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Lautore

e il libro

INO

FR ASSI CA

U N O D E G L I I N TE R P R E TI P I O R I G I N A L I D E L L A C O M I C I T

italiana. Negli anni ha partecipato a due dei variet che hanno fatto la storia della
televisione: Quelli della Notte e Indietro tutta!. Questa la sua prima autobiografia e,

com facile immaginare, un distillato di pura comicit, fatta di paradossi linguistici e trovate
geniali. Unopera surreale non esiste altro modo per definirla che potr regalarvi ore di
autentico divertimento.

Nino Frassica

La mia autobiogra a
(70% Vera 80% Falsa)

11 dicembre 1950

Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc Cuc
Un grosso orologio a cuc davanti al mio lettino batteva dodici colpi.
Sono nato in un ospedale di Messina alle ore 12 esatte dell11 dicembre 1950.
Ammazza che coincidenza pensai a mezzogiorno in punto non un minuto in pi,
non un minuto in meno.
Vidi che era l11 dicembre perch davanti al mio lettino attaccato alla parete cera un
calendario.
Era il calendario di Maria Giovanna Elmi nuda.
Rimasi leggermente turbato.
Non era completamente nuda, era bionda, bellissima.
Il corpo era coperto da un albero di Natale con la scritta:
Buon Natale 1950 a tuttituttitutti dalla vostra fatina
Maria Giovanna Elmi
Un nudo artistico-religioso.
Il nudo di allora era diverso dal nudo di oggi.
Si vedevano solo petto e cosce.
Allepoca i nudi femminili li facevano solo le donne, non come i calendari di oggi
dove i nudi femminili li fanno pure gli uomini.
Quell11 dicembre 1950 nevicava.
A Messina raro che nevichi.
Dissi a mia madre: Nivica? Strano che nivica, per biedda a neve!!!
Ancora non parlavo molto bene.
Ero appena nato.
Parlavo un po in dialetto, un po in italiano, mi mangiavo le Esse le Svi le Ti le
Eviden.
Confondevo mio padre con mia madre, e viceversa.
Coppi pensavo fosse Bartali.
Bartali pensavo fosse Coppi.
I fischi pensavo fossero fiaschi.
Le lucciole pensavo fossero lanterne.

Quante gaffes.
So di avere fatto tante brutte figure.
Adesso per so tutto, so anche cose difficilissime.
So come si scrive esattamente Alfred Hitchcock, Marlene Dietrich (il nome completo
Marie Magdalene Marlene Dietrich) Jas Gawronsky, Arnold Schwarzenegger, Gerry
Scotti.
So che il poeta e sceneggiatore francese Jacques Prvert nato il 4 febbraio 1900 ed
morto l11 aprile 1977.
Il Gattopardo un film drammatico del 1963 diretto da Luchino Visconti, tratto
dallomonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vincitore della Palma
doro come miglior film al 16 Festival di Cannes.
E quante altre cose so
Sono modesto, non mi voglio incensare, non voglio ostentare la mia cultura.
Lo faccio per amor di patria.

Il parto

Erano gi le 7 e mezzo quella mattina dell11 dicembre, e i miei genitori erano ancora
indecisi se farmi nascere in casa o in ospedale.
Mio padre preferiva che io nascessi in casa.
Mia madre no: cera troppo disordine, panni da stirare, i letti disfatti, in cucina cera
puzza di pesce fritto della sera prima.
Fecero testa o croce con le mille di lire di carta.
Lanciarono i soldi in aria, volarono e non li trovarono pi.
Ritentarono con altre mille lire, anche queste andarono perse.
Provarono con le cinquanta lire.
Testa casa, Croce ospedale.
Venne Croce.
Mio padre ci port con lautobus numero 9 in ospedale.
La fermata era proprio davanti allingresso.
Mio padre disse: Poi, quando torniamo, vediamo se riusciamo a recuperare le
duemila lire.
Quella dellospedale fu unottima soluzione.
Intervento riuscitissimo.
Grandi applausi per lostetrica.
Nessun dolore per la mamma.
Io per limpressione ho preferito non guardare.

Le duemila lire

Mio padre quella sera tornando a casa pretese che tutti cercassimo le duemila lire
perse a testa o croce.
Tutti abbassati, inginocchiati per terra fino a notte fonda.
Con torce, fiaccole, fiammiferi.
Cercammo dappertutto.
Nessuna traccia di quelle due banconote.
Mio padre ci disse di aver sentito delle voci, molto allegre, provenire dallabitazione
dei nostri vicini.
Brave persone, pi poveri di noi.
Discutevano della bella mangiata di pesce che si erano fatti al ristorante Da Mario.
Comerano buone le cozze!, disse il capofamiglia, e comera buono il pesce spada.
Per non parlare dellantipasto di mare. Ogni tanto una bella mangiata fuori ci vuole,
duemila lire spese bene, e se domani trovate altre duemila lire vi porto a mangiare da
Enrico il Bestio. Urla ma cucina benissimo.

Lospedale Nilla Pizzi

Oggi posso affermare di essere felice di essere nato da quella madre, da quel padre, a
quellora, in quella data, in quella citt e in quellospedale.
Lospedale Nilla Pizzi.
Ospedale a 5 stelle.
Dedicato alla famosa cantante bolognese scomparsa nel marzo 2011, vincitrice di tanti
Festival di Sanremo.
Il fondatore era stato il barone Calogero Colombani Falchi, grande fan della
compianta regina della canzone italiana.
Era tanto appassionato che quando sentiva Vola colomba bianca vola piangeva come
un bambino, quando sentiva Grazie dei fior sveniva. Sveniva 15 volte al giorno perch
sentiva il pezzo 15 volte al giorno.
Adesso non c pi quellospedale, e mi manca tanto.
Se ci fosse ancora mi farei operare tutte le settimane.
Il barone era un tipo ambiguo, aveva il vizio del gioco dazzardo, e non solo.
Sesso, droga e rock and roll, alcol, donne, motori, piscina, sauna.
Aveva pessime amicizie. Fece un brutta fine.
Fu denunciato e condannato per:
Spaccio di sostanze stupefacenti
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa
Sfruttamento del lavoro minorile (le pulizie di casa gliele faceva un bambino di due
anni)
Guida senza patente
Tratta delle bianche
Ubriachezza molesta
Traffico di opere darte
Vandalismo
Menisco
Alla fine, dopo 79 processi che tra primo grado, appello e cassazione durarono 48
anni, venne condannato a una pena complessiva di 204 anni 9 mesi e 4 giorni di
reclusione.

E una multa da 40.000 lire delle vecchie lire.


Pena che non scont mai perch scomparve misteriosamente durante un
trasferimento dal tribunale al carcere.
Qualcuno pensa che fugg su unisoletta senza nome nellarcipelago delle isole Saint
Kitts and Nevis.
Grande pregio del barone Calogero Colombani Falchi era lumilt.
Non si mai vantato di tutte le condanne ricevute.

Vendita dellospedale

Lospedale Nilla Pizzi avevano pensato di trasformarlo in una Multichiesa, dove


potevano andare a pregare i fedeli di tutte le religioni.
Strani movimenti politici-razzisti-religiosi-ideologici-commerciali impedirono che ci
avvenisse.
Limmobile dove sorgeva lospedale era enorme.
Il costo a metro quadro era altissimo: a nove zeri.
Tent di comprarlo un padovano, del quale mi sfugge il nome, gestore di sale
cinematografiche al Nord, il quale voleva creare la prima Multisala a Messina.
Il padovano e il barone Calogero Colombani Falchi hanno parlato per diverse
settimane di soldi, di parecchi miliardi di lire, stavano per concludere laffare ma alla
fine non si sono messi daccordo per 18.000 lire.
Abbiamo saputo poi che un misterioso acquirente nel 2005 compr lospedale.
Si vociferava che i soldi provenissero dai Cinesi e che cerano di mezzo anche la
Mafia, la Camorra, la Ndrangheta, Miss Italia, LA.I.S.C.A.T., la societ Autostrade.
Nessuno comunque sa chi sia questo compratore misterioso.
Un amico ben informato sostiene che il proprietario non fosse affatto un malavitoso
n un cinese n Miss Italia, ma che si trattasse di Sandro Giacobbe, il noto cantante
melodico degli anni 70, in societ col padovano del quale mi sfugge il nome.

La sala Bingo

Dopo anni di inciuci, di ristrutturazioni e di lavori nel 2010 lospedale stato


trasformato in una sala bingo.
Il nome rimasto invariato, Ospedale Nilla Pizzi.
Lo slogan pubblicitario, che va su diverse radio e televisioni locali :
Niente malati e malattie solo fiches e simpatie
Niente dottori solo giocatori.
Niente flebo o pappagalli ma punta sulla roulette
o sui cavalli
Lospedale Nilla Pizzi la sala bingo tra le pi belle, non solo di Messina ma di tutta
Italia: area fumatori, parcheggio, bancomat, ragazze squillo, karaoke, spaghettate di
mezzanotte e pay tv.
Orari bingo e orari slot: 24 ore su 24.
Se vogliamo trovare un difetto, i bagni sono sporchi.
La pulizia non delle migliori, spesso per terra si trovano ancora garze, siringhe, aghi
e cateteri.
I clienti presi dal gioco non ci fanno caso.
Ogni primo luned del mese viene offerto un concerto di musica leggera con Sandro
Giacobbe e il suo gruppo, i Giacobbi Music.
Perch proprio lui? Perch il 40% del repertorio musicale composto da canzoni
cinesi? Il giallo si infittisce.
La sala bingo aperta tutto lanno e fa incassi doro.
Si parla di un guadagno netto di un milione di euro al mese.
I giocatori perdono tutti.
Le uniche vincite degli ultimi 30 anni sono state:
Natale 1991 Galimi Pino, macellaio, vinse 3500 lire.
2 marzo 1994 Boni Carlo, manovale, vinse 9000 lire.
8 luglio 2002 Perez Luigi, scippatore, vinse 25 euro.
31 dicembre 2013 Mori Sara, pensionata, vinse 10 euro.
Io sono contro il gioco dazzardo.
Vorrei che tutte le sale bingo diventassero ospedali.

Sono andato una sola volta alla sala bingo Ospedale Nilla Pizzi. Era un primo luned
del mese e cantava Sandro Giacobbe: grandioso concerto.
Ce lho ancora in testa quella canzone:
Mi hanno fatto innamorare gli occhi verdi di tua madre
il sorriso di un tramonto dove ci si pu specchiare
i tuoi passi allimprovviso e un tuffo al cuore immenso
Se ci penso
Tutti a chiedere il bis, Sandro Giacobbe dovette cantare 14 volte questa canzone; mi
feci fare un autografo, mi scrisse:
Sandro Giacobbe.

Lorologio a cuc

Un pezzo del mio cuore lho lasciato allospedale Nilla Pizzi.


Lunica cosa che non mi manca quel fastidioso, insopportabile orologio a cuc.
L11 dicembre 1950 alle ore 20 e 35 uscii dallospedale.
So che erano le 20 e 35 perch quellirritante orologio a cuc batt 55 colpi: 20 le ore,
35 i minuti.
La cosa esasperante era che suonava a uno a uno, sia le ore che i minuti.
In quel periodo esistevano tipi di cuc ancor peggiori, perch battevano anche i mesi
e gli anni e cera anche un modello, fortunatamente tolto subito dal commercio, che
batteva anche i secondi.
Tutto il personale dellospedale Nilla Pizzi era sullorlo di una crisi di nervi.
Ci furono anche vari tentativi, non riusciti, di suicidio.
Un portantino, Pino Colla, tent di spararsi col fucile, fortunatamente sbagli mira e
uccise un collega.
Una monaca, suor Quadrata, tent di affogarsi ingoiando lintera raccolta del
settimanale Grand Hotel 1950-1960.
Il dottor La Fauci tent di avvelenarsi bevendo unintera bottiglia di tamarindo
scaduto.
Il pi bravo fu il professor La Scala, che seppe suicidarsi con una buona rivoltella di
marca.
La maggior parte del personale lasci il posto di lavoro.
Molti espatriarono in Germania.

Pietrino

Il pi furbo fu Pietrino Tocci.


Anni 50, sesso maschile.
Professione infermiere con laurea magistrale.
Era altissimo e aveva un grande pregio: era molto umile. Non si mai vantato di
essere alto due metri.
Anzi, quando gli chiedevano: Quanto sei alto?, lui rispondeva: Un metro e 75.
Pietrino era determinato, doveva assolutamente abbattere lorologio a cuc. Tent di
distruggerlo con 250 chili di dinamite, ma non essendo esperto fece saltare tutto in
aria e perse una mano e un po di peli delle sopracciglia, fortunatamente folte.
Sua sorella Lalla Tocci, pi piccola di lui di due mesi, riusc a riprendere con una
cinepresa lesplosione.
Un anno fa ha pubblicato tutto su Facebook, mano saltata compresa.
Pi di 700.000 Visualizzazioni e 950.000 Mi Piace.
Alcuni dicevano che Pietrino avesse perso la mano destra.
Altri contestavano e dicevano che si trattava della mano sinistra.
Ci furono diverse discussioni accese, diversi litigi, alcuni dei quali finiti a coltellate.
Era la mano destra o era la mano sinistra?
La citt si divise in due.
Quel maledetto cuc era sopravvissuto allesplosione.
Il botto fu potentissimo, lo sentirono anche tanti altri ospedali della zona.
Lo sentirono anche in un ospedale di Taormina.
Qualche mese dopo lesplosione raccolsero 50.000 firme per far togliere quel nefasto
cuc che tante vittime aveva causato.
Pietrino firm con la sinistra.
Il giallo fu risolto: la mano persa era la destra.
Fu difficile arrivare a 50.000 firme, cera qualcuno che senza farsi scoprire ne metteva
dieci alla volta.
Raggiunto il traguardo delle 50.000 firme, tolsero definitivamente quel dannato
orologio a cuc dallospedale e lo regalarono ai poveri.

Uomodonnauomo

Pietrino Tocci, che gli amici chiamavano Saveria Montesi, prima di fare linfermiere
fece mille mestieri (per lesattezza nove):
Barista
Ladro di cavalli
Suora
Ammaestratore di canguri
Maniscalco
Mascalzone
Barista per la seconda volta
e Rappresentante di bigodini
A 21 anni in punto decise di cambiare sesso.
Divent donna.
Dopo tre mesi cambi idea e ridivenne uomo.
Cambi idea dodici volte.
Alla fine, stanco di operarsi continuamente, fece testa o croce per decidere il sesso
definitivo: maschile.
Operarsi tante volte fu dispendioso e anche rischioso.
Allepoca gli interventi chirurgici li facevano live, senza anestesia.
Bisturi arrugginiti, scalpelletti, taglierini, lenze.
Lanestesia la facevano le suore.
A bassa voce, a tempo di ninna nanna leggevano i miracoli di SantAgostino fino a
indurre il paziente al sonno e spesso, per fare prima, gli davano una mattonata sulla
capoccia.

Infermiere uomo

Pietrino fu assunto allospedale in qualit di infermiere uomo, grazie a una


raccomandazione che veniva da Roma.
Nessuno seppe mai chi lo raccomand.
Si fecero mille nomi.
La voce pi insistente quella che dice che Pietrino fu raccomandato da Carlo
Croccolo.
Raccomandazione o no, Pietrino fu un lavoratore rigoroso.
Mai in ritardo, impeccabile.
Sotto il camice sempre in giacca doppiopetto, gilet e cravattino.
Per omaggiare la grande cantante emiliana che diede il nome allospedale impar al
karaoke i pi grandi successi di Nilla Pizzi:
Grazie dei fiori
Papaveri e papere
Ledera
E dire che lui amava la musica da discoteca, genere electric tecno house cisl rock
wrstel dance pop.
Pietrino ebbe pi di un problema a causa della mano persa.
Quando cercava di fare i calcoli con le dita, i conti non gli tornavano.
Poi cerano le battute degli amici stupidi del bar: Ehi aiutami, dammi na mano,
Che dite, giochiamo a carte, facciamo unaltra mano?
Un giorno in banca un bandito, il sosia di Toni Sperandeo (o forse era lui) grid:
Mani in alto, questa una rapina!!!
Pietrino alz la sola mano sinistra.
Ehi tu, figghiu i buttana, non fare il furbo, ho detto mani in alto: tutte e due!!!
E Pietrino educatamente: Chiedo scusa signor Bandito, avrei volentieri alzato tutte e
due le mani, purtroppo ho avuto un grave incidente, non mi ci faccia pensare,
qualche anno fa per colpa di un maledetto orologio a cuc.
Il bandito non gli credette e gli spar.
Mor? Non mor? Nessuno sa dirlo.
Qualcuno dice che il bandito non lo uccise perch la pistola

era finta.
C chi dice che Pietrino vivo e fa il caposala presso lospedale Claudio Villa di
Caltanissetta.
Qualcun altro dice che vivo ma che impazzito e che, armato di fucile militare,
spara a tutti gli orologi a cuc che vede.
Altri ancora giurano di averlo visto in abiti femminili fare la cuoca in televisione dalla
Clerici su Rai1.
Ho chiesto alla mia collega Antonella che mi ha risposto: Niente sacciu.
Non so a chi credere.
Io non lho mai conosciuto, e mi sarebbe piaciuto.
Non ho presente che faccia abbia.
Pietrino avrei potuto conoscerlo il giorno in cui nacqui, purtroppo lui quell11
dicembre del 1950 prendeva servizio alle 20 e 36.
Un minuto dopo che io sono uscito dallospedale.

Destinazione casa

Usciti dallospedale andammo tutti a casa con lautobus numero 9, sotto i sedici anni
non si pagava biglietto; io non avrei dovuto pagare.
Mio padre pag lo stesso per me, era elettrizzato: masculo! masculo! Paga pure
lui!
Offr da bere a tutti i passeggeri, bigliettaio, autista e controllore compresi.
Lautista posteggi lautobus davanti a un bar, scendemmo tutti e ci scolammo non so
quante birre e Amari Averni.
Riprendemmo la corsa dopo due ore, lautista ubriaco per recuperare il ritardo saltava
tutte le fermate lasciando a terra i passeggeri incazzatissimi; fece una sola fermata
davanti casa della sorella per andare un attimo in bagno che non ce la faceva pi.
Alla fine ci lasci a Galati Marina in via Nazionale 47 davanti casa mia.
Io ero emozionatissimo.
Tutti a dirmi:
Ti piace la casa?
Ti piace la pavimentazione?
Ti piace il pozzo?
Ti piace il porco?
Ti piace il cane?
La casa non era male, avevamo anche un giardinetto ben attrezzato, il pozzo era a
norma, avevamo anche un porco e un cane.
Al porco non mi sono affezionato, tant vero che mangio tranquillamente carne di
maiale.
Invece al cane mi sono molto affezionato, tant vero che non ho mai mangiato carne
di cane in vita mia.
Prima di entrare in casa la prima cosa che chiesi a mia madre fu: Ce labbiamo la
televisione o siamo poveri?
Mia madre senza meravigliarsi che io gi parlassi, rispose: Siamo poveri.
Io dissi allora una parolaccia pesante.
Fu la prima e lultima della mia vita.
Mia madre fece finta di non sentire e aggiunse: Nino mio, siamo nel 1950, abbiamo

la radio, la televisione ancora non c.

La festa del Compleniente

A sorpresa mi fecero la festa del mio compleniente.


Non compivo nemmeno un anno: zero.
Sulla torta non misero alcuna candelina.
Io pensai: e adesso che soffio?
Dovetti aspettare 12 mesi per spegnere la mia prima candelina. 11 dicembre 1951, la
mia prima candelina era di colore celeste. La tengo ancora in cantina, conservata
assieme alle cose pi care. Ogni tanto, quando sono triste, vado, accendo la candelina,
soffio e la spengo.
Canto:
Happy birthday to you,
happy birthday to you,
happy birthday to dear Nino,
happy birthday to you
E cercando di trattenere le lacrime, solo soletto mi scolo sette, otto lattine di birra
Messina e mi scofano una decina di arancini.

La torta di Ninuzzu

La torta del mio anno zero laveva aveva portata zia Esterina. Era la torta pi buona
che io abbia mai mangiato in vita mia. La volle chiamare la Torta di Ninuzzu al
cioccolato fondente fatta dalla zia Esterina con tanto amore, affetto e fantasia nel
giorno in cui tutti felici e contenti di accoglierti a braccia aperte in questa nostra
rispettabile e onorata famiglia.
Era a quattro piani.
Ingredienti per 12 persone
116,5 kg di cioccolato fondente
110 dozzine di uova grandi
1100 kg di zucchero semolato
1400 bustine di lievito in polvere
1350 kg di farina 00
La Torta di Ninuzzu al cioccolato fondente fatta dalla zia Esterina con tanto amore,
affetto e fantasia nel giorno in cui tutti felici e contenti di accoglierti a braccia aperte in
questa nostra rispettabile e onorata famiglia and a ruba, tutti gli invitati a dire:
Mi dai unaltra fetta di Torta di Ninuzzu al cioccolato fondente fatta dalla zia Esterina
con tanto amore, affetto e fantasia nel giorno in cui tutti felici e contenti di accoglierti a
braccia aperte in questa nostra rispettabile e onorata famiglia?
Anche a me, anche a me un altro po di Torta di Ninuzzu al cioccolato fondente fatta
dalla zia Esterina con tanto amore, affetto e fantasia nel giorno in cui tutti felici e
contenti di accoglierti a braccia aperte in questa nostra rispettabile e onorata famiglia!

Quanti doni

Da tutte le parti venivano a casa mia a portarmi dei doni.


Pastori, zampognari, pescatori, fabbri, contadinelle che mi portavano il latte, il
panettiere che mi portava il pane, il pasticciere il dolce.
Cera la fila.
E tanti altri regali: oro, incenso e stagno (la mirra in quel periodo era vietata per colpa
della famosa legge antimirra).
E ancora cravatte, sciarpe, dopobarba, cioccolatini.
Non sapevo dove metterli.
Io dicevo a tutti: Azzie azzie e i grandi per ridere mi sfottevano: Rego rego.
Ero il bambino pi felice del mondo, ero contento dei regali, alcuni li ho riciclati negli
anni successivi, altri li ho venduti agli zingari, ma quelli a cui tenevo maggiormente
erano quelli dei miei parenti pi stretti.
Mio padre mi regal una corda per potere acchiappare i cani randagi.
Mia madre un buono pasto per mangiare alla mensa dei ferrovieri.
Le mie religiosissime zie Addolorata e Incrociata mi regalarono lalbum completo coi
Santini.
Zia Esterina la Torta di Ninuzzu al cioccolato fondente fatta dalla zia Esterina con
tanto amore, affetto e fantasia nel giorno in cui tutti felici e contenti di accoglierti a
braccia aperte in questa nostra rispettabile e onorata famiglia.
Mio cugino Nino, mio omonimo, mi regal alcuni cartelloni stradali che aveva
sradicato di notte con certi suoi amici.
Mio fratello mi regal duemila lire di petardi pericolosissimi che aveva comprato di
contrabbando da venditori cinesi.
I cinesi degli anni 50 erano quasi uguali agli africani, un po neri un po gialli coi
capelli ricci e pronunciavano bene le Erre.
Mio fratello per procurarsi le duemila lire aveva chiesto lelemosina davanti alla chiesa
del mio paese.
Si vergognava, aveva paura che pap lo venisse a sapere.
Era dicembre, per non farsi riconoscere si mise la maschera e il vestitino di Zorro che
indossava tutti gli anni a Carnevale.

La spillatrice

Il regalo che gradii di pi fu quello dei miei nonni: una bella spillatrice.
Qualcuno la chiama graffettatrice o pinzatrice, io sono un uomo allantica e ci resto
male quando gli altri la chiamano in maniera diversa. Io la chiamo e continuer a
chiamarla per il resto della mia vita spillatrice.
Da non confondere con la spellatrice, che una macchina utilizzata allinterno di
pescherie o piccoli laboratori per spellare filetti di pesce.
In Sicilia e nei luoghi molto caldi la Spellatrice anche una professione.
Sono estetiste che lavorano in istituti di bellezza.
Tolgono la pelle dalle spalle di chi non avendo messo alcuna protezione se le
ustionate col sole.
Una buona spellatrice pu guadagnare dai mille ai millequattrocento euro al mese,
mance escluse.
La spillatrice si dice labbia inventata uno di Cesena, tale Fabrizio Spillatrice, il quale
diede il proprio nome alla sua creazione.
Fabrizio Spillatrice era di Cesena ma lavorava a Forl.
Fece dal 1961 al 1959 il commerciante.
Gest un negozio in cui si vendevano calmanti, calamari, callifughi, caldarroste,
calosce.
Il negozio, che si chiamava Tutto Cal, fall molto presto e lui pens bene di
dedicarsi alle invenzioni.
E senza perdere tanto tempo la prima cosa che invent fu la la spillatrice.
I miei nonni a causa della spillatrice stavano per divorziare.

