- la progettazione acustica e luminosa, New Jersey: Wiley
Bern: Help Verlag Ag Pädagogik, Architektur und Verwal- gettazione delle scuole dell’infanzia la sostenibilità, gli spazi esterni, la
tung konstruktiv zusammenarbeiten, e primaria secondo le Normative di ristrutturazione e l’adattamento alle Un libro fondamentale per chi intende
Im Buch wird der Kraft des Raumes ist der Grundstein für eine gute Schule Edilizia Scolastica (Dm. 18 dicembre nuove esigenze. approfondire l’argomento pedagogia e
in der Entwicklung einer erweiterten gelegt. Das Buch vermittelt das Know- 1975 e successive norme tecniche) in architettura sotto vari aspetti: cono-
Lernkultur nachgespürt. Die vielfälti- how der Montag-Stiftung zu Zielen, un’ottica tecnica non tralasciando gli scere le teorie dell’apprendimento alla
gen Beiträge zeigen unterschiedliche Prozessen und zur Praxis einer integ- aspetti culturali. Tenendo conto del base dei concetti pedagogici nell’ultimo
Ansätze von Raumgestaltungen in Ver- rierten Schulbauplanung. Es bietet kon- fatto che non sono state ancora varate le secolo e la loro relazione con lo spazio,
bindung mit pädagogischen Konzepten. U. Egger, A.G.Hempel (2013) krete Handlungsmodule und umfang- norme tecniche legate alle «Linee guida riflettere sull’avvento delle tecnologie e
Dabei stehen grundlegende Prinzipien Innovative Schulbauten in Südtirol. reiches Kontextwissen. per l’architettura scolastica» 6/2013 del dell’online learning, analizzare anche in
wie Flexibilität, Aufenthaltsqualität, Scuole innovative in Alto Adige MIUR, il testo ha ancora la sua attualità. termini di organizzazione degli ambienti
Akustik … im Fokus. Das Buch ist ein Tappeiner Nella seconda parte del volume vengono i tre modelli di scuola più noti del 21°
Plädoyer für partizipative Ansätze im considerati alcuni significativi aspetti secolo, la scuola di Reggio Emilia, la
Entwerfen und Gestalten der Lern- Una pubblicazione recentissima che riguardanti: lo spazio e la funzione, scuola montessoriana e quella steine-
räume. Wissenschaftliche Untersuchun- presenta i più attuali progetti di archi- la sostenibilità degli edifici scolastici riana. Il volume presenta studi di caso di
gen zeigen auf, wie flexibles Mobiliar tettura scolastica altoatesina con un e l’uso del colore. Di sicuro interesse scuole di diversi ordini e grado costruite
die Lernkultur verändern und helfen occhio fotografico particolare e con sobrie per lettori sia del campo pedagogico e negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti,
kann, kooperatives Lernen zu entfalten. recensioni architettoniche. È un tentativo anche di quello architettonico, presenta interessanti per la corrispondenza con
Die zahlreichen Abbildungen vermit- interessante in cui si cerca di offrire una una selezione di casi, scelti in base a le più attuali riflessioni sull’architettura
teln dem Betrachter neue Bilder einer lettura innovativa sull’edilizia scolastica indicatori di qualità specificati in: tipo- R.T.Hille (2011) scolastica innovativa. A fronte di una
sich wandelnden Schule. altoatesina. Non sono casuali le inter- logica, ambientale, tecnologia, urbana, Modern Schools: A centrury of design grafica semplice il libro è ricchissimo
viste all’architetto March e al dirigente C. Jäger-Klein, S.Plakolm-Forsthuber sociologica, pedagogica e percettiva. for education di contenuti utili sia per gli architetti
Watschinger in apertura del volume, (2012) New Jersey: Wiley sia per i pedagogisti.
