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PIERROT LUNAIRE

op. 21 per voce recitante e 5 strumenti


(1912)
Testo di Albert Giraud
(Traduzione di Beniamino Fava)

Musica di Arnold Schönberg


Schönberg: Pierrot Lunaire

I° Teil Parte prima


1. Mondestrunken 1. Ebbro di luna.

Den Wein, den man mit Augen trinkt, Il vino, che si beve con gli occhi,
Gießt nachts der Mond in Wogen nieder, versa di notte la luna a flutti,
Und eine Springflut überschwemmt e una marea giunta al suo apice, inonda
Den stillen Horizont. l’orizzonte silenzioso.

Gelüste, schauerlich und süß, Desideri, orrendi e dolci,


Durchschwimmen ohne Zahl die Fluten! attraversano innumerevoli le onde!
Den Wein, den man mit Augen trinkt, Il vino, che si beve con gli occhi,
Gießt nachts der Mond in Wogen nieder. versa di notte la luna a flutti.

Der Dichter, den die Andacht treibt, Il poeta che il raccoglimento incita,
Berauscht sich an dem heilgen Tranke, si inebria della santa bevanda.
Gen Himmel wendet er verzückt Al cielo volge estasiato
Das Haupt und taumelnd saugt und schlürft er il capo, e delirando succhia e beve avidamente
Den Wein, den man mit Augen trinkt. il vino, che si beve con gli occhi.

2. Colombine 2. Colombina.

Des Mondlichts bleiche Blüten, Della luce lunare i pallidi fiori,


Die weißen Wunderrosen, le bianche rose miracolose,
Blühn in den Julinächten – fioriscono nelle notti di luglio –
O bräch ich eine nur! oh! potessi coglierne una soltanto!

Mein banges Leid zu lindern, A mitigare il mio angoscioso dolore,


Such ich am dunklen Strome io cerco sulla corrente scura
Des Mondlichts bleiche Blüten, della luce lunare i pallidi fiori,
Die weißen Wunderrosen. le bianche rose miracolose.

Gestillt wär all mein Sehnen, Sedata sarebbe tutta la mia brama,
Dürft ich so märchenheimlich, se potessi così di nascosto,
So selig leis – entblättern così beatamente piano – far cadere
Auf deine braunen Haare sui tuoi capelli bruni
Des Mondlichts bleiche Blüten! della luce lunare i pallidi fiori!

3. Der Dandy 3. Il Dandy.

Mit einem phantastischen Lichtstrahl Con un fantastico raggio di luce


Erleuchtet der Mond die kristallnen Flakons illumina la luna le boccette di cristallo
Auf dem schwarzen, hochheiligen Waschtisch sul nero, sommamente sacro lavabo
Des schweigenden Dandys von Bergamo. del silenzioso dandy di Bergamo.

In tönender, bronzener Schale In sonora, bronzea bacinella


Lacht hell die Fontäne, metallischen Klangs. ride allegramente la fontana zampillante, dal
suono metallico.
Mit einem phantastischen Lichtstrahl Con un fantastico raggio di luce
Erleuchtet der Mond die kristallnen Flakons. illumina li luna le boccette di cristallo.

Pierrot mit dem wächsernen Antlitz Pierrot con il volto dal color della cera
Steht sinnend und denkt: wie er heute sich sch- se ne sta meditabondo e pensa:come truccarsi
minkt? – oggi?
Fort schiebt er das Rot und des Orients Grün Toglie il rosso e il verde d’oriente
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Schönberg: Pierrot Lunaire

Und bemalt sein Gesicht in erhabenem Stil e si dipinge la faccia in stile sublime
Mit einem phantastischen Mondstrahl. con un fantastico raggio di luna.

4. Eine blasse Wäscherin 4. Una pallida lavandaia.

Eine blasse Wäscherin Una pallida lavandaia


Wäscht zur Nachtzeit bleiche Tücher; lava di notte i pallidi panni,
Nackte, silberweiße Arme le nude braccia, bianche come l’argento
Streckt sie nieder in die Flut. allunga nella corrente.

Durch die Lichtung schleichen Winde, Attraverso la radura soffiano i venti,


Leis bewegen sie den Strom. piano agitano la corrente.
Eine blasse Wäscherin Una pallida lavandaia
Wäscht zur Nachtzeit bleiche Tücher. lava di notte i pallidi panni.

Und die sanfte Magd des Himmels, E la dolce ragazza del cielo,
Von den Zweigen zart umschmeichelt, dai rami teneramente accarezzata,
Breitet auf die dunklen Wiesen stende sui prati oscuri
Ihre lichtgewobnen Linnen – i suoi panni di lino intessuti di luce –
Eine blasse Wäscherin. una pallida lavandaia.