Il mio primo microfono

Nonno non era daccordo con nonna, le disse: Regaliamogli un microfono di plastica,
non vedi che faccetta dartista che ci ha?
S, ma una spillatrice sempre una spillatrice.
Nonno di nascosto dalla nonna compr un microfono di plastica, poi, sempre di
nascosto, guardandomi mezzoretta negli occhi, con tono premonitore disse:
Niputeddu mei, tu avrai successo, sono sicuro al 100.
Io gli risposi: Al 100 che?
Al 100%.
Nonno difficile, per avere successo bisogna darla.
Ninuzzu tu hai le stoffe.
Grazie nonno.
Ninuzzu io non ho dubbi, ci metterei la mano sul fuoco, mi farei tagliare le gambe,
mi dovessero incendiare vivo, torturare con le fruste, sgozzare, buttarmi in mezzo alle
fiamme, spezzarmi le ossa e dissanguarmi, tu, ripeto, tu avrai successo, Ninuzzu, tu
raggiungerai le 3 famose S.
Nonno, quali sarebbero le 3 famose S?
Soldi Successo e Fama.
Ninareddu ogni tanto mi chiamava Ninuzzu, altre volte Ninareddu tu avrai un
grande successo, teatro, cinema, televisione, Indietro tutta!, radio, libri, serate, Don
Matteo, e mi dovessero inchiodare su un palo, mi dovessero tagliare a pezzettini e
darmi in pasto ai maiali, mi dovessero.
Basta nonno, mi fa impressione.
Ninareddu tu sei il mio nipote preferito, non dire niente a tuo fratello, perch a lui
ho detto la stessa cosa.
Non ti preoccupare nonno, non dir niente, sar muto come una trota.
Tomba si dice.
Grazie nonno, quante cose mi insegni, sei il nonno pi buono del mondo, io voglio
pi bene a te che alla nonna per non glielo dire , io per te mi farei tagliare la
testa, mi farei sbranare da un leone, bruciare vivo, assalire dagli indiani, torturare.

Liniziazione

Il nonno consegnandomi il regalo disse: Ninuzzu tieni questo microfono, con questo
devi far del bene ai deboli, alle vittime di ingiustizie e soperchierie.
Poi mi bend e mi port in un luogo segreto, forse una grotta.
Mi buc il dito con una spina di arancio e vers il mio sangue su una immaginetta
sacra, le diede fuoco e dovetti tenerla in mano finch non divenne cenere.
Poi mi diede un testo, mi obblig a impararlo a memoria e a distruggerlo subito.
Io ubbidii, mi feci il segno della croce tre volte e ad alta voce declamai: Giuro sul mio
onore e su questo microfono di essere fedele alla Fratellanza, come la Fratellanza
fedele a me, e come si brucia questa Santa e questi pochi gocci del mio sangue, cos
verser tutto il mio sangue e user questo microfono per il bene della Fratellanza.

Lo scatolone

La settimana scorsa trovai dentro uno scatolone tutti i regali che mi avevano fatto il
giorno della mia prima festa, un po malridotti ma ben conservati.
Mi sono commosso, non mi vergogno a dirlo.
Ho pianto dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.
La spillatrice ancora intatta.
Il microfono un po rosicchiato, ma ancora bello.
Quanti regali e che bella festa festosa il giorno del mio compleniente. Ricordi che ho
impresso nella mente come un filmino: mi ricordo ogni particolare, le facce, i sorrisi,
tutti a portarmi i regali dicendo a voce alta il prezzo che avevano speso, mostrando lo
scontrino.
Purtroppo non ci sono foto, qualche disegnino fatto a matita da mio fratello dove si
capisce poco.
Bellissima festa, ci divertivamo anche senza televisione.

Larrivo della televisione

Nel 1954 arriv la televisione.


Nel 1954 sono iniziate le trasmissioni televisive ufficiali, con la Rai - Radiotelevisione
Italiana.
Allinizio la televisione era un bene di lusso per pochi cittadini ricchi.
Mi ricordo che da subito tutti si lamentavano: E ch sempre le stesse cose
trasmettono, sempre le stesse cose.
Si riferivano al telegiornale, tutti i giorni il telegiornale.
Pensate che oggi, a pi di sessantanni di distanza, mandano ancora in onda il
telegiornale, pi volte al giorno.
Oltre Rai1, che allepoca si chiamava Programma Nazionale, tutti i canali televisivi,
online, pubblici e privati fanno il loro telegiornale.
Italia copiona.
Nel nostro Paese funziona cos, si tende a copiare, a imitare, a scimmiottare.
Vista una scimmia le hai viste tutte.
Sono andato allo zoo sotto casa mia, ho visto cinque scimmie tutte uguali, non sono
riuscito a distinguerle una dallaltra. Tutti gli animali sono uguali tranne i camaleonti.

Italia copiona

Qui in Italia se hai delle idee te le copiano.


Bisognerebbe tenerle chiuse strette strette in cassaforte.
Rubare le idee secondo me uno dei reati pi perfidi che ci siano sulla faccia della
terra.
Lo punirei con la pena di morte.
un reato che sta dilagando smisuratamente.
Esempio lampante: stamattina, saranno state le 8, vado al bar sotto casa e mi viene
lidea di prendere qualcosa.
Chiedo un caff, dopo meno di un minuto altre due persone chiedono anche loro il
caff.
Entra un signore con gli occhialetti: Un caff, prego.
Io metto lo zucchero e loro cosa fanno?
Mettono lo zucchero.
Ma la fantasia dove sta?
Mi incaponisco, mi metto in un angolo vicino al bagno e controllo.
Decine e decine di persone hanno preso anche loro il caff.
Ma in che Italia viviamo?!!!
E volevamo vincere la guerra!!!
Ha ragione il proverbio quando dice: Vista una scimmia le hai viste tutte!
La stessa cosa successa quando mi son fatto crescere i baffi. Andando in giro ho
visto non so quante, tante, tantissime persone con i baffi pure loro.
Posizionati nello stesso punto dove ce li ho io.
Sotto al naso, sopra la bocca.
Italia, Paese di copioni, di poeti, di navigatori.
Oggi se tu stai bene di salute tutti vogliono stare bene di salute.
Oggi se tu sei ricco tutti vogliono diventare ricchi.
Se sei bello tutti vogliono essere belli e in qualche caso ti tirano le pietre
proprio vero lantico proverbio rinvenuto in una pergamena allinterno di una
tomba etrusca che recitava: Das Genie, die Klugheit und der Geist eines Volkes
offenbaren sich in seinen Sprichwrtern.

A volte esagero con la cultura.


La verit che leggo tantissimo.
Almeno 16 libri al mese.

Libri di Gennaio

La notte di Capodanno, mentre tutti vanno a ballare a divertirsi a spassarsela con gli
amici, io mi chiudo in camera mia a leggere. In media leggo 16 libri al mese.
Questi i 16 libri che ho letto nel solo mese di gennaio.
1. Derattizzare costa
2. Allevare Castori in Casa
3. Tutto possibile nella vita, tranne sciare attraverso le porte rotanti
4. Differenza tra Anas e Ananas
5. Quante Albe Pariette esistono?
6. I mille garibaldini erano 700, al massimo 710
7. Meglio Minghi o meglio Mango?
8. Come spostare i mobili di casa senza dare fastidio a quelli che abitano sotto
9. Non si pu avere tutto dalla vita (io per esempio non sono mai stato a Pompei)
10. Lettera al figlio con la febbre a 37 e mezzo
11. Trenta d conta novembre con april, giugno e settembre, di 28 ce ne uno tutti gli
altri ne han 31, tranne mio nipote che ha otto mesi
12. Mi chiamo Michele Mirabella da non confondere con Giuliano Ferrara
13. Frasi sporche da insegnare ai pappagalli
14. La garza ladra
15. Perdere la Pancia a Scala quaranta
16. Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij

Poveri (Powers)

Il problema dei libri che purtroppo costano.


Da bambino andavo a leggere i libri degli altri.
Mi nascondevo dietro i cespugli della villa comunale e allungando il collo leggevo
quello che potevo sui libri dei signori che stavano l a leggere.
Erano pochi a leggere e dietro i cespugli eravamo tantissimi a cercare di leggere. I pi
organizzati avevano il cannocchiale.
Eravamo poveri.
Ai miei tempi e dalle mie parti non esistevano i ricchi.
I ricchi erano solo a Milano.
Da noi nel 1950 tutti eravamo poveri.
Negli anni 50, vista la fame dalla quale si era appena usciti dopo la guerra, il cibo non
si sprecava.
Per esempio dopo i matrimoni, alluscita della chiesa, non si lanciava di certo il riso,
bene prezioso e raro.
Ognuno si arrangiava come poteva e quando gli sposi uscivano dalla chiesa,
piovevano sulle loro teste oggetti di ogni tipo, petali di fiori, foglie, ma anche mattoni,
tondini di ferro, colpi di pistola, biglie di vetro o di acciaio.
I miei vicini di casa, la famiglia Patella, erano poverissimi, ancora pi poveri di noi.
Non possedevano ville.
Non avevano cavalli.
Non avevano la Ferrari.
Non avevano n yacht n aereo privato.
N piume, n struzzi, niente di niente.
Vivevano in un monovano di tre stanze.
Erano 18.
Avevano 16 figli, gli ultimi due, i gemelli Alice ed Ellen Patella, erano maschi ma li
avevano chiamati cos in onore delle gemelle Kessler, li avevano sistemati dentro una
cabina telefonica che in paese nessuno usava, anche perch a chi avrebbero dovuto
telefonare?!
I Patella avevano sei conigli ai quali erano per molto affezionati, al punto che,

nonostante la fame atavica, mai li avrebbero mangiati.


La moglie del mio vicino, Santina, desiderava un collo di pelliccia e aveva addestrato i
conigli a fare il collo di pelliccia vivente.
Loro (i conigli), fingendosi morti, stavano attorno al collo di Santina, la quale
passeggiava al centro del paese, facendo credere di avere una pelliccia dangora.
Alice ed Ellen non avevano neanche una misera palla con cui giocare.
Ci pensava pap.
Pap Patella uccideva dieci galline e attorcigliando le budella riusciva a fare una palla.
Non veniva un granch.
Mi ricordo che spesso gli affittavo la mia palla.
A prezzi stracciati.
Lunico lusso della famiglia Patella era lacqua gasata.
E la bevevano solo la domenica.
Io spesso mi rattristavo a vederli cos poveri e di nascosto gli lanciavo in testa lattine di
aranciata, chinotti, gassose.

La beneficenza

A me piace fare la beneficenza.


Ma la faccio in maniera anonima.
Sono io che nel 1985 ho lanciato il concorso Cuore TOro per i compottamenti puliti
a Quelli della Notte.
Io giornalmente faccio le mie buone azioni.
Per esempio mi sono specializzato in Attraversamento strada di vecchietta con o
senza pacchi.
Mantengo lanonimato, non voglio essere ringraziato.
Faccio attraversare la strada alle vecchiette senza farmi riconoscere.
Ho proprio una passione per questa buona azione: appena vedo una vecchietta, non
mi interessa dove deve andare, la prendo per il braccio e le faccio attraversare la
strada, anche se non vuole, e spesso con la forza.
Alle signore in macchina apro sempre garbatamente lo sportello, anche a quelle che
non conosco.
Spesso mi piazzo ai semafori e appena vedo una signora in auto le apro lo sportello.
Nel 99% dei casi non mi ringraziano.
Il top lo raggiungo quando becco una vecchia al volante, le apro garbatamente lo
sportello e le faccio attraversare la strada.
Prendo due piccioni con una fava.
Molte anzich ringraziarmi urlano e chiamano i carabinieri.

Lirriconoscenza

Questa in cui viviamo una societ molto irriconoscente e irriconoscibile.


La gente malvagia, accattivante, maligna.
Conosco persone che vorrebbero la pena di morte.
Per queste persone provo un senso di repulsione.
Chi a favore della pena di morte lammazzerei.
Sulla sedia elettrica.
Amo i pacifisti e gli antimilitaristi.
Dico S alla Pace e No alla Guerra.
Io sono per il S alla Riconoscenza e No allIrriconoscenza.
Io la bont ce lho nel Dna.
Ho imparato tutto da mia madre.
Negli anni 50 mia madre si toglieva il pane dalla bocca per darlo a me, io me lo
toglievo dalla mia bocca e lo davo a mia sorella grande, lei lo toglieva dalla sua bocca
e lo dava a mia sorella piccola, mia sorella piccola alla fine lo sputava.
Noi tutti a rimproverarla e picchiarla con lo scudiscio.
I giovani sono cos, sono spreconi.
Gli anni 50 furono famosi per lirriconoscenza, per il pane tolto dalla bocca e per la
cosa pi importante per la mia carriera: larrivo della televisione.

Il primo televisore

Il primo a comprare il televisore al mio paese fu mio zio Marco, man mano lo
copiarono tutti.
Nel 1954 tutti erano poveri.
Mio zio Marco era molto pi povero di noi, infatti lo avevamo soprannominato Lo
zio molto pi povero di noi.
Lunico lusso era lo spumante per i compleanni.
Chiunque facesse il compleanno, lui stappava una bottiglia di spumante.
Non si limitava ai familiari o ai conoscenti, stappava bottiglie per tutti, anche a
sconosciuti, passanti, forestieri, persone che non aveva mai visto.
Naturalmente per non farsi fregare controllava la carta didentit per vedere che
questi quel giorno compissero veramente gli anni.
Alcuni falsificavano il documento per bissare.
Mi ricordo che cera gente che veniva apposta da Palermo, da Catania, da Ragusa.
Per colpa di questa generosit ha dilapidato un patrimonio: credo spendesse intorno
agli otto milioni di lire lanno, e allepoca con otto milioni ti compravi un treno.
Per il resto era un grande risparmiatore.
Coi risparmi di tanti anni compr il televisore.
Lo teneva e lo curava pi di un figlio.
Lo lavava tutte le domeniche, lo profumava.
La notte lo copriva.
In famiglia smettemmo di chiamarlo Lo zio molto pi povero di noi e gli abbiamo
dato un nuovo soprannome: Lo zio che lui ce lha la televisione e noi no.
Dopo sei anni, nel Natale 1960, anche noi comprammo un bel televisore Brionvega in
ottimo bianco e nero con immagini pulite senza effetto nebbia.
I nostri genitori volevano pi bene al televisore che a noi figli ma noi non eravamo
gelosi.
Lo spolveravamo e profumavamo ogni due ore.
La domenica e i giorni festivi gli passavamo la cera.
Sopra il televisore abbiamo messo: la statua della Madonna della Lettera e una
copertina tutta ricamata giallo e rosso, i colori dellAcr Messina, la nostra squadra del

cuore.
La notte sorvegliavamo il televisore stando svegli, dandoci il turno io e mio fratello e
pi avanti anche le mie due sorelle.
Larrivo della televisione ci cambi, cambi gli italiani.
La gente impar anche a parlare, leggere e scrivere, ballare, grazie alla famosa
trasmissione Non mai troppo tardi che and in onda dal 1960 al 1968.
Allinizio ci fu anche qualche equivoco visto che la gente non aveva molta
dimestichezza col mezzo televisivo, molti assistendo alla trasmissione facevano
domande al maestro Manzi e si arrabbiavano se lui non rispondeva, picchiavano i
pugni sullo schermo, imprecavano, lo insultavano, poi la cosa col tempo si chiar.
Tutti dovremmo ringraziare Mammarai.

Quando non cera la televisione

Quando non cera la televisione tutta la famiglia a casa alle 20.30 si sedeva davanti al
muro.
A guardare il muro che non succedeva niente.
Se qualcuno passava davanti al muro, tutti a sbraitare: Ehi animale, levati da l,
fammi guardare il muro.
Se sul muro si posava una mosca, un ragno, un insetto, tutti a guardarlo come fosse
un documentario, come fosse Quark.
La domenica si lanciava la palla sul muro: quella era una specie di Domenica sportiva.
Spesso i vecchietti si addormentavano davanti al muro acceso.
Qualcuno faceva le ombre cinesi sul muro illuminato da una lampada, i pi bravi con
le mani riproducevano animali vari, cani, struzzi, cammelli eccetera.
Un tale di Catania, un certo Platania Nunzio, veniva pagato per andare a casa della
gente a riprodurre film, lo chiamavano il proiettore umano, con le mani sapeva fare
scene di massa con migliaia di soldati a cavallo, la camminata di Charlot, duelli di
cappa e spada, tutto con le sue mani senza laiuto di nessuno.
Pagando un piccolo supplemento faceva anche le ombre a colori.

Il reality

Oggi la gente fortunata. Ha limbarazzo della scelta.


Quanti film, quanti bei programmi.
In questi giorni sto aspettando che inizi un nuovo reality, un format polacco.
Lidea dei format ottima: mandi in onda una trasmissione che in altre nazioni gi
di successo.
Andr in onda su Canale 5 e si intitola La Grande Gabbia.
Dentro una gabbia, in diretta da Cinecitt dallo studio 5, entreranno 12 donne e 12
uomini.
A ogni puntata un leone manger un concorrente (il pi stupido della settimana).
Alla ventiquattresima e ultima puntata vince 100.000 euro lunico concorrente
rimasto in vita.
Viva la televisione e perch no viva anche la pubblicit.

Quando non cera la pubblicit

Quando non cera la televisione non cera neanche la pubblicit. La gente non sapeva
cosa comprare.
Che auto comprare?
Che detersivo usare?
Chi ci sapeva dire qual era il bianco pi bianco?
Quale mastice per le dentiere adottare?
Nessuno ti chiedeva se volevi 2 fustini in cambio di 1.
E soprattutto nessuno sapeva come adoperare i prodotti, nessuno ci aveva insegnato a
usare lo spazzolino, il dentifricio, le lamette da barba, cerano quelli che con lo
spazzolino si pettinavano o cercavano di scrivere, molti condivano le insalate col
dentifricio, qualcuno metteva le lamette nei panini, tagliandosi e rischiando la vita.
Benedetta la pubblicit.
Oggi cambiato tutto in meglio.
Con la pubblicit la gente viene a conoscenza delle varie marche.
Mi racconta mia nonna che andava alla bottega alimentare e chiedeva: Scusi signor
commesso che lavora qui, gentilmente mi darebbe un detersivo?
E il commesso: Scusi nonna, di che marca?
E mia nonna, con grande imbarazzo: Scusi signor commesso che lavora qui, che cos
la marca?
A questa domanda nessuna risposta da parte del commesso che lavorava l
Grande silenzio.
Grande smarrimento.
Il commesso che lavorava l, per togliersi dallimbarazzo, diceva che il negozio doveva
chiudere, che sera fatto tardi, che aveva lasciato il gas acceso, che doveva portare il
suo cane a fare i bisogni e che non poteva perdere tempo a parlare con le vecchiette
chiacchierone.
Era evidente che il commesso che lavorava l non conosceva neanche lui la parola
marca.
Quando arriv la televisione arriv la pubblicit.
A volte mi piace pi la pubblicit delle trasmissioni, ma c tanta gente che appena

vede la pubblicit si arma di telecomando e cambia canale.

Il telecomando

Non sbagliato paragonare il telecomando a unarma.


Prima del telecomando i genitori utilizzavano i figli dicendo loro: Cambia, cambia.
Chi non aveva figli usava la scopa, i bastoni, le canne da pesca.
Le donne (pi intelligenti di noi uomini) si facevano crescere le unghie delle mani
fino ad arrivare a cambiare canale senza alzarsi dalla poltrona.
Quando arriv il telecomando fu festa nazionale.
Il telecomando un dispositivo elettronico che consente di inviare (ma non di
ricevere) segnali a un altro dispositivo situato a distanza.
Il telecomando in genere un oggetto di piccole dimensioni alimentato a batteria.
Attualmente le funzioni dei telecomandi sono molteplici.
Lultimissima invenzione di questi giorni un Pluritelecomando milleusi a cellule
fotoelettriche.
Accende e spegne televisore, radio, telefono e frigo.
Serve per lapertura e chiusura di porte, cancelli e al comando di impianti di
illuminazione.
Allaccia le scarpe, soffia il naso, asciuga i panni, pettina e sgrida i bambini monelli.
Luso pi comune rimane quello per cambiare canale al televisore.
Alcune enciclopedie dicono che il termine telecomando venga dal nome
dellinventore: Pierluca Telecomando, figlio del barone Graziano Enzo Telecomando.
Dicono che il padre, anchesso inventore, abbia inventato il 5 di spade nelle carte
napoletane.
vero che fino al 1951 le carte napoletane erano 39, mancava appunto il 5 di spade.
Molti giochi a carte venivano male quando le carte non erano ancora 40.
N.B. 1
Attenzione: manipolare il telecomando con precauzione.
Tenere il telecomando in luogo fresco e lontano da sostanze combustibili.
Tenere il telecomando lontano dai minori di anni 3.
Un bambino di Genova lo ha ingoiato pensando fosse di liquirizia, si salvato ma la
famiglia ha dovuto comprare un nuovo telecomando.
N.B. 2

Linvenzione del telecomando nella lista delle prime 10 invenzioni pi utili del
mondo. Per essere precisi al terzo posto, il 5 di spade al sesto posto.

Le 10 invenzioni pi utili

Questa la classifica delle 10 invenzioni pi utili al mondo: stata redatta dalla


Dixan, dalla Oxa, dalla Rai, dal Vaticano, dal Telefono Azzurro e dalla P2; in
collaborazione con la Codacons e la Siae.
Primo posto Lelettricit
Secondo posto Il telefono
Terzo posto Il telecomando
Quarto posto Labat-jour
Quinto posto La penna Bic
Sesto posto Il 5 di spade
Settimo posto La pennicillina
Ottavo posto La retina per i capelli
Nono posto Laereo
Decimo posto I cotton fioc
Lunga fu la polemica dei costruttori-creatori del tostapane, i fratelli Marco e Alessio
Tostapane, i quali avevano dato il loro nome allinvenzione.
Dissero che era vergognoso che nella top parade delle invenzioni ci fosse la retina per
i capelli (ottavo posto, nda) e non ci fosse il loro tostapane.
Marco, il pi agguerrito dei due fratelli, fece lo sciopero della fame, legandosi a viale
Mazzini a Roma davanti al cavallo della Rai.
Alla fine della protesta (che dur cinque ore), Marco Tostapane, dimagrito di 6
chilogrammi, affamato mangi due toast con prosciutto cotto e formaggio e bevve un
chinotto.
Nessun telegiornale ne parl, il disinteresse totale dei media.
Chi aveva ragione?

Laltra classifica

Questa classifica invece quella delle 10 invenzioni meno utili al mondo.


stata stilata dalla Dixan, dalla Oxa, dalla Camera di Commercio, da Claudio
Cecchetto, dallIstituto Luce e dalla Settimana Incom.
Primo posto La cartina del deserto del Sahara
Secondo posto Le forbici di legno
Terzo posto Le incudini di vetro
Quarto posto Le prolunghe lunghe pi di 2 chilometri
Quinto posto Il pettine senza denti
Sesto posto Le mollette per stendere di cera
Settimo posto I libri tascabili con pi di 1000 pagine
Ottavo posto I remi da 200 chili
Nono posto Vedi 2
Decimo posto Vedi 4
Questa lista vietata ai minori di 18 anni.

Ultima classificata

Per mia curiosit mi sono informato per sapere qual lultima invenzione classificata.
Per saperlo ho dovuto informarmi presso amici.
E amici degli amici.
Risulta essere al 12,556esimo posto il Chioavigno.
Il Chioavigno un chiodo di origini brasiliane di circa 25 chili, molto pesante che
costa moltissimo e che non si pu attaccare da nessuna parte.
P.S.
Hanno rifatto la classifica delle 10 invenzioni pi utili al mondo e hanno messo il
tostapane al 12esimo posto.
I fratelli Marco e Alessio Tostapane hanno dichiarato a Novella 2000, Famiglia
Cristiana e Playboy che in parte si sentono soddisfatti, ma sperano che la loro
invenzione salga ancora in graduatoria, e che cancellino la retina per i capelli.

Dimenticans

Meritatissimo il terzo posto del telecomando, e apprezzabile larrivo in classifica del


tostapane, strano per che nella top ten non ci siano il televisore n la spillatrice.
Tutto ci scandaloso.
Disonesto.
Come hanno fatto a scordarsi?!
Dietro ogni classifica ci sono sempre interessi politico-mafiosi che spesso noi non
conosciamo.
Dimenticarsi della spillatrice?
Dimenticarsi della televisione?
Spero che nella prossima classifica si ricordino della televisione e della spillatrice, cos
come avvenuto con il tostapane.

