Sie sind auf Seite 1von 34

9

3 8
7
0
8
10 3 0 1 questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato),

8
8
5 0
5
è da considerarsi copia di saggio - campione gratuito, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 l.

B
Corrado Bologna, Paola Rocchi
OL
633/1941). esente da iva (dpr 26.10.1972, n. 633, art. 2, lett. d). esente da documento di trasporto (dpr 26.10.1972, n. 633, art. 74).

IS

In copertina: Luci della città: una commedia romanzo in pantomima, 1931, Charlie Chaplin e Virginia Cherrill nella scena del regalo della rosa. © United Artist/Contrasto
O
BN

GN
97

A
5

RO
-8 8
0

30105 Bologna, Rocchi


A
8

Rosa fresca
-5

FR
8-

ESC
3 0

A
10

ED
5-

GI
0
1

AL
1

L A
2

VO
0

L6
0

rosa fresca aulentissima


Edizione gialla
La centralità del testo letterario e la letteratura vista come dialogo fra i testi nella storia sono i con-
aulentissima
notati essenziali dell’opera, che offre nuovi, stimolanti spunti per la lezione di letteratura.
Elementi caratterizzanti di questo corso Edizione gialla
Gli oblò illuminano parole ed espressioni di particolare interesse.
Testi antologici
Gli esercizi di Collabora all’analisi hanno una versione interattiva on line.

Parole chiave
Schede di lessico puntualizzano e sintetizzano le parole chiave di
un’epoca o un autore, anche in relazione al significato attuale dei termini.
6 6 L’età contemporanea

Rosa fresca aulentissima L’età contemporanea


Sin dal volume 1 sono presenti specifiche esercitazioni sulle tipologie
Verso l’esame
di lavoro dell’Esame di Stato e prove di comprensione del testo.

L’integrazione fra il testo e le immagini è rafforzata da percorsi dedi-


Arte, cinema, musica cati al dialogo tra letteratura e arte. I DVD Cinema e letteratura e Civiltà
italiana in Europa offrono spunti efficaci per il confronto fra i linguaggi.

DVD  0 sequenze filmiche, corredate da schede di analisi, per un lavoro


4
Cinema
e letteratura sul rapporto tra linguaggio cinematografico e linguaggio letterario

LibroLIM Videolezioni Immagini, interviste e documenti filmici


Civiltà italiana  esti letterari animati
T Link alla Rete
in Europa

 RISORSE
+ Testi antologici integrativi Materiali di approfondimento
ONLINE Testi da ascoltare Immagini da guardare
www.imparosulweb.eu Esercizi interattivi

QUesto corso è costituito da:


978-88-58-30100-5  1 DALLE ORIGINI A BOCCACCIO PER L’INSEGNANTE E PER LA CLASSE
978-88-58-30101-2  2 UMANESIMO, RINASCIMENTO E MANIERISMO 978-88-58-30106-7  RISORSE PER L’INSEGNANTE + DVD-ROM
978-88-58-30102-9  3 DAL BAROCCO ALL’ETÀ DEI LUMI 978-88-58-30107-4 LIBROLIM CIVILTÀ ITALIANA IN EUROPA 1
978-88-58-30103-6  4 NEOCLASSICISMO E ROMANTICISMO 978-88-58-30108-1 LIBROLIM CIVILTÀ ITALIANA IN EUROPA 2
978-88-201-7058-5 CINEMA E LETTERATURA DVD + QUADERNO
30105_PH1

978-88-58-30104-3 5 DAL NATURALISMO AL PRIMO NOVECENTO


978-88-58-30105-0 6 L’ETÀ CONTEMPORANEA
OPZIONALI
978-88-58-30200-2 MODELLI DI SCRITTURA E GUIDA ALL’ESAME DI STATO
978-88-58-30201-9 ANTOLOGIA DELLA COMMEDIA

30105 ISBN 978-88-58-30105-0

e 24,60 Bologna. rocchi Rosa fresca aulentissima


edizione gialla 6 L’ETà contemporanea
1 1 200 RISORSE
ON LINE
VALIDO PER IL 2012
NELL’ELENCO DEI LIBRI DI TESTO
INDICARE L’INTERO CODICE isbn 9 78 8 8 5 8 3 0 1 0 5 0
Corrado Bologna, Paola Rocchi

ROSA FRESCA
AULENTISSIMA
Edizione gialla
6 L’ETÀ CONTEMPORANEA

LOESCHER EDITORE

Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione


© Loescher Editore - Torino - 2012
http://www.loescher.it

I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione
e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono
riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce.
Fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale), nei limiti del 15% di ciascun volume, possono essere effettuate dietro pagamento alla SIAE
del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali
convenzionati SIAE. o con altre modalità indicate da SIAE.
Per riproduzioni ad uso non personale l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15%
delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a:
Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’ingegno (AIDRO)
Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano
e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org
L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle
biblioteche di tali opere è consentita, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore,
una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche.
Nel contratto di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore.
Maggiori informazioni sul nostro sito: http://www.loescher.it

Ristampe

6 5 4 3 2 1 N
2017 2016 2015 2014 2013 2012

ISBN 9788858301050

Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione


di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni.
Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo
al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo:

Loescher Editore s.r.l.


Via Vittorio Amedeo II, 18
10121 Torino
Fax 011 5654200
clienti@loescher.it

Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualità


certificato CERMET n. 1679-A
secondo la norma UNI EN ISO 9001-2008

Contributi
L’opera è frutto di un lavoro comune degli autori, che ne hanno insieme elaborato e discusso ogni parte. Alla stesura dei contenuti hanno
collaborato: per la Sezione 1 Daniela Mangione e Cristiano Spila; per la Sezione 2 Marco Bernardi e Cristiano Spila; per la Sezione 3 Cristiano
Spila; per la Sezione 4 Enrico Carini, Giorgio Nisini, Cristiano Spila e Bruno Torregiani; per la Sezione 5 Marco Bernardi e Oreste Lippolis;
per la Sezione 6 Enrico Carini, Giorgio Nisini, Bruno Torregiani, Federica Paoli e Cristiano Spila.
Alla stesura dei Laboratori sul testo relativi ai capp. 4-5 della sez. 4 ha contribuito Benedetta Livi.
Ai percorsi Dai testi alle immagini e al glossario ha collaborato Aldo Simeone; alle prove di comprensione del testo ha contribuito Enrico
Galimberti.
Alla revisione dell’intero volume hanno contribuito Mira Mocan, Paola Rocchi e Giuliano Rossi.

Realizzazione
Coordinamento editoriale: Paola Sanini
Redazione: Paola Sanini, Valentina Luchelli
Ricerca iconografica: Emanuela Mazzucchetti, Paola Sanini, Valentina Ratto
Progetto grafico: Byblos - Faenza (RA)
Videoimpaginazione: Puntografica - Torino
Fotolito: Graphic Center - Torino
Stampa: Rotolito Lombarda - Via Sondrio, 3 - 20096 Seggiano di Pioltello (MI)

Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione


Rosa fresca aulentissima…
«Rosa fresca aulentissima ch’apari inver’ la state, / le donne ti disiano, pulzell’ e maritate…». La letteratura ita-
liana, dopo esperienze alte ma isolate (i ritmi delle origini, Francesco d’Assisi), si apre con una rosa che sboccia.
Fiorisce con lo slancio della Scuola siciliana, nel Contrasto attribuito a Cielo d’Alcamo, che è un monumento fra i
più celebri del nostro primo gruppo di poeti solidale e consapevole, legato intorno all’imperatore Federico II da un
progetto letterario imperniato su uno stile raffinato e complesso e sulla magnifica eredità dei trovatori provenzali. La
rosa apparsa «inver’ la state», nella splendida primavera culturale siciliana, passa di mano in mano lungo i secoli, da
autore ad autore: lo Stilnovo, Cavalcanti, Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso, e tutta la modernità. Un grande studioso
novecentesco, Giovanni Pozzi, nel 1974 cesellò un’elegantissima storia della Rosa in mano al professore, riesame di
un tópos letterario di lunghissima durata. Quarant’anni prima, nel 1934, un altro maestro della critica, Giacomo
Debenedetti, rievocando Francesco De Sanctis, aveva tratteggiato una storia della letteratura italiana ripensata
sotto il segno di questa figura di alta densità allegorica: «Non so se nessuno abbia mai osservato che il professor De
Sanctis cammina attraverso i secoli centrali della letteratura italiana […] con una rosa in mano. […] Al De Sanctis
è bastato il vario modo di guardare questa rosa per fare la storia dell’ottava: per riassumerci, sul registro musicale,
il ritratto estetico dell’arte attraverso i secoli». La storia del passaggio della rosa di mano in mano è la storia
della letteratura italiana. A quest’avventura fanno cenno il titolo e le copertine della nostra storia e antologia,
Rosa fresca aulentissima, con tante mani che, una dopo l’altra, di secolo in secolo, di volume in volume, donano
e ricevono incantevoli rose. Le rose della nostra letteratura si raccolgono nella cesta che Giotto, il più innovativo
pittore del Medioevo europeo, vicino a Dante, ammirato da Petrarca e Boccaccio, pone in mano alla Caritas nei
monocromi della Cappella degli Scrovegni di Padova, e sono offerte e ricevute e di nuovo restituite ad altre mani in
una dinamica ghirlanda secolare che si chiude con la solitaria Rosa meditativa di Salvador Dalì, astratta e metafisica,
inquietante nel cielo vuoto del Novecento, senza più mani pronte a coglierla e a trasmetterla.
Compete a noi porgerlo in dono al futuro, quel fiore raro che Stéphane Mallarmé definiva «l’absente de tous
bouquets». Qui si tocca con mano la sfida difficile della formazione umanistica, l’impegno quotidiano a cui la
scuola è chiamata, oggi più che mai nella storia della civiltà italiana: illuminare le potenzialità che la letteratura
continua a conservare in sé come punto di forza e di mediazione dell’intero universo umanistico, come visione e
rappresentazione del mondo in forma di parola. Una corrente di conservazione e metamorfosi, di imitazione
e di ricreazione, fluisce in tutt’Europa dalla nostra letteratura e, più ampiamente, dalla nostra civiltà. Il termine,
su cui insistiamo, nasce dal latino civis, “cittadino”: l’idea di civilitas, “civiltà”, si lega dunque a quella di civitas,
“comunità di cittadini”. Alla plasmazione e allo sviluppo di queste categorie l’Italia ha contribuito immensamente,
e nell’orizzonte attuale è necessario riscattarle insieme, rivalutandole nel loro rapporto come base della formazione
culturale, senza la quale è impensabile qualsiasi comunità e civiltà sociale e politica.

Rosa fresca aulentissima nasce con questo progetto: offrire ai professori e agli studenti una storia e antologia della
letteratura italiana orientate a mettere in luce la centralità dei classici e della loro opera nella costruzione di una
cultura letteraria, e in senso più generale nell’edificazione di una civiltà. Proponiamo di pensare la letteratura come
visione del mondo, come specchio in cui si riflettono i grandi paradigmi culturali, le idee, i modelli profondi, le
pratiche sociali, il profilo stesso di un immaginario collettivo che si tramanda e si conserva nei secoli. Riprendendo
una bellissima formula di Dostoevskij suggeriamo che la letteratura sia quel magnifico spazio utopico della civiltà,
quel complesso e miracoloso dispositivo antropologico che agisce sull’immaginazione, grazie al quale due più due
non fa quattro, ma cinque. La letteratura offre il “resto”, il “di più” irriducibile a formule e a schematismi, a teoremi,
a ideologie: è la fondamentale macchina operatrice di coesione e di coerenza che fa di una civiltà un soggetto unico e
complesso; è attraverso la sua lente che si riesce a leggere il mondo come un libro. Nella storia della letteratura italiana
si fa visibile la storia della civiltà italiana, la stupenda fioritura millenaria di una tradizione che il nostro impegno
etico e civile è chiamato a trasmettere ai giovani di oggi e di domani.
L’organizzazione stessa dell’opera, che sottoponiamo in primo luogo all’attenzione dei professori, è stata pensata
per consentire loro di imperniare sulla lettura e sull’analisi dei testi la riflessione più ampia intorno a questa funzione
fondativa e modellizzante, ma al tempo stesso “rivoluzionaria” dei classici, autori capaci di scavare a fondo nella
conoscenza e nella rappresentazione della realtà, offrendo alla civiltà in cui agiscono nuovi orientamenti nella lettura
del mondo. Ci siamo sforzati di porre al primo posto, nella scrittura di Rosa fresca aulentissima, la chiarezza, la lim-


