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gpçqficordafffçbc падшие ilßo pellegrino фри/фетиши mol
¿gßqmïodeßimücpn цитатами{фарами} ,"Dvue
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io h5 mancato diformar il тифа della connai-fatidan Идеи}?!
. carico al Силка) daggiungerui con la[ua тис/Май doiruti oi
пашет! . °@cello carico Signor mio /llu/iriß. ß ßen'io [о rißu»~
tai all/Jara con la linguaJ'accettai nondimeno см"! cuore-.CU traf
Afitto da сорdolce/iimolo mi la/ciai accendeieglißiriti intornqa
que/ia bonorata imprcßgla onde da quel tempo iii/in' adborafin
uenuto comeрта imitando il meglio, cli`io lio Potatoquelprimo
mh.,
фетра di V. Ecc. al cloefare mißnnfe anco ilвырастим: le
conte/e, 619gli[гати], chepcr lo più cadonofra mortali, non al
tronde anengonoalie dal nonßper ф: ufare le conueneuoli manie
re nel conuerfare. Et per cio m'indußi nclfanimo ‚ clocs`io Миф?
рогшо c5 la miafatica in[шпаг a ciafcuno quela/oefecondo ilfio
ßatogli[iconuenga conuerßmdo con altri oß'eruarc, _loaureifatto
operagranderníre al mödogioueuole. Et percbeßtruoua di<gran
„lunga maggiore il numero de`pocoincendenti,-cloe de' luceram@
" ~¿la conuerßtione più aquellacliea qaeßi commune, io naciendo
piů riguardo al ¿eneßcio uniuerßleabe alla mia particolar glo
ria , тку/7: ogniambitione, non bo лиф ad altropiâalie afar
mi intendere da quei , ферма alquantoduri доте/шлица:
a ragione ионе! ЬгпшЬе dejfero luogo Ёрш dilicati [тайму/5
ватта/рт di difpen/arel’indegnita , (94 la bajfëma dellopera
done non la troueranno conforme alla grandcgça de' loroДИК
mi шлет , il clic/pero di con/Ègairepiiì leggermente con faut
toriteì di V. Ecc. la quale ha tantafor@ ‚ che per слёте a lei con
]ecrate,et alla/uapoint-'one raeommandate que/ie miefaticlve,
nonрт? alcuno di così mala плитах/ас nonfaccia шатки a fe
‚тафта per rifpetto di lei, (диоде gradifca quali aye/ißano.
Ada non penßgia матом/179 le baůbia à lei dedicate filament:
in conßderatione del сити/72114 те неdiede:perche quando щ
горящим occajîone io da те medeßmo mifußi“сайт:
que/la ‚ òad altra [три/Едим perciò mi[ат eletto altro ‘Ргт -
cipe, д protettore . Onde per статика degli animi altrui, io
eterna memoriafacciofede con que/fa lettemmloefea ciô nö m'in
шиш: il commandqmentb di V. Ecc. baßauano а coßringcrmi
l'lieroicloejiie таймы le rendono gloria/ô ‚ Cty immortal nome»
oltre а i тет , (yfegnalatifauorinbc dall'infnita bontà Дм hö
титра li q_uali io le farò con tutta сад mia perpetunmente
obligar@ .’ Viene adunque a quellcfitticofè ‚ (уч inuitte тет! di
V. Ecc. lequali[Байтаfelicemente {тушат non meno i ИМ,
che Farmhque/h mio Dialogo della Ciuil Conuerfationenlqimld
tanto più le dourà еЛЕг caro, quanto iopre/i errore chiamandolo
mio ‚ poiche hauendomi ф dato cagione dijcriucrlo ‚ lnì dacßër
' Piůßionlie mio .‘ 0r non uoglio più dire nìßiomê 'nimma ucra
mente no/ìrogfty/ïсоте nellaритмами io haueŕößguito i7 ие
ßigi di lei ,farà afcritta all/llußrift. S ИНД/{диораме ua
proprialyßiafàrà l`lionore,coft` done io haurò torto il piede, «rà
tutta mim@ 4 те ola ne rte/lem' il bia/imo. _Degni Ecc. in'
quellbore ‚ che le auan¿erlannò'dalïalteßc imprefc ‚ Cty dallepiů
grani [штыри гати/н que/le miefaticbepoßänogloriarjï
¿faßëreßate tra una пойме: altra da leicompiutamcntc Мим
conti/ciutaalla _quale bacio riuerentcmente le mani,augurandole
felicißirnnuitaDi Cit/221e ilPrimo di Margo. 2M. D. LXX[[1].
,Qc lllußrifi.Q‘/Ecccllçnttßl . l
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Humili/s. (29 выдам. Seruitore
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@EL SIGJ'GIO. MdTT-HEO VOLTEH
мы." щьъузгюзпмо _s rondong _
WESP-ASIANO попадав.
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Знаете Зйвпоцёъс de Tanticof'l-ì'oflo'- ` . `
De" magnxnimi-Hcroi’moïlrateïviua
'@cllavirrù, ch' à тата iucc arran , ‚ «i
Аныымиз МА описаны. I.
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` #_ .16u/ofreciede .fleßmdro Fame/‘e Cardinale.: З“:
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./(cademie,ú«lorof`rutti э: “3.117 „цд141ипищ-д ‚щам:
„academia di' Ca/ìile ¿n _. ‚д. „ёж .gltereggabia/imata t ¿,‘J'ißxxßI
диета: Mantoua (L _elija „плат: финт“. -, x L j _ _
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di due/orti 33. 4mm гите fr Лиде/(т être!"
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«Издала туман ' 4таппсй/2шге/ЕЬЬ ' _` \` 'g2g
.Jdulanogli oratori «(паштета/и dormanopoco _ „ А": z'ŕ
„adulanogli amanti „amata come uccida l'amante _ „.186
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„(тёте de’giouani :barbari z. 19' ВепЕиоШц legame della eiluerjïzt.4 " .7; .
.Ãmore con un peße in una mano, dr Beniuolenqa come s'acqui/ii 3 " _7 3
un fiore nell’altra Bernardino `$`cotia
1 85 .Bernardino Bubba " А _m4
18 l
Jmorefa diuenir mutolo 2xl
.lmorefa diuenir eloquente z x z Beßerntniatori . 5.4.
.fíndrea Damiani __ 1 88 Biante ‚ „
_. . „ `. 58
`/Innilzale Magnocaualli Í l типаж/граде d’una donna ‘_ z 1 n
`Antígona цв bia/imam di curiafità 44 Бутики di uolto штате l'auto->
`¿pelle ‘ 16 »rita ‘ „_ _ :_ 12z
./Ipparenza odio/‘a
Jrcbita Tarentino ` 7o
yx 3 ' Bugiardi biaßmati 42. 74.
Bugio degne di lode 4,3
.lrciue/êouo dt Turina 6 l Buona opinione non è lode 35
vlriafòttile produce ingegnijôttili z 7
.fín'ßofele balbettaua ‘ - 17 ' _ с‘ .. ‚. м
Jrrne ben congiunte con le lettere то > и!gioni d'infêlice matrimonio l 193
Jlrroganti _ _ _ 5Г Cagioui della dtjl'ordia de’fra-È
¿no and'dl'u.' ‘. ‘nl-._ ..5‘r ktolli ` ‚ ‘ 164.
уайт/где!“ ._ l ‘ ` ï" ‚_ 63V> Cagioni della di/cordia "штат, Elf-i
Ttionedella noce. _ ' _` 59 ltuolo Ч _ 142.
vfttionede'geßi ‘5"
`¿fotod'un'amantejeìocofov _ ` :y’ 19; 60 Cagioni della тома; tra'lpatrone e-'
~ /ëruitore
Cano del beccaío “‘'l 18§f _
' 176“
лит Ce/are _ 199
JIuaritia nimiea шитьем 89 Carlo _Q;uinto ` " '£54'
__ uaritia nei целые uergognofa 15 3' Carneadehquel cbe ахи/гс dell'aduldL'
.lugußomotteggiato l ' ` f ` 3 7 Caterina tione Sacca ` ""` ‘ï 'l'i 182"
„(идиша ò eg'altar/i а male _ SU
CaualierBottazKo "Г l8r' _
_ - ./íßardipiù“в“. ' ' Cerimonieje cöuêgano nel сбит/27: 77
ualorofi,cbc ifratelli,y Ce/àre andò ßbrio a ruinar la Юрий:
legitimi._ _ _ 15x ca 19 l '2' '
Bejar altrui-è „то, аpericolo 7 s' Ce/Iire Отказа 1 7"
Ветки deßglitíoli ` 1 z r Città albergo de' uitij 8‘
ишака ф boneßd nernicbe 1 :_ 5 Città albergo di uirtů 4x o
агитка congiunta con/ußerbia 1 z 3 Cittadino Ú'fuo ußicio ист/д t"‚Чите- '
Вешки pericolo/Iz ` 1 z3 ri . 1 о;
Belleqqa тезкам 1 23 Collegijß- lorofiile 16
Belleîzg artificio/11 _ x 2 3 Colorfbfco ‘_ _ _ - 67
Belleqza naturale x 2.4 страстном intorno al тип mo-'
Bellскал di tre/orti 1 1 о _ glie , x 2.4.
Belle'ga di donna impudica 160 Conßglìo г migliore dopo il cibo 1 9_1 '
Belletto in qual eafoßa conceßo 1 1_4 Compagnia de „тиф utile 2.79'l
{мстит/За?fauella 61. Concordia de`fratelli _ :66
.7', .l P а в, «из
tonelli/'ú толпе nelle ri/'olutianì _16 'Coi'ieggi'ani/èilqa [шт ‚0
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Trentipiлика lettere Найти: .i x 45 ql...
‘ ‘Prmcipi ф- loro maniere ucr/bz' fer; E'Jntigono малодушие. 4'4 i
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Фтепсф? . @dihauciaßëßte maniere J96
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Ré di Spagna,¢r~ßtt maniere "96
_. ‘Prentipi terreni Du ` ' 9; 1@д11 'Perfimçfrlorowo/lumt- v f» :'91
‘Prencipi non fidelibonoliialîruare 9; Keligiofí соте[ìauo'lblitarulx ‚ 1 9
Trencipi соте [iсёл/грипп bènìuoli ‘ 97 Religio/ò magro» Ú’ театру—456: r9:
1^’rtncipi che Мёд/147201 buoni@` 19/14! катоде? loro ußìrio *#106 «
ì Y»tazzoitrzßil ' - ‘ _ISÍ Repub/ichs@ loro/¿ile 16_
т Trencipi,.ò buoni,ò cattiui {шит ad Ricco/Engg lettere“ l ‘_ 15g V
i, ubidire 33 Meco bugiardo ‚д biafìmato L 41,
’Prencipi ф loro fiile nelle rifôlutio» Riccbqqauiene da iniquità ’ 83 д.
.ni "7 16 Kite/xq@ malатм-щ uirttl l 56
телеф? aßediati dagliadulatori 5 Щитки/ё арроттю nobiltà ‘- 8 8 v
Миш ,come debbano корнет/ат co.’ Rimedio штате ъ. ut
amitripi 2. л 97 Kimedio contra 14 gelo/ia ^ ’М 1 2.9
‘Prouuntia di quanta for@ fia .5 9 Alfio/la piaceuole d'unßruitore 3о
‘Pronuutia di diuerß pac/ì 60 Rifpofìa data ad una odulatore 39
‘Prudenqa altrui cifíì migliori 5 4 тала data ad uu curio/b 4
‘Pujìllanimita 5 I Ril/'Jolla d’una bone/la donna а ~ 13
f Кура/14 di Diomßo al figliuolo 158
Q leìzofla data 4 ‘Politiano 162.
Q Valда più utilela лишим içi/,bolla тот/14 d`urzfigliuolo - 157
la contrer/'azione 6 Юлю/14 di Demetrio ' I3 5
‘Qual btjìiafìa di tutte 14più ui тет i [Ест] altrui quanto {iagraá
#foil 3s u@ o
ual conuerfâtionepiù diletta' 46 Мидии/442111184 ¿alcuna donna' 4o
дна/241242310 bauer pouera ,ò brutta @mani , er lorogcaßume uerjà-le tno#
moglie д‘ r 2 z - gli 1 \.=l`1z8^
Qual ßa ржёт/тяп ¿ella , òórutta mfom dello' Лат датам?“
- Salute
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и и". .¿Soerate,ú«ß¢a поты/Элита 1 ‚5 до
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Q ' ' _ . ‚ватагйдёиепигдрикхф ‚ .- 565
' дышащими quelladel .-Solitarij danno diuerßjb/foetti .v .n 18
l'animo'- i ‘. к ‚а. , м1'79 -Solitudine rendepigro@ Лареэ'Ьо. ‘r6
‘.»Sanitá perfêtta qual :intenda ' i. ."24 Защитный/йог mali effetti i.. .mi §75
жрёт? diabolica „n .i «la» :1.1: 4,1 .Solitudine grata a malinconici~ и;
кб‘сапйа i della connor/'ations "v r4 solitudine lío/ice lodi . :- „3177
'Tais .Scala d’aäegre:(:{a z oo `Solitudinegrata a Dio £7
{топтал altrui ciД:più cauti - 54 Solitudine de `,gli anticbipadri ¿7
,sciocc a dun/ìruitore . . 54. л Solitudine di Cbŕifio ‚ — -7
Scienza 'no ' 'ta il/uopoßeßòre . д. 87 Solitudine de' religiofì 7
-Scienza rende l’buomogonfio Зотиатедтга a letterati
,1 о 1 11
`..11criuer come fida, parlar come“ [ì . `ïolitudine'rende inetto . ~ ñ' 1 '
Vßtolc. мм -` ‘ 66 „пилигримы . y ‚ .y 19
.1r-'w' scrittori danno (y tolgono la uita loo л Solitudine di luogo Y ~' 19
`$’ecreti a cuiji debbano dire . ¿o5 Solitudine di tempo 19
VSecreti dißïcilmentefi contengono 3 о Solitudine d'animo ‚ 1 'm
«Semtart'j/onopagati per tacere 3 1 штате cagione d’errori` 51
Hun-u_
запели-1) ‚ ф loro dignità - 85 Sommario degli ufßci del padre авт/Ь i
-Secolari ,l loro идти ист/31 . religio ' figliuoli . ' ' 155
. g ч \‘ ' `I об ' `S'ommario degli ußici de’ ‘figliuoliист/6
"t 83 tlpadre 1 6
lfseneji 0101 садите uer/o le mogli 1 z. 8 Spagnuoliß слышно l'un l'altro 95
‘Sentenza ‚этом; dà fègno digiudice Spartani, (o loro cofiume 15
'Í temerario _ 184. эра/217 con l`areccbie prima cbe cong i
S-e fia bene дискам]? a bere copio/21mm - occbi l » l 2. 5
. te ' 196 Spreqecare altrui è uitio 75
.Struitoriuili ‘ 1 6 8 1 Studio delle donne intorno a i capel
Seruitori nobili 168 li 136
Seruire a Dio 169 Superbia odio/21 a ißiperbi 75
Seruitori,¿o~ loro difetti 1 7 z.
Seruitori perche[ì cbiamano cani 1 7 2. T
Seruitori non[дно diligent:je lpatrone è
negligente 1 76 `¿cendofì può штате" . 34
Scruitori ‚(т loro u cio 1 77 llTacertiú* ajŕoltarejòno cofe digi
Scruitor dell‘bo/le 1 85 Ci I
Silentio ¿la про/14 della moglie 1 3 8 Tacere a tempo è più lodato , cbe’l bel
Silenzio ornamento delle donne 111 parlare ' 72.
Simulatori ‚(т adulatori /òno differen Taglia bor/è 54.
ti ‚ 3 8 Tali dobbiamo eßêre , quali uogliaino ар
simulatore cbiamato in diuerß modi 64 parere 7o
3obriettì,@~fue lodi 1 88 Тати-толщи uirtů _ 197
,1. Je t' 0 L .I .
агитки ' " ~ _ 34 Verità quantofia tommendata 73
Tempo conueneuale al matrimonio 1 2.8 Vфарш Gonîaga 97 119 _181
Tempodiparlare 7:. Vino come conueaga a i ueccbi L.’ (93
‚ Termine dell'otio,ú de' piaceri I t 5 Vind@fuoi diner/ì стай \ 95
oTermine dell`amor bone/io 109 Vino d'altripiace più che!proprio x 96
ьТе/Нтот] di caja 4.2. Vinoperche[ifiati prima'cbe berlo я”
Timore сопла/14 alla uirtù 1 5 5 Virtuojì quali :intendano и: .. 99
. Tiraqucllo Confìgliero di Francia 8 z. Virtù , ф uitij propri] ¿alcune natio..
Tolomeo 1 54 ~ т _ ' \ z' ‚
Tre/orti d'uueporta la uite 196 Virtù èfondatafòpra la uolontà, ~ 9;
Virtù ¿cy- {Этим дмда Блистал.
то .=\ п .41;
. .Anitàpropria delle donne r 34. Vite ba гид/дар! d’uue`_ u: ~. ‘i \ 32196
-, Vantatori ' z Утёс/де fi tracferi/êono ne i facce/3o
Vbbriacbi due uoltefànciulli I 98 Vitifl
п .- ”ъ v
dell'animogencrano infermitàl nel
7:;
,Vdir il maldicente è bia/ima ` 3 z
Vecchi due uoltefa шиш l 98 corpo x79
Vcccbier@ conforme alle пока: я. 2 ,_ Vт; communi a i feruitori ‚ф ai ca
'~ Vecchi (a loro difètti À 8I vi 172.
_ Veccbiofciocco è' odio/ô 8 1 Viuer bi/bgrm came/ì' fbaueße ogn’ о
l Vecchi [Идите più attempati di quel ra a morire N5 5
l. _ che/imo 81 Vмиф/Вт attione 59
' Vedano li [ре/12710 con più incommodœ Vосе qual babbia da eflêre 59
_ ‹ cbc le‚стаиc 1 z S Vacifèoncie del Monfì'rratd 63
. Vedanta@ loro ufficio - 161. Voto[Аттики adempiuto x 87
` Veneziani,sz` loropronuntia 60 Vfоpadre della[ёршика n,
д Venere in cielo@~ Venere in terra 1'08 УЛ) è gran tiranno 16
. (‚попер @- loropronuntia ~ 60 шиш/‚ел caua dalle „тает 1 o5
..u
цеп.
'\
„9щ422ц "
С! . I. A. A . ‚
~ цьтдцо ruige.
"И WW O`l 'Paßatoandainfnr ring;
Этики” .Salqu allfälu/lfiß-„Úi Eg.; '
cellentiß. Signor- Loolouieo Goneaga ` Lodouico
Gonzaga.
Вида di Wetters, mio antito'patrone,
` ш benefattore i' ŕallegranalomi ‚ clfegli
‚ . иДЁ uenuto
l ` nera'le in Italia Luogoten'tntege?
del-Chri/ìañiß.&`farlo IX;
ï
lepìagloe ‚ clit ancora non -ti 'lafciaiio certa Écran@ della fia
«irai ` трек non mi toŕterdal mio Proponi'memo ‚ trouaiqoioi
‚ L t в к o
` 11 Caualier Guglielmo miofratello,ilqualefe bene io baueua ue
dato in Francia due anni auantimon miрапира йсЛдмф-ёе
bole. a flirto, фига/4110 era тиф per la uiolença cluna
lunglißimaßbrequartanaŕi)ol`altregrani in(Муфтий delle
quali bauenclone eglifatto meco querelaa'o, cbe non mi contento
d’amarlo comefratello 'minoregìna 1'o'ßeruo соте maggiore, mi
lafliai dalla@ualliclquiiclelfno выдоху dalla debolegim della
uoce tirar le_lagrime :ilgli occbi ',A Mailer non accro/lere con la ‘
mia pietà l`opinione,cb’egl_ibaueua de fito male ,feci to§lo refi
flerma a те mede/imo, (т con più orteßmbiante cominciaia
dargli/peranza di poter намешаны: con la ui/ia cle fuoi
l congiunti, cbe l'a/pettauano a braceiaupfrte 167601 COnjlglÍO di
ualcbe ualente medico di `que/la Cittàaloue eßindo poi uenuto
3333 а; 11 Duca a u'ifitar erèngîffPiencipcmlii Lëlïngra _ _ d
‘m ‘ firia fica С(IgualaE ь фв‘тф ilgiu/in deßderiq di faßt долгий l»
' contentö nelpartirfiPer Salugen, марать 0142110110 fitatib 7
ancora di[eigiorni. -Et c5 tutloabea „Мраке е bene di raun'ar
porque/ia cagione il Collegio diquefli Ecçellenti rnialici,nonoli?l
‚гм/147101001 già il I/’erno` , auisò di rißrbar que'q .aarioni
meno/entendoßbormai/lancoper le'lungibe
этим ч
alla (Primaireramel qual tempo листал дети in Italia con
buonagratia clelßio Signore, nonfolamente per cercar rimedio
oli rißnarß, â dipreferuarfì da maggior male; ma er[1a/far con
пуф il rimanente della uitajua. Mentre, flieg i/laua in_que _
, „3333313 fla deliberatione, ecco uenire'11 Sign. g/dnnibale ¿Magnocaualli
:2L-¿ff f“ noflro non шепот/10110, cbc clanimo uicino , ilauale oltre al °
titolo, cb`egli ba conßguito d'Eccellente НЬЮ/0,67 214001100 ‚ e`
»tenuto per la diuerßta delle ßiençe, nel numero cli quelli cbc fi
chiamano ниши/1111, C17ji rende con la детищ: de’ДМ co
l
n @man о: i
Лит? tanto amalnleube io non mi штифт ndpoeo'dbara
clïegli ßette co`l Сaualieri,gli accefe nell’animo,congratie/ira
gionamenti, un’ardente defiderio di¢godet'più lungamente della
[ша dolce .compagnia . терний?) men caro al Jig.. eAnniůale
[bauer trouato mioßatelloßcondo ilßco cuore; onde tirati da
Мхи (у /Íŕamßieuole штат{и s'inuitarono l'un l'altro a
riuederßcon più agio; @fu tale la cortefia delMedieval» rom
pende la uifita, chegli uoleua rendei'e il Caualiere, nenne il dì
feguente atrouarloancora a tauola in soigne del definare,da
po ilqualeritiratiamendue nellepicciole, Итоге/Запас, clout
io foglio tener про/ярд per.ornamcnto,clie`lperßudi0 alcuniро—
olii lißricciuoli, paßaronogranpego di que giorno@сад1‘Ёсет
gli altri tre щита, con molti lodeuolidi/Èor/i ‚ iquali fi com
piaceuapoi miofratello diraccontarmi la era . .Etperche mi
parue'ro conditi con canta dißle, che рифтper lungotempa
a éenefciodepq/ieri con/imam io dopo laparten@ di тор—4:
tello irtan a que/liberaißn uenuto теса; ienda iloro ragiona,
menu', iquali/iironoßmiliinfir/lanza a queiabeßguono.
См:юл, IE юг,- ЕТ шт *N _lai/1LE. '_
Í" - Ц l.; 4 -» . u ' .
A. cumulatie. '
4-‘ ь Оbauendomi
Kendo Sдоить infinitegratie a_'Dio_,_,ini7uale
data una lunga,ů‘/for/eincuraêile ermi
tà perpurg'are que/ia Изв/2121724 anima di qualche humorpeccan
team dia anco tal/aora imeÃi da poterjajjareîcon minor noia il
male, come [on certo, cliegli miconce era Loggiper lagrata pre
Ёлка uoßra, dalla quale riceuo tantogiouamento i quanto non
so ißzrimere. JNM, fio lio ragione штативе. Caualiere
. . ‘ 2
x 'L ‘ r I f1» &;' 0
-L t it к o
ardirei daffrmare. лиц. Hora sì , elfio comincio a гете—
re, elle rotella infermità nonЛиforfe шалаше. сл'у. Et io
comincio a uedere dalle uoflre parole , che uoi fete quellbuomo
libero ‚ сЬе т’Ьаиеге detto . Ma fe quei ‚ с17е mi dourellrono
accre/cer l'animo , mi/Írauentano , come potrò io сои/шт
lola meßeßo .P Акт Hor su Signor Qanaliere , confortate
ui , cloe`l uoßro male ¿facili/simo 4 curarß. con’. Voi hauete
in mano larma dlyícln'lle , con laqualeferite, (уч ßnate . Ma
¿ifogna Ьепе ‚ che di que/ie due propo/le contrarie ‚ una ßafal/a.
.Ath Etluna, (Ы 1’41гте nera , Porc/oe non pure t medici
di Francia , ma di tutta Europa , ne Efculapio Шеф non `ul
reccbcrelóono mai con alcuno medicamento ofemplíce ,ò com
poßo,je non congran diffculttì , una dramma di/alute , men
tre cloe uoi nelle operation: uo/lre contínua/le a procedere ( со—
те :leggo ‚ с/7е uoxfate ) contra l'intentione loro. 'Dalllaltra
parte , io cofiper le co/e da notl raccontate, соте ‚лег alcunißgni,
clrío comincio 4fcoprire in uoi, рот) aßicurarui, cloel uoßro nia
le ¿facile 4 curar/ï, pere/9e 14 medicina e` nelle нойте тат ‚ (Ы
con сур: in lrrieue[1174110 di tempo uipotete rißtnare . Et per d1
cbíararut, affaccio/apen, clic per leuare il male, oißgna primie
t f' tamente , che ui dr/froni'ate di [тяге 14 cagione. Coe lf. Cо
те leuero io que/ln cagione ,je non la cono/co? „(мм Ella
¿ß? по’! ßtpetedafalß imaginatione uoßra ‚ con la quale 4gui
la difarfalla <gite con diletto procaccla ndo la uo/lra nzorte ‚
(zj in флейту! con/amar il male , uol lo nodrite , pere/Je реп— l'
an do di riceuer alloggiamento per mee@ della uita [Шить
ui tirate addoßo una[отд di mali llumori ,i quali come ribelli
dellallegreeea , @della connerfatione , ß concentrano nelle ui
`leeren@ cercano dinafcondeifi nelle ßlitndini conformi alla`
‘i’`
Í
‘P )L I M 0. 4.
natura loro , C29[icome le cbiu/e fiamme [2001114 arclenti , cofi
elli con maggior impeto (оп/117714710 , (у cli/lruggono il bel p4 -
14110 dellanima uo/lra ‚ oncle uorrei, cbe lafcianalo que/la fi
tti/ira crecien (a con laauale ui ßsteffno ad bora medicato a ro
uefcio, comin ciaße a matar fiilefzy' 4 {27010074114Л2110ш11перег
4010п0,@ 14 conuer/atione Per antidoto, (‚уfondamento 010114
uitaali/[Èonena'oui alipera'er lajfettione a quella come a concu
bina, (7011 riceueringratia qucß'altra come legittima fito/a..
Cocu'. [o 190 pur udito molti bonorati medici concbiuclere, ф sani :ârichio
. . _ de l 'animo
que/lo ci conferma la /berzenzawbea con/eguirela falute del тиши
corpo ё utile , (7- 720000471414 ßcliyattionedellanimo. лыж.
Eglil iluero,orcbeuoletedirperque/lo? 0.44. Clie/eque..
o e` uero, egli c` anco il uero ‚019014 folitudine mi gioua al
cor/Jo ,perche mi diletta l`animo , 0170 a'ite bora? JNM. Gia тётки.
ui bo accennato,cbe'l diletto della folitucline( conßolerata la со
uoßra comple/lione) ¿fai/o, bora ue lo confermo Per queßa ra
gione, 0190 il nero diletto (parlando bumanamente ) е` quello,
cbc naturalт e'te арр0704р140070 a tutte 10Per/one in uniuerßzle»
(27percio lafolitua'ine quantunqueßagrata agli buomini oppref
fi014 malinconia, non ¿pero aggraa'euolemn@ enoioßz a tuttigli
altri buomini, cli 0190[27010 piu clnaro,/e ui ricordarete 0190 alcu..
ne olonne grauideß riuolgono a mangiare oli quelle 00/03 ', cbe tut
te l`altre Ferßne banno a fcnyomefercio babbiamo a 41170 ‚ 0190
quei cibi [14710 piaceuoli; percbe je ben piacciono a 0140110 clonne ,
ono pero communemente oifßviaceuolxa tutti: Zl/Ia- quan/lo il
malinconico@ lagrauia'afaranno liberi, l’ uno dalla falfa ima
gl'natt'one,(‘t71 l'altra 0141 gußo alterato bauranno e/lrernamente
in odio le elette co 0. c .Al/2 Voi mifate bora dubitare, elfi@
„non /lia peggio di au el , cb`io рта ‚ [га-0100190 uolete irzferire ‚
\ :Ä 4
.
\
L t в к o
сто/74 пе1 numero di quei malinconici, i quali Íoanno talmente’
ofufcato il ceruello, che non difiernono il (нетто dal jalo', ma
s'io non minganno, no nelcorpo infermo la mentefana, e’l miol
diletto e` communeagli altri liuamini di диску/10; СЫcon tut'
to che adalcuniДа grata la conuerfatione, conofco pero molti'
nu omini digran ualore“, w dalto intendimento, i quali aia o-y
rifcono le compagnie', Cty hanno~ coß'per propriol nodrimento laf
folitudine,
fuori dell miocome
ßuonipeenno,
ci l’acqua,
0 cloe laindefinitione'da
modo, che, oiouoil
fono in aldi-
data tutta`
[/5
т ь 1U; I n Mi QL 8
plicefëdele, (dinnocente uitmancor nonvbaueuano @uàgata la
[таи nellafama del prcßimo., nê-riuolto lingegno alle per/21 i
eutiond'ne митингует; nellape/ie de’ шефа/цв comin`. во
Gilgame
cuide..
aiii aycoprirfindle статnella congregazione liuominr.I
Et pero. uoi uedrite,i clac naiuralmenietutte le perfone'di ualoregL _
@j d`intendimento perfuggir la ùilplebeba cuidiletta tl сопит-1 f' _ l.' “
ares: e'lfarnumeroritirana conßmmopiacerç in luvglli riz ' Il.
I con
tri/ialoratione
in/ieme ildella
cuorelingua, non oraCbri/io
‚ non s'imita , non digiuna.
‚ (9* [ifaС)?at'to
nondln'pf
s'at
pocrita coprendo
.5`ua paßion [то contrario manto,
come dige il uo/iro rPoeta . Et fe fuori di que/ie opere egli non «r -,ŕ
U
Е‘ JB KIOM
т к e и о. ne
@laртом lo dime/ira, che meglio fapprende la dottrina [er
forecchieahepergli occhi , che non accaderehhe conßmarß
la uißa, ne allottigliarfile dita nel riuolger lefoglia de дитя:- f
tori,[e [iрощ]? hauer del continuo laPre/eth loro , (27 riceuer " ”`
РетГогесс/и'е quella uiua uoce,[aquale con mirahil forza ~(im-
prime nella mente',oltre che ahhattendoui nel leggere in qualche
фит dffl'tulta, non potete pregare il Шток/ее ue la dichiari,(9¢¢
ui conuiene talhora Partirui da lui malcontento, dicendoin
non uuoi слег inгде/о, ne io t'intendero3dalche Potete' ticono/cerey
quanto piti util cofafia ilparlar со"! uiui,ch¢ c'o` i morti. lo do.- мчит
‚рт uengo conßderandoahe l'animo del[olitario- diuiene à lan» 23:;
nido, @pigro non hauenrlo chi lo ßimuli col ricercar la [im ' т d
dottrina, @l coldi/Éutare, ògonfo juger-hoger la uana per- "
[баламут/де non Paragonando alcuno a [e [ie/jo ‚ troppo a
ließe attriäuife‘e,@per lo contrario chißnte lodari _fooi/indi
ne inuaghiße maggiormen te, chi Эйри/З]? rauede, (gi стад
ge, chi ¿alquanto negligente uiene/t'imulato dalla concorren<a„
Ú* come[ireca a uergogna ilv cedere adv uno- eguale , сорßima.
ande honore ilpotere ацетат unfuperiore . Mafopra tutte'
faltrc со}: hannofor@ di rißtegliar дымила quelle uirtuofë:
conteßahe „4150710)fi-a letterati, iquali diputando imparano, et
quel che in tal modo imparanoJ'o/anno maglia@ meglio l`eßton
домике tenacemente lofermano nella memoria@ mentre
cercano a pruoua l`un l`altro di reualercon ragioni , uiene aly
`perfetto conofcimento delle tafel; W’ percio ß ДМ dire , che la di _ .
ßJuta c` il criliro della nerità,(’y perche la uerità caua dalle in 312131211: l
пишете communimon ßродом apprendere que/le intelligen» 'um'
(of: non co-’l'pratticaraéyaue/io „иттрия iToeti raecon.
tandoahe quantunque Giouefuße onnigotente lddiomädimenœ i;
-\ ь i r в к o «.
ehiamaua al conciliogli altri Dq'fdafcoliaua ifentimenti loro:4
Ma lafciando lefauole,_non Дата noi certi, cioe le importanti,
Ф 4тт1т17111 1п/1‘1ги11оп1 difanta [hieß non procedono da url
filo rPonteñce, ma dai facrofanti Concili]generali , doue Кто
мне “lulu
mi, ßate. maturamente confiderate, (y approuate? Oltre a ciò,non
Ptencípt,
кто на.“ fogliono tuttiiTrencipidoue fi tratta della conuerfationexyv'
н т°и. dell. importan@ de. loro/iatiqier
glitt.’ . non ri. oluer le сор, di. lor capo д,
raunare iconßglieri, @conformi al parer loro ßaoili're? @Non
‘ \ - - и r . А
fanno le Kepublichede Citta, (17 infno a piccioli liorgbi congre-~
= e garl`uniuerjita,creandogli ufßcialifzjfermando gli ordinife
condoiuoti communi? ÉNon u/anoi magiflrati ¿lacca/farli
'““°°“' nelgiudicio alle communifentençe de’ dottori? <Nonfacciamo
Сонет» ‘l noi medici il medeßmo ne i ‚го/111 collegijaißluendoci nella cura
l ll
oro a e. deglinfermi colgiudicio della maggiorparte г ‘ÈNon/i compia
»nur ceua e/ÍPflle di metter in publico lefuepitture , 41/14! пара
famente ad udire ilparerede circo/fanti , @done molti eoncor
Mmmm reuano nel riprender alcuna parte,non la correggeua eglißcondo
ЁЩЩ‘Р“ 1е communi opinioni? Etfinalmente nonßleua unßiggio lm
устающей cui non mi ricorda hora il nome , mandar tutto dì
fuori alcune Дне, per intendere quel,cnejidice/]e di lui,rinouan
do taliiorale attioni'fue , (Ы riformando la uita di [iene in me
"°"‘°‘b‘°' glio fecondo le loro relationi З Troppo ueramen te {arri/¿ina clin'
del propriogiudicio s’aßicura, Cty" е` uolgar detto; che al ben {ap
piglia, 1121 benßconßglia; onde il conßglio ißimato co aРит .'
[o non potrei dire a oaßanga il gran oenefcioalie ri orge dalla
u; conuerfatione , Cty 44114 fcien ¿a , che per l’orecchie ei uiene in
fufa nell`anirno dalla ¿occa de’ letterati. ¿Ida non refiero già
`~ di ridurui a memoria le nonorate Meademieaiie in molte Cit
14 4714114 /ißno aque/lo fue introdotte ,fia lequali non dee
. tí".
“ ‘P к 1 м о. 17
{Лёг tacciuta quella degllnuagln'ti di Mantouafondata in ca жмешь
d1 Manmua.
[a delli/llußri/firno 5ignor Ce/are Отказа ualoroß Trencipe,
Сейм Gon
zaga.
(Ту/{ушат prottettore degli lmominiuirtuofï 3 (9 quella degli
Academia
cÄfßdati di ‘Tania , laquale non ¿maram'gliaß per la copia de di Рани.
gli Meademicifelicemente oriffe . Ma e lien [отд marauiglia,
c/oe in que/la pi'cciola Cittd di Сарай baolia pre/a coßóellafor
Academil
ma lbdeademia de<gllllu/lrati . ZI/Ia perche non e bora il tem di Cafalc.
l
z ‘~ I. I B n 0 ` 4
tenga con [ana mente, le dannofaifa , (9i perueiß interpretaà
Maldícentì tione. `Yeguono i maldicenti mordaci , длина bottonialalla cui
пеший.
bocca {ацетат alcuni brieui detti ,iquali ferifcono. piu ,che
репе: cuori altrui;@ß ben motteggiangieljo il uerofmo pero
uitio/i, perche ciòfanno con animo torto, ingiuria/monde Бае—
qui/lano bia/imo, tty maliuolen (а; (уч fono co iindifcretify in'
filentiahe uogliono piu to/ìo perder unoamico,ch`una parolagne'
ponno eßi coprire i loro detti col manto odipiaceuoleqa, o di
grauità in ßfatta maniera, che nonfifcuopra la malignita 10—
ro. Maß come/ono degni di biaßmo quei,che con tali punture
ifmouono altrui ilßngue, сор meritano fcufa, Cŕ/ perdono quei,
che prouocati rißtondano motteggiando, Cty que/le тлю/й ua..
gliono il doppio,di cheß ne raccontano mille eßmpi ', fragli
Angulo Ialtri e affai diuolgato quel d`¢Áuguflo ,ilquale abbattendoßin
„loucg -
gm. .
un fore/liero, che molto gli a/fomigliaua ,gli dimandò fe fua
madre era mai[lata a Юта ‚ uolendo motteggiare , cheрану]:
ejjer fgliuolo di ßeo padre, ma ilfore/liero non meno con ardi
re , che con allegreQQa ; Mia madre, rijpo/e, nongid, ma/ibm
mio padre. ежу. ßen' e uero, che chi dice quel che uuole , ode
штата quel, che non uuole . JMM. ‘Tre/fo a queßi uengono i bef
ЪеЕаюд-Ь
fatori, ofchernitori, iquali sfaciatamente , (уч/ел ¿a garbo ио
gliono pigliatfigiuoco d'ogn’uno,(9~/ono piu facili a petßader/i,
che riefcanofaceti, Cúpiaceuoli , che a raueder/i, che/ono igno
ranti, Cdpriui di creanea. CJV. “Риге/Этна cofa all'huo
mo honorato ilfentirßbeßareda que/li infolenti , (17 ne riceue
uno fdegno, che malamente [i digeri/ce . JMM. Co/i pare.
a me ancora, ma bißgnauhegliji dia [шифр conformi a uel ì
Filoßifo, ilquale eßendogli detto, che alcuni lo burlauano, „дар
ffii mi burlano, ma io nonfino burlato. Et ‘ueramente ¿Minn
,Ny I Mio; 30
grande errore colui', ilquale crede фу lecito ilfar/ibdfe d’altro, '
che del male . Ke/lano liora i maldicenti incogniti, iquali t'af насевшей.
Maldìcmû
\
fomigliano alle limeßrde , (дурно di due /orti , cioe in/crittu- ~
ra (ty in figura. 1 primi con paßquini, (prlibelliinfamatorq~
trafggono l'lionore altrui, фque/ii per la maggior parte a guiß
delfolgore , che_faetta lefommita delle torri, (9de gli alti pa
ша, uanno a sfogar il loro ueleno contra ‘Trencipi , (9 grandi
Signori . [fecondi ßgliono con tauolette, (уч pitture rappre~
firmar louomini, (yi donne in atto fconcio, Cty uergognofo.
Coti/2 Mi ricorda, cli'in una Cittafamo/a fu affßz di notte
Гimagine naturalißima d`loungentilliuomo l/iipra la porta della
fua сир, con un paio di corna in capo. „псы. Que/ii fino
atti uituperoß , (9i meriteuolipiu di ca/ligo,clie di bia/imo. Ma
egli èloormai tempo di metter[пед que/io difcorß , mi par
qua/iche mliabbiate a tener mala lingua,col tanto maldire de'
maldicenti . Et percio raccogliendo in uno tutti ino/lri ragio- -
namenti , dicoui,clie que/ii maldicenti ,fe benßno odio/i, non- -
dimeno perche non/ono egnati nellafronte, (zj non [то com
munemente efcluß dalla conuerßztioneA de gli altri/ouomini,
non poßiamo rica/are di trattenerci con loro , fly di fopportarli
il meglio, clic/ipuò. C .A if. ‘Toi che non uolete, cließfugga
la prattica di от]?! appcfìati,mi parrebbe cofa utile, (9mo
ceßaria , l'injegnar qualcheßcretov,ßfapoßibiledapoter/icon
_ßruar intatto :dal ueleno delle lor rabbioß (9| ßrpentine lin
gue. JN'N. Giu/lißima e` la uo/lra dimanda,alla quale[о Modo di ‚р
ceder_ con i
didaccio con poclieparole , dicendoui, cloeficome alcuni anima maldicenti. g
\
li douendo combattere con ferpenti, ricorronoprima a certifsm
plici , iquali mangiati bannoforea di reprimere, (ly morti
[саге illoro ueleno i сор noi batiendo Лифу combattere con
,_i-ß
'_ŕ___
I. I В к 0
maldicenti,dobbiamoprepararci di qualclte opportuno difenfiuo.'