Burle in famiglia

Il tostapane fu inventato dopo la televisione, nello stesso periodo della spillatrice e dei
remi da 200 chili (ottavo posto delle invenzioni meno utili).
Purtroppo il nonno compr i remi da 200 chili, che non utilizz mai perch troppo
pesanti, si fece aiutare dai miei zii, impossibile remare.
Tutti lo sconsigliarono di utilizzarli come remi, infatti la nonna chiam un boscaiolo
taglia-remi, cos pot utilizzare quella legna per il braciere.
Pessima invenzione i remi da 200 chili.
Ottima linvenzione del telecomando.
Mi ricordo che quando cera un solo canale, e ancora non avevano inventato il
telecomando, io per scherzare dicevo a mio fratello: Cambia canale, cambia canale.
Lui mi guardava strano e mi diceva interrogativo: Cosa significa? Non capisco.
E io, cercando di trattenere la risata: Dai, cambia canale, fammi sta cortesia che mi
sono stancato di vedere questo noioso programma.
Che ilarit!
Dovevate essere l e vedere la sua faccia.
Mio fratello non capiva la burla che gli facevo, per capiva che lo stavo canzonando e,
sentendosi schernito, piangeva e batteva forte i piedi per terra dandomi dello sciocco.
Con te non gioco pi, diceva incollerito.
E per settimane faceva da solo i giochi che di solito facevamo in due: dama, battaglia
navale, lo schiaffo del soldato.
Prefer giocare a Rigore da solo, pur di evitarmi e di non giocare con me. Faceva sia
il calciatore che tirava il rigore sia il portiere che doveva parare il goal.
Il pallone andava sempre in rete perch non riusciva in tempo a parare il tiro.
Io da lontano lo guardavo e me la ridevo.
Avrei voluto filmarlo.
Non avendo la cinepresa, mi limitavo a fare dei bozzetti su cartoncino, disegnando lui
che in maniera ridicola cercava di parare la palla senza riuscirci.
Un giorno mio fratello, non so se per caso o intenzionalmente, frugando tra le mie
cose trov i bozzetti che lo riguardavano.
Divenne una belva.

Sbraitava e mi voleva rinnegare come fratello.


Voleva parlare con un notaio.

Facciamo pace

Dissi a mio fratello: Dai, perdoniamoci a vicenda, io perdono te e tu perdoni me.


Lui mi url: Tu perdonare me???!!! Io non ho niente per cui essere perdonato!!! Tu
sei il Caino della nostra famiglia.
Se io sono il Caino allora tu sei il Romolo e Remo della nostra famiglia.
E tu sei Jago, Adamo, Eva e il serpente della nostra famiglia.
Allora io tirai fuori nomoni grossi come Erode, Agamennone, Abele, Giuda,
Pappagone, Giorgio Armani.
Ci insultammo per ore, ci dovettero fermare i carabinieri.
Quel giorno stesso mio fratello, per vendicarsi, mise dei pericolosissimi petardi sotto il
mio letto.
Lui conosceva le mie abitudini, sapeva che io tutte le sere prima di addormentarmi
giocherello un po con gli accendini e, anche se non fumo, accendo e spengo gli
accendini cos, per divertimento.
Meno male che me ne sono accorto, altrimenti non sarei qui a scrivere e mio fratello
starebbe marcendo in galera.
Me ne sono accorto perch lui, in un momento di lucidit, aveva messo sul mio letto
un cartello con scritto: Pericolo di esplosione.

Vendetta fraterna

Non dissi niente ai miei genitori, lavrebbero rimproverato aspramente, sia per il
rischio corso sia per i prezzi dei petardi che sono carissimi.
Mio fratello pur di farmela pagare non badava a spese: una volta per farmi una burla
mi mise di nascosto diecimila lire nella tasca del mio jeans.
Io non avevo capito che era stato lui e mi incazzai moltissimo, mi scervellavo, mi
scervellavo, volevo capire da dove provenissero quei soldi, che non erano miei.
Mio padre e mia madre si accorsero dello scherzo e rimproverarono mio fratello in
malo modo.
Mio padre non gli diede la paghetta per ventanni.
Mia madre invece lo morse forte sulla gamba, che ancora gli rimasto il segno.
Da allora, la burla delle diecimila lire, mio fratello non ebbe pi il coraggio di rifarla.

Buontemponi

Io dello scherzo delle diecimila lire sono venuto a conoscenza solo due anni fa.
Beata ingenuit.
Nel 1961, quando arriv il secondo canale, mio fratello mi disse ridendo: Adesso
lho capita la battuta cambia canale, cambia canale.
Ridemmo insieme per tutta la giornata fino alle quattro del mattino, io risi cos tanto
che mi fratturai la mascella.
Io non gli porto rancore per lo scherzo delle diecimila lire e lui mi ha perdonato la
burla del cambia canale.
Siamo sempre stati una famiglia di buontemponi.
Diciamo che noi Frassici siamo sempre stati amanti delle canzonature, dello
sfottimento.
Si scherzava parecchio in quel periodo anche perch la noia ci assaliva.

Vincere la noia

Al mio paese non che succedesse chiss che!


Io volevo fare lattore ma non avevo modo di farlo, quasi mi vergognavo a dirlo.
Non facevo niente, mi annoiavo.
Per vincere la monotonia mi inventavo qualcosa.
Ho inventato per esempio quattro proverbi:
Di giove e di saturno non si fanno cambi turno
Chi ti mostra cinque dita ti risparmia la fatica
Chi trova la triglia non sa chi la piglia
Uomo ladro non va al mercato
Il giudizio fu unanime: sconclusionati, illogici.
Ho anche inventato la bandiera dItalia eptagonale, ovvero con sette lati con colori
diversi, avevo pensato Celeste Marroncino Blu e magari lasciando il Bianco e il Rosso.
Mi hanno preso per scemo.
Cercai di andare a funghi.
Il mio paese di mare e non ce nerano.
Provai a cambiare il testo dellinno di Mameli con parole giovanili del tipo Y y in
Italia quante cose belle c! Divertiamoci sempre di pi oh y oh y.
Lhanno giudicato una porcheria.
Che fare?
Era un problema.
Forse era il caso di andare a lavorare, ma mi chiedevano la laurea o una
specializzazione.
Io avevo 9 anni, nessuno mi offriva un lavoro.
Allora mi truccavo da grande: baffi finti, fatti con le code dei gamberi, capelli bianchi
fatti con la panna.
Una schifezza di trucco.
Deluso e sconfortato andavo a dormire.
Dormivo tantissimo.
Una volta dormii 100 giorni.
Di fila.

Senza mai svegliarmi.


I miei pensavano fossi in coma, invece dormivo.
Sognavo.
Sognavo di fare lattore.

Augusto De Martis

Ho sempre desiderato fare lattore.


I miei sogni nel cassetto erano tre:
1. Essere Terence Hill
2. Recitare Romeo in Giulietta e Romeo
3. Fare la telepromozione delle vasche da bagno, che si trasformano in docce in sole otto
ore eliminando lavorazioni edili indispensabili e dispendiose
Nessuno di questi tre sogni si realizzato.
Mai dire mai.
Comunque e perunque la mia professione lattore.
Ma non si diventa attore dalloggi allindomani.
Non un mestiere facile.
Occorrono sudore e fango.
Occorrono impegno e talento.
Non si diventa dalloggi allindomani Corrado Buccia, Angelo Fasanelli, Miriam De
Mirianis o Rocco Favella.
Mi iscrissi a una scuola di recitazione, la PSDRADM: la Premiata Scuola Di
Recitazione Augusto De Martis.
Credo che questa scuola mi abbia dato fondamenta umane professionali civili sociali
ed economiche moderne.
Il maestro Augusto De Martis era soprannominato Italo Calvino, anche se non aveva
niente a che vedere col grande scrittore partigiano autore de Il barone rampante.
Era cos soprannominato perch perdeva capelli.
Inizi a perdere i capelli da subito, appena nato.
I genitori pensavano li nascondesse per giocare, invece cadevano dai 150 ai 200 al
giorno.
Invece sopracciglia, peli sotto lascella, dentro le orecchie e sulla schiena erano
tantissimi. Quando si stava vicino a lui si sentiva uno strano suono, Cchipitik pitik
k...: era il rumore dei capelli che cadendo toccavano il pavimento.
Fece mille tentativi per evitare la calvizie.
Lourdes, Vanna Marchi, Telefono amico.

Invano.
Niente da fare, perdeva 150-200 capelli ogni 24 ore.
Disperato, cerc di coprire la pelata tirando in alto i lunghi peli della schiena,
facendoli passare da dietro la nuca e facendoli poi ricadere davanti alla fronte, tipo
frangetta.
Visto davanti sembrava uno dei Beatles.
Chi lo vedeva da dietro scopriva il patetico tentativo.
Lunica possibilit che gli rimase fu quella dellallungamento dellunico capello che gli
era rimasto.
Chiss per quale fenomeno miracoloso un capello non cadde mai, rest sempre in
vita.
Era uno solo.
Nerissimo.
Un sopravvissuto.
Lo fece crescere per anni e anni fino a farlo diventare lungo 8 chilometri.
Lo riavvolse pian piano con arte tutto attorno al cranio, fino a fare assomigliare la sua
capigliatura a quella di Simone Cristicchi.

Ei fu

Augusto De Martis insegnava teatro.


Noi allievi lo seguivamo a bocca aperta.
Aveva un grande fascino.
Le allieve femmine si innamoravano di lui, perdevano la testa.
I maschi sognavamo di diventare come lui, capelli compresi.
Io non sognavo di diventare come lui, perch avevo gi sognato di diventare come
Terence Hill, per confesso che qualche volta m scappato di sognare di diventare
come il maestro De Martis.
Improvvisamente un giorno, un triste giorno, mentre ci stava insegnando la differenza
tra dizione e addizione gli venne un fortissimo calo di pressione e invece di andare
allospedale volle continuare la lezione: Laddizione possiamo dire sia una somma,
una aggiunta, un supplemento, invece la dizione che si scrive senza ad davanti il
modo in cui vengono articolati i suoni che compongono il linguaggio.
Queste furono le sue ultime parole che compongono il linguaggio.
I valori della pressione arteriosa scesero ai 10/5 mm hg.
Chiamammo lambulanza.
Lambulanza arriv dopo 18 ore.
Il Maestro ormai aveva lasciato questa terra.
Mor in scena come William Shakespeare.
Mor sul campo come i grandi guerrieri.
Io, non faccio per vantarmi, credo di aver pianto pi di tutti.

La scuola di recitazione

La scuola De Martis c ancora, anche se il Maestro morto da anni, ed gestita dal


nipote Augusto junior, la moglie Mariarosa e un altro nipote Gianluca (ex figurante di
Porta a porta).
Lo hanno tirato fuori dalla cassa da morto, lo hanno impagliato e lo hanno messo
seduto in cattedra.
Mentono, dicono che vivo, sta fermo e non parla perch in meditazione. Molti si
fanno i selfie con la salma.
Ogni anno si iscrivono circa 1500 studenti allievi aspiranti attori, 6000 euro al mese
per ogni iscritto.
Le materie che si studiano sono:
Sacrifici
Dizione, Recitazione e Fonetica
Scazzottate e Sparatorie
Nascondigli (in tanti film dazione capita di doversi nascondere)
Canto, Mimo e Mimo cantato
Cadere da cavallo e Mimo a cavallo
Storia del teatro dal 1400 a oggi alle 12.30
Traslochi
Questultima materia pi che una materia un lavoro.
Augusto junior quasi tutte le mattine sceglie una dozzina di allievi fisicamente pi
forti e dice: Ragazzi, allattore serve fare movimento e tonificare i muscoli e con un
pulmino della ditta SCDM Sgombero Cantine De Martis, gestita da Augusto e dalla
moglie, senza pagarli li manda a caricare e scaricare mobili.

Il funerale

Io quando muore un vip sono il primo ad andare ai funerali.


Specialmente se non ho nulla da fare e ho voglia di distrarmi.
Si incontrano altri vip, amici del defunto.
Ci scappa lintervista.
Qualche telecamera che ti riprende.
Qualche foto che fa sempre pubblicit.
La pubblicit lanima del commercio.
Ma quando ci ha lasciato Augusto De Martis non morto solo un vip, morto un
maestro di vita.
Quando muoiono i maestri di vita ti senti smarrito.
Cos mi sentivo io quel giorno.
Ero in prima fila.
Ne ho visti tanti di funerali.
Senza offesa per nessuno, quello stato il miglior funerale in assoluto che io abbia
mai visto in Italia e in Europa.
Un funerale coi controfiocchi.
piaciuto sia al pubblico che alla critica.
Vennero colleghi da tutta Italia.
Vennero anche Gegia, elegantissima, Gigi e Andrea in smoking, Antonio Zequila con
due occhiali da sole uno sopra laltro e Gigi Marzullo, che onestamente era vestito
troppo sportivo, trattandosi di un funerale cos importante.
Non venne, ma mand un certificato medico Toni Binarelli.
Pianse per farmi compagnia mio nonno.
Mio nonno non aveva mai conosciuto De Martis.
Non sapeva chi fosse. Non ne aveva mai sentito parlare.
Per in chiesa fece un discorso di due ore e mezza.
Fece commuovere tutti e ricevette molti applausi e molti bis.

Lo scherzo dei nonni

Mio nonno aveva il senso dellumorismo.


Mio nonno amava scherzare.
Amava la bella vita.
Amava la bella gente.
Lo scherzo che faceva spesso, oltre a quello di fare lunghi discorsi ai funerali senza
conoscere il morto, era quello della firma falsa.
Metteva firme false sugli assegni.
Una volta che sono andato a trovarlo in carcere, mi disse: In Italia il senso
dellumorismo pari a zero.
Gli chiesi come mai fosse in carcere, lui mi disse: I critici si sono accorti di Tot solo
dopo la sua morte.
Non capivo ma gli davo ragione.
E aveva ragione.
Mia nonna invece scherzava coi vicini di casa.
Questi mettevano i vestiti ad asciugare nel cortile confinante, e mia nonna di notte li
prendeva, li nascondeva per un certo periodo e poi col tempo li passava a mio padre e
ai miei zii.
Una mattina la vicina (senso dellumorismo: zero) vedendo mio zio Arturo con una
camicia gialla disse urlando: Quella camicia gialla di mio figlio!
Aho! Ma che sta a d! Ma che sta a d!!!
Mia nonna quando si arrabbiava improvvisamente parlava romanesco, anche se non
era mai stata a Roma in vita sua.
La vicina: Un giorno o laltro ti faccio incriminare!!!
Mia nonna: Mortacci tua!
La vicina: Sei una ladra.
Mia nonna: A zozza, ti denuncio per calunnia!
La vicina: Quella camicia gialla di mio figlio, la riconosco perch ha una strappetto
nella manica destra.
Mia nonna: Ma che sta a d? Quasi tutte le camicie gialle hanno uno strappetto nella
manica destra.

La vicina: Ti denuncio.
Mia nonna: Ma datte na carmata fija mia, che oggi ce stai e magari domani te sveji
sottan cipresso.
E fregandosene altamente della sua vicina di casa, vipera e pettegola, and via
cantando Roma nun fa la stupida stasera, damme na mano a faje d de s
Penso che per me sia stata una fortuna nascere in una famiglia dove si scherzava
sempre.

Scherzparade

La top ten degli scherzi della mia famiglia la seguente:


1. Scherzo delle 10.000 lire
2. Scherzo dellIochi?
3. Scherzo dei petardi sotto il letto
4. Scherzo delle 5000 lire ( identico a quello delle 10.000 lire, solo che cambia la
cifra: la met)
5. Scherzo del Cambiacanale
6. Scherzo del fare il lungo discorso ai funerali senza conoscere il morto
7. Scherzo del consigliare di comprare i remi da 200 chili
8. Scherzo da prete e scherzo al prete: consisteva nel cercare di incendiare la tonaca al
prete, coi fiammiferi, mentre lui dormicchiava in sagrestia
9. Aprire le gabbie dei leoni negli zoi
10. Aprire le gabbie delle tigri negli zoi

Iochi?

Il secondo classificato lo scherzo di Iochi?.


Questo scherzo riusciva sempre e ci faceva morire dal ridere: quando capitava in
paese, un paio di volte allanno, un nostro amico, un marittimo coreano, che si
chiamava Toshiro Iochi, facevamo con lui il giro delle case.
Lui bussava: toc toc.
Dallaltra parte: Chi ?
Toshiro rispondeva: Io.
Io chi?
Esatto.
Esatto cosa?
E via cos, anche per sei ore di fila
Esisteva anche una versione telefonica, si faceva un numero a caso: Pronto, sono io.
Io chi?
Ah, mi hai riconosciuto, come va?
No, non ho capito chi .
E avanti cos per ore.
Iochi morto bruciato sotto il casco di un parrucchiere ubriaco che si era dimenticato
di lui.
Questo scherzo da quando morto Iochi non viene pi bene.
Senza di lui lo abbiamo provato con un certo Ren e veniva cos:
Ren bussava: toc toc.
Dallaltra parte: Chi ?
Ren rispondeva: Io.
Io chi?
Esatto.
Esatto cosa?
Sono Ren!
Sei un deficiente!!!
E spesso lo pestavano.
Ren morto anche lui bruciato sotto il casco di un parrucchiere ubriaco.

Questo scherzo non porta bene.


Lo scherzo che preferisco in assoluto quello della mia bellissima nonna.

Bellissima

Chi vedeva mia nonna notava subito la sua bellezza fisica, ma non era inferiore la
bellezza interna.
Lonest di mia nonna.
Quando mia nonna ha preso marito
non fece mica come tante e tante
che dopo un po si trovano lamante
Lei, in cinquantanni, non lha mai tradito!
Mia nonna era una donna onesta, la nonna che tutti i nipoti sognano di avere.
Mia nonna era bellissima.
Mia nonna aveva 90 anni.
Io me la ricordo sempre a 90 anni.
Forse avr avuto sempre 90 anni.
Bella, Sfavillante, Meravigliosa.
Sembrava Venere scesa dal pianeta Venere.
Quando lei passava per strada si fermavano i tir.+

Miss Nonna

Nellestate 1980 la nonna vinse il concorso di bellezza Miss Nonna Sexy dellanno,
battendo le oltre 400.000 concorrenti provenienti da tuttItalia.
Presentavano Daniele Piombi e Carmelina Spencer, lontana cugina di Bud Spencer e
Terence Hill.
Da questo concorso sono venuti fuori grossi nomi del mondo dello spettacolo, da
Tina Tini a Marcella Quaglia, per non parlare di Letizia Renna ed Emi Miseria.
La giuria era composta da esperti, la giuria di qualit.
Piombi li sceglieva meticolosamente a uno a uno.
Si votava con le classiche palette.
I voti andavano da 1 a 60.000.
Le concorrenti sfilavano quattro volte: Abito da sera Casual Intimo A piacere.
Non si pagava liscrizione.
A ogni concorrente veniva offerta una bottiglietta dacqua.
Per altre bevande potevano usufruire dello sconto del 10%.
La prima classificata vinceva un attestato e unambitissima fascia da Miss (40%
acrilico, 60% pura seta) con su scritto Miss Nonna Sexy dellanno ricamata
alluncinetto dalla vincitrice dellanno prima.
La prima classificata vinceva anche i seguenti quattro premi:
1. Duemila lire in gettoni doro
2. Una capra offerta dallo sponsor Carni Fresche La Rosa Pietro e Figli Gianni e
Antonella
3. Un servizio di posate per 12 persone offerto dal supermercato Colomba
4. Un viaggio in America di tre giorni
La seconda classificata vinceva:
1. Attestato e fascia da Miss (100% acrilico) e mille lire in gettoni doro
2. Mezza capra offerta dallo sponsor Carni Fresche La Rosa Pietro e Figlio Gianni
3. Un servizio di posate per 4 persone offerto dal supermercato Colomba
4. Un viaggio a Tremestieri Etneo prov. di Catania solo andata
Il primo premio lo vinse mia nonna.
Il secondo premio Carlotta Giusti.

Scoprirono poi che Carlotta Giusti era uomo.


Il primo a sospettare di questa irregolarit fu il vicepresidente della giuria Padre
Federico Trippa della chiesa di San Sebastiano, che si accorse dei troppi peli sulla
schiena e del pomo dAdamo che Carlotta Giusti nascondeva sotto il foulard.
Ci fu un mezzo putiferio.
Ne parlarono le prime pagine di tutti i giornali.
A Carlotta Giusti (Carlotto Giusti) furono fatti test del Dna, analisi del sangue, delle
urine e visita ginecologica.
Dopo almeno quattro settimane di fitti controlli risult essere di sesso maschile.
Ci fu uno scandalo, la Codacons voleva invalidare il concorso, alla fine grazie anche
allesperienza di Daniele Piombi decisero di non assegnare il secondo posto e di dare
le mille lire, la mezza capra, le posate e il viaggio in beneficenza ai figli poveri delle
Miss Italia in bassa fortuna.

Lesperienza americana

La vittoria di nonna fu invece unanime, nessuna protesta, nessuna polemica, ricevette


il massimo dei voti.
Le duemila lire vinte se le intasc nonno.
La capra la mangiammo a Natale e abbiamo fatto le foto.
Le posate le usammo nel cenone di Capodanno.
Il viaggio, che era per una persona sola, lo fece nonna.
And tre giorni a New York.
Quando arriv chiese a una elegantissima signora:
Ma questa New York?
S, New York!!
Ma New York New York?
S s, New York New York!!!
Lelegantissima signora era Liza Minnelli, che grazie a nonna si arricch, ma questa
unaltra storia, forse ne parler quando scriver lautobiografia di Liza Minnelli.
Tornando a nonna, che era molto pi bella, senza nulla togliere a Liza, durante la sua
permanenza a New York fece una strage di cuori di produttori, attori, carabinieri,
ministri.
Tra i suoi adulatori cera anche il presidente Ronald Reagan che la tempestava di
telefonate, mattina e sera.
Aveva perso la brocca per la mia stupenda novantenne nonna.
Reagan ogni mattina le faceva trovare nella sua stanza dalbergo 100 rose, 100 caff,
100 cucchiaini, 100 zollette di zucchero, balocchi e profumi.
Lei non accett le sue avances.
Reagan in un mix di inglese e italiano le scrisse un biglietto che ho conservato: Bella
vicchietta che a me no sembre vicchietta no anz una girl beautiful vuoi venire tu with
me ti porto in un beautiful restaurant dove si mangia bene da lekkars the baffi e si paga
poco. Offro io, ci ho tanti sordi money.
Nonna non accett linvito.
Nonna non avrebbe tradito nonno neanche col Papa n con Riccardo Fogli in
persona.

Il rientro in Italia

Nonna rientr in Italia e port regali per tutti.


A nonno, 10 dollari.
A pap, una penna con la scritta New York e una penna con una donnina nuda
disegnata.
A mamma, le saponette, gli shampoo, le cuffie per la doccia che aveva preso in
albergo.
A mio fratello, un piatto di ceramica di Caltagirone con la scritta: A New York andai,
a te pensai e questo piatto ti portai.
A me, one stapler (una spillatrice).
Torn in Italia che sembrava ancora pi bella.
Grossi produttori dellepoca, per il solo fatto di essere stata in America, le offrirono di
fare cinema.
Negli anni 80 si facevano molti film.
Le proposero tre bei film di genere commedia scollacciata:
Quel gran pezzo di nonnina
Linfermiera sexy di notte seduce il colonnello
La dottoressa sale sulla scala e si vede tutto di sotto
Distinto avrebbe accettato, per pensando alla gelosia del nonno prima disse Ni,
poi disse Se, poi disse Ta e poi disse un definitivo No.
Un NO grande quanto una casa.
Per aiutare me, che come attore comico ero ai primi passi dei miei primi piedi, nonna
mi raccomand al produttore: Ho un bravissimo nipote comico che storpia le parole,
ultimamente gli ho portato una spillatrice dallAmerica, bravo, sa recitare, fa bene le
smorfie, potrebbe sostituirmi lui?
Il produttore prima disse No, poi disse Ne, poi disse Sa, poi disse Nd poi,
sbattendo un paio di porte, disse secco: Non se ne parla proprio!!!
La nonna fece capire al produttore, con un giro di sorrisi e di parole, che se lui mi
faceva lavorare, lei avrebbe ricambiato il favore.
Affare fatto! Un contratto per tre film!
Mi offr tre piccoli ruoli che accettai volentieri:

1. Il grassottello che nelle feste da ballo, mentre i suoi amici ballano stretti e
pomiciano, si strafoga di dolci
2. Lo studente che guarda dal buco della serratura nel bagno delle ragazze
3. Il cameriere che guarda arrapato la scollatura della bellona seduta al bar, e mentre
versa da bere distratto, allaga il tavolo
Non si trattava di grossi ruoli ma mi accontentai.
Tutti i grandi hanno iniziato cos.
Richard Burton, John Wayne, Stefano Masciarelli hanno iniziato guardando dal buco
della serratura o guardando le scollature.
Io feci sapere a tutto il paese che avevo fatto lattore in quei tre film.
Feci anche stampare dei volantini.
Mia nonna and a vedermi otto volte, applaudiva tutte le volte che apparivo io e,
indicando me sullo schermo, urlava: Dovrebbero dare lOscar a quello l, a quello l,
quello. Purtroppo la mia cara nonna non ricordava pi il mio nome.