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
pidezza stilistica e argomentativa. Collabora a questo fine anche l’ariosità grafica, il respiro misurato e spazioso in
cui vivono il testo e i materiali illustrativi. Soprattutto abbiamo rinunciato ad ogni eccesso nel lessico specialistico,
a qualsiasi forma di snobismo critico: non, però, al riconoscimento e all’illustrazione della complessità culturale che
ogni classico presenta come proprio universo e orizzonte. Nostro scopo e impegno prioritario è stato essere chiari
senza banalizzare, far luce dettagliatamente su ciò che è complesso senza semplificarlo troppo, consentendo invece
a chi si avvicina al congegno stupefacente della letteratura di coglierne il gioco, il piacere, l’avventura, proprio nella
complessità e nella meraviglia, nella novità e nel desiderio di scoperta che essa può indurre.
Intorno al testo letterario, tronco da cui, grazie al lavoro decisivo dell’insegnante, dovrà fiorire la comprensione
degli alunni, abbiamo raccolto alcuni strumenti che riteniamo utili per smontare e conoscere il testo, che conti-
nuiamo a pensare come un organismo vivente, proprio nel segno della metafora della rosa. Di ciascun periodo
culturale, di ogni autore rilevante e di tutta la sua evoluzione ideologica e letteraria, si forniscono profili esaurienti,
con una Freccia del tempo e Mappe geoculturali che consentono di situare nel tempo e nello spazio, dinamicamente,
l’argomento della sezione o del capitolo. In ogni testo, dopo un breve “cappello” introduttivo, si aprono dei piccoli,
fulminei Oblò azzurri, attraverso cui si può gettare un’occhiata rapida ma intensa nel meccanismo testuale. La Guida
alla lettura riprenderà poi e metterà a fuoco distesamente queste sollecitazioni, articolandole con altri elementi in un
percorso analitico che si arricchisce grazie alle schede di Approfondimento e agli apparati operativi: quelli che invitano
l’allievo ad agire in prima persona, creativamente, nella lettura del testo (Collabora all’analisi), e i Laboratori sul testo
in cui lo studente, esercitandosi sul legame fra testo e critica, si abitua alle modalità di lavoro che culmineranno
nell’Esame di Stato. In stretto rapporto con il nostro impegno interpretativo offriamo poi una rigorosa scelta di
Letture critiche di grandi studiosi, e soprattutto apriamo finestre sulla vicenda decisiva della tradizione letteraria,
che abbiamo intitolato Scrittori letti da scrittori: un dialogo che percorre i secoli e cristallizza le posizioni reciproche
create e orientate dai classici. Vorremmo fossero insieme bussola che orienta la rotta e soffio di vento che riempie
le vele spingendo la nave della mente.
Nell’ultimo volume, dedicato ai nostri giorni, completiamo questo percorso con una sezione originale e secondo
noi preziosa: La lingua dell’accoglienza è uno spazio dedicato all’universo della traduzione d’artista. Scrittori tra-
dotti da scrittori: una tradizione di “accoglienza”, appunto, di una lingua altra nella propria. Per accogliere la lingua
e la civiltà dell’Altro l’italiano si abbellisce e si raffina: una tradizione cara alla nostra civiltà, da quando Francesco
Petrarca tradusse in latino la novella di Griselda del suo amico Giovanni Boccaccio fino a Giacomo Leopardi che,
in gioventù, diede forma italiana al II libro dell’Eneide virgiliana. Presenteremo, in qualche caso accompagnate dal
testo originale per consentire ai professori e agli studenti di esercitarsi nell’analisi comparativa dei risultati, versioni
di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Angelo Maria Ripellino
e tanti altri scrittori che si sono confrontati con pagine alte della letteratura mondiale, “accogliendole” nella nostra
e aiutando la civiltà italiana a crescere nel dialogo con quelle del mondo. E offriremo anche qualche esempio di
elevato valore del percorso contrario: un grande poeta e studioso francese come Yves Bonnefoy che traduce nella
sua lingua Leopardi; uno dei massimi lirici del Novecento come il rumeno di lingua tedesca Paul Celan che volge
in tedesco Ungaretti.

«La mia fiducia nel futuro della letteratura», scriveva Italo Calvino aprendo le Lezioni americane, «consiste nel
sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici». «I classici», ha scritto ancora
Calvino, «sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia
quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale. […] D’un
classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima. […] I classici servono a capire chi siamo e dove siamo
arrivati e perciò gli italiani sono indispensabili proprio per confrontarli agli stranieri, e gli stranieri sono indispen-
sabili proprio per confrontarli agli italiani».
Il nostro desiderio è che queste parole riacquistino il loro altissimo valore originario. Mostrando agli studenti,
con l’aiuto prezioso dei professori, in quali forme la letteratura, «coi suoi mezzi specifici», continua a trasmettere
versioni e visioni del mondo e della vita, ci piacerebbe contribuire anche noi a cogliere e offrire al futuro almeno
qualche rosa fresca aulentissima.

Corrado Bologna e Paola Rocchi


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
INDICE

SEZIONE 1
UNA PAROLA SCHEGGIATA:
LA POESIA
CAPITOLO 1 M. Moretti
Tıı Signora rima, Il giardino dei frutti 68
LA “LINEA DEL CREPUSCOLO” STORIA E TRADIZIONE La signora Rima,
gentile e inquieta 70
1. La poesia italiana fra innovazione
Tı2 A Cesena, Il giardino dei frutti 71
e tradizione 20
PAROLE CHIAVE Crepuscolo 23 8. Camillo Sbarbaro 75
2. Aldo Palazzeschi 24 C. Sbarbaro
Tı3 A volte sulla sponda della via, Pianissimo 76
A. Palazzeschi
APPROFONDIMENTO Trucioli, rifiuti, ossi di seppia 77
Tı Chi sono?, Poemi 26
Tı4 Ormai somiglio a una vite, Trucioli 78
APPROFONDIMENTO Il poeta come clown 27
T2 Lasciatemi divertire (Canzonetta), 9. Clemente Rebora 81
L’incendiario 28 C. Rebora
T3 La fontana malata, Poemi, Le mie ore 31 Tı5 Dall’intensa nuvolaglia, Frammenti lirici 82
3. Ardengo Soffici e Corrado Govoni 32 Tı6 Viatico, Poesie sparse 83
A. Soffici 10. Vincenzo Cardarelli 85
T4 Arcobaleno, BÏF§ZF+18 Simultaneità SCRITTORI LETTI DA SCRITTORI Cardarelli
e chimismi lirici 33 e Leopardi 86
C. Govoni V. Cardarelli
Tı7 Autunno, Poesie 87
T5 Il Palombaro, Rarefazioni e parole
in libertà 35 ■ VERSO L’ESAME 88
T G. Gozzano, La via del rifugio
4. Dino Campana 36
PAROLE CHIAVE Orfismo 37 ■ IN SINTESI 89
D. Campana ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 92
T6 La Chimera, Canti orfici 39
5. Guido Gozzano 41
ON LINE
G. Gozzano
T7 La signorina Felicita ovvero La Felicità, TESTI DA ASCOLTARE
I colloqui 45 T3 A. Palazzeschi, La fontana malata, Poemi,
LETTURA CRITICA Gozzano e la tradizione Le mie ore
letteraria (E. SANGUINETI) 51 T6 D. Campana, La Chimera, Canti orfici
LETTURA CRITICA La novità di Gozzano (S. SOLMI) 52
Tıı M. Moretti, Signora rima, Il giardino dei
T8 L’amica di nonna Speranza, I colloqui 52 frutti
PAROLE CHIAVE Malinconia / Melancolia 57 Tı3 C. Sbarbaro, A volte sulla sponda della via,
T9 Totò Merùmeni, I colloqui 58 Pianissimo
LETTURA CRITICA Gli oggetti desueti di Gozzano
Tı5 V. Cardarelli, Autunno, Poesie
(F. ORLANDO) 62
6. Sergio Corazzini 63 TESTI DA LEGGERE
S. Corazzini Wı A. Palazzeschi, L’apparizione dell’uomo
Tı0 Desolazione del povero poeta
di fumo, Il Codice di Perelà
W2 G. Gozzano, Elogio degli amori ancillari,
sentimentale, Piccolo libro inutile 64
I colloqui
7. Marino Moretti 67

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
W3 G. Gozzano, Dal Piemonte alla porta 4. Sentimento del Tempo 130
d’Aladino, Verso la cuna del mondo PAROLE CHIAVE Tempo 131
LETTURA CRITICA Il «sentimento del tempo»
W4 G. Gozzano, In morte di Giulio Verne, (N. Lorenzini) 133
La via del rifugio Tı2 Una colomba 134
W5 G. Gozzano, Ora di grazia, Tı3 Il Capitano 135
La via del rifugio Tı4 Sentimento del Tempo 137
W6 M. Moretti, Hortulus, Poesie scritte col lapis
W7 M. Moretti, La sera dopo, Il giardino dei
5. Il Dolore 138
APPROFONDIMENTO L’endecasillabo
frutti «per forza di levare» 139
W8 C. Sbarbaro, Sonno, dolce fratello della
Tı5 Non gridate più 139
Morte, Pianissimo
W9 V. Cardarelli, Alla morte, Poesie 6. La Terra Promessa 140
SCRITTORI LETTI DA SCRITTORI Ungaretti
Wı0 V. Cardarelli, Autunno, Prologhi. Viaggi.
commenta Ungaretti 141
Favole Tı6 Cori descrittivi di stati d’animo
Wıı C. Rebora, Notte a bandoliera, Almanacco
di Didone 141
della «Voce» SCRITTORI LETTI DA SCRITTORI Zanzotto legge
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE Ungaretti 144
Aı Il ritorno di Orfeo: Campana e Rilke ■ VERSO L’ESAME 145
A2 Moretti: il lungo dialogo con Pascoli T Girovago, L’allegria
■ IN SINTESI 147
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 149

CAPITOLO 2
GIUSEPPE UNGARETTI VIDEOLEZIONI
Ungaretti, I fiumi, L’Allegria
1. La vita 94
APPROFONDIMENTO Il deserto e il nomadismo,
emblemi della poesia ungarettiana 96 ON LINE
2. Il pensiero e la poetica 97
TESTI DA ASCOLTARE
APPROFONDIMENTO Il «vecchio poeta»
e i mezzi di comunicazione 98 T4 Veglia, L’Allegria
APPROFONDIMENTO I titoli nella poesia di Ungaretti 100 T5 Sono una creatura, L’Allegria
PAROLE CHIAVE Guerra 100 T6 I fiumi, L’Allegria
STORIA E TRADIZIONE Ungaretti e il Futurismo 101 T7 San Martino del Carso, L’Allegria
STORIA E TRADIZIONE Ungaretti e Petrarca 102 TESTI DA LEGGERE
3. L’Allegria 104 Wı Stasera, L’Allegria
APPROFONDIMENTO Dal “naufragio” all’“allegria” 105 W2 Pellegrinaggio, L’Allegria
LETTURA CRITICA Astrazione e sintassi (C. OSSOLA) 106 W3 Natale, L’Allegria
Tı Notte di maggio 108 W4 Casa mia, L’Allegria
STORIA E TRADIZIONE La forma dell’haiku W5 Di luglio, Sentimento del Tempo
in Ungaretti 109 W6 Eco, Sentimento del Tempo
T2 In memoria 109 W7 Statua, Sentimento del Tempo
T3 Il Porto Sepolto 112 W8 Il tempo è muto, Il Dolore
APPROFONDIMENTO Sott’acqua, nel profondo
dell’anima 113 W9 Ultimi Cori per la Terra Promessa
T4 Veglia 114 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
T5 Sono una creatura 116 Aı La guerra e la poesia nella testimonianza
PAROLE CHIAVE Pietra 117 di Ungaretti
STORIA E TRADIZIONE Ungaretti “petroso” 118 A2 Ungaretti e il modello poetico delle origini
T6 I fiumi 118 A3 Roma, l’estate, il Barocco
T7 San Martino del Carso 122 A4 Il «dolore» ungarettiano
T8 Italia 124 Lı L’Allegria di Ungaretti (G. De Robertis)
T9 Commiato 126 L2 Lo specchio di Didone (M. Petrucciani)
Tı0 Mattina 127 L3 Sant’Agostino e Petrarca in Ungaretti
STORIA E TRADIZIONE Il dialogo con Leopardi 128 (C. Ossola)
Tıı Soldati 129

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
CAPITOLO 3 ON LINE
EUGENIO MONTALE
TESTI DA ASCOLTARE
1. La vita 150 T2 I limoni, Ossi di seppia
2. Il pensiero e la poetica 154 T3 Non chiederci la parola…, Ossi di seppia
STORIA E TRADIZIONE Eliot e Montale: T4 Meriggiare pallido e assorto, Ossi di seppia
il “correlativo oggettivo” 158 Tı8 L’anguilla, La bufera e altro
LETTURA CRITICA Lessico e sintassi nella poesia
montaliana (P. V. MENGALDO) 161 TESTI DA LEGGERE
APPROFONDIMENTO Che cos’è la poesia 163 Wı Forse un mattino andando, Ossi di seppia
3. Ossi di seppia 164 W2 Lo sai: debbo riperderti e non posso,
PAROLE CHIAVE Osso/i di seppia 165 Le occasioni
Tı In limine 167 W3 Il tu, Satura
T2 I limoni 169 W4 Ho appeso alla mia stanza il dagherròtipo,
T3 Non chiederci la parola… 173 Satura
T4 Meriggiare pallido e assorto 175 W5 Le parole, Satura
STORIA E TRADIZIONE Il tema del meriggio da W6 La storia, Satura
d’Annunzio a Montale 177
T5 Spesso il male di vivere ho incontrato 178 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
T6 Gloria del disteso mezzogiorno 179 Aı Una poesia in direzione antidannunziana
T7 Cigola la carrucola del pozzo 181 A2 A Liuba: una ballata “nascosta”
T8 L’agave su lo scoglio 182 Lı I «fenomeni essenziali» dei Limoni
4. Le occasioni 184 (G. Debenedetti)
PAROLE CHIAVE Occasione 185 L2 Clizia (G. Macchia)
APPROFONDIMENTO Le destinatarie del “tu” L3 Le gambe di Dora Markus (F. Rella)
montaliano 188 L4 L’anguilla (G. Orelli)
T9 Il balcone 189
Tı0 A Liuba che parte 191
Tıı Dora Markus 192 CAPITOLO 4
Tı2 Addii, fischi nel buio, cenni, tosse 194
Tı3 Ti libero la fronte dai ghiaccioli 196 UMBERTO SABA
APPROFONDIMENTO La donna-angelo 197 1. La vita 224
Tı4 Non recidere, forbice, quel volto 198 APPROFONDIMENTO Il nome di Saba 227
Tı5 La casa dei doganieri 199
2. Il pensiero e la poetica 228
5. La bufera e altro 201 APPROFONDIMENTO Poesia e psicoanalisi 229
Tı6 La bufera 204 APPROFONDIMENTO Storia e cronistoria
Tı7 La primavera hitleriana 206 del Canzoniere 231
Tı8 L’anguilla 209 3. Il Canzoniere 232
PAROLE CHIAVE Bufera 211
Tı A mia moglie, Casa e campagna 235
6. Satura 212 APPROFONDIMENTO Saba commenta A mia moglie 239
Tı9 Caro piccolo insetto 213 LETTURA CRITICA L’apparente semplicità di A mia
LETTURA CRITICA Un colloquio confidenziale moglie (M. LAVAGETTO) 240
(M. CORTI) 214 T2 La capra, Casa e campagna 241
T20 Ho sceso, dandoti il braccio, almeno T3 Trieste, Trieste e una donna 242
un milione di scale 214 T4 La gatta, Trieste e una donna 245
T2ı Le rime 216 APPROFONDIMENTO Il bestiario di Saba 246
■ VERSO L’ESAME 218 T5 Favoletta, Cose leggere e vaganti 246
T Portami il girasole, Ossi di seppia PAROLE CHIAVE Leggero / vagante 248
T Ripenso il tuo sorriso, Ossi di seppia T6 Fanciulli al bagno, Cose leggere e vaganti 249
■ IN SINTESI 221 PAROLE CHIAVE Fanciullo / Fanciulla 250
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 222 T7 Amai, Mediterranee 251
T8 Ulisse, Mediterranee 252
■ VERSO L’ESAME 254
T Città vecchia, Trieste e una donna
VIDEOLEZIONI
■ IN SINTESI 256
Montale: oggetti trovati e desueti
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 257