(tjperme non ui trouo ilpiiìficuro rimedio quando,alla pre/En(a ч
noßra, il maldicente фат lafßlata lingua perferir alcuno,clieI
d`abbafjiire il cigliofty' non mo/irarcipunto uaglii del fito mal
dire, parc/oe allliora ilmaldicente bail prurito ii piçgicore nella
lingua , quando s'accorgealie noi babbiamo ilpiedcor'e nell'orec
cliie, Ш allliora s’a/Íiene dal maldire, quando ci rendiamo duri
ad alcoltarlo, (Ы ben fapete , cloe le faette nonfi piantano пеГ
[4Л0 ‚ пище! parimente non pianiano le lor maluagie radici,
,me i „L e non доне trouano il terreno mollefzyacconcio a riceuerle. Et
ÈÍÉÈ'Í“ è Ы‘ dico di piu, clie e uogliamo con diligen¿a ricercare qual Да piti
grauefallo l'udire, o’l dir mal d`altri, confe/ßvemo allaДне (со -
те altri bannofatto) di non faperne dar giudicio, (уч nel uero
cliipreßa benigne oreccbie al maldicente,gli da` occa/ione dipecé
care, rade uolte auiene, cbegli non /ia parimente buomo di
mala lingua, (9 par qua/ia colui, cbe parla di non errare, ò al
meno dipartirper me@ il [со errore,dandone la metà all'afcol
tante, (zj'pigliandone l`altra per fir-,Cyr quindi auiene, cloe agui
a di due ciechi, clie/i conducono a loro, cadono amendue nella
fri/Ia. Cbiudiamo dunque l`oreccbie a cofloro , (9 со]?facendo
freneremo le loro sfrenate Ьш-Ьшу acquifleremogran lode, С!)
credito pre/fo agli liuomini di fano inte letto. Etß come ebe
ne il non con entire, tbe[idica male d’alcuno , со]?1atto digran
deqça il non tener conto del male cb'altri dicono di noi Cty ci dob
biamo ri/olui re defßr coßnoi Signori delle rio/ire oreccliie,come
мю дм- е si della lor lingua, imitando ilgrande wle/jandronlqualefa
l f'd M ` `
ё“: ¿inn-Í cendo guerra contra un'altro Kn@ fentendone dir male da
un maldicen
ш uno de /iioi fildati , lo ripreß’ agi'amente,dicendogli; io ti pago
percbe tu combatta col mio nemico , (i9 non percbe tu dica mal
0
di lui.
т 1L t м о; si
‘ _lauanodi
di lui. Ellui,
medefimo cÁldfandro
non maj/iro intendendo
alcun #gno che'alcuni/par»
di uendettagma faggia- каш:
Í
menten@ con real mode/lia rifpofe,ch’era co/a da ilfar he-` i.: .q
ne,(’9‘l`udirmale. CJV. TuttiiJignorin'on hannolo/ioma- `Í '\ -l
в
на...“
_co ара/Летит. JNN. rPercertofe e`malel`ofcurare lafa
ma de` priuati, e molto peggio il uolerla con rPrenct'pi, (orparti
eolarmente con/iioi naturali LS`ignori , @que/ii meritano d'ef
fer odiati da tutto ilmondo ,poiche col mal dire liprouocano a,
ч“'
fdcgnofŕ/molte uolte dan-no lor cagione di mutar coßumi , (9 с
d'humaniftjhenigniglifanno diuenir a/pri (уч crudelimeipom,
с,“
no fcußrfipercheui/ianode’7’rencipi maluagi, ау tiranni, p ‚ _
.concioßachegia hanno riceuuto il commandamento chti/liano, :ggëiis'iälag
che dice o huoni, ‚Ь di coli, in confirmatione delquale uiene 'dvibbidiîrlu
uel detto. 5е Í'Nerone fareìtuo .Yignore, hah/n' pacecon lui.
CJlf. _ Hora che jiamo uori delleÄoinofe lingue, hauete uoi
in mente altraforte di per/one, lequalisitahhiano/e nona de
ßderare, almeno a comportare nella rio/ira conuerßtione г
JNN. ‘Dimandato un filoßfo qual lie/lia al mondo fuße :mi:
di tutte la piu uitiofa, rij/po# delle jeluaggie il maldicente , Р‘Ш‘Ы“
delle dom #liche l`adulatore ~, (zyperciöv ßimo che`l noßro ra-
gionamento haard ordine , (я? non farà punto caßale , ]ё
hauendo trattato delle lee/ii'eßrluaggie, tratteremo hora del
a
le dome/iiche, dalla cui lacca/pira un ueleno/o fato , che am-`
,rnorha lanima di chi pre/la loro orecchie. CJ If. @te -_
ßi doue li mettete uoi afedere ,fra iföpportahili , o fiagli in[2];-=
portahili .P J NN. Ve ne /ono di dueforti ,altripaleß, altri “щит“
due forti.
/ecretigipalefißno quelli,che sforçatipiii to/io dallafame,che da
altro faccrßano uolentieri alle perfine potéti, etfanno со]? hene
andar a uerßmhefanno loro,/econdo ilprouerhio, ueder lucciuole Р‘°“°‘ы°'
\
L 4I .l К, О
per lanterne, ojono almeno certi difar loro горчицей s'ac qui
/ìano il nome nonßlo dadulatori, ma di ôußoni,('iyparafi`tr`,co-`
Nîceña :du
Листе cPA
me un certo ‘Nice/ia , ilqual ueggendo le торт fungere igor le
lcßlwdro . maniJJor lafronte ad улетит, o quanto diße арфе mofclye
/ono da piu dellaltre, poiche Íoanno lagratia diga/far il tuoРт
gue regio. Voi uedete anco le commedie degli „1111107 de' mo
derni fornite di que/li Gnatoni, i qualupoi cneßno moßrati a
ditmf/reino afuggire come inßpportaßili‚(29 come Íouomini uili,
(lj di niuno ualore , (уч 4 quali molte uolte u_engono date delle
биде ßpra le/pallem'y de 1fregiДН uifö. Etß come la Simia,
la quale non eUendo luana 4 guardar la ca/a соте il cane ‚ ne` 4
portarflafoma, come'l'aßno,o’l cauallo, ne` a lauorar la terra co
те il óue,]ï acconcia afarci ridere, Cty a[тратит mille diffre
gi; со]; que/li non bauendo per le mani alcuno lioneflo ‚ ф utile
фунт, fi danno al diletto degli occhi ‚ (lj dell'orecchie altrui
con uergognafů` infamia loro. 5eguono poigli 4014141011‘Д’с11:11,`
1 quali [шалит damore, (уч di carità uanno con трито
nel??7con artifîcio occupando 14gratia altrui,(ìyl con lafor@ del
le loro falß ragioni lifanno cadere in molti errori. со! If. @des
ßi ,fc ¿en comprendo, gli ammettere perßpportalili. JNM.
Difcorfo in un@ СИЖУ. Et io direi, che s'lyauejjero aporre nel nume
lode деН’а
duhtione.
ro de’ de/ideralili. JNM. rPerche? Conf. ‘Pereira/e ¿en
tutti
la Liaßmano
laudano l’adulatione
col cuore con la linclrgeßa
, (уч uiprometto, ua , tante
tutti 011442441,
nondimeno
(9. nationi ‚ сЬ'ю bo pratticate, non 170 mai 112511 ad loora tro
uato cuor d’louomo co/i fera , (9— jeluaggio , с е поп /ï Да in
cenerito al Дюна delle lufingloe ф delle adulationi °, (29 dopo
lunga fŕerienQa ‚ mifono alla fue certificato, che tutte le per.
/one digran ualore ‚ (94 асш1/З1то ingegno [i compiacciono
- 1’ к I M о. 47.
eßremamente'non men d’adulare,che дури adulate. ßen fa
pete,che /e uoi mi uole/le empir di uento , (27 mi ueni/le dicen
do, ch`io unforte lottatore , ouero un eccellente mufico , lo
riceuerei'per ingiuria,eUendo iopriuo di que/leparti5 ma quando
uoi eßalterete laforma de` miei caratteri, (yr lo /lile , o qualche
altro membro della mia rcfeßione, io per mode/lia faro alquan
to lofchfo, ma ne fentiro un contentogrande in me medeßmo,
cdiperche io miper/nado , che tutto cio , che uoi direte di me, in
que/lo foggetto ,fiapiù che uero,come perche naturalmente io de
fidero д’етг lodato, @so dhauer letto , che dimandato Temi- remitan.
ßocle qual uoceglipiacejjepiu` nel teatro, quella rifpofe , che rac;
conta e mie lodi; @yqueßo dejiderio e`comun-e a tutti gli huomi
' ni, iquali/ono со]? uaghi digloria,cheрека mi/urar il merito
braid/enea conßderare/e Депо lodatia ragione , o a torto , [i
la/ciano uolentier ingannare, flyaccettano queßo uffcio in buo
na parte, Ф ui dico dipiu , chefe uno di quelli Gnatoni, @7 pu
blici adulatori , di cui hauetefatto mentione, entraße nel cam
po delle mie lodi, io diuerrei Traßme, (с? l`aßolterei con infa
tiabilgußo, dandomi acredere , che fe ben egli[ИЛЕ adulatore
congli altri, non loßrebbe meco, (ijgli neßpreigrado, C17 uor..
rei in quelpunto che uifußeropreßinti i miei amici ,ffy tutto il
mioparentado . `Queßa,.5`ignor Mnnibale , queßa e`la uia da
procurar/idegli amici , (9- degli honori , C@ hormai fin chiaro,
che chi non sa adulare,non sa conuer/are , (уч ho udito ungran
Signor Franceß a direa /iioi amici, adulatemi, che mifate il
maggior piacer del mondo; еду/Баш! pare, che l'adulatione
faccia incorrere in errore , a me pare il contrario , percheßcome
a chi e degnamente lodato,glißaccrefcel’animo,coßchisauede
деде} lodato a torto,injirimorde; (27fe l’adulationefuße uitio,
E 2
:f i. .r в к o
{падёт non l'ußerebbonoidifcreti padri,nêi giudicioji mae/iii неф;
’,{fff i ’ 'ggf' fanciulli, iquali/e ben non ßnno perfettamente parlareai legge
“Mü' re, ofaltare, non re/lano pero di lodargrandemente ogni loro pic
$325,111; ciolo atto, per inanimarli d`auantaggio all'opere lodeuoli', C17ue
" ldete атом/ос la natura loa infn/a l'adulatione infn nelpetto de
fanciulli, iquali corrono adabbracciare , (27 a baciare i padri ‚
quando uogliono cauar danari , oaltre coßiccie dalle lor mani;
@pare anco,clie non meno Floabbia inß'gnata a mondain/ieper
0mm, ,du riceuer limo/ine intonano l'oreccloie altrui con picto e noci ._ ‘Di
im' piu ponete mente agli accorti Oratori, iquali condifcono le loro
infalate con lolio delladulationeíijinjegnano i modi di procac
ciar beniuolen¿a per ottenergratie da rPrencipifzîMagi/frati.
Amanti :du
‘Ne uoglio anco lafciar adietro, lejjempio de' faggi amanti,
дано. iquali (y in uocc, (уч in ifcritto chiamano lamata nor patrona,
bor cuore della uita loro, lior ani'ma,bor/peran<a,con altri nomi
lujingbeuoli, (gr la mandano in paradißi dandole ti'tolo di rDea,
(уч nominando leДе belleeçe angelicliefyr diuine,i dentiperle,
le labra coralli, le mani auorio, (9* come dige il rPoeta ‚
-í̀
'pienQa e` chiamata dialrolicaíß ueramëte colui, che piii sà men
' pro/umn@ cede_alla ragione; onde non e` merauiglia Fl uolgo
' F
w .‘ jY
L@ t в к о #
ignorante ё pieno di contentioni, Фpero dire mo,che`l contraßa- L
reЕла fondamento di ragione ,e uno faticarft per acqui/iar l
odio; Фche i contentio/ï/ono degni digran bia/immquantunque
{hab/nano a comportare. CJV. Si come hauete mo/lrato il mo
do da ripararßcontra imaldicítifijadulatori, со]?дфдегошЬе
cli/corriate come s`habbia afchermire conuerßindo con queßi /pi
мОао ai ,p riti di contradittione. JM. uando conofcete, che`l contra/lare '
cedere иег- ‚ . ‚_ \ \
{геноти- con l amico nonfolamente no e ba/leuole afarlo capace della ra
gione,ma puo~ rapportare qualche difordine , uoi douete piu- toßo
piegare,che rompere, Фfecondar ilдо humoreß’ nö in calo che’l . _ н
tacer uo/lrofuße per partorire maggioreßandalogperche quando ‘д _ а "
Г/шото abbandona la ragione, et ß lafcia uincer dall’ira, Дата ' '
tenuti difo/lenere il/uo dqfetto con la no/Zra prualeeta,/Eguendofzl l q ‘
‚генным? ilprouerbio. cÍNon tagliar ilfuoco colferro-,et contentarci,che tal K
hora la prudença dia luogo alla temerita. CJ 1f. lo conoßo un ч
gentilhuomo,che abbattendo/iin uno di que/li capi duri, per non ‹- vfY l
ь
flare a contendere,ufa di dire; Signore, io non uoglio qui/lione, f.
Фßn contento di quel,che a uoipiacefìy dimandandogligia uri ‘ `_ ` _
perßdioßqual occhio nigga piu lontano il diritto,o`l manco,/ubi -
to per leuargli lacca/ione del contendere, тура/е; quel che uolete
uoi. JMSLuejie rißioße quandofidanno con ole/ira maniera,fô
no conueneuoli, (тмина/ока di are,che’lpeccatore ricono/ia
ilßiofallo. CJV. (Paruiahe di queßifijia ragionato a lia/lan
¿a? J'MM. [o credo chepojßnogir del pari con que/li , Ф chia
marßparimente contentio/i alcuni altri ßccentiamportuni, Ф
noio/i,iquali nöpeccanogia d'ignorançamia afjottigliano il loro
ingegnofolamête nell`appuntar altrui,et/opra ogni parolafanno
un c6rnento,et[243по al palio tendendo il laccio a i detti altrui; et
que/io errore e`ат! peculiare ad alcuni mae/ifi dijcuolaat dal..
\
‘p к 1 м o.' 4,;
triprinter/_lori di lettere,i quali ui dano титле, д ui muouono tal
hora dubbi da are/lomaco a cani; ma :abbattono alle uolie con
per/oneahe ra/ettano loro il capello in capo,et lifano quellhonore
the meritano-,comefecegia un pouero, et accorto huomo di uilla empi., ou»
gliuolo cö
ad iinßiofgliuoloahe ad ogni tratto uoleua cötendere c6 lui, per :fili-¿fag *gf
cioche nö ui e `Sendo ungiorno altro in tauola a deßnare, che quat d"
tro oua,et dicêdo ilßgliuoloalferano/ctte c5 Дед/шагом, che nel
numero del quattro entra il tre`,W che quattro et trefannoßette,
ilpadre per non dißiutareairö afr le quattro oua dite'do. lo man
. . t ' . .
giero que/ie quattro,et tu piglia le tre. CJVfDi cui reßa hora a
‚ ragionare?./i'NfDe1 bugiardi,iqualiji dipartono dalla ueritiì cö engin-ai.
altra intention e459* in piti modi di quel,chefifaccina i con tentio
ß', Еt primieramentefino bugiardigli adulatori, ifimulatori, i
uantatori, W uanaglorioß, iquali non reßnano mai di cantar le
рве lodi,mc#olandoui dentro delle mengogne, ilche e` uitio, топ
raue,almen noia/ogperche niun ragionamento apporta piufa/li
dipahe la lode di/ê can. Quißi millantatorißino chia Haig@
mati te/iimoni di cafaetforfe lodano/eperadêpire il ddet
to de’ uicini,che non curano o non hanno in che lodarli. ANN.
@el tempo, che/pendono in lodarfimn ¿i in biaßmarfifarebbe
molto meglio conuertirlo nell`acquifiarßcon opere lodeuoli la ue
ra lodeahe uiene dalleper/one lodatenna/on otanto innamorati
di loro niedefimi ,che ono odiati daglialtri ,neß ricordano di _,
quel uolgar prouerbio,chiji lodaßlorda,n¿ di quello la lode nella Pf°“°fbi°
propria boccaßgua/ìa. Maß come il uitio di que/li uantatori ё
leggiero,quando non nuoce ad alcuno, сор e horrendo, et biaßme _
l0
uole,quandofa pregiudicio ad altri. Еtfra i molti eßempiahefi Мед, l, `
родом addict-rem on ß uuol tacere lempiafcelerateeça di quelli, ÍÍSÉÈÍÃÍÀ"
ll
che raccontando leglorie,et itrionfdeдо! amori,riuelano lafra ЁЁЁЁЁЁ Г“
. F 2
L i в t, о -
giliteì Ждите donne, а11ес1ии11ЬаппорготеЛЭ [аджики сои
mille di queifalfigiuramenti,I '
Clie tutti fpaigon poiper l'aria i uenti'.
con'. Caßpoco credito hanno i giuramenti degli amanti ‚ coa
infamia .n me i uoti deI marinari. Ma cloe uipare di quegli altri,cloefalfai
chi falfamë
:Omg menteji uantano del¿oo/jeff» di tal donna , a cui' non Parlarono '
“шт“ mai ‚ @y le danno di quelle и”? t cliegitì diedero gli equl tcßid
тот] allinnocente Хартии? JNM `Quellegole, onde eftono
сор maligne uoci , non meritano altro lionore ‚ СЬЛ cape-'
ßro 5 ma meritano Poco meno quelle {лег/отд ‚ cite ßnofacili
cofia credere,come a ridire tali men {сделай/же ne auiene elfin
Poco/[tatie di tempo una looneflißima donnafaraßimata agran'
torto per tutto il popolo per meretrice, (уч ui laftio penfare quan--A
togiu/lo cordoglio ellafinta di così ingiu/io Марта. Contbin-V
diamo adunque cbeßno diaßoliclie tutte le lfugie , lequali rißl
tanoinï danno, o disltonore altrui. Conf. [o non [toffe patire
conuer/ationedi quegli altri éugiardi , che fanno prifeßione ~di
non dir mai il uero ,quantunque non_fia in danno altrui. .aN-t
[o ui do gran ragione ‚ Pere/oeß come il dir apertamente il aero;
¿indicio d'louo'mo da llene , (уч ltonorato , coft il mentire Ёatto
Лгттъфч lafiia odore diunaî флейте? mal compo/la mente;
et eßietie d`ingiuliitia._Etfe mirate lene la natura de’ éugiardi,>
но: li c'onofcerete sfacciatßetfen¿a uergognagonde ¿en diffe il[Il
lo/(fo, clielgiudicio erajimile ad una lione/la uerginefzj cloe la
[на lioneßàß macchia con la lugiaget come cloe il dir men ¿ogne
“im bu. diß'onuenga ad ogniperfinaqtare nondimeno,cloeßa [nu tolerato
Ёж;geg; in per/ima di laßt/latam a/iretta da nece/fifa. Еt perciò ¿gran
@ggg pir demente biajimato dalla diuina [Этим il ricco lugiardo . _
шьёт" cori'J/’ìßno maltißrafalcionialiepëjano Jacqui/lar поте di
Flaix
‘P к t M o. 4;
piaceuoli colraccontar certe nouelle/irauagantiper far ridere, ô
marauigliaregli afcoltanii, ф uoglionouheßano loro conce/fi le
hiperholenome apoetigimitando colui ilqual raccontaua,che an
dando a caccia сквид un cinghiale tanto uecchio,ch`era diuenuto.
.ciecodßch'unnlcro cinghialegiouine per compaßionegli mette
ua la[ua coda in hoccafty' lo menaua in paßura, @l chuglißoc
`cando la hule/ira ece ‚мг andando :1Ьо1допе aferire tra le na О
10 non niegogia , che non >ui Депо alcuni luoghi (9i tempi , nei джазу.
quali il dir_hiigianon folamente non e`afcrittoa uanità, ne a ui
tio, ma eßimato(pre/]o al mondo)per difcreta , @_lod'euole ac
,corteeçamentrefia diriqata a qualche [шифрfine. CJV. [o
I/
F 3
L t в к о
Ell'empio d’
ап'ацаго go di cio mi truouo alla mano un'cßempio afjai piaceuole , per quel I
истцов.
сто creda , auenuto alla corte , doue 170 cono/cinto il figliuolo I'
dun ‘Trencipe dell`eta di for/e dodeci anni , ilquale fi come
auan ¿aua di coßumi , (9 di шт? tutti gli altri До! eguali in I
quella corte, со]? rimaneua dietro a tutti per una imperfettione
fanciullejZaJaqualene' per ricordi,ne`per ripre'fioni,ne`per minac
ciegliji era infin a quell`liora potuta leuare, (дети/м inauuer
tenteme'tefila/Èiaua benefpeßo gocciar il nafo , [en¿a prenderfi
cura di nettarlo. Метисы {afiiticaua ilfu ogouernatore nel
corregger que/la tra/curaggine , comparue un giorno cniedendo
limoßna a queßofgliuolo un poueraccio molto ueccliio , a cuiper
indi/paßtione era diuenuto il najo oltre modogroßadeforme, pie
no d'ulcere, di marcia, (t) mo/lruo/o , al cui a/pettoß/enti 11}?
gliuolo riempire d'un compaßioneuole tremore, quando l'accorto
gouernatore comincio a dirgli , cb`egli' cono/cena di lunga mano
quel mendico , (9» cheßricordaua d`Íoauerlo uedutogiouine co'l
naß picciolo,êenformatmwßnmma che la lorduraftjla dapo
caggine l’liaueuano condotto a quel termine , concioßacoßi , clic
per non curare di mocca rß il na/o, [в 10 lafcio riempire di quegli
efcrementi, iquali putrifartigligenerarono con procer di tem
po quell`appoßema,(9« cancro incuraaile, ilquale non tarderelißc
molto a condurlo a morte. ‘Da que/le parole entro in tantoЯш
uento ilfgliuolo, che toßo/putando, (27 dando dipiglio alfaQ@
letto, comincio a nettarßil naß congrande sfor@ , (9- lielße da
quell'loora in poi, со]? a mente lalfciagura di quel mefcnino, che
nonfu piu bifogno di raccordargli,c/oeßaß‘iugaße il naß , a tale
cioe que/la lugiafu molto utile al ‘Trencipe , (yr lodeuole al go
uernatore. ANN. Ji ueramente , come ueßi tiranno a
tommendare, cofgli altri bugiardi , tiranno a Íiiißmare, (Ы a
*t
i. ,.
? к, I и 02 i“
defcriuerefifl libro di quelli,che non fi uogliono cercare , nefu
gire . Sono anco degni di biaßmo certicurio/i, che con uno con- 3236811!
tinuoperche, Ф con ricercar troppo a dentro i fatti altrui, re
canofix/lidia a tutti ', ilche e` uitio piu grande di quello , ch`altri
per auenturaficrede, percioche non Ёalcun curio/o , che non fia '
maliuolo, (уч ciarlatore , C9* che non ricerchi ifatti d'uno per
rapportaigli adun’altro~, (9i pero riprende il comico colui che ri
cerca ад che a lui- non importa. CJI/.Tarmi dhauere letto,che щепа c6
ueneuole dl.
portando non so chi un pre/enteßtto il man геНшФ dimandato, f* ‘d “ш
fioíb.
che сор: egli portaßeaißiofe. см” uedi, ch`egli e`coperto a po/ia ,
perche tu non loßippia? JMM. Torna a mentea me anchora , стыде.
d’hauer letto et que/lo eff/'empiofů quell'altro del @du tigono, il; ‚Ё'ЁЁЁЁЁ
ilqualepagando per loрт effercito, entroßtto ilpadiglione д’ля 2:1. u
tagora (Poeta , (94 trouatolo,che coceua certipejii,gli di/ÍefPen
ji tu che Homero mentrefcriueua ifatti dMgamennoneaocef
je de pefci? a cui rifpo/e il Toeta. rPenfi tu , che cÄgamennone
‘;Ёь_
E?
п.-Ez“"\i
su* mentrefaceua le fue imprefefuße cu rioß dijaperefe nell'eßerci
to i тафта pefci? Maß’ ё biaßmeuole la curio/itâ nelle cofe del
mondo,e` dere/labile nelle cofe appartenenti alla diuinafedemnde
ci e`ricordato,che non dobbiamo/aperepiu di uello , che bifogna
{,.x-‘tx nx fapere. Or ß come non s’hanno a cercare,nea/Ziggire i сит/одев];
ÉTÉ
‘ï
“ ßha afare degli ambitiofi.cJV.e/Iquel,ch’io ueggo,uoi uolete, Ambition.,
che l`ambitione partori/ca mali efetti. J'M'M. Et chi по’! sa?
CJV. [o non so uedere, ch`ella operi altro che bene,poßiache rifue
glia i cuori addormentati,/caccia l`otio , (уч la uilta,infonde al
ti Cgigenerofipenfieri, li chiama all'intelligença delle cofelode
uoli,et alle magnanime imprefefeyliporta allaßmmita de’gra
di delle dignitaat deglihonori.JMM.Zl/1entre,chel'huomo non м nl
ggnl
fa [фото oltre aqueßi termini ,non meritercì il fregio dello „ш.
4
t. t i в к о
ambitiojo , ma piu „до il titolo del magnanimo, conciofia, che'.
que/ii fino tutti effetti lodeuoli,(9« uirtuoß5ma nonfi potragia
dir co/i di uelli, che nafcono ueramente da ll’ambitione,laqua
le a quei, che non pongono termine ai loro infatiabili de/iderij ,
uota i petti di quiete,li riempie di follecitudine, acciecagl’intel_
letti, li lieua ad alto ‚ (т )inalmente rompe loro il collo@N mi/ë
ramente li conßima 5 onde [i dice, che’l ’Diauolo andòin ruina
per ambitione, (уч per uolerepiu toßo commandare, che cedere,~
(yi ubbidire5'W diffe un’altro, che l’ambitione era la croce degli
ambitiof. Etpero quando io dißi, che lambitione e` cagione di
molti errori, i0 non uolfiintendere diquelle perfoneahe фото
all`alte impur/2,@ agli honori, iquali афишам tutti'per in
I_[linto naturale , фат l`honore 4a ibeni diuini 5mnßbene di
quegli ambitioß, che fen@ aßati`carß,ßn<a operar coja digna
di nobile,Weleuato ingegno, W[спи alcunfondamento di me
rito uogliono nelle compagnieß'dereЕрш i piu alti fcanni , W
bauer il primo luogo. Coty'. .Queßi in ueroßno шор, W ne
conofco alcuni ‚ che allientrar delle porte , al edere a tauola`
s`ajfrettano diporre ilpie`auanti a миф/штper male,ch`al
tri pigli loro quella fciocca preminen(a. ANN. uQui che cio
fannofentono in con/cien@ loro def/'er in poca conßderationeat
che niunoper auentura direbbe [идёт auanti 5 ma e` ben tanto
maggiorgloria , W ß'gno di'K maggior merito quando ad alcuno
uienfatto qucßo honoreßn ¿a che lo ricerchi , (94 е‘ coß certa e
che colui,che rimoßaque/la ambitione`jifa col cedere inferiore
¿mgm a gli altri, rimane ßperiore di lode,W di crean (a. Main que
tägigen@ fla uanita incorrono afßiifacilmente le donne5Wfiueggono mol
te пот/9,4 loro le piu belle tençoni del mondo quando s’abbat
_tono _al eßrette,percioche non uolendo alcuna cedere,Wuolendo
T K I M 0. к 4s
cia/2unaprecedere, ßpigliano (‚царя/ока la ßrada , (27i luo
gloi piu Íoonoreuoli, @iode lenefpe/jo a dire mio marito e` Dot“ .
tore, @Faltra il mio e Caualiere, (уч una dice, io[то ufcita dal
angue di Troia, ne` ui manca un`altra,la qual mette in campo.
la/ua dote, (zy legioie, con le qualiß uanta di potere comperare
tutto cio clie loa al mondo quell'altra', a tale, clte fe i mariti loro
bada/fera a que/ie conte/e,jarelebeno co/iretti a dißnirle con lar
mein mano. v Coti'. Et che ui pare dell`ambitione di quegli /
louomini, iqualinon ß ueggono mai lieti,(z7gonfq'/e non quan
do/i tirano dietro una coda difiruitori,(9ife per сил) поп hanno
chi lijiegua, tanta e`lafantaßa loro,cbe non ufcirebbeno di cafa?
„щи. @fz/laforte d`aml1itionee` commune a gli арт, iqua
li parimente nö uogliono andar auantif: non hanno cloi lißegua.
In queßafcliiera d`arnbitiofiuengonogli alteri,€9~ßiperli la cui шага:
con uerßitione efuor di modo odioßz , @7 nemica alla natura no
Димой cui e`propria l`loumaniteì5617’mipare,cloe que/ii ß poßano
paragonare a quei tiranni , che nonßcurano ß een fono >odiati ,
pur che/iano temutifzypercio со]?fatti louomini dubitan ofim
pre, cite l`loumiliarfi, o’lfar atto di commune amoreuoleQQa , e’l
dimoßrarßliuoni compagni , non Ли cpgione difarliЛицам
sì, che re/iijcemata la dignita loro : maje bene uannogonfijmt
diritti,crediatepure, che ne ipetti loro regna piu` uento cloe ua
lore. Coil/x
@y quefla O come [то
perauentura odiatidelle
, e` una que/ii dalla, nationeFrance/e,
cagioni 2255215: n
che li tiene lontani теш—
dall`amicitia degli Jpagnuoli, le cui maniere[тоßimate piene
d`altere¿<a,maßimamente da quelli, che non li conofcono, ilclie
dico,perclte ne lio pratticati alcuni alfieri in итак?famigliari
infatti. лиц. Saranno perauentura „тегам odiati i Fran
. сф dagli Spagnuoli per lafacilita loro priua di contegno, mi
L t в к о
Italiani hln paradießa que/ii врат; tenga il luogo di me@ la natione no:
no granit? ‚
в humanltà ßramella quale communernentejiuede тиф, hen congiun
congiunw
ta una humanitàgrauefty unagrauità umana . Ma quelli,
ch'io chiamo altieripeccano со]? nell’apparen (a, come nellopere,
(у /lannofempre in ш’! grande ‚ parendo loro фи il fficento,
(U con lo @regar tutti,uorrehhono е]]ег [этакий da tutti, ne` hi
fogna penßr di trattar con eßi dome/iicamente,ma cöuiene dar
loro l`incen o, come afanti altari; onde non i merauiglia,/ê fino
odio/i al mondo, @fe ungentile fcritto re motteggiandoli diff? i
che algu/io difpiace quella uiuandauhefente ilfumo. Ma che
parlo io del mondo, poichefino in odio a ‘Dio , ilqualefà re
jißenza aßeperhify concedegratie agli humili? CJP’. ßcnfi
puo dire di co/ioro quel,chefcriue il ’Poeta i
rPiu fiende, chi piu ßle ._
47V
'P гь 1 M о.
fmile. „льды. `@te/lo Ä uero,ficome Èuero, che naturalmen
te aêéloorriamo quelle сор ‚ clre /ono a'iuerß` dalla complcßione
'âT
izo/ira, onde auienealfun lieto 174 in odio un rnc/lo, un lento 46—
lvloorrifce un 411014615)per lo contrario. Et[1er tanto/i124 a con, НаЪЫат.
due perfono
liderar'e, che la natura 11174 date qua/ï dueperfone, l'una delle dalla Anana.
Il»
quali ¿commune a tuttigli lauomini in quantofono partecipi di
ragione, @più eccellenti a'elle beßie;l’altra ¿propria eli cia/cuna
inquanto alla dijjferençaaloeji uede nelle[спице del corpo , fly
nella diuerßta degli animi, ciaßuno de’ quali inchinamon pure
d ualcloe bene, ma etiandio a quale/oe male', onde uoi uedete chi
pecca di/uperbiadoi elo/ìinatione, chi eli maldicenzaal/i dada
latione', cbt d`auaritia,cl9i di uarzagloriag@ bauete a тертог—
re, elfe-non ci е`1шото in cui non ßtruoui qualche difetto, o piu
omaneograue di quei ene/ono in noi . Ma poi che nonpoßiamo
trouare Йод/111 non cloe amiciftyconofcenti, ma ne anco un pro -
Prioß'atelloalzeßßontri in tutte 1еР4111с011 la noßra complef
fione ‚ (уч co’ ‚го/111 coßumi êifogna ¿ene шкаф 4 tolerare i
difetti altri/.13@fecondo il uolg'ar пожми/114401 amar 1’4т1 Proucrbio.
со co’lfuo ¿fettofzy'poichefono rari al mondo gli buomini per
fetti, @compiutamente uirtuojîcon cui po siamo con no/lra pie
na ßdißfattione uiuere,(9~ сипнет/тет onßdee rifiutar la сот
Pagnía ¿alcuno mentre {дБ/941614 qualche apparenga di uirtu,
ф eli Éonteìmltrim'ènte faremo a/lretti a 564111111 14 conuerfa
tiene, pregar ‘Dio infîeme,con la lumaca (fi соте racconta 14 Fauch
fauola) clreperfuggire i mali uicini , (y le cattiue compagnie ci
concedagratta dipoterportare la сор: noßra con eßi noi. Еt non Шип: perf'.
na è (enza
decade Cloe alcuno[iрог/14444 Jeffer[21144 uitio , @so êenealre uma.
` I. I В к 0
теге, cloe fenza riguardare all'iniportan ¿a a"uno ecce@ , {loab
liia a comportar la conueifatione di tutti quelli, che nel rimanen
te dell'operefß delle attiorii loro caminano a dirittofine , @è
anco lecito il nio/irai' tal/aora di non :iedere queßi errori, (уч
dliauer buona opinione defi. Еt qui mi uiene auanti lejfein
E?? ¿im pio dell'lllu/ìrißiino LS`ignor @uca di CîNeiiers ,'ilquale douen->
' do far una feßa in que/ia Citta,diede carico d`inuitar legen
tildonne ad ungiouine tenuto communemente per uitio/o,dicloe ‚-' '
ne nacque non poca merauiglia ß'a i Cittadini, eÜendo торба ‚. .
mamente fua Eccellen ¿a informata di lunga mano delle qua-_ ;
lita di co/liii :‚ onde dini/ando alcune donne fantigliarmentlï
siì lafeßa, tocco ad una di loro a fargli una-dimanda in ЩЕЙ}
del giuoco,(’9« lo ricerco per qual cagione effendo nella Città ___
tantigiouani difereti, @ß een creati loautßefatto inuitar le drinl `
ne allafe/i'a per un темпа „тощая; mala natura; alcloe egli' è’
rifpo/e,cne con i liuonißzreéêeßempre d'accordo, (у clic ¿ißgna ~ Í!
ждёш- ua cercar di tratteneiß i cattiui. (Ver. [o u`intendo,egli uol/'e` ¿è
их“ ,i imitar colui,cloe acceß' la candela innanqi allimagine del diauof
lo; tutta uia a me pare clielfauorire i reiДа uno ßlegnareiluoîéf ;.
ni', ff/non so come pote/ß` in un ’Prencipe ai сор maturogiudi-'vl д c
cio cadere una сор di iliceuole elettione , ma uoglio credere, clig
ciofacem? come quelloane douendofermarß qui pocbißimigior'-,
nLWconofcendo, тётю regno non era dique/ii'collimon pen
[от ad altro, cliea la ciar nella[ш partenga piena с’т uniuer- .
falfodisfa ttione 3 (y uolß aguißi del Sole ‚Ир/сут i raggi della
ботали opra ogniрте di perßne, (уч от potete aßiciirarui ‚
tlfeg'li non Íoaureééefatta tale elettione ne /iioi /iati ‚ doue egli
non manca didi/iiitgiiere le qualita de’ fiioi/udditi, (ty din..
nalgarenon meno i Éuonimlietdaêlaßarei tri/li. JNM. [o
к г г„ I M о. 48
credo uerumente ‚ che in cio ui uße mi/ìerio, mu попgià , cloe lm
M ~
“от Гетеппопеъ che uoi dite; ренту} huomini/uuu',(’f/ 131“
dicioß/uoipuri non curano d`e0er amati da i шпор ‚ un ¿_i cono..
fcono , cloe l'e/jer in êuono predi'cumento de’tri/zzi è argomento
deffer odiuzi du i buoni. cdu. CA' me pure clie tutte le per..
fone d`intendimentopongono ogni/Indio perfurßumure енот
dio du i piu cattiui , @per те non uorrei , clfulcuno ne`> éuono ,
ne` altro mi uoleße mula@ Prego Iddio, cloe midiu lufelici
tà di poter fodisfure interamente ad ogni /orte di perßne.
.A NN. Voi louureße un priuilegio fopru tutti gli altri buo
minimm ricordateui di quell'untico решетом, che ne` unco l’i/ìef promu.,
_ß Gioue agrada ci tum . lo infine ad hora non loo conofciu
to buomo coß compiuto in „то ‚ ф bontà, cloe non /ia Даю
fottopoßo alla muliuolen (же? alle calunnie di quulelie un o', (9*
ui dico determinutumente, cließ come non cercando dißepere
quel , cheß dieu di цветеcurando di odisßire ad alcuno, ureße
urlo durrogame, со]? diuerreße troppo/eruppuloß, (27 поп rifu
nereße mai della порт {пофорсюпеф uole/le pigliurui il[аде
dio di cloiuder tutte le bocche, (дремой: un mungiurui il cuore, Рхоиныаь
ßcondo il prouerlno. c/íttender'e pure u ßdisfureui êuoni, ne
ui curate [Junto di quel, clie dicano, openßno di uoi i слито,
le cui punture non oúlendono la Éontcì,('9~ [Ушастая ; @ßp- Nabirogn,
Режем/951 diuino filoßfo non uuole unco , cloe ci diurno Penßero Élïlftiîänglli
di quel, che dicono di noi i molti, та ßlumente di quel , che dice
colui, cloe liuрта сойдем/20 intendimento. Cocu. @Non duc
coigete uoi, cloe quando ci uiene un gentilhuomofore/ìiero а са
fà, /iamo oltre тос10]о11ес1п`пе1ргоиео1еге‚с/ое [inno laen trattati
i loroferuitori г ¿@eßo non ё per ultro,fenonpercl1e temiumo,
die come men мин, fly Piu difßeili nonfacciano poifinißra ч
-È
L I В к, 0
relatione dinoialoue jiamo certi, cheipatroni s'acchetano leg;
giermente a tutto quello, che facciamo uerß di loro. JN. lo
credo elfeßendo la natura de`feruißttopoßa ad un certoflußò
di lingua, cioßfaccia piu to/lo perfperan ¿a , che hahhiano a di
uolgar la corte/ia no/lra , che per tema , che liahhiano a hiafif
mare laßretteçgaßltre che non puo eUer compiuta l`amoreuole§
¿a noflraaie` in teramentegrata al capa/e nonfißende anco u_er
fo i memhri'ß/ [драг anco,che uifono alcuni patroni coliteneri,
che amano Мори; icommodi della[это loro ‚ che i propri,
si ¿me г“ onde tuttoßfa per нудит de’ patroni . [Ил come/îЛи, io mi
Sgßiguaiîlgf rißiluo, che dohlriamo operar hene per amor della „от, @ поп
ЁЁЁЁГЁЁЬ per tema del hiaßmo. (JV. Sono alcuni,che operano hene,non
"`°' А già per amor della uirtii, ne`per tema di hiaßmo, maper[limo
Штат lo di uanagloria, aguifa di quelli,c_he su le fiere , (уч mercati ef;
ат. fercitano la liheralitafriì le donna@ nelle proprie cafe fino mi,
fern@ ritengono perauentura la douu ta mercede a poueri/crui
tori. лыж, LQuella libera-lita ¿ßmile al гит/око del lume ,
che tir/loe per mancare , pero dura il nome (уч lagloria loro
tanto tempo,quanto du ra мрет, Ciyßponno paragonare a certi’
animaletti chiamati efmerideahe nafcono риф 1`Нippanifu
me della ScithiaJa cui uita non dura piti d’ungiorno,('9i mipa
re che queßifacciaiioprifiji'ione di perder il credito a саг/24 loro ‚
per acqui/larlofuori. Tuttauia quando ilpuçgore delJtïato Ще—
neper difetto dello/fomato ,gioua poco il metter/i alcuna cafa
aromatica in hocca per laftiar grato Aoclore dife , perche allafue
il quQore [филиалам ‚ (if) non ßpuofare , che nonjißntaln
dor della hotte; onde :hanno a contentar-_e que/ii dÍeUerpo/li in
feggiopre/Iii aglialtri Дрожа/211! . /l/Ia `io Signor Caualiere,
ini/on lafciato portar tanto oltre dalla dolceçqa dente/fri ragio
namen
элегии; 49.
