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‌Berlin‌Alexander‌Platz‌-‌Alfred‌‌ Döblin‌(1878-1957)

É‌uno‌dei‌grandi‌romanzi‌urbani‌del‌'900,che‌ha‌modificato‌profondamente‌le‌modalità‌di
rappresentazione‌della‌città‌contemporanea.La‌lettura‌di‌questo‌romanzo‌ci‌permette‌di
esplorare ‌ due ‌ fondamentali ‌ dimensioni ‌ dell'esperienza ‌ urbana ‌ di ‌ quegli ‌ anni: ‌ la
trasformazione‌tecnologica‌che‌muta‌profondamente‌l'organizzazione,le‌infrastrutture‌e‌i
tempi‌ che ‌ regolano‌ il‌ funzionamento ‌ del ‌ grande ‌ manufatto‌ urbano,le ‌ tensioni ‌ sociali ‌ e
psichiche‌che‌attraversano‌un‌mondo‌urbano‌sconvolto‌dalle‌innovazioni‌tecnologiche.

Il ‌ romanzo ‌ ha ‌ il ‌ merito ‌ di ‌ restituire ‌ questi ‌ cambiamenti ‌ attraverso ‌ una ‌ profonda


innovazione‌nelle‌tecniche‌di‌narrazione,che‌segnano‌una‌discontinuità‌profonda‌rispetto‌al
grande‌romanzo‌borghese‌ottocentesco.
Il ‌montaggio,uno ‌ strumento ‌ inespressivo ‌ inagurato ‌ dal ‌ dadaismo ‌ berlinese ‌ che ‌ Döblin
adotta‌felicemente‌come‌principio‌della‌sua‌narrazione,permette ‌infatti ‌ di ‌restituire ‌la
multiforme‌vita‌delle‌grandi‌città.
Döblin‌non‌si‌ferma‌alla‌contemplazione‌estetica‌della‌metropoli‌ma‌esplora‌in‌profondità
le‌sue‌tensioni,non‌facendo‌mancare‌simpatia‌e‌partecipazione‌nei‌confronti‌delle‌difficoltà
dei‌suoi‌personaggi.
Berlino ‌ sembrava ‌ rispondere ‌ perfettamente ‌ ai ‌ canoni ‌ della ‌ razionalità ‌ astratta ‌ che ‌ ha
prodotto‌la‌modernità.

Qual‌è‌l'intento‌dei‌fotomontaggi‌?
L'intento ‌ era ‌ quello ‌ di ‌ smontare ‌ il ‌ senso ‌ comune,la ‌ cosiddetta ‌normalità.Divenne ‌ uno
strumento‌fondamentale‌per‌la‌rappresentazione‌urbana‌in‌una‌città‌come‌Berlino,che‌non
può ‌ essere ‌ colta ‌ attraverso ‌ un'immagine ‌ comunitaria ‌ e ‌ prospettica ‌ come ‌ accade ‌ per ‌ i
panorami ‌ parigini;secondo ‌ molti ‌ studiosi ‌ di ‌ questi ‌ anni ‌ ‌ Berlino ‌ è ‌ definita ‌ come ‌ una
giungla.
Questo ‌ linguaggio ‌ finì ‌ per ‌ coinvolgere ‌ il ‌ cinema,il ‌ teatro ‌ ,i ‌ cartelloni ‌ pubblicitari ‌ ma
soprattutto‌la‌radio‌(pensiamo‌al‌palinsesto‌radiofonico).Ma‌è‌nel‌cinema‌che‌il‌montaggio
rivela‌le‌maggiori‌potenzialità‌nella‌rappresentazione‌urbana.
Tra ‌ i ‌ tantissimi ‌ film ‌ che ‌ hanno ‌ oggetto ‌ Berlino ‌ negli ‌ anni ‌ '20 ‌ due ‌ lasciano ‌ un ‌ segno
indelebile‌sull'immagine‌della‌città:
·0 Die‌Sinfonie‌der‌Grosstadt-1927
·1 Menschen‌am‌Sonntag-1930
Non‌ci‌sono‌attori‌professionisti‌ma‌le‌immagini‌sono‌prese‌direttamente‌dalla‌città‌e‌i
frammenti‌della‌vita‌urbana‌vengono‌poi‌montati‌da‌registi‌montatori‌;‌la‌vita‌quotidiana‌di
Berlino‌è‌il‌cuore‌della‌rappresentazione‌(‌montaggio‌urbano).