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
S. Quasimodo
ON LINE Tı Ed è subito sera, Acque e terre 266
T2 Vento a Tìndari, Acque e terre 267
TESTI DA ASCOLTARE
T3 Alle fronde dei salici, Giorno dopo giorno 269
Tı A mia moglie, Il Canzoniere, APPROFONDIMENTO L’Ermetismo minore:
Casa e campagna, Alfonso Gatto e Leonardo Sinisgalli 271
T3 Trieste, Il Canzoniere, Trieste e una donna
3. Mario Luzi 272
TESTI DA LEGGERE M. Luzi
Wı Teatro degli Artigianelli, Il Canzoniere T4 VIII, Lo sguardo d’una stella umida cade,
W2 Verso casa, Il Canzoniere, Trieste e una donna Quaderno gotico 274
W3 Partenza e ritorno, Il Canzoniere, Il piccolo Berto ■ VERSO L’ESAME 276
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE T S. Quasimodo, Milano, agosto 1943
Aı Le «piccole cose» sabiane ■ IN SINTESI 280
A2 Com’è nato il Canzoniere ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 281
Lı Solitudine e diversità del poeta
(G. Bàrberi Squarotti)
L2 Gadda commenta Saba (C. E. Gadda) ON LINE
TESTI DA ASCOLTARE
T2 S. Quasimodo, Vento a Tìndari, Acque e terre
W2 M. Luzi, Alla vita, La barca
CAPITOLO 5 TESTI DA LEGGERE
L’ERMETISMO Wı S. Quasimodo, Amen per la Domenica
in Albis, Oboe sommerso
1. La poesia ermetica 258 W2 M. Luzi, Alla vita, La barca
LETTURA CRITICA Il segreto della poesia (S. SOLMI) 262
2. Salvatore Quasimodo 263
PAROLE CHIAVE Oscurità 263 DAI TESTI ALLE IMMAGINI
STORIA E TRADIZIONE L’ermetismo di Quasimodo
e i frammenti greci 265 ■ 1. La crisi dell’io 282

SEZIONE 2
LA TRAGEDIA, L'EPOPEA, LA STORIA

CAPITOLO 1 ■ IN SINTESI 315


FRA TRAGEDIA E RISCATTO ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 317

1. Gli eventi storici 290


PAROLE CHIAVE Resistenza / liberazione 292 CINEMA E LETTERATURA
2. La letteratura della Resistenza 293 Il partigiano Johnny (B. Fenoglio) - G. Chiesa
3. Elio Vittorini tra impegno e autonomia
della cultura 295 ON LINE
E. Vittorini
Tı Gli astratti furori, Conversazione in Sicilia 298 TESTI DA LEGGERE
T2 Non si piange per i morti, Uomini e no 301 Wı E. Vittorini, Il ritorno in Sicilia,
Conversazione in Sicilia
4. Beppe Fenoglio e il romanzo partigiano 303 W2 B. Fenoglio, Una definizione
B. Fenoglio del partigiano, Il partigiano Johnny
T3 L’imboscamento di Johnny,
Il partigiano Johnny 306 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
T4 L’ultima fuga di Milton, Aı Il partigiano delle Langhe, l’ultimo eroe epico
Una questione privata 310 Lı Gli ideali della Resistenza (N. Bobbio)
LETTURA CRITICA Il trionfo dell’eroe L2 L’edizione delle opere di Fenoglio (M. Corti)
(G. BÁRBERI SQUAROTTI) 314

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
CAPITOLO 2 ■ IN SINTESI 367
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 369
DAL MITO AL ROMANZO:
CESARE PAVESE
1. La vita 318
2. Il pensiero e la poetica 322 CINEMA E LETTERATURA
APPROFONDIMENTO Frazer e la cultura etno-
antropologica di Pavese 324 Le amiche (Tra donne sole, C. Pavese) -
PAROLE CHIAVE Mito 326 M. Antonioni
3. Lavorare stanca e la poesia 328
APPROFONDIMENTO La forma-canzoniere ON LINE
in Pavese 330
Tı I mari del Sud, Lavorare stanca 330 TESTI DA ASCOLTARE
APPROFONDIMENTO Lavorare stanca: Tı I mari del Sud, Lavorare stanca
Pavese tra Monti e Whitman 334 T4 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
T2 Lavorare stanca, Lavorare stanca 335 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
T3 Terra rossa terra nera, La terra e la morte 338 T9 La vita, l’amore e la morte,
T4 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
Il mestiere di vivere
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi 340
4. Dialoghi con Leucò 341 TESTI DA LEGGERE
T5 La nube, Dialoghi con Leucò 344 Wı Lo steddazzu, Lavorare stanca
W2 La belva, Dialoghi con Leucò
5. La casa in collina 347
PAROLE CHIAVE Città / Campagna 348 W3 La solitudine, La casa in collina
T6 Forse lo sanno unicamente i morti, W4 A quei tempi era sempre festa, La bella estate
La casa in collina 350 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
6. La bella estate 351 Aı Verso libero e verso lungo
7. La luna e i falò 352 A2 Pavese e Endimione: lettera a Lajolo
T7 Un paese ci vuole, La luna e i falò 354 A3 Il mito dell’America negli intellettuali italiani
8. Il mestiere di vivere 355 A4 La prima stesura della Presentazione,
PAROLE CHIAVE Morte 356 Il mestiere di vivere
LETTURA CRITICA Diario intimo e A5 Prima che il gallo canti: le ragioni di un titolo
autocostruzione letteraria (C. SEGRE) 357 Lı Il vizio assurdo (D. Lajolo)
T8 Ricordare: vedere le cose una seconda L2 I compagni di scuola del liceo D’Azeglio
volta, Il mestiere di vivere 358 (M. Mila)
T9 La vita, l’amore e la morte, L3 Lo studente Primo Levi e il prof. Pavese
Il mestiere di vivere 360 (G. Calcagno)
■ VERSO L’ESAME 364 L4 La scoperta del mito a S. Stefano Belbo
T L’eco della guerra, La casa in collina (L. Mondo)
T Estate, Lavorare stanca

SEZIONE 3
RAPPRESENTARE UNA NUOVA REALTÀ

LETTURA CRITICA Che cos’è il Neorealismo?


CAPITOLO 1 (M. CORTI) 378
UN NUOVO SGUARDO I. Calvino
SULLA REALTÀ Tı Il «neorealismo» non fu una scuola,
Il sentiero dei nidi di ragno, Prefazione 379
1. Filmare la nuova realtà: V. Pratolini
documentari e cinegiornali 372 T2 Via del Corno, Cronache di
2. La nuova realtà dopo il taglio epocale: poveri amanti 381
il Neorealismo 375 LETTURA CRITICA La coralità di Cronache
PAROLE CHIAVE Realtà / Realismo 376 di poveri amanti (A. ASOR ROSA) 384

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
M. Rigoni Stern APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
T3 Una cena nell’isba, Il sergente nella neve 385 Aı Antropologia e letteratura
A. Moravia
T4 La violenza della guerra, La ciociara 390
3. Tra giornalismo e letteratura: CAPITOLO 3
Curzio Malaparte 393
C. Malaparte RICOSTRUIRE
T5 La bandiera, La pelle 396 SENZA DIMENTICARE
4. Riscrivere la storia 398 1. Il dramma della Shoah 412
■ IN SINTESI 400 2. Primo Levi 414
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 401 PAROLE CHIAVE Memoria 415
PAROLE CHIAVE Lager 418
CINEMA E LETTERATURA P. Levi
Le ragazze di San Frediano Tı La condizione dei deportati,
(V. Pratolini) - V. Zurlini Se questo è un uomo 419
La ciociara (A. Moravia) - V. De Sica T2 Il canto di Ulisse, Se questo è un uomo 422
LETTURA CRITICA La poesia, linguaggio universale
degli uomini in pena (C. SEGRE) 426
ON LINE T3 L’atomo di carbonio, Il sistema periodico 427
TESTI DA LEGGERE
3. Elsa Morante 430
Wı A. Moravia, Una funesta giornata, Agostino E. Morante
T4 Il bombardamento di San Lorenzo,
W2 C. Malaparte, La sirena, La pelle
La Storia 432
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
4. Giorgio Bassani 435
Aı Dalla pagina allo schermo
G. Bassani
T5 La rinuncia al giardino,
Il giardino dei Finzi-Contini 436
CAPITOLO 2 5. Natalia Ginzburg 439
LA TERRA DEL RIMORSO N. Ginzburg
T6 Ricordo di Filippo Turati,
1. Questione meridionale e letteratura 402
Lessico famigliare 439
2. Carlo Levi 404 ■ VERSO L’ESAME 442
C. Levi ■ IN SINTESI 444
Tı L’incantatore di lupi,
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 445
Cristo si è fermato a Eboli 406
3. Rocco Scotellaro e Francesco Jovine 408
STORIA E TRADIZIONE Mondo rurale:
i diversi sguardi a metà Novecento 410 VIDEOLEZIONI
■ IN SINTESI 411 Morante, Il bombardamento di San Lorenzo,
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 411 La Storia

CINEMA E LETTERATURA CINEMA E LETTERATURA


Cristo si è fermato a Eboli (C. Levi) - F. Rosi Il giardino dei Finzi-Contini
(G. Bassani) - V. De Sica
L’isola di Arturo (E. Morante) - D. Damiani
ON LINE
TESTI DA LEGGERE ON LINE
Wı C. Levi, Gagliano, Cristo si è fermato a Eboli
W2 R. Scotellaro, La vigna, L’uva puttanella TESTI DA LEGGERE
W3 F. Jovine, Autunno a Morutri, Wı P. Levi, Il risveglio, La tregua
Le terre del Sacramento W2 P. Levi, Quaestio de centauris, Storie
W4 E. de Martino, La “tarantata”, naturali
La terra del rimorso W3 P. Levi, Verso la libertà, Se questo è un uomo

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
W4 P. Levi, Autobiografia, Ad ora incerta APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
W5 E. Morante, La smania dello scandalo, Aı La Shoah e la letteratura
Il mondo salvato dai ragazzini Lı La parola del testimone (D. Del Giudice)

SEZIONE 4
DALLA RICOSTRUZIONE AL BOOM ECONOMICO

CAPITOLO 1 T. Landolfi
Tı La vita e il sogno, La pietra lunare 482
DALL’ITALIA AGRICOLA T2 Il gioco, Rien va 485
ALL’ITALIA INDUSTRIALE 3. Alberto Savinio 486
1. L’Italia del “miracolo economico” 448 A. Savinio
APPROFONDIMENTO Letteratura e industria 452 T3 La nascita di Nivasio,
2. La cultura di massa e la scuola 453 Infanzia di Nivasio Dolcemare 488
PAROLE CHIAVE Boom economico 454 4. Dino Buzzati 491
APPROFONDIMENTO La televisione e D. Buzzati
la cultura italiana 456 T4 La Fortezza Bastiani, Il deserto dei Tartari 492
3. Il dibattito culturale e ■ IN SINTESI 494
le correnti di pensiero 458 ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 495
PAROLE CHIAVE Esistenzialismo 460
APPROFONDIMENTO Il Sessantotto:
«l’immaginazione al potere» 462 CINEMA E LETTERATURA
4. L’editoria italiana 464 Il deserto dei Tartari (D. Buzzati) - V. Zurlini
5. Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa 467
G. Tomasi di Lampedusa
Tı Il Principe allo specchio, Il Gattopardo 470 CAPITOLO 3
T2 La conclusione del romanzo, Il Gattopardo 472 LA LETTERATURA
APPROFONDIMENTO Il Gattopardo di Visconti 474
■ IN SINTESI 475
COME MENZOGNA
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 477 O COME IMPEGNO
1. La letteratura come menzogna 496
CINEMA E LETTERATURA 2. Il Gruppo 63 498
Il Gattopardo 3. Alfredo Giuliani 500
(G. Tomasi di Lampedusa) - L. Visconti PAROLE CHIAVE Avanguardia 500
A. Giuliani
ON LINE Tı Contro la tradizione, I novissimi 501
T2 «Compleanno», I novissimi 502
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE T3 Accordi, dissonanze (esercizio su testi di
Aı Il caso Pasternak Guido Cavalcanti), Ebbrezza di placamenti 504
PAROLE CHIAVE Montaggio 506
4. Edoardo Sanguineti 506
E. Sanguineti
T4 Palus Putredinis, Laborintus 507
CAPITOLO 2 T5 Il mio stile è non avere stile, Postkarten 509
ITINERARI DEL FANTASTICO T6 Testamento, Novissimum Testamentum 510
1. Il fantastico in Italia 478 5. Elio Pagliarani 513
PAROLE CHIAVE Fantastico 480 E. Pagliarani
2. Tommaso Landolfi 481 T7 Il primo impiego, La ragazza Carla 514