come figure simbolo del processo che Schulbau in Österreich 1996–2011
ha portato l’Alto Adige a configurarsi Wege in die Zukunft Una rassegna di scuole costruite
come un territorio di sperimentazione Wien-Graz: NWV lungo tutto l’arco del secolo scorso
pedagogica e in cui si premia la qualità sino ai tempi più attuali. Un’ottima
della progettazione architettonica. Il libro, commissionato dal Ministero per dispensa per architetti e un’inte-
l’istruzione austriaco, offre contributi di ressante raccolta per le figure del
taglio architettonico, tecnico-progettuale mondo scolastico, soprattutto per
e pedagogico sul tema dell’architettura l’organizzazione del libro in capitoli
scolastica e recensisce 23 scuole costruite che descrivono la scuola non solo
M. Fritz, J. Watschinger Hg. (2013) negli ultimi 15 anni. Gli interessanti in ordine temporale ma anche in
Innovative Schulbibliotheken contributi argomentano sull’edilizia Dudek, M (2011) ordine ai modelli pedagogici sotto-
ASSA scolastica in termini di innovazione Schools and Kindergartens – stanti: scuole centrate sul bambino,
progettuale in dialogo con la tradi- A Design Manual scuole del benessere e naturali, scuole A.A.V.V. (2010)
Die Publikation, die in der Heftreihe zione, affrontano problematiche tecni- Basel: Birkhauser, 2007, second edition associative, interattive, scuole situa- The Third Teacher: 79 Ways You Can Use
»Wege zu pädagogisch gestalteten Lehr- che specifiche ma offrono anche ampio 2011 zionali, circostanziali, interstiziali. Design to Transform Teaching & Learning
und Lernräumen« erschienen ist, zeigt Montag Stiftung Hrsg. (2012) spazio al dibattito aperto tra pedagogia Ravenna: Maggioli Editore Queste denominazioni incuriosiscono by Inc. OWP/P Cannon Design
im ersten Teil auf, welche didaktischen Schulen planen und bauen. e architettura scolastica. Di particolare il lettore nel comprenderne le qua-
und bibliothekarischen Überlegungen Grundlagen und Prozesse interesse risultano anche i contributi L’ importanza dell ’ istruzione in lità e le caratteristiche attraverso le Prendendo spunto dal concetto di
bei der Konzeption und Planung einer Berlin: Jovis Verlag. sugli ambienti esterni della scuola. un’ economia globale è indiscussa e descrizioni e le immagini. Loris Malaguzzi, fondatore del Reggio
Turris Babel #93  Bibliografia 162 Turris Babel #93  Bibliographie 163

Approach negli anni ’40, che insisteva Un volumetto snello che documenta una L’autrice, pedagogista e ricercatrice (qui il riferimento è alle intelligenze rapportare l’architettura all’educazione.
sull’ambiente, lo spazio fisico, come selezione di progetti e rendering per la presso l’Università di Newcastle (UK), multiple di Howard Gardner); corri- Nella prefazione il noto architetto
terzo educatore, un team internazio- scuola primaria sviluppati dagli studenti a partire da quattro studi di caso di spondere a criteri di sostenibilità e di descrive come questa pubblicazione
nale di designers e architetti esplora le del corso di Design dell’Architettura scuole costruite nell’arco degli ultimi performance elevata; essere connessi intende raccontare di ciò che sta tra
connessioni critiche tra architettura, presso l’Università di Edimburgo dal quarant’anni in Inghilterra, analizza con la comunità. La qualità del lavoro l’architettura e l’educazione e come
design e apprendimento. Propone 79 2004 al 2008 per rispondere alla poli- una serie di problematiche di estrema non si rileva tanto nella presentazione entrambi si influenzano tra loro. Inte-
idee pratico-progettuali per stimolare tica educativa del governo scozzese del attualità per il campo della progetta- dei progetti, esteticamente discutibile, ressato alla pedagogia Montessoriana,
I lettori a pensare alla scuola in modo 2007 «Building Eccellence» che punta zione: il fattore economico al quale si ma offre contenuti e tematiche molto Hertzberger descrive come l’architet-
innovativo. Con una grafica d’impatto sui learners, protagonisti fiduciosi, legano le soluzioni a basso costo per validi. tura può informare il famoso detto «aiu-