шиш; ‚ che non т`ет aueduto , стаей ¿pagina im [1er де
quе! tempo che mi conueniua/fvendere intorno alla cura deд“?
fermi . ‘Toi che adunque/imo chiari ‚ che la conuerfatione е Ерйор.
utile ‚ (y nece/pria , :begli huomini де ‚ее/Зета uita е'Ьатео à
fuggire , che quei ‚ chepiegaiio ряд 4! ¿en , die al male s`banno а
[opportun Ф che i диадему „щадящие à cercare, io те пе
дпдегб сои uoßfa Бета ‚ Феотегё domani„еще; ‚ рист
doui , ип’аЦг’Ьот con еЛЬ иое ‚ laquelle di/penferemo nel difeor
иге ратеесойттете delle ciuili, (9тезис/е maniere де! conuer
fiere ,ßcondo il noßro principalproponimento. CJ V. Mi fà
rà afßuPiů dggmdeuole il ritorno uo/ìro, che дервиша ‚ Фui
ртотеееокье теРите lunghißimo queßo poco де tempo ‚ che ui
correrà де тедо.
tiplicar le mieИпдаее1‘21есе‚Фritornateрое
conßlationi. лиц. Le сап- a mul А
' [дайтеfaranno ŕeciprocheperßuf A
[o ‚ Ф
Et тфиЛЬ fumare.и
qui ui laßio: _' ‚
ne di molti, medineсадnel
uerfationefuori pa oaragionare delle iomaniere
qual difcor/o dellale con
per tutte ra
gioni, che dicemmo hieri ,haurô riguardo al giouamento uni
uer/ale, (y particolarmente de’> poco intendenti ‚ (9* non/la
rii a ricercar interamente le uirtu morali , delle quali tutti'
non [то capaci ;ma ricorderò Мятеж: quelle coßprincipa
li , cheß richiedono in queßa conuerßtione . We? uoglio in mo
do alcuno, che andiamo su le cime degli allreri , ma ßdisfacen»
do in qualche picciola parte all'ajpettatione d’un`huomo dot
to,come uoi cte ,farò conto poi nel rimanente di ragionar
con pcrßne pouere d'intelletto , (9» mi .fforçero di prefentar
АЮ“'
loro di quelle coßf,delle quali potranno /enŕa fatica re/lar ca
paci. CJ V. e/I me daranno tanto piu contentoi uo/iri di
fior/i ,quantopiufaranno famigliari , (91 quali appunto 11
chiede a deholega delmio intelletto. ./r NN. .Que/ie fia
detto per mode/lia. Or uenendoprimieramente alle co/e ge
nerali, io miperßiado, che la cognitione , (yr contemplatione del
la naturaßa nell'huomo, come сор mancheuole, Ctyimperfetta,
fe con {ЛЬ nonfono le aitioni congiunte . Et pero /ea Чае/111011
templatiui e`neceffar'ia la eonuerßitione, molto piu eneceßaria
_M_А-,_.‚-—_ .
a quelle per/one ,che non hanno alcuna/cien'ia , le quali per
non rimanere come hefiie, (уч perfarßconofcere da quelle dif
ferenti, ¿hen ragione ,che conuerßndo/i ¿forgino d'impara
reper 10114 altrui quel, che da [e /fijii non poßono con lo jiu»
е в с о к в о. ‚4
деодеПе lettere confeguire. .Si comeadunqueßraccontaiclie ад}: ‘c
certi popoli[дампа acconciare 'glinfermi nelleЛиде, (yge
loß della lorßlute dimandauano a uiandantiße ßepeßero qual
olie rimedio per le loro inßrmita-,cofi “шато ßlitario, che e`
ueramente infermo , Фpriuo де quella cognitione , che {acqui
fla con la pruoua del giudicio commune ,ba êifogno di cercare
i rimediij fuori di ca a. Бела benegli uerranno innanQ al
cuni perauentura piu infermi di lui , Ф altri incuraêili , non
la ci d'andar oltre fin tanto, cbetrouii Деле, che lo con ortino,
@i medici, cloe lo guarifcano, hauendo riguardo alla fenten
¿a де colui ,ilquale diceua; ‘Daiprudenti imparerai con che ,promu
farti migliore, da gli/lolti , con chefarti pnl cauto . CJ V.
`,Quando gli huomini non fano Лат; ad прет де cafa, (9 :miuâi'ß
pratticar con gli altri con que/lo ¿elo , che uoi proponete,
non mancano altri ßimoli, che gli fanno uolentieri cercar le
conuerßtioni , Ф ingerirß piu c_uriofamente доме 3 piu` folta
la moltitudine', percioche il deßderio де conferuare, Фдau
тешат !е faculta , (т daggrandire lefßr fio , non lafcia
/lar le perßne con le mani a cintola , di clie ui potete certifi-
care ß mettete una uolta il piede nella ¿orte dun "Prencipe, ацЁЁ'ЁЁЁЁЁ
doue uedrete триад Corteggiani adunarjifra loro per trat
tar di molte cofe , (90 per intendere le nouelle della morte,
o della confifcatione de` leni dalcuno ‚ Фfar prattielre per
impetrar dal ’Preneipe Медина ‚ д roalangratiaß фиат,
_o priuilegio д per [грузы о per altri; Фprima che dimandarle,
far partito co'_ тещ; ‚ Ф co’ [ecretarij , (уч con gli ufcieri;
ne mancheranno altri confederati , che re/lringendoßin un bel
cerchio a con/igliofecreto difcorreranno del тодо diporre in dif
enfeme-erelelßßfffieloffdißevelfefloteffirearms
— -А—\—..
t. t в к о
ип`а1гго @ß cio non ba/ia afarui chiaro deldolce piacere che[i
caua da que/ia conuerfatione , mirate la moltitudine dellegen~
ti , cheßriducono doueß tien ragione; come à me piu duna
gli?? di uolta ¿occorrß ueder ilgran palaQQo del ‘Tarlamento di rPari
gi , il quale intronato da inßniteuoci, mentrefilitiga ilpetitorio,
A_ _ _. ._il
e'l pojjefforio , par chefia frggetto ad un terremotto . Ma per
che рада à proporui gli efjempi lontani .P rPcßeggiamo fola
mente per me@ que/ia no/ira Città,(zjuedremo non chene):l
giornide/iinati all'opere , (7 efßrcitq' mondani ', ma in quelli ь
"che fono con/ecratiallhonore, (уч alculto di rDio, una infni
f‘ ta moltitudine d'huominiJungo iportichiaener continouo mer’
, cato , done nonjidifcorre d’altro , che di comperare , di uendere,
' di permutare , di dare , д di torre danari ad {тифе ‚ /icon
trattano in omma tuttequellecofe ,che fonoattea curareima
r ii dellapouertà , (9 acqui/lar lafalute delle ricchegee, onde non
'accadepigliarßfatica di mettere in cuore âvgli huomini lacon
Auerßttione, alla quale fono per natura tanto inclinati. JN,
Con que/io ragionamento m`hauete hora ricordata la ßen ~
“Ежа: или di ‘Pitagora , il quale diceua appunto , che que/io
33 23:33 mondo non era altro , ch`un mercato , doue concorreuano
“m' tre orti di perßne ,cioeuna parte percomperare, una peruen
dere,@‘/l’altra per /iar accedere il mercato , ‚(уч que/ii dice..
'ua effer iflo/of,i qualißimaua piu` felici _. aal’. :Altervi _J- AÄ
H 4
L i в к о
mike.; [i‚ (yi fono lor compagni in que/lo афиш i тратам. ¿Ni
Nipoi'iàni. ßnalmente la uoce non ha` da фи languida, come quella d'un'in
.V
fermo ,it d’un mendicov; ne`canora , соте quella dfun tromliet
ta , chepullica unagrida ,it dun grammatica' , che detta la pi?
\ ßola ;percheßdirehße,comefu detto a colui,fe tu canti, mal can
ti ,fe eggi , canti. can. Io non credo però , che uogliate , che~
nelparlare/iferhifempre un medeßmoßiono , (t7 una mede/ima'
mißera. .a NN. ‘Nongieì ‚ perche il diletto de’ ragionamenti
1; Je“, в non meno ‚ che quello della mu/icaii сад/опят dalla mutatione~
223,32: della uoce . 01720 io uoleua hora nelfinir que/lo ragionamento
ricordare , cheßcomefcamlneuolmente hora/liamo in piedi,hor
pajjegg'iamo , йог/Едите ‚ С!) поп poßiamo lungamente patire
unßlo di que/lißti , со]? il uariar` della uoce acquißa gratia , (Ы
apportaßlleuamento all'afcoltatore , (27 al dicitore , la qual mu-1
tatione fha регби are diferetamente'ïa tempo , Ctyfecondo la
qualita delleparole r (уч la diner/ità dellefenten¿e , (9» de' ragio
namenti.
dire intornocan.
a que/la:Aquelehïo “шато!
attionel. лиц. non штатом
Wongia per quellapar i
„im ,k- te , che riguarda la uoce. Afida ui ¿poi Faltra , che appartiene a
“в" ige/ii ‚ della qualefiafarle meglio tacere, che parlarnepoco , per
che ui Щадят tanteедкая/шпаг, cheper me non ha/la a rac
contarle. can. Non rm'pare di poca importan@ il piper
con/éruare ne i' geßi una certa dignità ‚ _che tacendo parla ‚
(у qua/i commandando co/lringe glia/coltanti ad ammirar
la ‚ C17' riuerirla. JNN. [n que/lo anco uirichtede un tal
temperamento , che „шато col poco non rappreß'nti “што—
bilità delle ßatue ‚ (д col troppo lin/lalilita delle „стае. Й
Et/icome quello credendo col ritegno dacqui/lar grauità, da fo
A[petto duna odio/aproßpopeta; cojiqae/to per/uadendoß con la
s в c o N n о. ci
frequen¿a , (yi con la libertà dige/li acqui/largratia , dei /Ègno ~ к
d`una biaßmeuole into/lan@ . .Qui non uoglio, che /liamo ad „Mmmm
ammaeßrare colui , che parla , che tenga il capo diritto , cheji §ï,f“‘„",§',`,°_,
aflenga dal leccare,o` dal morder le labra , @dche procuri d’accom u e gea“
pagna'r ige/ii con leparole , come s’accompagna il ballo col fiona,
ne` anco mi pare diproporre iì colui , che afcolta , chefiguardi dal
l'aßrre¿¿a degli occhi, da i torcimenti della perfona , dall`i'nten.
_ßgrauitiì delle ciglia , dalla tri/ie¿¿a del uolto , dal riguardarfi
'~ attorno , dal parlar all’orecchio, dal rider fuori di tempo , dallo
sbadag'liare , dal mo/lrarß doglioß , (уч da quelle сор ., con le qua
lipare,ò che[iuoglia impaurire colui , cheparla , o che s’habbiano
a noia i ßioi ragionamenti . l.Non uoglio dico , che parliamo di
que/le cafe , percheßrebbe un uoler recitar il Galateo трете con Galw
le carte , che/¿pra que/lofoggetto hannofcritte non meno i lofifi
morali, che i mae/fri della retorica . `Que/le fono cof@ , с e s'im -
parano non tanto leggendo , quanto conuerfando;percioche quan
' do altriparla , noi comprendiamo quel , che diletta , Ст quel, che
fpiace , ondejappiamo quel chefuggire,et quel,chefeguitare; ß co
me parlando noi , (уч ueggendo alcuno di quelli, che ci a/coltano
poco attento , dalla fica feo/inmate@ impariamo il modo , che
dobbiamo tenere noi nella/¿altaraltri. ¿i ba/iera adunque di ri
cordareper hora , che intorno a que/la attiones'ha` a comporre tut
to il corpo in maniera, che non paia mi tutto d`un per@ intero,ne`
iutiofnodaio. cow. [ome a dire, che non fhabbia adimita
re ne` il тафта delle cerimonie , neil mae/iro delle bagattele.
ищи. «Appunto . Мирры il tutto bifigna a chi uuole con
lafita attione commouer altrui,chefintaprima commouerfe/ie/
ß , (yßcauigli affetti dal cuore ß , chegli afcoltanti ueggendo
gli apparcrefuori de gli occhi, (27 dellafronte di colui, che par
L .Í BY R, О
I.
_»
.t E с o N n о. er.
сиг. Voi m'hauete in pocheparole со]?4pienofodifatto intor штат
no all'attione , che hora mifate de/iderare d’intendere qualche "г“
altra parte intorno alla lingua. Etßcome quel, che hauete det
to inßn`hora appartiene ßla'mente al ßiono »delle parole, @y ai
ge/ii della per/ona,coß mi piacerebbe , che ragiona/ie di quelle
parti, che appartengono alla coltiuatione , (уч a gli ornamenti
del ragionare, delle quali ponno effer capaci tuttigli huomini di'
темпа intendimento. мы. Già ui ho detto,che non bifigna/a
lire[эрга queßograde albero per cogliere iß'utti,che[то in sii la
cima,perche haureßimo fatica agiungerui потуэpochi cipotreb
bono legitim@ ci habbiamo a contentare d'hauer di/ie ala ma
no a quellepochefoglie , @fori , che ci fono fopra il capo . Et _i, grit?.
perchelaprima uirtii e` l’a/ienerfidal uitio,ioprimieramente au ÈÍJÀÍIÃ fiÍi
uertifco chiunque della ciuil conuerfationeß diletta, aguardar- um
ji da tutte quelle сор ‚ che rendono il parlar manco diletteuole,
fra le quali e' lu/ar maggior breuitiì di quel,che richiede il ragio
namento , il che apportafatica a gli a/Eoltanti , perche соте/Ё
ЬлшЛЁч-о giudicialmente ad ejjaminar un reo , bißigna loro con
le continoue dimande cauargli afor-¿a di bocca quelle сор ‚ che ’
per intera chiareeea loro egli doueua dire . Ma non bi/ogna
anco , ch'eglifpenda parole /ouerchienenendo in tempogli afcol~
tanti con lunghe prifationi , fry’altre “туфта; impertinen
ti, Co»fuori degni propoßto, lequali danno /egno di uanitiì»
(17 dipoco giudicio , (yi lo rendono mengrato a chi l'afcolta.
C .a V. Wella moltitudine delle paroleßfcuoprono molti di’ {231216
fetti', ф, соте gia` dige un Даша, fe'l parlar molto , (17 con- ‘um’
tinouofuße fegno dipruden(a , le rondinelle fipotrebbono chia
mar piu prudenti di noi. мкм. Non e` tanto ilfa/lidio di
quelli, che non ceßano mai diparlare di molte сор, quanto di
L i в in о
‚вине. quelli clie /icondo ilprouerbio , fanno d'una mofca un'elefanto
Флирт unjoggetto degno di breuitaJeggono un proceßo . Sono
molt'altri i difetti della auella, i quali non/iaro arammentare,
potendogli colui, cloe bene aácolta difcernere in`quello ,l cbe male
xemacs; parla. Voglio ben dire , c e fragli altri ue n'e uno comune alla
на «м maggior parte de gli liu omini , i quali per inauuertenea banno
fatto lbabito nel replicare beneЛиф qualtbe parola-,Ciyfmo alcu
ni, che parlando per bocca altrui, sfodrano da dueparole in sii,
Cijfeplicano in infinito quel dice , cbe tanto cli/dice . ИМЯ ad
ogni principio dilinten (амбре/Рта un'orbene . Et [то alcu
ni , cbe non uolendo , o nonßpendo [ignißcar le co/e con nomipro
pri ,ßßeruono in lor uece del cotale. CAV. Que/io difetto di
ßonuiene a cbi ragiona , ma molto piu a chi/criue; leo aune. -._
tito , cbc molti loauendo po/io amore ad una uoce , o maniera di
parlare, lbannofpaißi in mille luogbi,(’9~ pertutte' lefoglia de’ lo
ro uolumi , Фпопßfino potuto contenere di replicarß'mpre quel
le ificßeaomeß non щит altra maniera difauellare , cbe quel
la/ola . Et perciofino alcuni,clie uogliono dire, citeglifcritti, di - ._ _-_n
е в c о к D о. c4
jizuolemllegoriußmilitudini, prouerbi,bi/licci,fß altripiaceuoli
detti fuori della uolgar forma del parlare,lequali co/è banno
marauiglio/a for@ де diletta regli afcoltanti ; onde bi/ogna,/i`~
comegia` babbiamo detto,aiutar/icon un poco darte', percbe il
raccontare[empre le cofe con quelle nude parole, две се inßgno Non amm
la madre, е`!feguirßempre la proprietà loro, apporta/ìancbee- ЁЁЁЁ’Ё'Ё
¿a alla/coltante, ilquale per lo contrario ß compiace di quella ходе- CPL
uarietiì, Ф де quegli ornamenti, cbe non [то communi atutti
gli huomini'. Étben cließa qua/ifuori dell’ufjicio его/его е! ue
nire congli efjempi nella manica a' que/le dimo/lrationi', tut
ŕauia io non lajciero, piti toßo perßdisfare a meЛеше), cbc a uoi,
л де dire, cliuno, ilquale ci mo/lri in parole , (9* in apparen ¿a bua
na uolontiì,(y* nel [uo cuore' ci dejideri, Ф procuri male, noi lo
poßiamo dimo/ira're con qucßa /ola uoce imulatore.~ Wondi- fifi' ‘pmi то
i può П
meno, uoce
queßa uoi udirete uno fpirito eleuato
inte/a dafanciulli,lo ,c e allontanandofi
cliiameriì da
lupo inuolto nella „шт
шбсаге vu
-
pelle della pecora; altri dira, che [otto forma di colomba porta
la coda dellofcorpione, ouero,olre‘ ba il mele in bocca ,- eil ra/oio a
c'intola ', altri lo cbiameriì muro imbiancliito, pillola inguccbe
raia,öram'e indoratogaltri dirà, cb'e' accenna coppe, Ф dà ba
oni', nemancberanno alcuni,clre grider'annoguarda lagamba,
ò diranno', clfeglipr'eßnta da una mano il pane,dall`altra auen ,
ta la pieta t C.a V. .Yi puo anco тает! loro addoífo quel uer
fo del 'Poeta s I i
CЬе’! Serpente tra ifori, Ф“шёлgiace.
JNM Di qui adunquepir/ìiamov conofcere , cbe perdar lume
ai ragionamentifij per e/jer un poco più, cloe buomo uolgare, bi
fognafar нее/забега in que/li leggiadri , (9 piaceuoli detti.
cocu. v?N_on et adunque da biaßmare lo/ludiodalcuni,iquali
‘ L i в_ к o
imitando le api,colgono il mele da diuerfi fiori, Cŕ/'non la/Èiando
cadere a terra д motto, одышка ‚ д ршсеиоЁеца ‚ che/ca di boc ,
ca altrui, nefanno memoria negli fcartafacci,perjeruir/ene poil
ш сот o parlando ,o fcriuendo. `ANN. Миф li lodo , perche que/lo
:Lema-i e modo d acquifiar honore con poca Лавр ‚ ф lodo anco quelli,
шит?“ che per arricchirß maggiormente , leggono le comedie , fr) l`altre
poefie dalle quali fi traggono molte cofe al medeßmo фит .
CAV. cQui mi uiene in acconcio di dirui, che riefconoßpra tut
ti gli altri a mio gu/io nel conuerßre quei, che da ‘Dio hanno ri
ceuuta gratia di /aper ragionarprontamente, (уч bene di qual
ui uoglia te co/a , perche/icome la prima uera apporta 4gli occhi
marauiglioß diletto con la uarieta defori , сор que/iiporgono in
credibil confrlatione 4gli ammi no/iri, con una diuerßta di dot
Ragioni'
trine
_ h
. `ANN.
_
c/á'uenga , chequeßi lafcino
.
di lorogran mara
‘im ё‘изт uiglia , Cf/ piacere nel conuerßire , nondimeno douete credere,che
Eggsde la dottrina loro ¿piu uaria , che prefonda , с» che appunto БаЛо
miglia a ifori diprima нега; conciojia co[мс/ж non e`peruenuta
all`autunno,ne ha coltii rutti maturi dellefcien(e,cia/cuna del
le quali ricerca lo/ludio della uita d`un huomo . Ondeposßamo
dire , che que/ii imitano il poeta in qu el uci-ß),
Et nulla ß'ringo , (уч tutto il mondo abbraccio.
живые. llche an со]? con/orma a quel prouerbio , che non e` in alcun luogo
colui ch’e` in tutti i luoghi. [o con tutto cio non biaßmo que/ii ta
li , anei gli /iimo degni di lode , co/iperche a quelß'gno nonfino
giuntijen ¿a/iudiodrfen (a la prattica di molti huomini dotti,co
me perche fanno con que/lo nier acqui/iarßfauore , (уч credito
nelle conuer/ationi . [Ил uoglio ben dire , che chiunque aЯша al
[eccellenea dellagloria , dee piu to/io di/cendere alla radice d’u-ì
na fiala , che cogliere ifiori di moltefcienee. CAV. lo conofqo».
che ia
seco No о. 63”
c-he 'hauete animo di paßt-1re .ad altri ragionamenti. Tuttauia de Se i non To
(cani debba
ßderoahe intorno alla lingua mi leuiate ancora un dubbio, col di no parlar
Toí'cana —
chiararmi ß ui paiabene , che ciafcuno и];la communefauella mente,
\
saranno. о;
ueßìmentì dìßtaàdilana conte/fa diaarg' colori со]? Lene in
corporati ‚ (Ú meßolati траты/„е occupando 14 ui/lanonjî 14
fciano difeernere 1`ип0 da ll'altro , qualißno 1ер1ите delle рег ..
nici, o di certi colomôm'l cui colore e` tanto сои/(146 ‚ che non росе
te giudicareßfia р14 conforme al nero, 441pauona<{o, 5 41 бег-д
rettino. lQu'ße medeßme стенка]? trouano anche nelfa Ранен.
ůhlerra.
uellare, concioßa cofaaloe alcuni/vanno 11parlarefcloiettomlcani Faucllasfog
glam.
s -ogggiam @altri mißo. Orio concbiudo ‚ с19е per mio aaiß ‚ 11 Ранен; mi.
ta .
parlar mißo dee еЛЕг conceduto alla maggior parte de<gli naomi
m', lofchietto 4 pochi ‚10 foggiato a neßìmo . Hanno 4jegaire
11р4г14ге fcloietto чист)“ ‚14 cui natiafauella eро11с4 „C17 quel
la medefma, che 5'114 dafcriuere. Hanno a[саги/гс 11parlar mi
о tuttigli altri ‚ 14 cui natzafauella e` года C9 imperfetta ‚ со
me 14 noßra . Fanno ро1 errore quei cloeparlano :foggiatamm
te ‚ cioe`in maniera, che bora ufano uocïin tutto uitio/e , liora in
tattoPolite ,Á сотеjidime/iro ‘Dante ßniendo quel ner/o Tofca
no con una noce lomaarda , флотской ‚ 14 quale in с4р0 411'41
treparole {aßomiglia ad un рецр с11р4ппо aile poßo Ёрш ana
stifle di arotato. C.AIA =%413Дорое1‘4 meritafcufa , р01 che al
[uo гетро non era ancora infore 14 ßa lingua . ANN. Egli
merita ueramente[сад per que/to , ¿enc/oe quando 14 песо/3114
della rima non 1114 :forzato , egli 194 detto più uolentieri looggi ‚
che anclioi. Ma egli merita principalmente fcufa соте quello ‚
cloe trattando di materia piena d'alte,fdmarauiglioßßzeculatio
ni, era più con la mente riuolto al giouare ‚ che al dilettare. Et
роте ¿en noi conßderarealoe quando loДепо faßatica nelle co
feìvrofondefy» diüïczli , non puògiuntamente affaticarjïnelle р4
role. CJP'. V01 dite Ьепе‚т4[1er песо/3114 011 rima nonji uuol
già la/ciar 11 рост trafportare ineel соф delle parele uitio/e ..‚
A
J
т: i.` t в к o
A N N.' rPol/io , che que/io fia peccato , egli e` molto minore di
v'Èûëpio it
пион un
найдено.
n. quel, che commettono certi poeti moderni, i quali pur che accop
pino le rime inßeme , non i curano delleßntenee , (9* ui tirano
dentro alcuni concettifciocchi , @'ßrauaganti , (уч tanto lonta
ni dall`afpëttatione dungiudicioß lettore,che danno occaßone di
ridere-,comegia ece un’ ignoran te,il qualeß come raccötaua l’al
trogiorno uo/irofratello nelleßcademiaqinì ilpri'mo неф d`un
lFinetto nella uoce erßglia , @d ui accoppio nel quarto briglia , (т
nelfeguenteßriglia, @fnalmente nonßpendo comeßiggellare
l’altro quaternario , ui cacciò dentro una cauiglia , dal che poßia
то conofcere,chefel peccato delleparole e ueniale,quello delleДн
:enge e` mortale. CAV. 'Poi che nö mi concedete ilparlare chiet
tome lo sfoggiato, (7 uolete , ch`io и]? il mi/iobifognaahe uoi pro
poniate il modo di mefcolar queßa linguaß , che nonfi uegga la
Modo di me diuißi de’ colori'. ANN. Come ne i panni соте]?! di diuerß colo
fcolar Ь fa
nella.
rißfcuoprefempre un colore , il quale con la uiuacittìßia ßper
chia, adombra alquantogli altri colori , coß nel ormar lafa
nella mißa bi/ogna , che ß /cuopraprincipalmente ilfegno della
natiafauellaff) fujiquella difereta maniera , che te uoi , il
quale tingen do alquanto ilpennello della uo/ira lingua nel can
dido colore della Tofcanafauella,andate coprendoГорит mac
chie della no/lra materna, ma tanto leggiermenteahefi lafcia co
Color fo
fc .
rio/cere perfau ella lombarda. CAV. .Ye non m’inganno,uifii un
Filofofo, ilquale ragionando della confußone, (уч degli фи; di
diuerß colori diffeahe mejiolandoßil bianco, e`l неги]?genera il
colorfofco-,cojiforfe uolete accennare,ch’io non parlo neLombar
jdo, ne`Tofco,mafoßo. AN. _“Nel componer que/io colorfofco,ui
rendete piu chiaro , et nel confondere que/ie lingue „форт giu
аде/ордt poi chegli влет}?! dichiarano meglio le cofemölafciero
ч
sscoNno. в:
f di dire, ch'io ueggomelfar que/ia mefcolan¿a uoi hauete cancel
Parole de!
late con la tinta della perpetua ohliuione il moi(o,lafeia,lafgro Monferrato
uitiofe.
lia, @ Гите uoci in tutto uitio/e , lequali /ono proprie non che
de’ contadini di que/lo paefe, ma anco d’alcuni no/lri @tradinil
(zy in lor uece u/ate matto, pecorafey gufcio. Et di piti conß- -
deroUe pur i lecito di/cender co/i haßamente in que/ii difcorß)
'chetalhora na condete alcune uoci Tojcane , (9ifate /orgere
quelle Lomharde,che fono accettate da нимф lafciando di
dire ¿io ,grandine, (уч cauoli , dite liarha, rompe/ia, (27 пата. Voci Lom
barde.
Voci йог.
Conßdero poi che quelle uoci, lequalifra` noi /onojcolorite, Ф гене.
(9 hanno qua/i perduta la lor firmamoi le uenite correggendo ,
riducendoalloro primo eßere, (gedoue quìß dice pari, ma
ri, {него/20, Cty ammortare-,uoi dite padre , madre, inchio
ßro, ff/ ammorçare, ilche fate pero in maniera, che non mo
*4
/lrate di uoler correggere tutte le uoci fcorrette, стат alcune
ßguitelahu/o , (27 con tutto, chei Tri/cani ß compiacciano di
dire catena, (9i rape, nondimeno uoi per lafciarui cono/cere
Lomhardo, ui contentate di dire cadena , Ctyraue', (27 dite piu
uolentieri leccaro,che leccaio; (y caura , che capra . Oltrea v_ocí Accor'.
cute.
vcio per fauellare co ipiu , uoi con molta difcretione dite contra
le regole della lingua lui, (27 lei,doue hißgnerehhe dir egli, (ey
ella. Etfnalmente per non parer To/cano del Monferrato,
uoi non fuite Лат/же le parole intere , ma per non uiacqui/iar
odio ,/oßrite, in luogo di mano , anno, (ty/fanno, di dire fecon
`do lujo paefano man, fan,flan ‚ (тайге parole accorciate, le
qualiJiiconcedonoa poetigne anco preferite huomo al fuono ri
ßretto, come giudiciofamente fanno i To cani , ßguendo la
fcrittura,ma l'ißirimetecon uoce apertafecondo il cir/lume de`»no
[т автор-”1.5tper cio potrehhono tutti cö ragione pigliar едет
4
’fr Lindo' /
piolda uoi rißluendojiinfimma di mettere/ludio nelparlar con
l ‘~ ‘ `. v ' ' ' ‘
. forme all u/o commune dellaДм patria , ma piti politamente di
П коше quel,chefiglionogli huomini uolgari. Еtjicome conuiene al no
dee parlar
патио d“ bile parlar meglio del uile , coß haura 4 sforçarfiilpid intenden
ulle, е“! let
terato del
шщ te, (y letterato Cittadino di parlar alquanto piu corretto dei me
no intendenti; maßmpre in maniera , che mo/lri di parlar quel
la medeßnia lingua, (уч non diformarne una nuoua , @pare
re ‚ comegiiì habbiamo detto ,fore/fiero a одр: fia . Et per con
:mii im: cla/ione habbia riguardo a quella/ënten ¿a , che[i uuole/aper co i
22,231@ manco , ('9#parlar co ipiu . CJV. Won a pettate, ch`io ui ri
fponda per le rime, C9* ch'io attribuifca a uoi con ragione quella
gratioß fauella , che uoi attribuitea me con troppa aßettione.
f v1'me ba/li di dirui , che hauete con moltogiudicio trattata que
fla parte della lingua . Ma non reßero d'aggiungerui,che anco.
’ra m'hauete laßiato un poco di dubbio, perche quando io ofjeruaf
“А.
fi compiutamente quelle cofe, che uoi dite io mifarei ben cono
fcere per Lombardo , ma non [ipotrebbegid difternere dalla
т 14fauella , ch'io fußi natio di que/io membro di Lombardia
chiamato il .Monferr-ato, onde non haurebbe luogo la propo/la da
uoifatta , che cia/¿uno habbia a manife/lar con la lingua i[то
dellaßiapatria , (учfipotrebbe coß dire , ch'iofu/ii тщетно,
oVerone/e , come di que/la Cittiì. лNN. [l uoßro dubbio mi
fd rauedere , cheancora non era compiuto il mio di cor о . Et
(‚в „23:35: pero con pocheparole ui rißiondo , (9“ dico , cheД come dalla/pet
ШТ; Ljf'to ‚11411`1146110‚Сд da i portamenti della perßna ß comprende be
‘hmm’ ne@df/'1, (щ difierne un Milaneß' da МЕЛ/Дошло ‚ un Fer
' 'rareß' da un Zl/Iantouano, un rPane/e da un rÍPiacentinomn Ver
~ celleß’ dann Eafalafco, co/i la fauella deefar conofcereque/la
Èßfgîiàä dq ежели. Cua/f. ßen la dimo/i'rano particolarmente nelle be
\ .e z c o ц д o. в,
{РеттееебшфопЬФ ifranceß. .aN-N. 1! medeßmo еще {33:35
еее in tutte le parti del mondo , ma non предforß ilgiußo Iddio
alcuna dißerenza nel ca/ligarli. Or'ionon olameiite concedo ,
che in i/cambio delle порте parole шпор rimettiate talhora delle
'To/cane , Фper !е Tofcane ußate alcuna uolta le Lombarde ,fi
comegia ho detto , ma concedo , che ne ufiate molte , le qualifo
no proprie del niylro риф ‚ (9` non di tutta la Lombardia , ilche
vn“
rn-i-‘r intendo quando le coßrßnoßgnißcate c5 diuerß nomi nell'ißeßa
Löbardia ‚ fra le quali mi еле/ем де riduruia memoria quel
panno lino, con cui s'afciuga il nafo,chiamato da То cani mocci- “mm”
chiamato
con акциз
chino , ofa<<oletto, ilquale alcuni Lombardi chiamano drapicel nomi,
!о‚Ф altri pannicello. Et'con tutto, che poco lontano di qua in
que/li contorni alcuni il chiamino moccaruolo , noi qui commu
nemente lofignißchiamo con que/la uoce pannetto, ilche auiene
di malfaltre uoci, le qualifono proprie di que/lo terreno, (уч поп
u/ate ne' in "Piamonteme"in altreparti di Lombardia. Cuit/.Co
me a dire, chea Milane/i hanno a re/ìar le bufecchie , Фа noi j
le trippe,(9« uolete infomma,che quel beroldo ,ilquale ha tanti Бегом;
nomi, loaddimandiamo con quella uoce , che ha pre/o fra noi .
„ямы. Сofia mepare,mentrepero que/le uoci nonfiano де quel
le difgratiate, chegia habbiamo дееео‚Фmentre cheЛето идее `
perlopiu non che daplebei, ma da tutti i Cittadini . Et dipiu
io uoglio, che non pure nellelFile uoci,ma nelfuoriomegli accenti,
. Ф nella pronunzia ritegniamo alcunißegni della patria[елка di
fco/larcene ajfattomon tanto per manife/larci quei, che Дата a
gli ßranieri , quanto per non fare ßomaco con la total rifor- Шьыат
Accoliard
тщете, Ф diuer/itiì a noflri рифме, coi quali hauendo noi “hline”
а cñ i сое!"
principalmente a „тент conuer are, е cofa debita,che ci то усы?“
ßriamo loroin qualche maniera conformi (y di fauella, Фде
L I В к, o
s в c о N n о. 7,
gia letta una[винимpoco digerente da que/ia; cioe`, che colui,
il qualeparlafoauemente al prcjiimome riceuegratioß rißioßa,
(9 quaßdalle mammelle , doue cercaua il latte,ne irahe il bu
tirro . Ma poi chefiamo chiari , che que/ia aßabilita cifapare
re quei, chefamo , (9 [спортеfuoriglintimi aßetti degli ani
mi nofiri beniuoli , co i quali acqui/iiamala beniualenea altrui,
deßdero intendereda uoi je ui ¿altro modo , il quale partorifca ’
Ёж]?! lodeuoli степ}. ' ANN. cÄncora , che con lafola aga
ilita` s'imprimane i cuorialtruila buona opinionedinoi,non al
trimente che’lfiiggello nella cera , nondimeno ui bißgna aggiun
ger altra со}: infierire ,per la quale/i mantenga limpreßione, al
chefare e moltoprapria , (де/(реже quella mode/lia ,(9 quella
.uirtiì , 4chiil mondo chiama dißretezga. CAV. In quali cafe ngl direi-0
una E ri
fha da u[не queßa uirtu. ANN. ` In tutte,ma negli errorial corre
cerchi nel
er
glignggrid
truiprincipalmente . .Etpero fha a preßipporre , che la natura znu.
hafatto l’huomo animalfociabile , acciocheco'l me@ della con
ucr/ariane `poffa dare , Ф riceuereaiuto,fecondo i bißgni al
trui, Фри}. ‘Ter la qualcofamon ejfendo alcuno qua giufen
¿a difetto , non ci bifignapigliar giuoco delle imperfettioni al
trui,accio che altri nonfiprendagiuoco delle no/ire. CAV. Vai
_dite bene iluero', ma nonдот, chefecondo ilprouerbio , ueggia почетно.
L_“
3 Е С О N D о. 71
gere , o col metterci noi nella riprenjione, moßrando флёр—
noi ancora nel mede/imo errore . Еtperfinirla, fled da correg
ger Famico in maniera , che la correttione gliДаgrata ‚ ce lo
renda piu/lrettamente obligato,ficome ci banno infëgnato alcu
nifaut]l nelle loro opere morali ‚ il cbeßa detto a ba/lanQa per que
Ho capo . Or intorno agli altri modi appartenenti all'oßeruan àи lacomers, per -
(a dellagiapropo/ia[тип¿a ,[e noi miriamo tuttauia fanima día giulia
no lA con.
дела ‚ troueremo, clic tutti quelli,iquali uogliono piti e/jerealfap вешаем.
parere , uß'ranno la già raccontata difereteeza nelfuggir anco
le contefe ‚ (27 quella pertinacia , con la quale l'buomo defideroß
della uana apparen(а, uorrebbepreualere agli altra@ benefpef
ß contra ragione . CAV. и me pare, cbe niuna со}: lo ren
da piti odioß nelle conuerßitioni di que/lo difetto. ANN. Еt
peroß: colui ‚ cbeparla ‚ dice il uero , dobbiamo a quelle accbetar
ci ‚ соте a сор: diuina , @ß dice ilfalßi , piu toßo ‚ cbe conten
dere (mentre nonЛи danno/o adalcuna delleparti) lo dobbiamo
concedere o a lui ‚ oalla noßra mode/lia,fernando[empre la rego
la d'Epitteto , il quale diceua , cbe nel conuer are fi uuol cedere _ ацтека.
Soutenu
t* L' i ' в к о
dargli il nome di buon compagno . la perla parte mia non mi
curo,ch`un mio eguale,chegiaß truouiprejjii al muro, e ne allon
tani per darmi/irada , (9 uorrei, che miportaffepiu amore , (9
mirendejje manco honore . Etßcome ui muoue grandemente
_`.l_..__
.a-_
a riß il ueder di lontana un cerchio di perfone intorno al ballo, in
me@ 410441е‚[т<4 udir ilfuono,uedete molte teße innal(ar
ß/iipra quel cerchio', cofi ui bi/ogna ridere quando uedetedue di
lontana fen@ udir il loro ragionamento far diuerfi atti di ceri
manie col capo , con le mani , con leginocchia , con torcimen
тёти: ti di tutta la ред-[та . Lafcio poi di dirui , che per una , il qua
“fim°“‘° le uji le cerimonie con qualche conueneuolega , ue ne fino
mille , che ji Ãprefentano con fi mal garbo, che uifanno/io
maca , @j ne uedetealcuni со]? inetti , che nel uoler farle ce
rimonie , le disfanno , ß came ho ueduti alcuni in Francia ,‘ ."..,_v_,Ñ
‘.-..__._
.S' E C О N D 0. 78
„i NN. , credetelo a me ,fono inimicide/j'è in pale/e,
(уч amici in Диего. Еt ß riuolgete diligentemente il tutto
nell’animo uo/lro, riconofcerete, che le cerimonie non difoiac
ciono ad alcuna [те di perfine; perche certa сор e` , che fi
fanno in /egno d'honore , (9i non ui e'alcuno,a cuinon piac
cia d`efjer honorato, W a cui non della piacere l’honorar al
tri ‘, pofcia che fecondo il detto del flo/ifo , maggiqr honoree` Dhonore i
piu di chi lo
di colui che honora, che di quel , che e` honorato . Et fi co мы di do
‘ lo einem.
me chi l`u/a puo cadere, come uoi dite, in ß/petto di jïmu il* ‘l
ciò che mo/lrano quaßdi preucnir feta con la uirtu` , Cty' comin
ciando per tempo ad eßtrßtui] ‚ßmantengonopiu` lungamente
ßuq' , onde auiene ‚ che ageuolmente , fijqua/i innan ¿i al tem
po con la huonafama ‚ @y con le mature opere conjeguifcono di
gnitcì , (27 1204011 . Et percio a me pare . 0 e igiouani nelfuggir
i uecchi nafcondano le lorpiaglie,(’t7`le rendano ulcero/e', per lo
contrario pratti'cando con ф le/coprano ‚ @rißnino . 0.44.
Egli e` molto megliofcoprirle ingiouentii ‚ che in uecchie(<_a,@
ßcome 410: 11poeta,
Íngiouenil falir e` men uergogna.
JNN. lNon ui 194 alcun duhhio, che da i uecchiper 144101114,
0per loßper loro imparano igiouani a temperargli ardenti de
Л4014‚СЫa riconofcere lafciocca inßahilita,a correggeregli al
tri lor naturali di etti: Et ß come hauendo noi a traferirci in
parti lontane , C27 4 noi incognite, ricorriamo ad alcuno prattico
del uiaggio,per informarci delle migliori flrade , che hahhiamo a
tenere ; co/inoi nel pellegrinaggio , che hahhiamo afare per que
/la incerta,(9~fallace uita , non pißiarno ufar coßi a noi piugio
ueuole , 01701farci raccontare ‚ @deferiuere il uiaggio da quei,
chefelicementeДжоgiunti prißo alЛиг, perИдет quali paßt hah
hiamo a fchfare, (Ы14 qualißntieri haliliiamo a dirigearci', er
giungercjïcuramente alfine del noßro соф ‚ 11 quale e` tanto pe (Ligero cofc
du biofe I
ricoloßi a giouani, quanto accenno il Sauio ‚ che allincerto cami incene
I. I в 1g o
no 441444114 per 14114 ‚ della пане per lo mare ‚ (у. delferpen-î
te орт ilßßo, aggmnfe per incertißima 14 1414 del рвите nella
fua nouella età . Hanno adunque 1<giouani 4feguitar la[10114
de’ ueccbifzy aßicurarfi, che 1111 tiene 14 compagnia de'fauij , 41
теле/4410304 imitar 14giouentu 41 Koma , 14 quale 1101101444,
riueriuaj?fattamente 14 иесс171е{<4 ‚ che ciafcuno ad un fuo
maggior 4`е14 ,fe era Ьиото ‚ faceua honore , соте 4 padre ‚ (т
[е donna , come 4 madre ф come 411`1пеоп110 е14/11т414 его/4
стр14 ‚ C7 degna 41 ca/ìigo s'ungiouine non rendeua honore 44
un ueccbio, (ij unfanciullo 44 un Ь41‘Ь1110. Е1 nel uero e`сорgiu
[14 ‚ с10е cia/cunoßimi , (7 114111 con rifletto quei , с10е [111011111
411стр411 ‚ 1411411 а'ееgiudicare per feta` , @Per l'ifperien (a Piu.
intent/len ti 41 411е1‚с11`ед11Л4; о111е che riuolgeucloß molietro , Ы
ueggendo 111401 inferiori feta, с11е1о riguardanoff/honorano ca
те maggiore,in dee con que/Yo egempio cre/cerranimo 41far il
medeßmo honore a piu maturi di lui . Ada dopògli41111 те41
EET“ "' camenti conueneuoli 4114 41и1е delgioume , nonßtrala/ci il 411
. finalmente, cheficome 114 44„2031141 14 ртфтйопс, coßba nel
conuerßr con qualß uoglia perßrm 4 tener cominouamente 1114
Lito 41 quella uerecundia , laqualefaßrgere alcuna uolta su Per
leХимии un uirtuojo colore , che accrefce‘314114, 61) rende chia
1a te/ìimonian¿a 41 1140114 natura ‚ (т e` certißimo турами
том“ 41felice ria/cita . ему. 10 поп preß шт 611011 сопсепо d'un
»umm gioume ffacciato;perche о111е ‚ cheßrenole tanto piu ото/6,444):
10<gli manca quel , clxe pillin conuiene ', pare anco, с/ое partorißa
mdc de fragli huomini un augurio 41 41141111ер1'о malfne. JNM, 10
vecchi. non so bora uedere ‚ che altro ci reßi a direper conto degiouanr,
onde fm 41 parere , che leuandoci dalla ui/ìa 4е11’о11еп1е ‚ ci ri
uolgiamo 411’осс14е111е conßderando quel ‚ cbejiconuenga a uec-A
1111,
'e в e o ц n о; si'
ch ime i qualifi fiuoprono anco infermità nä meno d'animo, che
' . CAV. Io non so come poireteßnare queße piaghe uee
chie tanto атмa curarf. ¿TQQ Le piaghe uecchie [ono per
certo атм; ma ne iuecchi nonfono empre uecchie tutte lePia
ghe . [o intendo uecchie (‚мнет hanno lunghe radieuftytrag
¿tono origine infilo dalla`giouentii-,ma nonfon ogià uecchie quel
lacheporta communemente ß'co la „афиш ‚ соте Гетг fà meegew
mum alla
,uero,diffcile,auaro,<9« querela/¿welle quali infermità /ono atti “chiavi
alcuni uecchi a rißmarßcey dar luogo alla троими [Ас/{пи
сям/жрала am a rißnaißa meFareahefia quafiimpietà il uo
lerli correggereat штате: non copiacer loro, come agl'infermi ‚
che to/lo hanno a morire ‚ di tutto quel,che dimandano ‚ eUendo
cöm'un dettoahe nonß uuoleaggiungere afflittione alfafflitto.