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
6. Giorgio Manganelli 516 CAPITOLO 4
G. Manganelli I “CLASSICI” DELLA POESIA
T8 Il discendere dell’uomo, Hilarotragoedia 516
T9 Letteratura come vizio,
MODERNA
La letteratura come menzogna 518 1. Una nuova stagione poetica 538
7. La letteratura come impegno: 2. Vittorio Sereni 540
Franco Fortini 520 V. Sereni
PAROLE CHIAVE Impegno 523
Tı Inverno a Luino, Frontiera 542
F. Fortini T2 Lassù dove di torre, Diario d’Algeria 544
Tı0 Traducendo Brecht, Una volta per sempre 524
Tıı L’industria culturale, La critica letteraria
3. Sandro Penna 545
e l’industria culturale 525 S. Penna
T3 Ero per la città, fra le viuzze, Poesie 546
8. La letteratura della Sicilia:
T4 La rima facile, la vita difficile, Poesie 548
Sciascia e Bufalino 528
L. Sciascia 4. Amelia Rosselli 549
Tı2 La mafia nega la mafia, A. Rosselli
Il giorno della civetta 530 T5 Se mai nella mia mente disperazione,
APPROFONDIMENTO L’affaire Moro 532 Documento 550
G. Bufalino 5. Giorgio Caproni 551
Tı3 La vita alla Rocca, Diceria dell’untore 533 G. Caproni
■ IN SINTESI 535 T6 Alba, Il passaggio d’Enea 554
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 537 PAROLE CHIAVE Metafisica / quotidianità 555
T7 Le biciclette, Il passaggio d’Enea 556
T8 Versi alla madre, Il seme del piangere 561
T9 La spina della nostalgia, Res amissa 563
CINEMA E LETTERATURA 6. Attilio Bertolucci 565
Il giorno della civetta (L. Sciascia) - D. Damiani A. Bertolucci
A ciascuno il suo (L. Sciascia) - E. Petri Tı0 Assenza, Sirio 565
PAROLE CHIAVE Assenza 566
Tıı Il taglio dei riccioli, La camera da letto 567
ON LINE 7. Mario Luzi 569
TESTI DA ASCOLTARE M. Luzi
Tı0 F. Fortini, Traducendo Brecht, Tı2 Vola alta, parola, Per il battesimo
Una volta per sempre dei nostri frammenti 570
TESTI DA LEGGERE 8. Giovanni Giudici 571
Wı A. Giuliani, La poesia schizomorfa, G. Giudici
I novissimi Tı3 Sparizioni, O beatrice 573
W2 G. Manganelli, Un amore impossibile, Tı4 A voi, Midons, Salutz 574
Agli dèi ulteriori 9. Andrea Zanzotto 575
W3 L. Sciascia, La storia di Regalpetra, A. Zanzotto
Le parrocchie di Regalpetra Tı5 L’amore infermo del giorno,
W4 L. Sciascia, La Lombardia siciliana, Dietro il paesaggio 578
La corda pazza PAROLE CHIAVE Paesaggio 579
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE Tı6 Notificazione di presenza
Aı Le avanguardie europee e il Gruppo 63 sui Colli Euganei, IX Ecloghe 580
A2 L’avanguardia e la letteratura Tı7 13 settembre 1959 (variante),
come vizio e menzogna IX Ecloghe 581
A3 Il Gruppo 63 e la tradizione poetica Tı8 Pin Penin, Filò 583
A4 Fortini e la “verifica dei poteri” Tı9 Vecio parlar, Filò 584
A5 Sciascia e la “corda pazza” ■ IN SINTESI 587
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 589

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
W7 M. Luzi, Migrazione, Frasi nella luce salutare
ON LINE
W8 G. Giudici, Trascrivere la vita,
TESTI DA ASCOLTARE La vita in versi
T3 S. Penna, Ero per la città, fra le viuzze, W9 G. Giudici, Gavotta per Carlotta,
Poesie Empie stelle
T6 G. Caproni, Alba, Il passaggio d’Enea Wı0 G. Giudici, I versi, Fortezza
T A. Bertolucci, La neve, Lettera da casa Wıı A. Zanzotto, Caso vocativo. I, Vocativo
Wı2 A. Zanzotto, Ipersonetto – VIII (Sonetto
TESTI DA LEGGERE
di sterpi e limiti), Il Galateo in bosco
Wı V. Sereni, Te n’andrai nell’assolato Wı3 A. Zanzotto, Al mondo, La Beltà
pomeriggio, Frontiera
W2 V. Sereni, I versi, Gli strumenti umani APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
W3 S. Penna, Il sentimento della vita, Poesie Aı Il petèl di Zanzotto nel Casanova di Fellini
W4 G. Caproni, L’ascensore, Il passaggio d’Enea Lı S. Penna, un grande classico della malattia
W5 G. Caproni, Io non sono qui, Il franco (C. Garboli)
cacciatore L2 Caproni e le lodi di Rina (S. Verdino)
W6 A. Bertolucci, Notte, Viaggio d’inverno L3 G. Giudici: “l’anima e il nome” (C. Ossola)

SEZIONE 5
LO SGUARDO CREATURALE
E LA GEOMETRIA DEL MONDO
CAPITOLO 1 ■ VERSO L’ESAME 640
T Terra di Lavoro
PIER PAOLO PASOLINI ■ IN SINTESI 643
1. La vita 592 ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 645
2. Il pensiero e la poetica 595
PAROLE CHIAVE Creatura 598
PAROLE CHIAVE Realtà 599 VIDEOLEZIONI
APPROFONDIMENTO Pasolini, le lucciole Pasolini, Il Ferrobedò, Ragazzi di vita
e l’apocalisse della storia 600
3. La narrativa 601 CINEMA E LETTERATURA
Tı Il Ferrobedò, Ragazzi di vita 605 Accattone (P. P. Pasolini) - P. P. Pasolini
T2 Il Riccetto e la rondinella, Ragazzi di vita 608
LETTURA CRITICA Il « senso creaturale
dell’esistenza » (G. JORI) 611 ON LINE
APPROFONDIMENTO Il bestiario di
Pier Paolo Pasolini 612 TESTI DA ASCOLTARE
T3 La fine di Genesio, Ragazzi di vita 613 W2 Recit, Le ceneri di Gramsci
APPROFONDIMENTO Vita / Morte 615 T5 Il pianto della scavatrice, Le ceneri di
4. La poesia 616 Gramsci
T4 De loinh, La meglio gioventù 619 TESTI DA VEDERE
T5 Il pianto della scavatrice,
Pasolini intervista Ezra Pound
Le ceneri di Gramsci 621
APPROFONDIMENTO Pasolini, Auerbach
Pasolini intervista Giuseppe Ungaretti sull’amore
e il realismo creaturale 626 TESTI DA LEGGERE
5. La saggistica 626 Wı Amòur me amòur, La meglio gioventù
T6 Fuori dal Palazzo, Lettere luterane 627 W2 Recit, Le ceneri di Gramsci
6. La scrittura per il cinema 629 W3 Serata romana, La religione del mio tempo
APPROFONDIMENTO Il cinema di Pasolini W4 Comunicato dell’Ansa (Un cane),
e la critica d’arte di Roberto Longhi 630 Trasumanar e organizzar
APPROFONDIMENTO Pasolini e la “vita”: W5 La confusione degli stili, Passione e ideologia
dalle borgate alla trilogia medioevale 634 W6 La lingua scritta della realtà, Empirismo
T7 La faccia di Accattone, Accattone 635 eretico
T8 La visione di Giotto, Decameron 638

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
W7 La luce di Caravaggio, Saggi della maturità 11. Palomar 690
W8 Le mie proposte su scuola e TV, PAROLE CHIAVE Occhio / sguardo 690
T8 Lettura di un’onda, Palomar 691
Lettere luterane
LETTURA CRITICA L’occhio “mentale”
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE del signor Palomar (M. BELPOLITI) 693
Aı Violenza e tenerezza nell’opera di Pasolini 12. Lezioni americane 694
A2 Pasolini spiega Pasolini: il Friuli PAROLE CHIAVE Coerenza / consistency 695
e la poesia dialettale T9 Leggerezza, Lezioni americane 697
A3 Dante nel racconto delle borgate LETTURA CRITICA Calvino: razionalità e fantasia
A4 Pasolini, Shakespeare e le nuvole (A. ASOR ROSA) 700
Lı L’ultima intervista di Pasolini ■ VERSO L’ESAME 701
(F. Colombo - G. C. Ferretti) ■ IN SINTESI 705
L2 La “rondinella” di Ragazzi di vita ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 708
(S. De Laude)
L3 La “vera opera” di Pasolini è l’insieme
delle sue opere (W. Siti)
VIDEOLEZIONI
Calvino, Lettura di un’onda, Palomar

ON LINE
CAPITOLO 2 TESTI DA LEGGERE
ITALO CALVINO Wı La distanza vuota dalle cose, Ultimo viene
il corvo
1. La vita e le opere 646
W2 Ultimo viene il corvo, Ultimo viene il corvo
2. Le fasi della narrativa calviniana 648 W3 La riunificazione di Medardo, Il visconte
APPROFONDIMENTO Calvino e la scrittura dell’io 650 dimezzato
PAROLE CHIAVE Labirinto 653 W4 Funghi in città, Marcovaldo
3. Lingua e stile 655 W5 Scrutare il mondo, La giornata di uno
4. Il primo romanzo: scrutatore
Il sentiero dei nidi di ragno 656 W6 La forma dello spazio, Le Cosmicomiche
W7 L’inizio di un romanzo, Se una notte
5. La trilogia I nostri antenati 657
d’inverno un viaggiatore
Tı Cosimo e la decisione del 15 giugno,
W8 Il prato infinito, Palomar
Il barone rampante 662
W9 Palomar e i modelli cosmologici,
T2 Sotto le rosse mura di Parigi,
Immagini e teorie
Il cavaliere inesistente 666
Wı0 Cominciare e finire, Lezioni americane
6. Le Cosmicomiche 669 Wıı Rapidità, Lezioni americane
LETTURA CRITICA Il tramonto del
personaggio-uomo (M. LAVAGETTO) 670 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
7. Ti con zero 671 Aı Il romanzo e lo sguardo sul mondo
T3 I cristalli, Ti con zero 673 A2 Ultimo viene il corvo e il “neorealismo”
A3 Scrittura, saggistica e letteratura
8. Le città invisibili 675 Lı Il fascino del narrare (J. Starobinski)
T4 La narrazione per sfuggire
L2 La Consistency di Calvino (C. Ossola)
alla distruzione, Le città invisibili 677
L3 Scrivere la scienza (M. Bucciantini)
T5 Alcune delle conclusioni possibili,
L4 Il linguaggio dell’argomentazione
Le città invisibili 679
(M. Barenghi)
9. Il castello dei destini incrociati 681
APPROFONDIMENTO Calvino, Queneau,
Perec e l’Oulipo 682
T6 Storia di Astolfo sulla Luna,
Il castello dei destini incrociati 683
10. Se una notte d’inverno un viaggiatore 686
SCRITTORI LETTI DA SCRITTORI Calvino e Borges 688
T7 «Stai per cominciare a leggere DAI TESTI ALLE IMMAGINI
il nuovo romanzo di Italo Calvino»,
Se una notte d’inverno un viaggiatore 688 ■ 2. La scrivania dell'artista 709

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
SEZIONE 6
IL LABORATORIO APERTO
DELLA CONTEMPORANEITÀ
CAPITOLO 1 TESTI DA LEGGERE
DALLA MODERNITÀ Wı J. L. Borges, Lo scrittore “crea” i suoi
precursori, Kafka e i suoi precursori
AL POSTMODERNO W2 J. L. Borges, La casa di Asterione, L’Aleph
1. Dalla civiltà di massa al mondo globale 714 W3 E. Canetti, La memoria in fiamme, Auto da fé
PAROLE CHIAVE Globalizzazione 716 W4 M. Yourcenar, Il significato dei sogni,
APPROFONDIMENTO L’architettura postmoderna 717 Memorie di Adriano
PAROLE CHIAVE Postmoderno 718 W5 P. Celan, Anabasis, La rosa di nessuno
2. La letteratura “postmoderna” 720 W6 W. Szymborska, Vista con granello
LETTURA CRITICA La letteratura imita se stessa di sabbia, Gente sul ponte
(U. Eco) 723 W7 J. Brodskij, Il suono della marea, Il canto
3. Un maestro: Jorge Luis Borges 724 del pendolo
W8 S. Heaney, Veder cose, Veder cose
J. L. Borges
W9 P. Auster, Quinn, un Don Chisciotte
Tı La Biblioteca-Universo,
a New York, La città di vetro
La biblioteca di Babele 726
Wı0 J. Kerouac, Like a rolling stone, Sulla strada
T2 Labirinto, Elogio dell’ombra 728
Wıı J. D. Salinger, Venture e sventure di un
STORIA E TRADIZIONE Il mito del labirinto
dall’antichità al Postmoderno 728 adolescente, Il giovane Holden
Wı2 M. Vargas Llosa, Una cartografia del
4. L’Officina di Letteratura Potenziale 730 potere, La guerra della fine del mondo
R. Queneau Wı3 J. Lezama Lima, Labirinti barocchi
T3 Icaro vola via, Icaro involato 732 in Sud America, Paradiso
G. Perec Wı4 J. Cortázar, Un’invenzione sfrenata, Rayuela
T4 La sfida di Bartlebooth, Wı5 J. Rulfo, L’inizio dell’alba, Pedro Páramo
La vita, istruzioni per l’uso 734 Wı6 J. M. Coetzee, Gli spiragli per l’altra Voce, Foe
5. La narrativa americana 735 Wı7 U. Eco, La fine del romanzo,
STORIA E TRADIZIONE La città nella letteratura Il nome della rosa, Ultimo folio
moderna e postmoderna 737 Wı8 A. Tabucchi, L’inizio del romanzo,
6. García Márquez e la narrativa Sostiene Pereira
del Sud America 738 APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
APPROFONDIMENTO L’incipit più bello Aı Borges e la letteratura del secondo Novecento
della letteratura 740 A2 La “lingua salvata” di Elias Canetti, scrittore
7. José Saramago 741 europeo
J. Saramago A3 Il minotauro di Dürrenmatt
T5 Attraversare la pelle visibile delle cose, A4 Dal Sud America all’Europa
Cecità 742 Lı Raccontare il Postmoderno (R. Ceserani)
L2 La tradizione del Postmoderno (M. Di Gesù)
8. Il Postomoderno in Italia 744
L3 Le metamorfosi di Kafka e di Bruno Schulz
U. Eco
(A. M. Ripellino)
T6 II cavallo Brunello, Il nome della Rosa 747 L4 Paul Celan: Ri-, l’alba in un prefisso
■ IN SINTESI 752 (C. Miglio)
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 753 L5 Il perfezionismo di Queneau (U. Eco)
L6 Queneau “enciclopedista”, “matematico”,
CINEMA E LETTERATURA “cosmologico” (I. Calvino)
L7 Leggere in sinestesia (P. Innocenti)
Il nome della rosa (U. Eco) - J. J. Annaud
Sostiene Pereira (A. Tabucchi) - R. Faenza
CAPITOLO 2
ON LINE IL TEATRO DI PAROLA
TESTI DA ASCOLTARE DEL SECONDO NOVECENTO
T P. Celan, Ich hörte sagen [fuori antologia]
1. Fra tradizione e rielaborazione 754