gli autori presentano un intrecciato F.Sprecher Mathieu (2010) responsabili ed efficaci del processo costruire; tutte le problematiche che tami a fare da solo» e offrire interessanti
dialogo culturale intorno al tema dello Moderne Schulanlagen di apprendimento. Molto interessanti ne conseguono (rumore, qualità dell’a- soluzioni alla scuola per raggiungere
spazio e dell’apprendimento ripor- Zürich: vdf Hochschulvlg risultano gli elementi distintivi della ria, spazio, temperatura, illuminazione l’obiettivo aiutare ad apprendere. Dall’a-
tando fatti e statistiche, interviste e scuola focalizzati in forma di diade ecc.); la particolare attenzione alle spe- nalisi della classe come dominio privato
storie da parte di esperti dei vari campi Dieses Buch zeigt auf, wie Schulhäuser contrapposta e in continuo dialogo: indi- cificità dei diversi soggetti coinvolti nel o come spazio condiviso nelle open
afferenti al mondo della scuola. Il libro und Schulzimmereinrichtungen bes- viduale-collettivo, la misura e il tutto, processo progettuale (chi sono, come schools, alla riflessione sulla scuola
é il frutto di una collaborazione tra ser auf die Erfordernisse der heutigen protezione-libertà, ordine-disordine, possono contribuire, quando ha senso come micro città e allo stesso tempo
OWP/P Architects, VS Furtniture, Unterrichtsformen abgestimmt werden chiaro-scuro, flessibilità-permanenza, che siano coinvolti ecc.). Il volume ha sulla città come macro scuola, il con-
and Bruce Mau Design. können. Bei Neubauten, Umbauten, esterno-interno. un carattere teorico e non è corredato tributo straordinario di Hertzberger
aber auch bei kleinen Veränderungen di molte immagini, ma offre interes- consiste nel cogliere e presentare le
gilt es, pädagogische Überlegungen santi spunti di riflessione nel dialogo M. Costa (2009) qualità dell’architettura come occasioni
konsequent und sensibel einzubezie- tra pedagogia e architettura. Psicologia ambientale e architettonica. per concretizzare buone pedagogie.
hen. Es werden Varianten vorgestellt, Come l’ambiente e l’architettura influen-
wie Gruppenräume in neuen und in zano la mente e il comportamento
bestehenden Gebäuden realisiert wer- Milano: Franco Angeli
den können. Schulzimmereinrichtun-
gen werden analysiert und verbesserte Questo manuale di psicologia ambien-
Sprech- und Zuhörbedingungen vor- tale si rivolge sia ad architetti e urbanisti
geschlagen. Ein wichtiges Anliegen ist D.Trapp (2008) sia a insegnanti e pedagogisti interessati
die Qualität des Raumklimas. Das Buch Der Klassenraum als Pädagogikum ad approfondire il rapporto tra psi-
ist sehr praxisnah und enthält zahl- Saarbrücken: VDM Verlag che e ambiente. Sono interessanti le
reiche illustrierte Beispiele. Es schlägt analisi che riguardano lo spazio per-
eine Brücke zwischen Baufachleuten Una breve analisi dello spazio classe, P.Nair, R.Fielding, J.Lackney (2009), sonale e la prossemica negli ambienti
K. Kumpulainen, L. Krokfors (2010) einerseits, denen pädagogische Anlie- come ambiente di insegnamento e The language of school design di apprendimento. Utili le indicazioni
Learning Bridges – Toward gen des modernen Unterrichts näher- apprendimento dal medioevo ad oggi, Minneapolis: Design Share che riguardano l’estetica del paesaggio Holl, S. J. Pallasmaa and A. Pérez-
Participatory Learning Environments gebracht werden, und Lehrpersonen con riferimenti interessanti ai maggiori architettonico, valide le analisi psico- Gómez (2006)
Helsinki: Helsinki University Print und Schulbehörden andererseits, die esponenti del pensiero pedagogico Il libro è un progetto di DesignShare. logiche degli effetti dell’illuminazione, Questions of Perception
ermutigt werden, ihre Unterrichtsräume moderno. L’approfondimento pedago- com, una rete internazionale di part- del rumore e delle condizioni climatiche San Francisco: William Stout Publishers