5. Valse de Chopin 5. Valzer di Chopin.

Wie ein blasser Tropfen Bluts Come una pallida goccia di sangue
Färbt die Lippen einer Kranken, colora le labbra di una malata,
Also ruht auf diesen Tönen così riposa su queste note
Ein vernichtungssüchtger Reiz. uno struggente desiderio di annientamento.

Wilder Luft Akkorde stören Accordi di sfrenato piacere turbano


Der Verzweiflung eisgen Traum – il sogno glaciale della disperazione –
Wie ein blasser Tropfen Bluts Come, una pallida goccia di sangue
Färbt die Lippen einer Kranken. colora le labbra di una malata.

Heiß und jauchzend, süß und schmachtend, Ardente e gioioso, dolce e languido,
Melancholisch düstrer Walzer, melanconico triste valzer,
Kommst mir nimmer aus den Sinnen, non mi esci mai dalla mente!
Haftest mir an den Gedanken, Aderisci ai miei pensieri
Wie ein blasser Tropfen Bluts! come una pallida goccia di sangue!

6. Madonna 6. Madonna.

Steig, o Mutter aller Schmerzen, Sali, o Madre di tutti i dolori,


Auf den Altar meiner Verse! sull’altare dei miei versi!
Blut aus deinen magren Brüsten Sangue dai tuoi seni avvizziti
Hat des Schwertes Wut vergossen. ha versato il furore della spada.

Deine ewig frischen Wunden Le tue ferite sempre vive


Gleichen Augen, rot und offen. rassomigliano a occhi, rossi e aperti.
Steig, o Mutter aller Schmerzen, Sali, o Madre di tutti i dolori,
Auf den Altar meiner Verse! sull’altare dei miei versi!

In den abgezehrten Händen Nelle tue scarne mani


Hältst du deines Sohnes Leiche, tieni il cadavere di tuo figlio,
Ihn zu zeigen aller Menschheit – per mostrarlo a tutta l’umanità
Doch der Blick der Menschen meidet ma lo sguardo degli uomini
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Schönberg: Pierrot Lunaire

Dich, o Mutter aller Schmerzen! ti evita, o Madre di tutti i dolori!

7. Der kranke Mond 7. La luna malata.

Du nächtig todeskranker Mond O luna di notte moribonda


Dort auf des Himmels schwarzem Pfühl, là sulla nera palude del cielo,
Dein Blick, so fiebernd übergroß, il tuo sguardo, così febbrilmente immenso,
Bannt mich, wie fremde Melodie. mi avvince come una melodia arcana.

An unstillbarem Liebesleid Per inestinguibile pena d’amore


Stirbst du, an Sehnsucht, tief erstickt, per desiderio profondamente represso, tu
muori,
Du nächtig todeskranker Mond, o luna di notte moribonda,
Dort auf des Himmels schwarzem Pfühl. là sulla nera palude del cielo.

Den Liebsten, der im Sinnenrausch All’innamorato che nell’ebbrezza dei sensi


Gedankenlos zur Liebsten geht, senza pensieri se ne va dall’innamorata,
Belustigt deiner Strahlen Spiel – piace il luccichio dei tuoi raggi –
Dein bleiches, qualgebornes Blut, il tuo pallido sangue fatto d’angoscia, /
Du nächtig todeskranker Mond! o luna di notte moribonda.

II. Teil Parte seconda


8. Nacht 8. Notte.
(Passacaglia)

Finstre, schwarze Riesenfalter Notturne, nere farfalle gigantesche


Töteten der Sonne Glanz. spensero lo splendore del sole.
Ein geschloßnes Zauberbuch, Chiuso libro di magia,
Ruht der Horizont – verschwiegen. riposa l’orizzonte – silenziosamente.

Aus dem Qualm verlorner Tiefen Dalla nebbia di perdute profondità


Steigt ein Duft, Erinnrung mordend! sale un profumo, che uccide il ricordo.
Finstre, schwarze Riesenfalter Notturne nere farfalle gigantesche
Töteten der Sonne Glanz. spensero lo splendore dei sole.

Und vom Himmel erdenwärts E dal cielo verso la terra calano


Senken sich mit schweren Schwingen volteggiando pesantemente
Unsichtbar die Ungetüme invisibili mostri
Auf die Menschenherzen nieder… nei cuori degli uomini…
Finstre, schwarze Riesenfalter. Notturne, nere farfalle gigantesche.