Anche‌questo‌libro‌è‌costruito‌attraverso‌il‌montaggio;esso‌ci‌permette‌di‌indagare
la ‌ trasformazione ‌ delle ‌ città ‌ come ‌ manufatto ‌ modernista ‌ e ‌ il ‌ rapporto ‌ tra ‌ il
cambiamento ‌ dell'ambiente ‌ urbano ‌ e ‌ la ‌ vita ‌ psichica ‌ degli ‌ individui ‌ che ‌ la
popolano.

Il ‌ protagonista ‌ del‌ romanzo‌ è ‌ la‌ città,non ‌ il ‌ povero‌ Biberkopft;è ‌ solo‌ uno‌ dei ‌ tanti ‌ che
vivono‌ la ‌ condizione ‌ metropolitana ‌ e ‌ i ‌ frequenti ‌ inserti ‌ di ‌ fattti ‌ di ‌ cronaca ‌ montati ‌ nel
romanzo-macchina‌di‌Döblin.‌Ci‌presentano‌infattto‌spezzoni‌di‌vita‌di‌molti‌altri‌personaggi
che‌non‌sono‌integrati‌nel‌tessuto‌narrativo‌,ma‌dei‌quali‌si‌documenta‌la‌casuale‌presenza
in‌tram‌agli‌angoli‌della‌strada‌o‌negli‌spazi‌attraversati‌da‌Biberkopt.‌L'autore‌non‌è‌più‌il
creatore‌del‌grande‌romanzo‌borghese‌ottocentesco‌ma‌un‌meccanico;si‌parla‌quindi‌di
crisi‌del‌romanzo.

Il‌romanzo‌di‌Döblin‌rappresenta‌un‌superamento‌della‌cultura‌antiurbana ‌ pur‌non
essendo ‌ un'ingenua ‌ apologia ‌ del ‌ modernismo. ‌ In ‌ Döblin ‌ non ‌ vi ‌ è ‌ alcun ‌ nostalgico
romanticismo,la ‌ città ‌ non ‌ è ‌ che ‌ l'antitesi ‌ dello ‌ spirito ‌ ,anzi ‌ è ‌ il ‌ fluido ‌ di ‌ cui ‌ si ‌ nutre
Biberkopt‌ ed‌ è‌la‌ moltitudine ‌che‌ abita‌la‌ metropoli ‌con ‌le ‌sue‌ icone,i‌ suoi ‌ideoletti,la
complessità‌semiotica‌che‌il‌suo‌spazio‌è‌capace‌di‌imprigionare.Salito‌sul‌tram‌Biberkopt
è ‌ sconvolto ‌ dalla ‌ molteplicità,dalla ‌ velocità,dall'assenza ‌ di ‌ ordine ‌ dell'immagine ‌ urbana
che ‌ non ‌ riesce ‌ a ‌ comporre ‌ in ‌ un ‌ compiuto ‌ orizzonte ‌ di ‌ senso ‌ e ‌ che ‌ gli ‌ appare
assolutamente‌normale.
Questa‌esplosione‌metropolitana‌non‌rappresenta‌il‌caos‌della‌decadenza‌moderna‌ma
piuttosto ‌ la ‌ vitalità ‌ dei ‌ molteplici ‌ fili ‌ che ‌ rendono ‌ grande ‌ e ‌ ricca ‌ l'esperienza ‌ della
metropoli.
‌Lo‌stile‌di‌Döblin‌è‌simile‌a‌quello‌di‌James‌Joyce;la‌prosa‌è‌caratterizzata‌dall'ampio‌
uso‌degli‌effetti‌sonori,articoli‌di‌giornali,canzoni,citazioni.
Il‌romanzo‌fu‌riadattato‌in‌un‌film‌del‌1931,diretto‌da‌Jutzi‌e‌una‌miniserie‌del‌
1980,formata‌da‌14‌episodi‌e‌diretta‌da‌Fassbinder,considerato‌il‌capolavoro‌del‌regista.

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