Questo libro nasce da un progetto und Schulanlagen altersspezifisch und gico sulle caratteristiche soft e hard di ner tra architetti, imprese, fondazioni sugli individui. Una lettura che arric-
di ricerca dell’università di Helsinki kreativ zu gestalten und bei Planungen questi ambienti didattici può essere un ed enti per l’educazione che hanno lo chisce il discorso sulla relazione tra Un volume che analizza il ruolo della
con lo scopo di offrire prospettive per frühzeitig zu partizipieren. utile spunto di riflessione sia per i pro- scopo di offrire servizi e consulenza spazio e apprendimento sostanziandola percezione umana e dell’esperienza
creare ponti e superare le distanze tra gettisti sia per gli insegnanti per studiare sul tema dell’innovazione degli edi- con importanti dati della psicologia. fenomenologica in rapporto agli spazi
i diversi contesti formali ed informali nuovi modi di fare scuola anche in classe. fici scolastici. Scritto da due architetti architettonici. Ricco di riferimenti cul-
dell’apprendimento. Oltre alla teoria, e un consulente per la progettazione turali ci ricorda come l’architettura
il libro presenta interessanti esempi di di scuole innovative, intende offrire, dialoghi continuamente con i signifi-
progetti concreti e conclude con una con un approccio interdisciplinare, 28 cati e le rappresentazioni, con i «sette
serie di raccomandazioni destinate modelli progettuali da considerare per sensi», e come sia costruita e percepita
sia ai rappresentanti degli universi la scuola del 21° secolo. L’idea alla base in base all’esperienza e all’intuizione.
pedagogico-didattici, sia ai soggetti del volume è di stabilire un comune Un buon punto di riferimento per foca-
politici, sia al mondo della formazione vocabolario progettuale tra educatori e lizzare l’attenzione sulle dimensioni
extrascolastica sull’opportunità di progettisti e di definire alcune categorie umanistiche del processo generativo
lanciare ponti tra i diversi universi fondamentali dello spazio scolastico tra dell’architettura.
della formazione. Di facile lettura e F. Mclachlan, R.Hallett (2009) cui quelle di: essere parte di un insieme;
con molte immagini, il testo ci invita Thinking, Teaching, Learning. avere specifiche qualità (come la tra- H.Hertzberger
a rif lettere sulle caratteristiche della Explorations in Primary School Design P. Woolner (2010) sparenza e la flessibilità); essere brain Space and learning —
scuola che si apre alla comunità e al Edimburgh: The University of The Design of Learning Spaces based, ovvero di poggiare su specifiche e 010 Publishers, Rotterdam 2008 Testi in italiano di Beate Weyland
territorio. Edimburgh Press. London: Continuumbooks riconosciute caratteristiche della mente Un libro fondamentale per chi intende Deutsche Texte von Josef Watschinger
Turris Babel #93  Appendix 164 Turris Babel #93  Appendix 165

Kurt Wiedenhofer Karin Kretschmer


5 Jahre Hotel Masatsch Bozner Filmtage 2013
der Lebenshilfe onlus

10

20 m

»IRL – in real Life«, Filmstill: ZeLIG - School for »IRL – in real Life«, Filmstill: ZeLIG - School for
Das Hotel Masatsch befindet sich in Wie bereits er wähnt, w urde das documentary, television and new media documentary, television and new media
Oberplanitzing in der Gemeinde Kal- Bestandsgebäude im Jahr 2007 saniert
tern im Gebäude des ehemaligen Jose- und für die neue Funktion adaptiert.
phinums, das bis zum Jahr 2001 eine Dabei wurde die gesamte Struktur den Zum 27. Mal haben vom 17. bis 21. April Umgebung wähnt. Diese Verfremdung
Fachschule für Hauswirtschaft für Mäd- Bedürfnissen von Menschen mit Behin- die Bozner Filmtage stattgefunden. An erlaubt einen ganz neuen Blick auf die
chen mit Lernschwierigkeiten beher- derung angepasst, wobei der Charakter 5 Tagen wurden ca. 50 Filme gezeigt, normalerweise durch die Fotos der
bergte. Das Gebäude ist Eigentum der einer »Krankenhausästhetik« vermie- darunter viele Produktionen, die teil- Tourismuskampagnen geprägte Wahr-
Autonomen Provinz Bozen und wurde den werden konnte. Im Zuge dessen weise oder ganz in Südtirol realisiert nehmung der Südtiroler Landschaft.