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
2. Eduardo De Filippo 756 LETTURA CRITICA La poesia di Ripellino secondo
E. De Filippo Ripellino (A. M. RIPELLINO) 786
Tı Dolore e speranza: «ha da passa’ a’ nuttata», 6. Carmelo Samonà 787
Napoli milionaria! 759 C. Samonà
3. Dario Fo 760 T5 L’appartamento, Fratelli 787
PAROLE CHIAVE Grammelot 762 7. Guido Ceronetti 789
D. Fo G. Ceronetti
T2 Una fame atavica, Mistero buffo, T6 La miseria intoccabile di un uomo,
Grammelot «La fame dello Zanni» 763 Poesie, frammenti, poesie separate 790
4. Dal teatro di narrazione ai “narrattori” 766 8. Cristina Campo 791
APPROFONDIMENTO I pupi, i cavallier, C. Campo
l’arme, gli amori ... 766 T7 La foresta e il castello, Il flauto e il tappeto 791
A. Celestini
■ IN SINTESI 793
T3 La cipolla, Storie di uno scemo di guerra,
parte I, cap. i 769 ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 794
■ IN SINTESI 772
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 773 CAPITOLO 4
POESIA E PROSA
VIDEOLEZIONI CONTEMPORANEE
Il personaggio, la marionetta, la maschera:
dalla Commedia dell’Arte a Dario Fo 1. La poesia degli ultimi anni 795
A. Merini
ON LINE Tı Sono nata il ventuno a primavera,
Vuoto d’amore 797
TESTI DA ASCOLTARE P. Cavalli
T2 D. Fo, Una fame atavica, Mistero buffo T2 Cado e ricado, inciampo e cado, mi alzo,
T M. Cuticchio, Il cunto della morte di Orlando Pigre divinità e pigra sorte 798
T3 A. Celestini, La cipolla, Storie di uno scemo E. De Signoribus
di guerra T3 Alzandosi sfiatano le voci presenti,
TESTI DA LEGGERE Istmi e chiuse 799
Wı E. De Filippo, La lite nel vicolo, V. Magrelli
Napoli milionaria!, atto I T4 Foglio bianco, Ora serrata retinae 800
T5 Lo stile è la grazia, Ora serrata retinae 801
P. Valduga
CAPITOLO 3 T6 Signore caro, tu vedi il mio stato,
Medicamenta e altri medicamenta 802
IRREGOLARI E “METAFISICI” A. Anedda
1. Tra riflessione critica e scrittura creativa 774 T7 Ora tutto si quieta, Residenze invernali 803
2. Giovanni Testori 776 A. Fo
G. Testori T8 Serenamente, Vecchi filmati 804
Tı L’adultera, Il ponte della Ghisolfa 776 T. Scialoja
T9 Limericks, Versi del senso perso 805
3. Luigi Meneghello 778
L. Meneghello 2. La poesia in dialetto 806
T2 L’infanzia nel dialetto, Libera nos a malo 779 A. Pierro
Tı0 U nome tue, Metaponto 806
4. Stefano D’Arrigo 781
F. Loi
S. D’Arrigo
Tıı Se mí nel camenà senti la mort, Umber 807
T3 L’apparizione dell’Orca, Horcynus Orca 781
APPROFONDIMENTO Longhi e Contini 3. Le esperienze narrative 809
fra critica e letteratura 783 G. Celati
5. Angelo Maria Ripellino 784 Tı2 Vita d’un narratore sconosciuto,
A. M. Ripellino Narratori delle pianure 811
T4 Sonare su un violino in fiamme, P. V. Tondelli
Lo splendido violino verde 784 Tı3 Viaggio, Altri libertini 812

 INDICE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
D. Del Giudice T7 Landolfi traduce Leskov, Lo spiro dello
Tı4 Il volo, Staccando l’ombra da terra 814 spirito profetico, Il viaggiatore incantato 837
■ IN SINTESI 815 T8 Raboni traduce Proust, A lungo,
■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 816 mi sono coricato di buonora, Alla ricerca
del tempo perduto 838
T9 Joyce traduce Joyce, So ben io cosa
ON LINE quel macchiavuol, Finnegans Wake 839
TESTI DA ASCOLTARE Tı0 Tabucchi traduce Pessoa-Reis,
Tı A. Merini, Sono nata il ventuno Al nocchiero il mare oscuro è rotta chiara, Odi 840
Tıı Pintor traduce Rilke, E quasi una
a primavera, Vuoto d’amore
fanciulla era, Sonetti a Orfeo 841
T7 A. Anedda, Ora tutto si quieta,
Tı2 Fenoglio e Pivano traducono Lee Masters,
Residenze invernali
Voci dall’oltretomba, Antologia di Spoon River 842
TESTI DA LEGGERE Tı3 Eco traduce Queneau, Rispettate le
Wı A. Merini, Maria: la maternità della Croce, regole del gioco!, Esercizi di stile 843
Magnificat Tı4 Ripellino traduce Holan, Che cosa è
W2 V. Magrelli, Tip tap, Esercizi di tiptologia poesia?, Una notte con Amleto e altre poesie 845
W3 F. Scataglini, Al punto m’appressai, La rosa 4. La nostra lingua accolta dall’Altro 846
W4 E. Cavazzoni, Le acque e gli spiriti della Tı5 Bonnefoy traduce Leopardi,
Pianura Padana, Il poema dei lunatici L’Infini - L’Infinito, Canti 846
W5 R. Carbone, L’apparizione maniacale, Tı6 Beckett traduce Montale,
L’apparizione Delta, Ossi di seppia 847
W6 M. Lodoli, Da un’altra parte, Tı7 Celan traduce Ungaretti, Für allezeit -
Diario di un millennio che fugge Per sempre, Il Taccuino del Vecchio 849
APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE ■ FONTI BIBLIOGRAFICHE 851
Aı Scataglini e il Roman de la Rose
A2 Staccando l’ombra da terra ON LINE
Lı Un ronzio interiore di sepolte parole
(F. Zambon) TESTI DA LEGGERE
Wı Monti traduce Omero, Cantami,
o Diva…, Iliade
W2 Pindemonte traduce Omero, Il ritorno
CAPITOLO 5 di Ulisse, Odissea
LA LINGUA W3 Caproni traduce Flaubert, Jules e Henry,
DELL’ACCOGLIENZA L’educazione sentimentale
W4 Vittorini traduce Poe, Berenice, Racconti
1. La traduzione come dialogo 817 del terrore
2. La traduzione: ospitalità e confronto 819 W5 Solmi traduce Machado, Tre paesaggi,
PAROLE CHIAVE Traduzione 821 Galerías
3. Scrittori tradotti da scrittori W6 Poggioli traduce Stevens, La poesia
nel Novecento italiano 822 è il tema del poema, Mattino domenicale
Tı Sbarbaro traduce Euripide, I miei occhi APPROFONDIMENTI E LETTURE CRITICHE
hanno visto cose…, Il ciclope 826 Aı Sull’arte di tradurre
T2 Pasolini e Paratore traducono Plauto, Lı Il compito del traduttore (W. Benjamin)
Il poeta e il filologo nei bassifondi di Roma, L2 L’“Interlocutore” e la verità della poesia
Miles gloriosus 828 (P. Celan)
T3 Sanguineti traduce Lucrezio, Il nostro
principio prende cominciamento,
De rerum natura 830 DAI TESTI ALLE IMMAGINI
T4 Ungaretti e Montale traducono
Shakespeare, Tre altissimi poeti a confronto, ■ 3. Le cose derelitte, l’astrazione dal reale,
Sonetti, XXXIII 831 la deformazione 852
T5 Gadda traduce Quevedo, Il mondo
non è se non una bestiaccia, Il mondo com’è 832
T6 Pavese traduce Melville, Il duello ■ GLOSSARIO 858
con la Balena, Moby Dick o la Balena 833 ■ INDICE DEI NOMI 872

INDICE 
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
1 SEZIONE
UNA PAROLA
SCHEGGIATA:
LA POESIA
overa, derelitta, scheggiata, la parola poetica del Novecento è sottrattiva:
IL PROFILO P cancella, scava nei meandri, si deposita sulla sabbia del deserto, dove la
memoria della vita è ridotta a conchiglia fossile, a osso di seppia, a lichene, a
CAPITOLO 1
truciolo, a rimanenza, a scampolo di esistenza. In questa collezione di «cose»
L A “LINEA DEL
CREPUSCOLO” scarnificate, figure allegoriche dell’abbandono e del prosciugamento, si
specchiano i titoli delle raccolte liriche degli inizi del secolo, colmi di immagini
CAPITOLO 2
GIUSEPPE UNGARETTI del vuoto. Si affacciano, quei titoli, sul desolato paesaggio dell’inquieta anima
moderna.
CAPITOLO 3 La parola dell’età dell’ansia, lacerata dalla Grande Guerra e dall’avvento
EUGENIO MONTALE dei totalitarismi, è una creatura indifesa, spaventata, che balbetta, piange,
CAPITOLO 4 nega, si nega: «Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l’animo nostro
UMBERTO SABA informe…» (Eugenio Montale); «Come questa pietra / del S. Michele / così
CAPITOLO 5 fredda / così dura / così prosciugata / così refrattaria / così totalmente / disa-
L’ERMETISMO nimata / Come questa pietra / è il mio pianto / che non si vede» (Giuseppe
Ungaretti); «Come la vite mi cibo di aridità. […]. Forse mi vado mineraliz-
zando. […] Così dalla mia aridità scaturisce la disperata invocazione del so-
prannaturale» (Camillo Sbarbaro).
Sullo sfondo di voci così ermetiche, in un recupero sensibilissimo della
tradizione antica, c’è il difficile, intenso e risentito trobar clus dei trovatori
provenzali, c’è il Dante «aspro» e cristallino delle rime petrose. Accanto, su
un’altra via, provano differenti percorsi, quelli della malinconia e della levità,
del piccolo e del familiare, dell’ironico e del parodico, Guido Gozzano con
le sue «piccole cose di pessimo gusto» e dei cataloghi nostalgici di polverosi
oggetti desueti, e Marino Moretti con le sue Poesie scritte col lapis: «Essere qui
sempre come un’ombra, come / un’indistinta forma di passante».
Incarna perfettamente quest’oscillazione fra pietra e soffio, fra mineralizza-
zione e polvere che si deposita sulle «cose» senza più lasciar traccia di senso se
non nella memoria umana, la scultura di Alberto Giacometti: L’uomo che va,
ispirata ai bronzetti funerari etruschi, ombra fra le ombre, scabra, estrema
presenza di un Essere che cerca la parola per assumere forma e trasmetterla agli
altri, al futuro.

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
▼ L’uomo di Giacometti

Alberto Giacometti, L’homme qui marche


(L’uomo che va), 1960, bronzo
(Parigi, Palazzo dell’Unesco).

Significativo l’incedere solitario del


personaggio: l’uomo del Novecento avverte
dolorosamente
la propria solitudine,
e tuttavia non rinuncia
a un estremo, doloroso, tentativo di
comunicazione.
Scarnificato, ridotto a un’ombra, l’uomo scolpito
da Giacometti è emblema dell’individuo
moderno,
ma anche di una parola – e di un’arte in genere –
che tende all’essenziale, a farsi minima.

UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA SEZIONE 1 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
CAPITOLO 1
LA “LINEA DEL CREPUSCOLO”
1 La poesia italiana fra innovazione e tradizione 2 Aldo Palazzeschi 3 Ardengo Soffici e Corrado Govoni
4 Dino Campana 5 Guido Gozzano 6 Sergio Corazzini 7 Marino Moretti
8 Camillo Sbarbaro 9 Clemente Rebora 10 Vincenzo Cardarelli

1 La poesia italiana
fra innovazione e tradizione
L’INFLUSSO DI PASCOLI E D’ANNUNZIO ● Tutta la poesia novecentesca, tanto nelle personalità
di spicco (Ungaretti, Montale e Saba) quanto nelle sue manifestazioni “minori”, fu chia-
mata a confrontarsi con i due modelli che avevano chiuso l’Ottocento e aperto il nuovo
secolo: Gabriele d’Annunzio e Giovanni Pascoli. Essi costituivano due punti di riferi-
mento opposti ma per alcuni versi complementari: la poesia di esaltazione superomistica,
di parole preziose e musicalità suggestiva incarnata da Gabriele d’Annunzio trovava un
contrafforte nella poesia familiare, intimista ma tramata di simboli di Pascoli.

1891 1904
ARTE E CULTURA

1890

1900

Rodenbach, Pirandello,
Il regno del silenzio Il fu Mattia Pascal

H
1906
LA LINEA DEL CREPUSCOLO

Corazzini,
Piccolo libro inutile
OPERE
E
AUTORI

1907
Gozzano,
La via del rifugio

1896
EVENTI STORICI

L’Italia è sconfitta
1882 ad Adua, nella
L’Italia firma campagna coloniale 1901
il trattato della d’Etiopia, e Crispi 1900 Giolitti,
Triplice Alleanza con si dimette (termina l’età Gaetano Bresci ministro degli Interni (poi
Austria e Germania della sinistra storica) uccide Umberto I nel 1903 Primo Ministro)

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
Tra le due, la linea pascoliana – più sommessa e meno controversa – agì in misura
particolarmente incisiva e profonda. Molti dei poeti di inizio secolo si confrontarono
con la poesia di Pascoli, che forniva codici, stilemi, suoni impossibili da ignorare. Nella
sobrietà del poeta romagnolo era nascosto infatti un uso “forte” del significante, che ac-
centuava il valore formale ed espressivo della parola poetica. Così, l’eredità pascoliana fu
accolta e rielaborata da una parte per l’apparente abbassamento di tono, le atmosfere
semplici e familiari, la fitta presenza di oggetti quotidiani di alta densità simbolica, dall’al-
tra per il suo carico di novità, in particolare per quella “rivoluzione silenziosa” che
coinvolse la lingua, la metrica e lo stile di Pascoli.
Sull’altro versante, l’influenza di d’Annunzio rimase comunque forte, anche se spesso
“sotterranea”, taciuta o “rovesciata”: la sua poesia fu oggetto di un vero e proprio “riat-
traversamento” (mediante citazioni e utilizzo di lessico e stilemi) ad opera di molti poeti
del primo Novecento, anche quando essi sostennero una netta presa di distanza sul piano
ideologico dal modello dannunziano.

LE INFLUENZE DEL SIMBOLISMO ● Il dialogo letterario non si limitò ai soli modelli italiani;
significative furono pure le influenze di Mallarmè e dei simbolisti. L’eredità simbolista,
ad esempio, è chiara negli esordi poetici (in francese) del padre del Futurismo, Filippo
Tommaso Marinetti, che ne riprende alcuni temi come la tensione verso l’assoluto e il
mito della ville charnelle, in cui si fondono sensualità e velocità. Anche alcune scelte for-
mali sono di chiara derivazione simbolista: fra queste l’attenzione all’aspetto grafico della
pagina e l’adozione del verso libero, cioè sciolto da qualsiasi regolarità metrica, sperimen-

1910 1913 1922 1930-33


1910

1920

1930
Marinetti, Proust inizia Joyce, Musil,
Manifesto tecnico Alla ricerca Ulisse L’uomo senza qualità
della letteratura del tempo perduto 1933
1919 1923
futurista 1916 Ungaretti,
Tozzi, Svevo,
Borgese parla per Kafka, Con gli occhi La coscienza di Zeno Sentimento
la prima volta di La metamorfosi del tempo
chiusi
“crepuscolari”

1910 1914 1919 1934


Palazzeschi, Campana, Cardarelli fonda con Cecchi Cardarelli,
L’incendiario Canti orfici «La Ronda» Giorni in piena
Moretti, Sbarbaro,
Poesie scritte col lapis Pianissimo

1911
Palazzeschi,
Il Codice di 1917
Perelà 1913 Gozzano, 1922 1936
Gozzano, Rebora, Verso la cuna del mondo Rebora, Rebora è ordinato
I colloqui Frammenti lirici (postumo) Canti anonimi sacerdote

1923
Putsch di Monaco:
tentativo di colpo di stato di Hitler
1922
1914-18 Marcia su Roma
Prima guerra mondiale e Mussolini al governo

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
tato anche da d’Annunzio e dal poeta Gian Pietro Lucini (1867-1914). La lezione, più
sommessa e intimistica, di simbolisti minori come il francese Jules Laforgue (1860-87) o
i “provinciali” belgi Maurice Maeterlinck (1862-1949) e Georges Rodenbach (1855-98)
agisce invece sulla poesia crepuscolare, e in particolare su Guido Gozzano e Marino
Moretti, protagonisti di un originale processo di rielaborazione dell’eredità poetica del
passato, rivisitata con modalità di ironico rovesciamento.

■ Esperienze poetiche “ibride”


TRA FUTURISMO E CREPUSCOLARISMO ● La poesia italiana del nuovo secolo, sotto i numi
tutelari di Pascoli e d’Annunzio, si apre dunque all’insegna di due linee profondamente
diverse: da un lato i proclami tonanti e “gridati” dei futuristi in nome dell’«invenzione
analogica della parola» e dell’«immaginazione senza fili», dall’altro la ricerca di una poesia
sliricizzata da parte dei crepuscolari, che mettono in discussione la funzione stessa del
poeta e rinunciano volontariamente all’eloquenza e al sublime scegliendo di volta un ma-
linconico ripiegamento su se stessi (Corazzini) o i moduli dell’autoironia (Gozzano, Mo-
retti). Nonostante la distanza che separa queste due espressioni letterarie, non potrà sfuggire
che entrambe muovono da una messa in discussione della tradizione e dalla domanda
sulla funzione dell’arte nella società industrializzata. Ma mentre i futuristi percorrono la
via del rifiuto radicale del passato e creano nuovi miti (la velocità, la macchina, il simulta-
neismo ecc.) in sostituzione dei vecchi valori, i crepuscolari demoliscono con corrosiva
incisività l’ideale del poeta-vate di ascendenza romantica e poi dannunziana.
A segnalare che, al di là delle difformi scelte ideologiche e poetiche, è possibile cogliere
una zona di prossimità tra le due esperienze, è il caso assai particolare di alcuni scrittori
come Aldo Palazzeschi e Corrado Govoni: dopo un esordio all’insegna del Simbolismo
e del crepuscolarismo, entrambi “attraversano” in modo originale l’esperienza sperimen-
tale futurista per poi prendere le distanze dai nuovi miti della velocità, del pericolo e della
guerra e optare per toni più problematici e dubbiosi. Caso emblematico è anche quello
di Ardengo Soffici, che aderì al Futurismo per poi rifluire su posizioni di chiusura ideo-
logica e di ritorno all’ordine sul piano letterario.

L’ESPERIENZA ISOLATA DI CAMPANA E IL “CASO” REBORA ● Decisamente più complessa, di


confine, se non di vero e proprio isolamento rispetto alla cultura del suo tempo, è la
posizione di Dino Campana, la cui poesia è attraversata da un simbolismo visionario che
si alimenta, più che dei modelli italiani, della grande cultura europea: dalle influenze di
Nietzsche alle letture di psicoanalisi, da Baudelaire e Rimbaud a Whitman e Poe. La figura
di Campana, seppur in contatto con molte esperienze d’avanguardia (il Futurismo ma
anche le posizioni espresse dalla rivista «La Voce»), non trovò ascolto ma sembrò viaggiare
in solitudine e nell’indifferenza della società letteraria.
All’esperienza della rivista «La Voce» si lega la prima attività poetica di Clemente
Rebora: nel primo decennio del nuovo secolo i suoi versi traducono con forza espressio-
nistica la ricerca esistenziale e spirituale di questo poeta, poi convertitosi al cattolicesimo,
e la presentano nelle forme del frammento lirico, in cui si condensa il massimo della
tensione etica e della forza espressiva.

■ Il “crepuscolarismo” o la “linea del crepuscolo”


UNA NUOVA POESIA ● L’esperienza di punta della poesia dei primi decenni del Novecento in
Italia fu quella di un gruppo di poeti che, pur dialogando del tutto individualmente con la
tradizione, compirono scelte letterarie dai tratti comuni che si riassumevano in una marcata

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
diversità di toni rispetto al modello dannunziano e a quello dei futuristi. Essi condividevano
toni languidi e malinconici, i tipici toni sfumati che accompagnano il sopraggiungere della
sera; erano inoltre accumunati dal ripiegamento entro i confini di un mondo circoscritto e
volutamente limitato: tratti grazie ai quali il critico e scrittore Giuseppe Antonio Borgese
già nel 1910 propose di raggrupparli sotto il nome di “crepuscolari”.

LA “LINEA DEL CREPUSCOLO” ● Tuttavia i poeti così definiti – Guido Gozzano, Marino
Moretti, Sergio Corazzini e Camillo Sbarbaro – non si riconobbero in realtà mai in
un programma o un movimento comune. Essi raccontarono quell’inizio di secolo
vibratile, indefinibile, complesso e incerto con modalità sempre diverse da quelle futu-
riste, sostituendo gli oggetti della poesia, abbassando i toni, ironizzando il sublime e il
tragico attraverso un nuovo uso dei versi, delle rime, dei metri, e prendendo espressa-
mente le distanze dal modello di poeta vate che Carducci e d’Annunzio avevano incar-
nato nel secondo Ottocento; ma realizzando un rinnovamento ciascuno per proprio
conto. Sono poeti di varia natura, che con stili individuali, modi sobri e spesso ironici,
temi sommessi, provinciali, quotidiani e persino banali (le «buone cose di pessimo
gusto» di Guido Gozzano, le «povere piccole cose» di Sergio Corazzini, il gioco fonetico
e grafico di Palazzeschi e Govoni, le rime scherzose di Moretti) dialogarono con la
tradizione lirica italiana attuando, dall’interno e senza clamori, una vera rivoluzione
poetica. Più pertinente sembra, allora, definire questa tendenza in modo meno angusto
– e, in fondo, più preciso – come “linea del crepuscolo”.

PAROLE CHIAVE
Crepuscolo
Etimologia ● Il vocabolo crepuscolo deriva dal latino – la penombra, il presentimento delle tenebre, il lento
crepusculum (forma diminutiva di crepus, “piuttosto svanire della luce – e per ambienti che ricordano tali
buio”) e indica la luce incerta, di penombra, che carat- sensazioni (scene di anomina provincia, come in Ma-
terizza il momento successivo al tramonto, immedia- rino Moretti, attenzione per gli edifici e gli oggetti
tamente prima del calare della notte. In senso traslato antichi e “desueti”, come in Gozzano ecc.). Sul piano
può simboleggiare (come “tramonto”) la decadenza, il ideologico e poetico, la presenza della “luce tenue e
declino. fragile” del tramonto corrisponde, simbolicamente, a
una riflessione sugli aspetti “crepuscolari” dell’esistenza
La linea poetica dei crepuscolari ● Per quanto ri- umana: il continuo, incessante divenire della natura e
guarda la corrente costituita dal gruppo di poeti ita- della storia, che sembra escludere e isolare l’individuo,
liani attivi nei primi decenni del Novecento, definiti il senso di vanità legato al passare del tempo, l’impos-
crepuscolarii (fra i più importanti: Guido Gozzano, sibilità di assumere un’identità forte, anche in quanto
Sergio Corazzini e Marino Moretti), il riferimento al poeta; e soprattutto la consapevolezza marcata circa il
“crepuscolo” sottolinea l’insistita predilezione per le “tramonto” di un’epoca (particolarmente evidente, ad
atmosfere di malinconia tipiche del calare della sera esempio, in Guido Gozzano).

a) atmosfere
di malinconia

In senso traslato: Nella poetica dei b) ambienti


Lat.: crepusculum predilezione per di nostalgia
decadenza, declino “crepuscolari”

(luce incerta, c) aspetti


penombra successiva crepuscolari
al tramonto) dell’esistenza

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
OLTRE LA “LINEA DEL CREPUSCOLO” ● A partire dal 1919 si affacciò sulla scena letteraria italiana
Vincenzo Cardarelli, le cui poesie e prose segnalarono infine che il processo di assimilazione
del Futurismo e della linea crepuscolare era iniziato, e stava avviandosi contemporaneamente
un processo di allontanamento dalle soluzioni di rinnovamento e di messa in discussione della
tradizione. Con la fondazione della rivista «La Ronda» si inaugurò, infatti, un rilancio del
classicismo e della sua lezione di rigore formale e di fiducia nella parola pura. Si trattò di una
scelta di stile che era però, contemporaneamente, una scelta etica forte, una difesa del valore
della letteratura come argine al disordine e all’inciviltà, alla violenza della guerra (il primo
conflitto mondiale si era da poco chiuso) e alle nuove minacce della storia.

2 Aldo Palazzeschi
Molti dei poeti che avevano condiviso gli intenti marinettiani, bruciata velocemente
l’esperienza futurista, ne scavalcano in fretta i confini. Corrado Govoni, Ardengo
Soffici, Aldo Palazzeschi aderiscono ai princìpi del Futurismo e creano opere ispi-
rate alle norme dell’avanguardia marinettiana. Nella fase futurista della loro produ-
zione piegano alle proprie differenti poetiche alcune istanze del Futurismo: ma si
tratta di un’adesione momentanea di poeti e scrittori che continueranno poi in altro
modo la loro personale ricerca.