JN. lueri uecchi,cioe` prude'ti ‚ quanto pnl/ono uicini alla mor
caranto piů/iдатам di Драг, (уч degìrperfetti. Torniui a
mente la fentê'ea di colui, che fegli шифра un piede nellafof
ß, ancora uorrehhe apprender qualche сора, percioche conofceua, Овен: щ
che üppigF
ehe quelle cofe, che noifappiamoßno una minima parte di quel :1° mm
le,che non fafpiamo; an Qipoßiamo dire,che nonfi comincia mai ГЁЁЬ‘ЁЪШ
a Моет/е non quando per uecchieeza Достиг al[по della ui- [www °
ta',
го]?didoleua
che nedella
fece natura,la
fegnounПор/0, il alecon
quale e/’Íílzdo uocepienadipian
ßataliherale ägff'gßdm
di lun- Lîlßïd 333
_ L ¿t
L I В к, 0 '
cono/cena laШа nobiltà per uirtà , tutte l'altre cafeper ortuna;
perche un nato ba/jamentepuofarß nobiliß'imo/opra tutti i Re,
(уч all'incontro un ben nato può riu cir cattiuo, Cf/ pià uile di
tutti i urli', W che percio bifignaua gloriar/i della lode dell'ani
mo,non della nobiltà de’ maggiori,già eßinta nello/cura po
ßerità. CAV. Con tutto cio uoi.uedete , che comunementee ri
putata dal mondo la nobiltà del langue come legittima, (y quel
la della uirtu` come бег/{шёлку inferiore. Etß andate ricer
cando la uolontà de'gentilhuomini di quefi'a Città , ui dirannoy
quaßtutti, cheficontentano pià dìfjer nati nobili, (уч non bauer
altro di piu, che la fpada ,W la cappa, chedeßtr nati uili , (yr
trouarß Senatori,ò fPreßdente. ANN. Si racconta, cbe la
’suola
'volpe aggiro la coda intorno ad una pianta ca rica difrutti, con`
dißegno difcuoter la pianta, Wfar cadere a terra ifruttti, ma
non le eßendo riufcito il diffegnofe ne parti bia/imando qu eifrut
ti, W chiamandoli inßpidi, (9 indegni di llei. Coßfanno que
ßi , che uoi dite , i quali non potendo con la uirtàgiungerea que
ßigradi , dinereggiano i gradi, et quelle perfone, che con la uir
tà gli hanno acquißati . Ma auluertite, che quelli che llqanntr
12ueinafe
a ini{irroubite
ra о inione, ono ernobile
un Ca/ualibife a madgigangue
ior arte, ilquale
riui con
iuirla
w’
’' ~ i. 1 в к o
parue [НИМ/т della po/la, il quale con alta uocegridò due uol
te ßcretario uenitefuori, alla cui uoce'ßiltofuori della/lalla con
ui/o di can nza/lino un famiglia, che haueua il calamaio a cin..
tola conla pennaallorecchio, a cui comando, che appro/lage tre
caualli 5onde il ecretario dato dipiglio a <gli arneß, ne acconcio
uno, (учfecero il medeßmo altri duefaniiglimd uno de’ quali ›‚_____
‚
s e с o цв o. ser.'
laltra[степи di Dante,
Che fol chiaro e` coliii , che perß' fplende.
„ты. Viv fi puo anco aggiungere il detto del no/lro Galena, che
(Ller che
Ífl'e Gale
quegli, iquali ëfjendopriui delle proprie uirtci,ricorrono all’inß Ёodella no
на.
gne (tjalfimagini de` lorpredecejftrimon ueggonomhe qucßa ua
nagloria e`/imile acerte forti di danari, iquali uagliono nelle
.Città, ф nei luoghi,doue [тоfiatiformati ‘, ma altroue non[i
ßendonofzyfono tenuti comefai/i. Ma non uoglio tralafciarein
modo alcuno quel, che altamente ne/criß'e in una/iia lettera il
Юисгепдо ./‘lflaeßro in Teologia, Frate Francefco Coconato no- Рте Рт—
cefco Coco
ßro academico, cioe` ~, che lnßgnafarß heße di дивить? „т ‚о паю.
preßimonodi loro /ießiuhe fanno diúferenti dagli altri,come
fe [атм ßatiformati da un’altro Fattore diuerß da Die;
« -Concio 1a co a che la carne non ci à di erenti neI iu chiari
f f› f Jf › i
l`uno dell`altro.Etß un'uaMoro e' piu pregiato d'uno di rarne,
perched di materia piiìpreiio/a, ау piupurgata , non fi puo dir
queßo di noi,che uegniamo tutti da una medefima тат: di car
ne. ‘ЁНе‘ anco l'anima cifà dißerenti l'uno dall’altro, perche tut
te uengono da un medeßmo rPadre, (7 Creatore . [Ил quello,
che ci rende differenti l'uno dizll.'altro , e la шт} dellanima , in
modo, che non per rifpetto della materia , ne` della cagione , ne`
dell’anima /emplicama per l'acquißata uirtiijiamo piuchiari
l’uno dell'altro. Di nui hora poßiamo rauederci , che quanto al
l’ origine Aßanio tutti una co/Ãz i/Zcßa; (iyji come di e uno , hah
hiaino iutii principio dalfango , (Ы соте ЬаЬЬ/ато un среде]?
то principio,hahhiamo anco un medeßmofine . Et per que/io
fi. ha a conchiudere, che la с’р/отека non {acqui/ia nafcendo,
\. ma uiuendo , (27 talhora morendo,conforme a quel detto‘.
Ch`un hel morir tutta la uita honora .
.`_‹`
L .r в к o
CAV. 5i ypotrebbe anco dire, cloe`l uero nobile non nafce come il
poetannafi à соте l'oratore. JNM. Si dice ancora ‚ cbe lafi
lofofa non raccolfe rPlatone nobile , ma lo fece . ежу. Con
tutto cio a me pare,cl2e Portiunagiufla conßlatione “Лёг ufcito
would de di buona , (уч bonoreuolefamiglia . ANN. [o ue lo canje/ß,
Шаг“: perche la nobilta delßngue preß'o agli altri buoni фот co/lrin»
’i- ge l'louomo a non degenerare dalla _uirtu ‚ ф dal ualore ole/uol'
anteccjfori . Et merita anco ale/fer bonorata outßa nobiltà per
que/lo гуртом/пе uerijîmilmente “шпор/121541090 nati oli buon
legnaggio ‚ tantofamo migliori , on ole Quinto MaßimoJcipio
пиф altri diceuano , cloe mirando le imagini ale` lor maggiorafi
ßntiuano grandemente accender lanimo alle „то ; al che ba
uenolo riguardo iрту ’Prend/1i, procurano di creare ufficiali no
bili . Et ueramente auiene di raolo , cloe faccia alcun male co
lut` , cbe uede effer[ro/lo in pericolo l`bonor definipagati, in 1eme
co`lproprio. CAW. Vi re/fa loora a ragionare della сажайте
мы" P" de’/eminobili . .JY-QN. rDi que/ìinon m'accadefarlungo ra
поташ - gionamento , ma diruißlo , cbcßi acqui/fano la nobiltà per con
. fuetudine, laqual nobiltà e`tanto debole, che nonfißen ole Ioer tut
to, ma loa luogo [штате in qualche parte . Etrome che un
priuatofolclato, _o mercatante, ouno , cloe uiua della/ua entrata,
nonДа per tuttoßimato nobile, (27 nondimeno fono alcune pro
i uincie ‚ @j Città ‚ doue perluß commune ‚ o per altro accidente
fino riputati nobili , (уч accettati /enga riguardo nelle compa
gnie »@conuerfationi de’ nobili , ondeper quella commune opi
nionefipotranno que/li cloiamarnobili , nella lor patria , nza non
¿ria altroue. CAV. [n [тот uoi uolete , cbe qu egli Italiani,
Jpagnuoli, Francefi,Lombara'i , дои/‚т nazione fiano nobili,
¿quali/ono co/icloiamati ‚ @rifiutati cla loing@ cke lbuomoßa
nobile
e it с о N n о. :7
nobile, Wignobile in un luogo per la con/iietudine di quelluego,
fuori del quale faràßimato altrimenti: per la conßietudine con
traria. ANN. Cofil'intendo . Etpoi che habbiamo detto quel, мы" w
che bri/la шутишь parliamo hora de' nobili, iquali сор chia 2F. “°’ *l
то quando hanno le dueprime nobiltà congiunte, cioe`quella del
ßnguemy quella delle uirtà. Onde iflofofifanno tanta [Яти
della nobiltà delßmgue, quanto ¿accom agnata dalle uirtà ,
linea le qualifipuo dire, che come corpo/tha anima, e` e/linta.
Et per tanto, e noi uogliamo aprir bengli occhi, troueremo,che 20:35:
di rado auiene, ch'unafamiglia[imantenga lungamente in no- ggf@ т—
me jenea uirtà,W pti/ja [enea quella acqui/tar dignità, bonori,
Wgrandezga 5 percheß’ uno ignobile dà principio alla nobiltà
con l'eccellenga di qualche uirtà , e ben ß'gno certift'imo, che la
uirtà e`ilfondamento della nobiltà , (9* che per conferuatione
della nobiltà e` nece/faria laconferuatione delfondamento .
CAV. In uero e` cofa oltre modo difdiceuole,Wßroportionata la
nobiltà fênça la uirtà, ne` mi pare[e non degno di biaßmo un'
huomo nato nobilefen@ ualore. ANN. ‘.’Noi adunque di~
fco/iandoci dalla falß opinione d'alcune prouincie, (y acco
/tandoci all`antica grandeeça de’ noßri Miriam', terremo per
fermo, che non meno s'accreßa la nobiltà con la uirtà delle
lettere , che con quella dell’arme;perciii che e` ueri mo detto , che _
lanobiltà e` figliuola della fcienQa, C9* la [сипи nobilita il al# НЕЁ}?
ßo po/jegore ', onde non ui oyendo meno la /ciença delle lette- ¿mfom
re, che quella dellarme ,ß uiene a prouare la nobiltà non me
no dell`una, che dell’altra. Contatto ciò non habbiamd'a con
tentarci della conofciuti meçanamente uirtuo/i, ma afar ope
ra per giungere al /egno de’ ‚т; “тиф ‚ perche doue farà
maggior uirtà ,fi dirà anco, che uifia maggior nobiltà. Lft
L 'Í В К, Q_
sdm“, non рот) tacere laß'ioceloeqa d'altunidi quei nobili dijef»
:mi Ё'ЁЁ! plice Едим i quali non bauendo altro diebe цитат/2, [топ la
ЁЁЁЁШЁЁ nobiltà del flingue ‚ nonß uergognano di dire,cbe [то tanto ne
nú' bili, quanto il Re', come a dire,cb’un nobile non pofßl сжёг piu no
bile, (y non ßnno ‚ 0100fivcome dellaltre dignita , Cty bonoriaoß
della nobiltà ui fono i <gradi inferiori, maggiori,(9«ßipremi;fty
`che tanto ¿più nobileper angue Puno dell`altro, quantopidan..
.tica , cbiara,C9‘ potente >e lafua nobiltà _; nefipuò folamente dir
que/lo per riff-:etto dell'origine , ma per rißoetto del ualore. Et
come di due cani ujeit-i dÍuna medeßma madre l'uno пере piu
„n ‚тещ generoß dell'altroicoji di duefratelli /ara tanto [Jiu nobile Гипс `4._ ,Lva_ -_ A_`*v_,J_ß-._A4,Qñ
n ¿L‘A nottole
датой, nelle tenebre.al nobile
che apporta ANN.la pouertà
тиф ,agli
ui e`altri incommodi,W
que/ìo,ch’egli e` tal
` ihora /ofpintoacongiungerß in matrimonio con donne tgnobili;
",onde s'auuilifce ilДоßengue,(’9« ne uengono fgliuolimenoge
мощам негой, 4iquali non ferbano poi la natura ne` del padre, ne` della
mïnuìl-Ce в
‚шва. madre. CAV. Соп tutto, che`lnoßro Èoccaccio dica,chepod
s z e отца o. ‚о
uertà non togliegentileqa, nondimeno a mepare ,` cbe fe non la
toglie, almeno la fmembraJa [Этом 14 fitaligiadalafcia in
giubbone, @per fnirla ,fe non la toglie ,la fcioglie. лиц,
Di que/li poueri alcuni fono degni di compaßione. cioe` quelli,
0170рег qualcbie /ciagurob C9* ßnißro accidente , @y jen@ ui-\>
tio loro, fono uenuti in baffle fortuna . Ma `fono ben degnidi
biaßmo quei ,tbe conofcendoß poueri , non cercano mentrefono
gioudni , ocon le lettere,ò con la rme, 0 con la/ieruitu` de' ’Tren
tipi dißbermire contra la fouertà ,la quale 0 14 'grandine , @j
ruina della nobiltà. Ma uoi [apetewbe ßno molti,ai qua- El
li la nobiltà del ßengue reca lignobiltà, (90 14 64]]0<<4 del- джаз.
1`4п1то‚(9ч pare loro рег 0000 nati nobili, cbe non accada рго- 'à'
curar/i altro bonore , ne` altra grande(¿a , ondefe riguardate
intorno a que/ii colli, uoi uedrete, рока andar piu` lontano,
alcune Ca/lella tanto copiofe de’ gentilbuomini tutti conßrti
in quella Signoria ‚0100 non-ne tocca 4‚реп4 un merlo per cia
ßuno, @y sbuccanofuori рег diuer/e рот cofi a cbiera ‚ cbe
en*‘4
‘un paiono conigli, @batiendo fondata tutta la loro intentionefo
рт quel росо difumo ‚Ша/0140000 marcir nell`otio, ¿condur
re dalla nece/fica a far atti indegni ,(9 uergognofi. Еt non ъвгргоа‘а.
genzilhuo
fono molti (отпил/144 mio amico di Moncaluo mi raccon~ 123
Ка.
taua , cbe Ёрш quel mercato aide un meftbino , 0100104
uendo condotto un'a/inello carico di legna, 010рр0 l`bauer contra
flato un peçeocol comperatore,giurò fnalmente a di gen- “Ч
ч:
tilbuomo , 0100 ne baueua uenduta un’altra ßma 4 pià gran'v
ргецо; ma 0100ß contentaua di dargli que/la рег quello, cb'-'\
egli uoleua. 0.4 V. Era piu credibile, Cty’ mancoßffetto
il giuramento , fe lofaceua ßpra l'oreccloio delle/djino , ma
eglilierauentura ß daua 4 credere ‚10120’1 menar gli вид/7001 41 I
M 2
‹- L 'Í В R, О
mercato per fito feruigio , non pregiudica/fi punta alla »abil-i`
ta . мкм/пришей que/ii piu miferabili, che nobili fa-
noalcuni ,i quali dicano , che'lfarßßmiliferuigi per bilagna'
di je /iißo , non deraghi alla nobiltà, mal fi bene il farli per'
mercede , (9@ perfiruigia altrui ,\ (уч uaglionofarfe delle/l1
fempiad'un' Hlojafa ,- il qualeV eß'enda шлага ‚ perche parta-._
ua: alcuni pefci atiolti nella cappa, ri/pafe, che li partaua per?.
помыв, fe-/ie/Iawalendainferirequel,c e ualgarment'eß dice, che ci
2323563?fai'
ancai'fßttißwi non s'imbrattana le'mani". Caf lf.- "Parmi">
dhauer inteß ‚ che'l'r гоп/18110“ del Ki di francia' hab ~
Жги: bia'giii determinata i che-calici f che dißia mano laaara le'
{Álng ““‘ propriey poffeßioni, afa altri effercituf ru/iici, non perda' la no'-`r
biltcì .- Ma' ‘per me dirofempre', da tal nobiltà liberami Si-f
gnare.. лиц, [n queßa ß ha, come già habbiama det-f
to , a riguardar il caßume delpac/e, alquale hauenda riguar-t
do lafcieremo di marauigliarci quando ci occorrerà aedere in'v
alche Сitteì alcuni gentilh'uoinini, contra' il commun ca/iu-r
me dell'altre C‚лампад; alla beccaria , @alla piaee'afzynanf
filamenti' comparar eßi il uiuere; ma portava caja inuolta ne.’
ifuegoletti 1’1111‘5114‘ше119411150` qualche pefcel minuto ‚ ital'
tra' caßiccia'.A 6.a Vf си! me“ non darebbe gia laßomaco di
cofi fare', @y mi eleggerei piu taßo di mangiarilpane'afciutta.`
am. «A mancaranon piacemalta que/ia ca/iumemandimena
[i d'ee'concedere qualche сад 2; allapouerta , cheper auent'ura a
Leiofaregli aßringeßallußncbe hafatta ueccbie radici'. Et uemì
farfe il tempo', cheß tralafcierii .A Ma' tarniama'a direscbe mag
'giornienteßolendela nobiltà dane' e` maggior'piiganea, (29che le'
‚шишfina quelle, che trattanoI luogadi-I gratia, ilche [гид-г
fea quel detto i Quando’ parlail ricco, tutti tacciono-,quanda‘
title
~ e i," с o п в о. 9:
parla il pouero,fidice chi e`co/iui? Et pero habbiamoa tenere
' per uerißima quella [витка d'H oratio
т ~' г Il fangue, (9 la шт: non piu к’о/грека;
` îChelalga ,fe con lor none` сиська: . “'
:Et per /uggello del noßro dipoer diremo, che l'huomo e` pofìo
nel più alto , Cijpiàßcurogrado'della nobiltà, quando il/iio/can
no e/o/ìenuto da queßi tre fortißimi piedi, Sangue, Virtu , (уч
Kiccheqa. CJP’. [o re/iopienamente ßdi'ifatio di' que/Ia uo
ßra ingegno/a di/lintione degna ueramente di uoi. Ma perche i
pocofà diceße, che Fornamento del nobile e'lagenero/ità, mi uie
nehora .in'mente di dimandarui,fe l’huomo nato nobile degene Si», „Ош.
rando da /iioi maggiori,(9« .dalla natura di[eßejßf/j uiuendo ЁЁЁЪСЁЁЁ
uitio/amenie,puògiu/ìamente chiamarfinobile. лиц. Ми до l e'
.cora che generofità appartenga al nobile,nondimeno uoi uede
te, che que/ia manca nella maggiorparte di quei,che[то nobili
folamenteperlangue, ilche auieneper la ragione,chegià ho toc
cata. @tanto poi' a quella [orte dhuomininquali nonjolamen te
fino mancheuoli di que/io in/iinto generoßma uiuonofini/ìra
Imente,io non poffo dir alim/e non che “шато ben nam@ mal
uiuentee` сор mofìrofa,(’9« degna di uituperio; (уч ß fuol dire,
che tanto uale la nobiltà< al ‚шеф ‚ quanto lofpecchio al cieco .
Ma perfodiffar meglio al uo/iro que/ico, io conchiudero il mio
ragionamento con un’alira uolgar di iintione, econdo la quale[i
dice,che uifino i nobili de' nobili, inobili degl`ignobili , Cif! gli мы; de
ignobili de’ nobili. ‘Nobili de1 nobili s`intendono quei,che nati di d-i.
uirtuoji,(9«antichipredecerri, ßguono le ue/ligia, СЫ la uitbi ëañèifide'
loro. "Nobili clignobili quei,che nati di padri uilifi jono c'on la
шт: ingentiliti. Ígnobilide` nobili quei,che dcgenerando dalla `
:it
i
„то de' ßioimqgiorifmo diuenuti шпор. Ma legli 'ehormai
/
М e
е› д!» i в к о
tempo di pen/are al rimanente delle co/e,clie habbiamo boggi a
fcorrere, (27 di conßderare i modi, cbc hanno a tenere i nobili,CiZ
gl'ignobili conuerfandoin/ieme. only. монет/Но uiggo, uoi
uolete permettere la conuerfationefra loro, ma non mipar buo
na que/la mefcolan ¿afd uedetepure, clie communemente ilno
bileßritira ист/о i[но] egualiftyclie atticiîdofuori di qualcloe
nece/lita', con gnobilifiyinferioriJgiebbe ripreßi oli iiilta` ‚ (уч
1954212 tenuto in pocaßima dagli altri nobili. JNM. Sono molti no
шив-Ш biliaire male intendenti della nobiltà, imano,clie leffer igno~
bile ра cofa mala, (17 uergogno/a, omlelabborrifcono, @fug
gono in quel modo, cbeßfugge la pe/ie,Cŕ/non/irecano a manco
uergogna l'eßer ueduti in compagnia d'uno ignobile, clie feller
colti ne i luogbi delle donne publicbe,mo/t‘rando di non cono/cere,
cbe non ui ё altra dißeren <a,s`io non erro, tra’l nobile,(9« l'igna
bile, cloe tra due mattoni d'una medeßma terra , de’ quali uno e`
pri/io nelledifcio d'una forradl'altro el’un pogo . Jonopoi al
tri nobili cli migliore „кто, i quali tenendo per lo piii la conuer
fatione de' nobili ,non reßano talloora, (y nei tempi opportuni
I ты“ „6 д'яссепаг 14 compagnia degl'ignobili . Or in que/ie di eren@
3322? 1123; a me pare, clie i primi col tirar troppo l’arco lo rompano , (9 col
ЁЁЁЁЁЁЁЕ tener troppo „титр il teforo della nobiltà , diano ßgno ¿luna
‘zum inciuiltiì , o ru/iicbeçza odio/a non ßlo 41т0т10‚т4 a ’Dim po
fcia cbe non ¿legnano per compagni, (yr fratelli quei, cb`egli non
ßegna per figliuoli . Gli altri all’incontrofanno per- mio шт),
due atti di nobiltà, poi clie conuerßmdo con nobili non degene
rano dalla natura loro, (zj conuerßinalo con ignobilufcuoprono
33:33 quellagentileçîa, (y quella corte/ia, cbe e`propria, (уч peculiare
ЕЩЁ“ “° о1е11`1шотопобледрпйододбсьффуфлом/днищ, clie
quanto piu/iamo in alto grado, tantopiù ci babbiamo adbami..
3 l C 0 N D О. 92.
liare,ilchee` uno eßàltarfi maggiormëte. dggiungeteuipoiahel
nobile conuerfàndo con ignobili dà,Wriceueßngolarpiacerqper
ciochegl’ignobili figodono eßremamente ueggendo, che`l nobile,
non oßante la dißiguaglian ¿a loro,uenga con una certa habilita
tione a difpenßrliatfarli comeßioi eguali,dal che succedono ad
amarlo, Wafargli ogni honore,W/eruigio, Weffiper qudia uia
acqui/lana anco credito, W /onopià ßimati da i loro eguali.
Ma e` molto maggiore la conßlatione, che riceue il nobile , ilqua
le[icome conuer/ando con altri nobili eI coßretto a conformar/i
co i co/lumi , Wcon la uolontà loro,Wcono ce,che cia/cano tie
neil /uogrado , co i conuerßindo con igno ili, W inferiori, ri
mane con uantaggio , W con autorità Ёрш di loro , da i qua..
li' gli e` pre/ia ta una certa oßëruan (a non >coßfacileaŕ trouar/i
fragli eguali. CAV. Mppunto quando m’occorre ad ufcir di ca gimp, „mit
fà per diporto,
. io m уaccompagno piti
- uolentieri
. - con uno infe-
. ßndo wie;
en (Onu
feriori , cho
riore, che con uno eguale, perche con l'eguale mi bifigna per “п чип
сег1топ1а‚с’9‹ percreança negarla uolontà mia,<’9~moßrar
dhauer a caro quel, che non mi piace-,laliiandomi tirar con
le gambe doue non uado uolentieri col cuore; ma .fogli e' uno
inferiore, lo tiro doue uoglio, W lo faccio fare a mio modo,
onde io pruouo, chequella e` feruità,une/ia libertà . ANN.
Hauete ragione, W uedete bene , che ßà piu uolentieriun no
- bilea quella uilla,o ca/iello , che e` fottopoßo alla fica giuri
dittione, doue glipare (Те/10- Ke', poiche e` ubbidito, Wßcom
piace di tutto ciò, ch'egli uuole-,ilche non gli auiene alla Cit,
tà, doue non e' niente piti di quel, che [iano gli altri Cittadi
ni , We' aßai manco honorato. CAV. rPoi che non uolete,
che ji rifiuti,quando cheßada conuer/atione de gl`ignobili, . щи
. igno.
. . . . . Ь i is ,hanno
mi par qua/i nece/jana , che uoi facciate -il nome a quegli d ‘accetrar
4
L I В К. 0
„шт. ignobiliabe s`banno particolarmente ad accettare nella ciuil con
:mi d" uer/atione. лыж. `@tando la neceßità de' negotu lo porti, no»
fi difdice il conuerßtr con ogni ßrte di perßne quantunque ui
lyiime, ilcbe uolle accennar 'Diogenes ilquale dimandato percbe
anda/ji a bere alla tauerna , „Люди 0170ßfaceua 440120 0044400 в
nelle botteghe de' barbieri. Et pero noi ueggiamo, 0170 molti no
bili di que/la Città non fi recano 4 uergogna det/Ier ueduti in ”
piaga a dißorrere con diuerß manuali, W lauoratori , W altri 4-1
ì
e Vi: c a к л о. 93
dola fintita afpra, @callo/agli dim'ando in atto di b'urla degli
caminaua con le manila co'ipiedi ,', del qual motta eglipreß tan..
to родием agui]a difuocofrala'ßoppia, лиф tutta laple
be ad ira contra di lui, @glifece tanto contraßo, cheper difet
to di uati rimaß bianca@ efclußi da quella dgnitiìftycan uer
gagna s`accarje quanta dannoßi, @bia/imma! c'aßjia 10 ibef.
fare un’huoma ignobile . rEtpiu- que/la non fha adinfuperbire
il nobile d'origine contra gligno'bili, mafiůtoßogiìicordarßi fi
come gia 5’e` detto, che lafiia nobiltà heb e rincipio da una igna
bile, ilchefu parimenti: лифта da que “Роны/ос dißl',
' _ Il prima, chi chi filde' tuoimaggiori, .
‚‹ . ` О‘ fu paßore,»5.quelifhe dinnon uoglio. i
oltre a ciôgli fauuenga ‚ che feconda la fentenea dfun /ant'huo
mii-,Gia fono/lati auuertitii nobilida Chri/ioanan leuarßin
fuperbia, pai che/5i hanno a dire in compagnia deglignobilifîa
dre ого/110417111: cielo Й, ilche nan pafßno ne con pieta, ne can
ueritiì dire,ß’ non riconofcono dejfer lorofratelli; Et brieuemen дым „
te, habbiajia cuore quel detto, che non merita alcuno d'e er lo mei-ica 10de,
ne ignobil
4410178? ldnvbllfâmek alcuno ripre/a per lignobiltà de’ ßiai paf ‘à mm“
рт . Et fippia tuttauia, che chi отточить,афиш
i primi' ßioi maggiori ,Cry configuentemente dijpregia me
defimo . ‘Per le quali ragionilappartiene al nobile quanto
e' maggior digrada , tanto piu humanoigratiofa , (9i ciuile ma
/ilingua
f , (19 de’
rarinelle ue attioni',(17 ar ‚ sì,che uari deeli occhi,della
ßembianti ji fruopralanabiltà dell`anima ßio. ŕ
bei@ piu' difficile, la 'qualegli rende odiofial m ondo, (94 e`, che
non uogliono conoß'ere, @d сои/офис ole/fer inferiori et per natu
ra, flyper шт} a i nobilifßnonßnnouhe fia lefette dignità ec
ragioni dfimperio ¿particolarm e'te deferitta quella de' nobili uer
ßglignobilijopra i quali ragioneuolmente hanno maggioraiiça
@c imperio.' óficome adunq', da qualche indiÍpojitione d'occhi, e
non @opportunamente curata,'neЛешие talhora una cecità, cofì
cla 'quesqa `infermità degrignobili ne rifirge in alcuni di loro unf
arroganeaßt un рака humore,col quale ardifcono difarfiquei,
che nonfina@ „тиф con leparole, et con gli habiti il titolo
zeggbiìä della nobiltà. CJP". О che[датскойprifeß'ioneiquando fiuuol
ttl
difcorfo, pertbe fono moltigli errori' de’ 'Prencipi , (90 piugraut а ya,..
di quelli de`priuati,/e‘non mente queeroetay 0170 dice» ’
Tantopià manife/laß ilpeccato f
@tantopiu ilpeccator e in altofiato..
(y feguardate bene, non ßlamenteß laß'ia Al`iniquo ‘Trencipe
contaminare, ma contamina altrupercbe ifudditißprendono 41
10000 dißguitar i fuor' eoßumi, parendo loro non 0170 100104 , ma
giu/la coja il conßtmarjicol loro capo', onde uengonoI afar pià
danno con lVeßirnpio'alie coluitio. лиц. Ите piacerebbepiùl
годок/0041 ciò nonßtenejjë alcun ragionamentopercbe non 044
0440gli/crittori non meno anticbi,cbe modernitiquali 174440pre
ß l'ardire,Wla cura din/iituire i rPrencipi , (у 41 proporre con
lungbidißoijiquale babbia da eßëre la una@ la eonuerfatione’
loro. Oltre a que/ìo,noi babbiamoprincipalmentea conßderaref
tbe a noinon tocca ragionar de'fatri loro, iquali.[ono irrepren
jibili, unaßimperfcrutabili. Et (per ragionarui liberamente)
io 100fempre nel cuor mio bia/imatequelleper/one, 0120 hanno uo
luto dar leggi deluiuere' 4 г2’000000р0, iqualt [то Signori delle
leggi ‚ W 104444044 altri; onde/,fe mi uoletecredere', non cer
cberemo
/ne' dinnakarde'
dellagrandeQQa 14 40/104 bumilejïlo/ojia
‘Trencipu alla confideratio
рек/00 eüendoterreni ‚ e`l riepgpmr
44 0004000, 0120facciano ottimame'tetutto ciâ,cbefanno, et cbe'l "m u'
uolerdi/putare, C9* metterein dubbio le attioni loro', non Да al
tro“, cliun uoler; a guiß de’` Giganti aßalir uanamente il Cien
10. 0.400“. lo ueggotcbe jicondo il Trouerbio,uoleteßarlontanoi
Prouerbíœ
da Gioue', Cty dalfolgore', aßicurandoui di’ non efjer accußtto di
quel, cbt baurete tacciuto', mipareîcbe babbiate riguardo a
. :~ t t в к о
„_- quel , che dißë una , che`l biafimar i ATrencipi e’ pericolo, с?! la'-`
darli 2bugia . JNM. ‘ÈNon pure non uol/iaccennar “фа,
ma neanco ilpen/ai, perche tenendo effi della diuinita, non mi
pare, che poßana facilmente commettere errore ‚ ne' ar cofa
nimma biaßmeuole, (27 mi rido di certi curiofi,che di/correndo delle
`queiche fan
по рты; cafe del mondo, Cf/nonfapendogli occultifecreti dell`alte men..
.fîone d`mze
«im ifm. ti del ‘Tapa , dell]mperatore,de` , (уч del<@gran Turco, dan»
:i де‘ Prencl
{grgfujfïg no alle attioni loro millejini/ire , (Ы inique interpretatiani , (Ы
:ffm 1°' fono tanto lontani digiudicio, quantafano dipreßinça dai loro
penfieri5f17/i dan-noai'redere , che i Trencipi fianogafß, ft/
che uiuano a сил), ßnça сап/2150 ‚ ff/ che le сор раЛЁгеб.
bono piu felicemente,ßfufßzra efs'ii Trencipi, CJV. Sana
bene piugraui le punture , lche danno a i Trencipi quei, che man
i ianoil lar pana@1uiuano con effi in un mede/imo palaeeonhe
:ifm d," di quelli,che/lanno lontani . Et per que/la ußiua di dire un Ki
cliegli era ßmile a platani,ßittai_quali molti[iritirano perla
mal tempo, @dopo il /erena gli e/lirpano , (9i cofi egli factor..
reua molti miferi ,i quali dapoi lo malediceuano, мкм. Et
non credete uoi,chei7’rencipi lo ßppiano .P CJV. Ила!
соте Dei non pure fanno quel , chefi dice , ma quel, cheßpen
fa. Etfarfë che alle loro tenere ‚ (уч dilicate orecchie mancano
le acute, (9i penetranti lingue . ямы. ‘ÍNOn deano mai co/lo
ro bauer letta quella fentenga
difcreta fauella. Et poi ch'io debbo tacer que/le co/i, non reße
rà almeno di dire,ch`egli con la pruoua dell'arme, et con lo/ludia
delle lettere hafatto sì-,che gli uic'dato dal modo il titolo non me
no di uero Caualiere,che diperfettoДойди ели/о :luche l'im .
mortalità[ил fondata principalmenteЙога due honori.~
Ma con tutto ciò io/limo,che la сбит—[топе de’ "Prenci'pi, quan.
tunque honorataahabbia afuggire ilpiuahejipuò;feguenclo le
"'“°"' limpio del uaß di terra, ilquale rifutö compagnia di quello dii
rame. Et деп/врат!” non e` lecito dir con eßi liberarn¿te ‚тю.
parere, nefar alcuno contra/lo ßaltrimenee> non farai amico de'
£212??? Орто. `¿N.La conuerfatione de' 'Trenc'ipinon fha per miogia
РЁЁЁЁЁО. dicio afuggire[e non in quanto ci toglie uella libertà,che tanto Ё
эдема“ grata nel conuerfare,et ci mette in unaДля“), la quale nö ci può
wp' lungamente dilettare ъ ma l'habbiamo perô a cercare in quanto
ci rende pià generofi, ф non la/cia materia dipenРт. che[ifug
ga per uiltà d'animo, oltre che ci arreca Лиф utile, @honorem
per lo meno la beniuolen@ dll t’Prencipe . Et poi cliein e` tanto
piu eccellente di noi di „та, W di ualore , quanto e` maggior di
grado,pcßiamo etiádio credere , che laДм conuer/atione uaglia
клада? grademëte alledißcatione no/lra. Ma benfapeteahe alcuni non
$2112?? altrimenteahe iuaßdi terra [i rompono conuer/ando co i "Pren
cipi,per non erbar quella maniera, che[i cöuiene, onde per falute
Wper Летки loro brieuemente ricordo,che imparino a non in
ßperbirßme agonЛат]?punto, ne` a pigliar niente piu dificurtà
per fauore ‚ o grata accoglienea, che riceuano , то quanto più
ß conofcono eßaltati, tanto pià adoprino l'humiltà , (уч la riue-
ren (a. CJP'. `@ee/lo mipiace,perche ho olleruato, che`l Du .4_
‚—
s 0 N_Dfon ,t
ц...
’ v l L I I U
nefece befk dieendiiiehe più caroglifarebbefiato un grano dor
Iègiîietie
annu di до. JNN. Sißtol dire,che l'ignoran(a e` Лит di ракам. Et
panix.
per tanto uorrei, che meco ueniße hora confiderando , che fono al
mondo dueforti d'idioti, cioeglißolti , @i [на] , chiamo/lolti
quegli idioti, i quali nonМатери: nfino то d'intellettofcypri
ui di lettere, ma hanno in odiogl'intendenti, (9* letterati,(9« co
me uerißoltilgiudicano/iolti befana tutti quei,chefanno ro
feßione di dottrina, (Ы ß chiamano eßifeliciper nonfaper nu la,
(ку/{липа cötinuamente in que/lo errore;onde hanno ragione gli
huominiletterati difuggir medeßmamente la conuerßitione lo
ro,fra i quali
’WWW l uerbio,le il ragionar
perlefra iporci. Etdipercio
letteredicendo
e' unofpagereJëcondo ilpro
uno di que/ii ciocchi,
chegli/lana pià uolentieritra le meretrici,che tra iplo/ofni/pofe
(Pitagora,che anсо iporci/lanno pià uolentieri nelfango,che nel
l'acqua chiara. Sono poi altri idioti di/ana mente , i quali дит—
ga,che non habbiano cognitione di lettere,nondimeno ricono/bono
l'ignoran (a lord@ dejideroßd'imparare, amano,ßimano , (до
/eguono uolentierii letterati , (27 ßno inimici degli altri idioti in
modo tale,che non o/ìante Щепотка loro,meritano piu toßo no
me di dotti, che d'idioti. CAV. Voifareße troppogran torto a
i dotti dando il loro titolo agl'ignoranti. JNN. lo ui potrei qui
ri/pondere con quella cömune regola, che tal fiamogiudicati,qua
lifino quelli,con cui comier/iamo. Ma permeglio ßdisfaruidi
mgm: co, che tra la fcien (a, l'ignoranea ui e' un meen, ilqual con
riß'mfm ji/fe nella buona opinione, cioe nell'eßer artecipe del ист/Ел (в
alcuna certa ragione, il che non [i può chiamare fcien(a, perche
la[cien¿a e' con ragione', nifipuò anco chiamar ignorança, per
che l'eßer partecipe di uerità , non e` ignoran@ . Et per cio
tra i dotti, ('17 gl'idioti /ianno in tner quelli. , di cui' ragio
„0 о
S E С 0 к D О. „
no, iquali non [то ueramente dotti, in 'quanto non bannofòn
damento di dottrina, nêßino idioti in quanto cercano difuggir
l’ignoran{a,(y¢ di feguirla dottrina altrui. Ma percloe ui lio RT“ "
detto,cbe meritanopiii toßo nome di dotti, clie d'idioti. lo in con "°'
fermatione dique/lo ui dico,cloe la principalparte della uirtu e`
ilfuggire il „томна nonjiuuole cercar tanto d'acquì/iar il ua
lore, la prudenQaftyaglialtri beni , quanto daßenerß dal uitio;
@fecondo ciôfi cbiameranno uirtuoßnon jolamente iflo/¿ß,
che bannopiena cognitione, отпадет delle coß apparte
nenti allafelicità della uita , ma tutti' quelli, clie aßenendo/i da
i uit@ lianno intentione di uiuere, (уч d operar «firmo/amerite;
perche jißioldirealie non patifce dfetto di uirtu,fe non cbi uuo
le, conciofia clic ilprincipalfondamento della uirttì,êiluolere.