im Jahr 2003 der Lebenshilfe Südtirol wurde das öffentlich zugänglich Bis- wurden. Für diejenigen, die ihre Ortskenntnis
zur Umsetzung eines Integrations- tro und die Freilicht-/Kulturarena im Auch wenn es in den anderen Jah- testen möchten, dies sind die Motive
und Inklusionsprojektes anvertraut. Innenhof in das Konzept integriert. ren mehr Filme gab, in denen Städte, im Film: Castelfeder bei Montan ober-
In den folgenden Jahren wurden ein Durch diese beiden Funktionen wurde Häuser und Landschaften eine Rolle – halb von Auer, die Stoanerne Mandl im
Konzept und ein Businessplan für das das Hotel Masatsch zu einer bedeu- Projektverfasser Dr. Arch. Dietmar wenn nicht sogar eine tragende Rolle Sarntal, Eggental, der Schwarzbach in
zukünftige Hotel ausgearbeitet und tenden gesellschaftlichen Einrichtung Dejori für das Bestandsgebäude und das – spielten (z. B. »Die Vaterlosen« von Auer, Jenesien und die Laimburg in der
im Juli 2007 wurde mit den notwen- für Oberplanitzing. In weiterer Folge Gesamtkonzept, sowie die Architekten- Marie Kreutzer, »Snowman’s Land« von Nähe des Kalterer Sees.
digen Umbauarbeiten im Bestandsge- wurde der Zubau, der ein Schwimm- gemeinschaft OFAS für den Neubau) Tomasz Thomson, oder »Poll« von Chris In dem Film »Grenzfälle« bereisen der
bäude begonnen. Im April 2008 konn- bad, Konferenzräume und zusätzliche In diesem Jahr feiert die Lebenshilfe Kraus – alle bei den Bozner Filmtagen Filmemacher Kurt Langbein und der
ten im vormals genannten »Ferienhof Zimmer beinhaltet, realisiert. Das neue das 5-jährige Bestehen des Hotels im 2011 gezeigt) oder die sich mit archi- Schriftsteller Robert Menasse gemein-
Masatsch« die ersten Gäste begrüßt Gebäude ist zum Großteil eingeschossig Rahmen des alljährlich stattfinden- tektonischen und räumlichen Themen sam verschiedene Grenzen in Europa
werden. Nach kurzer Zeit fiel jedoch ausgeführt und erstreckt sich entlang den Sommerfestes am 08.09.2013. Im auseinandersetzten, so gab es dennoch und loten mittels Bildern und Kom-
die Entscheidung, dass die Struktur der Hauptstraße. Dadurch wurde der Zuge dieser Feier werden auch die neuen auch dieses Mal einige Filme, die vom mentaren die unterschiedlichen Vari-
nicht nur für Menschen und Instituti- bestehende Garten klar gefasst und zu Räumlichkeiten des Hotels (10 neue architektonischen Gesichtspunkt aus anten des Begriffes »Grenze« aus. Es
onen des Sozialbereichs, sondern für einem ruhigen und erholsamen Innen- Zimmer, die Bistroerweiterung und gesehen von Interesse waren. geht um räumliche, ideelle, politische,
alle offen stehen soll. Somit wurde um hof aufgewertet. Im Zusammenspiel die neuen Tagungsräume) eingeweiht. Zunächst soll hier der Kurzfilm »IRL sprachliche, kulturelle, menschliche
eine Lizenz als Hotel- und Restaurant- mit der Freilichtarena und dem Kräu- Für Herbst 2013 (voraussichtlicher Ter- – in real live« des Zelig-Studenten Juri und geographische Grenzen; um die
betrieb angesucht, die im Jahre 2010 tergarten ist der Innenhof nicht nur ein min: 29.11.2013) ist außerdem eine Fach- Mazumdar erwähnt werden, der sich Frage, wie weit Grenzen in den Him-