9. Gebet an Pierrot 9. Preghiera a Pierrot.

Pierrot! Mein Lachen Pierrot! Il mio riso


Hab ich verlernt! ho io disimparato!
Das Bild des Glanzes L’immagine dello splendore
Zerfloß – Zerfloß! si disciolse – si disciolse!

Schwarz weht die Flagge Nera a me sventola la bandiera


Mir nun vom Mast. ora dall’asta.
Pierrot! Mein Lachen Pierrot! Il mio riso
Hab ich verlernt! ho io disimparato!

O gib mir wieder, O dammi di nuovo,


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Schönberg: Pierrot Lunaire

Roßarzt der Seele, veterinario dell’anima,


Schneemann der Lyrik, uomo di neve della lirica,
Durchlaucht vorn Monde, signore della luna,
Pierrot – mein Lachen! Pierrot – il mio riso!

1O. Raub 10. Rapina.

Rote, fürstliche Rubine, Rossi, principeschi rubini,


Blutge Tropfen alten Ruhmes, sanguigne gocce di antica gloria,
Schlummern in den Totenschreinen, dormono un sonno leggiero negli scrigni dei
morti,
Drunten in den Grabgewölben. laggiú sotto le volte dei sepolcri.

Nachts, mit seinen Zechkumpanen, Di notte, con i suoi compagni di gozzoviglie,


Steigt Pierrot hinab – zu rauben scende Pierrot – a rapinare
Rote, fürstliche Rubine, rossi, principeschi rubini,
Blutge Tropfen alten Ruhmes. sanguigne gocce di antica gloria.

Doch da – sträuben sich die Haare, Ma qui – si rizzano i capelli,


Bleiche Furcht bannt sie am Platze: una pallida paura li immobilizza:
Durch die Finsternis – wie Augen! – attraverso l’oscurità – come occhi!
Stieren aus den Totenschreinen fissano dagli scrigni dei morti
Rote, fürstliche Rubine. rossi, principeschi rubini.

11. Rote Messe 11. Messa rossa.

Zu grausem Abendmahle, Per la orribile cena,


Beim Blendeglanz des Goldes, tra lo splendore accecante dell’oro,
Beim Flackerschein der Kerzen, alla luce tremolante delle candele,
Naht dem Altar – Pierrot! si avvicina all’altare – Pierrot!

Die Hand, die gottgeweihte, La mano, a Dio consacrata,


Zerreißt die Priesterkleider lacera le vesti sacerdotali
Zu grausem Abendmahle, per la orribile cena,
Beim Blendeglanz des Goldes. tra lo splendore accecante dell’oro.

Mit segnender Gebärde Con atto benedicente


Zeigt er den bangen Seelen, mostra alle anime timorose
Die triefend rote Hostie. la rossa ostia gocciolante:
Sein Herz – in blutgen Fingern – il suo cuore – tra le dita insanguinate –
Zu grausem Abendmahle! per la orribile cena!

12. Galgenlied 12. Canto della forca.

Die dürre Dirne La magra ragazza


Mit langem Halse dal lungo collo
Wird seine letzte sarà la sua ultima
Geliebte sein. donna amata.

In seinem Hirne Nel suo cervello


Steckt wie ein Nagel sta come un chiodo
Die dürre Dirne la magra ragazza
Mit langem Halse. dal lungo collo.

Schlank wie die Pinie, Snella come un pino,


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Schönberg: Pierrot Lunaire

Am Hals ein Zöpfchen al collo una trecciolina –


Wollüstig wird sie libidinosamente
Den Schelm umhalsen, abbraccerà il furfante,
Die dürre Dirne! la magra ragazza!

13. Enthauptung 13. Decapitazione.

Der Mond, ein blankes Türkenschwert La luna, una splendente spada turca
Auf einem schwarzen Seidenkissen, su un nero cuscino di seta,
Gespenstisch groß – dräut er hinab come un grande spettro – minaccia di cadere
giù
Durch schmerzensdunkle Nacht. attraverso la tenebrosa notte di dolore.

Pierrot irrt ohne Rast umher Pierrot va intorno errando senza sosta
Und starrt empor in Todesängsten e in preda ad angosce mortali guarda fisso
Zum Mond, dem blanken Türkenschwert alla luna, la splendente spada turca
Auf einem schwarzen Seidenkissen. su un nero cuscino di seta.

Es schlottern unter ihm die Knie, Gli tremano sotto le ginocchia,


Ohnmächtig bricht er jäh zusammen. impotente, d’improvviso crolla.
Er wähnt: es sause strafend schon Egli immagina che già, a punire frusciando
Auf seinen Sünderhals hernieder cali sul suo collo di peccatore
Der Mond, das blanke Türkenschwert. la luna, la splendente spada turca.