Poteri paranormali

Mia nonna era sanissima.


Ragionava, eccome!!!
Lunico problema che aveva era quello di non ricordarsi i nomi.
Per un periodo costringeva noi nipoti, che eravamo tanti, a indossare una targhetta
col nostro nome scritto sopra.
Per il resto ci azzeccava in tutto.
Probabilmente aveva poteri paranormali.
Indovinava tutto.
Vinse per sei anni di fila il primo premio della lotteria di Capodanno; poi, a un certo
punto, non volle pi vincere.
Odiava la routine e si scocciava di vedere quelle facce invidiose quando andava a
ritirare i soldi della vincita.
Quelle impiegate con la faccia come per dire: Ancora qua sta questa?!
Da bambino, mi ricordo, si divertiva a stupirmi.
Mi portava alla stazione ferroviaria, ci sedevamo sulle panchine e mi diceva: Nino,
tra un po passer un treno.
Era vero, passava veramente un treno.
Mia nonna mi portava ai semafori e mi diceva: Stai a guardare, rosso: parolina
magica, parolina magica e diventa verde.

I soldi

Mia nonna poteva comprarsi mezza Messina.


Poteva essere molto pi ricca, ma lei era fatta cos.
Io ero molto affezionato alla nonna e mi sarebbe piaciuto ereditare da lei i suoi soldi.
Ma lei aveva uno strano rapporto col denaro.
Un giorno mi chiam e mi disse: Vieni qua, fammi vedere il nome sulla targhetta.
Allora Nino, devi sapere che i soldi sono carta, i soldi non fanno la felicit!
Mia nonna non and a ritirare i milioni vinti nelle ultime tre lotterie di Capodanno.
Quando abitavano a Milano, negli anni 50, tutte le mattine trovava per terra borse
piene di soldi, lei si fermava, ci pensava, non si abbassava e tirava dritto.
A piazza Duomo quasi tutte le domeniche per terra trovava banconote da 10.000 lire,
che allepoca erano tantissimo; lei le guardava, si dispiaceva per chi le aveva perse e
andava via.
Dietro di lei cera la fila.
Sciura, e alura? Se lei non le aciapp le prendo mi.
Una volta sola nonna si abbass a cogliere per terra qualcosa, era in via Torino e per
terra trov una spillatrice nuova.
Con 100 milioni di nonne come la mia, la nostra bella Italia sarebbe diversa.

Maschio o femmina?

Quando mia madre era incinta e aspettavano me, decisero di non fare nessuna
ecografia.
Il motivo stavolta non era per risparmiare, ma perch le ecografie degli anni 50 non
erano mai precise. Si vedevano solo ombre, sagome scure: sembravano macchie di
Machiavelli o tinte di Tintoretto.
Le ecografie le facevano utilizzando vecchie macchine fotografiche Polaroid col flash
usa e getta, di quelli che savvitavano, e diapositive usate.
Purtroppo non cerano gli strumenti di oggi.
Oggi nelle ecografie si vede tutto: il colore degli occhi, la forma delle orecchie, il segno
zodiacale, le rughe, tutto quello che riguarda il nascituro.
I miei genitori erano tranquilli e dicevano: Accetteremo la volont del Nostro
Signore, della Madonna, di San Giuseppe, di SantAntonio e di Santa Rita.
Non ci tenevano a sapere prima se sarebbe nato un maschietto o una femminuccia.
Mio nonno voleva saperlo, pensava:
Se nasce maschio divento Nonno
Se nasce femmina divento Nonna
Nacqui io e mio nonno divent Nonno.

Le scommesse

Quando mia madre era incinta, al mio paese facevano le Toto-Scommesse sul sesso
del nascituro.
Maschio lo davano a 5.
Femmina a 10.
Gay a 15.
Gemelli a 30.
Scimmia a 55.
Gatto a 55.
Quaglia a 80.
Furono in parecchi a vincere.
Mia nonna, che aveva un grande intuito, sapeva che sarei nato maschio.
Punt su maschio e vinse pi di 100.000 lire.
Soldi che invest in spillatrici.
Moltissimi del mio paese si rovinarono economicamente puntando su quaglia.
A proposito di scommesse, il mio amico Nicola Vicidomini dice sempre: La
scommessa al pari della somiglianza non le considero evanit esisqua ma gioco. Oltre
tutto ha tempi lunghi, ma mai andare dalla Maga Del Paese.
Ho capito solo il finale.

Mai andare dalla Maga Del Paese

Molti andavano dalla Maga Del Paese a chiederle su cosa scommettere, lei
bugiardissima consigliava a casaccio.
Il vero nome era Annamaria Del Paese fu Marco Del Paese e Gianna Vitti.
Fu arrestata 150 volte per truffa, frode, presa in giro bella e buona, ridere alle spalle e
inganno.
Mio nonno fu uno dei tanti che la Maga Del Paese truff quando and a chiederle se
mia madre avrebbe dato alla luce un maschio, una femmina, un gay, due gemelli, una
scimmia, un gatto o una quaglia.
Lei si fece dare prima 1000 lire dingresso.
Gli offr una birra: altre 1000 lire.
Lo addorment (dentro la birra cera qualcosa), gli rub un dente doro e 50.000 lire
dal portafogli.
Lo svegli con una secchiata dacqua e gli disse: Ubriacone, svegliati!!!
Nonno chiese un consulto.
La maga volle altre 5000 lire.
Totale spesa 57.000 lire pi un dente doro.
La maga disse che avrebbe risposto alle domande in unantica lingua sconosciuta.
Alla domanda: Nascer maschio?, la maga rispose: Zuterrante Valibus Eda.
Altra domanda: Mio nipote avr fortuna nella vita?, la risposta fu: Gneta Balsa
Mecorria Vavendum.
Poi in italiano disse: Ti do vincente la quaglia.
Mio nonno punt e perse.
Si scervell notte e giorno per cercare di capire cosa significassero quelle parole:
Zuterrante Valibus Eda e Gneta Balsa Mecorria Vavendum.
Consult tutte le enciclopedie e tutti libri di casa, anche un libro di foto di macchine
depoca.
Pens a un anagramma.
Pens a un rebus.
Lesse le parole al contrario.
Non venne a capo di niente.

Annamaria Del Paese

Annamaria Del Paese ancora viva.


Afferma di essere stata Campionessa mondiale di Toglimenti di Malocchi 19701971. Con tanto di attestato, firmato e controfirmato dal sindaco. Dice di avere tolto
100 malocchi in 10 minuti. Testimoni il marito e i figli i quali confermano.
Invece Mago Kammarat (Cammarata Alfio), suo grande rivale, sostiene che non
vero, che umanamente impossibile: dice che in 10 minuti al massimo si possono
togliere 3 malocchi. Chi avr ragione?
Annamaria Del Paese lavora tuttora. Per motivi legali ha dovuto cambiare nome pi
volte: Maga Del Paese, Santonissima, Maga Fantasm, Santa Applaudita, Regina Nera,
Maga Eseapled.
Potrebbe avere anche superato i centanni.
Ancora magheggia, col suo ultimo nome Maga Eseapled (che una genialissima
trovata, in realt il suo nome, per al contrario). Riceve:
Luned e Marted dalle 9 alle 23 a Catanzaro
Mercoled e Gioved dalle 6 alle 22 a Belgrado
Venerd e Sabato dalle 7 alle 23 a Tokyo
Domenica dalle 8,30 alle 24 a Messina
Lenorme megastudio di Roma ce lha al centro, inizia a piazza di Spagna e finisce
allEur.
In televisione la potete trovare su ReteInternescional Mond, su TeleDelPosto e su
Canale Vendita 101.
Al fisco dichiara di guadagnare 120 euro al mese.
In realt ricchissima.
Ha comprato 300 carrozze e ha comprato 300 palazzi.

Zio Nazzari

La maga tent anche di fregare zio Nazzari ma non ci riusc.


Mio zio Nazzari il pi piccolo dei fratelli di mia madre.
Lo chiamarono Nazzari perch mia nonna era una sfrenata fan di Amedeo Nazzari,
scatenando la gelosia del nonno.
Il nonno odiava lattore Amedeo Nazzari e di conseguenza un po anche il figlio.
Era accecato dalla gelosia.
Una delle sue battute crudeli che diceva almeno una ventina di volte al giorno era:
Altro che il film Catene, a lui dovrebbero arrestare.
Mio nonno si faceva il giro della citt per strappare tutti i manifesti in cui cera
Amedeo Nazzari.
Andava al cinema e fischiava appena appariva lui.
In un film arrestavano Amedeo Nazzari e mio nonno applaudiva fortemente, tanto
che le maschere del cinema lo buttavano fuori dalla sala in malo modo.
Mio padre mi raccontava che il nonno un giorno compr un megafono e and in giro
a fare la spia: Non vi fate fregare, non vi fate ingannare: Amedeo Nazzari non si
chiama cos, il suo vero nome Amedeo Carlo Buffa.
Mio nonno lo odiava, mia nonna lo amava.
Mio zio era un artista.
Amava organizzare feste da ballo.
Faceva i coretti.
Imitava lasino.
Uno showman, un Fiorello degli anni 50.
Mi ricordo che zio Nazzari durante la mia festa del compleniente ha raccontato 18
volte la stessa barzelletta e ogni volta tutti a ridere a crepapelle.
La barzelletta era incompleta.
Cerano un cinese, un africano, un russo e un napoletano che entrano in una galleria
darte.
Il cinese dice: Io sono giallo.
Lafricano dice: Io sono nero.
Il russo dice: Io sono russo.

Il napoletano dice: Io sono napoletano.


Mentre i quattro parlano arrivano Pierino e un carabiniere e e
A questo punto si fermava perch non ricordava il finale della barzelletta. Ci fu
qualche protesta, e qualche delusione per il mancato finale, ma ridevano ugualmente
con le lacrime.
Le sapeva raccontare.
Raccontate da un altro non avrebbero fatto ridere.
Quando raccontava le barzellette sporche, per non farle sentire a noi bambini ci
chiudeva a chiave nel bagno per tutta la durata della barzelletta.
Zio Nazzari passava per i tavoli e col cappello si faceva dare dei soldi, non si capiva se
scherzasse o facesse sul serio, i soldi comunque se li teneva.
E beveva, beveva.
Zio Nazzari si ubriac, bevve non so quanto vino, birra e limoncelli di tutti i tipi:
allarancia, alla pera, alla pesca, alla banana, allananas (il suo preferito era il
limoncello alla pera).
Lo zio fuori di giri, sbronzo, si fece coraggio e decise di abbandonare la moglie, la
povera zia Alessandra.
E rifacendosi ai classici disse: Vado a comprare le sigarette, e non torn pi.
Purtroppo ancora non cerano Rai3 e Chi lha visto?.
Mio nonno fece un appello al Musichiere di Mario Riva, and in trasmissione ma
inutilmente.
Gli investigatori, le forze dellordine fecero il giro di tutti i tabaccai dItalia,
controllarono tutte le macchinette distributrici di sigarette italiane.
Interrogarono tutte le persone che avevano cognomi tipo Marlboro, Merit, Winston,
Camel Nazionali col filtro.
Interrogarono anche il vero Amedeo Nazzari che rispose: Non conosco nessuno,
peste lo colga!
Della sparizione di zio Nazzari non si seppe pi niente.
Circolano voci di tutti i tipi.
C chi dice che sia diventato una Drag queen.
C chi dice che sia diventato un prete.
C chi dice che sia diventato un cavallo.
C chi dice che abbia aperto una tabaccheria.
Qualcuno dice di averlo visto da Maria De Filippi a Uomini e donne a fare il tronista
anziano, con la sigaretta in bocca, a litigare con le vecchiette e fare la corte alle
quarantenni ancora affascinanti.
Noi della famiglia siamo preoccupati, vorremmo che tornasse a casa, magari
scusandosi del ritardo.
Alla mia festa mi regal gli occhialetti a raggi X per vedere le donne nude sotto i

vestiti (li uso ancora oggi).


Mi manca zio Nazzari.
Un grande.

Le scuse di Attilio

Lunico a non farmi il regalo il giorno del mio compleniente fu mio cugino Attilio.
Io e Attilio siamo cugini.
Figli di due fratelli.
Dimostrava ventanni in pi di quelli che aveva realmente.
A 10 anni ne dimostrava 30.
A 5 anni 25.
A 1 anno 21 anni.
Non mi fece nessun regalo ma io non lo odio.
Attilio pentito e mi chiede scusa tuttora, anche se sono passati pi di sessantanni.
Mi manda almeno 20 sms al giorno scrivendomi:
Scusa per il regalo che non ti ho fatto, io ti voglio bene.
Scusa cuginetto, mi son dimenticato perdonami.
Non lho fatto per cattiveria.
Anchio voglio bene a mio cugino Attilio, ma mi riempie continuamente di messaggi.
Attilio nacque per caso.
I miei zii si trovavano su una spiaggia di nudisti e non si conoscevano.
La madre era sdraiata a terra e prendeva il sole, mentre il padre, sempre distratto,
passeggiava con la testa rivolta al cielo per guardare gli aquiloni, e a un certo punto
inciamp.
Cadde tra le gambe della madre, cadendo fece centro e cos fu concepito Attilio.
Attilio era un grande appassionato di lettura.
Aveva tantissimi libri.
In casa aveva pi di 30.000 volumi.
I vicini spesso si lamentavano, dicevano che non riuscivano a dormire per colpa dei
volumi.
La sua passione erano i vocabolari, ne aveva di ogni tipo, alcuni introvabili, come i
rarissimi vocabolari a tre lingue: Francese-Serbo-Somalo-Francese.
O lintrovabile dizionario Italiano-San Marinese, che in pratica era un dizionario
con le parole scritte due volte, visto che l parlano in italiano.

Ricotta

Attilio era soprannominato Ricotta.


Ogni volta che sentiva la parola Ricotta piangeva, si disperava, a volte sveniva.
Quando aveva 4 anni possedeva un cagnolino, un barboncino bianco di nome Ricotta
che i condomini gli avevano avvelenato perch dava fastidio.
Ricotta era una peste. Faceva la pip sulle targhe delle auto, sui sellini delle biciclette
posteggiate.
Tutte le notti suonava i campanelli dei vicini e scappava, ma non era cattivo.
Voleva divertirsi: era piccolo.
Aveva perso i genitori cani.
Aveva bisogno daffetto.
Chi ha carenza daffetto spiegano gli psicologi pi convinti la sera va a suonare i
campanelli.
Ricotta era goliardico, di una goliardia sana.
In Inghilterra lavrebbero preso a ridere.
In Italia ti avvelenano i cani.
Per Attilio il suo cagnolino era come una sorella.
Attilio ammaestrava ben bene Ricotta.
Ricotta sapeva fare con la coda il cerchio di Giotto sulla sabbia.
Ricotta aveva anche imparato a dire sei parole: Mamma, Latte, Paglia, Bissare,
Lavagna e Oboe.
Non servivano a molto, ma mio cugino Attilio, per vantarsi con gli amici, a volte
faceva delle domande al suo cane: Che bel suono, ma che strumento ?
E lui: Oboe.
Una triste mattina Ricotta pass a miglior vita.
Attilio divent cupo, non sorrideva pi, sembrava un altro.
I parenti per tirarlo su di morale dicevano: Ricotta aveva le zecche, Ricotta aveva la
rogna.
Attilio piangeva, a volte guaiva, non dava confidenza a nessuno e stava sempre nella
sua cameretta a guardare le foto di lui e del suo amato cane.
Ogni tanto scendeva a suonare i campanelli.

In famiglia, i fratelli, le sorelle, io compreso e altri cuginetti la sera dalle 20,30 alle
22 circa prima di andare a letto (non cera ancora la televisione) , per ammazzare il
tempo, per farci due sane risate, andavamo davanti alla sua camera e gli urlavamo:
Stasera si mangia ricotta!!! Ah, ah, ah.
Scusate ragazzi, ma nei cannoli siciliani cosa mettono? La ricotta!!! Ah, ah, ah.
Attilio si disperava, non usciva dalla sua camera.
Usciva solo per mangiare, andare in bagno e per i campanelli.
Odiava il mondo, ma in particolar modo gli avvelenatori del suo Ricotta.

Colpevole o innocente

Quando mor la portinaia del suo palazzo, tutti pensarono fosse stato Attilio.
Attilio non aveva lalibi.
Io gli dissi: Te lo faccio io, lo so fare.
E lui: No cuginetto, non mi serve, sono innocente, tu sei tanto carino con me, sono
io che dovrei scusarmi con te, ho dimenticato di farti il regalo.
La verit venne a galla.
Assunta Greco, anni 66, portinaia, era morta mangiata da uno squalo durante una
convention dei portinai a Miami.
Qualcuno azzard che il mandante fosse Attilio.
Ma Attilio mi ha giurato sulle foto del suo cane che lui non centrava niente con la
morte della portinaia, anche se volentieri lavrebbe uccisa.
Il giorno dopo la morte di Assunta Greco mor il cavalier Pistone dellultimo piano.
Pistone era stato il capogruppo degli avvelenatori, quindi i primi sospetti caddero su
mio cugino.
Ma anche stavolta Attilio era innocente perch lultraottantenne cavalier Pistone era
morto mentre faceva bungee jumping a Cuneo.
Altri del palazzo cominciarono a morire per i motivi pi svariati: Mario Pellame, int.
18, mor il pomeriggio successivo al cavalier Pistone mentre assisteva a uno spettacolo
al circo.
I fratelli funamboli, Leo e Lio (mbriachi come delle zucchine) gli son caduti addosso
causando il suo decesso.
In meno di una settimana tutto il palazzo si svuot: i condomini evacuarono.
Il 90% si trasfer allestero, i rimanenti morirono.
Ne parlarono tutti i giornali dellepoca.
Psicologi di mezza Europa hanno detto che si era verificata la Maledizione del cane
avvelenato.
A mio cugino torn il sorriso.
Poche sere fa lo invitai a casa.
La prima cosa che mi disse fu: Scusami se non ti feci il regalo quell11 dicembre del
1950.

E io gli dissi: No cuginetto, tu non lo sai, ma per merito tuo io ho conosciuto


lamore.

La prima volta

La festa del mio compleniente fu una bellissina festa organizzata in poche ore e fu in
quelloccasione che vidi Concetta per la prima volta.
Fu proprio il mio cuginetto Attilio che per allietare la serata chiam la bravissima
cantante Concetta Fiumara, che si faceva accompagnare (sia musicalmente che con la
Vespa) dal fratello fisarmonicista Ciccio.
Ciccio Fiumara, 260 chili ma di una bravura sconvolgente, oltre che bello di viso.
Attilio non li pag.
Finita lesibizione li fecero sedere vicino al bagno e gli diedero da mangiare gratis,
naturalmente escluse le bevande.
Concetta, conosciuta anche come Concett, quella sera entusiasm i presenti con la
sua eleganza, charme, sciarpa e modo di fare.
Questa la scaletta dei fratelli Fiumara:
Cielito lindo
Romagna mia
Tu scendi dalle stelle
Unaltra vita, un altro amore ti dar di Christian
Im on Everything di Eminem
Tanti auguri a te, tanti auguri a te
Concetta Fiumara aveva una voce meravigliosa.
Quella sera le mie minuscole mani di neonato divennero rosse per quanto
lapplaudei applaudissi applacquai applaufidezzetteri
A lui urlavo: Panzonee, panzonee.
A lei chiedevo il bis, la guardavo con venerazione.
Sul pezzo di Christian, quando dice Cos potrai scoprire di come a volte pu cambiare
un uomo se un amore vale stavo per svenire.
La sua interpretazione mi dava i brividi. Era cos brava che era credibile anche come
cantante maschio.
Mi stavo innamorando di lei.

Emozioni

Per la prima volta mi sentivo dannatamente vulnerabile,


sentivo le cosiddette farfalle nello stomaco.
Il solo guardarla negli occhi mi faceva sciogliere.
Le mani mi sudavano.
Non facile da spiegare, quando ti ritrovi davanti
Lei, la Lei che forse hai sempre sognato.
Poi la paura, c anche quella.
La paura che ti attanaglia.
Quando sei innamorato di una persona,
la vedi talmente stupenda che potresti arrivare a pensare
di non meritarla o che qualcuno potrebbe portartela via.
Lamore quando tentiamo di imprigionarlo ci rende schiavi.
tutta una serie di emozioni forti che dentro ti cambiano.

Lamore

Lamore poesia.
Lamore magia.
Lamore slancio infinito.
Lamore sorridere.
Lamore svegliarsi accanto a lei.
Lamore pestare il piede a una persona sullautobus
e chiedergli scusa e lui che ti dice potrebbe stare
pi attento a dove mette le zampe.
Lamore non trovare laccendino.
Lamore andare al cinema e andarsene alla fine
del primo tempo perch il film faceva pena.
Lamore una cosa meravigliosa.

La prima delusione

Lamore quello che io provavo per Concetta.


Nella primavera-estate-autunno 1956 le dissi che ero innamorato di lei, tentai di
sedurla, ma fallii inesorabilmente.
Concetta mi disse un No secco, tra laltro davanti a tutti.
Un due di picche che a quellet pu essere pericoloso.
Io capii qual era il dilemma, comprendevo che una forte differenza det, tra un
uomo e una donna, negli anni 50 poteva essere scandalosa.
Io 6 anni, lei 39: 33 anni di differenza erano tanti.
Oggi la cosa sarebbe passata inosservata.
I due di picche, i pali, i pesci in faccia ti fanno crescere.
Non mi voleva.
Potevamo uscire, andare a cena, giocare a palla, una passeggiata, comprarci un gelato.
E basta. Stop. Riennevappis!!!
A lei piacevano i suoi coetanei, gli uomini maturi, gli uomini pi grandi di lei.
Con me solo un rapporto di amicizia e stima reciproca.
Avevo programmato tutto: fidanzamento, matrimonio, sesso, una casa, un lavoro e
una cucciolata di figli.
Mi sarebbe piaciuto avere almeno ventiquattro figli.
Un allevamento.
Sogno che non si realizz.

Larresto di Concetta

Concetta era una donna dai mille pregi e dai mille difetti (per lesattezza 992 i pregi e
906 i difetti).
Erano pi i pregi che i difetti.
Purtroppo non ebbe una vita facile.
Spesso il destino si accanisce con i talentuosi, con gli artisti purosangue.
Concetta Fiumara fu arrestata il 2 marzo 1970 alle ore 22.23 durante la festa
patronale a Roccamorta Marina prov. di Trapani, festa in onore della Santissima
Madonna Addolorata Sofferente col Bambinello sulle Braccia Santa Martire Amalcide
protettrice dei pescatori di frodo.
Presentavano Daniele Piombi e la valletta Rita Gegia, sorella meno conosciuta di
Gegia.
Lospite donore era il cantante siciliano malavitoso e latitante Peppe Infamit.
Nel bel mezzo della serata arriva Squadra Antimafia 3 e blocca la serata. Arrestano
Peppe Infamit e tutti i partecipanti allo spettacolo, anche gli innocenti, compreso il
parroco organizzatore Padre Catenaccio e il presidente della pro loco Masaniello
Masanielli.
Concetta e il fratello Ciccio furono condannati a 12 anni di carcere.
Padre Catenaccio 8 anni e fu scomunicato dal Vaticano.
Masaniello Masanielli 8 anni e dovette dimettersi da presidente della pro loco.
Gli orchestrali di Peppe Infamit 5 anni di carcere con la condizionale.
La corista Anna Vivio 5 anni senza aria condizionata.
Il comico Ombellicone (Andrione Giovanni) 5 anni.
Solito occhio di riguardo per i vip: Piombi e Rita Gegia solamente una multa di
150.000 lire.
Mi sento di dire che la giustizia non uguale per tutti.
Lunica pena giusta forse stata quella inflitta a Peppe Infamit, che fu condannato a
4 ergastoli.

Peppe Infamit

Fece pi di un errore, essendo latitante non gli conveniva riempire tutto il paese di
manifesti con la sua faccia e con il suo nome; sbagliatissimo anche farsi intervistare
due giorni prima dello spettacolo dal Corriere di Roccamorta.
Foto inclusa e doppio curriculum: quello di cantante e quello di criminale.
Peppe avrebbe dovuto continuare a starsene nascosto e seguitare la latitanza.
Tanti suoi colleghi latitanti, intelligentemente, quando hanno voglia di cantare,
organizzano un karaoke nei loro rifugi, nelle loro grotte, al riparo da orecchie
indiscrete.
I suoi maggiori successi erano:
Curtiellu cha cha cha
La mia cella la pi bella
Ora daria
Malvagio passami il formaggio
Matrimmonie e lacrime
Ergastolo scellerato
Peppe Infamit aveva gi fatto 15 anni di carcere e aveva vinto tre Festival della
Canzone Neomelodica in Italy.
Due volte con Ora daria e una volta con Ergastolo scellerato.
Per vincere minacciava di morte i giurati, i quali temendo per la propria vita, lo
votavano.
Nel 1966 Walter Cassonetto, facente parte della giuria del festival, che voleva
adempiere onestamente al compito di giurato, non ritenne valida lesibizione di Peppe
Infamit e gli diede un 3.
Lindomani mattina, appena sveglio, Walter Cassonetto che di mestiere faceva il
contadino, trov sotto le lenzuola dove aveva dormito le teste tagliate di 300 galline di
sua propriet.
Con un biglietto scritto in un italiano tutto suo: Tri tu e Triccentio. Carogn mi ai dati
tri e io ti facci trovare allinvece triccentu gaddine muorti!!!!
In un secondo pizzino Peppe scrisse: A tia Watter a prussima vorta che maddaie nu
tr io te ngrucci e iscasstagl u corp i loss nzuccupittagliatinnisi.