erteilt wurde. »Die Öffnung des Hotels Erholungsraum für Hotelgäste, sondern tagung zum Thema »Design für alle« mit dem Thema der Online-Compu- mel und in die Erde hineinreichen; um
Masatsch für Dritte gewährleistet eine zudem ein zentraler Kommunikations- geplant, wo unter anderem die Archi- terspielsucht auseinandersetzt. Mit- das Verschieben von Grenzen; um das
kontinuierliche und bessere Auslastung und Treffpunkt bei öffentlichen Veran- tektin Ulrike Rau aus Berlin zum Thema tels eines Chatinterviews führt die Auflösen von Grenzen; um das Über-
des Hotel- und Bildungshauses sowie staltungen wie Lesungen, Theaterauf- »Architektur mit Mehrwert – Nachhal- nur akustisch und durch die auf der schreiten von Grenzen. Illustriert wer-
sämtlicher Strukturen des Therapie-, führungen und Musikdarbietungen. tige Konzepte im Design for All« referie- Leinwand sichtbaren Chatzeilen prä- den diese verschiedenen Lesarten des
Sport- und Freizeitbereichs. Mit der Selbstverständlich wurde der Neubau ren wird. Ein Vortrag von People First sente Protagonistin »Plumpudding« Begriffs durch Beispiele aus mehreren
Öffnung der Einrichtung wird das Hotel entsprechend den Bedürfnissen von zum Thema Barrierefreiheit für Men- durch ihre Welt. Stilistisch äußerst Ländern. An der tschechisch–österrei-
Masatsch in mehrfacher Weise zu einem Menschen mit Behinderung realisiert. schen mit kognitiver Beeinträchtigung, interessant gestaltet, kombiniert der chischen Grenze z. B. wird durch den
Ort der Integration von Menschen mit Die Planungsarbeit für Menschen mit die Vorstellung des ESF-Projektes »IMQ Film die geschriebenen wie auch gele- Wegfall des Grenzzaunes sowohl das
Beeinträchtigung bzw. zu einem Ort der Behinderung ist geprägt von intensiver – all inclusion« und ein Erfahrungsbe- senen Zeilen des Chats mit Szenen aus Landschaftsbild und dessen räumliches
Begegnung von Menschen mit und ohne Auseinandersetzung mit der Verschie- richt des Hotelbetreibers zum Thema einem Computerspiel. Die Landschaf- Erleben verändert wie auch die Sicht-
Beeinträchtigung im Mitarbeiterstab, denartigkeit individueller Bedürfnisse Inklusion in der Gastronomie, werden ten dieses Spiels wurden alle in Südtirol barmachung einer politischen Grenze
am Arbeitsplatz, am Ferienort, bei Aus- und führt zu Lösungsansätzen, welche die Tagung abrunden. gefilmt aber derart entfremdet, dass eliminiert und zeitgleich schafft wenige
und Fortbildungen, bei Tagungen etc.« in ihrer Einfachheit allen Menschen man zwar ab und zu einen Südtiroler Meter weiter zum Schutz von Privat-
(aus »Unbehindert arbeiten, unbehindert – mit oder ohne Beeinträchtigung – Kurt Wiedenhofer Berg zu erkennen meint, sich ansons- eigentum errichteter neuer Zaun eine
leben«, Verlag W. Kohlhammer 2013). gerecht werden. (Erläuterungen der für den Vorstand der Lebenshilfe ten aber in einer computeranimierten nicht nur räumlich neue Situation.
Turris Babel #93  Appendix 166

»Grenzfälle«, Filmstill: Langbein & Partner »Aquadro«, Bibliothek der Freien Universität »Aquadro«, Museion in Bozen, Filmstill:
Media GmbH & Co KG Bozen, Filmstill: Moodfilm Moodfilm

Anhand von den Grenzen Südtirols nischer Sicht die Darstellung Bozens selbst sind bewohnt von Geistern bzw.