Et per ifpedirmi ,ßba a cloiamar ignoranza quella d’un`buo vinnie@
mo , i'l cuianimo repugna alla feienza , 'o all`opinione , it alla ra ЁЁШЁЁ;
gione, che communemente preuale, (уч per lo contrario fi lia a БТИ“
cbiamarprudenga quella dun`animo,il quale con/enta alle/Eien
. {в alle opinioni, C!) alle ragionigia` dette quantunque Ли priuo
di lettere, @di dottrina. CJ V. Voifareteinfuperbire con
que/le ragioni oltre modoglignoranti , трате cagione,clie uor
ranno cbiamarfibuomini dotti [та lettere. J NN. Toßo
proporremoirimedi] per reprimer loro que/iifumisì,cbe non
afcendario alcapo. Macon tutto cio non ‚фата negare,clie „om (‚ш
поп liano molti buomini al mondo, iquali ßn<a dottrina, Ф ЁЁ'ЁЕЁЁЁЁ
. . . de lmprcfe.
folamente col figuire come difcepoli la natura mae/ira, fono
peruenuti'a molti fêgni' lodeuoli, (27 bonoraii; (а per Гор/юрт
molti letterati dipocogiudicio fi[опаfatti conofcere per buomi
ni inetti, (гурта alcunfrutto. Weiß uuol anco tacere,cbepar
ticolarmente nelle conueißtionimolti letterati ß fcuopronoin
W3
(e: ."‘L 'I В‘К’О
in/ïpidi,fzjdipocogufìo,fty molt:l „Нон rie/Eono più „тыл/014
_ ‘ тете per una opiaceuolqîa, o рюмки d'ingegno, onde non
ggglfagi: luft-)gna ancoaloei dotti finßtperêxfcano della lor dottrina; rmt/z~
¿tätig " ricordinoahe'l'ofqmla con lafor@ , il rPauone con le piume ‚ il
Y»Kofctlgnuolocol can-to È[дремота che troppogran torto baurelw
_
l „gltäurânß Lefatto lanatura
aa' unfolo . C‘Nonà ноу/орет
gli altri, tutto
je [миф сопсеа’ше
ciò torre tutteil loro
a letterati le doti
de
e m . [nto
l leu: ‚ honore, an@. m1. paregmßaçofa, :l
смутам ‚ che le lettere
faccia del uolgo ,gli femono dífcala a <gli [запой ‚ alle digni
tàÍ,C9~lalla contemplatione delle coß,l ycelle/lí, (9 diuine. ...4L
„<-ы
—.А
(МА-ад“
no le Лапе
uedere del uantaggio , c'hanno le lettere fopra larme, pofcia,che re Гори и
le lettere per ß Дне acqui/lana l’immortalità,ma larme non arme.
родом acqui/farla [гида l’aiuto delle lettere, di cheß' n’accor Meißner I
ß’ il grande c/ílef/Ízndro,ilquale col chiamar fortunato еле/9:1 Magno.
le,perche
pre/e` , nonhautße
uoleua trouato'
accenlnarun'eccellente
altro ,/e nonScrittore delle /ue
ch'eglianchora im
difide
raua d`abbatterfi incalcuno', che raccogließe con над/асам in.`
un uolume le fatiche,i conque/li, (9 l'opere ре gloria/e , le-i
quali Дни Чифогладгйо ßpeua ,che to/lo ß-ßrebbono фт
te. cai-V. lo credo ueramente', che [inea lo ßimolo della
fama pochi uorrebbenofaticarfiintorno ad alcunalodeuole im
о :cuit: :inl
pre/a. .a N-N. «Tutti ele/idèriamo di-rtportar que/1a gloria [этот d‘un
come debito frutto, l(gilegittima mercede delle no/lrefatiche , certo (crit.
ne` ui ё alcuno,che non habbia 'a caro di la/iiar` perpetuo no СО ГС.
S E С' О D O. . - хо:
Еgliper auentura non fißirebbepoßoa опа/10 ri/c'bio,ß non fi'
fuЛ?! confdatoahe con Гайки , Ф con la politeqa della Дм
loi/loria haurebbe tolto l'ardire ad ogn'altro moderno di criuer
gli contra. Ma egli e` bene di darforma alla conuerßtione de’ ggfs“
letterati, Иdi ricordar loro primieramente, che la/cienea ren
de lfhuomogonfo,fi7ßiperbo . Etperò non hanno ne` 4 tenerla
nafeo/ia fen(a frutto,ne‘ ad ußrla per uanagloria , ma per loro
ßluteaonformando la uita con la dottrina ,l perche tanto uale la
fcienea d'un’huo`mo „тор, quanto un buon nino in cattiua bot
te,(9« debbono ufarla parimente in benefcio altruifacendoli par
tecipi della loro[cien{трете/де non [i ptr/siede congu/io alcun be
nefen ¿a compagnia ,ß che hanno a procurare di trasfondere in
altri cio, che Детва, (y d’apprendere per in/Égnare. Суп/х e/i`
теpare,cheßconuenga anco a letterati di nafcondere nelle con
uer/ationi una certa aß'ettatione, con la quale[i ridonopià toßo
qdioßahegrati. лиц. :Äppunto io uoleua dirui ,che que/io „mhh
e l'errore d’alcuni letterati, i quali trouandoß in compagnia di Eff“ "щ"
per/one priue di lettere , ß dilettano di parlarfra loro in quel
modo, che fiole il Mae/iro leggendo a difcepoli; (утопий fuf
[ero in un cerchio de' letterati,ftyfloßiß, uiprefentanogli argo
menti informa , (y dißorrono con quei termini, chefino inte/t`
da i /oli dotti; onde Wndonol'orecchie, (y diuertißronogli ani
mi degli a/Éoltanti :[i uuole adunque,ma/.<`imamentefiagli idio
ti ,eíßrcitar la dottrina con lafamigliarità, (уч con la di[так
¿a tale, cheРта piti toßo di condimento, che di cibo, (dgeneri
piu appetitoahefatietàf/jfar sì, chegli idioti ricono/benda la lo
ro ignoran@ ammirinofgv оденете 14 dottrina altrui. СЛУ
Chi japrà tener queßo ßile, che uoiproponete , darà,('9~ riceue
ràgrandifs'imo contento nel conuerfare con idioti, da iquali je»
'\-‘.
`
1 t в к о
¿d contrall" fmîìfeì слег approuaia la /ua dottrina , (zj/i ite-À.
дм molto ‚Итогам. JNN. Diceua una, cbeßcome alcuneA
„dutPßmnfìgmndi nei fiumi, lequalißno picciole nel mare ,i
сор alcuni paiono dotti fra glignoranti , cloe ßno men dotti
а i dan", ne( fl puo negare,cl9eintutte le conuerßitioni colui
i gode’ Фгтепйе maggior diletto , il quale conofce dejfer capo,
fiiperiore т quel, cloefi tratta . 6Non bißgna pero cbe’l lette
‚мс/тефта, cbe 'non gliß conuenga tener conto de glidio
u' , perche ”Оп mancano perfone, le quali quantunque sfornite
di lettere’ hamm pero pellegrino intelletto,(’9~conducono afeltl
се terminerl loro negati] , (учfanno parer grffï i letteratigßcopz
i 3133232? mefefe “Катеров, a cuicbiedendo limofina un letterato con di
шпш‘“ ‚-е ‚(Ь'ет mae/iro nelle fette arti ,egli ri/pofe . Io /onpiii dotio
di te, pOiCloe con una fila arte nodri/co me,la moglie, @ißn
gliuoli,d0ue tu con jette non puoiß/ientar te filo. CJ V. 0n
date aglidioti qualcbe rimedio , co’l quale acqui/lino conuer
Yau.. a. ando la beniuolença de’~letterati .1. ' JNN. то] habbiamo
Ё 3615223“ gia` loropropo/io nelprincipio del rio/iro ragionamento,fe ui ricor'
da , ilШтtioperjingolar rimedio,il quale e molto male o/jerua
to da loro, con ciofia cofa , clie nelle conuerßttioni ,ß ponete ben
mente, quei clie [тис manco,parlano,(gicontendonoaìjgrif
РгочегЫо' dano piiì forte, dal cbe e`forßi nato quel dei to, cbe la piugua/ia
ruota del carrofa'fempre maggiore/lrepito. CJ V. Si potreb
be all`incontroaccommodar un'altro dettoa letterati,cioe` tbe
louafre/clrenon fanno ßrepito. JNN. [lfecondo rimedio Ё.
cbe conuer/ando con dotti fi ricordino,cbeßno ignoranti; per
6,98 “т queßo memoriale anderanno piu circo/pettinei loro ra
gionamentiaßendo dettodunßlofcfo, cbe non falla nelle соль
\
(e, che quiui Рта trattateJior con lettioni publiche , hor con di
[cor/i ‚(27 di/putepriuate, le qualifanno forgere quella allegre(
(а del dare, @del riceuere, chegia habbiamo detto. Et pollo
ben'io aßermare/enea uanagloria,che hauendomi l'c/jcademia
tolto in pre/iito come profe/joie di торфа, m’ha hora renduto a
meЛет) non ßlamente riformato in quefia parte,ma anco do
deuolidi/lcjien
tato (e, delle
ualche quali¿a
intelligen nondimi cono/codiinpoejia,
teologia, tutto ignudo.CJV.
(9 daltre lo „шит.
Orio di ¿zu fuori della noßra principale imprefa . Dico adunque, che
ford.
due [ono le рт dell'otio , cioeil uitiojo, (y Phone/lo. Chia
mo, otio тиф quel, che ria/ce' da uilta` danimo , @che
l
\ ` "
‘s s с о к n о. 'i ц,
.Él
T
т
ц! 1111141 l`louomo dalle urlgilie, 44gli/ludidallefaticlmëwa tut
tele lodeuolioperationi ‚ che ¿proprio 41 coloro ‚ cheßno in
utili al mondo, @temono il .5`01е ‚ @la pioggia , ne 44 altro
'
\
[то riuolti , che 4 ipenfieri accidioß, @al 449940 41Vene
re, (9 34100 . 6.41! . Won l'intendegiâ cqfìunfratellodel Humm(
[то ‚ che 111114 ие/2‘110 boggique/logiußßone ,il nale ali/corren “т?“
Ew;
domi delle cafe fue mi diceua ‚ che/oa шит/144111, de’ ua
*ï lil tre uiuono ‚ соте еф‚401ргорг10244оге; ma cb'un 411010
@v9
Er.
‘ non uuole lauorare , @ß ne ua tutto dì a [flajß con dire , che
2441110ро11топ1роппо ¿en pafcere , @jo/tienta” un`buomo 44
ene ; qua/ï uoglia inferire , 11041 lauorareßa сор 44р011топе‚
‚г:
è*
(ty loßar in 0110 ßa 411044 Ьиото 44 ¿ene . 0r реп/441111411
111шот1п1 44 Lene fono 41 mondo,#condo il fentimento 41 .co
ßui‚ iquali 1fono delcontinouo occupatinellhndareâßlago.
ANN. ponnoben dire ,chebanno riceuutala loromer
cede , (уч ро1 che confeguißono il piacer dell’otio, non accade»
chefiverino ilpremio delle uirtů . Ma non penjate ‚ chefeßen orion ‚а
наш gliau',
fino otiojï 41 corpoí, habbiano ретд fummo tranquillo ‚ an@ М'чйо .
ß crucciano d'auantaggio ‚ (9' fono conßimati dalla rug
¿ine dell'otio , Cf/ non japendo флирта, hanno piu im
paccio in 411410110 ‚ cioe inegorianti nel lorriegotio. .Qte
ßo otio uile Ё cagione non folamente 41 uani, @lafciuipen
fieri , ma etiandio 41 mala uita . Е1регд ßleua diríatone, Dm „um
che <gli huomini colfar nulla imparanoafizr male. «Äg- midi“
giungeteuipoi ‚ che [то odioßal mondofejancoaDioquua
_ le ßДерниgrandemente quando un 44 роса, @acciaioß gli
chiede aiuto, Onde hanno 4 ricordarfi tuttigli otiojì‚ che non
ui e` сор: ,laqualecontra/Íipiu alflionore,chel’0tio,(t7ledili
стеке; Etfe difconuiene ilpaßar otiofamente il tempo 4¿ligne
А 2
_ крыша-Г! .\ ч i* ‘ílgïůntheo
таи: гит! ‚ е molto piu bìaßmeuole agl'iniendemi; ритмам/л
iïfjnggñïf; grauemenfe pecca chi :afar [iene , Cty non lofa' ‚ (Ыcbe fa или!
22:15; _del male chi nonfà niente ‘di [rene . Ma perche io non/vò ne`реп
“° fera, nê'otio di parlare di que/ii otioß , io те ne uengo all`otio
а, мы -- а bone/lo з che с!proprio degli huomini ualoro/i , (уч dico ‚ che tut
i ti i персу apportanoßcofatica ‚ (zj/lamme@ ‚ oncle lnßgna
afar Место-‚бегемот! medicina il Ирод), ¿lpiacem iqua
Брод tanto тафта alla uita no/ìra , сырка 4?! non р0-.
treblelungameme durare . Et perciòl êco/'a'giu/ìa, @fopra
modoneceßaria il darßalcuna uolta драл) -‚ Cyr ric-leiamar Pam'
ma dai graui , (gr-continuit' pen/ieri, imitando in ciò Гетт—
Hmm. р!о де!!`!пи!ио‘Негсо!еь ilqualeper rißoro dellefue[тебе [i
mefc'olaua, (Уставшие alcuna-uoltaeonfanciulli, @con ef-t
Агаты fì/E-lrergaua'comefaneiulloyújaneo сыт .Age/ilao; il опа-1
le nonfirecaua afuergognadopâìle” [штоф еще, ‘di- cauach
тайга. una canna in compagnia отдадим. l[nßimma la ui ‹
Ждёт" ta noßra a gui/a di ßromenti mufici lior со! tirare ,hor со! ral-i
lent'are le cora'e diuiene р!!! ßaue. Еф riguardiamo bene a;
dentro queipuôlici,(9~Ждете!giuocln ‚ clic anticamentefaceuaï
nofare i tP'renciloi, солоде/сто ‚ clie non erano tanto 'pergloriaf
loro, quanto perchegli liuomini dopo quelloДатской тати”?
r'o con maggior allegra@ ad aßittica'r/ìcCofV. lo conofco ab ex
репы/пе non ui е` со о!‚с!7е mi confitmi piu` la uita, Cyr chepià
mi со!!! la bamoaggia delдиодом ‚ @chei eentinoui*negottf.
JEtfê ne i mieiparticolari io maßliggoaononßlamente то]!!!
до ‚ ma perdo qnafi gli [рот uitali in quelli dimio patrone',
`ne iquali come potetepen/are , [опа coßretto рег honore, E9*
рет deleita a farui dentro un`loaliito malinconico ; fly' fr#
certo , cloe già ui baurei шрам la Pelle ‚ fe non che т!
g l
:forgo
L_".
s в с о 'N n о. - i i,
gfer pure alcuna uoltadi riconfortarm'i con qualche honeßo
paßt tempo. ANN. Contattochejialionejlomtile, (д nece/l
[то qu@fio otio , non ¿però ,chenon uijiricerchiuncerto termi'
ne,oltre al qualenon Elecitopaßare; perciochenonЛетоgenera nato'-'hm' \
più al.
h feu: rid ‚
ti dalla natura in maniera ,chehabbiamoàparerenatialgiuo- im, ‘im
"co, (уч alpiacere,ma piu toßoallaßuerità,@alloßudio delleco “f
jegraui ‚. CAV. .Voi uolete proporre quejio otio non .come ui
uandaperYnodrimento-,mapiu tig/to come infilataper фут
Iappetito,ò comeconfettoperfuggellare loflomaco,@.concedete
tanto lotio, quantoba/iaadinnani'marci,(9~à cordortarcinel
lefatichß@'uolete , chegiuochiper uiuere,ma nonji uiua per
giuocare. ANN. Сфl'intendo,perchechi nonfiлапищи? mai
Ada ipiaceri‚(Ы[ЫкфФиоЬЛЕ „штифты «gni te'
po dotioßfpettatoreßiuerrebbeintemperato. .Quindiiahean Штата.
. _ l 1_ . Y _ ~ ì n in in
пишете]?propojia da арапу lagunna/tica@ la vnu/icaper gggfmg
.dueprincipali colonnenecgUariealß/ienimentodellauita5 per- ‘° “Щ "i"
lcheß come l ’efferdtio deljaltare , @dellottare rende„шато
_ feroceao/ila тифа: loaddolci/ce; matutte dueinjieme-compon
_ gono , contemprano bene lanimo ,fedi coßumi . r.Poi che limi", а;
adunque nella conuerßitionedelle .donnetruoua principalmen pgäif“
lte оплот/тифа , il quale e`atto àfilleuarcidallegrauipaßio
ni,che ci opprimono ilcuore; bifognaanco auuertire, che lo[Заг
ui continouamente inuolto nonЛи cagibnedißemperar Tammo,
@di liqucfurlo in modo, cheuengaàperdere quell'ardire , che e`
proprio dell'huomo A3 lper laqualсорßhau rà adußtrenon per ci
.bo ordinario, come uoidite,ma per un ri/loratiuodella uita , ha
uendo riguardo a quellantico detto, che bißignagujiaril mele РюцпЫо.
con lapunta delledita. CAV. Vincora съедите hone/io то
utigba , comeuoiditm filleuarïanimo'oppreßinnon e`però , che
3
гт! L z в вы 0
molte uolte in que/ia [orte 4‘0110 non cadano ragiona 3
menti, ne i quali conuiene mettere fiudio , (9 aguçur
10Л11г110 in maniera , che in uece di ripofare egli talhora s’af
f'f'“ fatica piu , che dentroi negati] . JNN. 10 [limo ,vv
che non ui ßa alcuno hone/io otio , il uale non habbia con
giunto 044111110 dellanimo , ouero clel corpo , an@~ e` fen
tenga de faut] , che al godimento dell'otio e` 400004010 l'ap
prendere , (9 lammae/irar i in alcune co/e. Et pero uoi
uedete, che quantunquelamufica/ia /iata introdotta per otio,
{l}per diletto dell'animo, nondimeno ella non :impara a сад,
maa jëienea, intorno alla quale bißgna efjircitarlintelletto,
fi come nel giuoco de gli/tacchu @in altri [imili Jlli'neon
tro noi ujiamo dopo lhauer conßimmata gran parte del gior
~' _` no ne gli fludi delle lettere , o ne i publici , о priua
' ti d'andarcene o fiile , o accompagnati per lo fpatio 41111110—
` ra a diporto , doue [ё bene eßercitiamo il corpo caminando,
Ш l'animo ragionando, nondimeno tutto quel tempo iat
tribui/Ée allotio , perche e' fpe/o principalmente afue 41/00—
,
‚—
trarre l`animo dai negata’ , (17 da i penßeri piu grani .
„Шеде- CJ V. Voi mi fate hora tornar a mente l'e'Uempio de’
'" conta dini, iquali hauendo ¿appaia tutta la ßiiimana ‚
conßimmano poi il giorno della fe/la nel ballare alla di
. ńierata , nel qual giorno folo fi cauano piti fidare di quel з
che facciano in tutti gli altri . Et con tutto 010 [i ha,
fecondo l`opinione uoßra, ii conchiudere , che quello/ia otio.
J NN. ‚ Non ß puo dir altrimente , perche 10 bene efer
_, ~ citano meno il corpo ¿appr/indo , che ballando , nondimeno
fanno quello con noia, (9 queßo con tanto piacere che,tor со.—————-__..
щ
.VL l, v.lr„mg
‚за / и.Е— ’
l(gn/1L CONVERSATIQNB;
D Е L SIG. sf'T Е в А мод
ô .t _ с v A z z о. .j '
пивко Т'Ъкго. ’ .
^ 1
| ttl
e` uando' ß conchiude contra il uolere“, ò con poca1 odisfattione cenio.шапито
delleparti,dal che ne ho uedutißiccedere molti di ordini non[En
¿a eßremo bia/imo , C9* dishonore, @tardo pentimento degli
lill
autori di colifatti mefcugli . Ma queßa malaßdiffattione e`
it#
e t I. Í В к,
communenieiite dal lato delledonne,fen@Дарим delle quali[i
trattano,(9 conchiudono i matrimoni] , фjiconta la dote , (и
bene[Ирßno prefintateß condotte a mariti in paejiflrani, (29
fra genti barbare prima chenefiafatto loro alcun cenno', onde
le/uenturate temendo limperio , (29 la rigideQQa de’ parenti, o.
no molte uolte co/lrette di negar la propria uolontà,(9 malgra~
do loro accettar con la bocca quei,che rißutano cuol cuore. CJV.
5323}? di ‘Ter que/la cagione nö au{gonogieì tali di/iirdini in Francia,pai
che allefigliuole non e` meno conceduta la liberta , che agli huof
mini di dire il[И no a uoglia loro. JNN. [Ил paßiamo alla
tema cagione , la quale арф la piiì importante, (9 chepartori
[се qua/i/empre mali @fitti , (9 e` quandoßpiglia moglie[en (a
:chggagïg dote . CJV. Hauete ragione , perche que/li fpo/i inamorati
потише comeß raueggono , che la moglie non le ha portato in ca/a f2 non
la bellaria del uifo , to/io/idißmorano,(ey malcontenti del loro
7 errore non la uogliono piu per moglie , ma per uilißimaßrua ; do
‘ ue perelodolce
gliere contrario l`hauerla ricca,
co/a;(9nuledete (27 landar
bene c`hoggidi , comeß dice,a
le bellefen(a dote mo
tro
uano piu amanti, che mariti, (гурта pochi , che s’ammoglino
per lamor di Dio , perche hormai tutti hanno apertigli осе/та?
non uogliouo la carnejen@ il Драге ‚ @mandanofuori quel
”мы" la uoce, Torta reco, ß unoi uiuer meco . JNN [o ueggo .Yi
gnor Caualiere , che non la pigliate per lo uer/o , (d che/ete lonta
no dada mia int entione. CJV .- Et come В JNN . “Рег—
cheje l'huom ofpo/ando una pouera lafa diuenirferuada donna
parimenteßio/ando un pouero , fe lofafornitore, 629 uuol offer la
Signora , onde il tutto torna ad unßegno . CJV. Hor si ch’i0
u’intendo , uolete dire , che non lfhabbia a torre ne piu` ricca , ne`
piti pouera di lui, ma eguale к? quel che e` mancq , ò/ouerchio.
non
r в к z о. ` im
Sion lo metteteperdete.. Мигом non mfhauete inte
!o, 1poiche/limateladote iAcontanti . .CJ V . 10vconpace u_oßra
:mi per/nado , .chevprocediatemeconei~ uollri ragionamenti .con
.troppo ofcuri termini , 'Cf/.mipiacerehlre ,che ula/le .leparolefe- .
.condola .communeinterpretatione , .hen [уже ,che la do
:te (intendono uolgarmentei danari , (ijlefacu tadella moglie,
(Ф che coji lfintefe quelgran legislatoredi ALicurgo., quandofe
.ce una leggeparticolare , lche ß ßioßiffiro le donne férrea dote.
„лиц. ,Licurgo _diede queßa leggead unpopolome'l quale quan
.tunque и1[иЛего molti .intendenti , ui erano lperò , .come fha .a
credere, anco degli idioti, ondegli hijiignirparlar .in maniera,
.chefuff: inteßda tutti . Ma ioparlo con uoi , .il qualecon l`al
.teeea delllintelletopotetegiungerealla yconojc-eniladellla dote/ie
periore all’altredoii , della qualefete.uoi cofihendotato, chefefu l
_fle donna potreße arricchire yunmarito .. ,CJI/ . Sentendomi _
hora piaceuolmentehurlatodauoi, miraueggo ,.cheparlatedel
.la dote dellfanimo . JNM Dimandato ilmedeßmoLicur- fungi? zg; .
l l I l l .
Птице 1°
ceuendoper 'dis/oon ore ‚ elfe 14 moglie/appia altro più eloe cu/cire mali
Ctjßlare ,/eßprauengono amici т с4/4‚ corrono e/îiß mandano
ad auuertirlanlie/iritiri; ile/oe ella a` non altrimentemla un pul
cino all'apparire del nibbio . Fate hora paragone de’ co/lumi de’
Cittadini Seneß, Ф de' @mani , eonßderate, eloe i Jenefi mi
perfar maggior honore a foreßierifanno eomparir loro in and
la moglie , соте 14 più earaeoßt, che floalaiano al monden@ per
lo contrario i Romanifanno menare alle loro donne una uita со мы“
ji rißretta ‚ che paiono monache. ln queße diner/ita de’ eoßumi
non uoglio,elvefaceiamo alcun determinatogiudieio, perclee 5114
44 uéidire all'uß,ilquale in uiolaßilmenteßojßrua per leggegné
anco uoglio, che di/putiamo qualßa miglioropinione, odi quei
mariti, che prefentaiio,o di quei,che nafeondonola moglie agli
amici . ßen diròieloe tutto [honorefŕ/ tutto il ôiafimo , eltepuo
rißiltare dalloßile di que/fiftydi quelli, non alle donne,ma agli
huominiappartiene, poieloe eßefanno quel,el2e uogliono i ma
riti. Ma tornando al rimo capo , 10 replieo, elle la tene
rezîa d’una giouine e fácile a piegare alle uoglie del mari
rito . Et je oen conuiene a lui per qualche /patio di tempo
eßer il mae/fro , come loauete detto, almenofi conßla nel ue- $013211:
iù incom о
dere prontamente effequiti i fuoi raeeordi, с’учfigloria dloauer Lodomh.
lz uct-gin»
la fatta , соте [ì dice, di jiia mano ‚ фfecondo il До cuore',
ne` per altro fi crede effet* doppia fatica lo Люди una ue
doua ‚ [e non perelte lvißgna primieramente farla fcordare
ico/lumi dal marito predeeellore, (ypoi auqurlaaißioi;l
l ,I ,B ‚Ц, О
@Ji/Ä E li mi are
de’ cauoli _chei ecandi
„ @radio marita 'i hahhiano il a
piu dincomcîîodoportanofifi;
amendueleparti _hanno prouatoil prima ,rneitrirnonio:r .andeß
US
It?
'non aiuole dir altro, fe non в 1120124 4pigliar 'mogliegiouineiben
nata , ben’ allenata ‚ 41 теста ldote ‚ш Ье11е{{4 ,fina di cor
po , Cddi-meniigma non babbiamofatioancora motto della ma
_r niera delfconuerßire tra`l marito , (94 14 `moglie ,ß come baueua
inv propoflo.c JN N . lo prefuppongo,cbe per conuer/ar ac чтсь del
it conciamenteïconla maglie,bi/%nii.prim`a effi'r ben di/po/zlo ad marito ucr
fn и. in.
glie.
amarla', ma percbe nonßpuòinteramente amar quel , cbe nonß
мифе fera eoß 141417414 11mpararprima ‚11;соте/746614740
_fattom cano/cere le buòne qualita deda mglie ,Frome anco e`ne y
reß'ario al padre, clre'ama lafgliuola-ßiauonofcer bene a dentro,
rima che maritarla , _le qualità, icoßumi,la uita, @tutte l'al
`tre parti delgenero; percbepruoua con ueritaabe rbifiabbatte
in` un bufongenero i acquißa un buanfgliuolo; cbi in uncattiuo, 'AI
к
-tzi "Í..3`.’ l, о
difeno della moglie ; т4 fi bene 4! uella , che 10 fa итоге!!!
qualcheмproprio difetto , il che meglio И]!!! chiaro, quando ui
ricorderete della geloßa, con laquale tenete rinchiufi nelpetto i>
/ecreti del iioßro rPrencipe, temendo di continuo, cheper col#`
l pa uo/lra nonjiano paleß ;onde\mede/imamente decil marito
w accompagnar l'amor fue con una geloßa continoua di non pet"-i
' с dere per colpa di ß mede/imo 14 Ьеп!ио1еп<4 ‚ @dlagratia~ ,dfi
la moglie , aßicurandoß , che queßo e` unico , ('17 preferuaf
„memo d, tiuo rimedio contra quella gelo/ia , chefà ueder _torto ,_ „
:rah elo
ña. 8 ' си! intendeuate uoi ; а? queßo fe no di geloßa non potrà, di,'
moßrar meglioallaßia donna , cie со! far profìßione сайт»:
tale иге]?! 4! lei , quale deßdera , ch'ella Да uerfo di lui, с?
:Egg де’ tale la traitera . ' C .lf VL AOttimo ricordo . .aN-N. „K
ßlueteui pure , che la maggiorparte de gli errori delle mo ~
gli , traggono origine dalla colpa de`>mariti, i quali perdo piti.
ricercano da quelle l'interaofjeruanea delle leggi maritali ,ma
non uogliono ф! ]1!т4г1е punto; Cf] ne y.ued ete alcuni ‚ che q
, . ß ben’ hanno dalla «ano сайта riceuuta per compagnia la
moglie, фото pero fopra di !е!‚(9‹ con lalingua, (527 сои
1е maniquel rigore, @que/imperio, che {при uerß le fchiaue,
(9 fe fuori di сор! riceuono qualche одой , ne` fanno in сад pa
tira lei ingiußamente la pena , dimoßrando/ì all'altre perfons
codardi , (Ы 41е!fila braui , onde non e` marauiglia [мим dal
dolore, @dalla fdegno chiamaidiauoli in dife/a. Ma per 10
душат: contrario,quando la moglie conofce ‚ che’l marito v»tuttouerß 4!
lei riuolto co’ raggi dellamore ,dellafede, Cf/ della bontà , (9'
che la tiene per carafopra ogn’altra сайта! 14 uedete con/umar
]! tutta in ardente famma d'amore , (9 metter tutto ilfuo[14
dio nelpen/are , (т nell'effequire con lieto animo quelle сор ‚ che
/
г чтим. :30 ‘__
gli идущим; fijn'manete rerto,che ne' il compagno alcom- f
радио ‚ ne` ilfratello alß'atello, ne` ilÉgliuoloal радио co/ica
ro, comee` caro il marito alla moglie, laquale non ßlamentefi
conforma col /uo uolere , maßtrasforma tutta in lui ; _onde da
que/ii от“! ne ‚тише da amenduei latiuna Ланки dife
‘de , fly una quiere danima, che li mantiene femprefelici ‚ (Ы
Lì__ contenti. со“). @teßaßeuregadi [щемящие/14 quie
ч4“аи.-
ч te d`animo non ha giàluogo nelpetto di tuttii ‚латыши
credo ‚ cheЛапаpochi al mondo ‚ cheje hen moßrano in apparen- 31523:
{а di fdarßdelle lor vvmoin , fene fdino pero dentro al cuore.
инж} [o ue lo credo', maДруг/дат uoi dire onde nafca queßa
uolgar стоп ¿a? со”. Роф dalla deltoleeea della carne , che
щади attribuirea molte donne. ANN. vin@ dalla dehole@ _
Ё—Т
i (а dell'amore ‚ cheßdee attribuireamolti huomini. Fate pur
conto , che per la porta , onde entra ilГодина ‚ пе фе Титан ; (lj
fe perauentu ra ßpi'eßnta al marito qualche cagionedidfßden
а“ ¿a , фит; hene la uita [и ‚ che troueràlacagione natada
lui , che non l'ha perfettamenteïtataqla doue, e pentito del и. “nl i
poco amore ‚ incomineierà una uo ta a ‚датами comela metà ' д l
di fe ßejfoftyadamarladahuon fennomomincieràashandire
il fo/ftetto ‚ (ß {accorgeraß chechi ama «iriamato , @che
nel reciproco amore uiuc', ('17 regna la candideîea dell'tnuio
laßilfeß . C .a lf. Vn certo Лото mi dice ‚ che que/ia д
uo/ìra regola fà piti commendata ,che oßeruata; perchea uo
lerla oferuare hißgnerehhe laßiare in tutto la hrtglia alla то
glie , (уч raccommandarfiy alla -ua diferetione,rimettendole
tutta la cura dell'honore , ilchepero под/Ерш ‚ che. non {и}: nel
le no/lre parti d'Italia ‚ doue communemente/ono con qualche di
*‘*fi*
ligenza cu/ìodite . ANN. La moglie tmpua'ieanon тупо,
. ‘ L . К 2 A
‚2,113. 1L o
352533355 e'yl'laone/la non[idec cußodire una quei ehefipigliano _cura del
no alla
Hartford.; [honor della moglie,credono de/jer maggiormente ßimati dal
m g n' mondo, il quale par ehefirida, faccia[imßroguidteio de’ ma
riti , cbeß danno in preda-alla moglie», @tengono per fermo,clie
facendo altrimente manchino dell'uffeioloro, oltre с11е 111144—
'cond nellanimo, che la moglieuedendoelnel marito non pi
gli cura di lei ‚ 571т481п1 d`eßerepoçoßimata da lui ‚ 11 quale per
auentura pen/ì ‚ eb'ella non рота piacere ad altri. lQßeegli al;
1 ' ': «d tri poi, elre laßiano l`h0noreinguardia della moglie,[iper/ua
dono diuiuer ieuri ‚ allegando queßa ragione, ehela don
na fentendo 'huomo impatr'onirß dell'honor fio, [i tieneof
_fe/û non ßenra piú di gonernarlo„ ma quando ella 114
` l'honore nelle fue manila difende, (gane ha geloßa, соте di
coßfua, oltre clieînaturalmente'deßdefiamo
11011144145914444111051415` ~ =i .„ .l
quelle cafe ‚ che fo1
„fm
'du' ho potendo
Etneluero uella
'peeeîue 1 ` 01714
noln[11911 . ‘xarllerçeioglieñi
er ettamente'lxme 4,14 uale
chl 145104341“—
foams:_ uorreiahepermiracolomifaceßeilnome
l, ч d. d'unafilad
l _ _._ ualecon
1”’ tutta
I (y
Re ono ua- a ш anaintentione,
.dileggiereggfgi c_he
_ nonnon iaßgnoa
_habbia mondo iuanita,~
a _caro deßeruagbeggiata,
_ @tenutaper_bellawche nonliglorq' ‚(уч diletti di tenerbuonp
@año di tempo*gli amantifra'lfi, e’l no , ф non.cr_eda anco
Жмете/деткой queßimodi laßa-riputatione . _./cNN . ‚Е' _c_o
рифт propria delledonne ilmoßrar uanitiì,(fiileggiereqa,`
'fquantoepropriadipauoni иди la coda,oiide non _e' ma-
‘ - rauiglia _, fun dije , _c'he дамам/‚тет leuata la uanitil`~
alla donna non reßerd _altro da leuarle. _rl/Ia per qualca
Lucila, de, gione credete uoi Signor Caualiere , le donne quantunquebo-
:ntße L, dilettino ddler „ад/этим CJV .` [o credo, che
‚выездке! come jiononin'ti (диетой erin mia стрелам/татом:
dene, ma defidero, _che"l Amandala рта, (у fe ne гетры
,chi _con la pruaua.; coß ,le donne[limolateda que/la arribi'tione’l
aminod'ißìrcortçggiate, @J-tentateperpoterpoi со? dir dino,
‘ . 'Vfarjide/criuerenelcatalogodellebuone.
пе'‚с12ед?тиоиопжоп_и11$пе‚ fono ßmili a N.
quei,Quelle don
`coltellatori,
iqualiuannop'giiando _laflrada, C13/_procurando diuenira que
’ßioneperdimoßrare quantajia laferocita,ò la _beßialiftalorog
ma ßmettonotante uoltea rifchioahe allafine rimangonoßrop
piaci, @fono _condottialfhofpitalhcofi le mefchine (отшт
_do nellaДм diritta-mente , uengonocon „дотащил. a
,contra/lid'amore, maalla netiranotantolÍorecchiealDiauo
,lo , @fila/ciano _tirar ,tanto auanti y, «che _non -ponno piu tor» ‘
' naradietro, артиклю condotte.»in'lut_igo men pio туф
м:
"T в к; o. 135
tale, (y [Ёрш rimangono uittorioßdafciano al mondo 1114116
. hio 4011hone/là loro . Zl/la uoi non-hauete detto, che ue ne[то al
cune ‚ le quali cercano d-`eßrßruite dagliamanti ‚ (т aiutano
que/ìo loro de/iderio con ornamenti ‚ C19 con altre arti /olamente
a confußone daltre donne , Cdperfarloro uedere, che шкаф
fono/innate о per helleeea, д pergratia , meriteuolt d'eßer ama
te . all’ . @4e/le per mio autß ‚ cauano un’occhio 4 lor mede
[те , per cauarne due all’altre . лиц. Hahhiamo detto due мы, d.
cagioni della loruanitiì ‚ horci hißgna. aggiungere“ duefaljïtà.
con le quali elle /ogliono coprire 4que/lo difetto 5 percioche alcune
dicono ‚ che 14410 sa quanto loro dtfpiacciono que/iißiocchi irma
moratt ‚ (у quanto eßeglt ahhorriß'anoana che e`tanta la'prefun
tione ‚ (y fin/elena 41 coßoro , che ¿innamorano 44 loro ‚ ‚
(wlepongono in tantaßggettione ‚ che nonpaßono hoi-mai piti af А l"
acciar ine' ad u cio»ne` 4 ne :mall/.Me lio arehlve'non cu
g. molto hene ‚ _ che ,“"`.“_‘ ‘I
f” “be ¿fwfatßc'onßmilefcuß ,Cperchefisa
иттрий lungamëtereß/lerea i disfauori, et chefi in uece degli _ ` ‘
[Боссы rißde i uani sguardi ,de i[это]?(дм/1411940gli altri inci
tamentipienidi lis/itiuia , карга/гите,” . ungraue ртам,
an dimejß ciglio i -un »iode/io.portamento, et unwfo-elienzen
ßo, qual conuiene .adhone/la matrona ‚га/104041410 difuiani
piccioni dalla eolomhaia . JNM. wlcunepoifi uagltono d'1
altraFuße ‚. @tt/„dicono quaßin attodi confeßione., yche per dif
рати 114144110 dallmprattiche ¿altre donneiülperfa rlo riton
narcol cerieelloa oaßßnoco/ìrettea lafci'arßßgunareda queßi
wgheggiatori . C .ft V . l/'oglio'hen dire ‚ che que/le nanna cer
cando il male agui@ de’ medici. ./z NN. ,Qui adunque hah
hiamo a leuar lajomma de` no/ìri ragionamenti, ricordando al
la moglie che Poco ‚ 071114110 honore merita lapudtcitia congiun-v
,it L I -tt4 1L ‘o
5121223! lefentendolía/imam
ta con штампа lefi conuiene
una il detto del
fia eonculrina daKg: Demetrio,
uno,clie il qua
loaneua то
glie ,gli diffe, e’ molto piti modeßa la mia conculvina , elte la tua
'f'Penelope ,ßfclie Lifogna, clfellafugga di dar malo odore,(9~ con
abut., ¿elle lopere , @edge/lu@ con le parole, (9— congli ornamenti. Coti' .
donne intor
хадж; ¿Toi с/аеДеgli ornamentifate mentione , to non рот con ßlentio
ß'- trappafjare il grande aou/o , elre looggidì ueggo introdotto nelle
.t „- д, no/ìre parti intorno a gli acconeiamenti delle donne , le quali
‘ vl’u3."«
con le tte/li afjorlußono tutte lefaculta del marito , (уч ne ifregi,
che ut fono attorno , ui entra tutta la dote,di che ne re/io tirol»
a0 студи/2 in me ßeílo . Et quel, che piti mi da noia , e' il
uedeve , ehei mariti nonßlamente confentano a eo/iintoleralii»
y le#1e/mma anco alla coneiature
le lafciue, @feoneie uanitiì, clredirapprefentano le moglidelcon
capo,le quali hanno quel
бит
@1,1 n а 1LT 1, ”в )L о
. di corpo traitagliatiqiano pre/lele donne con laража dellelpa'ro
ln@ con la utuacitiì dell'opere a confortargliftjferuirgli,che da
.cio ne uedranno ri orgere un’ardentefamma damore . lo po
treifaruipiu lungo di/cor/o intorno a queßa materia, ma perche
fono/lati dlúrußmente fcritti da grandi huomini i preeettitra
.i maritoftymoglie, iqualipero nonjipojjonome ß dellono looggi
Ainteramente e/jequireper la diuerjittì de’ tempi Clyde’ cofiumin'o
componendo трете i carie/oi del marito (9' della moglie concbiu
ma. д „Ч do , che lianno a /litnare ogni cofafrà loro commume, non tenen
ëâäiůîîïi, do alcuna propria,ne` anco l`i/ìef]2 perfona, Cf/ eloe jeamLieuol
ч mente depo/la la ßtperôia del/:ono con lieto animoprocurare il
к mantenimento , (2ylagrandeçça della cafa,Ctj/tentar con ‘lope
re di uincer l`un l`altro in queßo ufficio,onde/îformera una maf
rauigliofa armonia , la quale liieondurriì felicemente alla uec
cloieçcadi cloe col legame della dilettione , dilla concordiagra
taa Dio,inuiteranno ifgliuoli,che di/eenderanno , afeguir la lor
. . uirtii , @iferui ad imitarlaì @entiendofelicemente tireranno
" ` " Y-col buono ejjempiolaltre cafe a queßa [олив concordia. с ¿c if.
(Poiche defigliuoli hauetefatta montione , mi piacereble , elle
- bor maifecondo la propo/ia da uoifatta , ue nepafjaße aragiona
гагу-да: re della conuerfatione trailpadreeilfgliuolo ‚жми, и que
. за: isli- До‘ragionamento io appunto uoleua inuitarui,parenilomi,eli`in~
torno alla conuerßtione del marito , @della moglie habbiamo
Лиф piti tempo di quello ‚ elleper auenturaßconuemua. Cnel/_
lo/limo ueramente , elle Ьфдт coßituire alpadre , (17 alfigliuo
Qv;-
lo i modi cloe hanno aßrlare nel conuer/ar infieme, pofeia cloe ne`
ancofra loroß truoua per lo piu` una uera umana@ intelligenea,
брата hormaigiunti a tal termine,cbe come prima ilfgliuolo
acqui/ia intendimento ~, comincia a far ddfegnifopra la morte
:ъг j: mz Y). ¿i 141
`Helраджой?jicome i racconta,un bamlino' caualraiido in D .