Frase che tuttora gli inquirenti non sono riusciti a decifrare.


I magistrati per cercare di scoprire il significato di questo pizzino chiesero laiuto ad
Andrea Camilleri.
Il noto scrittore siciliano disse: Si capisce che si tratta di unintimidazione, ma non
capisco cosa significhi letteralmente quello che ha scritto, vi ringrazio e domani
mattina scriver un libro su questo episodio.
Peppe Infamit era molto vendicativo.
Aveva commesso omicidi, rapine a mano armata, spaccio, smacco, estorsioni,
distorsioni, usura, lussuria, accidia, superbia e avarizia.
Degli 8 ergastoli che gli hanno dato ne ha scontati gi 6, gliene rimangono 2.

Carcere

Chi fa del male al prossimo deve pagare.


Condannare gli innocenti non giusto. Io la penso cos.
Per me il bene e il male sono due concetti totalmente dissimili.
Concetta e il grasso fratello non avevano nessuna colpa.
Non conoscevano Peppe Infamit, non lo avevano mai sentito nominare.
La verit che Concetta non fu ben difesa, non aveva un buon avvocato.
Il suo avvocato Gianni Papera (soprannominato Pinocchio e i sette nani) le aveva
giurato sulla testa dei suoi due figli: Io ti far assolvere al 100%.
Gianni Papera fece unarringa lunga dieci ore.
Inizi il suo discorso partendo dalla tragedia greca passando per Pirandello, Brecht,
per arrivare alla festa di piazza, a Chopin, Elio e le Storie Tese e Anna Tatangelo.
Parl di tutto ma non seppe spiegare alla corte la cosa pi importante, cio che
Fiumara Concetta cantante e Fiumara Ciccio fratello grasso erano soltanto due
semplici scritturati che non avevano niente da spartire col latitante Infamit Peppe,
cantante e criminale.
Durante larringa, il giudice lo interruppe dicendogli: Avvocato, venga al sodo, ci
dica perch Concetta e Ciccio Fiumara dovrebbero essere innocenti!
La risposta fu: Concetta e Ciccio chi?
La nostra Concetta, per accaparrarsi la benevolenza del giudice, durante il processo gli
dedic due canzoni: Cielito lindo e Unaltra vita e un altro amore ti dar di Christian,
che piacquero, ma non lo ammorbidirono.
Peccato, se solo Concetta avesse saputo che il giudice del processo era Ludovico
Tessuto, fratello di Mario, sarebbe bastato accennare il ritornello di Lisa dagli occhi
blu e sicuramente la condanna sarebbe stata pi mite.
12 anni di carcere per lei e 12 anni per il fratello.
Questa condanna provoc a me un grande dolore, avrei preferito 24 anni al fratello e
lassoluzione per lei.
Ripeto la giustizia non uguale per tutti.
Le condanne sembravano sorteggiate.
Scoprirono anche che quellinfame dellavvocato Papera aveva giurato il falso.

Aveva giurato sulla testa dei suoi due figli e in realt non era sposato e non aveva
nessun figlio.
La povera Concetta Fiumara, in preda alla disperazione, nel 1971 in punto cerc di
scappare dal carcere costruendosi con le mollichine del pane una mitragliatrice finta.
La scoprirono subito perch si vedeva dal colore della mollica che non era una
mitragliatrice e si spezzava tra le mani, si sbriciolava tutta.
Fece un secondo tentativo di evasione costruendo con le cicche di sigarette un
pugnale.
Le venne malissimo e anche questa volta larma finta si polverizz quasi subito.
Con un cucchiaio cerc di scavare un buco.
Ci rinunci perch, calcoli alla mano, per poter fare il tunnel che lavrebbe portata
fuori dalle mura del carcere occorrevano almeno quattrocento anni.
Ciccio Fiumara invece scav il tunnel con il cucchiaio, lavorando giorno e notte.
Dopo 12 anni, quando arriv la scadenza della condanna, al momento di essere
scarcerato sput in faccia al direttore del carcere.
Si era messo il testa di evadere. Ci riusc.
Il tunnel da lui scavato, lungo 29 chilometri, sbucava proprio nel centro del campo di
calcio di Enna, citt nella quale erano stati incarcerati, e lui usc fuori proprio un
minuto prima del calcio di inizio dellincontro Enna-Akragas: gli spettatori pensarono
a una trovata pubblicitaria e applaudirono.
Ciccio Fiumara senza batter ciglio ricopr la buca, strinse la mano a tutti e si fece un
giro di campo, tra le ovazioni dei tifosi. Unevasione in grande stile.
Adesso vive da latitante, sempre nascosto.
Cambia quotidianamente citt e identit: lo hanno visto vestito da Pulcinella, Tarzan,
Eros Ramazzotti.
Ciccio continua a nascondersi, ma non sa che nessuno lo sta cercando.

La lettera

Ciccio, diciamo la verit, un deficiente.


Non si nota perch grasso, ma in realt un vero idiota.
Concetta invece visse male la carcerazione.
Non sapeva pi a quale santo riavvolgersi.
Giunta allultima spiaggia cerc di ottenere la grazia; scrisse una lettera a Pippo Baudo
nella quale diceva:
Mi chiamo Concetta, sono una cantante innocente.
Mio fratello grasso, ma bravo alla fisarmonica.
Io la seguo fin dalle prime trasmissioni.
Una volta ci siamo pure fatti la foto sul traghetto
Villa San Giovanni-Messina, lei non se lo pu ricordare.
Chiss quanti traghetti avr preso nel corso della
sua carriera.
Signor Baudo, le scrivo perch lei di Catania e io sono
di Messina, e mi scusi tanto se le rubo del tempo prezioso. Daniele Piombi e la sorella di
Gegia sono stati solo multati.
A me hanno dato 12 anni di carcere.
Signor Pippo, voi vip siete avvantaggiati alle nostre spalle.
La legge non uguale per tutti.
Andate a lavorare invece di fare lallallallalla lall.
E anche lei vada a zappare.
Baudo non le rispose.
Il giorno dopo fu visto zappare in un campo incolto nei pressi dellautostrada SalernoReggio Calabria.
Concetta in preda alla disperazione tent anche di togliersi la vita ingoiando 400
Pocket Coffee.
Per ironia della sorte, usc per buona condotta 45 minuti prima della scadenza
naturale della condanna.

Concetta scarcerata

Uscita dal carcere, Concetta Fiumara, dopo esperienze omosessuali fra le quattro
mura del penitenziario, volle diventare uomo: Mi chiamer Concetto Fiumaro.
Cambiare sesso allepoca costava moltissimo.
Coi soldi dellintervento ti potevi comprare una casa.
Decise di operarsi da sola. Impar guardando le foto pubblicate su un mensile medico
palermitano.
Fece diversi sbagli, ma alla fine al quinto intervento ci riusc e venne fuori un ibrido.
Oggi ancora donna.
Guardandola attentamente si capisce che in passato era stata bellissima.
Ha perso charme, squisitezza, bellezza, tutte quelle cose che mi avevano fatto
innamorare di lei.
Una trasformazione alla doppio Jecchil e mister Heidi.
Ormai Concetta non ci sta pi con la testa.
Si veste unisex. S fatta crescere la barba, sputa sulle macchine, ingiuria gli
automobilisti.
Cambia canale appena in televisione appare Pippo Baudo.
La settimana scorsa ha dato calci e pugni a un vigile urbano della mia citt.
Com risaputo i vigili urbani messinesi hanno un cuore grande.
Il vigile Maiorana Carmelo, pi volte colpito, la perdon.
Le diede da mangiare, da bere e da dormire.
La port da un barbiere. Pag lui.
Maiorana Carmelo vinse il Premio Cuore TOro 2006-2007 Messina e Provincia.

La motivazione

Questa la motivazione redatta dagli organizzatori del premio:


Il Premio Cuore TOro 2006-2007 Messina e Provincia questanno va al vigile urbano
Maiorana Carmelo, fu Nicola, per aver perdonato, dato da mangiare, da bere e da
dormire a Concetta Fiumara ex cantante, nonostante lei lo abbia preso a calci, pugni e
sputi.
E mentre la scalmanata donna sputava, qualche sputo lha preso pure lui.
Nessuno lavrebbe perdonata.
Lui s.
Il vigile urbano Maiorana dal cuore toro avrebbe potuto farla arrestare. Nnn!!!
Avrebbe potuto reagire. Nnn!!!
Invece il cuore umano di questuomo veramente ok.
Il vigile urbano che tutti vorremmo come vicino di casa.
Un pezzo di pane.
Un uomo disposto a buttarsi tra le fiamme, buttarsi da un trampolino, un altruista, un
uomo generoso, espansivo, largo, comodo.
Lo ringraziamo con tutto il cuore che abbiamo a disposizione e ringraziamo gli sponsor:
Parrucchiera Mariella a Messina in via Giuseppe Verdi 100 (sarebbe 87, ma 100
rimane pi impresso).
Ringraziamo anche:
Macelleria Caruso, gastronomia e salumeria. Carni fresche, tagli pregiati di prima
scelta. Viale della Libert 31, Messina.
Bombolaio DArrigo, Ganzirri, Messina.
Firmato Gli organizzatori

Il gal della premiazione

La premiazione in passato era dodicennale, si faceva ogni dodici anni.


Ma visto il successo molto presto divent novennale.
Poi, con i soldi della Regione Siciliana, un contributo del Comune di Messina, la
collaborazione di alcuni sponsor, il premio divenne biennale.
Ogni due anni si svolgeva al cineteatro Savoia di Messina.
Presentava tutti gli anni Daniele Piombi, ma cambiava sempre valletta, addirittura un
anno ci fu Elisa Manzi e i due anni successivi Maria Colella.
Oltre il premio cera uno spettacolo darte varia.
Nel 2006, lanno in cui fu premiato Maiorana, il cast era eccezionale.
Ospiti donore il gruppo Il Magazzino dei Ricordi che cant:
Ritorner
Bugiarda e sola (la mia preferita)
Annalisa
e bis di Ritorner
Dopo la musica quattro risate.
Il Cabaret del duo comico I Suppl, ovvero Gianni Pezza e Rustichello.
Allanagrafe Angelo Savasta e Damiano Chierici.
Divertentissimo lo sketch Comicitt.
Comicitt un geniale gioco di parole: mettendo insieme le due parole comico e
citt viene fuori il termine comicitt.
Le pi belle battute che mi ricordo del duo Suppl furono:
Sai Rustichello, sono andato a Torino.
E che cosa hai visto?
Ho visto un toro piccolo.
Risate a crepapelle.
Io invece sono andato a Messina.
E che cosa hai visto?
Una messa piccola.
Applausi scroscianti a scena aperta. Avevano nominato la nostra citt.
Poi una mitragliata di divertentissime battute e gags.

Si Cilia? No Cilia!!!
Si Racusa? No Racusa!!!
Agri Gento? No Agri Duegento!!!
Sai Pezza, a Milano c la Venere di Milo.
Rustichello, ti sono simpatici i Toscani?
No, preferisco i Tosgatti.
Applausi scrosciantissimi a scena apertissima.
La gente si sbellicava, abbiamo riso di gusto, abbiamo pianto dal ridere.
Una comicit sullo stile Made in Sud.
Dopo il duo Suppl, esibizione di Scannapiego Concetta, nome darte Scannapiego
Cetty, cantante catanese che si scus di non sentirsi bene perch la sera prima a un
matrimonio aveva mangiato troppe vongole; forse una era avariata, aveva dato di
stomaco e non aveva dormito tutta la notte.
Cant una sola canzone e neanche tutta intera, sinterruppe vomitando.
Gli organizzatori non lhanno pagata.
Anzi lhanno denunciata.
Dopo questa esibizione per nulla gradita, a risollevare lo spettacolo sal sul palco il
gruppo folk I Scunchiututi.
Tanti applausi anche per loro.
Dopo la musica ancora quattro risate con Coco (Mario Coco), il bisosia di Vanna
Marchi e Gerry Cal.
A seconda di dove si voltava somigliava.
Girato a destra: Sciono Vanna Marchii. Daccordooo!
Girato a sinistra: Sono Gerry Cal. Capitooo!!! Libidine!
Fine prima parte dello spettacolo.
Intervallo di 30 secondi.
Poi elezione di Miss Bont e Miss Ragazza Casa e Chiesa.
Premiazione e consegna della fascia.
Poi la tanto attesa consegna del Premio Cuore TOro 2006-2007 Messina e
Provincia al vigile Maiorana Carmelo.
Chiusura del gal coi giochi dartificio dei fratelli Francesco, Marcello, Davide,
Renato, Aldo, Benito, Massimiliano, Fernando, Giacomo, Enrico, Pippo, Simone,
Gaetano, Pietro, Nicola, Marco, Luca, Stefano, Mario Zuccarini.

I premi

Fino al 1984 questo premio si chiamava: Premio Bont Addosso Messina e


Provincia.
Dal 1985 (lanno in cui io lanciai il Premio Cuore TOro nel programma di Renzo
Arbore Quelli della Notte) il premi cambio titolo, divent: Premio Cuore TOro
2006-2007 Messina e Provincia.
A Quelli della Notte i premi in paglia erano tanti.
Adesso elenco lelenco elencato in questo elenco dei premi in paglia.
Un vasto assorbimento, una vasta gamba di premi.
Come trentanni fa:
Primo premio un Orologio a pendolo da polso
Secondo premio un Juke-box di renna
Terzo premio una Valigia 24 ore su 24
Seguono (in ordine alfabetico):
100 milioni di lire o a scelta un Videoregistratore
una Lavatrice che lava stira ammira e si fa i fatti suoi
una Pelliccia di prima visione a cura dellAnicagis
una Macchina da scrivere e una Macchina gi scritta
una Macchina fotografica per due persone
una Valigia di vera finta pelle
un Buono sconto di 50.000 lire per lacquisto della Nave Galileo Galilei (se uno si
voleva comprare la Nave Galileo Galilei lavrebbe pagata 50.000 lire in meno)
un Crocifisso antico (del 1000 avanti Cristo)
un Orologio doro a 18 caratteri
un Poster a colori di Ugo Pagliaro metri 14 x 25
un Televisore a 99 colori
un Orologio al quarzo e un Orologio al quirzo
un Ferro di stiro
uno A Bi Cicletta
una Confezione di
una Vacanza alle isole Canaglie

una Collana impestata di diamanti


una Collana doro e una Collana di poesie
un Bracciale e un Bracciante
una Bottiglia di Chignac
un Tavolo da pranzo per 500 persone
un Viaggio a vostre spese a Parigi che non puoi cambiare, devi andare per forza a
Parigi
un Cancello
e uttimi in fundum una Spillatrice.

Grazie Arbore

Nel 1985 presi parte a Quelli della Notte.


Avevo partecipato per tre estati a Radio anghe noi con Arbore, Boncompagni e Mario
Marenco. Avevo anche partecipato al secondo film di Arbore intitolato FF.SS. Cio:
...Che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi pi bene?
Lo conobbi telefonicamente, mi sono sempre chiesto come abbia fatto ad avere il mio
numero. Mi disse: Se ti trovi a passare per caso da Roma vieni a trovarmi.
Lindomani io mi trovai a passare per puro caso da Roma.
A Quelli della Notte feci conoscere Sani Gesualdi.
Un Sani realmente esistito. Nabbe nel 1111 e morve nel 1888.
Patrono di Scasazza prov. di Agrigento, Trapani ed Enna, protettore dei proprietari di
boutique.
Scasazza aveva come sindaco Alfonsino Alfonsini, il pi giovane sindaco dItalia,
aveva 9 anni ecc. ecc.
Ne parlai in due libri:
Il libro di Sani Gesualdi
e Terzesimo libro di Sani Gesualdi (il secondesimo
si disperque in una battaglia navale)
Libristicamente parlando ho scritto anche:
Il Manovale del bravo presentatore,
Come diventare maghi in 15 minuti (in coppia con Michele Foresta)
Il Maresciallo Frassica
Televisionisticamente parlando invece due anni dopo con Arbore abbiamo fatto il bis
con Indietro tutta!.
Dal 14 dicembre 1987 all11 marzo 1988, 65 puntate su Rai2. Un programma storico
ecceteraeccetera.

E fui promosso comico

Io faccio il comico.
Ma non sono comico per niente.
Nella vita privata noi comici siamo tristi.
Io, finito lo spettacolo comico, rientro a casa e mi chiudo nella mia stanza al buio.
Piango na mezzoretta.
Sto l a fare tristi pensieri.
Ieri dopo uno spettacolo ho chiamato un taxi.
Durante il viaggio piagnucolavo.
Il tassista preoccupato mi ha detto: Signor Frassica, perch piange?
Sono un comico, gli ho risposto.
E lui: Ah giusto!
Non mi ha fatto pagare la corsa.
Beati gli attori drammatici che nella vita privata sono allegri buontemponi e
analfabeti.

Luomo pi buono del mondo

Prima, parlando di premi, non ho detto che il valore del premio commisurato al
merito.
La meritocrazia esiste.
Se vinci perch hai grattato o perch sei stato estratto dopo aver comprato un
biglietto, sei solamente fortunato.
E Maiorana Carmelo vigile urbano il suo premio se lo merita eccome!!!
Maiorana in tutta la sua onorata carriera ha fatto almeno 50.000 multe.
Se qualcuno gli diceva: Per favore, per cortesia Maiorana, dove li piglio i soldi per
pagare sta multa?, lui metteva le mani in tasca e la pagava lui.
Senza fiatare, senza sollevare un sopracciglio.
Su 50.000 multe almeno 49.000 le ha pagate lui.
Ha dilapidato un patrimonio.
S venduto tutto quello che possedeva, compresa la casa dei genitori che adesso,
poverini, vivono in un ospizio.
Carmelo si sposato con Agata Mazzarino ed dovuto andare a vivere nella sala
dattesa della Stazione centrale di Messina.
Mangiano dalle suore.
Veste solo e sempre con la stessa divisa, non ha pi abiti civili.
Va lui a cercare i mendicanti e gli d tutto quello che ha.
Un novello San Francesco. Il San Francesco dei vigili urbani.
Per San Francesco finito su tutti i giornali, di lui non si parla quasi mai.

Conoscenza stazionaria

Ho conosciuto Maiorana una mattina alla Stazione Centrale mentre stavo per
prendere il treno Messina-Copenaghen.
Mi aiut a caricare i bagagli (125 valigie, 40 fagotti, 3 cappelliere, gabbietta coi
fringuelli, spada, borsetta, quotidiani, pallone, mappamondo e thermos).
Mi chiese a che mi serviva il mappamondo, e io gli spiegai che non conoscevo le
strade e le vie di Copenaghen, e che poi avrei dovuto raggiungere Dopenaghen, che
una citt a 80 chilometri dopo Copenaghen.
Mi volle offrire da bere.
No, dissi io che sono molto buono anchio.
Faccia pagare me, lei stato cos gentile ad aiutarmi con i bagagli.
Lui inflessibile disse: Piuttosto mi butto sotto il treno.
Io imbarazzato accettai.
Presi un tamarindo e sei patatine fritte.
Maiorana bevve un caff, pag e improvvisamente scomparve, perch un
automobilista aveva parcheggiato in doppia fila e lui era andato a fare il suo dovere.
A parer mio luomo pi buono del mondo.
Nella mia vita ho conosciuto centinaia di migliaia di vigili, ma nessuno buono come
lui, un cuore grande, un Cuore TOro.
Non credo che la moglie Agata si meritasse un marito come Maiorana Carmelo vigile
urbano.

Agata

Agata vide Carmelo la prima volta il 2 marzo 2000 e si innamor a prima vista.
Agata per amore di Carmelo parcheggiava lauto in sosta vietata per farsi fare la
multa.
Posteggiava dove cera il passo carrabile, calpestava le aiuole, passava col rosso, non
indossava la cintura di sicurezza, si ubriacava al volante.
Faceva di tutto per farsi notare, per attaccare bottone.
La sera, quando tornava a casa col suo pacchettino di multe, le odorava, le baciava, si
eccitava, e la notte sognava di fare lamore con lui su un letto pieno di multe.
Carmelo non laveva notata, serio comera, preso dal traffico.
Lei per attaccare bottone gli chiedeva informazioni.
Cerc di prenderlo con la simpatia, facendo la spiritosa: Scusi, per andare dove
dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?
Lui, non avendo mai visto Tot, Peppino e la malafemmina (odiava i film comici),
non cap e le disse: D l.
Lei continuava: Scusi bel vigile, sa dirmi dove si trova via Ettore Fieramosca?
E lui paziente le spiegava il tragitto da fare.
E lei: Scusi vigile figo, sa dirmi dove si trova via Po?
Lui ancora una volta con pazienza le indicava il percorso.
Lei passando direttamente al tu: Scusa amore, sai dirmi un ristorantino a lume di
candela dove potremmo andare noi due stasera?
E lui subito: Pago io per.

San Valentino

La sera alle 21 si trovarono al Ristorante San Valentino, chiamato cos per ricordare
sia la festa degli innamorati che la strage di San Valentino.
Lei, emozionatissima e innamorata, quasi non mangi niente: unoliva ascolana e un
tamarindo.
Lui si riemp come un maiale, cozze, trippa, lardo, sanguinaccio, coda alla vaccinara,
pasta ncasciata.
Bevve un litro e mezzo di vino e tre amari.
Ubriaco, parlava sempre lui, parlava di multe, di verbali, di codice della strada, di
contravvenzioni, dellipocrisia del suo collega Cirinn, di quanto era falso Cirinn, di
quella volta che Cirinn di quando Cirinn ecc.
Lei odiava Cirinn senza mai averlo visto in vita sua.
Lei, dopo essere stata taciturna tutta la serata, tent di cambiare discorso per parlare
di cose pi stimolanti: Ma ce lhai la ragazza?
Carmelo, cercando di essere moderno anche lui, rispose: No Agata, non ce lho la
ragazza, per colpa di Cirinn. Per colpa di quel figlio di.
Maiorana pag il conto, lasci una cospicua mancia a ognuno dei camerieri e a tutti
quelli che lavoravano in cucina.
Usciti dal San Valentino, mentre lei voleva fare una passeggiata romantica, lui tir
fuori il blocchetto delle multe e ne approfitt per multare tutte le auto che erano
parcheggiate in doppia fila davanti al ristorante.
Agata rimase delusa, pens: Perch devo perdere la testa sempre per delle persone
sbagliate? Con tanti vigili, proprio di lui dovevo innamorarmi?

Respiration book to book

Il giorno dopo che erano andati al Ristorante San Valentino, Agata si trucc da
sexy-turista svedese.
Si tinse i capelli biondo sole, indoss una minigonna vertiginosa, corta fino
allombelico.
Per cercare di sedurlo, con i trasferelli si tatu un cappello da vigile su una gamba, un
fischietto e una paletta sullaltra.
Si rec nella piazza in cui Carmelo era di servizio.
Lui non la riconobbe.
Era ancora costipato per la troppa roba che aveva mangiato la sera prima.
Lei si avvicin a lui e disse: Help help, svenire svenire!!!
Finse di sentirsi male e di svenire.
Respiration, respiration book to book, disse in uno strano inglese e gli fece capire
che le occorreva urgentemente una respirazione bocca a bocca.
Maiorana prontamente distese Agata a pancia in su, appoggi una mano sotto la nuca
e con due dita le tur il naso, per evitare che laria insufflata fuoriuscisse.
Dopo avere inspirato profondamente, fece aderire le proprie labbra con quelle di
Agata e l arriv Cupido.
Lei tir fuori 40 centimetri di lingua e inizi a slinguarlo per unora e tre quarti
davanti ai passanti che scattavano foto.
E fu cos che Maiorana Carmelo vigile urbano si innamor.

La fine di un amore

La storia di Agata e Carmelo per non poteva continuare.