14. Die Kreuze 14. Le croci.

Heilge Kreuze sind die Verse, Sante croci sono i versi,


Dran die Dichter stumm verbluten, su cui i poeti’ in silenzio muoiono dissanguati,
Blindgeschlagen von der Geier colpiti alla cieca dallo svolazzante
Flatterndem Gespensterschwarme! stormo spettrale degli avvoltoi!

In den Leibern schwelgten Schwerter, Nei corpi sguazzarono spade,


Prunkend in des Blutes Scharlach! sfarzosamente, nel rosso scarlatto del sangue.
Heilge Kreuze sind die Verse, Sante croci sono i versi,
Dran die Dichter stumm verbluten. su cui i poeti in silenzio muoiono dissanguati.

Tot das Haupt – erstarrt die Locken Spento il capo irrigiditi i capelli –
Fern verweht der Lärm des Pöbels. lontano, cessa lo schiamazzo del volgo.
Langsam sinkt die Sonne nieder, A poco a poco tramonta il sole,
Eine rote Königskrone – una rossa corona reale.
Heilge Kreuze sind die Verse! Sante croci sono i versi!

III. Teil Parte terza


15. Heimweh 15. Nostalgia.

Lieblich klagend – ein kristallnes Seufzen Amabilmente lamentoso – un sospirare cristal-


lino
Aus Italiens alter Pantomime, dall’antica pantomima italiana,
Klingts herüber: wie Pierrot so hölzern, risuona da questa parte: Pierrot tanto arido,
So modern sentimental geworden. e diventato così modernamente sentimentale.

Und es tönt durch seines Herzens Wüste, E risuona attraverso il deserto del suo cuore,
Tönt gedämpft durch alle Sinne wieder, risuona, smorzato, di nuovo attraverso tutti i
sensi,
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Schönberg: Pierrot Lunaire

Lieblich klagend – ein kristallnes Seufzen amabilmente lamentoso – un sospirare cristal-


lino
Aus Italiens alter Pantomime. dall’antica pantomima italiana.

Da vergißt Pierrot die Trauermienen! Ecco, Pierrot dimentica le espressioni del


dolore!
Durch den bleichen Feuerschein des Mondes, Attraverso il pallido chiarore di fuoco della luna,
Durch des Lichtmeers Fluten – schweift die attraverso i flutti del mare lucente – vaga l’ane-
Sehnsucht lito
Kühn hinauf, empor zum Heimathimmel, in alto arditamente, lassù nel cielo natio,
Lieblich klagend – ein kristallnes Seufzen. amabilmente lamentoso – un sospirare cristal-
lino!

16. Gemeinheit. 16. Canagliata.

In den blanken Kopf Cassanders, Nella lucida testa di Cassandro,


Dessen Schrein die Luft durchzetert, il cui urlo si leva alto nell’aria,
Bohrt Pierrot mit Heuchlermienen, Pierrot conficca con, espressioni ipocrite,
Zärtlich – einen Schädelbohrer! delicatamente – un trapano!

Darauf stopft er mit dem Daumen Quindi comprime con il pollice


Seinen echten türkschen Taback il suo genuino tabacco turco
In den blanken Kopf Cassanders, nella lucida testa di Cassandro,
Dessen Schrein die Luft durchzetert. il cui urlo si leva alto nell’aria!

Dann dreht er ein Rohr von Weichsel, Poi mette una cannuccia d’amarasca
Hinten in die glatte Glatze dietro nella testa pelata
Und behäbig schmaucht und pafft er e comodamente fuma e sbuffa
Seinen echten türkschen Taback il suo genuino tabacco turco
Aus dem blanken Kopf Cassanders! dalla lucida testa di Cassandro!

17. Parodie 17. Parodia.

Stricknadeln, blank und blinkend, Con aghi da maglia, lucidi e scintillanti,


In ihrem grauen Haar, nei suoi grigi capelli,
Sitzt die Duenna murmelnd, sta seduta la Duenna mormorando,
Im roten Röckchen da. nel rosso vestitino.

Sie wartet in der Laube, Ella aspetta sotto la pergola,


Sie liebt Pierrot mit Schmerzen, ama Pierrot dolorosamente,
Stricknadeln, blank und blinkend, con aghi da maglia, lucidi e scintillanti,
In ihrem grauen Haar. nei suoi grigi capelli.

Da plötzlich – horch! – ein Wispern! Ecco all’improvviso – senti! – un sussurro!


Ein Windhauch kichert leise: Un alito di vento ride sommessamente:
Der Mond, der böse Spötter, la luna, maligna motteggiatrice,
Äfft nach mit seinen Strahlen – scimmiotta con i suoi raggi
Stricknadeln, blink und blank. aghi da maglia, lucidi e scintillanti.