_ _ _ ` etto по:
‘ ya alpadragli di/jiffemplicemente , opadre quando farete mor- mnu?
to , io caualchero infella; со i moltiuitioßzmente oramanofy af
frettano la morte a padri loro,di che non so io a cuißdebßaPiu to
/ia darla colfa , д а padri , clic non effercitano legittimamente
“трепа loro,ö a oliuoli , che mal conofcono quantoßano tenu
ti alpadre . .l N N .\ [n que/fo диод/артисте а cui ш rifol
uete >di dar la colpa З. сижу . И! fgliuolon'l quale non loa` mai
alcuna ragione contra il padre,ß ¿en ilpadre baueße mille torti'.
' .of N N . Won hauete uoi detto , che bene/pe@ il figliuolo non
«intenda С»? поп conofceil дебит/де!!! lia ‘uerfo ilpadre г CAV.
.L-o aonfermo . „под. Сlit'uolete,cliebalrßia ilearico,difar ca-`
расе ilfgliuolo di que/lo deoito? ежу . Il padre . л NN.
4Kiuocate adunque il uo/lroprimo detto , C17concbiudete, che la
colpa e`delpadre,chegli doueua mo/frar i'l deleita , (ё) пои-1о/есе.
сап! . Il padie ш raccordi, (7 i coßumi conlaстете dritta;
vlas'egli li`riceue conla manca , cliccolfa'ne lid il ,padre .ë ¿Ni {тать
А?!Padreßlleeito-nell'inßegnargli di lnion` Бога аforger la штанам
где '_ смута: дя'иеггеЬЬеmancinomia non emarauiglia folta; "ш”
:nandoin lafciatofar-llliaßitomonglie lopaojleuaregondejoiìda ac д AJ
ген/асе Íaßia negligen{a,poi cliefta dijßri'to infine сдаете a-dar j . ,u :i
.gli не: co/ìumi ‚ cbegli richiedeua nello [растите/ритма]?
in teme col lance dellaìiutricemon cono/cando, che' negli animi-te
4neri ‚ соте nella cera , fifa leggiermente Шире/Зине ‚ @fino
ат riceuerle di cipline . с ‚с V . lo non so con qualefou
fa dfeuderete uoi queifgliuoli ‚ i quali dopo clfel padre lorogli
baard „лето cu/ioditi' отметем/дно l`autorita` dhuo
mini' u-irtuoßßjgli шит шиши nella uia del chri/ìianomon
lafcianopero lalla fne dijitiaiß ‚` Ф uitio/amente operando mo-
'. ¿l Z L I В L до
/Zrarfi indegnofi'utto dico/i nobil pianta . жьщ . ‚ ef
. . ' 7 [empi/into rdri ,Gr fuori de’communi accidenti, ne' per queßo
` l difabligano ipadri delgouerno , (‚у dalla cura defgliuoli ‚ 41 clre
fare lIddiogli bd obligati. 6.11/ . Cbe`lfigliuolo in/lititito uir
iuoßmentedal padre diuenga „то/д ‚ (ty cbe dopoi nefegua di
ßordia io nonl mi maramglio punto,percbe la diuerfita de` to/lu
mi nepuii фи .cagionnma'benrnipare cofa oltre modoßrana, et
quaßcontranatura , cli'eílendo amendue uirtuoß , (9— battendo
amendue acqui/lato per le _buone opere loro bonorato nome uori
di caja i uiuano q peroin сир _congli animifra loro di/giunti ‚ t?)
ßen ¿a alcun[Ерш di pace, di carità@ d'amore; (tybrieuemente
[то concordi nelle dttionipublicloe, et'difcordi nelle domefliclrc,
di cbc ue nejaprei addurre molti effèmpi..1NN.l/oi diceße poco
fà, ebeÍl fgliuolo non può bauere alcuna ragione contra ilpadre ‚
bor uoleteabe que/lafenîenea ßiaferma , douriì сед/1241440
fifa marauiglt'a, C17/aren tenuto a con/legare, cbe`lfigliuolo qui
v tunqueuirtuoßimon opera uirtuofamente quando non cede ‚ Csi*
non ßconforma alla uolonta delpadre. 611/. [o con errno cbe'l
fgliuolo lrà da/opportar l'imperio delpadre , (Ы da ubidirglißem
что И pre [enea contra/lo; mapercbe la conuer/atione loro babbia piů
Багажа? feliceßicceßoJo/limo principalmente neceanrio , clie aßegniamo
alpadre il modo di maneggiar la[на paterna giuridittione,accio
clic non ecceda i'ndifcretamente i legittinrfi confini, Ф non dia oc
ca/ione alfigliuolo,fi non di contraporßal/uo uolere , almeno di ›_д.
Т Е К Z' ’o л [4,1
ricercando le cagioni,per le quali ¿oneДаш?) ilfgliuolo e` ¿li/fieno' l
1
le dalpadrefyfà proua contraria allafua влипшим, onde ne ‘
[азиат le афише lora,perçl2e da que/fo ragionamento нетто
in станка: delle maniere della conuerfatione loro. CJP’. @aß
[глисте a uoi piace. лиц. loprimieramente uengo confìderanf nym's а. -
l _ . _ om: (с!!!
do ‚ che: figliuoli apportano[ammonium: confolatione a ‚щи ‘fwfdß
т’! padre
loro ‚ quando la natura,(9_« fortuna non/ono ben compo/k, (д ел Едим.
сотетретаи fraloro. сих/ь Et comeJNN. Vede/ie uoimai
alrunebuoneßmenq радаром фит ар Aoprima terrenono#
Produrregli„Линий/титр см», Si, ene. лить "Si co»
rne'adunque'queig'raniper natura fruttyferi ,jonoperlafortu
na, Ú per la regioneloro contrariav attifimli, coßßlfgliuolo
nato ‚ (уч chiamare dal [дойдёт а deman/ara Лидию alle
cafe militari diuerrà ö inutile, д diроса ualore ‚ tanto importa il* .i 1.1 „d
non bauer da principioД‘орта 2ие11аparte ‚ doue'piu inclinana-,l v '
(91 mi rcorda in “еда/Эдем диета lenicem' „арoli Dan-~ д ‚
‚щит mifono poi u/eiticlimente. CJP. Velifaröperauen
turaritornarioin rapa. I ~ m" . , и -X
мкм. Сдтиапййдтйад togli.' \" ‘f I a г" ~ "d
Ы ` Erseïmondolagiúponelßmenre ' «so» . " . 'n
wlifomlamenti,che'naturapone'Af ' ` ‘I к "Q
о.
Seguendo [ад/шт Бита lagente,
“г Ã/Ja uni гор-те a la religione ~ '- >~
‘nl Tulanefa nato a ringer/llaЛида,
Etfate Re" di tal che da fermone,
Onde la traccia uoßra ¿fuor eli/hada.
'JNO comepre'do`gran diletto di que/lafentenga, coßper la/ua
grata armonia, comeper lo egnoalíella mi dà della uo/ŕrafelice .
memoria. Eccoui adäque effi-¿ifa unadelle cagioni dellïnfdico
n- ~>ryrwu| -'- ‘
„ц. и L ze з ш в
ЁЁЁЁЬЁЁЁ Лиф del fgliuoli. C if. ßifo V.na ytiene, che ipadri fiano
‘Äilf" u Р' iinornoa tieflo gudicio aueduti , /gcuoprendo hor con uno , hoi*
con altro egnoil natural трёте de'fgliuoli' у il che jicompren#
dene iloro primi атм];comeper commun prou erliioßdice , che.
Идиш dal mattinofi conofceil linnn giorno эф pero ioflimo , piti. che
l. Ч necefßria que/ta confiderationemolto malA тер: da alcunipa
i» - l « , iquali :faremo-la natura difgliuoliadадепту. ‚ @opere
штифты: dallalor natural inclinatione, lindenoniê man
migliaßnnriceuonopoca 'conjolationempf/2 neßgue talhana il
uituperiodella cafe ,ml (quel ch`e` l'ojfhfa; di Diag-uoglia
dire quandofifpingono ne i mona/ieri'.quelleßienthmtefanciul-e
le, le qualiinjïn nel нерпе delle madri loro hramaiiano marito,
.a it@ Queipadriahejpingono iÉliuolifuoridellortznatu~
’i “ma de, ral corfo , meritanopiti compaßione,che hiaßmopofcia che vorm
ritiri , die muneinente yciò auieneperpoco loro rauedimento ; ma quelli,che
fpingono ш
“mi *l de- innan ¿i al delito tempo li co/lringono alla religionafina degni di
bito tempo
1: Ежи: hiaftmoper la malitia loro , perche o per tenian) perfal/e per ua
'i' fioni a cio gl’inducono~,ilche non e`altro, ch’unfar reßßenQa alla
uolonta' di Dim@ torre afgliuoli quel libero arlii'trio , che laДм
diuina honta' haueua loro решит . Et per cio se’l padre e`gelo
р а1е11'с1опоге‚@ della pace di сайда ‚ ßa auuertito di eonofce
re douepieghi la natura dellfgliuolo , o alle lettere , o allarme ‚д
alla agricoltura , ò alla mercancia ; (Ыquandoßrauede d`hauef
lo tiratofuori dellaßia dirittaßradalofaccia to/lo tornar a dit'
tro,et lo rimetta nelßeo deßinato corß,altrimenteß идемте/1!
l`imprefe mal cominciate/arânoßttopo/ie a pcggiorfne. Cuit/
Pouendo noi ricercar ordinatamente le cagioni , che rendono ¿fl
gliuoli contrari] allafpettatione de’ rPadri , era perauentura uo
/iro ufßcio di cominciarprima dal
l latte,che heono ifanciullapvl
che`l
i
TERZû' ц;
‚ ‘bil latte delleautrici opera täto, che'lpgliuolo diuieneperett/lu l _M _ _a s
mipiujigliuolo мы, che della madre; ф quando riuolgoper- "1_"
“ì-Yr
5:3“
д, ,f5 W’С ebefe Famaßìperfeitameneeßmerelibe
ргоситегеЬЬе anco laluafortuna
_di 'mglioò'aifè l пищит, canßneirŕuß
ìhÈeqli,piúmßo moi ' e come caualloin battaglia, eheflafeiquoui
¿are come porco ne gb l ‚си/г vif 0r el” dire'w sil lett'r
rato дичь/ф riteneßë рифа dife il figliuoloperfailopante'ei'pn
фит/арт? „амид [щит ltofatto mentione di cotalipadŕi»
perche .ßno r'ariifilofofiœlidotti щадиeccelle»¿ai #veli/5;
› gnereßôe a que/ia -impreßat'ßpurßne пошло aleunimö uoglio
‚9; i no, ònonpofjonopirîaliri aßari'jottoporßàeoßlungaдышла}!
ы. cleefefacejjero, `non ui boïdulôio alcuno ', olie nefaguirebße mag»l
giorfrutto ‚ percheilpadre l'in/lvuerelilrecon ‘maggior amore, ¿l
ßgliuolo fì/entirelßeperna turap_iáintent'o alpadre,clieal mae?
' ЕЩЕ}: ßrome Per queßoßreóße nouo {тратта che Catene il een--A
£25222 рае-1141115}? i Cf]alleuo egli medefzmofelicemente ilfgliuolo Ien
Ё", Ё'ЁШ {аРоретдтйийбдоиегшютд тафтф anco Оршад
дал/10 non ßegnö,perclie ешь/стр eojïgrande Imperatore, Жат—
mae/hare con la /ua dottrina due [сад figliuoli adottiui . Ma
3 ‚ л. _. l'infelicit'à de noßri-tem e`tale,cheßrebbe'tenuto eflempi'o mo
° ßruaß il uederunpadre мыe inрати a fgliuoli: ,lo adunque
léo ~ e/Eluß dalmio diß-orfo il :aß de’ „мышца, che tengono
рифма loroïßgliuoliper in/ìi'tuirliyreßipponemùßlie йодида
mondo nepan/ca difagi'o . (или . Tanto maggior наддув?
di quelli che non ßpendo eßi, ne`uolendo in/ìiiuштат fícu rano
anco di commetterli alla doitrinaaltrui . ' лиц. Egli par ¿e
ne,clie non conofcono la diferen(a tragli'lauern'inißientiati, @l
<gli idioti , Ед non fantome/oe queßi потратите di' quelli рта
‚Ё‘ЁГЁЁЁ' pgggiomlie i morti'. conf. [on tutto cio lulu/o ёtale,che a tem
non lafcía- . . . . . . . . .
по „pim“ pi no/lrigli huomini ricelii non uoìglionoicloe i lorofgliuoli ßrom
Пены-е lili
втоп- Pano il capo nelle lettere, (тли; iano quaß a uergogna ‚ cloeßp
piano
:- rarita-o; щ
. `piano leggere , Со- :ö ¿menne nene '- iiidi'dìeeidiqueßi
ricchi ai rolvlva l, (9* poueriaiflfeieiitiai,ehe-[i eaccian'a'nelle
htteghede' тешит!‚ cydegli'ßetialii сытыми me@
garQoni nelfar fcriuer letter-ea фига, /Èopten'do in un ‘
punto il fecreto, (d l'ignorançaloroòcheßella uißa. ' Ma m*
non ui dehbo dirio , che trouandomi giaihalungo tempo nelle “mw”
[Злоба dun» .Muaocato nudi il [по cancelliere „the [ст-ь.
rata una lettera ,che gli lhaueua“ [тис per feruigio d'uny
gentilhuomo quiui preferite ,gli domandödel nome dellaper»
fôna', a cui' шиш a дыши farm' il ßprafcritto,
il gentilhuom gli rifpofe, che non accadeua fcriuer altro ‚ fe
non и!inioCempare in Cremona .ï\ “Мс >replicando ilcancel*
liereliclie lifognaua mcgg'anammtefpœifcm lil „атеист-Ь
rliefipoteílê trouare queßofco compare, cgli/oggiunfe , chenon
importaua , @che барана di dire'ajiio comparuperche tutti
loicoiiofceuano . ¿NN . Vogliocredere,che coßut' fufß en-y
eilliuomo . poichelo nominatepertalemia con ueßafiioccheqa
eglinonßino/liti mancoeuitadinodicolui ,eze hautndqgli di-à „м. а
mandato ilmedicodi Мат; eglifag?,gli тура/Ё ,che lo сое-1 Süß“
до“: nell'arina . _ Or qm/liricchißn@ lettere, ange' corplfen
(a anima , fono chiamati da ‘Diogene pecore con la lana o Bmg.;
ro. Et per еда deono eßirpiu olleciti nelfar Штата? wg
наша i мы; ‚ perche [i comet' pourri/'ono fpronati agli
ßudi' dalla neceßita ,coli iricthifino arreßati dall'hauere а С!)
non
the as'aueggonojë nonhanno
poueri, perche carduchefanno
piti imprefepiù
,Ctyloro meßieri le lettere,
ui uuolepiii/enno nel
conßruarleloro richeege ,quuali comefragili , caduthe, i?) cor
„тыл, malamente panno durare рока la сои/Эта della mel
lijlua, ф immortal japientia; We „отыщут che più
T
„atraen о
felicemente figode il poco, che cida la uirtů, che'l molto, che ‚
ci;porge lafortunagondequei,
fitperlnßono , пса/Зим dinonehe per l'aequißate
v/Íipere ‚шьет
cio che aueniße fin
alla (nc-_
тон. ea , la'qnale ßgloriattßdeßere afceß ßpra l`alteeça del pi
‚мы. 0.-, no . C .fr V. Siafempre lodato ilglorioß nome d`Hercole Gon
TÍ. ma' ¿aga Cardinale di ~Mantoua , il quale uoleua , chei giouani
до! fcudieriogni giorno-in quelle-hote, che auaneauano dalla
fernitti della/ua perfona , entfallero in cancelleria „fly pigliaßero
per mano de'feeretarij delle fatiche con lefqnali [creciendo-ap
prendeuano non meno la liellaforma de`earatteri , che la poli
teeea delloßile , deeconcetti; nelle quali parti ф 5ignore
eo/i trapp'agituaÄ il ualore ¿ogni-.eccellente ficretario ‚ come
non cedeua di dottrina , di religione , (уч d'eßêmplar uita a
qual altro fifuße in quellßcro collegio. JNN. „Qu/lofi) феи
pio degno di lui,al quale pareua «го/8 troppo шиши ‚ che
fitto un capo di tanta dottrina ß uede/fero memltri ignoran
' ' ti ;ma egli e` hene effempio raro, poiche communemente nelle
äëmlg'ali corti ‘non fono , quanto alle lettere., molto dißerenti i gentil»
ЁЕЩЁ huominidai palafrenieri . ‘c .a V. ,Se uipare cofa ginßa, che
imemhri fianoproportionati alca o,egli non e` anco il douere,
. ._, che i fornitori ardi/cano di uoler/Sper piti di quel, che ßppia
van?. i.; noipatroni. лиц. Eglii anco grandeahufo, chet ‘Tren- _,
ïiiiiïfâf cipi non hahhiano eognitione delle huone lettere,¢’g‘che ßuoglia
no feruire della ragione , che gia нашит un’ Imperatore , il
quale eßendogli detto , che hauena parlato contra le regole
dellagrammatica , rißtofe , che s'uno Imperatore eraßpra le leg
gi,poteua anco cßerßpra lagrammatica . Ma uoglio hen dire,
che in сорfatto errore nonfeorrono leggiementeiTrencipi de.'
no/lri tempi,i qualifino eonofiiuti per la maggiorparte non me
х
О ‚и типа: i ¿4e
einladottrinawbeperla grandma дедом/1421, г - "3:
-alla “фунтом doqualiraueggono „che non ui' -e` eofapen
#aventuraроддомом: me" [mera di «. -- ` Ma' ‚под,
«nando all'ufßciefde'padri; тише 'quelli ‚по/втащить
`rfenno , i' qualiÈquanìdjpiůßtroueranno ricchi , ‘Ф potenti?. ‚шт и
ижора} ricorderanno, che le истец; ’57асойб[1апо ‘con mmf _
conferita» con timore “,- @l perdono con‘'dolore,§:âlf`:
{и cnnßda'ïn quelle*'tenderà in мм, репы
fàeereiŕa'elimzelylnquali quandoßno'iacefùßate ширм»
'no vende #mno [шест difar apfrreiider’lúcoiielètí.L
.oèrerafgliuolí ь non lafeiando' ,"clie perßiadano тифе
тис/‚мири. clienon , ш? non-ßßorde'r'anno
#wir di mit» ‘Yë‘ů~‘ß44ëfdwfeîà.rl'«cräff-mrt/î folli
мать.д1[иоьаерь„т-.;ш„дераспишите, :L ‘°‘°
п
' e piîŕtnendoglit Кадета:‘,f thigh'{маца‘non помаде! „143
470 fgliuolo, quanto di ¿ler nato alltempo'dß lui' , ada' дот-Ё:
ina, @il al ¿omino-del >qeeale Масти, deßinato; -dal- qualef- Fuut;th
{торса iogl'rißamente'ïmimumoa {дерна ooit'traïlïtrì это/гм, Tifflgm
аде/д co/i- роса ßi'm'a серафима-сое ci ` тратта“
топ ßlamente le lettere`§‘ma'il$e'n'~wiueŕe; che fono i dife
maggiori' lient , Acloe qui già fi pti/fano defiderare 5 рее, 10 cli'e
non [дадите поп meritano d'ejfere oli/pregiati' , та debbo
no eßer riueriti nonzmancodeipropri padri' i Ma fra Га!
ire cagioni dell'infelice auene'mento de’ fgliuoli , ui ¿quella
,quando il padreAnon fi 'cura difar loro рег tempo akar gli
поеду! да: terra ч Си! V ь Clie uolete ßgnifcare con que/ia
{степи г `aNN. Clie'l padre gelo/o della согапдеаа
del figliuolo ё molte uoltetantoßllecito nelfarlo apprendere le
, .-foß di qua810,91):[Ел(а ricordaißalielprimofondamento della
T 2
щ: '.'LÈ'Ã'ÜIKÜ -
прыщ мидию . yldrü l `
ш 19:11:11! religione. фифа: , abide «идеи; ibezquilliiljdelice
¿d Pw“ pongo al padre,che procuri di uiuer hene сор per ß/leßincome per
yhonore , (уч lienefcio de’figliuoli , i quali ammiran do quella uir
r
glio anco tacere, che`l padre mal oprando mangia alcuna uolia il ._
frutto , che legaidenti afgliuoli . C и! 1/ . ,Que/lofi conforma
a quel detto.
дрема/Чашкой pian/iro ißgli
‘Ter la colpa del padre. l
гадит“ i. „i N N. Ила] uißno alcuni со]? ‚ ne iqualii mefchmi /i'n ¿a
nocenti ca- _ _ _
тешит" colpa loro fino ca/ligati perlt delitti del'padre, la qual leoge
¿cmi-nu del _ _ _ ` ,_ С
Рад"- parendomi oltre modo rigoroßi , to uoljiun giorno fapere dall’
inimici“, honorato [Этнос il LSignor France со Весссо mio amici/timo
Uccle. . и 1 t n
`
TER] О. t4,
l# mo;ma io a”141444411: mi raccötaße, cb’eglifinalmentebaue/ß
tilt pagata al adre que/la amoreuoleçea conferiteß ballonate, à ue
11- ro con loflacciar o di caß , comefu fcacciato il firpe dal riccio ; 'm1'
percbe in[тэта il dar alfigliuolo tanta baldan¿a , e`un metter
»Iii gli larme in manoglequali egli benefpeffo riuolge contra ilpadre.
irii Ma que/lafouercbia compa/lione e`propria della madre, la qua
‚я à ‘ le commun emente alleua ißgliuoli piti con piet aube con pruden MMR ilo
.,¿i . ¿a , (9i ß ne ueggono pocbe boggi di, alle quali fofferifca il cuore,
»lo ad imi'tatione di quella ,Ypa`rtana,di dire porgendo lol#udo 4115;
qlp'i х gliuolo, ’Non mi tornar piu auantife non con que/loi; in que/lo,
pil anei s'ańfattcano di far contrailo ad ogni bonorato penßero cbe
от uenga alfigliuolo, Ф 10 uorrebbono uedere ne 1tgefliflynei co/lu
qd, mi/imile alle donne . .1 N N . Egli e` dif/îcil сор alla madre
ш lejfer in un punto compaßioneuole , ф ßggia . с .1 í/ . :Än
ZW. (i il batterefŕ/ correggere ifigliuoli in tempo e`uera compafsione,
mg; (dcome difß il poeta _
\ , \ .
т fNe pergered', e pero madre men pia,
ш JNN. Se l`u briacbeeea damore i bia/imeuole nella madre,
pm, ella ¿molto piu nelpadre , il cuiproprio ufßcio e` di conofcere , Cty
qq@ di correggerei difetti del fgliu olo , (Ы rico rda rßabe il compiacer
¿w gli', (уч l`andargli a ист/о in ogni co/a , 010fa diuenirlanguido,
m-\ /neruato,(tyinutile,o
в
lo tra/porta
.
in errori
. . `
biaßmeuoli
. _
. с .1 у. г
И Or qualiРио: padri cbiamati da uoi piu ,cbe padri: .1 NN. El?, Д”
„à .Quei cbe tiranneggiano ifigliuoli@ per ognipicciolo errore , co
м meß.’ fuffero /ibiaui banno loro di continouo le mani addoßo .
с .1 l/ . Veramen te totali padrifino odioßal mondoqioicbefen
(a diftretione mißirano ifigliuoli con le proprii mißire , Cty ricer
m cano da loro l'impoß'ibile,coluolere, cbefianoueccbi ingiouentii,
f C9* non permettere,cbegodano punto di quella liberta,cbee` tan
ci l I I I ЧХ О
‘ >`to commune aglianni' loro , ff/ mi'pare , che queßi' non meritiiiii
’ .altronome ,_ cloedipedanti ‚рои/и поприща acto/fumare ifgli..
- l ‘uoli/e nonicon la sferça in manmcloefefußero ueramentepadriifi
contenterelvbano diprocurare,v tbe ifigliuoli apprendeßero da loro l
me delle,ßeßia conofcereabeflfue delle leggi non e`altro,cbeguardarßdal
“И" - le Сор ueigogno/e, (9far l’bone/ie;il qual ejfetto nafee piti dall’a
-i ~ тощей:alcuni
dallafor@ altrui ., Ma e` tantariguardar
l'autoritaalla
, cloediferen
/iattri
у ¢ buifcono padriiignoranmèche/enga
¿a delletii, de’ [подымай tempiiddgradi ‚ ('91 de’ coßumi uo
,gliono' coß'ringere ifigliuoli a1uiuerefotte laforqiafzj afar ogni co
«fa contra il loro uolereanßno a portargli Iloabiti , come ußuanole
@el che
i buonegenti del_ loro. tempo . JNM.. E' сор:
_
certa che _ l`intendoiio
“met г \ male ‚ ст tbe ißgliiioli mancanod афиши uerß di loroififyren
dono piti tir/i0 ила pauroß ‚ che amoroßz ubidien (a, @l non fat
"’ corgono i micidiali, clie'lpercoterlifença mifura, e'l tenerli con
quel continouotriemo nel corpo Ёcagione che nonßpir/fa /coprire
a qual[те di uita/ia inclinata la natura defgliuoli , Cty/inie
ne a толщине l’animo,['29 aЛизание coßfattamente il loro na
tural uigore , cbediuenendouili , temendo [empre nelle loro
attionidifallire ,/emprefallano, @jin[пита riefcono comegof
i @inerti nelle сопит/тот; la onde dourebbono piti to/lo
darß a con/iderare ‚ cloe i ßgliuoli per difetto del tempo поп
роЛЪпо bauere ne`/enna , ne` fperien ¿a al pari loro ‚ (у con que/lâ
ragione ряду]: appo loro mede/imi , quando mancano ,o efr
,um ЕМ cedono in alcuna cofa. C „их. Mi piacciono quei padri,
‘ML cloe fenqa battiture,/olamente con un cennno graue fi jatan
far ubidire, ca/ligano piu года ifigliuoli con una parolaaliß
шт“, 51, lifaccia uergogno/amente ricono/cere del lorofallo. лиц. @NM
ЁЁЁЁЁ n' fecegiiì сор un uecclii'o de подлte'pi dicoß terribile bumore i il”
57' E KZ B. 150
adunfuofgliuolo uirtuoßi, fry digrande a/pettatione uio diquei,L
iermini , che fißgliono aglifi'hiaui, nicefllimai dalla [ш iin-._
pietaanßn сЬе‘1тфЬ1по nonfil a/lretto dalla fame, (уч dalla»
difperatione a щит/дым: andar/ene in Sardigna, dödefnal
mente euenuta nuouaahegliçomůattendo contrai nimici del
la no/lra fede e` rima/o inpoter loro , di che il difpietato con unax
lagrima pinto/lodi crocodillo. , che di padre mo/lrö difentirnef
un poco di dolore, magli[то dopoißprauenute moltefciagure,
tml I
per lequalifene amener/erm@ infelice.r C .A V . cÁcojifat
_rept tipadri chene inue/lito ogni male . Tuttauia/i ha con ragio
.llllll'
ne a duhitaie , che non fiano ueri padri que/li crudeli, @inhu`
:ali mani , perche nelle/ciagure de.’figliuolijifintirehliono a сотто
:,lj't uere le mßere in quelmodoiche/enti lapieu/lí'madre algrido del
:iii la fpauenteuole рудника ydi Salomone . 0r uenendo a gli ef
:ola
ßmpi da u/oi raceontatiao comprendo , che hauete con e/Íi uoluto
inferire , 'chil padre ёcagione dell'infelicitcìdelßgliuolo quando
Рта/1745 troppo ocroppo acerho . ' j_l/la io credo , cheЛапа
pochi ipadri,;chefapp`iano reggere nella uia di титр‚ che non
т
п l pongano ilpiedeòdi qud,odi la da l terminiржут: alloro paterno
ill;
l
ufficio . .A NN. Dolihiamocredereahe alßgliuolofia dato
il ратиф- la madre,'accioche con la pruden ¿a delluno , con
la стежка dallaltrajicomponga , Ceylioßer-ui una proportio
M’
пат regola nell`alleuargli. _ Calif. ь911еса310п1 della diner/i
ta de’ co/lumi tra'l[панда-"1 Е311ио1ьие poteteper mio giudicio l
aggiungere un'altra . ANN. Et quale ŕ Cow. L'ainore in»
:quale delpadre ucr/o ifgliuoli . .a MN. Dunqu e uoi mettete
Padri partía
li. l
que/lo per errore?c л t/."l’ai'u i сор:giu/la, ch`egliJfaccia ищем
cöpiaccia ptit ad uno,che agli anruft/che eßendo tutti[tra carne,
etfitofanguemiri uno c6 occhio amoreuolefc/Л „го/111 agli altri
\
t t в к о
finero? .INN . ‘Tar ui coßigiu/laahe de i[Злато altricom
ponimenti , che'l uo/ì'ro fertile ingegno ha partariti, hahhiatepiù
атташе ad uno ‚ che ad un'altro, (27 chefar/e il piti degno uijia
manca caro? Siate pur eerto,ehe’l Signor Giouanni uoßro padre
non ama egualmente tutti ißioifgliuoli ‚ @quel di uoi chegli e
manca in gratia,non /ipuogiu/tamente doler di lui . CJV. [o
non do cagione a mio padre,perchem’hahhia a trattar peggio de
— gli altrifgliuoli, degli adunque lofara, mi darà occafione dipa
termi dolerfempre di lui д uiuo ‚д morto ch'egli/i/ia . .a N'N.
Haurete ragione . С .A V . 'Dunque eontradite a uoi fiejj'o,
hauendo dettopocofà,che non haurei ragione alcuna. .te N N.
To/io/aremo (Тамада . C .uc-V . ‘Digratia fciogliete que/lo
nodo , (27 ditemi это; ha ilfigliuolo ,[elpadre lama man
eo pereheßa men he' o dunlaltrofgliuolo? .a N N. Еt che col
pa ha il padre , .iegli Гита manco , perche fia manсо uhidiente
dun'altro ßgliuola? C .te V . Hora uicomincio ad intendere
poiche nolete
dell'amore ,ghei figliuoli
метр) con ragione
. .afiaNpennelli: alpadre l`inequalitiì
N . 10permetto linequalitcì u
’E'Rzoì ц;
à che rendano il fgliuola a lni'dlßimile , œpoi/arti hene ragionar .
It di qualche altra parte nece/furia alla canuerßttione tra loro .
lt .Queßa nuoua cagione , ch` io attrih'utßo alpadre , e`quando egli
le( „ non uuole , che i fglinoli efcano mai di fanciulla@ . C .tc V.
ip Dichiarateui meglio . .a N N. @tando oper lantorittì della
litt икс/лика“;per amhitione , o per auaritiaßper troppapreßintia
tot ne di fe #wir ¿talmente naga delfito paterno imperia, che quan
„о tunque t fgltualifi'ana dinennti, (orper l'età, (учper Горел: 1шо
ii. mini maturimon uuole perinehe hahhiano nien te piti di commo
т da , ne` di liherta di quel , ¿hauejßragià trent'anni a dietro,quan
l.'
p ‚ daeranafanciulli . CJ V. [o ßimo aßaigiu/lo lo [degno di
l, queglihuomini, checonofiendoßualarofi, Cijejßnda/iimati dal
„Ч: mondo tali , ji uœgono caßfaneinllefiamente trattati dalpa
щ, dre , @perofina quaßdegni dijiu/ii,je in ueee damarlo fi dol
„а gono della marte,che indugi tanto a tarlo dal mando; @cono/io
„p hen'ia un gentilhuomo , chegitì hcì ‚од/рт le quarantene `de‘
,lll gli anni Дно un padre ricchi/finto , ilquale can la ua mi eria
bp'. - lofeì difperare , Cf] dire hene a gli amici filtri , c 'egli
т, hàpoca dißretione a uiuer tanta, Суше/Зиме hormaitem
w, po, ch'egli andaße allaltra uita, (y lo {да/сит capa di ca
mp, ja; ßggiungendo, che a lui fara a'ifcaro il patrimonio , ha
фд nendolo сор to/loalaß'iare . „c N N. Joleua dire un conta» »am seme
. э . ~ . . . I l' '
‚ш dino , eh egli con la ßiafaticaguadagnana cinque pani algtor- ЁЁЪЁЁЁ'Ё.
¿Np no , dimandato come li di/lrihuiße, co/i ‚фа/ё . Vna ne
ш ' piglial una negetto uia , una ne renda ‚(дате пе ргф‘о. Ef
де _feudo pai richie/loa dechiarar l'enigma ,caßfoggiunfe . Vno
ш i ne piglio per me, una ne getta dandoloa mia matrigna , una
'qu ne rendo a mio padre, due nepre/loa mieifgliuali . r.Da que
м ßa piti nohile , che ru/lico eßimpio dehhano apprendere non
. ‚ V.J
ш *i L. 4I It к о
»meno i_figliuoliadeßìrgrati alPadreabei'padri ad ф! ßenigni,
@corte/i à gliuolif, ricordando/i clic nella ueccbieQQa, ne_i
foprauegnenti oißgni/ara loro re/iituito cioalte liaurannopreßa
to aßgliuoli galbißgna
„Аттику che non¿en
loanno
dire riguardo
, che finoquei padri'vecchi
in tutto ‚ di cui,‚ bora
cioe`A
aimleamoiti ‚ @priui di cono/itmento . с „l V. Je que/io e di
fetto di жестки, non uoglio già direccioe тетрада cofi
ги . atti louominidîßer natifra queipopoli chiamati, nö m’ingan
ЁЁЁЁЁЬ no , Cafín] ,i quali quando il padre _ era giuntiialliтащит ‚
` l'amagauano , (zy lo gittauano alle реже ¿ma diro èeneahefa
renne loro meßieri il ricono/hre, che non` [ono manco рта
¿jenna di quel cire ßanoi bambini. @egli „ë dqfetto danaritia,
кишки: doureolrono ricordarfi, che'nei nece/oi e` .oltre modo uitupleroßig
ковша- регсЬе non-ui e` сор Piu ßrauagante, дает! uolere proeacciarß
tanto più di prouißone , quanto menodt' u_iaggio iba da fare», in
modo cloe [ё [vanno cumulate le faculta per loro medeßmi,
роса loro ne баз/За, (9 /e per li~fgliuoli ¿cofa giu/ia „che al
l'bora je ne uagliano , quando loanno giudicio di japerle aß
re . Ma non fi rautggono gl`infelici ueccloi ‚ clic едкие di ti
rannia l’e/]eringordidell`altrui preda, concia/ia cliel patrimo
l'. пштч- nio dee legittimamente едет de’ figliuoli ‚ Cty i padri hanno a
nw a fi h
mäßig; contentarfi/olamente di quel tanto ,- clic oa/ia a pafcerli, (d
ù“ ueßirli . Or fella e` amoitione,doureooono i тег/сыт [рес
cniarß ne igrandi гРттр! ‚ i quali coß to/i'o come Íoanno uedu
ti i fgliuoli atti algouerno de`popolit Ítanno lietamente rimef
[i loro gli ßaii, i regni, (дудит. Je pre/umano troppodi/e
[Вед] f imparinoa conofcere, che hoggidi i ßgliuoli na/cono col'
jenno,(9~clie i preferiti /ecolilß come cedono a рас/Рт nel con
feruar lungamente i lorol parti ,Leo/igli auan ¿ano nel maturarli
\
_ 4H.
. Р 2 к l 02 154
’Pre/lamenle: .l N N; Egli e`dffcil (‚ъ/й, (Ь:qurßìlodeuoli ri
cordifacciano frutto ne gli huomini мессы, icuiuitijl banno -
troppo lunghe radici . Tuttauia non lafcieremo di ,profon
re al padre , clic s'egli e' gelo/o del êene, (уч della зашагав;
delßgliuolo non manchidi concedergli difcretamente qualche
liberta nelle cofe di caßfzjlafciarlo talloorainuirare,@ ca
„капай amici, (уфологии! fora/fieri ,aneiin in/egniper
tempo a ualerß con giudicio , ф con homßa mi/ura delle/o
]lançe di вар, 0 fopra il tutto non gli lil/ci entrar nell`ani
то quella ingorda трата, laquale ecagioneo direnclergli
huomini сшит ‚ oper lo meno di non lafciarli mai uiueretran
quilli; (‘д iba particolarmenrea ricordare ilpadre honorato , (у.
magnifico di quel ‚ che (”Энда entrato nella camera di fue 23:12:31
fglmolo , C!) bauenelo ueduti molti naß :form @d'argentm HÍÈZIÍÍJÍÍ
che già gli liaueua donati glidi'ße- lo подаёте, с/7е tu non um'
loai animo reale , poiche alicante cofenhïo tflio donate ‚ non
bai ancora @puto farti alcun amico, ßcloe dee ßudiar il pa
dre di /ìimolar il fgliuolo all'lionore , (29 alla grande{{a,_œl
s`altro non {треф/Ее ‚ alfinrelligenQa delle cofe di cafa fila,
onde Да. ¿ene iii/frutto de i meer' ‚ co'i quali ioo/Ia сои/Египт
re, (уч aumentare il /uofŕato , Cty'conofca quelle cofe per le- l
lequali potreébe perdere il buon nome , (grandeur in ruina . Di ЕЖЕНМЁ:
qui пе‘ riforgeranno almeno tre [топ] e etti. [l primoê ls dui-rc
gum@il б.l
. ‚ _ _ occulon
amor del figliuolo , il quale ueggendo il padre fottrarfi pian- шт ;
piano dell'amm'inißracionedi rafa ‚ @ßntendofigratioßmen
te[мороки al luogo di lui,riceue un marauigliofo contento ‚. (9*
_ß chiama nel cuorДо obligan al padre ‚ ff/ non[Латвии 1120—
_ nora , ma <gli deßdera lunga uita . 11 fecondo e` il беж/1:10
del ßgliuolo» il quale non liaura` perlamorte del padre a chie
.~ Q, ‚ V 2 Y
«.- »i . ж L »i в в„ о
der aiuto a parenti, ne` ad amici ne` a porß in diferetione df
ßruitori, pertbe gli raßëttino , (gegouerninola cafa ‚ pofcia cbe
per "bontà, ф per antiuedimento delpadre, ß truoua di lun
‘ga mano троту?) del maneggio , ji cbe non puo dire come
alcuni fgliuoli ‚ cbe per la ¿perdita` del padre fia ßato Мага
pref) da alcuna nouita ‚ (к? ß truoui imgombrato da molti
trauagli . [l terzo e` quel dolce rijpe/o, @contento , tbe in pace
figode nefuoi ultimi anni' ilpadre со]?per trouarßlibero,etfuori'
dnmpaccio, come per ueder ilßgliuolo ad egempio di luigouer
wärend, narfelicemente la сир: fua . [o ueramente bo fempre'ßima
to preßo di me una delle maggiori felicità della uita lbauera
_ lato un belnumero difgliuoli ben nati, et diuenuti huomini uir'
\ ’ tuoß, (2y bonorati,i qualifi ponno cbiamargli occbi della uita ç,
Зссгаст ne` mi' marauigliofequellaprudentißima matrona di Cornelia
y tno/iro alla ртам in uece di gemme, @dormi/iwi cari`
\
‘r 'r м fo. 'si
della natura e` l'lionorare ilpadre, la madre, @thegli Jpar-1 252313;
tani/oleuanofar ßmpre riuerenza apiti ueccbiidcciocbe effendo Ёж“, 4.
диска a riuerire quei clic loro non apparteniuano ‚ ЬашЛёго in ЁЁ ”ш"
maggior ueneratione ilpadre , (27 la madre. Je queßa [же fil
‘ci/jiruata da pagani, molto piti imparinoad oßeru'urla iclori/ìiug.
ni,cloe Марта _dalla bocca di Dio, il quale da laДа benedit gione;
`('ijpromette la mercede di lunga uita a cbi bonora ilpadre, C9' la
_madre . {Копра alcuno сор ingratoalie[ebene[i[corda grinf
niti benefcij delpadreß la[Ед pero u[cire quei tre principali dal
тотемеfono Гати, il nudrimento ‚ (27 la difcipliiia;percloe cia
fcuno deßi e` per efficace a perfuaderglii (дерет a ‘Dio non
babbiamo il più uenerabil/imulacro delpadre, (27 della madre'`v
Guardiß clii/ifia di non porreper alcuno accidente [empie ma».
ni _addoßo ad alcun di loro , perche nonfolamente que/lo, ma соч
lui,cließlamentegli ingiuria con parole Iddio minaccia d'eterna
,morte . Sel padre ßriì afpro, ‚ @y inhumano ,_ contrapeß con
quella crudeltà Гессена: (a de benefici]riceuuti , (9» non la[ci di'
dargli ragioneamitando quel diftretogiouine ‚ ilquale elfendogli
improueratoaloeßio padre diceua mal di Мифа/2547: ~c`egli non, тешат:
baueße che dire, non direbbe . Non cerchi d: turbarlo punto, y; Halimi
ne`di contendere con lui ‚ ma lo uinca con patientia,percbe allaß- `
ne non trouerçì alcuno miglior amica delpadreaicordandofi , clic
cbifà reßßen ¿a alpadre,prouoca l'ira di Dio in modo , cloe non
ha pace in que/ia uita ‚(у—[Ё ne uiene a peßimo fue. Шиит!
fea di nonfar sì con alcuno malportamëto, clie’l padregli babbiu
a deßderar male i come deßderò Edipo aßioifgliuoli , perche e` шк;:i551
сор: certißma, che le preghiere de' padri centra ifigliuoli,fono ef- шт 133
ßudite da Dio . ‘Nonfperi con alcuna opera , oferuiiiidi poter '
re ridere egualmente il cambio al padrenie dubiti per alcuna lode,ì
1_* r1 L I t ` lf К o I
‘. з l . î ‘t i \ __ ‘
nl
l
' м ~ ‘Tadre iii-era in honorenn amorßglioirfjm 1‘ du im, т;
- Fragglnggli anni, ..‘ .ALE-2 ' ` ¿all? НЕТ?) ‘fol ‘-` i i.) `
штанг.