Agata decise di lasciarlo.
Non aveva immaginato di vivere quella vita.
Non voleva un marito generoso ma morto di fame.
Un marito che ti fa vivere in una sala daspetto di una stazione ferroviaria.
Il sogno di Agata era quello di abitare in un monovano di almeno cinque stanze.
Tappeto Attaccapanni Tavolo Letto Vasca.
Una mattina Agata prese coraggio, si rivolse al marito.
Lei: Quel che fra noi ci fu adesso non c pi.
Lui: Brava, bella rima, Agata! Ma io sono ancora innamorato di te, io per te farei
qualsiasi cosa, mi farei ammazzare, ti toglierei le multe per il resto della mia vita.
Lei: No Carmelo, non pu continuare cos, io ho sempre sognato tappeti
attaccapanni tavoli letti vasche.
Lui: Agata, torniamo ai vecchi tempi quando parcheggiavi lauto in sosta vietata e io
chiudevo un occhio!
Lei: No Carmelo, per me finita.
Lui: Un aiutino dai, cerchiamo di ricomporre la famiglia, io lo so che sotto sotto mi
ami ancora.
Lei: No Carmelo, credo che ormai all80-85% non ti amo pi!!!
Lui: Lavoriamoci su quel restante 20-15%.
Lei: Noo.
Lui: Dai Agata, lo spettacolo deve andare avanti: The scios gosp bob hop.
Lei: Tu sei completamente scemo!
Lui: Ah sii?
Lei: S!!!!
Lui: Hai messo 4 punti esclamativi?
Lei: S, e adesso ne metter 10: Carmelo non ti voglio pi!!!!!!!!!!
Disperato, Carmelo prov la stessa tecnica che Agata aveva usato per incastrare lui:
finse di svenire e richiese, parlando in inglese, una respirazione bocca a bocca.
Lei non intervenne.

Carmelo scoppi in lacrime.


Pianse, prima in silenzio.
Poi svegli il palazzo.
Non riusciva a dormire pensando ai 10 punti esclamativi.
Ma essere lasciati non significa necessariamente un dolore.
C il pro e il cro.

Il pro e il cro

La medaglia ha due facce, a volte tre.


Quando Agata lasci Carmelo, questi dalla sofferenza perse 12 chili, l sul posto, in
soli 20 secondi.
Un fatto del genere non era mai accaduto al mondo.
Carmelo era il primo uomo al mondo ad aver perso 12 chili in 20 secondi e dopo aver
vinto il Premio Cuore TOro entr anche nel Guinness dei primati.
Primo classificato nella perdita di chili in pochi secondi.
Seconda classificata era stata unanziana donna piemontese che aveva perso 9 chili in
20 secondi quando, dopo 75 anni di matrimonio, scopr che il marito era magro.
Terza classificata unanziana donna ligure che dopo 75 anni di matrimonio aveva
scoperto che il marito aveva sempre avuto il parrucchino dal giorno del fidanzamento.
Perse 6 chili in 40 secondi.
Maiorana divenne famoso.

Il vantaggio di un nome famoso

Avere un nome famoso porta tantissimi vantaggi, io che mi chiamo Nino Frassica lo
so.
Noi vip col nome conosciuto, gi dalla nascita siamo fortemente privilegiati.
Pensate a quelli pi famosi di me, pensate ai vantaggi di Mina, Robert De Niro,
Madonna, Vasco Rossi, Adriano Celentano, Gianni Morandi, Al Pacino.
Mina va al cinema.
Buongiorno, sono Mina, che film danno?
Dica lei. Scelga lei.
Vorrei vedere Sole a catinelle di Checco Zalone.
Signora Mina, non lo proiettiamo da parecchio tempo, per non si preoccupi: lei
vada in Sala 1 e tra 5 minuti potr vederlo.
Cinque minuti dopo Mina accontentata.
Stesso giorno, altro cinema.
Buongiorno, sono Vasco Rossi, mi dia un biglietto per la sala 3: c un bellissimo film
che mi piace tantissimo, quanto pago?
Niente signor Rossi, le do un biglietto omaggio.
Grazie, molto gentile, c pubblico in sala? Mi da un po fastidio la gente.
La sala per tre quarti piena, signor Rossi, non si preoccupi ci penso io.
La maschera va in Sala 3 con un megafono e un manganello: Forza sgombrare,
sgombrare, lasciare la sala vuota, sgombrare immediatamente se non volete che vi
spacchi la faccia.
Non tutti i signor Rossi sono uguali.
Adriano Celentano da ragazzo, alle elementari, tutti lo guardavano e gli dicevano:
Adriano Celentano, ma sei veramente tu?
Mi fai un autografo?
Cosa si prova a essere Adriano Celentano?
Lui faceva delle smorfie, alzava il sopracciglio, scodinzolava, mostrava i denti e diceva:
U, ciao ragassi.
Tutti a ridere e a provare ammirazione per lui e a cercare di imitarlo.
Nel mondo si contano 150.000 tentativi di imitazioni di Adriano Celentano.

secondo solo alle borse di Gucci e a Mike Bongiorno.


Senza volermi paragonare a Celentano, a sei anni anchio ho firmato il mio primo
autografo.
Lho fatto bello a stampatello, su un foglio di carta bianca, con una penna Bic.
Scrissi: A questo qui, con simpatia. Nino Frassica.
Non sapevo come si chiamasse il tizio.
Lui mi ringrazi e mi disse: Me ne fai cortesemente uno di Flavio Insinna, so che
siete molto amici, per la mia cara sorella Anna?
Era un ragazzo molto gentile, lo accontentai e gli feci lautografo, scrissi: Ad Anna, la
cara sorella di questo qui, con simpatia. Flavio Insinna.
Eravamo in una rosticceria e il gentile tizio fratello di Anna per sdebitarsi mi offr un
pollo al forno con le patatine.
Io avevo gi pranzato, presi pollo e patatine, me li feci impacchettare e li mangiai la
sera a cena.
Quando salivo sul treno e cera il cartello Vietato buttare oggetti dai finestrini passava
il controllore e diceva: Tu Nino Frassica puoi buttarli se vuoi. Per se vedo qualcun
altro non famoso che butta oggetti dai finestrini gli faccio saltare i denti e gli faccio
passare la voglia di salire sui treni!!!
La settimana scorsa sul treno Roma-Milano viaggiavo insieme a Tiberio Timperi, io
non avevo alcun oggetto da buttare dal finestrino. Il controllore mi forn alcune
lattine e pezzi di carta suoi personali da poter gettare.
Tiberio Timperi invece sera portato da casa cartoni, libri vecchi, buste di plastica,
giocattoli rotti e tanta altra roba da buttare.
Finita tutta questa roba, si gett lui dal finestrino.

La giacca e le vecchine

Un altro dei vantaggi dellessere vip lo si ha ad esempio quando si va in un negozio.


Luned mi trovavo in un negozio di abbigliamento nel centro di Roma per acquistare
una giacca.
Lunica che piaceva a me, per giunta della mia misura, la stava provando un altro
cliente, il quale aveva deciso di comprarla.
Dissi al titolare: Peccato per quella giacca, era proprio quella che avrei voluto io.
Il titolare and subito dal cliente, apostrofandolo in malo modo: Non vede che
stiamo chiudendo? Unora per provare una giacca, le sta male, goffo, ridicolo,
sembra un bue, se la tolga e se ne vada subito. Animale!!!
Il cliente se ne and scusandosi; il titolare del negozio venne da me con la giacca che
desideravo, facendomi addirittura uno sconto del 119%.
Anche nel mio condominio godo di privilegi impensabili per i comuni mortali.
Durante lultima riunione condominiale pregai la mia vicina, una vecchietta di 88
anni che vive con una zia di 101, se per favore poteva abbassare il volume del
televisore dopo mezzanotte; la mattina dopo si sono presentati due incaricati mandati
dallamministratore che hanno portato via il televisore, minacciando le vecchine con
un nerbo.

Il comico famoso

I vantaggi che ho avuto nella mia vita come comico famoso sono tantissimi.
Alle feste, da ragazzi, un mio amico, Francesco Mazzascutti, raccontava bene le
barzellette, ne sapeva centinaia, migliaia, ma nessuno rideva, nessuno accennava un
sorriso.
Dieci secondi dopo io raccontavo la stessa identica barzelletta. La raccontavo male,
magari saltavo qualche particolare importante del finale, ma tutti si sganasciavano a
ridere fino alle lacrime.
Poi dicevo una cosa qualsiasi, tipo: Che ore sono?
E tutti: Ammazza che forte. Ma da dove gli vengono certe trovate?
Mi cascava un fazzoletto per terra: tutti a ridere a crepapelle e dire: Che gag
fantastica!!! Un genio!!!
Ah ah ah, che figata il fazzoletto a terra, oddio ah!
Uccidete Francesco Mazzascutti! Nino s che fa ridere!

Il comico sconosciuto

Francesco Mazzascutti s che aveva talento.


Un artista davvero completo, poverino.
Francesco raccontava divertentissime barzellette, colmi, chedifferenzapassatra,
imitava politici vivi e politici morti, cantanti, attori, marinai.
Bravissimo nella danza, nel canto, ricamo, ceramica.
Per non ha avuto fortuna.
Solo porte sbattute e pesci in faccia.
Prima che lui finisse un discorso, una proposta, tutti a rispondergli: No.
Rifiuti, solo rifiuti.
Una volta disperato si present alla Rai dicendo di chiamarsi Lillo e Greg, ma fu
subito scoperto e umiliato.
Francesco era molto, ma molto pi bravo di me.
Lo confesso, so di essere ripetitivo ma era un grande artista.
Un artista a 360 giri: recitava benissimo sia ruoli comici che ruoli drammatici.
Era un trasformista.
Si vestiva da donna, vedendolo dicevi che bella ragazza!.
Faceva le ombre cinesi, faceva gli animali coi palloncini colorati, sapeva andare in
bicicletta, fermare le ragazze per strada, bere una birra da un litro senza prendere
fiato.
Grande Francesco.

Colpa del nome

Che peccato.
Un genio incompreso.
Adesso Francesco sempre su Facebook a parlare male di tutti.
Si fosse chiamato Carlo Verdone, la sua vita sarebbe cambiata, da cos a cos.
Colpa del nome: si chiamava Francesco Mazzascutti.
Quando Francesco alla Rai disse di essere Lillo e Greg fu sputtanato in un servizio di
45 minuti su Tg2 estate.
Lillo e Greg, che sono una persona per bene, non lo denunciarono.
Si limitarono solo a dirgli: Non lo fare pi, Marzapasqui.
Nessuno lo chiamava col cognome giusto, Mazzascutti.
Lillo e Greg lo chiamavano Marzapasqui, altri lo chiamavano Mazzabub,
Mazzalavecchia, Ammazzascudo.
Anche il padre, lingegner Enrico Maria Mazzascutti, gli sbagliava il nome: lo
chiamava Marzaschiuma.

Il ritiro dalle scene

Francesco, disperato e senza lavoro, nel gennaio del 1970, con gli ultimi risparmi,
affitt un salone al Grand Hotel che poteva contenere fino a 2000 posti a sedere, per
tenere una conferenza stampa nella quale avrebbe annunciato il suo ritiro definitivo
dalle scene.
Anche la conferenza stampa fu un flop.
Andammo solo in cinque persone: un barbone di nome Nando a caccia di caldo e
qualche panino, una showgirl di 73 anni certa Sposito Michela in arte Misciln a
caccia di pubblicit, un dipendente del Grand Hotel, un certo Toni Stella, incaricato
di controllare che Nando non rubasse niente, e infine io e il mio amico Nicola Leugio,
il quale siccome cattivo ride sulle sciagure degli altri.
Io chiamai Francesco Mazzascutti in disparte e senza farmi sentire da nessuno gli
dissi: Amico mio, tu non devi ritirarti dalle scene, devi semplicemente cambiare
nome, il tuo nome una tragedia!
Dici Nino?
S Francesco, lo penso e credo di non essere solo io a pensarlo ma il 90% del genere
umano.
Forse hai ragione Nino, mi aiuti a cambiarlo?
Devi essere tu a trovarlo, te lo devi sentire addosso.
Aiutami ti prego Nino, ti do 30.000 lire.
Io mi offesi, volevo andarmene.
Mi ferm il mio amico Nicola Leugio.
Francesco cap la gaffe e mi offr 150.000 lire.
Nando, il barbone, che aveva sentito tutto disse: Dammi 100 lire pure a me! e si
addorment di colpo.
Nicola, che nel frattempo si era ubriacato nel bel mezzo della sala, prese la parola e
disse: Larte non cambia idea, rinunciare allo spettacolo evanit, un nome,
cambiarlo, non cambiarlo, nella vita 100 lire, 150.000 lire sono la parallelit per non
viverla in uno show.
E si addorment di colpo pure lui.
Toni Stella si avvicin a me e disse: Portatemi con voi in televisione, non so fare

niente, ho fatto il cameriere per 40 anni, ho un nome bello: Toni Stella. Qualche
disgrazia da raccontare in tv successa anche a me, piango facilmente; vi prego fatemi
una raccomandazione.
Non gli diedi retta.
Non lo volli raccomandare, se debbo raccomandare tutti quelli che si chiamano Toni
Stella, finita.

Dio li fa

Il nome della moglie di Francesco Mazzascutti orribile, agghiacciante: si chiama


Anna Battiscureinfalle.
Una donna senza cuore, cattiva dentro e fuori.
Non amava il marito Francesco.
Lo am solo due giorni in dodici anni di matrimonio.
La prima volta durante una gita a Roma quando le regal un grosso brillante.
La seconda volta mentre erano in vacanza alle Isole Eolie; lei, mbriaca, vomitava in
mezzo alla strada e lui le teneva amorevolmente la testa.
Francesco amava tantissimo Anna.
Lei, invece di stargli accanto, gli sputava dietro la schiena e gli diceva: Sei un fallito!
Vai a zappare, che c di cognome hai?!
Era molto volgare.
I due si lasciarono senza restare nemmeno amici.
Lei per poter lavorare adott un nome darte.
Si fa chiamare Anna Bacco.
Adesso Anna Bacco si realizzata.
Sa fare le sue belle p.r., pubbliche relazioni.
Conosce il mondo della vita notturna romana.
Fa coppia fissa con Luca Laurenti.
Escono spesso lei e Luca, con la sua amica intima Tina Cipollari in coppia con
Umberto Eco.
La domenica fa quella che batte le mani e grida bravo a tutti come una forsennata a
Domenica in.
Poi fa piccole parti nel cinema.
La sua ultima partecipazione stata in qualit di figurante nel nuovo film di Ficarra e
Picone, il sequel del Il 7 e l8 che si intitoler Il 7 e l8 2.
Poi ha fatto la morta in un thriller di Federico Rizzo, a mio parere lha fatta male
perch si vedevano muovere gli occhi e una volta ha starnutito.
In seguito ha fatto la cameriera viva in un film di Vittorio Sindoni. E la parte della
cameriera morta in un film tv di Max Nardari.

In televisione, a Forum, ha interpretato molto bene la parte di una signora di Latina


che denunciava una sua inquilina perch il cane le aveva morsicato i panni stesi.
Si specializzata in casi umani.
Fa la plurivedova, una maestra di scuola che si sposa e le muore il marito, si risposa e
le muore il nuovo marito, si risposa ancora e le muore ancora il marito e cos via.
Dalla Plurivedova Rai Fiction far un film tv in 4 puntate.
Protagonisti Elena Sofia Ricci e Beppe Fiorello, nel ruolo di tutti i mariti.
Comunque e perunque, se Anna Bacco lavoricchia lo deve al nome darte.

Nomi darte

I nomi darte sono moltissimi, molti pi di quanti la gente riesca a immaginare.


Ogni 12 secondi nel mondo c qualcuno che adotta un nome darte.
I Pooh, ad esempio, io non sapevo fosse un nome darte, pensavo si chiamassero cos.
Invece si chiamano Roby Facchinetti, Red Canzian, Dody Battaglia, Stefano DOrazio.
Anche Platinette un nome darte, quando donna si chiama Platinette, quando
uomo Maurizio Coruzzi, una specie di Clark Kent.
Sophia Loren si chiama Sofia Scicolone.
Benedetto Croce voleva cambiare nome perch quando firmava lo prendevano in
giro.
Anche Napoleone soffr per il nome che portava, appena si presentava: Sono
Napoleone arrivavano due infermieri romani che dicevano: Aho qui ce sta nartro
che se crede Napoleone. E lui a urlare: Guardate che vi sbagliate, sono veramente
io!!!
Per un breve periodo (1805-1810) Napoleone si fece chiamare Giuseppe Lo Cascio.

Antonino Nino

Il mio un nome darte.


Mi chiamo Antonino ma mi faccio chiamare Nino.
Il cognome Frassica e allanagrafe mi chiamo Frassica. Allinizio della mia carriera
pensavo che il mio cognome fosse cacofonico, difficile da ricordare, sgradevole,
pensavo mi confondessero con Fracchia, Frankenstein, Capitan Fracassa, Bartolomei.
Pu succedere che, se un nome o una parola non sono orecchiabili, ci si confonda
facilmente.
Io per esempio ho sempre confuso Padova con Pavia.
I pipistrelli con i polpastrelli.
I fischi con i fiaschi.
I chiodi con gli struzzi.
I tacchi con i dadi e i datteri.
Pensavo che mi occorresse un nome darte.
Il primo a cui ho pensato fu Melissa, ma i miei familiari e i parenti mi esortarono a
cambiarlo: Non va bene, un nome da donna.
Io allora proposi: Facciamo Elisabetta?
E che cambia? Sempre un nome da donna .
Avevano ragione.
Pensai a nomignoli moderni:
Tony Cha Cha Cha
Nin Ok
Anthony Yess
Non piacquero.
Successivamente mi venne in mente O Fetentone.
Non piacque neanche questo.
Continuando a cercare dissi: I Ragazzi del Cortile.
Essendo io uno solo, soggetto singolare, anche questo nome fu bocciato allunanimit.
Poi credendo di aver avuto una bella idea dissi: Facciamo Carlo Conti, facciamo
Carlo Conti.
Mi spiegarono che gi esisteva.

Deluso e sconfortato pensai: Non lo trover mai.


Poi una vocina, forse la mia anima o forse la radio disse:
Se sei a terra non strisciare mai
se ti diranno sei finito non ci credere
devi contare solo su di te.
Uno su mille ce la fa
Era Gianni Morandi.
Ce la far! Ce la far a trovare un nome darte.
In cerca di ispirazione iniziai a girare per strada e a guardare i citofoni, leggendo i
cognomi sui campanelli:
Arena
Bisceglia
Emmer
Savasta
Raffael
Rea
Startari
Non mi convincevano.
Poi lessi un cartello: Gioved chiuso.
Pensai: Quasi quasi perch no? Nino Gioved Chiuso, non suona male, potrebbe
essere unidea.
Lo dissi al mio amico Marco Giusti, il quale con un discorso complicato di 5 ore mi
fece capire che era anticommerciale e aveva in s qualcosa di negativo.
Allora cambiai il nome, da Antonino il mio nome divenne Nino. Nino Frassica.
Allinizio mi suonava strano, se qualcuno per strada mi chiamava Nino non mi giravo
neanche, ma poi col tempo, con gli anni, mi ci sono abituato.
Anche se continuo a non girarmi.

Chi siamo?

Sono Nino o sono Antonino?


Sono Uno, nessuno o duecentomila?
I grandi dubbi dellumanit li conosciamo tutti: Chi siamo da dove veniamo dove
andiamo a che ora ce ne andiamo?
Io sono nato l11-12-1950 ma in effetti nessuno pu dire quanti anni io abbia.
Qualcuno azzarda numeri: chi dice 100 anni tondi tondi, chi dice 99, qualcun altro
98, altri 97, altri ancora 96 fino ad arrivare a zero.
Io in foto dimostro 10 anni in meno della mia vera et.
Dal vivo ne dimostro 20 di meno.
Da vicino 30 di meno.
A 10 chilometri di distanza dimostro 18 anni.
In televisione non si capisce esattamente quanti anni abbia, dipende dalla marca del
televisore.
Molti mi confondono con Diego Abatantuono, col ballerino Kledi, con Gigi e Andrea
(tutti e due contemporaneamente) e una volta mi hanno confuso con Rita Forte.
Qualche anno fa, una delle poche volte in cui ero senza baffi per girare un film,
durante una pausa delle riprese si avvicin una signora anziana e molto gentilmente
mi disse: Signor Mentana, me lo fa un autografo e mi d qualche notizia
giornalistica?
Per non farla rimanere male laccontentai.
Le dissi: Governo in crisi e nebbia in Val Padana.
E, in attesa che mi ricrescessero quelli naturali, indossai dei baffi finti.

Talk show

Io sono io e rimango me stesso e rispetto il mio sessestismo, la mia et non la dico,


non mi vanto.
Let quella che ognuno di noi sente di avere.
Questa bellissima frase non lavevo mai sentita. La prima volta lho sentita dire a
Barbara DUrso a Domenica 5 in una interessantissima puntata, nella quale tra gli
ospiti vip cero anche io.
una domenica di gennaio, si parla di et, della giovent, della vecchiaia e anche di
Chi siamo da dove veniamo dove andiamo a che ora ce ne andiamo?
Barbara DUrso inizia il talk rivolgendosi a una madre disperata col figlio drogato in
carcere e le chiede: Povera signora, quanti anni ha suo figlio Gaetano, drogato e
carcerato?
La signora emozionatissima sta per rispondere, ma viene interrotta bruscamente da
uno del pubblico che urla: Ogni volta che piove, Roma si allaga.
Patrizia Pellegrino aggiunge: Gianni Morandi non invecchia mai.
La DUrso polemica replica: sempre pi difficile fare il genitore.
La madre disperata riesce a parlare e finalmente con un filino di voce dice: Ha 34
anni e si droga da quando ne aveva 21, mio figlio Gaetano sa suonare il sax.
Interviene Platinette che alzandosi pericolosamente dalla sua personale poltrona dice:
La nuova Miss Italia non vale niente!
Carmen Russo con la figlioletta in braccio dice: Al giorno doggi ci sono pi divorzi
che matrimoni.
Barbara lancia la pubblicit.
46 minuti di pubblicit.
5 minuti promozionali dellultima fiction di Canale 5 Squadra Antipirateria, una serie
che tratta del traffico dei Cd e Dvd taroccati.
Si ritorna in studio: telefonata in diretta di un grosso vip, Costantino Vitagliano, che
dice una grande verit: Nessuno perfetto!
Altra telefonata, questa volta del critico darte Vittorio Sgarbi, che si rivolge a
Costantino Vitagliano con garbo, ironia e umilt, dicendo: Incompetente e
sprovveduto, cosa ne sai tu? Carpa Carpa Carpa Carpa Carpa!!!

Il pubblico deluso lo fischia.


Barbara, consumata professionista della televisione che non ama la rissa, fa finta che
sia caduta la linea e si commuove.
A quel punto sbotta uno della Lega asserendo: Se una ragazza bella, allora oca.
Platinette, stavolta seduta, lo contesta e dice: Se non la dai non arrivi da nessuna
parte.
Io, l attento ad ascoltare tutti per paura di fare scena muta, alzo il dito indice per
farmi notare e dico: Se una ragazza bella, allora oca.
Non lavessi mai detto, il leghista si alza di scatto ed esce dallo studio indignato,
accusandomi di averlo copiato.
Io mortificato cerco di scusarmi, ma non c niente da fare, il leghista andato via.
Mi scuso con la padrona di casa, col pubblico dei telespettatori e col pubblico in
studio.
Barbara tenta di fargli cambiare idea ma non ci riesce.
Il leghista gi a Roma a Domenica in in diretta dove si discute il tema: Nella
besciamella ci va la noce moscata o no?

Il pomeriggio tv

Da quella volta non sono pi andato a Domenica 5.


La vera verit che sono stati loro a non invitarmi pi.
Purtroppo le gaffes si pagano.
Mi dispiace moltissimo.
A me piacciono i programmi pomeridiani: scopri tante realt, tante sofferenze, si
sentono tanti bei discorsi, le opinioni di noi vip.
Confesso di essere un Vitaindirettadipendente e Pomeriggio5dipendente.
Luned scorso, per esempio, avevo molto da stirare e non ho potuto vedere la Barbara
e il suo Pomeriggio 5, allora lho registrato.
Gli Ospiti Vip di Pomeriggio 5 erano:
Samantha de Grenet
Lory del Santo col nuovo fidanzato, un ragazzino di 16 anni
Patrizia Pellegrino
Giuseppe ex tronista di Uomini e donne 2010
che si era lasciato con Angela (La pupa e il secchione)
e adesso sta con Alessandra (Grande Fratello 4).
Carmen Russo
Enzo Paolo Turchi
La loro figlioletta
Manuela Arcuri con tutto il cast per promuovere la nuova fiction di Canale 5
intitolata La Vergogna e lImbarazzo
Gli Ospiti Non Vip erano:
Un drogato girato di spalle
Un drogato girato di lato
Un drogato di fronte
Due fratellini che non si vedono da dieci giorni
Uno che ha perso tutto a tombola
Una prostituta di 96 anni
Un assassino e cantautore folk
Luca Sardella con una piccola pianta sfiorita

Una maga che legge le mani e le orecchie


Marta Marti, una signora obesa palermitana di 444 chili che per portarla in studio
hanno usato una gru
Un terrorista ballerino di tip tap
Un Puntatone.