werden die Themen des illegalen Gren- geradezu bemerkenswert. Endlich ein- den von vier Tänzern und einem Sänger
zübertritts von Schmugglern und die mal erscheint Bozen als eine »ganz dargestellten »Seelen«. So interessant
nutzlosen und viele Toten fordern- normale« zeitgenössische Stadt, weit sich diese poetische Herangehensweise
den Stellungskriege des 1.Weltkrieges abseits der üblichen Südtiroldarstellun- an die verfallenden Gebäude zunächst
( »Nationale Grenzen zu verteidigen gen der Sonntagabend-Filme, die quasi anhört, so wenig kommt dann leider
heißt in Dreck und Scheiße zu liegen« einer Werbekampagne des Fremden- im Film davon hinüber. Während es
wie Robert Menasse trocken im Film verkehrsamtes gleichkommen. Zu der eine Freude ist, Robert Menasse beim
bemerkt) thematisiert. Im Bezug auf die Wahl des Drehortes Bozen heißt es in Sinnieren über »Grenzen« zuzuhören
Definition des Begriffes »Grenze« gibt der »nota di redazione« auf der Inter- (und zuzuschauen) und in »Aquadro«
auch der Besuch des Grenzabschnit- netseite zum Film: »La scelta di Bol- Bozen aus einer filmisch ungewohnten
tes zwischen Südtirol und Österreich, zano prima che da strategie finanziarie Perspektive zu sehen, so enttäuscht der
in dem Ötzi gefunden wurde, neue è stata dettata da una precisa volontà »Lafnetscha« darin, wie wenig er die
Denkanregungen. Hier gibt es zwei degli autori, affascinati dai contrasti räumlichen, architektonischen und
Grenzen: Auf dem Papier wurde die di una cittadina di provincia costituita sonstigen Qualitäten der einzelnen
Wasserscheide als Grenzlinie festgelegt, da edifici super moderni e tecnologici e Gebäude zu nutzen und in Filmbilder
aufgrund der dortigen Geographie und chiese e cattedrali romaniche, gotiche e umzusetzen weiß. Einzig einige Auf-
der damit verbundenen technischen barocche e dove la natura è sempre pre- nahmen, insbesondere die des wenig
Probleme jedoch wurden die Grenz- sente e imponente; confini e contrasti che oder gar nicht bekannten Therapiezen-
steine auf eine davon abweichende Linie i due autori hanno trovato importanti trums Josefsberg mit seinen wunderba-
gesetzt. Menasse und Langbein werfen per raccontare la distanza tra il mondo ren Mosaiken im Schwimmbadbereich
aufgrund der dortigen Abweichung von dei giovani e quello degli adulti.« lassen dem Film aus architektonischer
theoretischer und praktischer Grenz- In alten, dem Verfall preisgegebenen Sicht etwas abgewinnen.
ziehung in der Horizontalen die Frage Gebäuden hat die Südtiroler Choreogra-
auf, bis wohin eigentlich die Grenzen fin und Regisseurin Veronika Riz ihren
in der Vertikalen, also nach oben und Film »Lafnetscha« gedreht. Zwei junge
nach unten hin, reichen. Menschen nähern sich gemeinsam, aber
Der Spielfilm »Aquadro« des jungen, auf unterschiedliche Weise, den alten I.R.L. – in real life, Italien 2012, 15.50 Min.,
aus Grosseto stammenden Regisseurs Gebäuden (Villa Mutschlechner, Remise Regie: Juri Mazumdar
Stefano Lodovichi ist fast zur Gänze Franzensfeste, Kaiserbad Innichen, Grenzfälle – erzählt von Robert Menasse
in Bozen gedreht. Einmal davon abge- Casòn Hirschprunn, Therapiezentrum Österreich 2012, 52 Min., Regie: Kurt
sehen, dass einen auch die Geschichte Josefsberg, Hotel Paradiso und Hofkel- Langbein, Drehbuch: Kurt Langbein und
der ersten Liebe zwischen zwei Schü- ler Salurn): ein Mädchen – der Verstand Robert Menasse
lern in Zeiten von Smartphone, SMS, – mit einem Notebook, auf dem sie eine Aquadro, Italien 2013, 96 Min., Regie:
Web, Video Chat und Social Network Dissertation über verfallenden Häuser Stefano Lodovichi (der Film kann nur
aufgrund der guten Regie und der in Südtirol schreibt und ein Junge – im Internet angesehen werden
hervorragenden schauspielerischen das Gefühl – mit einem traditionellen www.aquadro­i lfilm.it)
Leistung der zwei jungen Akteure Notizbuch, in dem er seine Notizen für Lafnetscha, Italien 2013, 75 Min., Regie:
gefangen nimmt, ist aus architekto- eine Geschichte festhält. Die Häuser Veronika Riz
Verschwendung
war gestern

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