- to ßgnoref, perqueßa cagioneio „мифам il 'Duca~mi?
femplari
del Dua di patroneneÜÍmperarore,perclre offendoeglinuez@ infno dafuni
Neuere coi
Гной fendu» primi anni afar .continoua‘feruitilalJQHenrico ‚ Cb ßicceßi
ti. .‚ ‚ _
:camente a Francefca ‚ (я? aCarlofuoijïgliuol i, (17десяти-5 nel
Regnoly fapendo quantoimporti ilpoffedere non meno icuori,
4che le perfone de’ Лентой, ufa dolci ‚ diferete maniere nel
commandare -a/uoirgentilliuomini , (27 [zo .molto ben ueduto
„Ч
à dalfito feruire пришей:duegagliardi
do gli nellaferuitu molte inquietudinieffetti ‚ l'uno e`di
d'animo,(’9~ cirecorpo
[igien
com
prende dalle propriepunture quelle dejuoißruitori, onde шоу]; 6
pietà li mira con occhio menfeueroflylijignoreggia con imperi?
men graue; l`altro e che i jeruitori ueggendo ‚ cli'egli ,- no»
чудите, che [ia «gran Trencipe,(z7 cbeipotmle uiuere agiatar
wenen# ne ßaï in continoan` (29 fatico/a [Змий i /ìfentov
«no dalдо фтрХотадгогтти’псф «лифту! ulridien
¿a ‚ Cŕ/ a милашки ogni'peß ‚ cbe. portino-in. /u'o [etui:
-gio . „c N N . In uero egli fi moßra r1.?reucipeetale col uae
longe@ con la cortefia, che/ono задай-рт}! feruitoriïg- yclietgli
`L
vlia per tutta l’Europa ‚ che quelli, die uiuonomlla {тёща
-ma queßi tempi [тиф infelici ‚- che non ~uie` alcuno" Ho,
‘mero ‚ che racconti ifatti d'un tanto ¿afcliilley .- 0r испеп
Difetti de’
pistoni. do all'errore de’ patroni replicberemo , che quelli fanno le»
commandare ‚ i quali hanno [арию feruire °, Cgi div,quie eine
iodono quaß per tutte le caß' i patroni. indifereti ‚ ßperßi,
capriccioß, (у тfolenti ‚ i quali non altriment'eoicbeßji-/er
uitorifußero fclriaui , non parlano loro fmai mui con
rio , (9i orgogliome ß contentano fe поп—15. ищопо nel'loro
ero/petto штанам u/ano mai ß' non uoci piene di
to ‚ di minaccie , d_'ingiurie . C л VI» Da ~que/iff manie
1' E R Z О . :73'
te nefigue, che ijqruitori uantunqueßńïcienti ,[ifgomentano, тщась.
@perdono , @farcie/le loro lodio неф ipatroni . .Ma/ono ‘fgficlanq critican.
i
‚ч
l
‘t f: 154! K 1.0 . x76
„драконьих цв „кош-отрытым„мкм
то 44:20! та feriçitore, „д ¿N N .- 1 _Egli-¿il истома“; ре?
‚ткет . тешит fatica ,ki/Í'gndauuertireaplglinflo di buono {идет
gno“, (ус riafcißile".V Coi V . 'Del штаммом-„Жилищно
fornitore. „гит in иприта il Conte Hem# Miroglignœ Come Het.,
tore Mir.,
ßmilqualmjßmdogli unaîmalcioadi визитами @llo впо
дарам: in corte uecc'bia di Мастоидит de' До;
Monceß'ino perассопciarß аferuirlohelzßeaeaŕo [а цепям
ретфет quel punto gli conumiua Лисой! «Eauoltn'di Milano
Y mi'altro. до шпатапшрраоштрпо Лгацатсасфиг
leßa'n¿e , gli commondo , cheарратсссЬтаДё I4 слайд-{Меди
[сое ь @_ ш o/lante cloíl Conte Штраф [010 qßfllß' Идти
allaßa caniemœgliwpofe in сапойфоновой l geoopcio. `
¿inno dirimpetto allaltro,di che il Соте nonfecemotto, тара-ё
rendoinellmuer comprefoilpenjiew del/emitan», ßen: фиг-е
шилот1:рпе.де1дсшо.МеШс adunque la :molo ‚ @fono/iden
lïoeqmalleïmabiàndöojìdere‚ ilcheподсоя? ила/щ, соте il
. êtle [имевшим le manißndì тает all'incomro,ne`
регат/10 il @ante р che ¿di natura piareuole, corń'efapetemol
je dir altro; та hauendo co/íui mangiati alcuni bocconi“, Ф ра
tendglißhël ConteросеЛЕ hauerfete ,gli diße . ‘Patrone quan
Äouorfetelerenon halbmteгурта а cômanolarmi, di che/5pm
«ienne ramori/o al Conte,che'lgo'cciolonmccortofídelßeofallogli
' то lere me ‚т? tomäa tauoldflycome primafù ritornato Val ‘
tro ola Астат, il Сome rimundöque/lo а :aß фиатаdolo , che i
tornaße а /Éruir а giùmenti . „с N N . 25e/lo ого/770 terreno Stmïîorl di'
produce uefameme degli huominiglffî, @inerti alla дист). Monferrato
о та fe.
слуг. Lagorgeng lorofenon m`inganno Ё cagionati: dallapo~ eli а flu'
(OÜ.
щ! faießdenea ,ghe quifanuo le Corri de' Trencipi ‚ doueßgliono
't ‚1 '
afi Y 5.1 ift l о
гудят]:iferuiieri à „мыnatura no rae tale', die' iii/Eté:
mit il'omeßicaiсуй not'i nbßriferuitori, iu di quel che'Ifujialtro-1
nemici diamo moltopenfiere difarcifewire con mae/ianonpo-.
. тещи самшита ,ondeauiene che i feruitori nellafauel
jjj j [фоте ico/lumi ,Ii manieng'ono raggi' , (t7 inerti .IN N.
' i ,Quantotanqßrifmiitorß poftiamoicenßlareiwhedoue manca
' rió inique/ia ciuilita @politeämßpplißonopoi con una certafe`
de,@Italia,clienonjitruoua coßfacilmente `in tuttigli'altri.
emu'. орд; (ljeâchil ‘Duca mioßtiene benferuito1diqueipo«_
сырым;delMonßrratoßefono preßo'di lui,p`erch`e сода/Ее,
ché/Ínëafarlpiintoloßhi o loßruono con „дегтем con
genämwuipengoiroia фат, (ejperfnirla ‚ртом? util¿che
э »./c N N. `',Conoqüfìa»rondanquepitrtornar 'apropo/L»
rò,'che'l1patr`onel,ailquale uuoléefß"reïbenfmuito,nondeeftir care
_ß'ia diparole, года)“ córninandarchiarangente creche пища-со
menelßinß „идиоматикасшита;фитиль
Мытищи quel тёти à' ~ ‘Heirafthehabbiamodmo
qualideonoфигштат»íiipatrtiiefintornâ‚шрам
le , ci tefla'd ragiondrädi quellàche confßone infaiti: G
ilpatronè infatti alртамßmpreehegliion'le ernpiciiß'ïl
con opere ue lannitdad imitarlo ‚ (9' pero 'degli de tdera che'l
jeruitorie ia ardente ne'ßioi/iruigil i 'bißtgnaï th`egli operando [i
t _ mo/lr'i tale,aißcurandoji,chenenecofaahe rißegli i
‚ЬЁЩЁЁЁ ri,che la diligen(a delpatroneß come per Ротатор:coßi i‚проф
ÉÍÃÈSÉ lnîf bile,cheßano diligenti ißruitori delpatron negligente Ь 4& però/i
lieiiiiïm dice per comun prouerbio,che l`occhi`o delpatrone ingra a >il caf
, uallo ; fi come dimandato un flo/tifo , qual letame[ИЖЕ pit;
Í utile a campi,rißro/i ipaßi delpatrone; onde egli haf, dafperare»
chepatera loropicciolafaticmmentreutgganolui in`ßmile,it al:
tri (Лёг
_ Y 1! к z о: ín
tri фит] occupato , Идиш) anco aЛатан .‚che ßcome nel@
le cofe lodeuoli, сор nelle uergognoß: babbiamo aßguire le `/uepe
date ‚ (у еЛЁгpartecipi de`juoiиди] . Commanda anco ilpatro
ne alferuitore ‚ quando sa ufare l`autoritàfua in modo, che uien
/cruito piel ad un cenno di quel,chefianogli altri patroni con le
parole ingiurioß: ò minaccieuoli,con le qualifanno tremar tutta
.la caßmonßpendo, comedmlc un poeta, ` .`
.Chegranfor@ ¿nafcojla in dolce impero.
Et peroguardin/i di contrauenirea quella fentença . Non uo;
ler aguiß di leone mettere in[campiglio ituoidome/liti , (ty op»
primerei tuoi[ждет . .Quandopoi il patrone cono/cera` d’ha .tenian
uer con queßimeq conßeguito l'amore , lafede, (ty la fofßcienga 623222. ч
del feruitore , pra/uo ufficio d`attendere a conjeruarfelo; alche
fare non ui e` сор piu efficace ‚ che Fußzrglicortejiamo/i nell’aiu ~ з
tarlo ne i traiiagli , Cty non sdegnar di uißtarlo nelle трут: дм :
те nel donargli a luogo, Cty' tempo di quelle со]? almeno ‚ lequali
fono di poc-o coßo al patrone, (27 di gran beneficio al fêtuito
:nl
re , il quale non[iрте obligato al patroneper la[pe/a, (уч per lo
jalario , poichefino di patto ‚ (27per ifcontro dellefuefatiche”, ma
ben ß.’glifente obligato di quantogli porge perfëgnodi gratitudi
mp( ne , @j di corteßa; @s'inganna grandemente quel patrone,il .mi am
т qual crede che’l/iioferuitoreò nobile o ignobilegliРта per laß- “° ‘°" ГР"
ranza d‘oe
tener qual
la mercedefença altra afpettatione ‚ {l}per cioреп/5di rimune- demini
rare il buon fëruitore' , Cty' tenerlo prego diß’ come сора rara, ri- Íreîiëhp'iïl
cordandoß,che"l/eruitoree` partead un certomodo del patrone, me L
an’ @che non ui ¿alcuna poßeßione migliore in quefia uita, chel
'iii buon Летите; onde e` /critto , /e hai un fedel ßruitore _, fia
a te qua/i l'anima tua; ne` ha' a [degnar il patrone аира!
pill
tar le fue ragioni , di configliarß talhora con lui' , (ус
„il Z
f.
ш
\_.
t~i i: ко _
' gouernarfi'conforme alfuefedelparere, pofiia clie nonfono man
cati deyeruitoriahe hänopiiìgiouato alla и}: de`patroni`,di quel
¿halihianofatto ifratelli‚ oßgliuoli loro. Etperfinirla,egli ha
44 солист/41 con luifamigliarmente ‚ ф ricordaijidi trattare i
ßoi in eriori, come egli uorrehhe e/jer trattato da/uoi maggiori;
alche hauendo riguardofuggirà l'ahomineuol uitio dell`ingrati
tudine ‚ (17fecondo ch'egli uerra crefcendo in[отжимает/1114—
loßato delferui'tore, <9 non mancherà olirealla promeßa mer
cede,di ricono/cere con lilreral manmßcondo lefue forQeJa lunga
@fedelferuitiì da lui „сшитымquel ch’io ueggo, uoi ha
uete con que/li modi inßrutto in un punto ilpatrone elferuitorcf
M_ .d _ tuttauia mipiacerehheahe al/eruitore imponeße qualcheparti
Ещё; colar c_arico. J NNUÁß-uitoreimpongo il carico d'apprendere
non.. артиклю di quel antico prouerhio, ` _
muuu.. [lfare il letto alcane Ёgranfa tica . . _
Et ¿cheßcome nonfisa` daqual1410 il caneßuoglia caricare me'
tre ch'egli ß uagirando per coricarß ‚ coßnonßsa qualßruigioji
0 4 aracconciamente alpatrone nella uarieta delfao giißoiEt'
per ciòeßendo сорdilicata lanatura delpatrone, egli/iha da pro
porre infinitefatiche nelferuirlo, con le quali a pena glipot 14
more com disfare._Ma auuertifca di non incorrere nel commune errore de
ждёте! feruitoria quali aguiß delle[Юре nuoue, chemondano hene la ca
ß: ,/eruono con diligentia da тяп/110421114]?rallentano ; „Que
fio non e`il modo d`acqui/largratia, e'lpremio non Е 41 colui , che
eommincianna 41с171рефие14‚с’9‘]1114 da preßipporreilferuita
rc,chc'lpatronefla aßettandaaheglipru 10/10s'accenda, che inte
pidirjî nel/eruire . Si' стыда oltre a ciò di' ridurre tutti' i' fuor'
penßeri , (17 co/lumißtto quelli del patrone , (lidi legar l'ajina
гмтыо; doue egli uuolc Рта alcuna contradittione,perche non ¿cola
t т в ¿z о . 17:
chepiu афиши allhuomo ‚ che'l ueder/ifar contra/Yo da chigli
dee „шт . Weßperßiada.d'occuparlagratia delpatrone con
adulatione, ne con fitte maniere, ma lojerua, (уч uhidifca con
ßmplicitiì di .cuore ; perche dalla infedeltà delle parolejiprende
argomento .dalla infedeltà dell`opere ,di cheilpatrone/leì in con
.tinouo foßtetto, (17 ricordi‚ che alferuitorefa piu hifignoil
,/apere ‚ vche’l ,parlare . .Ми piuV .to/lojïfcordi ogii’altra сори/9:
.que/ia ‚ ciò ¿dißrůirfedelmente non pertema dellapojfança del
дpatrone ,ma perdehitojuœimitando,quemruitoredihuona men
,te , il qualedicendogliunonïo tipiglioal miojeruigio ,farai huo- -
mo da hene âiì rifpofe ‚ ancorcheuoinonmipigliate . ‚Еtperche. Ниц:
riß ferue per .nulla , .chi .non efgrato ,ine`-.ui e` .maggior .doglia , chil '"°
Аl
n# 'feruire ‚(уч .non aggradire ‚ .quandodopò certapruoua conofce
'.di non~,poter confirmar/icolgu/lo delpatronncerchipiu``tir/lodi'
Aufcir di cafa [ил con liuona'gratia ‚ chediflarui con malafo
.difattione -. ¿t .quando cono/ce .d'hauerla acqui/lata ‚ fi
.chiami .contento ‚ (U dica >nel /uo .cuore ‚ ”Вино >chi' _ferue a ч
.heati ‚ @fugga le nuoue jeruitu; ricordandofi di quel uolgar ‚
ото ‚ che le pietre ‚ le quali uanno rotolando, non тьма тmucchio. 1
ruggine . .In fnenon manchid'amore, .di генетика ‚ dife
.de' ‚ di uiglianga ‚ di родная, ш pronte{{a, di jinete(
¿a ‚ (I7 nonflimi la propria uita inßruigio delpatrone ‚ @ife
guendo il ,commun detto, o ferua :come/imo ‚ ofugga lcome fronti-bici
I“lill `ceruo.. C „c V. Hor mi Диете ,che non e` Hato perauentura
Lordinatocome doueua il .no/iro difcor/o , poi che 'hahliiamo ra
gionatodella conuerfitione deI patroni priuati conßruitoriin
jimi ‚ doue s’haucua prima a .trattar della conuerßitione tra'l _
‘Trencipe e'l .corteggiano .. .a NN . Già noi dicemmo ЁЁЁЁЁ'ТЫЁЁ
hieri , che i Trencipi non hanno hifogno de’ no/iri raccordi ‚ шт“
Z 2
s т 1‘ I в к о
(9 peronon accade infegnar loro il modo di conuerßr con la lor
farniglta,percl2eß reggono nelle loro corti con щепками росою`
con[Летит , ne`ji[сталорет1'ат1а uoct титр, (zj inciuili con
tra i/eruitori ‘, ne/iueggonoquei cli/ordini , clie communemente
regnano nelle caje de’ priuati , ne` in [отита fatt/cono alcun di
fetto. cnf/f. ‘Toi cloe non ио1е:е(еЬе che ne jia cagione) дат/от
та del conuer/are al rPrencipe, non ui dißiiaccta almeno di dar
la aßwi ßruitori , accio che fia compiuto il noßro мир. „ем;
ёж: ¿§51tí Oltre Меди/2195 tardi, (19 chefon chiamato alla cura degli in
янет— fermi,uoi_ßfete ‚ cloe-ci ¿ßatoleuato que/io [трата dalla poli
п ta реппа di chiformoperßfttamenteil самшита . MV. Vt
ramente quel Caualiere con lafelicità di que/fopen: {acqui/là
immortalfama, пе‘ И lafciato che defiderare intorno allufßcio
del Corteggiano . Ma con tutto` cio io uorrei , che non uiparti/le
punto dallofiile deldtligente medico, ilquale non o/Íante le ricet
te degli altri medicina on la/cia di darne anch'egliuna cli/ita ma
coraggi.. no all'infermo. „c NN. Son contenta@ non che шита due ne
no come (î
«ätlieafuâeîa lafcio. Et роте/ос fareole un far tortoanolilitlproporre loro
{шт-д d queifemplici uolgariJamorJafede , la diligen¿a ‚ @l'ojjëruan
{а douuta а rPrencipi, io doper rimedioal Corteggianonhe ф”
do il rTrenci'pe, come dicemmo hieri ,un Dio terreno, non cef
[Е difargli [empre , соте а cofa Рита i douuti lronori ‚ (уф
„man da ricordi д clte ricußmdo gli Мистер di dare idtuini bonori ad
:25.5" A“ Mle/jandro , fu udita que/la uoce ‚ bene/7e роео elm/liana ‚ cÓ
uertite , che mentre guardate il cielo ‚ non perdiate la _ter
ra . @fe/loe il primo rimedio. Ílfecondo e' compo/indici#
medicamenti' , clito ÍJò cauati dal Ricettario dun ualente Н—
loßfo , dell`uno de` quali ‚ д d`amendue uolendoß [той il
Corteggiano ‚ fi con/eruercì lunganiente la душ ¿tl
` акт}: nza.; ‘ - 179
титра ._ 1«medicamenti _fine дриад leuímdt
condite col (шить ; ,é'ïa'u'ů з ,Dichiatidtemi im роса шт
glioqutßirimedijftaNJo. urli; dichiaraeònqttt/li
u, 5-1“ ÍlcOïtegglûtWtant'ul Штатами.“ наг. 5 31303. а
°\ -" Oîßßfflïllmdttîe'Q/auhtltyidtciûe‘ 'niñ L'. zelf",
¿,4-у. 0' comefono brieui limiti“ deïpi'aeeri в 10ml?
gia' ‚ fuffa rtardiï» ;.0г-1апгршег5 tempra@allltlilitaìg
и nina de „che m’haaieie Ёггадиплтап'ффмк810113824“
.-eante'ntiate детищем]: amiife'rnmmi .lo Джема!
fuggellv diquelcannìtonhegiaïmfliiume рифма «'
ат queßo ¿urtare in boum-nte neritorni »tramuta .;_.
"mio, il 4иа1ё‚ст]цсшд‚тг:т1 richiama per .c В; »ì
te. Алым. машем;детьопдщшмищ
¿utcaro , ”зацвететГадёпащсдвгртшщдмnlaqtüdig _M s" „_ ч
lev ui :confdß ъ фетиш [фаната la #inermi ‚44 73311; ‚ l
.t
. m’hauetedata'deluoflrobrteueritntm. ,CJ Ил» “Миф-е
¿bito punte. ,che »nanhabbiatequalche piaceredella agria prefetti».
I(a, por' 'cherni конфет сдамся: delle uo/irefingolariuirtů»
7 21/14 potete ben trederieecltetantotnägiorei ilpiacere ,eh'iofin-'f
to kdella _prefenza iro/lea., умам, maggior bißgno bd-litaferfi
то del medico 3 che-"l medico dell дунет . „Ед: non шт
gliogi'a dire , ch'io habbia piti bißrgno i uoiperriftnarrni mia 1
/
Q' !_ 2.421: l 'mi o ‚
«из: а moßqßoдоз/Броши д @facendomirhìuro ‚см la con;
нефти: „штата diгодfattoindifŕwßriońí, Mín/Ef
¿na/ie aßegliçrclobaone daßcf'eßmù отметиной! ‚ (учи? rif
duceße a memoriálmóподойдите!“ conuengonoднищ et
1ератсо1т , che canuengopouciafounafom per/on: nel con
шефамиисторий! и u', che тир; 'dalla qualmedicina.
мыт loom, la wßrqïmerc'ë, rißmm l'am'mo ,Pogo dir;
видеоматериал lgßlyte del дотаций conoch d: пб
ßä'uń'vomfiutámmußdssfmonia войдите- ¿on ‘que/li di
fcorfî , ma so bene ‚ chenon'u"ïngànniare nelсоя/фас ‚ :be all'inv
сбивай [итога dellÍanìmogìoui йоги)! tonuerßtione ‚ perciocbe non т
e' шгшо -
lì come E;
uuic.
о coß al mondo, chè ci Зап—[обл difapère,§fjdŕ buonlco/lumŕ,
ф ещё fizŕoni al ¿boem томимый compagnißde
Salute del
glilmomlni buona: Шторы! дышащими», dalla/â
l'lnimo gio
щ al corpo. luk déll'änimo rtl/alti ßenofîxßo quella delcorpo, percheil no/lro
Galena «formados i иди] ценитogeneranoßu o infërmità
dël согроьф' cla'egli loà пряма»polli infcrrm'ат 'aueŕ ridotti i
mouimcnn" gli'dpimi'loroslldдойдя тфт.Ма рётсЬе ionel
blind-degli тлеть non 'loo mm quellalpmnic'a; che mi
tonuerŕoblůßrîcońoßo :lloguer anrh`:'o¥v{ßogno di medícinamer
rö'domdniu'racoömrui‚уши: dißwr/ìdi доплат caualiéri,
'che rm' ишемией: i quali caummo amëdue,co}nefpero,un’oni
то licoìleper {тещ/дат et conformation: degli animi noßri.A
гл. [дин/Репей об deßdorio mcredißilqma uiрта: abbracciä
doui/ìrctmmíre,cbo потащит! trouaruì qui domani un po
co più per te'pmhe порог/1: hoggi. JN. [n que/lo ablracciamë
to loo fornito no' so сотен/шт! il cuormt bißgnerà lven e,cl1e mi
lafciate il uo/ìro т сйЫа/Ёпю/г'ю ui диода. 0.1.10 non ux' mai
foono/Èëte-,andate ритм/ос d'onde Èи/ciro l’uno,e"emrato Palm).
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n. F12@ он]. наго LIBRO.
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¿mi n» Koï-'1,er „e кг o.
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/limo Signore/Innilmlmhepojjâ dire
piena conteggi delle eofe colui.;
doeperfciençaleimmde ‚ @y per pruoua
fg; Мёд /eneaßieumwndemi/äràlecitoildrr,
è t francamentewlfioßno bormaicerto de
‘giŕ I à' {Хит/11,ОттиЁЬф/тпЬС/эепа _h д,
ff 'ft î* _ солода queßa ciuilcöuer/Íztione, poll-ia .$4
Ч
Д I' J" R T О . l!)
feimůaa i cb’eranopiufaeilià curare ‚штоЬоътто pericolofì
в"
E.
l-
B*
quelle initiìiclre uengono da repletrioniißclre quelle ‚ сЬе ртов:
dono daeßenitationm'gi da difetto ilhumoretondeßdice uolgar
u meritealr'qg'li ¿meglio paßerfelrreahe pafcerdelvolegzai. ЮЛю-Ъщ
jê.il Caualierec se’l Sig..Damiani ‚. (9-gli altrifuoi pari' non lia
uejßro altro daßßentarfi, che le cure degl'in ermi ole/letteratur-`
ne,et di mancamento (“автожир nemorir bono сшиты: riuï
fcirelibono piůlrneniliciäclreMediei..Maßppiatcklo¢ lit-maggiori
parte delle lorp'ratttcllee` intorno a gl'infermi di repletione ‚ ne' li
uedete quafioccupati in altro, che in purgare c5 diue'rßrimedn' la
copia de'fouercbi humori. Quindi?‚ clo'un ualent'louomoßleua
dire ь die s'liaueuaafare mal prono/fico di quella Citta ‚ la quale шве от;
u giu i
ha ¿ifogno di' moltigiudici»Cädimolti medicuperclâe [icome l'u жажда
noprecededal difetto dellapropriauirtuaoßl'altro lia origine dal WW“
Forio, (9i dalla crapula .. Et la Reina Í'c/fggiungeteuialre lafé
Инд conferijce principalmente alla мы: dell’anima,la uale
tantopius'innalqa a `‘Dim quantomeno e` aggrauata dal ciZogfiy
mipare ‚ .cloeДиете ‚тритием non panno/lar трете,
со]? non fï-compati/cano giuntamentele delitie тиши ‚ (Ыle
corporali e ‘ Wonßn(acagione ,foggiunfe il SigGiouanni ,ßdi
cache Гаити ¿amica delle Mufe ‚ percbe leрот/оп: digiunefo-I
no piu pronte alle inuentioni ‚ @alla fpiegare i concetti loro di
quel che ßanozle jatollet L'Et per. que/lo dice Vigo/lino Santo, Азот-о
Mangia[empre in modo , chefemp're halßifame ‚ (9* che мм
dopò il cilro poßi leggere , cram@ cantar le diuine lodi . El Si
`gnor 3ernardino ‚ Won fecegia садcolui ‚ il quale dimandando
gli il confeßorefe liaueua digiunata la quareßma , rifpofe di non
bauer digiunatofe non ilprimo giorno ‚ фricercando il confeßo
reperck'cnonìloa“ф continouatgil digiuno degli altrigiorni,Л);
ifi .Ii 'l 2‘.ni8`\ к, 0
~ *f 47.42.1110. l ‚в
Altri peni
114141110 ,fono alcuni ‚ cloe per ueßir pornpofamente »fanno pa.h Зайди:
tir lagola mangiando il pane afciutto, altri 41‘ contrarior bumore днищ:
portano le cake rotteper poter meglio riempirA il Джо-‚(91per в. ши
moflrarß, come uolgarmentejî dice» nudi, C17'gra/.iiiß come
Milon.,
credo ‚ с11е Íoauejfe animo difare quel ualente Milone ‚ il quale
in ungiorno mangio un toro ‚ 4 cui la Signora Lelia ,fe que/lo e` \
‘i ‘Terlorůeref f
Contentefuron dacqua. f ' Ai"
x
_;:›
:dìa
E1 ella,]o lafcio bere l'acqua ai cani. и!cui il `Yignor Giuanni,
“Е;
Ч
u"q' lo non po/Io a pena/larin piedi col uino,penfate come iofarei lie
uendo l'acqua-,Diamola pure al Sigfaualiere per riempire il fue
101441451 egli ¿haueua in mano un “ф informa 4'11114 naue
. ‚ y- M,..
Ь
г._ . L 1 в 1L о
pieno di uino, ’Poi che ‚ di/je alla Sig. @urina ¿piacciutodifar
J
mi larcaruolo ‚ iofareiLenefcioeco/eeonducendo una naue di 'vi
...15. ь: .- .L ”от” „с Leueßil'aequa. Etdopol’bauerbeuutoß¿gianfeal{2
do la mano“, Colui :bediceua , le nauiiliefono a terrafino lepiù
fieure, intendeua di que/ie . Fupoi dato bere al Sig, стат.
ilqualeprima chefinir di berefiriposâ due o tre uoltepergu/ìarlo
y meglio , Ист la Sigora Lelia , rParmi SignorGiouanni,clie
s' г mangiate il uino in luogo di éerlo. Coßconuienfareirifpo/e egli»
› умные. chi ne uuol cauar la quinta efferati. Жоп/арен11р‚гоиег1›1о‚с1и
tre cojeßno mal maneggiate , Gli uccelli in mano defanciulli .
legiouani in mano de’ uecchi,e`l uino in mano de Твой/2191‚ i' qua
li non lo leona ,ma lo tracanano ‚ Cty’in rompono il collo? ving'
dige il S¿9Vфал/14110 rompono il collo a loro medeßmi . ‘ Et loa
uendo tutti ¿Mundi/fe il«ó`ig.Hercole ‚ «Äncora mi rei/ia a dire
ч
configi'io
ch’egli Да°, ilCtymio
s’egli mi faprtìaccordare
grande Идите _..` queßa ceteratutti
/îettero , io dirò
at-I
tenti , parendo loroche coßfattgque/ìione merita/ji grata u
dienza, onde il Canaliere , „Подкоп erro,tra que/le duepro
NTT.
{ftteiehtper'allegreeedgolirìï1‘Qiqio.wnipieiornelórídui§
йтллфю' memoria eichemifiì „титане ragibiiiefßcaci
_ del Skalfefpaßanolâalla communepr'uoua ,che Железная!
«gg-,Biggy iflromento', (olA¿riale/i"conprua lungamente 'la идеи . -' t conte
щи. chononwanohino a mortalidiuer/imodi,co iqualiprocurino que
fulfiìlutif'eraallegreägd,ionen ед pero uedere_alcun’altro più po’
.renreaeleonuiiäconipo/io шпагат, ' ш lione/in compagnia»
mieůqùe/iooiielquale iin/iсотрите i' mille 'ie/innотдела mii
`Мер/деп ¿a у lio dato moltopiu di nudrimento all'animo , cheal
corpo, onde comegelo/o non meno della/iilute di tutti uoi, che del
'Ila 'troia propriaoui'eßorto, @prego di cuore, che cominciamo а
штаммом c-ihalhiamo 'a'tr'ouarl domania'iena I~ f еА'cui li
`'Signiiorii Leliapŕme ’ acheдог-морщить que/ia 'medi
‘cind delllallegŕeçqa,pbiche'eominclacegiaiadaruipenßero'peŕla
‘cena di domani , di cheue т hiafmogranileniiente. ' o_/ïnqi rifpv
‘.fe egli,io cerco che „трат ordirie'înque/lopuntoper non heuer
“ui apenßire quefiaàocio ',“Ü/per/iarnreneconlaniino',
туч quieto. .Qui laîfignor'a(Tiitêrina,y Se' ßen `non potete iger r'ipie
ф, 'di ежей/да); meritate pero' ‘cle/fer -ripreß ‘di gola ‚е ‘Et egli,
Я“ vanco di que/lo i-perche'il miopenßeronon el di quel,che hal
îliamo a cenare, ma doueperМиш! andareßila Signora Fran
_ {фа , Se non meritate'deßër идёт ne' di тот i ne diga
‘e ит-ччт ila, рте almeno идёт!auaritiiipoi chefate ‘difjêgno a"an`~
I ' dar la cena`altrou'e,con diffegno di rißiarmiare il uo/lro. 'Et egli i
i¿lo non hehhi mai così gran contra/io come hora , che ho tre don*
-ne contra , le quali hanno tolto a per eguitarmi, dandomi titoli
di curioß , di goloß , (гейшам ‚ ma s'io пе piyßiufcir que/la uol
'ta con honore , non ci torno mai piu , il che detto foggiunfe, Vil
- fapete S Francefca che'queßo honore difarla cena non lo puit
v
'\
2 f J- к}?— 0. zo;
con/Éguirefi non unИо . Ma perclie io ueggo'tutti gli altri in
'tentia uolerlafare ,ioliopenßito di nonfarla, non gia pertauari
tia , maper liauer io llionoredeüireßaio il primoa cedere ‚ @y
per dar eßfempio ad altri difuggir l'amßitione , (уч di laß'iar que
lfla preminenga difar la cena a cliila uuole , altrimenti[lando \
\
‘з; ~£'ÍI'">I~K,'D
loroglie' ne rifultaua que/io honore dhauerfatto ri/ple'ndere' iljîio
alto Ёрш con 'queßegratiofi tinto/lee delle quali lo commenda
l ua,et poi col huon uolere di tuttigli altri lo richiamo alla conuer/a
er’ ‚ ` ~'
l _l .
"’ tione,et lo re/lituì nelfuo primolgradogondeglifatta riueríea alla
и. .
Reina,” ringratiatigli altri c5 humiltcì,andii a rimetterßnelfito
jeggio ‚ prefß il qualet/èdendo il Sig.Giouanniglifiacto/iii con la
‘ hocca oll’orecchia,fŕ/ßtto @ctie di parlargli infecretogli сёмга/
, faiforte. Egli ¿doluto grandemente a tutti, @ya me inßno al
cuore la digratia uoßra. Tuttauia uoißipeteahe litfigna cheДа
то tuttißgli'uoli d'uliidienea ‚ (9' che la giußitia hahhia luogo,
Ma potete lien credere ‚ che tanto maggiore e`l'allegrezÃa , che ho
ra io[Это del uo/lro ritorno ‚ Di cio ri/êro tutti . Ma la S{епа—
ra Caterinaßggiun/e , rPoi clie'l cane ui ha morduto , egli ui uuo
lefarfie/la . Ma lafciatelo pur dire , crediate , clieglifii il
mo agridare dalli dalli,Ctya procurare la di]gratia аорта/111170
ra il Caualiere , ‘Non accade rinouarpiii le dogliepaßate , tij dol
«г.. hiamo credere ‚ che’l Sig. Hercole nonjolamente haliliia portata
‘ uolentieri 14/144 penaperfodiqfattione di noitutti ‚ ma nonglipa
rege molto /lrano deffer priuo della noßra conuerßitioneqioi che
и gli amanti parifuoi cercano lafolitudine . i Ист il Signor Her
,etch
Ainnanti idi
lettino dell! cole, Gli amantißriducono uolentieri inßlitudine non perche el
Mwah" la/ia illoro principale oggetto , maperche iui conuerßino inЛит
,i
con lamata , CHeßircitano la mente intorno ai modi _di poter ue
nire alla con „афиш della preßnga, la quale e`il lorofue . E'l
S ßernardino . Voi uifete per hora cojlituito que/lo Лиг ‚ ma
quando uifo/legiuntomon uicontentere/le ‚ (9i cerchei'e/ie dan
dar piu oltre ист/о un’altrofne. 'Ma il S Hercole fallo Iddio
c`io amo la mia donna men che hone/iamente , @fio hramo di
cauar altrofrutto dalla/iia conuerßitione, che'lcilo de gli occhi .
Феш—
¿L if Vc' к г о.’ my"
¿nu ф dell'orecchie , chefono ifuoigrating/guardi , (ijle dolcißime
parole . @ci la Keina , rPoi che'l Signor Hercole дentra
muli hab
to in que/lo [oggetto , lo uorrei /aper da uoi Signor (aua Ьппо под
- - .\ . .
gior fain
liere quali gano piu pogenti ad .acqui/lar amore nella con- дату;
uerjatione degli amanti gli occhi, ola lingua . ef! cui il °‘
Caualiere , lo non sò come il ragionar d'a'more conuenga
ad huomo , che porti addogo il peg: di fettant' anni, come
io . Ma il Signor Giouanni , vind , digi' , il ragionar
d'amore appartiene a noi uecchi , che ne ragioneremo piii ma
turamente , `Qual ragione , digi il aualiere , uifa dir que/io _?
‘сА cui egli , Non difcorre meglio delle cog: colui ,.che iii ha
fatto piu lungo habito dentro? Et egli, Ve lo credo . ‘Poi ritor
:nö il Signor Giouanni a dire, (Жоп parla piu ginamentedelle
~coge colui, che non ui ha dentro alcuno interegÈ _? [l che egli
`confermò, onde il Signor Giouanni , Eccoui adunque , che
noi uecchifiamo piti atti a ragionar d`amoredi quel , che[ia
*no i giouanni , perche-noi l’habbiamo prouato infino a guer
'rajînita , il che non ponno dir ф: ‚ i cui digegni gino tutta
ига in herba , (уч noi hora'non Дата accecaii dalla paßio
ne , come штифт eßi . Onde il Caualiere uolgendo
‘ g'alla Reina` , ‘Toi che adunque uoi me'l commandate , e'l
‘Signor Giouanni mi mette con l’auttoriteì gia gli fero
1~n`i`a i fianchi, io ui фото ‚ che molto piii gran for
*Qa nella conuer/atione de gli amanti hanno gli occhi, che Уйти de su
occhi.
,laflingiia , perche gli occhi no/iri malgrado di noi fciioprono
‘fuori quel, che dentro fi nii/conde, col mo/lrarß д lieti , д me
»ßi ,o benigni ‚ д generi , 5 /iupidi , д lafciui , ne` /olamen
te producono que/ii ogetti , ma bene [pcgo ci dimandano ‚ д
,pro'rnettono' alcuna coja , (.27 come mcgaggieridel cuore dan-l
l I B R, "O
no certi/timo figno co/iilell'amore , come dell'odio , @fanno che
fen(a parlare Дата inteßin modo , che non ci accade dulitare,
chegli occhi nonЛапа il ritratto dellanimo no/lro,et che in quelli
nii/ia ripa/lotutto l'amore.0ra/icomeque/li dannoßgno infalli
. hile de` noßrißcretiaosì la lingua ЁГАЦасьСу a/conde 1епеЛ7еНЬ
l'affetto del cuore in maniera , che non/i puo aßicurar l'aman- l
te di quel, che dica la /ua donna[т ¿a ilpegno in mano', oltre che
la lingua dice cofe ,che molte uolte afkndonoßyrß mette a rifihio
d’alterar l`animo dell'amata , douegli occhi con una continoua ri
:griddle uerenza acqui/ìano gratta , Clymercede . .Quì il Signor Herco
le , Se hen uoi/ete handito dallagio/ira , non/degnateper corte
jia , ch’io campione ineńierto uenga hora a contra/lo con uoi, (gi
ui dica.che molto piu diforga hanno per mio parere leparole , che
gli[guardi ‚ perchefe hengli occhi danno qualche indicio dell'
animo noßro ‚ non ¿pero , che non ciДаßata conceduto la lingua
in uece d`una chiaue , con la quale s`apre il ecreto del cuor noßro.
Et potete lien credere , chefegli occhifußiroßfßcienti teßimoni l
dellanimoßfarehhe contentato Socrate di riguardar/ïß negli oc 9
‚ш щ. chi quelgiouine , del cui ualore deßderando hauer «шлака ,gli
“щ diße 'Parla , accio ch'io ti cono/ca , n ¿accade dire , che la lingua
Да 1епелгеф hugiarda , perche uoi [ерш , che uando la lingua
uuol mentire ‚gliocchi le corrono in aiutoper darle il colore ‚ una'
mi pare di dire , chegli occhi jonopiu mentitori di quel , che[ia la
lingua , perche la lingua non ardiÍce mentireДика il con/iglie , et
` l'aiuto degli occhi', magli occhi da loro/le/iißinno que/lo чтет.
il che/idichiara con l'efjimpio d'infiniti amanti, i quali per ope
ra d`un finto ¢Lguardo/ono/lati condotti in un laherinto derrari,
fen(apoterne maipiu ufcire . Ma il Caualiere, @ando Socra
te non h лиф cercato dißpere [Е non qualifußiroi co/ŕumidi
¿L r .c u r о. »t
quelgiouine ,gli jarehhe ba/lato difarnegiudicio dagli occhi , ne
i quali[i raffigurano le qualità dellanimo . Ma quei,ch'egli de
fideraua di cono/cere , era il difcorß, l'lfapere, il quale [i mani
feßa con la lingua sì,chepoßamo rauederci‚ che la natura ha loro
concmlë lefue uirtii proprie , фparticolari ‚ cioe` alla lingua di ri
` uelare la dottrina, l’eloquen<a , (y la prudenza; ф agli occhi di
[copriregli идёт . ipenßeri , Ciylinclinatione; il che dimo/lro ui
lili uamente l’eleuato rio/iro c/ícademico nellefiance ‚ ch'egli fcrmle
in lode de’ hegli occhi dellEccellentißima 'Donna [ßliella Gon- lůtfil u
(aga Marche/ana di ’Pefcara mia Signora , wparticolarmen- Fill?. 3:1;
te in quei due uer/i , 'm'
¿Wo/iran dolorpria che le ciglia , e'l iii/o,
Et mouon prima che le lahra il ri/o.