Par condicio

Non vorrei sembrare di parte perch grande amico di Barbara DUrso e parlare bene
solo di Pomeriggio 5, io sono anche Vitaindirettadipendente, e per par condicio vi dico
chi erano luned scorso gli Ospiti Vip de La vita in diretta:
Barbara Chiappini
Solange
Valeria Marini con la madre
Gli Ospiti Non Vip erano:
Una nonnina di Reggio Calabria che compie 150 anni con Una bella torta con 150
candeline
Antonio Zequila (Er Mutanda) che presentava il suo nuovo libro Chi non mi conosce
scemo
Una signora coi fantasmi in casa
Uno strozzino che balla il liscio
Benvenuti Luigi, luomo che ha visto per 930 volte
il film Il frullo del passero
Un muratore in fin di vita, che mentre si soffiava il naso
per errore ha ingoiato una cazzuola
Un orzatadipendente (da 23 anni beve 4,5 litri di orzata
al giorno e non riesce a uscire dal tunnel)
E per chiudere in bellezza:
Un superbrufolato
Un ex prete
Un ex cavallo
E uno scippatore pentito, che dopo aver scippato
per quindici anni sta cercando tutte le sue vittime per riportargli le borsette

Tutti a casa di Patrizia

Quando fui ospite della trasmissione Domenica 5 conobbi pi in profondit Patrizia


Pellegrino, con la quale abbiamo poi lavorato insieme in una puntata di Don Matteo.
Ci invit a casa sua per una bella festa.
Tutti a casa di Patrizia.
Cerano Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi che forse avevano litigato, perch
Carmen aveva sbagliato un passo durante un ballettino a tre: pap mamma e
figliolina.
Quel che mi rimase molto impresso quella sera fu che in soli cinque minuti furono
dette almeno 50 verit.
Una media di 10 verit al minuto.
Si discuteva, si parlava di cultura, di arte.
Io ho fatto molto ridere la comitiva sbagliando le parole: Patrizia Pellegrino la
chiamavo Spatrizia Sanpellegrino, Enzo Paolo Turchi lo chiamavo Turco e la mia
battuta pi riuscita fu quando dissi: Enzo, tu sei turco ma tua moglie russa (ho
cambiato il cognome di lei, invece di Russo dicevo Russa).
Si sono sganasciati, hanno riso fino alle lacrime.
Io no, noi comici non dobbiamo ridere delle nostre stesse battute, una regola ferrea.
Si scherzava, si mangiava, si beveva.
Samantha de Grenet era ubriaca, aveva mischiato alcolici con analcolici.
Arriv per ultima Adriana Volpe e disse a ognuno di noi separatamente: I politici
sono daccordo solo quando devono aumentarsi lo stipendio.
Io, controllando prima che non fosse presente solito il leghista, premettendo che
parlava luomo, non il comico, dissi: Se una ragazza bella, allora oca.
Ci siamo fatti tanti selfie, che in serata pubblicammo su Facebook.
Andammo via in ordine alfabetico, la padrona di casa ci teneva tantissimo.
Prima di andarmene io dovetti aspettare un po fino alla lettera F.
Andando via una vecchia signora, ben rifatta, mi ha detto: Signor Diego
Abatantuono, lei dimostra meno anni di quelli che ha. Un ennesimo scambio di
persona.
Il compagno della vecchietta, un ventenne lampadato e un po su di giri, mi fa

locchietto e fa: So Diego mi spiego, Ulenza ulenza, Eccezzziunale veramente,


Attila So milanese 200 x 100. Anche questo strano tipo mi aveva confuso con
Abatantuono.
La cosa non mi d fastidio anzi, a me piace somigliare a Diego, perch un
belluomo, perch sono un suo amico e un suo grande fan.

Somiglians

La pi strana somiglianza stata quando un colonnello dei carabinieri alla festa di


Santa Rosalia a Palermo mi ha detto: Lei somiglia a quello l, quello l, lo vede?
Quello quello, indicando uno che io non sono riuscito a vedere.
Cerano migliaia e migliaia di persone.
Da allora tutti gli anni il giorno della festa di Santa Rosalia vado a Palermo.
Cerco tra la folla il mio sosia.
A tuttoggi non lho ancora trovato.
Faccio un appello.
Sosia palermitano che frequenti la festa di Santa Rosalia,
se veramente somigli a me, o anche a qualcun altro,
fatti vivo, cercami, vorrei conoscerti.
Magari sar invecchiato, oppure non abita pi a Palermo.
Lo cerco vivo o morto.
Forse dovrei fare il giro dei cimiteri di Palermo e guardare tutte le foto delle tombe.
Ognuno di noi ha sette sosia.
Una volta al porto di Venezia ho visto uno scaricatore uguale a Simona Ventura.
Unaltra volta alla fermata dellautobus incontrai un tizio che era identico a Bobby
Solo.
Lindomani vidi uno preciso sputato a Edoardo Vianello.
Il giorno dopo, sempre alla fermata dellautobus, una donna precisa sputata anche lei
a Rita Pavone.

La fermata dellautobus

Ho notato che tutti i sosia dei cantanti degli anni 60 si possono incontrare facilmente
alla fermata dellautobus.
Molti anni della mia giovinezza li ho trascorsi alle fermate dellautobus.
Forse ho vissuto pi l che in teatro o su un set.
Alla fermata dellautobus ho trovato il soddisfacimento ai miei bisogni primari:
mangiare, bere, cure, affetto.
Aspettare lautobus significa seguire valori e norme condivisi dalla societ e dalla
cultura cui si appartiene.
l che ho capito la differenza tra il bene e il male.
l che mi sono formato, che ho iniziato a parlare con gli altri e a vincere la timidezza.
l che ho perso la verginit.
l che ho imparato a sognare.
Ad amare.
Quanta ragione avevano i miei nonni quando dicevano:
Dietro ogni fermata dellautobus c una nuova partenza.
Io non ho la patente.
Non so guidare.
Ho paura di guidare.
Ho la guidofobia.
Tutti mi consigliano di prendere la patente.
Ho tentato, non ci sono riuscito.
Mi sono iscritto alla scuola guida Pecorella.

Lautoscuola Pecorella

Era lautoscuola del quartiere, era una specie di centro di aggregazione per noi
giovani.
Pecorella rilasciava patenti di ogni tipo dalla A alla VU.
Patenti nautiche, aeronautiche, patentini per apicoltori, per conducenti di muli.
Il titolare, Niccol Pecorella, era stato un perfido sergente delle S.S., col nome darte
di Kurt Strauss.
Il parco mezzi dellautoscuola Pecorella era formato da una sola Topolino amaranto,
appartenuta tra gli altri al cantautore Paolo Conte, con un unico sedile e con i
finestrini bloccati aperti.
Niccol, o Kurt, durante le lezioni si accovacciava dietro al guidatore armato di
rivoltella e, ogni volta che il malcapitato sbagliava una manovra, lui gli sparava alle
gambe.
Le lezioni di teoria non si discostavano poi molto dagli interrogatori ai prigionieri di
guerra di cui Kurt era esperto.
Frequentai la scuola guida Pecorella in totale solo 6 minuti, il tempo di pagare
liscrizione 50 dollari e andarmene di corsa.
Nonostante fossimo in Italia pretendeva il pagamento in dollari.
Sulle donne che andavano a scuola guida da lui esercitava lo Jus primae noctis.
Fu mio zio Ferruccio, detto il Consigliere, a consigliarmi di iscrivermi allautoscuola
Pecorella.

Zio Ferruccio detto il Consigliere

Aveva la pessima abitudine di consigliare tutto a tutti.


Andate a mangiare al ristorante da Peppe, si mangia benissimo.
Noi andavamo e si mangiava na schifezza.
Lo zio non era mai stato da Peppe in vita sua.
Quella boutique la migliore. Andate a vedere quel film. Tizio il miglior
parrucchiere dItalia. Comprate quel disco. Comprate quel libro.
E cos via, a consigliare per 24 ore al giorno.
Lui non sapeva niente di niente, non comprava niente e non andava da nessuna
parte, per consigliava di tutto, dando giudizi positivi per tutti.
Fu lui che mi disse: Nipote, devi prendere la patente? Vai alla scuola Pecorella, ti
danno la patente che una bellezza, la patente migliore dItalia.
Feci male ad ascoltarlo, infatti persi 50 dollari.
Con zio Ferruccio non sapevi mai cosa era Vero e cosa era Falso.

Vero o Falso?

Vero o Falso un gioco che ho sperimentato alla radio nella trasmissione


radiofonica Meno male che c Radio2 che ho condotto con Simone Cristicchi, regia di
Fabrizio Trionfera.
Ho qui pronte 12 domande, e volendo potreste giocare e scoprire il vostro grado di
cultura generale:
1. Secondo il famoso fotografo Pino Pizza togliersi la giacca con un colpo di rivoltella
possibile. Vero o falso?
2. Il testo della canzone Romagna mia tratto da un romanzo di Leone Tolstoj. Vero
o falso?
3. Un carcerato a Rieti di 44 anni utilizzando mille stuzzicadenti ha costruito una
bomba a mano riuscendo a evadere dal carcere. Vero o falso?
4. Nella prima versione di Biancaneve di Walt Disney del 1937, mai trasmessa al
cinema, nella prima scena uno dei nani, lottavo, di nome Giorgio La Spina, viene
sbranato da un lupo. Vero o falso?
5. 4 x 5 fa 6812. Vero o falso?
6. Tappo voce del verbo Tappezzare:
Io Tappo
Tu Tappezzi
Egli Tappezza
Noi Tazziamo
Voi Tappezzeggiate
Essi Tappettono
Vero o falso?
7. 6 x 5 fa 30. Vero o falso?
8. Il plurale di cappello cappelli. Vero o falso?
9. In Abruzzo non c nessun fumatore. Vero o falso?
10. A Perugia c il parcheggio a pagamento pi caro dItalia, la tariffa di 650 euro
per ogni ora di sosta.Vero o falso?
11. Le gemelle Kessler erano tre, Alice, Ellen e Ingrid, ma per motivi contrattuali ne
potevano apparire solo due in televisione. Vero o falso?

12. Francesca Neri e Neri Marcor sono la stessa persona.Vero o falso?

Altre dodici

Queste 12 domande sono diverse dalle precedenti.


1. Una signora di Biella ha trovato dentro un uovo di Pasqua comprato in una
pasticceria della sua citt un presepe vivente. Vero o falso?
2. In Giappone non esistono oggetti di colore blu. Vero o falso?
3. Luca Zingaretti ha perso i capelli a poker. Vero o falso?
4. Zorro ha iniziato la sua carriera come inviato del Corriere della Sera. Vero o
falso?
5. Il mago Silvan per tagliare le donne in due usa i coltelli del pesce da cucina. Vero o
falso?
6. Il plurale di rumoroso ruminante. Vero o falso?
7. La bandiera dItalia bianco rosso e verde. Vero o falso?
8. La zebra si chiama zebra per il fatto che tutti gli altri animali avevano gi un nome
e che lultimo nome rimasto era zebra? Vero o falso?
9. Afflitto voce del verbo affiatarsi: io affliggo, tu affleppi, egli affranta, noi
afflitiamo, voi tappezzerete, essi afflissero. Vero o falso?
10. La parola farmacia si scrive tutto attaccato. Vero o falso?
11. Alessandro Haber a 18 anni ha fatto la comparsa nel film Ombre rosse. Vero o
falso?
12. Nella partita Ternana-Foggia nel campionato di serie B 1971-72 furono segnati 7
goal nei primi 14 secondi di gioco. Vero o falso?

Le risposte esatte

1. Secondo il famoso fotografo Pino Pizza togliersi la giacca con un colpo di rivoltella
possibile. Falso!
2. Il testo della canzone Romagna mia tratta da un romanzo di Leone Tolstoj. Falso!
3. Un carcerato a Rieti di 44 anni utilizzando mille stuzzicadenti ha costruito una
bomba a mano riuscendo a evadere dal carcere. Falso!
4. Nella prima versione del cartone animato Biancaneve di Walt Disney del 1937, mai
trasmessa al cinema, nella prima scena uno dei nani, lottavo, di nome Giorgio La
Spina, viene sbranato da un lupo. Vero!
5. 4 x 5 fa 6812. Falso! Fa 20.
6. Tappo voce del verbo tappezzare. Falso!
7. 6 x 5 fa 30. Vero!
8. Il plurale di cappello cappelli. Vero!
9. In Abruzzo non c nessun fumatore. Falso, lAbruzzo una regione come tante
altre e purtroppo anche l ci sono fumatori.
10. A Perugia esiste il parcheggio a pagamento pi caro dItalia, la tariffa di 650
euro per ogni ora di sosta. Falso!
11. Le gemelle Kessler erano 3, Alice, Ellen e Ingrid. Falso! Sono solo due, Alice ed
Ellen. Magari esister una Ingrid Kessler ma non una loro gemella.
12. Francesca Neri e Neri Marcor sono la stessa persona. Falso! Sono due persone
distinte e separate. La prima una nota attrice italiana, il secondo un noto attore e
imitatore italiano.

Le altre risposte esatte

1. Una signora di Biella ha trovato dentro un uovo di Pasqua un presepe vivente?


Falso! troppo grande il presepe vivente per stare dentro un uovo, anche se enorme.
2. In Giappone non esistono oggetti di colore blu. Falso! Esistono eccome. Esistono
oggetti di tutti i colori. La domanda era un trabocchetto.
3. Luca Zingaretti ha perso i capelli a poker. Falso! Impossibile perdere i capelli a
poker, solitamente in tutto il mondo a poker si gioca a soldi.
4. Zorro ha iniziato la sua carriera come inviato del Corriere della Sera. Falso!
5. Il mago Silvan per tagliare le donne in due usa i coltelli del pesce da cucina. Falso!
C il trucco.
6. Il plurale di rumoroso ruminante. Falso! Il plurale di rumoroso rumorosi.
7. La bandiera dItalia bianco rosso e verde. Verississimo! (Scusate se mi permetto
questo tono patriottico).
8. La zebra si chiamava zebra per il fatto che tutti gli altri animali avevano gi un
nome e che lultimo nome rimasto era zebra? Falso!
9. Afflitto voce del verbo affiatarsi. Falso! voce del verbo affliggere.
10. La parola farmacia si scrive tutto attaccato? Vero.
11. Alessandro Haber a 18 anni fece la comparsa nel film Ombre rosse. Falso! Il film
del 1939, Haber nato nel 1947.
12. Nella partita Ternana-Foggia (campionato di serie B 1971-72) furono segnati 7
goal nei primi 14 secondi di gioco. Falso!

La radio

Il gioco del Vero o Falso stato uno dei pi bei giochi radiofonici della Rai.
Quando mi intervistano alla radio e mi chiedono cosa mi piace di pi tra radio,
televisione e cinema rispondo sempre la radio, pure vero che se mi intervistano in
televisione rispondo la televisione e se mi intervistano alla prima di un film dico il
cinema.
Ma la radio ha qualcosa in pi.
Intanto debbo tutto alla radio, proprio l che ho fatto i miei primi esperimenti, era l
che provavo a vedere cosa funzionava o no.
Il mio debutto nello spettacolo come professionista fu nella trasmissione Radio anghe
noi nel 1982 con Arbore, Boncompagni e Mario Marenco.
Dal 2011 insieme a Simone Cristicchi ho condotto una trasmissione intitolata Meno
male che c Radio2.
Ricevevamo un sacco di lettere.
La pi bella sicuramente che mi ha molto commosso stata quella che mi ha scritto
una superfan, Enza Zappalunga: Quando alla radio c Meno male che c Radio2 io
non capisco pi niente, distruggo il cellulare e il telefono di casa, mi barrico nel mio
appartamento, soffoco il cane, caccio di casa mio marito, chiudo a chiave dentro lo
sgabuzzino la nonna Carla di 91 anni, lego alle sedie le mie due amate figliolette
rispettivamente di 9 anni e 11 anni, le incerotto la bocca, le imbavaglio per poter
ascoltare in santa pace i vostri sketches e le vostre canzoni.
Vostra Enza Zappalunga

Guinness

Troppo bella la radio.


Non vedo lora di tornarci.
Ho in mente un programma dedicato ai guinness.
Ho gi pronte delle chicche formidabili.
Ho degli ospiti fantastici.
Per paura che altri colleghi, altre reti mi copino il programma, io ho gi tutto
depositato alla Siae e a ognuno dei miei ospiti ho fatto firmare un contratto in
esclusiva.
La penale carissima: se prima di venire nella mia trasmissione partecipano ad altri
programmi, dovranno pagare a me la penale di 700.000 euro, in pi rischiano da un
anno a sei anni di carcere.
Questi i miei primi 13 recordmen sotto contratto.
1. Enzo Mayer
Luomo pi alto del mondo: alto 3 metri e 19 cm. Durante le feste di Natale e
Capodanno potrebbe raggiungere i 3 metri e mezzo.
2. Marcel Lande
Luomo pi medio del mondo: alto 1 metro e 72 cm.
3. John Master
Luomo pi basso del mondo: alto 6 cm. inglese e fa il parrucchiere, ha pochissimi
clienti a causa della sua bassezza.
4. Gino Brocco
Luomo con la pianta in tasca dal 1977. Gino Brocco (Acquario) torinese, vedovo. Il
2 marzo del 1977, un po per gioco, un po per passione, mise nella tasca dei pantaloni
un po di terra e dei semi di una particolare pianta, la Welwitschia mirabilis, che
puntualmente abbevera. Dal 1977 non si mai cambiato o tolto i pantaloni. Da Gino
Brocco, luomo con la pianta in tasca, Rai Fiction far un film tv in 4 puntate.
Protagonista Beppe Fiorello nel ruolo di Gino Brocco.
5. Olindo Olindi
Luomo pi tatuato al mondo: sulla schiena ha tatuato tutta la Squadra dellACR
Messina.

Sulle ginocchia Belzeb.


Sulle gambe un Drago rosso.
Sul petto lAsso di cuori.
Sulle orecchie Padre Pio.
Olindo Olindi ha aperto una scuola per tatuatori professionisti a Roccalumera,
provincia di Messina. A oggi ha 650.000 allievi.
6. Mazzarita Paolo
Calciatore Uomo Trigoals. entrato nel Guinness dei primati riuscendo a fare 3 goal.
Molti pensano che non sia un record, invece lo . Perch i 3 goal Mazzarita li ha fatti
con un solo tiro. Giocava a Messina, ha tirato un fortissimo calcio e ha segnato un
goal nella porta del Messina; poi la palla ha continuato ed arrivata nello stadio di
Catania e ha fatto il secondo goal; la palla poi ha continuato e ha segnato il terzo goal
in un campo sportivo di Caltanissetta.
7, 8 e 9. Una Scimmia calabrese
Lecca 20.000 francobolli in un sabato e una domenica.
10. Gianni Massarini
Soprannominato 12 dita, anche se lui in effetti ha 10 dita come tutte le persone
normali. Nel luglio 2013 entrato nel Guinness dei primati per la Tombola
Subacquea.
Gianni Massarini riesce sottacqua, in apnea, in soli 20 minuti e 15 secondi a estrarre i
90 numerini dal sacchettino della tombola, fare ambo terno quaterna cinquina e
tombola e a tornare a galla.
11. Caccaceo Cercaciucci
Luomo con il maggior numero di C nel nome e nel cognome.
12 e 13. Robert Scont
Luomo pi grasso del mondo. Ha 33 anni, di Chicago e pesa 2850 chilogrammi.
Avendo io a disposizione questi superospiti, spero di fare un programma di successo e
con ottimi ascolti. Sono fenomeni da baraccone ma il meno impressionante Robert
Scont. Bello pacioccone, mi ha detto in perfetto italiano, conosce cinque lingue:
Prima sfrutter questa popolarit che mi d il Guinness ma poi mi metter a dieta,
voglio tornare ai miei 75 chili di peso forma, ma anche tu Nino non scherzi coi tuoi
84 chilogrammi.

Le diete

Per mettermi a dieta mi feci suggerire (pessima idea) da zio Ferruccio una dieta
dimagrante.
Mi sugger quella della dietologa baronessa Rosamaria Asfalto: la Dieta alfabetica.
La dieta alfabetica consiste nel mangiare:
Il primo giorno solo cibo con la A: Abbacchio, Ananas, Aquile, Aglio, Aragosta ecc.
ecc.
Il secondo giorno tutto con la B: Baccal, Banane, Bietole, Budella, Brodino ecc.
ecc.
Il terzo giorno tutta roba con la C: Carne, Ceci, Caramelle, Caviale, Cavalli ecc. ecc.
E cos via, fino alla Z: Zucchero, Zucchine, Zaini, Zabaglione.
una dieta facile, serve anche a ripassare lalfabeto, ma come controindicazione c
che si ingrassa.
Si ingrassa parecchio, specialmente il giorno con la L: La carne, La polenta, La pasta,
Le orecchiette, La torta
La baronessa Rosamaria Asfalto stata arrestata una settimana fa perch non solo
consigliava una cura nociva, ma perch si faceva pagare 1000 euro a lettera, non
rilasciava fattura ed esercitava la professione di dietologa senza avere alcuna laurea in
Medicina.
Io avevo sospettato linutilit e linefficacia di questa dieta alfabetica, infatti pagai con
assegni falsi e mi fermai alla lettera G con una bella scorpacciata di Gelati e Granite.
Provai con altre diete senza chiedere a zio Ferruccio.
Chiesi a nonna. Nonna nonostante i suoi 90 anni aveva un fisico da fare invidia a
unottantenne.
Si curava, stava attenta allalimentazione.
Mi disse di aver letto sulla Settimana enigmistica, nella rubrica Strano ma vero, di
una validissima dieta, quella del professor dietologo Pazzo Otto Fon Bumma.
Dieta che era stata definita la Dieta Miracolo.
Una dieta pesantissima, di grande sacrificio che per faceva perdere 6 chili al giorno.
Non ebbi il coraggio di farla.
Una signora amica di mia nonna fece questa cura per tre mesi.

Non la trovarono pi: era arrivata a 22 chili sotto lo zero.


La nonna la Dieta Miracolo la fece solo due giorni.
Perse 12 chili (6+6) e divenne perfetta, misure da fotomodella 90-60-90.
Mia nonna, madre di mia madre, per me fu come un padre.
La persona con la quale confidarsi, alla quale chiedere dei soldi a qualsiasi ora.
Unamica.

Lamicizia

Lamicizia nella vita la prima cosa.


Tre sono le cose pi importanti nella vita:
lamicizia
la salute
la famiglia
la scuola
il karat
la pelle bella liscia come la pesca
i film di Tomas Milian
il sesso
le sopracciglia curate
Nonna la mia migliore amica.
Luca il mio migliore amico.
Con Luca difficile litigare, sempre cos disponibile.
Poche volte ho litigato con lui.
Una volta si offeso con me, quando ho fatto lo scherzo del serpente alla sorella
anziana.
Ho messo un serpente nella tasca del cappotto di sua sorella Ada, la quale dalla paura
morta sul posto.
Aveva 87 anni e beveva tantissima acqua e menta, infatti dissero che mor per colpa
dellalcol.
Luca, che sapeva come erano andate le cose, non disse mai la verit, prima si offese
con me e mi evitava, poi labbiamo presa a ridere e siamo tornati gli amici di sempre.
La seconda lite stata pi dura.
Abbiamo bisticciato violentemente, siamo quasi arrivati alle mani e io per poco non
ho tirato fuori il coltello.
Stavamo passeggiando e stilando elenchi.
Io tra le tre citt pi belle dEuropa avevo messo Roma, Parigi e Lecce.
Arriva lui sputasentenze, arrogante e saccente e mi fa: Metti Lecce e non metti
Venezia??? Ah ah ah! Tu di citt pi belle dEuropa non ne capisci nulla!

Incompetente!!! Ah ah ah!
Mi sentii ferito a morte.
Quelle sue risatine sarcastiche mi diedero molto fastidio.
Non gli parlai per 24 ore consecutive.
Lui mi telefonava e mi chiedeva scusa.
Io gli staccavo il telefono in faccia.
Mi mand un biglietto che ancora conservo:
Amicizia significa perdonare, io del fatto del serpente non ho detto niente a nessuno,
anzi se ti ricordi al funerale di mia sorella, a tutti quelli che mi facevano le
condoglianze io dicevo: Beveva, beveva. Amicizia significa proteggere. Ti sei offeso con
me perch ti ho detto che non capisci niente di citt belle dEuropa. Se vuoi mettere
Lecce al terzo posto fai quello che ti pare, che mi frega a me di Venezia, per ricordati
che lamicizia al primo posto.
Luca un amico di cui ti puoi fidare. E sappiamo che:
Fidarsi bello, non fidarsi bellissimo.
Luca Luca.
Luca perdona.
Luca sa chiedere scusa.
Luca se ti serve qualcosa lui c.
Luca se piove ti ripara.
Luca se ti senti male ti accompagna allospedale.
Luca se hai sonno ti mette a letto.
Luca se hai fame ti porta al ristorante.
Luca se hai voglia di una donna si offre lui.