18. Der Mondfleck 18. La macchia lunare.

Einen weißen Fleck des hellen Mondes Con una macchia bianca della chiara luna
Auf dem Rücken seines schwarzen Rockes, sul dorso del suo nero mantello,
So spaziert Pierrot im lauen Abend, Pierrot passeggia nella tiepida sera,

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Schönberg: Pierrot Lunaire

Aufzusuchen Glück und Abenteuer. cercando felicità e avventure.

Plötzlich stört ihn was an seinem Anzug, D’improvviso qualcosa lo disturba nel suo
vestito,
Er beschaut sich rings und findet richtig egli si guarda attorno e trova appunto –
Einen weißen Fleck des hellen Mondes una macchia bianca della chiara luna
Auf dem Rücken seines schwarzen Rockes. sul dorso del suo nero mantello.

Warte! denkt er: das ist so ein Gipsfleck! Aspetta! pensa: questa è una macchia di
Wischt und wischt, doch – bringt ihn nicht gesso!
herunter! Pulisce e pulisce, ma non riesce a toglierla!
Und so geht er giftgeschwollen weiter, E prosegue così, pieno di veleno,
Reibt und reibt bis an den frühen Morgen frega e frega fino al mattino –
Einen weißen Fleck des hellen Mondes. una macchia bianca della chiara luna.

19. Serenade 19. Serenata.

Mit groteskem Riesenbogen Con grottesco gigantesco arco


Kratzt Pierrot auf seiner Bratsche, gratta Pierrot sulla sua viola,
Wie der Storch auf einem Beine, come la cicogna su una gamba,
Knipst er trüb ein Pizzicato. cupamente dà inizio a un pizzicato.

Plötzlich naht Cassander – wütend A un tratto s’avvicina Cassandro – furibondo


Ob des nächtigen Virtuosen – a causa del notturno virtuoso –
Mit groteskem Riesenbogen con grottesco gigantesco arco
Kratzt Pierrot auf seiner Bratsche. gratta Pierrot sulla sua viola.

Von sich wirft er jetzt die Bratsche: Ora getta lontano da sé la viola:
Mit der delikaten Linken con la delicata sinistra
Faßt den Kahlkopf er am Kragen prende per il collo la testa pelata –
Träumend spielt er auf der Glatze sulla testa pelata sognando suona
Mit groteskem Riesenbogen. con grottesco gigantesco arco.

2O. Heimfahrt 20. Ritorno a casa.


(Barcarole)

Der Mondstrahl ist das Ruder, Il raggio di luna è il timone,


Seerose dient als Boot: la ninfea è la barca:
Drauf fährt Pierrot gen Süden su di essa va Pierrot verso sud
Mit gutem Reisewind. con il vento a favore.

Der Strom summt tiefe Skalen Il fiume canterella scale profonde


Und wiegt den leichten Kahn. e culla la barca leggera.
Der Mondstrahl ist das Ruder, Il raggio di luna è il timone,
Seerose dient als Boot. la ninfea è la barca.

Nach Bergamo, zur Heimat, A Bergamo, nella terra natia,


Kehrt nun Pierrot zurück, ritorna ora Pierrot,
Schwach dämmert schon im Osten deboImente albeggia già a est
Der grüne Horizont. il verde orizzonte.
– Der Mondstrahl ist das Ruder. Il raggio di luna è il timone.

21. O alter Duft 21. O antico profurno.

O alter Duft aus Märchenzeit, O antico profumo dei tempo delle fiabe,
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Schönberg: Pierrot Lunaire

Berauschest wieder meine Sinne! inebrii ancora i miei sensi!


Ein närrisch Heer von Schelmerein Una folle moltitudine di birbanterie
Durchschwirrt die leichte Luft. ronza per l’aria leggera.

Ein glückhaft Wünschen macht mich froh Un desiderio appagato mi rende lieto
Nach Freuden, die ich lang verachtet: dinanzi alle gioie che a lungo ho disprezzato:
O alter Duft aus Märchenzeit, o antico profumo del tempo delle fiabe,
Berauschest wieder mich! mi inebrii ancora!

All meinen Unmut gab ich preis, Lasciai cadere tutto il mio malcontento,
Aus meinem sonnumrahmten Fenster dalla mia finestra incorniciata di sole
Beschau ich frei die liebe Welt liberamente contemplo il mondo amato
Und träum hinaus in selge Weiten… e sogno fuori negli spazi beati…
O alter Duft – aus Märchenzeit! O antico profumo del tempo delle fiabe!

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