El Si .Hercole, [o non so come l`intendiate, ma so hene , che :mi f»
l`inßmogrado dellafcala d'amore e`il uedere,(’y« che[орт diquel .
lo ui e` ilgrado delparlare , ilquale5’acco/lapiu algodimento , on
de hißigna dire ‚ ch’egli ha maggiorfor@ , (17portafico maggior
ßgno damore . :A cui il Caualiere , Vt confeßo , che'lparlare Ё
il /econdo grado d'amore, maa que/lo non potete uoi afcendere
fe non per me@ del primogrado,chee` il uedete ‚ il quale e` ilfon-y
damento , @fo/legno di quefiafcala , ф tantopiu nohile delpdf _
lare ,quanto e piu nohile la cagione , che l'eßetto . Et non cono
fcogia io alcuno amante così temerario , che {attenta/fe dond#
re ad ahhoccarßcon laßea donna ,/eprima non[И]; fiato inuifß
to da qualche guardo ‚ dal quale egli haue/je trattafueran ¿a di
poter andarleficuramente auanti. Fatepur conto, che la lingua
nonfa altro ufßcio , che ratificare quello , chegia hanno promeßo
gli occhi, che[то ifonti, onde deriuanoi no/iriprimi фото)/i
Оссы‘ fine.
chiamano lefue/ire del cuore ,perle quali entra amore ,ßcorne m, d., c“,
[ß
t 1
‘n
L t »n к о
hanno dim o/irato moltipoeti (дат/95, vt‘('jlaiini,ilche стужа il
Sig.Hercole,adducendo l`eßempio delfonetto Occhipiangetc,do Í
ue egue queluer/o. ~ U
Giiì prima hehhe per uoi l'entrata c/Jlmore.
e`l Signor Guglielmo ui aggiunß’ quell'altro. .
Et aperta la uia pergli occhi al core.
Eccoui adunquejoggiunfe il Caualiereicome e` uero,che l`amoroß
ueleno ß hee congli occhi'.Etficomegli occhi no/iri mirandoglitt
:u
~ fermi occhi altrui riceu ono talhora della mala qualità loro; così.
а ' L l non ci dee parere/irana сорт/ос col medeßmojëcreto di natura[i
trasferißa da un cuore all'altro l’amoroßt paßione. @MS
Guglielmo aggiunfeahe communemente i poeti nell’amorofe ri
me a/criuono la cagione delle lor pene agli асс/жгу in conferma
0 .. .. rione di que/l0 allego quel негр),
‘Da due begli occhi,che legato m`hanno.
(lj quellaltro
Quì co' hegli occhi,mi trail core.
Undefiggiunpuoconchiudere , chegliocchi[то i due [арт
ni , che ci conducono alla guerra
quella[этапам i " .-' i .
d'amore , il che/i conferma con
l ‘Or _tornando ille lodi ,> lifògna oltre alla щади(a di' que/li
due 111041‚;4ш141511е _di unoniso'nfondere le lodi ‚ ma» accoppiar
le inßeme congiudicio; con ordi'nediß'endendo da quelle , che
appartengono allanimo a quelle del стражу poi a quelle del/apn
mi ¿i Gio tuna,come s`io diroper ejjempioJ/oi honoratdfa Signora,ui pote
Ё‘" 3“ te chiamar glorioßi al mondo. , pofcia che ha la natura arricchita
14 perfona uo/lra di quei tefori di helleqa ‘, de’ qualifono pouere
quelle,chefra noi[i chiamamo hellefNella uo/lra ampiafröte 111
’ 'y 'l " ripa/lo ilfeggio dellagrandeQQa . Wegliocchi ha acceßo un cosi
il' n
dolce,et temperatofuocoiche tiene ri/lretti i cuori altruifra la/pt
ran <a,e’l timore.‘Nelleguancie ha infuß un co/ifrefco humore,
Wuna così chiara helleççanhe non hanno 11 ogno di torre in pre
fiito dallarte ifnti colorifNiifi ёpunto[cordata 41 dare 1111111
шт ordinato numero di candidi/âmeperle in guardia alla uo
ц r .l RJ' о. zeg'
/ira picciola bocca fregiata di pretioßcoralli , шper ornamento
di coli pellegrine детке ui ha po/ìo in capo quelle bionde.
lunghe@ copiofe chiome, otto' le. quali comeрта un uelo i'hah
hiano lungamentea conßruare lEt percheДано meglio rimi
rate , (глисте ‚ 1е ha collocateМат un’alta , (lj hen propor
tionata colonna, uoglio dire la henformata per/ima uoßra, la
quale o fifermi о[i muoua ‚fpiega intorno infiniti raggi di gra
tia. Ma confiderando , che de i при [i lafciano fuori le co
ßmen care, @ifi ripongono lepiiìfpretio/e nei luoghi piu inti
mi, (wfecreti ‚ ella ha` nel uoßro hel tempio rinchiuß un'ani
ma diuota , (l) ch'rißiana ., laquale come un Soleßiiegafuo
ri'per le fine/ire degli occhi lucidifsimi /pecchi d'hone/id, Ф
di manßietudine , fd per la fronte alti pen/ieri d'honore , @y
perla 4lingua una {рифме ргидепм ‚ @luna inuincihile elo«
quenga , Ф hrieuemente que/io Sole [опа еЛЕг ingomhrato
da alcuni nuuoli di leggiereeea, о di jimulatione ‚ а d’am
hitione ‚ ma tutto puro , (27 ßereno tralucefuori del tempio»
(d col fue fantafuoco 'con/uma i terreni aßetti delle no/lre
menti . .Quel chedi uoiJfinalmente apporta marauiglia al mon
doe", che quantunque alhergliino di radola uirtii , (уч lafor-
tuna infieme, nondimeno hannofatta tra loro compagniaper
la/ciar a noiunfopra naturale e/jempio , con cio/ia eofa , cheper
nohilta di/angue ‚ perfacultcì terrene , (lj per felicità di ma
trimonio , (d per altre auenture non mi lafciate mentire del
titolo, che meritamente ui ho dato diglorioß . Et contut
to.che a uoi non re/laffe quafi altro che piu denderare , ecco
che per compimento della uo/lra gloria /eie hora fenga punto
penßrui, арф 41 grado di Reina ‚ (27 fatta degna di com
mandare non che alle priuate per/one , maai ‘Prencipi i/ìeßi .
i' L I 3 к, 0
Et perche le uoßre lodi non meritano dejjêr raccontate cojial _t
.sfuggita , ma richiedono (27 luogo , (zy tempo piti conueneuole, it
non cejfando mai di lodarui col cuore , pongo qui fine con la
apron. mi, lingua alle uo/lre tnfinite lodi. c/Illhora la Reina , ‘Poire/leho
ЁЖ.“ ra S Caualiere aggiungere al numero delle lodi , che nihaue
te date lagranpatiença , ch'io ho u/ata nel laßiar ,fogare alla uo
ßra lingua que/ia ardente uoglia , che haueuate di lodarmi ‚ la
quale non ho uoluta interromperemon perche io preßmeßi ,clit
mifußiro douute que/le lodi', ma per la#tare , che uoi confe
. guiße la lode,alla quale afpirauate difaperfar apparere quel che
non Ё, il che hauendo uoi confeguito , nonpo o per la parte miafe
non lodarui . @i il Signor утилит ‚ Signora , di e, e'l [а
ualiere haueßl: uolutofar parere quel , che non ti, hau rehhe dit.
to mal di uoi , della quale non ß puo dir altro, che hene , @si
che que/ie Dame diranno il mede/imo . и!cui la SignoraCa
terina ‚ lo come la piu uecchia confermo in nome di tutte,qu
che ha detto il Cauali'ere. Egli mi parrehhe coßgiußa,foggiunfe
il Signor 2ernardino , che que/l'altre donne non reßaßero digiti
ne delle loro dehite laudi . dll/tara il Stgnor Guglielmo , lo non
quliogia dire dipoter degnamente lodare que/le ualorofe don
ne , ma almeno io mi cauerò hor hora dalcuore alcune lodi qua- `
li ellefifiano per conficrarle al loro nome . Et co/idettoßpofe la
mano in[оном truffefuori alcuni il/Iadrigali,ch'egli haueua crit
ti a cafa fua in lode del Signor Vefpaßano , (y delle donne con
diß'êgno difarneloro dono. Etprimieramenteprefentò que/io al
la Юта.
c/llla SigGiouanna
Occhiß'reni, angeliche parole ,
Юрpien di dolсеки,
_q r .x к т 0. uq
ifa"ì.,
05
га: &41[Ёт5141110‚ natural ¿ellezga ,
Gratia/ceße 441 0101 ‚ raro intelletto ‚
Cor non [11110 ‚ реп/111114111, hone/li,
.Qluamo ornate 4 Giouanna il utf: , e'lpetto.
Et quantofete рте/11
И 441 mille martiri,
E trar' de l'alme altrui mille/offiri.
c/sflla S Lelia .
Non 1744114for@ Minore 1
Se nongli de/le uoi l'arme ‚ (071414110; _
Voßr’occltifono o Lelia i[Чей/11411 ‚
Сon cui[1401far ne i corpiaghe mortali;
La814114191 14 1011440,[1110 11 laccio.
Onde/lringe lagioia col martire.
[l dolce ri о e` il uoco ‚
Et l'loone/lade ilghiaccio,
Сон cui l`alme di/lrugge aPoco a Poco.
S14/21 dunque ilfanciullo ‚ ф con ragione
Cbiamo di tanti mal uoila cagione.
_ villa J`ig .Caterina.
Se ¿en 111041410 111 eti/ta
Caterina 41/14141 1701 041194 1101.
111 lieta compagnia,
,Quìgiâ nonßte 401 3
7010110 regna dal mondo ogn`bor 41 iunto
Voßro 44д01100Л91110 4 РФ congiunto,
Onde per queßa 414
ТсЛЁп4о in terra a noifigiu/lo inganno',
Teífete in cielo a uoifelicefcanno.
у3 L "1_," B 1L О
c/ílla S lçìtaricefcaY ''
francefca in pace io мэр/1111— la pena, . ' “не V ~
Che mi dan l’injïmte `. › . "
Gratie,ch’ogn’ltordaluifih .
Da lafronteferena, d ' '
'Dal racer, dalparlar e/con ‚ 441 riß, ‘ ~ г
Е: 44 begli occlti uo/lrtfuor: Madite ,-.Èï -.: L".
Terch'iononpiglierrore.'__ . .
Que/leßngratie uo/lre, ориг ага/121401812. Ё - Í .Í`
c/IlSig.Ve/Íraßano. ьд ‘ »L ma' '
`éèteße donne leggiadre ‚ .A
Chedeluo/iroualore i -. ‘. ‚.
Vdito il chiarogrido kanji/¿uente к 211 ».j ~ 1. д
Mentrefcorre/Íefranemiclocдядей: : ` . ’_ ~ 'ì i
Hor , che ueggonfra lor uoi dolcemente»l ' '. ..
Et con benignoaßretto ‚- ~ " ‘
Spender in pace l'ltore,
In 4111610flan fel nome adloonararui
’Deggian di Gieue ‚ ofc dill/1arte darui.
Tutti que/li Madrigalifurono letti per commandam тю
della Reina dal LSignor Hercole , (уч dopo legere ßata commen
data non meno l'arte,cl:e l'aßettione dell`autore,foggiunß ego
J`ignor Hercole , форе lodi deono ragioneuolmente 439441
re a cui toccano, Poi che Кто date non meno can uerita , :be
con leggiadria . . QA cui il Signor Giouanm ‚ ‘Non /empre
@gradi/cono le lodi quantunque uere , (91 leggiadre , il che
:tipo/jo dimo/Írare con due тёти хоп/111443310. @labrado
me/lico , con cio/ia che non piacque alla lepre la lode, Cloe le
diede 14 трет pre/enea del Lupo dicendo, che la Дм came
87'4
‘ _Q V ví 1L T о. sx5
’eraf oltre »iodograta'alguflo , @ldilicata», piacque al @lua
lier no/lro la lode , cheglifu data pocofa d'hauer` meritato pei la
ua humilta l’honore dhauerci a preparar domani. Истцу
Quì commandii la Keiiea , che ß ponmleßne al [ездит delle
lodi , фри/Ё”? allaltro capo appartenente alla lingua, il quae»
le gial fera detto , che conßßeua nel raccontar lepropriepaßioni,
onde il Signor ‘Bernardino ‚ Gran for@ , di e; , hala'lingua nql
raccontar Iepaßioniamoroß’ , perche quantunque' la donna ¿non -
fa punto inclinata allumante ‚ non г‘ pero , chi non le dißiaccid,
(y nonji commoua quando cono/ie , che lamante pati/ce', oltre
che dalla conofcen ¿a di que/la paßione uiene ad aßicurarfi` non
meno delgrande amore , ch'egli le porta, che dellefue proprie hel
legge ,_lequalife non[идётgrandimon-cau/Érehhon'o tanto`cor „(н L ~ __
glio me'. tanta patien ¿a nellamante. Ma il S Guglielmo
glifi oppoß dicendo , [o duhito Sig'Jiernardino , che non inßignia s, mm,
faccia bene,
te allumantea >medicarfi a rouefcio, perche iotruouo, che’lf_ar этаж;
que/li lamenti ‚ e’l raccontar queße paßionialle donne, olefa in- magix-i
ßperlire ‚ Ciyincrudelire dauantaggio , ii lefdegna ‚ Cf/ ritira piti
in dietro ,il che e`poi cagione , che per una penafe neßntono mil
le . Et uolete uoi chiarir'ui di queßo? :Andate alTetrarca
gran mae/iro d’amore,(9~ uedete quel,chegli dice,
Giunto m’ ha cA'morfra hella@ crude hraccia,
Che m’ancidono a torto , (27 fio mi doglio,
ч 'Doppia il martire , onde pur com`io/oglio
Il meglio e` ch'io mi mora amando , (9i taccia.
Et ¿o hen io , che l’aprir la hocca , e'l manife/lar la [Ем doglia ha
fattogran danno a molt’altri,iquali huon per loro haneíßiro tac
ciuto; òuoi mi direte, Èißigna pure a chi uuol trouar compiДоп e,
(zj rimedio , [coprire la piaga al medico . Et io ui rifpoiia'o , che
т L t 's к 'e
lo[lar itgri'dar'e,l @far il morto innan¿i aduna donna non ielì
tro , chefaßidirla , (уч importunarla ‚ (уч che non ui e` il miglior
rimedio per guarire ,che il tacere amando,perche que/loiargo-i
mento di mode/lia , di patiença ‚ 414фте<<м (214124411
ta,con cheß rompe il diamante delledonne, lequali hannolot
giudicio di conofcere il uoßro male , @y di darui il rimedio
quando ßtriì il tempo , су quando ue ne cono/ceranno meri
“пом/Зим chefacciate il {пе/отпорю? l’importuno. Et
hrieuemente , in materia damore chi tace parla ‚ onde
ilpoeta,
La doglia mia,la qual tacend'iogrido.
‚пиано. Et fapete il commun prouerhio , chi hen [Ерш ‚ (9 tacean'ii
dimanda . и!cui il Signor Guglielmo . си!mepare, cheque-`
gli amanti , i quali col tacere hanno acqui/Íatagratia , @mer
cede , ßano/latipiu auenturati , che[ша , ò/i/iano ahhattutio
donna dipoco/pirito; perche io non cono/co alcuna donna ualore
[4 ‚ che non ßreccajfi a uergogna dipre/lar alcun rimedio,(9‘
fauore all'amantefenga efeme non che una uolta , ma mille,
(ey caldamente richie/la . Et con tutto ch’ella cono/canin
l’amante tacendo ußatto di афишка i d'humilta , come
uoi dite , nendimeo ella fla a/pettando , che alla )ineß lafci
intendere , Et s`egli non adopera a luogo , (уч tempo la liii«
gua ‚ CIV/e ne [la in contegno, ella ji /degna , с: ßnelui
la, Ф 10 tratta da fciocco , (7 44 poco,fi come egli merita',
ne' mai mo/lrera , fella ha giudicio , di piegare a [40161111
deru' , [e prima non le fono chiaramente e/presfi , altrimenti
ßrehhe un’auuilire je Дот: ‚ ф mettere in poca riputationelln
nare delle donne ‚ 1е quali deono afpettare dii/ler pregate @Mi-
„Q 7 .l 1L Т 0. и:
plicate . Et fëhen danno ripulja alle querele, W ai lamenti :5:2:
amoroß, (‚у fene mo/lrano e/ìeriormente fdegnofnhannopero Wt“
tacitamente a caro defIÈre tuttauia richieße , ne`accade mai, che
l'amante duliiti d'eßer tenuto prefuntuofo , importuno , an
(i hifogna , ch’egli paßi per que/ia /lrada , @ßrifolueb ch'ella
`fnalmente uorra` mo/Írare , che uinta da que/ia ficcagine"
e`ßata co/iretta a cedere , il che ella a` con piti riputatione,dan
d0 a conofcere , che s'ella e` ßata cacciata, ha fèmprefuggito
#i fin che ha potuto ‚ (уч/ас ¿ßata colta piti per лопотал, che
per propria uolonteì , dalche anco ne auerrii , ch'ella para con
piu feruere amata , (2y fieruita da lui , perche come Дот,
ci fino ßmpre piu` care quelle cofe , che acqui/itam@ con ße
dore ,che quelle, chefuori della no/irafperanzg ci porge lafor
tuna. ln ßmma le donne ßimano [empre piti gli amanti',
che le pregano, che quellii quali ßanno uanamente длани”
do ‚ ch'elle figettino giu dalle fue/ire per ßlutar loro in hrac
cie , dal che potete rauederui , che'l uoßro prouerhio, chi hen ._
ferne , Ф tace , e' rihuttato da quell’altro prouerhio , cheper „от
dimandar non ß perde nulla . Et fe que/ie Signore uor-A
ranno dire il uero ,io so henea qual`di noi due daranno il tortofo
pra que/ia гетер . @à le donne ßguardauano l'una l'altra
ridendo,quando la Reina , lo credo,dif]e,che haurete torto amen
due,perche preßo alle donne hone/le gliamanti nonfanno alcun
frutto ne` parlandome' tacendo . Et la Signora Caterina, Vera-J
mente ono degni piu to/lo di rifo , che di compafí'ione que/ii inna
moratigifß, che con то; угощая}, (уч con lamenti contraj;
atti uoglionofar credere , chefiano morti . [o uedrei pure uo
lentieriJiiggiunßa la Signora Lelia, il Sig. Hercole noßrofar un
lamento d'amore innanLi alla Дм donna ,perche non pojjo cre
' тi L 1 г в. o ‚
.' . ‚ " ' dere,ch`egli non rapprefentafje lione il ritratto dunainnamorato:
` " “' 'l Et la S Franceßa uolgendoß alla 'Quia , Signora , Je uoigli'
toininandato, eh’e¿rlifaccia qualche lamento amorofo , egli' рай
perauentura il piu Матерым, che hahhi'ate hauuto que/ia
fera. @eßa-propiqlafufeeondata dalu'oto di tutti, onde la Kei
na commandii al Hercole ,the {imagina/je ‚ che la Signora
Lelia fußela [на donna ‚ (уч {шита a lei рогу”? una querela
d, damore ." Egli adunque leuatajïla herretta dicapo ‚ @haciata
hmmm
amore. la mano alla Signora [elia ,così le diße ‚в vn/luoi hellißima an
lgela delparadiß, Muni miracolo del mondo ‚ e/íuoi' mia ui
ta, 'and и uoi mia morte non мидий/орт le mieganihe, che
hormai non jipuöpiii ищет in piedi que/lo mifero cammina/ono
côdotto[бра iltrionfalcarro d'e/Ímoread annuntiarui con que
fla tremante , Ф dehole uoce , @i con арфа роса di дата ‚
che m`auan{Мити uicina morte,la quale non m’haurehhe col
to'in su laprima uera de'mieiannuquando io non haue/ii datafe
папино. de a quel'frouerhio , eheglifia meglio effet martire , che confeßi
i i.. ..‹. re,perciö che hora 'io cono/Eo , eh'iofono/lato micidialedi me me
` definimper noie hauer maipre/o ardiredi confeßarui la mortalpia
a ‚ che mi ecero nel cuore'ihei uoßr’ occhi nel готам/асßfece in
` ”гад C(т?) dellanno millecinquecento Идиta/ette, alli quin
dici di Zl/Ia io,` doué io apprit/ï a сто/Зет quanto ß aßicuri il
giudicio deg ihuominiper me@ de’fiaragoni ,perche ißëndo qui
ui ungran numero didonne,allequali арт il cielo Мемфис;
digratie ‚ (yi dil hellegie ‚ i'o ‚тот nel tio/iro ui/ö'tanta eccellen
¿ag di' helleqeftydigratiefopra l'altre donne, chïo dißi, Ес—
co un Solofra leтайфуна/м;lßihito, chea uoi degnamentefi
conueni/Íe quel detto,
“Выйду/Эле.
O¢gn’alA
_ Q, V ve к т о. 'u1
' « k Ogn'altro lume doue il uo/lrofplende. '
Et con tutto ch'io mifentißegiàferito da un pungente /lralel che
. mifu auentato da un uoßrogratio/ofàuardo ‚ io nondimeng mi
»diedi a credere 41 potermene ancora ufcire dalle uo/lre mani.Ma
quandopoi
l душ hehherogratia
parole,cheuoi que/le orecchie d`udire
quali rofe/paigeuatefra leЛидса?pelle
l'altre donne, oime
‘ t. r ‘it к о
ne damore , e'l non truouar treden¿a quandofiracconta , e` dop
pia paßione ' e/Illhora il S Giouanni i Ioßimo, che come uot
dite , riceua unagranferita colui,che dicendo la uerita non e` cre
duto , come auenne ad un pouer’ huomo , a cuifii ruhato ilporco.
Naudia pil Che сад fara que/la , dißë la Reina г El Sig. Giouanni , Vn
apolo
pouer' huomoß la/cio intendere con un[со compare, ch'igli uole
ua аттиком ilporco , ma cheglipareuaßrana cofa dhauer
ne a mandare quajila maggior parte a i parenti, (yr uicini/econ
do il co/lume . [o fin/¿gnero тлю/ё il compare ‚ c/Imma<{alo/e
cretamente, Wpoi injïngeti , che tifiafiato ruhato, WЛиг! que ›—_—_—_-м_-.
.‘\.` ¿i \l.
..
Q, 7 .l к, T о. _ nl
‘f' tol ragionar tanto d`e`faiti loro à Er non so come fiamo caduti
in que/lo propofito,pofcia cheprincipalmentefidifcorreua degli 9“
§15 fetti degli occhi . @della lingua. E1 Сaualiere ‚ loPruouo Si
“ ¿nora quantofia uero quel , chagrin/iёdetto ‚ che la lingua, @gli
occhi s'accardano трете nell'ißirimere Рифт interno ‚ рето
59 che oltre al canje/fami, con la lingua, clo` io non рот/1411711; de»
flo ‚ 10 con ermano anco 1 miei асс/11, nei quali mi potete uedere
fi il formo dipinto . Ист il Signor Giouanni , lo credeua, che do~
ue/Ie ri/uegliarui al fuono di que/li amoro i ragioria menti ‚ ma
l* io ueggo loora, che eglxha fatto т uoiquel, chafa il mouimento
della culla ne i lambim. El Caualiere, Veramente io non pruo- l
¿nl uo maggior contento , с12е'1 dormire[орт un Ьиоп letto, doue in
fieme col corpo io dcpongo laРта di tutti imiei ратей . Tutti
д” поп hannogià, пЛт/е 115Ш$е7мгс11пш „щадит ‚ ст 10 di
‚и moßro molto bene Г/третгоге :Augußo , 11 qualefldice, che ba Dimm»
q, nendo ungentilbuomo Ютапо lafciara alla тапер“: una no- в
„1 14111 fomma di deßiti, per cagione de qualiß uendeuano tutti i
„Ъ uoi Leni all'incanto ‚ commando ‚ cbeglifujjë comperato il let
i," to ‚мат il quale dormiua quelgentilliuomo dicendo che Лопата
7“ di dormirui quietameme [орт ‚ poi Cloe colui ui ранца ripoßre
con tanti deliti : E'l .5’ Hercole ‚ си!quel(гепатита i deli
ti concedeuano ilßmno , ma nongliel'liaureßêono già conceduto
P 1penjieri d'amore , da i qualiio mi[это così aggrauato, che le[nu
me del letto mi/onopungentiЛотек’у [egli altri fcaricanolaß
и ma de'рифт/фи 11 [то ‚ 10 uiPiglio quiux una/opraßma ‚ а)
‚ ш[го/11) ¿en dire colpoeta
l ’ Tutto'ldipiango,(ypoi la notte quando
? ”Румба” ripofoi mißri mortali
q . Trouomi in pianto , (9 raddoppiaßi mali t
ё ë f
9
L t tk к, а
‚мы s“ MllhorailSignorGuglielmoßhegliamantidormano Pocono»
:Cfàifcï êmarauiglia , percheoltrealleffir tenuti in continoueuigili'e da i
и Mmè Рифт ‚ de’ quali fidice', che la notte imadre, non pigliano anco
. джу- molto ciho, (у. e` сор: naturaleche chi Fati/cedel “шрифт: an
co delfonnoßndeper conto de'penfieriFruouano quanto-_lia uero
il detto delPoeta
Et duro campo-idi Battaglia illetto, -1
”ты“ Et ger conto del mmiareqiruouano ildetto del Boccaccio, chi
14/èra non cena ‚ tutta la notte [i dimena . Mala Signora Le
lia , Conßlateuisignor Нercole , che que/la notte i pen/ieri amo
го]? ui daranno poca noia;perche ‚ non m’inganno , hauete que
‚Нарта affai Ёеп:pafciuto il uo/iro corpo. терм ‚п: manco ne
farà ‚ /oggiunfe il Signor Hercole, perche (io uegghio ‚ ßn pr'in
del commune драл), s’i`o dormo,il/onno miPriua dc’fienfieri del
la mia donnafgicomepur dice-ilpoeta `
11 cor шт e
cÄquel dolcepenfier ‚ chen uita iltiene.
‘Perche Мутант? la Signora Francefcami dolete di quel che
iii' diletta г Егртйепт hramatefemprela notte,per poter piů
agiatamente ri/lorarui di que/9i uoßri dolci рифeri Р c/lhi 5i
gnora ‚туда/ё egliuonßdeîateuiprgo, che mentre il cuorefinodri'
[ce di que/li foauißimipen/ieri, il corpoßconßmantfe патио
re per la deliole{{a, che/eco portano lelunghe „так: .. [o nonß
pena ancora ‚ ат?! il Signor Giouanni', la cagione perche qu_e/ie'
х amantiprocuranodi dormire con le lor donne,ma hora mi тис!
¿to dalle uo/lre parole, che tengonoperfermo, checorieandofipref
fo di loro ‚ сеаёгеЬЬе l'occajione de'рифт ‚ (7 dormendo tutta
la notte, riceuerehhonola mercede delle lunghe loro uigilie . [Ъ ‚
то а di e la @ina ‚ miglio inßgnar al `S'ignor Hercole il modo di' troi-4
„Q V' .l К, Т Os iz z
uarripofò nel letto non meno allanimo», che al corpo»n thuale
dtßït egli г Eteffa , Eleggeteui una mogliehone/la ‚(д uirtuofa.
Ma il .Signor Hercole , se’l dormire con lamoglierecaße quel ri
POß »the #Oi diff, non leuerehhono alcuni mariti la notte da
lato alle mogli,quantunque helle ‚ perandar'a cauarenegli altrui
nidi . Et la Reina ‚ @ci mariti, che ciofanno tfono piuaddor
montati quandofono deßi , che quando dormono . Et la Jigno
ra Lelia c c/iuuertite apigliarla tale ‚ chenon hahhiate cagione di
leuarueledapprcfßpercercarne dell'altre . cà cuiil S Нer"
cole, ella ‚затеи ej]er hella,(9« poi ancora darmi cagione di leua
re. Voi, И]? ella , non uipotretemai leuare da lei ,fr la pigliare
te hella ,-come io intendo ','cioê hella danimo , perche s.’ellafara ta
le ‚ non mancherà neiuoßri trauagli di confolarui ‚ {_'iyfipiglie-fh
rd tanta cura di'uoi ‚ сЬеЪЬцадё тпфаф'ет; дот
nendo fopra iЛюд occhi pajjeme la natteinrdolcc, @continuo
ripoß . :Acui il JigHerco'le', [lfattoßàritrauarla di coßfat- r f’ .i
мышца ; oltrea ciomi jpaitentaquel dettawhelc naar, ш ваги?
la пописал mno delpan,peiclìedefidrriamodiprouarle ¿Eid
quando шутgiunti ,'ci „тугими .Etla Keina,Chig'iimi _L
ge allaшишками ё marauigliafeсемейном{altri/impec
che comincia a morire , ma chi giunge alle noe@ e` hen ragione
cheßrallegri,perchc ваттом itinereißla dar uitaaltrui . Et
¿gli~, [o „тещquqllarilolutione, по‘m'aßicuraßi ,y che`lprinс).
`o ,'e'lßne'del manimeniofitfferocongiunti ,iwi/‘Enea internal“
щитомот, che lamwii non appporta non duegiorni Едят:
piaceuolial marito ‚ l'unaquando eüaßfpoß ‚ l’altro quando.fin 32:35:55
terra . Ma la `Keinal, ‘Poco piacereœyrpocarnoleßia uidareh Miei»
,i
Le »la morte duna туи; che `non`htmeyievrpençi 'e'rmofciotal ш
il '-vrejîarpriuo di 'quellenelche lungamente; ft/ con {тягот
il Vial
.
.
. L 1 3 R, О v
_ ‚ дудка-а. _ и;
зщф'дцайЬа-штсврхдссдо‘,-. El Signo):Hermle, [o “мы!” ›
llßlceito дитяти di render al'marito come dice il Витей} m
“портретам . c/fouila Юта ‚ Voi n'ingannate,perclre di ЁЩ‘ЁЁЁ
qdanti t'orti le à il mammella non ne dee тат altra немела. ЁШЕ'ЗЁ :if
cließipplirecon l'lzone/la'ßaa жует oli [abilche le recherà tan :igual:
to maggiorglotjia .j [o/l-imoxd'iffe qui il óf¿guarGiouannimltecon 'f-l- '
“enga alla moglie dar al marito di аист/9231! uà cercando. Et
aplicando la Reina ‚ cloe non ёlecito alla шофере: alcunoacci- _
denteingannar il marito »gli dißedo aßèrmo Signora quel me
dtßmoalaeафиши noi, Cdudite come. Италии l'lllußrißi- igmîiv
mo Signor Federico Duca di Mantoua a diporto/¿pra un caual P
lo,il quale hor con[ат in aria , horcon carême, (уч loof con altri
mouimentifaceua marauiglioß Лишила a riguardanti ‚ (уч
particolarmente aol uno arießce ‚ il_quale uolgcndoß ad un [Ею
coynpagno forte, s’iofuß`ißpra quel canalla ‚ io <gli darei di
дяди/л: ita cercando ', ilche _adeudo il jDuca lo chiamòůygli dif
дам coßtfare/life tufußißpra que/lo caualloäldegli cöfranco
lanimo rißofe, lo dico Sig. cb'iogli darei di чист/п и a` cercädo,
‚тыс!!! cercherelle digittarmi a term@ io mi ui laßiereigit
tare. Cи?intendo.io ‚астме dellafar la moglieист/д ilmaricon
@feguena'o [Бот/24 opinione uoßmjon diparere, che s'egli cer
cad'ingannarla Ь ella balßiapatientia di,la ciarfìingannare ‚ neï
faccia altro rifentimento di ‘que/Ia . El Jig. Встаёт ‚ 'Di
qui poßiamo cono/2m, tbefefanno male quelle donne,clre tengo
noßiegliati i mariticon geloßafannomoliopeggio (‚млеющи
dildormentanocon äisßonore . Мат! Caualiere, Il Jig. Her
colei [шито tale, che nonfilafcieriì nè chiudere ,_ne` apriregli
occlri айда moglie piů di quel ‚ cbeß conuenga . Et egli ‚ :Ä me
yate, ставящей ancoil татами-Леша:дед/аопфд della та
ш i ‚ в ко _
I ‚ gli: 116612143 1145114 tutto quel, chegli lufognaper д01т11
l гi » dolcefannoiclůgli de/iclera; erclie fella non ёanco/aggia,etaccor
14‚сотесопи1епе‚111[08п4 cie l'infelice maritofe ne/ìia in comi
1. noue uigilie . (l)figli quel carico della caja , che tocchereßlie a lei.
даёт}: @ciil SigGiouinifPer certo ¿gra cordälio lalôatter/i111 una
:'Í’ ‘°‘"“' moglicfcioccala quale oltre al danno,che ne riceue in сад11 mari
“мы. а,“ tofa [101 anco[зри-fuori quel,cloe[1 dourelbe шельф dalogge#
шитые 10 di rideregcome colei,che uenendo 114 un mona/lere д1 cemfra
ti,a_quali 1144144fatto limofinayercbela raccömádaífero 4 ‘Die
con le loro orationiaorno in dimm@ difß loro ', Dicgracia nonFre
gate rDio per mio т4111о‚с1›е 14111014 nonтрет, cli'io .ui loaueßi
falta limo/ina. Е`1 `Signor. 3emardinoßggiunfe, che 1412101
с1ое<(4 delle donne e` tanto contagioß , che l'buomo conuer
ßndo con ф д1те11е fciocco. Ист 14 âgnora Lelia, Voi
andate raccontando le [Востоке де11е mogli, come fe 1111111
“твид? mariti fußi'ro [4111], (9* ualorofi; ma doureßepur raccordar
Щ-ссо- 1 ui ‚ che lierfera [1 п4114114 l'bißoria cli quel capi-one ‚ 111111111
fapenclo ancora metteifi un paio 011 cake , 1еfaceua tener al
la moglie con ‘amendue le mani `, (Ы poi driQQaroßpiedi/opra
illetco ji calaua giu cancun falco ne i lragonif. rPer miafi, е
uogliamo cercar lene traueremo,ß соте diceua colui, che er
14114 1'0с4‚с11е ui e`д4fareper'tum. c/lllhora il Jig. Veffia/iano,
Tutti que/li ragionamentinon uogliono inferiralim/e nö cheper
1111141 115`:gliercole 014 tutte lefue amoroßIpaßioniJe qualiil tí
gono in continoue iiigiließifognaji'a tuttici aßatticbiamo pertra
uargli una moglie bonфа, (171141010/4 ‚ 14 quale 1141114 411111111
frauocargli 11/onno.E’l Signor (Латыши luiprincipalmente
`91011111111/5111101711 eßer lialianoßt come дф‘е 14 KeinaìEt egli
топим ß/iiol dire ‚ che 111111 1е 114110111fmalnßono diuerfamente il dola
Q ì.' u! Kg T О. ‚ 7 az4
iu reJl Tedefco ilhee ‚ il Francefe il canta, lofpagnuolo ilpiange, @l
¿u l'Italiano>ildorme. Veramente,/oggiunßt il Signor Vefpaßano.
.il 10pruouo che’l[1440 apportagrande alleuiamento a i 401111144—
à; fieri, ф congiudicio el chiamato parente della тапера/114411434 ‚от ‚м
tanto facce/ia a fuoi eßetti. ‘Da que/ieparoleparue alla Reina ILM“"‘°'
¿già di comprendere,ch’egli hauej]e uoglia di ritirarfi,ond`ella coßdi/l um” ¿d
{11 ß 1 Non fi rechi alcun di uoi a marauiglia. ch'io dica, che troppo l* ad“
¿à hrieue,et troppo lungo mißaparuto il tempoiche hahhiamo paßa
’mj to in que/la piaceuole conuerßtione ‚ perche dell'uno e' cagione , il
fm' foaue ciho,che[enga poterРита-141 hopre/o da i uo/lri dolci, (91
. „i uirtuofiragionamenti; dell`altro n’e` cagione il deßderio ‚ ch`io ha
iq ueua di deporre que/lo honorato peßißtto il quale mi ferito oppref
11 la da e/lrema uergqgnamnde io lo depongo con mio infinito piace
>fili te. Et poi che nellegrandi ‚ с’уч malageuoli impre/e il buon uolcre
Vlg, dee haßareao iiiprego.che in uece di quegließettiuhe non ui ho po
im tuti/coprimprendiate in grado quei chiari fegni di 4010414 ‚ che
à m’hauete letti nellafronte. ’Domaniajira io uerrâ 4 401 14 rafa
l del S Caualier'e, moltopiu lieta allhora d`uliidirui, di quel 111
:nl . . . . _.
.nq 10fiaßata hora di commandarui. Еtfra tantoprendo da uoi lice
‘Jg (aida Dio ui raccommando -. «Äqueße parole oyendo/i leua
y*1 ti tutti in piedi perpartir/i‚ Voi ignora ‚ dilleil Signor Gio _ Erlaß“
.
‚ »anni ‚ haue/le afjlai miglior gratta nel darci 441/141111140 di
Г‘ quel ‚ che 114411”? 44 certo fpoß noßro aefano , ilquale per
la uenuta della Йод, fece la fera una e/ia in сад fia , ma
perche 14fefla duraua piu lungamente di quel ‚ che haurehhe uo
1, luto, /Ídiliherò di trouar modo di licentiar la hrigata ‚ onde
i fece metter al fuoco in quella mede/ima ßanea un paruolo
F: d'acqua, (9i co/i to/lo come l`acqua fu calda gridòforte, Chi
101 bè ff“ f" 111 fe 111146 251294114“? 11141 i 111:
«4*- . а! 'If- l 1_0 1
di‚ феи: que/iofcrmonefece ramperlafe/Ía; .Quì finì i'ch
uit» , ф atti/ilu» l'altroidelitihonori ,Waugurandcß la lut ~
nanatte,eia]cunojiт1о”? alдо albergo. `
. - с л V. ‘Parmiltora Signor e/innihale , che'l fine delle uo
/lre paroleni'hahhia rotto un dolce , (orpiaceuolejonn o , nelqua
le l'animamia era tuttaintentaagoderfid'una то” heatitu
dine . Et ¿pur uero,che “зон de'piacerifanohricui,(уч che que
)Yo iunconuito , chenodrijce , @mai non д atia . Et uengofrt
ene mede/imoconfiderandoahe ipiaceri'de a mu/îca , dellefe/le,
`clellegio/ire, delle comedie , @ltuttigli altrigiuochi, (длинами
frana nulla,rifpettoalla gioia, che[ifente nella conuerßitionede'
gentiliлит: . Et m’imagino , chefl Sig. Vefpafiano «come uir
tuo/o rPrencípe ßimiaßaipiii que/la maniera di uita , che tutti
gli /lati, Cd tutte le J'ignorie del mondo `ami mi dit a credere,
che paragonandoi Ragni ‚ {2731’1трг71 falla ciuil .conuerßtir
ne , egli dwaregiquellifyi amiqueßagperchefra quelligiaccagui
ß dunferpe tra i[отпил ueleno , che conßima i cuori , li tiene
in contineuoß/petto-,doue in que/la e`ripo/ia,come lanima „от
po,una henfondata , оу .tranquilla allegrega , la quale[cacciati
do ogni tri/lo penfiero `confirmado*prolunga mirahtlmente la ui
ta . Hora io mi raueggo, che non eranoperfetti i„фи ragiona
menti ,delle tre giornate antecedenti , non uifiaggiungeuano
quefli dhoggi ',gpercheceme quelli contengonoi precetti della ci
нефти: ‚ così que/li.metttendonegranparte in prattica,m`han
no rapprefzntata la uera forma della conuerfatiane , di che mi
chiamocontento.. '-0ndeg/jlwdomi Á@iäliato delle mie antiche,
alfe opinioni, mi truoua hora , la macina/ira , riformato,
et me #andere al miouiaggio con Лап-Еда ditornarmcne toßod
Шива/гит! con l'opere-qua nto io ui honori con l'animo, ёжит
Q V л 1L т 0. _ a zg
to uifia oliligato. „f NN. Mipiacegrandemente ‚ сЬе non 1246—
lriate riceuuto manco<gu/lo nell'udire di quel ‚ cb'io liallriafatto
nel raccontareißicce/Íi di рифа conuito ‚ il quale e` ueramente
il/uggello di tutti i no/iri pa/jati di/cor/i, @ßraddoppia ilmio
piacere intendendo ‚ clic uißate contentato di fpogliarui l'ofcuro
manto dellaßlitudine,@pigliar la candida ueße della conuer/a
tione ‚ il che io attriluifco più al perfetto giudicio uoßro ‚ che a
miei imperfetti ragionamenti. Ma que/li duepiaceri, (уч mil
lealtri трете non uagliono il dolore ‚ elfio fente della partenza 4
uoßrada qualepogo ben dire ‚ clienti lafcia in -folitudine . CJ if.
[o non ui lafcierôgicì del' {чтим/411114414: ‚ рек/м durante la
mia aj]enкаштана alcuna uolta a ragionar con uoi le mie lette
re ‚ lequali uiporteranno auanti ritratto del Caualier Guaçgp
tutto uo/ìro . Etmipramtto dallaмифам/11441): uoi lo mi
rerete con occliiogratioß, @non :degnereteŕnel mede/imo modo
di rgionareßg` conuerßir m/eco . „щи. 'lo/on certo,clie que
/io mio , an@ uo/lro cuore non oßerrelle lungamente il digiuno
della uo/ìra preßnQa ,fe no’l occorre/2e talhora col[близ cilo del
le uo/ire lettere,in camßio delle quali baurete le mie,[Еlen ui tro
ucrete pocogufi@ слг. S'io non „снабди/10 in quelle i
non lo trouero anco nel nettare . 7L"t quì affettuo
famente alôracciandoui 4 ‘Dio ui lafcio .
J N. ¿oficgli fia auoiguida in
que/lp retaggio/,come iofa
ro 4 uoi eguace l@
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