▲ Aldo Palazzeschi CENNI BIOGRAFICI ● Nato a Firenze il 2 febbraio del 1885 da una famiglia di commercianti,
nel 1905. Aldo Giurlani (che deriverà il suo pseudonimo Palazzeschi dal cognome della nonna) si
appassionò presto al teatro, studiando recitazione e dedicandosi poi alla poesia. Nel 1905
pubblicò a proprie spese il primo libro di poesie, I cavalli bianchi. Marinetti lo invitò a
far parte del nascente Futurismo e, nella primavera del 1910, le Edizioni Futuriste di
«Poesia» pubblicarono L’incendiario. Nel 1911 pubblicò il romanzo Il Codice di Perelà,
mentre nel 1913 iniziò le sue collaborazioni con la rivista «Lacerba» di Papini e Soffici. Il
sodalizio di Palazzeschi con il Futurismo terminò alla vigilia del primo conflitto mondiale,
quando Marinetti e i suoi si dichiararono violentemente interventisti.
Dopo la guerra, Palazzeschi mantenne un atteggiamento distaccato verso il fascismo e
soggiornò spesso a Parigi con l’amico pittore Filippo De Pisis. Abbandonato lo sperimenta-
lismo, si dedicò alla narrativa con opere come Stampe dell’Ottocento (1932), il romanzo
Sorelle Materassi (1934; ne fu ricavato un film e uno sceneggiato televisivo nei tardi anni
’60), Il palio dei buffi (1937) e I fratelli Cuccoli (1948), che ottenne il Premio Viareggio.
Negli anni ’60 Palazzeschi visse un inatteso momento di gloria: fu riscoperto dai gruppi della
neoavanguardia e i critici letterari si interessarono alla sua produzione poetica e narrativa.
Nel 1962 gli venne conferita dall’Università di Padova la laurea honoris causa in Lettere. La
sua vecchiaia si dimostrò straordinariamente attiva: pubblicò ben tre romanzi a breve di-
stanza, Il Doge (1967), Stefanino (1969) e Storia di un’amicizia (1971). Anche la poesia visse
un periodo di notevole ricchezza: nel 1968 uscì la raccolta Cuor mio e, nel 1972, Via delle
cento stelle. Palazzeschi morì a Roma, quasi novantenne, il 18 agosto 1974.

LA POESIA COME GIOCO ● L’opera di Palazzeschi copre quasi settant’anni di storia letteraria del
Novecento, dalla fase crepuscolare e futurista fino agli anni ’60. In questo lungo arco tempo-
rale l’autore ha rielaborato le suggestioni provenienti dai vari movimenti in modo originale,
mantenendosi sempre al di fuori di scuole e gruppi. Gli stessi accenti crepuscolari della prima
fase e l’adesione successiva al Futurismo si collocano entro coordinate molto personali. Se
infatti Palazzeschi muove la sua indagine dal rifiuto del poeta vate e dalla riflessione sul ruolo
della poesia nella società industrializzata, lo sbocco che egli trova non va nella direzione ma-

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
linconica o autoironica dei crepuscolari, ma in quella dell’irrisione scherzosa. Palazzeschi,
conscio della crisi del linguaggio poetico tradizionale, sembra trovare un antidoto nell’idea
di una poesia come gioco, che recuperi la dimensione infantile tanto nelle immagini quanto
nella lingua: al conformismo borghese e alla sacralità della parola poetica Palazzeschi oppone
il poeta come io-bambino, non però nella prospettiva vittimistica che sarà del crepuscolare
Corazzini, ma in quella di un irrazionalismo ludico che distrugge l’ordine reale, ne smaschera
le convenzioni e si apre al mondo del possibile.
Analogo atteggiamento connota anche la sua adesione al Futurismo: dalla proposta di
Marinetti egli accolse l’ossessione onomatopeica, la spinta a spezzare i legami sintattici e
logici e ad adottare un tono canzonatorio e irriverente, ma prese le distanze da alcuni aspetti
ideologici e politici (l’interventismo, il bellicismo, l’esasperato nazionalismo). La sua poesia
si caratterizza dunque per una dirompente forza innovativa: si giunge al non-sense, al puro
e anarchico divertimento verbale, che può farsi parodia di temi romantici e decadenti.

L’ARTISTA COME CLOWN ● Palazzeschi mostra un atteggiamento disincantato e ironico


verso la tradizione poetica, e in particolare verso il modello rappresentato dalla poesia
dannunziana. Opponendosi all’esaltazione del poeta vate, egli rappresenta il poeta da un
punto di vista impersonale, valutandone soprattutto il nuovo ruolo sociale: medita sulla
propria perdita di ruolo storico e di identità e scherza malinconicamente sulla propria
condanna alla marginalità e alla sconfitta. Di qui, l’immagine dell’artista come clown
[ Chi sono?, T1, p. 26] o come illusionista che si diverte ad articolare suoni privi di senso
[ Lasciatemi divertire, T2, p. 28]. A questa si lega anche l’invito a considerare il mondo
e la dolorosa condizione umana attraverso la prospettiva rovesciata del riso e dell’umo-
rismo formulato ne Il controdolore, manifesto di impronta futurista pubblicato nel 1914
sulla rivista «Lacerba». Tale poetica demistificante si inserisce a pieno titolo nell’atteggia-
mento “eversivo” tipico delle avanguardie, ma ha punti di contatto anche con l’immagine
del saltimbanco del poeta Charles Baudelaire, con la riflessione filosofica sul riso di Henri
Bergson, o con il saggio sull’Umorismo di Luigi Pirandello [ vol. 5, pp. 793 sgg.].

ORIGINALITÀ METRICHE E STILISTICHE ● L’uso di un verso libero, che ricorda il «novenario


pascoliano, snodato in unità trisillabe» (come scrive il critico letterario Silvio Ramat), fa
di Palazzeschi un poeta alla ricerca di una nuova metrica e lo avvicina agli sperimenta-
lismi di Marinetti. Sin dalle prime prove, Palazzeschi predilige una metrica “modulare”:
l’andamento dei versi è cioè scandito dal ripetersi, nell’insieme regolarissimo, di una fi-
gura trisillabica ad accento centrale fisso. Queste forme modulari danno alla poesia
palazzeschiana un timbro inconfondibile, con effetti tra il fiabesco e l’allucinato: le rime
e le assonanze ribattute, gli effetti iperbolici dei cumuli di superlativi, gli inserti dialogati
e le tipiche iterazioni di versi o gruppi di versi tessono una rete di echi a distanza che non
ha precedenti nella poesia italiana del Novecento.

LA PROSA: IL CODICE DI PERELÀ ● Il romanzo (uscito a Milano, per le Edizioni Futuriste di


«Poesia», nel 1911) fu riveduto e ripubblicato diverse volte e, per l’edizione del 1954, ne
fu modificato anche il titolo in Perelà uomo di fumo. Considerato dai critici come il ca-
ON LINE polavoro giovanile di Palazzeschi, molto amato dalle neoavanguardie degli anni ’60,
Testi da leggere racconta la storia di un uomo di fumo vissuto per anni nella cappa di un camino, il quale
● A. Palazzeschi,
L’apparizione
suscita grande interesse e stupore alla corte del re Torlindao per la sua “diversità”. Tuttavia
dell’uomo di fumo, la sua popolarità declina nel momento in cui, accusato di aver provocato la morte del
Il Codice di Perelà decano dei domestici reali (che si era dato fuoco nel tentativo di diventare a sua volta un
uomo di fumo), Perelà è condannato alla reclusione a vita. A questo punto egli si invola
attraverso il camino e ritorna a essere una nuvola di fumo.

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
Il romanzo può essere considerato un romanzo-fiaba o un “antiromanzo” con forti
elementi allusivi e allegorici, frutto di un innovativo esperimento. Perelà rappresenta un
emblema di libertà e di leggerezza contro le forme autoritarie e decrepite del mondo
aristocratico e borghese; oppure (come ha proposto il critico Luciano De Maria in Palaz-
zeschi e l’avanguardia, 1976) una parodia della vita di Cristo, con cui la figura dell’uomo
di fumo ha vari punti in comune: la nascita miracolosa, l’età di 33 anni, la creazione di
un nuovo codice di valori, la condanna dopo l’iniziale trionfo e l’assunzione in cielo.

A. Palazzeschi, Poemi
ı
Chi sono?
Il componimento apre la raccolta, ponendosi perciò come originale manifesto di poetica, che riflette sul ruolo sociale del
poeta. La poesia è costruita come un ironico e beffardo autoritratto del poeta, ma in negativo, poiché con fare giocoso
vengono negate o ridotte al minimo le funzioni intellettuali più nobili e l’unica identificazione possibile a chi scrive resta
quella in un estroso e indipendente (ma, perciò, anche marginale) saltimbanco.

schema metrico: versi liberi, trisillabi e multipli di tre, alcuni endecasillabi (vv. 3, 9, 14, 21) e qualche rima.

Son forse un poeta? Una domanda cruciale


No, certo. L’interrogativa iniziale investe
Non scrive che una parola, ben strana, l’identità dell’io, e ritorna ai versi
6, 11, 16 per culminare nella
la penna dell’anima mia: domanda assoluta del verso 20.
5 «follía».
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
10 «malinconía».
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
Il cuore dietro la lente
nella tastiera dell’anima mia: Come Baudelaire, anche
15 «nostalgía». Palazzeschi offre il suo cuore
Son dunque… che cosa? “messo a nudo” ai suoi lettori,
ma dietro una lente che,
Io metto una lente ingrandendolo, finisce per
davanti al mio cuore deformarlo. Il poeta moderno
per farlo vedere alla gente. mette in scena se stesso, ma mai
in modo autentico: egli non può
20 Chi sono? darsi se non come maschera.
Il saltimbanco dell’anima mia.
3. ben strana: stravagante, al di fuori 11. musico: musicista. mento.
della consuetudine. 17. una lente: una lente d’ingrandi- 21. saltimbanco: acrobata.

GUIDA ALLA LETTURA | Tı

◗ La funzione del poeta nell’età della tecnica il tema affrontato è tra i più importanti della cultura
Il breve testo si caratterizza per l’estrema semplicità tra Ottocento e Novecento: la riflessione sulla fun-
sintattica, fondata su ripetizioni e parallelismi. Ma zione del poeta nella società moderna.

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
Già Baudelaire aveva colto la problematicità della con rigida simmetria il testo (vv. 1, 6, 11), segue sempre
condizione dell’artista coniando l’immagine della «ca- una negazione, articolata in un verso singolo (vv. 2, 7,
duta dell’aureola». Il poeta che perde l’aureola nel fango 12) più tre versi che specificano alcune qualità messe in
della convulsa strada cittadina segna la crisi del modello discussione. Nei versi finali, l’autore risponde ad altre
romantico del vate e apre alla riflessione sul mutato due domande (v. 16, «Son dunque… che cosa?»; v. 20,
ruolo dell’arte nell’epoca della tecnica e del mercato. «Chi sono?»), dando una chiave di lettura del proprio
lavoro poetico. Egli formula così due immagini meta-
◗ L’articolazione della lirica foriche: la prima è quella della lente applicata davanti al
La domanda sulla natura e le funzioni del poeta (pittore, cuore per mostrarlo agli altri (vv. 17-19); l’altra è costi-
musico, oltre che poeta) ricorre con lievi variazioni lessi- tuita dall’immagine del saltimbanco (v. 21), che chiude
cali ogni cinque versi. Alle tre domande, che scandiscono dinamicamente il rapido e incalzante testo.

LABORATORIO SUL TESTO | Tı

Comprensione
1 Riassumi il senso della lirica a partire dalle sue parole chiave.
2 La poesia vuole essere anche uno sberleffo. Su chi o su che cosa si indirizza l’ironia dissacrante del poeta?
Analisi e interpretazione
3 Analizza il significato, all’interno della poetica di Palazzeschi, delle tre parole tematiche unite fra loro da una
rima (follía, malinconía, nostalgía) e messe in rilievo ognuna dalla rima baciata con «anima mia».

APPROFONDIMENTO

Il poeta come clown


a fase poetica giovanile di Palazzeschi dà i risul- tragico” a partire da Baudelaire. Il saltimbanco è di-
L tati più interessanti in una serie di testi beffardi,
ironici o sarcastici, di gusto grottesco, tra la filastrocca
ventato così la figura per eccellenza del trasgressore,
dell’eversore, del rovesciatore di valori: «il buffone,
carica di volontarie ripetizioni e il deliberato non- il saltimbanco e il clown sono divenuti le immagini
senso. La figura del poeta che, negli anni di passag- iperboliche e volontariamente deformanti che agli
gio tra Simbolismo e avanguardie, si interroga sulla artisti piacque dare di sé stessi e della condizione
propria funzione e sul proprio destino, trova nel dell’arte. È, insomma, un autoritratto camuffato, la
saltimbanco di Palazzeschi una simbologia in linea cui portata non si limita alla caricatura sarcastica o
con la tradizione europea. L’intenzione di stravolgere dolorosa […]. Il gioco ironico possiede di per sé il
il rito sacro della poesia è manifestata nella poesia valore di un’interpretazione: è una derisoria epifa-
programmatica Chi sono? utilizzando un lessico di nia dell’arte e dell’artista. La critica dell’onorabilità
ascendenza simbolistico-crepuscolare. La maniera di borghese in quel gioco si sdoppia in un’autocritica
fare poesia scelta da Palazzeschi affonda le sue radici diretta contro la vocazione estetica in quanto tale, ed
nel fondo della cultura ottocentesca: in particolare in essa dobbiamo riconoscere una delle componenti
si riconosce un’analogia tra l’operazione derisoria del peculiari della modernità» (J. Starobinski, Ritratto
poeta-saltimbanco e quella dell’artista-clown della dell’artista da saltimbanco, a cura di C. Bologna, To-
modernità ottocentesca, messa in luce da un celebre rino, Bollati Boringhieri, 1984, pp. 38-39). Anche
saggio del critico Jean Starobinski. Quest’opera dà un critico come Edoardo Sanguineti evoca il nome
suggerimenti interessanti sul tema dell’artista come di Starobinski a proposito della polemica clownesca
clown, con riferimento a materiali letterari, figu- di Palazzeschi e pone la figura del poeta-saltimbanco
rativi (Degas, Picasso e Klee) e cinematografici (Il come «antitesi del Superpoeta di stampo dannun-
circo di Chaplin, film del 1928, o Les Enfants du ziano». L’immagine del saltimbanco è sempre una
Paradis, 1943-45, di Marcel Carné). Sulla scorta del immagine di libertà, di gioco che rifiuta la necessità
lavoro di Starobinski, l’archetipo dell’artista come imposta dal conformismo, anche se appare chiusa in
saltimbanco è stato fissato nella figura del “clown una solitudine malinconica di “sradicato”.