Gianfranco Padda

Il mio secondo miglior amico Gianfranco Padda.


Gianfranco Padda somiglia molto a Luca, hanno quasi lo stesso carattere;
buonissimo, ha un cuorone.
E se potessi spostare la classifica lo metterei al primo posto, ma Luca si offenderebbe.
Quindi lo lascio al secondo posto.
Gianfranco Padda artista come me.
un cantautore con la A maiuscola.
Ha 55 anni ma ne dimostra 18, al massimo 19.
sfortunato al gioco.
sfortunato in amore.
Era ricco, ha dilapidato un patrimonio per correre appresso alla musica.
Ha scritto 400 canzoni tutte con titoli diversi.
La mie preferite sono Andiamo insieme noi due mano nella mano a cercare un
domani e Vanit vanit.
A me piacciono le canzoni di Gianfranco, ma gli altri le trovano orribili, vomitevoli.
Tutti si sentono critici, pronti a sparare su chi ha talento.
Padda avrebbe bisogno di un trampolino di lancio.
Io ogni tanto gli do dei buoni consigli, ma lui non mi sta a sentire.
Tempo fa lho preso in disparte e lontano da orecchie indiscrete gli ho detto: Amico
mio, prima cosa se vuoi sfondare nel mondo della canzone, partecipa al Festival di
Sanremo, classificati non obbligatoriamente al primo posto, facciamo fra i primi tre.
Vendi un sacco di dischi. Entra nella hit parade dei dischi pi venduti. Partecipa alle
trasmissioni tv pi importanti. Cerca di farti intervistare dai migliori settimanali e
vedrai!!!
Lui purtroppo non mi sta a sentire, fa di testa sua.
Io che sono esperto di nomi darte gli ho consigliato di cambiare quellorribile
nome.
Gianfranco Padda non resta impresso, lo scordi due secondi dopo che lo hai sentito.
Un mio vicino di casa si chiamava Calogero Fogna.
Tutti lo prendevano in giro: a scuola, nei bar, negli uffici, sullautobus, soffriva molto

per questo.
Io gli dissi: Scusa vicino di casa, ma cambiati il nome?!
Lui ringraziandomi disse: Capperi, ottima idea, non ci avevo pensato! Grazie, grazie
di cuore!!!
Oggi non si fa chiamare pi Calogero Fogna ma Gerry Fogna.
E nessuno lo prende pi in giro.
A Gianfranco Padda ho consigliato un paio di nomi darte, ma lui non mi ascolta.
Gli avevo proposto come nome darte Le Rondinelle.
Mi disse di no.
Gli avrei volentieri mollato un ceffone, il sangue mi bolliva dentro ma io detesto la
violenza allora con calma, gli dissi: Ti piace il tuo? Tieniti il tuo!!!

Lo scoop

Con la coda tra le gambe mi disse: Amico mio, io voglio diventare famoso.
Gli risposi: Ci vuole uno scoop, un colpo giornalistico, qualcosa che faccia parlare di
te, in modo che tutti ti conoscano, le masse, le massaie, a Massa Carrara, in tutta
Italia.
Lo portai da un famosissimo ufficio stampa che a pagamento diede dei preziosi
consigli al mio amico Padda.
Capo ufficio stampa: Giovanotto, lei da sconosciuto, da cantante fallito quale con
noi diventer famoso, ma deve seguire i nostri consigli.
Padda: Pur di diventare famoso sono disposto a tutto!
Capo ufficio stampa: Faccia cos: si butti sotto la macchina del Papa, si faccia
investire, portiamo un fotografo e vedr che tutti i giornali parleranno di lei. Padda il
cantautore investito dal Papa. Magari a fine anno organizziamo un calendario e tanti
passaggi televisivi: La prova del cuoco, La vita in diretta, Marzullo, Giletti ecc..
Padda: No, no. Ho paura di farmi male. Non potreste consigliarmi qualcosa di meno
cruento?
Capo ufficio stampa: La facciamo andare a Porta a porta da Bruno Vespa, in qualit
di figurante. Nel bel mezzo della diretta, lei mette le mani in faccia a Bruno Vespa,
urlando I nei, i nei! Fammi toccare i nei!!!, in pochi minuti diventer famosissimo.
Padda il cantautore toccanei. Lindomani a Blob, e poi a Verissimo, Tv Talk, Striscia la
notizia e Le iene.
Padda: Non ho questo coraggio, mi dispiace, sono timido e ho paura che Vespa mi
molli un cazzottone, ho saputo che manesco.
Capo ufficio stampa: Va bene, allora ho unidea magnifica. Diffondiamo la notizia
che lei il figlio segreto di un grosso personaggio.
Padda: Bravi s, questa idea veramente magnifica.
Capo ufficio stampa: Faremo sapere a tutti che lei il figlio segreto di un personaggio
noto, faremo sapere a tutti che lei il figlio segreto di.
Padda: Di chi?
Capo ufficio stampa: Di Schettino.
Padda: Quello pi giovane di me.

Capo ufficio stampa: Facciamo Pacciani, s diciamo che il figlio segreto di Pacciani.
Padda: Ma con tanti che ce ne sono, proprio Pacciani???
Capo ufficio stampa (offesissimo): Ma lei signor Padda non mai contento, non le va
bene niente. Guardi che il nostro ufficio stampa ha lanciato Gianni Caruso, Tino
Fango, Lalla Lella, il comico Pistacchio.
Padda (scusandosi): Scusi non volevo essere irrispettoso.
Capo ufficio stampa: Mi dispiace, non accetto le sue scuse. Paghi e non si faccia pi
vedere.
Padda fece un assegno di 12.000 euro, pag e andammo via.
Per confortarlo gli dissi di cantarmi la pi bella canzone del suo repertorio: Messaggio
in bottiglia.
Mentre passeggiavo sulla spiaggia
Da lontano vidi un quaccheccosa per terra.
Cosa sar questo quaccheccosa cosa sar?
Mi avvicinai ai ai ai ai ai
dieci metri nove metri
otto metri sette metri
sei metri cinque metri
quattro metri tre metri
due metri un metro
e vidi vidi vidi vidi vidi
che era una bottiglia
con un messaggio dentro
Cera scritto ti amo
Ogni volta che sento questa canzone mi viene la pelle doca.
bellissima, di una malinconia struggente.
E contiene tante allegorie.
Padda mi ha confidato che questa canzone narra di un fatto realmente accaduto.

Scandalo a Sanremo

A Gianfranco voglio molto bene e mi dispiace che molti si approfittino della sua
bont.
Un perfido e disonesto finto discografico, approfittando della sua ingenuit, gli ha
rubato 200.000 euro.
Di questa storia se ne tanto parlato, tant vero che Rai Fiction ha prodotto una
miniserie per Rai1.
Titolo: Scandalo a Sanremo. Storia di imbrogli e truffe nel mondo delle sette note.
Interamente girata a Milano.
Personaggio principale: Gianfranco Palla (Beppe Fiorello).
Gianfranco Palla sarebbe Padda, ma alcuni nomi sono stati volutamente cambiati,
visto che si tratta di persone realmente esistenti e tuttora viventi.
Palla, giovane cantautore di 19 anni, paga 200.000 euro a un perfido e disonesto finto
discografico tale Leo Fo (Remo Girone) per poter partecipare al 99% al Festival di
Sanremo.
La canzone era Non guardarmi con quella faccia che ho gi capito dove vuoi andare a
parare bella mia.
Di questi 200.000 euro la met la prende Giuliano Cardillo (Ninni Bruschetta), un
fantomatico assessore allinesistente assessorato ai Pubblici Divertimenti Gite Cha Cha
Cha del comune di Sanremo.
Ma non finisce qua lo sporco e bieco passaggio di soldi: 50.000 euro vanno nelle
tasche del bel tenebroso Prugno Prugni (Daniele Pecci), finto funzionario Rai.
Scoppia uno scandalo e lincorruttibile giudice Pietro DAntonio (Dino Abbrescia) fa
arrestare tutti.
Il Festival di Sanremo passa da Rai1 alla RTP di Messina e invece di Sanremo si svolge
a Milazzo.
Presenta Alessandro Greco (Massimo Ghini) con le vallette, la bionda e la bruna.
La bruna, Daniela Goggi (Giorgia Surina).
La bionda, Silvana Pampanini (Elena Sofia Ricci).
La vicenda ha un lieto fine.
Prugno Prugni si suicida.

Arrestano Leo Fo.


Il festival lo vince Julio Lardo (Sergio Assisi), che si aggiudica il primo posto con la
canzone Mirella non trova il portafoglio non sa dove lo ha messo.
Dalla felicit Julio Lardo scappa dallItalia, si taglia i capelli a zero e va a vivere in
Germania dove lavorer per il resto della vita in un negozio di ferramenta di propriet
dellonesto ragionier Otto Von Muss (Leo Gullotta).
In questo tv movie fece una comparsata Carlo Scali, il mio terzo migliore amico.
Carlo Scali interpretava un cliente nel negozio di Otto Von Muss.

Carlo Scali

Carlo non fa lattore ed il mio terzo miglior amico.


Terzo non per colpa mia, poteva piazzarsi anche al primo posto se non avesse quel
carattere litigioso.
Una volta cercai di evitarlo per almeno un mese.
Lui non riusciva a stare senza di me, gli mancavo.
Gli mancavano le nostre passeggiate, i nostri giochi.
Facevamo le scommesse sugli attori morti.
Giocavamo a indovinare i prezzi degli abiti da sposa, i prezzi delle spillatrici, oppure
elencavamo a memoria tutti i film con Lando Buzzanca.
Onestamente con Carlo era sempre sano divertimento, scambio di conoscenze: non ci
annoiavamo mai.
Il Natale scorso abbiamo litigato perch lui, per prendermi in giro, mi aveva messo
nella lista degli attori morti.
Ci rimasi molto male.
Carlo mi invitava a uscire, ad andare al cinema.
Io rifiutavo sempre, mi inventavo delle scuse:
Stasera non posso, ho la febbre a 46.
No non posso, debbo lavare le tende.
Non vengo, debbo rinnovare labbonamento alla Rai - Radiotelevisione italiana.
No stasera non sto affatto bene, ho un dolore che mi parte dal collo fino al piede
destro e gira da dietro la caviglia fin sulla schiena.
Non sapevo pi cosa inventarmi e alla fine cedetti.
Andammo al cinema Adriano e insieme a noi si accod il mio quarto migliore amico
Terence Hill.

Don Matteo

Nellestate del 1998 mi chiam al telefono il regista Enrico Oldoini e mi disse: Ti va


di fare una serie televisiva con Terence Hill?
Io gli ho detto: Debbo darti subito una risposta?
Enrico: Non occorre, prenditi il tempo che ti necessita e poi dammi una risposta.
Io pensai due secondi e dissi: S.
E divenni il maresciallo Cecchini della nota serie televisiva Don Matteo.
Un grandissimo successo di critica, di pubblico e di privato.
Che ascolti!
Questi i dati Auditel:
78,78% uomini di sesso maschile
116,6% donne di sesso femminile
12% sesso misto
4000 indecisi
100,75% bambini
0,514 adulti
15 adulteri
22 militari
6 nani
100 monachelle
6 musicisti
2 tartarughe
3 bottiglie di vino
2 biglietti omaggio
Grazie e arrivederci.

Terence Hill

Terence Hill lo avevo seguito da sempre, conoscevo tutti i suoi film a memoria.
Il giorno del mio diciottesimo compleanno mi son fatto tatuare sulla schiena la
locandina di Altrimenti ci arrabbiamo.
E debbo confessare che mi fece avere molto successo con le ragazze. Utilizzavo il
tatuaggio per invitarle a casa mia e fargli vedere quello anzich la solita collezione di
farfalle.
Dopo il tatuaggio cantavo i pezzi degli Oliver Onions ballando. Loro rimanevano
interdette.
Io come playboy sono sempre stato il massimo.
Ma Terence era pi bravo di me.
Lui non balla, non canta, sta sempre zitto e le donne abboccano subito.
Terence un attore internazionale, una star mondiale e lavora molto anche in
America.
Io vado a trovarlo.
Io vado in America due-tre volte al mese, lanno scorso nel mese di luglio ci sono
andato 41 volte: andavo pi volte nello stesso giorno.
Sempre ospite suo, vitto e alloggio compresi.
Terence Hill ha una grandissima villa di circa 71.000 metri quadri.
Tutta di marmo marmificato, si fa venire il marmo dalle cascate delle Marmore.
Tanti alberi.
Tante piante.
Terence ama la natura, tutte le mattine si alza alle 3: fa unora di ginnastica e poi si
occupa del suo giardino.
A orso nudo zappa zappa zappa, si mette a zappare, fa zapping, zappa e come
sottofondo musicale ascolta Frank Zappa e O zappatore di Mario Merola.
Ama gli animali: ha 70 cani, 70 bellissimi dobermann.
I dobermann sono cani costosi-costosissimi, cani preziosi.
Terence ha paura che glieli rubino.
Ha preso 70 cani da guardia che fanno la guardia ai 70 dobermann.
Terence ha una passione travolgente per gli animali:

140 cani
2 dromedari
2 orsi di peluche
4 lucertole
e un gatto bellissimo che si chiama Rikk
Bellissimo, di marca, bianco, espressivo, 100% pelo.
Rikk intelligentissimo, va in bicicletta, sa fare le fotocopie e sa fare limitazione di
Beppe Grillo.
Non benissimo: del resto un gatto.

I laick (piace)

Terence Hill piace.


Terence ha un cuore grande quanto un panettone.
Ti vuole offrire un caff?
Affitta un bar, manda tutti via, ti fa scegliere il tavolo e si prende con te il caff.
Un giorno eravamo in un bar di Spoleto a sorseggiare un tamarindo e passa un
mendicante.
Lo chiama: Power, povero vieni qui.
Mette le mani in tasca, prende 100 euro e gli dice: Tieni mendicante questi sono 100
euro, 80 sono di elemosina, il resto mancia!
Che cuorone!!
un attore che piace in tutto il mondo.
In Italia e fuori dItalia.
Allestero e fuori dellestero.
I suoi films, le sue fiction piacciono a tutti.
La gente quando mi incontra per strada mi chiede sempre di lui.
Com Terence Hill? Come Terence Hill?
Io rispondo sempre: Terence Hill cos come le vedete.
un grande signore per bene.
Non beve.
Non fuma.
Non si droga.
uno sportivo.
alto un metro e 87.
Pesa 77 chili.
Ama i jeans.
Veste casual.
Ho imparato questa tiritera a memoria da dire a tutti i suoi fans. Ho sempre con me
un foglietto con queste cose scritte, se eventualmente non le ricordo le leggo.
Terence Hill piace anche per questo suo modo giovanile di vestirsi.
Non usa la cravatta.

Non sa proprio cosa sia la cravatta.


Se gli dici che la cravatta un pesce dacqua dolce o un giocattolino, lui ci crede.
Quando abbiamo festeggiato il centesimo episodio di Don Matteo nellelegante casa
del nostro produttore Luca Bernabei, si presentato con giacca doppiopetto scura,
jeans, stivali lucidi, camicia bianca e unanguilla viva attaccata al collo al posto della
cravatta.
Questo luomo, ma lattore un grande professionista.

La professionalit

Terence Hill un uomo mite, educato, puntuale sul lavoro.


Un soldato con la capacit di calarsi nella parte nel giro di pochi secondi, per poi a
ciak spento tornare a essere quello di sempre.
Nella prima edizione di Don Matteo, per un errore nella sceneggiatura lui credette di
dover interpretare la parte di un prete obeso; si present sul set grasso a dismisura,
pesava 170 chili.
Quando comprese lerrore, alz gli occhi al cielo e nel giro di pochi giorni dimagr di
100 chili tornando al peso forma.
Un giorno un attrezzista sul set di Don Matteo non riusciva a riparare un riflettore,
non trovava il cacciavite giusto.
Terence passava di l, guard la scena sorridendo, dopo pochi secondi cadde dal cielo
un kit di cacciaviti di tutte le forme e di tutte le misure.
Testimoni io, Flavio Insinna, Pietro Pulcini e Francesco Scali.
Terence preciso, tedesco.
Se qualcuno lo incontra e gli dice: Come stai? un secolo che non ci vediamo.
Lui gli risponde: Impossibile, cento anni fa non eri nato tu, non ero nato io.
Prende tutto alla lettera.
Eravamo a mangiare al ristorante La Balestra di Gubbio, sentimmo un forte rumore di
piatti che si rompevano.
Era caduto un piatto dalle mani a Fabrizio Lucci, direttore della fotografia, uomo di
grande simpatia, ma molto disattento (rompe dai 700 ai 1200 piatti lanno), il quale
disse rivolto al proprietario del ristorante: Mi dispiace signor proprietario del
ristorante. caduto il piatto e purtroppo s rotto in mille pezzi.
Non lavesse mai detto!!!
Terence prontamente raccolse i pezzi, li cont a uno a uno e disse: Momento
momento, non azzardiamo numeri, signor proprietario del ristorante, i pezzi rotti non
sono mille, sono soltanto 39!
Ci furono molti applausi dei presenti, qualcuno chiese il bis e Terence ripet:
Momento momento, non azzardiamo numeri, signor proprietario del ristorante, i
pezzi rotti non sono mille, sono soltanto 39!

Un pomeriggio che non giravamo n io n lui, lo invitai a farci un giro in paese, a fare
i classici quattro passi.
Lui accett, per facemmo veramente solo quattro passi:
1, 2, 3, 4. Stop.
Dopo i quattro passi ci bloccammo in mezzo alla strada, col rischio che qualche
macchina ci arrivasse addosso.
Io, per paura mi spostai verso la panchina, feci altri passi.
Terence mi rimprover ferocemente: Eh Nino, ti voglio bene, ma dici una cosa e
ne fai unaltra! Avevamo detto quattro!!!
Anche io voglio tanto bene a Terence.
Avrei ancora tantissime altre cose da raccontare.
Purtroppo i libri finiscono.

La musica finita

La musica finita, gli amici se ne vanno


Spesso le biografie si concludono con la data della morte.
Io la mia la so (non dir mai chi me lha detta).
Nino Frassica
Nato l11 dicembre 1950 a Galati Marina 98134 provincia di Messina.
Muore a Roma il 31 dicembre 2200, a mezzanotte in punto, mentre ballava uno
scatenatissimo rock and roll acrobatico.
Nino Frassica stato uno dei pi grandi umoristi del mondo, un uomo modestissimo,
con una sola testa sopra una sola spalla.
Non nominava mai il nome di Dio invano.
Si sempre ricordato di santificare le feste.
Onorava il padre e la madre.
Non uccideva
Non commetteva atti impuri.
Non rubava.
Non diceva falsa testimonianza.
Non desiderava n la donna daltri n la roba daltri.
Non aveva la patente di guida.

Lultima intervista

Qui di seguito lultima intervista rilasciata a Variety.


Variety: Lei signor Frassica morto a 250 anni, come ha fatto ad arrivare a
questet?
Nino: Eh, c n voluto di tempo.
Variety: Avr fatto sicuramente tanti sacrifici?
Nino: 758.
Variety: Ha faticato tanto?
Nino: Sette fatiche.
Variety: Avr fatto sicuramente tanti sacrifici?
Nino: Me lha fatta gi questa domanda.
Variety: Scusi. Pi rimpianti o pi rimorsi?
Nino: No, solo rimborsi e qualche rintocco.
Variety: Le piace pi grattare o vincere?
Nino: Vincere.
Variety: Qualcosa che avrebbe voluto fare e che non ha fatto?
Nino: Il palafreniere.
Variety: contento di questo libro?
Nino: No.
Variety: Mi scusi la volgarit, il motivo quale sarebbe?
Nino: Perch non ho avuto il numero di pagine che volevo.
Volevo fare un libro di 6000 pagine. Volevo poter far vedere le foto del battesimo,
della prima comunione, le mie magliette colorate estive, pubblicare le foto dei teatri
dove sono stato, scrivere le ricette dei miei piatti preferite ecc.
E poi volevo ringraziare tutti. Le persone che hanno creduto in me e anche colleghi,
amici, registi e produttori, la Mondadori, il sindaco, lamministrazione comunale, il
comitato, le forze dellordine, i carabinieri, la forestale, i metronotte, i cani da guardia,
truccatori, parrucchieri e tutti i colori la quale hanno riuscito la riuscita della
manifestazione.
Variety: Unultima domanda: lei avr fatto sicuramente tanti sacrifici?
Nino: Lei scemo.

Variety: E con queste belle parole si conclude lintervista.


Nino: Grazie a tutti e complimenti per la trasmissione.
Fine

Indice

11 dicembre 1950
Il parto
Le duemila lire
Lospedale Nilla Pizzi
Vendita dellospedale
La sala Bingo
Lorologio a cuc
Pietrino
Uomodonnauomo
Infermiere uomo
Destinazione casa
La festa del Compleniente
La torta di Ninuzzu
Quanti doni
La spillatrice
Il mio primo microfono
Liniziazione
Lo scatolone
Larrivo della televisione
Italia copiona
Libri di Gennaio
Poveri (Powers)
La beneficenza
Lirriconoscenza
Il primo televisore
Quando non cera la televisione
Il reality
Quando non cera la pubblicit
Il telecomando
Le 10 invenzioni pi utili

Laltra classifica
Ultima classificata
Dimenticans
Burle in famiglia
Facciamo pace
Vendetta fraterna
Buontemponi
Vincere la noia
Augusto De Martis
Ei fu
La scuola di recitazione
Il funerale
Lo scherzo dei nonni
Scherzparade
Iochi?
Bellissima
Miss Nonna
Lesperienza americana
Il rientro in Italia
Poteri paranormali
I soldi
Maschio o femmina?
Le scommesse
Mai andare dalla Maga Del Paese
Annamaria Del Paese
Zio Nazzari
Le scuse di Attilio
Ricotta
Colpevole o innocente
La prima volta
Emozioni
Lamore
La prima delusione
Larresto di Concetta
Peppe Infamit
Carcere
La lettera
Concetta scarcerata
La motivazione

Il gal della premiazione


I premi
Grazie Arbore
E fui promosso comico
Luomo pi buono del mondo
Conoscenza stazionaria
Agata
San Valentino
Respiration book to book
La fine di un amore
Il pro e il cro
Il vantaggio di un nome famoso
La giacca e le vecchine
Il comico famoso
Il comico sconosciuto
Colpa del nome
Il ritiro dalle scene
Dio li fa
Nomi darte
Antonino Nino
Chi siamo?
Talk show
Il pomeriggio tv
Par condicio
Tutti a casa di Patrizia
Somiglians
La fermata dellautobus
Lautoscuola Pecorella
Zio Ferruccio detto il Consigliere
Vero o Falso?
Altre dodici
Le risposte esatte
Le altre risposte esatte
La radio
Guinness
Le diete
Lamicizia
Gianfranco Padda
Lo scoop

Scandalo a Sanremo
Carlo Scali
Don Matteo
Terence Hill
I laick (piace)
La professionalit
La musica finita
Lultima intervista

Ringraziamenti

Nino ringrazia Barbara Cavalli, Nicola Leugio, Nicola Vicidomini, Alberto Frassica,
Arturo Morano, Fabrizio Spedale, Pietro Pulcini.

Madeleines
Sveva Casati Modignani, Il Diavolo e la rossumata
Andrea Vitali, Le tre minestre
Enrico Brizzi, Larte di stare al mondo
Gaetano Cappelli, Stelle, starlet e adorabili frattaglie
Sveva Casati Modignani, Il bacio di Giuda
Molly Wizenberg, La mia vita fatta in casa
Erica Arosio, Giorgio Maimone, Lamour gourmet
Madeleines Extra
Diego Abatantuono, Ladri di cotolette
Dario Vergassola, La ballata delle acciughe
Paolo Marchi, XXL. I 50 piatti che hanno allargato la mia vita
Madeleines Sfide
Valentina Acciardi, Mi riprendo la vita con una mano sola
Caterina Nitto, Una vita da attivista
Martina Fuga, Lo zaino di Emma
Madeleines Memorie
Ilaria Borletti Buitoni, Cammino controcorrente
Madeleines Passioni
Antonio Gaudino e Paolo Silvestrini, Franco Califano. Un attimo di vita
Diego Pablo Simeone, El Cholo. Il mio metodo per vincere
Roberto Commentucci e Sara Errani, Excalibur. Il mio tennis sul tetto del mondo
Casey Stoner (con Matthew Roberts), Oltre ogni limite
Claire Lescure, Stromae. Maestro formidabile
Nick Johnston, Ryan Gosling. Non chiamatemi il bello di Hollywood
Emily Herbert, Robin Williams. I sogni non muoiono mai

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Foto di copertina: Federico Guberti / OLYCOM

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