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
A. Palazzeschi, L’incendiario
2
Lasciatemi divertire
Il celebre componimento, posto a chiusura della prima parte della raccolta, è una sorta di programma, dove l’assenza di
senso e l’atteggiamento scopertamente ludico e parodico acquistano le valenze di una nuova poetica. L’autore, definen-
dolo ironicamente canzonetta, svela l’intenzione di confonderlo con il repertorio tipico del teatro leggero o di varietà.
Palazzeschi rivendica così la sua diversità e nel contempo la sua originalità, coniugate a una carica demistificatoria
insolente e imprevedibile.

schema metrico: versi liberi.

Tri tri tri, Una parodia di Pascoli?


fru fru fru, Lo scanzonato gioco di
uhi uhi uhi, onomatopee con cui si apre ogni
strofa è forse una parodia
ihu ihu ihu. dell’uso diffuso che Pascoli
faceva di questa tecnica poetica.
5 Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
10 poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucú rurú,
rurú cucú,
15 cuccuccurucú!

Cosa sono queste indecenze?


Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche.
20 Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
Tarataratarata,
Paraparaparapa,
Laralaralarala!

25 Sapete cosa sono?


Scarti e residui
Sono robe avanzate, Si delinea qui una poetica “dello
non sono grullerie, scarto”, del confronto con una
sono la… spazzatura tradizione “alta” tenuta presente,
ma rifiutata e cancellata.
delle altre poesie.

11. corbellerie: sciocchezze. 19. licenze poetiche: libertà di stile o 27. grullerie: sciocchezze (termine to-
17. bisbetiche: strane, strampalate. di grammatica concesse in poesia. scano).

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
30 Bubububu,
fufufufu,
Friú!
Friú!
Se d’un qualunque nesso
35 son prive,
perché le scrive
quel fesso?

Bilobilobilobilobilo
blum!
40 Filofilofilofilofilo,
flum!
Bilolú. Filolú.
U.

Non è vero che non voglion dire,


45 vogliono dire qualcosa.
Voglion dire…
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
50 Ebbene, cosí mi piace di fare.

[…]

Labala
80 falala
falala…
eppoi lala…
e lalala, lalalalala lalala.

Certo è un azzardo un po’ forte


85 scrivere delle cose cosí,
che ci son professori, oggidí,
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
90 Ahahahahahahah!
Infine,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati, Una dichiarazione di poetica
gli uomini non domandano più nulla Alla crisi della poesia tradizionale
95 dai poeti: Palazzeschi oppone una poetica
irriverente che si fonda sul riso, e
e lasciatemi divertire! che gioca sul nulla a cui
sembrano condannati i poeti,
esibendolo con voluttà.

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
GUIDA ALLA LETTURA | T2

◗ Una poetica del “divertimento” ◗ Il gioco fonico e gli “avanzi” di poesia


La poesia è sorretta da una struttura strofica com- Intere strofe di suoni disarticolati e bizzarri, con esclusivo
plessa, resa “teatrale” da una ambigua pluralità di voci valore fonico, si alternano a strofe brevi con effetto canti-
in campo, perché la voce del poeta si interseca con lenante, come nelle filastrocche dell’infanzia. Il risultato
quella degli interlocutori, creando così un effetto po- è quello di una poesia apparentemente priva di senso,
lifonico. Oltre a voci anonime, di gente comune che composta di un linguaggio agrammaticale («come quando
parla, si distingue quella in controcanto dell’io del po- uno si mette a cantare / senza saper le parole», vv. 47-48).
eta, che spiega e difende il proprio “divertimento”: si Il gioco fonico diventa irriverente e invade spazi sempre
inscena in questo modo un dialogo fittizio tra il poeta più ampi nella poesia: i suoni inarticolati mimano quelli
e il pubblico. infantili, con effetti di notevole comicità. Sono suoni
L’accento batte sul tema dell’eccesso (pazzamente, privi «d’un qualunque nesso» (v. 34), ovvero di qualunque
smisuratamente, vv. 6-7) e su quello del divertimento. legame logico-sintattico tradizionale (riferimento palese
La prima strofa enuncia subito la situazione del poeta alla tecnica futurista delle «parole in libertà»). Scardinate
che si diverte, con la parola chiave divertire (v. 9) che è le categorie tradizionali della poesia e dichiarato inutile
già nel titolo e che viene ripetuta nell’ultimo verso («e ogni messaggio, sopravvivono solo frammenti, scarti,
lasciatemi divertire!») chiudendo la poesia in una per- «robe avanzate» (v. 26), forme insignificanti e blateranti
fetta circolarità. Il tema del divertimento ritorna altre con le quali è possibile operare un assemblaggio casuale.
volte nel testo anche con sinonimi («cosí mi piace di Con le debite differenze, si può dire che Palazzeschi con-
fare», v. 50). Si svela così il significato del saltimbanco: divide questa poetica dello “scarto” con analoghe poetiche
egli spazza via ogni sacralità romantica del poeta, ogni di altri autori contemporanei come Sbarbaro (Trucioli) e
missione morale o civile del vate, per affermare solo il Montale (Ossi di seppia) [ Approfondimento «Trucioli,
divertimento fine a se stesso. rifiuti, ossi di seppia», p. 77].

COLLABORA ALL’ANALISI ON LINE | T2

▶ Integra e approfondisci le indicazioni della lettura guidata, svolgendo le attività proposte.

2 Segnala le voci Il gusto irriverente di Palazzeschi


degli interlocutori
nelle singole strofe
e spiegane il 1 In che cosa
significato.
C’è in Palazzeschi la voglia di scherzare, di irridere. Talvolta il senso consiste la poetica
Chi sono i dell’umorismo pare fine a se stesso: ma non è invece privo di fina- del “divertimento”?
professori (v. 86) lità polemiche. Dietro l’apparente irriverenza del divertimento, sono Perché il poeta
e che ruolo hanno definisce la sua
nella poesia? enunciati precetti in sintonia con i princìpi della poesia futurista. stessa poesia come
spazzatura (v. 28)?
Nella poesia si avverte chiara l’eco delle polemiche dei critici ben-
pensanti che investivano di insolenze le manifestazioni innovative e
4 Come spieghi la stravaganti dei futuristi.
convivenza tra il
disordine La poesia di Palazzeschi usa suoni e ritmi diversi da quelli convenzio- 3 Esamina i gruppi
programmatico fonici e
delle strofe nali. In particolare gli effetti onomatopeici, che evocano la poesia di onomatopeici
bisbetiche (v. 17) e Pascoli, sono proposti con ironia. iniziali di ogni
delle licenze strofa e analizzane
poetiche (v. 19) e la il piano vocalico.
disciplinata
Ciononostante, la filastrocca ha una sua consistente struttura, pur
struttura strofica? nell’apparente non-senso del discorso.

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
A. Palazzeschi, Poemi, Le mie ore ON LINE
3 Testi da ascoltare
La fontana malata
La lirica, del 1909, mette in scena un assurdo, paradossale dialogo tra i rumori di una fontana e un ascoltatore dapprima
impietosito, poi infastidito. A parlare, qui, è il Palazzeschi “incendiario” e dissacratore.

Clof, clop, cloch, 45 tossisce.


cloffete, […]
cloppete, Dio Santo,
clocchete, quel suo
5 chchch… 50 eterno
È giù nel tossire
cortile mi fa
la povera morire,
fontana un poco
10 malata, 55 va bene,
che spasimo ma tanto…
sentirla Che lagno!
tossire! […]
Tossisce, 75 Madonna!
15 tossisce, Gesù!
un poco Non più,
si tace, non più!
di nuovo Mia povera
tossisce. 80 fontana,
[…] Una parodia dannunziana
col male
si tace, Risuonano in questi versi che ài
30 non s’ode riferimenti, in forma di parodia, finisci
romore a La pioggia nel pineto di
vedrai
d’Annunzio.
di sorta, 85 che uccidi
che forse… me pure.
che forse Clof, clop, cloch,
35 sia morta? cloffete,
Che orrore! cloppete,
Ah! no. 90 clocchete,
Rieccola, chchch…
ancora

GUIDA ALLA LETTURA | T3

◗ L’onomatopea parodica di Palazzeschi tema stesso della lirica, che si occupa del rapporto tra
L’aspetto più scopertamente futurista della Fontana una fontana e il soggetto che suo malgrado la sente.
malata è l’uso delle onomatopee: i clof, clop, cloch, È un perfetto esempio dell’impeto ironico di Palaz-
cloffete della fontana richiamano direttamente i “ru- zeschi. Palazzeschi però va al di là dell’ironia, verso
mori” delle liriche di Marinetti. Ma se scrivere clof la dissacrazione: il testo, infatti, richiama diretta-
è usare il rumore, dire cloffete, cloppete, clocchete è mente, per lessico e figure retoriche, La pioggia nel
ironizzarlo. Di un’ironia graffiante è, del resto, il pineto di Gabriele d’Annunzio: «si tace… / di nuovo

CAPITOLO 1 ■ L A “LINEA DEL CREPUSCOLO” 


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
… non s’ode / romore …». Aperta con la preoccu- la tradizione poetica precedente. Non solo mescola
pazione per la fontana, la lirica si chiude con una un lessico alto con espressioni del tipo «Dio santo,
più realistica preoccupazione che riguarda la salute … Che lagno!», ma propone anche rime dissacranti,
dell’individuo che continuamente sente il rumore: come Gesù che rima con non più (vv. 77-78), par-
«fontana, / col male / che hai, / finisci / vedrai, / che tecipando così a quel più ampio discorso attorno
uccidi / me pure». alla rima che stavano compiendo Guido Gozzano e
Marino Moretti e che poi culminerà con Montale.
◗ Giocare con la tradizione Si veda in particolare, a questo proposito, la lirica
Il tono tragicomico nasconde un dialogo ironico con Signora rima di Marino Moretti [ pp. 68 sgg.].

LABORATORIO SUL TESTO | T3

Analisi e interpretazione
1 Definisci il percorso lessicale che porta, nei confronti della fontana, dalla pietà al fastidio: sottolinea tutte le
espressioni che manifestano questa evoluzione di tono.
2 Quale “voce” del poeta è possibile ascoltare? Dove il poeta parla, o finge di parlare, in prima persona?

Testi a confronto
3 Confronta il lessico e il ritmo de La fontana malata con La pioggia nel pineto di Gabriele d’Annunzio. Puoi
trovare la lirica nel volume 5.

3 Ardengo Soffici e Corrado Govoni


ARDENGO SOFFICI: DAI CHIMISMI ALL’ORDINE Ardengo Soffici (1879-1964) poeta, pittore e

intellettuale toscano, offre uno dei più originali esiti della poesia futurista in Italia. Fre-
quenta gli ambienti della Parigi cubista, traendone impressioni, insegnamenti, ispirazione
anche per la sua opera pittorica, che si unisce a quella di scrittura. Pubblica nel 1915
BÏF§ZF+18 Simultaneità e chimismi lirici, una raccolta che non a caso utilizza la simulta-
neità, parola chiave per il movimento futurista. Nelle 23 liriche Soffici usa l’analogia e i
princìpi del paroliberismo per rappresentare atmosfere, stati d’essere e oggetti ora in versi
liberi ora in una prosa frammentaria e senza punteggiatura [ T4, p. 33]. Dominano
nella sua poesia colori, traslucenze, pietre, riflessi cromatici: è più una poesia estetizzante
che schiettamente futurista. Questa vena futurista infatti non durerà a lungo: dopo la fine
della Prima guerra mondiale, Soffici convertirà le trasgressioni in “ordine”, fino a scegliere
di ripubblicare le sue stesse poesie, nel 1938, con l’aggiunta della punteggiatura.

CORRADO GOVONI: IMPRESSIONI DAL FUTURISMO ● Era con Marinetti ai tempi del primo mani-
festo futurista anche Corrado Govoni (1884-1965), che del Futurismo sposa per breve tempo
gli intenti. Ma la sua attività poetica si era sviluppata già dal 1903, quando egli, nato nel 1884,
aveva solo 19 anni. Le sue prime raccolte, Le fiale e Armonia in grigio et in silenzio, avevano toni
morbidi, a tratti ingenui, coloristici, pieni di materiali della quotidianità, con echi anche pa-
scoliani. La sua adesione al Futurismo si limita, quindi, a un entusiasmo superficiale: il fondo
vero della sua poesia è pastoso e più dimesso rispetto ai toni roboanti di Marinetti. Alcune delle
sue prove più in sintonia con il Futurismo richiamano i Calligrammi di Apollinaire; nelle Poe-
sie elettriche del 1911, in Rarefazioni e parole in libertà e infine nell’Inaugurazione della primavera
le immagini sono audaci, appartengono agli ambienti tecnologici e industriali, le metafore sono
ardite. Ma del Futurismo Govoni fa propria principalmente la dimensione ludica, di azzardo
cromatico e rappresentativo: ne usa l’ironia, il sarcasmo e, a volte, la leggerezza.

 SEZIONE 1 UNA PAROLA SCHEGGIATA : LA POESIA


Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

Das könnte Ihnen auch gefallen